Campi Salentina e Utente:Crybabee/Sandbox: differenze tra le pagine

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Castello di Schio è il toponimo di una zona centrale di Schio che ricorda l'antica presenza di un castello, di cui resta oggi soltanto la torre merlata svettante, inglobata nella chiesetta di Santa Maria della Neve, attualmente sconsacrata. L'intera area del castello, una sorta di piccola collinetta che si eleva in pieno centro cittadino, è adibita a parco pubblico.
{{Comune
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}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''Campi Salentina''' è una città di 11.256 abitanti del [[Salento]] in [[provincia di Lecce]]. Si trova a 15 km dal [[Lecce|capoluogo]] in direzione nord-ovest.
 
Storia
== Geografia ==
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|fonte = maps.google.com
}}
 
Pianta del castello di Schio realizzata da Carlo Letter nel 1890 in base ai rilevamenti effettuati sul posto[1]
La città, prossima al confine con la [[Provincia di Brindisi]], sorge nel cuore della depressione carsica della [[Valle della Cupa]], nella fascia a nord di [[Lecce]], e si adagia, protetta dalle serre di Sant'Elia e della Madonna dell'Alto, in un’ampia conca naturale.
Secondo studi di toponomastica e rilievi di tipo archeologico si evince come nel solo alto vicentino - oltre che quello di Schio - ci fossero una ventina di castelli, come quello di Magré che si trovava in una collina poco distante.
 
Dai reperti archeologici emersi dagli scavi del 1919, l'epoca di fondazione del primitivo castello di Schio parrebbe risalire all'età del ferro, cosicché potrebbe essere stato costruito dalle popolazioni degli Euganei o dei Veneti. In epoca medioevale sorse qui il castello dei Maltraversi, conti di Vicenza, i quali, con la parentesi ezzeliniana, dominarono fino al 1311. Il castello passò alla città di Vicenza, quindi agli Scaligeri e nel 1314 fu danneggiato dai padovani. Nel 1382 fu dei Visconti, del conte Giorgio Cavalli che lo rinforzò, poi passò sotto Venezia[2].
La pregevole posizione di Campi ai piedi delle serre, da cui si ammira un panorama particolarmente grazioso sulla città, ha reso il paesaggio interamente antropizzato: il terrirorio è morfologicamente caratterizzato soprattutto da piantagioni di [[ulivi]], [[vigna|vigneti]], piante di [[tabacco]] e [[girasoli]], così come da aree di villeggiatura con alberi da frutto ([[fico]], [[Morus (botanica)|gelso]], [[Prunus dulcis|mandorlo]]) e piante mediterranee ([[fico d'india]], [[cappero]], [[salvia]], [[mentha|menta]], [[rosmarino]], [[origano]]), [[pini]] e [[cipressi]]. Il contado campiense, inoltre, registra la presenza di [[pozzi artesiani]] che, attingendo alle profonde cavità carsiche presenti nel sottosuolo, raccolgono le acque sorgive per l'irrigazione dei campi, composti da una terra ricca di ferro, che le dà una tonalità rossastra. Piccole e circoscritte sono, poi, le aree boscose di [[Quercus macrolepis|quercie vallonee]] e cespugliose di [[timo]] e altre piante selvatiche ([[finocchio]], [[mentha|menta]], [[asparago]], [[cicoria]]).
 
Nel 1412, solo 6 anni dopo che la Serenissima aveva preso il controllo della zona di Schio, il castello venne smantellato[3], probabilmente per volontà di Vicenza che voleva così tenere il territorio scledense sotto controllo[4]. Schio era infatti retta da un vicario nominato da Vicenza, ma ambiva a divenire una Podestaria, con un Podestà nominato direttamente da Venezia, al pari di Lonigo e Marostica[4]. La comunità scledense inviò in più occasioni a Venezia suppliche finalizzate al ripristino del castello di Schio: nel 1477, nel 1487 e infine nel 1508[4]. Durante il periodo della guerra della Lega di Cambrai la comunità di Schio assunse in varie occasioni atteggiamenti filo-imperiali, soprattutto finalizzati alla volontà di svincolarsi dal controllo del territorio da parte di Vicenza[4]: il castello non venne quindi rinforzato. Nel 1514 il castello fu demolito definitivamente per ordine di Venezia[5]: Bartolomeo d'Alviano aveva predisposto la distruzione dei castelli di Schio e Pievebelvicino, questo atto fu anche una risposta agli atteggiamenti di mancato riconoscimento da parte della comunità locale dell'autorità del vicario scelto da Vicenza, Gaetano Repeta[4].
== Storia ==
La città, con le sue strade e i suoi cortili, le chiese barocche ed il palazzo marchesale, le ville e le casine agresti, esprime tutta la sua storia.
 
Da quell'epoca il castello di Schio è rimasto solo nei dipinti di un pittore, non è chiaro peraltro quanto lo stesso abbia rispettato la fisionomia reale del sito: ne resta infatti memoria in un dipinto di Francesco Verla datato 1512 conservato nella chiesa di San Francesco[1]. Si ritiene che la struttura complessiva del castello comprendesse dei posti di guardia esterni posti lungo le direttrici di accesso allo stesso; uno dei quali è ancora esistente, pur se trasformato in civile abitazione[1].
La piana di Campi era popolata già nell'[[Età del Bronzo]] e il villaggio che vi sorgeva ha lasciato a noi, ancora oggi, megaliti monolitici di primitiva e misteriosa ritualità: i menhir, sparsi in tutto il territorio della città.
 
Dell'antico castello oggi rimane solo la spianata con i resti dei basamenti di due torri ora scomparse, la torre campanaria merlata con l'orologio installato nel 1900 (di fatto considerata la torre civica di Schio) e l'attigua chiesa di Santa Maria della Neve, sorta negli ultimi anni del XIV secolo, ma riedificata nel Settecento. Nel XVIII secolo la chiesa fu sede della Confraternita del Confalone e nel 1810, una volta soppressa la confraternita, fu chiusa al culto e sconsacrata; gli ornamenti furono dispersi. Fu acquisita dal Comune nel 1828[6]. Fu quindi adibita a quartiere militare sia dai francesi che dagli austriaci e nel 1875 fu attrezzata a palestra dalla Società Ginnastica Fortitudo[2]. Oggi è sede del Circolo fotografico.
Dopo lo stanziamento nel sud della [[Puglia]] dei [[Messapi]], popolazione di origine illirica o egeo-anatolica, intorno all’VIII secolo a.C. e con la successiva conquista romana, nel [[280 a.C.]], anche la vasta e rigogliosa area campiota fu abitata e vissuta e questo è testimoniato dai reperti presenti: le testimonianze dell’antico culto di [[Afrodite]], tra IV e III secolo a. C. (prima dell’arrivo dei [[Romani]]), sulla serra della Madonna dell’Alto e, a nord-est della città, i resti del sistema viario messapico e romano che collegava i più importanti centri della penisola salentina.
 
Negli anni quaranta, sotto il colle del castello, fu realizzato un rifugio antiaereo scavato nella roccia. Tale tunnel, munito di due entrate e rinforzato in calcestruzzo, ha una superficie interna di circa 500 metri quadrati ed una lunghezza di circa 100 metri. Tra il 2008 e il 2010 il rifugio è stato liberato da detriti e restaurato, e adibito alla stagionatura e maturazione di vini e formaggi locali, grazie al microclima interno particolarmente favorevole[7].
Sappiamo anche dell’antica presenza, sulle serre intorno a Campi, dei piccoli borghi di Afra, Bagnara, Firmigliano, Ainoli e Terenzano che furono invasi e distrutti dai saraceni nel [[926]]. A questa data si fanno risalire le origini dell’attuale Campi Salentina, quando i profughi trovarono le condizioni ideali per la sopravvivenza e la difesa tra le aree boscose della conca.
 
Descrizione
Nell'XI secolo con la conquista normanna, Campi entrò a far parte della Contea di Lecce e nel XII secolo divenne sede della diocesi, dopo che [[Tancredi d'Altavilla]], re di [[Sicilia]], fece dono della città al Vescovo di Lecce.
La ex chiesa di Santa Maria della Neve si presenta come una semplice costruzione in pietrame e cocci a vista con facciata a capanna; essa presenta un portale con cornice in pietra bianca sormontata da una ulteriore apertura ad arco, anch'essa corniciata in pietra. La fiancata sinistra è forata da una finestrella ed una porta; anche quella di destra, poco visibile perché esposta sul ciglio della collina, presenta delle finestre. La zona absidale presenta un elemento di minor altezza rispetto alla chiesa, forato da una finestra ad arco, fiancheggiato dalla torre. La torre, a base quadrangolare, presenta una cella campanaria definita da una bifora; sotto di essa, sui due lati del campanile più visibili, sono posti i quadranti dell'orologio. A concludere la torre un motivo ornamentale a merli.
 
L'interno è ritmato da lesene lungo le pareti, il pavimento è in marmo bicolore con motivo a scacchiera, mentre il soffitto è decorato a stucchi, in linea con il gusto estetico settecentesco.
Dopo l'epoca normanna, Campi passò sotto il dominio degli Svevi e nel [[1220]] l'imperatore [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] vi fece costruire un castello che scelse come residenza estiva, insieme al notaio [[Pier della Vigna]], anche per la serena zona di villeggiatura in cui sorgeva.
 
I primi signori di Campi furono i Capece: nel [[1272]] governava la città Giovanni, cui successe il figlio Pietro.
Nel [[1351]] Raffaele Maremonti ebbe l'investirtura del feudo da parte dei monaci basiliani e nel [[1404]] la città fu donata a Carlo, divenutone barone e rimase fino al [[1522]] sotto la guida della famiglia, la più potente di Puglia insieme agli [[Orsini del Balzo]], passando poi al governo di Ferrante I, capostipite della famiglia [[Paladini]] e cugino di Giovanna Maremonti, figlia di Bellisario. L’antico castello federiciano, divenuta dimora dei Maremonti, fu interessato da opere di rifacimento in stile tardo-gotico e successivamente da modifiche di gusto rinascimentale.
Questo fu un periodo di grande crescita per la città che con Bellisario raggiunse il massimo sviluppo, soprattutto artistico e culturale, avvenuto in epoca medievale.
 
Per quasi un secolo Campi rimase sotto la baronia Paladini, fino al governo dei figli di Ferrante II, Muzio e Maria.
Nel [[1625]] Maria Paladini, unica erede della famiglia e vedova del barone Emilio Guarini, con il quale aveva dato avvio ad un ulteriore fase di fermento per la città, con l’istituzione di conventi ([[Francescani]] e [[Carmelitani]]), l’erezione di varie chiese e i primi interventi di rifacimento arhitettonico e decorativo della Collegiata [[Santa Maria delle Grazie]], sposò Giovanni Enriquez, reggente del supremo consiglio di [[Madrid]] nel [[Regno di Napoli]]. Sotto la sua dinastia la città venne elevata a Marchesato, con Regio Decreto del [[1627]] di [[Filippo IV di Spagna]] e in questa occasione il castello fu trasformato in palazzo marchesale con architetture esterne e apparati interni di elegante gusto barocco. Fu per volontà di Giovanni (una sua lettera fu inviata il 6 novembre [[1628]] direttamente a [[San Giuseppe Calasanzio]]) che il 24 marzo [[1629]] venne fondato a Campi il convento degli [[Scolopi]], con l’adiacente Biblioteca e vi fu istituita una sede delle Scuole Pie: la prima scuola aperta al popolo in Puglia. Il Marchesato Paladini-Enriquez e la seconda fase artistico-culturale di Campi, furono caratterizzate anche da importanti committenze: celebri le richieste di opere, per la collezione di famiglia, a grandi pittori dell’ambito artistico napoletano del tempo tra i quali, [[Jusepe de Ribera]] e [[Agostino Beltrano]]. Questo periodo storico fu il più fiorente per la città e ne segnò profondamente la storia, conferendole notevole prestigio.
 
Altri importanti mecenati, nella Campi tra sei e settecento, furono la nobildonna Cecilia Capece Minutolo, moglie di Giovanni II Enriquez e il figlio, cardinale Enrico, che continuarono l’opera culturale e artistica intrapresa dai Maremonti e proseguita con i Paladini, in particolare fornendo di sontuosi apparati la chiesa maggiore e gli istituti religiosi e culturali presenti in città, sostenuti fortemente dai marchesi.
In questo periodo anche altre famiglie nobili della città, Magi, Maddalo, Perrone-Gallelli, Tornatola, contribuirono, al fermento esistente a Campi, con finanziamenti e committenze e la costruzione di nuovi palazzi cittadini e di ville suburbane.
 
Teresa, unica erede Enriquez, sposò Giovanni Filomarino, ma alla sua morte il marchesato si costituì in Comune ed entrò a far parte del regno borbonico, fino all'arrivo di [[Garibaldi]].
Campi fu sede di una significativa attività antiborbonica e di sostegno a [[Napoleone Bonaparte]], che scatenò, con il ritorno a Napoli di [[Ferdinando IV di Borbone]], una dura politica di repressione da parte della corona. Si rimisero in funzione le antiche forche di via [[Taranto]], nella località ancora oggi detta "Le Furche".
 
Nel [[1788]] con un decreto, il re Ferdinando IV stabilì che fossero fissati i prezzi dei cereali e del vino a Campi, dove già dal [[1747]], sempre per volontà del sovrano, si teneva un'importante fiera dei cereali e del bestiame.
Lo stemma di Campi raffigura un covone, simbolo di quella fertilità e quell'abbondanza di grano che ne hanno fatto ''Il granaio di Terra d'Otranto''.
 
La storia medievale e moderna di Campi hanno inciso poi sulla storia degli ultimi decenni nella città, confermando sempre il suo spirito e il suo vigore, nonostante le brutte vicende che l'hanno resa, negli anni ottanta e novanta, una delle "capitali" della [[Sacra Corona Unita]] in Puglia.
 
Da Campi e dal suo fertile humus culturale sono usciti un genio del teatro contemporaneo, [[Carmelo Bene]], che nel [[1995]] ricevette le chiavi della sua città e [[Roberto Cappello]], uno dei più affermati pianisti italiani in Europa.
 
Nel settembre del [[1998]] il [[Presidente della Repubblica]], [[Oscar Luigi Scalfaro]], con apposito decreto concesse al Comune di Campi Salentina il titolo di ''Città'' “…per il ruolo che Campi ha sempre svolto nel corso della storia, per il ruolo che oggi svolge nei confronti del circondario, per la concentrazione di tutti gli uffici e gli enti, per la storia, per la sua cultura”.
 
Ancora oggi Campi continua ad esprimere, nell’antico assetto urbano e nelle realtà che furono e che sono, la vivacità socio-culturale presente in essa da secoli.
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Campi Salentina}}
 
== Luoghi d'interesse ==
[[Immagine:Grazie_campi.jpg |thumb|right|250px|Il portale anteriore della chiesa di Santa Maria delle Grazie]]
[[Immagine:Oronzo_campi.jpg|thumb|right|220px|La facciata della chiesa di Sant’Oronzo]]
[[Immagine:Stemma_Enriquez.jpg‎ |thumb|right|250px|Lo stemma dei marchesi Paladini-Enriquez sull'ingresso del loro palazzo]]
''Piazza [[Libertà]]'' e il ''centro storico'' di Campi con assetto urbano “a vicoli e corti” (tra [[XIII secolo|XIII]] e [[XX secolo]])
 
=== Beni archeologici ===
* Megaliti: menhir ''“Candido”'' e menhir ''“Sperti”'', situati poco fuori città
* ''Pietra tombale di Millanoa'', sacerdotessa di [[Afrodite]], con epigrafe messapica ([[IV secolo a.C.|IV]]-[[III secolo a.C.]]), conservata in Collezione Calabrese
* ''Testa di Afrodite'' di età messapico-romana, conservata in Collezione Calabrese
* Tratto di ''strada messapico-romana'', situato poco fuori città
 
=== Beni storico-artistici e monumenti===
 
'''Chiese e conventi'''
* ''Chiesa di [[Santa Maria delle Grazie]]'', parrocchiale (XIV-XVIII secolo)<ref>[http://www.artefede.it/campisalentina.html Notizie storiche e visita virtuale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Campi]</ref>
* ''Chiesa dello [[Spirito Santo]]'', ora ''Santuario [[San Pompilio Maria Pirrotti|San Pompilio]]'' col ''complesso conventuale dei padri scolopi'' (XVII secolo)<ref>[http://www.scuolepie.it/campi Il sito dell'Istituto Calasanzio di Campi]</ref>
* ''Chiesa di [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Santa Maria del Carmine]]'', ora chiesa del ''complesso conventuale dei padri cappuccini'' (XVI secolo)
* ''Chiesa di [[Giuseppe Patriarca|San Giuseppe Patriarca]]'' (XV-XVII secolo)
* ''Chiesa di [[Sant'Oronzo]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa dell'[[assunzione della Vergine Maria|Assunta]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[Sant'Antonio di Padova]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[San Leonardo di Noblac|San Leonardo]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[San Rocco]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[Filomena|Santa Filomena]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa dei [[San Pietro|Santi Pietro]] e [[San Paolo|Paolo]]'' (già XV secolo)
* ''Chiesa dei [[Sacri Cuori di Gesù e Maria|Sacri Cuori]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[Santa Maria degli Angeli]]'' (XV secolo)
* ''Chiesa di [[San Francesco d’Assisi]]'' (XVII secolo)
* ''Chiesa di [[Santo Stefano (martire)|Santo Stefano]]'' (già XVII secolo)
* ''Chiesa della [[Madonna del Bosco]]'' (XVI secolo)
* ''Madonna dell’Alto'', chiesa bizantina (XII secolo, con rimaneggiamenti nel XVII secolo)
* ''Edicola'' votiva ''Perrone-Gallelli'': affresco della Madonna col Bambino e Angeli (XVI secolo)
 
* Altre chiese e conventi:
** ''Chiesa della [[Madonna del Buon Consiglio]]'' (XIX secolo)
** ''Chiesa di [[Sant'Antonio di Padova]] Fuori le Mura'' (XIX secolo)
** ''Mamma Bella'', chiesa e ''complesso conventuale delle suore calasanziane'' (XX secolo)
 
 
'''Palazzi e complessi'''
* ''Castello [[Hohenstaufen]]'', poi ''palazzo baronale [[Maremonti]]'', ora ''palazzo marchesale [[Paladini]]-[[Enriquez]]'' (già XIII secolo, attuale: XVII secolo)
* Complesso de “L’isola della cultura”: palazzo ''Leccisi'' (detto “Casa Calabrese-Prato”) ed ''Ex Convento di [[Sant’Anna]]'' (tra XV e XVII secolo)
* ''Cine-Teatro Excelsior'' (XX secolo)
 
* Altri palazzi e complessi:
** Palazzi: ''Bari'', ''Calabrese'', ''Catarozzolo'', ''Maddalo'', ''Magi'' (tra XVII e XVIII secolo)
** Case gentilizie e case ''a corte'' del centro storico
** [[Masserie]] fortificate: ''Candido'', ''Pezzuti'', ''Sirsi “grande”'', ''Timuerra'' (tra XV e XVIII secolo)
** ''Ex complesso conventuale di [[Sant'Elia]]'', grangia basiliana (già XII secolo, attuale: XVI secolo): sito nel territorio dei comuni di Campi, [[Squinzano]] e [[Trepuzzi]]
** Ville e casine agresti della ''[[Valle della Cupa]]'' (tra XVIII e XIX secolo)
 
=== Musei e collezioni ===
* '''Museo Pompiliano''', ''complesso conventuale dei padri scolopi'': comprende la cella, in cui visse [[San Pompilio Maria Pirrotti]], e la collezione, che conserva cimeli appartenuti al santo e opere d'arte dal XVIII al XXI secolo che lo ricordano, ex voto, reliquiari e arredi liturgici del tesoro della chiesa dello [[Spirito Santo]].
* '''Quadreria e tesoro di [[Santa Maria delle Grazie]]''': preziosi dipinti e arredi, tra XII e XIX secolo, conservati nella chiesa collegiata
* '''Collezione e appartamenti del ''palazzo marchesale Paladini-Enriquez''''': palazzo privato con preziosi arredi e suppellettili e decorazioni parietali (non fruibile)
* '''Collezione Calabrese''', ''palazzo Calabrese'': collezione privata che conserva beni archeologici, artistici, archivistici e librari di gran pregio
* '''Biblioteca Calasanziana'''<ref>[http://www.scuolepie.it/campi/biblioteca/index.htm Il sito della "Biblioteca Calasanziana" di Campi]</ref>, ''complesso conventuale dei padri scolopi'': fu costituita nel [[1633]] come supporto per l'attività didattica della scuola, fondata nel [[1628]] e, unitamente all'Archivio Storico, come strumento culturale della casa scolopica. Il suo patrimonio bibliografico e documentario è stimabile in circa ventimila volumi; il fondo antico consta di tredicimila esemplari, incunaboli, cinquecentine, testi del seicento e del settecento e una rilevante presenza di manoscritti pergamenacei risalenti al XII-XIII secolo. La biblioteca è dotata di una sala di consultazione, di un'emeroteca e di un deposito, è provvista di materiale informatico e multimediale e di postazioni internet.
 
=== Natura ===
* ''Serre di Sant'Elia e della Madonna dell'Alto'': lievi alture suburbane con aree di quercie vallonee e cripte basiliane scavate nella roccia e vasti campi di ulivi e di vigneti
* ''[[Parco del Negroamaro]]'': area vitivinicola consorziata che comprende le campagne di Campi e dei comuni limitrofi
* ''[[Valle della Cupa]]'': depressione carsica del Tavoliere di [[Lecce]] che interessa anche il terrirorio della città, che fu scelto dall'aristocrazia, tra XV e XIX secolo, come area ideale per la villeggiatura.
{{Nota
|titolo=La "[[Città del libro]]", rassegna nazionale degli autori e degli editori
|contenuto= [[Immagine: Logo_XIII_libro.jpg|thumb|150px|Città del libro]]
La '''Città del libro''', rassegna nazionale degli autori e degli editori, è un importante evento letterario a livello nazionale e si svolge a [[Campi Salentina]], nell'ultima settimana di novembre.
 
La fiera dura cinque giorni (da Mercoledì a Domenica) e presenta una nutrita esposizione della grande e media editoria italiana; il programma prevede un intreccio di incontri con gli scrittori, dibattiti e tavole rotonde di argomento letterario, storico, filosofico e scientifico e presentazioni-spettacolo.
 
Tanti e diversificati sono gli eventi collaterali: laboratori, mostre e istallazioni, proiezioni e workshop, spettacoli teatrali e musicali,incontri informali con gli autori tra stand e caffè letterari; molti di questi si svolgono nel grazioso centro storico della cittadina, in antichi palazzi, chiese e sedi culturali. Ai bambini, inoltre è dedicata una sezione esclusiva, con una sede indipendente e attività ludico-letterarie.
 
È una manifestazione ricca di appuntamenti, che richiama scrittori e uomini di cultura e che ad oggi conta circa 160 mila visitatori<ref>[[Gazzetta del Mezzogiorno]] e [[Nuovo Quotidiano di Puglia]] del 27 novembre 2007</ref>.}}
 
== Cultura ==
 
=== Eventi ===
* {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 2006}}° Mostra mercato della nautica e delle attrezzature da pesca (marzo-aprile)
* ''Campi in Fiore'', rassegna di addobbi floreali nel centro storico (maggio-giugno)
* ''Campi Film Festival'', rassegna delle pellicole cinematografiche ambientate nel Salento (giugno, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 2007}})
* ''Campi Estate Sport'', eventi sportivi al parco comunale (luglio-agosto)
* ''Campi Festival Estate'', rassegna di spettacoli, concerti ed incontri in tutta la città (agosto-settembre)
* ''Artigianarte'', salone dell'artigianato locale (ottobre, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1992}})
* ''Oinosofia'', esposizione di vini pregiati (ottobre, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 2000}})
* {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 2005}}° Mostra dell'antiquariato (ottobre)
* ''Campi in Moto di Ieri'', mostra scambio di moto d’epoca (ottobre, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1992}})
* ''Città del libro''<ref>[http://www.cittadellibro.net Il sito della fiera del libro di Campi]</ref>, rassegna nazionale degli autori e degli editori (novembre, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1994}})
{{vedi anche|Città del libro}}
* ''Exposapori'', rassegna nazionale di enogastronomia turistica dei Comuni d’Italia (dicembre, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 2005}})
 
=== Feste e tradizione ===
 
* Festa del Santissimo Crocifisso (prima domenica di maggio)
* Festa di [[San Pompilio Maria Pirrotti|San Pompilio]] (14-15 luglio)
* Festa del patrono [[Sant'Oronzo]] (31 agosto-1 settembre)
* Festa della compatrona [[Ordine di Santa Maria della Mercede|Santa Maria Della Mercede]] (terza domenica di ottobre, sabato precedente e lunedì seguente)
[[Immagine:Fiera_campi_1.jpg|thumb|right|250px|Fiera della Madonna Della Mercede]]
* Fiera della [[Ordine di Santa Maria della Mercede|Madonna Della Mercede]] (terza domenica di ottobre e lunedì seguente, edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1797}} nel {{CURRENTYEAR}})
* Processioni della tradizione: Venerdì Santo (doppia fino al [[2000]]), Corpus Domini e doppio trasporto della [[Ordine di Santa Maria della Mercede|Madonna Della Mercede]]
* Festeggiamenti religiosi "minori": San Biagio, San Francesco d'Assisi, San Pio da Pietrelcina, Sant'Antonio di Padova, Santa Rita, Madonna del Carmelo, Madonna del Buon Consiglio, Madonna Assunta, Madonna del Bosco e San Sebastiano
 
=== Realtà culturali ===
 
* '''Ente Fiera''' di Campi Salentina: organismo istituito per le fiere e le esposizioni, organizza eventi, soprattutto nel mese di ottobre
* '''"Fondazione ''Città del Libro'' onlus"''': istituzione culturale per la diffusione del libro e della lettura, organizza l'omonima Rassegna Nazionale degli Autori e degli Editori
* '''Osservatorio ambientale'''<ref>[http://www.osservatoriocampisalentina.it Il sito dell'Osservatorio ambientale di Campi]</ref>-monitoraggio dell'Inquinamento, dell'Atmosfera e dello Spazio Circumterrestre: consorzio tra [[Provincia di Lecce]], Città di Campi Salentina e [[IACSA]] (International Advanced Center for Space Applications) dell'[[Università di Firenze]].
 
== Personalità legate a Campi Salentina ==
*[[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II Hohenstaufen]], re di [[Sicilia]] e sacro romano imperatore ([[Immagine:Flag of the Holy Roman Empire (1200-1350).svg|21px]] n [[1194]] – † [[1250]]): villeggiò spesso nella dimora di Campi
 
*[[Pier della Vigna]], [[logoteta]] alla corte di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] ([[Immagine:Flag of the Holy Roman Empire (1200-1350).svg|21px]] n [[1190]] – † [[1249]]): villeggiò spesso a Campi
 
*[[Giovanni Enriquez]], reggente del Supremo Consiglio di [[Madrid]] ([[Immagine:Spain flag 300.png|21px]] n ante [[1612]] – † [[1636]]): visse a Campi e fu marchese della città
 
*[[Carlo Rosa]], pittore ([[Immagine:Flag of the Kingdom of Naples.svg|21px]] n [[1613]] – † [[1678]]): operò a Campi
 
*[[Enrico Enriquez]], cardinale ([[Immagine:Flag of the Kingdom of Naples.svg|21px]] n [[1701]] – † [[1756]]): nacque a Campi
 
*[[San Pompilio Maria Pirrotti]], scolopio ([[Immagine:Flag of the Kingdom of Naples.svg|21px]] n [[1710]] – † [[1766]]): visse a Campi e vi riposa
 
*[[Carlo Toscano]], pittore ({{Bandiera|Italia}} n [[1909]] – † [[1987]]): nacque a Campi, vi operò e vi riposa
 
*[[Cosimo Monticchio]], pittore ({{Bandiera|Italia}} n [[1928]] – † [[2006]]): nacque a Campi, vi operò e vi riposa
 
*[[Pietro Calamia]], ambasciatore ({{Bandiera|Italia}} n [[1930]]): è nato a Campi
 
*[[Vincenzo Cerino]], pittore ({{Bandiera|Italia}} n [[1631]]): ha operato a Campi e vi ha esposto
 
*[[Carmelo Bene]], attore ({{Bandiera|Italia}} n [[1937]] – † [[2002]]): nacque a Campi
 
*[[Giuliano Ciannella]], tenore ({{Bandiera|Italia}} n [[1943]] – † [[2008]]): nacque a Campi
 
*[[Annalisa Bari]], scrittrice ({{Bandiera|Italia}} n [[1943]]): è nata a Campi
 
*[[Roberto Cappello]], pianista ({{Bandiera|Italia}} n [[1951]]): è nato a Campi, si è esibito e vi ha inciso un album
 
== Economia ==
'''Agricoltura, Manifatturiero, Servizi, Expo e fiere'''
 
Campi ha sempre svolto nel corso dei secoli un ruolo strategico e centrale per le attività mercantili ed economiche di tutta l’area a nord di [[Lecce]], sulla direttrice per [[Napoli]].
 
L'agricoltura continua ad essere una voce importante dell'economia campiense, con la produzione di vini tipici come il [[Negroamaro]] e il [[Malvasia]], la produzione dell'olio d’oliva e la commercializzazione degli ortaggi da parte di piccole aziende che lavorano seguendo i metodi dell’antica tradizione contadina.
 
[[Immagine: Campi_Fiera.jpg|thumb|left|250px|Padiglione del polo fieristico della città]]Altri importanti settori dell’economia della città sono l'artigianato e la piccola e media impresa: numerose le botteghe che ancora oggi realizzano manufatti in terracotta, ferro battuto, legno, pietra leccese, ricami e passamanerie; importante è la presenza di imprese edili, attive anche nelle opere pubbliche.
 
Negli ultimi anni si è andato sviluppando in modo particolare il settore della moda: sono presenti in città laboratori specializzati nella produzione di capi d'abbigliamento e calzature di qualità. Rilevante è il numero delle aziende metalmeccaniche per la produzione di infissi e serramenti.
 
È da sottolineare l'importante sviluppo del terziario, avuto negli ultimi anni. La città ospita l'ospedale "[[Padre Pio da Pietrelcina|San Pio da Pietrelcina]]", la sede staccata del [[Tribunale]] di Lecce, la caserma e la compagnia [[Carabinieri]], la [[ASL]], l'[[INPS]], l'Ufficio Circoscrizionale del Lavoro, Liceo Classico, Istituto Tecnico Commerciale, l'Ispettorato di zona per l'agricoltura, il Consultorio Familiare, ed altre importanti strutture socio-amministrative che servono tutto il nord [[Salento]]. Da sempre polo fieristico del Salento, Campi dal [[2005]] ha un nuovo grande centro espositivo, un contenitore per meeting, fiere, rassegne e spettacoli che coinvolgono tutto il [[Grande Salento]].
 
==Amministrazione comunale==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Pompilio Massimo Como<!-- nome, cognome SENZA titoli-->
|DataElezione=15/06/2004 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|partito= [[Centro-Destra]]
|TelefonoComune=0832 720611 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune=urp@comune.campi-salentina.le.it <!--E-MAIL del comune-->}}
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http://acidofolico.splinder.com/ Acidofolico (Campinblog)]
*[http://www.fuorisededicampi.it/ Fuorisede di Campi]
*[http://www.lachiazzatecampie.it/ "La chiazza te Campie"]
 
==Voci correlate==
* [[Città del libro]]
* [[Monumenti megalitici della provincia di Lecce]]
* [[Parco del Negroamaro]]
* [[Tavoliere di Lecce|Valle della Cupa]]
* [[Dialetto leccese]]
 
{{Provincia di Lecce}}
{{Salento}}
 
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[[Categoria:Comuni della Puglia]]
[[Categoria:Comuni della provincia di Lecce]]
[[Categoria:Salento]]
 
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[[vo:Campi Salentina]]