La donna che visse due volte e Tod R. Lauer: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
 
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
 
Riga 1:
{{Bio
{{nota disambigua|l'omonimo romanzo|[[La donna che visse due volte (romanzo)]]}}
|Nome = Tod R.
{{Film
|Cognome = Lauer
|titoloitaliano= La donna che visse due volte
|Sesso = M
|immagine= Screenshot james stewart vertigo la donna che visse due volte 02.jpg
|LuogoNascita =
|didascalia= Una scena del film
|GiornoMeseNascita =
|titolooriginale= Vertigo
|AnnoNascita = 1957
|paese= [[Stati Uniti d'America]]
|LuogoMorte =
|titoloalfabetico= Donna che visse due volte, La
|GiornoMeseMorte =
|annouscita= [[1958]]
|AnnoMorte =
|durata = 128 min
|Attività = astronomo
|tipocolore= colore (prima in B/N)
|Nazionalità = statunitense
|tipoaudio= sonoro
|ratio= 1,85:1
|genere= thriller
|regista= [[Alfred Hitchcock]]
|soggetto= [[Pierre Boileau]], [[Thomas Narcejac]]
|sceneggiatore= [[Alec Coppel]], [[Samuel A. Taylor]]
|produttore = Alfred Hitchcock per [[Paramount]]
|distribuzioneitalia = [[Paramount]]
|attori=
* [[James Stewart]]: John 'Scottie' Ferguson
* [[Kim Novak]]: Madeleine Elster/Judy Barton
* [[Barbara Bel Geddes]]: Marjorie ''Midge'' Wood
* [[Tom Helmore]]: Gavin Elster
* [[Henry Jones]]: Coroner
* [[Raymond Bailey]]: Dottore di Scottie
* [[Ellen Corby]]: Proprietaria del McKittrick Hotel
* [[Konstantin Shayne]]: Pop Leibel
|doppiatoriitaliani=
Doppiaggio originale ([[1958]]):
* [[Gualtiero De Angelis]]: John 'Scottie' Ferguson
* [[Rosetta Calavetta]]: Madeleine Elster/Judy Barton
Ridoppiaggio ([[1984]]):
* [[Giorgio Piazza (attore)|Giorgio Piazza]]: John 'Scottie' Ferguson
* [[Vittoria Febbi]]: Madeleine Elster/Judy Barton
* [[Anna Rita Pasanisi]]: Marjorie ''Midge'' Wood
* [[Gianni Marzocchi]]: Galvin Elster
* [[Renato Mori]]: Medico di Scottie
* [[Cesare Barbetti]]: Giudice
|fotografo= [[Robert Burks]]
|montatore= [[George Tomasini]]
|effettispeciali=
|musicista= [[Bernard Herrmann]]
|scenografo= [[Henry Bumstead]], [[Hal Pereira]]
|premi=
}}
'''''La donna che visse due volte''''' (''Vertigo'') è un [[film]] del [[1958]] diretto da [[Alfred Hitchcock]].
 
Ha ottenuto il [[bachelor|baccellierato]] in astronomia nel [[1979]] al [[California Institute of Technology|Caltech]] e il dottorato nel [[1983]] all'[[Università della California, Santa Cruz|Università della California]] a [[Santa Cruz (California)|Santa Cruz]]. È diventato ricercatore al [[National Optical Astronomy Observatory]].
Il film è tratto dal romanzo ''[[D’entre les morts (romanzo)| D’entre les morts]]'' ([[1954]]), ricco di mistero, ossessioni ed acrofobia, scritto da Thomas Narcejac (1908–1998) insieme a Pierre Boileau (1906–1989); disse Michel Lebrun: «L'eroe, per loro, non deve mai potersi risvegliare dal suo incubo».<ref>[http://silvia-iannello.blogspot.com/2011/09/vertigo-la-donna-che-visse-due-volte-di.html silvia-iannello.blogspot]</ref>
 
Dal [[1976]] al [[1977]] ha partecipato al [[Planet-Crossing Asteroid Survey]]. Ha successivamente lavorato nel team del [[telescopio Hubble]].
Nel [[1989]] il film è stato inserito fra quelli conservati nel [[National Film Registry]] presso la [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref>{{cita web|url=http://www.loc.gov/film/registry_titles.php?sort=inducted|titolo=National Film Registry|editore=[[National Film Preservation Board]]|accesso=3 gennaio 2012|lingua=en}}</ref>
 
Il suo campo principale di ricerca sono i [[buco nero|buchi neri massicci]], le [[popolazioni stellari]], la struttura delle [[galassia|galassie]] e di altri oggetti su grande scala.
Nel [[1998]] l'[[American Film Institute]] l'ha inserito al sessantunesimo posto della classifica dei [[AFI's 100 Years... 100 Movies|cento migliori film americani]] di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito addirittura al nono posto.
 
Il [[Minor Planet Center]] gli accredita la scoperta dell'asteroide [[2735 Ellen]] effettuata il 13 settembre [[1977]] in collaborazione con [[Schelte John Bus]].<ref>{{cita web
== Trama ==
|titolo=Lista alfabetica degli scopritori di asteroidi
|editore=[[Minor Planet Center|IAU Minor Planet Center]]
|url=http://www.minorplanetcenter.org/iau/lists/MPDiscsAlpha.html
|accesso=6 gennaio 2013
}}</ref>
 
Gli è stato dedicato l'asteroide [[3135 Lauer]].<ref name="IAU">{{Cita web | url=http://www.minorplanetcenter.net/db_search/show_object?object_id=3135 | titolo=Scheda sinottica di 3135 Lauer| accesso=6 gennaio 2013 | autore=IAU}}</ref><ref>{{Cita web | url=http://books.google.pt/books?hl=en&id=KWrB1jPCa8AC&q=3135+Lauer# | titolo=Dictionary of minor planet names (pagina 244) | accesso=6 gennaio 2013 | autore=Lutz D. Schmadel}}</ref>
{{quote|C'è ancora un'ultima cosa che devo fare, e poi sarò libero dal passato.|John Ferguson (''James Stewart''), dai dialoghi del film}}
 
== Note ==
L'avvocato e poliziotto John Ferguson, ''Scottie'' per gli amici, soffre di [[acrofobia|vertigini]]. Durante un inseguimento sui tetti dei grattacieli di [[San Francisco]], aggrappato ad una grondaia, sospeso nel vuoto, aveva visto un collega precipitare al suolo nel tentativo di salvarlo.
 
Dimessosi dalla polizia, un suo ex-compagno di college, Gavin Elster, divenuto grosso imprenditore nel campo dei cantieri navali, gli chiede di incontrarlo. Vorrebbe affidargli l'incarico di sorvegliare sua moglie Madeleine, vittima di strane ossessioni. La donna si identifica con la bisnonna materna, Carlotta Valdés. Abbandonata dall'amante e privata della figlia nata dalla loro relazione, Carlotta morì suicida a ventisei anni, la stessa età di Madeleine,
 
Scottie esita ma Elster gli mostra, durante una cena in un lussuoso ristorante, la moglie. La misteriosa bellezza della donna è tale che Scottie ne è assolutamente conquistato e assume l'incarico.
 
Incomincia a pedinarla. Dal fioraio Madeleine compra un bouquet, al cimitero visita la tomba di Carlotta, al museo sosta a lungo davanti al ritratto dell'ava a cui somiglia in modo impressionante, nell'antica dimora della famiglia, trasformata in albergo, si è riservata una stanza in cui trascorre qualche ora pomeridiana, infine va a passeggiare sulle sponde del Golden Gate. Inaspettatamente si getta nelle acque della baia. Scottie prontamente si tuffa e la salva. La conduce nel suo appartamento perché si asciughi e si riprenda. Perdutamente innamorato, tenta di convincerla ad accettare il suo aiuto per guarire.
 
Nel parco delle sequoie anche lei dichiara di amarlo e gli racconta i propri incubi. Sperando di fugare i fantasmi che la tormentano, Scottie vuole accompagnarla nei luoghi da lei nominati, per dimostrarle che sono reali e non possono fare paura. Il paesaggio descritto in un suo sogno corrisponde alla ex missione spagnola San Juan Batista. Giunti sul luogo, Madeleine si allontana da lui e sale le scale del campanile. Scottie non la può seguire a causa della sua fobia per l'altezza. In preda ad un attacco di vertigini assiste impotente al precipitare del corpo sul tetto sottostante.
 
Accertato giuridicamente il suicidio, ma con una malcelata reprimenda del [[magistrato]] nei suoi confronti per quello che considera un vero e proprio atto di codardìa, Scottie cade in [[depressione (malattia)|depressione]], sentendosi colpevole di non aver salvato l'amata. Finisce quindi in una clinica psichiatrica, dove la sua amica Midge, innamorata di lui e non corrisposta, cerca di aiutarlo a riprendersi.
 
Uscito dalla casa di cura, un anno dopo la tragedia, trova in Judy Barton, una commessa di negozio, bruna e appariscente, una certa somiglianza con Madeleine. La corteggia insistentemente, la convince a vestirsi, a truccarsi, a tingere i capelli, a pettinarsi come Madeleine.
 
Judy, che è davvero la stessa donna, vorrebbe confessare la verità e sparire. Si accinge a scrivere una lettera d'addio in cui rivela di essere stata l'amante di Elster, di aver recitato la parte della moglie, di essere stata complice dei suoi piani [[uxoricidio|uxoricidi]]. Poi però cambia idea, straccia la lettera e asseconda Scottie.
 
Scottie, convinto di aver creato in Judy una nuova Madeleine e intenerito dalla sua disponibilità, può finalmente amarla e la invita a festeggiare con una cena. Indossato un abito nero da sera, lei gli chiede di aiutarla a chiudere il fermaglio della collana. Ma nel gioiello del pendente Scottie riconosce quello appartenuto a Carlotta Valdés, dipinto nel ritratto, e ha la prova dell'inganno subito.
 
Si vendica senza pietà. Costringe Judy a tornare all'antica missione e a rivivere la scena del delitto. Vinta definitivamente la paura del vuoto, la spinge sulle scale della vecchia torre campanaria. Lei confessa il piano delittuoso ordito con Elster ma riafferma con forza l'amore che l'ha portata a rischiare consapevolmente di essere riconosciuta.
 
Sulla cima del campanile il dramma sembra concludersi con un bacio appassionato, ma all'improvviso un'ombra misteriosa e lugubre spaventa Judy che si precipita nel vuoto come la vera Madeleine. Una suora compare e, suonando la campana, recita un ''requiem'': «Dio abbia pietà della sua anima».
 
== Produzione ==
===Soggetto===
Il titolo originale del film doveva essere ''From among the dead'', traduzione letterale del titolo del romanzo ''D'entre les morts'' scritto nel [[1954]] da [[Pierre Boileau]] e [[Thomas Narcejac]], da cui il film era tratto. In Italia il romanzo venne pubblicato dopo l'uscita del film, con il titolo ''[[La donna che visse due volte (romanzo)|La donna che visse due volte]]''.
===Differenza fra libro e film===
Mentre l'azione del romanzo si svolgeva nella [[Francia]] degli [[anni 1940|anni '40]], il film si svolge nella [[California]] del [[anni 1950|decennio successivo]], ma la modifica più importante fatta da Hitchcock alla trama fu la rivelazione anticipata (a un terzo dalla fine della storia) dell'effettiva identità tra Madeleine e Judy. Questa rivelazione consentiva al regista di spostare l'attenzione dello spettatore verso il tema del doppio, uno dei temi ricorrenti della filmografia di Hitchcock.
===Sceneggiatura===
Il libro venne sottoposto a un primo trattamento da [[Alec Coppel]], ma la sceneggiatura venne bocciata da Hitchcock. Una seconda stesura, quella definitiva, venne elaborata da [[Samuel Taylor]], incontrando l'approvazione del regista. Taylor si mise al lavoro senza conoscere il romanzo e senza aver letto il primo trattamento, basandosi soltanto sul racconto della trama, espostogli direttamente da Hitchcock.
===Cast===
La parte di Madeleine era stata originariamente affidata a [[Vera Miles]], ma durante le riprese Hitchcock subì un'operazione alla cistifellea e, una volta ripresosi, toccò alla Miles la latitanza dal set per una [[gravidanza]]. Hitchcock le affiderà la parte della sorella della protagonista femminile nel successivo ''[[Psyco]]''. Nonostante l'iniziale diffidenza verso [[Kim Novak]], già comunque famosa per film come ''[[Picnic (film)|Picnic]]'' e ''[[L'uomo dal braccio d'oro (film)|L'uomo dal braccio d'oro]]'', il regista seppe trasformarla nell'[[archetipo]] di bionda inafferrabile che caratterizzò molti suoi film.
 
Nel ruolo del protagonista maschile, [[James Stewart]], alla sua quarta collaborazione con il regista, sa esattamente cosa vuole da lui ed è capace "con la sua recitazione cupa e romantica di attingere al profondo delle sue capacità". In nessun altro film Hitchcock «... non ha mai avuto un alter ego così evidente».<ref name= Spoto />
 
===Riprese===
Le riprese, iniziate a settembre, furono completate appena prima del Natale 1957.
 
===Set===
I luoghi di ripresa furono progettati fino all'ultimo particolare: fu calibrata perfettamente l'illuminazione del California Palace della Legion d'Onore, furono prese le misure esatte della sala di prova degli abiti del grande magazzino Ranshoff, la disposizione del negozio di fiori. Lo stesso Hitchcock ha disegnato alcuni dei ''set'', tra cui le scale che Scottie scende per salvare Madeleine.
 
I resti della California Spagnola, come la Mission Dolores dove fu girata la scena del cimitero, e San Juan Batista, l'altra missione dove si svolgono le scene più drammatiche, sono luoghi dall'aspetto misterioso, quasi di sogno.<ref>[[John Russell Taylor]], ''Hitch. La vita e l'opera di Alfred Hitchcock'', traduzione di Mario Bonini, Garzanti, Milano 1980, p. 305.</ref>
 
===Musica===
Famosi i contributi tecnici del compositore [[Bernard Herrmann]], con una partitura musicale ispirata al [[melodramma]] [[italia]]no e alla sinfonia ''I pianeti'' (''Saturno'') di [[Gustav Holst]], e del ''title designer'' [[Saul Bass]], autore della sequenza introduttiva.
Si individuano anche riferimenti alla magica e infiammata musica di ''Le Valchirie''e del ''Liebestod'' da ''Tristano e Isotta'' (molto appropriata alla favola moderna delle due Isotte).<ref name= Spoto> Donald Spoto, '' Il lato oscuro del genio, Lindau'', Torino, 2006, p. 513.</ref>
Spesso la musica evoca atmosfere del mondo perduto della California spagnola
 
===Prima===
Prima: 9 maggio 1958
 
==Accoglienza==
Il film ebbe scarso successo di pubblico e accoglienza tiepida da parte dei critici. Probabilmente era troppo all'avanguardia per il suo tempo e solo più tardi, durante gli [[anni 1960|anni Sessanta]], i cinefili cominciarono a rivalutarlo e a riscoprirlo.
 
===Critica===
Dan Aulier<ref>Dan Aulier,''Vertigo. The making of a Hitchcock Classic'', St. Martin’Press, New York, 1998, pp. 98-103</ref> ha suggerito che la rivalutazione del film inizia per opera dello studioso britannico-canadese [[Robin Wood]] che nel suo libro ''Hitchcock Films'' (1968), lo definisce «...capolavoro di Hitchcock e uno dei quattro o cinque film più profondi e belli della storia del cinema».
Harris-Lasky, 1976-1979, definiscono il film «...la più bella e la più crudele delle love story di Hitchcock».<ref name= Bruzzone>Bruzzone-Caprara,'' I film di Hitchcock'', Gremese, Roma, 1992, p. 225.</ref>
 
==L'effetto Pigmalione==
Il professore rumeno, Victor I.Stoichita, autore di un saggio sul “simulacro”, componente fondamentale dell’immaginario occidentale, ha esaminato il film Vertigo come esempio di assunzione cinematografica del mito di [[Pigmalione]], il mito fondatore del simulacro.<ref name= Stoichita> Victor I. Stoichita, '' L'effetto Pigmalione. Breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock'', traduzione di Benedetta Sforza, Milano, Il Saggiatore 2006, pp. 215-239. ISBN 88-428-1355-9</ref>
 
Lo studioso afferma che un conflitto pigmalionico si dipana nascostamente in ''Vertigo''.
Se esiste una figura nella cultura moderna che incarna questa relazione è proprio quella del regista, colui che “mette in scena”. A lui soltanto è riconosciuto il potere esclusivo di creare dei simulacri per un pubblico che paga il biglietto.
 
«Ti ha forse istruita? Ti ha fatto provare» chiede rabbiosamente Scottie a Judy riferendosi a Elster.
In ''Vertigo'' Elster e lo stesso Scottie si costituiscono "pigmalioni" in contrasto con la professione del regista poiché non esercitano questa professione ma la plagiano con finalità oscure.
 
Nel finale Scottie ottiene il miracolo di ricreare Madeleine da Judy:
 
«Judy con il tailleur grigio, bionda e con i capelli raccolti in uno chignon esce dal bagno. Nella stanza immersa nella luce verde del neon, si palesa sulla soglia come una sagoma, è confusa e impalpabile come un’apparizione. Madeleine sta tornando? Dopo un istante di immobilità come se fosse incerta se superare la soglia tra sogno e realtà, finalmente avanza. Un ‘ombra enorme si proietta sulla parete della camera, ancora un passo e l’ombra scompare. Il doppio è uno.
Scottie ha le lacrime agli occhi apre le braccia e nell’abbraccio che segue, accompagnato dalla celeberrima ripresa a 360 gradi e dalla musica memorabile di Hermann, il suo sguardo continua a essere allucinato.»<ref name= Stoichita/>
 
==Il quadro e la cornice==
Nella sequenza al museo, spiando al pari di Scottie, lo spettatore vede Madeleine, di spalle, assorta nella contemplazione del quadro, visto di fronte.
 
Questa "immagine nell'immagine", il "quadro nel film", incastona una immagine fissa in un'immagine in movimento. L’immagine in movimento concerne l’azione, la vita, l’immagine fissa la morte e ciò mette in risalto il fascino del vivente davanti alla morte, un tema che Hitchcock aveva già affrontato, ad esempio in [[Rebecca]].
 
La relazione simulata fra Madeleine e Carlotta si configura attraverso alcuni elementi: il mazzo di fiori posato sulla panca come uscito dalla cornice del quadro, il pendaglio di Carlotta che uscirà dalla cornice soltanto alla fine della storia, le onde nei capelli di Carlotta che si trasformeranno nella spirale dello chignon di Madeliene, «...emblema della vertiginosa incastonatura dei simulacri, dell’ebbrezza erotica, dell’attrattiva senza fine degli interdetti, e, in definitiva, del film nella sua totalità.»<ref name= Stoichita />
 
==Gli specchi==
Il tema del doppio è sottolineato dalla presenza di specchi in molte scene del film: il negozio di fiori all'inizio, la boutique dove Scottie commissiona il ''[[tailleur]]'', l'Ernie's Restaurant e la stanza di Judy all'Empire Hotel.
 
Essi rappresentano il continuo gioco di rimandi «...Kim Novak che recita Judy che recita Madeleine che recita Carlotta… un caso limite dell'effetto Pigmalione».<ref name= Stoichita />
 
==Il volto di Madeleine==
«Un'icona di profilo» lo definisce Jean Pierre Esquenazi.<ref>{{fr}} Jean Pierre Esquenazi, ''Hitchcock et l'aventure de Vertigo. L'invention à Hollywood'', CNRS Editions, Paris, 2001, pp. 122-129.</ref>
 
Scottie, invitato da Elster nel ristorante da Ernie's, è seduto al bar e vede per la prima volta Madeleine di spalle. Poi Madeleine si alza e attraversa la sala: un primissimo piano presenta il suo profilo che si proietta, da sinistra a destra, sulla tappezzeria cremisi della parete.
 
Nella seconda parte del film, nella stanza dell'Hotel Empire, di sera, Hitchcock inquadra il profilo di Judy che guarda verso sinistra, illuminato dalla luce verdastra di un'insegna al neon. Ha un aspetto spettrale e pare l'esatto negativo di quello di Madeleine: è tutto il passato che ritorna.
 
«In Vertigo, proprio come nella fotografia e nel film, il negativo è l’originale, e il positivo la contraffazione.»<ref name= Stoichita />
 
==La spirale==
Il motivo della spirale, centrale nel film, emerge fin dai titoli di testa realizzati da Saul Bass. Si ripresenta nello chignon di Madeleine, nei cerchi concentrici delle linee del tempo nel tronco di sequoia, nella scala a chiocciola del campanile della missione, negli incubi di Scottie ricaduto nella sua malattia.
===I titoli di testa===
Nello schermo nero appare una mezza faccia femminile, la musica ripete un unico accordo, la cinepresa inquadra in primo piano la bocca,
si sposta poi verso gli occhi. Scorrono i primi titoli.
Nel centro della pupilla compare una spirale che va man mano ingrandendosi, spirali nascono dentro altre spirali, fino a che l’ultima ritorna dentro la pupilla.<ref>Roberto Donati, ''La vertigine della scrittura: i titoli di testa de "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock e altri esempi'', 2001-2002. [http://www.centraldocinema.it/Recensioni/19Set02/roberto_donati.htm vedi]</ref>
 
Hitchcock ci immerge fin dall'inizio nell'atmosfera da incubo e nelle tematiche del film: la finzione, con la maschera e il volto, la vertigine, con la spirale.
 
===Il tema della vertigine===
* Le vertigini di cui soffre Scottie
* La vertigine amorosa
* L’enigma femminile rappresentato dall’acconciatura: la crocchia a spirale
* Le volute misteriose dell'inconscio
* La circolarità della vicenda
 
===L'incubo di Scottie===
L'incubo che tormenta Scottie, ricaduto nella malattia dopo la morte della presunta Madeleine, è un'incursione nell'inconscio e nella vertigine della perdita della ragione.
 
Molte immagini già incontrate, ritornano deformate: la camera buia, il primo piano del volto, lo spalancare degli occhi, l'animazione del fiore che esplode, la tomba vuota, la testa di Scottie in mezzo a una tela di ragno, il gorgo della spirale, l'inesorabile caduta, il labirinto delle strade di San Francisco. «È la conoscenza di uno stato di assoluta impotenza.»<ref name= Bruzzone/>
 
==Tecnica cinematografica==
L'effetto delle [[Vertigine (medicina)|vertigini]] è stato riprodotto dopo vari tentativi con una sincronia tra zoomata in avanti e carrellata all'indietro. Si trattò, per i tempi, di una eccezionale innovazione visuale ottenuta con l'uso dei primi obiettivi [[zoom]] ad uso cinematografico. La tromba delle scale che viene inquadrata era un modellino, costato all'epoca 19&nbsp;000 dollari, fatto costruire da Hitchcock per riprodurre l'interno della chiesa nei minimi dettagli.<ref>François Truffaut, ''Il cinema secondo Hitchcock'', Il Saggiatore, 2009, pp. 202-206.</ref>
 
Anche la scena del bacio nella missione spagnola di San Juan Batista è frutto di un laborioso artificio tecnico: venne dapprima filmato un set circolare con una panoramica a 360°, poi vennero ripresi gli attori che si baciavano, a loro volta sistemati su una piattaforma che ruotava in senso contrario, mentre su uno schermo alle loro spalle veniva proiettata la panoramica girata in precedenza.
 
Il [[Golden Gate Bridge]], che si vede sullo sfondo nella scena in cui Judy/Madeleine cade in acqua, è divenuto uno dei luoghi culto per i cinefili, tanto da essere utilizzato in molti altri film; Hitchcock lo aveva scelto come ''[[___location]]'' già nel [[1951]], definendolo «...un luogo ideale per un delitto».
 
Il sogno con le spirali rotanti è una citazione del [[cinema dadaista|film dadaista]]/[[cinema surrealista|surrealista]] ''[[Anémic Cinéma]]'' di [[Marcel Duchamp]] ([[1926]]).
 
==Cameo==
Anche in questo film [[Lista dei cameo di Alfred Hitchcock|come di consueto]], Hitchcock si riserva una piccola apparizione-[[cameo]] nei panni di un passante che reca con sé la custodia di una tromba, mentre transita davanti ai cantieri di proprietà di Elster.
 
==Doppiaggio==
Il primo doppiaggio italiano risale all'uscita del film nelle sale ([[1958]]), con Gualtiero De Angelis e Rosetta Calavetta nelle parti dei protagonisti.
==Restauro==
Nel [[1997]], dopo 12 anni di assenza dalle programmazioni televisive, il film fu restaurato da [[Robert A.Harris]] e [[James C. Katz]]: originariamente in [[VistaVision]] 35&nbsp;mm a doppio fotogramma da dx a sx, è stato recuperato il 90% del sonoro originale e trasformato in DTS (integrato con suoni riprodotti seguendo le originarie annotazioni di Hitchcock), ed è stato riprodotto in 70&nbsp;mm a fotogramma unico.
 
Apparentemente nel film c'è una incongruenza da... "delitto imperfetto": la vera moglie di Gavin Elster, come accennato, viene strangolata, ma una (più che probabile) analisi del cadavere dopo il recupero avrebbe ben rivelato che la vera causa del decesso non poteva essere la caduta dal campanile, come vorrebbe far credere Gavin. In realtà, questa incongruenza è tale solo nella versione italiana (l'unica in cui si parla di strangolamento). Infatti, nella versione originale alla donna è stato spezzato il collo, morte più accostabile ad una successiva caduta da grande altezza e che dissimula molto meglio l'omicidio.
 
== Riconoscimenti ==
* [[Premi Oscar 1959|1959]] - '''[[Premio Oscar]]'''
** ''Nomination'' ''[[Oscar alla migliore scenografia|Migliore scenografia]]'' a [[Hal Pereira]], [[Henry Bumstead]], [[Sam Comer]] e [[Frank R. McKelvy]]
** ''Nomination'' ''[[Oscar al miglior sonoro|Miglior sonoro]]'' a [[George Dutton]] (''Paramount SSD'')
 
== Il ridoppiaggio ==
A causa di un restauro tecnico effettuato dalla [[Universal Studios|Universal]] nei primi [[anni 80]] per la riedizione cinematografica, il film fu ridoppiato. Per la parte di James Stewart fu scelto [[Giorgio Piazza (attore)|Giorgio Piazza]], che tra l'altro aveva una voce molto simile a quella di [[Gualtiero De Angelis]] con cui spesso viene confuso ad un ascolto poco attento; [[Vittoria Febbi]] ridoppiò Kim Novak. Questa versione è l'unica ad essere andata in onda in [[TV]] e l'unica disponibile in tutte le edizioni [[home video]] del film. La medesima situazione riguarda anche ''[[La finestra sul cortile (film)|La finestra sul cortile]]''.
 
== Citazioni in altri film ==
Poco prima della scena finale del film del [[1995]] ''[[L'esercito delle dodici scimmie]]'' di [[Terry Gilliam]], i due protagonisti guardano una pellicola al cinema: si tratta de ''La donna che visse due volte''.
 
Nella pellicola del [[2002]] ''[[La leggenda di Al, John e Jack]]'', del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, la scena d'apertura è ambientata in un [[drive-in]] americano degli [[anni 1950|anni cinquanta]] in cui il film proiettato è proprio ''La donna che visse due volte''; in particolare si possono riconoscere alcuni brevi fotogrammi in cui si vede James Stewart appeso alla grondaia dopo essere scivolato dal tetto durante il famoso inseguimento all'inizio del film.
 
Nel film [[Alta tensione (film 1977)|Alta tensione]] di [[Mel Brooks]] il protagonista, il Dr. Richard Harpo Thorndyke, soffre di una fobia molto simile all'acrofobia contratta da John Ferguson, dovuta però a cause ben diverse. La pellicola di [[Alta tensione (film 1977)|Alta tensione]] è una parodia dell'intera opera di [[Alfred Hitchcock]] e riprende molte scene e scenari di questo film rivisitati in chiave comica. Il film ha ispirato il set della torre del campanile, le vertigini del protagonista, la grafica della locandina, e il vestito grigio di Vittoria Brisbane (somigliante a quello del personaggio di [[Kim Novak]]).
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Vertigo (film)|etichetta=''La donna che visse due volte''}}
 
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.noao.edu/noao/staff/lauer/|Scheda di Tod R. Lauer dal sito del NOAO.|lingua=en}}
* {{Imdb|film|0052357}}
 
{{Film di Alfred Hitchcock}}
{{Portale|cinema}}
 
{{Portale|astronomia|biografie}}
[[Categoria:Film thriller psicologici|Donna che visse due volte, La]]
[[Categoria:Film tratti da opere di narrativa|Donna che visse due volte, La]]
[[Categoria:Film diretti da Alfred Hitchcock]]
[[Categoria:Film ambientati a San Francisco]]
[[Categoria:Film conservati nel National Film Registry]]
 
[[Categoria:Scopritori di asteroidi|Lauer, Tod R.]]
[[ast:Vertigo]]
[[bg:Шемет]]
[[bs:Vrtoglavica (film)]]
[[ca:Vertigen (D'entre els morts)]]
[[da:En kvinde skygges]]
[[de:Vertigo – Aus dem Reich der Toten]]
[[en:Vertigo (film)]]
[[eo:Vertigo]]
[[es:Vertigo (película de 1958)]]
[[fa:سرگیجه (فیلم ۱۹۵۸ میلادی)]]
[[fi:Vertigo – punainen kyynel]]
[[fr:Sueurs froides]]
[[he:ורטיגו (סרט)]]
[[hr:Vrtoglavica (1958.)]]
[[hu:Szédülés (film)]]
[[is:Lofthræðsla]]
[[ja:めまい (映画)]]
[[ka:თავბრუსხვევა (ფილმი)]]
[[ko:현기증 (영화)]]
[[la:Vertigo (pellicula)]]
[[nl:Vertigo (film)]]
[[no:Vertigo (film)]]
[[pl:Zawrót głowy]]
[[pt:Vertigo (filme)]]
[[ru:Головокружение (фильм)]]
[[simple:Vertigo (movie)]]
[[sr:Вртоглавица (филм)]]
[[sv:Studie i brott]]
[[th:พิศวาสหลอน]]
[[tr:Ölüm Korkusu]]
[[uk:Запаморочення (фільм)]]
[[vi:Vertigo (phim)]]
[[zh:迷魂記]]