Renato Vallanzasca e Margherita d'Austria-Stiria: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|altri membri della Casa d'Asburgo con questo nome|Margherita d'Asburgo (disambigua)}}
{{F|sovrani portoghesi|dicembre 2009}}
{{Monarca
|nome = Margherita d'Asburgo
|immagine = Juan Pantoja de la Cruz 016.jpg
|legenda = Margherita d'Austria,<br />ritratto di [[Juan Pantoja de la Cruz]].
|stemma = Coat of Arms of Margaret of Austria (1584-1611), Queen Consort of Spain.svg
|titolo = Regina Consorte di Spagna e Portogallo
|regno = [[1598]] - [[1611]]
|predecessore = [[Anna d'Asburgo (1549-1580)|Anna d'Austria]]
|successore = [[Elisabetta di Borbone-Francia (1602-1644)|Elisabetta di Francia]]
|nome completo = Margarete von Österreich
|altrititoli = Arciduchessa d'Austria
|data di nascita = 25 dicembre [[1584]]
|luogo di nascita = [[Graz]]
|data di morte = 3 ottobre [[1611]]
|luogo di morte = [[San Lorenzo de El Escorial]]
|luogo di sepoltura = [[Monastero dell'Escorial]], [[Madrid]]
|data di sepoltura =
|casa reale =
|dinastia = [[Asburgo]]
|padre = [[Carlo II d'Austria]]
|madre = [[Maria Anna di Baviera (1551-1608)|Maria Anna di Baviera]]
|consortedi = [[Filippo III di Spagna]]
|figli = [[Anna d'Asburgo (1601-1666)|Anna]]<br />[[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]]<br />[[Maria Anna di Spagna|Maria Anna]]<br />[[Carlo di Spagna|Carlo]]<br />[[Ferdinando d'Asburgo (1609-1641)|Ferdinando]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = RenatoMargherita
|Cognome = Vallanzascad'Austria
|ForzaOrdinamento = Margherita d'Austria
|Sesso = M
|Sesso = F
|LuogoNascita = Milano
|LuogoNascita = Graz
|GiornoMeseNascita = 4 maggio
|GiornoMeseNascita = 25 dicembre
|AnnoNascita = 1950
|LuogoMorteAnnoNascita = 1584
|LuogoMorte = San Lorenzo de El Escorial
|GiornoMeseMorte =
|GiornoMeseMorte = 3 ottobre
|AnnoMorte =
|AnnoMorte = 1611
|Attività = criminale
|EpocaAttività = 1900
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|PostNazionalità = . Autore negli [[anni 1970|anni settanta]] e seguenti di numerose [[rapina|rapine]], [[sequestro di persona|sequestri]], [[omicidio|omicidi]] ed [[Evasione|evasioni]], attualmente sta scontando una [[condanna]] complessiva a quattro [[ergastolo|ergastoli]] e 260 anni di [[reclusione]]. Descritto come intelligente, spietato, sfrontato, impavido, nonostante i delitti di cui si è macchiato ha ispirato nell<nowiki>'</nowiki>[[immaginario collettivo]] una sorta di fascino perverso, diventando il "[[bandito]]" ''per eccellenza'' degli anni settanta
|FineIncipit = è stata regina consorte di [[Spagna]] e [[Portogallo]] per il suo matrimonio con [[Filippo III di Spagna|Filippo III]], dal 1598 fino alla morte
}}
 
== Biografia ==
Margherita d'Austria, arciduchessa d'Austria dalla nascita, era figlia di [[Carlo II d'Austria|Carlo II di Stiria]] (1540-1590), figlio dell'imperatore [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I]], e di [[Maria Anna di Baviera (1551-1608)|Maria Anna di Baviera]] (1551-1608).
Renato Vallanzasca nasce a Milano il 4 maggio 1950 in via Porpora 162, zona [[Lambrate]], dove sua madre, Maria, aveva un negozio d'abbigliamento. A Renato venne dato il cognome della madre, poiché suo padre, Osvaldo, era già sposato con un'altra donna, Rosa, dalla quale aveva avuto tre figli.
 
Margherita e le sue sorelle non sono state considerate bellezze a causa del labbro inferiore tipico degli Asburgo. Margherita, tuttavia, è stato descritta come modesta, socievole e allegra.
L'attività criminale di Renato comincia fin da bambino: piccoli furti di figurine agli edicolanti della zona. Il suo primo incontro con la giustizia avviene all'età di otto anni, non per furto, ma per aver cercato di mettere in libertà la tigre di un circo, che aveva piantato il tendone proprio vicino a casa sua. Il giorno successivo venne prelevato dalla polizia mentre stava giocando a pallone coi suoi amici, e portato al Beccaria. Il fatto gli costò il trasferimento forzato a casa di "zia Rosa", in via degli Apuli, nel quartiere del [[Giambellino e Lorenteggio|Giambellino]], periferia Sud di Milano, praticamente dalla parte opposta della città.
 
La ripresa di un positivo rapporto della [[Compagnia di Gesù]] con la Corte asburgica venne da lei favorita a fine Cinquecento<ref>Flavio Rurale, ''La Compagnia di Gesù tra riforme, controriforme e riconferma dell'Istituto (1540-inizio XVII secolo)'', Cheiron : materiali e strumenti di aggiornamento storiografico : 43 44, 1 2, 2005, p. 40, n. 34.</ref>.
Qua mette su la sua prima banda, una "baby gang" ante litteram, ragazzini dediti a furti e taccheggi, mani svelte e gambe veloci. Nonostante la giovanissima età, Renato è già un "capetto", rispettato dai ragazzi del quartiere, inizia a farsi un nome anche nella ''[[ligera]]'', la vecchia mala milanese, con cui inizia a "collaborare". Ma a breve, andandogli strette le regole della malavita vecchio stampo, decise di "mettersi in proprio", formando una banda tutta sua.
La cosidetta [[Banda della Comasina]] divenne probabilmente il più potente e feroce0 gruppo criminale presente a Milano in quegli anni,e si contrappose alla banda di [[Francis Turatello]].
 
=== Matrimonio ===
In poco tempo, grazie a furti e rapine, accumulò molti soldi e iniziò a vivere alla grande: vestiti firmati, auto di lusso, bella vita e belle donne. Ragazzo di bell'aspetto, verrà soprannominato "Il bel Renè" (nomignolo da lui detestato). La sua carriera criminale subisce una prima interruzione nel [[1972]] quando, una decina di giorni dopo una rapina a un supermercato, viene arrestato dagli uomini della [[squadra mobile]] di Milano, all'epoca diretta da [[Achille Serra]].
Nel 1599 sposò per procura a [[Ferrara]] [[Filippo III di Spagna|Filippo III]], matrimonio poi confermato a [[Madrid]], dove si recò<ref>Passando per [[Cremona]], dove l’attuale piazza IV Novembre assunse il nome di Porta Margherita nel 1599 perché proprio in quell’anno aveva fatto ingresso in Cremona, attraverso di essa, Margherita d’Austria, in viaggio per la Spagna per andare sposa a Filippo III. Cfr. G. Taglietti, ''Le strade di Cremona. Storia e storie della città lungo le sue strade'', Cremona, Grafiche Pedroni, 1997, vol. II, p. 592.</ref> portando in dote 100.000 ducati.
[[File:Bartolomé González y Serrano 005.jpg|miniatura|288 × 469 pixelpx|Margherita d'Austria nel 1603.]]
Durante il viaggio verso la Spagna, festeggiamenti in suo onore vennero dati<ref>"Una parte della festosa vita delle corti era "dedicata al popolo, come l’arrivo in città di qualche membro della famiglia reale
o di funzionari di alto rango, che era sempre occasione di celebrazioni alle
quali partecipava l’intera cittadinanza. Nel 1574, per l’entrata a Milano di [[don
Giovanni d’Austria]], fratello di Filippo II e vincitore di Lepanto, venne organizzato
un corteo di personaggi simbolici e altri spettacoli pirotecnici e teatrali.
Poco dopo la morte di S. Carlo, nel 1598, l’arrivo di Margherita d’Austria,
sposa dell’infante Filippo, poi Filippo III di Spagna, diede luogo a spettacoli,
cortei in costume e balli e lo stesso avvenne l’anno dopo, in occasione
dell’ingresso dell’infanta Isabella e dello sposo, arciduca Alberto d’Austria": Aldo Marchetti, ''Il conflitto tra Chiesa e Stato sul numero dei giorni di festa e l'aumento del tempo di lavoro nella Milano del settecento'', Storia in Lombardia. Fascicolo 2, 2003, p. 18 (Milano : Franco Angeli, 2003).</ref> in varie città lungo il percorso<ref>''Il viaggio attraverso l’Italia di Margherita d’Austria regina di Spagna: ingressi, feste e cerimonie (1598-1599)'', Atti del Convegno di San Giuliano Terme (PI), 22-23 settembre 2006, a cura di M.I. Aliverti.</ref>, tra cui [[Pavia]]<ref>[G.B. OLEVANO], ''Entrata in Pavia della Sereniss. Reina Margherita d’Austria, Moglie del Potentissimo Re di Spagna Nostro Signore, et l’Apparato fatto da essa Città per ricevere una tanta Maestà'', Como, Frova, 1599, pp. 20-21.</ref> e [[Milano]]<ref>P. VENTURELLI, ''La solemne entrada en Milan de Margherita d’Austra, esposa de Felipe III'', in ''La fiesta cortesana en la época de los Austrias'', atti del Convegno di Studi, Burgos, 15-18 ottobre 2000, a cura di M. L. Lobato, B. J. García García, Valladolid 2003, pp. 233-247.</ref>: in questa città, "per l’ingresso di Margherita d’Austria molte demolizioni vengono realizzate per guadagnare alla vista quanto più spazio possibile<ref>Lucia Serafini, ''Recensioni'', Storia urbana: rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna. Fascicolo 1, 2009, p. 152</ref> e, per l'occasione, le fu dedicato un salone di [[Palazzo Reale (Milano)|Palazzo Reale]] (all'epoca "Ducale"). Si tratta del [[Salone Margherita (Milano)|Salone Margherita]], primo luogo stabile della capitale lombarda dedicato al [[melodramma]].
 
Divenne una figura molto influente alla corte del marito in quanto Filippo era considerato un sovrano estremamente debole e il suo matrimonio con Margherita, tuttavia, è stato descritto come felice e Margherita ha mostrato interesse per le funzioni di governo.
Lo stesso Serra racconta che, durante la perquisizione in casa del bandito, Vallanzasca si sfilò dal polso il [[Rolex]] d'[[oro]] e appoggiandolo sul tavolo della sala gli disse: "Se riesci a incastrarmi questo è tuo!". Pochi momenti dopo il maresciallo Oscuri trovò nel cestino della spazzatura i pezzettini di un foglietto che, una volta riordinati, mostravano la lista degli stipendi dei dipendenti del supermercato rapinato.
 
Margherita si fece, in Spagna, promotrice di varie istituzioni religiose e sociali, e sostenitrice ai bisognosi.
Vallanzasca finisce così in galera, inizialmente a [[Carcere di San Vittore|San Vittore]]. Quattro anni e mezzo e un pensiero fisso: trovare un modo per evadere. Non si può di certo affermare che tenne un comportamento da detenuto modello. Oltre a tentativi d'evasione falliti, risse e pestaggi, partecipò attivamente anche a diverse sommosse che in quel periodo agitavano l'ambiente carcerario italiano. Per ogni rivolta sedata, spesso nel sangue, per ogni evasione fallita, corrispondeva un trasferimento: iniziò così il suo pellegrinaggio carcerario che in quattro anni e mezzo lo portò a visitare ben 36 penitenziari.
Fino a che non escogita il modo di contrarre volontariamente l'[[epatite]], iniettandosi urine per via endovenosa, ingerendo uova marce e inalando gas propano, per essere trasferito in ospedale. E da lì, con l'aiuto di un poliziotto compiacente, riesce finalmente a evadere<ref>Cristiano Armati, ''Italia criminale. Personaggi, fatti e avvenimenti di un'Italia violenta'', Newton Compton Editori, 2006, p. 238 - ISBN 9788854110830</ref>.
[[Immagine:Dalmine monumento casello.jpg|thumb|250px|Il monumento alla memoria dei due poliziotti uccisi il [[6 febbraio]] [[1977]] presso il casello autostradale di [[Dalmine]]]]
 
Fu la nonna materna di [[Luigi XIV di Francia]] e dell'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo]].
Dopo l'evasione ricompone la sua banda con la quale metterà a segno una settantina di rapine. Lascerà dietro di se anche una fila di cadaveri, due preti, quattro poliziotti, un [[vigile urbano]], un medico e un impiegato di banca. Alcuni dei delitti in questione (i due preti e il vigile) gli sono stati attribuiti in modo erroneo da un quotidiano , mentre in realtà per quei delitti sono stati processati e condannati i membri della [[Ludwig (serial killer)|setta "Ludwig"]], ossia [[Ludwig (serial killer)|Marco Furlan]] e [[Ludwig (serial killer)|Wolfgang Abel]].
Passa inoltre dalle rapine ai [[sequestro di persona|sequestri di persona]] (quattro, di cui due mai denunciati). Una delle sue vittime è [[Emanuela Trapani]], figlia di un imprenditore milanese, che verrà tenuta prigioniera per circa un mese e mezzo, dal dicembre [[1976]] al gennaio [[1977]], e quindi liberata dietro pagamento di un riscatto di un miliardo di [[lira italiana|lire]]. Subito dopo questo episodio e l'uccisione di altri due poliziotti, stanco, ferito e braccato, cerca rifugio a [[Roma]], dove viene di nuovo catturato. Ha appena compiuto 27 anni.
 
=== Morte ===
Tornato in carcere si sposa nel luglio del [[1979]] con [[Giuliana Brusa]]. Il suo testimone di nozze durante questo matrimonio è proprio il suo ex nemico [[Francis Turatello]], che da quel momento diventerà un suo grande amico. Il [[28 aprile]] [[1980]] tenta la fuga dal carcere milanese di San Vittore. Durante l'ora d'aria compaiono in mano ai detenuti tre pistole, introdotte misteriosamente. Un gruppo di carcerati riesce a farsi strada tenendo in ostaggio un brigadiere (Romano Saccoccio). Ne segue una sparatoria per le vie di Milano e perfino nel tunnel della metropolitana. Vallanzasca, nuovamente ferito, viene riacciuffato assieme ad altri nove compagni di fuga.
Margherita morì pochi giorni dopo la nascita del suo ultimo figlio, ma si dice che sia stata avvelenata dall'incenso che don [[Rodrigo de Calderon]] accese nella sua stanza.
Margherita fu sepolta nel Pantheon delle Infante al Palazzo dell'[[Escorial]].
 
== Discendenza ==
Nel carcere di [[Novara]], nel [[1981]], contribuisce a mettere in moto una rivolta carceraria in cui perderanno la vita alcuni collaboratori, da lui ritenuti "infami" in quanto pentiti. Fra questi un giovane membro della sua banda, [[Massimo Loi]]. La giovane vittima, poco più che ventenne, aveva deciso di abbandonare definitivamente la via del crimine, come ricorda anche [[Achille Serra]], per iniziare una nuova vita. Ma Vallanzasca, armato di coltello e aiutato dal [[branco]] non gli diede modo di lasciare il carcere incolume: incontratolo all'interno di una cella, solo e disarmato, e aiutato dai gregari, Vallanzasca lo colpì ripetutamente al petto con un coltello, commettendo ulteriori atrocità sul corpo del giovane ormai esanime e arrivando a decapitarlo. Della morte di Loi, Vallanzasca ha però smentito la responsabilità nell'intervista data a [[L'Europeo]] il 2 aprile 2006 <ref>[http://www.ildue.it/Intestazione/CurriculumVitae/PaginaCV.asp?IDPrimoPiano=1810 Testo dell'intervista]</ref>.
La regina Margherita e Filippo III ebbero otto figli:
Condannato al carcere duro, con uno stratagemma e ingannando i [[carabinieri]] riesce però a evadere nuovamente, il [[18 luglio]] [[1987]], scappando attraverso un oblò del traghetto che da [[Genova]] doveva portarlo all'[[Asinara]], in [[Sardegna]]. Verrà fermato a un posto di blocco neanche tre settimane dopo, mentre cerca di raggiungere [[Trieste]].
 
* [[Anna d'Asburgo (1601-1666)|Anna]] (22 settembre 1601 - 20 gennaio 1666), regina consorte di [[Francia]], sposa di [[Luigi XIII]];
Tornato in galera tenta un'altra volta la fuga, nel [[1995]], questa volta dal carcere di [[Nuoro]]. {{citazione necessaria|Per questo tentativo di evasione verrà sospettata e accusata di averlo aiutato la sua avvocatessa, con la quale si dice che il Vallanzasca abbia stretto un forte legame.}} L'episodio non fa altro che alimentare il mito del criminale a cui le donne non sanno resistere. Dal [[1999]] è rinchiuso nel carcere speciale di [[Voghera]]. All'inizio del mese di maggio [[2005]], dopo aver usufruito di un permesso speciale di tre ore per incontrare l'anziana madre, ha formalizzato la richiesta di grazia, inviando una lettera al [[Ministero della Giustizia|ministro di Grazia e Giustizia]] e al magistrato di sorveglianza di [[Pavia]]. Nel luglio del [[2006]] la madre Maria ha scritto al Presidente [[Giorgio_Napolitano|Napolitano]] e al Ministro di Giustizia [[Clemente_Mastella|Mastella]] chiedendo la grazia per il figlio. Il 15 settembre [[2007]] gli viene notificata la mancata concessione della grazia da parte del Capo dello Stato: Vallanzasca continuerà quindi a scontare la sua pena nel [[Carcere di Opera]] a Milano.
* Maria (1º febbraio 1603 - marzo 1603);
La storia di Renato Vallanzasca è stata raccontata per la prima volta in televisione da "La Storia siamo noi" (RAI EDU) in uno speciale di Caterina Stagno e Silvia Tortora.
* [[Filippo IV di Spagna|Filippo]] (8 aprile 1605 - 17 settembre 1665), futuro re [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]];
* [[Maria Anna di Spagna|Maria Anna]] (18 agosto 1606 - 13 maggio 1646), imperatrice del [[Sacro Romano Impero]], sposa di [[Ferdinando III d'Asburgo|Ferdinando III]];
* [[Carlo di Spagna|Carlo]] (15 settembre 1607 - 30 luglio 1632), morto a 25 anni;
* [[Ferdinando d'Asburgo (1609-1641)|Ferdinando]] (16 maggio 1609 o 24 maggio 1610 - 9 novembre 1641), conosciuto come il Cardinale-Infante;
* Margherita (24 maggio 1610 - 1616), morta all'età di 6 anni;
* [[Alfonso d'Asburgo|Alfonso]] (22 settembre 1611-1612), morto a 1 anno.
 
== Ascendenza ==
Recentemente Renato Vallanzasca ha aperto un [[blog]], gestito tramite terzi.
<div align="center">
 
{| class="wikitable"
==Curiosità==
|+'''Albero genealogico di tre generazioni di Margherita d'Austria-Stiria'''
{{curiosità}}
|-
*Nel [[1977]] è uscito un film intitolato ''[[La banda Vallanzasca]]'', diretto da [[Mario Bianchi (regista)|Mario Bianchi]].
|-
*Nel [[2005]] è stato presentato anche uno spettacolo teatrale su Vallanzasca, intitolato ''Settanta Vallanzasca'', di [[Domenico Ferrari]] e [[Alessandro Pozzetti]].
| rowspan="16" align="center"| '''Margherita d'Austria-Stiria'''
*Al "bel Renè" si ispira il nome di un gruppo [[ska]] italiano, i [[Vallanzaska]].
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Carlo II d'Austria]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I del SRI]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Filippo I di Castiglia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I del SRI]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Maria di Borgogna]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Giovanna di Castiglia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando II d'Aragona]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Isabella di Castiglia]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Anna Jagellone]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Ladislao II di Boemia|Ladislao VII Jagellone]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Casimiro IV Jagellone]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Elisabetta d'Asburgo]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Anna di Foix-Candale]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Gastone II di Foix-Candale]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Caterina di Navarra (1455-1494)|Caterina di Navarra]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Maria Anna di Baviera (1551-1608)|Maria Anna di Baviera]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Alberto V di Baviera]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Guglielmo IV di Baviera]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Alberto IV di Baviera]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Cunegonda d'Asburgo]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Maria Giacomina di Baden]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Filippo I di Baden
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Elisabetta del Palatinato|Elisabetta di Wittelsbach]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Anna d'Asburgo (1528-1590)|Anna d'Asburgo]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I del SRI]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Filippo I di Castiglia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Giovanna di Castiglia]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Anna Jagellone]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ladislao II di Boemia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna di Foix-Candale]]
|}
</div>
{|align=right
|{{Asburgo (1519-1740)}}
|}
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Golden Rose MNMA Cl2351 n1.jpg
|nome_onorificenza=Rosa d'oro
|collegamento_onorificenza=Rosa d'oro
|motivazione=
|data=1598
}}
== Curiosità ==
* In suo onore a [[Mantova]] nel 1598 fu data una celebre rappresentazione del [[Il pastor fido (Guarini)|''Pastor fido'']] di Guarini<ref>''L'ingresso a Mantova di Margherita d’Asburgo e la rappresentazione de «Il pastor fido»'', a cura di L. Mari, in ''I Gonzaga e l’Impero. Itinerari dello spettacolo. Con una selezione di materiali dall’Archivio informatico Herla (1560-1630)'', a cura di U. Artioli e C. Grazioli, Firenze, Le Lettere, 2005, pp. 379-381.</ref>.
 
==Bibliografia Note ==
<references/>
*''Il fiore del male: bandito a Milano'', di [[Carlo Bonini]] e Renato Vallanzasca, Ed. Marco Tropea, 1999, ISBN 8843802275
*''Etica criminale. Fatti della banda Vallanzasca'', di [[Massimo Polidoro]], Ed. Piemme, 2007, ISBN 9788838489471
*''Renato Vallanzasca. Milano calibro velluto'', di [[Francesca Arceri]], 2005, ISBN 8888764496
 
== Altri progetti ==
==Note e riferimenti==
{{referencesinterprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*[http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=787&biografia=Renato+Vallanzasca Biografia di Vallanzasca su Leonardo.it]
*{{GREC}}
*[http://www.ildue.it/Evasioni/Interviste/PaginaInterviste.asp?IDPrimoPiano=908 Un'intervista a Vallanzasca del 2004]
{{Controllo di autorità}}
*[http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=643 Biografia su Pagine70]
{{Portale|Asburgo|biografie|storia}}
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=115 Renato Vallanzasca. La storia di un criminale al centro delle cronache degli anni Settanta] ''[[La storia siamo noi]]'' - [[Rai Educational]]
*[http://www.renatovallanzasca.com Il blog di Renato Vallanzasca]
 
[[Categoria:Sepolti nella Cripta Reale del monastero dell'Escorial]]
[[Categoria:Biografie|Vallanzasca, Renato]]
[[Categoria:Criminali italiani|Vallanzasca, RenatoAsburgo]]
[[Categoria:PersonalitàConiugi legatedei are Milano|Vallanzasca,del RenatoPortogallo]]
[[Categoria:Coniugi dei re di Spagna]]
[[Categoria:Coniugi dei re di Sardegna]]
[[Categoria:Decorati con la Rosa d'oro]]