<noinclude>{{Cancellazione|arg=biografie}}</noinclude>
{{nota disambigua|il supereroe dei fumetti [[DC Comics|DC]]|[[Atomo (fumetto)]]}}
{{F|religiosi|arg2=politici italiani|marzo 2019}}
{| border="1" cellspacing="0" align="right" cellpadding="2" style="margin-left:1em" width=300
|-
| align="center" | [[Immagine:Helium atom QM.png|center|250px|L'atomo]]
|-
! bgcolor=gray | Proprietà
|-
|
{| align="center"; style="font-size:90%"
|-
| [[Massa atomica|Massa]]: || da ≈ 1,67 × 10<sup>-27</sup> a 4,52 × 10<sup>-25</sup> [[chilogrammo|kg]]
|-
| [[Carica elettrica]]: || zero (quando numero di elettroni e protoni si equivalgono)
|-
| [[Diametro]]:
| da 100 [[Picometro|pm]] (He) a 670 [[Picometro|pm]] (Cs) [http://dl.clackamas.cc.or.us/ch104-07/atomic_size.htm]
|}
|}
{{Bio
L<nowiki>'</nowiki>'''atomo''' (dal [[Lingua greca|greco]] {{Polytonic|ἄτομος}} - ''àtomos'' -, ''indivisibile'', unione di {{Polytonic|ἄ}} - ''a'' - <nowiki>[</nowiki>[[Alfa (lettera)|alfa]] privativo] + {{Polytonic|τομῆ}} - ''tomê'' - [divisione], così chiamato perché inizialmente considerato l'unita più piccola ed indivisibile della materia, risalente alla dottrina dei filosofi greci [[Leucippo (filosofo)|Leucippo]], [[Democrito]] ed [[Epicuro]], detta [[atomismo]]) è la più piccola parte di ogni [[elemento chimico|elemento]] esistente in natura che ne conserva le caratteristiche chimiche.
|Nome = Nicola Vincenzo
|Cognome = Palomba
|Sesso = M
|LuogoNascita = Avigliano
|GiornoMeseNascita = 23 Ottobre
|AnnoNascita = 1746
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 14 ottobre
|AnnoMorte = 1799
|Attività = presbitero
|Attività2 = politico
|Epoca = 1700
|Nazionalità = italiano
}}
== Struttura atomicaBiografia ==
Il sacerdote Nicola Vincenzo Palomba nacque ad [[Avigliano]], presso il palazzo di famiglia, il 23 ottobre 1746, da antica famiglia gentilizia. Il padre, Don Giovanni Francesco Palomba, aveva sposato Donna Orsola Pacifico di [[Forenza]], dal quale matrimonio Nicola nacque. Oltre a lui, il matrimonio generò Gennaro (sacerdote giacobino) e [[Giustiniano Palomba|Giustiniano]] (avvocato giacobino). Intraprese i suoi studi presso l'Università de' Regj Studj di [[Napoli]]. Successivamente, si dedicò ad attività didattiche, dovendo poi ritornare presso la natia Avigliano in seguito ad un'accusa per omicidio, che sostenne dinanzi alla Regia Udienza di Basilicata insieme al fratello Gennaro. L'accusa si rivelò priva di fondamento, e Nicola tornò a Napoli, dove entrò a far parte d'una locale loggia massonica. Nel 1793 partecipò alle attività della [[Società Patriottica Napoletana]] di [[Carlo Lauberg]], finendo per essere coinvolto nelle accuse della congiura [[giacobina]] del 1794.
Verso la fine dell'[[Ottocento]] (con la scoperta dell'[[elettrone]]) fu dimostrato che l'atomo non era indivisibile, bensì a sua volta composto da [[particella (fisica)|particelle]] più piccole (alle quali ci si riferisce con il termine "[[Particella elementare|subatomiche]]"). In particolare, l'atomo è composto da un [[nucleo atomico|nucleo]] [[Carica elettrica|carico]] positivamente e da un certo numero di [[elettrone|elettroni]], carichi negativamente, che gli ruotano attorno senza un'orbita precisa (l'elettrone si dice quindi "delocalizzato"), nei cosiddetti "gusci elettronici". Il nucleo è composto da [[protone|protoni]], che sono particelle cariche positivamente e da [[neutrone|neutroni]], che sono particelle prive di carica: protoni e neutroni sono detti [[Nucleone|nucleoni]]. In proporzione, se il nucleo atomico fosse grande quanto una mela, gli elettroni gli ruoterebbero attorno ad una distanza pari a circa un [[chilometro]]; un nucleone ha massa quasi 1800 volte superiore a quella di un elettrone.
Successivamente si ritirò nuovamente ad Avigliano, mantenendo frequenti contatti con i compagni della capitale. Allorquando si svilupparono le vicende della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana del 1799]] (dove trovò la morte in combattimento il nipote [[Francesco Paolo Palomba|Francesco]]) tornò a Napoli insieme al fratello Giustiniano. In seguito venne nominato Commissario per la difesa di [[Altamura]]. Caduta la repubblica, venne giustiziato il 14 ottobre 1799 in Piazza del Mercato, a Napoli.
La tabella seguente riassume alcune caratteristiche delle tre [[particelle subatomiche]] anzidette:<ref>L'elettrone, il protone e il neutrone non sono le uniche particelle subatomiche; infatti dopo la loro scoperta seguirono le scoperte di molte altre particelle subatomiche.</ref>
{| {{prettytable|width=100%}}
|- bgcolor="#efefef"
!align="left"|Particella
!align="left"|Simbolo
!align="left"|Carica
!align="left"|Massa
!align="left"|Note
|- style="font-size:90%"
|align="left"|[[Elettrone]]
|align="left"|''e<sup>-</sup>''
|align="left"|-1,6 × 10<sup>-19</sup> [[Coulomb|C]]
|align="left"|9,10 × 10<sup>-31</sup> kg (0,511 [[Elettronvolt|MeV/c²]])
|align="left"|Scoperto da [[Joseph John Thomson|Thomson]] in base alle esperienze sui [[raggi catodici]] di [[William Crookes]]. Con l'[[esperimento della goccia d'olio]] [[Robert Millikan|Millikan]] ne determinò la carica.
|- style="font-size:90%"
|align="left"|[[Protone]]
|align="left"|''p''+
|align="left"|1,6 × 10<sup>-19</sup> [[coulomb|C]]
|align="left"|1,6726231 × 10<sup>-27</sup> kg (9,3828 × 10<sup>2</sup> MeV/c²)
|align="left"|Scoperto da [[Ernest Rutherford]] con l'esperimento dei raggi alfa, la sua esistenza fu ipotizzata già da [[Eugene Goldstein]], lavorando con i raggi catodici.
|- style="font-size:90%"
|align="left"|[[Neutrone]]
|align="left"|''n''
|align="left"|0 C
|align="left"|1,674 927 29(28) × 10<sup>−27</sup> kg (9,39565 560(81) × 10<sup>2</sup> MeV/c²)
|align="left"|Scoperto da [[James Chadwick]], la sua esistenza fu desunta a partire da contraddizioni studiate prima da [[Walther Bothe]], poi da [[Irène Joliot-Curie]] e [[Frédéric Joliot]].
|}
[[Immagine:Atom.svg|thumb|220 px|<center>Rappresentazione schematica di un atomo di [[elio]]. <br/>Attorno al nucleo, composto da due neutroni (in verde) e due protoni (in rosso), ruotano gli elettroni (in giallo).]]
Si definiscono due quantità per identificare ogni atomo:
*[[Numero di massa]] (A): la somma del numero di neutroni e protoni nel nucleo
*[[Numero atomico]] (Z): il numero dei protoni nel nucleo, che corrisponde al numero di elettroni esterni ad esso.<ref>Nel suo complesso ogni atomo presenta quindi carica elettrica nulla.</ref>
Per ricavare il numero dei neutroni si sottrae al numero di massa il numero atomico
Esiste una grandezza che ne quantifica la massa, definita [[peso atomico]] (più correttamente "massa atomica"), espresso nel [[Sistema internazionale di unità di misura|SI]] in [[unità di massa atomica]] (o ''uma''), dove una unità di massa atomica equivale alla dodicesima parte della massa di un atomo di [[carbonio]]-12 (<sup>12</sup>C).
Il numero degli elettroni che ruotano attorno al nucleo è uguale al numero dei protoni nel nucleo: essendo le predette cariche di valore assoluto uguale, un atomo è normalmente elettricamente neutro e pertanto la materia è normalmente elettricamente neutra. Tuttavia esistono atomi che perdono o acquistano elettroni, ad esempio in virtù di una [[reazione chimica]]: la specie che ne deriva si chiama [[ione]]; gli ioni possono essere quindi di carica positiva o negativa.
Gli atomi aventi lo stesso numero atomico hanno le stesse proprietà chimiche: si è dunque convenuto a definirli appartenenti allo stesso [[elemento chimico|elemento]].
Due atomi possono differire anche nell'avere numero atomico uguale ma diverso numero di massa: simili atomi sono detti [[isotopo|isotopi]] ed hanno medesime proprietà chimiche. Ad esempio l'atomo di [[idrogeno]] ha più isotopi: in natura infatti esso è presente in grande maggioranza come <sup>1</sup>H (formato da un protone ed un elettrone) e in minore quantità da <sup>2</sup>H (o [[deuterio]]<ref>nell'[[acqua pesante]] gli atomi di idrogeno sono completamente sostituiti da quelli di deuterio.</ref>, che è formato da un protone, un neutrone ed un elettrone) e <sup>3</sup>H (o [[trizio]], estremamente raro, formato da un protone, due neutroni ed un elettrone). Dal punto di vista chimico, idrogeno, deuterio e trizio presentano identiche proprietà.
== Il modello atomico==
[[Immagine:String theory.svg|thumb|200px|left|I diversi ordini di grandezza della materia:<br/>1. Materia (macroscopico)<br/>2.Struttura molecolare (atomi)<br/>3.[[Atomo]] ([[neutrone]], [[protone]], [[elettrone]])<br/>4.Elettrone<br/>5.[[Quark (particella)|Quark]]<br/>6.[[Teoria delle stringhe|Stringhe]]]]
Già dal [[IV secolo a.C.]] alcuni filosofi greci ([[Leucippo]] e [[Epicuro]]) e romani ([[Tito Lucrezio Caro]]), ipotizzarono che la materia non fosse continua, ma costituita da particelle minuscole e indivisibili; questa corrente filosofica<ref>L'atomismo era una corrente filosofica e non una teoria scientifica, in quanto queste considerazioni derivavano da semplici intuizioni di natura filosofica, non da evidenze sperimentali.</ref> venne chiamata "[[atomismo]]". I diversi "atomi" erano supposti differire per forma e dimensioni. L'idea atomistica fu poi avversata da [[Aristotele]], il cui pensiero, successivamente, fu adottato dalla [[Chiesa cattolica]]. Bisognerà aspettare fino al [[XIX secolo]] perché gli scienziati riprendessero in considerazione l'ipotesi atomica.
Nel [[1808]] [[John Dalton]] diede una spiegazione ai fenomeni chimici, affermando che le sostanze sono formate dai loro componenti secondo rapporti ben precisi fra numeri interi, ipotizzando quindi che la materia fosse costituita da atomi. Nel corso dei suoi studi, Dalton si avvalse delle conoscenze chimiche che possedeva (la [[legge della conservazione della massa]] e la [[legge delle proporzioni definite]]) e formulò la sua [[teoria atomica]], che si fondava su cinque punti:
* la [[Materia (fisica)|materia]] è formata da [[particelle elementari]] chiamate atomi, che sono indivisibili e indistruttibili;
* gli atomi di uno stesso [[Elemento chimico|elemento]] sono tutti uguali tra loro;
* gli atomi di elementi diversi si combinano tra loro in rapporti di numeri interi e generalmente piccoli dando così origine a [[composto chimico|composti]];
* gli atomi non possono essere né creati né distrutti;
* gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di altri elementi.<ref>Quete ultime due proposizioni verranno smentite in seguito dai risultati della [[Fisica nucleare e subnucleare]].</ref>
Questa viene considerata la prima teoria atomica della materia perché per primo Dalton ricavò le sue ipotesi per via empirica.
=== I primi modelli atomici ===
[[Immagine:Esperimento Rutherford.PNG|thumb|200px|L'esperimento di Rutherford: poche [[particella alfa|particelle alfa]] vengono deflesse dal [[campo elettrico]] del nucleo, la maggior parte di esse attraversa lo spazio vuoto dell'atomo.]]
Con la scoperta della [[radioattività]] naturale, si intuì successivamente che gli atomi non erano particelle indivisibili, bensì erano oggetti composti da parti più piccole. Nel [[1902]], [[Joseph John Thomson]] propose il primo modello fisico dell'atomo<ref>Caforio e Ferilli, PHYSICA 3, Ed. Le Monnier, pag. 251</ref>: aveva infatti provato un anno prima l'esistenza dell'elettrone. Egli immaginò che un atomo fosse costituito da una sfera di materia caricata positivamente (protoni e neutroni non erano stati ancora scoperti) in cui gli elettroni (negativi) erano immersi ('''modello a panettone''').
Nel [[1911]] [[Ernest Rutherford]] fece un esperimento cruciale, con lo scopo di convalidare il modello di Thomson. Egli bombardò un sottilissimo foglio di [[oro]], posto fra una sorgente di [[particella alfa|particelle alfa]]. Le particelle, attraversando la lamina, lasciarono una traccia del loro passaggio sullo schermo. L'esperimento portò alla constatazione che i raggi alfa non venivano quasi mai deviati; solo l'1% dei raggi incidenti era deviato considerevolmente dal foglio di oro (alcuni venivano completamente respinti).<br>
Sulla base di questo fondamentale esperimento, Rutherford propose un modello di atomo in cui quasi tutta la massa dell'atomo fosse concentrata in una porzione molto piccola, il nucleo (caricato positivamente) e gli elettroni gli ruotassero attorno così come i [[pianeti]] ruotano attorno al [[Sole]] ('''modello planetario'''). L'atomo era comunque largamente composto da spazio vuoto, e questo spiegava il perché del passaggio della maggior parte delle particelle alfa attraverso la lamina. Il nucleo è così concentrato che gli elettroni gli ruotano attorno a distanze relativamente enormi, aventi un diametro da 10.000 a 100.000 volte maggiore di quello del nucleo. [[Ernest Rutherford|Rutherford]] intuì che i protoni da soli non bastavano a giustificare tutta la massa del nucleo e formulò l'ipotesi dell'esistenza di altre particelle, che contribuissero a formare l'intera massa del nucleo. Nel modello atomico di Rutherford non compaiono i neutroni, perché queste particelle furono successivamente scoperte da [[James Chadwick|Chadwick]] nel [[1932]].
Il modello di Rutherford aveva incontrato una palese contraddizione con le leggi della [[fisica classica]]: secondo la teoria [[elettromagnetismo|elettromagnetica]] una carica che subisce una [[accelerazione]] emette [[energia]] sotto forma di [[radiazione elettromagnetica]]. Per questo motivo, gli elettroni dell'atomo di Rutherford, che si muovono di moto circolare intorno a nucleo, avrebbero dovuto emettere onde elettromagnetiche e quindi, perdendo energia, annichilire nel nucleo stesso (teoria del collasso), cosa che evidentemente non accade. Inoltre un elettrone, nel perdere energia, potrebbe emettere onde elettromagnetiche di qualsiasi [[lunghezza d'onda]], operazione preclusa nella teoria e nella pratica dagli studi sul [[corpo nero]] di [[Max Planck]] e, successivamente, di [[Albert Einstein]]. Ciò portò i fisici a introdurre una nuova e rivoluzionaria teoria: la [[quantizzazione dell'energia]].
{{nota|titolo=Elettroni nel nucleo?|align=right|contenuto=Dopo l'[[scattering Rutherford|esperimento di Rutherford]] era abbastanza evidente che gli elettroni non potessero trovarsi all'interno del nucleo. Si può, però, pensare ad una dimostrazione per assurdo: si supponga, per un momento, l'esistenza degli elettroni nel nucleo. Il suo raggio può essere stimato nell'ordine dei [[cinque|5]] [[fermi|fm]].
L'[[quantità di moto|impulso]] dell'elettrone, nell'atomo, allora sarà:
:<math>p = \frac {2 \pi \hbar}{\lambda} = \frac {2 \pi 193,7 MeV fm}{\lambda c}</math>
dove ''c'' è la [[velocità della luce]] e ''λ'' la [[Lunghezza_d'onda|lunghezza d'onda di de Broglie]] dell'elettrone.
A questo punto si fissa una [[lunghezza d'onda]] massima in [[dieci|10]] fm e si può così calcolare il valore minimo per l'impulso, che alla fine risulta essere di circa 124 [[elettronvolt|MeV]]/''c''. Ora, poiché la [[massa (fisica)|massa]] dell'elettrone è pari a 0,5 MeV/''c''<sup>2</sup>, da un semplice conto [[relatività ristretta|relativistico]] risulta evidente che l'[[energia]] totale dell'elettrone è pari a:
:''E''<sup>2</sup> = ''p''<sup>2</sup>''c''<sup>2</sup> + ''m''<sup>2</sup>''c''<sup>4</sup> = 125 MeV
Quindi, se ci fossero elettroni nel nucleo, la loro energia sarebbe 250 volte maggiore rispetto alla loro intera massa: elettroni così energetici, però, non sono mai stati emessi da alcun nucleo. L'unico indiziato, l'elettrone emesso nel [[decadimento beta]] dei nuclei, ha un intervallo di energia che va da pochi MeV ad un massimo di [[venti|20]] MeV.}}
=== Bohr e la meccanica ondulatoria: l'atomo oggi ===
{{vedi anche|atomo di Bohr|orbitale|equazione di Schrödinger}}
Nel [[1913]] [[Niels Bohr]] propose una modifica concettuale al modello di Rutherford. Pur accettandone l'idea di modello planetario, postulò che gli elettroni avessero a disposizione orbite fisse nelle quali non emettevano né assorbivano energia (questa infatti rimaneva costante): in particolare, un elettrone emetteva od assorbiva energia sotto forma di onde elettromagnetiche solo se effettuava una transizione da un'orbita all'altra, e quindi passava ad uno stato a energia minore o maggiore (per approfondire si veda l'[[atomo di Bohr]]).
Questa idea, non compatibile con le leggi della fisica classica (di Newton), si fondava sulle idee dell'allora nascente [[meccanica quantistica]]. Il modello di Bohr spiegava molto bene l'atomo di idrogeno ma non quelli più complessi. Sommerfeld propose allora una correzione al modello di Bohr secondo cui si aveva una buona corrispondenza fra la teoria e le osservazioni degli [[spettro (fisica)|spettri]] degli atomi (uno spettro è l'insieme delle frequenze delle radiazioni elettromagnetiche emesse o assorbite dagli elettroni di un atomo). Ciò nonostante il modello di Bohr-Sommerfeld si basava ancora su postulati e soprattutto funzionava bene solo per l'idrogeno: tutto ciò, alla luce anche del [[principio di indeterminazione]] introdotto da [[Heisenberg]] nel [[1927]], convinse la comunità scientifica che fosse impossibile descrivere esattamente il moto degli elettroni attorno al nucleo, motivo per cui ai modelli deterministici fino ad allora proposti si preferì ricercare un modello probabilistico, che descrivesse con buona approssimazione un qualsiasi atomo. Ciò fu reso possibile grazie alla [[meccanica ondulatoria]].
Nel [[1932]] fu scoperto il [[neutrone]], per cui si pervenne presto ad un modello dell'atomo pressoché completo in cui al centro vi è il nucleo composto di protoni (positivi) e neutroni (protoni e neutroni si chiamano collettivamente [[Nucleone|nucleoni]]) ed attorno vi ruotano gli elettroni.
Fu abbandonato il concetto di orbita e fu introdotto il concetto di [[orbitale]]. Secondo la meccanica quantistica non ha più senso infatti parlare di traiettoria di una particella: da ciò discende che non si può neanche definire con certezza dove un elettrone si trova in un dato momento. Ciò che si poteva conoscere era la probabilità di trovare l'elettrone in un certo punto dello spazio in un dato istante di tempo. Un orbitale quindi non è una traiettoria su cui un elettrone (secondo le idee della fisica classica) poteva muoversi, bensì una porzione di spazio intorno al nucleo definita da una superficie di equiprobabilità, ossia entro la quale c'è il 95% della probabilità che un elettrone vi si trovi. In termini prettamente matematici un orbitale è definito da una particolare [[funzione d'onda]], l'[[equazione di Schrödinger]], in tre variabili, i [[numero quantico|numeri quantici]], ciascuna delle quali è associata rispettivamente all'energia, alla forma e all'orientamento nello spazio dell'orbitale.
==Note==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Repubblica Napoletana (1799)]]
*[[Numero di Avogadro]]
* [[Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800]]
*[[Storia della chimica]]
*[[Atomo di Bohr]]
*[[Teoria atomica]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Atom|commons_preposizione=sull'|q|q_preposizione=sull'|etichetta=atomo}}
{{Portale|chimica|fisica}}
[[Categoria:Energia nucleare]]
[[Categoria:Fisica atomica]]
[[Categoria:Concetti fondamentali di chimica]]
== Bibliografia ==
{{Link AdQ|en}}
*{{DBI|francesco-paolo-palomba|Francesco Paolo Palomba|autore = Cristina Passetti|anno = 2014|volume = 80|cid = Passetti}}
* {{cita libro|titolo=Saggio storico della rivoluzione di Napoli|edizione= seconda edizione con aggiunta dell'autore|autore=[[Vincenzo Cuoco]]|città= Milano|editore= Sonzogno |anno= 1820|url=https://books.google.it/books?id=vJsbrdST4k4C&pg=PA116&dq=nicola+palomba&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwilzrHL14LiAhVpMewKHRVxAtYQ6AEISjAG#v=onepage&q=nicola%20palomba&f=false|cid=Vincenzo Cuoco}}
http://lucania1.altervista.org/avigliano/illustri/npalomba.htm
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