Otto von Bismarck e Islam in Svezia: differenze tra le pagine

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{{FS|storiaislam|marzo 2008Svezia}}
[[File:Stockholms_moske_okt_2012b.jpg|thumb|right|Cupola e minareto della [[Moschea di Stoccolma]]]]
{{Bio
|Nome = Otto Eduard Leopold von
|Cognome = Bismarck
|PostCognome = (talvolta italianizzato in '''Ottone di Bismarck''' e soprannominato ''il Cancelliere di ferro'')
|Sesso = M
|LuogoNascita = Schönhausen (Elbe)
|GiornoMeseNascita = 1 aprile
|AnnoNascita = 1815
|LuogoMorte = Friedrichsruh
|GiornoMeseMorte = 30 luglio
|AnnoMorte = 1898
|Attività = politico
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Bundesarchiv Bild 183-R13234, Otto von Bismarck.jpg
|Didascalia = Otto von Bismarck (1889)
}}
Fu il fondatore e primo [[Cancelliere del Reich|cancelliere]] dell'[[Impero tedesco]]. Dal [[1865]] fu Conte di Bismarck-[[Schönhausen]], dal [[1871]] Principe Von Bismarck e dal [[1890]] Duca di [[Lauenburg]].
 
L'[[Islam]] è la più numerosa minoranza religiosa in [[Svezia]].
== Biografia ==
[[Immagine:Bismarck1836.jpg|thumb|right|Otto von Bismarck da giovane]]
[[Immagine:Berlino Monumento a Bismarck.jpg|thumb|right|Monumento a Bismarck, Berlino]]
[[Immagine:Hamburg-Bismarck-Denkmal.jpg|thumb|right|Monumento a Bismarck, Amburgo]]
Otto Von Bismarck apparteneva per nascita agli "[[Junker]]", la nobiltà agraria, classe privilegiata che non solo riceveva ancora dai contadini prestazioni di tipo feudale, ma anche manteneva le leve del potere nell'esercito.
Otto von Bismarck studiò Giurisprudenza a [[Gottinga]] e si laureò con risultati poco brillanti, avendo dedicato più tempo alle associazioni goliardiche (e ai duelli che allora ne erano la caratteristica), che ai libri. Terminati gli studi lavorò presso il tribunale e fece il servizio militare.
 
== Storia ==
Nel [[1838]] abbandonò il servizio pubblico e si dedicò ad amministrare la tenuta di famiglia presso [[Schönhausen (Elbe)|Schönhausen]]. Ben presto mostrò di avere delle forti ambizioni politiche, molto interessato alla filosofia, all'arte, la religione e la letteratura, Bismarck fin da giovane fu un ottimo oratore e scrittore di lettere. Nel [[1847]] sposò [[Johanna Von Puttkamer]] ([[1824]]-[[1894]]). Dal matrimonio nacque il figlio [[Herbert Von Bismarck|Herbert]]. In questo periodo divenne attivo politicamente come membro del Landtag [[Prussia]]no. Nel [[1849]] e nel [[1850]] fece parte della Camera del governo (''Landtag'') ed era capogruppo dell'ala estrema della Destra.
I [[Tatari#Tatari di Crimea.2C Ucraina e Polonia|Tatari del Baltico]] furono il primo gruppo [[musulmano]] nella Svezia moderna.
 
Fu però solo nella seconda metà del [[XX secolo]] che larghi gruppi di [[musulmani]] giunsero in Svezia per immigrazione da paesi a maggioranza musulmana, come [[Bosnia ed Erzegovina]], [[Turchia]], [[Iraq]], [[Iran]], [[Somalia]] e [[Libano]]. La maggior parte dei musulmani in Svezia oggi sono immigrati o discendenti di immigrati. La maggioranza di loro è di origine [[Arabi|araba]], principalmente provenienti dall'[[Iraq]]. Il secondo gruppo più numeroso di musulmani è costituito di migranti e rifugiati dall'ex-[[Jugoslavia]], soprattutto [[Bosgnacchi]] e [[Kosovari]]. Seguono [[Somali (gruppo etnico)|Somali]] e [[Marocchini]], [[Curdi]] e [[Berberi]]. [[Ahmed Rami (militare)|Ahmed Rami]], di origine marocchina, produce dalla Svezia il suo programma radiofonico ''[[Radio Islam]]'', divenuto controverso per le sue posizioni [[negazionismo|negazioniste]] sull'[[Olocausto]].
Durante la rivoluzione del [[1848]] si mostrò difensore accanito del "Principio monarchico".
 
La [[moschea Nasir]] della comunità [[Ahmadiyya]] di [[Göteborg]] è stata la prima [[moschea]] ad essere costruita in Svezia, benché il gruppo non sia considerato islamico dalle altre confessioni musulmane. Sono oggi presenti numerose [[moschea|moschee]] in Svezia, di cui le principali sono quelle di [[Malmö]] e di [[Stoccolma]].
Benché non avesse alcuna formazione di tipo diplomatico divenne, nel [[1851]], l'inviato prussiano presso il governo di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]]. Nel [[1859]] fu inviato a [[San Pietroburgo]] e nel [[1862]] ambasciatore a [[Parigi]]. Il [[23 settembre]] [[1862]] su consiglio del Ministro della guerra [[Albrecht von Roon|von Roon]] venne nominato dal re [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] Primo Ministro e successivamente Ministro per gli esteri. Appena giunto al potere affermò di voler risolvere il problema dell'unità nazionale tedesca "...non con discorsi, né con deliberazioni della maggioranza, bensì col sangue e col ferro". In pochi anni l'uso della forza unitamente all'abilità diplomatica consentì alla Germania di portare a compimento il processo di unificazione e di diventare la principale potenza europea.
 
==La politicaDemografia di Bismarck==
Non ci sono statistiche ufficiali sul numero di musulmani in Svezia, ma le stime variano tra 100.000 e 400.000, ossia tra l'1% e il 4% della popolazione svedese.
Dopo aver condotto la [[Prussia]] a superare felicemente il [[Guerra austro prussiana|conflitto con l'Austria]] nel [[1866]], risolto a favore dei prussiani con la [[Battaglia di Sadowa|vittoria di Sadowa]] e aver guidato la trasformazione della Federazione degli stati tedeschi nel nuovo Stato federale germanico, Bismarck sfruttò la questione della successione al trono di Spagna per provocare il conflitto con la [[Francia]], principale concorrente per l'affermazione egemonica in europa. Il re prussiano sostenne [[Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen]] per il trono di [[Madrid]], suscitando l'opposizione di [[Napoleone III]]: Guglielmo sarebbe stato favorevole a una soluzione di compromesso, ma Bismarck operò allo scopo di irrigidire le relazioni diplomatiche, nella speranza che l'Imperatore francese, sentendosi umiliato per l'intransigenza tedesca, che in realtà non era tale, cadesse nella trappola e dichiarasse guerra alla Prussia. Così avvenne a seguito dello stratagemma adottato da Bismarck con il [[Telegramma di Ems]]; Bismarck infatti seppe manipolare il dispaccio che riportava i fatti dell'incontro tra [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I di Hohenzollern]] e un ambasciatore francese, in modo da far apparire Guglielmo irriguardoso nei confronti dell'ambasciatore francese e suscitare l'irritazione di [[Napoleone III]]. Il progetto bismarchiano andò a buon fine riuscendo nell'intento di scuscitate la reazione francese che culminò nella dichiarazione di guerra alla [[Prussia]]. Il Cancelliere in questo conflitto, come nella guerra di quattro anni prima con l'Austria, ricorse al programma strategico della "Guerra-lampo" (''[[Blitzkrieg]]''): un attacco estremamente rapido e deciso al fine di non dare la possibilità al nemico di reagire. Questa tipologia di guerra era sostenibile per la Prussia grazie agli investimenti di capitale decisi nei primi dell'Ottocento in campo militare e per le infrastrutture di cui il paese era dotato. Infatti grazie all'utilizzo delle ferrovie le truppe poterono essere spostate rapidamente sui vari fronti, come da progetto di un articolato, nonché meticoloso, piano tattico. La [[guerra]] ebbe un esito molto repentino e si risolse con la vittoria prussiana a [[battaglia di Sedan|Sedan]], il [[2 settembre]] [[1870]] e la cattura dello stesso Napoleone III. Il [[18 gennaio]] [[1871]] a [[Versailles]] venne proclamata la nascita dell'impero tedesco.
 
== Luoghi di culto ==
La pace di [[Francoforte]] del [[10 maggio]] [[1871]], che pose fine alla guerra Franco-prussiana, previde:
Molteplici [[moschee]] sono state costruite in Svezia a partire dagli anni '80, le principali la [[moschea di Malmö]] (1984) e la [[moschea di Stoccolma]] (2000). La [[moschea di Bellevue]] e la [[moschea di Brandbergen]] sono state al centro di controversie negli anni 2000 come luoghi di reclutamento e propaganda jihadista.<ref name=ab>{{Cita news|nome=Claes|cognome=Petersson|titolo=Terrorbas i Sverige|url=https://www.aftonbladet.se/vss/nyheter/story/0,2789,672257,00.html|editore=[[Aftonbladet]]|lingua=sv|data=13 luglio 2005|accesso=3 marzo 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061206204232/http://www.aftonbladet.se/vss/nyheter/story/0%2C2789%2C672257%2C00.html|dataarchivio=6 dicembre 2006}}</ref><ref name=dn>{{Cita news|nome=Stefan |cognome=Lisinski |titolo=Säpo utreder medhjälp till terrorbrott |url=https://www.dn.se/nyheter/sverige/sapo-utreder-medhjalp-till-terrorbrott |editore=[[Dagens Nyheter]] |lingua=sv |data=11 novembre 2005 |accesso=2 gennaio 2007}}</ref>
* la cessione di [[Alsazia]] e [[Lorena (regione francese)|Lorena]] ([[Lotaringia]]) alla [[Germania]];
* il versamento di un’indennità di cinque miliardi di franchi e l’occupazione militare del territorio francese in garanzia del versamento.
 
Di seguito una lista (non esaustiva) delle moschee in Svezia
La politica di Bismarck vide la creazione di un sistema germanocentrico con la Germania presente in qualsiasi scenario e gli altri paesi relegati a partner subordinati.
I suoi principi guida furono:
* l’isolamento della [[Francia]], attuato con la prima [[Lega dei tre imperatori]] (''DreiKaiserbund'') del [[1872]], fondata sul patto di non stringere alleanze con la [[Francia]] e di non opporsi per l’est, e sulla [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] del [[20 maggio]] [[1882]], che è di salvaguardia anche contro la [[Russia]];
* l’equilibrio europeo, ottenuto evitando che Austria-Ungheria e Russia si osteggiassero per l’est europeo (''cfr''. il primo ''DreiKaiserbund'' e il secondo del [[18 giugno]] [[1881]] sull’est europeo, basato sulla garanzia degli stretti per la Russia e sulla divisione delle sfere di influenza in oriente tra [[Austria]] e [[Russia]], in conseguenza del quale l’Austria crea un sistema di alleanze con la [[Serbia]], nello stesso [[1881]], e con la Romania, nel [[1883]]);
* evitare l’isolamento della [[Germania]], tramite l’alleanza del [[7 ottobre]] [[1879]] con l’[[Austria]] che rivestì carattere difensivo contro la [[Russia]] e fu premessa per la [[Triplice Alleanza|Triplice]] (la [[Germania]] non avrebbe consentito né la sconfitta dell’[[Austria]] né la sua espansione nei [[Balcani]], tale da mettere a rischio l’equilibrio europeo, e quindi la pace).
 
{| class="wikitable"
Le sue attività politica e diplomatica contribuirono notevolmente al nuovo assetto geopolitico [[Europa dopo il 1870|europeo]].
|-
! Nome
! Municipalità
! Anno
! Organizzazione
! Affiliazione (''[[fiqh]]'')
! Imam
! Lingua del culto
! Immagine
|-
| style="text-align:center;" colspan="7"| '''Stoccolma'''
|-
| [[Moschea di Stoccolma]]<ref>[http://hem.spray.se/kifah.f/ Moschea di Stoccolma] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050307170324/http://hem.spray.se/kifah.f/ |data=7 marzo 2005 }}</ref> || [[Stoccolma]] [[Medborgarplatsen]] || [[2000]] ||''Islamiska Förbundet i Stockholm'' (Associazione islamica a Stoccolma) || [[sunnita]] || Abu Mahmoud || [[lingua araba|arabo]], [[lingua svedese|svedese]] || [[File:Stockholms moske okt 2012a.jpg|center|128px]]
|-
| Bangladesh Jame Masjid || 23 Kocksgatan, [[Stoccolma]] [[Medborgarplatsen]] || &nbsp; || &nbsp; || [[sunnita]] ([[hanafita]]) ||&nbsp; || [[Lingua bengali|bengalese]], [[lingua araba|arabo]] ||
|-
| [[Moschea di Fittja]] || [[Fittja (Botkyrka)|Fittja]] ([[Stoccolma]] Ovest) || 2007 || ''[[Botkyrka]] Turkiska Islamiska Förening'' (Associazione Turca Islamica di [[Botkyrka]]) || [[sunnita]] ([[hanafita]]) || &nbsp; || [[lingua araba|arabo]], [[lingua turca|turco]] || [[File:Fittja moske 2012.jpg|center|128px]]
|-
| [[Moschea di Brandbergen]] || [[Haninge]] ([[Stoccolma]] Sud) || &nbsp; || ''Haninge Islamiskt Kultur Center'' (Centro Culturale Islamico di Haninge) || &nbsp; || Karim Laallam || [[lingua araba|arabo]] ||
|-
| Moschea "Imam Ali" a [[Järfälla]] || [[Järfälla]] ([[Stoccolma]] Ovest) || &nbsp; || Assemblea ''Ahl Al Bayt'' || [[sciita]] || &nbsp; || [[lingua araba|arabo]], [[lingua persiana|persiano]] ||
|-
| style="text-align:center;" colspan="7"| '''Svezia centrale'''
|-
| [[Moschea di Uppsala]] || [[Uppsala]], Kvarngärdet || 1995 || &nbsp; || [[sunnita]] || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Uppsala Mosque.jpg|center|128px]]
|-
| [[Moschea di Örebro]] || [[Örebro]], Vivalla || 2008 || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; ||
|-
| [[Moschea di Märsta]] || [[Märsta]] || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; ||
|-
| style="text-align:center;" colspan="7"| '''Svezia meridionale'''
|-
| [[Moschea di Bellevue]] || [[Gothenburg]], [[Bellevue (Göteborg)|Bellevue]] || &nbsp; || Centro islamico sunnita || [[wahhabita]] || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Generalsgatan_2A.JPG|center|128px]]
|-
| [[Musalla as-Salam]] || [[Gothenburg]], [[Bellevue (Göteborg)|Bellevue]] || &nbsp; || &nbsp; || [[sunnita]] ([[shafi'ita]]) || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Göteborgs moské.JPG|center|128px]]
|-
| Prima Moschea Turca || [[Gothenburg]], [[Hisingen]] || &nbsp; || &nbsp; || [[sunnita]] ([[hanafita]]) || &nbsp; || &nbsp; ||
|-
| Seconda Moschea Turca || [[Gothenburg]], [[Hisingen]] || &nbsp; || &nbsp; || [[sunnita]] ([[hanafita]]) || &nbsp; || &nbsp; ||
|-
| [[Masjid Guraba]] || [[Gothenburg]], [[Hisingen]] || &nbsp; || &nbsp; || [[sunnita]] || &nbsp; || &nbsp; ||
|-
| Moschea Bosniaca || [[Gothenburg]], [[Hisingen]] || &nbsp; || <!--[[Comunità Islamica della Bosnia ed Erzegovina]]--> || [[sunnita]] ([[hanafita]]) || &nbsp; || [[lingua araba|arabo]], [[lingua bosniaca|bosniaco]] ||
|-
| [[Moschea Nasir]] || [[Gothenburg]], [[Högsbo]] || 1976 || &nbsp; || [[Ahmadiyya]] || Kashif Virk || [[Lingua araba|arabo]], [[Lingua svedese|svedese]], [[Urdu]] || [[File:Nasir mosque, Gothenburg.jpg|center|128px]]
|-
| [[Moschea di Malmö]] || [[Malmö]]|| 1984 || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Moske Malmo 2014Jun17 0002-3.jpg|center|128px]]
|-
| Ex Chiesa di S. Caterina || [[Malmö]]|| 1960<br> (in uso come moschea dal 2008)|| &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Sankta Katarina kyrka, Malmö 1.jpg|center|128px]]
|-
| [[Moschea di Trollhättan]] || [[Trollhättan]]|| 1985 || &nbsp; || [[sciita]] || &nbsp; || &nbsp; || [[File:Trollhättans moské.jpg|center|128px]]
|-
| style="text-align:center;" colspan="7"| '''Svezia Settentrionale'''
|-
| Moschea di Umeå || [[Umeå]], Ålidhem || in progetto || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; || &nbsp; ||
|}
 
== Note ==
==Punti deboli della politica di Bismarck==
<references />
* Esclusione del [[Regno Unito]];
* Estrema teoreticità dell’impianto, più adatto al [[XVIII secolo|settecento]] che al mondo liberale dell’[[XIX secolo|ottocento]];
* Incomprensione della rivalità fra [[Russia]] e [[Austria]] e la scelta di puntare su [[Vienna]].
 
==Onorificenze Bibliografia ==
* Alwall, Jonas (1998), ''Muslim rights and plights : the religious liberty situation of a minority in Sweden'', Lund : Lund University Press, pp.&nbsp;145–238
{{Onorificenze
* Carlbom, Aje (2003), ''The Imagined versus the Real Other : Multiculturalism and the Representation of Muslims in Sweden'', Lund: Lund Monographs in Social Anthropology, pp.&nbsp;63–163
|immagine=Ord.Aquilanera.png
* Nielsen, Jørgen S. (1992), ''Muslims in Western Europe'', Edinburgh : Edinburgh University Press, pp.&nbsp;80–84
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera
* Sabahi, Farian (2006), ''Islam: l'identità inquieta dell'Europa. Viaggio tra i mussulmani d'occidente'', Milano : Il Saggiatore
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Nera
* Sander, Åke (1990), ''Islam and Muslims in Sweden'', Göteborg : Centre for the Study of Cultural Contact and International Migration, Gothenburg University, pp.&nbsp;1–54
|motivazione=
* Sander, Åke (1993), ''Islam and Muslims in Sweden and Norway : a partially annotated bibliography 1980-1992 with short presentations of research centres and research projects'', Göteborg : Centre for the Study of Cultural Contact and International Migration, Gothenburg University
|luogo=
* Sander, Åke (1997), “To what extent is the Swedish Muslim religious?”, in Steven Vertovec and Ceri Peach (eds.), ''Islam in Europe : The politics of religion and community'', London : Macmillan and New York : St.Martin's, pp.&nbsp;179–210
}}
* Sander, Åke (2004), “Muslims in Sweden”, in Muhammad Anwar, Jochen Blaschke and Åke Sander, [https://web.archive.org/web/20070928033350/http://www.emz-berlin.de/projekte/pdf/MusPol_Buch.pdf ''State Policies Towards Muslim Minorities : Sweden, Great Britain and Germany''], Berlin : Parabolis; pp.&nbsp;203–374 (2007-03-24)
{{Onorificenze
|immagine=Pour_le_Mérite.png‎
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite
|collegamento_onorificenza=Pour le Mérite
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Collegamenti esterni ==
==Voci correlate==
* [http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_05/salom_malmo_ghetto_ribelle_6798593c-3938-11de-ab3d-00144f02aabc.shtml Malmö, il ghetto ribelle degli stranieri che mette in crisi il modello svedese] (Corriere della sera, 5 maggio 2009)
*[[Guerra franco-prussiana]]
* {{cita web|https://islamonline.net/English/News/2006-02/10/article02.shtml|Musulmani in Svezia.|lingua=en}}
*[[Guerra austro prussiana]]
* {{cita web|1=http://wwwuser.gwdg.de/~mriexin/euroislam.html#S|2=Collegamenti: l'Islam nell'Europa occidentale: Svezia.|lingua=en|accesso=20 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070206001148/http://wwwuser.gwdg.de/~mriexin/euroislam.html#S|dataarchivio=6 febbraio 2007|urlmorto=sì}}
*[[Europa dopo il 1870]]
* {{cita web|http://www.emz-berlin.de/projekte_e/pj20_1E.htm|Le politiche statali verso le minoranze musulmane. Svezia, Gran Bretagna e Germania.|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.livingislam.org/mosk_svst.html|Lista di moschee a Stoccolma.|lingua=en}}
{{Portale|Islam|svezia}}
 
[[Categoria:Islam per stato|Svezia]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Guerra franco-prussiana|Bismarck, Otto von]]
[[Categoria:Impero tedesco|Bismarck, Otto von]]
 
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[[ar:أوتو فون بسمارك]]
[[ast:Otto von Bismarck]]
[[az:Otto fon Bismark]]
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[[bg:Ото фон Бисмарк]]
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[[ur:بسمارک]]
[[vi:Otto von Bismarck]]
[[wa:Otto von Bismarck]]
[[war:Otto von Bismarck]]
[[zh:奥托·冯·俾斯麦]]