Empire State Building e Comunità dell'Africa orientale: differenze tra le pagine

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{{Organizzazione
{{Edificio civile
| Nome = Comunità dell'Africa orientale
|nome edificio = Gelateria Girogustando
| Nome ufficiale = {{en}} ''East African Community''
|immagine = Empire State Building from the Top of the Rock.jpg
| Nome ufficiale2 = <!-- fino a 10 -->
|didascalia =
| Logo = Flag of the East African Community.svg
|paese = USA
| Didascalia logo = Bandiera
|divamm1 =
| Abbreviazione =
|città = New York
| Tipo = [[Organizzazione internazionale]]
|cittàlink =
| Fondazione = [[2000]]
|indirizzo = 350, Fifth Avenue<br />10118 New York
| Fondatore =
|latitudine = 40.748417
| Scioglimento =
|longitudine = -73.985833
| Scopo = cooperazione economica
|stato =
| Sede = Arusha
|periodo costruzione = [[1930]]-[[1931]]
| Naz sede = TZA
|inaugurazione = 1º maggio [[1931]]
|demolito Link sede =
| Area = [[Africa orientale]]
|distrutto =
| Presidente =
|ricostruito =
| Carica =
|stile = Art déco
| Naz presidente =
|uso = commerciale
|altezza Lingua =
| Lingua2 = <!-- fino a 7 -->
|altezza antenna/guglia = 443,2
| Membri = 6 stati
|altezza tetto = 381
| Anno membri =
|altezza ultimo piano =
| Bilancio =
|piani = 103 (di cui 86 abitabili)
| Anno bilancio =
|area calpestabile = 254,000 m² commerciali (stima del 2007)
|ascensori Impiegati = 73
| Anno impiegati =
|costo = 40.948.900 $<br /><small>(paragonabili a 500.000.000 $ del 2010)</small><ref>{{cita web|url=http://history1900s.about.com/od/1930s/a/empirefacts.htm|titolo=Empire State Building Trivia and Cool Facts|sito=about.com|accesso= 2 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
| Volontari =
|architetto = [[Shreve, Lamb & Harmon Associates|William F. Lamb Shreve, Lamb & Harmon]]
| Anno volontari =
|ingegnere =
| Motto = One People One Destiny
|appaltatore = Alfred E. Smith
| Sito =
|costruttore = Starrett Brothers and Eken
|proprietario = W&H Properties
|committente = Empire State Building Corporation
}}
[[File:Africa-countries-EAC.svg|thumb|Paesi membri]]
La '''Comunità dell'Africa orientale''' (in [[Lingua inglese|inglese]]: East African Community - EAC) è una [[comunità economica]] [[africa]]na, fondata nel [[2000]], che comprende [[Kenya]], [[Tanzania]], [[Uganda]], [[Burundi]], [[Ruanda]] e [[Sud Sudan]]. Ha la propria sede centrale ad [[Arusha]], in Tanzania.
 
Il 9 dicembre [[2003]] le è stato riconosciuto lo [[status di osservatore]] dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]].
L<nowiki>'</nowiki>'''Empire State Building''' è un [[grattacielo]] in stile [[art déco]] della città di [[New York]], situato nel quartiere [[Midtown Manhattan|Midtown]] del [[Borghi di New York|distretto]] di [[Manhattan]], all'angolo tra la [[Quinta Strada|Fifth Avenue]] e la West 34th Street.
Divenuto uno dei maggiori simboli della città, con i suoi 443 metri di altezza a 61 m s.l.m., è stato il grattacielo più alto del mondo fra il [[1931]] e il [[1967]], fino a quando fu superato dalle Torri Gemelle [[World Trade Center]]. Riassunse il primato cittadino dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]], e tornò al secondo posto nel 2014, con l'inaugurazione del [[One World Trade Center]]. Dal [[1981]] risulta iscritto al ''[[National Historic Landmark|National Historic Landmark Program]]'' come monumento nazionale.<ref name=cronologia>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/cronologia|titolo=Cronologia|editore = Empire State Building |accesso=1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
L'EAC fu fondata come primo elemento di un accordo economico (e in prospettiva anche politico) fra le nazioni membro. Nel [[2004]], un ulteriore trattato ha decretato l'abolizione dei [[Tariffa doganale|dazi]] [[dogana]]li sulle merci in circolazione all'interno dell'EAC. La libera circolazione dei beni è entrata in vigore il 1º gennaio [[2005]], con l'eccezione dei beni in uscita dal [[Kenya]] (il paese più ricco dei tre), che sono stati soggetti a dazio fino al [[2010]].
Nel [[2000]] la American Society of Civil Engineers lo ha proposto come una delle [[Nuove sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo moderno]]<ref>{{cita libro | cognome= Brahm | nome= F. | titolo= Strategic Management Journal Transactional hazards, institutional change, and capabilities: Integrating the theories of the firm. | editore= American Society of Civil Engineers | città= New York | anno= 2014|lingua=en|pp=224-245}}</ref> e nel 2007 ha ottenuto il primo posto nella classifica degli edifici più amati redatta dall'[[American Institute of Architects]].<ref name=cronologia />
 
L'EAC rappresenta un passo intermedio verso la prevista unione federale dei suoi membri nella [[Federazione dell'Africa orientale]], prevista secondo i progetti iniziali per il [[2013]] ma attualmente ostacolata dalla contrarietà dell'opinione pubblica tanzaniana a procedere in tempi brevi.
Ogni anno è meta turistica di oltre tre milioni di visitatori che affollano la terrazza panoramica dell'ottantaseiesimo piano e l'osservatorio al centoduesimo.<ref>{{cita web|url=http://www.viaggiamo.it/visitare-new-york-lempire-state-building/|titolo=Visitare New York: l'Empire State Building |accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref>
 
== Membri ==
* {{BDI}} (2007)
* {{KEN}} (2000)
* {{RWA}} (2007)
* {{SSD}} (2016)
* {{TZA}} (2000)
* {{UGA}} (2000)
 
== Storia ==
L'EAC moderno rappresenta la reiterazione di un progetto precedente, conclusosi nel [[1977]] in seguito a vicende politiche turbolente nell'area. Kenya, Tanzania e Uganda, essendo state soggette al medesimo potere coloniale, collaboravano economicamente già dall'inizio del [[XX secolo]]. La rottura del [[1977]] portò gravi contraccolpi sull'economia dei singoli paesi, il cui sistema economico era stato di fatto sempre basato sulla collaborazione reciproca.
=== Gli edifici preesistenti ===
Alla fine del XVIII secolo il luogo sul quale sorge l'attuale grattacielo era compreso nel terreno della fattoria di proprietà di un certo John Thompson, che includeva anche un piccolo lago soprannominato Sunfish Pond.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/esb_story_historical_timeline.asp |titolo=Empire State Building: Official Internet Site |sito=Esbnyc.com |accesso= 31 dicembre 2014|lingua=en}}</ref>
 
La riconciliazione economica fu guidata dai presidenti [[Daniel arap Moi|Moi]] (Kenya), [[Ali Hassan Mwinyi|Mwinyi]] (Tanzania) e [[Yoweri Kaguta Museveni|Museveni]] (Uganda); il primo atto fu la firma di un trattato di cooperazione, avvenuta ad Arusha il 30 novembre [[1993]]. Il trattato prevedeva la collaborazione non solo sul piano economico, ma anche a livello politico, sociale, culturale, scientifico, tecnologico, militare e legale. Il 30 novembre [[1999]] fu firmato l'accordo che sanciva la restaurazione dell'EAC, accordo divenuto operativo il 7 luglio [[2000]].
[[File:Waldorf Hotel 1893.jpg|thumb|left|upright=0.9|Un'immagine del [[1893]] della prima porzione originaria del Waldorf Astoria, che sorgeva sul terreno dove fu successivamente edificato l'Empire State Building.]]
 
Lo statuto della nuova EAC prevede una serie di indicazioni di ordine socio-politico per le nazioni membro, come l'aderenza al sistema [[democrazia|democratico]], la [[trasparenza (economia)|trasparenza]], la [[giustizia sociale]], l'applicazione di principi di [[pari opportunità]] e dei [[diritti umani]]. Essa si ispira anche all'[[African Charter on Human and Peoples' Rights]] (ACHPR).
Nel 1827 l'intera proprietà fu acquistata per 20.500 dollari<ref name=cronologia /> dalla [[Astor (famiglia)|famiglia Astor]] che vi fece costruire la propria residenza. Nel corso dell'Ottocento i discendenti degli Astor fecero costruire accanto alla loro dimora il primo grande albergo della città, nominandolo [[Waldorf-Astoria Hotel|Waldorf Astoria]]. Nella primavera del [[1929]] il prestigioso albergo, noto per essere stato anche il ritrovo dell'aristocrazia cittadina facente parte dell'esclusivo gruppo noto come ''Four Hundred'',<ref>{{cita libro | cognome= Cople Jaher|nome= Frederic|titolo= Nineteenth-Century Elites in Boston and New York|volume=6|editore= |anno= 1972|lingua=en|pp=32-77}}</ref> chiuse i battenti per trasferirsi nell'attuale sede al 301 di Park Avenue.
Il complesso di edifici che ospitavano l'albergo venne acquistato nell'estate dello stesso anno da un gruppo di imprenditori formato da un ex dirigente della [[General Motors]] di nome John Jakob Raskob e altri illustri personaggi della finanza cittadina come Coleman du Pont, Pierre S. du Pont, Louis G. Kaufman e Ellis P. Earle; insieme formarono la Empire State Corporation nominando presidente Alfred E. Smith, ex governatore dello [[New York (stato)|stato di New York]].<ref name=cronologia /><ref>{{cita|Carol Willis|pp. 86-87}}</ref>
 
== Progetti futuri ==
=== La genesi del progetto ===
Oltre all'estensione dell'appartenenza all'EAC ad altre nazioni, fra i progetti futuri dell'organizzazione c'è l'introduzione di una moneta unica ed un'[[unione monetaria]] entro il 2023, derivante da un protocollo firmato nel [[2013]]<ref name=MU>{{cita news| url=https://www.reuters.com/article/2013/11/30/us-africa-monetaryunion-idUSBRE9AT08O20131130?feedType=RSS&feedName=worldNews | rivista=Reuters | titolo=East African trade bloc approves monetary union deal | data=30 novembre 2013| lingua=en}}</ref>. La moneta si chiamerà [[scellino dell'Africa Orientale]].
Il progetto per la realizzazione del nuovo edificio fu affidato allo studio Lamb & Harmon che produsse i disegni definitivi di un edificio in stile [[art déco]] in appena due settimane, traendo spunto da quelli già realizzati per la Carew Tower di [[Cincinnati]] e per il Reynolds Building di [[Winston-Salem]];<ref>{{cita web|url=http://www.emporis.com/building/reynoldsbuilding-winstonsalem-nc-usa|titolo=Reynolds Building|accesso=12 gennaio 2015|lingua=en}}</ref> la destinazione d'utilizzo del nuovo edificio fu da subito quella commerciale, con l'intento di ospitare i numerosi uffici delle crescenti attività della città. Il progetto iniziale prevedeva un'altezza inferiore di soli ottanta piani, un limite mai superato fino ad allora da nessun edificio ma l'agguerrita competizione innescata dal vicino [[Chrysler Building]]<ref>{{cita|Edward Rutherfurd|pp. 784-785}}</ref> portò tuttavia a variare il progetto in corso d'opera, con l'aggiunta di ulteriori piani e del pennone sommitale<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 14-17}}</ref> che portò l'edificio all'intentato traguardo di centotré piani.
 
== Organismi dell'EAC ==
=== Un grande cantiere ===
L'EAC ha un proprio organismo giuridico, la [[Corte di giustizia dell'Africa orientale]] (East African Court of Justice) e un proprio organismo legislativo, l'[[Assemblea legislativa dell'Africa orientale]] (East African Legislative Assembly).
Il cantiere di quello che sarebbe diventato il più alto grattacielo del mondo aprì il 24 settembre del [[1929]]<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 93-94}}</ref> con lo smantellamento di tutti gli edifici che componevano il vecchio Waldorf Astoria, mentre le grandi operazioni di scavo per le [[Fondazione (edilizia)|fondamenta]] iniziarono il 22 gennaio del 1930,<ref name="Carol Willis 102">{{cita|Carol Willis|p. 102}}</ref> a pochi mesi dal [[Grande depressione|crollo borsistico del 1929]].
 
===Presidenti del Consiglio (o "Chairperson") EAC===
[[File:Old timer structural worker2.jpg|thumb|right|upright=0.9|Un operaio alla costruzione del grattacielo, sullo sfondo si nota il Chrysler Building]]Il 17 marzo del [[1930]] si iniziò a lavorare all'assemblaggio della struttura di [[acciaio]], che venne completata il 19 settembre, dopo appena 23 settimane e con un anticipo di dodici giorni rispetto alle previsioni.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 164}}</ref> I lavori di completamento proseguirono altrettanto rapidamente al ritmo di quattro piani a settimana impiegando circa 3.400 operai, in gran parte immigrati italiani e irlandesi, affiancati da una cospicua minoranza di [[Nativi americani|nativi]] [[Nazione Mohawk|Mohawk]] provenienti dalla [[Riserva indigena|riserva]] canadese di Kahnawake, assunti per la loro ottima capacità di equilibrio anche a considerevoli altezze; tuttavia il cantiere dovette registrare il decesso di sei operai durante i lavori.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 204}}</ref><ref>{{cita web|url=http://history1900s.about.com/od/1930s/a/empirefacts.htm|titolo=20th Century History|sito=about.com|accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref><ref>31 gennaio 1930 Giuseppe Tedeschi e L. Dedominichi; 29 aprile 1930 Reuben Brown; 14 luglio 1930 Sigus Andreasen; 30 luglio 1930 Frank Sullivan; 9 dicembre 1930 A. Carlson.</ref>
# 2012–2013 {{Bandiera|UGA}} [[Yoweri Museveni]]
# 2013–2015 {{Bandiera|KEN}} [[Uhuru Kenyatta]]
# Dicembre 2015-in carica {{Bandiera|TZA}} [[John Magufuli]]
 
===Segretari Generali===
Per la sua efficiente organizzazione e per la tecnologia all'avanguardia utilizzata, il cantiere venne visitato da molti esperti del settore e studenti universitari di molti Paesi;<ref>{{cita|Carol Willis|p. 162}}</ref> complessivamente durò soltanto ventun mesi, di cui quattordici impiegati per l'effettiva costruzione dell'edificio, allo scopo di togliere al vicino [[Chrysler Building]] il recente titolo di grattacielo più alto del mondo. Il nome venne scelto in onore dello stato di New York, storicamente noto come ''Empire State'' ma probabilmente fu suggerito anche dalla curiosa coincidenza con il nome della cava dell'[[Indiana]] da dove proveniva la pietra utilizzata per il rivestimento esterno: ''Empire Mill Land''.<ref>{{cita|Patton|p. 38}}</ref>
 
# 2000-2001 &nbsp;{{Bandiera|KEN}} [[Francis Muthaura]]
=== L'evento inaugurale ===
# 2001–2006 &nbsp;{{Bandiera|UGA}} [[Amanya Mushega]]
[[File:Empire state building history.jpg|thumb|upright=0.9|right|Immagini delle fasi di costruzione dell'edificio]]
# 2006–2011 &nbsp;{{Bandiera|TZA}} [[Juma Mwapachu]]
La cerimonia di inaugurazione fu un evento solenne e si tenne, come previsto, il 1º maggio 1931 alla presenza del sindaco Jimmy Walker, del governatore dello stato di New York [[Franklin Delano Roosevelt|Franklin D. Roosevelt]], del presidente della Empire State Building Corporation Alfred Smith e del presidente degli Stati Uniti d'America [[Herbert Hoover]], che da [[Washington]] accese personalmente l'illuminazione del grattacielo tramite un collegamento via radio con la [[Casa Bianca]].<ref name=cronologia /><ref>{{cita|Carol Willis|pp. 45-46}}</ref> L'edificio passò alla storia per i suoi primati: il grattacielo più alto del mondo, quello costruito più velocemente e il primo ad avere più di cento piani,<ref>{{cita|Carol Willis|p. 56}}</ref> divenendo presto uno dei simboli di New York e dell'America stessa. L'evento inaugurale culminò con un pranzo dall'ottantacinquesimo piano che venne ricordato come «il pranzo più alto del mondo», mentre il giorno successivo l'edificio aprì ufficialmente al pubblico.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 46}}</ref>
# 2011–2016 &nbsp;{{Bandiera|RWA}} [[Richard Sezibera]]
 
# 2016–in carica &nbsp;{{Bandiera|BDI}} [[Libérat Mfumukeko]]
[[File:The center of New York 1932.jpg|thumb|upright=0.9|left|Una veduta aerea del centro di [[Manhattan]] nel [[1932]]]]
=== Un debutto difficile ===
Malgrado il ragguardevole risultato raggiunto, nel periodo immediatamente successivo alla sua costruzione, in piena [[grande depressione]], gli uffici rimasero quasi interamente vuoti, costringendo la proprietà a far accendere alcune luci al suo interno per evitare che ciò si capisse; questo inutile stratagemma valse al grattacielo l'ironico soprannome di ''Empty State Building''.<ref>In inglese "empty" significa "vuoto".</ref><ref>{{cita|Carol Willis|p. 48}}</ref>
 
Nei primi anni trenta il grattacielo risentì della concorrenza del vicino [[Rockefeller Center]] e risultò affittato soltanto per un quarto della sua superficie commerciale.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 47}}</ref> A salvare dalla bancarotta la società di gestione di questo grande edificio fu proprio la sua considerevole altezza. L'apertura di un osservatorio posto al penultimo piano e l'accesso al pubblico della grande terrazza dell'ottantaseiesimo piano lo fecero diventare una delle maggiori attrazioni turistiche; successivamente nei locali interni adiacenti ad essa venne anche realizzata una [[cappella]] dove era possibile sposarsi. Gli introiti dei primi anni derivati dal costante flusso turistico eguagliarono l'importo complessivo della rendita degli affitti.<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 46-48}}</ref>
 
Nel [[1933]] l'edificio godette di una prima, vera notorietà mediatica quando fu scelto come luogo ipotetico per la scena finale del celebre film ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'', nel quale il gigantesco animale, aggrappato al pennone dell'edificio, è intento a combattere contro gli aerei che gli danno la caccia.<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0024216/releaseinfo|titolo=King Kong (1933) - Release dates|sito=IMDb.com|accesso=1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref><ref name="movieplayer1">{{cita web|url=http://movieplayer.it/film/king-kong_1311/|titolo=King Kong|sito=movieplayer.it|accesso=1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
[[File:Empirestatebuildingfrombrooklynnewyork.jpg|thumb|right|upright=0.9|L'Empire State Building visto da [[Brooklyn]]]]
 
Nel [[1945]] l'edificio, ancora in parte sfitto, fu oggetto di una collisione aerea da parte di un [[bombardiere|velivolo militare]] che si schiantò accidentalmente sul lato nord causando quattordici vittime.<ref name=cronologia /><ref name="thbombgroup1943">{{cita news|url=http://www.457thbombgroup.org/New/750thSquad.html|titolo=750th Squadron 457th Bombardment Group: Officers&nbsp;– 1943 to 1945|accesso=1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
=== La ripresa economica ===
Il bilancio della società di gestione dell'edificio divenne positivo non prima della fine degli anni quaranta e nel 1951 la Empire State Building Corporation, provata dalla difficile gestione economica dei primi anni, vendette il grattacielo all'imprenditore immobiliare Roger L. Stevens per 34 milioni di dollari, che nel 1954 lo vendette nuovamente a un gruppo immobiliare di [[Chicago]] diretto da Henry J. Crown<ref name=cronologia /> per l'esorbitante cifra di 54 milioni di dollari, la più alta pagata fino ad allora per un singolo edificio.<ref>{{cita web|url=http://www.pbs.org/wnet/newyork/|titolo=New York: A Documentary Film|produttore=PBS|accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref> Nel corso degli stessi [[anni 1950|anni cinquanta]] venne installato un primo impianto di illuminazione esterna a partire dal settantaduesimo piano e al pennone sommitale vennero aggiunte antenne e ripetitori per le trasmissioni televisive.<ref name=cronologia /> Da allora svariati piani dell'edificio ospitano studi televisivi e radiofonici.<ref name=cronologia />
 
=== La perdita del primato ===
Dopo trentasei anni l'Empire State Building perse il primato di edificio più alto del mondo in favore della [[torre di Ostankino]] completata a [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel [[1967]], in piena [[guerra fredda]]. Nel [[1973]] le Torri Gemelle del [[World Trade Center]] gli tolsero anche il primato del grattacielo più alto di New York.<ref>{{cita testo |url=http://www.panynj.gov/wtcprogress/history-twin-towers.html |titolo=History of the Twin Towers |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131228040848/http://www.panynj.gov/wtcprogress/history-twin-towers.html |dataarchivio=1º settembre 2013 |accesso=26 gennaio 2014|lingua=en}}</ref><ref>Tuttavia detiene un altro primato storico: a conti fatti è l'edificio del Novecento che ha detenuto più a lungo (36 anni) il primato di edificio più alto del mondo.</ref> Ciononostante, esso è rimasto uno dei simboli più riconoscibili della città e, con la sua cima illuminata, scandisce tuttora immancabilmente i maggiori eventi cittadini, nazionali e mondiali.<ref>{{cita web|url=http://www.travelblog.it/post/16653/tutte-le-luci-dellempire-state-building-di-new-york|titolo=Tutte le luci dell'Empire State Building di New York | sito = trevelblog.it |accesso=12 gennaio 2015}}</ref>
 
===Gli anni recenti===
Nel 1962 il grattacielo venne sottoposto ad un primo intervento conservativo delle facciate esterne, che consistette in un'approfondita operazione di lavaggio che durò circa sei mesi e al termine della quale venne installato un nuovo impianto di illuminazione che sostituì quello originale installato nel [[1956]].<ref name=cronologia />
Nel [[1984]] venne sostituito anche il secondo impianto di illuminazione con uno nuovo costituito da tubi [[neon]].<ref name="Tower Lights">{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/tourism/tourism_lightingschedule_current.cfm?CFID=15475194&CFTOKEN=55096369|titolo=Empire State Building Tower Lights Calendar|sito=esbnyc.com|lingua=en|accesso=19 gennaio 2015}}</ref>
 
Nel [[1986]] l'edificio fu iscritto nel ''[[National Historic Landmark|National Historic Landmark Program]]'' e pertanto da allora è considerato monumento nazionale.<ref>{{cita web |autore=Carolyn Pitts|url=http://pdfhost.focus.nps.gov/docs/NHLS/Text/82001192.pdf |formato=PDF|titolo=Nomina a national historic landmark|data=26 aprile 1985|editore=National Park Service|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://pdfhost.focus.nps.gov/docs/NHLS/Photos/82001192.pdf |formato=PDF|titolo=Empire State Building—Accompanying 7 photos, exterior and interior, from 1978 |sito=National Register of Historic Places Inventory|data=26 aprile 1985|editore=National Park Service|lingua=en}}</ref> Il grattacielo fu nuovamente messo in vendita nel [[1991]], diventando oggetto di un'agguerrita contesa tra alcuni fra i maggiori imprenditori immobiliari del mondo: il giapponese Hidekei Yokoi, l'ereditiera Leona Helmsley, l'uomo d'affari Peter Malkin e [[Donald Trump]], che riuscì ad aggiudicarsi la maggioranza dell'immobile nel [[2000]].<ref>{{cita web|url=http://www.trump.com/Real_Estate_Portfolio/Empire_State_Building/Empire_State_Building/Empire_State_Building.asp|titolo=Real Estate Portfolio: New York|editore= Trump Real Estate| accesso= 1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
In seguito al drammatico crollo delle Torri Gemelle negli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attentati terroristici dell'11 settembre 2001]], l'Empire State Building tornò ad essere l'edificio più alto di New York, ma ormai soltanto il quarto più alto degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dopo la [[Willis Tower]], [[Trump International Hotel and Tower]] di [[Chicago]] e il [[432 Park Avenue]] della stessa New York.
 
Il 19 marzo del 2002 il grattacielo venne nuovamente venduto alla W&H Properties dell'imprenditore immobiliare Peter Malkin.<ref name=cronologia />
 
Il riconquistato primato newyorkese fu nuovamente infranto il 30 aprile 2012, giorno in cui la Freedom Tower dell'[[One World Trade Center]], ancora in cantiere, raggiunse e superò l'altezza dell'Empire State Building. Il nuovo grattacielo venne poi completato il 30 giugno 2013.<ref>{{cita news|url=http://www.bbc.com/news/world-us-canada-17898138|data=30 aprile 2012|lingua=en|accesso=3 gennaio 2015|titolo=One World Trade Center becomes New York's tallest building|pubblicazione=[[BBC News]]}}</ref><ref>Ora la Freedom Tower dell'[[One World Trade Center]] è l'edificio più alto di New York e il terzo più alto degli [[Stati Uniti d'America]], mentre l'Empire State Building è il quarto.</ref>
 
Nel [[2010]] la Empire State Reality Trust, società di amministrazione dell'edificio rappresentata da Anthony Malkin, ha sostenuto un'importante ristrutturazione da oltre 550 milioni di dollari<ref>{{cita web|url=http://www.empirestaterealtytrust.com/properties |titolo=Empire State Realty Trust |accesso=7 marzo 2014|lingua=en}}</ref> che ha riportato l'edificio allo splendore di un tempo.
 
== L'architettura ==
=== Caratteristiche tecniche ===
[[File:Empire State Building 20.jpg|thumb|upright=0.9|Una vista laterale dell'edificio dall'East River]]
[[File:Empire State Building comparison.svg|thumb|upright=0.9|left|La comparazione dell'Empire State Building<br />(in rosso) con altri edifici]]
 
Lo schema costruttivo adottato per l'intero edificio non fu particolarmente innovativo, ma si rivelò estremamente funzionale: i tempi di realizzazione furono così brevi da diventare uno dei primati più difficili da superare. Il progetto del grattacielo prevedeva tale rapidità di esecuzione grazie all'assemblaggio delle 57.480 tonnellate di travi d'acciaio<ref>{{cita|Carol Willis|p. 166}}</ref> della struttura portante. Secondo le leggi in vigore al tempo della costruzione, l'intera armatura d'acciaio è stata rivestita di mattoni o colate di calcestruzzo per garantire una maggiore resistenza al calore in caso di incendio.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 173}}</ref> Le fondazioni, poste a circa 17 metri di profondità su un fondo roccioso di [[Scisto|scisti]], contano 210 pilastri costituiti da travi in [[Acciaio strutturale|acciaio]] annegate nel [[Calcestruzzo armato|calcestruzzo]],<ref name="Carol Willis 102"/><ref>{{cita|Carol Willis|p. 167}}</ref> indispensabili a sorreggere le circa 365.000 tonnellate dell'intero edificio che si erge per 103 piani, con una superficie totale di 204.385 m<sup>2</sup> e un'altezza complessiva di 443,2 metri.<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 168-170}}</ref>
 
[[File:Empirestatebuilding29122005.JPG|thumb|left|upright=0.9|Un'immagine che ritrae<br />il pennone sulla cima dell'edificio]]
 
Il rivestimento esterno è costituito da complementari elementi prefabbricati come i pannelli in [[alluminio]] con sobrie decorazioni [[Art déco|''déco'']] posti tra le 6.514 finestre e blocchi di [[Calcare|pietra calcarea dell'Indiana]] ancorate esternamente alla struttura di acciaio, mentre il rivestimento interno delle pareti perimetrali è stato realizzato con circa 10 milioni di mattoni. A completare l'opera di finitura vi fu infine la posa esterna dei pannelli e delle finiture in [[alluminio anodizzato]].<ref name=cronologia /><ref>{{cita|Carol Willis|pp. 172-175}}</ref>
 
=== L'esterno ===
L'edificio, il cui disegno è caratterizzato da un'austera e simmetrica sobrietà tipicamente [[art déco]], è il risultato della sovrapposizione e dell'intersezione di svariati moduli a parallelepipedo che si sommano a varie altezze al di sopra dell'ampio basamento rettangolare di soli sei piani, generando una varietà di spazi per terrazze e la caratteristica forma rastremata che ottemperava le leggi del [[Piano regolatore generale comunale|piano regolatore]] dell'epoca.<ref>Le leggi del piano regolatore di New York di quegli anni non permettevano di realizzare edifici dalle forme troppo uniformi e squadrate tali da oscurare la vista del cielo e in grado di creare dei veri e propri "canyon" privi di luce tra le stesse vie della città. Questo provvedimento stimolò dunque gli architetti a realizzare edifici rastremati o con due o più torri.</ref><ref>{{cita|Carol Willis|p. 25}}</ref><ref>{{cita libro | cognome= Willis | nome= Carol | titolo= Form follows finance | editore= Princeton Architectural Press | città= New York | anno= 1995|lingua=en|pp=62-65}}</ref> I prospetti nord e sud si differenziano dai due laterali per una maggiore larghezza e per l'evidente scanalatura centrale, mentre il settantaduesimo e l'ottantaseiesimo piano ospitano un articolato impianto di illuminazione policromatica esterno originariamente installato negli anni cinquanta e rinnovato per la seconda volta nel 2012, che illumina nottetempo gli ultimi 30 piani e la cima dell'edificio con appositi giochi di luce colorata in occasione di specifici eventi celebrativi.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/tourism/tourism_lightingschedule.cfm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090409025853/http://www.esbnyc.com/tourism/tourism_lightingschedule.cfm?CFID=33435984&CFTOKEN=72038185|dataarchivio= 9 aprile 2009 |titolo=Lighting Schedule |editore = Empire State Building |accesso=10 luglio 2010|lingua=en}}</ref>
Il portale di ingresso sulla Fifth Avenue è sormontato da una lastra scolpita di marmo nero di Svezia,<ref>{{cita|Carol Willis|p. 180}}</ref> mentre la pietra calcarea utilizzata per la facciata è la Limestone di estrazione locale.<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 178-179}}</ref>
All'ottantaseiesimo piano vi è la più grande terrazza panoramica dell'edificio raggiungibile tramite i 73 [[Ascensore|ascensori]] ''[[Otis Elevator Company|Otis]]'' e dotata di plance di osservazione con [[Binocolo panoramico|binocoli]] da cui si può godere di un ampio panorama sulla città e su i suoi dintorni fino a scorgere i territori degli stati confinanti.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/terrazza-principale-86%C2%B0-piano|titolo=Terrazza principale: 86º piano |editore = Empire State Realty Trust |accesso=1º gennaio 2015}}</ref>
 
La parte terminale dell'edificio è costituita da un possente pennone che originariamente era di 46 metri e culminava con la terrazza del 103º piano sormontata da una cupola tronca. Esso venne realizzato con l'intento di ancorare i [[Dirigibile|dirigibili]] consentendo l'uscita dei passeggeri sulla terrazza<ref>{{cita|Jacques Binoche|p. 174}}</ref> ma in seguito questa funzione si rivelò pericolosa e impraticabile, quindi il pennone venne portato a 62 metri con l'aggiunta di una lunga asta metallica che venne utilizzata per l'installazione di [[Antenna|antenne]], luci, [[Ripetitore|ripetitori radiotelevisivi]] e un grande [[parafulmine]] che viene colpito dalle [[Fulmine|scariche elettriche]] con una media di 500 volte l'anno.<ref>{{cita|Guida Mondadori New York|pp. 136-137}}</ref>
La porzione originaria del pennone ospita l'osservatorio del 102º piano a 381 metri d'altezza, anch'esso aperto al pubblico.<ref name=piano102>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/terrazza-superiore-102%C2%B0-piano|titolo=Terrazza superiore: 102º piano |editore = Empire State Building |accesso=1º gennaio 2015}}</ref><ref name=Ristrutturazione />
 
=== Gli interni ===
[[File:Empire State Building Lobby Mural.jpg|thumb|left|upright=0.9|Un'immagine dell'atrio di ingresso]]
[[File:ESB Elevators.JPG|thumb|right|upright=0.9|Alcuni degli ascensori all'ottantesimo piano]]
 
Il grande atrio di ingresso al 350 della Fifth Avenue è anch'esso un esempio di art déco ed è decorato con [[marmo]] nero Belga, marmo rosa Formosa e marmo di Rocheron di origini europee.<ref>{{cita|Carol Willis|pp. 195-196}}</ref> A completare l'apparato decorativo dell'atrio vi sono una serie di simboli dell'era moderna raffigurati in medaglioni metallici cromati incastonati nelle pareti e finiture in alluminio e foglia d'oro a 23 carati.<ref name=Ristrutturazione>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/la-ristrutturazione|titolo=La ristrutturazione<!--|editore = Empire State Building--> |accesso=1º gennaio 2015|editore=Empire State Realty Trust}}</ref> Sulla parete di fondo dell'atrio di ingresso, decorata con applicazioni a rilievo in alluminio, è presente un [[anemometro]] restaurato nel [[2007]] e collegato alla stazione meteorologica ospitata al 103º piano, che tuttavia dispone anche di più moderni sistemi elettronici di rilevazione.<ref name=Ristrutturazione />
L'ampio utilizzo di marmo si estende anche per le parti comuni dell'edificio come gli ampi corridoi, i numerosi ascensori e alcuni saloni che sono rivestiti da un'alternanza di marmo verde, marmo Cardiff e Westfield di origine locale per un totale di circa 30.500 metri quadrati.<ref>{{cita|Carol Willis|p. 196}}</ref>
 
L'edificio ospita esclusivamente locali commerciali di uffici, tra cui circa una quarantina di [[studi televisivi]] e [[Radio (mass media)|radiofonici]] di emittenti private, una filiale della [[Bank of America]], alcuni negozi, un supermercato e mezza dozzina di ristoranti e caffetterie.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/negozi-e-ristoranti|titolo=Negozi e ristoranti|editore = Empire State Building |accesso=1º gennaio 2015}}</ref>
Oltre ai numerosi uffici l'edificio ospita l'incessante flusso di visitatori che vi accede ogni giorno dalle 8 del mattino alle 2 di notte.<ref>L'ultimo accesso è alle 1:15 di notte.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/orari|titolo=Orari|editore = Empire State Building |accesso=1º gennaio 2015}}</ref> Al secondo piano vi è la biglietteria, dove vi sono anche gli accessi controllati dal personale di sicurezza e un ampio percorso che si disloca fino agli ascensori che conducono all'ottantesimo piano;<ref name=FAQ>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/faq|titolo=FAQ<!--|editore = Empire State Building--> |accesso=1º gennaio 2015|editore= Empire State Realty Trust }}</ref> da qui il percorso prosegue con la visita alla mostra permanente che riporta cenni storici e immagini della costruzione dell'edificio. Dall'ottantesimo piano si prosegue per i restanti sei piani con gli ascensori o tramite le scale per raggiungere l'ottantaseiesimo piano, dove si ha accesso alla terrazza e si può anche proseguire per l'osservatorio del centoduesimo piano con un altro ascensore.<ref name=FAQ />
 
Al 2007 l'edificio ospita quotidianamente circa 21.000 persone che lavorano nei numerosi uffici; 250 sono gli addetti alla gestione turistica dell'edificio e 150 sono i tecnici dediti alla manutenzione.<ref name=FAQ /> Questa grande concentrazione di persone fa dell'Empire State Building il secondo più grande complesso di uffici degli Stati Uniti dopo [[il Pentagono]].<ref>{{cita|Jacques Binoche|p. 181}}</ref>
 
Nella radicale e ambiziosa ristrutturazione interna del [[2010]] sono stati spesi circa 550 milioni di dollari,<ref name=Ristrutturazione /> di cui 120 per trasformare il grattacielo in un edificio ad [[energia sostenibile|alimentazione ecosostenibile]] secondo i più moderni criteri di rispetto ambientale, che nel 2011 gli ha valso il massimo riconoscimento del LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Questo nuovo primato lo rende il più alto grattacielo con la certificazione LEED.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/sustainability_energy_efficiency.asp |titolo=2009 ULI Fall Meeting & Urban Land Expo&nbsp;— Green Retrofit: What Is Making This the Wave of the Future?|formato=PDF |accesso=11 ottobre 2010|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://inhabitat.com/nyc/empire-state-building-achieves-leed-gold-certification/ |titolo=Empire State Building Achieves LEED Gold Certification &#124; Inhabitat New York City|sito=Inhabitat.com |accesso=12 ottobre 2011|lingua=en}}</ref>
{{Clear}}
 
== Il panorama ==
L'Empire State Building offre una delle più celebri piattaforme di osservazione, nonché la prima della città per altezza e anzianità, essendo stato l'edificio il più alto del mondo fino al 1967. Dalla sua apertura è stata visitata da oltre 110 milioni di persone.<ref>{{cita web|url=http://www.concierge.com/ideas/hotspots/tours/500723?page=3|titolo=Ten Things Not to Do in New York|sito=Concierge.com|accesso=6 gennaio 2015|autore=Amy Plitt|data=28 ottobre 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100316041809/http://www.concierge.com/ideas/hotspots/tours/500723?page=3|dataarchivio=16 marzo 2010}}</ref>
Dalla terrazza dell'ottantaseiesimo piano del grattacielo è possibile osservare un vasto panorama a 360 gradi sulla città e, in giornate particolarmente limpide, è possibile vedere i territori dei quattro stati confinanti: [[Massachusetts]], [[Connecticut]], [[New Jersey]] e [[Pennsylvania]]. All'ingresso è possibile chiedere al personale addetto il grado di visibilità del panorama espresso in miglia.<ref name=FAQ />
 
Dal 2005 è nuovamente accessibile anche il secondo osservatorio del centoduesimo piano ricavato all'interno della struttura del pennone sommitale; esso è completamente chiuso da vetrate ed è raggiungibile con un ascensore che parte dall'ottantaseiesimo piano.<ref name=piano102 />
 
{{Immagine grande|Skyline-New-York-City.jpg|3000px|Il panorama a 360° su Manhattan dalla terrazza dell'ottantaseiesimo piano dell'Empire State Building}}
 
== Suicidi ==
[[File:Manhattan at Dusk by slonecker.jpg|thumb|upright=0.8|right|L'Empire State Building e il [[Chrysler Building]] in secondo piano]]
 
Durante gli anni vi sono stati molti tentativi di suicidio, quasi tutti riusciti nel loro tragico intento. Il primo si verificò nel 1931 tra gli stessi lavoratori quando, prima del completamento dell'edificio, un operaio si gettò dagli ultimi piani appena dopo essere stato licenziato.<ref>{{cita libro | cognome= Reavill | nome= Gill | titolo= Manhattan | città= New York | editore=Compass American Guides | anno= 2003 | isbn= 978-0-676-90495-6 | cid Manhattan|lingua=en|p=160}}</ref> Durante i successivi anni se ne contarono circa una trentina<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/mondo/scheda-l-empire-state-building-simbolo-di-ny-e-teatro-di-suicidi-1.440360|titolo=L'Empire: simbolo e teatro di suicidi|pubblicazione=l'Unità|data=24 agosto 2012|accesso=12 gennaio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150119134847/http://www.unita.it/mondo/scheda-l-empire-state-building-simbolo-di-ny-e-teatro-di-suicidi-1.440360|dataarchivio=19 gennaio 2015}}</ref> tra cui quello di Frederick Eckert, che si lanciò dalla terrazza dell'osservatorio al centoduesimo piano atterrando sulla sottostante terrazza dell'ottantaseiesimo, e quello dell'ex militare della marina William Lloyd Rambo, che si gettò dalla stessa terrazza dell'ottantaseiesimo piano nel dicembre 1943.<ref>{{cita news |titolo=Leaps to His Death Off Empire Tower |url=http://select.nytimes.com/gst/abstract.html?res=FB0610FF355516738DDDAD0894D9415B828FF1D3 |pubblicazione=The New York Times |data=4 novembre 1932 |accesso=4 ottobre 2011|lingua=en}}</ref>
 
Il 1º maggio [[1947]] vi fu quello più noto e sconcertante, quando la ventitreenne [[Evelyn Francis McHale]] si lanciò dalla terrazza dell'ottantaseiesimo piano e piombò fatalmente su una [[limousine]] nera parcheggiata in strada. Ciò che stupì fu il corpo della giovane vittima che giaceva supino e praticamente intatto sull'abitacolo sfondato della vettura, tanto da essere fotografato da Robert Wiles, uno studente accorso sul posto. Il gesto estremo della ragazza fu motivato in un biglietto autografo che la vittima lasciò sulla terrazza dell'ottantaseiesimo piano che recitava la seguente frase: «He's much better off without me... I wouldn't make a good wife for anybody.»<ref>Lui sta molto meglio senza di me… Non diventerei una buona moglie per nessuno.</ref> La fotografia venne anche pubblicata il 12 maggio dello stesso anno dalla nota rivista statunitense ''Life''<ref>{{cita pubblicazione| titolo = Picture of the Week| url = http://books.google.com/?id=ZEgEAAAAMBAJ&pg=PA42| accesso = 11 ottobre 2010| data = 12 maggio 1947|pp = 42–43| issn = 0024-3019|rivista = Life|lingua=en}}</ref> riferendosi ad essa come «the most beautiful suicide».<ref>{{cita news|url=http://time.com/3456028/the-most-beautiful-suicide-a-violent-death-an-immortal-photo/|titolo=The Most Beautiful Suicide: A Violent Death, an Immortal Photo|data=19 marzo 2014|pubblicazione=Time|autore=Ben Cosgrove|accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref> e fu acquistata anni più tardi dal noto esponente della [[Pop art]] [[Andy Warhol]], che la elaborò intitolando l'opera ''Suicide (fallen body)'' e la inserì nella serie di serigrafie intitolata ''Death and disaster''.<ref>{{cita web|url=https://ephemeralnewyork.wordpress.com/tag/andy-warhol-suicide-fallen-body/|titolo=The Empire State Building's "beautiful suicide"|data=16 aprile 2012|accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref>
 
A seguito di questo evento la terrazza dell'ottantaseiesimo piano fu necessariamente dotata di adeguate protezioni metalliche che ne ostacolano lo sporgersi. Tuttavia vi furono altri due tentativi fortunatamente falliti, uno nel [[1979]] ad opera di Elvita Adams che, dopo essersi lasciata cadere dalla medesima terrazza dell'ottantaseiesimo piano venne sbattuta contro l'edificio da una violenta corrente d'aria ascensionale e atterrò sul cornicione del piano sottostante, riportando soltanto la frattura di un'anca;<ref>{{cita libro| cognome= Douglas| nome= George H.| titolo= Skyscrapers: A Social History of the Very Tall Building in America| url = http://books.google.com/?id=IxDUUqut-XkC&pg=PA173|annooriginale=1996| anno = 2004| editore = McFarland| città= Londra| isbn= 978-0-7864-2030-8|cid=Douglas|lingua=en|accesso=19 gennaio 2015|p=173}}</ref><ref>{{cita libro| cognome = Broughton| nome = Geoffrey| titolo = Expressions| anno = 1987| editore = Collins ELT| città = Londra| isbn = 0-00-370641-9|lingua=en|p=32}}</ref> stessa sorte toccò al ventiseienne Thomas Elmes, altro aspirante suicida che il 25 aprile [[2013]] atterrò indenne sul cornicione dell'ottantacinquesimo piano.<ref>{{cita news|url=http://www.nydailynews.com/new-york/sky-fall-man-tumbles-empire-state-building-article-1.1326967|titolo=SKY FALL! Man tumbles off Empire State Building|autore= Joseph Stepansky |autore2=Joe Kemp |autore3=Bryan Calcano|autore4=Daniel Beekman|pubblicazione=New York Daily News|data=25 aprile 2013|accesso= 25 aprile 2013|lingua=en}}</ref> In entrambi i casi i due sopravvissuti furono tratti in salvo dal personale di sicurezza dell'edificio.
 
I casi più recenti di suicidio risalgono al 2004, al 2006 e al 2007, quest'ultimo avvenuto il 13 aprile dopo un salto nel vuoto dal sessantanovesimo piano di Moshe Kanovsky, un giovane avvocato di [[Brooklyn]].<ref>{{cita news|url=http://www.nydailynews.com/news/2007/04/14/2007-04-14_lawyer_dies_in_empire_suicide_horror.html|editore= New York Daily News|titolo=Lawyer dies in Empire suicide horror|accesso= 9 luglio 2014|lingua=en}}</ref>
 
==Incidenti==
===L'incidente aereo del 1945===
[[File:North American Aviation's B-25 medium bomber, Inglewood, Calif.jpg|thumb|upright=0.8|left|Un esemplare di ''Mitchell B-25'' simile a quello che colpì l'edificio nel 1945]]
[[File:Empire State Building plane crash wreckage 1945.jpg|thumb|upright=0.8|right|Un'immagine degli interni dell'edificio devastati dall'impatto]]
Nel [[1945]] l'edificio venne colpito accidentalmente da un velivolo. Alle 9:40 di sabato 28 luglio, a causa di una fitta foschia, un ''[[North American B-25 Mitchell|Mitchell B-25]]'' della [[US Air Force]] pilotato dal colonnello William Franklin Smith Jr.<ref name=cronologia /><ref name="thbombgroup1943"/> impattò contro il prospetto nord dell'edificio tra il settantanovesimo e l'ottantesimo piano uccidendo il pilota e altre tredici persone che occupavano gli uffici del ''National Catholic Welfare Council''; tuttavia l'incendio divampato fu tempestivamente domato e spento in circa quaranta minuti. Uno dei motori dell'aereo fuoriuscì da una finestra della parte opposta dell'edificio precipitando sul tetto di un edificio adiacente, mentre l'altro motore e uno dei carrelli caddero nella tromba di uno degli ascensori.<ref>{{cita news|url=http://www.tms.org/pubs/journals/JOM/0112/News/News8-0112.html |titolo=Empire State Building Withstood Airplane Impact |pubblicazione=Tms.org|lingua=en}}</ref> Durante l'impatto l'operatrice [[Betty Lou Oliver]], che era in uno degli ascensori, precipitò per settantacinque piani all'interno della cabina, ma si salvò grazie al sistema frenante dell'impianto,<ref>{{cita web|url=http://www.check-six.com/Crash_Sites/Empire_State_building_crash.htm|titolo= The Bomber Crash into the Empire State Building
July 28, 1945|sito=Check-Six.com|accesso=12 gennaio 2015|lingua=en}}</ref> entrando nel registro del ''[[Guinness dei Primati]]'' per il numero di piani da cui precipitò indenne.<ref>{{cita web|url=http://www.guinnessworldrecords.com/content_pages/record.asp?recordid=53746 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060317041607/http://www.guinnessworldrecords.com/content_pages/record.asp?recordid=53746 |dataarchivio=17 marzo 2006 |titolo=guinnessworldrecords.com |accesso=11 ottobre 2010|lingua=en}}</ref>
 
===L'ascensore precipitato===
Nel pomeriggio del 19 gennaio [[2000]] un altro incidente rischiò di trasformarsi in dramma, quando una cabina di uno dei numerosi ascensori precipitò per quaranta piani con dentro Shameka Peterson e Joe Masoraca, due impiegati di un ufficio al quarantaquattresimo piano del grattacielo. I due superstiti rimasero illesi nonostante la caduta libera della cabina di oltre centocinquanta metri, arrestata soltanto all'ultimo istante dal sistema frenante dell'impianto. A seguito dell'episodio l'amministrazione, all'epoca sotto il controllo del magnate [[Donald Trump]], annunciò un'ispezione straordinaria di tutti i 73 ascensori, anche per tranquillizzare le migliaia di turisti che quotidianamente frequentano l'edificio.<ref>{{cita news|url= http://archiviostorico.corriere.it/2000/gennaio/26/New_York_precipita_per_piani_co_0_0001261869.shtml|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150119143735/http://archiviostorico.corriere.it/2000/gennaio/26/New_York_precipita_per_piani_co_0_0001261869.shtml|autore= Alessandra Farkas|pubblicazione= Corriere della Sera|titolo= New York, precipita per 40 piani ascensore dell'«Empire State»|data= 20 gennaio 2000|accesso= 12 gennaio 2015|urlmorto= sì|dataarchivio= 19 gennaio 2015}}</ref>
 
===Sparatorie===
L'Empire State Building è stato anche teatro di due sparatorie. La prima ha avuto luogo il 23 febbraio 1997 sulla terrazza dell'ottantaseiesimo quando Abu Kamal, un ex insegnante di 69 anni di origine palestinese, armato di una pistola ha ucciso una persona e ne ha ferite altre sei prima di suicidarsi.<ref>{{cita news|autore= |url= http://www.cnn.com/US/9702/24/empire.shooting/|titolo= Gunman shoots 7, kills self at Empire State Building |pubblicazione= CNN |data= 20 aprile 2010 |accesso= 7 gennaio 2015 |lingua= en}}</ref>
 
Un secondo episodio analogo è avvenuto il 24 agosto 2012 lungo il marciapiede della Fifth Avenue di fronte all'edificio, dove il cinquantanovenne Jeffrey T. Johnson ha ucciso a colpi di pistola un ex collega del posto di lavoro da lui perso nel 2011. L'omicida è stato poi ucciso con sedici colpi da alcuni poliziotti accorsi sul luogo, dopo aver manifestato la volontà di continuare a sparare. Nella sparatoria sono rimasti lievemente feriti anche nove passanti, soltanto tre dei quali colpiti direttamente da proiettili.<ref>{{cita news |autore= |url= http://edition.cnn.com/2012/08/25/justice/new-york-empire-state-shooting/index.html/ |titolo= All Empire State shooting victims were wounded by officers |pubblicazione= CNN |data= 24 agosto 2012 |accesso= 7 gennaio 2015 |lingua= en |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150107231224/http://edition.cnn.com/2012/08/25/justice/new-york-empire-state-shooting/index.html/ |dataarchivio= 7 gennaio 2015 }}</ref>
 
== Utilizzi specifici ==
===Emittenti radiotelevisive===
[[File:High Line, New York 2012 69.jpg|thumb|upright=0.8|right|Una veduta della sommità dell'edificio]]
[[File:Empire State Building at Sunset, New York by Stuart Pinkney.jpg|thumb|upright=0.8|right|Un'immagine dell'edificio al tramonto]]
L'Empire State Building ospita fin dal principio svariati uffici commerciali ma è anche sede di svariati studi radiofonici e televisivi. La prima emittente a trasmettere i primi segnali radiotelevisivi sperimentali il 22 dicembre [[1931]] fu la [[Radio Corporation of America|RCA]], che affittò i locali dell'ottantacinquesimo piano e fece installare una prima antenna sulla cima del pennone.<ref>{{cita web|url=http://www.tvhistory.tv/1939-RCA-Brochure-1.JPG|titolo=1939 RCA TV sets|lingua=en}}</ref> Dal 1940 si stabilirono anche alcune altre emittenti radiofoniche tra cui il canale commerciale WNBT, stabilitosi nel [[1940]] e, in seguito, la nota emittente [[NBC]] che ha mantenuto la sua sede fino al 1950.
 
L'edificio, al 2015, ospita le seguenti emittenti radiofoniche e televisive:
 
;Emittenti televisive
{{div col|dim= 13em}}
* WCBS-2
* WNBC-4
* WNYW-5
* WABC-7
* WWOR-9 Secaucus
* WPIX-11
* WNET-13 Newark
* WNYE-25
* WPXN-31
* WXTV-41 Paterson
* WNJU-47 Linden
* WFUT-68 Newark
{{div col end}}
 
;Emittenti radiofoniche FM
{{div col|dim= 13em}}
* WBMP-92.3
* WPAT-93.1 Paterson
* WNYC-93.9
* WPLJ-95.5
* WXNY-96.3
* WQHT-97.1
* WSKQ-97.9
* WEPN-98.7
* WBAI-99.5
* WHTZ-100.3 Newark
* WCBS-101.1
* WFAN-101.9
* WWFS-102.7
* WKTU-103.5 Lake Success
* WAXQ-104.3
* WWPR-105.1
* WQXR-105.9 Newark
* WLTW-106.7
* WBLS-107.5
{{div col end}}
 
===Attività commerciali===
Oltre alle svariate emittenti radiotelevisive, l'edificio ospita gli uffici delle seguenti attività commerciali:
* [[Air China]] (Suite 6905)<ref>{{cita web|url=http://observer.com/2010/09/air-china-lands-at-empire-state-building/|titolo=Air China lands at Empire State Building|editore= New York Observer|accesso= 12 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Boy Scouts of America]], [[Greater New York Councils]], (Suite 430)<ref>{{cita web|url=http://www.charitynavigator.org/index.cfm?bay=search.summary&orgid|titolo=Contacts|accesso=7 gennaio 2015|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Coty, Inc.|Coty]]<ref>{{cita web|url=http://www.reuters.com/article/2012/04/18/empirestatebuilding-coty-idUSL2E8FIAGG20120418|titolo= Coty expands in Empire State Building|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Croatian National Tourist Board]] (Suite 4003)<ref>{{cita web|url=http://findarticles.com/p/articles/mi_m3601/is_71_50/ai_n6149482|titolo= Foreigners flocking to 350 Fifth Avenue|editore= Real Estate Weekly|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://croatia.hr/it-IT/Homepage|titolo=Home page|editore= Croatian National Tourist Board|accesso= 7 gennaio 2015}}</ref>
* [[Federal Deposit Insurance Corporation]]<ref>{{cita web|url=http://blumbergcapitalpartners.com/BCP-news/|titolo=Contacts|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Filipino Reporter (newspaper)|Filipino Reporter]] (Suite 1007)<ref>{{cita web|url=http://www.filipinoreporter.us/home/filipino-american/852-filipino-reporter-contact-information.html|titolo=Contact|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Human Rights Foundation]] (Suite 4515)<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/fun-facts|titolo=Fun Facts / Famous tenants|accesso= 12 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Human Rights Watch]] (34º piano)<ref>{{cita web|url=http://www.hrw.org/news/2013/12/10/empire-state-building-honors-human-rights-watch|titolo=Empire State Building honors Human Rights Watch|accesso= 13 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* Kaplan International Center (63º piano)<ref>{{cita web|url=http://bookings.kaplaninternational.com/en/CourseListing.aspx|titolo= Kaplan International school at ESB|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Li & Fung]]<ref>{{cita web|url=http://www.nypost.com/p/news/business/empire_expansion_NpNIrK5MwNvmWPjSEaLVXJ|titolo=Contacts|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[LinkedIn]]<ref>{{cita web|url=http://www.businessweek.com/articles/2012-08-30/the-tangled-tale-behind-the-empire-state-buildings-ipo|titolo= The Tangled Tale Behind the Empire State Building's IPO|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[Hisamitsu Pharmaceutical|Noven Pharmaceuticals]]<ref>{{cita web|url=http://observer.com/2010/05/pharma-firm-bolts-chrysler-building-for-empire-state/|titolo= Pharma Firm Bolts Chrysler Building for Empire State|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[People's Daily]]<ref>{{cita web|url=http://www.greenbuildingsnyc.com/2011/07/18/reds-go-green-chinese-communist-party-newspaper-signs-empire-state-building-lease/|titolo=Reds Go Green: Chinese Communist Party Newspaper Signs Empire State Building Lease|accesso=7 gennaio 2015|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111216191932/http://www.greenbuildingsnyc.com/2011/07/18/reds-go-green-chinese-communist-party-newspaper-signs-empire-state-building-lease/|dataarchivio=16 dicembre 2011}}</ref>
* Polish Cultural Institute (Suite 4621)<ref>{{cita web|url=http://www.polishculture-nyc.org/?itemCategory=30565&siteid=217&priorId=0 Home Page|titolo= Contact us|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
* [[World Monuments Fund]] (Suite 2412)<ref>{{cita web|url=http://www.wmf.org/contact-us|titolo= Contact us|accesso= 7 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
===Eventi===
Dal 1978 nel grattacielo si svolge la ''Empire State Building Run-Up'', ovvero la competizione sportiva che prevede la scalata fino all'ottantasettesimo piano percorrendo i 1.576 gradini delle numerose rampe di scale.<ref>{{cita web|url=http://www.nuok.it/nuok/tutto-sull-empire-state-building/|titolo=Tutto sull'Empire State Building|sito=nuok.it|data=6 febbraio 2007|accesso=12 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150112123908/http://www.nuok.it/nuok/tutto-sull-empire-state-building/|dataarchivio=12 gennaio 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/event/2015-empire-state-building-run-up-info|titolo=2015 EMPIRE STATE BUILDING RUN-UP|editore = Empire State Building|accesso=15 gennaio 2015}}</ref>
 
Nel [[1994]] l'edificio fu scalato a mani nude dal noto atleta e scalatore francese [[Alain Robert]].<ref>{{cita news|url=http://www.theadrenalist.com/extreme/the-best-climbs-of-alain-robert-french-spiderman/|titolo=The Best Climbs of Alain Robert, French Spiderman|autore=Luke Kelly-Clyne|data=23 dicembre 2011|accesso=19 gennaio 2015|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150119143535/http://www.theadrenalist.com/extreme/the-best-climbs-of-alain-robert-french-spiderman/|dataarchivio=19 gennaio 2015}}</ref>
 
Nell'aprile del [[2014]] la [[Ford]] ha festeggiato il 50º anniversario della ''[[Ford Mustang|Mustang]]'' esponendo l'ultimo modello sulla terrazza dell'ottantaseiesimo piano, analogamente a quanto già avvenuto nel [[1964]] con il lancio commerciale del primo modello.<ref>{{cita news|url= http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2014/04/16/foto/una_mustag_sull_empire_state_building_ford_festeggia_50_anni-83773980/|titolo=Una Mustang sull'Empire State Building: Ford festeggia 50 anni|pubblicazione= la Repubblica|data=16 aprile 2014|accesso= 30 giugno 2014}}</ref>
 
=== L'illuminazione ===
L'Empire State Building è uno dei simboli di riferimento della città e, con la sua cima illuminata, scandisce immancabilmente i maggiori eventi cittadini e mondiali. Il primo impianto di illuminazione esterno dell'edificio venne installato nel 1956 alla base del settantaduesimo piano ed era costituito da 4 proiettori rotanti di un metro e mezzo di diametro.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/it/cronologia|titolo=Cronologia|editore = Empire State Building |accesso= 1º gennaio 2015}}</ref>
 
Nel 1984 l'impianto venne rinnovato da Douglas Leigh e i proiettori sostituiti con 880 tubi [[neon]] da 75 watt ciascuno di cui 220 in posizione verticale installati sulla parte superiore del pennone.<ref name="Tower Lights"/>
 
Il 26 novembre 2012 uno spettacolo inedito condotto da [[Alicia Keys]] ha inaugurato il nuovo impianto di illuminazione che ha sostituito i precedenti neon da un nuovo sistema di proiettori [[led]] programmati tramite un sistema computerizzato. Questo nuovo impianto consente di illuminare la cima dell'edificio fino a sedici milioni di colori ma offre altresì la possibilità di creare un'illuminazione più dinamica consentendo anche effetti incrociati, ondulatori o stroboscopici.<ref>{{cita web|url= http://www.multivu.com/mnr/59258-empire-state-building-first-ever-led-tower-light-show|titolo= Empire State Building first ever led tower light show|accesso= 9 luglio 2014|lingua= en|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150426093545/http://www.multivu.com/mnr/59258-empire-state-building-first-ever-led-tower-light-show|dataarchivio= 26 aprile 2015}}</ref>
 
[[File:Empire State Building Red and Green.JPG|thumb|upright=0.8|right|L'Empire State Building illuminato nel periodo natalizio]]
 
La tabella sottostante elenca i principali eventi e la relativa illuminazione adottata.<ref name="Tower Lights"/>
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! Colore
! Evento
! Data
|-
|Rosa e bianco
|Giorno della lotta contro il cancro al seno
|4 febbraio
|-
|Rosso
|San Valentino
|14 febbraio
|-
|Verde
|''Saint Patrick's Day''
|17 marzo
|-
|Blu e bianco
|Anniversario dell'indipendenza della Grecia
|25 marzo
|-
|Giallo e bianco
|Primavera e settimana di Pasqua
|(variabile)
|-
|Blu e bianco
|Anniversario dell'indipendenza dell'Israele
|14 maggio
|-
|Blu
|''Memorial Day'' del NYPD
|26 maggio
|-
|Rosso e bianco
|Anniversario della fondazione della Croce Rossa
|15 giugno
|-
|Rosso, bianco e azzurro
|''Indipendence Day'' (e tutte le altre festività nazionali americane)
|4 luglio
|-
|Blu, bianco e rosso
|Anniversario della presa della Bastiglia
|14 luglio
|-
|Verde, bianco e arancio
|Anniversario dell'indipendenza dell'India
|15 agosto
|-
|Porpora e bianco
|Giorno della lotta contro l'Alzheimer
|20 settembre
|-
|Rosso e giallo
|Autunno
|dal 21 settembre
|-
|Giallo, rosso (nero)
|Anniversario della riunificazione della Germania
|3 ottobre
|-
|Verde, bianco e rosso
|''Columbus Day'', in memoria del navigatore genovese
|12 ottobre
|-
|Rosso e verde
|Festività natalizie
|8 dicembre - 7 gennaio
|}
 
Oltre alle consuete colorazioni programmate per gli eventi prestabiliti, su richiesta è possibile scegliere e prenotare per uno specifico evento il colore dell'illuminazione.<ref name="Tower Lights"/>
La cima dell'Empire State Building ha assunto altre specifiche colorazioni come elencato di seguito.<ref name=cronologia />
* Nel [[1995]] e nel [[1998]], rispettivamente per gli ottant'anni e per la scomparsa di [[Frank Sinatra]], l'illuminazione del grattacielo assunse il colore blu, in omaggio al colore degli occhi del celebre cantante, che gli valsero il soprannome di ''Old Blue Eyes''.<ref>{{cita news|autore= |url= http://edition.cnn.com/SHOWBIZ/Music/9805/20/sinatra.funeral.early/index.html|titolo= Hollywood bids Sinatra last farewell|accesso= 10 aprile 2008|editore= CNN|lingua= en|data= 20 maggio 1998}}</ref><ref>{{YouTube
|autore = |id = wOXucXCu8Rw|titolo = Headline News - on the Death of Frank Sinatra - May, 1998|produttore = CNN|lingua = en|anno = 1998|accesso = 19 gennaio 2015}}</ref>
* Nel [[2001]], per la morte di [[Joey Ramone]], il cantante dei [[Ramones]], il grattacielo assunse i colori della bandiera americana.<ref>{{cita web|url= http://www.albopress.it/blog.aspx?profile=e0o5ll0201o1r1xm1314s2v3wy2421e3u8vj3838b4r3pm4542-10965&CA=p0t8yb0301t1t8ps1116m2o8vo2127y3a0ip3438b4h1fm4143-67128|titolo=The Empire State Building|autore= Elisabetta Cozzi |accesso= 2 gennaio 2015}}</ref>
* Il 24 giugno [[2011]], quando è stata approvata anche nello [[New York (stato)|stato di New York]] la legge che legalizzava i [[Matrimonio fra persone dello stesso sesso|le unioni civili fra persone dello stesso sesso]], l'Empire State Building è stato illuminato con i colori della [[Bandiera arcobaleno|bandiera rainbow]], simbolo della comunità [[LGBT]].<ref>{{cita news|autore= |url= http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/25/foto/nozze_gay_l_empire_state_building_arcobaleno-18202344/1/|titolo= L'empire State Building arcobaleno|pubblicazione= la Repubblica|accesso= 1º gennaio 2015}}</ref>
* Durante l'attesa per i risultati delle elezioni presidenziali è ormai consuetudine che l'edificio sia illuminato di blu e di rosso, i colori dei due partiti antagonisti. Il 7 novembre [[2012]], appena apparve certa la vittoria di [[Barack Obama]] e del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]], la cima dell'Empire State Building si tinse completamente di blu.<ref>{{cita web|url= http://tg24.sky.it/tg24/mondo/photogallery/2012/11/07/elezioni_usa_2012_empire_state_building_new_york_blu_vittoria_obama.html|titolo= Elezioni USA 2012: l'Empire State Building si tinge di blu|editore= SkyTG24|accesso= 1º gennaio 2015}}</ref>
* Nel [[2013]] l'Empire State Building è stato illuminato con i colori della bandiera svedese per celebrare l'arrivo a New York degli [[Swedish House Mafia]] e per mostrare apprezzamento per il loro ''Black Tie Rave'', un evento per raccogliere fondi da devolvere a supporto delle vittime dell'[[Uragano Sandy]] che colpì duramente anche la città di New York.<ref>{{YouTube|autore = |id = C4qeNBZcJhg|titolo = Swedish house Mafia light up Empire State Building in Honor of Black Tie Rave|produttore = ArtisanNewsService |lingua = en|data = 28 febbraio 2013|accesso = 19 gennaio 2015}}</ref>
 
== L'edificio nella cultura di massa ==
[[File:Kingkongposter.jpg|upright=0.8|thumb|La locandina del film ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'' del 1933, che ritrae idealmente il gorilla sulla cima dell'Empire State Building]]
Il [[cinema]] ha grandemente contribuito alla sua fama, ambientandovi scene di molteplici [[film|pellicole]]. La prima apparizione cinematografica è in ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'', nel cui celebre finale il gigantesco [[gorilla]] viene ucciso dal fuoco degli aerei proprio in cima al grattacielo; tuttavia fu soltanto una citazione poiché lo scenario venne ricostruito negli studi di [[Hollywood]].<ref name="movieplayer1"/> Successivamente l'edificio appare nel film ''Un amore splendido'' di Leo McCarey dove è menzionato e utilizzato come set per celebrare il matrimonio civile tra i due protagonisti che poi nella trama non avverrà.<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0050105/|titolo= Un amore splendido|sito=IMDb.com|accesso=1º gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
Nel 1964 Andy Warhol gli dedica un documentario a lui interamente dedicato, ''[[Empire (film 1965)|Empire]]'', che ne consacra il ruolo di emblema.<ref>{{cita libro | nome= Matthew | cognome=Tinkcom | titolo= Working Like a Homosexual: Camp, Capital, Cinema| anno=2002 | editore=Duke University Press | città=Durham, North Carolina | lingua=en|p=85 | url=https://books.google.it/books?id=6XD2-19LmX8C&pg=PA85&dq=%22empire+state+building%22+cinema&hl=it&sa=X&ei=mMyiVLzwHemAywOojYLwBA&ved=0CDMQ6AEwAg#v=onepage&q=%22empire%20state%20building%22%20cinema&f=false|isbn=978-0-8223-2889-6}}</ref>
 
Nel [[2000]] il grattacielo è stato fotografato e messo come copertina in ''[[Standing on the Shoulder of Giants]]'', il quinto album della band [[Regno Unito|britannica]] [[Oasis]].<ref>{{cita web|url=http://www.rockol.it/recensione-752/oasis-standing-on-the-shoulder-of-giants|titolo=Oasis: Standing on the shoulder of giants|editore Empire State Building|accesso=1º gennaio 2015}}</ref>
 
Oltre a svariate altre apparizioni cinematografiche, l'edificio è il luogo di ambientazione anche di alcune serie televisive come ''Gossip Girl'', ''Jessie'' e ''White Collar''.<ref>{{cita web|url=http://www.esbnyc.com/pr-pop-culture/tv-movies|titolo=PR Pop Culture - TV Movies|accesso=9 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>
 
Infine, nella saga letteraria ''[[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo]]'' il grattacielo è l'ingresso per il monte [[Olimpo]].
 
=== Cinema ===
* ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'', regia di [[Merian C. Cooper]], [[Ernest B. Schoedsack]] ([[1933]])
* ''[[Un amore splendido]]'', regia di [[Leo McCarey]] ([[1957]])
* ''[[Insonnia d'amore]]'', regia di [[Nora Ephron]] ([[1993]])<ref>{{cita news|url=http://trovacinema.repubblica.it/film/insonnia-damore/121503|titolo=Insonnia d'amore|editore=la Repubblica|accesso= 12 gennaio 2015}}</ref>
* ''[[L'uomo ombra (film 1994)|L'uomo ombra]]'', regia di [[Russell Mulcahy]] ([[1994]])
* ''[[Independence Day]]'', regia di [[Roland Emmerich]] ([[1996]])
* ''[[Frida (film)|Frida]]'', regia di [[Julie Taymor]] ([[2002]])
* ''[[The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo]] (The Day After Tomorrow)'', regia di [[Roland Emmerich]] ([[2004]])
* ''[[King Kong (film 2005)|King Kong]]'', regia di [[Peter Jackson]] ([[2005]])
* ''[[Come d'incanto]]'', regia di [[Kevin Lima]] ([[2007]])
* ''[[Segnali dal futuro]]'', regia di [[Alex Proyas]] ([[2009]])
* ''[[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini]]'', regia di [[Chris Columbus]] ([[2010]])
* ''[[Oblivion (film 2013)|Oblivion]]'', regia di [[Joseph Kosinski]] ([[2013]])
 
=== Televisione ===
* ''[[Gossip Girl (serie televisiva)|Gossip Girl]]''
* ''[[How I Met Your Mother]]''
* ''[[Doctor Who]]''
* ''[[Jessie (serie televisiva)|Jessie]]''
* ''[[White Collar]]''
* ''[[Fringe]]''
 
=== Videogiochi ===
* ''Il Padrino''
* ''Spiderman 2''
* ''Gta IV''
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Theodore | nome= James Jr. | titolo= The Empire State Building | editore= Harper & Row | città= New York | anno= 1975 | isbn= 978-0-06-012172-3|lingua=en}}
* {{cita libro| cognome = Goldman| nome = Jonathan| titolo = The Empire State Building Book| anno = 1980| editore = St. Martin's Press| città = New York| isbn = 978-0-312-24455-2|lingua=en}}
* {{cita libro | cognome= Patton | nome= J. B. | cognome2= Carr |nome2= D.D.| titolo= The Salem Calcare in Indiana costruzione Pietra Distretto | editore= Ind. Dipartimento di Nat. Res. Geol Surv. | città= | anno= 1982|lingua=en|cid=Patton}}
* {{cita libro | cognome= Aaseng | nome= Nathan | titolo= Construction: Building the Impossible | editore= The Oliver Press Inc. | città= Minneapolis | anno= 1998 | isbn= 978-1-881508-59-5|lingua=en}}
* {{cita libro | cognome= Friedman | nome= Donald | cognome2= Willis | nome2= Carol | titolo= Building the Empire State | editore= W.W. Norton | città= New York | anno= 1998 | isbn= 978-0-393-73030-2|lingua=en}}
* {{cita libro| cognome= Rutherfurd| nome= Edward | titolo= New York| editore=Mondadori|città= Milano|anno= 2010|cid=Edward Rutherfurd}}
* {{cita libro | cognome= Bascomb | nome= Neal | titolo= Higher: A historic race to the sky and the making of a City | editore= Doubleday | città= New York | anno= 2003 | isbn= 978-0-385-50660-1|lingua=en}}
* {{cita libro| cognome = Binoche| nome = Jacques| titolo = Histoire des États-Unis| anno = 2003| editore = Ellipses| città = Parigi|lingua=fr|cid=Jacques Binoche}}
* {{cita libro | cognome= Wagner | nome= Geraldine B. | titolo= Thirteen Months to Go: The Creation of the Empire State Building | editore= Thunder Bay Press | città= San Diego | anno= 2003 | isbn= 978-1-59223-105-8|lingua=en}}
* {{cita libro | cognome= Willis | nome= Carol | titolo= Empire State Building, 21 mesi per costruire il grattacielo più alto del mondo | editore= Mondadori Electa | città= Milano | anno= 2004 | isbn= 88-370-2664-1|cid=Carol Willis}}
* {{cita libro | autore= AA.VV. | titolo= Guida Mondadori New York | editore= Mondadori | città= Milano | anno= 2013 | isbn= 978-88-370-9330-3 | cid= Guida Mondadori New York}}
 
== Voci correlate ==
* [[ChryslerEconomia Buildingdell'Africa]]
* [[Comunità di sviluppo dell'Africa meridionale]] (SADC)
* [[World Trade Center]]
* [[Mercato comune dell'Africa orientale e meridionale]] (COMESA)
* [[Comunità economica degli Stati dell'Africa centrale]] (ECCAS)
* [[Unione africana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:East African Community}}
{{Interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.eac.int/|Sito ufficiale dell'EAC}}
* {{cita web|url=http://www.cbsforum.com/cgi-bin/articles/partners/cbs/search.cgi?template=display&dbname=cbsarticles&key2=empire&action=searchdbdisplay|titolo=Storia dell'edificio|lingua=en}}
* {{cita web |1=http://institutions.africadatabase.org/data/i16299.html |2=Informazioni da africadatabase.org |accesso=29 giugno 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060629091743/http://institutions.africadatabase.org/data/i16299.html |dataarchivio=29 giugno 2006 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|url=http://www.nyc-site.com/cgi-bin/gallery/gallery.cgi?Category=100008|titolo=Galleria di foto}}
* {{cita web|http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/4139635.stm|Articolo della BBC sull'abolizione dei dazi nell'EAC}}
* {{cita web|http://www.nytimes.com/imagepages/2007/09/30/realestate/30scapCA01ready.html|Richmond H. Shreve, William F. Lamb and Arthur L. Harmon, photographed in 1941.}}
* {{cita web|http://english.eastday.com/eastday/englishedition/business/userobject1ai1075704.html|Unione Monetaria dell'Africa Orientale}}
* [http://www.nytimes.com/indexes/2006/04/23/nyregion/thecity/index.html Numero speciale] del ''[[New York Times]]'' per il settantacinquesimo compleanno.
* {{cita web | 1 = http://www.eac.int/eala/ | 2 = Assemblea legislativa dell'Africa orientale | accesso = 28 settembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061013201018/http://www.eac.int/eala/ | dataarchivio = 13 ottobre 2006 | urlmorto = sì }}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
|carica = [[Grattacieli più alti del mondo|Edificio più alto del mondo]]
|immagine =
|periodo = [[1931]]-[[1972]]
|precedente =[[Chrysler Building]]
|successivo = [[World Trade Center|Torri Gemelle del WTC]]
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{{Box successione
|carica = [[Grattacieli più alti del mondo|Struttura autoportante più alta del mondo]]
|immagine =
|periodo = [[1931]]-[[1967]]
|precedente = [[Chrysler Building]]
|successivo = [[Torre di Ostankino]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architetturaEconomia|ingegneria|Stati UnitiAfrica d'AmericaOrientale}}
 
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Riconoscimenti di qualità/Segnalazioni/Empire State Building|arg=architettura|arg2=|giorno=25|mese=gennaio|anno=2015}}
 
[[Categoria:GrattacieliUnione di New Yorkafricana]]
[[Categoria:ArchitettureEconomia moderniste degli Stati Uniti ddell'AmericaAfrica]]
[[Categoria:NationalComunità Historic Landmark degli Stati Uniti d'Americaeconomiche]]
[[Categoria:Arusha]]