Cisterna di Latina e Discussione:Rinascimento del XII secolo: differenze tra le pagine

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{{tradotto da|en|Renaissance of the 12th century|29 aprile 2008 16:57 UTC|209030990}}
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo=3
|Nome=Cisterna di Latina
|Stato=ITA
|Stemma=Cisterna di Latina-Stemma.png
|Bandiera=Cisterna di Latina-Gonfalone.png
|Voce stemma=
|Voce bandiera=
|Panorama=Fontanabiondi.jpg
|Didascalia=
|Divisione amm grado 1=Lazio
|Divisione amm grado 2=Latina
|Amministratore locale=Eleonora Della Penna
|Partito=[[Catto-comunista]]
|Data elezione=9-6-2014
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=
|Latitudine minuti=
|Latitudine secondi=
|Latitudine NS=
|Longitudine gradi=
|Longitudine minuti=
|Longitudine secondi=
|Longitudine EW=
|Altitudine=
|Superficie=144.16
|Note superficie=
|Abitanti=36907
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2016gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 28 febbraio 2016.
|Aggiornamento abitanti=28-2-2016
|Sottodivisioni=[[Borgo Flora]], Olmobello, Prato Cesarino, [[Le Castella (Cisterna di Latina)|Le Castella]], Doganella, Sant'Ilario-Castelverde, Isolabella
|Divisioni confinanti=[[Aprilia (Italia)|Aprilia]], [[Artena]] (RM), [[Cori]], [[Latina]], [[Norma (Italia)|Norma]], [[Sermoneta]], [[Velletri]] (RM)
|Prefisso=[[06]]
|Targa=LT
|Zona sismica=3A
|Gradi giorno=1216
|Nome abitanti=cisternesi
|Patrono=[[Rocco di Montpellier|san Rocco]]
|Festivo=16 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Cisterna di Latina (province of Latina, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Cisterna di Latina nella provincia di Latina
|Sito=http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/
|Diffusività=
}}
 
==Scorporo==
'''Cisterna di Latina''' è un [[comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:36907}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Latina]] nel [[Lazio]].
La pagina, in [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rinascimento_del_XII_secolo&oldid=44126396 questa sua versione] (n. 44126396 del 14-10-2011) trattava quasi esclusivamente del movimento di traduzione in latino originatosi nell'Occidente cristiano intorno al XII secolo. Ho spostato [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rinascimento_del_XII_secolo&oldid=44089091 buona parte dei contenuti] nella voce apposita, [[Traduzioni nell'Occidente latino durante il XII secolo]] (si veda [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Traduzioni_nell%27Occidente_latino_durante_il_XII_secolo&oldid=44126656 la versione 44126656 della voce al 14-10-2011]).--[[Utente:E-Soter|E-Soter]] ([[Discussioni utente:E-Soter|msg]]) 23:40, 14 ott 2011 (CEST)
 
==Richiesta di controllo del titolo==
Città di origini antichissime, sorge ai margini settentrionali dell'[[Agro Pontino]], al confine fra le [[provincia|province]] di [[Roma]] e [[Latina]], ed è un centro [[agricoltura|agricolo]] e [[industriale]] di rilievo.
Elimino la richiesta di controllo del titolo. Credo che sia sufficiente l'uso fattone da studiosi di grande spessore come Marie-Thérèse d'Alverny (''Renaissance and Renewal in the Twelfth Century'') e Charles Homer Haskins (''The Renaissance of the Twelfth Century''), elencati d'altronde in Bibliografia. --[[Utente:Cloj|<span style="color:green;">'''Cl'''</span>]][[Discussioni utente:Cloj|<span style="color:red;">'''oj'''</span>]] 10:33, 25 gen 2017 (CET)
 
== Collegamenti esterni modificati ==
È conosciuta come la "[[città]] dei [[buttero|butteri]]" ed ospita nel suo territorio l'[[oasi (area protetta)|oasi WWF]] del [[giardino di Ninfa]], [[monumento naturale]] considerato fra le aree verdi più belle del [[mondo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.castellinews.it/index.asp?id=379&act=v|titolo=The New York Times - Il giardino di Ninfa il più bello al mondo|accesso=18 giugno 2010}}</ref><ref name=autogenerato3>[http://www.telegraph.co.uk/gardening/gardenstovisit/9796512/The-worlds-10-best-gardens.html?frame=2454419 The world's 10 best gardens - Telegraph].</ref>
 
Gentili utenti,
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Giardino di Ninfa 85.jpg|thumb|upright=1.4|Visitato ogni anno da cinquantamila persone, il Giardino di Ninfa è la principale attrazione turistica della città]]
Cisterna di Latina sorge alle porte dell'[[Agro Pontino]], in un territorio in larga parte pianeggiante, ad eccezione di rilevi dei [[Monti Lepini]] e dei [[Colli Albani]] che partono dai 50 [[Livello del mare|metri sul livello del mare]], ai confini con i territori comunali di [[Cori]] e [[Velletri]].
 
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Fino al [[1932]], il suo territorio era fra i più grandi e vasti d'[[Italia]], comprendendo una larga fetta delle antiche "[[Agro Pontino|paludi pontine]]", di cui era l'ingresso. Successivamente parte del suo [[territorio]] fu ceduto al neonato [[comune]] di [[Latina]].
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20010318000221/http://inst.santafe.cc.fl.us/~jbieber/HS/trans2.htm per http://inst.santafe.cc.fl.us/~jbieber/HS/trans2.htm
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
=== Clima ===
Il [[clima]] è di tipo mediterraneo. L'[[inverno]] è molto mite. L'[[estate]] è calda e, a volte, [[afa (meteorologia)|afosa]] nonostante venga mitigata dal vicino [[mare]].
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 16:56, 3 mag 2019 (CEST)
[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C 1216 GR/G.
== Storia ==
=== L'età antica ===
Le origini di Cisterna sono antichissime: nel suo territorio, sono state rinvenute tracce del passaggio di uomini preistorici in piccole cavità naturali in località ''Finocchione''.<ref>[http://www.controluce.it/eventi/eventi-castelli-romani/eventi-velletri/item/56711-incontri-di-speleologia-e-archeologia-veliterna.html Incontri di speleologia e archeologia veliterna].</ref><ref name=autogenerato2>http://www.latinadascoprire.it/cisterna.pdf.</ref>
[[File:Strada romana cisterna.jpg|thumb|upright=1.2|I resti di un'antica strada romana]]
 
I [[Volsci]] fondarono nel territorio vicino il centro di [[Ulubrae]], ma recenti ritrovamenti ed analisi fanno supporre che anche l'antica e perduta città volsca di [[Suessa Pometia]] potesse situarsi nei dintorni. Suessa Pometia fu distrutta e sottomessa da [[Tarquinio il Superbo]], secondo quanto scrive [[Tito Livio]] nella sua opera ''[[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]]''.
 
Il centro di Ulubrae, mai identificato, è attestato da [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] e [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]], che hanno scritto delle ville che furono costruite qui, tra questi si ricordano [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] scrisse in una delle sue Epistole:
 
{{Citazione|Ti scrivo, o Attalo, dalla piana pontina, dove sono ospite di Filemone, nella sua villa di Ulubrae. Quando arrivai, fui accolto dal gracidare delle rane…|Cicerone, ''Epistole'', II, 10, 12,13}}
 
Anche [[Augusto]], secondo Svetonio",<ref name=autogenerato2 /> avrebbe vissuto fino ai diciotto anni nella villa di famiglia a Ulubrae.
 
Intanto, nel [[312 a.C.]] il [[Console (storia romana)|console]] [[Appio Claudio Cieco]] avviava la costruzione della [[Via Appia Antica|Via Appia]], collegando [[Roma]] alle [[città]] del [[Italia Meridionale|Sud Italia]]. Lungo l'Appia si svilupparono due stazioni di sosta: ''Ad Sponeas'' e [[Tres Tabernae]], così chiamata per la presenza di tre taverne, oggi riprese nello stemma cittadino.
 
Tres Tabernae è citata negli [[Atti degli Apostoli]],<ref>I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio" (Atti 28,15).</ref> quando si descrive il viaggio di [[Paolo di Tarso|San Paolo]] verso [[Roma]] e si ricorda che l'"apostolo delle genti", qui fu accolto e ristorato dalla locale comunità [[cristianesimo|cristiana]], la quale lo accompagnò fino a [[Roma]].
[[File:Giardini cisterna.jpg|thumb|upright=1.2|I Giardini di Via Porta Agrippina. Secondo alcune leggende locali, la Porta (oggi scomparsa) sarebbe stata costruita e dedicata quindi a sua madre [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]], dall'imperatore [[Nerone]]]]
 
Intorno al [[III secolo|III secolo d.C.]], le paludi conobbero una nuova espansione e l'abitato di Ulubrae fu abbandonato e i suoi abitanti furono così costretti a lasciarlo per trasferirsi a Tres Tabernae. Tres Tabernae crebbe progressivamente di importanza e diventò [[diocesi di Tre Taverne|sede vescovile]]. Si sa che vi fu edificata una [[cattedrale]] [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]], dedicata a San Paolo (in ricordo del passaggio dell'apostolo), di cui non è rimasta traccia.<ref>[http://essochissi.altervista.org/san_paolo.htm San Paolo alle Tre Taverne].</ref>
 
Nel [[307]] vi fu assassinato l'[[imperatore]] [[Flavio Severo]], ucciso dal luogotenente di [[Massenzio]], Eraclio.
 
Le invasioni barbariche, provocarono la distruzione delle opere di bonifica e quindi una progressiva espansione delle paludi, provocando il declino della città. Nel [[592]] [[papa]] [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]] unì la sua diocesi a quella di [[Velletri]]. Tres Tabernae subì diverse e pesanti devastazioni da parte dei [[Saraceni]], fino a quella fatale dell'[[868]], quando fu definitivamente distrutta.
 
=== Il Medioevo e il Rinascimento ===
Gli abitanti di Tres Tabernae decisero, costretti anche dalla continua espansione della [[palude]], di trasferirsi sopra un piccolo colle. Il borgo conobbe una certa ripresa solo a partire dall'anno Mille, quando viene citato, per la prima volta, con il nome di ''Terra di Cisterna''. La tradizione vuole che questo nome derivasse da un'antica cisterna presente nel territorio, fatta costruire dall'[[imperatore]] [[Nerone]] per rifornire d'acqua la sua villa di ''[[Antium]]'', tradizione che diede origine al toponimo medievale ''Cisterna Neronis'', altro nome del borgo nel [[Medioevo]]. Tale cisterna sarebbe tuttora esistente nei sotterranei del [[XVI secolo|cinquecentesco]] [[Palazzo Caetani]], che sorse appunto sulla cima del colle. Tale teoria sembrerebbe confermata da alcuni recenti ritrovamenti archeologici di opere idrauliche romane rinvenute nel centro storico della città, a pochi metri da Palazzo Caetani.
 
Lo scrittore [[Antonio Pennacchi]] nel libro ''Una nuvola rossa'' sostiene che la cisterna di Nerone rientra invece in un ambizioso progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]] delle [[palude|paludi]] portato avanti dall'imperatore.
 
Infine un autore locale, Umberto Pichi, ha proposto una originale teoria secondo la quale il nome deriverebbe dall'espressione di chiamare le località a [[sud]] di [[Roma]], ''Terrae Cis Aeterna'' e quindi Terra di Cisterna. Secondo [[Cesare Baronio]] il nome sarebbe derivata da una contrazione del nome tardolatino "''Tristavernae''" evolutosi in "Tistaverna" e quindi "Cisterna".
[[File:Cisterna Vecchia.jpg|thumb|upright=1.3|Un vicolo nel centro storico di Cisterna]]
 
Nel frattempo sul territorio, lungo l'attuale ''Via Tivera'' si sviluppò l'[[abbazia]] [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] di [[Sant'Eluterio]] (in altre fonti è citata come ''Abbazia del Marmosolio'') fondata da un [[eremita]]. L'espansione della [[palude]] costrinse i [[monachesimo|monaci]] ad abbandonare l'antico convento e a trasferirsi a [[Abbazia di Valvisciolo|Valvisciolo]].
 
Cisterna diventò un [[feudo]] dei [[Conti di Tuscolo]], potentissima [[famiglia]] [[roma]]na che la cedettero ai [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]] nel [[1146]]. I Frangipane rafforzarono il [[borgo (geografia)|borgo]] con una [[Mura (architettura)|cinta muraria]] e con l'edificazione di una [[Rocca (fortificazione)|rocca]].
[[File:Palazzo Caetani.jpg|thumb|upright=1.3|Palazzo Caetani, la facciata più antica]]
Il 5 settembre [[1159]] fu eletto [[papa]], il [[cardinale]] Rolando Bandinelli che assunse il nome di [[Papa Alessandro III|Alessandro III]]. Tuttavia la sua elezione, fu ostacolata dall'Imperatore [[Federico Barbarossa]] che inviò le sue truppe per far arrestare il Papa. Quest'ultimo, protetto dai Frangipane, fuggì prima a Cisterna e poi a [[Giardino di Ninfa|Ninfa]] dove fu ufficialmente incoronato. L'Imperatore quindi decise di vendicarsi assediando i due abitati e distruggendoli. In seguito i Frangipane ricostruirono Cisterna. Nel [[1328]] fu nuovamente assediata e distrutta da [[Ludovico il Bavaro]]. Gli abitanti però avvertiti da un [[Velletri|velletrano]], avevano già abbandonato da tempo il centro che rimase spopolato per tre secoli.
 
Nel [[1504]] [[papa Giulio II]] affidò Cisterna in feudo ai [[Caetani]]. Fu Bonifacio Caetani, ad intraprendere diversi lavori urbanistici per ricostruire Cisterna, distruggendo le rovine del [[castello]] e sostituendole con una residenza [[Rinascimento|rinascimentale]] noto come [[Palazzo Caetani]]. Poi, nella loro opera di riqualificazione, i Caetani curarono la costruzione della chiesa di [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]] e di una stazione postale lungo l'[[Via Appia Antica|Appia]]. In seguito Bonifacio istituì un [[Principato (diritto)|Principato]] e fece di Cisterna la [[capitale (città)|capitale]].
 
Il prestigio della [[famiglia]] Caetani, unita alla fama delle vicine [[palude|paludi]] pontine e alle abbondanti riserve di [[caccia]], fece sostare a Cisterna numerose personalità storiche come [[papa Paolo III]], [[papa Urbano VIII]], numerosi [[vescovo|vescovi]] e [[cardinale|cardinali]] nonché diversi [[aristocrazia|aristocratici]] della [[Roma|Capitale]]. Nel [[1589]], vi sostò [[Papa Sisto V]], nel [[1596]] [[Papa Clemente VIII]], nel [[1792]] [[Papa Benedetto XIII]], nel [[1839]] [[Papa Gregorio XVI]].
 
=== Dalla fine del XVIII secolo alla bonifica pontina ===
[[File:Piazza XIX Marzo Cisterna.jpg|thumb|upright=1.2|Piazza XIX Marzo, che si apre fra il borgo antico e l'Appia, iniziò a diventare una vera e propria piazza solo nel XVIII secolo]]
[[Papa Pio VI]] avviò un massiccio progetto di [[bonifica idraulica|bonifica]], il quale però fu bruscamente interrotto dalla [[Rivoluzione francese]] e dall'invasione del [[Lazio]] delle [[esercito|truppe]] [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]]. Queste ultime, si dedicarono a distruggere le opere di bonifica avviate dal [[Papa]], provocando il ritorno della [[palude]], apportando a Cisterna un rovinoso declino. Inoltre la diffusione del [[brigantaggio]], i cui esponenti sfruttavano le [[foresta|foreste]] della [[palude]], per nascondersi, causò diversi morti e scontri con i [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]].
 
Nel [[1825]] fu visitato, in una gita di piacere, dal [[marchese]] [[Massimo d'Azeglio]], [[politica|politico]] del [[Regno di Sardegna]] nonché collaboratore di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]]. Il marchese, inoltre descrive alcuni momenti della vita quotidiana nelle paludi, dai rodei dei butteri, le passeggiate dei briganti nel centro cittadino e la [[festa]] [[patrono|patronale]] di [[Rocco di Montpellier|San Rocco]].
 
Nel [[1840]] vi sostò per una notte lo scrittore danese [[Hans Christian Andersen|Hans Christian Anderson]] che lasciò un bel ricordo della città nel libro "Bazar di un poeta".
 
Nel [[1863]], [[papa Pio IX]] vi si fermò in [[visita pastorale]].
 
Nel [[1870]], in seguito ad un [[Plebisciti del Regno d'Italia|plebiscito]] passò al [[Regno d'Italia]] e mutò il suo nome in Cisterna di Roma.
 
Nel [[1890]] [[Buffalo Bill]], che con il suo [[circo]] di [[cowboy]] aveva fatto tappa a [[Roma]] e aveva sfidato gli [[italia]]ni a domare il fiero [[Equus caballus|cavallo]] [[Stati Uniti d'America|americano]] del [[West]]. Il buttero cisternese [[Augusto Imperiali]] raccolse la sfida, riuscendo a domare il cavallo ed entrando così nella leggenda. Si racconta che Buffalo Bill rimase così offeso per la sconfitta, che abbandonò l'[[Italia]] in fretta e in furia.<ref>[http://www.parvapolis.it/page.php?id=21519 Lo scrittore Antonio Pennacchi racconta lo storico evento].</ref>
 
Nel [[1902]], in quello che all'epoca era parte del suo territorio comunale, nella frazione di [[Le Ferriere]] di [[Conca (Latina)|Conca]] (oggi nel territorio comunale di Latina) fu ferita [[Maria Goretti|santa Maria Goretti]], che in seguito morì all'ospedale di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]].
 
=== Dall'inizio della bonifica alla seconda guerra mondiale ===
{{Citazione|Qui cominciavano le paludi e i cisternesi erano tutti butteri, cow boys. Conoscevano solo il cavallo, le mandrie, le foreste ed i pantani. Ancora adesso - che la bonifica è stata fatta da un pezzo e girano pure in macchina - restano nell'animo sostanzialmente butteri: onesti ed orgogliosi.|[[Antonio Pennacchi]]}}
 
Nel [[1929]], iniziò il processo di [[bonifica idraulica|bonifica]] della [[palude]] promosso dal [[regime (politica)|regime]] [[fascismo|fascista]], che comprendeva la maggior parte del suo territorio comunale. Cisterna fu dichiarato come il quartier generale dei lavori di bonifica, soprattutto dell'area settentrionale (il cosiddetto "bacino di Pescinara"), su cui sorse successivamente la [[città]] di [[Latina|Littoria]] (oggi Latina).
 
Nel [[1934]] fu costituita la [[provincia di Latina]] e Cisterna ne entrò a far parte, assumendo il nome di Cisterna di Littoria.
 
Il 22 gennaio [[1944]], gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] con lo [[sbarco di Anzio]] tentarono di cogliere alle spalle i [[Germania|tedeschi]], che si erano arroccati nei fronti sul [[Garigliano]] e a [[Cassino]] e conquistare [[Roma]]. Lo sbarco però non dette gli effetti sperati, poiché la tattica attendista scelta dal generale Lucas, comandante del corpo d'armata alleato, permise ai tedeschi di Kesselring di organizzarsi e di bloccare gli Alleati sulle posizioni iniziali. Nelle prime fasi dell'Operazione Shingle (nome in codice delle operazioni di sbarco), un battaglione di ranger [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] del [[generale]] [[William Darby]], si mosse dal settore di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] verso Cisterna, ma in località Isolabella dovette incontrare la resistenza dei tedeschi, superiori per numero. Lo scontro fu fatale per gli americani: solo pochi uomini riuscirono a rientrare.
 
La città di Cisterna riconobbe l'opera di questi soldati gemellandosi nel [[1982]] con la città americana di [[Fort Smith (Arkansas)|Fort Smith]], nell'[[Arkansas]], città nativa del generale Darby e titolando a quest'ultimo il locale [[Istituto tecnico|Istituto Tecnico Industriale]] e Commerciale.
Dopo lo scontro di Isolabella, gli americani avevano bruciato il "fattore sorpresa", e i tedeschi avevano preparato una linea difensiva compresa, al cui centro si trovava appunto Cisterna.
 
La città si trovò così al centro degli scontri armati, subendo pesanti [[bombardamento|bombardamenti]]. La [[popolazione]] civile, in preda al panico, si rifugiò in buona parte nelle [[grotta|grotte]] sotterranee di Palazzo Caetani, nella cripta dell'ex [[convento di Sant'Antonio Abate]] nelle cantine, nelle campagne. Il 19 marzo, però i tedeschi, forti delle difficoltà alleate, che si erano impantanati, decisero di sgomberare l'abitato, costringendo gli abitanti, (in quello che verrà chiamato l'Esodo Cisternese), a lasciare Cisterna.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=zQMi7oAyixc La distruzione di Cisterna].</ref>
[[File:Battle of Cisterna Plan.jpg|thumb|left|La battaglia di Cisterna raffigurata su una mappa dell'Esercito degli Stati Uniti]]
 
Ad aprile, gli [[Stati Uniti d'America|americani]] riuscirono finalmente a sbloccare la situazione e a conquistare [[Aprilia (Italia)|Aprilia]]. A maggio, raggiunti dai rinforzi, le forze alleate sferrarono una dura offensiva (Operazione Buffalo). I [[Germania|tedeschi]] crollarono all'altezza di [[Borgo Sabotino]] e si videro costretti a cedere Littoria e si arroccarono su Cisterna. Gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], concentrarono qui i loro sforzi e dopo una battaglia durissima riuscirono ad entrare a Cisterna. I tedeschi si rintanarono allora dentro Palazzo Caetani ma alle prime ore del pomeriggio del 25 maggio, si arresero agli Americani. Cisterna e l'intero [[Agro Pontino]] erano completamente liberati ma la [[città]] era rasa al suolo con quasi il 96% degli edifici distrutti.
{{vedi anche|Battaglia di Cisterna}}
 
=== Dal dopoguerra ad oggi ===
{{Citazione|Al pellegrino che domanderà della nostra vita, non dite: "Per pietà!". Non parlate dei vostri figli raminghi e dispersi che attendono ancora per darvi il bacio del ritorno, non dite: "Qui fu Cisterna" ma forte gridate: "Qui risorgerà Cisterna!"|Padre Eugenio Caldarazzo}}
La ricostruzione della [[città]] avvenne abbastanza velocemente, seppur in maniera caotica e disordinata. In seguito, per arginare il caos edilizio, fu avviata la costruzione di un nuovo quartiere, lungo Via Primo Maggio, a est di Piazza XIX Marzo. Il nuovo quartiere sorse in condizioni disagiate e ad alta densità abitativa, tanto che i cisternesi lo ribattezzarono "[[Shanghai]]" (in dialetto ''Sciangai'') come l'omonima città cinese, allora fra le più popolate al mondo.
 
A partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]], Cisterna conobbe un forte [[Economia dello sviluppo|sviluppo economico]] e [[demografia|demografico]], dovuto prevalentemente all'insediamento della città nell'area tutelata dalla [[Cassa del Mezzogiorno]] che favorì la trasformazione della città in centro industriale e attirò un notevole flusso di [[popolazione]] da tutte le [[regioni d'Italia]].
[[File:Quartiere San Valentino.jpg|thumb|upright|Via Vittime del Terrorismo, nel quartiere di San Valentino che iniziò a sorgere a partire dagli anni Settanta per contenere il boom demografico della città]]
La sua popolazione passò dalle 7.000 unità degli [[Anni 1940|anni quaranta]] a 20.000 negli [[anni 1970|anni settanta]] e ai 30.000 degli [[Anni 1980|anni ottanta]]. Il massiccio sviluppo demografico portò necessariamente ad una notevole espansione urbanistica dell'abitato che si allargò in tutte le direzioni, con la nascita di numerosi nuovi quartieri alla periferia della città. A partire dal [[1975]] la crescita fu finalmente regolata attraverso l'approvazione del primo [[Piano Regolatore Generale]] che regolò principalmente l'espansione con lo sviluppo e la costruzione del ''quartiere San Valentino'' a nord-est del centro.
 
Sempre negli [[anni 1970|anni settanta]] furono avviate in città importanti progetti di sperimentazione [[agricoltura|agricola]] con lo sviluppo di coltivazioni specializzate fra cui la più fortunata fu quella del [[kiwi (frutto)|kiwi]], produzione del quale Cisterna detiene tuttora il primato nazionale.<ref>[http://www.cisterna.it/dettaglio.php?action=lista&___location=214 Comune di Cisterna di Latina - La citt� dei Butteri].</ref>
 
Negli [[anni 1990|anni novanta]], la città ha risentito della crisi [[industria]]le che ha investito l'area dell'[[Agro Pontino]], dovuto soprattutto alla chiusura degli [[industria|stabilimenti industriali]] del [[territorio]], a causa dell'abolizione della [[Cassa del Mezzogiorno]] e dei [[fisco|privilegi fiscali]] che ne derivavano.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor civile
|collegamento_onorificenza=Valor civile
|motivazione= Con animo fierissimo sopportava numerosi bombardamenti che causarono morti e distruzioni dando nobile esempio di strenuo coraggio e di devozione alla Patria
|luogo= Cisterna di Latina, 1959<ref>Concessa con [[decreto del presidente della Repubblica]] l'11 luglio del [[1959]], vedi {{Cita web|url=http://test2.comune.cisterna.latina.it/?Id=2311&liv=2&pos=|titolo=Celebrati i 51 anni del conferimento della medaglia d'argento al valore Civile|autore=|editore=Comune di Cisterna di Latina|data=12 luglio 2010|accesso=31 luglio 2012|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Ftest2.comune.cisterna.latina.it%2F%3FId%3D2311%26liv%3D2%26pos%3D&date=2012-07-30|dataarchivio=30 luglio 2012|deadurl=no}}</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture religiose===
;Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (Cisterna di Latina)}}
[[File:SantaMariaAssunta.jpg|thumb|left|upright=1.5|La chiesa di Santa Maria Assunta]]
L'attuale edificio della [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] di [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]] è il frutto delle ricostruzioni effettuate dopo le distruzioni della [[seconda guerra mondiale]]. La nuova chiesa, ha mantenuto l'antico aspetto [[neoclassicismo|neoclassico]] un uno spazio a navata unica affiancato da due fila di cappelle intercomunicanti. È sopravvissuta una [[statua]] [[marmo]]rea del [[patrono]] San Rocco, della scuola del Canova e un [[crocifisso]] ligneo del [[XVIII secolo]].
 
;Ex Convento di Sant'Antonio Abate (Il Mulino)
{{Vedi anche|Convento di Sant'Antonio Abate}}
[[File:Exmulinocisterna.jpg|thumb|left|L'ex convento di Sant'Antonio Abate]]
 
L'edificio, in stato d'abbandono, contiene affreschi di interesse storico realizzati da [[Girolamo Siciolante da Sermoneta]] e dai fratelli [[Federico Zuccari|Federico]] e [[Taddeo Zuccari]]. Il complesso comprende una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] del [[XVI secolo]] con affreschi raffigurati scene tratte dal [[Vangelo]] (in particolare la conversione degli [[Apostolo|Apostoli]]); v'è inoltre un [[chiostro]] al centro dell'edificio, ornato da [[affresco|affreschi]] coperti parzialmente da intonaco e rappresentanti, probabilmente, la [[vita]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]. Sotto il complesso si stende inoltre una rete di grotte e cunicoli inesplorati simili a quelli di Palazzo Caetani e probabilmente collegati ad essi.
 
[[File:San Francesco Cisterna.jpg|thumb|upright|Facciata della chiesa di San Francesco]]
;Chiesa di San Francesco d'Assisi
 
La [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]] è un [[edificio]] moderno, dai lineamenti semplici e geometrici, abbellita all'interno da pitture a mano sul tema dell'[[Eucaristia]] (cancellate da un restauro del 2014). La chiesa fu consacrata nel [[1975]] e dedicata al Santo d'[[Assisi]] perché la nuova [[parrocchia]], che comprende l'area dei quartieri sud della [[città]], fu costituita su ispirazione di un [[sacerdote]] francescano, padre Luigi Zangrilli.
 
[[File:Chiesa san valentino interno.jpg|thumb|left|La chiesa di San Valentino]]
 
;Chiesa di San Valentino
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] di [[San Valentino]] sorge al centro dell'omonimo quartiere, lungo via [[Giovanni Falcone]].
 
Consacrata il 12 dicembre del [[2010]] (la parrocchia invece fu istituita il 30 ottobre [[1986]]) ha una facciata a capanna e linee essenziali. L'abside è interamente coperto da una vetrata raffigurante un [[sole]] nel [[cielo]], metafora della luce di [[Dio]] e realizzata dall'artista [[Verona|veronese]] [[Albano Poli]].
 
;Chiesa della Madonna dell'Olmo
La chiesa sorse alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] per iniziativa della comunità di Olmobello, un piccolo borgo agricolo sorto dopo la [[bonifica idraulica|bonifica]] dell'[[Agro Pontino]].
 
La chiesa ospita un dipinto donato dalla Basilica di Santa Maria dell'Olmo di [[Cava de' Tirreni]] nonché un'antica statua lignea di San Francesco d'Assisi proveniente dal convento abbandonato di Sant'Antonio.
 
;Monastero Tibetano di Via Tivera
Inaugurato il 23 luglio [[2010]], nella campagna della città (precisamente in località ''Quattro Strade''), il [[Buddhismo tibetano|monastero tibetano]] è il secondo più grande d'[[Italia]] dopo quello di [[Cecina (Italia)|Cecina]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/23/Buddha_tempio_bandiere_Tibet_Cisterna_co_10_100723016.shtml Buddha, tempio e bandiere Un po' di Tibet a Cisterna<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> e vi vive stabilmente una piccola comunità di monaci [[buddhismo|buddhisti]].
 
===Architetture civili===
;Palazzo Caetani
{{Vedi anche|Palazzo Caetani}}
[[File:Palazzo Caetani cisterna.jpg|thumb|upright=1.4|La facciata di Palazzo Caetani su Piazza XIX Marzo]]
 
[[Palazzo Caetani]] fu costruito nel [[1560]], per volontà di [[Bonifazio Caetani]], e venne ultimato nel [[1574]]. Il palazzo, i cui lavori furono diretti dall'architetto [[Francesco Capriani|Francesco da Volterra]] fu fatto erigere sulle rovine dell'antica rocca dei [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]], di cui ha inglobato una torre quadrata in pietra, l'unico edificio sfuggito alle devastazioni precedenti.
 
Danneggiato dai bombardamenti della [[Seconda guerra mondiale]], conserva affreschi dei [[Taddeo Zuccari|fratelli Zuccari]] e di [[Girolamo Siciolante da Sermoneta]]. Nei suoi sotterranei si snodano le misteriose ''Grotte di Palazzo Caetani'', di cui non si conosce l'esatta estensione e lo scopo per cui furono create ma che diedero rifugio alla popolazione durante la guerra.
 
;Palazzo del Comune
Il Palazzo del Comune (che i cisternesi chiamano più familiarmente "comune vecchio") è un edificio risalente alla metà del [[XIX secolo]] e sede del [[Comune|Municipio]] fino al 2001, quando fu inaugurata la nuova sede del Palazzo dei Servizi, a pochi [[metro|metri]] di distanza e più idoneo alle esigenze della [[città]].
 
Il Palazzo oggi è soprattutto sede di mostre e incontri. L'ex aula consiliare, la Sala delle Statue, conserva due statue di [[Peppino Impastato]] del 1981 e un'opera artistica di [[Duilio Cambellotti]]. Ospita inoltre la sede centrale della [[Polizia municipale]], del [[Corpo forestale dello Stato]] e di alcuni associazioni [[organizzazione non lucrativa di utilità sociale|onlus]].
 
;Palazzo Calabresi
[[File:palazzo calabresi.PNG|thumb|left|upright|Palazzo Calabresi: facciata su Via Garibaldi]]
Appartenuto alla famiglia Calabresi nel [[XVIII secolo|XVIII]]-[[XIX secolo]], è oggi uno dei pochi palazzi gentilizi rimasti a Cisterna dopo gli ultimi eventi bellici. Presente in Via Garibaldi, angolo Via Paliani, si presenta con una struttura di fondazione risalente al [[XVI secolo]] con successivi interventi.
 
;Palazzo Renzi
[[File:palazzo renzi.PNG|thumb|left|Palazzo Renzi: facciata Sud]]Sempre in Via Garibaldi, angolo Via dei Fiori, si trova Palazzo Renzi, apparentemente in [[Neoclassicismo|stile classicheggiante]] [[XVIII secolo|settecentesco]] ma di fondazione almeno [[XVI secolo|cinquecentesca]], come risulta essere l'intero borgo di Cisterna. Appartenne alla facoltosa famiglia Renzi, imparentata con le altre famiglie notabili locali.
 
;Palazzo della Confraternita delle Anime del Purgatorio
[[File:palazzo suffragio.PNG|thumb|Palazzo della Confraternita del Suffragio]]È un edificio di cui poco rimane. Si trova in Via dell'Anello, angolo Via Garibaldi, ed è in stile classico con cornicione [[XVIII secolo|tardo-settecentesco]]. Dai fregi che riporta è un esempio di [[architettura]] piuttosto rara nel tessuto urbano di Cisterna, considerando che poche erano le famiglie nobili della città. Appartenne alla Confraternita delle Anime del Purgatorio.
 
;Casa Sciara
Presente su Via Ugo Bassi, è una casa del tardo [[XVI secolo|Cinquecento]] rifacentesi allo stile classico campestre di Palazzo Caetani, dal quale diverse abitazioni traggono ispirazione. Presenta un grande arco in [[travertino]] al centro, che permette l'accesso agli appartamenti sovrastanti. Le finestre recano architravi in [[travertino]] piuttosto semplici ma ben inseriti nel complesso. Purtroppo l'edificio presenta un avanzato stato di deperimento.
 
;Casa Montani
È una casa cinquecentesca con arco lavorato e cortile interno con pozzo, piuttosto rimaneggiata, presente su Via Lauretana.
 
===Altro===
;Piazza XIX Marzo
[[File:Comunevecchio.jpg|upright=1.4|thumb|Piazza XIX Marzo]]
Piazza XIX Marzo è il cuore di Cisterna. Vi si affaccia il Palazzo Caetani, la chiesa di Santa Maria Assunta è ed attraversata dal Corso della Repubblica. Al centro si trova un piccolo giardino con la statua della ''Fontana Biondi'', simbolo cittadino.
 
L'attuale piazza iniziò ad emergere nel [[XIV secolo]] durante i lavori di riqualificazione urbanistica promossi dalla famiglia Caetani. L'area che congiungeva l'Appia al borgo fu trasformata in una zona di sosta per i cavalli; intorno fu costruita la chiesa di [[Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (Cisterna di Latina)|Santa Maria Assunta]] e una stazione postale (l'edificio ampliato a inizio Novecento corrisponde con numerosi rimaneggiamenti al vecchio palazzo comunale). La zona diventò una vera e propria piazza nel [[XVIII secolo]], quando sul lato sud sorse un deposito di grano (trasformato in Corsozio Agrario, fu demolito nel [[1993]]).
 
Nel [[XIX secolo]] la piazza conobbe nuove sistemazioni in occasione della visita di [[papa Pio IX]]. Nel [[1883]] furono realizzati il giardino centrale e la ''Fontana Biondi''. La fontana fu fatta edificare da [[Menotti Garibaldi]], al quale fu dedicata la piazza fino al [[1946]].
 
In anni recenti la piazza è stata mattonata in selci e chiusa al traffico. Gli interventi hanno però suscitato aspre polemiche per l'apparente snaturamento dell'originale impianto ottocentesco, già segnato dalla costruzione a lato della chiesa del Palazzo dei Servizi, edificio moderno che contrasterebbe con il contesto. [[File:PiazzaXIXMarzo.jpg|thumb|Piazza XIX Marzo, vista dal Corso dopo la recente sistemazione urbanistica]] Fra le voci che si sono alzate, vi è stata anche quella del noto critico d'arte [[Vittorio Sgarbi]], all'epoca sottosegretario ai Beni Culturali che dichiarò: {{Citazione|Cisterna è stata rovinata dalla sua amministrazione. Grazie a questi politici Cisterna è diventata l'inferno rispetto a quel paradiso che è Ninfa.|}}
 
Nuovi interventi urbanistici sono stati previsti con la costruzione di un palazzo residenziale in luogo dell'ex Consorzio e di un teatro. I progetti partiti nel [[2005]] si sono poi interrotti suscitando accese proteste per i due vasti crateri che interessano il lato sud e nord della centralissima piazza. I lavori risultano tuttora incompiuti. Diverse proteste si sono levate dalle associazioni culturali cittadine anche per lo stile moderno ed "eccentrico" che avranno i due nuovi edifici (il nuovo teatro ha la forma di un cubo, il palazzo ha una facciata di colore verde).
 
La piazza, prende il nome dal 19 marzo [[1944]], giorno in cui la [[popolazione]] [[civile (status)|civile]] fu costretta dai [[Germania|tedeschi]] ad abbandonare le proprie case, dopo che fu dato l'ordine di "sfollare la città", e si scrive "XIX Marzo".
 
;Fontana Biondi
La Fontana Biondi fu realizzata nel [[1885]] dallo [[scultura|scultore]] [[Ernesto Biondi]], su una precedente costruzione, eretta in tutta fretta, in occasione della visita di [[Papa Pio IX]] nel [[1863]]. La statua, raffigura una [[Religione romana|divinità romana]] (la [[dio|dea]] [[Feronia]]), che impugna nel braccio destro un [[ramo]] d'[[Olea europaea|ulivo]] ed ha, incatenato ai suoi piedi, un [[demone]], simbolo della [[malaria]]. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], la statua fu posta su una base [[granito|granitica]], che simula una piccola [[montagna]] con [[grotta|grotte]] e anfratti. È considerata in un certo senso, il monumento-simbolo della città.
[[File:Fontana Biondi Cisterna.jpg|upright=1.4|thumb|La Fontana Biondi]]
La fontana era però precedente alla statua: [[Menotti Garibaldi]], figlio di [[Giuseppe Garibaldi|Giuseppe]] eletto deputato per il collegio di [[Velletri]]-Cisterna, era rimasto stupefatto nello scoprire che la gente di Cisterna beveva direttamente dalla [[palude]] e perciò fece costruire nel [[1872]] la fontana, facendovi arrivare l'[[acqua]] di una sorgente nei pressi di [[Giardino di Ninfa|Ninfa]].
 
;Corso della Repubblica
Corso della [[Repubblica]], già Corso [[Umberto I d'Italia|Umberto I]], è l'arteria principale di Cisterna, ricalcando il percorso della [[Via Appia Antica]], che attraversa l'abitato. Il [[corso (viabilità)|corso]], già da prima della limitazione al [[traffico]] attivata negli ultimi anni, è [[luogo]] di ritrovo e incontri per molti cisternesi.
 
=== Siti archeologici ===
;Area archeologica di Tres Tabernae
Situata lungo la statale [[Strada statale 7 Via Appia|Appia]], costituisce il luogo dove era ubicata l'antica città [[romana]]. Nonostante il valore storico e la presenza di [[mosaico|mosaici]] non è stato mai sviluppato un [[archeologia|sito archeologico]] di interesse turistico: per impedire che gli [[Clima|agenti atmosferici]] danneggiassero i resti rinvenuti si è deciso, in attesa di poter avviare un reale recupero, di interrarli nuovamente.
 
;Aree archeologiche di San Valentino-Via Machiavelli
Altri resti risalenti probabilmente all'epoca [[Civiltà romana|romana]] sono stati rinvenuti negli attuali quartieri di San Valentino (in particolare nell'area nord del ''Parco Giovanni Paolo II'' dove sono emersi i resti di una strada e di una necropoli) e lungo l'attuale via [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] (strada e mosaici). Anche questi resti, in attesa di poter avviare un reale recupero, sono stati interrati mentre le parti più preziose, nel timore di atti [[vandalismo|vandalici]] e delle azioni dei tombaroli, sono state trasportate a [[Roma]].
 
;Area archeologica di Caprifico di Torrecchia
Di grande valore l'area archeologica di ''Caprifico di Torrecchia'' dove è emerso un [[tempio]] d'origine [[volsci|volsca]] dedicato alla dea [[Minerva]] e l'unico ad aver conservato intatto il tetto in [[Ceramica|terracotta]]. I resti di questo tempio, sono oggi conservati nei [[museo|musei]] di tutto il mondo. Il ritrovamento di questo tempio ha spinto in molti ad ipotizzare che quest'area, fra l'attuale Cisterna e i [[Monti Lepini]], fosse la sede della mitica città di [[Suessa Pometia]].<ref>[http://www.associazionemayhem.it/index.php?option=com_content&view=article&id=29%3Ala-citta-dell-arte-perduta-cisterna-di-latina-un-caffe-con-fabio-isman&catid=14%3Aante-quem&Itemid=138 LA CITTA' DELL'ARTE PERDUTA (CISTERNA DI LATINA): UN CAFFE��� CON FABIO ISMAN].</ref>
 
=== Monumenti naturali ===
;Giardini di Ninfa
{{vedi anche|Giardino di Ninfa}}
Il [[Giardino di Ninfa]], si trova interamente compreso nel suo [[territorio]] comunale, è stato creato sulle rovine della [[città]] [[Medioevo|medievale]] di Ninfa agli inizi del [[XX secolo]] da [[Gelasio Caetani]]. In seguito, grazie all'opera dei suoi eredi e oggi della [[Fondazione (ente)|Fondazione]] [[Roffredo Caetani]], il giardino si è arricchito di numerose [[plantæ|piante]] e [[albero|alberi]] provenienti da ogni parte del [[mondo]], creando un'[[atmosfera]] idilliaca e richiamando ogni anno, migliaia di [[turismo|turisti]]. L'americano [[The New York Times]], lo ha definito il "primo [[giardino]] [[Romanticismo|romantico]] del mondo" mentre l'inglese [[The Daily Telegraph]] lo ha inserito nella lista dei dieci giardini più belli del mondo.<ref name=autogenerato3 />
 
Nei pressi dell'oasi è stato ricreato artificialmente l'ambiente delle Paludi Pontine prima delle bonifica, l'area gestita sempre dalla Fondazione Caetani è nota come ''Riserva del Pantanello'' e consiste in sei stagni di variabili dimensioni.
;Tenuta di Torrecchia Vecchia
Torrecchia Vecchia altrimenti noto in passato come ''Torricula'', a nord della città, fu un castello edificato intorno al [[1100]], passato nel secolo XIV ai [[Conti (famiglia)|Conti]], apparteneva a fine secolo XVIII ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]] e venne progressivamente abbandonato. Negli [[anni 1980|anni ottanta]] l'area passò nelle mani dell'[[imprenditore]] [[Carlo Caracciolo]] che trasformò le rovine del castello e del borgo agricolo seicentesco in una giardino privato valorizzato da giochi d'acqua, creazioni floreali, piante particolari e opere d'arte. Ai lavori per la valorizzazione della tenuta, Caracciolo chiamò a lavorare alcuni fra i maggiori artisti del [[XX secolo]] come l'architetto [[Gae Aulenti]], il designer del verde [[Dan Pearson]] e il pittore [[Tullio Pericoli]]. La villa viene aperta in pubblico solo in occasioni particolari. È stata dichiarata "monumento naturale".
;Bosco di San Biagio (o del Filetto)
Il Bosco del Filetto è quanto rimane di una riserva di caccia dei Caetani che si estendeva lungo la vasta area oggi compresa fra via Tivera, il quartiere San Valentino e la località Torrecchia.
 
Nell'ottobre del [[1589]] vi fu organizzata una sontuosa battuta di [[caccia]] in onore di [[Papa Sisto V]] durante la quale, Onorato Caetani, fece sgorgare il [[vino]] dalle [[quercus|querce]] come fossero fontane.
 
Il bosco ospita al suo interno una base dell'[[Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani|AGESCI]] e conserva diverse rovine romane e medievali, probabilmente appartenenti all'antica città di ''Tiberia'' scomparsa nel [[XII secolo]]. Ospita anche una [[grotta]] di [[travertino]].
 
=== Monumenti cittadini ===
*'''Monumento ai caduti di tutte le guerre'''. Il monumento sorge nell'omonima [[piazza]], sul lato destro del Palazzo del Comune. Il primo stabile, fu realizzato in [[bronzo]] nel [[1925]], per onorare i caduti della [[prima guerra mondiale]] e rappresentava un [[soldato]] ferito, sorretto da un [[angelo]]. In seguito all'[[autarchia]], decisa dal [[fascismo]], il monumento fu fuso e al suo posto vi fu elevata una semplice stele [[marmo]]rea. Distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], vi fu eretto un nuovo monumento negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], sempre in [[marmo]].
*'''Monumento alle vittime civili della seconda guerra mondiale'''. Il monumento, un semplice cubo con diversi dipinti, è stato inaugurato nel [[1995]].
*'''Monumento in memoria dell'esodo cisternese'''. Il monumento ricorda tutti i cisternesi costretti a lasciare le loro case dai tedeschi dopo il 19 marzo [[1944]]. È una lastra in [[bronzo]] ed è posta in Piazza Caetani.
*'''Monumento ai marinai d'Italia'''. Costruito nel quartiere Mariotti, il Monumento è dedicato ai tanti marinai cisternesi che morirono durante la [[seconda guerra mondiale]].
*'''Monumento ai bersaglieri d'Italia'''. Costruito nel quartiere di via I Maggio, il monumento raffigura un [[bersaglieri|bersagliere]] in [[bronzo]] ed è stato inaugurato nel [[2002]], in occasione delle cerimonie del 25 aprile.
*'''Monumento agli aviatori d'Italia'''. Inaugurato a [[San Valentino]] nel [[2010]] è costituito da un piccolo aereo donato dalla base dell'[[Aeronautica Militare]] di [[Latina Scalo]].
*'''Monumento a Salvo D'Acquisto e ai Caduti di Nassiriya'''. Il monumento a [[Salvo D'Acquisto]], è stato inaugurato nel settembre [[2003]], in occasione del sessantesimo anniversario dell'eroica morte del [[carabiniere]] [[Salvo D'Acquisto]]. In seguito alla [[Attentati di Nasiriyya|strage dei militari italiani a Nasiriyya]], nel novembre del [[2003]], il monumento è stato dedicato anche a questi ultimi.
*'''Monumento ai Bonificatori'''. Inaugurato nel settembre 2007, il [[monumento]] ricorda le migliaia di persone cadute sul [[lavoro]], durante le opere di bonifica.
*'''Monumento ai Caduti sul Lavoro'''. Inaugurato nel [[2009]] su iniziativa degli ex dipendenti della [[Goodyear]] dove diversi operai si ammalarono e morirono a causa delle scarse condizioni di sicurezza dello stabilimento,<ref>[http://www.linkiesta.it/goodyear-tumori Il processo alla Goodyear per le morti sospette degli operai | Linkiesta.it].</ref> si trova all'entrata della città.
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Cisterna di Latina}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2012 i cittadini stranieri residenti a Cisterna di Latina erano 2662. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:<ref>[http://demo.istat.it/str2012/index.html ISTAT 31 dicembre 2012].</ref>
 
{{div col}}
# [[Romania]], 1003
# [[Filippine]], 603
# [[India]], 187
# [[Tunisia]], 145
# [[Moldavia]], 100
# [[Nigeria]], 100
# [[Bangladesh]], 79
# [[Polonia]], 60
# [[Ucraina]], 58
# [[Perù]], 53
{{div col end}}
 
=== Tradizioni e folklore ===
* Il Carnevale Cisternese, è una manifestazione recente, che vede sfilare le ultime due [[domenica|domeniche]] di [[Carnevale]] e il [[Martedì grasso]], i [[Carro allegorico|carri allegorici]], realizzati dai [[quartiere|quartieri]] e dalle [[scuola|scuole]] della [[città]] e che raffigurano i temi più disparati, dalla [[politica]] alla [[cronaca (giornalismo)|cronaca]], passando per le più classiche raffigurazioni di grandi [[film]] e [[Libro|opere letterarie]].
* Processione di San Rocco, si tiene tradizionalmente la [[sera]] del 15 agosto. Il sacro corteo attraversa tutte le vie principali del centro della [[città]] con la partecipazione della locale "Confraternita di San Rocco" i cui membri sfilano ovviamente indossando l'abito confraternale composto da "sacco" bianco e mozzetta rossa, e provvedono al trasporto a spalla delle [[statue]] del [[patrono]] e della Madonna, dell'icona del Cristo, e del [[reliquiario]] contenente parte di un [[dito]] di San Rocco, conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, da dove fu tratto rocambolescamente in salvo durante i bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]].
* Corsa all'Anello, si tiene tradizionalmente il giorno di [[Ferragosto]], dove i butteri più bravi si sfidano correndo a cavallo lungo Corso della Repubblica, cercando di centrare con una lancia, un anello sospeso.
* Giostra del Saraceno, manifestazione di recente istituzione. Le quattro contrade della città si sfidano cercando di colpire un "saraceno" mobile con arco e frecce. La manifestazione rievoca le antiche giostre della Cisterna medievale.
* Natale Cisternese, concerti ed eventi in vista delle feste [[Natale|natalizie]]. Caratteristico è il [[presepe]], realizzato nelle grotte di Palazzo Caetani.
* Festa della Madonna del Divino Amore, è una delle più tradizionali della cittadina e si sviluppa a Cisterna Vecchia. Ad essa è associata una corsa ciclistica ultratrentennale.
 
==Cultura==
===Teatri===
[[File:Corso della Repubblica.jpg|thumb|Il tratto centrale di Corso della Repubblica, all'altezza di Largo Silvio Pellico]]
A Cisterna di Latina sono presenti il [[Teatro]] Tres Tabernae, presso i locali della [[parrocchia]] di Santa Maria Assunta, aperto nel 2003 e il Teatro SpazioZeroNove, gestito da privati, inaugurato nel 2009.
 
=== Eventi ===
* Fiere dell'Ascensione e della Ricalata, si tengono rispettivamente la [[domenica]] dell'Ascensione e la penultima domenica di ottobre. Le due fiere, ricalcano due antiche manifestazioni che si tenevano quando i butteri e i pastori, lasciavano (o vi ritornavano) la palude, vendendo i prodotti ricavati o acquistando gli oggetti di cui avevano bisogno. L'Associazione Butteri Cisternesi, rievoca in occasione delle Fiere i tradizionali rodei, con l'addomesticamento di [[Equus caballus|cavalli]] selvatici e la mercatura del [[bestiame]].
* Cisterna Estate è il cartello, sotto cui si riuniscono le {{cn|centinaia di manifestazioni}}, con [[concerto (evento musicale)|concerti]], esibizioni, [[arte|mostre artistiche]] che si susseguono nei mesi di luglio e agosto, coincidenti con la festa di San Rocco, patrono della località.
 
== Persone legate a Cisterna ==
*[[Roffredo Caetani]] ([[1861]]-[[1961]]), creò il [[Giardino di Ninfa]]
*[[Augusto Imperiali]], buttero, nato a Cisterna di Latina nel [[1865]];
*[[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]], terrorista, nato a Cisterna di Latina nel [[1954]];
*[[Leone Caetani]], intellettuale antifascista, visse a Cisterna prima dell'esilio;
*[[Antonio Monda]], scrittore, è cresciuto a Cisterna<ref>[http://www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/premiocisterna/8_Premio_Cisterna_09.pdf PREMIO CISTERNA 2009<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
*[[Riccardo Perpetuini]], calciatore, è cresciuto a Cisterna<ref>[http://www.calcioblog.it/post/10414/lazio-ballardini-scopre-il-19enne-riccardo-perpetuini Lazio, Ballardini scopre il 19enne Riccardo Perpetuini].</ref>
*[[Mattia Perin]], calciatore, è cresciuto a Cisterna
*[[Gianluca Galasso]], calciatore, è cresciuto a Cisterna
 
== Geografia antropica ==
=== Quartieri ===
;Sant'Antonio-La Villa
[[File:Sant'Antonio Cisterna.jpg|thumb|left|L'ex chiesa di Sant'Antonio, i resti del campanile]]
 
Il quartiere comprende l'area settentrionale della città, in direzione [[Velletri]]. Comprende la primissima parte di corso della Repubblica, le vie limitrofe e il quartiere sorto lungo via [[Roma]] e via [[Benedetto Croce]] (località nota anche come La Villa forse per i resti di un'antica dimora di campagna dei [[Caetani]]). Il quartiere, area prevalentemente residenziale, ospita il Cimitero cittadino, il monumento ai Caduti sul Lavoro, l'antico convento abbandonato di [[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]] (noto anche come "Il Mulino").
 
;Franceschetti
[[File:Franceschetti.jpg|thumb|Franceschetti]]
La zona residenziale prende il nome dalla famiglia proprietaria del bosco che vi sorgeva fino al dopoguerra. Dopo la costruzione delle case, sorte in gran parte abusivamente, a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]], dell'antico bosco non è rimasta quasi nessuna traccia. Anticamente era noto come'' Colle delle Cese''.
 
Le vie riportano, in gran parte, nomi di scrittori e poeti della [[Storia della letteratura italiana|letteratura italiana]] o di battaglie della [[Prima guerra mondiale]].
 
;Collina dei Pini
Il quartiere che sorge lungo l'[[Strada statale 7 Via Appia|Appia]] (direzione [[Velletri]]) prende il nome dai sempreverdi che costellano la strada.
 
;Cisterna Vecchia
''Cisterna Vecchia'' è il nome con cui è tradizionalmente denominato il [[centro storico]] della [[città]] (recentemente si stanno diffondendo soprattutto in ambito culturale definizioni alternative come ''Borgo Antico''); quasi raso al suolo nel corso della [[seconda guerra mondiale]], ha conservato comunque alcuni edifici d'interesse [[storia|storico]], oggi utilizzati prevalentemente come sedi di abitazioni private.
 
;Corso
Si chiama ''quartiere del Corso'' l'area che si sviluppa lungo Corso della Repubblica (in particolare nel tratto centrale del corso) e le vie e piazze limitrofe. Quartiere già esistente in epoca ottocentesca, quando l'abitato iniziò ad espandersi fuori dalle antiche mura dell'attuale ''Cisterna Vecchia'', fu demolito durante la guerra e ricostruito con edifici moderni.
 
;Sciangai
Soprannominato così per via del grande numero di abitanti (la [[metropoli]] [[Cina|cinese]] di [[Shanghai]] era allora la più popolosa città del pianeta) che aveva all'epoca della fondazione, quando sorge per accogliere gli sfollati della [[seconda guerra mondiale]] colpiti dai bombardamenti. La costruzione del quartiere fu finanziato dal [[Piano Marshall]], mentre un gruppo di abitazioni (''Le casette'') furono donate dall'allora [[sindaco]] di [[New York]] [[Fiorello La Guardia]]. Oggi ''le casette'' sono state in gran parte demolite, ne sono sopravvissute cinque lungo via [[Piero Gobetti]]. Il quartiere si sviluppa essenzialmente lungo Via [[Festa del lavoro|Primo Maggio]], comprendendo anche tutta l'area compresa lungo Via Po, Via [[Guido Monaco|Guido d'Arezzo]] e Via [[Benedetto Croce]], fino all'incrocio con Via Roma. Nel quartiere è presente il Monumento al Bersagliere, che ospita le reliquie di un milite ignoto caduto durante la [[prima guerra mondiale]].
[[File:Piazza Stazione Cisterna.jpg|thumb|Il monumento a Salvo d'Acquisto, cuore del quartiere della Stazione]]
 
Le vie del quartiere sono state dedicate in gran parte ai [[musica classica|musicisti classici]]
 
;Stazione
Il quartiere della Stazione si sviluppa attorno alla fermata delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], aperta nel [[1924]], in un'area all'epoca in aperta campagna. Le prime abitazioni iniziarono a sorgere negli [[anni 1930|anni trenta]] e la zona fu rasa al suolo durante la guerra. Ricostruito per ospitare le case del [[INA-Casa|Piano Fanfani]] degli [[anni 1950|anni cinquanta]], oggi comprende l'intera area fra piazza [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] (la Murgia) e Piazza [[Cesare Battisti]], compresa l'area ad est di corso della Repubblica fra Piazza Battisti e l'incrocio con via Martiri delle Ardeatine. Al suo interno è presente la chiesa di [[San Francesco d'Assisi]], risalente agli [[anni 1970|anni settanta]]
 
I nomi delle vie sono quasi tutte dedicati alla memoria di [[Resistenza italiana|partigiani]] e alle vittime di eccidi della [[Seconda guerra mondiale]].
 
;Villaggio Mariotti
Il quartiere è essenzialmente una zona residenziale popolare che prende il nome dal primo impresario edile che investì nell'area. Sorto per ospitare gli operai delle industrie che stavano aprendo in città durante il [[miracolo economico italiano]]. A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]] il villaggio ha iniziato ad ospitare una presenza sempre più consistente di immigrati stranieri, soprattutto dalla [[Romania]], dall'[[India]] e dalla [[Nigeria]]. Il quartiere comprende tutta l'area ovest di Corso della Repubblica nel tratto fra Piazza [[Cesare Battisti]] e il Ponte della Ferrovia, fino a Via Oberdan nonché il tratto iniziale di Via Monti Lepini fino all'incrocio con Viale America.
 
;L'Annunziata
[[File:Annunziata cisterna.jpg|thumb|left|upright=1.3|La cappella dell'Annunziata oggi. Sorge sui resti di un antico luogo di culto costruito in memoria di tre martiri cristiani qui decapitati nel 316 d.C.]]
Il quartiere dell'Annunziata deve il suo nome ad un'antica [[cappella]], tuttora esistente, collocata sul tracciato romano della via Appia e dedicata alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] dove era tradizione che i cisternesi trascorressero la [[Lunedì dell'Angelo|Pasquetta]]. La cappella potrebbe avere un'origine antica: nel catasto del 1818, esattamente al suo posto, vi è una casa (particella 687) appartenente a Luiselli Filippo fu Pietro e classificata come "casa di proprio uso". Il catasto precisa che la denominazione del terreno era, già allora, "Annunciata". Si ritiene dunque che la cappella sia stata fondata su un precedente luogo di culto dedicato ai Santi martiri Argeo, Narciso e Marcellino che il 1º gennaio del [[316]] in questo luogo furono decapitati e sepolti fino al [[IX secolo]] quando i loro corpi furono fatti prelevare da [[Papa Leone IV]] per portarli nella [[Basilica dei Santi Quattro Coronati]] a [[Roma]].<ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/36110 Santi Argeo, Narciso e Marcellino]. La Passio di San Marciano indica come luogo del martirio il XXX miglio della via Appia, all'incrocio per Cori. L'antico tracciato dell'Appia scorreva a 500 m di distanza rispetto a quello attuale e il luogo dell'incrocio coincide pressappoco con la cappella dell'Annunziata.</ref>
 
L'Annunziata comprende il tratto di Via [[Monti Lepini]], con relative traverse, fra Viale [[America]] e Via Machiavelli, la zona residenziale sorta nei pressi dell'Istituto Tecnico Superiore Darby, l'area di Porta Agrippina, ai confini con il [[centro storico]] e le abitazioni di recente costruzione lungo via [[Enrico Fermi]] e via [[Lazzaro Spallanzani]], intorno al centro commerciale La Grangia.
 
Le vie del quartiere sono dedicate a personaggi dell'[[antifascismo]] (alla sinistra di via Monti Lepini) e a scienziati (sulla destra di via Monti Lepini).
 
;Ponte della Regina
Il quartiere del Ponte della Regina comprende una vasta area mista ad uso residenziale e agricolo, sorta lungo Via [[Guglielmo Marconi]], una lunga arteria che congiunge la statale Appia al quartiere dell'Annunziata, ma sempre più urbanizzata negli ultimi anni.
 
Il ponte della Regina è il ponte dell'Appia sul ''fosso di Cisterna'', posto nei pressi del termine dell'attuale via Marconi, tuttavia viene talvolta erroneamente indicato con questo nome il cavalcavia di via Marconi sulla [[ferrovia]].
 
Fino agli [[anni 1960|anni sessanta]] la zona era chiamata anche Pozzo Cafone o Pizzo Cafone per la presenza dei numerosi immigrati [[Abruzzo|abruzzesi]], trasferitisi a Cisterna durante la bonifica prevalentemente come cavatori e tagliatori di travertino delle vicine cave della Bufalareccia, che venivano chiamati dispregiativamente ''cafoni''.
 
[[File:San Valentino Cisterna 1.jpg|thumb|left|Una zona residenziale del quartiere San Valentino]]
;Quartiere San Valentino
Il quartiere San Valentino è il più grande e il più popolato della città. Comprende tutta l'area intorno a via [[Monti Lepini]], a partire dall'incrocio con via Machiavelli (Residenza del Gallo) fino alla località Quattro Strade, agli estremi confini del centro abitato. Il quartiere è sorto come zona popolare alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] su quello che era fino ad allora parte del [[latifondo]] della famiglia Sbardella, noto come il Tiro a Segno.
[[File:Parco San Valentino.jpg|thumb|upright=1.3|I Giardini Giovanni Paolo II, noti anche "Il Parco" inaugurati alla fine degli anni novanta]]
Ai primi complessi di case popolari (via [[Aldo Moro]] - via [[Pietro Nenni]] - via [[Giovanni Falcone]]) si è andata affiancando sin dalle origini una vasta zona residenziale. L'area, malgrado ospiti da sola cinquemila persone, un sesto della popolazione cisternese, soffre da sempre di una pesante carenza di servizi. Il quartiere ospita però la più vasta area verde cittadina, i Giardini [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] meglio noti come il Parco, che si estendono su 10.000 m² di terreno, e l'omonima chiesa parrocchiale, inaugurata il 12 dicembre [[2010]].
 
Il nome prese spunto da un vicino complesso di villette a schiera già esistente dedicato al [[San Valentino|Patrono degli innamorati]] perché pensato per ospitare giovani coppie.
 
Le vie del quartiere sono state dedicate nell'area delle zone popolari ai politici della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]] e alle vittime del [[terrorismo]] o della [[mafia]]. Le aree residenziali degli [[anni 1980|anni ottanta]] portano invece il nome dei cisternesi illustri, quelle sorte a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] portano il nome delle [[isola|isole]] del [[Lazio]].
 
;Via Machiavelli
Area di recente espansione urbanistica, denominata C8-C9 sul piano regolatore, sorge nell'area un tempo agricola fra San Valentino e l'Annunziata. Il quartiere muta il suo nome dalla sua strada principale, dedicata allo [[scrittore]] [[Niccolò Machiavelli]].
 
;Cerciabella
Il quartiere, zona residenziale costituita da villette a schiera e piccole palazzine, comprende la periferia meridionale della città e si sviluppa fra l'Appia e la provinciale per [[Latina]], a partire dalla località ''Rotonda della Croce'' (che mutua il nome da un croce in ferro posta in memoria dei missionari [[Congregazione della passione di Gesù Cristo|Passionisti]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]). Prende il nome da un'antica quercia centenaria, oggi scomparsa. Recentemente è stata oggetto di un piano di risistemazione urbanistica con la costruzione di una piazza (titolata ai ''[[Attentati di Nasiriyya|Caduti di Nassiriya]]''), di un centro sociale e della [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[parrocchia]]le della [[Trasfigurazione di Gesù|Trasfigurazione]].
 
;Via Nettuno (''L'Alberone'')
Il quartiere nasce e si sviluppa lungo via [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], che unisce la città all'omonimo centro sul litorale romano, comprendendo anche la traversa di via Aprilia e la località di Collemarcaccio.
 
Le strade portano i nomi delle [[regioni d'Italia]].
 
=== Frazioni ===
==== [[Borgo Flora]] ====
{{vedi anche|Borgo Flora}}
[[File:monumento del bonificatore borgo flora.jpg|thumb|Il Monumento ai bonificatori a Borgo Flora]]
Borgo di fondazione sorto ai margini della provinciale per [[Latina]] e popolato da pionieri [[comunità venetopontine|venetopontini]], fu costruito durante la bonifica dell'[[Agro Pontino]] e ospita il Monumento Nazionale ai Bonificatori.
 
Prende il nome da una preesistente Tenuta Agricola Flora.
 
==== Olmobello e Isolabella ====
Due località che si incrociano lungo la strada che unisce [[Cisterna]] a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], luogo di feroci scontri durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
==== Doganella di Ninfa ====
Altro borgo di fondazione degli anni venti e trenta, risulta oggi diviso a metà con il comune di [[Sermoneta]], mutua il suo nome da un antico toponimo legato al vicino [[Giardino di Ninfa]]. Popolato da pionieri della bonifica e loro discendenti venetopontini, umbro-marchigiani e lepini.
 
==== [[Le Castella (Cisterna di Latina)|Le Castella]] ====
{{vedi anche|Le Castella (Cisterna di Latina)}}
Frazione lungo l'Appia verso [[Velletri]], del cui territorio ha fatto parte fino agli [[anni 1920|anni venti]]: ospitava in epoca romana una stazione di sosta detta ''Ad Sponsas''. Nel suo territorio sono stati rinvenuti importati resti archeologici di [[Storia romana|epoca romana]], fra cui l'antico abside della chiesa paleocristiana di [[Andrea apostolo|Sant'Andrea]].
 
==== 17 Rubbie ====
È una piccola frazione a sud de le Castella e al confine con [[Velletri]] e a sud con via Aprilia
 
==== Castel Ginnetti ====
Nota anche come Torrecchiola, sorge sul confine col comune di [[Velletri]], prende i nomi dall'antica famiglia dei Ginnetti, antichi latifondisti del luogo dai quali il latifondo passò alla famiglia [[Lancellotti (famiglia)|Lancellotti]].<ref>Nicola M. Nicolai, Catasto annonario della tenute della campagna romana..., Roma 1803, p.224.</ref>
 
==== Prato Cesarino, Sant'Ilario e Castelverde ====
Queste tre località si trovano lungo il confine con il comune di [[Latina]]. Aree un tempo paludose, dopo la bonifica furono divise nei poderi dell'[[Opera Nazionale Combattenti]] e affidate ai coloni venuti dal [[Veneto]] e dal [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
Per motivi storici, sociali e logistici, queste tre frazioni sono da sempre più legate al territorio di Latina (specialmente ai Borghi con cui confinano: [[Borgo Montello]], [[Borgo Podgora]] e [[Borgo Bainsizza]]), più che al Comune di Cisterna.
 
== Economia ==
[[File:Cisterna Veduta Panoramica.jpg|thumb|left|upright=1.6|Panorama di Cisterna]]
 
La città è il principale produttore italiano di [[kiwi (frutto)|kiwi]],<ref>[http://www.mondodelgusto.it/prodotti/4069/oro-verde-dell-agro-pontino Il Kiwi di Latina Igp: l'oro verde dell'agro pontino] in mondodelgusto.org.</ref> la cui coltivazione è iniziata in forme sperimentali negli [[anni 1970|anni settanta]] nella frazione di [[Borgo Flora]] ed ha ottenuto il marchio [[Indicazione geografica protetta|IGP]] con il nome di ''[[Kiwi Latina]]'' il 19 maggio del [[2003]].<ref>[https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/d%252Fd%252F4%252FD.3b9533b03afcb09741b0/P/BLOB%3AID%3D3343/E/pdf Disciplinare dell'Indicazione Geografica Protetta - Kiwi Latina] PDF.</ref>
 
Altre coltivazioni intensive presenti nel territorio riguardano la coltivazione dei prodotti destinati al mercato [[ortofrutticolo]].
 
Il settore industriale, dopo il boom degli anni sessanta-Settanta, è in fase di assestamento e trasformazione e si avvia gradualmente a perdere il grande peso che aveva nell'economia cittadina.
 
L'abolizione della [[Cassa del Mezzogiorno]] e la [[delocalizzazione (economia)|delocalizzazione]] hanno causato la chiusura di numerosi stabilimenti, fra cui la più clamorosa fu quella della [[Goodyear]] nel [[1999]].
 
Fra le multinazionali che producono attualmente a Cisterna si ricorda lo stabilimento metallurgico della norvegese [[Hydro Alluminium]] a Olmobello, che dà lavoro a circa cinquecentocinquanta persone. Altro sito di rilievo è la Nomad foods dove vengono realizzati tutti i prodotti del marchio [[Findus]] destinato al mercato italiano, sito lungo la Strada Statale Appia, dà lavoro a circa quattrocento dipendenti. Il sito ospita anche un centro per la ricerca agro-alimentare e qui sono nati molti dei prodotti storici del marchio.
 
Si registra inoltre la presenza di numerose piccole e medie imprese nel lavorazione del [[Gas di petrolio liquefatto|GPL]], nella [[metallurgia]], nell'[[arredamento]], nella [[grafica]], nella meccanica di precisione. D'importanza prettamente locale era la [[Centrale del Latte]] di Cisterna-[[Società cooperativa|Cooperativa]] Cisternino e Olivieri, che producevano [[latte]] e derivati.
 
In aumento negli ultimi anni, il fenomeno del [[pendolarismo]] verso [[Roma]] che dista dalla città appena trenta minuti di [[treno]], integrando sempre più la città nell'hinterland della Capitale, trasformandone la sua economia.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
 
[[File:Corsocisterna1.jpg|thumb|left|Corso della Repubblica all'altezza di Piazza XIX Marzo]]
 
Cisterna è attraversata dalla [[Strada statale 7 Via Appia|Strada Statale 7 Appia]] che fino agli anni 2000 tagliava in due parti l'abitato, coincidendo all'interno della città, con il Corso della Repubblica. Negli anni duemila è stata aperta, in due tranche, la [[Tangenziale]] Cittadina che sostituisce il tracciato urbano dell'Appia congiungendone la zona nord (in prossimità della zona Le Castella) a quella sud (all'altezza dell'incrocio con la SP Cisterna - Borgo Piave) aggirando il centro cittadino. A seguito di tale modifica il centrale Corso della Repubblica è stato convertito a senso unico.
 
Diverse strade provinciali uniscono il territorio di Cisterna ai confinanti comuni di [[Latina]] (Via Latina) [[Cori]] (Via Monti Lepini), [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] (Via Aprilia), Nettuno (Via Nettuno) e [[Sermoneta]] (Via Tivera).
 
Sono presenti a Cisterna una serie di linee interne di [[autobus]], che collegano il centro con le [[frazione geografica|frazioni]] e con i [[quartiere|quartieri]] periferici, gestiti da diverse [[azienda|aziende]] private.
 
È prevista la costruzione di una [[bretella autostradale]] che unisca Cisterna e [[Latina]] al casello [[autostrada A1 (Italia)|autostradale]] sull'A1 di [[Valmontone]].
 
=== Ferrovie ===
[[File:Cisterna di Latina train station.jpg|thumb|La stazione di Cisterna di Latina]]
La città è attraversata, proprio all'interno del centro abitato, dalla trafficata [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli]] ed è sede di una frequentata [[Stazione di Cisterna di Latina|stazione ferroviaria]] che dista solo trenta minuti da [[Stazione di Roma Termini|Roma Termini]].
 
== Amministrazione ==
Nel [[1934]] Cisterna di Roma passa dalla [[provincia di Roma]], alla nuova [[provincia di Latina|provincia di Littoria]], costituita dal governo fascista dell'epoca, e nel [[1935]] cambia denominazione in Cisterna di Littoria. Nel [[1946]] cambia ancora denominazione in Cisterna di Latina.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Felice Leonardi
|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Armando De Santis
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1954]]
|[[1959]]
|Filippo Salvatori
|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1958]]
|[[1962]]
|Dante Monda
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1962]]/[[1966]]
|[[1969]]/[[1972]]
|Felice Paliani
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Ermanno Vittucci
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Epifanio Cera
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Amedeo Leone
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Adolfo Montellanico
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Gianni Salis
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1981]]
|[[1983]]
|Ezio Comparini
|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1983]]
|[[1985]]
|Eugenio Comandini
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1988]]
|Giulio Porcelli
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1988]]
|[[1989]]
|Udino Caselli
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 maggio [[1989]]
|6 maggio [[1990]]
|Alfio Cicchitti
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 maggio [[1990]]
|14 luglio [[1992]]
|Valerio Montellanico
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 luglio [[1992]]
|18 novembre [[1993]]
|Giovanni Cirilli
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|18 novembre [[1993]]
|23 aprile [[1995]]
|Tonino Del Giovine
|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 aprile [[1995]]
|25 febbraio [[1999]]
|Umberto Salvatori
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Sfiduciato dal [[Consiglio Comunale]].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 febbraio [[1999]]
|13 giugno [[1999]]
|Maria Maglione
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[1999]]
|12 giugno [[2004]]
|Mauro Carturan
|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|12 giugno [[2004]]
|7 giugno [[2009]]
|Mauro Carturan
|[[Unione di Centro|UDC]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[2009]]
|25 maggio [[2014]]
|Antonello Merolla
|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 maggio [[2014]]
|''in carica''
|Eleonora Della Penna
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Cisterna è gemellata con:
*{{gemellaggio|Stati Uniti d'America|Fort Smith (Arkansas)|1984}}
*{{gemellaggio|Tunisia|Grombalia|2003}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
Il principale impianto sportivo cisternese è lo Stadio comunale "Domenico Bartolani", costruito nel [[1960]]. È dedicato al figlio dell'imprenditore cisternese Luigi Bartolani, che fu ucciso dai [[fascismo|fascisti]] nel [[1938]] per ritorsione contro il padre, oppositore di [[Benito Mussolini]] confinato in [[Sardegna]].
 
La più importante squadra cittadina è il [[Associazione Sportiva Pro Cisterna 1926|Pro Cisterna 1926]] che milita in [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]].
 
=== Altri sport ===
Nel quartiere San Valentino sorge il Palazzetto dello Sport.
 
La città vanta una consolidata tradizione nel [[pugilato]] con la presenza di numerosi atleti che si sono qualificati ai vertici dei campionati nazionali e internazionali. Fra questi [[Elio Calcabrini]], campione europeo pesi medi negli [[anni 1970|anni settanta]] e [[Mario Pisanti]], più volte campione italiano e partecipante a diverse edizioni delle [[Giochi olimpici estivi|Olimpiadi]].
 
Importante è anche la presenza della ''Polisportiva Cisterna Volley'' che milita nella [[Campionato italiano di pallavolo femminile#Serie B1|Serie B1]] del campionato nazionale di [[pallavolo]].
 
Due squadre competono nella [[pallacanestro]]: la ''Fortitudo Cisterna'' e la ''Futura Cisterna''. L'Atletico Rugby Cisterna invece partecipa ai campionati regionali di [[rugby (sport)|rugby]].
 
Da non dimenticare il detentore del record mondiale nel tiro al volo nella categoria dello skeet: Claudio Giovannangelo 225 piattelli su 225 non che vincitore di molti altri titoli e trofei sempre a livello internazionale.
 
== Curiosità ==
*Nella [[città]] di Cisterna, sono state ambientate alcuni racconti della raccolta ''Shaw 150 - Storie di fabbrica e dintorni'' dell'autore [[Antonio Pennacchi]]. Cisterna, inoltre, è stata descritta col nome di Cupìdo, in un altro libro di Pennacchi, ''Una nuvola rossa''.
*Ai [[buttero|butteri]] ed alla sfida di [[Augusto Imperiali]] è dedicato il libro "I butteri di Cisterna e dell'Agro Pontino. Augusto Imperiali, l'eroe di tutti i butteri" di [[Mauro Nasi]] e un racconto di [[Leonardo Colombati]].
*In un circo momentaneamente di tappa nella cittadina pontina, sono state girate alcune scene del film di [[Roberto Benigni]], ''[[La tigre e la neve]]''.
*Nella canzone di [[Giovanna Marini]] "''I treni per Reggio Calabria''" è citata la stazione di Cisterna.<ref>[http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=canzone_marini_treni_per_reggiocalabria Italica - Giovanna Marini - I treni per Reggio Calabria].</ref>
*Secondo un articolo de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] del 13 luglio [[1995]], i parlamentari [[Lega Nord|leghisti]] avevano pensato di trasferirsi in massa a Cisterna.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/07/13/che-fatica-sposare-diavolo-acqua-santa.html ' CHE FATICA SPOSARE DIAVOLO E ACQUA SANTA' - Repubblica.it» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Voci correlate ==
*[[Battaglia di Cisterna]]
*[[Agro Pontino]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Cisterna di Latina}}
 
{{Provincia di Latina}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lazio}}
 
[[Categoria:Cisterna di Latina| ]]