Castello di Schio è il toponimo di una zona centrale di Schio che ricorda l'antica presenza di un castello, di cui resta oggi soltanto la torre merlata svettante, inglobata nella chiesetta di Santa Maria della Neve, attualmente sconsacrata. L'intera area del castello, una sorta di piccola collinetta che si eleva in pieno centro cittadino, è adibita a parco pubblico.
{{F|politici italiani|ottobre 2010}}
{{Membro delle istituzioni italiane
|istituzione= Camera
|nome= Giuliano Cazzola
|titolo = Laurea in giurispridenza
|professione = Dirigente generale dello Stato, professore, pubblicista
|partito= [[Il Popolo della Libertà]]
|legislatura= [[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|gruppo_parlamentare = Popolo della Libertà
|coalizione =
|circoscrizione = [[Circoscrizione Emilia-Romagna (Camera dei deputati)|Emilia-Romagna]]
|collegio =
|incarichi = *Vicepresidente della XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) dal 22 maggio 2008
*Componente della XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) dal 21 maggio 2008
*Componente della Commissione Parlamentare di Controllo sull'attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale dal 4 giugno 2008
|sito = http://www.camera.it/29?shadow_deputato=302844
}}
{{Bio
|Nome = Giuliano
|Cognome = Cazzola
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bologna
|GiornoMeseNascita = 9 febbraio
|AnnoNascita = 1941
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = economista
|Attività2 = politico
|Epoca = 2000
|Nazionalità = italiano
}}
Storia
== Biografia ==
Laureato in [[Giurisprudenza]], già dirigente generale del [[Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali]], per quasi un trentennio, fino ai primi [[Anni 1990|anni novanta]], ha ricoperto incarichi di rilievo nella [[Cgil]]. Nel 1993 lasciò il sindacato per entrare nella segreteria del PSI, chiamato dal segretario [[Giorgio Benvenuto]].
Alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni del 13 e 14 aprile 2008]] è stato eletto per il partito di [[centrodestra]] [[Popolo della Libertà]] alla [[Camera dei deputati]] nella [[Circoscrizione Emilia-Romagna (Camera dei deputati)|Circoscrizione Emilia-Romagna]]; è stato vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera e consigliere politico del ministro [[Renato Brunetta]].
È stato membro della [[Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione]] e del Nucleo di valutazione della spesa [[Pensione|pensionistica]] ed è consulente del [[Censis]].
È membro del comitato scientifico della [[Fondazione Italia USA]].
Pianta del castello di Schio realizzata da Carlo Letter nel 1890 in base ai rilevamenti effettuati sul posto[1]
È stato professore a contratto presso la [[Facoltà universitaria|Facoltà]] di [[Giurisprudenza]] dell'[[Università di Bologna]] dove ha insegnato Diritto della Previdenza Sociale.
Secondo studi di toponomastica e rilievi di tipo archeologico si evince come nel solo alto vicentino - oltre che quello di Schio - ci fossero una ventina di castelli, come quello di Magré che si trovava in una collina poco distante.
Ha scritto per ''[[Il Sole 24 Ore]]'', ''[[Il Giornale]]'', ''[[Quotidiano Nazionale]]'', ''[[Avvenire]]'', ''[[Il Piccolo]]'' e ''[[Messaggero Veneto]]'' e collabora con le riviste ''[[LiberoReporter]]'', ''[[Economy (settimanale)|Economy]]'', ''[[Il Mulino]]'' e ''[[Liberal (quotidiano)|Liberal]]''.
Dai reperti archeologici emersi dagli scavi del 1919, l'epoca di fondazione del primitivo castello di Schio parrebbe risalire all'età del ferro, cosicché potrebbe essere stato costruito dalle popolazioni degli Euganei o dei Veneti. In epoca medioevale sorse qui il castello dei Maltraversi, conti di Vicenza, i quali, con la parentesi ezzeliniana, dominarono fino al 1311. Il castello passò alla città di Vicenza, quindi agli Scaligeri e nel 1314 fu danneggiato dai padovani. Nel 1382 fu dei Visconti, del conte Giorgio Cavalli che lo rinforzò, poi passò sotto Venezia[2].
Durante il [[Governo Berlusconi IV|quarto Governo Berlusconi]], Cazzola è stato relatore del discusso [[disegno di legge]] sul lavoro.
Nel 1412, solo 6 anni dopo che la Serenissima aveva preso il controllo della zona di Schio, il castello venne smantellato[3], probabilmente per volontà di Vicenza che voleva così tenere il territorio scledense sotto controllo[4]. Schio era infatti retta da un vicario nominato da Vicenza, ma ambiva a divenire una Podestaria, con un Podestà nominato direttamente da Venezia, al pari di Lonigo e Marostica[4]. La comunità scledense inviò in più occasioni a Venezia suppliche finalizzate al ripristino del castello di Schio: nel 1477, nel 1487 e infine nel 1508[4]. Durante il periodo della guerra della Lega di Cambrai la comunità di Schio assunse in varie occasioni atteggiamenti filo-imperiali, soprattutto finalizzati alla volontà di svincolarsi dal controllo del territorio da parte di Vicenza[4]: il castello non venne quindi rinforzato. Nel 1514 il castello fu demolito definitivamente per ordine di Venezia[5]: Bartolomeo d'Alviano aveva predisposto la distruzione dei castelli di Schio e Pievebelvicino, questo atto fu anche una risposta agli atteggiamenti di mancato riconoscimento da parte della comunità locale dell'autorità del vicario scelto da Vicenza, Gaetano Repeta[4].
Alla fine del [[2012]] decide di confermare la fiducia al [[Governo Monti]] nonostante il suo partito il PdL si fosse astenuto sul voto di fiducia uscendo dalla maggioranza.
Da quell'epoca il castello di Schio è rimasto solo nei dipinti di un pittore, non è chiaro peraltro quanto lo stesso abbia rispettato la fisionomia reale del sito: ne resta infatti memoria in un dipinto di Francesco Verla datato 1512 conservato nella chiesa di San Francesco[1]. Si ritiene che la struttura complessiva del castello comprendesse dei posti di guardia esterni posti lungo le direttrici di accesso allo stesso; uno dei quali è ancora esistente, pur se trasformato in civile abitazione[1].
L'8 gennaio [[2013]] lascia ufficialmente il PdL per candidarsi al Senato con la lista [[Scelta Civica con Monti per l'Italia]]. Alle politiche del 24-25 febbraio 2013 non viene rieletto, ma diviene il coordinatore regionale del partito per l'Emilia-Romagna. A novembre 2013 aderisce al nuovo partito del [[Nuovo Centrodestra]] fondato da [[Angelino Alfano]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/11/23/986874-giuliano-cazzola-nuovo-centrodestra.shtml|titolo=Giuliano Cazzola lascia Scelta Civica e va con Alfano|editore=[[il Resto del Carlino]]|data=23 novembre 2013|accesso=27 dicembre 2013}}</ref>
Dell'antico castello oggi rimane solo la spianata con i resti dei basamenti di due torri ora scomparse, la torre campanaria merlata con l'orologio installato nel 1900 (di fatto considerata la torre civica di Schio) e l'attigua chiesa di Santa Maria della Neve, sorta negli ultimi anni del XIV secolo, ma riedificata nel Settecento. Nel XVIII secolo la chiesa fu sede della Confraternita del Confalone e nel 1810, una volta soppressa la confraternita, fu chiusa al culto e sconsacrata; gli ornamenti furono dispersi. Fu acquisita dal Comune nel 1828[6]. Fu quindi adibita a quartiere militare sia dai francesi che dagli austriaci e nel 1875 fu attrezzata a palestra dalla Società Ginnastica Fortitudo[2]. Oggi è sede del Circolo fotografico.
== Opere ==
Ha scritto molti libri, tra i quali:
* ''[[Welfare]] o no? Prediche inutili di un [[Sindacato|sindacalista]] pentito'', [[Ediesse]] 1991
* ''[[Fondo pensione|Fondi pensioni]] che fare?'' (con A. Di Renzo), [[Ediesse]] 1993
* ''Lo [[stato sociale]] tra crisi e riforme: il caso [[Italia]]'', [[Il Mulino]] 1994
* ''La sanità liberata'', [[Il Mulino]] 1997
* ''Il BeneAmato'', [[Sperling & Kupfer]] 2000
* ''Welfare "fai da te": come e quanto gli italiani pagano di tasca propria per le prestazioni sociali'', Rubbettino 2000
* ''Lavoro e welfare: giovani versus anziani: conflitto tra generazioni o lotta di classe del XXI secolo?'', Rubbettino 2004
* ''Le pensioni spiegate a mia nonna'', [[Rubbettino]] 2008
* ''il riformista tradito'', Boroli Editore 2008, (la storia e le idee di [[Marco Biagi]])
* ''C'era una volta il sindacato'', Boroli Editore 2010.
* ''Figli miei precari immaginari'', Guerini e Associati 2012.
Negli anni quaranta, sotto il colle del castello, fu realizzato un rifugio antiaereo scavato nella roccia. Tale tunnel, munito di due entrate e rinforzato in calcestruzzo, ha una superficie interna di circa 500 metri quadrati ed una lunghezza di circa 100 metri. Tra il 2008 e il 2010 il rifugio è stato liberato da detriti e restaurato, e adibito alla stagionatura e maturazione di vini e formaggi locali, grazie al microclima interno particolarmente favorevole[7].
Una sua opera molto nota è ''C'eravamo tanto amati'', [[2001]], editore [[Sperling & Kupfer]], una sorta di biografia del suo periodo sindacale e quindi anche [[storia della CGIL]] dagli [[Anni 1970|anni settanta]] agli [[Anni 1990|anni novanta]].
Nel [[2003]] ha riunito nel libro ''Riformare il [[welfare]] è possibile'', edizioni Ideazione, gli articoli scritti con [[Renato Brunetta]].
Ha steso, inoltre, il capitolo di disciplina previdenziale del Commentario ''Il lavoro alle dipendenze delle [[Pubblica amministrazione|amministrazioni pubbliche]]'', a cura dei professori [[Paolo Carinci|Carinci]] e [[Massimo D'Antona|D'Antona]].
Descrizione
== Onorificenze ==
La ex chiesa di Santa Maria della Neve si presenta come una semplice costruzione in pietrame e cocci a vista con facciata a capanna; essa presenta un portale con cornice in pietra bianca sormontata da una ulteriore apertura ad arco, anch'essa corniciata in pietra. La fiancata sinistra è forata da una finestrella ed una porta; anche quella di destra, poco visibile perché esposta sul ciglio della collina, presenta delle finestre. La zona absidale presenta un elemento di minor altezza rispetto alla chiesa, forato da una finestra ad arco, fiancheggiato dalla torre. La torre, a base quadrangolare, presenta una cella campanaria definita da una bifora; sotto di essa, sui due lati del campanile più visibili, sono posti i quadranti dell'orologio. A concludere la torre un motivo ornamentale a merli.
Il 2 giugno [[2006]] è stato insignito dell'onorificenza di [[Ordine al Merito della Repubblica#Commendatore|Commendatore]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=173370|editore=quirinale.it|titolo=Cazzola Dott. Giuliano - Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana|accesso=7 dicembre 2012}}</ref>.
L'interno è ritmato da lesene lungo le pareti, il pavimento è in marmo bicolore con motivo a scacchiera, mentre il soffitto è decorato a stucchi, in linea con il gusto estetico settecentesco.
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web
|url= http://www.camera.it/29?shadow_deputato=302844
|titolo= Giuliano Cazzola
|editore= Camera dei Deputati
|accesso= 3 novembre 2011
}}
* {{cita web
|url= http://www.giulianocazzola.it/
|titolo= Giuliano Cazzola
|editore= Sito personale
|accesso= 3 novembre 2011
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== News ===
*{{Cita news
|url=http://mappeser.com/2014/07/25/giuliano-cazzola-in-brunetta-al-traino-della-lega-abolire-la-legge-fornero-realizzerebbe-le-aspirazioni-dei-padani-di-ripristinare-le-pensioni-di-anzianita-italia-oggi-25-luglio-2014/
|titolo=Giuliano Cazzola in Brunetta al traino della lega: abolire la legge Fornero realizzerebbe le aspirazioni dei padani di ripristinare le PENSIONI DI ANZIANITA’, Italia Oggi 25 luglio 2014
|pubblicazione=Libero.it
|accesso=28 luglio 2014
|cid=Italia Oggi 25/07/2014
}}
{{Portale|biografie|economia|politica}}
[[Categoria:Commendatori OMRI]]
[[Categoria:Deputati della XVI Legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Professori all'Università di Bologna]]
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[[Categoria:Politici del Nuovo Centrodestra]]
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