Orciano di Pesaro e Angelo Carrara: differenze tra le pagine

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{{nd|il biatleta italiano|Angelo Carrara (biatleta)}}
{{NN|Marche|settembre 2015}}
{{Bio
{{Divisione amministrativa
|Nome=Orciano di= PesaroAngelo
|Cognome = Carrara
|Panorama=Orciano di Pesaro - Ingresso al Castello.jpg
|Sesso = M
|Didascalia= Ingresso al Castello.
|LuogoNascita = Milano
|Bandiera=Orciano di Pesaro-Gonfalone.png
|GiornoMeseNascita = 26 gennaio
|Voce bandiera=
|AnnoNascita = 1945
|Stemma=Orciano di Pesaro-Stemma.png
|LuogoMorte = Milano
|Voce stemma=
|GiornoMeseMorte = 27 marzo
|Stato=ITA
|AnnoMorte = 2012
|Grado amministrativo=3
|Attività = produttore discografico
|Divisione amm grado 1=Marche
|Nazionalità = italiano
|Divisione amm grado 2=Pesaro e Urbino
|Amministratore locale=Stefano Bachiocchi
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=06-06-2016
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=23.79
|Note superficie=
|Abitanti=2028
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/pop2016 Dato Istat] - Popolazione residente al 1º gennaio 2016.
|Aggiornamento abitanti=01-01-2016
|Sottodivisioni=[[Montebello (Orciano di Pesaro)|Montebello]], Rupoli, Schieppe
|Divisioni confinanti=[[Barchi]], [[Mondavio]], [[Monte Porzio]], [[Montemaggiore al Metauro]], [[San Giorgio di Pesaro]], [[Sant'Ippolito (Italia)|Sant'Ippolito]], [[Serrungarina]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=2285
|Diffusività=
|Nome abitanti=orcianesi
|Patrono=[[santa Caterina d'Alessandria]]
|Festivo=25 novembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Orciano di Pesaro (province of Pesaro and Urbino, region Marche, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Orciano di Pesaro nella provincia di Pesaro e Urbino
}}
 
Ha lanciato artisti di primo piano quali [[Franco Battiato]], [[Povia]] e [[Luciano Ligabue]].<ref>{{cita web|url=http://www.allmusicitalia.com/ligabue/biografia.htm|titolo=Biografia|accesso=16 dicembre 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071211054155/http://www.allmusicitalia.com/ligabue/biografia.htm|dataarchivio=11 dicembre 2007}}</ref>
'''Orciano di Pesaro''' (''Orciàn'' in [[dialetto gallo-italico marchigiano]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:2028}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Pesaro e Urbino]] nelle [[Marche]].
 
== Geografia fisicaBiografia ==
La sua carriera comincia nel [[1970]] come musicista, nel gruppo [[Le Mani (gruppo musicale 1970)|Le Mani]]. Nel [[1973]] fonda l'etichetta [[Trident Records]], che fino al [[1975]] produce dischi di musica [[progressive]]; il gruppo più noto furono i [[The Trip (gruppo musicale)|Trip]].
Paese dell'entroterra marchigiano, sorge sulla sommità di un'ampia collina spartiacque che si eleva tra le valli del fiume [[Metauro]] e del fiume [[Cesano (fiume)|Cesano]] nell'entroterra fanese. Dista circa 25&nbsp;km in linea d'aria da [[Pesaro]], capoluogo di provincia, e 45&nbsp;km da [[Ancona]], capoluogo di regione. Il territorio comunale si estende per 24&nbsp;km quadrati ed è prevalentemente di natura collinare, in una posizione a 267&nbsp;m sul livello del mare. Le frazioni si estendono in direzione nord-ovest rispetto al centro del paese e sono: [[Rupoli]], [[Montebello (Orciano di Pesaro)|Montebello]] e [[Schieppe]], situata nelle vicinanze della [[strada europea E78|superstrada E78]] e del fiume Metauro.
 
Nel [[1981]] lancia la casa di produzione ''Target'', con la quale produce artisti come [[Alice (cantante)|Alice]], [[Francesco Baccini]], [[Aleandro Baldi]], [[Giuni Russo]], [[Franco Battiato]], [[Pierangelo Bertoli]], [[Bluvertigo]], [[ClanDestino]], [[Cristiano De André]], [[Dolcenera]], [[Eugenio Finardi]], [[Luciano Ligabue]], [[Mango (cantante)|Mango]], [[Povia]], [[Faust'O]] e i [[Timoria]].
== Storia ==
{{D|Storia di Orciano di Pesaro}}
{{Citazione|Oscura ed incerta è l'origine di Orciano.|Agostino Scipioni, ''Topografia statistica di Orciano'', Pesaro [[1860]]}}
 
[[Luciano Ligabue|Ligabue]] entra in contatto con lui tramite una cassetta con alcune sue canzoni lasciate a [[Pierangelo Bertoli]], il quale apprezzandole ne incide due, ''Sogni di rock'n'roll'' e ''Figlio di un cane'', e lo presenta ad Angelo Carrara.
[[File:Janus-Vatican.JPG|thumb|left|upright=0.8|Il dio pagano [[Giano (divinità)|Giano]].]]
[[File:Impunteta, orcio 03.JPG|thumb|left|upright=0.8|L'[[orcio]].]]
 
Nel 2001 decide di tornare a produrre e commercializzare sul territorio nazionale concerti e tour dei propri artisti, oltre al booking di artisti non direttamente prodotti.
=== Ipotesi etimologiche del toponimo ===
Da alcuni manoscritti sopravvissuti all'incendio dell'archivio dello Stato di Urbino, provocato da [[Lorenzo dei Medici]] tra il [[1516]] e il [[1517]], si rileva l'esistenza di una selva boscosa ben estesa nel luogo in cui oggi sorge Orciano. Secondo Agostino Scipioni, storico segretario municipale, le ipotesi etimologiche sono due.
 
Conosce Michele Ferrandi (giovane emergente nel settore organizzatore concerti) tramite il Maestro Bruno Santori e subito nasce un feeling emozionale che darà vita alla TARGET LIVE SRL.
La prima spiegazione etimologica vuole che all'interno della selva si trovasse il tempio del dio [[Giano (divinità)|Giano]], divinità pagana che preannunciava il futuro. In quel tempio vi si recavano i devoti che cercavano risposte dall'[[oracolo]] che in cambio portavano delle offerte, quali monete d'oro e d'argento, che venivano poste all'interno di un vaso di creta a forma di ''[[orcio]]'' sopra all'altare del dio. Grazie alle offerte prelevate dall'urna venne costruito un piccolo castello sul colle Palatino, odierno Monte Palazzino, il quale però venne completamente distrutto durante l'invasione dei [[Goti]]. Come supposto da Agostino Scipioni, il nome "Orciano" dovrebbe la sua etimologia all'urna del dio pagano, l'''orcio di Giano'', {{la}} ''ŭrceus Iāni'', da cui le trasformazioni in "Urgiano", "Urceano", "Urciano" e infine "Orciano".
 
Fino al 2004 la collaborazioe CARRARA-FERRANDI produce e porta in giro per l'Italia i seguenti tour:
L'altra spiegazione dell'etimologia, fornita dallo stesso Scipioni, risale alla [[battaglia del Metauro]] del [[207 a.C.]], combattuta tra i [[Antica Roma|romani]] e i [[cartagine]]si di [[Asdrubale]]. Dopo la vittoria dei romani, il [[console (storia romana)|console]] [[Tiberio Claudio Nerone]] andava alla ricerca di [[Annone (generale)|Annone]], generale di Asdrubale, con l'ordine latino: "''Urgeat Annonem!''", ovvero "Si insegua Annone!", da cui "Urgeat" probabilmente sarebbe mutato in "Urgeano" e infine in "Orciano".
 
- TRIBA'
Una congettura finale di Scipioni lascia però intendere che l'origine più probabile del nome sia la prima.
 
- CRISTIANO DE ANDRE'
=== Origine del castello medioevale ===
Lo storico Pietro Maria Amiani scrive, nel [[1751]], ''Memorie istoriche della città di Fano'', nel quale parla di un'origine assai antica di Orciano. Su questo pare siano d'accordo anche i [[cartografia|cartografi]] [[Abramo Ortelio]], [[Giovanni Antonio Magini]] e [[Vincenzo Maria Coronelli]]. Lo storico Sebastiano Macci di [[Urbania|Casteldurante]] nel ''De bello Asdrubalis'' narra la fondazione di un nucleo abitativo ad opera di cartaginesi in fuga dalla [[battaglia del Metauro]] del 207 a.C. Una prova di ciò sarebbe il ritrovamento, nel [[1759]], di una [[zanne|zanna d'elefante]] dell'epoca, che il celebre magistrato orcianese Cosimo Betti donò all'amico letterato [[Giovanni Battista Passeri]], attualmente conservata presso il museo archeologico [[Annibale degli Abati Olivieri|oliveriano]] di Pesaro.
 
- EUGENIO FINARDI
Notizie più certe si hanno a partire dal [[VII secolo]], periodo in cui, con l'avvento del [[cristianesimo]], la popolazione abitante ad Orciano aderì alla fede in [[Cristo]], lasciando le [[paganesimo|abitudini pagane]]: il tempio di Giano fu demolito e fu innalzata la chiesa di Santa Maria della Pieve, di cui si ha testimonianza dell'esistenza grazie a due [[bolle pontificie]], pubblicate dall'Amiani, del 5 maggio [[1156]] di [[papa Adriano IV]] e del 18 aprile [[1178]] di [[papa Alessandro III]]. Con il nome di "[[pieve]]", si indicava una chiesa rurale con annesso il [[battistero]] ed era consuetudine già nell'[[alto medioevo]] di considerarla "chiesa matrice", da cui dipendevano altre chiese e cappelle prive di battistero. La Pieve infatti sarebbe sorta con molta probabilità nell'alto medioevo, intorno al [[V secolo]], e avrebbe assunto potere sulle altre chiese e cappelle del territorio. Tuttavia della pieve, situata in origine con ogni probabilità nella zona corrispondente all'attuale via Pieve Canneti, oggi non rimane quasi più nulla se non il battistero di marmo, ritrovato durante gli scavi del 1814.
 
- IL FADO (Finardi-Poeta-Di Giacomo)
L'origine del primo vero nucleo abitativo di Orciano è legata quindi alla costruzione della chiesa della Pieve e al disboscamento della selva boscosa nel punto più alto della collina, per la costruzione del grande castello medioevale cui seguì anche la costruzione di spesse [[Mura (architettura)|cinta murarie]], attribuite da alcuni storici all'opera degli [[illirici]]. Nel [[700]] il castello faceva parte dell'[[Esarcato di Ravenna]], governato a quel tempo dall'esarca [[Eutichio (esarca)|Eutichio]]. Eutichio volle dar prova di subordinazione al [[vescovo]] di [[Diocesi di Fano|Fano]] [[San Paterniano]], donando la chiesa di Santa Maria della Pieve e metà del castello di Orciano al monastero della città di [[Fano]], allora sotto custodia [[San Benedetto|benedettina]]. Queste donazioni furono confermate ai benedettini da [[papa Zaccaria]] nel [[743]], quando si fermò a Fano prima di dirigersi a Ravenna a firmare la pace con il re [[Longobardi|longobardo]] [[Liutprando]]. E il dominio dei benedettini fu confermato, arricchito e protetto dai papi Adriano IV e Alessandro III, con le bolle già citate in precedenza. L'imperatore [[Federico Barbarossa]], nemico della [[Santa Sede]], volle conquistare le simpatie fanesi, togliendo ai monaci benedettini i castelli che possedevano, e sottopose perciò il castello di Orciano al governatorato della città di Fano nel [[1192]]. In seguito, il figlio di Barbarossa [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]], costituì il castello di Orciano in [[feudo]] nel [[1196]], insieme con [[Mondavio]], [[Mondolfo]], [[San Costanzo]] e [[Pergola (Italia)|Pergola]], e lo donò in un secondo momento alla famiglia [[Ghibellini|ghibellina]] degli [[Ubaldini]] di [[Città di Castello|Tiferno]].
 
- DOLCENERA
=== Periodo dei Malatesta ===
[[File:Coat of arms of the House of Malatesta.svg|thumb|left|upright=0.6|Blasone dei Malatesta.]]
Nel [[1306]] i [[Malatesta]], signori di [[Rimini]], occuparono una prima volta il castello di Orciano e dopo alcuni episodi fu [[Galeotto I Malatesta]] a entrarne in possesso nel [[1339]], quando usurpò Fano e il relativo contado formato da diciotto castelli, tra cui Orciano. Papa Clemente VI confermò nel 1343 l'impresa di Galeotto, ma questo senza interessarsi di chiedere delibera pontificia, nominò quattro anni più avanti sette capitani che amministrassero il vicariato dei diciotto castelli. Uno dei capitani fu di reggenza a Mondavio ed ebbe il controllo inoltre del castello di Orciano, di San Costanzo e di Montemaggiore. Per il mantenimento delle forze armate, Galeotto forzò gli abitanti di Orciano a ingenti pagamenti di tasse per il finanziamento delle forze armate, così le popolazioni si ribellarono e insorsero contro Galeotto e i suoi capitani. Galeotto si vendicò sul castello di Orciano con le sue milizie e al suo passaggio vi lasciò macerie e vittime.
 
- PREMIATA FORNERIA MARCONI
Fu nell'anno [[1348]] che, per frenare e dissolvere la rabbia degli abitanti e per attrarre il loro consenso, Galeotto vi fece costruire la Porta detta "di sotto" e la "Torre", quest'ultima più nota nei secoli come "Torre Malatestiana", che in realtà doveva servire da osservatorio contro le possibili avanzate dei capi ribelli orcianesi. Nella Porta "di sotto", che costituiva l'accesso principale al castello, gli orcianesi ormai in balìa della giurisdizione di Galeotto Malatesta vi fecero incastonare l'arme dei Malatesta, scolpita in pietra arenaria. Dell'antica porta d'accesso principale di epoca malatestiana non rimane alcuna traccia, poiché fu sostituita dall'opera, un secolo più tarda, di [[Giovanni Della Rovere]], ancor'oggi apprezzabile.
 
- POVIA
Nel [[1356]] Galeotto Maletesta fu sconfitto dalle truppe del [[cardinale]] [[Spagna|ispanico]] [[Egidio Albornoz]] presso [[Paterno (Ancona)|Paterno]], nei pressi di [[Ancona]]. Orciano tornò sotto la città di Fano per decisione del cardinale Albornoz, ma dalla città fanese passò di nuovo a Galeotto Malatesta, che ottenne tuttavia il perdono dal papa [[avignone]]se [[papa Innocenzo VI|Innocenzo VI]] con una lettera del 20 giugno [[1355]], nella quale fu confermato Signore di Fano e a cui seguì anche il nuovo titolo di Vicario della [[Santa Sede]].
 
Alla fine del 2004 la TARGET LIVE cessa di esistere a causa dell'uscità dalla società di Michele Ferrandi che si avvicina al produttore Geppino Afeltra.
A Galeotto, morto a [[Cesena]] a ottantasei anni nel [[1386]], successe il figlio minore [[Pandolfo III Malatesta]], alla tenera età di 14 anni. Pandolfo III fu Signore di Fano e Senigallia e Vicario di Mondavio, nella cui vicaria vi era il castello di Orciano. Durante l'età minorile fu seguito nel governo dalla madre Gentile Da Varano (figlia di [[Rodolfo II Da Varano]]) e dal fratello maggiore [[Carlo I Malatesta|Carlo]]. Alla morte di Pandolfo III, seguì il governo del figlio [[Galeotto Roberto Malatesta|Galeotto Roberto]], insieme ai fratelli [[Sigismondo Pandolfo Malatesta|Sigismondo Pandolfo]] e [[Domenico Malatesta|Domenico]] (detto Novello), guidati dalla moglie del defunto Carlo I, [[Elisabetta Gonzaga (?-1432)|Elisabetta Gonzaga]].
 
Nel [[2009]] interrompe la collaborazione con [[Povia]].
=== Periodo dei da Montefeltro e Della Rovere ===
[[File:Coat of arms of Federico and Guidobaldo da Montefeltro.svg|thumb|left|upright=0.6|Blasone dei [[da Montefeltro]].]]
[[File:Piero, Double portrait of the Dukes of Urbino 02 480.jpg|thumb|upright=0.7|[[Piero della Francesca]], ''[[Ritratto di Federico da Montefeltro]]'', (1465-1472 circa).]]
[[File:Titian - Portrait of Francesco Maria della Rovere, Duke of Urbino - WGA22982.jpg|thumb|upright=0.7|[[Tiziano]], ''[[Ritratto di Francesco Maria Della Rovere]], Uffizi.]]
[[File:Coat of arms of the House of della Rovere.svg|thumb|left|upright=0.6|Blasone dei [[Della Rovere]].]]
 
È morto nel [[2012]] all'età di 67 anni<ref>[http://www.rockol.it/news-357837/addio-a-angelo-carrara √ Addio a Angelo Carrara - Rockol<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://l[http://forum.ondarock.it/index.php?/topic/15461-angelo-carrara-1945-2012/ Angelo Carrara (1945 - 2012) - Rock &amp; Dintorni - Ondarock Forum<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.blitzquotidiano.it/musica-showblitz/morto-il-produttore-angelo-carrara-1171450/ Morto il produttore Angelo Carrara] Blitzquotidiano.it</ref><ref>[http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1635&ID_sezione=12 Addio Angelo Carrara, produttore In Target Battiato, Finardi, Ligabue - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120501070134/http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1635&ID_sezione=12 |data=1º maggio 2012 }}</ref>
Rimase al governo Sigismondo Pandolfo che, il 25 settembre [[1463]], fu sconfitto alla foce del [[Cesano (fiume)|fiume Cesano]] da [[Federico da Montefeltro]], conte d'Urbino, sotto le dipendenze di [[papa Pio II]]. Sigismondo rimase tuttavia signore di Rimini ma perse il vicariato di Fano, Mondavio e Senigallia, che ritornarono sotto il potere diretto della chiesa, dapprima nelle mani di papa Pio II, poi di [[papa Paolo II]] e infine di [[papa Sisto IV|papa Sisto IV Della Rovere]], eletto [[romano pontefice]] nel [[1471]]. Proprio sotto il pontificato di quest'ultimo iniziò il lungo periodo del dominio dei [[Della Rovere]], di origine [[Liguria|ligure]], nel territorio marchigiano. Il papa nepotista collocò i suoi sei nipoti in importanti cariche ecclesiastiche e laiche: tra questi, [[Giuliano Della Rovere]], che divenne in seguito papa con il nome di Giulio II, mentre [[Giovanni Della Rovere]] divenne il vicario ''pro tempore'' della Chiesa romana sulla signoria di [[Senigallia]] e sulla vicaria di Mondavio. Siccome Giovanni della Rovere aveva solo diciassette anni all'avvio dell'incarico, il controllo del vicariato di Mondavio spettò in primo tempo al Conte di Urbino, Federico da Montefeltro.
 
== Dischi prodotti ==
I rapporti tra i Montefeltro e i Della Rovere si fecero più concreti con il matrimonio tra [[Giovanni Della Rovere]] e [[Giovanna da Montefeltro]], figlia di Federico. Per quell'occasione il papa donò con abilità diplomatica il titolo di [[duca]] di [[Ducato di Urbino|Urbino]] a Federico da Montefeltro, con la bolla del 23 agosto [[1474]]; il disegno del papa, con l'ufficializzazione del legame tra i Della Rovere e i Montefeltro, era evidente: unire il vicariato di Mondavio e la signoria di Senigallia al Ducato di Urbino. Questo progetto si realizzò con il figlio di Giovanni della Rovere e Giovanna Da Montefeltro, [[Francesco Maria I Della Rovere]]. Il blasone dei Della Rovere recava la rovere ghiandifera che, grazie il matrimonio, si arricchì degli stemmi dei Montefeltro e degli Aragona, poiché Giovanni Della Rovere fu adottato da [[Ferdinando I d'Aragona]], [[re]] di [[Regno di Napoli|Napoli]].
{| class="wikitable" style="width:100%;margin:auto;clear:both;"
 
|- bgcolor="#EFEFEF"
Giovanni della Rovere a Orciano portò la costruzione di nuove cinta murarie e di una nuova porta d'ingresso principale sud-ovest al castello con la porta ad arco a botte, al di sopra della quale si erge il suo blasone con la iscrizione ''IO DUX'', in riferimento al suo [[ducato di Sora]], oppure un probabile riferimento al ducato di Urbino. Il blasone presente sopra la porta d'accesso principale è [[inquartato]]: riporta lo stemma degli Aragona nel primo e nel quarto quadrante, la rovere ghiandifera dei Della Rovere nel secondo e lo stemma dei da Montefeltro nel terzo. Sormonta il tutto l'[[elmo (araldica)|elmo nobiliare]] e la [[sfinge]] senza ali con sette serpenti in testa, sotto i quali vi è un cartiglio, in cui si legge: ''HINC [VIRTUTES] NOSTRAS LICET ESTIMARE'', ovvero "''Da ciò si possono valutare le nostre [doti]''".
! Anno
 
! Interprete
A Giovanni Della Rovere si deve anche la costruzione della Chiesa di Santa Maria Novella, progettata dall'architetto [[Baccio Pontelli]], che decise di integrarvi la preesistente Torre Malatestiana. Giovanni Della Rovere lasciò il suo potere al figlio nel [[1501]], data della sua morte. [[Francesco Maria I Della Rovere]], undicenne, fu inviato dallo zio paterno, il cardinale Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II), presso lo zio materno, il duca [[Guidobaldo I da Montefeltro]]. Presto iniziarono i contrasti con il duca Valentino, [[Cesare Borgia]], retto dal pontefice [[Alessandro VI]], che nel [[1502]] si impossessò della città di Urbino con inganno. Tra il 1502 e il [[1503]] le truppe di Borgia occuparono Orciano e i paesi limitrofi fino alla morte di papa Borgia e la successione di papa Giulio II Della Rovere, che fece cessare immediatamente il potere del duca Valentino. Alla morte del duca Guidobaldo della Rovere, il nipote Francesco Maria I Della Rovere divenne duca di Urbino, signore di Mondavio e di Senigallia.
! Titolo
 
! Casa discografica
Tuttavia, con la successione al soglio pontificio di [[papa Leone X]] della famiglia [[de' Medici]], il Ducato di Urbino fu affidato a [[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo de' Medici]]. A Orciano, [[Giovanni dalle Bande Nere|Giovanni De' Medici dalle Bande Nere]] alloggiò per alcuni giorni per organizzare la guerra di Urbino, che terminò con la sconfitta dei de' Medici. Orciano tornò sotto Francesco Maria I Della Rovere, che morì nel [[1538]] e il suo regno passò al figlio [[Guidobaldo II Della Rovere]].
 
[[File:Orciano di Pesaro - Francesco Mingucci.JPG|thumb|upright=1.4|[[Francesco Mingucci]], acquerello di Orciano di Pesaro, 6 aprile [[1626]]. Tratto dal ''Codice Barberiniano 4434'', presso la [[Biblioteca Apostolica Vaticana|Biblioteca Vaticana]].]]
 
=== Periodo dello Stato della Chiesa e del Regno d'Italia ===
Il territorio orcianese fu concesso in feudo dal duca di Urbino Guidobaldo, con il titolo di contea, al generale [[Landriani|Antonio Landriani]], che divenne conte di Orciano. Egli morì senza eredi diretti nel 1557 e la contea tornò nelle mani del duca. Il feudo fu poi consegnato dal duca Guidobaldo al nipote del Landriani, Pietro Bonarelli detto Della Rovere, che divenne perciò conte di Orciano il 6 settembre 1559 e poi fu elevato a [[marchese]], nel [[1571]], con la costituzione del marchesato di Orciano e Barchi, per concessione di [[papa Pio V]] al duca di Urbino. Alla morte di Guidobaldo II divenne duca il figlio [[Francesco Maria II Della Rovere|Francesco Maria II]], che fece prima allontanare e poi condannare ingiustamente il marchese Pietro Bonarelli Della Rovere e il cognato Antonio Stati, conte di Montebello, alla pena di morte, con l'accusa di aver attentato alla sua persona quando era principe.
 
Per sua fortuna il Bonarelli riuscì a scappare, ma solo in seguito fu riconosciuto innocente e riabilitato, mentre lo Stati fu imprigionato, torturato e infine decapitato. Orciano tornò quindi sotto il Ducato di Urbino che, nel [[1631]], fu devoluto alla Santa Sede, con la scomparsa di Francesco Maria II, morto senza eredi, ultimo dei [[Della Rovere]]. Nel [[1860]] i territori della [[legazione delle Marche]], appartenuti fino allora allo [[Stato della Chiesa]], furono annessi al [[regno di Sardegna]] sabaudo in seguito alla [[spedizione dei Mille]] [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] e alla [[battaglia di Castelfidardo]] e l'assalto di Ancona. Nel 1861 si costituì il [[Regno d'Italia]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
=== Torre Malatestiana ===
{{vedi anche|Torre Malatestiana}}
Si tratta di un monumento eretto sotto il periodo dei [[Malatesta]], pertanto la fondazione è da collocarsi nel [[basso medioevo]]. I cittadini orcianesi insorsero in una ribellione contro [[Galeotto I Malatesta]] e la sua folle politica di richiesta monetaria forzosa per il finanziamento bellico; quelle stesse terre dovettero pagare delle dure conseguenze per l'insubordinazione dimostrata, subirono saccheggi e distruzioni da parte delle truppe malatestiane. Inoltre Galeotto, per poter controllare i capi di rivolta, nel [[1348]] fece costruire a Orciano un'alta torre che potesse fungere da vedetta sui territori limitrofi.
 
Se da una parte si hanno notizie chiare sull'origine ma non certe in via assoluta, non si può dire la stessa cosa sulla storia successiva della torre. Come citano lo Scipioni e il Serra, nell'anno 1492 l'architetto [[Baccio Pontelli]] ebbe l'incarico della costruzione della Chiesa di Santa Maria Novella e con ardito inglobò la nuova architettura ecclesiastica nella preesistente torre malatestiana; in quest'opera di trasformazione, scrive lo Scipioni, la torre "venne a nuova foggia disposta" e acquisì un carattere esteriore [[Rinascimento|rinascimentale]]. Inoltre il Betti, il Bonamini e l'Antaldi citano in maniera indipendente un nuovo intervento successivo a quello del Pontelli, del [[XVI secolo]], da parte dell'[[ingegnere]] [[Filippo Terzi]].
 
=== Chiesa di Santa Maria Novella ===
{{D|Chiesa di Santa Maria Novella (Orciano di Pesaro)}}
[[File:ChiesaSMNovella1.jpg|thumb|upright=1.4|Facciata esterna della chiesa con il portale scolpito in pietra bianca attribuito a [[Raffaello Sanzio]].]]
La chiesa [[Rinascimento|rinascimentale]] di Santa Maria prende l'appellativo di "Novella" per via della preesistente chiesa di Santa Maria della Pieve, esistente fin dal [[1156]] a Orciano, come attestato dalla [[bolla pontificia|bolla]] di [[papa Adriano IV]] del 5 maggio 1156. La chiesa Novella si trova nel cuore del centro storico di Orciano, sulla destra provenendo dal corso Matteotti e dall'ingresso principale al Castello. La sua erezione risale al [[1492]], per disegno dell'architetto [[Baccio Pontelli]], descritto da [[Giorgio Vasari]] come l'architetto di [[papa Sisto IV]] in ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]''.
 
[[File:ChiesaSMNovella3.jpg|thumb|left|upright|Affresco ''Madonna del parto''.]]
[[File:ChiesaSMNovella4.jpg|thumb|left|upright|Lapide che attesta l'elevazione della chiesa a Basilica Collegiata.]]
[[File:ChiesaSMNovella5.jpg|thumb|left|upright|Lapide che attesta la donazione della reliquia del santo martire.]]
Frate Grazia di Francia, storiografo dei [[Della Rovere]], afferma che [[Giovanni della Rovere]], nipote di [[papa Sisto IV]], vi fece costruire ad Orciano "una eccellente et preciosa chiesa" nel periodo in cui il Castello di Orciano entrò a far parte dei suoi possedimenti sempre grazie al suddetto papa. Questa opera rinascimentale fu poi adornata dai [[Cavalieri di Malta]], i cui tratti inconfondibili sono presenti all'ingresso e al centro della chiesa con la [[Croce di Malta]], il Fiore di Loto nella colonna che separa l'altare centrale dalla cappella della [[Basilica della Santa Casa|Madonna di Loreto]] e la Rosa, in cima alla [[cupola]]. Quest'ultima però è più facilmente attribuibile al Pontelli, in analogia con altre strutture da lui create portanti questo medesimo segno. Sotto l'[[abaco (architettura)|abaco]] delle colonne, agli angoli, si riscontra la presenza della rovere ghiandifera, diretto riferimento ai Della Rovere.
 
L'intuizione del Pontelli fu quella di integrare nell'angolo posteriore sinistro della chiesa la preesistente Torre Malatestiana (datata [[1348]]), alla cui base vi realizzò la cappella laterale sinistra dedicata al SS. Sacramento. Come rileva il Vasari, la Torre dovette subire delle modifiche sia interne sia esterne per adeguarsi allo stile della nascente chiesa e diventando, a detta dello stesso storico, "la più bella torre elevata nelle Marche durante il Rinascimento".
 
Presenta una bassa facciata rettangolare con paramento in mattoni a vista e una fascia di riquadri a basso rilievo al di sopra della quale si aprono tre finestre rotonde strombate, di cui la centrale sopra il portale è la più grande. L'ingresso della chiesa quindi presenta un portale in pietra bianca scolpita in bassorilievo che la tradizione associa a [[Raffaello Sanzio]], ma si tratta di un riferimento non documentato e talvolta criticato: l'architetto Gianni Volpe sosteneva infatti che fosse opera di costruttori lombardi. Si tratta di una forma a [[tabernacolo]], con un [[avancorpo]] triangolare che poggia sul fregio arricchito da pregiati bassorilievi e sull'architrave che finalmente scende nelle colonne corinzie.
 
Ha una pianta quadrata e all'interno lo spazio è diviso in tre [[navate]]. Nel lato orientale troviamo tre cappelle, due laterali e una centrale. La cappella laterale sinistra è dedicata al SS. Sacramento mentre la cappella laterale destra è dedicata alla Madonna di Loreto e qui si trova anche un piccolo coro del Cinquecento. La cappella centrale ospita l'altare maggiore e posteriormente il coro in noce, entrambe opere del Settecento. Le navate sono divise da quattro colonne cilindriche in pietra che sorreggono il capitello, l'architrave, il fregio e la cornice. Al di sopra partono:<br />
:- il sistema delle [[volte a crociera]] che si estende sopra le navate laterali e nella porzione anteriore e posteriore della navata centrale,
:- quattro archi a botte in pietra grigia che sorreggono la cupola emisferica (esternamente nascosta da un [[tiburio]]) che a sua volta, come una semicalotta, sorregge un lanternino.
[[File:ChiesaSMNovella2.jpg|thumb|upright=1.4|Interno della chiesa.]]
All'interno l'intonaco bianco è prevalente, con uno stacco in alto rappresentato da una cornice in pietra grigia che percorre tutto il perimetro e individua al di sopra delle [[lunette]] in cui è presente un gioco di oculi aperti e chiusi, presenti anche all'interno della cupola. Le decorazioni interne sono opera dello stuccatore [[Federico Brandani]] e sono presenti sulla volta e sulle pareti della cappella centrale, dove vi si trovano l'altare maggiore e il coro in noce del [[1700]] e sulla cappella laterale destra.
 
Sui lati destro e sinistro troviamo tre nicchie per parte che si estendono fino alla cornice in pietra e due di esse ospitano opere di rilievo. La prima sulla destra ospita la statua lignea del [[Cristo]] Risorto che mostra un [[Gesù]] splendente di luce sopra la propria tomba con la bandiera della vittoria che abbaglia un soldato. Tale opera è attribuita a un'artista della scuola romana del [[XVII secolo]]. Tra la seconda e la terza nicchia di destra è possibile vedere l'affresco della "Madonna del parto" che rappresenta Maria con Gesù suggente e due angeli che la incoronano. Dell'autore non si sa nulla ma si conosce il committente, un tale Paolo da Gaifa di Fossombrone e l'anno di esecuzione, [[1510]]. La prima nicchia sulla sinistra invece ospita il fonte battesimale in pietra e al di sopra un'opera in cartapesta di Gesù Crocifisso datata [[1600]]. A sinistra è collocata la statua della Madonna Addolorata mentre sulla destra v'è [[sant'Agnese]] con un agnellino sul braccio destro. Scorrendo tra la seconda e la terza nicchia si trova un dipinto incorniciato di Paolini del [[1820]] che rappresenta la visita di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] alla cugina [[Elisabetta (madre del Battista)|Elisabetta]].
 
La chiesa di Santa Maria Novella nel [[1766]] fu promossa a [[basilica]] [[collegiata]] da [[papa Clemente XIII]] e a ricordo di questa proclamazione vi sono tuttora due lapidi all'ingresso della cappella di sinistra. In occasione dell'evento fu donata dal [[cardinale]] [[Nicolò Maria Antonelli]], come recita letteralmente un'[[epigrafe]], la reliquia di "''SANCTI STERCORIS MARTIRIS''", conservata oggi all'interno dell'[[altare]] maggiore. Nel corso dei secoli il titolo di collegiata fu perso. L'annessa [[sacrestia]] venne realizzata cinquant'anni dopo la costruzione della chiesa, in particolare nell'anno [[1542]], nella metà casa adiacente alla chiesa come da atto notarile firmato dal [[notaio]] Camillo Gabucci.
 
== Referendum consultivo per l'istituzione di un nuovo comune ==
Il 20 settembre 2016 il [[Consiglio regionale (Italia)|consiglio]] della [[regione Marche]] ha deliberato l'indizione di un [[referendum consultivo]] in merito alla proposta di legge n. 82/2016, concernente l'istituzione di un nuovo comune mediante fusione dei comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro e stabilendo il seguente quesito referendario: <br/>"Vuoi tu che sia istituito un nuovo Comune mediante la fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro?".<ref>[http://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/iter_degli_atti/pdd/pdf/d_am13_10.pdf Consiglio Regione Marche - X legislatura, deliberazione n. 33]</ref>
 
Il referendum è stato fissato, tramite decreto del governatore della Regione Marche [[Luca Ceriscioli]],<ref>[http://213.26.167.158/bur/pdf/2016pdf/N109_29_09_2016.pdf Regione Marche, Decreto n. 109 del 21/09/2016, p. 50 di 316]</ref> per il giorno 13 novembre 2016, dalle ore 7 alle 23, nelle quattro municipalità interessate.
 
La proposta di legge n. 82/2016 prevede l'istituzione di un unico comune denominato [[Terre Roveresche]] a decorrere dal 1° gennaio 2017, mediante la fusione dei comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro.<ref>[http://www.consiglio.marche.gov.it/banche_dati_e_documentazione/iter_degli_atti/pdl/pdf/relpdl82_10.pdf Giunta della Regione Marche - Proposta di legge n. 82]</ref>
 
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
! colspan="6" | Risultati<ref>{{cita web|url=http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Enti-Locali-e-Pubblica-Amministrazione/Fusioni-di-Comuni-e-modifiche-di-circoscrizioni-e-denominazioni-comunali#2459_Barchi-Piagge-Orciano-San-Giorgio-(in-corso)|titolo=Risultati complessivi del Referendum consultivo del 13 novembre 2016|editore=Regione Marche|accesso=14 novembre 2016}}</ref>
|-
| [[1979]]
! || Barchi || Orciano di Pesaro || Piagge || San Giorgio di Pesaro || Totale
| [[Franco Battiato]]
| [[L'era del cinghiale bianco]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1980]]
| Elettori || 907 || 1817 || 869 || 1265 || 4858
| [[Alice (cantante)]]
| [[Capo Nord (album)|Capo Nord]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1980]]
| Votanti || 418 || 759 || 453 || 673 || 2303
| [[Franco Battiato]]
| [[Patriots (album)|Patriots]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1981]]
| Affluenza || 46,09% || 41,77% || 52,13% || 53, 20% || 47,41%
| [[Alice (cantante)]]
| [[Alice (Alice)|Alice]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1981]]
| style="text-align:center" | {{SI2}} || 346 <br/>'''83,37%''' || 625 <br/>'''82,67%''' || 283 <br/>'''63,60%''' || 482 <br/>'''72,92%''' || 1736 <br/>76,24%
| [[Franco Battiato]]
| [[La voce del padrone (album)|La voce del padrone]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1981]]
| style="text-align:center" | {{NO}} '''No''' || 69 <br/>16,51% || 131 <br/>17,26% || 162 <br/>35,76% || 179 <br/>26,60% || 541 <br/>23,49%
| [[Giuni Russo]]
| [[Energie (album)|Energie]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1981]]
| Schede bianche || 1 || 2 || 4 || 7 || 14
| [[Eugenio Finardi]]
| [[Finardi (album)|Finardi]]
| [[Cicogna (casa discografica)|Cicogna]] / [[Fonit Cetra]]
|-
| [[1982]]
| Schede nulle || 2 || 1 || 4 || 5 || 12
| [[Eugenio Finardi]]
| [[Secret Streets]]
| [[Fonit Cetra]]
|-
| [[1982]]
| [[Alice (cantante)]]
| [[Azimut (Alice)|Azimut]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1982]]
| [[Franco Battiato]]
| [[L'arca di Noè (Franco Battiato)|L'arca di Noè]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1983]]
| [[Alice (cantante)]]
| [[Falsi allarmi]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1983]]
| [[Franco Battiato]]
| [[Orizzonti perduti (album)|Orizzonti perduti]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1983]]
| [[Giuni Russo]]
| [[Vox (album)|Vox]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1984]]
| [[Giuni Russo]]
| [[Mediterranea (album)|Mediterranea]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1985]]
| [[Alice (cantante)]]
| [[Gioielli rubati]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1985]]
| [[Franco Battiato]]
| [[Mondi lontanissimi]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1985]]
| [[Franco Battiato]]
| [[Echoes of Sufi Dances]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1987]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Canzone d'autore (Pierangelo Bertoli)|Canzone d'autore]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1988]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Tra me e me]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1989]]
| [[Franco Battiato]]
| [[Giubbe rosse (album)|Giubbe rosse]]
| [[EMI Italiana]]
|-
| [[1989]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Sedia elettrica (album)|Sedia elettrica]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1990]]
| [[Luciano Ligabue]]
| [[Ligabue (album)|Ligabue]]
| [[WEA Italiana]]
|-
| [[1990]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Oracoli]]
| [[Dischi Ricordi]]
|-
| [[1990]]
| [[Giuni Russo]]
| [[Le più belle canzoni (Giuni Russo)|Le più belle canzoni]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[1991]]
| [[Luciano Ligabue]]
| [[Lambrusco coltelli rose & popcorn]]
| [[WEA Italiana]]
|-
| [[1991]]
| [[Tomato (gruppo musicale)|Tomato]]
| [[Tomato (album)|Tomato]]
| [[WEA Italiana]]
|-
| [[1992]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Italia d'oro]]
| [[Dischi Ricordi]]
|-
| [[1992]]
| [[Timoria]]
| [[Storie per vivere]]
| [[PolyGram]]
|-
| [[1993]]
| [[Luciano Ligabue]]
| [[Sopravvissuti e sopravviventi]]
| [[WEA Italiana]]
|-
| [[1993]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Gli anni miei]]
| [[Dischi Ricordi]]
|-
| [[1993]]
| [[Timoria]]
| [[Viaggio senza vento]]
| [[PolyGram]]
|-
| [[1994]]
| [[ClanDestino]]
| [[Clan Destino (album)|Clan Destino]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[1995]]
| [[ClanDestino]]
| [[Cuore-Stomaco-Cervello]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[1995]]
| [[Timoria]]
| [[2020 SpeedBall]]
| [[PolyGram]]
|-
| [[1995]]
| [[Li troubaires de Comboscuro]]
| [[A toun souléi]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
|[[1996]]
|[[Giorgio Vanni]]
|[[Grande cuore|Grande Cuore]]
|EMI Music Publishing Italia
|-
| [[1997]]
| [[Timoria]]
| [[Eta Beta (album)|Eta Beta]]
| [[PolyGram]]
|-
| [[1998]]
| [[Timoria]]
| [[Senzatempo (Dieci Anni)]]
| [[PolyGram]]
|-
| [[2000]]
| [[Pierangelo Bertoli]]
| [[Le più belle canzoni (Pierangelo Bertoli)|Le più belle canzoni]]
| [[Compagnia Generale del Disco|CGD]]
|-
| [[2001]]
| [[Cristiano De André]]
| [[Scaramante]]
| [[Edel Music]]
|-
| [[2005]]
| [[Povia]]
| [[Evviva i pazzi... che hanno capito cos'è l'amore]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2006]]
| [[Povia]]
| [[I bambini fanno "ooh..." la storia continua...]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2007]]
| [[Povia]]
| [[La storia continua... la tavola rotonda]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2007]]
| [[Roberto Santoro]]
| [[L'elisir del passionario]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2009]]
| [[Roberto Santoro]]
| [[Santa Libertà]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2010]]
| Corinne
| [[Liberi e fragili]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|-
| [[2012]]
| [[Roberto Santoro]]
| [[Suite Deserto]]
| [[Target (casa discografica)|Target]]
|}
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Orciano di Pesaro}}
 
== Cultura ==
=== Lettere e arti ===
Dal [[XVIII secolo|XVIII]] al [[XIX secolo]] Orciano fu sede di un'associazione culturale di lettere, scienze e belle arti nota come [[Accademia dei Tenebrosi]]. Si è ricostituita nell'anno [[1992]] e ha ripreso la sua attività culturale con lo scopo di "sviluppare la conoscenza della cultura contemporanea in tutte le sue forme artistiche".
 
=== Eventi ===
* Il 16 - 17 agosto, in occasione della memoria di [[San Rocco]], si svolge il ''Mercato antico di San Rocco''. Si tratta di una rievocazione di un mercato ottocentesco con vendita di prodotti artigianali. Intorno al mercato si svolge una rievocazione storica in cui tutto il paese è riportato all'Ottocento attraverso i costumi tradizionali d'epoca, il mercato del bestiame e le locande. Le antiche botteghe evocano professioni del passato come quella del cordaio, del vetraio o del ramaio. La manifestazione è organizzata dalla pro-loco del comune.
 
== Persone legate ad Orciano di Pesaro ==
* Galvano Galvani, militare a servizio dei della Rovere, scrisse l'opera ''Il Castellano. Avvertimenti et ordini, che convengono ad un castellano in una fortezza semplice con quel far devono i soldati di quella, et curra de'prigioni, che in essa sarano'' ([[1580]]).
* Cosimo Betti (Orciano di Pesaro, 28 marzo [[1727]] - 28 maggio [[1814]]), magistrato e letterato, autore del poema ''La consumazione del secolo'' ([[1793]]). Padre di Niccolò Betti e di Teofilo Betti; nonno del letterato Salvatore Betti.
* Niccolò Betti (Orciano di Pesaro, 1756 - ...), [[O.F.M.]], progettatore della macchina volante con le ali descritta nell'opera ''Pterometria o sia descrizione di una macchina capace al volo'' ([[1810]]); figlio di Cosimo Betti.
* [[Salvatore Betti]] (Orciano di Pesaro o [[Roma]], 31 gennaio [[1792]] - [[Roma]], 4 ottobre [[1882]]), letterato, docente di storia e mitologia, segretario perpetuo presso l'[[Accademia di San Luca]], censore della Ponteficia Accademia Romana di Archeologia; figlio di Teofilo Betti e nipote di Cosimo Betti.
* [[Carisio Ciavarini]] (Orciano di Pesaro, 20 ottobre [[1837]] - [[Montemaggiore al Metauro]], 17 agosto [[1905]]), insegnante, archivista, archeologo.
* Ivo Ciavarini Doni (Orciano di Pesaro, [[1844]] - [[Mondolfo]], [[1908]]), filosofo, filologo, studioso di storia e antropologia marchigiana, saggista.
* [[Giò Pomodoro]] (Orciano di Pesaro, 17 novembre [[1930]] - [[Milano]], 21 dicembre [[2002]]), scultore, orafo, incisore, scenografo.
* Patrizio Saudelli (Orciano di Pesaro, 13 ottobre [[1961]]), ha studiato Pianoforte, Corno e Canto al Conservatorio G. Rossini di Pesaro
 
== Amministrazione ==
Assieme ai comuni di [[Barchi]], [[Piagge]] e [[San Giorgio di Pesaro]] forma l'[[Unione Roveresca]]. Ha fatto parte della [[Comunità Montana del Metauro]] fino al 1º gennaio 2011, data di soppressione dello stesso ente locale.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Quinto Bacchiocchi
|Inizio = 3 luglio [[1987]]
|Fine = 29 dicembre [[1991]]
|Partito = [[Lista civica]]
|Note= <ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=621005&campo2=a Ministero dell'Interno, Anagrafe degli amministratori locali: sindaco Quinto Bacchiocchi]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Guerrino Paupini
|Inizio= 9 febbraio [[1992]]
|Fine= 6 giugno [[1992]]
|Partito= [[Lista civica]]
|Note= <ref name="g.paupini">[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=621014&campo2=a Ministero dell'Interno, Anagrafe degli amministratori locali: sindaco Guerrino Paupini]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Carlo Lorenzetti
|Inizio= 19 giugno [[1992]]
|Fine= 2 settembre [[1994]]
|Partito= [[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|Note= <ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=923142&campo2=a Ministero dell'Interno, Anagrafe degli amministratori locali: sindaco Carlo Lorenzetti]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Fabio Menchetti
|Inizio= 23 settembre [[1994]]
|Fine= 28 aprile [[1997]]
|Partito= [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|Note= <ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=923143&campo2=a Ministero dell'Interno, Anagrafe degli amministratori locali: sindaco Fabio Menchetti]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Stefano Bacchiocchi
|Inizio= 28 aprile [[1997]]
|Fine= 14 maggio [[2001]]
|Partito= [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|Note= <ref name="s.bacchiocchi">[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=695933&campo2=a Ministero dell'Interno, Anagrafe degli amministratori locali: sindaco Stefano Bacchiocchi]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Stefano Bacchiocchi
|Inizio= 27 maggio [[2001]]
|Fine= 30 maggio [[2006]]
|Partito= [[Lista civica]]
|Note= <ref name="s.bacchiocchi"/>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Guerrino Paupini
|Inizio= 30 maggio [[2006]]
|Fine= 16 maggio [[2011]]
|Partito= [[Centro sinistra]]
|Note= <ref name="g.paupini"/>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Stefano Bacchiocchi
|Inizio= 16 maggio [[2011]]
|Fine= 6 giugno [[2016]]
|Partito= [[Lista civica|Per tornare a crescere insieme]]
|Note= <ref name="s.bacchiocchi"/>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome= Stefano Bacchiocchi
|Inizio= 6 giugno [[2016]]
|Fine= ''in carica''
|Partito= [[Lista civica|Per continuare a crescere insieme]]
|Note= <ref name="s.bacchiocchi"/>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Francia|Freyming-Merlebach}}{{Cn}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Agostino Scipioni, ''Breve relazione topografica della terra di Orciano'', Nobili, Pesaro 1860.
* Franco Marini, ''Orciano di Pesaro. Aggiornamento storico'', Banca di Credito Cooperativo di Orciano di Pesaro e Sant'Ippolito, 1991.
* Franco Marini, ''Orciano di Pesaro. Guida al paese'', Grapho 5, Fano 2011.
 
== Voci correlate ==
* [[UnioneTrident RoverescaRecords]]
* [[Comunità montana del Metauro]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Orciano di Pesaro}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.provincia.pstargetmusic.it/comune.orciano/|PaginaSito web della provincia sul comune di Orciano diTarget PesaroMusic}}
 
{{Provincia di Pesaro e Urbino}}
{{Comunità montana del Metauro}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Marche|Stato Pontificio}}
 
{{portale|biografie|musica}}
[[Categoria:Orciano di Pesaro]]