Attilio Dottesio e Moa Martinson: differenze tra le pagine

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[[File:Moa_Martinson,_1957.jpg|miniatura|Moa Martinson]]
{{Bio
| Nome = AttilioMoa
| Cognome = DottesioMartinson
| Sesso = MF
| LuogoNascita = DesenzanoParrocchia di delVårdnäs, GardaÖstergötland
| GiornoMeseNascita = 162 luglionovembre
| AnnoNascita = 19091890
| NoteNascita = <ref>Vårdnäs församlings födelsebok, avläst via www.svar.ra.se</ref>
|LuogoMorte = Roma
| LuogoMorte = Parrocchia di Sorunda, Södermanland
|GiornoMeseMorte = 12 febbraio
| GiornoMeseMorte = 5 agosto
|AnnoMorte = 1989
|Epoca AnnoMorte = 19001964
| NoteMorte = <ref name="db">{{Cita libro|titolo=Sveriges dödbok 1901–2009 (DVD-rom)|ed=Version 5.0|anno=2010|editore=Sveriges släktforskarförbund|città=Solna|lingua=swe|isbn=978-91-87676-59-8}}</ref>
|Attività = attore
| Attività = scrittrice
|Nazionalità = italiano
| Nazionalità = svedese
|Immagine = Attilio Dottesio 5.jpg
|Didascalia = Attilio Dottesio nel [[1941]]
}}
 
Moa Martinson fa parte degli scrittori proletari, attivi durante gli anni 20 e gli anni 30. È stata relativamente dimenticata ma poi riscoperta dal movimento femminile durante gli anni 70. Ebba Witt-Brattström ha discusso la sua tesi ''Moa Martinson: skrift och drift i trettiotalet'' nel 1987. Kerstin Engman ha pubblicato la biografia ''Moa Martinson. Ordet och kärleken'' nel 1990.
 
Strade e piazze a [[Nörrköping]], [[Eskilstuna]] e [[Stoccolma]] sono dedicate a lei.
 
== Biografia ==
Inizia la carriera nel mondo dello spettacolo come cantante leggero esibendosi per un lungo periodo anche in [[Francia]] nei primi anni trenta, dove gira anche un film di [[Sacha Guitry]], tornato a Roma segue i corsi del [[Centro Sperimentale di Cinematografia]], diplomandosi in recitazione nel [[1942]], debuttando con la regia di [[Amleto Palermi]] nel cinema italiano con la pellicola ''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]''.
 
=== Infanzia ===
Sarà l'inizio di una lunga serie di quasi 150 film, passando tra tutti i generi dallo storico, al sentimentale, allo spionaggio, western e comico satirico, lavorando anche saltuariamente nella prosa radiofonica teatrale e nel doppiaggio.
Moa Martinson nacque nella parrocchia di Vårdnäs, vicino a [[Linköping]]. Fu battezzata con il nome di Helga Maria. Sua madre, Kristina Swarz, era una ragazza celibe di 19 anni, la quale fu costretta a lasciare sua figlia a casa dei genitori. Secondo un articolo nel numero 101 della rivista ÖGF-Lövet del maggio 2010 il padre di Moa Martinson era presumibilmente Anders Teodor Andersson Lundin, nato nel [[1863]] och impiegato presso la fabbrica di Motala<ref>ÖGF-Lövet nr 101 (maj 2010), s 5-6: Vem var Moa Martinsons far?, av Annika Johansson</ref>. Dopo un paio di anni la madre si trasferì a Norrköping e iniziò a lavorare in fabbrica. Nel 1895 la madre si sposò con Alfred Karlsson e poté perciò tenere la figlia con sé. Il patrigno di Moa lavorava in diversi giardini e porti. L’economia familiare era in pessimo stato, anche per colpa dell’alcolismo del patrigno, e come conseguenza di questo dovettero trasferirsi spesso.
 
Durante l’estate del 1906 Moa Martinson lavorò per la grande esposizione artistica industriale di Syltenberg, a Norrköping. Nel romanzo ''Kungens rosor'' (''Le rose del re'', 1939) l’autrice descrive quel periodo. Nell’autunno del 1906 Moa ottenne un posto di formazione presso un ristorante a Stoccolma e iniziò successivamente a lavorare come aiuto cuoco in giro per la Svezia.
 
L’infanzia di Moa Martinson fu molto povera. Questo gioca un ruolo importante nella sua produzione letteraria<ref>{{Cita web|url=http://www.moamartinson.se/moa-martinsons-liv/|titolo=Moa Martinsons Liv|accesso=29 ottobre 2017}}</ref>.
 
=== Primo matrimonio ===
La madre e il patrigno di Moa Martinsson abitavano a [[Ösmo]], vicino a [[Södertörn]], e lì Moa incontrò il tuttofare ''Karl Johan Leonard Johansson'' (1881-1928), figlio del fondatore Johan Peter Johansson e di Ulrika Kristina Sundström<ref>Sveriges befolkning 1890, CD-ROM, Version 1.02, Sveriges Släktforskarförbund/SVAR (2003)</ref>. Quando Moa aveva 19 anni restò incinta. Dopo la nascita del primo figlio Olof (1910-1974)<ref name="db" /> si trasferì da Karl, nella piccola fattoria di Johannesdal vicino a Ösmo. In quel luogo diede alla luce nei cinque anni successivi altri quattro figli: Tore (1911-1978)<ref name="db" />, Erik (1913-1996)<ref name="db" />, Manfred (1914-1925)<ref name="db" /> e Knut (1916-1925)<ref name="db" />. Tutti i figli nacquero al di fuori del matrimonio e solo nel 1922 Moa e Karl si sposarono<ref name="ReferenceA">Sorunda församlings vigselbok, EI:3</ref>. Il marito beveva spesso spendendo i profitti del lavoro e Moa Martinson fu costretta a reperire il cibo per la famiglia coltivando alcuni appezzamenti, pescando e piantando trappole.
 
=== Interesse politico ===
Moa Martinson iniziò a scrivere già durante l’adolescenza. Era molto interessata alla politica e nel 1922 riuscì a far pubblicare la sua prima lettera all’editore del giornale ''Arbetaren'', firmandosi come ''H.J.'' (Helga Johansson). Lì incontrò Elise ''Ottar'' Ottesen-Jensen, la quale fu d’ispirazione per la stesura di un suo romanzo. Durante la scrittura del romanzo i due figli più giovani, Manfred e Knut, annegarono mentre stavano attraversando una superficie ghiacciata durante un giorno di aprile del 1925. L’interesse politico di Moa Martinson risultò nella sua elezione nel 1924 al consiglio comunale di [[Sorunda]]. A casa, nel suo cottage, si tenne un incontro sindacalista. Nel 1927 iniziò a scrivere articoli sulla situazione delle donne lavoratrici nella rivista femminista liberale ''Tidervarvet'', nella quale [[Elin Wägner]] lavorava come redattrice. Fu lì che la scrittrice iniziò a firmarsi come ''Moa''. L’anno seguente, nel gennaio del 1928, il marito di Moa si suicidò con della dinamite. Nel 1934 fu delegata per il primo congresso dell’Unione degli Scrittori dell’[[Unione Sovietica]].
[[File:Statyn_av_Moa_Martinsson_Norrköping_april_2006b.jpg|miniatura|Statua di Moa Martinson in Grytstorget a [[Norrköping]].]]
 
=== Carriera letteraria ===
Con l’aiuto di Elin Wägner Moa Martinson poté iniziare un corso di scrittura a macchina e scrisse così il suo primo libro, ''Kvinnor och äppelträd'' (Donne e alberi di mele). Inviò il manoscritto a diverse case editrici ma fu sempre rifiutato, fino al 1933. Il suo debutto risvegliò grande consapevolezza grazie al suo linguaggio realistico e la sua libertà di parola riguardo i temi della sessualità. Il romanzo parla della crescita nella povertà di Sally ed Ellen, nel quartiere operaio di Norrköping, raccontata da una prospettiva femminile. Il seguito ''Sallys söner'' (I figli di Sally, 1934) parla della storia dei braccianti agricoli.
 
L’opera più conosciuta di Moa Martinson è la trilogia autobiografica su Mia: ''Mor gifter sig'' (Mamma si sposa, 1936), ''Kyrkbröllop'' (Matrimonio in chiesa, 1938) e ''Kungens rosor'' (Le rose del re, 1939). La serie di romanzi è costruita in parte sul seriale Pigmamma scritto da lei nel 1928-1929 per la rivista Brand. Nei libri racconta in modo spassionato degli avvenimenti di Norrköping durante il cambio di secolo. Il suo stile era spontaneo e arbitrario, e i suoi libri si caratterizzavano per l’umorismo e [[pathos]] sociale. Un tema ricorrente è l’amicizia tra donne. Tra le altre opere successive si evidenziano i suoi romanzi storici sulla vita contadina nell’[[Östergötland]], ''Vägen under stjärnorna'' (La strada sotto alle stelle, 1940) e ''Brandliljor'' (Gigli di fuoco, 1941). La così detta ''Bettyserien'' è costruita sui suoi anni come mamma e come unica curatrice dell’appezzamento Johannesdal.
 
Moa Martinson realizza taglienti descrizioni della [[Società di classe|Classe sociale]] nelle sue opere <ref>{{Cita web|url=https://www.aftonbladet.se/kultur/article20069439.ab|titolo=Moa Martinson - Modernist och feminist|data=29 ottobre 2017}}</ref>, contribuendo a spiegare ai lettori i meccanismi che governano questa società. Come altri scrittori proletari anche Moa proveniva da circostanze di povertà e non aveva una grande educazione sulle spalle, ma riuscì comunque a raggiungere un elevato status sociale nel suo tempo, e a raggiungere la popolazione.
 
Moa Martinson fu una dei più importanti scrittori proletari del suo tempo poiché riuscì a raggiungere un gruppo di persone completamente nuovo: la classe operaia. Visse lei stessa una dura vita da operaia e la raccontò spesso nei suoi libri. Poiché molto di quello che scrisse proveniva plausibilmente dalla sua esperienza, riuscì così a raggiungere non solo il nuovo gruppo della classe operaia, ma anche le donne operaie, le quali facevano parte di un gruppo particolarmente nuovo e speciale per quel tempo<ref>{{Cita web|url=https://urskola.se/Produkter/161227-Hej-litteraturen!-Den-svenska-arbetarlitteraturen|titolo=Den Svenska Arbetarlitteraturen|data=29 ottobre 2017}}</ref>.
 
Moa Martinson ha dato alle donne un posto nel mondo letterario. Secondo la studiosa Ebba Witt-Brattström Moa Martinson ha sollevato il mondo delle donne operaie nella sua produzione. Witt-Brattström ritiene che Martinson abbia descritto l'ambivalenza delle donne nel corpo e nell'intelletto. La studiosa ritiene anche che ciò che ha spinse Moa Martinson fu un forte pathos per la giustizia e secondo la stessa Martinson lei voleva "riempire le macchie bianche nella mappa della società" <ref>{{Cita web|url=http://www.lt.se/kultur/moa-ar-aktuell-50-ar-efter-sin-dod |titolo=Moa är aktuell 50 år efter sin död |data=29 ottobre 2017}}</ref>. Con questo si può supporre che Moa Martinson intendesse sollevare la condizione di coloro che sono invisibili nella società, osservarli e provare a realizzare una società più equa.
 
Moa Martinson può essere definita per il suo tempo come modernista e femminista. Diede spazio a chi non poteva avere spazio nella società: le classi sociali più basse e le donne. Questo fu qualcosa di moderno e rappresentava una rottura con le convenzioni normative. Si batté pure per realizzare una società più equale parlando di coloro che non hanno mai avuto voce in capitolo, oltre a sollevare le questioni delle donne, un gruppo di fatto rassegnato e arrendevole. Ha un grande significato anche per il femminismo odierno e infuse coraggio alle scrittrici femministe <ref>{{Cita web|url=https://www.arbetaren.se/2014/08/29/moa-hjalpte-lasarna-forsta-klassamhallet/|titolo=Moa Hjälpte Läsarna Förstå Klassamhället|data=29 ottobre 2017}}</ref>.
 
=== Secondo matrimonio ===
Nel 1928 Moa Martinson incontrò [[Harry Martinson]]. Si sposarono civilmente il 3 ottobre 1929<ref name="ReferenceA" />. Abitarono presso la piccola fattoria di Moa. Il matrimonio fu inizialmente felice ma Harry era infedele e alla separazione seguì un rappacificamento. Harry Martinson la lasciò nel 1939 e si arruolò. Nell’inverno del 1940 chiese il divorzio e il matrimonio si sciolse nel 1941. [[Ivar Lo-Johansson]], il quale fu un buon amico di entrambi, descrisse il loro matrimonio nel libro ''Tröskeln'' (La soglia, 1982).
 
=== Johannesdal, Sorunda ===
Moa Martinson si trasferì nel 1910 nella piccola fattoria di Johannesdal a [[Sorunda]], nel Södermanland, quando aveva 19 anni e aspettava il suo primo figlio. In quel luogo rimase per il resto della sua vita. Durante gli anni 30, quando anche Harry Martinson visse e sviluppò la sua opera letteraria lì, la fattoria divenne molto popolare per i giovani scrittori del tempo. La fattoria è ancora presente così come Moa la lasciò quando morì nel 1964<ref>{{Cita web|url=http://www.moa.martinson.dinstudio.se/text1_9.html|titolo=Arkiverade kopian|data=14 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090421155454/http://www.moa.martinson.dinstudio.se/text1_9.html|dataarchivio=21 aprile 2009}}</ref>.
 
Moa Martinson è sepolta nel cimitero di Sorunda<ref>Begravda i Sverige, CD, utgivare Sveriges Släktforskarförbund</ref>.
 
== Opere ==
* {{Cita libro|nome=Frida|cognome=Andersson|titolo=Moa Martinson: en bibliografi|anno=2000|editore=Univ|città=Linköping|libris=8239889}}
 
{| class="wikitable"
! colspan="3" | Bibliografi
|-
! Anno
! Titolo
! Note
|-
|1928-29
|Pigmamma
|seriale
|-
|1933
|''[[Kvinnor och äppelträd]]''
|romanzo
|-
|1934
|''[[Sallys söner]]''
|romanzo
|-
|1935
|''[[Rågvakt]]''
|romanzo
|-
|1936
|''[[Mor gifter sig]]''
|romanzo, serie di Mia
|-
|1937
|''Drottning Grågyllen''
|romanzo storico
|-
|1937
|''Motsols''
|raccolta di poesie
|-
|1938
|''[[Kyrkbröllop]]''
|romanzo, serie di Mia
|-
|1939
|''[[Kungens rosor]]''
|romanzo, serie di Mia
|-
|1940
|''Vägen under stjärnorna''
|romanzo storico
|-
|1941
|''Brandliljor''
|romanzo storico
|-
|1942
|''Armén vid horisonten''
|saggio e storie brevi
|-
|1943
|''Den osynlige älskaren''
|serie di Betty
|-
|1944
|''Bakom svenskvallen''
|memoriale
|-
|1947
|''Kärlek mellan krigen''
|memoriale
|-
|1949
|''[[Livets fest]]''
|romanzo storico
|-
|1950
|''Jag möter en diktare''
|memoriale
|-
|1952
|''Du är den enda''
|serie di Betty
|-
|1956
|''Kvinnorna på Kummelsjö''
|romanzo storico
|-
|1957
|''Klockor vid Sidenvägen''
|serie di Betty
|-
|1959
|''Hemligheten''
|serie di Betty
|}
 
== Premi e onorificenze ==
Durante la [[Repubblica di Salò]] recita in alcune pellicole al [[Cinevillaggio]] della [[Giudecca (isola)|Giudecca]], a [[Venezia]].
* Gran premio De Nios, 1944
 
== Trasposizioni cinematografiche ==
Chiude la carriera nel [[1984]] e muore a Roma all'età di quasi 80 anni.
* 1974 Film TV, ''Rågvakt'', basato sul romanzo omonimo e diretto da Göran Bohman, con Christina Evers nel ruolo principale
* 1979 Serie TV, ''[[Mor gifter sig]]'', basato sul romanzo omonimo diretto da [[Per Sjöstrand]], con [[Gurie Nordwall]] nel ruolo della madre, [[Hans Wigren]] nel ruolo del patrigno e Nina Ullerstam nel ruolo di Mia
* 1986 Lungometraggio, ''[[Moa (film)|Moa]]'', autobiografico, diretto da [[Anders Wahlgren]] con [[Gunilla Nyroos]] nel ruolo principale.
 
== Filmografia parzialeNote ==
<references />
[[File:Dominici4.jpg|thumb|upright=1.3|[[Arturo Dominici]] e Attilio Dottesio nel film ''[[I due evasi di Sing Sing]]'' ([[1964]])]]
*''[[Le perle della corona]]'', regia di [[Sacha Guitry]] (1935)
*''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]'', regia di [[Amleto Palermi]] (1940)
*''[[Il cavaliere senza nome]]'', regia di [[Ferruccio Cerio]] (1941)
*''[[Il bravo di Venezia]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1941)
*''[[L'amore canta]]'', regia di [[Ferdinando Maria Poggioli]] (1941)
*''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]'', regia di Ferdinando Maria Poggioli (1942)
*''[[Giacomo l'idealista (film)|Giacomo l'idealista]]'', regia di [[Alberto Lattuada]] (1943)
*''[[L'uomo dalla croce]]'', regia di [[Roberto Rossellini]] (1943)
*''[[Fatto di cronaca]]'', regia di [[Piero Ballerini]] (1944)
*''[[Aeroporto (film)|Aeroporto]]'', regia di [[Piero Costa]] (1945)
*''[[L'angelo del miracolo]]'', regia di Piero Ballerini (1945)
*''[[Rocambole (film)|Rocambole]]'', regia di [[Jean De Baroncelli]] (1947)
*''[[La rivincita di Baccarat]]'', regia di Jean de Baroncelli (1947)
*''[[La Certosa di Parma (film)|La Certosa di Parma]]'', regia di [[Christian-Jaque]] (1947)
*''[[Riso amaro]]'', regia di [[Giuseppe De Santis]] (1948)
*''[[Il lupo della Sila]]'', regia di [[Duilio Coletti]] (1949)
*''[[Cavalcata d'eroi]]'', regia di [[Mario Costa]] (1949)
*''[[I fuorilegge]]'', regia di [[Aldo Vergano]] (1950)
*''[[Contro la legge]]'', regia di [[Flavio Calzavara]] (1950)
*''[[I falsari (film 1951)|I falsari]]'', regia di [[Franco Rossi (regista)|Franco Rossi]] (1951)
*''[[Il tradimento (film)|Il tradimento]]'', regia di [[Riccardo Freda]] (1951)
*''[[Operazione mitra]]'', regia di [[Giorgio Cristallini]] (1951)
*''[[La ragazza di Trieste (film 1951)|La ragazza di Trieste]]'', regia di [[Bernard Borderie]] (1951)
*''[[La vendetta di Aquila Nera]]'', regia di Riccardo Freda (1951)
*''[[Fuoco nero]]'', regia di [[Silvio Siano]] (1951)
*''[[Anna (film 1951)|Anna]]'', regia di Alberto Lattuada (1952)
*''[[Il lupo della frontiera]]'', regia di [[Edoardo Anton]] (1952)
*''[[Camicie rosse (film)|Camicie rosse]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]] (1952)
*''[[Legione straniera (film 1952)|Legione straniera]]'', regia di [[Basilio Franchina]] (1952)
*''[[Europa '51]]'', regia di Roberto Rossellini (1952)
*''[[Puccini (film 1953)|Puccini]]'', regia di [[Carmine Gallone]] (1953)
*''[[La prigioniera della torre di fuoco]]'', regia di [[Giorgio Walter Chili]] (1953)
*''[[Perdonami!]]'', regia di Mario Costa (1953)
*''[[Gioventù alla sbarra]]'', regia di Ferruccio Cerio (1953)
*''[[Noi peccatori]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1953)
*''[[La nave delle donne maledette]]'', regia di [[Raffaello Matarazzo]] (1953)
*''[[La prigioniera di Amalfi]]'', regia di [[Giorgio Cristallini]] (1953)
*''[[Non è mai troppo tardi (film 1953)|Non è mai troppo tardi]]'', regia di [[Filippo Walter Ratti]] (1953)
*''[[La Gioconda (film 1953)|La Gioconda]]'', regia di [[Giacinto Solito]] (1953)
*''[[Yalis, la vergine del Roncador]]'', regia di [[Francesco De Robertis (regista)|Francesco De Robertis]] (1953)
*''[[La barriera della legge]]'', regia di Piero Costa (1954)
*''[[La prigioniera di Amalfi]]'', regia di Giorgio Cristallini (1954)
*''[[Accadde di notte]]'', regia di [[Gian Paolo Callegari]] (1955)
*''[[Alèm de Rio das Mortes]]'', regia di [[Duilio Mastroianni]] (1958)
*''[[Viva l'Italia!]]'', regia di Roberto Rossellini (1960)
*''[[La grande vallata (film)|La grande vallata]],'' regia di [[Angelo Dorigo]] (1961)
*''[[Vanina Vanini (film 1961)|Vanina Vanini]]'', regia di Roberto Rossellini (1961)
*''[[Il sicario (film)|Il sicario]]'', regia di [[Damiano Damiani]] (1961)
*''[[Il trionfo di Maciste]]'', regia di [[Tanio Boccia]] (1961)
*''[[La vendetta di Ursus]]'', regia di [[Luigi Capuano]] (1961)
*''[[Un branco di vigliacchi]]'', regia di [[Fabrizio Taglioni]] (1962)
*''[[Venere imperiale]]'', regia di [[Jean Delannoy]] (1962)
*''[[La smania addosso]]'', regia di [[Marcello Andrei]] (1962)
*''[[Zorro contro Maciste]]'', regia di [[Umberto Lenzi]] (1962)
*''[[Panic Button... operazione fisco!]]'', regia di [[Giuliano Carnimeo]] (1962)
*''[[La ballata del marito]]'', regia di Fabrizio Taglioni (1963)
*''[[Sansone contro i pirati]]'', regia di Tanio Boccia (1963)
*''[[Il Leone di San Marco]]'', regia di Luigi Capuano (1963)
* ''[[Il colosso di Roma]]'', regia di [[Giorgio Ferroni]] (1963)
* ''[[Se permettete parliamo di donne]]'', regia di [[Ettore Scola]] (1964)
* ''[[I predoni della steppa]]'', regia di Tanio Boccia (1964)
* ''[[Il mistero dell'isola maledetta]]'', regia di [[Piero Pierotti (regista)|Piero Pierotti]] (1964)
* ''[[I due evasi di Sing Sing]]'', regia di [[Lucio Fulci]] (1964)
* ''[[Maciste alla corte dello Zar]]'', regia di Tanio Boccia (1964)
* ''[[Un tango dalla Russia]]'', regia di [[Cesare Canevari]] (1965)
* ''[[Uccideva a freddo]],'' regia di [[Guido Celano]] (1966)
*''[[Agente 070 - Thunderbay missione Grasshopper]]'', regia di Burton van Hooven (1966)
* ''[[L'uomo del colpo perfetto]],'' regia di [[Aldo Florio]] (1967)
* ''[[L'immorale]]'', regia di [[Pietro Germi]] (1967)
* ''[[C'era una volta un gangster]]'', regia di [[Marco Masi (sceneggiatore)|Marco Masi]] (1969)
* ''[[Buon funerale amigos!... paga Sartana]]'', regia di Giuliano Carnimeo (1970)
* ''[[Il magnifico Robin Hood]]'', regia di [[Roberto Bianchi Montero]] (1970)
* ''[[Il santo patrono]]'', regia di [[Bitto Albertini]] (1972)
* ''[[Seminò morte... lo chiamavano il Castigo di Dio!]]'', regia di [[Roberto Mauri]] (1972)
* ''[[Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti - Decameron nº 69]]'', regia di [[Romano Scandariato|Romano Gastaldi]] (1972)
* ''[[Novelle licenziose di vergini vogliose]]'', regia di [[Aristide Massaccesi]] (1973)
* ''[[La morte ha sorriso all'assassino]]'', regia di Aristide Massaccesi (1973)
* ''[[Livia, una vergine per l'impero]]'', regia di Aristide Massaccesi (1973)
* ''[[Zanna Bianca alla riscossa]]'', regia di [[Tonino Ricci]] (1974)
* ''[[Le scomunicate di San Valentino]]'', regia di [[Sergio Grieco]] (1974)
* ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'', regia di [[Dario Argento]] ([[1975]])
* ''[[La Bolognese]]'', regia di [[Alfredo Rizzo]] (1975)
* ''[[Telefoni bianchi]]'', regia di [[Dino Risi]] (1976)
* ''[[Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] ([[1976]])
* ''[[La bravata]]'', regia di [[Roberto Bianchi Montero]] (1977)
* ''[[Mogliamante]]'', regia di [[Marco Vicario]] (1977)
* ''[[SS Lager 5 - L'inferno delle donne]]'', regia di [[Sergio Garrone]] (1977)
* ''[[Sono fotogenico]]'', regia di Dino Risi (1980)
* ''[[Eva Man (Due sessi in uno)]]'', regia di [[Antonio D'Agostino]] (1980)
* ''[[Pierino contro tutti]]'', regia di [[Marino Girolami]] (1981)
* ''[[Massimamente folle]]'', regia di [[Marcello Troiani]] (1983)
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome=Bengt E.|cognome=Anderson|titolo=Brev kring en resa utan mål : Harry, Moa och herrarna Bonnier|anno=2011|editore=Vekerum|città=Olofström|isbn=978-91-86722-91-3|serie=Harry Martinson-sällskapets årsbok ; 2011}}
*Dizionario del cinema italiano - Gli attori, Gremese editore, Roma 2002
* {{Cita libro|titolo=De skrev för livet: Moa och de svenska kvinnliga arbetarförfattarna|anno=2009|editore=De litterära sällskapens samarbetsnämnd (DELS)|città=Stockholm|libris=11766485}}
* {{Cita libro|nome=Kerstin|cognome=Engman|titolo=Moa Martinson: ordet och kärleken : [biografi]|anno=1990|editore=Tiden|città=Stockholm|isbn=91-550-3609-0}}
* {{Cita libro|nome=Sonja|cognome=Erfurth|titolo=Harry Martinson och Moa: 1920-1931|anno=1987|editore=Bonnier|città=Stockholm|isbn=91-0-047061-9}}
* {{Cita libro|titolo=I Moas sak: från ny Moaforskning till Moaprisets historia|anno=2012|editore=Sällskapet Moas vänner|città=Stockholm|serie=Sällskapet Moas vänners skriftserie ; 1}}
* {{Cita libro|titolo=Moa i brev och bilder: ett urval|anno=1978|editore=Askild & Kärnekull|città=Stockholm|isbn=91-7008-620-6}}
* {{Cita libro|nome=Johanna|cognome=Olander|titolo=Lita på en karl, man skulle ha stryk!: Moa Martinsons "Kyrkbröllop" ur ett genusperspektiv|anno=2000|editore=Univ., Litteraturvetenskapliga inst.|città=Stockholm}}
* {{Cita libro|nome=Marika|cognome=Stiernstedt|titolo=Marika Stiernstedt om Moa Martinson.|anno=1995[1946]|editore=Sällsk. Moas vänner|città=Nynäshamn}}
* {{Cita libro|nome=Ebba|cognome=Witt-Brattström|titolo=Moa Martinson: skrift och drift i trettiotalet|anno=1988|editore=Norstedt|città=Stockholm|isbn=91-1-883422-1}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://www.moamartinson.se/ Moas vänner]<!-- eller 280830 ? -->
* {{Collegamenti esterni}}
*{{wayback|url=http://www.ugglan.educ.goteborg.se/moa.htm|title=Ugglan|date=20080527072145}}
*{{wayback|url=http://www.kulturnat.se/default.asp?ArticleID=199220&CategoryID=2996&mnuParID=4632&mnuSubID=0&Municipality=&FreeText=|title=Östgötakultur|date=20071012031248}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema|teatro}}