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{{S|centri abitati della Bassa Austria}}
{{Bio
{{Divisione amministrativa
|Nome = Ubaldo Giacomo Tommaso<ref>Archivio Parrocchiale di Ovada, ''Libro dei battesimi anno 1893/4/6 - 1896/31/12'', pag. 265, atto n. 78</ref>
|CognomeNome = ArataRaasdorf
|SessoNome ufficiale = M
|Panorama =
|LuogoNascita = Ovada
|Didascalia =
|GiornoMeseNascita = 23 marzo
|AnnoNascitaBandiera = 1895
|LuogoMorteStemma = Roma
|Stato = AUT
|GiornoMeseMorte = 7 dicembre
|Grado amministrativo = 3
|AnnoMorte = 1947
|Divisione amm grado 1 = Bassa Austria
|Attività = direttore della fotografia
|Divisione amm grado 2 = Gänserndorf
|AttivitàAltre = &nbsp;ed operatore cinematografico
|Amministratore locale = Walter Krutis
|Nazionalità = italiano
|Partito = [[ÖVP]]
|Immagine = Ubaldo Arata 1930.jpg
|Data elezione =
|Didascalia = Ubaldo Arata (1937)
|Data istituzione =
|Superficie = 13.2
|Note superficie =
|Abitanti = 637
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2016
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Prefisso = 02249
|Nome abitanti =
|Mappa = Raasdorf im Bezirk GF.PNG
}}
'''Raasdorf''' è un [[comune austriaco]] di 637 abitanti nel [[distretto di Gänserndorf]], in [[Bassa Austria]]. Tra il 1938 e il 1945 è stato accorpato alla città di [[Vienna]].
 
== Altri progetti ==
Dal periodo del [[Film muto|cinema muto]] fino all'inizio del [[Neorealismo (cinema)|neorealismo]] ha collaborato alla realizzazione di più di cento film. E' ricordato soprattutto per aver curato le riprese e la fotografia di ''[[Roma città aperta]]'', il celebre film di [[Roberto Rossellini]].
{{interprogetto}}
== Biografia ==
=== A Torino nella capitale del cinema muto===
[[Immagine:Il matrimonio di Olimpia.jpg|thumb|right|150px|Una scena de ''[[Il matrimonio di Olimpia]]'']]Ubaldo Arata nasce a [[Ovada]], in [[Provincia di Alessandria|provincia di Alessandria]], il [[23 marzo]] del [[1895]] da Marco e Concetta Maria Aprile<ref>Ufficio di stato civile del Comune di Ovada, anno 1895, atto di nascita n. 90</ref>, una coppia di domestici che lavora alle dipendenze del magistrato [[Giacomo Giuseppe Costa]]<ref>{{cita|P. Bavazzano, gennaio 1987|pag. 12}}</ref>, ovadese d'adozione e Ministro [[Elenco dei Ministri di Grazia e Giustizia del Regno d'Italia|Guardasigilli]] di [[Umberto I d'Italia|Umberto I]].
 
{{Comuni Gänserndorf}}
[[Immagine:Roberto Roberti 1918.jpg|thumb|left|150px|[[Roberto Roberti]]]]
{{Controllo di autorità}}
Non senza sacrifici la famiglia Arata decide di far proseguire gli studi al giovane Ubaldo a [[Torino]], città che verrà, in seguito, riconosciuta come capitale del cinema, a testimonianza della secolare passione, nata proprio in quegli anni, che unisce ancora oggi il capoluogo piemontese al mondo della celluloide. Passione che ha certamente colpito anche il giovane studente ovadese, già appassionato dalla fotografia, tanto da aspirare a diventarne un protagonista.
{{portale|Austria}}
Come ricorda lui stesso, in un articolo autobiografico pubblicato nel [[1934]]<ref name=arata>Ubaldo Arata, ''Quelli di cui il pubblico si accorge di meno'', "Cinema Illustrazione", Anno IX n.22, 30 maggio 1934</ref>, la possibilità gli viene data da [[Roberto Roberti]], nome d'arte con cui lavora il regista Vincenzo Leone. E' quindi grazie al futuro padre di [[Sergio Leone]] che il giovane Arata inizia la carriera di apprendista operatore presso la ''Aquila Film'', una delle tante piccole case cinematografiche nate in quegli anni a Torino.
 
[[Categoria:Comuni del distretto di Gänserndorf]]
Da apprendista collabora ad un numero imprecisato di pellicole nelle quali il suo nome non risulta. Nel [[1915]] diventa operatore effettivo<ref>Mario Quargnolo, ''Filmlexicon delle opere e degli autori'', a cura della rivista ''Bianco e Nero'', Roma, 1958</ref> e nel 1918, con la ''[[Itala Film]]'' e sotto la direzione di [[Gero Zambuto]], gira il suo primo film come ''operatore primario'': ''[[Il matrimonio di Olimpia]]'' con una delle grandi dive italiane del cinema muto [[Italia Almirante Manzini]], attrice che l'operatore piemontese inquadrerà anche in altri film.
 
Tra il [[1919]] e il [[1925]], con la [[Fert]] e l'[[Alba Film]] di [[Enrico Fiori]], Arata gira una ventina di lungometraggi con i maggiori registi italiani del momento come [[Augusto Genina]], [[Gennaro Righelli]] e [[Mario Almirante]]. Nel 1925 la [[Fert]] entra in crisi e viene rilevata dalla [[Società Anonima Stefano Pittaluga|SASP]], la casa di produzione dell'imprenditore genovese [[Stefano Pittaluga]] già socio di Enrico Fiori, alla quale l'operatore si lega contrattalmente.<br>
 
Per uscire dalla crisi la SASP punta inizialmente su una produzione popolare e sull'unico filone ancora di successo, quello di Maciste<ref>{{cita|G. P. Brunetta, 2008|pag. 298}}</ref> interpretato da [[Bartolomeo Pagano]]. Arata, con [[Massimo Terzano]], cura la fotografia di ''[[Maciste all'inferno (film 1925)|Maciste all'inferno]]''. [[Immagine:Bartolomeo Pagano 1925.jpg|thumb|left|150px|[[Bartolomeo Pagano]] in ''[[Maciste all'inferno (film 1925)|Maciste all'inferno]]'']]Per girare ''[[Transatlantico (film 1925)|Transatlantico]]'', regia di Gennaro Righelli, si trasferisce invece in [[Germania]], dove la produzione cinematografica e l'innovazione tecnica è seconda solo a quella di [[Hollywood]], arricchendo così la propria esperienza personale. Alla trasferta si unisce anche un giovanissimo [[Sergio Amidei]]<ref>Dalla testimonianza della stesso Amidei. {{cita|F. Faldini, G. Fofi, 2009|pag. 28}}</ref>, che vent'anni dopo sarà ancora al fianco di Arata in [[Roma città aperta]].
 
Rientrato in Italia, l'operatore ovadese collabora alle altre produzioni di Pittaluga, opere anche ambiziose, come ''[[Beatrice Cenci (film 1926)|Beatrice Cenci]]'' o ''[[I martiri d'Italia]]''. La SASP intanto, nell'ottobre del [[1926]], assorbe la concorrente [[Unione Cinematografica Italiana|UCI]], l'Unione Cinematografica Italiana, il consorzio, in crisi da qualche anno, che riunisce le più importanti case di produzione italiane, come la [[Cines]], la [[Caesar Film|Caesar]], l'[[Itala Film|Itala]], l'[[Ambrosio Film|Ambrosio]]. È l'ultima mossa dell'ascesa irresistibile di Stefano Pittaluga, unico imprenditore in possesso di una mentalità moderna e di una lucida consapevolezza dei problemi dell'industria e del mercato<ref>{{cita|G. P. Brunetta, 2008|pag. 297}}</ref>.
 
Verso la fine degli [[anni Venti]] Pittaluga, forte anche degli accordi con le maggiori case cinematografiche americane per la distribuzione in [[Italia]], è forse il primo ad intuire che il cinema è a un passo da una grande rivoluzione, che il film muto lascerà posto in brevissimo tempo al film cantato e parlante<ref>{{cita|R. Redi, 2009|pag. 93}}</ref>. Agli inizi del [[1929]], stipulando un contratto con la Western Electric<ref>''La Rivista Cinematografica'', anno X n.5, 15 marzo 1929, p. 28</ref>, inizia a dotare le sue sale cinematografiche di impianti per la riproduzione sonora.
''[[Il cantante di jazz (film 1927)|Il cantante di jazz]]'', film sonoro della [[Warner Bros.]] uscito negli [[Stati Uniti d'America|USA]] nel [[1927]], è presentato al Supercinema di [[Roma]] il [[19 aprile]] [[1929]] con enorme successo sia di pubblico che di critica. Per Pittaluga è la conferma che le sue intuizioni erano giuste, che è giunta l’ora anche per l’Italia di iniziare la produzione di film sonori. Decide quindi di ristrutturare gli studi della [[Cines]] di via Vejo a [[Roma]] passati alla SASP con l'acquisizione dell’UCI.
 
Con la produzione Pittaluga momentaneamente ferma, Arata, i cui ultimi lavori risalgono all'anno prima (''[[Gli ultimi zar]]'' e ''[[Giuditta e Oloferne (film 1929)|Giuditta e Oloferne]]'') accetta un contratto di lavoro a [[Berlino]] come operatore al fianco del regista [[Vjaceslav Turzanskij]]<ref>''La Rivista Cinematografica'', anno X n.4, 28 febbraio 1929, p. 27</ref>. Il film, prodotto dall'[[Universum Film|UFA]], è ''Manolescu – Der König der Hochstapler'' (''Manolescu'' in Italia, distribuito dall'ENaC), con [[Brigitte Helm]], la protagonista di ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]''. [[Immagine:Rotaie_film.jpg|right|200px|]]Arata collabora alla fotografia al fianco di [[Carl Hoffman]], uno dei protagonisti della stagione più entusiasmante dell'[[Cinema espressionista|espressionismo tedesco]]<ref>{{cita|S. Masi, 2007|pag. 408}}</ref>, operatore di [[Fritz Lang|Lang]] (''[[Il dottor Mabuse]]'', ''[[I nibelunghi]]'') e di [[Friedrich Wilhelm Murnau|Marnau]] (''[[Faust (film 1926)|Faust]]''). A questa esperienza, Arata si ispira, qualche mese dopo, per la fotografia di ''[[Rotaie (film)|Rotaie]]'' di [[Mario Camerini|Camerini]], film che risente, nella prima parte, dell'influenza del [[Kammerspiel]]. Il critico cinematografico [[Enrico Roma]], dalle pagine di ''Cinema Illustrazione'', giudica la fotografia di Arata: «[...] costituisce da sola un godimento squisito, tanto è ricca di toni caldi, di luminosità, di giochi di luci ed ombre, raggiungendo, spesso, effetti bellissimi<ref>''Cinema Illustrazione'', anno VI n. 12, 25 marzo 1931</ref>». Un giudizio più contemporaneo è che l'operatore sia riuscito a reinterpretare in chiave intimista il gusto tedesco per i contrasti fortemente drammatici<ref>{{cita|S. Masi, 2007|pag. 52}}</ref>.
 
''Rotaie'' uscirà solo nel [[1931]] in una versione sonorizzata, ma è considerata un'opera di confine che, assieme a ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]], conclude il periodo del muto e già si può porre all'inizio di una nuova fase della storia del cinema italiano<ref>{{cita|G. P. Brunetta, 2008|pag. 359}}</ref>.
 
=== Il sonoro e lo "stile" Cines ===
====La gestione Pittaluga====
{{quote|"Noi siamo dei pionieri", disse Pittaluga. "Ci ricorderemo un giorno di questa prima lavorazione sonora. [...]"<ref>{{cita|F. Faldini, G. Fofi, 2009|pag. 32}}</ref>.|Ludovico Toeplitz}}
Nei primi mesi del [[1930]], mentre i lavori di riammodernamento degli studi Cines non sono ancora del tutto ultimati, Arata è già impegnato nei primi esperimenti sul sonoro, come ricorderà in seguito [[Leopoldo Rosi]], tecnico del reparto sonoro: «[...] si fecero le prime esperienze: la prima fu una ninna nanna di [[Odoardo Spadaro|Spadaro]],[...] gli operatori furono [[Ubaldo Arata|Arata]], [[Massimo Terzano|Terzano]] e [[Carlo Montuori|Montuori]]. Non venne bene: gli operatori inquadrarono anche noi, c'era troppa luce entro le cabine di ripresa [...]»<ref>{{cita|R. Redi, 2009|pag. 95}}</ref>. Una delle prime mosse di Pittaluga è quindi di mettere sotto contratto esclusivo, per averne una collaborazione a tempo pieno, i migliori operatori presenti su piazza. Fanno parte della squadra [[Cines]]: Ubaldo Arata, [[Massimo Terzano]], [[Anchise Brizzi]] e [[Carlo Montuori]]. Da soli o con la collaborazione di nomi meno celebri ([[Domenico Scala]], [[Beniamino Fossati]], [[Giulio De Luca (operatore cinematografico)|Giulio De Luca]]), sono loro che firmano la fotografia di gran parte della produzione Cines-Pittaluga<ref>{{cita|V. Buccheri, 2004|pag. 17}}</ref>.
 
[[Immagine:canzoneamore_lavorazione.jpg|thumb|left|200px|Durante la lavorazione de [[La canzone dell'amore]]]]Gli studi Cines-Pittaluga di via Vejo vengono inaugurati il [[23 maggio]] [[1930]] alla presenza del ministro [[Giuseppe Bottai]].<br>
Nel corso della visita al rinnovato stabilimento vengono proiettate le prime pellicole sonore già editate dalla Cines tra cui la già citata ninna nanna dal titolo definito ''Ninna nanna delle dodici mamme''<ref name=Redicines>{{cita|R. Redi, 2009|pag. 97}}</ref>. Inoltre è distribuito il programma di produzione, che verrà poi più volte riveduto e corretto. Molti dei soggetti annunciati non verranno mai realizzati ( ne citiamo alcuni: ''Figlia di Re'', ''Monte Grappa'', ''Falchi armati'', ''Navi'', ''Ave Maria'', ''La cantante dell'opera''). È invece ''Napoli che canta'' la prima produzione della nuova Cines: è però solo la sonorizzazione di ''Addio, mia bella Napoli'', un film Fert del [[1927]] girato muto da [[Mario Almirante]], fotografato da Arata e Terzano e mai uscito nelle sale. Viene trasformato in diverse scene e sincronizzato con le migliori musiche napoletane dirette da [[Ernesto Tagliaferri]]<ref name=Redicines/>.<br>
Correzioni al programma di produzione Cines, attraverso il capo ufficio stampa [[Umberto Paradisi]], tra giugno e settembre del 1930 coinvolgono anche ''[[Resurrectio]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]] che, annunciato come il «primo film sonoro, parlato e cantato della Cines»<ref>{{cita|R. Redi, 2009|pag. 100}}</ref>, scompare improvvisamente dalla pubblicità e dai listini (uscirà addirittura il 30 maggio [[1931]]), mentre ''[[La canzone dell'amore]]'' (che fino all'agosto del 1930 porta ancora il titolo provvisorio de ''Il silenzio'') diventa nel giro di un mese il primo film sonoro italiano. È ancora la coppia formata da Ubaldo Arata e Massimo Terzano a fotografare il primo film della nuova Cines, diretto da [[Gennaro Righelli]], subito seguito da [[Corte d'Assise (film)|Corte d'Assise]] per la regia di [[Guido Brignone]], e dalle produzioni ''[[Cortile (film 1930)|Cortile]]'' e ''[[Il medico per forza (film 1931)|Il medico per forza]]'' interpretate da [[Ettore Petrolini]] per la regia di [[Carlo Campogalliani]] proiettate abbinate nelle sale nel [[1931]].<br>
La produzione italiana di questo periodo, tutta targata Cines, sotto la direzione di Pittaluga è soprattutto popolare: commedie, film musicali e operistici, melodrammi, quasi sempre di derivazione letteraria o teatrale. Arata firma la fotografia del dramma ''[[Il solitario della montagna]]'' per la regia di [[Wladimiro De Liguoro]]; due commedie del "re del teatro di varietà" [[Armando Falconi]]: ''[[Rubacuori (film)|Rubacuori]]'' e ''[[L'ultima avventura (film 1932)|L'ultima avventura]]''; il grottesco ''[[Paradiso (film 1932)|Paradiso]]'' diretto da [[Guido Brignone]]; i melodrammi ''[[Pergolesi (film)|Pergolesi]]'' e ''[[La Wally (film)|La Wally]]''. Di quest'ultima opera, girata sulle [[Alpi svizzere]], un'incidente durante le riprese è ricordato dall'Arata: «Le emozioni alpine è stato invece il film "La Wally" a darmele, a causa di quella valanga che si staccò dalla [[Jungfrau]] quasi a protestare contro il nostro tentativo di violazione dei vergini silenzi, delle vette e delle distese delle Alpi»<ref name=arata/>. All'episodio viene anche dedicata la copertina dell' ''Illustrazione del Popolo'', il supplemento della ''[[Gazzetta del Popolo]]'' dove figura il disegno di [[Aldo Molinari]] con la seguente didascalia: «Una drammatica disavventura cinematografica hanno corso Guido Brignone e l'operatore Arata della Cines a causa di una valanga artificiale troppo violenta che li ha travolti per alcune centinaia di metri».<ref>''Illustrazione del Popolo'', anno XI n. 37, 13 settembre 1931</ref>
 
===="L'era Cecchi"====
[[Immagine:Cantieri Adriatico fotogramma.jpg|thumb|right|250px|Da ''Cantieri dell'Adriatico'' di [[Umberto Barbaro]], 1933]]Con la prematura scomparsa di [[Stefano Pittaluga|Pittaluga]] ([[5 aprile]] [[1931]]) e un breve periodo di transizione, la direzione della produzione, dall'aprile 1932, passa a [[Emilio Cecchi]], scrittore e critico cinematografico (e padre di [[Suso Cecchi D'Amico]]). Nei diciotto mesi di gestione, Cecchi riesce ad accostare alla produzione di genere il film d'arte, coinvolgendo scrittori, intellettuali, pittori e musicisti. Viene incentivato anche il [[Cines#Le produzioni documentaristiche del 1932-33|settore documentaristico]]. Il progetto fa parte della ricerca di nuovo stile (lo ''stile Cines'') che porti ad un possibile rinnovamento del cinema italiano (chiamato in quel periodo ''rinascita''). Cecchi pensa che la sceneggiatura e il [[documentario]] siano i settori cruciali per la creazione di questo stile, dove entrano in gioco quelli che egli considera i punti deboli del cinema italiano: l'osservazione della realtà e la capacità di racconto<ref>{{cita|A. Faccioli, 2010|pag. 65}}</ref>. Un progetto definito e mirato, destinato anche ad offrire ai giovani registi il banco di prova per sperimentarsi con la macchina da presa prima di passare al lungometraggio<ref>{{cita|O. Caldiron, 2006|pp.8-10}}</ref>. Nella stagione 1932-33 nasce così una serie numerata di diciotto [[cortometraggi]]<ref>Alfredo Baldi, ''I documentari della Cines'' in ''Immagine - Note di storia del cinema'', anno II, n. 3 fasc. V, marzo-giugno 1983</ref>. Arata collabora a sei di essi: ''[[Assisi (film 1932)|Assisi]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]], ''[[Fori imperiali (film)|Fori imperiali]]'' di [[Aldo Vergano|Vergano]], ''[[Cantieri dell'Adriatico]]'' di [[Umberto Barbaro|Barbaro]], ''[[Zara (film)|Zara]]'' di [[Ivo Perilli|Perilli]], ''[[Miniere di Cogne - Val d'Aosta]]'' di [[Marco Elter|Elter]] e ''[[Il ventre della città]]'' di [[Francesco Di Cocco|Di Cocco]]. Quest'ultimo è ritenuto dal critico [[Umberto Barbaro]]: «Uno dei migliori documentari italiani, se non il migliore [...]. La bella fotografia e il paesaggio da un quadro all'altro determinato da felici analogie formali e di tono fotografico, la scelta sapiente del materiale visivo fanno di questo film un piccolo gioiello<ref>Angela Madesani, ''Le icone fluttuanti. Storia del cinema d'artista e della videoarte in Italia'', Bruno Mondadori Editore, 2005, pp. 48-49</ref>». È un racconto visivo, privo di commento sonoro, sulla produzione e la distribuzione dei prodotti alimentari a [[Roma]], girato usando anche il metodo "[[Candid camera|candid]]" dell'allora nascente fotogiornalismo: le immagini del mattatoio e alcune sequenze del mercato sono girate di nascosto con una cinepresa portatile di costruzione tedesca<ref>{{cita|A. Faccioli, 2010|pag. 66}}</ref>. Questa esperienza tornerà utile all'Arata per le riprese di ''[[Roma città aperta]]'' dove [[Roberto Rossellini|Rossellini]] utilizza gli effetti derivanti dall'impiego della macchina a mano (una piccola cinepresa da reporter di guerra)<ref>{{cita|D. Bruni, 2006|pag. 158}}</ref>.
 
I [[lungometraggi]] fotografati da Arata durante "l'era Cecchi" sono quattro<ref name=buccheri> Dall'elenco dei bollettini di produzione nell'Archivio storico di Banca Intesa, Patrimonio Banca Commerciale Italiana, in {{cita|V. Buccheri, 2004|pp. 34-36}}</ref>: ''[[La maestrina (film 1933)|La maestrina]]'', ''[[T'amerò sempre (film 1933)|T'amerò sempre]]'', ''[[Cento di questi giorni (film 1933)|Cento di questi giorni]]'' e ''[[Al buio insieme]]''.
 
====La crisi e l'incendio====
La Cines entra in crisi nel [[1934]], il bilancio è in passivo e i nuovi dirigenti cercano vie d'uscita (il successore di [[Emilio Cecchi|Cecchi]] è l'avvocato Paolo Giordani, un noto impresario teatrale). Una prima soluzione è quella di produrre cercando in «compartecipazione, guidata dal principio giustissimo di dividere con altri il rischio di buona parte della produzione futura e quindi delle spese di conduzione degli stabilimenti<ref> Dalla relazione al consiglio di amministrazione dell'avv. Giordani in {{cita|V. Buccheri, 2004|pag. 30}}</ref>». Tra il settembre 1933 e il maggio 1934 nascono così coproduzioni con la SAPF di Angelo Besozzi e Liborio Capitani o con la SIC di Pio Vanzi (tutte due le società non supereranno i due anni di vita). Su otto film coprodotti, Arata collabora a tre di essi: ''[[Il presidente della Ba. Ce. Cre. Mi.]]'' una commedia diretta da [[Gennaro Righelli]], ''[[Oggi sposi (film 1934)|Oggi sposi]]'' girato però negli studi della [[Caesar Film|Caesar]] per la regia di [[Guido Brignone]], e ''[[Melodramma (film 1934)|Melodramma]]'' interpretato da [[Elsa Merlini]] e [[Renato Cialente]] per la regia di [[Giorgio Simonelli]] e Robert Land.<br>
La crisi della Cines è anche documentata dalla risposta di Arata in una corrispondenza privata con un suo concittadino in cerca di lavoro come scenografo: «[...] attualmente Roma in tema di cinematografia sta passando una crisi che non si sa ancora quale sarà la soluzione. Alla Cines siamo tutti tra coloro che son sospesi, da qualche tempo, tutti i giorni stanno licenziando personale, di tutte le categorie, il lavoro è sospeso per tutti da qualche tempo anche per noi vecchi tecnici dello stabilimento non siamo ancora in grado di sapere quale sarà la nostra sorte<ref> Dalla lettera di Ubaldo Arata al pittore Natale Proto, 10 novembre 1933, Archivio Accademia Urbense di Ovada</ref>».<br>
Nel biennio 1934-35 l'amministrazione decide di sospendere la produzione e di affittare agli indipendenti studi, macchinari e personale. Film come ''[[Aldebaran (film)|Aldebaran]]'', ''[[Passaporto rosso (film)|Passaporto rosso]]'' e ''[[La signora di tutti]]'' verranno girati negli studi di via Vejo con personale Cines.
 
L'atto finale della Cines è l'incendio scoppiato nella notte tra il [[25 settembre|25]] e il [[26 settembre]] [[1935]]. Gli stabilimenti di via Vejo vengono parzialmente distrutti: non verranno più riaperti e saranno demoliti poco dopo.
 
=== Le produzioni indipendenti a via Vejo ===
{{quote|Il direttore della fotografia Arata [...] aveva il colpo d'occhio di un Tiziano e l'audacia tecnica di un Michelangelo<ref>{{cita|F. Faldini, G. Fofi, 2009|pag. 38}}</ref>.|[[Max Ophüls]]}}
 
=== Cinecittà e il cinema di regime ===
{{quote|Mi sono ulteriormente perfezionato con grandi direttori della fotografia, come Brizzi e Arata<ref>Tonino Delli Colli, ''So’ sparite le lucciole'', in Silvio Danese, ''Anni fuggenti. Il romanzo del Cinema Italiano'', Bompiani, Milano 2003, pp. 333-344</ref>.|[[Tonino Delli Colli]]}}
 
=== La Scalera ===
{{quote|Io ho lavorato con gli operatori più importanti del mondo, da [[Leon Shamroy|Shamroy]] a [[Milton R. Krasner|Krasner]], tutti [[Oscar alla migliore fotografia|premi Oscar]]. E devo dire, ora che posso giudicare un po' meglio, dopo un'esperienza più che trentennale, che Arata era il più grosso operatore che io abbia incontrato<ref>{{cita|F. Savio, 1979|pp. 181-182}}</ref>.|[[Rossano Brazzi]]}}
 
=== Roma citta aperta ===
{{quote|Arata era un uomo assolutamente eccezionale. Abbiamo fatto ''Roma città aperta'' in condizioni che un altro operatore si sarebbe rifiutato di girare<ref>Dall'intervista televisiva ''I segreti di un mito: Roberto Rossellini'' di [[Ugo Gregoretti]], [[RAI – Radiotelevisione Italiana|RAI]] 1969</ref>.|[[Roberto Rossellini]]}}
Il [[28 settembre]] [[1944]] Arata è assunto, come operatore cinematografico, dalla CIS Nettunia per due diversi progetti di cui non si precisa il titolo. Uno riguarda un cortometraggio sotto la regia di [[Roberto Rossellini]], 10 giorni di lavoro a lire 1.000 giornaliere; l'altro un film, sempre sotto la direzione di Rossellini, 60 giorni di lavoro a lire 1.000 giornaliere. Il contratto viene però schedato con l'apposizione di due note scritte a matita: «''Ieri'' 10.000, ''Domani'' 60.000»<ref>{{cita|S. Roncoroni, 2006|pag. 355}}</ref>.
 
''Ieri-Domani'' è il primo titolo provvisorio di ''[[Roma città aperta]]''. Rossellini, che dalla [[liberazione di Roma]] progetta di girare un film, ha trovato un produttore nella persona della contessa [[Chiara Politi]], ex amante del re egiziano [[Fuad I d'Egitto|Fuad]] e amministratrice delegata della CIS Nettunia<ref>{{cita|D. Bruni, 2006|pag. 29}}</ref>. Il regista italiano ha però per le mani solo un soggetto di [[Alberto Consiglio]], ''La vendetta di Satana'', la storia di don Pietro, il parroco di una chiesetta del [[Prenestino-Labicano|Prenestino]]<ref>{{cita|S. Roncoroni, 2006|pag. 25}}</ref>, che prende spunto dalle vicende realmente accadute a don [[Pietro Pappagallo]] e a don [[Giuseppe Morosini]]. L'intenzione è di realizzare un film in due episodi, un ''Ieri'' arricchendo e rielaborando, con l'aiuto di [[Sergio Amidei]], il soggetto di Consiglio, e un ''Domani'' un nuovo soggetto che Rossellini si impegna, con la CIS Nettunia, di preparare. La storia produttiva di ''Roma Citta aperta'' prenderà però altre vie: il soggetto ''Domani'' non verrà più preso in considerazione: si sceglierà di ampliare il primo soggetto passando così a un nuovo titolo, ''Storie di Ieri'', con la creazione da parte di Amidei del personaggio della ''Pina'', prendendo spunto dalla storia vera di [[Teresa Gullace|Maria Teresa Gullace]]. Il titolo definito arriverà solo quando, con tutti i personaggi definiti, ci si accorgerà che essi fanno parte di un luogo ben preciso, [[Roma]], in un periodo ben preciso, lo status di ''[[città aperta]]'', e che ''Storie di Ieri'' risulta troppo generico<ref>{{cita|S. Roncoroni, 2006|pag. 26}}</ref>.
 
=== Le ultime collaborazioni ===
{{quote|Se ho cominciato a fare del cinema lo devo a Ubaldo Arata<ref>{{cita|F. Savio, 1979|pag. 700}}</ref>.|[[Evi Maltagliati]]}}
 
==Riconoscimenti==
===Premi cinematografici===
;[[Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia|Mostra del cinema di Venezia]]
*[[7ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|1939]]: Premio per la miglior fotografia di ''Dernière jeunesse'' (''[[Ultima giovinezza]]''), regia di [[Jeff Musso]], una coproduzione italo-francese.
 
== Filmografia==
=== Lungometraggi ===
*''[[Il matrimonio di Olimpia]]'', regia di [[Gero Zambuto]] ([[1918]])
*''[[Il principe dell'impossibile]]'', regia di [[Augusto Genina]] (1918)
*''[[Lo scaldino]]'', regia di Augusto Genina, da una novella di [[Luigi Pirandello]] ([[1919]])
*''[[L'innamorata]]'' (titolo originale ''Orizzontale''), regia di [[Gennaro Righelli]], sceneggiatura di Augusto Genina ([[1920]])
*''[[Zingari (film 1920)|Zingari]]'', regia di [[Mario Almirante]] (1920)
*''[[I tre amanti (film 1921)|I tre amanti]]'', regia di [[Guglielmo Zorzi]] ([[1921]])
*''[[Il romanzo nero e rosa]]'', regia di Mario Almirante (1921)
*''[[Il fango e le stelle]]'', regia di [[Pier Angelo Mazzolotti]] (1921)
*''[[La statua di carne]]'', regia di Mario Almirante (1921)
*''[[Marthú che ha visto il diavolo]]'', regia di Mario Almirante (1921)
*''[[La maschera del male]]'', regia di Mario Almirante ([[1922]])
*''[[La grande passione]]'', regia di Mario Almirante (1922)
*''[[Sogno d'amore (film 1922)|Sogno d'amore]]'', regia di Gennaro Righelli (1922)
*''[[Il controllore dei vagoni letto]]'', regia di Mario Almirante (1922)
*''[[La storia di Clo-Clo]]'', regia di [[Luciano Doria]] ([[1923]])
*''[[La piccola parrocchia]]'', regia di Mario Almirante (1923)
*''[[La locanda delle ombre]]'', regia di [[Ivo Illuminati]] e [[Baldassarre Negroni]] (1923)
*''[[Il fornaretto di Venezia]]'', regia di Mario Almirante (1923)
*''[[I due Foscari (film 1923)|I due Foscari]]'', regia di Mario Almirante (1923)
*''[[Le sorprese del divorzio (film 1923)|Le sorprese del divorzio]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1923)
*''[[L'ombra (film 1923)|L'ombra]]'', regia di Mario Almirante (1923)
*''[[L'arzigogolo]]'', regia di Mario Almirante ([[1924]])
*''[[Largo alle donne!]]'', regia di Guido Brignone (1924)
*''[[Maciste all'inferno (film 1925)|Maciste all'inferno]]'', regia di Guido Brignone (1925)
*''[[Transatlantico (film 1925)|Transatlantico]]'', produzione italo-tedesca, regia di [[Gennaro Righelli]] ([[1925]])
*''[[Beatrice Cenci (film 1926)|Beatrice Cenci]]'', regia di Baldassarre Negroni ([[1926]])
*''[[I martiri d'Italia]]'', regia di [[Domenico Gaido]] ([[1927]])
*''Addio, mia bella Napoli'', regia di Mario Almirante (1927), sonorizzato nel [[1930]] con il titolo ''[[Napoli che canta (film 1930)|Napoli che canta]]''
*''[[Il vetturale del Moncenisio (film 1927)|Il vetturale del Moncenisio]]'', regia di Baldassarre Negroni (1927)
*''[[Il carnevale di Venezia (film 1928)|Il carnevale di Venezia]]'', regia di [[Mario Almirante]] ([[1928]])
*''[[Gli ultimi zar]]'', regia di [[Baldassarre Negroni]] (1928)
*''[[Giuditta e Oloferne (film 1929)|Giuditta e Oloferne]]'', regia di Baldassarre Negroni (1929)
*''[[Manolescu|Manolescu. Der König der Hochstapler]]'', film tedesco, regia di [[Vjaceslav Turzanskij]] ([[1929]]) (non accreditato)
*''[[Rotaie (film 1929)|Rotaie]]'', regia di [[Mario Camerini]] (1929)
*''[[La canzone dell'amore]]'', regia di [[Gennaro Righelli]], primo film sonoro italiano ([[1930]])
*''[[Corte d'Assise (film 1930)|Corte d'Assise]]'', regia di [[Guido Brignone]] (1930)
*''[[Napoli che canta (film 1930)|Napoli che canta]]'', regia di Mario Almirante (1930), sonorizzazione di ''Addio, mia bella Napoli'' (1927)
*''[[Cortile (film 1930)|Cortile]]'', sceneggiato ed interpretato da [[Ettore Petrolini]], regia di [[Carlo Campogalliani]] (1930)
*''[[Il medico per forza (film 1931)|Il medico per forza]]'', fotografia con [[Carlo Montuori]] e [[Massimo Terzano]], regia di Carlo Campogalliani, interprete principale Ettore Petrolini ([[1931]])
*''[[Il solitario della montagna]]'', regia di [[Wladimiro De Liguoro]] (1931)
*''[[Rubacuori (film)|Rubacuori]]'', regia di Guido Brignone (1931)
*''[[Pergolesi (film)|Pergolesi]]'', regia di Guido Brignone ([[1932]])
*''[[Paradiso (film 1932)|Paradiso]]'', regia di Guido Brignone (1932)
*''[[L'ultima avventura (film 1932)|L'ultima avventura]]'', regia di Mario Camerini (1932)
*''[[La Wally (film)|La Wally]]'', regia di Guido Brignone (1932)
*''[[La maestrina (film 1933)|La maestrina]]'', regia di Guido Brignone ([[1933]])
*''[[T'amerò sempre (film 1933)|T'amerò sempre]]'', regia di Mario Camerini (1933)
*''[[Cento di questi giorni (film 1933)|Cento di questi giorni]]'', regia di [[Augusto Camerini|Augusto]] e Mario Camerini (1933)
*''[[Al buio insieme]]'', regia di [[Gennaro Righelli]] (1933)
*''[[Il presidente della Ba. Ce. Cre. Mi.]]'', regia di Gennaro Righelli (1933)
*''[[Oggi sposi (film 1934)|Oggi sposi]]'', regia di Guido Brignone ([[1934]])
*''[[Melodramma (film 1934)|Melodramma]]'', regia di [[Giorgio Simonelli]] (1934)
*''[[Villafranca (film 1934)|Villafranca]]'', regia di [[Giovacchino Forzano]] (1934)
*''[[Luci sommerse]]'', regia di [[Adelqui Millar]] (1934)
*''[[La signora Paradiso]]'', regia di [[Enrico Guazzoni]] (1934)
*''[[Frutto acerbo (film 1934)|Frutto acerbo]]'', regia di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1934)
*''[[La signora di tutti]]'', regia di [[Max Ophüls]] (1934)
*''[[La marcia nuziale (film 1934)|La marcia nuziale]]'', regia di [[Mario Bonnard]] (1934)
*''[[L'albergo della felicità]]'', regia di [[Giuseppe Vittorio Sampieri]] ([[1935]])
*''[[Lorenzino de' Medici (film 1935)|Lorenzino de' Medici]]'', regia di Guido Brignone (1935)
*''[[Campo di maggio]]'', regia di [[Giovacchino Forzano]] (1935), per le sequenze della battaglia di Waterloo
*''[[Passaporto rosso (film)|Passaporto rosso]]'', regia di Guido Brignone (1935)
*''[[Aldebaran (film)|Aldebaran]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1935)
*''[[Ginevra degli Almieri (film)|Ginevra degli Almieri]]'', regia di Guido Brignone (1935)
*''[[Una donna tra due mondi]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]] ([[1936]])
*''[[Re di denari]]'', regia di Enrico Guazzoni (1936)
*''[[Lo smemorato]]'', regia di regia di Gennaro Righelli (1936)
*''[[Scipione l'Africano (film 1937)|Scipione l'Africano]]'', regia di [[Carmine Gallone]] ([[1937]])
*''[[Luciano Serra pilota]]'', regia di Goffredo Alessandrini ([[1938]])
*''[[Jeanne Doré]]'', regia di Mario Bonnard (1938)
*''[[La vedova (film 1939)|La vedova]]'', regia di Goffredo Alessandrini ([[1939]])
*''[[Papà Lebonnard]]'', regia di [[Jean de Limur]] (1939)
*''[[Ultima giovinezza]]'', regia di [[Jeff Musso]] (1939)
*''[[Processo e morte di Socrate]]'', regia di [[Corrado D'Errico]] (1939)
*''[[Rosa di sangue]]'', regia di [[Jean Choux]] (1939)
*''[[Il ponte di vetro]]'', regia di Goffredo Alessandrini ([[1940]])
*''[[Ritorno (film 1940)|Ritorno]]'', regia di [[Géza von Bolváry]] (1940)
*''[[Arriviamo noi!]]'', regia di [[Amleto Palermi]] (1940)
*''[[La donna perduta (film 1940)|La donna perduta]]'', regia di [[Domenico Maria Gambino]] (1940)
*''[[Tosca (film 1941)|Tosca]]'', regia di [[Carl Koch]] ([[1941]])
*''[[Il re si diverte]]'', regia di Mario Bonnard (1941)
*''[[È caduta una donna]]'', regia di [[Alfredo Guarini]] (1941)
*''[[Una signora dell'Ovest]]'', regia di [[Carl Koch]] ([[1942]])
*''[[Perdizione (film 1942)|Perdizione]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1942)
*''[[I due Foscari (film 1942)|I due Foscari]]'', regia di [[Enrico Fulchignoni]] (1942)
*''[[Il matrimonio segreto (film)|Il matrimonio segreto]]'', regia di [[Camillo Mastrocinque]] (causa eventi bellici film probabilmente mai ultimato<ref>{{cita|R. Chiti, E. Lancia, 2005|pag. 219}}</ref>), una produzione italo-spagnola ([[1943]])
*''[[Dora o le spie]]'' (''Dora, la espia''), regia di [[Raffaello Matarazzo]], una produzione italo-spagnola (1943), versione italiana mai distribuita<ref>Adriano Aprà, Claudio Carabba, ''Neorealismo d'appendice per un dibattito sul cinema popolare: il caso Matarazzo'', Guaraldi Editore, 1976, pag. 20</ref>
*''[[Quartetto pazzo]]'', regia di [[Guido Salvini]] ([[1945]]), girato a [[Roma]] durante l'occupazione tedesca<ref>Dalla testimonianza di Jone Tuzzi, segretaria di produzione. {{cita|F. Faldini, G. Fofi, 2009|pag. 158}}</ref>
*''[[Carmen (film 1945)|Carmen]]'', regia di [[Christian-Jaque]] (1945)
*''[[Roma città aperta]]'', regia di [[Roberto Rossellini]] (1945)
*''[[La vita ricomincia]]'', regia di [[Mario Mattoli]] (1945)
*''[[L'innocente Casimiro]]'', regia di [[Carlo Campogalliani]] (1945)
*''[[Il canto della vita]]'', regia di [[Carmine Gallone]] (1945)
*''[[L'adultera (film 1946)|L'adultera]]'', regia di [[Duilio Coletti]] ([[1946]])
*''[[Teheran (film 1946)|Teheran]]'', regia di [[Giacomo Gentilomo]] (1946)
*''[[Sinfonia fatale]]'', regia di [[Victor Stoloff]] (1946)
*''[[Il richiamo del sangue]]'', regia di [[Ladislao Vajda]] ([[1948]])
*''[[Gli spadaccini della serenissima| Cagliostro / Gli spadaccini della serenissima]]'', regia di [[Gregory Ratoff]] ([[1949]]) (non accreditato)
 
=== Cortometraggi ===
*''Ninna nanna delle dodici mamme'', regia di [[Mario Almirante]] (1930)
*''Giardini che vivono'', regia di Giuseppe Forti ([[1930]])
*''Il Natale del bebè'', regia di [[Carlo Campogalliani]] ([[1931]])
*''[[Assisi (film 1932)|Assisi]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] ([[1932]])
*''[[Il ventre della città]]'', regia di [[Francesco Di Cocco]] ([[1933]])
*''[[Miniere di Cogne, Val d'Aosta]]'', regia di [[Marco Elter]] (1933)
*''[[Zara (film)|Zara]]'', regia di [[Ivo Perilli]] (1933)
*''[[Cantieri dell'Adriatico]]'', regia di [[Umberto Barbaro]] (1933)
*''[[Fori imperiali (film)|Fori imperiali]]'', regia di [[Aldo Vergano]] (1933)
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
*{{cita pubblicazione | autore = Paolo Bavazzano| titolo = Da "Cabiria" a "Roma Città aperta", un ovadese nel mondo del cinema| rivista = URBS Silva et flumen| numero = gennaio 1987| pagine = 12-13| doi = | id = | url =http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Ubaldo%20Arata%20da%20URBS_01-87.pdf |lingua = | accesso =12-09-2010 | abstract = | cid = P. Bavazzano, gennaio 1987}}
 
*{{cita pubblicazione | autore = Paolo Bavazzano| titolo = Dai fasti di Cinecittà alla nascita del neorealismo; un ovadese nel mondo del cinema| rivista = URBS Silva et flumen| numero = aprile 1987| pagine = 22-24| doi = | id = | url =http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Ubaldo%20Arata%20da%20URBS_04-87.pdf |lingua = | accesso =12-09-2010 | abstract = | cid = P. Bavazzano, aprile 1987}}
 
*{{cita pubblicazione | autore = Paolo Bavazzano| titolo = Quell'estate a Cremolino con Orson Welles| rivista = URBS Silva et flumen| numero = Anno XVIII n.2-3 giugno-settembre 2005| pagine = 119-122| doi = | id = | url =http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Ubaldo%20Arata%20da%20URBS_06-05.pdf |lingua = | accesso =12-09-2010 | abstract = | cid = P. Bavazzano, 2005}}
 
*{{bibliografia|G. P. Brunetta, 2008|{{cita libro|cognome=Brunetta|nome=Gian Piero|wkautore=Gian Piero Brunetta |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Il cinema muto italiano|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2008]] |mese= |editore=Laterza|città=Roma-Bari|lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-420-8717-5}}
 
*{{bibliografia|G. P. Brunetta, 2009|{{cita libro|cognome=Brunetta|nome=Gian Piero|wkautore=Gian Piero Brunetta |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Il cinema italiano di regime|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2009]] |mese= |editore=Laterza|città=Roma-Bari|lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-420-8944-5}}
 
*{{bibliografia|D. Bruni, 2006|{{cita libro|cognome= Bruni |nome= David |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Roberto Rossellini. Roma città aperta|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2006]] |mese= |editore=Lindau|città=Torino |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-7180-566-6}}
 
*{{bibliografia|V. Buccheri, 2004|{{cita libro|cognome= Buccheri |nome= Vincenzo |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo= Stile Cines. Studi sul cinema italiano 1930-1934|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2004]] |mese= |editore=Vita e Pensiero|città=Milano |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-343-1131-0}}
 
*{{bibliografia|C. Ceresa, D. Pesenti Compagnoni, 2007|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= Carla Ceresa; Donata Pesenti Compagnoni|altri= |titolo=Tracce. Documenti del cinema muto torinese nelle collezioni del Museo Nazionale del Cinema|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2007]] |mese= |editore=Il Castoro|città=Milano |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-8033-429-3}}
 
*{{bibliografia|O. Caldiron, 2006|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= Orio Caldiron|altri= |titolo=Storia del Cinema Italiano, vol.5 - 1934/1939|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2006]] |mese= |editore=Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero|città=Venezia |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-317-8748-9}}
 
*{{bibliografia|C. Cosulich, 2003|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= Callisto Cosulich|altri= |titolo=Storia del Cinema Italiano, vol.7 - 1945/1948|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2003]] |mese= |editore=Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero|città=Venezia |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-317-8229-0}}
 
*{{bibliografia|A. Faccioli, 2010|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= Alessandro Faccioli|altri= |titolo=Schermi di regime. Cinema italiano degli anni trenta: la produzione e i generi|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2010]] |mese= |editore=Marsilio|città=Venezia |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-317-0680-3}}
 
*{{bibliografia|F. Faldini, G. Fofi, 2009|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= [[Franca Faldini]], [[Goffredo Fofi]]|altri= |titolo=L'avventurosa storia del cinema italiano|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2009]] |mese= |editore=Edizioni Cineteca|città=Bologna |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-95862-15-6}}
 
*{{bibliografia|E. Lancia, R. Chiti, 2005|{{cita libro|cognome=Lancia |nome=Enrico |wkautore= |coautori= Roberto Chiti |curatore= |altri= |titolo=Dizionario del Cinema Italiano, i film vol.1|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2005]] |mese= |editore=Gremese|città=Roma |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-8440-351-0}}
 
*{{bibliografia|E. G. Laura, 2010|{{cita libro|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= Ernesto G. Laura|altri= |titolo=Storia del Cinema Italiano, vol.6 - 1940/1944|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2010]] |mese= |editore=Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero|città=Venezia |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-317-0716-9}}
 
*{{cita pubblicazione | autore = Nuccio Lodato| titolo = Ubaldo Arata: due centenari e due cinquantenari| rivista = URBS Silva et flumen| numero = Anno XI n.2 giugno 1996| pagine = 91-99| doi = | id = | url =http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Ubaldo%20Arata%20da%20URBS_06-96.pdf |lingua = | accesso =12-09-2010 | abstract = | cid = N. Lodato, giugno 1996}}
 
*{{cita pubblicazione | autore = Nuccio Lodato| titolo = Ubaldo Arata: Un ovadese alla corte di Rossellini| rivista = Rassegna Economica, trimestrale della Camera di Commercio di Alessandria| numero = n.3, luglio 1996| pagine = 27-36| doi = | id = | url = |lingua = | accesso = | abstract = | cid = N. Lodato, luglio 1996}}
 
*{{bibliografia|S. Masi, 2007|{{cita libro|cognome= Masi |nome= Stefano|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Dizionario mondiale dei direttori della fotografia (A-K)|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2007]] |mese= |editore= Le Mani Editore|città= Recco |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-8012-387-4}}
 
*{{bibliografia|R. Poppi, 2007|{{cita libro|cognome= Poppi |nome= Roberto |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Dizionario del Cinema Italiano, i film vol.2|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2007]] |mese= |editore=Gremese|città=Roma |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-8440-450-3}}
 
*{{bibliografia|R. Redi, 1999|{{cita libro|cognome=Redi |nome=Riccardo|wkautore= Riccardo Redi|coautori= |curatore= |altri= |titolo=Cinema muto italiano (1896-1930)|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[1999]] |mese= |editore=Marsilio|città=Venezia |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-317-7330-5}}
 
*{{bibliografia|R. Redi, 2009|{{cita libro|cognome= Redi |nome= Riccardo |wkautore= Riccardo Redi |coautori= |curatore= |altri= |titolo= La Cines. Storia di una casa di produzione italiana|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2009]] |mese= |editore=Persiani Editore|città=Bologna |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 978-88-96013-04-5}}
 
*{{bibliografia|S. Roncoroni, 2006|{{cita libro|cognome= Roncoroni |nome= Stefano |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=La storia di Roma città aperta|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[2006]] |mese= |editore=Le Mani Editore|città=Genova |lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}ISBN 88-8012-324-6}}
 
*{{bibliografia|F. Savio, 1979|{{cita libro|cognome=Savio|nome=Francesco|wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Cinecittà anni Trenta|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= [[1979]] |mese= |editore=Bulzoni|città=Roma|lingua= |id= |doi= |pagine= |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.accademiaurbense.it/personaggi/arata.htm Le ricerche dell'Accademia Urbense di Ovada su Ubaldo Arata]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/ubaldo-arata_(Dizionario-Biografico)/ Dal ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Treccani.it]
*[http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?ida=3807 Filmografia di Ubaldo Arata nel Cinematografo.it]
*{{Imdb|nome|0033169}}