Bari e Federico II di Svevia: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|il duca di Svevia che regnò negli anni 1105-1147|Federico II di Svevia (duca)}}
{{Avvisounicode}}
{{Monarca
{{nota disambigua}}
|nome = Federico II
{{Dubbio qualità grave|motivo=La voce contiene un [[:Categoria:Template di avviso|avviso]] non ammesso per le voci in vetrina. Gli autori della voce sono invitati a concludere entro il 2014-05-31 le modifiche e [[{{TALKPAGENAME}}|discussioni]] necessarie a un consenso per la rimozione dello stesso.}}
|titolo = [[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano Impero]]
{{Divisione amministrativa
|sottotitolo = (formalmente '''Imperatore dei Romani''')
|Nome=Bari
|immagine = Palazzo Reale di Napoli - Federico II.jpg
|Panorama=Collage Bari.jpg
|legenda = Statua di Federico II all'ingresso del [[Palazzo Reale di Napoli]]
|Didascalia=
|inizio regno = 22 novembre [[1220]]
|Bandiera=Flag of Bari.svg
|fine regno = 13 dicembre [[1250]]
|Voce bandiera=
|incoronazione = 22 novembre [[1220]]
|Stemma=CoA Città di Bari.svg
<!--|altrititoli = [[Duca di Svevia]], [[Re di Tessalonica]]-->
|Voce stemma=Stemma di Bari
|stemma = Shield and Coat of Arms of the Holy Roman Emperor (c.1200-c.1300).svg
|Stato=ITA
|predecessore = [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]
|Grado amministrativo=3
|successore = [[Corrado IV di Svevia]] (non incoronato)
|Divisione amm grado 1=Puglia
|titolo1 = [[Regno di Sicilia|Re di Sicilia]]
|Divisione amm grado 2=Bari
|inizio regno1 = 27 novembre [[1198]]
|Amministratore locale=[[Michele Emiliano]]
|fine regno1 = 13 dicembre [[1250]]
|Partito=[[Partito Democratico|PD]]
|incoronazione1 = 17 maggio [[1198]]
|Data elezione=22/06/2009 (2º mandato)
|predecessore1 = [[Costanza d'Altavilla|Costanza I]]
|Data istituzione=
|successore1 = [[Corrado IV di Svevia]]
|Latitudine gradi=41
|titolo2 = [[Re di Gerusalemme]]
|Latitudine minuti=7
|inizio regno2 = 9 novembre [[1225]]
|Latitudine secondi=31
|fine regno2 = 13 dicembre [[1250]]
|Latitudine NS=N
|incoronazione2 = 18 marzo [[1229]]
|Longitudine gradi=16
|predecessore2 = [[Jolanda di Brienne|Jolanda]]
|Longitudine minuti=52
|successore2 = [[Corrado IV di Svevia]]
|Longitudine secondi=0
|titolo3 = [[Sovrani di Germania|Re di Germania]]
|Longitudine EW=E
|sottotitolo3 = (formalmente '''[[Re dei Romani]]''')
|Altitudine=5
|inizio regno3 = 25 luglio [[1215]]
|Superficie=116
|fine regno3 = 22 novembre [[1220]]
|Note superficie=
|incoronazione3 = 9 dicembre [[1212]] ([[Magonza]])<br />25 luglio [[1215]] ([[Aquisgrana]])
|Abitanti=312373
|predecessore3 = [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2013gen/index.html Dato Istat a settembre 2013]
|successore3 = [[Enrico VII di Germania|Enrico di Svevia]] (co-reggente: [[1220]]-[[1234]])<br />[[Corrado IV di Svevia]] (co-reggente e successore: [[1237]]-[[1254]])
|Sottodivisioni=
|titolo4 = [[Re d'Italia]]<br /><small>(per diritto di successione da [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]], ma mai incoronato ufficialmente)</small>
|Divisioni confinanti=[[Adelfia]], [[Bitonto]], [[Bitritto]], [[Casamassima]], [[Capurso]], [[Giovinazzo]], [[Modugno]], [[Mola di Bari]], [[Noicattaro]], [[Triggiano]], [[Valenzano]]
|altrititoli=[[Conti e duchi di Puglia e Calabria|Duca di Puglia e Calabria]], [[Conti di Matera|Conte di Matera]], [[Duca di Svevia]], [[Re di Tessalonica]], [[Principi di Capua|Principe di Capua]]
|Codice postale=70121-70132
|coniuge 1 = [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]]
|Prefisso=[[080 (prefisso)|080]]
|coniuge 2 = [[Jolanda di Brienne]]
|Fuso orario=+1
|coniuge 3 = [[Isabella d'Inghilterra]]
|Codice statistico=072006
|coniuge 4 = [[Bianca Lancia]]
|Codice catastale=A662
|figli = [[Enrico VII di Germania|Enrico]]<br />[[Corrado IV di Svevia|Corrado]]<br />[[Margherita di Sicilia|Margherita]]<br />[[Costanza di Staufen|Costanza]]<br />[[Manfredi di Sicilia|Manfredi]]<br />[[Enzo di Sardegna|Enzo]]<br />[[Riccardo di Teate|Riccardo]]<br />[[Federico di Antiochia|Federico]]
|Targa=BA
|dinastia = [[Hohenstaufen]]
|Zona sismica=3
|padre = [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]]
|Gradi giorno=1185
|madre = [[Costanza d'Altavilla]]
|Diffusività=
|data di nascita = 26 dicembre [[1194]]
|Nome abitanti= barese/i, in [[Dialetto barese|barese]] u barèse, le barìse (plur.)
|luogo di nascita = [[Jesi]], [[Marche]]
|Patrono=[[San Nicola di Bari|San Nicola]].
|data di morte = 13 dicembre [[1250]]
(nelle ex frazioni [[Odigitria|Madonna Odegitria]], [[San Sabino]], [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]])
|luogo di morte = [[Castel Fiorentino]], [[Foggia]], [[Puglia]]
|Festivo=8 maggio - San Nicola
|luogo di sepoltura = [[Cattedrale di Palermo]]
|PIL=
|religione = [[Chiesa cattolica|Cristianesimo Cattolico]]
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Bari (province of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Bari all'interno dell'omonima provincia
|Sito=http://www.comune.bari.it/
}}
{{Bio
 
|Nome = Federico Ruggero Costantino di Hohenstaufen
'''Bari''' {{Link audio|It-Bari.ogg| <small>ascolta</small> }} ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|['baːri]}}, ''Bàre'' [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|['baːrə]}} in barese o anticamente ''Vàre'' <ref>Così come lo riporta Francesco Saverio Abbrescia</ref>, fino al [[1931]] ''Bari delle Puglie''<ref>R.D. 30 marzo 1931, n. 392</ref>) è una delle più importanti città italiane; [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di 311.997 abitanti<ref>[http://www.demo.istat.it/bilmens2013gen/index.html Dato Istat a gennaio 2013]</ref>, [[capoluogo]] dell'[[Provincia di Bari|omonima provincia]] e della regione [[Puglia]].
|Cognome =
 
|ForzaOrdinamento = Federico 02 del Sacro Romano Impero
È il [[Comuni italiani per popolazione|nono comune italiano per popolazione]], terzo del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] dopo [[Napoli]] e [[Palermo]] e primo<ref>[http://www.tuttitalia.it/puglia/74-comuni/popolazione/ Comuni pugliesi per popolazione]</ref> della regione.
|Sesso = M
 
|LuogoNascita = Jesi
== Generalità ==
|GiornoMeseNascita = 26 dicembre
 
|AnnoNascita = 1194
È nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di [[San Nicola di Bari|san Nicola]]. Tale privilegio ha reso Bari e la sua [[basilica di San Nicola|basilica]] uno dei centri prediletti dalla [[Chiesa ortodossa]] in Occidente.
|LuogoMorte = Fiorentino di Puglia
 
|LuogoMorteLink = Torremaggiore
Bari ha una solida tradizione mercantile e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europeo e il [[Medio Oriente]]. Il suo [[Porto di Bari|porto]] è oggi il maggiore scalo passeggeri del [[Mare Adriatico]]. Dal [[1930]] si tiene a Bari la [[Fiera del Levante]]; più recentemente la città è diventata sede del segretariato per il [[Corridoio paneuropeo VIII|Corridoio pan-europeo 8]].
|GiornoMeseMorte = 13 dicembre
 
|AnnoMorte = 1250
Il centro storico, conosciuto come ''Bari vecchia'', è permeato di una storia millenaria e si contrappone all'ottocentesco [[Murat (quartiere di Bari)|quartiere murattiano]] dall'ordinata pianta a scacchiera, che meglio interpreta la tradizione commerciale della città. Nel [[Secondo dopoguerra italiano|secondo dopoguerra]], l'urbanizzazione rapida e spesso incontrollata ha reso meno regolare la parte moderna del capoluogo, sviluppatasi al di là del quartiere murattiano.
|Attività = sovrano
 
|Nazionalità = svevo
== Geografia fisica ==
|Categorie = no
{{Vedi anche|Geografia della Puglia}}
|FineIncipit = , è stato [[Regno di Sicilia|re di Sicilia]] (come ''Federico I'', dal [[1198]] al [[1250]]), [[Ducato di Svevia|Duca di Svevia]] (come ''Federico VII'', dal [[1212]] al [[1216]]), [[Re dei Romani]] (dal [[1212]]) e poi [[Imperatore del Sacro Romano Impero]] (come '''''Federico II''''', eletto nel [[1211]], incoronato dapprima ad [[Aquisgrana]] nel [[1215]] e, successivamente, a [[Roma]] dal [[papa]] nel [[1220]]) e [[Regno di Gerusalemme|re di Gerusalemme]] (dal [[1225]] per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa [[Gerusalemme]] nel [[1229]])
 
=== Territorio ===
La città si affaccia sul [[Mare Adriatico]] per una lunghezza di circa 40&nbsp;km, fra i comuni di [[Giovinazzo]], a nord, e [[Mola di Bari]], a sud. Si estende in senso latitudinale per circa 13&nbsp;km, partendo dalla zona portuale fino all'estremo quartiere Loseto a sud-ovest.
 
Il territorio comunale è al centro di una vasta area pianeggiante e depressa, la ''conca di Bari''. Tuttavia, nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni chilometri nell'entroterra, fino ai centri di [[Capurso]], [[Triggiano]], [[Bitritto]], [[Modugno]] e [[Bitonto]], incontrando così i primi pendii della [[Murgia]]. La città va dai 0 ai 131 metri di altitudine sul livello del mare. La casa comunale si trova a 5 metri di altitudine.
 
La conformazione della città viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano, ''[[Bari Vecchia]]''.
 
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione2006_perRegione.pdf|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Classificazione sismica dei comuni italiani|editore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]}}</ref>: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 aggiornata al 16/01/2006 con le comunicazioni delle regioni.
 
=== Clima ===
La città è caratterizzata da un [[clima mediterraneo]] (o, secondo la [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione di Köppen]], clima temperato delle medie latitudini), con inverni miti continentali (i primi freddi iniziano solitamente a novembre inoltrato) ed estati calde e asciutte. Le escursioni termiche sono contenute dall'azione mitigatrice marina, infatti il capoluogo, trovandosi sulla costa del basso Adriatico, è spesso interessata da venti a regime di brezza. Tuttavia la città nei mesi invernali è spesso influenzata dalle correnti fredde di provenienza nord-orientale balcanica e nord-occidentali provenienti dagli alti monti abruzzesi, che sporadicamente determinano precipitazioni a carattere nevoso anche a bassa quota: da ricordare le nevicate del 1987-1993-1999-2003 e 2007, in cui caddero mediamente sulla città circa 15&nbsp;cm di neve. Le piogge, concentrate nei mesi invernali, sono caratterizzate da un regime estremamente variabile; nei mesi estivi vi è alternanza tra ondate di caldo torrido provenienti dal nord-Africa alternate da altrettante ondate di caldo umido provenienti dalle regioni ad est del bacino del basso mediterraneo. In contrapposizione alle ondate di caldo africano, vi sono giorni in cui soffiano venti settentrionali di maestrale, a cui possono associarsi nuclei di bassa pressione transitori che possono dar luogo a fenomeni temporaleschi tipici della stagione estiva, bruschi cali di temperatura associati a mare molto mosso o agitato.
 
Il 24 luglio [[2007]] a Bari Palese si toccarono i 45,6&nbsp;°C, la più alta temperatura mai registrata presso la stazione meteorologica dell'aeroporto cittadino.<ref>{{Cita web|url= http://www.meteo-net.it/statistiche/estremi.aspx|titolo= Record meteo estremi|accesso= 25-9-2010}}</ref> La temperatura minima assoluta risale al 3 gennaio [[1993]], quando si registrarono -6,0&nbsp;°C<ref>{{Cita web|url= http://www.tutiempo.net/clima/Bari_Palese_Macchie/03-01-1993/162700.htm|titolo= Temperature di gennaio 1993|accesso= 25-9-2010}}</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = BARI Palese <br /> <small>
| tempmax01 = 12.1
| tempmax02 = 12.7
| tempmax03 = 14.7
| tempmax04 = 17.9
| tempmax05 = 22.2
| tempmax06 = 25.8
| tempmax07 = 28.4
| tempmax08 = 28.3
| tempmax09 = 25.4
| tempmax10 = 21.0
| tempmax11 = 16.8
| tempmax12 = 13.5
| tempmin01 = 4.9
| tempmin02 = 4.8
| tempmin03 = 6.3
| tempmin04 = 8.6
| tempmin05 = 12.9
| tempmin06 = 16.7
| tempmin07 = 19.3
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| tempmin09 = 16.3
| tempmin10 = 12.6
| tempmin11 = 8.6
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| tempassmax01 = 24.0
| annotempassmax01 = 1979
| tempassmax02 = 24.0
| annotempassmax02 = 1990
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| annotempassmax03 = 1977
| tempassmax04 = 32.6
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| annotempassmax05 = 1994
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| annotempassmax06 = 2007
| tempassmax07 = 45.6
| annotempassmax07 = 2007
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| annotempassmax08 = 1994
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| tempassmax10 = 35.2
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| annotempassmax11 = 2008
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| tempassmin01 = -5.9
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| annotempassmin12 = 1986
| pioggia01 = 53.7
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| giornipioggia01 = 7
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| umido12 = 77
}}
 
Federico apparteneva alla nobile famiglia [[Svevia|sveva]] degli [[Hohenstaufen]] e fu l'ultimo sovrano a [[Re di Sicilia|regnare in Sicilia]] ad appartenere a tale [[dinastia]]. Discendeva per parte di madre dai [[normanna|normanni]] di [[Altavilla]] (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del suddetto [[Regno di Sicilia]]. Conosciuto con gli appellativi ''[[stupor mundi]]'' ("[[meraviglia]] o stupore del mondo") o ''puer Apuliae'' ("fanciullo di [[Puglia]]")<ref name="De Stefano IV 1951">{{cita pubblicazione|autore=[[Antonino De Stefano (storico)|Antonino De Stefano]]|titolo=Fridericus, puer Apuliae|rivista=Archivio Storico Pugliese|anno=1951|volume=IV|numero=1 (Il convegno Federiciano di Foggia)|città=Bari|url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio%20Storico%20Pugliese/1951/fasc.%201%20articoli/Fridericus,%20Puer%20Apuliae.pdf|editore=Società di Storia Patria per la Puglia|accesso=20 dicembre 2010}}</ref>, Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, [[Federico Barbarossa]]. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]] citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace".[[File:Dominions of Friedrick II (Kingdom of Sicily, Holy Roman Empire, Kingdom of Jerusalem).png|thumb|Estensione dell'impero di Federico II di Svevia]]
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]<ref>{{Cita web|http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|accesso=25-3-2007|titolo= Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani}}</ref>: zona C, 1185 [[Grado giorno|GG]]
 
Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Ebbe infatti ben due scomuniche dal [[Papa Gregorio IX]], che arrivò a vedere in lui l'[[anticristo]].{{Senza fonte}} Federico fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in [[Regno di Sicilia|Sicilia]] e nell'[[Italia meridionale]] una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con un'amministrazione efficiente.<ref>{{cita libro |lingua = en |autore = Donald S. Detwiler |titolo = Germany: A Short History |edizione = 3 |città = |editore = Southern Illinois University Press |anno = 1999 |pagina = 43 |isbn = 0-8093-2231-5}}</ref>
== Storia ==
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Trafugamento e culto delle reliquie di san Nicola di Myra
|contenuto = [[File:Russian icon Instaplanet Saint Nicholas.JPG|thumb|upright=0.7|Un'icona di san Nicola]][[San Nicola di Bari|San Nicola]] veneratissimo tra [[Chiesa cattolica|cattolici]], [[Chiesa ortodossa|ortodossi]] e [[protestantesimo|protestanti]], è considerato il protettore delle ragazze e dei naviganti. La vicenda del trafugamento della salma è adombrata da sospetti circa l'attendibilità storica del fatto. La tradizione vuole che quando [[Myra]] cadde in mano [[Islam|musulmana]], Bari e [[Venezia]], città rivali, entrarono in competizione per il possesso delle reliquie. È noto che la spedizione barese formata da 62 marinai, battendo sul tempo i Veneziani, riuscì ad impadronirsi per prima delle spoglie del Santo, che il 9 maggio [[1087]], furono depositate in una Chiesa di [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] sotto la custodia dell'[[Elia (abate)|abate Elia]]. La leggenda narra altresì che le spoglie furono collocate nel luogo in cui si fermarono i buoi che trainavano il corpo del Santo. L'abate (poi vescovo di Bari) iniziò la costruzione di una nuova Chiesa. L'edificazione terminata entro poco, consentì la consacrazione che fu operata nel [[1089]] da [[papa Urbano II]]. Solo dopo fu edificata l'attuale basilica [[Arte romanica|romanica]]. Ancora oggi sono custodite, sotto l'altare della cripta, le ossa del Santo patrono della città. Proprio da queste ossa i monaci avrebbero estratto un liquido dalle potenzialità taumaturgiche, chiamato manna. A questa vicenda vanno ricondotte le qualità di taumaturgo attribuite a san Nicola.
}}
{{Vedi anche|Storia di Bari}}
[[File:Dono russo, statua San Nicola.JPG|thumb|upright=0.7|left|Statua di san Nicola]]
 
Federico II parlava sei lingue ([[Lingua latina|latino]], [[Lingua siciliana|siciliano]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua greca|greco]] e [[Lingua araba|arabo]])<ref>[[Giovanni Villani]], [[s:Nuova_Cronica/Libro_settimo|''Nuova cronica'', VII,1]].</ref> e giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della [[Scuola siciliana]]. La sua corte reale siciliana a [[Palermo]], dal [[1220]] circa sino alla sua morte, vide uno dei primi utilizzi letterari di una [[lingua romanza]] (dopo l'esperienza [[Lingua occitana|provenzale]]), il [[Lingua siciliana|siciliano]]. La poesia che veniva prodotta dalla ''[[Scuola siciliana]]'' ha avuto una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna [[lingua italiana]]. La scuola e la sua poesia furono salutate con entusiasmo da [[Dante Alighieri|Dante]] e dai suoi contemporanei, e anticiparono di almeno un secolo l'uso dell'[[Dialetto toscano|idioma toscano]] come lingua d'''élite'' letteraria d'Italia.<ref>{{cita libro |lingua = en |autore = |curatore = Gaetana Marrone |curatore2 = Paolo Puppa |curatore3 = Luca Somigli |titolo = Encyclopedia of Italian Literary Studies (A-J) |volume = 1 |città = |editore = Taylor & Francis |anno = 2007 |pagine = 780–82; anche 563; 571; 640; 832–36 |isbn = 1-57958-390-3}}</ref>
=== Età antica e medievale ===
Non sono chiare le origini di Bari, ma da quanto emerso dagli scavi nell'area della chiesa di San Pietro, nella città vecchia, sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'[[età del bronzo]], appartenente al popolo dei [[Peucezi]]. In epoca greca, la città assunse il nome di ''Barion''.
 
== Biografia ==
Entrata a far parte del dominio [[Roma antica|romano]], nel [[III secolo a.C.]] come ''[[Municipio (storia)|municipium]]'', ''Barium'' si sviluppò in seguito alla costruzione della [[via Traiana]].
=== La nascita ===
{{Hohenstaufen}}
[[File:Frederick is born in Jesi.JPG|miniatura|sinistra|upright=1.2|Nascita di Federico II a [[Jesi]], in una tenda, secondo una «fantasiosa tradizione»<ref name="Houben16">[[Hubert Houben]], ''Federico II. Imperatore, uomo, mito'', 2009, [[Il Mulino]], [[Bologna]], ISBN 978-88-15-13338-0 (p. 16)</ref> dovuta a [[Ricordano Malispini]].<ref>[[Ricordano Malispini]], in ''[[Cronica malispiniana|Istoria fiorentina]]'', [http://books.google.it/books?id=TG85AAAAcAAJ&pg=PA124#v=onepage&q&f=false LXXVI], colloca il parto in un padiglione nel mezzo di una piazza di Palermo. La tradizione del padiglione è anche in [[Giovanni Villani]], ''[[Nova Cronica]]'', [[:s:Nuova Cronica/Libro sesto#XVI|VI, 16]].</ref>]]
Federico nacque nel 1194 da [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] (a sua volta figlio di [[Federico Barbarossa]]) e da [[Costanza d'Altavilla]], figlia di [[Ruggero II di Sicilia]]<ref>L'essere nato come nipote in linea diretta di due grandi sovrani quali [[Federico Barbarossa]] e [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero il Normanno]] segnò sin dall'inizio il destino di Federico.</ref>, e zia di Guglielmo II, a [[Jesi]], nella [[Marca anconitana]], mentre l'imperatrice stava raggiungendo a [[Palermo]] il marito, [[Incoronazione|incoronato]] appena il giorno prima, giorno di [[Natale]], [[re di Sicilia]]. Data l'età avanzata, aveva 40 anni, nella popolazione vi era un diffuso scetticismo circa la gravidanza di Costanza, perciò fu allestito un baldacchino al centro della piazza di [[Jesi]], dove l'imperatrice partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita dell'erede al trono.<ref>«Quando la 'mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s'avea sospetto in [[Sicilia|Cicilia]] e per tutto il reame di [[Puglia]], che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v'andasse a vederla; e molte ve n'andarono e vidono, e però cessò il sospetto». [[Giovanni Villani]], ''[[Nova Cronica]]'', [[:s:Nuova Cronica/Libro sesto#XVI|VI, 16]]</ref>
 
Costanza, che prima del battesimo del figlio lo avrebbe chiamato inizialmente col nome matronimico di Costantino<ref>Secondo uno dei massimi studiosi ''federiciani'', il tedesco [[Norbert Kamp]] (cfr.: N. Kamp, Federico II di Svevia ecc., op. cit.) la notizia sarebbe dovuta a ''fonti posteriori'', da ritenere poco attendibili; in realtà, come testimoniato sin dal 1195, i genitori si erano orientati verso i nomi di ''Ruggero'' o ''Federico'', portati dai celebri nonni del bimbo: prevalse alla fine il nome di casa [[Hohenstaufen]], anche se poi, durante il battesimo, a quello di ''Federico'' venne cumulato anche il nome di ''Ruggero''.</ref>, portò il neonato a [[Foligno]], città dove Federico visse i suoi primissimi anni, affidato alla duchessa di [[Urslingen]], moglie del [[duca di Spoleto]] [[Corrado di Urslingen|Corrado]], uomo di fiducia dell'imperatore. Poi partì immediatamente alla volta della Sicilia per riprendere possesso del regno di famiglia, poco prima riconquistato dal marito. Qualche tempo più tardi, nella [[battesimo|cerimonia battesimale]], svoltasi nella [[Cattedrale di San Rufino]] in [[Assisi]], in presenza del padre Enrico, il nome del futuro sovrano venne meglio precisato e definito in quello, "''in auspicium cumulande probitatis''", di '''Federico Ruggero'''; "Federico" per indicarlo come futura guida dei principi germanici quale nipote di [[Federico Barbarossa]], "Ruggero" per sottolinearne la legittima pretesa alla corona del Regno di Sicilia quale nipote anche di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero il Normanno]]. Quella fu la seconda e ultima occasione in cui Enrico VI vide il figlio.
Dal [[IV secolo]] fu sede episcopale e dopo la caduta dell'impero romano fu contesa tra [[Longobardi]] e [[Impero bizantino|Bizantini]] (l'attuale struttura della "città vecchia" risale a quest'epoca, e si articola intorno alla corte del [[Catapano]]).
 
Federico nasceva già pretendente o erede di molte corone. Quella imperiale non era ereditaria ma elettiva, peraltro Federico era per nascita un valido candidato al titolo di [[Imperatore del Sacro Romano Impero]], che comprendeva le corone di Germania, d'Italia e di [[regno di Borgogna|Borgogna]]. Questi titoli assicuravano diritti e prestigio, ma non davano un potere effettivo, mancando in quegli stati una solida compagine istituzionale controllata dal sovrano: in pratica tali corone davano potere solo se si era forti, altrimenti sarebbe stato impossibile far valere l'autorità e i diritti ''del re'' sui feudatari e sui [[Comune medievale|Comuni italiani]]. Inoltre per via materna Federico aveva ereditato la corona di Sicilia, dove invece esisteva un apparato amministrativo ben strutturato a garantire che la volontà del sovrano venisse applicata, secondo la tradizione di un governo centralistico. L'unione dei regni di Germania e di Sicilia non veniva tuttavia vista di buon occhio né dai [[Normanni]], né tantomeno dal papa, che, con i territori che a vario titolo componevano lo [[Stato della Chiesa]], governava su una grossa porzione dell'Italia centro-meridionale, che peraltro si sarebbe trovata proprio ''in mezzo'' a questo nuovo grande regno, e ciò -in qualche modo- avrebbe fatto sentire il pontefice ''accerchiato''.
Successivamente fu in mano dei [[Berberi]] (dal [[847]] al [[871]] fu sede di un [[Emirato di Bari|emirato]]<ref>da ''L'emirato di Bari 847-871'' di Giosuè Musca</ref>) e quindi dei duchi longobardi di [[Benevento]]. Nell'[[875]] tornò ai Bizantini che la crearono capitale del ''[[Langobardia (thema)|thema di Langobardia]]'', comprendente l'[[Apulia]] e la [[Calabria]].
 
=== Infanzia ed educazione in Sicilia ===
Liberata, dopo sei mesi di assedio dei [[Saraceni]], dalla flotta [[Repubblica di Venezia|veneziana]], nel [[1002]] si ribellò sotto la guida di [[Melo di Bari]] (nobile barese) al governo fiscale del catapano bizantino, riuscendo nel [[1018]] ad ottenere la propria autonomia.
Il 28 settembre [[1197]] Enrico morì e Costanza affidò il figlio di tre anni a [[Pietro da Celano]], conte della [[Marsica]]. Costanza morì il 27 novembre 1198 cioè quando Federico aveva quattro anni, dopo averlo posto sotto la tutela del nuovo papa, [[Innocenzo III]], e aver costituito a favore del papa un appannaggio di 30.000 talenti d'oro per l'educazione di Federico.
 
[[Gualtiero di Palearia]], [[vescovo di Troia]] e [[cancelliere]] del regno, fu in quegli anni, a Palermo, il vero tutore di Federico. Il giovane sovrano risiedeva nel [[Palazzo dei Normanni]] e nel [[Castello di Maredolce]], il ''Castello della Favara'', seguito direttamente da Gentile di Manoppello, fratello di Gualtiero. Suo primo insegnante fu frate Guglielmo Francesco, che ne rispondeva al vescovo Rinaldo di Capua, il quale, a sua volta, informava costantemente il papa dei progressi scolastici, della crescita e della salute di Federico.
Ultimo possedimento bizantino in Italia, nel [[1068]], la città di [[Assedio di Bari|Bari fu assediata]] dai [[normanni]], che la strapparono ai bizantini nel [[1071]], e nel [[1087]] vi furono portate le spoglie di [[san Nicola di Bari|san Nicola di Myra]]. Tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIV secolo]] fu porto di partenza per le [[Crociata|Crociate]].
{{Hohenstaufen (Sicilia)}}
Nell'ottobre [[1199]], [[Marcovaldo di Annweiler]]<ref>[[Marcovaldo di Annweiler]] (in tedesco ''Markwald von Annweiler'') non apparteneva alla nobiltà ma alla casta dei funzionari del governo.</ref>, per volere di [[Filippo di Svevia]], zio paterno di Federico, s'impadronì della Sicilia per averne la reggenza e prese su di sé anche la custodia del giovane, sottraendola a Gualtiero di Palearia e, quindi, al tutoraggio di Innocenzo III, in aperto contrasto col Papa e col suo paladino in Sicilia, [[Gualtieri III di Brienne]]; ciononostante, Marcovaldo non privò Federico della tutela dei suoi maestri. Il Papa accusò Gualtiero di Palearia di tradimento quando suo fratello Gentile di Manoppello [[Consegna delle verghe|consegnò]] Federico, assieme alla città di Palermo, a Marcovaldo. Nel 1202 Gualtiero di Palearia guidò una spedizione, unitamente al conte [[Diopoldo di Acerra]], contro il pretendente al trono Gualtieri di Brienne, il quale, a sua volta, dopo la morte di Marcovaldo, consegnò Federico a [[Guglielmo di Capparone]], successore alla reggenza di Marcovaldo. Diopoldo liberò Federico da Capparone nel 1206 e lo riconsegnò alla custodia di Gualtiero di Palearia.
 
Guglielmo Francesco, Gentile di Manoppello e un [[imam]] musulmano, rimasto sconosciuto alla storia, furono i precettori di Federico sino al 1201, quando Guglielmo Francesco fu costretto ad abbandonare la Sicilia; tornò a essere il maestro di Federico dal 1206 al 1209, anno dell'emancipazione del giovane. Nel periodo tra il 1202 e il 1206, in cui fu sotto la custodia di Guglielmo, Federico II visse probabilmente nel [[Palazzo dei Normanni|Palazzo reale]]: è probabile che il giovane re abbia ricevuto nel palazzo dei suoi avi una buona educazione e un'istruzione adatta al suo rango. La tesi secondo la quale Federico II si sarebbe aggirato per i vicoli e i mercati di Palermo, che gli avrebbero offerto molteplici stimoli in una sorta di autoformazione, è invece frutto della fantasia di autori moderni<ref>Stürner, 1998, p. 109.</ref>; ugualmente non è attendibile la notizia del ''Breve Chronicon de rebus Siculis'', secondo la quale il giovane re avrebbe in questo periodo addirittura sofferto la fame, avrebbe vagato per le strade di Palermo ricevendo il sostentamento dai sudditi<ref>Stürner, 1998, p. 106.</ref><ref>«Che Federico II sotto la custodia di G. non si trovasse male risulta indirettamente dalla lettera che il pontefice gli indirizzò, esprimendo la propria gioia per il fatto che crescesse costantemente sia in età sia in sapienza e capacità. Il papa era ben informato sulla situazione a Palermo da Tommaso da Gaeta, giustiziere di corte altamente stimato dalla Curia pontificia, che nell'autunno del 1204 si trovava a Roma come inviato di Guglielmo. Nel settembre 1206 Innocenzo III scrisse di nuovo direttamente a Federico II mostrandosi molto contento del fatto che, avvicinandosi all'età della pubertà, crescesse così bene e ‒ come scriveva il papa ‒, per le sue virtù e la sua sapienza apparisse davanti a Dio e agli uomini molto più maturo di quanto la sua età anagrafica lasciasse presagire.» (''Federiciana'', 2005).</ref>.
Nel [[1098]] nella cripta della nuova basilica di san Nicola, si riunì il [[concilio di Bari II|concilio]] presieduto da [[papa Urbano II]], al quale intervennero oltre 180 vescovi riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti ai rapporti tra la [[Chiesa ortodossa]] e [[Chiesa cattolica|Chiesa Romana]] all'indomani del [[Grande Scisma]].
 
=== Al governo del regno di Sicilia ===
Distrutta da [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo il Malo]] nel [[1156]], tornò a rifiorire in epoca [[Hohenstaufen|sveva]], intorno al [[Castello Normanno-Svevo (Bari)|castello]] fatto erigere da [[Federico II di Svevia|Federico II]] su preesistenti fortificazioni normanne.
==== Il matrimonio con Costanza d'Aragona ====
Nell'agosto del [[1209]], su consiglio del pontefice, sposò la venticinquenne [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]], vedova del [[re d'Ungheria]] [[Emerico d'Ungheria (re)|Emerico]]: Federico aveva solo quattordici anni. Nel 1210 compì il sedicesimo anno di età divenendo dunque maggiorenne; si concluse la reggenza dei cancellieri del regno e uscì dalla tutela papale assumendo il potere del [[Regno di Sicilia]] nelle sue mani.
 
Costanza portava al futuro marito una dote di 500 cavalieri pesanti perfettamente armati, un dono inestimabile per Federico che in quel momento doveva vedersela con un regno preda delle rivolte saracene nell'entroterra siciliano e delle contese tra i grandi baroni e feudatari nei suoi domini sul continente. Questa preziosa milizia fu però, subito dopo le nozze, decimata da una epidemia che risparmiò gli sposi, ritiratisi nel frattempo in una residenza di campagna.<ref>Horst, 1981, p. 35-36.</ref>
Un lungo periodo di decadenza (dovuta soprattutto alla politica vessatoria dei governi dominatori) caratterizzò la città sotto le dominazioni di [[Alduino Filangieri di Candida]], Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dal 1284, e quelle [[Angioini|angioina]], [[Corona d'Aragona|aragonese]] e spagnola, interrotto dallo splendore sotto gli [[Sforza]], con le duchesse [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]] e [[Bona Sforza]].
Bari subì anche la dominazione veneziana, grazie alla quale si ebbe l'ampliamento del porto e un periodo molto florido, favorito anche dal commercio di prodotti dell'entroterra, molto richiesti sui mercati esteri.
 
Nel [[1211]] nacque il primo, e unico, figlio della coppia, [[Enrico VII di Germania|Enrico]], futuro [[re di Germania]].
=== Età moderna ===
Il 24 aprile del [[1813]], con [[Gioacchino Murat]], fu posta la prima pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo gioacchino"), caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli allora 18.000 abitanti ai 94.000 dell'inizio del [[XX secolo]]: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono sede edifici e istituzioni pubbliche ([[Teatro Piccinni]], la camera di commercio, l'[[Acquedotto pugliese]], il [[Teatro Petruzzelli]], l'[[Università degli Studi di Bari Aldo Moro|Università degli Studi]]) e la [[casa editrice]] [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]].
 
==== La situazione tedesca ====
[[File:Elogio russo a Bari.JPG|thumb|upright=0.7|left|Elogio russo]]
In Germania, nel frattempo, dopo la morte di Enrico VI nessuno era più riuscito a farsi incoronare imperatore. Due erano i rivali che puntavano al titolo imperiale vacante: il primo era appunto Filippo di Svevia, fratello minore di Enrico VI, che fu eletto re dai principi tedeschi nel [[1198]] e incoronato a Magonza; il secondo era [[Ottone IV di Brunswick]], figlio minore del [[duca di Baviera]] e Sassonia [[Enrico il Leone]], che fu eletto anch'egli re da alcuni principi tedeschi che si opponevano all'elezione dello [[Staufer]] e incoronato ad Aquisgrana.<ref>Stürner 1998, p. 79.</ref> Ottone poteva contare sull'appoggio del [[re d'Inghilterra]] [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni I]], che era suo zio, e di [[Innocenzo III]], che voleva evitare di vedere uno svevo imperatore per scongiurare una rivendicazione di quest'ultimo del [[regno di Sicilia]]; Filippo, a sua volta, poteva contare sull'appoggio del [[re di Francia]] [[Filippo II Augusto]]. La situazione si risolse solo nel [[1208]] quando Filippo di Svevia fu assassinato per motivi personali e Ottone ebbe campo libero. Egli fece numerose concessioni al papato, in particolare la corona doveva rinunciare all'ingerenza nelle elezioni dei prelati e accettare senza limiti il diritto d'appello del pontefice negli affari ecclesiastici; inoltre si sarebbe posto fine ad abusi quali l'appropriazione delle rendite delle diocesi vacanti.<ref>Abulafia 1990, p. 87.</ref> Il 4 ottobre del [[1209]], a Roma, Innocenzo III incoronò imperatore [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]. Nonostante le numerose promesse di Ottone IV, lo stesso imperatore, richiamandosi all'antiquum ius imperii, rivendicava il dominio sull'Italia intera; così egli sostò per circa un anno nell'[[Italia centrale]], cosa che preoccupò non poco Innocenzo III che proprio in quei territori stava cercando di estendere lo [[Stato della Chiesa]]. [[Riccardo di San Germano]] ci dice che:
 
{{Citazione|Il detto imperatore Ottone, attratto da Diopoldo e da Pietro conte di Celano, […] gettatosi dietro le spalle il giuramento che aveva fatto alla chiesa di Roma, entra nel regno dalla parte di Rieti e sotto la guida di coloro che vi avevano prestato il giuramento di fedeltà, vi giunge attraverso la Marsia e quindi attraverso il Comino; […] Il papa Innocenzo lo scomunicò e pose l'interdetto alla chiesa di Capua, perché aveva osato celebrare alla sua presenza e nell'ottava di S. Martino scomunica anche tutti i suoi fautori|[[Riccardo da San Germano]], ''Chronicon'', a.D. 1210, pp. 53-54}}
Durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] fu costruito il lungomare monumentale ed inaugurata la [[Fiera del Levante]], con la quale prese vita il disegno di "Bari porta d'oriente", consacrato negli anni recenti dal ruolo di "European gateway" assegnato dall'[[Unione europea]].
 
[[Salimbene de Adam]] aggiunge:
A metà del [[XX secolo]] la città si espanse ulteriormente, in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400.000 abitanti negli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]].
 
{{Citazione|Nell'anno del Signore 1209 l'imperatore Ottone fu ospitato sul Reno (è un torrente nel vescovado di Reggio) e fu pure ospitato a Salvaterra. E fu incoronato da papa Innocenzo III il giorno 11 di ottobre. […] Ma il suddetto Ottone, una volta incoronato, muove con molti sforzi contro il padre che lo aveva incoronato e la madre chiesa che lo aveva generato, e si armò rapidamente contro il piccolo re di Sicilia che non aveva altro aiuto eccetto la chiesa. Perciò l'anno seguente, cioè l'anno del Signore 1210, il venerabile padre Innocenzo potente in opere e in parole scomunicò il già detto imperatore Ottone. Ciò nonostante, costui mandò in Puglia un esercito cui era a capo il marchese Azzo d'Este. E poi passando per la Toscana, raccolto un grande esercito, prese alcune località con la forza, altre per resa; resistendogli soltanto Viterbo, Orvieto e poche altre. Infine avanzò e svernò a Capua.|[[Salimbene de Adam]], ''Chronicon'', a.D. 1209-1210, pp. 86-87.}}
La [[città]], fatta [[metropoli]], affronta i fenomeni del [[pendolarismo]] e della [[deurbanizzazione]], mentre crescono il terziario e l'area industriale. A causa della sua posizione Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'est. L'8 agosto [[1991]] sbarca nel porto la nave ''Vlora'', carica di oltre ventimila [[Albania|Albanesi]].
 
Dopo la scomunica papale e a causa dell'ostilità di [[Filippo II di Francia|Filippo Augusto di Francia]], che incoraggiò la resistenza in Germania, la nobiltà, che aveva inizialmente appoggiato Filippo di Svevia e ora vedeva Ottone IV combattere proprio contro un [[Hohenstaufen]], si ribellò all'imperatore, che fu costretto a tornare in Germania. I feudatari ribelli cercarono allora l'aiuto di Federico, proponendolo come candidato da contrapporre a Ottone IV.
Alle porte del [[2000]] la città vecchia viene ristrutturata e restituita a nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo rinnovamento infrastrutturale che coinvolge [[porto]], [[aeroporto]], [[interporto]] e [[ferrovia]].
 
=== SecondaLa guerracorona mondialeimperiale a 18 anni ===
==== Verso la Germania e la scalata al potere ====
[[File:XIX century print, Il porto di Bari.jpg|thumb|Immagine ottocentesca del porto di Bari.]]
Nel frattempo, in Sicilia, dove lo svevo era appena divenuto padre del suo primogenito [[Enrico VII di Germania|Enrico]], che neonato venne incoronato [[re di Sicilia]] come ''coreggente'', si organizzò subito una rapida spedizione Oltralpe. Partito a marzo del [[1212]] da Palermo, lasciando la moglie Costanza come reggente del regno, Federico giunse a Roma la domenica di Pasqua dove prestò giuramento vassallatico al papa. In questa occasione, lo svevo assicurò inoltre al pontefice la sua intenzione di non unire il regno del sud Italia al resto dell'Impero, cosa da sempre temuta dal potere pontificio. Durante il soggiorno di pochi giorni nell'Urbe il giovane re conobbe l'arcivescovo [[Berardo di Castagna]] che divenne, con il tempo, uno dei suoi più fidati consiglieri, rimanendogli vicino fino alla morte anche durante i periodi delle scomuniche abbattutesi su Federico, e zio di Manna da Castanea, donna con la quale Federico intrattenne una relazione fra il [[1224]] e il [[1225]], dalla quale nacque [[Riccardo di Teate|Riccardo]], futuro [[vicario imperiale]].
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] i porti di Bari, [[Brindisi]] e [[Taranto]] furono fra i più attivi e strategicamente importanti per le [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], che occuparono il meridione italiano in seguito allo [[Operazione Husky|sbarco in Sicilia]], anche per il cospicuo numero di mezzi e navi che i porti ospitarono per tutta la durata del conflitto. Le città portuali tuttavia furono teatro di disastri navali e consuetudinari scenari bellici che penalizzarono soprattutto la popolazione locale. Bari visse due pesanti catastrofi navali, tra le quali la seconda fra le più disastrose di tutta la guerra.
 
Lasciata Roma, Federico giunse per nave a [[Genova]] dove fu ben accolto, specialmente dalla potente famiglia [[Doria]]. Si apriva a quel punto il tratto più pericoloso del viaggio attraverso l'Italia settentrionale dove città che parteggiavano per Federico (come [[Pavia]] e [[Cremona]]) si mischiavano a quelle che sostenevano Ottone (come [[Milano]], [[Lodi]] e [[Piacenza]]). Singolare coincidenza è il fatto che, mentre lo svevo attraversava il Nord Italia, lo stesso territorio veniva percorso nel frattempo anche dalla famosa [[Crociata dei fanciulli]].
{{Vedi anche|Bombardamento di Bari}}
Il primo e più grave disastro ebbe luogo il 2 dicembre [[1943]], a pochi mesi dalla cacciata dei tedeschi da Bari e dalla battaglia in difesa del porto del 9 settembre. Il porto, in cui erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesantissimo bombardamento aereo della ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]''. Alle 19.25 una pioggia di ordigni, sganciati da ottantotto bombardieri bimotori tipo Ju 88 A4 appartenenti a tre stormi (KG 30, KG54 e KG77), investì le navi del porto che si concentravano compatte presso il nuovo molo foraneo. L'effetto fu amplificato dal forte assembramento di mezzi: le navi affondate furono 17, di cui 4 inglesi, 3 norvegesi, 3 italiane e 2 polacche. Tra le navi affondate vi era l'inglese ''John Harvey'' carica di bombe all'[[iprite]], un gas asfissiante già usato durante il primo conflitto mondiale e presente a Bari solo per essere utilizzato in caso di necessità bellica. Il numero di vittime non è mai stato accertato; il totale secondo fonti anglosassoni supererebbe i 680, ma a causa dei moltissimi civili dispersi la stima potrebbe superare il migliaio. Per la gravità delle conseguenze, il "[[bombardamento di Bari]]" è conosciuto come uno dei più tragici bombardamenti navali della seconda guerra mondiale, secondo per rilevanza solo all'attacco di [[Attacco di Pearl Harbor|Pearl Harbor]], in cui le navi affondate furono parimenti 17.
 
Federico, dopo essere stato accolto trionfalmente a [[Pavia]], nel suo itinerario, attraversando il territorio pavese, scortato prima dagli armati di [[Pavia]] e poi dai cremonesi<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pavia_%28Federiciana%29/|titolo=Pavia}}</ref>, al momento di passare nel territorio di [[Cremona]] scampò fortunosamente alla cattura da parte dei milanesi e piacentini guadando il fiume [[Lambro]].<ref name=":0">Horst, 1981, pp. 52-55.</ref> Passò quindi per [[Mantova]] e [[Verona]], risalendo poi la [[valle dell'Adige]] giunse a [[Trento]]. Poiché il signore di [[Merano]], che presidiava il [[Brennero]], simpatizzava per Ottone, Federico e il suo seguito furono costretti a passare per l'[[Engadina]] superiore giungendo alla città di [[Coira]], appartenente al [[Ducato di Svevia]] e prima città tedesca a rendergli omaggio.<ref name=":0" /> Il vescovo di Coira, Arnoldo, lo scortò fino a [[San Gallo]] dove 300 cavalieri si unirono al seguito dell'Hohenstaufen.<ref name=":0" />
Il secondo disastro colpì la città il 9 aprile [[1945]], ore 11.57, quando il piroscafo americano ''Charles Henderson'' esplose a causa di un incidente con il carico di materiale bellico. Le vittime accertate, fra gli abitanti della città vecchia e gli scaricatori del porto, furono 175 e si registrarono 142 dispersi. In totale 317 persone furono travolte e uccise dall'esplosione. Più di 600 rimasero ferite gravemente, migliaia in modo lieve. Un centinaio furono invece le vittime tra gli alleati. L'esplosione, che investì tutta la vecchia città, provocò pesanti danni alla cattedrale, alla basilica di San Nicola e alla Chiesa russa.
 
Ottone dal nord della Germania fece sapere che si stava approssimando al [[Lago di Costanza]], accompagnato da un esercito, accampandosi a [[Überlingen]] in attesa di un trasporto. Federico intanto era accampato fuori le mura della città di [[Costanza (Germania)|Costanza]] il cui vescovo dichiarava che avrebbe aperto solamente al legittimo imperatore. Il giovane svevo non poteva ancora permettersi uno scontro con Ottone, vista la disparità di risorse militari disponibili, quindi se non fosse riuscito a ripararsi in città avrebbe dovuto fuggire. La situazione si sbloccò grazie al vescovo di Coira e all'abate di San Gallo, che dichiararono il proprio sostegno allo svevo, oltre che a Berardo di Castagna, il quale in veste di legato papale lesse l'atto di scomunica e di destituzione di [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] firmato da papa [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]]. A settembre del [[1212]], Federico entrò quindi trionfalmente nell'importante città anticipando l'arrivo del suo avversario di poche ore.<ref name=":0" />
==== ''Il Congresso antifascista di Bari'' ====
Durante le operazioni belliche, in seguito all'[[armistizio di Cassibile]] stipulato l'8 settembre [[1943]], e precisamente nei giorni 28-29 gennaio [[1944]], si tenne a Bari (in quegli anni infatti la città era uno dei centri di maggiore attività politica nell'Italia occupata dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]), il congresso dei comitati provinciali di liberazione, che volle definire per i partiti antifascisti, escluso il [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] le linee direttive comuni della futura azione politica nazionale: abdicazione di [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]] e formazione di un governo che fosse espressione politica dei comitati di liberazione, dotato di pieni poteri al fine di intensificare lo sforzo bellico e di preparare la nuova [[Costituzione]].
La maggior parte di questi avvenimenti fu commentata e trasmessa da [[Radio Bari]] che dal settembre del [[1943]] era diventata la prima radio dell'Italia libera, anche se operava sotto il controllo degli Alleati.
 
Ottone provò allora ad assediare [[Haguenau]] ma fu scacciato dal signore di [[Lotaringia]] rifugiandosi nella fedele città di [[Colonia (Germania)|Colonia]].<ref name=":(">Horst, 1981, pp. 56-57.</ref>
[[File:Bari-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|Gonfalone del comune di Bari]]
 
Federico indisse una prima piccola dieta a [[Basilea]], dove si recò anche il vescovo di Strasburgo accompagnato da cinquecento cavalieri, a cui presero parte e gli resero omaggio molti esponenti dell'antica nobiltà sveva tra i quali i conti di [[Absburgo]] e [[Kiburgo]].<ref name=":("/>
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Bari}}
Lo stemma cittadino è uno scudo sannitico "partito d'argento e di rosso timbrato da una corona di città".<ref>{{Cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=4055|editore=Araldicacivica.it|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Stemma della città di Bari}}</ref>
 
A ottobre indisse a Haguenau, castello prediletto di [[Federico Barbarossa]]<ref>{{Treccani|hagenau_(Federiciana)|Hagenau|accesso=12 aprile 2017}}</ref>, la sua prima dieta da [[re di Germania]]. In questa occasione Federico si vide riconoscere la propria autorità di re e imperatore dal primo principe secolare tedesco, il duca di [[Ducato di Lorena|Lorena]] suo cugino, e da [[Ottocaro I di Boemia|Ottocaro]] re di [[Boemia]]<ref name=":("/> che fu ricompensato con alcuni feudi imperiali e una Bolla d'Oro che riconosceva lui e i suoi eredi come legittimi re di Boemia. Il re non era più soggetto alla nomina da parte dell'imperatore e gli era richiesto solo di partecipare alle diete che si tenevano vicino al confine boemo divenendo, sebbene subordinato al Sacro Romano impero, il principe elettore preminente e avrebbe fornito, a tutti i seguenti imperatori, una guardia di trecento cavalieri, quando essi avrebbero dovuto recarsi a Roma per l'incoronazione. Altro successo di Federico a Haguenau fu l'essersi guadagnato la fedeltà di [[Corrado III di Scharfenberg]], vescovo di [[Diocesi di Spira|Spira]] e Cancelliere dell'Impero sia con [[Filippo di Svevia]] sia sotto Ottone, che ricompensò nominandolo vescovo di [[Metz]].
Esso risalirebbe al tempo delle crociate: l'argento, che in araldica corrisponde al bianco, simboleggerebbe la purezza della fede, mentre il rosso rappresenterebbe il sangue versato in sua difesa<ref>{{Cita web|http://www.comuni-italiani.it/072/006/stemma.html|editore=Comuni-italiani.it|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Comuni Italiani.it}}</ref>.
 
A novembre dello stesso anno Federico stipulò quindi gli accordi col futuro re di Francia [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]] per combattere il rivale.
Lo scudo è accompagnato da un ramo di [[Olea europaea|ulivo]] (a sinistra) e uno di [[Quercus ilex|leccio]] (a destra) [[decussato|decussati]] sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro con i colori nazionali.
 
==== Le incoronazioni a [[Magonza]] e ad [[Aquisgrana]] ====
== Onorificenze ==
Finalmente il 9 dicembre [[1212]] Federico veniva incoronato imperatore nel [[duomo di Magonza]] dal vescovo [[Sigfrido III di Eppstein]], ma la sua effettiva sovranità doveva ancora essere sancita. Il 12 luglio [[1213]], con la cosiddetta ''[[Bolla d'oro (1213)|Bolla Aurea]]'' (o "promessa di Eger"), Federico promise di mantenere la separazione fra Impero e Regno di Sicilia (preteso dominio del Pontefice) come pattuito a Roma l'anno precedente e di rinunciare ai diritti germanici in Italia (promessa già fatta da Ottone IV e mai mantenuta). Si impegnò inoltre a intraprendere presto una crociata in [[Terrasanta]], nonostante non ci fosse stata un'esplicita richiesta in tal senso da parte del papa.
{{Onorificenze
|immagine= Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Città decorate al merito civile
|motivazione = Città di rilevante importanza strategica per il suo porto, durante l'ultimo conflitto mondiale, si rese protagonista di una tenace resistenza al nazifascismo, sopportando la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di ingente parte del suo patrimonio monumentale ed edilizio. Venti giovani cittadini vennero trucidati in via Nicolò dell'Arca mentre inneggiavano, all'indomani della caduta del fascismo, alla riconquistata libertà. Al culmine dei moti di riscatto, la popolazione tutta, animata da profonda fede negli ideali di democrazia e di giustizia, con eroico coraggio, unendosi ad un nucleo di militari, impedì, dopo ore di violenti scontri, che le truppe tedesche portassero a termine la prevista distruzione del porto. 1940 / 1945
|luogo = 12/04/2007<ref>http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=311612</ref>
}}
 
L'anno successivo, Federico emise una nuova ''[[Bolla d'oro (1214)|Bolla d'oro]]'' riguardante le cessioni territoriali al re [[Valdemaro II di Danimarca]].
== Monumenti e luoghi di interesse ==
{{Vedi anche|Monumenti e luoghi d'interesse di Bari}}
[[File:Bari Basilica San Nicola.jpg|thumb|Basilica di San Nicola, esterno]]
[[File:PalazzoMincuzzi.jpg|thumb|Palazzo Mincuzzi, fotografato da via Sparano]]
[[File:PalazzoFizzarotti.jpg|thumb|Palazzo Fizzarotti]]
[[File:Palazzo de Gemmis in Piazza Garibaldi.JPG|thumb|upright=0.7|Palazzo de Gemmis con la lapide intestata a [[Giuseppe Garibaldi]]]]
 
[[File:Cagli - Archivio Storico Comunale - Sigillo dell'imperatore Federico II -13 febbraio 1240 -.jpg|miniatura|sinistra| Sigillo in cera 85&nbsp;mm della pergamena 13 febbraio 1240. Intorno al campo la legenda recita: [FRIDERICUS D(e) I GR(ati) A IMPE]RATOR ROMANOR(um)[SE]MP(er) AUGUST[US]. Al centro del campo affiancano il trono i due termini: REX IH(e) R(usa) L(e) M. [[Cagli]], Archivio Storico Comunale.]]
La città è ricca possiede una storia articolata, che ha contribuito a donarle, nel corso dei secoli, un cospicuo patrimonio culturale, essenzialmente di tipo architettonico, si ricordano principalmente la grande Basilica o la Cattedrale di San Sabino, ma anche i due stadi, il più nuovo, il San Nicola, e l'altro, lo stadio "dei baresi", il "della Vittoria". Unitamente a questo sono presenti altre importanti architetture:
 
Federico II poté essere riconosciuto unico pretendente alla corona imperiale solo dopo il 27 luglio 1214 quando, nella [[battaglia di Bouvines]], [[Filippo II di Francia|Filippo Augusto]] [[re di Francia]], alleato di Federico, sbaragliò Ottone IV alleato degli [[Inghilterra|inglesi]]. In Germania resistevano al dominio di Federico soltanto [[Colonia (Germania)|Colonia]], la città più ricca e popolosa della Germania del tempo, i cui mercanti vantavano particolari diritti commerciali e di traffico con l'Inghilterra di [[Enrico II Plantageneto]] sin dal 1157, e [[Aquisgrana]], dove erano conservate le spoglie di [[Carlo Magno]]. Aquisgrana cadde nel 1215 e Federico vi ricevette una seconda e splendida incoronazione (25 luglio 1215) che completò quella di [[Magonza]].
=== Architetture religiose ===
L'11 novembre 1215 venne aperto da Innocenzo III il [[Concilio Lateranense IV|IV Concilio Lateranense]] (XII universale) cui anche Federico partecipò.
{{Vedi anche|Basilica di San Nicola di Bari|Cattedrale di San Sabino}}
*''[[Basilica di San Nicola]]'': uno dei simboli della città di Bari, sorge nel cuore della città vecchia, in una larga piazza, dove, prima della sua costruzione, vi era il palazzo del [[catapano]] bizantino (distrutto durante una ribellione popolare). L'edificio fu eretto tra il [[1087]] ed il [[1197]], allo scopo di custodire le reliquie di [[san Nicola di Bari|san Nicola]], trafugato da [[Myra]] da alcuni marinai nel 1087. La sua struttura è uno dei migliori esempi di architettura [[Romanico pugliese|romanica pugliese]].
 
==== L'incoronazione a Imperatore a Roma ====
*La ''[[cattedrale di San Sabino]]'' fu eretta nell'[[XI secolo]], dopo la distruzione della città (avvenuta nel [[1156]]) ad opera di [[Guglielmo I di Sicilia]]. Come la basilica, anche questa chiesa è uno dei migliori esempi di [[Romanico pugliese]]: ha una facciata semplice, e, come il resto del complesso, si caratterizza per la presenza di [[lesena|lesene]], [[Arco (architettura)|archi]], [[bifora|bifore]] e [[monofora|monofore]]. In alto presenta un maestoso [[rosone]] dalla cornice variegata. I tre portali che immettono nell'interno sono datati all'XI secolo, ma sono stati rimaneggiati nel [[XVIII secolo]].
Finché fu in vita il suo protettore Innocenzo III, Federico evitò di condurre una politica personale troppo pronunziata. Morto Innocenzo III e salito al soglio [[Papa Onorio III|Onorio III]] (18 luglio 1216), papa di carattere molto diverso rispetto al suo predecessore, Federico fu incalzato dal nuovo pontefice a dare corso alla promessa di indire la crociata. Tergiversò a lungo e nel 1220 fece nominare dalla ''Dieta di Francoforte'', tenutasi nel medesimo anno, il figlio [[Enrico VII di Germania|Enrico]] "re di Germania". Onorio III ritenne allora che l'unico modo per impegnare Federico fosse quello di nominarlo imperatore, cosicché il 22 novembre 1220 lo [[Hohenstaufen|svevo]] fu incoronato imperatore in [[San Pietro in Vaticano|San Pietro]] a [[Roma]]<ref>che, all'epoca aveva circa {{formatnum:30000}} abitanti - come Genova e Verona - mentre la città più popolosa d'Italia era Milano con circa {{formatnum:100000}} abitanti. Fonte: {{cita libro |titolo=Federico II |autore=Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri |editore=Laterza |anno=2004 |pagina=52}}</ref> dallo stesso papa Onorio III.
 
{{Approfondimento
=== Architetture civili ===
|allineamento = destra
{{Vedi anche|Bari Vecchia}}
|larghezza = 350px
|titolo = ''Confoederatio cum principibus ecclesiasticis''
|contenuto =
[[File:Confoederatio cum principibus ecclesiasticis.jpg|250px|centro]]
Il ''Patto con i principi della chiesa'', o ''Confoederatio cum principibus ecclesiasticis'', del 26 aprile [[1220]] consiste in una serie di concessioni ad alcuni [[Principe vescovo|principi vescovi]] tedeschi da parte di Federico II, in cambio della loro collaborazione all'elezione del figlio Enrico come re di Germania. È una delle più importanti fonti legislative del [[Sacro Romano Impero]] nel territorio tedesco.
Con questo patto Federico II rinunciava a un certo numero di privilegi reali in favore dei principi vescovi. Fu un vero stravolgimento nell'equilibrio del potere, un nuovo disegno che doveva portare a maggiori vantaggi nel controllo di un vasto territorio qual è la Germania.<br />
Fra i tanti diritti ottenuti, i vescovi assunsero quello di battere [[moneta]], elevare o abbassare le [[Tassa|tasse]] e costruire [[fortificazione|fortificazioni]]; inoltre ottennero anche la possibilità di istituire [[Tribunale|tribunali]] nei territori di loro giurisdizione e di ricevere l'appoggio del re o dell'imperatore nel far rispettare i giudizi da loro emanati. La condanna di un tribunale ecclesiastico equivaleva automaticamente a una condanna da parte del tribunale reale o imperiale (e alla pena conseguente). Inoltre, l'emanazione di una [[scomunica]] si traduceva automaticamente in una sentenza da parte del tribunale del re o dell'imperatore, che sanciva per lo scomunicato lo status di reo. Il legame, quindi, fra il tribunale di Stato e quello locale del Principe Vescovo si saldò indissolubilmente.<br />
Il "Patto con i principi della chiesa" si ricollega direttamente al più tardo ''Statutum in favorem principum'' che sancì simili diritti per i principi laici. Il potere dei signori si accresceva, ma aumentava anche la capacità di controllo sul territorio dell'impero e sulle città. In questo modo, Federico II sacrificò l'accentramento del potere per assicurarsi una maggiore tranquillità nella parte centrale dell'Impero stesso, in modo da poter rivolgere la sua attenzione al fronte meridionale e mediterraneo.}}
 
Federico non diede peraltro alcun segnale di voler abdicare al Regno di Sicilia, pur mantenendo la ferma intenzione di tenere separate le due corone. Aveva anzi deciso di lasciare il Regno di Germania al figlio, conservando tuttavia, quale imperatore, la suprema autorità di controllo. Essendo stato educato in Sicilia è probabile che si sentisse più siciliano che tedesco, ma, soprattutto, egli conosceva bene le potenzialità del suo regno<ref>{{cita libro |cognome= Volpe |nome= Gioacchino |wkautore= Gioacchino Volpe |titolo= Il Medio Evo |anno= 1999 |editore= Laterza |città= Bari |volume= Collana ''Biblioteca storica Laterza'' |p= 250 |isbn= 88-420-5738-X }}</ref>, con una fiorente agricoltura, città grandi e buoni porti, oltre alla straordinaria posizione strategica al centro del Mediterraneo.
=== Palazzo dell'Acquedotto Pugliese ===
Nel 1924 l'Ente Acquedotto Pugliese si dotò di una sede centrale, affidando a Cesare Vitantonio Brunetti un edificio in Via Cognetti, a poca distanza dal mare. L'imponente candida facciata bugnata che corre attorno ai quattro lati dell'edificio dona l'aspetto inespugnabile di una fortezza. Tuttavia, varcato l'accesso, si possono ammirare gli splendidi interni scaturiti in ogni minimo particolare dalla fantasia liberty di [[Duilio Cambellotti]]: il tema dominante è quello dell'acqua, che viene proposto nei grandi affreschi della Sala del Consiglio, nei pavimenti, negli intarsi in legno e madreperla degli oltre 140 mobili originari.
 
Alla fine degli anni dieci del Duecento risale inoltre probabilmente l'incontro, nel castello di Haguenau, di [[Adelaide di Urslingen]], che divenne la sua prima amante e madre dei suoi due figli [[Enzo di Sardegna|Enzo]], uno dei figli prediletti di Federico insieme con [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], e [[Caterina da Marano|Caterina]].
=== Palazzo Mincuzzi ===
Nel cuore del quartiere Murat, all'angolo tra la pulsante via Sparano e via Putignani, Aldo Forcignanò elaborò nel 1923 un progetto con soluzione d'angolo per l'edificio, che mantiene tuttora chiare destinazioni commerciali. La facciata è un coacervo di colonne, lesene bugnate, capitelli ionici e mascheroni tra i quali si sviluppano le molte finestre. Gli interni, ricchi di decorazioni Liberty, sono dominati da un monumentale scalone e illuminati dalla cupola vetrata che sovrasta l'edificio.
 
=== PalazzoL'attività Fizzarottinel regno di Sicilia ===
{{vedi anche|Regno di Sicilia#Il periodo svevo}}
Edificato su Corso Vittorio Emanuele II e radicalmente ampliato negli anni 1905-1907 da Ettore Bernich e Augusto Corradini, si presenta come un imponente edificio in stile eclettico. Molti degli stilemi del romanico pugliese vengono fusi con diverse tradizioni architettoniche. La facciata, composta da tre piani in stile veneziano sui quali si apre un leggero loggione colonnato, è un omaggio alla liberazione della città occupata dai Saraceni compiuta dalla Serenissima nel 1022. Gli interni, accessibili mediante un suggestivo androne marmoreo, ospitano diverse decorazioni che richiamano l'epoca federiciana, allegorie delle attività economiche della Puglia e simboli esoterici. L'edificio oggi è adibito ad uso residenziale, ma ospita anche un centro polifunzionale con sale per esposizioni.
[[File:Augustale.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.4|''[[Augustale]]'' di Federico II, [[1231]] circa. ''Museo di [[Foggia]]'']]
Tornato nel 1220 in Sicilia, che aveva lasciato otto anni prima, Federico poté dedicarsi a consolidare le istituzioni nel Regno, indicendo due grandi assise a [[Capua]] e a [[Messina]] ([[1220]]-[[1221]]). In quelle occasioni stabilì, rivendicando quanto accaduto in passato, che ogni diritto regio confiscato precedentemente a vario titolo dai feudatari venisse immediatamente reintegrato al sovrano. Introdusse inoltre il [[diritto romano]], nell'accezione giustinianea rielaborata dall'[[Università di Bologna]] su impulso di suo nonno il Barbarossa.
 
A [[Napoli]] fondò l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università]] nel [[1224]], dalla quale sarebbe uscito il ceto di funzionari in grado di servirlo, senza che i sudditi a lui fedeli dovessero recarsi fino a [[Bologna]] per studiare. Favorì anche l'antica e gloriosa [[scuola medica salernitana]].<ref>Cardini-Montesano, ''Storia Medievale'', 2006, p. 285.</ref>
=== Palazzo de Gemmis ===
Elegante palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo di [[Giuseppe Garibaldi]], accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriota [[Nicola de Gemmis]], primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing. [[Gennaro de Gemmis]], fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.<ref>[http://193.43.104.103/Prov/FE00016.asp Polo Bibliotecario Terra di Bari<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il Palazzo fu requisito per usi militari durante la Seconda Guerra Mondiale.
 
Il tentativo di Federico di accentrare l'amministrazione del Regno e ridurre il potere dei feudatari locali (soprattutto ordinando la distruzione delle fortificazioni che potessero rappresentare un potenziale pericolo per il potere centrale) incontrò molte resistenze nella parte continentale del regno, tra queste principalmente quella del conte di [[Bojano]], [[Tommaso da Celano (conte)|Tommaso da Celano]], la cui contea, unita con i possedimenti originali in [[Marsica]], rappresentava il feudo di maggiore estensione del regno.
=== Architetture militari ===
Il conte Tommaso si rifiutò di smantellare i castelli come ordinato dallo svevo e organizzò la resistenza presso le fortificazioni di [[Ovindoli]] e [[Celano]] in Marsica, Civita di [[Bojano]] e [[Roccamandolfi]] in [[Molise]], dove affrontò a partire dal [[1220]] la forza d'urto dell'esercito imperiale. Le prime tre città caddero nel giro del primo anno di guerra, mentre il castello di Roccamandolfi, dove il conte da Celano aveva lasciato alla guida della resistenza la moglie Giuditta, si arrese all'assedio nel [[1223]] dopo essere stato danneggiato ma non preso. Il castello del capoluogo della contea, [[Bojano]], venne demanializzato e ricostruito; [[Ovindoli]] e [[Celano]] furono distrutte, [[Roccamandolfi]] dovette essere ricostruita più a valle lasciando il castello alla rovina; Tommaso da Celano, non avendo in seguito rispettato i termini della resa, fu espropriato della contea che cessò di essere la spina nel fianco nei possedimenti normanni di Federico.
{{Vedi anche|Castello Normanno-Svevo di Bari}}
*Il ''[[castello Normanno-Svevo (Bari)|castello Normanno-Svevo]]'' è una fortezza costruita nel [[1131]] da [[Ruggero II di Sicilia]]. Nel [[1156]] [[Guglielmo I di Sicilia]], lo distrusse quasi interamente e, subito dopo, Guido il Vasto, su commissione di [[Federico II di Svevia]], si occupò della sua ricostruzione. Dopo gli interventi di Federico II, durante il [[XVI secolo]], furono effettuati vari interventi per adeguarlo alle esigenze difensive dell'epoca. Il complesso è caratterizzato dalle torri quadrate che lo sovrastano e da un [[fossato (architettura)|fossato]] largo e profondo.
*Il ''Fortino di Sant'Antonio Abate'' fu eretto per scopi difensivi. La data di costruzione non è accertata; tuttavia talune fonti citano il forte a partire dal XIV secolo. Distrutto dai baresi nel 1463, fu ricostruito nel XVI secolo per volere di Isabella d'Aragona.
*La lunga muraglia che circonda tutta la città vecchia, costruita nel XII secolo, e che un tempo offriva uno spettacolo alquanto suggestivo, presentandosi a strapiombo sul mare.
 
==== I saraceni del regno ====
Inoltre lungo tutto il litorale barese (e pugliese più in generale) sono presenti le caratteristiche torri di avvistamento erette in epoca medievale per segnalare l'arrivo dei pirati saraceni, una delle quali da tuttora il nome al quartiere di "Torre a Mare" nella zona meridionale della città.
Dopo la morte di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] nel 1197 e quella di sua moglie [[Costanza d'Altavilla|Costanza]] l'anno successivo in Sicilia si verificarono tumulti politici. Priva della protezione reale e con Federico II ancora fanciullo sotto la custodia del papa, la Sicilia era al tempo diventata un campo di battaglia per le forze rivali tedesche e papali. I ribelli musulmani dell'isola si schierarono con i signori della guerra tedeschi, come [[Marcovaldo di Annweiler]]. In risposta, [[Innocenzo III]] proclamò una crociata contro Marcovaldo, sostenendo che aveva stretto una diabolica alleanza con i [[Saraceni]] di Sicilia. Nondimeno, nel 1206 lo stesso papa tentò di convincere i leader musulmani a rimanere leali.<ref>{{Cita|Dalli|pp. 160-161}}</ref> A quell'epoca, stava assumendo proporzioni critiche la ribellione dei musulmani, che controllavano [[Iaitas|Jato]], [[Entella (città antica)|Entella]], [[Platani]], [[Celso]], [[Calatrasi]], [[Corleone]] (presa nel [[1208]]), [[Guastanella]] e [[Cinisi]]. In altre parole, la rivolta musulmana si era estesa a un intero tratto della Sicilia occidentale. I ribelli erano guidati da [[Muhammad ibn 'Abbad|Muḥammad b. ʿAbbād]]; che si proclamò "comandante dei credenti", coniò sue monete e tentò di ottenere aiuto da altre parti del mondo musulmano.<ref name="Dalli161">{{Cita|Dalli|p. 161}}</ref><ref>{{cita libro|nome=Pierre|cognome=Aubé|wkautore=Pierre Aubé|titolo=Roger II de Sicile: un normand en Méditerranée|url=http://books.google.it/books?id=A4hoAAAAMAAJ&q=ISBN+2228894141&dq=ISBN+2228894141&pgis=1|data=|anno=2001|editore=Payot|città=|lingua=fr|isbn=978-2-228-89414-2}}</ref>
* Il Sacrario Militare dei caduti d'oltremare, inaugurato il 10 dicembre del 1967.
{{Vedi anche|Sacrario dei caduti d'oltremare di Bari}}
 
Nel [[1221]] Federico II, non più bambino, rispose con una serie di campagne contro i ribelli musulmani e le forze degli [[Hohenstaufen]] sradicarono i difensori da Jato, Entella e dalle altre fortezze. Piuttosto che sterminarli, nel 1223, Federico II e i cristiani cominciarono le prime deportazioni.<ref>{{cita libro|nome=Lowe|cognome=Alfonso|illustratore=Alfonso Lowe|titolo=The barrier and the bridge: historic Sicily|url=http://books.google.it/books?id=LT-BAAAAIAAJ&dq=The+Barrier+and+the+bridge&source=gbs_book_other_versions_r&cad=0_2&pgis=1|data=|anno=1972|editore=Norton|città=|lingua=en|p=92}}</ref> Il sovrano si convinse a reinsediarli nell'Italia continentale portando così alla nascita del particolarissimo [[insediamento musulmano di Lucera]] i cui abitanti musulmani si rivelarono con il tempo fedelissimi al sovrano.<ref>Tonino Del Duca: "Origine, vita e distruzione della colonia saracena di Lucera"[http://www.meridiano16.com/relazioni%20e%20appunti/appunti/Storia%20Locale/SaraceniAlucera.pdf]</ref> Un anno più tardi, furono inviate spedizioni per porre sotto il controllo reale [[Malta]] e [[Gerba]] ed evitare che le loro popolazioni musulmane aiutassero i ribelli.<ref name="Dalli161" /> Paradossalmente, in quest'epoca gli arcieri saraceni erano una componente comune di questi eserciti "cristiani" e la presenza di contingenti musulmani nell'esercito imperiale rimase una realtà anche sotto [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]] e [[Corradino di Svevia|Corradino]].<ref>[http://www.royalist.info/execute/biog?person=3527 Frederick II: A Medieval Emperor]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.deremilitari.org/resources/articles/saracen_archers.htm|titolo=Saracen Archers in Southern Italy|cognome=Amatuccio|nome=Giovanni|sito=De Re Militari|lingua=en|accesso=23 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071128110352/http://www.deremilitari.org/resources/articles/saracen_archers.htm|dataarchivio=28 novembre 2007|urlmorto=sì|anno=2001|mese=giugno}}</ref>
=== Parchi, spiagge e giardini ===
Il più grande parco pubblico barese è il Parco 2 giugno, nel quartiere Carrassi; vi è la Pineta di San Francesco, polmone verde situato tra i quartieri Marconi - San Girolamo; una pineta sita in Piazza Romita al San Paolo; giardini pubblici di Piazza Garibaldi e Piazza Umberto I entrambi nel centro città, e il grande parco costruito sul lungomare nella zona detta "[[Punta Perotti]]" nel luogo precedentemente occupato dall'omonimo "ecomostro", nonché aree verdi e piccoli giardini pubblici in molti quartieri. Tra le spiagge libere spiccano le strutture di ''Pane e Pomodoro'' e ''Torre Quetta'', tratti di Lungomare nord nei quartieri Santo Spirito e Palese, mentre nel litorale sud nei quartieri San Giorgio e Torre a Mare.
 
==== SocietàLe Assise ====
[[File:Castello di melfi1.JPG|sinistra|miniatura|Il [[Castello di Melfi]] dove Federico II promulgò le [[Costituzioni di Melfi|costituzioni]]]]
=== Evoluzione demografica ===
{{vedi anche|Parlamento siciliano}}
Come le altre [[area metropolitana|aree metropolitane]] italiane, anche Bari a partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]] è stata interessata da una progressiva deurbanizzazione a vantaggio dei comuni dell'hinterland. Negli ultimi 5 anni è stato osservato un incremento della popolazione residente, anche grazie al flusso migratorio, che vede Bari come porta d'ingresso per l'[[Europa]], ma anche località d'insediamento.
Federico proseguì nell'usanza normanna di convocare delle assemblee itineranti di nobili e feudatari, denominate ''Assisae'' o ''[[Curiae generales]]'', le più importante delle quali era stata nel 1140 l'[[assise di Ariano]]. Nel 1220 la prima si svolse a [[Capua]], dove incominciò a riordinare la normativa del ''Regnum''. Nell'[[assise di Messina]] dell'anno successivo, emanò il primo corpo di norme a difesa della morale, dell'ordine e dei "buoni costumi".
 
=== La crociata e la scomunica da parte di Gregorio IX ===
{{Demografia/Bari}}
{{vedi anche|Papa Gregorio IX}}
 
Negli anni in cui Federico si dedicò a riordinare il Regno di Sicilia, eluse le continue richieste del [[papa Onorio III]] di intraprendere la crociata promessa. Per dilazionare ulteriormente il suo impegno, Federico stipulò col papa un trattato ([[Dieta di San Germano]], nel luglio [[1225]]), con il quale si impegnava a organizzare la crociata entro l'estate del [[1227]], pena la [[scomunica]]. In realtà il vero obiettivo di Federico era l'unione fra Regno di Sicilia e Impero, nonché l'estensione del potere imperiale all'Italia. In questo disegno rientrò il suo tentativo di recuperare all'impero la [[marca di Ancona]] e il [[ducato di Spoleto]], rientranti nella sovranità papale. Inoltre in Sicilia procedette all'occupazione di cinque vescovadi con sede vacante, alla confisca dei beni ecclesiali e alla cacciata dei legati pontifici che si erano colà recati per la nomina dei vescovi, pretendendo di provvedere direttamente alle nomine. Il papa era molto adirato con Federico sia perché non aveva adempiuto ai patti di tenere separati Impero e Regno di Sicilia, sia perché non rispettava la libertà del clero nei suoi territori intromettendosi sistematicamente nell'elezione dei vescovi, sia, infine, perché non si decideva a partire per la crociata<ref>Cardini-Montesano, ''Storia Medievale'', 2006, p. 286.</ref>: durante la fallimentare crociata del [[1217]]-[[1221]] (la [[Quinta crociata|quinta]]) Federico si era ben guardato dal prestare assistenza ai crociati, avendo più a cuore la pace con il [[Sultano]] [[Ayyubidi|ayyubide]] d'Egitto [[al-Malik al-Kamil]], i cui territori erano molto vicini alla Sicilia e con il quale manteneva buoni rapporti, con frequenti contatti diplomatici.
=== Etnie e minoranze straniere ===
{{citazione necessaria|Al 1 settembre 2012 risiedono a Bari oltre 10.000 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono:}}
* [[Albania]]: 1.487
* [[Romania]]: 959
* [[Mauritius]]: 955
* [[Germania]]: 806
* [[Georgia]]: 626
* [[Cina]]: 559
* [[Bangladesh]]: 462
* [[Filippine]]: 412
* [[Gambia]]: 408
* [[Grecia]]: 400
 
==== LingueI preparativi, la malattia e dialettila scomunica ====
In preparazione della spedizione nel marzo [[1223]] l'imperatore, che nel [[1222]] era rimasto vedovo della prima moglie [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza]], incontrò a [[Ferentino]] il papa con il quale sottoscrisse un trattato che stabiliva il suo matrimonio con la giovanissima [[Jolanda di Brienne]], figlia di [[Giovanni di Brienne]] e [[Maria di Monferrato]] e titolare della corona di Gerusalemme. Secondo questo accordo Jolanda gli avrebbe appunto portato in dote il titolo di [[regina di Gerusalemme]], un titolo meramente onorifico ma molto prestigioso per Federico, che il papa intendeva in tal modo vincolare all'impegno della [[Crociata]].
{{vedi anche|Dialetto barese}}
{{Citazione|Put'èsse nu baròne<br />oppure nu marchèse,<br />ma pe mè non si pròpe nudde,<br />ce tu non si Barèse<br />(traduzione italiana)<br />Che tu sia un barone<br />oppure un marchese,<br />per me non vali nulla,<br />se tu non sei Barese|[[Alfredo Giovine]], scrittore barese}}
 
Nell'agosto [[1225]] Federico inviò a Gerusalemme venti galee per accompagnare in Italia la tredicenne Jolanda col padre<ref>La spedizione, guidata da Enrico conte di Malta, comprendeva Lando di Anagni, vescovo di Reggio Calabria, Giacomo vescovo di Patti e Richiero vescovo di Melfi (Riccardo di San Germano, ''Cronaca''). Ad Acri, Giacomo di Patti sposò Isabella e Federico per procura.</ref>. Le galee attraccarono al [[porto di Brindisi]] in ottobre e già il 9 novembre 1225 nella [[cattedrale di Brindisi|cattedrale]] il vescovo brindisino unì in matrimonio Federico e Jolanda.<ref>Prawer, p. 549</ref> Le cronache del tempo indugiano sulla descrizione degli esotici festeggiamenti, avvenuti nel [[Castello di Oria]]<ref>[http://www.castellodioria.it/la-storia/content/4/1/il-castello.htm Castello di Oria | La Storia | Il castello<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141022072506/http://www.castellodioria.it/la-storia/content/4/1/il-castello.htm |data=22 ottobre 2014 }}</ref>, che seguirono alla cerimonia, nello specifico sul particolare che, la prima notte di nozze, l'imperatore avrebbe trascurato la giovanissima e impreparata sposa per sollazzarsi con un harem di bellezze orientali e sulla sdegnata reazione del suocero Giovanni di Brienne, da un lato offeso dal comportamento del genero e dall'altro esautorato prima del previsto dell'autorità regia.
Il dialetto barese è un idioma che si è costruito e modificato a seguito delle innumerevoli occupazioni di popolazioni straniere che per secoli la città ha vissuto e che hanno donato alla parlata barese peculiarità diverse ed un'inflessione incomprensibile per molti italiani.
 
L'unione con Federico II era soprattutto un accordo diplomatico, anche perché nello stesso anno, forse proprio al suo matrimonio con Jolanda, Federico aveva conosciuto [[Bianca Lancia]], suo grande amore, che divenne sua amante prima e sua moglie dopo. Federico, quindi, contraendo il matrimonio con Jolanda, divenne subito reggente di Gerusalemme; alla morte di costei, conservò la reggenza per la minorità del figlio [[Corrado IV di Svevia|Corrado]] (1228); poi si autoproclamò re ([[1229]]) contro la volontà del papa. Jolanda morì appena sedicenne, dieci giorni dopo aver dato alla luce Corrado<ref>''(Elisabeth) mater autem sua X die postquam peperit eum (Conradum), apud eandem civitatem (Andriam) migravit ad Dominum'' (''Breve chronicon de rebus siculi'', ed. W. Stuerner, Hannover 2004, p. 80.</ref>.
Dal punto di vista filologico, il dialetto barese ha avuto origine dalla comune lingua madre, il [[Lingua latina|latino]], prima del [[Lingua siciliana|siciliano]] e poi del [[Lingua napoletana|napoletano]]; conseguentemente a tale evoluzione si è creato, sotto vari influssi, il tipico idioma barese.
 
Nel frattempo, a causa delle mire di controllo sull'Italia da parte di Federico, era risorta nel nord Italia la [[Lega Lombarda]]: nell'aprile [[1226]] Federico convocò la [[Dieta di Cremona]] con il pretesto di preparare la crociata ed estirpare le dilaganti eresie, ma questa non poté avere luogo per l'opposizione della Lega Lombarda, che impedì l'accesso ai delegati, mentre Federico non aveva al nord forze sufficienti per contrastare i Comuni ribelli.
Il barese viene parlato grosso modo in tutta la [[provincia di Bari]] e in quella di [[Provincia di Barletta-Andria-Trani|Barletta-Andria-Trani]], ove sono presenti alcune varianti come il barlettano e l'andriese. Ci sono zone di influenza anche più a nord, nella [[provincia di Foggia]], in cui tuttavia è parlato il [[dialetto foggiano]]. A ovest la parlata del capoluogo pugliese si diffonde nella [[provincia di Matera]], il cui dialetto non presenta evidentissime differenze con quello barese, mentre a sud il suo influsso raggiunge anche le parti più settentrionali della [[provincia di Brindisi]].
 
Il 9 settembre [[1227]], pressato dal successore di Onorio, [[papa Gregorio IX]], molto più determinato contro l'imperatore e sotto la minaccia di scomunica, Federico tentò di onorare la promessa fatta al predecessore partendo per la [[sesta crociata]] dal porto di [[Brindisi]], ma una [[Peste|pestilenza]] scoppiata durante il viaggio in mare che falcidiò i crociati lo costrinse a rientrare a [[Otranto]]: lui stesso si ammalò e dovette ritirarsi a [[Pozzuoli]] per rimettersi in sesto. Gregorio IX interpretò questo comportamento come un pretesto e, conformemente al [[Dieta di San Germano|trattato di San Germano]] del 1225, lo scomunicò il 29 dello stesso mese nella [[Concattedrale di Bitonto|cattedrale di Bitonto]]. A nulla valse una lettera di giustificazioni inviata al papa da Federico nel novembre e la scomunica fu confermata il 23 marzo [[1228]]. Era evidente l'atteggiamento ostile del papa.
=== Religione ===
[[File:Al-Kamil Muhammad al-Malik and Frederick II Holy Roman Emperor.jpg|sinistra|miniatura|Federico incontra il sultano [[Ayyubidi|ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil]], codice miniato]]
[[File:Bari Policlinico.jpg|thumb|Il ''Policlinico'']]
La religione più diffusa è il [[chiesa cattolica|cattolicesimo]]. Il santo patrono della città è [[san Nicola di Bari|san Nicola]], le cui reliquie sono ospitate nella basilica a lui dedicata. Per questa ragione, la città, da sempre capolinea e punto d'incontro di oriente e occidente, è divenuta uno dei principali punti di riferimento della cristianità, nonché luogo d'incontro fra cattolici e ortodossi, oltre ad essere una delle principali mete di pellegrinaggio dei fedeli delle tre principali religioni monoteistiche.
 
==== La crociata e la corona di Gerusalemme ====
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A questo punto, nella primavera 1228, Federico decise di partire per la Terrasanta, pur sapendo che durante la sua assenza il Papa avrebbe cercato di riunire tutti i suoi oppositori in Germania e in Sicilia, minacciando la Lombardia e il suo Regno Meridionale. Come riferito dal cronista Riccardo di San Germano, Federico celebrò a [[Barletta]] la Pasqua 1228 ''"in omni gaudio et exultatione"'' e ai primi di maggio del 1228, convocata sempre a [[Barletta]] un'assemblea pubblica, comunicò di persona le sue decisioni: nominò [[Rainaldo di Urslingen]], già [[Duca di Spoleto]], suo sostituto in Italia durante l'assenza; in caso di sua morte, nominò erede suo figlio [[Enrico VII di Germania|Enrico]] [[re dei Romani]] e in seconda istanza il piccolo [[Corrado IV|Corrado]], nato pochi giorni prima ad [[Andria]] il 25 aprile da [[Jolanda di Brienne]], che nel frattempo era morta in seguito al parto.
====Sanità====
Nella città hanno sede diverse strutture sanitarie, sia pubbliche che private.
Tre sono i grandi poli ospedalieri generali: il [[Policlinico di Bari|Policlinico Consorziale]]<ref>{{Cita web|http://www.policlinico.ba.it/sito/index.php|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Policlinico di Bari}}</ref>, sede della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'[[Università degli Studi di Bari Aldo Moro|Università degli Studi]], il Presidio Ospedaliero Di Venere e il più recente ''Ospedale San Paolo''. Le principali strutture specializzate sono invece l'Ospedale [[Pediatria|Pediatrico]] Giovanni XXIII e l'Istituto Tumori "Giovanni Paolo II", Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico, specializzato nella cura [[Oncologia|oncologica]]. Un'altra struttura presente ma da tempo ferma è l'Ospedale Militare.
 
Quindi seppur scomunicato, partì da [[Brindisi]] il 28 giugno [[1228]]<ref>L'Enciclopedia Italiana Treccani riporta la data del 18 giugno, anche se [[Norbert Kamp]], nel suo importante articolo federiciano citato in bibl., non precisa la data, parlando di ''giugno 1228''.</ref> per la sesta crociata. Federico ottenne un successo di un certo rilievo senza combattere una sola battaglia, ma grazie a un accordo diplomatico con il [[sultano]] [[Ayyubidi|ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil]], nipote di [[Saladino]]: Gerusalemme venne ceduta, peraltro ridotta senza mura e indifendibile, con l'esclusione dell'area della moschea di Umar (ritenuta dai cristiani il Tempio di Salomone), che era un luogo santo musulmano. Questa soluzione aveva evitato i combattimenti e aveva sollevato Federico dall'incombenza della crociata, ma consegnava alla cristianità una vittoria effimera e in balia dei musulmani, anche se, formalmente, con importanti risultati territoriali e, soprattutto, con la riconquista di Gerusalemme.
=== Qualità della vita ===
Nel 2010 la provincia di Bari si è piazzata al 93º posto nell'annuale classifica stilata da [[Il Sole 24 ORE]] sulla vivibilità delle 107 province italiane<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2010/home.shtml?gtdpage=qvita_2010_province_bari|titolo=Qualità della vita 2010|accesso=5 febbraio 2011|editore=Il Sole 24 ore}}</ref>, conseguendo un discreto risultato nei parametri "servizi, ambiente e salute" e "tenore di vita", ma piazzandosi male in particolare per l'ordine pubblico.
 
Il 18 marzo [[1229]], nella [[basilica del Santo Sepolcro]], Federico si incoronò [[re di Gerusalemme]] (in quanto erede del trono per aver sposato nel [[1225]] [[Jolanda di Brienne]], regina di Gerusalemme, nonostante l'opposizione del clero locale e di quasi tutti i feudatari). Il 1º maggio 1229 Federico si imbarcò ad Acri e sbarcò a Brindisi il 10 giugno e scoprì che molte città si erano ribellate al suo potere, tornando dalla parte del Papato, tranne [[Andria]] (da allora definita "fidelis"), [[Lucera]] (insediamento saraceno) e [[Barletta]], dove passò l'estate a organizzare la riconquista delle città ribelli (Foggia, San Severo, Troia, Casalnuovo, Civitate, Capua, Napoli, Alife, Gaeta, Montecassino, S. Germano, Aquino, Sora), che riconquistò e punì nel mese di settembre.
[[File:Bari - Alberi d'Acqua sul Lungomare.jpg|thumb|Alberi d'Acqua sul Lungomare, di notte]]
In una inchiesta del 2007 di [[Altroconsumo]] sulla qualità della vita in 21 città italiane (quasi tutti capoluoghi di regione), Bari si è piazzata al 19º posto<ref>{{cita web|url=http://www.altroconsumo.it/altri-servizi/altroconsumo-inchiesta-sulla-qualita-della-vita-in-21-citta-italiane-cittadini-soddisfatti-al-nord-palermo-e-napoli-fanalini-di-coda-s170963.htm|titolo=Inchiesta sulla qualità della vita in 21 città italiane. Cittadini soddisfatti al nord Palermo e Napoli fanalini di coda|accesso=5 febbraio 2011|editore=Altroconsumo}}</ref>. La graduatoria è stata compilata in base alle percezioni e ai pareri degli stessi abitanti, quindi senza considerare dati empirici.
 
==== La [[Crociata contro Federico II|crociata contro Federico]] ====
== Cultura ==
Durante l'assenza di Federico, Rinaldo tentò di recuperare con le armi il [[ducato di Spoleto]], mentre truppe germaniche scesero in difesa della Sicilia. Il Papa assoldò altre truppe per contrastarle, bandendo una paradossale [[crociata contro Federico II|crociata contro di lui]], e i territori di Federico subirono l'invasione delle medesime. Quando Federico ritornò in Italia dopo la “crociata”, trovò molte città che appoggiavano il Papa<ref>[[Andria]] invece, città natale di suo figlio [[Corrado IV|Corrado]], lo accolse, e sopra ''Porta Sant'Andrea'', una delle porte della città, fu scolpita la celebre frase dell'imperatore: «Andria fidelis, nostris affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers», che in italiano, secondo la traduzione più nota, significa: ''Andria fedele, legata ai nostri precordi; non capiti che Federico venga meno alla tua custodia. Andria, ti saluto, fortunata e priva di qualunque preoccupazione''. La città di [[Andria]] fu liberata dal peso gravoso delle tasse e l'Imperatore la ricompensò con la costruzione di [[Castel del Monte]]</ref>: riuscì ad avere ragione delle forze papali ma ritenne opportuno, per quel momento, riconciliarsi col pontefice e con la [[Pace di San Germano]] del 23 luglio [[1230]], promise di rinunciare alle violazioni che avevano determinato la scomunica, di restituire i beni sottratti ai monasteri e alle chiese e di riconoscere il vassallaggio della Sicilia al papa. D'altro canto il papa non poteva non tener conto dell'obiettivo ottenuto da Federico in Terra santa e il 28 agosto successivo ritirò la scomunica: il 1º settembre papa e imperatore si incontrarono ad [[Anagni]] arrivando a un accordo.
=== Istruzione ===
La città è ricca di scuole che si occupano della crescita e della formazione culturale dei suoi abitanti. Fra queste si deve sicuramente ricordare il Convitto Nazionale Domenico Cirillo che è una delle scuole più antiche d'[[Italia]], in quanto risulta essere in attività fin dai tempi dello Stato borbonico<ref>[http://www.orazioflacco.it/contenuti/?id=13 Storia - Liceo Classico Statale "Q. Orazio Flacco" - Bari<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Altre scuole importanti sono: i licei scientifici "E. Fermi", "G. Salvemini" e "A. Scacchi", storico istituto barese collocato nel cuore della città, i licei classici "O. Flacco" e "Socrate" e il liceo linguistico e Istituto tecnico commerciale "Marco Polo" situato nel quartiere Poggiofranco.
 
Nella diatriba fra papa e imperatore intanto si erano inserite le città della [[Lega Lombarda]] ed era ripresa la secolare divisione fra [[guelfi e ghibellini]]<ref>Fra le famiglie più fedeli al partito ghibellino vanno ricordati gli [[Ordelaffi]], signori di [[Forlì]], città che Federico ricompensò per gli aiuti che ne ebbe con la concessione di notevoli privilegi e concedendo altresì di riportare l'aquila imperiale nello stemma della città.</ref>.
==== Biblioteche ====
La [[Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi]] Conserva un patrimonio librario di circa 500.000 unità: 300.000 volumi di monografie; 55 incunaboli; 2.300 cinquecentine; 50.000 volumi antichi a stampa del XVII, XVIII secolo e della prima parte dell'Ottocento; 5000 periodici di cui 450 correnti; 460 manoscritti in volume; 16.400 manoscritti a carte sciolte variamente raccolte; pergamene del XIII e XVIII secolo; manoscritti musicali del XIX secolo; 818 caricature originali di Frate Menotti; epistolari di personaggi illustri di Terra di Bari come Tommaso Fiore, Giovanni Modugno e Nicola Di Cagno Politi; numerose allegazioni giuridiche manoscritte e a stampa; oltre 700 carte geografiche; 200 fotografie; 3.172 titoli di periodici storici e correnti. I fondi donati alla biblioteca da Giuseppe D’Addosio e Giuseppe De Ninno conservano documenti di storia locale
<ref>{{cita libro | cognome= | nome=| autore= Ministero per i beni e le attività culturali| titolo=Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali | editore=Ed. di Storia e Letteratura | città= Roma| anno=2002 |pagine =15-20 }}</ref>.
 
=== Il consolidamento del potere ===
La [[Biblioteca provinciale de Gemmis]], ospitata nella [[chiesa di Santa Teresa dei Maschi]], è frutto della donazione del barone ing. [[Gennaro de Gemmis]] e contiene circa 70.000 volumi, per lo più di argomento storico. La sezione archivistica è ricca di circa 100.000 fra carte e pergamene del [[IX secolo]] ed è considerata la più ampia raccolta di materiale storico locale della [[Puglia]].<ref>[http://www.provincia.ba.it/pls/provinciaba/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=1091 Sito ufficiale] della Biblioteca provinciale De Gemmis.</ref>
==== La politica interna ====
{{vedi anche|Costituzioni di Melfi|Giustizierato}}
[[File:Die deutschen Kaiser Friedrich II.jpg|miniatura|L'imperatore Federico II]]
Nel periodo di pace e distensione che seguì gli eventi precedenti, Federico volle sistemare alcune questioni giuridiche nei suoi regni, con particolare riguardo a quello siciliano. Nel [[1231]] Federico convocò una Dieta a [[Ravenna]] nella quale fece riaffermare l'autorità imperiale sui Comuni, ma ciò ebbe poca influenza sugli eventi successivi. Sempre dal [[1231]] Federico cominciò inoltre a emettere una nuova valuta per il suo regno, l'[[Augustale]], una [[moneta]] d'[[oro]] coniata dalle [[Zecca (moneta)|zecche]] di [[Messina]] e di [[Brindisi]].
 
Giunto a [[Melfi]] nel 1231, l'imperatore, accolto calorosamente dalla popolazione locale, pernottò nel [[castello di Melfi|castello]] costruito dai suoi ascendenti normanni, cui apportò in seguito alcuni importanti restauri<ref>Sulla cinta muraria del feudo (precisamente sulla ''[[Melfi#Porta Venosina|Porta Venosina]]'') fece apporre una lapide che glorificava la grandezza della città, anche se anni dopo questa lapide fu sostituita dal principe [[Giovanni Caracciolo]] con quella visibile al giorno d'oggi.</ref>. Federico II, al termine dell'[[assise]] svoltasi in giugno, con l'ausilio di [[Pier della Vigna]], emanò nel settembre [[1231]] il ''Liber Augustalis'' (note anche come ''[[Costituzioni di Melfi]]''), tra cui le [[Constitutiones Regni Siciliarum]], codice legislativo e giudiziario del Regno di Sicilia.
Diplomi e pergamene antiche conferiscono particolare importanza all'archivio della [[basilica di San Nicola]], ma di valore ancor maggiore è il rotulo pergamenaceo miniato dell<nowiki>'</nowiki>''Exultet'', conservato nell'archivio della [[cattedrale di San Sabino]]. Databile tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XIII secolo]].
Queste norme miravano anche a limitare i poteri e i privilegi delle famiglie nobiliari e dei prelati, accentrando il potere nelle mani dell'imperatore e a rendere partecipi anche le donne per quanto riguardava la successione dei feudi. Ne doveva nascere uno Stato centralizzato, burocratico e tendenzialmente livellatore, con caratteristiche che gli storici hanno reputato "moderne".<ref>Cardini-Montesano, ''Storia Medievale'', 2006, p. 287.</ref>
 
Sempre nelle Costituzioni di Melfi venne definita la suddivisione del regno in ''[[Giustizierato|Giustizierati]]'' che designavano ogni distretto amministrativo in cui era suddiviso il [[Regno di Sicilia|regno]], governato dal [[giustiziere (funzionario)|giustiziere]], funzionario di nomina imperiale che rappresentava l'autorità regia a livello provinciale. Un'attività di revisione e integrazione delle norme avvenne poi nella assise di [[Siracusa]] del 1233, e l'anno successivo a Lentini e Messina<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/novelle_(Federiciana)/|titolo=Enciclopedia Federiciana}}</ref>
Altri centri bibliotecari sono:
* la Biblioteca comunale;
* la Biblioteca "Gaetano Ricchetti";
* la Biblioteca multimediale del Consiglio regionale "Teca del Mediterraneo";
* la Biblioteca sportiva regionale del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]];
* la Biblioteca della fondazione Gianfranco Dioguardi;
* le biblioteche dell'Università degli Studi e del Politecnico di Bari.
 
==== Contro il figlio [[Enrico VII di Germania|Enrico]] e in difesa del papa ====
==== Ricerca ====
Il rinnovato accordo fra il papa e Federico venne utile a quest'ultimo allorché nel [[1234]] suo figlio [[Enrico VII di Germania|Enrico]] si ribellò al padre: rivoltosi al papa, Federico ottenne la scomunica del figlio, lo fece arrestare e lo tenne prigioniero fino alla morte, avvenuta nel [[1242]]. Alla corona tedesca venne allora associato l'altro figlio [[Corrado IV]] (che non riuscì neppure lui a governare in pace per l'opposizione dei nobili che gli contrapposero bellicosamente alcuni ''[[antire|anti-re]]''<ref>Partendo dal presupposto che il titolo imperiale tedesco era elettivo, furono diversi, in quei decenni, i principi che gli [[Principi elettori|elettori]] tedeschi scelsero per il ruolo di [[Re dei Romani]] (era il titolo che spettava all'imperatore dopo l'elezione, ma prima di essere incoronato dal papa, quando sarebbe effettivamente divenuto [[Imperatore del Sacro Romano Impero]]) e in realtà vi furono due [[Re dei Romani]] contrapposti al sovrano svevo, [[Enrico Raspe]] e [[Guglielmo II d'Olanda]], ma nessuno dei due arrivò al titolo imperiale durante il regno di Federico, tanto che vennero definiti entrambi [[antire|anti-re]].</ref>).
[[File:Dipartimento informatica bari.jpg|thumb|Il palazzo del Dipartimento di Informatica della Facoltà di Scienze MM. FF. NN. nel campus dell'Università di Bari]]
I principali Istituti di ricerca sono dislocati fra il campus universitario e il vicino comune di [[Valenzano]]:
* ''CNR - Istituto Agronomico Mediterraneo'';
* ''CNR - Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione'';
* ''CNR - Istituto di cristallografia'';
* ''CNR - Istituto di scienze delle produzioni alimentari'';
* ''CNR - Istituto di genetica vegetale'';
* ''Istituto Nazionale di Fisica Nucleare'';
* ''CEMeC - Centro di Eccellenza in Meccanica Computazionale'';
* ''[[Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari]]'';
* ''Parco scientifico e tecnologico Tecnopolis-CSATA Novus Ortus''.
 
Nel [[1234]] l'imperatore Federico consegnò a [[Raimondo VII di Tolosa]] il diploma imperiale che lo confermava, a dispetto della chiesa che l'aveva privato dei suoi diritti, in seguito al [[Trattato di Parigi (1229)|trattato di Parigi del 1229]]<ref name="Poole">Austin Lane Poole, ''L'interregno in Germania'', pag. 148</ref> a conclusione della [[Crociata albigese]], di tutte le sue proprietà nell'ambito dell'impero, come viene riportato nel documento n° CLXXVI<ref name="Langu">{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k298496c/f703.image#ES Histoire Générale de Languedoc, avec des Notes, Tome V, doc. CLXXVI, pag. 679]</ref>. Raimondo, come anche il suo rivale il [[conte di Provenza]] [[Raimondo Berengario IV di Provenza|Raimondo Berengario IV]], partecipò nel 1235 alla dieta di [[Haguenau]] dove rafforzò la sua alleanza con l'Imperatore<ref name="Fournie2">[[Paul Fournier]], ''Il regno di Borgogna o d'Arles dall'XI al XV secolo'', pag. 396</ref> in chiave antiprovenzale (Raimondo Berengario IV che prima era alleato di Federico II, nella lotta tra il papa e l'imperatore, si era schierato a favore della chiesa, del papa e del [[re di Francia]], [[Luigi IX di Francia|Luigi IX, il Santo]], che da circa un anno era divenuto genero di Raimondo Berengario, sposandone la figlia [[Margherita di Provenza|Margherita]]<ref name="Bellovacensis">{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000866.html?pageNo=161&sortIndex=010%3A050%3A0024%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIV, Ancentii Bellovacensis Memoriale Omnium Temporum, anno 1233, pag 161]</ref>). Raimondo VII, si presentava quindi come il capo del partito anticlericale contro Raimondo Berengario, che invece era schierato a favore della chiesa e del re di Francia.
È in via di costituzione il Polo Biotecnologico Regionale.
 
Nel maggio dello stesso anno alcuni violenti tumulti, organizzati in [[Roma]] dal [[Senatore di Roma|Senatore]] (cioè ''governatore'') di [[Roma]] [[Savelli (famiglia)|Luca Savelli]] e da varie famiglie [[ghibelline]] ostili a Gregorio IX, costrinsero quest'ultimo a fuggire in Umbria. Federico, cui faceva molto comodo politicamente apparire come il difensore della Chiesa, accorse in armi e si unì, a [[Montefiascone]] nell'agosto del [[1234]], alle milizie pontificie guidate dal cardinale [[Raniero Capocci]].
A Bari ha sede dal [[1983]] il Consorzio delle Università Mediterranee (CUM), al quale aderiscono oltre 160 istituzioni universitarie del bacino del [[mar Mediterraneo]].
 
L'armata così costituita andò ad assediare, alla fine di agosto dello stesso 1234, l'esercito romano del Savelli, che si era asserragliato nella rocca di Respampani, una decina di chilometri a sud di [[Viterbo]]. Dopo una ventina di giorni, peraltro, l'imperatore abbandonò l'assedio, lasciando il comando al cardinale viterbese che, nonostante alcune difficoltà<ref>I maggiori problemi vennero dall'esercito tedesco che, non avendo più la guida dell'imperatore, si mostrò titubante ed insicuro, arretrando davanti al nemico. Raniero a quel punto guidò con determinazione i viterbesi, presenti in gran numero nelle schiere papali, ad un coraggioso contrattacco, che riportò in linea anche i tedeschi, fino alla vittoria; cfr. C. Pinzi, op. cit.. Peraltro, il comportamento di Federico II e la sua partenza prematura dal luogo dello scontro potrebbero essere stati alla base dell'ostilità che nacque, da quel momento tra l'imperatore ed il porporato, anche perché -secondo quello che scrive ancora il Pinzi- durante la sua permanenza a Respampani il sovrano svevo si disinteressò palesemente dell'assedio, dedicandosi alla cura dei suoi levrieri ed a ripetute battute di caccia con i falchi. Questi fatti alimentarono in Raniero il sospetto che Federico, in realtà, non volesse la sconfitta dei romani.</ref>, riuscì a infliggere ai romani una dura sconfitta, costringendoli a sottoscrivere, nel marzo [[1235]], pesanti accordi di pace con il pontefice. L'ambiguo comportamento in questa vicenda di Federico II, che forse perseguiva un preciso disegno politico ostile al papa, aumentò ulteriormente le già esistenti distanze tra l'imperatore, da una parte, e Gregorio IX con il suo fedelissimo cardinale, dall'altra: da quel momento non si contarono più i momenti di attrito tra le due parti che culminarono con una pesante [[scomunica]], scagliata dal papa contro Federico II in occasione della [[domenica delle Palme]]<ref>Secondo C.Pinzi (op. cit.) la scomunica sarebbe stata scagliata durante le funzioni del [[Giovedì santo]]. Il noto storico gesuita Hans Wolter sostiene addirittura che Gregorio IX avrebbe scagliato conto Federico II la scomunica il 20 marzo, [[domenica delle Palme]], reiterandola il 24 marzo, [[giovedì santo]], cfr. {{Cita libro|Hubert|Jedin|wkautore=Hubert Jedin|Storia della Chiesa|Jaca Book|1999}}, Civitas Medievale, vol.V/1, articolo di Hans Wolter S.I.</ref> del [[1239]]. Il Capocci stesso divenne da quel momento un suo mortale nemico<ref>Si veda in proposito l'articolo di {{Treccani|raniero-capocci_(Dizionario-Biografico)|CAPOCCI, Raniero|autore=[[Norbert Kamp]]|accesso=14 novembre 2018}}</ref>.
==== Scuole ====
===== Conservatorio =====
;''Conservatorio di musica "Niccolò Piccinni"''
:Intitolato al celebre compositore barese [[Niccolò Piccinni]], oltremodo apprezzato in Italia, a Bari ed in Francia, dove svolse la sua attività di musicista, è il ''Conservatorio'' massima scuola musicale della città di Bari<ref>{{Cita web|http://nuke.conservatoriopiccinni.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Conservatorio di musica "Niccolò Piccinni"}}</ref>.
 
Sempre nel 1235, Federico emise la cosiddetta ''[[Bolla d'oro di Rimini]]'' con cui riconobbe all'[[Ordine Teutonico]] la sovranità sulla [[Terra di Chełmno]] (''Culmland'', ''Culmerland'' o in tedesco ''Kulmerland''), una regione della [[Polonia]] centrale a est del fiume [[Vistola]], e su tutte le terre che i membri dell'Ordine fossero riusciti a conquistare ai Prussiani<ref name="Fridericiana">{{Treccani|ermanno-di-salza_(Federiciana)|Ermanno di Salza|accesso=14 novembre 2018}}</ref>. Centrale nel documento, oltre al riconoscimento per l'Ordine Teutonico di tutti i diritti di sovranità sui territori in questione (tra cui quello di emanare leggi e coniare moneta), è anche l'assegnazione all'Ordine del compito di conquista di una terra ancora pagana, in vista della sua [[evangelizzazione]].
;''Accademia di Belle Arti di Bari''
{{vedi anche|Accademia di belle arti di Bari}}
:Ha sede legale in città ma l'attività didattica è tenuta presso il complesso monastico di Santa Chiara nel vicino comune di [[Mola di Bari]]<ref>{{Cita web|http://www.accademiabelleartiba.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'Accademia di Belle Arti di Bari}}</ref>.
 
==== La [[Battaglia di Cortenuova sull'Oglio|battaglia di Cortenuova]] ====
;''Istituto per l'Istruzione Secondaria Superiore "Guglielmo Marconi"''
Il sovrano svevo in effetti non era mai venuto meno ai suoi propositi di sottomettere l'Italia all'impero germanico, favorendo l'instaurarsi di signorie ghibelline a lui amiche (la più potente fu quella dei [[Da Romano]] che governava su [[Padova]], [[Vicenza]], [[Verona]] e [[Treviso]]). Il 27 novembre [[1237]] Federico colse una [[Battaglia di Cortenuova sull'Oglio|notevole vittoria]] sulla [[Lega Lombarda]] a [[Cortenuova]], conquistando il [[Carroccio]] che inviò in omaggio al papa.
:L'Istituto scolastico, fondato nel [[1939]] e dedicato a [[Guglielmo Marconi]], rappresenta una delle più antiche e prestigiose scuole secondarie superiori della città di Bari.
:Presso la sede storica, ubicata in piazza [[Carlo Poerio]] in corrispondenza della fermata ferroviaria [[Stazione di Marconi|Marconi]] è organizzato in forma di laboratorio didattico un museo della scienza e della tecnica in cui sono conservati antichi prototipi di [[Turbomacchina|macchine a fluido]].
:L'Istituto ha contribuito nell'anno [[2011]], come scuola capofila, alla fondazione dell'[[Istituto Tecnico Superiore "Antonio Cuccovillo"]], quale scuola post-diploma destinata alla formazione superiore di tecnici nel settore meccatronico.
 
Dopo questa sconfitta la Lega Lombarda si sciolse, [[Lodi]], [[Novara]], Vercelli, [[Chieri]] e [[Savona]] si sottomisero al potere imperiale, mentre [[Amedeo IV di Savoia]] e [[Bonifacio II del Monferrato]] riconfermarono la loro adesione alla causa ghibellina: Federico II era all'apice della sua potenza in [[Italia]]<ref name=corte2>{{cita web|nome=Renato|cognome=Russo|url=http://www.stupormundi.it/legislator8.htm|titolo=La battaglia di Cortenuova|accesso=31 marzo 2010|sito=stupormundi.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080225121554/http://www.stupormundi.it/legislator8.htm|dataarchivio=25 febbraio 2008}}</ref>. Milano, che, erroneamente, non fu assediata da Federico II (la città era ora molto debole dal punto di vista militare)<ref name=corte3>{{cita web|url=http://www.arsbellica.it/pagine/medievale/Cortenuova/Cortenuova.html#ducicor|titolo=Battaglia di Cortenuova - 27 novembre 1237|accesso=31 marzo 2010|sito=arsbellica.it}}</ref>, si offrì di firmare una pace, ma le eccessive pretese dell'Imperatore spinsero i milanesi a una nuova resistenza. Fu così che l'Imperatore non sfruttò il grande successo di Cortenuova, infatti non riuscì più a entrare nella città lombarda, e anche l'[[assedio di Brescia]] fu tolto nel [[1238]].
==== Università ====
{{vedi anche|Università degli Studi di Bari Aldo Moro|Politecnico di Bari}}
[[File:26 UNIVERSITA' DI BARI.jpg|thumb|Il palazzo dell'Ateneo dell'Università, in piazza Umberto I]]
[[File:Poliba stemma.gif|thumb|Stemma del ''Politecnico di Bari'']]
Bari ospita due università pubbliche (l'[[Università degli Studi di Bari Aldo Moro|Università di Bari]] e il [[Politecnico di Bari|Politecnico]]), e una privata (la [[Libera Università Mediterranea|LUM Jean Monnet - Libera Università Mediterranea]]).
 
=== Di nuovo in lotta col papato ===
L'Università degli Studi di Bari<ref>{{Cita web|http://www.uniba.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'Università degli Studi di Bari}}</ref> è la più importante università pugliese, nonché fra le più grandi del Meridione in termini di affluenza. Fondata nel [[1925]], l'università conta 13 facoltà e oltre 60.000 iscritti. La sede centrale si trova nello storico Palazzo Ateneo in piazza Umberto I, nel cuore del centro ottocentesco dove hanno sede diverse facoltà umanistiche. Nelle vicinanze sono dislocate le facoltà di giurisprudenza, scienze politiche e lingue e letterature straniere. Il campus universitario ospita la maggior parte delle facoltà scientifiche. La facoltà di economia ha sede nel quartiere Poggiofranco, quella di medicina all'interno del Policlinico, e quella di veterinaria nel comune di [[Valenzano]].
==== La questione sarda e la nuova scomunica ====
L'anno successivo il figlio [[Enzo di Sardegna|Enzo]] (o Enzio) sposò [[Adelasia di Torres]], vedova di [[Ubaldo Visconti]], giudice di [[Giudicato di Torres|Torres]] e [[Gallura]] e Federico lo nominò [[Re di Sardegna]]. Ciò non poteva essere accettato dal papa, visto che la [[Sardegna]] era stata promessa in successione al papa dalla stessa Adelasia. Alle rimostranze del pontefice, Federico rispose nel marzo [[1239]] tentando di sollevargli contro la curia, ma il papa scagliò subito contro di lui la scomunica durante la [[settimana santa]]<ref>Sulla data esatta di questa scomunica gli storici sono in disaccordo tra il 20 marzo, [[domenica delle Palme]], indicato dal Kamp, e il 24 marzo, [[giovedì santo]], secondo il Pinzi; lo storico gesuita Hans Wolter sostiene, con una interessante indicazione, che Federico sarebbe stato scomunicato domenica 20 marzo e la scomunica sarebbe stata reiterata dal papa il successivo giovedì 24, durante i riti del giovedì santo. cfr. {{Cita libro|Hubert|Jedin|wkautore=Hubert Jedin|Storia della Chiesa|Jaka Book|1999}}, Civitas Medievale, vol.V/1, articolo di Hans Wolter S.I.</ref>, indicendo successivamente un concilio a Roma per la Pasqua del [[1241]]. Federico, per impedire lo svolgimento del Concilio che avrebbe confermato solennemente la sua scomunica, bloccò le vie di terra per [[Roma]] e fece catturare due cardinali e molti prelati, in viaggio per mare con navi della flotta genovese, da navi della flotta pisana guidate dal figlio Enzo, con una [[Battaglia dell'Isola del Giglio|battaglia navale]] avvenuta presso l'[[isola del Giglio]] (3 maggio [[1241]]). Le truppe imperiali giunsero alle porte di Roma, ma il 22 agosto [[1241]] l'anziano papa Gregorio IX morì<ref>"Colui che rifiutò la pace e le trattative e solo intese alla discordia, non doveva oltrepassare i confini dell'agosto (''augustus'') vendicatore: egli che operò a offesa dell'Augusto". (Elogio funebre di papa Gregorio pronunciato da Federico II).</ref> e Federico, dichiarando diplomaticamente che lui combatteva il papa ma non la Chiesa (egli era sempre sotto scomunica), si ritirò in Sicilia.
 
==== Il nuovo papa ====
Nel [[1990]] per gemmazione dall'Università degli Studi, fu istituita la seconda sede universitaria barese, il Politecnico di Bari<ref>{{Cita web|http://www.poliba.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Politecnico di Bari}}</ref>, che ha sede presso il campus universitario della città. Esso conta 11.000 iscritti e tre facoltà di Ingegneria e Architettura, due delle quali con sede a Bari.
Dopo la morte di Gregorio IX, venne eletto papa Goffredo Castiglioni, che prese il nome di [[Celestino IV]], ma che morì dopo soli diciassette giorni di pontificato. I molti ecclesiastici ancora prigionieri di Federico e l'incombente minaccia delle sue truppe alle porte di Roma provocarono una vacanza del soglio pontificio di un anno e mezzo, periodo durante il quale si svolsero frenetiche trattative. Infine l'[[conclave|elezione papale]] si tenne ad [[Anagni]] e fu eletto, il 25 giugno [[1243]], il genovese Sinibaldo Fieschi che prese il [[nome pontificale]] di [[Innocenzo IV]]. Innocenzo tentò inizialmente di trovare un accordo con Federico, ma la rivolta scoppiata in quei mesi contro l'imperatore a [[Viterbo]], preparata e portata avanti dal cardinale [[Raniero Capocci|Capocci]] e che si concluse con una clamorosa sconfitta dell'esercito imperiale, costrinse il sovrano svevo a trovare, suo malgrado, un'intesa con il papa. Il 31 marzo [[1244]] fu stilata in Laterano una bozza di accordo fra Federico e Innocenzo IV che prevedeva, in cambio del ritiro della scomunica, la restituzione di tutte le terre pontificie occupate dall'imperatore. L'accordo peraltro non fu mai ratificato. Tra il [[1243]] e il [[1246]] Federico II trascorse le stagioni invernali a [[Grosseto]], approfittando del [[clima]] mite e delle aree umide attorno alla città per praticare la caccia, suo passatempo preferito<ref>La permanenza nella città [[Maremma grossetana|maremmana]] indusse l'imperatore a concedere il riconoscimento imperiale al libero comune di Grosseto.</ref>.
 
In quegli stessi decenni circolarono in Italia diverse opere di impronta [[Escatologia (Bibbia)|apocalittica]], che attribuivano a Federico un ruolo di protagonista nella riforma della Chiesa. In particolare, il commento al [[profeta Geremia]] ''Super Hieremiam'' (attribuito [[pseudoepigrafia|pseudoepigraficamente]] a [[Gioacchino da Fiore]] ma prodotto forse entro ambigui ambienti [[cistercensi]] o [[florensi]] e rielaborato e aggiornato entro ambienti, egualmente poco affidabili, di [[Francescani spirituali#La dissidenza francescana prima degli Spirituali|francescani rigoristi]]) riconosceva a Federico II un ruolo incredibilmente e paradossalmente provvidenziale, proprio in quanto atteso persecutore apocalittico della Chiesa corrotta e in special modo dei [[cardinale|cardinali]].<ref>R.E. Lerner, "Federico II mitizzato e ridimensionato post mortem nell'escatologia francescano-gioachimita" in: Idem, ''Refrigerio dei santi: Gioacchino da Fiore e l'escatologia medievale'', Roma: Viella, 1995, pp. 147-167. G.L. Potestà, "Federico III d'Aragona re di Sicilia nelle attese apocalittiche di Dolcino" in: A. Rotondo ed., Studia humanitatis: Saggi in onore di Roberto Osculati, Roma: Viella, 2011, p. 233.</ref>
Più recente è la fondazione della Libera Università Mediterranea<ref>{{Cita web|url=http://www.lum.it|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito della Libera Università Mediterranea}}</ref>, università privata legalmente riconosciuta nel 2000 che ha sede nel comune di [[Casamassima]], a pochi chilometri da Bari.
 
==== MuseiIl declino ====
[[File:Federico II Parma.jpg|miniatura|upright=1.3|La disfatta di Vittoria, presso Parma (1248)]]
Papa Innocenzo IV decise di indire un Concilio per confermare la scomunica a Federico e far nominare un altro imperatore, rivolgendosi ai suoi nemici che in Germania erano numerosi. Giunto a [[Lione]]<ref>Per eludere la sorveglianza delle truppe imperiali che stazionavano pericolosamente vicino a Viterbo, Innocenzo si recò travestito a [[Civitavecchia]] ove si imbarcò su galee genovesi, transitò da Genova, sua patria originaria, e quindi giunse a Lione, città sotto il controllo del re di Francia.</ref> svolse un'intensa attività diplomatica presso i nobili tedeschi e indisse un [[Concilio di Lione I|Concilio]] che si aprì il 28 giugno [[1245]]. Inoltre, durante il concilio, il cardinale [[Raniero Capocci]], acerrimo nemico dell'imperatore che voleva allontanare ogni possibilità di accordo, fece circolare nella città francese due ''libelli'' da lui ispirati nei quali Federico veniva dipinto come un ''eretico'' e un ''anticristo''<ref>I titoli dei due ''libelli'' erano ''Aspidis nova'' e ''Iuxta vaticinium Ysaiae'' e in essi il Capocci si avvaleva di argomentazioni di difficile interpretazione e talora anche false; i libelli ebbero comunque grande successo tra i ''padri conciliari'' e contribuirono certo alla deposizione di Federico. V. [[Norbert Kamp]], ''Raniero Capocci'', op. cit.. Da notare come il Kamp, uno dei massimi studiosi ''federiciani'', attribuisca grande importanza alle azioni svolte da Raniero Capocci con autentico ''odio'', sia pure temperato da motivazioni mistiche, nei confronti di Federico: secondo lo studioso tedesco dietro la politica anti-sveva prima di [[Gregorio IX]], poi di [[Innocenzo IV]], vi sarebbe stato quasi sempre il cardinale viterbese.</ref>. Da notare che Lione, sebbene formalmente in [[Borgogna]], quindi di proprietà dell'imperatore, era fuori dal tiro del sovrano svevo ed era sotto la protezione del re di Francia.
 
Il concilio non solo confermò la scomunica a Federico, ma addirittura lo depose<ref>La ''deposizione'' dell'imperatore venne promulgata con una [[bolla papale]] e non con una ''deliberazione conciliare''.</ref>, sciogliendo sudditi e vassalli dall'obbligo di fedeltà, e invitò i nobili elettori tedeschi a proclamare un altro imperatore, bandendo contro Federico una nuova crociata. Non tutta la Cristianità però accettò quanto deliberato nel concilio, che si era tenuto in condizioni non troppo chiare. Il papa aveva finto fino all'ultimo di voler patteggiare con Federico e molti si domandarono se fosse giusto un provvedimento così grave contro l'imperatore in un momento in cui nuove minacce si affacciavano all'orizzonte (l'offensiva [[Mongoli|mongola]]).
===== Museo archeologico =====
Il "Museo archeologico" di Bari,<ref>[http://www.archeologia.beniculturali.it/pages/atlante/S89.html]</ref> fondato nel [[1875]] come ''Museo Provinciale'', è stato notevolmente ampliato nel tempo grazie a donazioni private e nuove scoperte archeologiche che hanno arricchito le bacheche dell'istituto. Esso infatti comprende la più completa raccolta di materiale archeologico pugliese, soprattutto ceramiche e bronzi. Il museo è fondamentale ai fini di una completa conoscenza della [[Apuli|civiltà apula]] dal [[VII secolo]] al [[III secolo]], dell'antica [[Daunia]] (attuale [[provincia di Foggia]]), della [[Messapi]]a e soprattutto della [[Peucezia]] (attuale [[provincia di Bari]]).
 
==== La disfatta di Parma ====
Il museo si trova all'interno del palazzo Ateneo dell'Università di Bari, in ''Piazza Umberto I''. È attualmente chiuso e attende di essere trasferito in nuova sede (probabilmente l'ex monastero di Santa Scolastica).
L'imperatore subì il gravissimo colpo che ne appannò il prestigio e dal [[1245]] gli eventi incominciarono a precipitare. Gli Elettori tedeschi trovarono il nuovo imperatore (in realtà Rex Romanorum o "re dei Romani", titolo che preludeva alla nomina di imperatore) in [[Enrico Raspe]], [[margravio]] di [[Turingia]], che il 5 agosto [[1246]] sconfisse nella [[battaglia di Nidda]] il figlio di Federico, [[Corrado IV di Svevia|Corrado]]. Tuttavia, l'anno successivo, Enrico Raspe morì.
 
Nel febbraio del [[1248]] Federico subì una grave sconfitta nella [[Battaglia di Parma (XIII secolo)|battaglia di Parma]] per opera di [[Gregorio da Montelongo]]. Dopo un assedio durato oltre sei mesi i parmigiani, approfittando dell'assenza dell'imperatore che era andato a caccia nella valle del [[Taro (fiume)|Taro]], uscirono dalla città e attaccarono le truppe imperiali, distruggendo la città-accampamento di Vittoria. L'imperatore riuscì a stento a rifugiarsi a [[Fidenza|San Donnino]], da dove raggiunse poi la fedele alleata [[Cremona]]. L'anno seguente, nella [[battaglia di Fossalta]], perse la vita il figlio [[Riccardo di Teate|Riccardo]] e un altro figlio, [[Enzo di Sardegna|Enzo]], fu catturato dai bolognesi che lo tennero prigioniero fino alla morte ([[1272]])<ref>Il palazzo bolognese in cui fu imprigionato porta il nome di [[Palazzo Re Enzo]].</ref>. Poco dopo Federico subì (o credette di subire) il tradimento di uno dei suoi più fidati consiglieri, [[Pier della Vigna]] (rievocato da [[Dante Alighieri]] nel [[Inferno - Canto tredicesimo|tredicesimo canto]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'').
===== Pinacoteca provinciale =====
La [[Pinacoteca provinciale di Bari]], sita nel palazzo della Provincia di Bari, si compone di opere databili dal [[XV secolo]] all'attuale, la cui paternità è attribuita ad artisti quali [[Tintoretto]], [[Giovanni Bellini]], [[Antonio Vivarini]] e [[Bartolomeo Vivarini]], [[Paolo Veronese]] e [[pittura napoletana|pittori di scuola napoletana]] come [[Luca Giordano]] e numerosi ottocentisti italiani. La pinacoteca è intitolata al pittore di epoca [[rococò]] [[Corrado Giaquinto]], nativo di Molfetta. Il museo ospita inoltre un'importante raccolta (collezione Grieco) di opere dell'Ottocento e Novecento italiano, comprendente dipinti di macchiaioli toscani come Fattori, Lega, Signorini, Banti e di artisti come Morandi, De Chirico, Carrà, De Pisis, Campigli, Casorati, Mafai, Sironi. Sono presenti, inoltre, opere di Pellizza da Volpedo, De Nittis, Netti, Boldini e Toma. La pinacoteca ospita anche opere di autori contemporanei come Pino Pascali. È sede di mostre ed eventi culturali.
 
La vittoria militare del figlio Corrado sul successore di Raspe, [[Guglielmo II d'Olanda]] avvenuta nel [[1250]], non portò alcun vantaggio per Federico, il quale nel dicembre dello stesso anno morì a causa di un attacco di [[dissenteria]]. Nel suo testamento nominava suo successore il figlio Corrado, ma il papa non solo non riconobbe il testamento ma scomunicò pure Corrado (che morì quattro anni dopo di [[malaria]], nel vano tentativo di ricuperare a sé il [[Regno di Sicilia]]).
===== Altri musei =====
 
=== La morte in [[Torremaggiore|Fiorentino di Puglia]] ===
* Cittadella mediterranea della scienza
Federico cadde vittima di una grave patologia addominale, forse dovuta a malattie trascurate, durante un soggiorno in Puglia; secondo [[Guido Bonatti]], invece, sarebbe stato avvelenato. Egli, difatti, qualche tempo prima aveva scoperto un complotto, in cui fu coinvolto lo stesso medico di corte. Le sue condizioni apparvero immediatamente di tale gravità che si rinunciò a portarlo nel più fornito ''Palatium'' di [[Lucera]] e la corte dovette riparare nella ''domus'' di [[Fiorentino di Puglia|Fiorentino]], un borgo fortificato nell'agro dell'odierna [[Torremaggiore]], non lontano dalla sede imperiale di Foggia.
* Museo etnografico africano
* Gipsoteca del Castello Normanno Svevo
* [[Museo nicolaiano]]
* Museo della cattedrale
* Museo storico civico
* [[Sacrario dei caduti d'oltremare di Bari|Museo del Sacrario militare]]
* Orto Botanico di Bari<ref>[http://www.cismus.uniba.it/Ortobotanico/ortoweb/obbazero.htm]</ref>
* Museo di zoologia<ref>[http://www.cismus.uniba.it/zoologia.htm ZOOLOGIA]</ref>
* Museo di scienze della terra<ref>[http://www.geo.uniba.it/attivita-laboratori/museo-presentazione.html SCIENZE DELLA TERRA]</ref>
* Museo raccolta di fisica<ref>[http://www.cismus.uniba.it/fisica.htm FISICA]</ref>
* Museo dell'acqua - Palazzo dell'Acquedotto Pugliese<ref>www.aqp.it/portal/page/portal/MYAQP/PIANETA_ACQUA/[[Il_Palazzo_dellacqua]]</ref>
* Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
*
=== Media ===
Bari ospita diversi giornali e reti radiotelevisive a carattere locale, ma conta anche sedi di testate a diffusione nazionale. Fra queste si ricorda EuroChannel24 e Telenorba, la maggiore emittente privata locale di tutta Italia.
 
Leggenda vuole che a Federico fosse stata predetta dall'astrologo di corte, [[Michele Scoto]], la morte ''sub flore'', ragione per la quale pare egli abbia sempre evitato di recarsi a Firenze. Allorché fu informato del nome del borgo in cui infermo era stato condotto per le cure necessarie, Castel Fiorentino per l'appunto, Federico, comprese e accettò la prossimità della fine.
==== Stampa ====
[[File:Tomb of Frederick II, Holy Roman Emperor - Cathedral of Palermo - Italy 2015.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Il sarcofago di Federico II nella [[Cattedrale di Palermo]]]]
Le testate giornalistiche più importanti sono ''[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]''<ref>{{Cita web|url= http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito de La Gazzetta del Mezzogiorno}}</ref>, il ''[[Corriere del Mezzogiorno]]''<ref>{{Cita web|http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Corriere del Mezzogiorno}}</ref>, edizione pugliese, con sede a Napoli, distribuito in abbinamento con il [[Corriere della Sera]] e l'edizione barese del quotidiano [[La Repubblica]]<ref>{{Cita web|http://bari.repubblica.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'edizione barese de La Repubblica}}</ref>. ad esse si accompagnano le testate locali ''[[Quotidiano Puglia|Puglia]]''<ref>{{Cita web|http://www.quotidianopuglia.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Quotidiano Puglia}}</ref>, e ''Barisera''<ref>{{Cita web|url= http://www.barisera.it|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di Barisera}}</ref>, che viene distribuito a partire dal pomeriggio.
 
Stando al racconto del cronista inglese [[Matthew Paris]] († 1259) – non confermato però da altre fonti&nbsp;– l'imperatore, sentendosi in punto di morte, volle indossare l'abito [[cistercense]] e dettare così le sue ultime volontà nelle poche ore di lucidità. Il testamento, dettato alla presenza dei massimi rappresentanti dell'Impero, reca la data del 7 dicembre 1250, secondo alcune fonti<ref>{{cita libro | nome= Vittorio| cognome= Gleijeses| titolo= La storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni| anno= 1974| editore=Napoli| città= Societa Editrice Meridionale|p=264}}</ref><ref>{{cita libro | nome= Mario| cognome= Bernabò Silorata| titolo= Federico II di Svevia: saggezza di un imperatore| anno= 1993| editore=Convivio | città= Firenze|p=14}}</ref><ref>{{cita libro | nome= Renato| cognome=Russo | titolo= Federico II e la Puglia| anno= 2000| editore=Editrice Rotas | città= Barletta|p=169}}</ref>. Tuttavia, da recenti ultimi studi<ref>{{Treccani|testamenti-di-federico-ii_(Federiciana)|I testamenti di Federico II|autore=Theo Kölzer}}</ref>, sarebbero almeno due i testamenti. La sua fine fu rapida e sorprese i contemporanei, tanto che alcuni cronisti anti-imperiali diedero adito alla voce, storicamente infondata, secondo cui l'imperatore era stato ucciso da Manfredi, il figlio illegittimo che in effetti gli successe in Sicilia. Una nota miniatura raffigura persino il [[Manfredi di Sicilia|principe]] mentre soffoca col cuscino il padre morente.
Ha sede a Bari anche il [[free press]] ''[[E Polis]]'', ora edizione autonoma, dopo la cessazione dell'edizione principale.<ref>{{Cita web|http://www.epolisbari.com/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di E Polis Bari}}</ref>.
 
La salma di Federico fu sommariamente imbalsamata, i funerali si svolsero nella sede imperiale di Foggia, per sua espressa volontà il cuore venne deposto in un'urna collocata nel Duomo, la sua salma omaggiata dalla presenza di moltitudini di sudditi venne [[Esposizione pubblica della salma|esposta]] per qualche giorno; fu poi trasportato a Palermo, per essere tumulato in [[duomo di Palermo|Cattedrale]], entro il sepolcro di [[porfido rosso antico]], come voleva la tradizione normanno-sveva, accanto alla madre Costanza, al padre [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e al nonno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]].
È presente il settimanale a diffusione gratuita ''Puglia d'oggi''.<ref>{{Cita web|http://www.pugliadoggi.it/|titolo= Sito di Puglia d'oggi}}</ref>
 
Recentemente il sepolcro è stato riaperto<ref>{{cita testo|autore=Barbara Saporiti|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/03/violata-dalla-scienza-la-tomba-di-federico.html|titolo=Violata dalla Scienza la tomba di Federico II |pubblicazione=La Repubblica|data=3 novembre 1998|accesso=25 luglio 2018}}</ref>. Federico giace sul fondo sotto altre due spoglie (quelle di [[Pietro III d'Aragona]] e di una donna dell'età di quasi 30 anni<ref>{{cita testo|autore=Stella Cervasio|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/30/federico-ii-irrisolto-il-mistero-del-volto.html|titolo=Federico II, irrisolto il mistero del volto |pubblicazione=La Repubblica|data=30 marzo 2001|accesso=25 luglio 2018}}</ref>, {{senza fonte|forse la moglie di quest'ultimo e nipote di Federico}}). La tomba era stata già ispezionata nel tardo [[XVIII secolo]]: il corpo, nel Settecento, era mummificato e in buone condizioni di conservazione; ne risulta che l'imperatore sia stato inumato con il globo dorato, la spada, calzari di seta, una [[dalmatica]] ricamata con iscrizioni [[cufico|cufiche]] e una corona a cuffia.
È presente, altresì, la redazione cittadina del ''Quotidiano di Bari'' (edizione di Bari del giornale "Quotidiano di Foggia", entrambi stampati a Foggia.<ref>{{Cita web|http://www.quotidianodibari.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito del Quotidiano di Bari}}</ref>
 
La tomba imperiale custodita nella Cattedrale era destinata in origine al nonno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], che l'aveva voluta come suo sarcofago per il [[Duomo di Cefalù]]. Il sepolcro inoltre reca i simboli dei quattro [[evangelisti]] e la corona regia.
Hanno cessato l'edizione barese gli altri free press ''[[City (quotidiano)|City]]''<ref>{{Cita web|http://city.corriere.it/cronaca-bari.shtml|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di City Bari}}</ref> e ''[[Leggo]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.leggo.it/sfoglia.php?ediz=BARI&citta=BARI&pag=0|accesso=4 febbraio 2011|titolo= Sito di Leggo}}</ref>,
 
== L'eredità ==
Di portata nazionale è l'attività editoriale, dalle storiche case editrici [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] e [[Cacucci Editore|Cacucci]] alle più giovani Adda, [[Edizioni Dedalo|Dedalo]], De Donato e Palomar.
[[File:Frederick II and eagle.jpg|miniatura|Ritratto di Federico II con il falco dal suo trattato ''[[De arte venandi cum avibus]]'']]
Federico fu chiamato dai suoi contemporanei ''Stupor Mundi'' (Stupore del Mondo), appellativo che deriva dalla sua inestinguibile curiosità intellettuale, un eclettismo che lo portò ad approfondire la [[filosofia]], l'[[astrologia]] (consigliere molto ascoltato fu l'astrologo [[Guido Bonatti]]), la [[matematica]] (ebbe corrispondenza e fu in amicizia con il matematico pisano [[Leonardo Fibonacci]], che gli dedicò il suo ''Liber quadratorum''), l'[[algebra]], la [[Medicina medievale|medicina]] e le [[scienze naturali]] (impiantò a Palermo persino uno zoo, famoso ai suoi tempi, per il numero di animali esotici che conteneva); scrisse anche un libro, un manuale sulla [[falconeria]], il ''[[De arte venandi cum avibus]]'' che fu uno dei primi manoscritti con disegni in tema naturalistico. Si dice che Federico conoscesse ben nove lingue e che fosse un governante molto moderno per i suoi tempi, visto che favorì la [[scienza]]<ref>{{Cita testo |url = http://www.antoniothiery.it/federico%20e%20la%20cultura%20scientifica.htm |autore=Antonio Thiery |titolo=Intellectual Life at the Court of Frederick II Hohenstaufen |pubblicazione=Studies in the History of Art |volume=44, Center for Advanced Study in the Visual Arts, Symposium Papers XXIV |curatore=William Tronzo |editore=University Press of New England |città=Hannover-Londra}}</ref> e professò punti di vista piuttosto avanzati in [[economia]].
 
Alla sua corte soggiornarono uomini di gran cultura di quei tempi quali il poeta errante [[Tannhäuser]], [[Michele Scoto]], che tradusse alcune opere di [[Aristotele]], l'ebreo francese [[Jacob Anatoli]], traduttore di testi scientifici arabi che diffuse la conoscenza in Europa di testi di tradizione araba (in particolare le opere di [[Averroè]]) nonché del pensiero di [[Mosè Maimonide]], l'arabo cristiano [[Teodoro da Antiochia]] e [[Juda ben Salomon Cohen]], grande enciclopedista ebreo.
==== Televisioni ====
Bari è sede della redazione regionale per la Puglia della [[Rai]]<ref>{{Cita web|http://www.sediregionali.rai.it/puglia.php|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Coordinamento sedi regionali della Rai}}</ref> ed è stata anche la sede della redazione centrale del telegiornale del gruppo [[Telenorba]]<ref>{{Cita web|http://www.telenorba.it/home/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di Telenorba}}</ref>, con sede a [[Conversano]], che controlla le emittenti TgNorba 24, Telenorba 7 (ex Telenorba) e Telenorba 8 (ex Teledue).
 
Da una corrispondenza fra Federico e il [[Filosofia islamica|filosofo islamico]] [[Ibn Sab'in]] nacque il testo ''[[Questioni siciliane]]'' (''Al-masāʾil al-Ṣiqilliyya''), redatto dal filosofo per rispondere a cinque quesiti che gli erano stati posti dal regnante svevo.<ref>{{Treccani|ibn-sabin_(Federiciana)|Ibn Sa῾bīn|autore=Bruna Soravia|anno=2005|accesso=16 dicembre 2015}}</ref>
Bari è inoltre sede di altre emittenti televisive locali, quali ''[[Antenna Sud]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.antennasud.com|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di Antenna Sud}}</ref> (una volta collegata a [[La Gazzetta del Mezzogiorno]]), ''[[Telebari]]''<ref>{{Cita web|http://www.telebari.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di Tele Bari}}</ref>, ''[[RTG Puglia]]''<ref>{{Cita web|http://www.rtgpuglia.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito di RTG Puglia}}</ref>.
 
=== Corte e amministrazione di Federico II ===
==== Radio ====
{{vedi anche|Magna Curia}}
Bari è inoltre sede di numerose [[stazione radio|stazioni radiofoniche]], di cui le principali sono:
Federico, nel regnare, era consigliato e coadiuvato da alcune delle figure più importanti dell'epoca come, ad esempio, i figli [[Enzo di Sardegna|Enzo]] (che resse il governo della Sardegna) e [[Federico di Antiochia|Federico]] (che divenne Vicario generale imperiale in [[Toscana]] e podestà di [[Firenze]]), oltre che [[Galvano Lancia]], [[Taddeo da Sessa]], [[Elia da Cortona]], [[Giovanni da Procida]] o i già citati [[Berardo di Castagna]], [[Corrado III di Scharfenberg]] e [[Pier della Vigna]]. Altro importante diplomatico di Federico fu [[Ermanno di Salza]], Gran Maestro dell'[[Ordine Teutonico]] dal 1209, la cui importanza come mediatore tra papa Gregorio IX e l'Imperatore si vede dal fatto che il buon rapporto stabilitosi tra i due crollò alla scomparsa di Ermanno.
* L'AltraRadio Bella da Ascoltare
* Radiobari
* Love Fm
* RadioSound
* [[Controradio (Bari)|Controradio]]
* Radio Bari Città Futura
* Canale 100
* [[Radionorba]]
* Euro Channel 24
* Radio Puglia
* Radio Made in Italy
 
=== CinemaL'attività legislativa ===
Federico condusse un'intensa attività legislativa: a [[Capua]] e a [[Catania]] nel [[1220]], a [[Messina]] nel [[1221]], a [[Melfi]] nel [[1224]], a [[Siracusa]] nel [[1227]] e a San Germano ([[Cassino]]) nel [[1229]], ma soltanto ad agosto del [[1231]], nel corso di una fastosa cerimonia tenutasi a Melfi, ne promulgò la raccolta organica e armonizzata secondo le sue direttive, avvalendosi di un gruppo di giuristi quali [[Roffredo di Benevento]], [[Pier della Vigna]], l'[[arcivescovo]] [[Giacomo di Capua]] e [[Andrea Bonello da Barletta]]. Questo corpo organico, preso lungamente a modello come base per la fondazione di uno stato moderno, è passato alla storia col nome di [[Costituzioni di Melfi]] (o melfitane), anche se il titolo originale ''[[Constitutiones Regni Siciliarum|Constitutionum Regni Siciliarum libri]]'' rende più esplicita la volontà di Federico di riorganizzare il suo Stato, il [[Regno di Sicilia]]: quest'ultimo, infatti, fu ripartito in undici distretti territoriali detti [[giustizierato|giustizierati]], poiché erano governati da funzionari di propria nomina, i [[giustiziere (funzionario)|giustizieri]], che rispondevano del loro operato in campo amministrativo, penale e religioso a un loro superiore, il [[maestro giustiziere]], referente diretto dell'imperatore che stava al vertice di questa struttura gerarchica di tipo piramidale. Abolì i [[dazio (economia)|dazi]] interni e i freni alle [[importazione|importazioni]] all'interno del suo impero.
Hanno avuto la città di Bari come sfondo della loro trama i seguenti film:
{{F|Puglia|arg2=cinema|maggio 2013}}
{{C|Lungo elenco da verificare, per ogni film valutare l' '''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''' , un paio di riprese non giustificano l'inserimento|cinema|arg2=montagna|maggio 2013}}
* ''[[Idillio infranto]]'' di [[Nello Mauri]] ([[1931]]), girato a Bari e ad [[Acquaviva delle Fonti]].
* ''[[L'atleta di cristallo]]'' del barese [[Enzo Fiermonte]] ([[1946]])
* ''[[Il grido della terra]]'' di [[Duilio Coletti]] ([[1948]]), girato a Bari ed a [[Palese-Macchie|Palese]].
* ''[[Polvere di stelle]]'' di [[Alberto Sordi]] ([[1973]]), girato a Bari ([[Teatro Petruzzelli]]).
* ''[[La legge violenta della squadra anticrimine]]'' di [[Stelvio Massi]] ([[1976]]).
* ''[[Il nero muove]]'' di [[Gianni Serra]] ([[1977]]), mini serie televisiva.
* ''[[Quello strano desiderio]]'' di [[Enzo Milioni]] ([[1977]]).
* ''[[Maschio, femmina, fiore, frutto]]'' di [[Ruggero Miti]] ([[1979]]).
* ''[[La dottoressa preferisce i marinai]]'' di [[Michele Massimo Tarantini]] ([[1981]]).
* ''[[Giselle]]'' di [[Herbert Ross]] ([[1987]]).
* ''[[Il giovane Toscanini]]'' di [[Franco Zeffirelli]] ([[1988]]).
* ''[[12 registi per 12 città]]'' di [[Lina Wertmüller]] ([[1989]]), segmento dedicato a Bari.
* ''[[La sposa di San Paolo]]'' di [[Gabriella Rosaleva]] ([[1989]]).
* ''[[La riffa]]'' di [[Francesco Laudadio]] ([[1991]]).
* ''[[Fratelli coltelli]]'' di [[Maurizio Ponzi]] ([[1997]]).
* ''[[Fuori di me]]'' di [[Gianni Zanasi (regista)|Gianni Zanasi]] ([[1999]]).
* ''[[LaCapaGira]]'' di [[Alessandro Piva]] ([[1999]]).
* ''[[Hotel Dajti|77 Hotel Dajti]]'' di [[Carmine Fornari]] ([[2000]]).
* ''[[Mio cognato]]'' di [[Alessandro Piva]] ([[2003]]).
* ''[[Sotto gli occhi di tutti]]'' di [[Nello Correale]] ([[2003]]).
* ''[[Bell'epoker]]'' di [[Nico Cirasola]] ([[2004]]).
* ''[[L'Ariamara]]'' di [[Mino Barbarese]] ([[2005]]).
* ''[[Nicola, lì dove sorge il sole]]'' di [[Vito Giuss Potenza]] ([[2006]]).
* ''[[L'avvocato Guerrieri - Ad occhi chiusi]]'' di [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]] ([[2007]]), [[film tv]].
* ''[[L'avvocato Guerrieri - Testimone inconsapevole]]'' di [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]] ([[2007]]), [[film tv]].
* ''[[Il passato è una terra straniera (film)|Il passato è una terra straniera]]'' di [[Daniele Vicari]] ([[2008]]).
* ''[[L'uomo nero (film 2009)|L'uomo nero]]'' di [[Sergio Rubini]] ([[2009]]).
* ''[[Piripicchio (film)|Piripicchio l'ultima mossa]]'' di [[Vito Giuss Potenza]] ([[2010]]).
* ''[[Non me lo dire (film 2012)|Non me lo dire]]'' di [[Vito Cea]] ([[2012]]).
* ''[[La nave dolce]]'' di [[Daniele Vicari]] ([[2012]]
* ''L'Amore è imperfetto'' di ''Francesca Muci'' ''(2012).''
 
Gli undici distretti stabiliti da Federico II nelle Costituzioni, furono poi istituiti in tempi diversi. Secondo l'ubicazione geografica possono essere distinti in:
Nel film statunitense del [[1995]] ''[[I ponti di Madison County]]'', [[Meryl Streep]] informa [[Clint Eastwood]] delle sue origini italiane, dicendo di aver vissuto in una città, a suo dire sconosciuta, sul [[mare Adriatico]], che si rivela essere Bari. Eastwood risponde tuttavia di conoscere Bari, avendola visitata per qualche giorno prima di salpare da [[Brindisi]] per la [[Grecia]].
* '''a) Peninsulari'''
*# [[Giustizierato d'Abruzzo|Abruzzo]]
*# [[Giustizierato di Basilicata|Basilicata]]
*# [[Calabria Ultra|Calabria]]
*# [[Capitanata]]
*# [[Principato e Terra Beneventana]]
*# [[Terra di Bari (territorio storico)|Terra di Bari]]
*# [[Terra di Lavoro]] e [[Contado di Molise]]
*# [[Terra d'Otranto]]
*# [[Calabria Citra|Valle di Crati e Terra Giordana]]
* '''b) Insulari'''
*: In base al decorso del fiume [[Imera meridionale|Salso]]:
*# [[Sicilia al di qua del Salso]]
*# [[Sicilia al di là del Salso]].
 
Tra queste suddivisioni del Regno ci fu la creazione del ''[[Giustizierato d'Abruzzo]]'' (''Justitiaratus Aprutii'') nel [[1233]] con capitale [[Sulmona]], unendo territori del [[Ducato di Spoleto]] e di [[Benevento]]. Sempre nello stesso periodo Federico concesse la fondazione della città attuale di [[L'Aquila]]. {{citazione|Provvediamo a che nella località Aquila tra Forcona e Amiterno (…) sia costruita una città unitaria che dal nome del luogo, e per questo sotto gli auspici delle nostre vittoriose insegne, decretiamo che debba essere chiamata con il nome di Aquila.|Federico II di Svevia, ''[[Privilegium concessum de constructione Aquilae]]'', [[XIII secolo]]<ref name=Colapietra79>{{Cita|Raffaele Colapietra, Mario Centofanti||Colapietra, 2009}}, pag. 79.</ref>|Providimus ut in loco qui dicitur Aquila inter Furconem et Amiternum (…) unius corporis civitas construatur quam ipsius loci vocabulo et a victricium nostrorum signorum auspiciis Aquilae nomine decernimus titulandam.|lingua=la}}
Bari è sede del Cineporto (situato nel complesso della [[Fiera del Levante]]), uno spazio con sale di registrazione e strumentazione cinematografica, aperto dall'[[Apulia film commission]] col fine di sviluppare l'industria cinematografica in [[Puglia]].
[[File:Stemma dell'Aquila (Forte spagnolo).JPG|miniatura|Stemma aquilano del casato svevo, presso il Forte spagnolo]]
Lo storico aquilano [[Buccio di Ranallo]] tuttavia attribuisce la fondazione leggendaria della città a 99 "castelli" durante il [[1254]].
 
=== L'Università ===
Dal 2010 la città ospita un proprio festival di cinema: il ''"[[Bari International Film Festival|Bif&st]]"''.
Il 5 giugno [[1224]], all'età di trent'anni, Federico istituì con editto formale, a [[Napoli]], la prima ''[[Università degli Studi di Napoli Federico II|universitas studiorum]]'' statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'[[Università di Bologna|ateneo di Bologna]], nato come aggregazione privata di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale.<ref>Fu tuttavia Federico che inviò all'Università di Bologna e ad altre Università le opere del filosofo arabo [[Averroè]], che lui stesso aveva fatto tradurre.</ref> L'università, polarizzata intorno allo ''studium'' di diritto e retorica, contribuì all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica. Napoli non era ancora la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica e il suo già forte ruolo di polo culturale e intellettuale.<ref>L'università fredericiana, che non ha mai interrotto la sua attività, è stata intitolata al suo fondatore nel [[1987]], assumendo la denominazione di [[Università degli studi di Napoli "Federico II"]], allorché iniziarono i lavori per l'istituzione della [[Seconda Università degli studi di Napoli]], dallo scorporo della prima [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[facoltà di medicina|Medicina e Chirurgia]] della prima, decretata nel [[1989]] e attuata nel [[1991]].</ref>
 
=== La poesia siciliana ===
[[File:Bari - Teatro Margherita negli anni 80.jpg|thumb|Il Teatro Margherita nel 2011]]
{{vedi anche|Scuola siciliana}}
[[File:Lungomare bari - teatromargherita.jpg|thumb|Il lungomare con il Teatro Margherita sullo sfondo]]
[[File:Diemer Hofhaltunga.jpg|miniatura|upright=1.4|Il ''Cancelliere Aulico'' ricevuto da Federico II, Re di Sicilia, a [[palazzo della Favara]] di [[Palermo]] con letterati, artisti e studiosi siciliani]]
Contribuì a far nascere la [[letteratura italiana]] e in questo senso ebbe importanza fondamentale la ''[[Scuola siciliana]]'' o anche Scuola poetica siciliana che nacque tra il 1230 e il 1250, che ingentilì il [[Latino volgare|volgare]] siculo con il [[Lingua occitana|provenzale]], e i cui moduli espressivi e tematiche dominanti furono successivamente ripresi dalla lirica della [[Scuola toscana]]. Gli sono inoltre attribuite quattro canzoni. Appassionato della cultura araba, fece tradurre molte opere da quella lingua e fu quasi sempre in ottimi rapporti con gli esponenti di quella cultura al punto da guadagnarsi il soprannome (fra i tanti) di "sultano battezzato".
 
Nella corte era presente un gruppo di poeti, per lo più funzionari, che scrivevano in volgare meridionale. Nella corte di Federico si costituì una [[scuola siciliana|scuola poetica siciliana]] al quale si deve l'invenzione di una nuova metrica, il [[sonetto]].
=== Teatri ===
La Fondazione Lirico-Sinfonica "''Petruzzelli e Teatri di Bari''" gestisce i maggiori teatri cittadini, il [[Teatro Petruzzelli|Petruzzelli]] e il [[Teatro Piccinni|Piccinni]], e l'Auditorium [[Nino Rota]] presso il Conservatorio Musicale.
 
=== ''De arte venandi cum avibus'' ===
Oltre al [[Teatro Margherita (Bari)|Teatro Margherita]] chiuso dal 1980 ma riaperto nel 2009 (ma solo per le mostre), gli altri teatri cittadini sono:
[[File:De Arte Venandi com Avibus.jpg|miniatura|upright=1.4|Particolare del folio 16 ''recto'' del trattato ''[[De arte venandi cum avibus]]'']]
* Teatro dell'Anonima, gestito dall'attore barese [[Dante Marmone]];
* Teatro Team ;
* Teatro Forma;
* Teatro Kismet Opera;
* Teatro Duse;
* Teatro-Cinema Royal;
* Teatro Purgatorio;
* Piccolo Teatro di Bari;
* Casa di Pulcinella;
* Teatro Barium;
* Teatro Di Cagno;
* Teatro Bravò (ex ''Salottino'');
* Nuovo Teatro Abeliano (nuova sede).
 
Federico II non fu solo un mecenate, ma anch'egli si cimentò in un'opera letteraria: ''[[De arte venandi cum avibus]]''. La traduzione letterale del titolo di quest'opera di Federico II è ''L'arte di cacciare con gli uccelli'', e di essa molte copie, illustrate nel [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]], ancora sopravvivono.
È chiuso da tempo il Teatro-cinema Kursaal Santalucia, acquistato dalla Regione Puglia, che ha avviato opere di messa in sicurezza.
 
Il ''De arte venandi'' è un [[Trattato (opera)|trattato]] nato innanzitutto dall'osservazione, che non ha nulla delle enciclopedie zoologiche fino ad allora redatte (i [[bestiari]] intrisi di mitologia, teologia e superstizione). In esso i problemi di [[ornitologia]], di allevamento, di addestramento e di [[caccia]] sono trattati con attenzione al principio dell'osservazione diretta e dell'esperienza, con assoluto spirito di indipendenza rispetto alla trattatistica precedente, per questo lo scritto rappresenta un fondamentale passo verso la scienza "moderna".
==== Teatro Petruzzelli ====
{{vedi anche|Teatro Petruzzelli}}
[[File:Bari Teatro Petruzzelli Epoca.jpg|thumb|Teatro Petruzzelli in una foto d'epoca.]]
Il Teatro Petruzzelli nacque dall'esigenza della città di possedere un contenitore culturale degno di una città desiderosa di elevarsi al livello delle altre metropoli italiane. La passione di Bari per il teatro era nota, ma i luoghi di rappresentazione non erano ritenuti sufficienti, neanche dopo la costruzione del teatro comunale Piccinni nel [[1854]].
[[File:Bari Teatro Petruzzelli 2008 Interno.jpg|thumb|left|Interno del Teatro Petruzzelli.]]
Il Comune decise quindi di sfruttare un piazzale sul mare (Largo della Marina), adibito a ospitare concerti e rappresentazioni di strada, per edificare il teatro. Nel [[1896]] fu scelto il progetto presentato da due commercianti baresi, Onofrio ed Antonio Petruzzelli, e nel [[1898]] iniziarono i lavori di edificazione. La struttura esordì la sera del 14 febbraio [[1903]] con la rappresentazione de ''Gli Ugonotti'' di [[Giacomo Meyerbeer]].
 
Federico era un cacciatore appassionato. Le battute di caccia erano in quei tempi un modo per socializzare con persone dello stesso rango, per esercitarsi nell'uso delle armi e per rappresentare il potere. Il suo hobby preferito era la caccia con il falco addestrato, attività molto costosa e quindi elitaria: un falco addestrato veniva a costare infatti quasi quanto un intero podere. La caccia con i falchi per Federico non era un passatempo vero e proprio ma una scienza. Egli si procurò trattati di [[ornitologia]] e caccia, e, in base a ordini dell'imperatore, questi testi furono raccolti in un codice miscellaneo, concepito come un libro sulla [[falconeria]]. Le fonti non sono certe se Federico abbia scritto personalmente il libro, ma sicuramente egli partecipò alla sua redazione esponendo i propri punti di vista: il ''De arte venandi cum avibus'' rappresenta pertanto una trattazione molto moderna sia sui metodi di cattura e addestramento dei falchi, sia sulle tecniche di caccia della selvaggina con l'uso dei falchi addestrati.
Il Teatro Petruzzelli è il quarto teatro italiano per dimensioni e il più grande teatro privato d'Europa.
 
=== Le arti figurative ===
La notte tra il 26 e il 27 ottobre [[1991]] il teatro venne distrutto da un incendio doloso. L'ultima opera rappresentata fu la ''[[Norma (opera)|Norma]]'' di [[Vincenzo Bellini]] (che, ironicamente, si chiude con la scena di un rogo).
[[File:Busto di Federico II di Svevia.jpg|miniatura|sinistra|Presunto busto di Federico II<ref>[[Hubert Houben]], ''Federico II. Imperatore, uomo, mito'', 2009, tav. 12 (pp. 96-97) e p. 132.</ref>, al [[Castello di Barletta]]]]
 
Federico II, essendo un generoso [[mecenatismo|mecenate]], ospitò alla sua corte numerosi artisti provenienti dai territori dell'impero in particolare dalla Germania; le novità del gotico tedesco, che proprio in quegli anni produceva opere di rinnovato naturalismo come il ''[[Cavaliere di Bamberga]]'' del [[Duomo di Bamberga]] (ante [[1237]], alto 267&nbsp;cm), dove era raffigurato un ritratto dell'imperatore stesso riprendendo l'iconografia delle statue equestri antiche. Inoltre all'epoca del padre Enrico VI e poi con Federico II, i cavalieri teutonici si insediarono in Italia meridionale (in particolare in Sicilia) e portando con loro le novità del gotico europeo che rappresentano le più antiche testimonianze di questo stile in Italia, un esempio importante la [[Chiesa di Santa Maria Alemanna]] a [[Messina]]. Successivamente, Federico II invitò nel sud-Italia i [[cistercensi]] già nel [[1224]], i quali diffusero il loro sobrio stile gotico nell'architettura (abbazie laziali [[abbazia di Fossanova|di Fossanova]] e [[abbazia di Casamari|Casamari]]).
Nel [[2008]] si sono conclusi i lavori di ripristino del teatro alla sua funzionalità e il 7 settembre [[2009]] le chiavi del Politeama sono state consegnate alla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari che ne ha assunto la gestione.
 
Oltre alla ricezione delle novità gotiche, Federico promosse anche attivamente il recupero di modelli classici, sia riusando opere antiche, sia facendone fare di nuove secondo i canoni romani: per esempio le monete auree da lui fatte coniare (gli [[augustale|augustali]]) presentano il suo ritratto idealizzato di profilo, e numerosi sono i rilievi che ricordano la ritrattistica imperiale romana (al già citato Duomo di Bamberga, alla distrutta [[Porta di Capua]], eccetera). In queste opere si nota una robustezza che ricorda l'arte romana provinciale, una fluente [[Plasticità (arte)|plasticità]], come nei realistici panneggi, e gli intenti ritrattistici. Tra i rilievi superstiti della [[Porta di Capua]] esiste anche un ''Busto di imperatore'': se si trattasse delle vere fattezze del sovrano saremmo di fronte al primo ritratto pervenutoci dell'arte post-classica, un primato altrimenti stabilito dal ''[[Ritratto di Carlo d'Angiò]]'' di [[Arnolfo di Cambio]].<ref>{{Cita libro |autore = Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari |titolo = I tempi dell'arte |volume = 1 |editore = Bompiani |città = Milano |anno = 1999 |isbn = 88-451-7107-8}}</ref>
[[File:bari teatro piccinni.jpg|thumb|Teatro Piccinni]]
 
La seconda corrente predominante all'epoca di Federico, dopo quella classicista, fu quella naturalistica. Lo stesso Federico II nel ''[[De arte venandi cum avibus]]'' scriveva come si dovesse rappresentare le cose che esistono così come sono (''ea quae sunt sicut sunt''), un suggerimento che si può per esempio riscontrare nell'originalissimo capitello attribuito a [[Bartolomeo da Foggia]] e conservato al [[Metropolitan Museum]] di [[New York]] ([[1229]] circa). In questa opera quattro testine spuntano dagli angoli, ma la loro raffigurazione è così realistica (nelle scavature degli zigomi, nelle rughe, nelle imperfezioni fisiche) da sembrare un calco da maschera mortuaria.
==== Teatro Piccinni ====
{{Vedi anche|Teatro Piccinni}}
Il Teatro Piccinni è il più antico teatro barese esistente. La struttura è in grado di contenere più di ottocento spettatori. Il teatro fu inaugurato il 4 ottobre [[1854]] con la rappresentazione del ''Poliuto'' di [[Gaetano Donizetti]]. Un anno dopo, nel [[1855]], fu intitolato al musicista barese [[Niccolò Piccinni]], oltremodo apprezzato nella città natale e in [[Francia]], dove svolse la sua attività di compositore.
 
I frequenti movimenti di Federico, seguito dalla corte e dagli artisti, permisero la diffusione di uno stile sovraregionale, con opere di sorprendente similarità stilistica opera dell'architetto di corte [[Riccardo da Lentini]] anche in aree molto distanti, come testimoniano, per esempio, gli ingressi di alcuni castelli federiciani: i leoni scolpiti nel settentrionale [[castello dell'Imperatore]] di [[Prato]] sono identici a quelli di [[Castel del Monte]] in [[Puglia]]. [[Nicola Pisano]], citato nei documenti più antichi come Nicola ''de Apulia'', probabilmente arrivò in Toscana proprio con Federico II, alla cui corte potrebbe aver trovato la sintesi tra gli stimoli classici e transalpini che caratterizzarono la sua rivoluzione figurativa.
[[File:Bari Auditorium Nino Rota Interno.jpg|thumb|Interno dell'''Auditorium Nino Rota'']]
 
==== AuditoriumLe Ninoarchitetture Rota ====
[[File:Barletta- panoramica del castello.jpeg|miniatura|[[Castello di Barletta]], una delle sue architetture più imponenti|559x559px]]
L'auditorium Nino Rota, di proprietà del [[Conservatorio Niccolò Piccinni]], è la più importante sala d'ascolto della città di Bari, sebbene sia in ristrutturazione dal [[1991]].<ref name=auditorium>Antonio Di Giacomo, [http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/10/11/news/auditorium_viaggio_nel_cantiere_infinito_l_apertura_rinviata_a_data_da_destinarsi-23035143/ Auditorium, viaggio nel cantiere infinito: "L'apertura rinviata a data da destinarsi"], ''La Repubblica'', 11 ottobre 2011.</ref> L'edificazione, promossa dall'amministrazione provinciale negli [[Anni 1960|anni sessanta]], fu completata nel [[1981]].<ref name=auditorium/> Fu intitolato al compositore milanese [[Nino Rota]], a lungo direttore del conservatorio barese.
[[File:Castel del Monte BW 2016-10-14 12-26-11 r.jpg|miniatura|[[Castel del Monte]], in territorio di [[Andria]]]]
[[File:Termoli - castello svevo.jpg|miniatura|Castello Svevo sul promontorio di [[Termoli|Termoli (CB]])]]
Imponente fu l'attività edilizia soprattutto in campo castellare; con oltre 250 cantieri divisi tra i restauri di antiche fortezze normanne e l'edificazione di nuovi edifici. Nel [[1239]] Federico emanò uno statuto speciale per la riparazione dei castelli già esistenti, allo scopo di renderli efficienti e pronti a qualsiasi evenienza. Tra [[Puglia]] , [[Basilicata]] e [[Molise]] si innalzavano ben 111 castelli da legare alla figura di Federico II di Svevia, secondo quanto riportato dal documento ''Statutum de reparatione castrorum'', risalente al [[1241]].
 
Fondamentale fu la figura di [[Riccardo da Lentini]] che seppe sintetizzare e creare uno stile dalle diverse componenti artistiche e culturali d'Impero.
=== Musica ===
==== Associazione Polifonica barese "Biagio Grimaldi" ====
 
Tra gli altri si ricordano il [[Castello Maniace]] di Siracusa (dedicato al generale bizantino [[Giorgio Maniace]], principe e Vicario dell'Imperatore di Costantinopoli, i cui discendenti erano imparentati con Federico II tramite la madre Costanza d'Altavilla), tra le più imponenti opere federiciane, con un grande portale strombato e con un vasto utilizzo di volte a crociera costolonate gotiche; il [[Castello svevo (Augusta)|castello svevo di Augusta]]; l'imponente fortezza quadrangolare del [[Castello Ursino]] a Catania, il castello di [[Scaletta Zanclea]] e la [[Torre di Federico II]] a [[Enna]], con grandiose volte a ambrello costolonate gotiche e la caratteristica forma ottagonale, sebbene quest'ultima struttura fu ultimata all'epoca di Manfredi. Numerose anche le residenze imperiali di campagna, come il palatium della Targia. Per l'architettura religiosa importanti esempi sono quelli legati ai cavalieri teutonici come la chiesa di Santa Maria Alemanna a Messina, la Basilica del Murgo a Lentini, la chiesa di San Nicola ad Agrigento, la chiesa di Sant'Andrea a Buccheri e la cappella sveva del palazzo arcivescovile di Siracusa. Altre costruzioni di carattere religioso comprendono edifici cavallereschi e architetture cistercensi diffuse in tutta l'Italia meridionale.
Fu fondata l'8 dicembre [[1926]] come "Accademia Polifonica Barese" dal musicista barese Biagio Grimaldi (1897-1986), insieme all'organista Donato Marrone, che di quell'impresa era l'anima intellettuale. L'associazione creò subito un notevole repertorio di polifonia sacra e profana che affiancava ai massimi autori del genere<ref>Alla Polifonica si deve la prima esecuzione in Italia, nel [[1930]], al teatro Piccinni di Bari, della ''Fantasia per pianoforte, coro e orchestra'' di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]].</ref> la musica dei compositori pugliesi e le melodie popolari baresi. I concerti della Polifonica conobbero una diffusione ampia attraverso le frequenze di [[Radio Bari]] e della Radio italiana. Alla morte del fondatore, l'accademia prese il nome attuale. La Polifonica dispone di un archivio storico-musicale, che nel [[1998]] è stato riconosciuto di "notevole interesse storico" dal [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]].
Nei pressi di [[Andria]] è presente la costruzione più affascinante voluta dall'imperatore ma ancora incompiuta al momento della sua morte, [[Castel del Monte]], dichiarato [[Patrimonio dell'Umanità]] dall'[[UNESCO]]. Dal punto di vista architettonico il castello è una sintesi tra le tendenze europee e quelle arabo-musulmane (presentando soluzioni innovative, quali torri sporgenti, feritoie ed elementi anticipatori del [[gotico]])<ref>Ad [[Andria]] si conserva anche Porta Sant'Andrea o Arco di Federico II ([[XI secolo]]) sulla quale fu scolpita la celebre frase dell'imperatore: ''«Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers»''.</ref>.
[[File:Arco Federico II.jpg|miniatura|Porta della Reggia Imperiale a [[Foggia]]]]
A [[Foggia]], residenza imperiale, aveva fatto costruire un magnifico ''Palatium'', edificato da [[Bartolomeo da Foggia]], su cui vi era un'iscrizione (oggi conservata nel Portale di Federico) che recitava: ''"Hoc fieri iussit [[Federicus]] Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imp(er)ialis"'' (''Ciò comandò Federico Cesare che fosse fatto affinché la città di Foggia divenisse reale e inclita sede imperiale''). Federico II considerava la Capitanata un luogo ideale anche per la caccia e perciò fece costruire altre due importantissime dimore a [[Foggia]]. La prima, la ''Domus/Palacium Solatiorum San Laurencii'' o ''Pantani'', in località Pantano, tra gli attuali quartieri Salice Nuovo, San Lorenzo e Ordona Sud, dove il Guiscardo aveva fatto edificare la chiesa di San Lorenzo in Carmignano, testimonianza visiva, insieme con la ''Regia Masseria Pantano'', della vasta area che occupava la struttura federiciana; essa includeva una residenza signorile, con giardini, vivarium con animali acquatici ed esotici, padiglioni per il solacium. L'altra dimora del grande imperatore svevo era il ''Palacium'' dell'Incoronata, nei pressi dell'omonimo Bosco/Santuario: in merito a questo edificio, testimonianza importante della struttura federiciana è la ''Regia Masseria Giardino'', nelle immediate vicinanze della linea ferroviaria [[Foggia]] - [[Potenza (Italia)|Potenza]]; anche questo complesso viene descritto dalle cronache di quel tempo, come tra le dimore più belle e sontuose dello "Stupor Mundi".
[[File:CastelloSvevo.JPG|miniatura|Facciata del Castello Svevo a [[Porto Recanati]]]]
Federico aveva però sparso castelli e palazzi imperiali in tutta la regione, amata anche per le possibilità di esercitarvi la caccia, di cui era appassionato: tra questi, il [[Castello di Lucera]], che affidò ai [[Saraceni]] deportati dalla [[Sicilia]].
Altre fortificazioni importanti sorsero con l'edificazione del [[castello svevo di Trani]], caratteristico per la sua cortina sul mare e recentemente restaurato, il [[Castello di Barletta]], risultato architettonico di una serie di successioni al potere, e il [[Castello svevo (Porto Recanati)|Castello Svevo]] di [[Porto Recanati]], fatto edificare nel 1229 quando Federico ratifica il possesso, da parte di [[Recanati]], delle terre dal [[Musone (Marche)|Musone]] al [[Potenza (fiume)|Potenza]].
Altre strutture fortificate sveve sono conservate a [[Bari]], [[Bisceglie]], [[Manfredonia]], [[Lucera]], [[Gravina di Puglia]], [[Brindisi]], [[Mesagne]], [[Oria]], [[Termoli]], [[Campi Salentina]], ecc.
 
Sono attualmente in corso nel sottosuolo del centro storico della città di [[Foggia]], scavi archeologici nell'area in cui sorgeva il ''palatium'' dell'imperatore, finora si è in presenza di una notevole presenza di ipogei.
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina barese}}
La [[cucina pugliese]] in generale si basa sui tre prodotti agricoli principali della regione cioè il [[frumento|grano]], l'[[olio alimentare|olio]] e il [[vino]]. La cucina barese è arricchita anche da [[ortaggio|ortaggi]] e [[frutta]], abbondanti nell'agricoltura locale, e dalla produzione del [[pane]] pugliese e delle paste alimentari casalinghe: [[orecchiette]], ''recchietèdde'' o ''strascenàte'', la variante tarantina ''chiancarelle'' (ossia orecchiette di grandezza varia), [[cavatelli]], ''lagane'', ''troccoli'' (ossia [[Tagliatelle|fettuccine]]), [[fusilli]] (ossia ''maccheroni arrotolati''), [[tripoline]] e ''megnuìcchie'' (ossia gnocchetti di semola).
 
Infine va menzionata la [[Porta di Capua]], che doveva esprimere visivamente la maestà imperiale.
Con la pasta fatta in casa si preparano anche [[calzone al forno|calzoni al forno]] ripieni di [[Allium cepa|cipolla]], [[b:Libro di cucina/Ricette/Acciughe sotto sale|acciughe sotto sale]]<ref>[http://it.barilla.com/content/ricetta/calzone-barese ''Calzone barese'']. Barilla.</ref>, [[capparis spinosa|capperi]] e [[oliva|olive]]; [[panzerotto|panzerotti]] fritti ripieni di [[lardo]] e [[ricotta]] o [[mozzarella]]; [[pettole]] alla barese; [[pizza rustica|pizze rustiche]], la tipica [[focaccia alla barese]], i [[tarallo|taralli]], le [[frisella|friselle]] e le sgagliozze, ossia fette di [[polenta]] fritta, preparate e vendute per le strade della città vecchia, {{citazione necessaria|e che, come recentemente affermato da un servizio del [[TG2]] risultano essere una delle 100 principali prelibatezze italiane}}.
 
==== Castelli e residenze federiciane ====
Condimenti sovrani sono l'olio d'oliva e l'[[allium sativum|aglio]]. Ottime sono le minestre di verdure e quelle a base di pane (''pancotto'' e ''caponata''), [[cicer arietinum|ceci]], [[Vicia faba|fave]] intere o schiacciate (con [[cichorium intybus|cicorie]]), [[Brassica oleracea|cavoli]], [[Apium graveolens|sedani]], cardi e [[foeniculum vulgare|finocchi]] che compaiono in tavola anche da soli con olio, o salati o con brodo di [[Sus scrofa domesticus|maiale]].
* [[Castello di Lagopesole]]
* [[Castello svevo (Augusta)]]
* [[Castello Maniace]]
* [[Torre di Federico II]] a Enna
* [[Castel del Monte]]
* [[Castello di Melfi]]
* [[Castello di Gravina|Castello Svevo di Gravina]]
* [[Castello Ursino]]
* [[Rocca di Federico II]]
* [[Palazzo della Favara]]
* [[Palazzo dei Normanni]]
* [[La Zisa]]
* [[Fortezza svevo-angioina (Lucera)|Palazzo di Lucera]]
* [[Castello di Oria]].
 
== Antenati e discendenti ==
I piatti di carne sono per lo più a base di [[Ovis aries|agnello]] (''tacche'' al forno, ''cottarello'', involtini in barese "ghiemmerìidde"), di maiale (capocolli e salsicce varie, soprattutto condite con [[Capsicum|peperoncino]]), [[coniglio]] e cacciagione. Una raffinatezza è quella dei tordi in salsa conservati nel vino bianco.
=== Albero genealogico ===
 
{| class="wikitable"
Specialità: il [[riso al forno alla barese]], chiamato pure ''riso, patate e cozze'', piatto ereditato dall'occupazione spagnola e detto anche "tièdde" (tiella), nome che suggerisce l'uso della [[paella]] spagnola in passato, nonché le [[linguine]] al sugo di [[seppia]] e le "cazzavùne", alla barese, ossia [[Chiocciola|lumache]] raccolte dal vicino [[Murgia|altopiano della Murgia]], cotte o lessate e condite in vario modo.
 
In quanto città di mare, Bari è famosa per i numerosi piatti di [[pesce]]: il dentice alle olive, l'[[Sparus aurata|orata]] alla san Nicola, le [[Engraulis encrasicolus|alici]] ''arraganàte'' e i [[Octopus vulgaris|polpetti]] "che ll'àcqua lòre", in casseruola.
 
Tra i dolciumi tipici, molti legati a periodi di festività, si ricordano le "carteddàte" [[cartellate]] e i [[bocconotto|bocconotti]] (tipiche ricette natalizie), le paste reali, le castagnèdde, le sassanìidde, le [[zeppola|zeppole]] (tipiche del giorno di san Giuseppe), le "scarcelle" (dolce pasquale) e ''u sanguinàcce'', ossia sanguinaccio dolce.
 
Tra i vini pregiati di Bari e della provincia si ricordano: il Castel del Monte, il Moscato di Trani, il Primitivo di Manduria molto conosciuto anche nel resto dell'Italia, il Primitivo di Gioia, il Negroamaro Salentino, bianchi di Alberobello e Locorotondo, l'Aleatico e varietà di Cerasuolo e di Sangiovese. È abbondante la produzione di vini da taglio tra cui il ''Barletta''.
 
=== Eventi ===
[[File:Ingresso della Fiera del Levante su Piazzale Vittorio Emanuele III.jpg|thumb|Ingresso monumentale al quartiere [[Fiera del Levante|fieristico]]]]
==== Fiera del Levante ====
{{vedi anche|Fiera del Levante}}
La Fiera del Levante<ref>{{Cita web|http://www.fieradellevante.it/|accesso=4 febbraio 2011|Sito della Fiera del Levante}}</ref> è una delle principali fiere del [[bacino del Mediterraneo]], nata nel [[1929]] per iniziativa del Comune, dell'Amministrazione Provinciale e della ''Camera del Commercio di Bari'' e operativa continuativamente dal [[1930]] con la sola esclusione degli anni della [[seconda guerra mondiale]], dal [[1940]] al [[1946]].
 
Complessivamente gli espositori che partecipano annualmente alle manifestazioni sono cinquemila tra nazionali ed esteri. I visitatori ammontano a circa due milioni.
 
La rassegna storica, nonché la più nota al grande pubblico, è la fiera campionaria, la più grande d'Europa, che ha luogo ogni settembre con oltre settecentomila visitatori e più di duemila espositori, in un'apposita vasta area, ampia circa 300&nbsp;000 metri quadrati, situata a nord-ovest della città, in vicinanza della punta di San Cataldo, al limite occidentale del porto nuovo.
 
La fiera è inoltre volta a favorire gli scambi tra Oriente e Occidente, di cui Bari costituisce, per tradizione millenaria, il più favorevole punto d'incontro.
 
==== Festa di san Nicola patrono di Bari ====
[[File:Tombenicolas.jpg|thumb|Tomba di San Nicola nella cripta della basilica]]
Dal 7 al 9 maggio si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono della città, san Nicola. Già alla vigilia delle festività religiose affluiscono in città molti " ziazì" ossia pellegrini devoti al Santo. Una delle usanze tradizionali è l'offerta del pane alla basilica. A rievocare l'antico arrivo delle reliquie di san Nicola, la sera della vigilia si tiene il ''Corteo storico san Nicola''<ref>{{Cita web|http://www.corteostoricosannicola.com/index.html|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Corteo storico in onore di san Nicola}}</ref>.
 
Il giorno della festa si svolge la solenne processione in cui la statua del Santo viene portata fino al ''Molo san Nicola'' dove si tiene una celebrazione eucaristica presieduta dall'[[Arcivescovo]] di Bari; la statua viene poi trasportata in mare da un corteo di imbarcazioni. Verso sera avviene il raduno delle imbarcazioni presso il molo in cui si saluta il ritorno del Santo nella basilica, attraverso una nuova sontuosa processione al culmine della quale avviene "l'artefìzzie" ossia scoppio di [[fuochi pirotecnici]].
 
Il giorno dopo, in seguito alla celebrazione eucaristica di saluto che si tiene in [[Monumenti e luoghi d'interesse di Bari#Piazza del Ferrarese|Piazza del Ferrarese]], nella cripta della basilica si procede ufficialmente al prelievo della santa ''manna'' (che i monaci benedettini trassero dalle ossa del santo) alla presenza di fedeli e autorità religiose e civili. Tutta la ritualità religiosa è immersa in una cornice profana di luci e abbellimenti e di concerti bandistici, che contribuiscono a creare un'atmosfera suggestiva.
 
Il 10 maggio, ultimo giorno di festa, dopo la messa celebrata in Piazza del Ferrarese la statua di san Nicola, prelevata "da la màghene", solennemente trasportata in processione, viene riportata In Basilica.
 
San Nicola è inoltre festeggiato a Bari anche il 6 dicembre, anniversario della sua morte. Evento importante è l'atmosfera che si crea nella città vecchia, alle prime luci dell'alba, per assistere alla prima messa delle 5.00, celebrata dall'[[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|Arcivescovo di Bari-Bitonto]] e la consegna delle chiavi della città al Santo, e prosegue con una lunga processione della statua per le vie della città vecchia. Quella del 6 dicembre è festa sentita in tutto il mondo cristiano e particolarmente nei paesi del nord Europa, [[Russia]] compresa.
 
A tale proposito, Bari, nel marzo 2007 è stata visitata dall'allora presidente russo [[Vladimir Putin]], il quale durante il meeting italo-russo si è recato nella basilica di San Nicola per rendere omaggio alle reliquie del santo. In quell'occasione Putin definì Bari, secondo il sentimento religioso del popolo russo legato alla figura di san Nicola, "la città più importante del mondo dopo Gerusalemme". Al momento in cui la chiesa russa è stata consegnata ai legittimi proprietari, ufficialmente nell'aprile del 2008, il primo cittadino della città [[Michele Emiliano]] ha donato la cittadinanza barese al primo ministro russo Vladimir Putin recandosi direttamente a Mosca. Il successore di Putin, [[Dmitrij Anatol'evič Medvedev]], tornò a Bari il 1º marzo del 2009 per riprendere possesso della [[Chiesa di San Nicola (Bari)|Chiesa russa]].
 
L'incontro fra [[papa Benedetto XVI]] e il [[patriarchi e metropoliti di Russia|patriarca di Mosca]] [[Cirillo I]] a Bari ha suggellato la funzione della città quale punto di incontro fra il mondo cattolico e quello ortodosso.
 
Una delle tradizioni ancora vive è quella per cui le ragazze che desiderano sposarsi scrivono le proprie aspirazioni matrimoniali su bigliettini che sono poi inseriti nella teca di vetro che accoglie la statua del santo. Essa si rifà a una delle leggende più diffuse su san Nicola, secondo cui il santo abbia consentito a tre fanciulle povere di sposarsi donando loro tre sacchetti colmi di monete d'oro. Da allora è rappresentato, nella tradizionale iconografia, con tre palle d'oro in mano.
 
== Persone legate a Bari ==
''(in ordine alfabetico di cognome)''
{{MultiCol}}
* [[Dino Abbrescia]]
* [[Gianni Alemanno]]
* [[Giancarlo Angeloni]]
* [[Argiro (generale bizantino)|Argiro]]
* [[Marco Armani]]
* [[Emanuele Arciuli]]
* [[Francesco Attolico]]
* [[Giovanni Auletta Armenise]]
* [[Ettore Bassi]]
* [[Marco Bellotti]] (( Rosario Berardi M.O.V.C))
* [[Gino Boccasile]]
* [[Nicola Cacucci]]
* [[Vito Marino Caferra]]
* [[Giuseppe Caldarola]]
* [[Luciano Canfora]]
* [[Vincenzo Cantatore]]
* [[Gianrico Carofiglio]]
* [[Franco Casavola]]
* [[Franco Cassano (sociologo)|Franco Cassano]]
* [[Antonio Cassano]]
* [[Dino Cassio]]
* [[Gianni Ciardo]]
* [[Nico Cirasola]]
* [[Salvatore Cognetti de Martiis]]
* [[Francesco Colasuonno]]
* [[Nicola Conte (musicista)|Nicola Conte]]
* [[Raffaele Costantino (1907-1991)|Raffaele Costantino]]
* [[Riccardo Cucciolla]]
* [[Giovanni Giacomo de Antiquis]]
* [[Mariolina De Fano]]
* [[Gennaro de Gemmis]]
* [[Nicola de Gemmis]]
* [[Niccolò dell'Arca]]
* [[Emanuele De Nicolò]]
* [[Vincenzo de Romita]]
 
* [[Uccio De Santis]]
{{ColBreak}}
* [[Paolo De Vita]]
* [[Maria Diana]]
* [[Simeone Di Cagno Abbrescia]]
* [[Araldo di Crollalanza]]
* [[Vincenzo Diglio]]
* [[Guido Di Leone]]
* [[Michele Emiliano]]
* [[Fabio & Mingo]]
* [[Stefano Felis]]
* [[Enzo Fiermonte]]
* [[Donata Frisini]]
* [[Raffaele Gervasio]]
* [[Franco Giordano]]
* [[Alfredo Giovine]]
* [[Haiducii (cantante)]]
* [[Hugu Tugu]]
* [[Matteo Renato Imbriani]]
* [[Ivan Iusco]]
* [[Giovanni Laterza]]
* [[Gaetano Latilla]]
* [[Vito Lattanzio]]
* [[Giuliana Lojodice]]
* [[Pietro Lombardi]]
* [[Maione di Bari]]
* [[Francesco Malcom]]
* [[Dante Marmone]]
* [[Guido Marzulli]]
* [[Vito Maurogiovanni]]
* [[Melo di Bari|Melo da Bari]]
* [[Maurizio Micheli]]
* [[Andrea Mongelli]]
 
{{ColBreak}}
* [[Pomponio Nenna]]
* [[Mario Nuzzolese]]
* [[Roberto Ottaviano]]
* [[Anna Oxa]]
* [[Gaetano Partipilo]]
* [[Pino Pascali]]
* [[Armando Perotti]]
* [[Nico Perrone]]
* [[Gianluca Petrella]]
* [[Niccolò Piccinni]]
* [[Gennaro Picinni]]
* [[Donatella Pinto]]
* [[Pino Pisicchio]]
* [[Gianluca Pozzi]]
* [[Domenico Procacci]]
* [[Stefano Ragusa]]
* [[Rocco Rodio]]
* [[Damiano Russo]]
* [[Nabil Salameh]]
* [[Chiara Samugheo]]
* [[Paolo Sassanelli]]
* [[Lunetta Savino]]
* [[Nicola Scardicchio]]
* [[Tiziana Schiavarelli]]
* [[Claudio Signorile]]
* [[Giuseppe Solfato]]
* [[Emilio Solfrizzi]]
* [[Antonio Stornaiolo]]
* [[Cesare Suglia]]
* [[Katia Terlizzi]]
* [[Domenico Triggiani]]
* [[Nichi Vendola]]
* [[Nicola Vernola]]
* [[Carmela Vincenti]]
{{EndMultiCol}}
* [[Francesco Caputo]]
 
== Geografia antropica ==
[[File:Bari viuzze 311829993.jpg|thumb|Una strada del centro storico con la Cattedrale di San Sabino, duomo della città di Bari]]
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Punta Perotti}}
Per la lettura di questo paragrafo, può essere di supporto vedere la voce [[Quartieri di Bari]] ed il paragrafo "Storia" (più sopra).
 
{{Citazione|Per me, la trovo attraente questa città nuova, con le sue vie larghe, ad angoli retti, che consentono di veder sempre in fondo ad esse il mare, come si vedono a Torino le Alpi|[[Paul Bourget]], ''Sensations d'Italie'', [[1891]]}}
 
Il “centro” della città è costituito dalla [[Bari Vecchia|città vecchia]] (come usano chiamarla i baresi) e dal [[Murat (quartiere di Bari)|borgo "muratiano"]]. La città vecchia, sita su un’appendice di roccia calcarea affacciata sul mare (luogo corrispondente al nucleo primordiale di Bari), ha il tipico impianto urbanistico [[Medioevo|medioevale]] (caratterizzato da strade strette che formano una raggiera irregolare, con al centro le due chiese principali), risalente all’epoca [[Impero bizantino|bizantina]] ed ospita i principali monumenti della città, quali la basilica, la cattedrale ed il castello Normanno-Svevo. Il borgo muratiano è invece in tipico stile ottocentesco (fu costruito infatti nei primi decenni del [[XIX secolo]]), con isolati “a scacchiera” e strade larghe. Nel muratiano si trovano molti negozi di grandi marche (degni di nota quelli d’abbigliamento), ristoranti e bar raffinati.
Attorno al centro si sviluppano i rioni centro-periferici della città. Madonnella, grande quartiere innalzato durante il fascismo, sito a Sud-Est del centro, è il tipico esempio di architettura ed urbanistica [[fascismo|fascista]]. Quasi tutta la zona centrale del lungomare (ad eccezione del centro storico) è dello stesso periodo (anni venti e trenta del '900) ed è caratterizzata da palazzi pubblici (scuole, caserme, palazzi per uffici, ecc.) in "''stile littorio''" (proprio del fascismo). Gli altri rioni centro-periferici, dovuti allo sviluppo demografico ed economico del dopoguerra, sono caratterizzati da una maglia quadrilatera meno regolare del muratiano ed hanno arredi urbani propri del [[razionalismo italiano|razionalismo]] [[XX secolo|novecentesco]] (sono -da Nord-Ovest a Sud- San Girolamo, Fesca, Libertà, Marconi, Carrassi, San Pasquale, Picone, Iapigia, Poggiofranco); tra essi si distingue Poggiofranco, il quartiere tra i più ricchi e moderni di Bari.
A corona del centro-città e più distanziate da esso, nell'ordine di 5–10&nbsp;km ci sono poi, nelle direzioni Nord-Ovest, Sud e Sud-Est le cosiddette ex-frazioni, altri sei quartieri con fisionomia urbanistica più autonoma rispetto a Bari città (si tratta di –da Nord a Sud ed Est- Santo Spirito, Palese, Carbonara, Ceglie del Campo, Loseto, Torre a Mare). In direzione Ovest e in una posizione intermedia fra il centro-periferia e le ex-frazioni c'è il quartiere San Paolo, un grande agglomerato urbano, edificato a partire dagli anni cinquanta del '900 nell'ambito dell'[[INA-Casa|edilizia economica e popolare]]; esso viene considerato a tutti gli effetti un'appendice del centro di Bari, in quanto fin dal principio fu abitato da molti baresi. La zona industriale è posta più ad Ovest, al confine fra il territorio comunale di Bari e quello di [[Modugno]] ed è condivisa dai due comuni. Osservando Bari dall'alto, si nota come sia stata urbanizzata in blocco da Nord a Sud e più distaccata verso Est ed Ovest (ci sono grandi spazi vuoti fra Japigia e San Pasquale e fra Picone ed i quartieri a Nord-Ovest).
 
La [[Ferrovia Adriatica]] separa il centro dai quartieri centro-periferici meridionali; affiancata a questa corre via Capruzzi (importante strada urbana di scorrimento), da cui si diramano altre importanti strade (tra queste le vie [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] e Giulio Petroni, che dopo aver attraversato Carrassi e S. Pasquale raggiungono infine Carbonara). L’elegante e centralissimo corso [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]] (nato nel [[1813]] grazie all’abbattimento delle vecchie mura urbiche) è la strada divisoria fra il centro storico e il murattiano; su esso s’affacciano le sedi delle principali istituzioni comunali ([[Municipio]], Palazzo della [[Prefetto|Prefettura]]), il Teatro [[Niccolò Piccinni|Piccinni]] ed altri storici palazzi. Corso [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], dall'incrocio con C.so Vitt. Em.le (nei pressi del centro storico), fiancheggia ad est tutto il centro e attraversando con un ponte la Ferrovia, s'innesta in viale Unità d'Italia (grande via del quartiere San Pasquale). Il lungomare (opera completata durante il fascismo, compresa l'aggiunta della fascia di terreno tra il borgo antico ed il mare, prima non carrabile) attraversa buona parte della città, connettendo le zone San Girolamo e San Giorgio. Viale Iapigia-Gentile, a Est, è un prolungamento di via Capruzzi e attraversa tutto il quartiere Iapigia, per poi immettersi nella [[Strada statale 16 Adriatica|statale 16]]. Proprio la 16 svolge un importantissimo ruolo di collegamento e smistamento del traffico, favorendo l’ingresso nelle diverse zone periferiche della città e nei comuni contermini (fungendo quindi da "''Tangenziale di Bari''").<ref>per sintesi non vengono citate tutte le più importanti arterie urbane di scorrimento</ref>
 
I quattro grandi ospedali pubblici sono il Policlinico (costruito durante il Fascismo) a Picone, il presidio ospedaliero del quartiere San Paolo, l’ospedale Di Venere a Carbonara e l’istituto pediatrico [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] a San Pasquale, adiacente alla via [[Giorgio Amendola|Amendola]].
 
Da annotare la presenza dei quattro, storici mercati popolari della città: "Nicolai" (q.re Libertà), "Montegrappa" (Carrassi), "Iapigia", "Mazzini" (Marconi), che prendono nome dalle vie o dalle zone (come nel caso del mercato di Iapigia) in cui fino a circa dieci anni fa venivano allestiti un giorno alla settimana (con conseguente chiusura di quelle strade al traffico automobilistico). Ora hanno sede in spazi coperti, costruiti o adeguati a tale uso, nelle vicinanze delle locazioni precedenti.
 
I comuni della provincia Valenzano, [[Triggiano]] e Modugno, confinanti con il capoluogo, vengono spesso considerati, orientativamente, parte integrante di esso (anche considerando i molteplici rapporti, soprattutto economici, che stringono con Bari). Ad oggi l'[[area metropolitana di Bari]] si estende su una superficie territoriale di 2.269,74&nbsp;km² e conta circa 1 milione di abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.ba2015.org/portal/page/portal/pianostrategico/|accesso= 1-7-2009|titolo=Dati ''BA2015 Metropoli Terra di Bari''}}</ref>.
 
In questi mesi il Comune di Bari si sta dotando di un nuovo [[Piano urbanistico comunale|Piano Urbanistico Generale]], che sostituirà il precedente [[Piano Regolatore Generale|P.R.G.]], realizzato dall'[[architetto]] [[Ludovico Quaroni]] ed attuato dal [[1965]] (quello di Quaroni è stato la variante al precedente piano Calzabini-[[Marcello Piacentini|Piacentini]], del [[1952]]).
 
[[File:Bari circoscrizioni.jpg|thumb|Le nove circoscrizioni di Bari]]
 
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Quartieri di Bari}}
Il Comune di Bari è stato suddiviso sino al [[2014]] in nove [[circoscrizione|circoscrizioni]] territoriali dotate di un consiglio (con un numero di rappresentanti compreso fra 14 e 18) e di un presidente democraticamente eletto.
 
Tranne la circoscrizione Madonnella, tutte le altre sono nate dalla fusione di due o più quartieri e zone.
 
{| class="wikitable" width="100%"
|-
!
! Circoscrizione
! Superficie<br />(km²)
! Abitanti<br />(2001)
! Abitanti<br />(2005)
! Densità<br />(ab/km²) (2001)
! Suddivisioni
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Federico II di Svevia'''
| I
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Enrico VI di Svevia]]
| Palese - Santo Spirito
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Federico Barbarossa]]
| 18,62
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Federico II duca di Svevia]]
| 28.757
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Federico I di Svevia]]
| 29.210
| 1.544
| [[Palese-Macchie]], [[Santo Spirito-Catino-San Pio]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Agnese di Waiblingen]]
| II
| San Paolo - Stanic - Villaggio del Lavoratore
| 20,14
| 35.516
| 35.580
| 1.764
| [[San Paolo (quartiere di Bari)|San Paolo]], [[Stanic-Villaggio del Lavoratore]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Giuditta di Baviera, duchessa di Svevia|Giuditta di Baviera]]
| III
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico IX di Baviera]]
| Picone - Poggiofranco
| 7,47
| 43.724
| 42.304
| 5.853
| [[Picone (quartiere)|Picone]], [[Poggiofranco]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Wulfhild di Sassonia]]
| IV
| Carbonara - Ceglie - Loseto
| 35,03
| 39.910
| 39.898
| 1.139
| [[Carbonara di Bari]], [[Ceglie del Campo]], [[Loseto]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Beatrice di Borgogna]]
| V
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Rinaldo III di Borgogna]]
| Iapigia - Torre a Mare
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Stefano I di Mâcon]]
| 18,77
| 35.891
| 35.495
| 1.912
| [[Japigia (quartiere di Bari)|Japigia]], [[Torre a Mare]], [[San Giorgio (quartiere di Bari)|San Giorgio]], [[Sant'Anna (Quartiere di Bari)|Sant'Anna]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Beatrice di Lorena]]
| VI
| Carrassi - San Pasquale
| 7,70
| 60.775
| 59.124
| 7.893
| [[Carrassi]], [[San Pasquale (quartiere di Bari)|San Pasquale]], [[Mungivacca]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Agata di Lorena]]
| VII
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Simone I di Lorena]]
| Madonnella
| 0,95
| 17.601
| 17.094
| 18.527
| [[Madonnella]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Adelaide di Lovanio]]
| VIII
| Libertà - Marconi - San Girolamo - Fesca
| 6,30
| 65.317
| 65.122
| 10.368
| [[Libertà (quartiere di Bari)|Libertà]], [[Marconi-San Girolamo-Fesca]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Costanza d'Altavilla]]
| IX
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Ruggero II di Sicilia]]
| Murat - San Nicola
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Ruggero I di Sicilia]]
| 1,05
| align="center" | '''Trisnonno materno:'''<br />[[Tancredi d'Altavilla]]
| 16.978
| 16.523
| 16.170
| [[Murat (quartiere di Bari)|Murat]], [[San Nicola (quartiere di Bari)|San Nicola]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Muriella di Normandia]]
|
| <small>Totale Comune</small>
| 116,03
| 344.014
| 340.355
| 2.969
|
|}
 
Con l'intento di favorire il decentramento amministrativo e dar vita alla [[città metropolitana]], è stata approvata la riorganizzazione del Comune delle nove circoscrizioni amministrative in cinque municipi<ref>http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/03/25/news/municipi-81824191/.</ref>.
{| class="wikitable" width="100%"
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Adelasia del Vasto]]
!
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Manfredo Incisa del Vasto|Manfredi Del Vasto]]
! Municipio
! Superficie<br />(km²)
! Abitanti<br />(2001)
! Abitanti<br />(2005)
! Densità<br />(ab/km²) (2001)
! Suddivisioni
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Agnese di Vermandois]]
| I
| Municipio del mare
|
|
|
|
| [[Murat (quartiere di Bari)|Murat]], [[San Nicola (quartiere di Bari)|San Nicola]], [[Libertà (quartiere di Bari)|Libertà]], [[Madonnella]], [[Japigia (quartiere di Bari)|Japigia]], [[Torre a Mare]], [[San Giorgio (quartiere di Bari)|San Giorgio]], [[Sant'Anna (Quartiere di Bari)|Sant'Anna]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Beatrice di Rethel]]
| II
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Gunther di Rethel]]
| Picone - Poggiofranco - San Pasquale - Carrassi - Mungivacca
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Eudes di Vitry]]
| 15,17
| 104.499
| 101.428
| 13.746
| [[Picone (quartiere)|Picone]], [[Poggiofranco]], [[Carrassi]], [[San Pasquale (quartiere di Bari)|San Pasquale]], [[Mungivacca]]
|-
| align="center" | '''Trisnonna materna:'''<br />Matilda
| III
| San Paolo - Stanic - Villaggio del Lavoratore - San Girolamo - Fesca
|
|
|
|
| [[San Paolo (quartiere di Bari)|San Paolo]], [[Stanic-Villaggio del Lavoratore]], [[Marconi-San Girolamo-Fesca]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Beatrice di Namur]]
| IV
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Goffredo I conte di Namur]]
| Carbonara - Ceglie - Loseto
|
|
|
|
|[[Carbonara di Bari]], [[Ceglie del Campo]], [[Loseto]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Ermesinda di Lussemburgo (contessa di Namur)|Ermesinda di Lussemburgo]]
| V
| Palese - Santo Spirito
|
|
|
|
|[[Palese-Macchie]], [[Santo Spirito-Catino-San Pio]]
|-
|
| <small>Totale Comune</small>
| 116,03
| 344.014
| 340.355
| 2.969
|
|}
 
=== Le mogli di Federico e i suoi figli legittimi e naturali ===
== Economia ==
[[File:FaroIsabela di San Cataldo. Foto 1Fridrich2.jpg|thumbminiatura|FaroFederico die ''PuntaIsabella San Cataldod''.Inghilterra]]
Federico ebbe tre mogli e diverse relazioni.
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
Antico centro marinaro, Bari ha sempre avuto una spiccata vocazione mercantile che l'ha resa - grazie anche alla sua favorevole posizione geografica - un importante centro di commerci, oggi il secondo del meridione. Proprio i commercianti hanno decretato la fortuna della città moderna: a loro è dovuta la costruzione dell'imponente edificio della Camera di Commercio, del teatro Petruzzelli e di molti dei principali edifici storici del centro murattiano.
 
La prima moglie fu [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]] e - come ogni grande regnante - l'unione fu frutto di un preciso progetto diplomatico del tutore imperiale [[papa Innocenzo III]]. Costanza, infatti, era già alle seconde nozze ed era di circa dieci anni più anziana del quattordicenne Federico.
Nel [[2003]] la disoccupazione si è attestata sotto l'11%: un dato significativamente inferiore alla media del sud Italia.
 
Spentasi Costanza, Federico, probabilmente adottando la medesima politica e mantenendo l'avallo papale, si unì in matrimonio prima con [[Jolanda di Brienne|Jolanda (o Isabella) di Brienne]] e poi, morta questa, con [[Isabella d'Inghilterra]].
=== Agricoltura ===
 
Ma fu [[Bianca Lancia]] probabilmente il vero amore dell'imperatore. Di Bianca, appartenente alla famiglia dei Lancia (o Lanza), molto in vista nella corte di Federico, non sono rimaste notizie storiche e la stessa sincerità del sentimento dell'imperatore fu messa spesse volte in discussione da alcuni critici. Comunque è certo che da questa unione, forse tramutata in matrimonio negli ultimi anni di vita, nacque a [[Venosa]] [[Manfredi di Sicilia]], il figlio prediletto di Federico. Suo figlio naturale fu anche [[Enzo di Sardegna|Enzo]].
Ben sviluppata è anche l'agricoltura: [[Vigneto|vigneti]], [[Oliveto|oliveti]], [[Prunus dulcis|mandorleti]] e [[Frutta|frutteti]] sono le principali colture, a complemento delle quali sono sorti [[Oleificio|oleifici]] e stabilimenti enologici e conservieri. Attivissimo il commercio di prodotti agricoli, favorito dalla specializzazione delle colture ([[Solanum lycopersicum|pomodori]], [[cynara scolymus|carciofi]], [[citrullus lanatus|cetrioli]], [[uva]] da tavola, [[Pera|pere]], [[Ciliegia|ciliegie]] e [[ficus carica|fichi]]), che determina una forte corrente di esportazione.
 
{| class="wikitable"
Molto sviluppato è anche il commercio del [[pesce]] per il quale è attivo un mercato ittico all'ingrosso.
| colspan=2 align="center" | Matrimoni o unioni
| colspan=2 align="center" | Figli
|-
| colspan=2 | '''[[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]]''' (c1184 - 1222)<br />o=o [[Messina]], 15 agosto 1209
| colspan=2 width="50%" |
# [[Enrico VII di Germania|Enrico]] (1211 - 1242)
|-
| colspan=2 | [[Adelaide di Urslingen]]
| colspan=2 width ="50%" |
# [[Enzo di Sardegna|Enzo]] (o Enzio) (c1220 - 1272)
# [[Caterina da Marano|Caterina]] (1216/1218 - dopo il 1272)
|-
| colspan=2 | Maria di Antiochia
| colspan=2 width="50%" |
# [[Federico di Antiochia|Federico]] (c1224 - 1256)
|-
| colspan=2 | [[Anais di Brienne]]
| colspan=2 width="50%" |
# [[Biancofiore di Svevia|Biancofiore]] (1226 - 1279)
|-
| colspan=2 | [[Richina von Beilstein-Wolfsölden]]
| colspan=2 width ="50%" |
# [[Margherita di Svevia|Margherita]] (1227 - 1298)
|-
|colspan=2 | '''[[Iolanda di Brienne|Isabella di Brienne]]''' (1212 - 1228)<br />o=o [[Brindisi]], 9 novembre 1225
| colspan=2 width ="50%" |
# Margherita, morta appena nata (+ 1227)
# [[Corrado IV di Svevia|Corrado]] (1228 - 1254)
|-
| colspan=2 | '''[[Bianca Lancia]]''' o Lanza (1213 - 1246)<br />o=o prob. 1246
| colspan=2 width ="50%" |
# [[Costanza di Staufen|Costanza (Anna)]] (1230 - 1307) ''legittimata''
# [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]] (1232 - 1266) ''legittimato''
# [[Violante di Svevia|Violante]] (1233 - 1264) ''legittimata''
|-
|colspan=2 | '''[[Isabella d'Inghilterra]]''' (1214 - 1241)<br />o=o [[Worms]], luglio 1235
| colspan=2 width="50%" |
# [[Margherita di Sicilia|Margherita]] (1237 - 1270)
# [[Enrico Carlotto di Sicilia|Enrico Carlo Ottone]] (1238 - 1253/1254)
# Federico, morto in giovane età (+ 1239/1240)
# Un bambino morto dopo il parto (+ 1241)
|-
| colspan=2 |''Probabilmente una donna della famiglia Lancia''
| colspan=2 width="50%" |
# [[Selvaggia di Staufen|Selvaggia]] (1221/1223 - 1244)
|-
| colspan=2 | ''Manna de Castanea''
| colspan=2 width="50%" |
# [[Riccardo di Teate|Riccardo]] (1224/25 - 1249)
|-
| colspan="2" |''Probabilmente una contessa siciliana''
| colspan="2" width="50%" |
# [[Federico di Pettorana|Federico]] (1213 - dopo il 1240)
|-
| colspan=2 | ''Nome sconosciuto''
| colspan=2 width="50%" |
# Gherardo
|}
 
=== IndustriaFra mito e leggenda ===
{{Citazione|Qui con più di mille giaccio:<br />qua dentro è 'l secondo Federico|parole di [[Farinata degli Uberti]], posto nel girone degli eretici o degli epicurei, [[Dante Alighieri]], [[Inferno - Canto decimo|Inf. X]] 118-119}}
L'intensa attività politica e militare, l'innovazione portata nella sua legislazione del Regno di Sicilia, l'interesse per scienze e letteratura fecero di Federico un personaggio mitico, talvolta attirando una serie di leggende che in parte resistettero alla sua scomparsa. L'amicizia praticata nei confronti degli [[arabi]] (ebbe a lungo una Guardia personale costituita da guerrieri arabi, e lui stesso parlava correntemente tale lingua) unitamente alla lotta contro il [[papa Gregorio IX]], che arrivò perfino a definirlo anticipatore dell'[[Anticristo]], fecero crescere attorno a lui un alone di mistero e di leggenda.
 
I ghibellini vedevano in lui il ''[[Reparator Orbis]]'', il sovrano illuminato che avrebbe punito i preti indegni e restaurato la purezza della Chiesa.
L'industria è da sempre trainante e si sviluppa nei comparti alimentare, chimico, petrolchimico, tessile, del legno e, soprattutto, meccanico. Nella meccanica operano aziende come [[Magneti Marelli]], [[Robert Bosch (azienda)|Bosch]] e [[Getrag]]: Bari ospita il principale distretto industriale tedesco in Italia<ref>{{Cita news|url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/11/la-rinascita-di-bari-capitale-mediterranea.html|data=11 settembre 2000|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= La rinascita di Bari capitale mediterranea|pubblicazione=La Repubblica.it}}</ref>.
Alla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] nel centro Elasis fu sviluppato per la [[FIAT]] il noto sistema [[common rail]], ceduto poi alla [[Robert Bosch (azienda)|Bosch]].
L'area industriale si è progressivamente spostata all'esterno della città, ed è oggi ospitata fra i comuni di Bari e [[Modugno]], con propaggini verso i comuni di [[Palo del Colle|Palo]] e [[Bitonto]]. L'avvio alla saturazione dell'area ha inoltre favorito, nell'ultimo decennio, la crescita del comparto industriale di [[Molfetta]].
 
La propaganda [[guelfa]] invece lo definì come un [[ateo]], autore del libro ''[[Trattato dei tre impostori|De tribus impostoribus]]'' o un eretico [[epicureo]] ([[Dante]] stesso lo citò nel girone degli eretici vicino a [[Farinata degli Uberti]]), o addirittura come un convertito all'[[Islam]].
=== Commercio ===
Nel [[1987]] la congestione del centro cittadino ha spinto un imprenditore locale, Giuseppe Degennaro, a costruire nei pressi della città un centro integrato direzionale e commerciale all'ingrosso: oggi ''il Baricentro'', alle porte del comune di <nowiki>[[Casamassima]]</nowiki>, è ancora uno dei più grandi centri commerciali d'Europa.
 
Fu forse il suo essere stato definito l'[[Anticristo]] (o il suo anticipatore, secondo la tradizione profetica derivata da [[Gioacchino da Fiore]]) a dare origine, dopo la sua morte, alla leggenda di una profezia secondo la quale egli sarebbe ritornato dopo mille anni. Federico fu definito l'Anticristo anche in virtù di una leggenda medievale che sosteneva che questo sarebbe nato dall'unione fra una vecchia monaca e un frate: si diceva infatti che il padre Enrico VI in gioventù aveva pensato di intraprendere la vita monastica, mentre Costanza d'Altavilla aveva 40 anni quando partorì Federico e, prima del matrimonio, contratto all'età di 32 anni, sarebbe vissuta in un convento.
I servizi costituiscono uno dei settori più vivaci dell'economia, con aziende come Getronics, EDS, Olivetti e IBM. Rimane tuttavia bassa la spesa per ricerca e sviluppo.
Tale leggenda si collega anche al personaggio di [[Fra Pacifico]], al secolo Guglielmo Divini, il quale, prima di divenire uno dei più intimi compagni di Francesco d'Assisi, fu cavalier servente di Costanza, alla quale, secondo alcuni testi, fu legato da un amore segreto il cui frutto potrebbe essere stato proprio Federico.<ref>Cesare Catà, ''Con l'alloro sotto il saio. Ipotesi su Fra Pacifico, Re dei Versi'', in “Picenum Seraphicum. Rivista di studi storici e francescani”, n. XXV (2006-2008), pp. 355-395.</ref>
 
[[File:Villani1.jpg|miniatura|upright=1.3|sinistra|Manfredi soffoca il padre, secondo una leggenda accreditata dal Villani]]
Centrale per tutte le attività commerciali è la ''[[Fiera del Levante]]''.
Naturalmente la sua morte non poteva non dar origine a leggende. Si narra che una volta fu fatta all'Imperatore Federico II una profezia riguardante la sua morte: egli sarebbe deceduto in un paese contenente la parola "fiore". Per questo Federico II evitò di frequentare Florentia ([[Firenze]]), ma non sapeva che nell'agro dell'odierna [[Torremaggiore]], si ergeva un borgo di origine bizantina, chiamato appunto Castel Fiorentino; le sue rovine, affioranti da una collina detta dello Sterparone (205&nbsp;m), ancora testimoniano la presenza di alcuni locali, di una torre di avvistamento e della Domus (palazzo nobiliare) all'interno della quale morì Federico il 13 dicembre 1250.
 
La stessa leggenda racconta pure che, secondo la profezia, egli non solo sarebbe morto appunto ''sub flore'', ma anche nei pressi di una porta di ferro. Secondo la tradizione Federico, riavutosi leggermente dal torpore, chiese alle guardie che lo vegliavano dove si trovasse e dove portasse una porta chiusa che stava vedendo dal proprio letto. Quando la guardia gli rispose che si trovava a Castel Fiorentino e che quella porta, murata dall'altra parte, non era che un vecchio portone di ferro, l'imperatore sospirò: «Ecco che è giunta dunque la mia ora», ed entrò in agonia.
A garantire e promuovere lo sviluppo economico di Bari e provincia c'è ''Camera di Commercio di Bari''<ref>{{Cita web|http://www.ba.camcom.it/camcom/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito della Camera di Commercio di Bari}}</ref>, un ente autonomo che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese promuovendo e curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali.
 
=== Appellativi ===
== Infrastrutture e trasporti ==
Federico veniva definito ''[[Stupor mundi]]'' (meraviglia del mondo).
=== Strade ===
{{Vedi anche|Strade provinciali della provincia di Bari}}
 
Dai suoi coevi fu detto anche ''Puer Apuliae'' ("Fanciullo di [[Puglia]]")<ref name="De Stefano IV 1951" />.
Bari è servita dalle autostrade l'[[Autostrada A14 (Italia)|A14]] e l'[[Autostrada A16 (Italia)|A16]], che la collegano rispettivamente con [[Napoli]] e [[Bologna]] verso nord e con [[Taranto]] verso sud. Gli accessi avvengono ai caselli di ''Bari Nord'', presso [[Modugno]], e ''Bari Sud'', presso [[Bitritto]].
 
== Media ==
Da Bari passa anche la [[Strada statale 16 Adriatica]], che tra le uscite di ''Bari Japigia'' e ''Fiera del Levante-Porto di Bari'' acquista le caratteristiche di [[superstrada]], con 3 corsie per senso di marcia, e funge da [[tangenziale di Bari|tangenziale]]: questa serve sia il traffico di transito che di distribuzione, e l'[[ANAS]] investe ogni anno cifre notevoli per la manutenzione dell'arteria, che è fondamentale per i collegamenti con il [[Porto di Bari|porto]]. Verso sud la SS 16 raggiunge [[Brindisi]] e [[Lecce]], e verso nord costituisce una valida alternativa all'[[Autostrada A14 (Italia)|A14]] fino a [[Foggia]].
=== Letteratura ===
Fra [[Salimbene de Adam]], nella sua ''Chronica'', una delle fonti storiche più interessanti per il [[secolo XIII]], parla anche delle opere da lui scritte, andate tutte perdute. Tra queste, si segnalano i ''XII scelera Friderici imperatoris'', opera che doveva avere carattere polemico, essendo servita anche come opuscolo di propaganda anti-imperiale, dopo la sconfitta di Vittoria nel [[1248]].
Nella ''Chronica'' Federico II è dipinto come uomo avaro, che combatté la Chiesa solo perché voleva impadronirsi dei beni ecclesiastici. E la stessa ''Chronica'' è ricca di aneddoti - per lo più negativi - riguardanti episodi della vita di questo imperatore.
 
Anche [[Dante Alighieri|Dante]] nella ''[[Divina Commedia|Commedia]]'' menziona Federico II ben cinque volte: tre nell'''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', una nel ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'' e una nel ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'':
Da Bari si dipartono altre cinque arterie stradali con tratti di [[superstrada]]: la [[strada statale 100 di Gioia del Colle|SS 100]] in direzione [[Taranto]], la strada provinciale 236 in direzione [[Bitritto]]-[[Matera]], la strada provinciale 54 in direzione [[Modugno]], la [[strada statale 96 Barese|SS 96]] in direzione [[Altamura]]-[[Matera (Italia)|Matera]] e la [[Strada statale 98 Andriese-Coratina|strada provinciale 231]] in direzione [[Bitonto]]-[[Andria]].
 
* ''Inferno''
Per il decongestionamento del traffico è prevista la realizzazione del terminale dell'asse di collegamento Nord-Sud (dal [[Porto di Bari|porto]] alla [[Tangenziale di Bari|tangenziale]]), dell'asse Est-Ovest (dalla strada provinciale 236 a via Giulio Petroni) e il completamento della strada di scorrimento Terza Mediana Bis, una sorta di tangenziale interna, tra lo svincolo autostradale Bari Nord e corso Trieste. L'asse viario di progetto dovrà assorbire e drenare una considerevole parte di traffico a differente provenienza e viabilità e precisamente: traffico extraurbano riveniente dall'[[Autostrada A14 (Italia)|A14]], dall'[[Autostrada A16 (Italia)|A16]], dalla [[Strada statale 16 Adriatica]], dalla [[Strada statale 379 Egnazia e delle Terme di Torre Canne]], dalla [[Strada statale 613 Brindisi-Lecce]], dalla [[Strada statale 100 di Gioia del Colle|SS 100]], dalla [[Strada statale 98 Andriese-Coratina|SP 231]], dalla SS 96, dalla SP 236 e dalle ulteriori strade provinciali a sud, dirette nella fascia urbana compresa fra la rete ferroviaria e la [[Tangenziale di Bari|tangenziale]].
{{Citazione|Qui con più di mille giaccio:<br />qua dentro è 'l secondo Federico,<br />e 'l cardinale ….|Divina Commedia, [[Inferno - Canto decimo|Inf. X]] (eretici ed epicurei) 119-120, [[Farinata degli Uberti]]}}
:Il poeta, accogliendo le voci sull'ateismo di Federico, assegna all'imperatore la pena che egli attribuisce agli eretici (gli ''epicurei''): trascorrere l'eternità in bare infuocate.
 
{{Citazione|Io son colui che tenni ambo le chiavi<br />del cor di Federigo, e che le volsi,<br />serrando e disserrando, sì soavi<br />……<br />e l'infiammati infiammar sì Augusto,<br />che' lieti onor tornaro in tristi lutti.|Divina Commedia, [[Inferno - Canto tredicesimo|Inf. XIII]] 58-60, 68-69, [[Pier della Vigna]]}}
=== Ferrovie ===
:Qui a parlare è l'anima di Pier delle Vigne, segretario e uomo di fiducia dell'imperatore; si suicidò dopo esser stato accusato di aver tramato contro Federico.
[[File:Bari Railway Station.JPG|thumb|La stazione di Bari centrale]]
 
{{Citazione|…ma dentro tutte piombo e gravi tanto,<br />che Federico le mettea di paglia.|Divina Commedia, [[Inferno - Canto ventitreesimo|Inf. XXIII]] 65-66}}
La città di Bari è servita da numerose [[Stazioni ferroviarie di Bari|stazioni ferroviarie]] la principale delle quali è la [[stazione di Bari Centrale]]; vi confluiscono, oltre alle linee [[Ferrovia|Adriatica]] e [[Ferrovia Bari-Taranto|Bari-Taranto]]), le [[Ferrovie del Sud Est]] (linee [[Ferrovia Bari-Martina Franca-Taranto|Bari-Martina Franca-Taranto]] e la [[Ferrovia Bari-Casamassima-Putignano|Bari-Casamassima-Putignano]]). Le [[Ferrovie Appulo Lucane]] e la [[Ferrotramviaria]] hanno proprie e distinte stazioni ferroviarie; quest'ultima, che esercisce le [[ferrovie del Nord Barese]],rilevò alla sua costituzione l'esercizio della [[tranvia Bari-Barletta]], in seguito sostituita dall'attuale ferrovia.
:Dante riprende una leggenda secondo la quale Federico II sottoponeva a tortura i rei di lesa maestà coprendoli di piombo e facendoglielo fondere addosso.
 
* ''Purgatorio''
[[File:Metro bari.jpg|thumb|Fermata urbana San Gabriele]]
{{Citazione|In sul paese ch'[[Adige]] e [[Po]] riga,<br />solea valore e cortesia trovarsi<br />prima che Federigo avesse briga:| Divina Commedia, [[Purgatorio - Canto sedicesimo|Purg. XVI]] 115-117, [[Marco Lombardo]]}}
 
* ''Paradiso''
Nell'area urbana i servizi ferroviari sono organizzati su sei linee convergenti nella stazione di Bari Centrale, gestite da quattro diversi operatori, che costituiscono il [[servizio ferroviario metropolitano di Bari|servizio ferroviario metropolitano]].
{{Citazione|Quest'è la luce della [[Costanza d'Altavilla|gran Costanza]]<br />che del secondo vento di [[Hohenstaufen|Soave]]<br />generò il terzo e l'ultima possanza.|Divina Commedia, [[Paradiso - Canto terzo|Par. III]] 118-120, [[Piccarda Donati]]}}
:Dante si riferisce al fatto che Federico fu il terzo e ultimo imperatore appartenente alla Casa di Svevia.
 
=== Cinema ===
[[Trenitalia]] gestisce il servizio sulle tratte [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] per [[Modugno]], [[Enziteto]] e [[Torre a Mare]]-[[Monopoli (Italia)|Monopoli]], collegando nove stazioni urbane.
* ''[[Stupor mundi (film)|Stupor mundi]]'', regia di [[Pasquale Squitieri]] ([[1998]])
 
== Araldica ==
Nel [[2008]] è stata attivata la [[ferrovia Bari-San Paolo]], che collega la periferia ovest della città<ref>{{Cita web|url= http://www.atsp.it/content/view/150/84/|accesso= 12-7-2009|titolo= Inaugurazione linea 1 Metropolitana di Bari- Atsp.it}}</ref>.
{{vedi anche|Stemma degli Hohenstaufen}}
[[File:Erbeutung des Mailänder Carroccios.jpg|miniatura|upright=1.4|Cattura del [[Carroccio]] dopo la [[battaglia di Cortenuova]] ([[miniatura]] dalla ''[[Nova Cronica]]'')]]
La prima o, comunque, una delle prime [[Figura araldica|figure araldiche]] adottate dagli Hohenstaufen per le proprie insegne fu quella del [[Leone (araldica)|leone]], o, meglio, dei leoni [[Passante (araldica)|passanti]], poiché, in seguito a evoluzioni e implementazioni degli elementi componenti l'arme staufica, il numero degli [[animali araldici]] fu fissato a tre. Essi, di [[Smalto (araldica)|smalto]] [[Nero (araldica)|nero]] o, in alternativa, [[Rosso (araldica)|rosso]], erano disposti [[in palo]] in [[Campo (araldica)|campo]] d'[[Oro (araldica)|oro]] o, in talune versioni, d'[[Argento (araldica)|argento]]<ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 108-111}}.</ref><ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|pp. 283-300}}.</ref>.
 
A rappresentare la dignità imperiale degli Staufen, fu introdotta, poi, un'ulteriore insegna, ovvero un'[[Aquila (araldica)|aquila]] al volo [[abbassato]] di nero posta in campo d'oro o d'argento, con il primo [[Metallo (araldica)|metallo]] che finì con il prevalere sul secondo: siffatta arme doveva esprimere la continuità tra l'[[Impero romano]] e l'Impero germanico<ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 113-127}}.</ref><ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|pp. 300-317}}.</ref>.
Il 20 luglio [[2013]] è entrato in servizio il passante ferroviario che collega l'aeroporto alla stazione centrale ed alla rete ferroviaria nazionale<ref>{{Cita news|titolo=Aeroporti, boom di passeggeri. E il passante ferroviario di Bari entrerà in esercizio entro il 2012|pubblicazione=La Gazzetta del Mezzogiorno|data=9 ottobre 2010}}</ref>.
 
L'aquila costituì «una vera e propria impresa personale» per Federico II: molteplici, difatti, sono le rappresentazioni del [[rapace]] nell'iconografia legata all'imperatore siciliano<ref name="Scordo114">{{cita|Angelo Scordo|p. 114}}.</ref>. Indicative, al riguardo, sono le numerose aquile, diversamente scolpite, poste a ornamento di mura o altri [[Elemento architettonico|elementi architettonici]], rinvenibili negli ''edifici federiciani'', come nel caso del castello di Barletta<ref name="Tassinari316">{{cita|Gianantonio Tassinari|p. 316}}.</ref>. Particolarmente significative, inoltre, appaiono le opere che riproducono l'aquila nell'atto di straziare, con i propri [[Artiglio|artigli]], altri animali, come serpenti o lepri, deputati a rappresentare i nemici dell'Impero<ref name="Scordo114"/>. Esemplificativa, in tal senso, è l'[[edicola]] sovrastante l'ingresso principale del Castello Ursino di Catania: la [[scultura]] posta al suo interno riproduce un'aquila che tiene tra gli artigli una lepre esanime<ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 128 e 144}}.</ref>.
=== Porto ===
[[File:bari terminal crociere.jpg|thumb|Porto passeggeri - Terminal crociere]]
{{vedi anche|Porto di Bari}}
Il porto di Bari è tradizionalmente considerato porta tra l'[[Europa]], la [[penisola balcanica]] e il [[Medio Oriente]]. È uno scalo polivalente in grado di rispondere a tutte le esigenze operative. Fra i principali del [[mare Adriatico]], il porto di Bari nel [[2007]] ha movimentato 1,8 milioni di passeggeri, dei quali circa 350.000 croceristi.
 
[[File:Friedrich II. mit Sultan al-Kamil.jpg|miniatura|upright=1.4|sinistra|[[Sesta crociata]] (miniatura dalla ''Nova Cronica'')]]
=== Aeroporto ===
Altrettanto emblematici, sia «per le varie tipologie di figura dell'aquila che vi campeggiano con superba eleganza», sia perché concepiti con intenti celebrativi dell'immagine dello stupor mundi, sono «gli stupendi [[Cammeo|cammei]]», che, nella prima metà del [[XIII secolo]], furono realizzati in tutto il Regno di Sicilia. In tali manufatti artistici di pregevole fattura, le aquile sono [[Cesello|cesellate]] «con straordinario gusto per i particolari naturalistici»<ref name="Tassinari316"/>.
[[File:Bari airport departure.jpg|thumb|Aeroporto Internazionale '''Karol Wojtyła''' - Piano partenze]]
 
Anche la monetazione d'età federiciana non manca di coni recanti l'effige dell'aquila, che fu presente in numerose emissioni di [[tarì]], denari e [[Augustale|augustali]]. Il disegno non fu sempre il medesimo, si passa da esemplari con aquile stilizzate<ref name="Gentile">{{cita|Alberto Gentile}}.</ref>, ad aquile che, invece, assumono sembianze più naturali, aggressive e dinamiche: quest'ultimo è il caso degli augustali<ref name="Scordo114"/>: battute presso le [[Zecca (moneta)|zecche]] di [[Brindisi]] e [[Messina]], tali monete recavano, sul recto, l'immagine dell'imperatore siciliano, mentre, sul verso, un'aquila sorante con la testa volta verso la sinistra araldica<ref name="Gentile"/><ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 114 e 143}}.</ref><ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|p. 312}}</ref>. La posizione della testa, in particolare, fu variabile e, a seconda delle emissioni, si ritrovano, infatti, monete con aquila rivoltata e altre no<ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|p. 313}}.</ref>; così come è possibile rinvenire sia esemplari con aquila senza [[Corona (araldica)|corona]], sia esemplari con aquila coronata<ref name="Gentile"/>. Relativamente alle coniazioni tedesche, invece, è possibile citare un'emissione del XIII secolo, sulla quale compare raffigurato, a cavallo, l'imperatore con corona, vessillo e scudo: su quest'ultimo campeggia la figura dell'aquila<ref name="Tassinari321">{{cita|Gianantonio Tassinari|p. 321}}.</ref>.
L'[[Aeroporto di Bari-Palese|aeroporto internazionale civile di Bari-Palese ''Karol Wojtyła'']] sorge nella periferia nord della città, al confine fra i quartieri [[Palese-Macchie]] e [[San Paolo (quartiere di Bari)|San Paolo]]. Nel [[2005]] è stato inaugurato il nuovo terminal.
 
[[File:Seeschlacht Friedrichs II..jpg|miniatura|upright=1.4|Battaglia del Giglio (miniatura dalla ''Nova Cronica'')]]
L'aeroporto di Bari {{cn|è uno dei principali aeroporti in Italia e soprattutto il più grande e importante dell'Area Adriatica}} e della [[Puglia]]. Lo scalo nel [[2009]] ha ospitato più di due milioni e ottocentomila passeggeri con una crescita del traffico superiore alla media nazionale, ed è destinato ad accogliere quattro milioni di passeggeri entro il [[2012]]. Diversi voli di linea in parte gestiti da compagnie aeree low-cost - lo scalo dal [[2010]] è base della compagnia a basso costo [[Ryanair]] - collegano Bari alle principali città europee.
Quanto agli smalti dello [[stemma]], Giovanni Antonio Summonte, nell'''Historia della Città e Regno di Napoli'', riferendo in merito all'arme di Federico II, non manca di specificare che egli «portò il Campo d'oro, e l'Aquila nera»<ref name="Summonte195">{{cita|Giovanni Antonio Summonte|p. 195}}.</ref>. Inoltre, è possibile asserire che nelle miniature, coeve o meno, raffiguranti lo stupor mundi, l'oro per il campo degli scudi rappresentasse la norma<ref name="Scordo113">{{cita|Angelo Scordo|p. 113}}</ref>. Parimenti, d'oro all'aquila di nero era il drappo dei vessilli dispiegati «dagli armati di Federico II», durante la [[sesta crociata]], o dalla flotta siciliana, durante la battaglia del Giglio<ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 114 e 127}}.</ref>.
{{citazione|d'oro, all'aquila col volo abbassato di nero<ref name="Scordo127">{{cita|Angelo Scordo|p. 127}}.</ref>|Blasonatura}}
<div align="center"><gallery perrow="1">
Immagine:Shield and Coat of Arms of the Holy Roman Emperor (c.1200-c.1300).svg|[[Stemma]] del [[Sacro romano impero]]
</gallery></div>
 
[[File:Enzo Codice Chigi.JPG|upright=1.2|miniatura|sinistra|[[Reclusione|Imprigionamento]] di [[Enzo di Sardegna]]: si noti la compresenza di [[Scudo (araldica)|scudi]] d'[[Oro (araldica)|oro]] e d'[[Argento (araldica)|argento]]. Miniatura dalla ''Nova Cronica''.]]
=== Interporto ===
Alla luce della rilevanza attribuita alla figura dell'aquila da Federico II, è lecito sostenere che fu proprio durante il regno dello stupor mundi che detta figura si attestò, in via definitiva, «come distintivo araldico dell'Impero per eccellenza», finendo, in questo modo, con il sopravvivere alla stessa estinzione della dinastia staufica e andando a contraddistinguere tutti i successivi sovrani assurti alla carica imperiale<ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|pp. 316-317}}.</ref>.
L'''Interporto Regionale della Puglia'' è situato alla periferia nord-ovest della città, a breve distanza dallo svincolo autostradale e dall'aeroporto, ed è collegato con l'area portuale, mediante il passante nord-sud, e con la rete ferroviaria, mediante un attrezzato terminal ferroviario. Costituisce il più importante centro logistico multimodale di scambi commerciali della Regione Puglia, e tra la regione stessa ed i vicini paesi del bacino Mediterraneo, e quelli del Nord-Europa per via marittima<ref>{{Cita web|http://www.interportopuglia.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'interporto di Bari}}</ref>.
 
Direttamente connessa all'avvento della dinastia staufica sul trono siciliano, sebbene le diverse fonti non concordino in merito al sovrano che l'introdusse, fu l'adozione, quale nuova insegna reale, dell'aquila al volo abbassato di nero, che, posta in campo d'argento, entrò a far parte dei segni distintivi del Regno di Sicilia<ref name="Scordo113"/>. Tale arme, dunque, fu derivata dall'originaria insegna imperiale: l'argento del campo, che può essere considerato una [[brisura]] rispetto all'oro dello stemma dell'Impero, andò, infatti, a rappresentare la dignità reale, in contrapposizione al campo aureo, rappresentativo, invece, della dignità imperiale<ref name="Tassinari321"/>.
=== Mobilità urbana ===
{{citazione|d'argento, all'aquila col volo abbassato di nero<ref name="Scordo113"/>|Blasonatura}}
La città dispone di una rete di 42 linee urbane, gestita dalla società [[AMTAB|AMTAB S.p.A.]]<ref>{{Cita web|http://www.amtabservizio.it/|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'AMTAB S.p.a}}</ref>, più alcune linee complementari, quali quelle scolastiche e riservate ai disabili.
<div align="center"><gallery perrow="1">
Immagine:Arms of Swabia-Sicily.svg|Arme di Svevia-Sicilia
</gallery></div>
 
Secondo una tesi consolidata, l'iniziativa di fissare l'argento per il campo dell'arme detta di ''Svevia-Sicilia'' sarebbe da attribuire a Manfredi<ref name="Summonte195"/>, stando a quanto riportato da altri autori, invece, è già con Federico II che l'aquila siciliana comincia ad assumere identità e peculiarità proprie, che la differenziano dall'arme imperiale. In base a tale ipotesi, infatti, il puer Apuliae avrebbe adoperato, accanto allo stemma con l'aquila di nero in campo d'oro, anche una versione dell'insegna, che, per l'appunto, doveva rappresentare la dignità reale, dove il campo dello scudo non era d'oro, bensì d'argento<ref>{{cita|Jean-Claude Maire Vigueur|p. 31}}</ref>. Nel caso in cui una simile eventualità fosse incontrovertibilmente verificata, essa potrebbe configurarsi come la traslazione in termini simbolici di una contingenza di carattere politico; ovvero la pretesa esercitata dal Papato, nei confronti di Federico II, di mantenere una formale e sostanziale separazione giuridica tra Impero e Regno, cosa che, attraverso l'assunzione di impegni solenni, lo stupor mundi «aveva ripetutamente dovuto riconoscere (anche se, di fatto, aveva cercato di eludere […])», onde non attuare «quella "unio regni ad imperium" che la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] considerava inammissibile»<ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|pp. 322-323}}</ref>.
L'amministrazione comunale ha inoltre deliberato la ricostruzione di una [[filobus|linea filoviaria]] lunga 14&nbsp;km per la quale è previsto l'impiego di utilizzati quattro filobus prodotti acquistati alla fine degli anni novanta e altri tre di nuova costruzione.
 
A Federico II, inoltre, è attribuito l'utilizzo, quale insegna per l'Impero, dell'[[aquila bicipite]] di nero in campo d'oro<ref>{{cita|Jean-Claude Maire Vigueur|p. 38}}</ref>. In particolare, fu il [[Ordine di san Benedetto|benedettino]] e [[Cronaca (genere letterario)|cronista]] [[Inglesi|inglese]] [[Matteo Paris (monaco)|Matteo Paris]] a riportare, nella sua maggiore opere, la ''[[Chronica Majora]]'', miniature recanti l'aquila a due teste associata a Federico II<ref name="Scordo113"/>. Altri autori, però, sono scettici riguardo l'effettiva adozione della figura dell'aquila bicipite da parte di Federico II<ref>{{cita|Gianantonio Tassinari|p. 326}}</ref>, ritenendo che l'introduzione di tale effigie per l'arme imperiale sia avvenuta solo in epoca successiva.
Sino al [[1987]] la città disponeva di quattro linee filoviarie per un totale di 15,4&nbsp;km. La reintroduzione dei filobus era prevista nel 1992. L'appalto venne vinto ma si aprì un contenzioso tra l'azienda e il comune e i lavori non vennero portati a termine. Inoltre una nuova normativa europea impose un sistema di alimentazione per le linee filoviarie diverso da quello realizzato a Bari e i lavori furono definitivamente bloccati<ref>[http://bari.repubblica.it/dettaglio/a-fine-anno-torna-il-filobus-colleghera-carbonara-al-centro/1600993 A fine anno torna il filobus collegherà Carbonara al centro | Bari la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Immagine:Attributed Coat of Arms of Frederick II, Holy Roman Emperor (or, double-headed eagle sable).svg|Stemma all'[[aquila bicipite]] attribuito a Federico II
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[[File:Attributed Coat of Arms of Frederick II, Holy Roman Emperor (Descrittione del Regno di Napoli).png|miniatura|upright=1.0|Stemma riprodotto nella tavola che apre la [[biografia]] di Federico II nell'edizione del [[1601]] della ''Descrittione del Regno di Napoli'' dello storico napolitano Scipione Mazzella.]]
È inoltre attivo un servizio di [[bike sharing]] con diverse postazioni per il noleggio di biciclette in tutta l'area urbana
Un particolare stemma, infine, è associato a Federico II, in alcune riproduzioni pubblicate in due importanti opere [[Storiografia|storiografiche]]: ''Descrittione del Regno di Napoli'', di Scipione Mazzella, e ''Historia della Città e Regno di Napoli'', di Giovanni Antonio Summonte. In detti stemmi, l'aquila (nel primo caso è monocipite e funge da [[Supporto (araldica)|supporto esterno]], nel secondo caso è bicipite ed è [[Carico araldico|caricata]] sul campo dello stemma) reca in [[cuore (araldica)|cuore]] uno [[Scudo (araldica)|scudo]] o uno [[Scudetto (araldica)|scudetto]] (a seconda del caso), il quale, con [[Capo (araldica)|capo]] [[troncato]] [[cuneato]] da parte a parte, è [[interzato in palo]], con, nel primo terziere, tre pigne, nel secondo, tre leoni passanti (ovvero l'arme di Svevia), e, nell'ultimo, la [[croce di Gerusalemme]]<ref>{{cita|Angelo Scordo|pp. 105-112}}</ref>. Quest'ultima, in particolare, entrò a far parte delle insegne federiciane in seguito alle nozze con Jolanda di Brienne e all'acquisizione, da parte dello stupor mundi, del titolo di Re di Gerusalemme<ref>{{cita|Giovanni Antonio Summonte|p. 93}}</ref>.
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Immagine:Arms of the Kingdom of Jerusalem.svg|[[Croce di Gerusalemme]]
Immagine:Attributed Coat of Arms of Frederick II, Holy Roman Emperor (Historia della Città e Regno di Napoli).svg|Stemma attribuito a Federico II, nella relativa tavola dell'''Historia della Città e Regno di Napoli''
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== Note ==
Fra il [[1909]] e il [[1948]] era attiva in città una rete tranviaria, gestita dalla [[SAER (azienda)|SAER]], con una [[Tranvia Bari-Carbonara-Ceglie|linea per Carbonara e Ceglie]], fino al [[1928]] comuni autonomi.
<references />
 
== AmministrazioneOpere di Federico II ==
* ''[[De arte venandi cum avibus]]''
{{vedi anche|Sindaci di Bari}}
 
=== ConsolatiBibliografia ===
=== Fonti antiche ===
A Bari sono presenti i seguenti consolati<ref>{{cita web|http://www.stranieriinitalia.it/news/ambeconsfeb.htm|accesso= 4 febbraio 2011|titolo= Elenco di ambasciate e consolati esteri in Italia}}</ref>:
{{Vedi categoria|Fonti storiche sull'età federiciana}}
* [[Riccardo da San Germano]], ''Chronicon'', introduzione e traduzione a cura di G. Sperduti, Cassino, Ciolfi editore 1999.
* [[Salimbene de Adam]], ''Chronicon'', introduzione a cura di M., Lavagetto, traduzione a cura di C.S., NOBILI, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 2002.
* {{de}} [http://ri-regesten.adwmainz.de Versione online] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090303002213/http://ri-regesten.adwmainz.de/ |date=3 marzo 2009 }} dei ''[[Regesta Imperii]]''
 
=== Principali biografie e studi generali ===
[[Albania]], [[Austria]], [[Belgio]], [[Brasile]], [[Bulgaria]], [[Croazia]], [[Danimarca]], [[Estonia]], [[Finlandia]], [[Francia]], [[Gabon]], [[Germania]], [[Regno Unito]], [[Grecia]], [[Indonesia]], [[Lettonia]], [[Lituania]], [[Messico]], [[Moldavia]], [[Principato di Monaco|Monaco]], [[Malta]], [[Paesi Bassi]], [[Polonia]], [[Portogallo]], [[Romania]], [[San Marino]], [[Serbia]], [[Senegal]], [[Svezia]], [[Spagna]], [[Svizzera]], [[Sud Africa]], [[Turchia]], [[Ucraina]], [[Ungheria]].
* {{de}} [[Eduard Winkelmann]], ''Kaiser Friedrich II.'', vol. 1, Lipsia 1889; vol. 2, Lipsia 1897.
* {{de}} Odilo Engels, ''Die Staufer'', Berlino 1927.
* {{de}} [[Ernst Kantorowicz]], ''Kaiser Friedrich der Zweite'', Berlino 1927-1931 e successive edizioni.
** [[Ernst Kantorowicz]], ''Federico II di Svevia'', Garzanti, Milano 1939; nuova traduzione col titolo ''Federico II imperatore'', Garzanti, Milano, 1976-2017.
* {{de}} Franz Kampers, ''Kaiser Friedrich II. Der Wegbereiter der Renaissance'', Lipsia 1929.
* [[Eucardio Momigliano]], ''Federico II di Svevia'', Cogliati, Milano 1932.
* {{fr}} Henri de Ziegler, ''Vie de l'empereur Frédéric II de Hohenstaufen'', Parigi 1935.
* {{en}} Georgina Masson, ''Frederick II of Hohenstaufen'', Londra 1957, ISBN 88-452-9107-3.
** Georgina Masson, ''Federico II di Svevia'', Rusconi, Milano 1978 e successive ed.
* {{de}} ''Stupor Mundi. Zur Geschichte Friedrichs II. von Hohenstaufen'', raccolta di scritti a cura di Gunther Wolf, Darmstadt 1966.
* {{de}} Bruno Gloger, ''Kaiser, Gott und Teufel. Friedrich II. von Hohenstaufen in Geschichte und Sage'', Berlino 1970.
* {{en}} Thomas Curtis Van Cleve, ''The Emperor Frederick II of Hohenstaufen, Immutator Mundi'', Oxford 1972.
* {{de}} [[Eberhard Horst]], ''Friedrich der Staufer. Eine Biographie'', Düsseldorf 1975.
**[[Eberhard Horst]], ''Federico II di Svevia'', Rizzoli, Milano 1981, ISBN 88-17-11621-1.
* {{en}} [[David Abulafia]], ''Frederick II. A Medieval Emperor'', Londra 1988.
** [[David Abulafia]], ''Federico II. Un imperatore medievale'', Einaudi, Torino 1990.
* {{de}} Hans Martin Schaller, ''Kaiser Friedrich II. Verwandler der Welt'', Gottinga-Zurigo 1991.
* {{de}} [[Wolfgang Stürner]], ''Friedrich II.'', 2 voll., Darmstadt 1992-1997.
** Wolfgang Stürner, ''Federico II: il potere regio in Sicilia e in Germania, 1194-1220'', De Luca ed., Roma 1998.
** Wolfgang Stürner, ''Federico II e l'apogeo dell'impero'', presentazione di [[Ortensio Zecchino]], [[Salerno Editrice]], Roma 2009.
* {{de}} Ernst Wilhelm Wies, ''Friedrich II von Hohenstaufen: Messias oder Antichrist?'', Esslingen 1994.
** Ernst Wilhelm Wies, ''Federico II: Messia o Anticristo?'', ECIG, Genova 1997, ISBN 88-7545-747-6.
* Claudio Rendina, ''Federico II di Svevia, Lo specchio del mondo'', Newton & Compton, Roma 1995.
* {{de}} ''Das Staunen der Welt. Das Morgenland und Friedrich II. (1194-1250)'', a cura di Michael Meinecke, Berlino 1995.
* {{de}} ''Friedrich II. Tagung des Deutschen Historischen Instituts in Rom im Gedenkjahr 1994'', a cura di [[Arnold Esch]] e [[Norbert Kamp]] (Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom; 85), Tubinga 1996.
* {{Cita libro|Hubert|Jedin|wkautore=Hubert Jedin|Storia della Chiesa|Jaka Book|1999}}, Civitas Medievale,vol.V/1, articolo di Hans Wolter S.I.
* Ornella Mariani, ''Federico II di Hohenstaufen'', Controcorrente, Napoli 2003.
* Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, ''Federico II: ragione e fortuna'', Laterza, Bari-Roma 2004, ISBN 88-420-7426-8.
* Daniele Vessella, Pierluigi De Iulio, ''Federico II, stupor mundi'', Cosenza 2005, ISBN 88-88343-50-4.
* Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, ''Federico II. Ragione e fortuna'', Laterza, Bari-Roma 2006, ISBN 978-88-420-8091-6.
* {{de}} ''Kaiser Friedrich II. (1194–1250). Welt und Kultur des Mittelmeerraums'', Catalogo della mostra a cura di Mamoun Fansa e Karen Ermete, Magonza 2008, ISBN 978-3-8053-3886-8.
* {{de}} Knut Görich, ''Die Staufer'', 2ª ed., Monaco 2008, ISBN 978-3-406-53593-2.
* {{de}} [[Hubert Houben]], ''Kaiser Friedrich II. (1194–1250). Herrscher, Mensch, Mythos'', Kohlhammer, Stoccarda 2008, ISBN 978-3-17-018683-5.
**[[Hubert Houben]], ''Federico II. Imperatore, uomo, mito'', Il Mulino, Bologna 2009, ISBN 978-88-15-13338-0.
* {{de}} Olaf B. Rader, ''Friedrich II. Der Sizilianer auf dem Kaiserthron. Eine Biographie'', Monaco 2010, ISBN 978-3-406-60485-0.
* Benedetto Ligorio, ''Federico II. Ebrei castelli e ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo'', Artebaria, Taranto 2011, ISBN 978-88-96711-12-5.
* Fulvio Delle Donne, ''Federico II: la condanna della memoria. Metamorfosi di un mito'', Viella, Roma 2012, ISBN 978-88-8334-761-0.
* {{cita libro |cognome= Summonte |nome= Giovanni Antonio |curatore= Antonio Bulifon |titolo= Dell'historia della città, e regno di Napoli |volume = Tomo II |url= http://books.google.it/books?id=xxjjaM6iUZgC |anno= 1675 |editore= Antonio Bulifon – Libraro all'insegna della Sirena |città= Napoli |cid= Giovanni Antonio Summonte|isbn=no}}
* {{cita pubblicazione |titolo= Storia e leggenda di un grande imperatore |autore= Jean-Claude Maire Vigueur |rivista= Medioevo Dossier |numero= anno I, 1 |editore= De Agostini-Rizzoli Periodici |città= Milano |anno= 1998 |pp= 31-38 |cid= Jean-Claude Maire Vigueur }}
 
=== GemellaggiSintesi enciclopediche ===
* {{Treccani|federico-ii-di-svevia-imperatore-re-di-sicilia-e-di-gerusalemme-re-dei-romani_(Dizionario-Biografico)|FEDERICO II di Svevia, imperatore, re di Sicilia e di Gerusalemme, re dei Romani|autore=[[Norbert Kamp]]|volume=Vol. XLV|anno=1995|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Bosnia Erzegovina|Banja Luka}}<ref>{{cita web|url=http://www.banjaluka.rs.ba/front/category/64/|titolo= città gemellate dal sito di Banja Luka|accesso=4 febbraio 2011}}</ref>
* {{Treccani|federico-ii_(Enciclopedia-Dantesca)|Federico II di Svevia imperatore|autore=[[Raoul Manselli]]|anno=1970|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Italia|Bologna}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/novitaPortale/notizie?idn=4234|titolo=Annuncio gemellaggio con Bologna dal sito del Comune di Bari|accesso=7 agosto 2011}}</ref>
* {{Treccani|federico-ii_res-d24ffd4a-8bae-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)|Federico II|autore=[[Raffaello Morghen (storico)|Raffaello Morghen]]|anno=1932|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Cina|Canton}}
* {{Treccani|federico-ii_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)|Federico II|autore=Marina Di Berardo|anno=1995|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Italia|Celle di San Vito}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/novitaPortale/notizie?idn=4234|titolo=Annuncio gemellaggio con Bologna dal sito del Comune di Bari|accesso=7 agosto 2011}}</ref>
* {{Treccani|regno-di-sicilia_(Federiciana)|Regno di Sicilia|autore=[[Giuseppe Galasso]]|volume=Vol. II|anno=2005|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Grecia|Corfù}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/novitaPortale/notizie?idn=3744|titolo=Annuncio gemellaggio con Corfù dal sito del Comune di Bari|accesso=7 agosto 2011}}</ref>
* {{Treccani|federico-ii-attivita-poetica_(Federiciana)|Federico II, poetica|autore=Stefano Rapisarda|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Albania|Durazzo}}
* {{Treccani|figli-federico-ii_(Federiciana)|Federico II, figli|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Mar del Plata}}
* {{Gemellaggio|Grecia|Patrasso}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Palma di Maiorca}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Stettino}}
* {{Gemellaggio|Georgia|Batumi}}<ref>{{cita web|url=http://www.batumi.ge/ge/?page=show&sec=32}}</ref>
 
=== Studi sullo sviluppo della storiografia federiciana ===
== Sport ==
* {{Treccani|cronachistica_(Federiciana)|Cronachistica|autore=Lidia Capo|volume=Vol. I|anno=2005|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Treccani|fino-all-illuminismo-storiografia_(Federiciana)|Storiografia, fino all'Illuminismo|autore=Francesco Tateo|volume=Vol. II|anno=2005|accesso=14 novembre 2018}}
* {{Treccani|storiografia-dell-ottocento-e-del-novecento_(Federiciana)|Storiografia dell'Ottocento e del Novecento|autore=Roberto Delle Donne|volume=Vol. II|anno=2005|accesso=14 novembre 2018}}
 
=== Cultura, diritto e letteratura alla corte di Federico II ===
=== Calcio ===
* [[Antonino De Stefano (storico)|Antonino De Stefano]], ''La cultura alla corte di Federico II imperatore'', Palermo 1938.
{{Vedi anche|Associazione Sportiva Bari}}
* [[Ortensio Zecchino]] ''Medicina e sanità nelle Costituzioni di Federico II di Svevia (1231)'', Avellino 2002.
A Bari hanno sede diverse società calcistiche:
* ''Federico II di Svevia, De Arte venandi cum avibus. Fonti e Studi'', a cura di Annalaura Trombetti Budriesi, Laterza, Bari-Roma 2000.
*''A.S. Bari''
La più antica ed importante società calcistica è l'"''[[Associazione Sportiva Bari]]''", nota come "''A.S. Bari''"<ref>{{Cita web|http://www.asbari.it/|accesso=4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'AS Bari}}</ref>, fondata il 15 gennaio [[1908]]. Attualmente, il 90% del pacchetto azionario della società è di proprietà della famiglia Matarrese (che gestisce una nota impresa di costruzioni e di cui un membro, [[Antonio Matarrese]], è ex-presidente della [[Lega Nazionale Professionisti]]); l'attuale presidente è [[Francesco Vinella]]. L'''A.S. Bari'' ha giocato per 30 stagioni in Serie A (e 33 stagioni complessive nella massima serie calcistica italiana), risultando così la prima formazione della Puglia e la terza dell'[[Italia meridionale]], dopo [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] e [[Cagliari Calcio|Cagliari]], per numero di partecipazioni al massimo campionato italiano. È spesso soprannominata "squadra ascensore" per le frequenti discese e risalite dalle serie inferiori.
 
=== Architettura federiciana ===
Nell'attuale stagione [[Serie B 2013-2014|2013-2014]] la squadra milita in [[Serie B]].
* Ferdinando Maurici, ''Federico 2. e la Sicilia: i castelli dell'imperatore'', Catania 1997, ISBN 88-7751-111-7.
* {{de}} Alexander Knaak, ''Prolegomena zu einem Corpuswerk der Architektur Friedrichs II. von Hohenstaufen im Königreich Sizilien 1220–1250'', Marburgo 2001.
 
=== Studi su aspetti particolari ===
*''A.S.D. Quartieri Uniti Bari'' - Militante nell'[[Eccellenza Puglia]]; nuova denominazione dell'A.S.D. San Paolo Bari (società con alle spalle due stagioni in [[Serie D]]).
* [[Antonino De Stefano (storico)|Antonino De Stefano]], ''L'idea imperiale di Federico II'', Palermo 1927.
*''[http://www.sibillanocalcio.it U.S.D. R. Sibillano 1950 Bari]'' - Militante nel girone B [[Puglia|pugliese]] di [[Prima Categoria]].
* {{de}} P. E. Schramm, ''Kaiser Friedrichs II. Herrschaftszeichen'', Gottinga 1955.
*''Picone Bari Calcio'' - Militante nel girone B [[Provincia di Bari|barese]] di [[Terza Categoria]].<ref>[http://bari.repubblica.it/sport/campionato-locale/calcio/squadra/Picone%20Bari%20Terza%20Categoria/BA3B/173875/? Picone Bari - Terza Categoria Girone B] tutticampi - calcio dilettantistico e giovanile <small>- URL consultato il 9 novembre 2013 -</small></ref>
* {{de}} ''Kaiser Friedrich II. in Briefen und Berichten seiner Zeit'', a cura di Klaus Heinisch, Darmstadt 1978.
*''A.S.D. Libertas Palese'' - Militante nel girone B [[Provincia di Bari|barese]] di [[Seconda Categoria]].<ref>[http://bari.repubblica.it/sport/campionato-locale/calcio/squadra/Libertas%20Palese/PUG2B/171799/ Libertas Palese - Seconda Categoria Girone B] tutticampi - calcio dilettantistico e giovanile <small>- URL consultato il 9 novembre 2013 -</small></ref>
* {{de}} Reinhold Zippelius, ''Kleine deutsche Verfassungsgeschichte'', Monaco 1994 (sulla ''Confoederatio cum principibus ecclesiasticis'').
*''A.S.D. Virtus Loseto'' - Società a carattere giovanile, si occupa anche delle giovanili dell'A.S. Noicattaro.
* {{cita libro |autore=Carlo Fornari |titolo=Federico II. Un sogno imperiale svanito a Vittoria |città=Parma |anno=1998}}
*''U.S.D. Pro Inter'' - Società a carattere giovanile famosa a livello nazionale, localizzata nel quartiere di [[Carbonara-Santa Rita|Carbonara]].
* {{cita libro| Ruggiero | Rizzi | Federico I e Federico II Hohenstaufen. Genesi di due personalità alla luce della storia, della medicina e della psicologia| 2009| Barbieri Editore s.r.l. | Manduria|isbn= 978-88-7533-045-3}}
*''A.S.D. Palese'' - Società a carattere giovanile, attiva nel quartiere di [[Palese-Macchie]] dal [[1983]].<ref>[http://www.barisera.net/site/con-il-premio-arriva-l%E2%80%99addio-all%E2%80%99asd-palese-9983.html Con il premio arriva l’addio all’Asd Palese] barisera (Gaetano Macina, 26 maggio 2010) <small>- URL consultato il 21 ottobre 2012 -</small></ref>
* {{cita libro |autore=[[Marco Brando]] |titolo=Lo strano caso di Federico II di Svevia. Un mito medievale nella cultura di massa |editore=Palomar |città=Bari |anno=2008}}
 
* Marco Brando, ''L'imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia'', Firenze, Tessere, 2019, ISBN 978-88-944323-4-3.
=== Nuoto e pallanuoto ===
* {{cita libro |autore=Venturi Nazzareno |titolo=Federico II, il Sufismo e la Massoneria |città=Acireale |anno=2013 |editore=Tipheret ([[Bonanno Editore]]) |ISBN=978-88-6496-103-3}}
Il 1º luglio 1976 prende l'avvio a Bari la Scuola Nazionale di Nuoto e Pallanuoto, nota come ''Payton'', iscritta al n°39 dell'Albo Federale della FIN. È stata una delle prime Scuole Nuoto in Italia riconosciute dalla FIN e il settore agonistico di nuoto può vantare numerosi successi sia in ambito regionale che nazionale. Tra i tanti allievi della Payton spiccano Nicolò Capurso, campione italiano nei 400 misti, e Irene Lacriola, convocata con la Nazionale giovanile in occasione dei [[Campionati europei di nuoto 2010|Campionati europei del 2010]]. La squadra di pallanuoto partecipa nella serie A2 nel campionato 2010/2011, massimo risultato mai raggiunto da una squadra pugliese. Il palmares della squadra giovanile di pallanuoto può vantare un titolo di vice Campione d'Italia nel 2009 e numerosi titoli regionali.
* {{cita conferenza |autore= Angelo Scordo |titolo= Note di araldica medievale – Una "strana" arma di "stupor mundi" |data= 1995 |conferenza= Atti della Società Italiana di Studi Araldici, 11° Convivio, Pienerolo, 17 settembre 1994 |organizzazione= Società Italiana di Studi Araldici |editore= Società Italiana di Studi Araldici |città= Torino |pp= 105-145 |cid= Angelo Scordo }}
 
* {{Cita pubblicazione |titolo= Cenni e riflessioni sulle insegne degli Hohenstaufen |autore= Gianantonio Tassinari |rivista= Nobiltà |volume= anno XIV |numero= nn. 78-79 |anno= 2007 |mese= maggio-agosto |pp= 283-330 |editore= Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie |città= Milano |cid= Gianantonio Tassinari }}
=== Rugby ===
L'''Associazione Sportiva Rugby Bari'' è stata fondata nel [[1980]] da un piccolo gruppo di appassionati. Lo stemma rappresentativo è costituito da un tigrotto con la divisa ufficiale della squadra, una maglia bianco-azzurra assieme a pantaloncini bianchi. Alle spalle del tigrotto un sole a raggi biancorossi ricorda i colori della città.<ref>{{Cita web|http://www.rugbybari.it/|accesso=4 febbraio 2011|titolo= Sito dell'AS Rugby Bari}}</ref> La squadra, chiamata ''Tigri Bari'', disputa le partite in casa nell'[[Arena della Vittoria]].
 
=== Pallacanestro ===
A Bari hanno sede varie squadre di [[pallacanestro]]. Tra le più importanti è quella del [[CUS Bari]], che ha partecipato in tutte le serie nazionali, inclusa la [[Serie A (pallacanestro maschile)|serie A]].<ref>Fonte: {{Cita web|http://www.cusbari.it/pallacanestro|accesso= |titolo= Sito del CUS Bari - Basket}}</ref>Altra squadra da considerare è quella della polisportiva Angiulli.<ref>
[http://www.sgangiulli.it/pageview.php?i=13 Angiulli basket]</ref>
===Football===
Il [[football americano]] ha un'importanza storica per i baresi poiché ricorda la fine della [[seconda guerra mondiale]]: infatti questo gioco fu mostrato per la prima volta da militari statunitensi nello ''Stadio della vittoria''. La prima squadra autoctona fu chiamata [[Roosters Bari]], alla quale seguirono vecchi sodalizi come ''Gasshoppers'' e ''Trucks'', poi molte altre squadre sono state organizzate e tante partite si sono svolte proprio nello stesso stadio della prima storica partita disputata da militari statunitensi. Attualmente la squadra barese si chiama [[Patriots Bari]].
 
=== Canottaggio ===
{{vedi anche|Bari Vogatori 1894}}
[[File:Bv1894.jpg|thumbnail|Bari Vogatori dal 1894]]
La ultracentenaria tradizione di voga a fini sportivi nasce alla fine del [[XIX secolo]] (6 novembre [[1894]]) dall'iniziativa di un dottore milanese, Igino Pampana, venuto a Bari in veste di medico provinciale, che dopo esser riuscito a raccogliere un centinaio di adesioni fonda un'associazione sportiva inizialmente chiamata ''Circolo Canottieri Sport''.
 
Martino Cassano, direttore del Corriere delle Puglie, il giorno della fondazione scrisse sul suo quotidiano: "''Auguriamo col cuore ai canottieri baresi che nelle future e speriamo non lontane prove, sappiano far risuonare onorato il nome di Bari in paesi lontani.''"
 
La ''Bari Vogatori dal 1894''<ref>{{Cita web|url= http://barivogatori.blogspot.com/|accesso=4 febbraio 2011|titolo= Sito del Bari Vogatori dal 1894}}</ref> è annualmente impegnata in una manifestazione estiva di regate su lance storiche (Trofeo dell'Adriatico) dove partecipano molte marinerie storiche come [[Giovinazzo]], [[Brindisi]], [[Molfetta]], [[Ortona]], [[Pescara]], [[Vasto]].
 
=== Ciclismo ===
Per diverse volte Bari è stata sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1911]] e l'ultima nel [[1990]], quando fu proprio la tappa di partenza del Giro.
 
* [[Giro d'Italia 1911|1911]] 10ª tappa [[Sulmona]]-Bari, vinta da [[Carlo Galetti]]
* [[Giro d'Italia 1913|1913]] 5ª tappa [[Salerno]]-Bari, vinta da [[Giuseppe Azzini]]
* [[Giro d'Italia 1914|1914]] 5ª tappa [[Avellino]]-Bari, vinta da [[Giuseppe Azzini]]
* [[Giro d'Italia 1925|1925]] 6ª tappa [[Napoli]]-Bari, vinta da [[Alfredo Binda]]
* [[Giro d'Italia 1927|1927]] 8ª tappa [[Avellino]]-Bari, vinta da [[Alfredo Binda]]
* [[Giro d'Italia 1934|1934]] 7ª tappa [[Napoli]]-Bari, vinta da [[Adriano Vignoli]]
* [[Giro d'Italia 1935|1935]] 8ª tappa [[Lanciano]]-Bari, vinta da [[Learco Guerra]]
* [[Giro d'Italia 1936|1936]] 7ª tappa [[Napoli]]-Bari, vinta da [[Raffaele Di Paco]]
* [[Giro d'Italia 1947|1947]] 9ª tappa [[Napoli]]-Bari, vinta da [[Elio Bertocchi]]
* [[Giro d'Italia 1948|1948]] 8ª tappa [[Pescara]]-Bari, vinta da [[Adolfo Leoni]]
* [[Giro d'Italia 1954|1954]] 4ª tappa [[Catanzaro]]-Bari, vinta da [[Angelo Conterno]]
* [[Giro d'Italia 1961|1961]] 9ª tappa [[Castellana Grotte]]-Bari, ''(cron. individuale)'' vinta da [[Jacques Anquetil]]
* [[Giro d'Italia 1963|1963]] 2ª tappa [[Potenza (Italia)|Potenza]]-Bari, vinta da [[Pierino Baffi]]
* [[Giro d'Italia 1971|1971]] 1ª tappa [[Brindisi]]-Bari, vinta da [[Marino Basso]]
* [[Giro d'Italia 1975|1975]] 5ª tappa [[Campobasso]]-Bari, vinta da [[Rik Van Linden]]
* [[Giro d'Italia 1981|1981]] 6ª tappa [[Rodi Garganico]]-Bari, vinta da [[Giuseppe Saronni]]
* [[Giro d'Italia 1987|1987]] 9ª tappa [[San Giorgio del Sannio]]-Bari, vinta da [[Urs Freuler]]
* [[Giro d'Italia 1990|1990]] 1ª tappa Bari ''(cron. individuale)'' vinta da [[Gianni Bugno]]
 
=== Impianti sportivi ===
==== Stadio San Nicola ====
{{Vedi anche|Stadio San Nicola}}
Lo stadio San Nicola, di proprietà del Comune e dedicato al patrono della città, è il più grande impianto sportivo di Bari ed è situato alla periferia sud-ovest, nel [[Carbonara-Santa Rita|quartiere di Carbonara]]. Progettato dall'architetto [[Renzo Piano]], fu costruito tra il [[1987]] e il [[1990]] per la quattordicesima edizione del [[Campionato mondiale di calcio]] "''[[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia 1990]]''", della quale ospitò la finale per il terzo posto Italia Inghilterra. Nel [[1991]] fu sede dell'ultima finale di [[Coppa dei Campioni]], prima che il nome fosse cambiato in Champions League. Mentre nel 1997 ha ospitato i [[XIII Giochi del Mediterraneo]], oggi lo stadio è utilizzato per le partite casalinghe di [[calcio (sport)|calcio]] dell'[[Associazione Sportiva Bari|A.S. Bari]], e occasionalmente è stato impiegato per gare di [[atletica leggera]], eventi religiosi o concerti di [[musica leggera]].
 
==== Arena della Vittoria ====
[[File:Stadio della Vittoria Bari 1934.jpg|upright=1.4|thumb|Foto storica dello Stadio della Vittoria.]]{{vedi anche|Arena della Vittoria}}
Lo stadio (o arena) della Vittoria è l'impianto sportivo storico della città di Bari. Progettato nel [[1930]] e inaugurato il 16 dicembre [[1934]] ai margini del quartiere fieristico, è rimasto la maggiore infrastruttura per lo sport della città fino alla costruzione dello Stadio San Nicola nel [[1990]]. Il 23 novembre 1944 alcuni militari statunitensi vi disputarono la prima partita di [[football americano]]-[[touch football]] in Italia, chiamata ''bambino bowl'', davanti 5000 spettatori.<ref> [http://www.bambinobowl.americanfootballitalia.com/ storia del football]</ref>
La fisionomia dell'impianto, originariamente simile a quella di altri stadi coevi, venne alterata nel [[1972]] con l'abbattimento della ''Torre Maratona'', simbolo storico dell'impianto.
 
Nell'estate del [[1991]] fu utilizzato per raccogliere gli oltre 20.000 profughi [[Albania|albanesi]] giunti su una nave nel vicino porto. Tra il [[1996]] e il [[1997]] la struttura venne ristrutturata per essere adibita principalmente a teatro e sede di attività espositive e musicali, e solo sporadicamente viene adoperata nell'originaria funzione di impianto sportivo. Dal luglio 2007 l'Arena della Vittoria ospita gli uffici del Coni regionale, provinciale e di diverse federazioni sportive oltre alla sede di medicina dello sport. Dallo stesso anno è sede delle partite casalinge della rifondata formazione del a.s.d. Liberty Bari che milita nel campionato regionale di Eccellenza.
 
==== Palaflorio ====
{{vedi anche|Palaflorio}}
Il PalaFlorio è una struttura polifunzionale situata nel quartiere Japigia e costruita negli anni ottanta per sopperire alle esigenze di impianti sportivi. Il nome del palazzetto è stato assegnato per onorare la memoria di Pietro Florio, presidente di origini baresi della Federvolley dal 1977 al 1988.
 
Dopo sette anni di chiusura, il palazzetto è stato recentemente ristrutturato e possiede attualmente una capienza di 5.000 posti circa. Rappresenta uno dei più grandi palasport della regione, nonostante non sia impiegato a dovere, quarto impianto nel sud Italia dopo quello di Reggio Calabria, di Caserta e di Avellino. È sempre stato usato in prevalenza per concerti, eventi, congressi, e poche volte per manifestazioni sportive, a causa degli scarsi investimenti locali da parti imprenditori interessati a sport di squadra come basket e pallavolo. Grazie agli accordi tra comune e F. I.P.(Federazione Italiana Pallacanestro) nell'agosto del 2010 il palazzetto ospita le gare interne di qualificazione agli europei 2011 della [[Nazionale di pallacanestro dell'Italia|nazionale italiana di pallacanestro maschile]].
 
==== CUS Bari ====
{{Vedi anche|CUS Bari}}
 
Il Centro Universitario Sportivo di Bari è una struttura polivalente adibita a vari sport, come l'[[atletica leggera]], il [[canottaggio]], la [[canoa/kayak|canoa]], il [[tennis]], il [[calcio (sport)|calcio]], la [[pallacanestro]], il [[nuoto]] e il [[karate]].<ref>{{Cita web|http://www.cusbari.it/home|accesso=4 febbraio 2011|titolo= Sito del CUS Bari}}</ref>
 
==== Palamartino ====
Il ''Palamartino'' è una struttura coperta polivalente nella quale si praticano varie discipline atletiche. È stato periodicamente ristrutturato e costituisce l'impianto sportivo più antico della città. Diverse gare vi furono disputate durante i [[Giochi del Mediterraneo 1997]]. Le tribune possono ospitare 500 spettatori.<ref>[http://www.palamartino.it/home.html sito ufficiale]</ref>Il nome dell'impianto onora e ricorda [[Francesco Martino (ginnasta)]], che vinse due medaglie d'oro nei [[Giochi della VIII Olimpiade]]: una targa in marmo è sistemata sull'ingresso con dedica al campione barese.
 
====Stadio del nuoto====
Le piscine comunali comprendono lo stadio del nuoto e altre piscine per didattica o allenamenti. Tale struttura fu totalmente restaurata per i [[Giochi del Mediterraneo 1997]]: lo stadio è costituito da piscina olimpica e tribune per spettatori.<ref>
[http://www.stadiodelnuotobari.it/ sito dello stadio del nuoto]</ref>
====Polisportiva Angiulli====
La denominazione ufficiale della polisportiva è ''Società Ginnastica Angiulli'' poiché la prima attività atletica praticata da tale sodalizio fu la ginnastica, alla quale poi si sono aggiunte tante altre discipline sportive. La società fu fondata nel 1908 e dispone di una vasta area con molti campi sportivi per le varie specialità atletiche.<ref>
[http://www.sgangiulli.it/ sito dell'Angiulli]</ref>Il nome della polisportiva ricorda e onora [[Andrea Angiulli]], che fu filosofo e pedagogista. Tra i tesserati dell'Angiulli era pure il plurivincitore olimpico [[Francesco Martino (ginnasta)]].
 
==== Palaghiaccio ====
Il ''Palaghiaccio'' è una struttura coperta riservata alla pratica del pattinaggio su ghiaccio per atleti agonisti e dilettanti. Esiste pure una squadra giovanile di [[hockey su ghiaccio]] ma la pista non è omologabile per partite ufficiali quindi gli hockeisti vi si allenano soltanto. Le tribune possono ospitare 2000 spettatori.<ref>[http://www.palaghiaccio.bari.it/ sito ufficiale]</ref>Tale edificio è ubicato in una vasta area con altri impianti sportivi come piscine, campi da tennis, pallacanestro, ecc.<ref>[http://www.dipalmasportclub.it/ sito ufficiale del sodalizio polisportivo]</ref>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Per approfondire ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|curatore=Ente provinciale per il turismo di Bari |titolo=Bari: Itinerari turistici|editore=Laterza e Polo|città=Bari |anno=1940}}
* {{cita libro|cognome=Masellis |nome=Vito |titolo=Storia di Bari dalle origini ai nostri giorni |editore=Italstampa|città=Bari |anno=1966}}
*{{cita libro|titolo=Città e paesi d'Italia, volume IV|editore=Istituto geografico De Agostini |città=Novara|anno=1968}}
* {{cita libro|titolo=Guida d'Italia - Puglia|editore=Touring Club Italiano|anno=1978}}
* {{cita libro|cognome=Lavermicocca|nome=Nino |titolo=Conoscere la città: Bari: guide alle case ed alle chiese della città vecchia|editore=Edipuglia|città=Bari |anno=1981}}
* {{cita libro|cognome=Grande|nome=Giuseppe |titolo=2 dicembre 1943; bombe tedesche sul porto di Bari |editore=Albertelli Ed. Speciali Storia Militare n.176|città=|anno=2008|mese=maggio|id=ISSN 1122-5289}}
* {{cita libro|cognome=Petrignani|nome=Marcello |titolo=Bari, il borgo murattiano |editore=Dedalo|città=|anno=1981|isbn=88-220-0606-2}}
* {{cita libro|cognome=Saponaro|nome=Giorgio|titolo=Bari segreta|editore=Adda|città=|anno=1981|isbn=88-8082-096-6}}
* {{cita libro|cognome=Melchiorre|nome=Vito A.|titolo=Bari nel tempo|editore=Adda|città=Bari |anno=1982|isbn=88-8082-040-0}}
* {{cita libro|cognome=Musca|nome=Giosuè|titolo=L'emirato di Bari (847-871)|editore=Dedalo|città=|anno=1992|isbn=88-220-6138-1}}
* {{cita libro|cognome=Rossano|nome=Antonio|titolo=1943: «Qui radio Bari»|editore=Dedalo|città=|anno=1993|isbn=88-220-6147-0}}
* {{cita libro|cognome=Borri|nome=Dino|coautori=Francesco Tateo; Gioia Bertelli; Pina D'Elia Belli|titolo=Storia di Bari|editore=Laterza |città=Bari |anno=1994}}
* {{cita libro|cognome=Bozzo|nome=Luciana|titolo=Bari, città frontiera. La transizione oltre il margine|editore=Progedit|città=|anno=2003|isbn=88-88550-29-1}}
* {{cita libro|cognome=Giovine|nome=Alfredo |titolo=Il dialetto di Bari. Guida alla grammatica|editore=Laterza Giuseppe Edizioni|città= |anno=2005|isbn=88-8231-361-1}}
* {{cita libro|cognome=Lavermicocca|nome=Nino |titolo=Bari. Le Chiese della città vecchia|editore=Adda|città= |anno=2005|isbn=88-8082-611-5}}
* {{cita libro|cognome=Lavermicocca|nome=Nino |titolo=Bari bizantina. 1071-1156 il declino|editore=Edizioni di Pagina|città=|anno=2006|isbn=88-7470-029-6}}
* {{cita libro|curatore=G. Di Benedetto |titolo=Gli archivi di Stato di Terra di Bari (Bari, Trani, Barletta)|editore=Grafisystem|città=|anno=2007|isbn=88-89979-05-4}}
* {{cita libro|cognome=Colantuono|nome=Francesco S.|titolo=I dialetti di Terra di Bari. Storia, fonematica e folklore|editore=Levante|città=|anno=2007|isbn=88-7949-366-3}}
* {{cita libro|cognome=Radina|nome=Francesca|coautori=M. Rosaria Depalo|titolo=Bari, sotto la città. Luoghi della memoria|editore=Adda |città=|anno=2008|isbn=88-8082-714-6}}
* {{cita libro|cognome=Bosna|nome=Ernesto|titolo=Storia dell'Università di Bari|città=Bari|anno=1994}}
* Pietro Mazzeo, ''Storia di Bari dalle origini alla conquista normanna (1071),'' Adriatica Editrice, Bari, 2008
* {{cita libro|cognome=La Porta|nome=Filippo|titolo=Uno sguardo sulla città: gli scrittori contemporanei e i loro luoghi|editore=Donzelli|città=Roma|anno=2010}}
=== Altre fonti ===
* [http://www.globopix.net/fotografie/bari_1.html foto su Bari]
 
== Voci correlate ==
* [[Enciclopedia Fridericiana]]
* [[Area metropolitana di Bari]]
* [[AssedioRegno di BariSicilia]]
* [[Elenco dei conti e dei re di Sicilia]]
* [[Comuni italiani per popolazione]]
* [[PuntaCostituzioni Perottidi Melfi]]
* [[Giustizierato]]
* [[Scuola siciliana]]
* [[Crociata contro Federico II]]
* [[Sesta crociata]]
* [[Castra exempta]]
* [[Otto Abel]]
* [[Poteri universali]]
* [[Cesaropapismo]]
* [[Guelfi e ghibellini]]
* [[Comune medievale]]
* [[Magna Curia]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
{{interprogetto|q|commons=Category:Bari|wikt=Bari|voy}}
{{wikilibro|Scuola siciliana}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.treccani.it/Portale/sito/scuola/in_aula/storia/federico_II/mainArea.html ''Federico II e il Liber augustalis''] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}, a cura di Giulia Pezzella, dal ''Portale Treccani scuola''.
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/bari/ {{Maiuscoletto|Bari}}] nell'[[Enciclopedia Treccani]]
* Saura Rabuiti, [https://web.archive.org/web/20121218120938/http://www.treccani.it/scuola/lezioni/in_aula/storia/federico_II/rabuiti.html Federico II] dal ''Portale Treccani scuola''.
* {{cita web|http://www.cesn.it|Centro Europeo di Studi Normanni}}
* {{cita web|http://www.stupormundi.it|Stupormundi.it}}
* [[Franco Cardini]], ''[http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=369 La politica di Federico II]'', EMSF-''Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche'' della [[RAI]].
* {{cita web|http://www.italiamedievale.org/sito_acim/personaggi/frate_pacifico.html|Federico II e Fra Pacifico}}
* {{de}} Klaus Graf, ''[http://archiv.twoday.net/stories/6412734/ Mythos Staufer]'', da ''[http://archiv.twoday.net/ Archivalia]''. 2010-07-15
* {{de}} [[Hannes Obermair]], ''[http://cma.gbv.de/dr,cma,011,2008,a,04.pdf Der Staufer Friedrich II. und die Geschichtsschreibung des 19. und 20. Jahrhunderts]'', in «Concilium Medii Aevi», 11, Göttingen 2008, pp.&nbsp;79–100 [http://cma.gbv.de/dr,cma,011,2008,a,04.pdf PDF, 571 KB].
* {{cita web|http://www.phil.uni-erlangen.de/~p1ges/quellen/const_2_73.html|''Confoederatio cum principibus ecclesiasticis'', testo in versione originale|lingua=la}}
* {{cita web |autore=[[Eugenio Di Rienzo]] |url=http://www.nuovarivistastorica.it/?p=1314 |titolo=Federico II di Svevia e il demone della politica |editore=tratto dal sito di [[Nuova rivista storica]] (da ''[[Il Giornale]]'' del 30 dicembre 2009)}}
* {{DBI |autore=[[Norbert Kamp]] |nomeurl=raniero-capocci_(Dizionario-Biografico) |nome=Raniero Capocci |volume=18 |anno=1975 |accesso=14 novembre 2018}}
* {{cita web |curatore= Alberto Gentile |url= http://www.stupormundi.it/it/la-monetazione-epoca-federiciana |titolo= La monetazione in epoca federiciana |accesso= 31 dicembre 2017 |editore= Alberto Gentile Editore |sito= Stupormundi.it |città= Foggia |cid = Alberto Gentile }}
* {{cita web |url=http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/la-nascita-delluniversita-di-napoli/ |titolo=La nascita dell'Università di Napoli |data=5 giugno 2016 |accesso=14 novembre 2018}}
 
{{Box successione
{{Provincia di Bari}}
|tipologia = regnante
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
|carica = [[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano Impero]]
{{Portale|Puglia}}
|immagine = Shield and Coat of Arms of the Holy Roman Emperor (c.1200-c.1300).svg
{{vetrina|16|maggio|2007|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Bari|arg=Puglia}}
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|precedente = [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]
{{Link V|hu}}
|successivo = [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]]<br /><small>Soltanto Re dei Romani</small>
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Re di Sicilia]]
|immagine = King Manfred of Sicily Arms.svg
|periodo = [[1198]] – [[1250]]
|precedente = [[Costanza d'Altavilla|Costanza I]]
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{{Box successione
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|immagine = Arms of the Kingdom of Jerusalem.svg
|periodo = [[1225]] – [[1234]]<br />(con [[Jolanda di Brienne|Jolanda]])
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{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = [[Ducato di Svevia|Duca di Svevia]]
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|precedente = [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]
|successivo = [[Enrico VII di Germania|Enrico II]]
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{{Re di Sicilia}}
[[Categoria:Bari| ]]
{{Re d'Italia}}
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|crociate|Due Sicilie|letteratura|medioevo}}
 
[[Categoria:Federico II di Svevia| ]]
{{Link AdQ|hu}}
[[Categoria:Hohenstaufen|F]]
[[Categoria:Re di Sicilia]]
[[Categoria:Poeti della scuola siciliana]]
[[Categoria:Sepolti nella cattedrale di Palermo]]
[[Categoria:Sovrani incoronati nella cattedrale di Palermo]]
[[Categoria:Fondatori di università]]
[[Categoria:Imperatori del Sacro Romano Impero]]
[[Categoria:Falconieri]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]]
[[Categoria:Re d'Italia (Medioevo)]]
[[Categoria:Scrittori medievali in lingua latina]]
[[Categoria:Storia della Sicilia sveva]]
[[Categoria:Persone legate all'Università degli Studi di Napoli Federico II]]