Dobrovol'naja narodnaja družina e Storia di Pavia: differenze tra le pagine

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{{F|storia d'Italia|novembre 2015|Un tema come la storia di Pavia, che ha una letteratura vastissima, non cita neppure una singola fonte}}
{{Organizzazione
[[File:Torri-Pavia-Italy.jpg|thumb|right|Solo alcune delle molte torri che ornavano il paesaggio cittadino nel Medioevo sono sopravvissute fino ad oggi.]]
|Nome = Dobrovolnaja Narodnaja Družina
La '''storia di [[Pavia]]''' ha inizio in [[Italia preromana|epoca preromana]]. La zona, poco popolata, apparteneva ai margini della [[cultura di Golasecca]], sfiorando l’area periferica del territorio dei [[Liguri]]. Intorno al IV secolo aC le popolazioni insediate furono assorbite dai [[Celti]], migrati in [[Val Padana]]. Secondo gli storici classici romani e greci, un insediamento fu costituito dalle tribù della [[Gallia]] transpadana sulle rive del [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]], poco distante dalla confluenza con il [[Po|fiume Po]]. [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]] scrisse che fu fondata dalle tribù [[liguri]] dei [[Levi (popolo)|Levi]] e dei [[Marici]], mentre [[Claudio Tolomeo]] la attribuì agli [[Insubri]].
|Fondazione = 2 marzo 1959<ref>In base alla risoluzione del Comitato centrale del PCUS e del Consiglio dei ministri sovietico "Sulla partecipazione dei lavoratori alla protezione dell'ordine pubblico dell'URSS"</ref>
|Tipo = Milizia popolare di volontari
|Abbreviazione = DND
|Scioglimento = 1991
|Lingua = [[Lingua russa|Russo]]
|Area = {{SUN}}
|Immagine = Druzhinnik 1970.png
|Didascalia = Distintivo di un ''družinniki''
|Dimensione immagine = 100px
}}
La '''Dobrovolnaja Narodnaja Družina''' ({{Russo|Добровольная Народная Дружина, ДНД}}) o DND era un'organizzazione su base volontaria per il mantenimento dell'ordine pubblico in [[Unione Sovietica]].
 
== Le origini ==
Nell'URSS, le squadre avevano lo status di organizzazioni amatoriali pubbliche e i loro compiti erano quelli della lotta alla piccola criminalità, l'assistenza alle truppe, la prevenzione e l'arresto delle violazioni dell'ordine pubblico oltre allo svolgimento di lavori educativi con la popolazione assieme agli organismi statali.<ref name=autogenerated5 /> Nelle loro attività, le DND ricevevano l'aiuto da parte dello stato, del [[Komsomol]], delle organizzazioni del [[PCUS]] e sindacati.
I fondatori dell'antico insediamento preromano appartenevano con molta probabilità alle tribù dei [[Levi (popolo)|Levi]] e dei [[Marici]] che si stanziarono lungo le rive del fiume Ticino, non lontano dal Po, la cui confluenza era molto più vicino alla città di quanto non lo sia ora.
 
Secondo la leggenda le tribù che fondarono Pavia, giunte nei pressi del luogo dove sorse la città ed essendo indecise sulla sponda sulla quale costruire le proprie capanne, decisero di affidarsi agli dei. Portarono un'imbarcazione in mezzo al fiume dalla quale una fanciulla liberò una colomba. L'uccello dopo aver volteggiato sul fiume si posò sulla parte sinistra dove si mise a costruire il proprio nido. Preso atto della volontà divina le tribù iniziarono a costruire le prime abitazioni<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Ponzio|titolo=Compendio della storia popolare dell storia di Pavia|anno=1911|editore=Tipografia Fratelli Fusi|città=Pavia|p=|pp=16-20|ISBN=}}</ref>.
== Storia ==
=== Impero Russo ===
Nel 1881, a [[Mosca (Russia)|Mosca]], alla vigilia dell'incoronazione dello [[zar]] [[Alessandro III di Russia]], fu creata una guardia popolare di volontari composta da circa 20 mila persone. Nel 1894, con l'incoronazione di [[Nicola II di Russia|Nicola II]], il numero delle truppe di Mosca raggiunse le 80 mila persone. <ref>{{Cita|Nevskij, Syčëv|p. 84}}</ref>
 
== Ticinum ==
Esistono delle prove del coinvolgimento dei [[cosacchi]] del [[distretto di Ejsk]], nella [[Oblast' del Kuban'|regione del Kuban']], nelle attività di sorveglianza della polizia imperiale nel 1899.<ref>{{Cita|Nevskij, Syčëv|p. 89}}</ref>
Non abbiamo dati certi sulla data e sulle modalità della fondazione della città. Insediamenti romani isolati verosimilmente insistevano nell`area della futura [[Pavia]] già dal II secolo a.C. Dall'analisi della [[centuriazione]] e dei resti del sistema fognario pare possibile identificare come termine post quem della fondazione l’anno 89 a.C.<ref name="A1">{{Cita pubblicazione|nome=Filippo|cognome=Brandolini|titolo=Pavia: Vestigia di una Civitas altomedievale|lingua=en|accesso=2019-03-05|url=https://www.academia.edu/4311218/Pavia_Vestigia_di_una_Civitas_altomedievale}}</ref>.
 
La città assunse importanza al tempo dei [[Storia romana|Romani]], con il nome di '''''Ticinum''''', dopo che fu raggiunta da un'estensione della [[Via Emilia]], nel [[187 a.C.]] Poco è noto di ''Ticinum'': era un ''[[municipium]]'', nella città venne eretto un [[arco di trionfo]] in onore di [[Augusto]] e nel [[IV secolo]] era sede della manifattura di [[Arco (arma)|archi]]. [[Cornelio Nepote]], il biografo, nacque probabilmente a ''Ticinum''. Il centro storico di Pavia, un quadrato di circa 1&nbsp;km², ha ancora oggi la tipica pianta derivata dal ''[[castrum]]'', l'accampamento militare romano, dotato di due assi perpendicolari, il [[Cardine (storia romana)|cardo]] (oggi Corso Strada Nuova) e il [[decumano]] (oggi Corso Mazzini prima dell'intersezione e Corso Cavour dopo). La conservazione della pianta della città è stata permessa dal fatto che la città non è mai stata distrutta completamente. Alcuni resti di una grande struttura circolare, probabilmente il teatro, furono rinvenuto nell'area nord-orientale della città, mentre presso la chiesa di [[Chiesa di San Giovanni Domnarum|San Giovanni Domnarum]] vi era un impianto termale<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/pavia|titolo=Pavia nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-05-04}}</ref>. Sotto la chiesa di [[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|San Tommaso]] si conservano invece i resti di un grande edificio (forse termale) dotato di absidi e non ancora indagato archeologicamente<ref>{{Cita web|url=http://ermannoarslan.it/wp-content/uploads/2018/04/1968-EAA-STommasoDiPaviaConMGBossi.pdf|titolo=La chiesa di S. Tommaso in Pavia nella sua ambientazione urbanistica}}</ref>. A partire dal [[III secolo]] venne costruita a una [[zecca di Ticinum|zecca imperiale]] (che arrivò a contare sei officine). Presso [[Pavia]], nel 271, l'imperatore [[Aureliano]] sconfisse, in una sanguinosa [[Battaglia di Pavia (271)|battaglia]] gli [[Alemanni]].
Nel 1907, i cosacchi della divisione del Caucaso e i contadini della [[Distretto di Černihiv|provincia di Černihiv]] furono incorporati dalle pattuglie.<ref>{{Cita|Nevskij, Syčëv|pp. 87-89}}</ref>
 
[[Stilicone]] (tra 406 e 407), nelle operazioni militari contro [[Alarico I|Alarico]], aveva trasferito a [[Pavia]] parte dell'esercito, evidenziando il cambiamento di ruolo assunto da [[Ticinum]], da centro subalterno a [[Milano]] a palcoscenico principale dell'[[Italia settentrionale]]. La rivolta dell’esercito che causò la caduta di [[Stilicone]] nel 408, ebbe proprio in [[Pavia]] il suo epicentro, segno che la città aveva ormai acquisito un ruolo determinate nello scacchiere romano. Anche gli eventi militari che causarono l’affermazione in [[Italia (regione geografica)|Italia]] del primo [[Regni romano-germanici|regno post-romano]] a opera di [[Odoacre]] ebbero in Ticinum il loro principale teatro. Il [[476|476 d.C.]] segna una data epocale per la città e non solo. In quell’anno, infatti, [[Oreste]], incalzato dalla ribellione di [[Odoacre]], si rifugiò a [[Pavia]], perché credeva che le possenti fortificazioni della città non sarebbero mai state superate, ma Pavia/Ticinum fu assediata e conquistata, segnando, con la morte di Oreste e la deposizione del figlio [[Romolo Augusto|Romolo Augustolo]], la fine dell’[[Impero romano d'Occidente|impero romano d’Occidente]]<ref name="A1" />.
Durante la [[Rivoluzione russa del 1905|rivolta di Mosca del 1905]], le guardie volontarie del popolo aiutarono la polizia a ristabilire l'ordine.<ref>{{Cita|Nevskij, Syčëv|pp. 86-87}}</ref>
 
== Invasioni barbariche e Regno Longobardo ==
=== Unione Sovietica e assistenti alla ''milicija'' ===
{{Vedi anche|Ducato di Pavia|Assedio di Pavia (773-774)}}
Con l'ordine del capo della ''milicija'' di Leningrado n. 120 per il 1926,<ref>Административный вестник, 1926 n. 10, p. 49</ref> furono avviati i primi casi di arruolamento di volontari per assistere la milicija locale, e nello stesso ordine furono stabilite un certo numero di imprese industriali e di Commissioni di ordine pubblico ({{russo|Комиссии общественного порядка, КОП|Komissii obščestvennogo porjadka, KOP}}). Nel 1927, vi erano 240 KOP nella città che riunivano 2 300 volontari. Le commissioni fornirono un'assistenza significativa nel lavoro con ubriachi e antibullismo.<ref>{{Cita|Skiljagin|pp. 165-166 e 186}}</ref>
La città venne saccheggiata da [[Attila]] nel [[452]] e da [[Odoacre]] nel [[476]]. Crebbe di importanza come centro militare nel periodo di regno dei [[Goti]]. [[Teodorico il Grande|Teodorico]] fece costruire un palazzo, dei bagni, un anfiteatro e nuove mura. Il generale bizantino [[Narsete]] riconquistò ''Ticinum'' per l'[[Impero Romano d'Oriente]], ma dopo un lungo assedio la dovette cedere ai [[Longobardi]] nel [[572]].
 
La città divenne, con il nome '''Papia''', da cui il moderno "Pavia", la capitale del [[Regno longobardo]] e come tale una delle più importanti città italiane. Dopo l'[[Assedio di Pavia (773-774)|assedio di Pavia]] e la cattura di [[Desiderio (re)|Desiderio]] nel [[774]], [[Carlo Magno]] distrusse definitivamente la supremazia longobarda.
Nel 1927 venne approvato il decreto del [[NKVD]] riguardante le "Istruzioni sulla nomina e le attività delle personalità rurali" ({{russo|Инструкция о порядке назначения и деятельности сельских исполнителей}}), che definì i diritti e i doveri degli assistenti della ''milicija'' nelle zone rurali. Ai volontari vennero assegnate le seguenti funzioni:<ref>{{Cita|Skiljagin|pp=179-180}}</ref>
* Assistere la ''milicija'' nel mantenimento dell'ordine pubblico e nella lotta al crimine
* Protezione della scena del crimine fino all'arrivo della ''milicija''
* Scortare gli arrestati e i detenuti verso la stazione di ''milicija'' più vicina
* Informare la ''milicija'' e il soviet cittadino della comparsa di criminali, persone sospette e disertori, del stoccaggio e della vendita illegale di beni
* Assistere i funzionari pubblici nell'esercizio delle loro funzioni
* Monitoraggio dell'ordine presso fiere e mercati
* Monitoraggio della pulizia e delle condizioni igienico-sanitarie della città e della sua manutenzione stradale
* Informare il soviet della città di tutti i casi di epidemie o di possibili focolai
* assistere le vittime di un crimine, una calamità naturale o un incidente, così come altre persone bisognose di aiuto
* ricevere e inviare missive al soviet cittadino nel caso in cui quest'ultimo non abbia un postino o un corriere
* annunciare a tutti i cittadini raduni, congressi e riunioni, nonché organizzare e dirigere riunioni in luoghi appositamente designati.
 
Le cause dell’affermazione di Pavia come capitale del [[regno longobardo]], posizione che mantenne, attraverso l’età [[Carolingi|carolingia]], sino all’avvento in Italia degli [[Dinastia ottoniana|Ottonidi]], sono da ricercare nel contesto politico-istituzionale e militare dell’[[Italia settentrionale]] tra V e VI secolo. Nel primo decennio del V secolo la capitale imperiale fu portata da [[Milano]] a [[Ravenna]] e, negli stessi anni, gradualmente, crebbe l’importanza del ruolo militare di Pavia.
Nel novembre 1928, furono redatti i primi rapporti ufficiali sulle attività delle cellule della "Società di assistenza alla ''milicija''" ({{russo|Обществ содействия милиции, ОСОДОМИЛ|Obščestv sodejstvija milicii, Osodmil}}) presso l'impianto metallurgico di [[Nižnij Tagil]]. La ''Osodmil'cy'' era di servizio nei club, contrastava il teppismo, gli ubriachi e le distillerie clandestine. L'iniziativa di Tagil fu accolta a [[Sverdlosk]], [[Čeljabinsk]] e [[Perm']], e durante l'anno il movimento si diffuse in tutto il Paese.<ref name="Шведов">{{Cita pubblicazione|autore=V. V. Švedov|titolo=Общества содействия милиции в правоохранительной деятельности РСФСР (1928 - 1932 гг.)|url=http://mmj.ru/newest_history.html?&article=492&cHash=83ef028bcf|lingua=ru|rivista=Мониторинг региональной модели исторического общего и профессионального образования|editore=УрГПУ|anno=2005|pp=224-234|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171205053504/http://mmj.ru/newest_history.html?&article=492&cHash=83ef028bcf}}</ref>
 
In città erano già presenti strutture logistiche militari come caserme e fabbriche statali di armi, inoltre Pavia sorgeva su un ripido terrazzo fluviale circondato dal [[Ticino (fiume)|Ticino]] e da altri corsi d'acqua minori, mentre il suo porto fluviale permetteva, via [[Po]], un comodo accesso all’[[Mare Adriatico|Adriatico]] da un lato e al [[lago Maggiore]] dall’altro.
Alcune squadre, come quella delle [[Officine Rosse Putilov]], ricevettero anche delle armi.<ref>{{Cita news|autore=A. Čepel'|titolo=Прогулка по Вшивому бульвару|pubblicazione=Санкт-Петербургские ведомости|data=2016-10-14}}</ref>
 
La nascita del [[regno ostrogoto]] in [[Italia (regione geografica)|Italia]] sancì il ruolo di Pavia, insieme a [[Ravenna]] e [[Verona]], come sede regia. Nel primo trentennio del VI secolo in città sono infatti documentati parecchi interventi edilizi promossi dalla monarchia [[Ostrogoti|ostrogota]] relativi al palazzo Regio, alle mura, alle terme e all’anfiteatro.Nel 538 i bizantini assediarono [[Pavia]], dove si era rinchiuso re [[Vitige]], ma l'asssedio fallì<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pavia/|titolo=Pavia}}</ref>. Dal 540 la città divenne la sede della corte e del tesoro reale e qui furono eletti i re [[Ildibaldo|Ildibado]], [[Erarico]] e [[Totila]]. Nel difficile biennio 552-553 Pavia si distinse come il più importante centro militare del [[regno ostrogoto]]: qui fu eletto l’ultimo re goto [[Teia (re)|Teia]] e Pavia fu l’ultima città gota a cadere nelle mani dei [[Impero bizantino|bizantini]].
Nel 1929 furono approvati i "Regolamenti sulle società di assistenza della ''milicija''" («Положение об обществах содействия милиции»).<ref name=ReferenceA>{{Cita|Skiljagin|pp. 186-187}}</ref>
 
Pavia divenne capitale definitiva del [[regno longobardo]] solo nei primi anni del VII secolo, ma fin dai primi decenni della discesa in Italia dei [[Longobardi]] la città era il maggiore centro militare: qui radunavano l’esercito per le campagne militari stagionali, a Pavia fu eletto [[Clefi]], il successore di [[Alboino]], qui si rifugiarono [[Autari]] e [[Agilulfo]] durante le spedizioni [[Franchi|franche]] negli ultimi anni del VI secolo.
Il 25 maggio 1930 fu emesso il decreto del [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa]] (SNK) "Sulle società di assistenza alla ''milicija'' e alle indagini penali" («Об обществах содействия органам милиции и уголовного розыска»).<ref name="Шведов" />
 
Le principali conseguenze che il ruolo di capitale portò a Pavia, ovvero le “specificità” della capitale rispetto alle altre città del regno, furono in particolare la residenza del re in città e il funzionamento del palazzo Regio.
Le Osodmil erano subordinate ai soviet locali e al fine di aumentare la loro efficienza furono riformate. Il 26 aprile 1932, l'SNK della RSFSR adottò una risoluzione "Sulla riorganizzazione delle società che assistono la milicija e le indagini criminali" («О реорганизации обществ содействия органам милиции и уголовного розыска»),<ref name="Шведов" /> in base alla quale le organizzazioni di assistenza alla milicija vennero trasformate nelle "Brigate di assistenza della ''milicija''" ({{russo|Бригады содействия милиции, Бригадмил|Brigady sodejstvija milicii, Brigadmil}}) e poste in ogni stazione della ''milicija''.<ref name="Шведов" /><ref name=ReferenceA />
 
La conformazione del complesso di edifici che costituivano il palazzo è però in parte ignota, dato che nessuno scavo archeologico è mai stato condotto nel sito. L’area stessa occupata dal palazzo è oggetto di dibattito, perché il palazzo fu completamente distrutto dai pavesi nell’XI secolo. Tuttavia abbiamo molte attestazioni documentarie sulla struttura. Sappiamo infatti che in età carolingia e postcarolingia il palazzo era formato da un complesso di edifici, che ospitavano la residenza del re e della corte, la cancelleria, la zecca e il tribunale regio. Inoltre vi erano cappelle, un carcere, un emporio commerciale, grandi cortili dove si tenevano i [[Placito|placiti]] e un giardino, popolato di animali esotici.
All'inizio del 1941, nelle file delle Brigadmil vi erano circa 400 mila assistenti della ''milicija''.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=V. Seledkin|titolo=ДНД — напоминание о будущем?|rivista=Милиция|data=giugno 1993|pp=11-15}}</ref>
 
Il ruolo di capitale comportava la convocazione annuale delle assemblee degli exercitales longobardi, durante le quali furono promulgate nel 643 l’[[editto di Rotari]] e, successivamente, le altre leggi longobarde.
Dopo l'inizio della [[Grande Guerra Patriottica]], il personale delle Brigadmil fu impiegato per reclutare pompieri, squadre e unità di difesa, unità di recupero d'emergenza della difesa aerea locale, battaglioni di combattenti, unità di milizia e altri gruppi.<ref>{{Cita libro|autore=G. A. Kumanev|titolo=Советский тыл в первый период Великой Отечественной войны|editore=Наука|anno=1988|p=302}}</ref>
 
La residenza in città delle élite aristocratiche del regno contribuiva a fare di Pavia, non solo il centro urbano principale, ma anche il punto di riferimento per l’intera popolazione del regno.
Le Brigadmil continuarono ad esistere fino al 1958.<ref name="Шведов" />
 
La città conobbe profondi cambiamenti nella topografia urbana, come l’abbandono del foro di età classica e la creazione di nuovi edifici di culto cristiani. Il principale fenomeno che investì la topografia urbana di Pavia in [[età longobarda]] consistette nella fondazione di edifici ecclesiastici. Fino alla metà del VI secolo sono attestate solo due chiese cristiane in città, mentre, tra il 569 e il 774, furono fondate almeno 21 tra chiese e monasteri. Otto sono fondazioni regie, 4 aristocratiche e 1 sola episcopale. Determinante fu la creazione di edifici ecclesiastici da parte dei sovrani: la fondazione di una chiesa, spesso destinata alla sepoltura del fondatore, divenne infatti dal VII secolo l’atto principale con cui la monarchia longobarda dimostrò la propria appartenenza e adesione al mondo cristiano.
=== Dobrovolnaja Narodnaja Družina ===
[[File:Cunip.jpg|miniatura|La lapide tombale di re [[Cuniperto]], un tempo nel [[Monastero di San Salvatore (Pavia)|monastero di San Salvatore]] di Pavia, ora nei [[Musei Civici di Pavia]]]]
Le prime squadre di volontari dell'ordine pubblico DND furono create tra il 1955 e il 1957 da squadre di un certo numero di imprese di Leningrado: il primissimo gruppo (120 persone) apparve nelle [[Officine Kirov]], seguito da squadre create nello stabilimento della Russkij dizel', del [[Leningradskij metalličeskij zavod]], nell'impianto [[Nevskij zavod]] e nello stabilimento della [[Ižorskie zavody]]. Nel 1958, a Leningrado vi erano 179 squadre con un totale di 8 mila persone (principalmente lavoratori, ingegneri, tecnici e studenti) che ricevevano il sostegno delle organizzazioni sindacali.<ref name=autogenerated3>{{Cita pubblicazione|autore=B. Taukin|titolo=Рождённые жизнью|rivista=Советская милиция|numero=3|anno=1984|pp=21-23}}</ref>
Pavia ospitò la stragrande maggioranza delle sepolture regie longobarde: nella capitale furono sepolti i sovrani e i loro congiunti a partire dalla metà del VII secolo sino a [[Liutprando]] e probabilmente [[Astolfo (re)|Astolfo]], verosimilmente inumato nella chiesa pavese di [[Chiesa di San Marino (Pavia)|San Marino]]. La mancata affermazione di un'unica dinastia regnante si rifletté nel proliferare di chiese fondate dai sovrani per esservi sepolti. Con l’eccezione dei re della [[Bavarese (dinastia)|dinastia bavarese]], che nella seconda metà del VII secolo usarono la chiesa di [[Monastero di San Salvatore (Pavia)|San Salvatore]] come mausoleo dinastico, praticamente ogni nuovo re creò una nuova chiesa sepolcrale, che poi non fu più usata da altri sovrani. Proprio perché la capitale ospitava i sepolcri dei re che in città si conserva il principale corpus dell’[[Epigrafia latina|epigrafia]] funeraria del regno.
 
A Pavia vi erano poi due grandi necrepoli, la prima presso la chiesa di [[San Giovanni in Borgo (Pavia)|San Giovanni in Borgo]], dove probabilmente era sepolto re [[Rotari]], e la seconda presso la chiesa di [[Chiesa di Santa Maria alle Pertiche|Santa Maria alle Pertiche]], fondata alla fine del VII secolo dalla regina [[Rodelinda (regina VII secolo)|Rodelinda]], moglie di [[Pertarito]], in una necropoli caratterizzata, secondo [[Paolo Diacono]], da aste con colombe di legno sull’apice. La chiesa di [[Chiesa di Santa Maria alle Pertiche|Santa Maria]] divenne nell’VIII secolo un mausoleo della regalità longobarda: qui furono tumulati re, regine, aristocratici e [[Diocesi di Pavia|vescovi di Pavia]], e nell’area della necropoli [[Ildebrando|Ildeprando]] nel 744 fu eletto re dei [[longobardi]], ricevendo la lancia davanti all’esercito.
Alla fine del 1958 e del 1959, il movimento ricevette il supporto sostegno dalle strutture di partito e statali e iniziò ad essere molto diffuso. Nel 1958, a Leningrado operarono circa 700 squadre con un totale di 15 mila membri.<ref name=autogenerated1>{{Cita pubblicazione|autore=N. Lebina|titolo=Надо, Федя, надо…|rivista=Родина|numero=2|anno=2005|pp=88-93}}</ref> Successivamente, furono create squadre anche in altri grandi centri industriali.
[[File:Cuniperga.jpg|miniatura|Lastra tombale di [[Cuniperga]], figlia del re [[Cuniperto]], dal monastero di [[Sant'Agata al Monte]] di Pavia, ora nei [[Castello Visconteo (Pavia)|Musei Civici di Pavia]].]]
Dalla seconda metà del VII secolo si diffuse la consuetudine regia di creare monasteri femminili dotandoli abbondantemente di beni. La reggenza di tali monasteri fu in alcuni casi affidata a membri femminili della famiglia reale: re [[Pertarito]] donò a sua sorella Teodota il [[Monastero di Sant’Agata al Monte (Pavia)|monastero di Sant’Agata al Monte]], poi concesso da re [[Cuniperto]] alla figlia [[Cuniperga]].
 
La residenza regia a Pavia influenzò molto anche le vicende della sede [[Diocesi di Pavia|episcopale]] della capitale, che, fino dalla sua fondazione, nel IV secolo, era sottoposta all’autorità della [[Arcidiocesi di Milano|metropoli milanese]]. La dipendenza del [[Diocesi di Pavia|vescovo di Pavia]] da quello di Milano andò in crisi all’arrivo dei [[Longobardi]]. Infatti, tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo, il [[Diocesi di Pavia|vescovo di Pavia]], come presule di una città capitale di regno, fu sottoposto direttamente alla [[Papa|sede romana]] e reso autonomo dall’autorità del [[Arcidiocesi di Milano|metropolita milanese]] (tale “indipendenza” durò fino all’età moderna).
In base a questa esperienza, il 2 marzo 1959, il [[Comitato Centrale del PCUS]] e il [[Consiglio dei Ministri dell'URSS]] adottarono una risoluzione "Sulla partecipazione dei lavoratori alla protezione dell'ordine pubblico nel paese" («Об участии трудящихся в охране общественного порядка в стране»). Questo decreto divenne il principale documento normativo che definiva compiti, poteri e forme di organizzazione delle DND fino alla metà degli anni settanta. Le DND erano formalmente indipendenti dalla ''milicija'' e i dirigenti venivano scelti da varie organizzazioni come [[soviet]], [[Consiglio centrale dei sindacati di tutta l'Unione|sindacati]] e il [[Komsomol]]. I volontari erano attivi principalmente nei vicinati urbani.
 
Dal regno di [[Cuniperto]] inoltre, il ruolo centrale della [[Diocesi di Pavia|chiesa di Pavia]] fu pertanto istituzionalizzato, dato che proprio Pavia divenne, dal VII sino al XII secolo, la sede di quasi tutti i [[Concilio|concili]] e le [[sinodi]], privilegio prima appartenuto a [[Milano]].
Le stesse DND venivano spesso accompagnate da ufficiali della ''milicija'' che servivano da guida generale e supporto. Sebbene fossero informali, le DND potevano compiere [[Arresto in flagranza di reato|arresti in flagranza di reato]] di criminali minori come ubriachi e teppisti, e venivano anche usate in supporto della ''milicija'' durante arresti non pericolosi e altri doveri delle forze dell'ordine.<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.jstor.org/stable/148697|titolo=Voluntary Militia and Courts|rivista=Soviet Studies|volume=11|numero=2|data=ottobre 1959|pp=214-217}}</ref>
 
Pavia rimase la residenza dei sovrani e la capitale del [[Regno d'Italia (781-1014)|regno Italico]] anche sino all’età [[Dinastia ottoniana|ottoniana]] tra X e XI secolo. Il ruolo di capitale, spesso ricoperto in scontro con [[Milano]], per tutto l’[[Alto Medioevo|alto medioevo]] divenne il cuore dell’identità e dell’ideologia civica in [[età comunale]] e nella prima fase [[Visconti|viscontea]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Pavia capitale del regno longobardo: strutture urbane e identità civica|lingua=en|accesso=10 febbraio 2019|url=https://www.academia.edu/8336300/Piero_Majocchi_Pavia_capitale_del_regno_longobardo_strutture_urbane_e_identit%C3%A0_civica}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Sviluppo e affermazione di una capitale altomedievale: Pavia in età gota e longobarda, "Reti Medievali - Rivista", XI - 2010, 2, url: &lt; http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/article/view/54/357&gt;|rivista=Reti Medievali|lingua=en|accesso=10 febbraio 2019|url=https://www.academia.edu/958195/Piero_Majocchi_Sviluppo_e_affermazione_di_una_capitale_altomedievale_Pavia_in_et%C3%A0_gota_e_longobarda_Reti_Medievali_-_Rivista_XI_-_2010_2_url_http_www.rmojs.unina.it_index.php_rm_article_view_54_357_}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Pavia città regia. Storia e memoria di una capitale altomedievale, Roma, Viella, 2008.|url=https://www.academia.edu/958742/Piero_Majocchi_Pavia_citt%C3%A0_regia._Storia_e_memoria_di_una_capitale_altomedievale_Roma_Viella_2008|accesso=10 febbraio 2019|lingua=en}}</ref>.
Tuttavia, dopo il 1960, i casi di resistenza aggressiva alle DND vigilantes da parte dei trasgressori divennero frequenti, e il 15 febbraio 1962 fu adottata la Risoluzione del [[Presidium del Soviet supremo dell'URSS]] "Sul rafforzamento della responsabilità per le violazioni della vita, della salute e della dignità della ''milicija'' e dei combattenti" («О усилении ответственности за посягательство на жизнь, здоровье и достоинство работников милиции и народных дружинников»).<ref name=autogenerated1 />
 
== Periodo carolingio ==
In conformità con i Regolamenti sulla protezione del confine di stato del 1960, le DND partecipavano alla protezione dei confini statali dell'URSS.<ref>{{Cita pubblicazione|anno=1984|titolo=Помогли дружинники|rivista=Пограничник|numero=7|p=30}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|anno=1984|titolo=По сигналу дружинника Д. Омурзакова задержан нарушитель границы|rivista=Пограничник|numero=8|pp=21-23}}</ref> Secondo le decisioni dei partiti comunisti locali e degli organismi del [[Komsomol]], le guardie o gruppi di milizie volontari incaricati dalle autorità del [[KGB]] venivano coinvolte in operazioni concernenti la protezione e la sicurezza dell'URSS, come l'impedimento di connessioni illegali di stranieri coni cittadini sovietici, il pattugliamento del perimetro di siti militari e di altro genere particolarmente importanti e la soppressione di ogni tentativo d'infiltrazione illegale da parte di stranieri.
 
La città continuò ad essere la capitale del [[Regno d'Italia (781-1014)|regno d'Italia]] e fu costruita una residenza reale nelle vicinanze (a [[Corteolona]]). Nel 896, il conte di Milano Manfredo si ribellò all'imperatore [[Lamberto II di Spoleto|Lamberto]], il sovrano radunò quindi a Pavia l'esercito e, con i contingenti pavesi, assediò Milano e catturò Manfredo.<ref name="academia.edu">{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, L&#39;esercito del re e le città: organizzazione militare degli eserciti urbani in Italia settentrionale (VIII-XI sec.), in Urban Identities in Northern Italy (800-1100 ca.), eds. by Piero Majocchi e Cristina La Rocca, Brepols 2015, pp. 103-148.|lingua=en|accesso=2019-04-23|url=https://www.academia.edu/19930734/Piero_Majocchi_Lesercito_del_re_e_le_citt%C3%A0_organizzazione_militare_degli_eserciti_urbani_in_Italia_settentrionale_VIII-XI_sec._in_Urban_Identities_in_Northern_Italy_800-1100_ca._eds._by_Piero_Majocchi_e_Cristina_La_Rocca_Brepols_2015_pp._103-148}}</ref> Nella [[chiesa di San Michele Maggiore]] a Pavia, [[Berengario I]] del Friuli e i suoi successori fino a [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] e [[Adalberto II d'Ivrea|Adalberto II]], furono incoronati [[Regno d'Italia|Re d'Italia]]. Sotto il regno di Berengario, nel 924, gli [[Magiari|Ungari]] assediarono Pavia, riuscendo, grazie all'uso di frecce infuocate, ad appiccare un grande incendio in città, che provocò la morte di molti cittadini, compreso il vescovo, tuttavia non riuscirono a penetrare all'interno delle mura<ref>{{Cita libro|nome=Paolo|cognome=Golinelli|titolo=Adelaide|url=https://books.google.it/books?id=YQZtlHhOE5kC&pg=PA30&dq=ungari+pavia+924&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjkuf6b66rgAhWizYUKHR4zBbYQ6AEIOjAD#v=onepage&q=ungari%20pavia%20924&f=false|accesso=2019-02-08|data=2001|editore=Editoriale Jaca Book|lingua=it|ISBN=9788816435117}}</ref>.
Alla fine del 1962, oltre al pattugliamento, le DND iniziarono a lavorare nei quartieri residenziali presso gli uffici degli alloggi.<ref name=autogenerated3 />
 
Nel 945, il re [[Ugo di Provenza|Ugo]], chiamò a Pavia nel [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo reale]] l'arcivescovo di Milano [[Arderico]], con l'intento di ucciderlo, giunto nella reggia, scoppiò una rissa tra i pavesi ed i milanesi, durante la quale furono uccisi un centinaio di seguaci dell'arcivescovo, da questo episodio cominciarono le rivalità e le lotte tra Pavia e Milano<ref name="academia.edu" />.
Dal 1970, vi erano 100 mila squadre DND nell'URSS.<ref name=autogenerated5>{{Cita libro|capitolo=Дружина народная|titolo=Большая Советская Энциклопедия|curatore=A. M. Prochorov|edizione=3-е изд.|volume=8|anno=1972|p=512}}</ref>
 
Fra il [[950]]-[[951]] il re [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] terminò la riorganizzazione del territorio del nord Italia, iniziata da [[Ugo di Provenza]] costituendo la [[Marca Obertenga]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/marca_res-f28a3cbc-e02d-11df-9ef0-d5ce3506d72e/ Le Marche d'Italia sull'Enciclopedia Treccani]</ref>: la [[Marca (circoscrizione)|Marca]] di [[Milano]] assieme alla [[Marca di Genova]] furono affidate a [[Oberto I (nobile)|Oberto I]], capostipite della casata degli [[Obertenghi]], assieme ai comitati di [[Luni]], [[Tortona]], Milano, [[Genova]], Pavia e [[Bobbio]] (feudo monastico imperiale); con l'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] si ebbe la fisionomia definitiva.
All'inizio del 1972, il numero di vigilanti in Unione Sovietica ammontava a quasi 7 milioni di persone e nel 1971 le DND detenevano oltre 5 mila criminali, impedendo un numero significativo di reati.<ref name=autogenerated2 />
 
Nel [[951]] si celebrò a Pavia il matrimonio tra [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] e [[Adelaide di Borgogna (imperatrice)|Adelaide]], che esercitarono un'importante influenza sulle relazioni tra l'impero e l'Italia. Ma, quando la successione alla corona d'Italia venne contesa tra l'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]] e [[Arduino d'Ivrea]], la città appoggiò il secondo. Durante il periodo ottoniano [[Pavia]] godette di un periodo di benessere e sviluppo. L’antica capitale longobarda si distinse dalle altre città della [[Pianura Padana|pianura padana]] per la sua fondamentale funzione di crocevia di importanti commerci, sia di derrate alimentari sia di oggetti di lusso. I traffici commerciali vennero favoriti soprattutto dalle vie d’acqua utilizzate dall’imperatore per i suoi spostamenti: dal [[Ticino (fiume)|Ticino]] si raggiungeva facilmente il [[Po]], asse diretto con il [[mare Adriatico]] e i traffici marittimi. Inoltre, con l’avvento degli [[Dinastia ottoniana|Ottoni]], [[Milano]] perse nuovamente importanza a favore di [[Pavia]], la cui preminenza venne sancita, tra l’altro, dalle coniazioni della zecca pavese<ref name="A1" />. Nel 997 papa [[Papa Gregorio V|Gregorio V]] convocò in città un concilio, con il quale furono scomunicati i [[Crescenzi]]<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />. La città fu quindi devastata da Enrico, che era stato attaccato dai cittadini nella notte dopo la sua incoronazione a re d'Italia nel [[1004]]. Nell'[[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]] Pavia viene chiamata la ''seconda Roma''.
L'[[ukaz]] del 1974 emanato dal Presidium del Soviet supremo "Sui principali doveri e i diritti della Družina volontaria del popolo nella salvaguardia dell'ordine pubblico" regolamentò le DND fino alla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]].
 
== La rivalità con Milano e il dominio dei Visconti e degli Sforza ==
Nel 1984, vi erano 282 mila squadre (con 40 mila distaccamenti operativi del [[Komsomol]]), 50 mila punti di protezione dell'ordine pubblico<ref name=autogenerated4>{{Cita pubblicazione|autore=Tenente generale B. K. Elisov|titolo=Четверть века в строю|rivista=Советская милиция|numero=3|anno=1984|pp=14-19}}</ref> e 13 milioni di ''družinniki'', con 400 mila persone in servizio ogni giorno.<ref>{{Cita news|autore=[[Vitalij Fedorčuk]]|titolo=Народная забота о правопорядке|pubblicazione=Известия|data=1984-03-02}}</ref>
 
Nel 1018 papa [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] convocò a [[Pavia]] un concilio dove fu rinnovata la condanna contro la [[simonia]] ed il concubinato ecclesiastico, un nuovo concilio, convocato sempre da papa [[Papa Benedetto VIII|Benedetto VIII]] e dall'imperatore [[Imperatore Enrico II|Enrico II]], si svolse a Pavia nel 1022 e determinò pesanti misure volte a reprimere il [[Nicolaismo]] e la [[simonia]]<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />. Nel 1037, con le milizie pavesi, l'[[Corrado II il Salico|imperatore Corrado II]] assediò [[Milano]], sebbene l'assedio fu poi tolto, le operazioni di devastazione delle campagne milanesi proseguirono fino al 1039<ref name="academia.edu" />. La rivalità tra Pavia e [[Ducato di Milano|Milano]] si trasformò in una guerra nel [[1056]], che proseguì a lungo con alterne vicende (i pavesi furono sconfitti una prima volta a [[Campomorto]] nel 1061, ma poi si riorganizzarono<ref name="academia.edu" />) e Pavia chiamò in aiuto gli imperatori. Nel 1076, durante le lotte tra l[[Enrico IV di Franconia|'imperatore Enrico IV]] ed il [[papa Gregorio VII]], [[Antipapa Clemente III|Guiberto da Parma]], arcivescovo di Ravenna, convocò a [[Pavia]] un concilio insieme ai vescovi ed ai diaconi dissidenti verso il pontefice, durante il quale scomunicarono il [[papa Gregorio VII]]<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />. Il comune di Pavia rimase costantemente [[ghibellino]], la città non aderì alla [[Lega Lombarda]] (se non temporaneamente nel 1168) e le forze pavesi operarano sempre a fianco all'esercito imperiale in tutte le operazioni condotte contro le forze della [[Lega Lombarda|Lega]], come nella distruzione di [[Milano]] del 1162<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, "Papia civitas imperialis”. Federico I di Svevia e le tradizioni regie pavesi, in Pavia e il suo territorio nell’età del Barbarossa. Studi in onore di Aldo A. Settia, in “Bollettino della Società Pavese di Storia Patria”, 105 (2005), pp. 19-52|lingua=en|accesso=2019-02-08|url=https://www.academia.edu/958711/Piero_Majocchi_Papia_civitas_imperialis_._Federico_I_di_Svevia_e_le_tradizioni_regie_pavesi_in_Pavia_e_il_suo_territorio_nell_et%C3%A0_del_Barbarossa._Studi_in_onore_di_Aldo_A._Settia_in_Bollettino_della_Societ%C3%A0_Pavese_di_Storia_Patria_105_2005_pp._19-52}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Fabio|cognome=Bargigia|titolo=I Pavesi e la prassi bellica nella prima età sveva, in "Bollettino della società pavese di storia patria", CV (2005), pp.|lingua=en|accesso=2019-02-08|url=https://www.academia.edu/21733832/I_Pavesi_e_la_prassi_bellica_nella_prima_et%C3%A0_sveva_in_Bollettino_della_societ%C3%A0_pavese_di_storia_patria_CV_2005_pp}}</ref>. L'esercito comunale pavese non riuscì a prendere parte alla [[battaglia di Legnano]].
== Organizzazione ==
[[File:Знак ВЛКСМ - Охрана.JPG|thumb|150px|Distintivo del Komsomol "Per il lavoro attivo sulla protezione dell'ordine pubblico".]]
Le DND venivano create sulla base delle principali filiali del [[Komsomol]], del PCUS e dei sindacati, che erano situate in ciascuna istituzione pubblica come università, imprese, organizzazioni e così via.
 
Nel complesso, il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] risiedette a [[Pavia]] per 13 anni in diversi periodi. Numerose furono quindi anche le soste dell'intera corte imperiale nell'antica capitale altomedievale. La lunga residenza dell'imperatore e del suo entourage a [[Pavia]] fu caratterizzata da una serie di richiami espliciti al ruolo e alla memoria della città nel passato, connotando la seconda metà del XII secolo come un vero e proprio revival dei fasti della capitale del regno. [[Federico Barbarossa|Federico]] rilasciò anche molti diplomi ai ricchi monasteri regi pavesi, utili alleati nel controllo del territorio e nella politica ecclesiastica dell'imperatore.
Le guardie del popolo fornivano assistenza organizzativa e metodologica attraverso le agenzie locali, nonché l'assistenza materiale e tecnica (fornitura di locali, telefoni, allestimenti ecc.) attraverso la gestione delle imprese, dei consigli locali e degli enti [[DOSAAF]].
 
Nel 1160 l'imperatore [[Federico Barbarossa|Federico]] convocò in città un concilio per risolvere lo scisma tra papa [[Papa Alessandro III|Alessandro III]] e [[Antipapa Vittore IV|Vittore IV]], tuttavia, dato che Alessandro III si rifiutò di comparire ed il concilio riconobbe Vittore IV come papa<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />.
Nel marzo del 1960, a Leningrado fu creata la prima sede centrale delle DND, dove iniziarono a tenersi i corsi d'addestramento per i volontari.<ref name=autogenerated3 /> Successivamente, sulla base di un'analisi dell'esperienza delle attività delle squadre del [[Ministero degli affari interni (Unione Sovietica)|Ministero degli affari interni]] e del Ministero della giustizia dell'URSS, venne sviluppato un programma di formazione di 24 ore.
 
Inoltre, con il decreto imperiale dell’8 agosto 1164, il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] eliminò completamente ogni autorità palatina dal governo cittadino e riconobbe alla cittadinanza il diritto alla libera elezione dei consoli con la sola clausola che costoro giurassero e facessero giurare al popolo fedeltà all’Impero e ricevessero dall’Imperatore l’investitura e la conferma della carica. L’imperatore concedette inoltre a [[Pavia]] il dominio su un vasto distretto che, nel diploma del 1164, abbracciava non soltanto la [[Lomellina]] e l’[[Oltrepò Pavese|Oltrepo’]] attuale, con le terre tra [[Pavia]] e [[Milano]], ma anche una grande parte del territorio [[Tortonese]]<ref name="A1" />.
All'inizio degli anni settanta, il territorio sovietico fu spartito tra ogni brigata, e la sede delle DND, atta alla gestione generale delle attività della brigata, fu creata non solo a livello cittadino, ma anche a livello di aree urbane, nonché a livello di imprese che avevano squadre di oltre 100 persone.<ref name=autogenerated5 />
 
Pavia appoggiò [[Federico II di Svevia|Federico II]] contro la seconda [[Lega Lombarda]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/organizzazione-militare_(Federiciana)|titolo=ORGANIZZAZIONE MILITARE in "Federiciana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-02-08}}</ref> e le sue forze parteciparono alla [[battaglia di Cortenuova]], all'[[Assedio di parma|assedio di Parma]] e a numerose altre operazioni militari. Nel 1219 [[Federico II di Svevia|Federico II]] confermò ancora una volta quanto l’avo aveva concesso a [[Pavia]] per la fedeltà dimostrata nel sostenere le ragioni dell’Impero sul campo di battaglia. Inoltre [[Federico II di Svevia|Federico II]] concesse al comune maggiori autonomia nell'autogoverno cittadino, nella potestà giurisdizionale e nella capacità impositiva, obbligando inoltre i milanesi a restituire [[Vigevano]] a Pavia e ai piacentini a rendere ai pavesi alcune località dell[[Oltrepò Pavese|'Oltrepò]] da loro occupate<ref name="PAVIA in Federiciana">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pavia_%28Federiciana%29/|titolo=Pavia}}</ref>. Lo [[Federico II di Svevia|Federico II]] entrò per la prima volta in [[Pavia]] nel 1212 e il suo ingresso in città fu celebrato trionfalmente. Come era già accaduto con [[Federico Barbarossa|Federico I]], la permanenza dello Svevo in città significò la ripresa di antiche tradizioni regie proprie della capitale altomedievale. Il sovrano, come di consuetudine, rilasciò diplomi a enti ecclesiastici locali e soggiornò nel palazzo presso il [[Monastero di San Salvatore (Pavia)|monastero di S. Salvatore]]<ref name="A1" />.
Nei primi anni settanta, in alcune città dell'URSS furono selezionate delle unità speciali per aumentare l'efficienza delle DND:<ref name=autogenerated2>{{Cita news|autore=J. Feofanov|titolo=Патруль добра (рассказ о народной дружине)|pubblicazione=Известия|data=1972-01-08}}</ref>
* Distaccamenti operativi ({{russo|оперативные отряды}}) formati di norma da giovani o membri del Komsomol. I distaccamenti operativi del Komsomol ({{russo|Оперативные комсомольские отряды дружинников}}) o OKOD venivano solitamente creati nelle università ed erano formate da studenti socialmente attivi. Nel loro tempo libero, i membri degli OKOD aiutavano le pattuglie della ''milicija'' non solo nel mantenimento dell'ordine pubblico nei campus e nelle microregioni circostanti, ma anche a scoprire e denunciare crimini. Uno degli esempi di tali distaccamenti è stata la OKOD dell'[[Università tecnica statale di Novosibirsk]], che prende il nome da Nazyf Chalimov, uno studente morto nel 1966 per mano di criminali mentre era in servizio per garantire l'ordine pubblico.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://sovsibir.ru/index.php?dn=news&ye=2010&to=art&id=3144|autore=V. Zlodeev|titolo=Сильные духом всегда найдут друг друга|rivista=Советская Сибирь|numero=74|data=2010-04-24|lingua=ru}}</ref>
* Gruppi educativi ({{russo|воспитательные группы}}), per il lavoro educativo e di prevenzione con studenti, bambini e adolescenti "difficili".
 
Definiti da [[Federico II di Svevia|Federico II]] "I più devoti tra i nostri devoti", i pavesi appoggiarono sempre l'imperatore durante le guerre da lui condotte contro le forze della [[Lega Lombarda]], distinuguendosi in particolare durante la [[battaglia di Cortenuova]] del 1237, dove, come scrisse [[Pier della Vigna]], "la mirabile milizia pavese si vendicò dei Milanesi"<ref name="PAVIA in Federiciana" />.
Nel periodo successivo al 1974, fu creata una struttura organizzativa unificata delle squadre popolari, che includeva:<ref name=autogenerated4 />
* Guardie territoriali del popolo ({{russo|территориальные народные дружины}})
* Guardie nazionali specializzate ({{russo|специализированные народные дружины}}
** Guardie dei trasporti ({{russo|дружины по работе на транспорте}}), attive sui treni pendolari e nella metropolitana, insieme ai dipartimenti della linea dell'UVDT (УВДТ)
** Gruppi di controllo del traffico ({{russo|группы регулирования дорожного движения}}), attivi assieme alla polizia stradale [[Gosudarstvennaja avtomobil’naja inspekcija|GAI]]
** Guardie per contrastare il furto della proprietà socialista ({{russo|дружины по борьбе с хищениями социалистической собственности}}), impegnate nella sorveglianza di struttura e partecipi alla loro fortificazione, riparando recinti, installando inferriate e lampade, monitorando il controllo degli accessi e la disciplina del lavoro
** Gruppi per il lavoro con i giovani ({{russo|группы по работе с несовершеннолетними}})
* Distaccamenti operativi consolidati delle guardie ({{russo|сводные оперативные отряды дружинников}}), associazioni temporanee che assicuravano l'ordine e il rispetto della legge a eventi di massa solenni, festivi, sportivi e di altro genere
* Distaccamenti operativi del Komsomol
 
Nel 1268 Pavia, schierata con la fazione filoimperiale insieme a [[Mastino I della Scala|Mastino della Scala]], i [[Pallavicino|Pallavicini]], [[Pisa]], [[Siena]] e [[Guido da Montefeltro]], accolse [[Corradino di Svevia]] allora disceso in Italia per riconquistare il [[Regno di Sicilia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/corradino-di-svevia_%28Federiciana%29/|titolo=CORRADINO DI SVEVIA}}</ref>.
Inoltre, nel 1984, in alcune città erano attive altre forme di squadre specializzate:
* A Mosca e a Leningrado, furono create squadre per proteggere l'ordine sull'acqua, composte da soccorritori volontari tra atleti e bagnini in servizio nelle spiagge in estate<ref name=autogenerated4 />
* A [[Jaroslavl']] vi era un'unità indipendente del servizio di pattugliamento stradale, che riuniva 150 proprietari di automobili e motocicli<ref name=autogenerated4 />
* A Kiev era attiva una squadra contro il teppismo radiofonico<ref name=autogenerated4 />
* A [[Dzeržinsk (Russia)|Dzeržinsk]] (RSFSR) venne istituita una squadra specializzata per il pattugliamento serale di alcune zone della città, unendo atleti e attivisti del club cinofilo.<ref name=autogenerated4 />
 
Gran parte dell'élite urbana rimase schierata con il partito [[ghibellino]] fino alla fine del [[XIV secolo]]. Nei primi decenni del Trecento la forza militare di Pavia era tutt'altro che trascurabile. [[Opicino de Canistris]] affermava che Pavia poteva mobilitare circa 2.000-3.000 cavalieri e più di 15.000 fanti, una quantità abbastanza elevata per l'epoca, anche se tali numeri sembrano rispecchiare effettivamente la realtà, soprattutto se alle forze cittadine venivano sommati i contingenti del contado. La potenza della città si tradusse in una politica espansionistica che si rivolse alla conquista ''[[manu militari]]'' della [[Lomellina]] e di quella parte del [[Contado di Tortona]] che da quel momento cominciò a chiamarsi [[Oltrepò Pavese]].
Dopo il decreto del Comitato centrale del PCUS e del Consiglio dei ministri dell'URSS riguardo le "Misure supplementari per rafforzare la conservazione della natura e migliorare l'uso delle risorse naturali" («О дополнительных мерах по усилению охраны природы и улучшению использования природных ресурсов»), adottato il 1° dicembre 1978 nella [[RSS Georgiana]] e in numerosi altri luoghi, furono organizzate le "ronde verdi" della DND per le riserve naturali conserve e le proprietà di caccia. I ''družinniki'' assistevano gli ispettori della ''miicija'' e i cacciatori nel pattugliare, combattere gli incendi e prevenire le violazioni dei regolamenti delle aree protette.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=I. V. Vetrov|titolo=Зависит от каждого. М.|rivista=Знание-сила|anno=1982|p=13}}</ref>
 
Nell'Italia che iniziava il suo passaggio dai Comuni alle Signorie in Lombardia cresceva l'importanza di Milano. In questo contesto di profondi cambiamenti geopolitici Pavia cercò di mantenere una sua autonomia aderendo all'alleanza anti viscontea che faceva capo al [[Marchesato del Monferrato]]. La sconfitta del Monferrato nel 1286-87 portò di fatto all'imposizione dell'nfluenza dei Visconti sulla città.
Inoltre, l'11 gennaio del 1990 fu creata un'unità di milizia municipale basata sul sistema delle DND: in seguito all'aggravarsi della situazione criminale e la crescita delle tensioni inter-etniche, i residenti dell'insediamento di [[Kolkhozobod]] nella [[RSS Tagika]] crearono di propria iniziativa una squadra di milizia per il pattugliamento notturno e l'assistenza della ''milicija'', in modo da garantire l'ordine pubblico nelle zone rurali. Il distaccamento era composto da militari in pensione ed ex membri del Ministero degli affari interni, nonché da diversi veterani della [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]].<ref>{{Cita news|titolo=Создана муниципальная милиция|pubblicazione=Известия|data=1990-01-12}}</ref>
[[File:County of Pavia Visconti CoA.svg|right|thumb|Stemma di Pavia durante il periodo Visconteo]]
A Pavia, nel 1301, la fazione contraria ai Visconti, riprese il dominio della città con [[Filippone Langosco]] che assunse la carica di Governatore della milizia, del popolo e dei paratici. [[Galeazzo I Visconti|Galeazzo]] riuscì però a sconfiggere e a uccidere il figlio di Filippone, [[Riccardino Langosco|Riccardino]], il 6 ottobre 1315. Rafforzata la famiglia [[Beccaria]], più disponibile verso la casata milanese, [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]], fratello di Galeazzo, divenne Podestà. Malgrado l'influenza esercitata sulla vita politica cittadina Milano non riuscì mai a imporre il proprio dominio sulla città.
 
Nel 1329 fu stipulato in città l’[[Accordo di Pavia]] per dividere i possedimenti dei [[Casato di Wittelsbach|Wittelsbach]], duchi di Baviera. Il trattato prevedeva che l’imperatore [[Ludovico IV]] manteneva i possessi bavaresi, mentre i figli di suo fratello Rodolfo ottennevano il [[Palatinato Renano]] e gran parte dell’[[Alto Palatinato]]<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />.
=== Attività ===
Di solito, i ''družinniki'' riuniti in gruppi di più persone pattugliavano le strade delle città, il perimetro delle fabbriche e mantenevano l'ordine nei luoghi pubblici. Avevano poteri piuttosto ampi e avevano il diritto di detenere una persona e portarla alla stazione di polizia.
 
La rivalità tra Milano e Pavia e soprattutto le mire milanesi nei confronti della città portarono a una serie di confronti armati che si susseguirono per tutti gli anni cinquanta del XIV secolo fino alla vittoria dei Visconti e al loro ingresso in città. Già nel 1353 l'[[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Arcivescovo]] di Milano rivendicò la signoria su Pavia, ma la città reagì cacciando il podestà filo visconteo. Nel 1354 Pavia dovette cedere all'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] le reliquie di [[San Vito]] (che erano custodite fin dal 755 nella [[Chiesa di San Marino (Pavia)|chiesa di San Marino]]) che furono portate a [[Praga]]<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=gQ85AQAAMAAJ&pg=PA161&lpg=PA161&dq=reliquie+san+vito+pavia&source=bl&ots=Rhq5MyC2yK&sig=ACfU3U0evXVJL3Lm2ZfKaXTLVOc66E-zQA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjPj_-k5dXhAhVJNOwKHYLWATQQ6AEwB3oECAkQAQ#v=onepage&q=reliquie%20san%20vito%20pavia&f=false|titolo=La civiltà Cattolica}}</ref>. [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] nel marzo del 1356 mosse contro la città con una flotta che risalì il [[Po]] da [[Piacenza]], ma ancora una volta la vittoria andò ai pavesi. I milanesi, memori della sconfitta subita, organizzarono tra aprile e maggio un assedio alla città con un grande numero di armati. Ma aiutati dalle truppe inviate dall'alleato [[Giovanni II del Monferrato|Marchese di Monferrato]] il 27 maggio i pavesi attaccarono l'accampamento visconteo riportando una schiacciante vittoria, che fu ripetuta pochi giorni dopo ai danni della flotta che era ancorata vicino alla confluenza con il Po. La resistenza fu ispirata da [[Iacopo Bussolari]], un frate predicatore agostiniano del convento di [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|San Pietro in Ciel d'Oro]], che spingeva con le sue prediche i pavesi a combattere contro i [[Visconti]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sisto Capra|data=Febbraio 2013|titolo=Così Pavia resistette ai Visconti|rivista=Socrate al Caffe|volume=|numero=84|pp=2-6}}</ref>. Un quadro del pittore pavese [[Pasquale Massacra]] ritrae il frate mentre da un carroccio arringa i concittadini alla resistenza<ref>La figura del frate ispirò diversi artisti soprattutto nel periodo risorgimentale. Oltre alle opere del Massacra è interessante questo volume di: Cesare Carraresi, Iacopo Bossolari da Pavia. Racconto storico del secolo XIV, Firenze, Ediz. Giuseppe Mariani</ref>
Spesso vi erano pattuglie congiunte con due o tre ''družinniki'' posti sotto la guida di un membro della ''milicija''. In alcuni casi, i ''družinniki'' potevano svolgere ulteriori funzioni come, ad esempio, consegnare per conto dell'ispettore della ''milicija'' locale convocazioni e comunicazioni.<ref>{{Cita news|titolo=За чужой счёт|pubblicazione=Правда|data=1984-10-05|lingua=ru}}</ref>
 
[[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] cambiò strategia e iniziò ad attaccare a partire dell'estate territori pavesi, prima [[Mortara]] e poi [[Garlasco]]. Intanto in città la situazione era cambiata. Nel settembre 1357 Bossolaro guidò una rivolta militare che portò alla cacciata dei [[Beccaria]] dalla città e a instaurare un governo popolare<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo|cognome=Rao|titolo=Predicare i valori repubblicani in tempo di signorie: l’umanesimo repubblicano e popolare del frate agostiniano Giacomo Bussolari|lingua=en|accesso=2019-02-08|url=https://www.academia.edu/32390533/Predicare_i_valori_repubblicani_in_tempo_di_signorie_l_umanesimo_repubblicano_e_popolare_del_frate_agostiniano_Giacomo_Bussolari}}</ref>. Bossolaro era mosso non solo dalla volontà di preservare l'autonomia cittadina ma iniziò una predicazione moralizzatrice contro i vizi e il malcostume di cui, secondo lui, i [[Beccaria]] erano i principali artefici<ref>“Frate Jacopo Bossolaro, con l’efficacia della parola che gli ottenne un potere quasi assoluto a Pavia, fatti cacciare i Beccaria odiosi, seppe imporre un freno al dilagante malcostume e alle spese lussuose e animosamente predicò la resistenza alle armi di Galeazzo II Visconti assediante la città.", Faustino Gianani, La Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia nella storia e nell’arte, Pavia, 1906
=== Efficacia ===
</ref>. Una lapide posta sui muri del convento di [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|San Pietro in Ciel d'Oro]] ricorda le vicende umane del frate<ref>"Qui presso la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro / maestosa e severa mole dell’età longobardica / visse virtuoso in tempi corrotti e crudeli / temuto dai tiranni / amato dai forti e liberi cittadini / Fra Jacopo Bossolaro di Pavia / teologo ed oratore insigne / religioso austero di franco carattere / che nemico di ogni prepotenza / pugnò per la libertà del Co- mune / curando più della propria vita / la salvezza della patria conculcata dai po- tenti / ma vinto nel MCCCLIX dall’avversa fortuna / fu relegato a Vercelli per XIV anni / indi abitò Ischia / morendovi in concetto di santo / presso il fratello Bartolomeo / vescovo di quell’isola ridentissima."</ref>.
Le DND diedero un contributo significativo alla lotta alla criminalità. Durante i primi 25 anni di operatività, più di 800 volontari ricevettero vari ordini e medaglie governative, oltre 6 mila ricevettero la medaglia "Per un servizio eccellente nel mantenimento dell'ordine pubblico" («За отличную службу по охране общественного порядка»), mentre poche altre migliaia hanno ricevuto il distintivo onorario di "Eccellente ''družinnik''", certificati e premi.<ref name=autogenerated4 /> Sono stati riportati inoltre sui giornali casi di eroismo e sacrificio dimostrati dai ''družinniki'', così come casi di detenzione di criminali pericolosi e recidivi:
 
Questa mossa indebolì molto Pavia]non solo perché i [[Beccaria]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Romanoni|anno=|titolo=Come i Visconti asediaro Pavia. Assedi e operazioni militari intorno a Pavia dal 1356 al 1359|rivista=Reti medievali|volume=VIII|numero=2007}}</ref> controllavano molti castelli ma perché erano al centro di una rete di alleanze con alcune delle più importanti famiglie della città e del contado. Nel 1358, con il trattato di [[Zavattarello]] i [[Beccaria]] si allearono con i [[Visconti]] iniziando una campagna che tolse a Pavia quasi tutto l'[[Oltrepò Pavese|Oltrepo]] e la [[Lomellina]].
Come osservato dal ministro degli interni dell'URSS [[Viktor Alekseevič Piskarëv|Viktor Piskarëv]], le DND divennero un'ottimo strumento per la selezione e l'addestramento iniziale del personale della ''milicija'': solo nel 1984, su raccomandazione del partito, organizzazioni del Komsomol e collettivi dei lavoratori, più di 3 mila persone avevano fatto un'esperienza nelle DND "E queste erano già persone addestrate mentalmente e professionalmente".<ref>{{Cita news|autore=N. Matukovskij|titolo=Куда смотрит милиция. Беседа с министром внутренних дел Белорусской ССР В. А. Пискарёвым|pubblicazione=Известия|data=1985-04-16|lingua=ru}}</ref>
 
La fase finale della guerra iniziò nell'aprile del 1359 quando [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] organizzò minuziosamente la spedizione contro la città con il coinvolgimento di molti contingenti assoldati in molte parti d'Italia. L'assedio duro molti mesi mettendo allo stremo della città. Anche i tentativi di sortita per spezzare l'accerchiamento fallirono e il 13 novembre 1359 Pavia<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Fabio|cognome=Romanoni|titolo="Come i Visconti asediaro Pavia". Assedi e operazioni militari intorno a Pavia dal 1356 al 1359, in "Reti Medievali- Rivista", VIII (2007).|lingua=en|accesso=2019-02-08|url=https://www.academia.edu/21465034/_Come_i_Visconti_asediaro_Pavia_._Assedi_e_operazioni_militari_intorno_a_Pavia_dal_1356_al_1359_in_Reti_Medievali-_Rivista_VIII_2007_}}</ref> si arrese all'esercito visconteo agli ordini di [[Protasio Caimi]].
=== Simboli ===
I ''družinniki'' si distinguevano da una fascia rossa intorno al braccio con scritto "ДНД" o "дружинник" dai distintivi, materiale consegnato insieme al libretto identificativo una volta che si entrava nelle DND.
 
Dal [[1360]], quando [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] fu nominato [[vicario imperiale]] da [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]], Pavia cadde in pratica sotto la dominazione della famiglia [[Visconti]] e parte del [[Ducato di Milano|stato visconteo]], malgrado che nel trattato di pace [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] avesse assicurato che avrebbe rispettato il governo comunale. Lo stesso Bossolaro fu incarcerato a Vercelli dove rimase prigioniero per quattordici anni.
== Paesi post-URSS ==
[[File:Petrarca12.jpg|miniatura|Epigrafe fatta comporre dal [[Francesco Petrarca|Petrarca]] per il nipote, [[Pavia]], [[Castello Visconteo (Pavia)|Musei Civici.]]]]
=== Bielorussia ===
I [[Visconti]] contribuirono ad arricchire la città sia sul piano architettonico che su quello culturale. Nel [[1361]] venne fondato da [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] lo ''Studium Generale'', che sarebbe diventato la futura [[Università di Pavia]]. Nel 1360 iniziò invece la costruzione del [[Castello Visconteo (Pavia)|Castello]], che divenne la sede della corte viscontea<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)|rivista=“Non iam capitanei, sed reges nominarentur: progetti regi e rivendicazioni politiche nei rituali funerari dei Visconti (XIV secolo)”, in Courts and Courtly Cultures in Early Modern Italy and Europe. Models and Languages, Atti del Convegno, ed. S. Albonico, S. Romano, Viella, pp. 189-206.|lingua=en|accesso=2019-02-08|url=https://www.academia.edu/36402408/Non_iam_capitanei_sed_reges_nominarentur_progetti_regi_e_rivendicazioni_politiche_nei_rituali_funerari_dei_Visconti_XIV_secolo_}}</ref>. Oltre ai docenti che insegnavano nello studium la vita culturale della città vide anche la presenza di [[Francesco Petrarca]], presente più volte a Pavia ospite della figlia. L'abitazione doveva trovarsi vicino all'attuale [[Palazzo Malaspina (Pavia)|palazzo Malaspina]], ora sede della Prefettura, come ricorda una lapide posta aal'ingresso della corte del palazzo. A [[Pavia]] seppellì il piccolo nipote di due anni, figlio della figlia Francesca, nella [[Chiesa di San Zeno (Pavia)|chiesa di San Zeno]] e per lui compose un'epigrafe ancor oggi conservata nei [[Castello Visconteo (Pavia)|Musei Civici]]. Secondo la tradizione Petrarca ha avuto un ruolo nella formazione della biblioteca voluta da [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II.]] La biblioteca era ospitata al primo piano della torre sudovest. Con le continue acquisizioni da parte dei duchi, continuate anche dagli [[Sforza]], la biblioteca divenne una delle più ricche, prestigiose e ammirate dell'epoca in tutta Europa<ref>{{Cita web|url=http://www.museicivici.pavia.it/bvs/#2|titolo=La bibliotecaviscontea-sforzesca del Castello di Pavia}}</ref>
In [[Bielorussia]], l'associazione di cittadini coinvolti nell'applicazione della legge viene denominata ''Dobrovol’naja družina'' (Добровольная дружина) e le attività delle varie squadre di volontari sono svolte sulla base della legge "Sulla partecipazione dei cittadini alle forze dell'ordine" («Об участии граждан в охране правопорядка), della "Disposizione approssimativa sulla squadra volontaria" (Примерным положением о добровольной дружине») e secondo il "Regolamento sulla procedura per la registrazione e le attività di agenti, corpi e unità indipendenti incaricati dell'applicazione della legge, nelle situazioni di emergenza, e di autorità di frontiera della Repubblica di Bielorussia"(«Типовым положением о порядке оформления и деятельности внештатных сотрудников правоохранительных органов, органов и подразделений по чрезвычайным ситуациям, органов пограничной службы Республики Беларус»).<ref>{{Cita web|url=http://www.pravo.by/WEBNPA/text.asp?RN=C20301354|titolo=Постановление Совета министров Республики Беларусь от 17 октября 2003 г. № 1354 «Об утверждении Примерного положения о добровольной дружине и Типового положения о порядке оформления и деятельности внештатных сотрудников правоохранительных органов, органов и подразделений по чрезвычайным ситуациям, органов пограничной службы Республики Беларусь»|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140706233229/http://pravo.by/main.aspx?guid=3871&p0=c20301354&p2={NRPA}|lingua=be}}</ref> Le attività dei vigili del fuoco volontari seguono invece dei regolamenti a parte.
 
Nel [[1396]] [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], già [[duca di Milano]] dal 1395, ottenne dall'imperatore un diploma con il quale veniva legittimato un sistema successorio basato sulla primogenitura maschile e Pavia era elevata a Contea, lasciando così all'erede al trono il titolo di [[Conte di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/gian-galeazzo-visconti-duca-di-milano_(Dizionario-Biografico)|titolo=GIAN GALEAZZO Visconti, duca di Milano in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-02-08}}</ref>.
Secondo i Regolamenti, la ''družina'' viene creata secondo il principio dell'autonomia territoriale con l'approvazione del governo locale. La squadra viene costituita durante una riunione di cittadini convocati dal gruppo che ha avuto l'iniziativa. Possono essere scelti anche il comandante e il quartier generale per votazione all'interno delle riunioni per sorvegliare la squadra, la città, il distretto e la sede regionale. Ai vigilanti viene consegnato un certificato (che può essere allegato al capospalla sotto forma di tessera), un distintivo con un numero identificativo e una fascia per il braccio.
 
Gli studiosi del periodo sottolineano che sotto i [[Visconti]] prima e gli [[Sforza]] poi, la trasformazione della città, del territorio e della società urbana ebbe qualcosa di grandioso: dal 1359 al 1402, [[Pavia]] (una città già piuttosto ricca e prosperosa nonostante la crisi del secolo) fece notevoli passi avanti sotto l’ombra dei principi, accelerando la trasformazione delle sue istituzioni, delle gerarchie sociali, dell’ambiente culturale, dell’aspetto monumentale e della forma urbis.
Tra i compiti delle squadre volontarie bielorusse vi sono la partecipazione alla prevenzione dei reati, l'assistenza alla polizia stradale,<ref>{{Cita web|autore=Katerina Borisevič|url=http://www.kp.by/daily/24595/763039/|titolo=Дружинники фотографируют нарушителей на минских улицах|sito=Комсомольская правда — Беларусь|data=2010-10-23|lingua=be}}</ref> così come la collaborazione per il mantenimento dell'ordine in caso di situazioni di emergenza, per la protezione dei confini statali e alti. Pertanto, 178 squadre interagiscono con il servizio di frontiera nel paese, a cui partecipano circa 2 mila cittadini (2008). Secondo il Comitato della frontiera statale della Bielorussia, circa il 30% di coloro che violano la frontiera viene intercettato grazie alla partecipazione dei volontari.<ref>{{Cita web|url=http://telegraf.by/belarus/2008/05/19/druzhinniki/|titolo=Добровольные дружинники помогают задержать 30% нарушителей границы Беларуси|data=2008-05-19|lingua=be}}</ref>
[[File:Pegione Pavia.jpg|miniatura|Pegione coniato a Pavia da Galeazzo II]]
 
Pavia fu installata la corte signorile (e poi ducale) e furono create alcune magistrature che raddoppiavano quelle milanesi; la scelta della città come alternativa a [[Milano]] per la residenza signorile e della corte ne fece, dopo il 1359, la seconda capitale viscontea.
=== Federazione russa ===
Nel 1989, iniziò un notevole calo delle attività delle DND, poiché a quel tempo le forme organizzative tradizionali sovietiche di partecipazione pubblica alla lotta contro la criminalità erano diventate inefficaci con la mutevolezza del crimine. Dal 1992, il trasferimento delle forze dell'ordine pubblico punta alla privatizzazione e alla chiusura di grandi imprese (dove i collettivi operai avevano in precedenza creato molte DND),<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Boris Vasil'ev|titolo=Наперекор криминальной агрессии|rivista=Милиция|numero=11|anno=1995|pp=14-25|lingua=ru}}</ref> soprattutto per la carenza di fondi. Tuttavia, alcune squadre sono sopravvissute.
 
In tempi sorprendentemente rapidi, con una colossale mobilitazione di risorse e di lavoro umano, [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] fece realizzare il [[Castello Visconteo (Pavia)|castello pavese]], che diventò un modello della magnificenza signorile, e ne fece la residenza sua e della corte. L’edificio era di inusitate dimensioni e circondato dal grande [[Parco Visconteo]] che fu poi ulteriormente ingrandito da [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]].
Nel 1993, è stato adottato il decreto governativo n. 959 del 22 settembre "Sulle misure per rafforzare la sicurezza pubblica nelle strade delle città e altri insediamenti della Federazione russa" («О мерах по усилению охраны общественного порядка на улицах городов и других населенных пунктов РФ»),<ref>{{Cita web|url=http://pravo.gov.ru/proxy/ips/?doc_itself=&infostr=xO7q8+zl7fIg7vLu4fDg5uDl8vH/IO3lIOIg7+7x6+Xk7eXpIPDl5ODq9ujo&nd=102026242&page=1&rdk=0#I0|titolo=О мерах по усилению охраны общественного порядка на улицах городов и других населенных пунктов РФ|lingua=ru}}</ref> che stabilisce il quadro giuridico e normativo per le DND nella Federazione russa. Di conseguenza, in un certo numero di luoghi le DND sono state ripristinate o create ex novo:
* La divisione pubblica "Avtovozysk" (DND per le GAI del Dipartimento degli affari interni di [[Orenburg]]) di 100 persone opera nell'[[oblast' di Orenburg]]. I ''družinniki'' sono diventati lavoratori professionisti e dipendenti su raccomandazione di imprese e organizzazioni, agenti di polizia freelance, lavorando però sempre su base volontaria. Solo nel 1994, i ''družinniki'' hanno lavorato per 19 mila ore, denunciato 22 015 violazioni del codice della strada, 325 guidatori ubriachi e 320 conducenti che non avevano la patente di guida<ref>{{Cita pubblicazione|autore=L. Zukov|titolo=«Авторозыск» — дивизион общественный|rivista=Милиция|numero=9|anno=1995|p=30|lingua=ru}}</ref>
* Nel 1993, è stata ricreata a Mosca una Družina temporanea.<ref>{{Cita web|url=http://www.businesspress.ru/newspaper/article_mId_43_aId_103487.html|titolo=Мосгордума приняла во втором чтении закон «о московской городской народной дружине»|data=2002-02-22|lingua=ru}}</ref> Il 26 giugno del 2002, il sindaco [[Jurij Lužkov]] e i deputati della Duma locale hanno adottato un regolamento per le DND della città,<ref>{{Cita web|url=https://www.mos.ru/authority/documents/doc/23032220/|titolo=№ 1090-ПП Об утверждении Положения о Московском городском штабе народной дружины|lingua=ru}}</ref> che ha stabilito il quadro giuridico e i principi delle attività di questo tipo di associazione. L'autore del documento è il deputato Oleg Evgen’evič Bočarov.
* Nel 1994, un distaccamento operativo giovanile, formato da 31 persone di età inferiore ai 30 anni, operava a [[Omsk]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ol'ga Dumkova|titolo=Главное — не врать пацану|rivista=Криминал-экспресс|numero=8|anno=1994|p=4|lingua=ru}}</ref>
* Nel 1995, nell'[[oblast' di Jaroslavl']] vi erano 185 squadre per un totale di 2 mila volontari. Durante l'anno lavorarono per 39 mila ore, fermando 5 mila reati e risolvendo 196 casi. Le attività delle DND hanno portato a una diminuzione del crimine di strada fino al livello del 1991.
 
[[Pavia]] fu la seconda capitale anche al tempo del primo [[duca di Milano]], Gian Galeazzo, itinerava tra le due città maggiori del dominio (Milano e Pavia), soggiornava volentieri nel grande castello pavese e frequentava il grande parco.
Tuttavia, già nel 1996, il colonnello della polizia A. Kolcov ha notato cambiamenti nelle motivazioni dei ''družinniki'':
{{Citazione|Il problema di coinvolgere i cittadini nelle forze dell'ordine deve essere risolto non con entusiasmo, ma su altre basi, risolvendo prima di tutto una questione come la remunerazione materiale per la partecipazione alla protezione dell'ordine pubblico.|3=проблему вовлечения граждан в правоохранительную деятельность приходится решать уже не на энтузиазме, а на каких-то иных началах, решая прежде всего такой вопрос, как материальное вознаграждение за участие в охране общественного порядка.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=А. Kol'cov|titolo=«Агент» с красной повязкой|rivista=Милиция|numero=2|anno=1996|pp=18-21}}</ref>|lingua=ru}}
 
Oltre agli edifici propriamente ducali, in città, fu fondato il monastero delle Clarisse – ovvero dell’Annunciata o Santa Chiara la Reale, fu costruita la piazza grande (l'attuale Piazza Vittoria), e furono ridisegnate le strade centrali (Strada Nuova).
Nel 1995, venne adottata la legge federale "Sulle associazioni pubbliche" («Об общественных объединениях»), secondo la quale i precedenti documenti legali sulle attività dei gruppi di cittadini furono riconosciuti come non validi, e non fu prevista la creazione né l'attività di DND e altre associazioni pubbliche per la protezione dell'ordine pubblico.<ref>{{Cita web|url=http://pravo.gov.ru/proxy/ips/?docbody=&nd=102035642|titolo=Федеральный закон от 19.05.1995 № 82-ФЗ «Об общественных объединениях»|lingua=ru}}</ref>
 
Furono completate alcune fabbriche gotiche, come il [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|Carmine]] e San Tommaso, con il contributo di architetti viscontei, e furono aperti cantieri che contribuirono al rinnovamento del linguaggio architettonico urbano. Al tempo di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] fiorivano nuove residenze nobiliari per i membri della dinastia e per i cortigiani, come la grande casa di Azzone Visconti, la Corte nuova di [[Bianca di Savoia]], il palazzo della contessa di Virtù, i palazzi di segretari e magistrati come [[Pasquino Cappelli|Pasquino Capelli]], di [[Nicolò Diversi]], [[Francesco Barbavara]] e [[Niccolò Spinelli|Nicolò Spinelli]]. Seguirono nel Quattrocento altre iniziative importanti, come la fondazione dell’importante monastero domenicano riformato di [[S. Apollinare (Pavia)|S. Apollinare]], dell’[[Policlinico San Matteo|ospedale San Matteo]], del nuovo [[Duomo di Pavia|Duomo]] iniziato a fine Quattrocento, e si distinsero i nuovi palazzi gentilizi dei [[Bottigella]], dei [[Beccaria]] e di altre famiglie.
All'inizio del 2009, vi erano oltre 34 mila unità di polizia pubblica in Russia con un totale di più di 363 mila persone. Allo stesso tempo, nonostante un modesto supporto logistico e finanziario per le DND, ogni anno sono stati denunciati circa 40 mila crimini grazie alla partecipazione dei ''družinniki'' e sono state rilevate oltre 400 mila violazioni amministrative.<ref>{{Cita news|autore=Michail Falaleev|url=http://www.rg.ru/2009/03/11/poryadok.html|titolo=Милиция призывает граждан к охране общественного порядка|pubblicazione=Российская газета|data=2009-03-01|lingua=ru}}</ref>
 
Decisiva per la crescita culturale ed edilizia della città fu la fondazione dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università]], con la concessione data da Carlo di Boemia nel 1361. L'iniziativa promossa dai [[Visconti]] contribuì al risveglio culturale di [[Pavia]], già a fine Trecento raggiunta, abitata e frequentata da stranieri arrivati da tutta Europa per insegnare e studiare, ed ebbe importanti risvolti abitativi e logistici. I Visconti chiamarono ad insegnare a Pavia famosi professori, come il giurista [[Baldo degli Ubaldi]], [[Lorenzo Valla]] o [[Giasone del Maino]]. A Pavia furono stabilite le sedi di varie magistrature che raddoppiavano quelle milanesi; molti cortigiani e magistrati che volevano costruire un palazzo in città ottennero la cittadinanza dai signori<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Maria Nadia|cognome=Covini|titolo=Pavia dai Beccaria ai Visconti-Sforza. Metamorfosi di una città, in Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca, a cura di M. Davide, CERM, Trieste 2014, pp. 46-67|lingua=en|accesso=2019-03-07|url=https://www.academia.edu/19749828/Pavia_dai_Beccaria_ai_Visconti-Sforza._Metamorfosi_di_una_citt%C3%A0_in_Le_subordinazioni_delle_citt%C3%A0_comunali_a_poteri_maggiori_in_Italia_dagli_inizi_del_secolo_XIV_all_ancien_r%C3%A9gime._Risultati_scientifici_della_ricerca_a_cura_di_M._Davide_CERM_Trieste_2014_pp._46-67}}</ref>.
A San Pietroburgo si tiene una competizione annuale per il titolo di miglior compagno di una ''družina''.<ref>{{Cita web|url=http://gov.spb.ru/gov/admgub/u_kadr/nagradnaya-politika/nagrady-ispolnitelnyh-organov-gosudarstvennoj-vlasti-sankt-peterburga/premii-pravitelstva-sankt-peterburga-luchshee-obshestvennoe-obedinenie/|titolo=Премии Правительства Санкт-Петербурга "Лучшее общественное объед|lingua=ru|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508090444/http://gov.spb.ru/gov/admgub/u_kadr/nagradnaya-politika/nagrady-ispolnitelnyh-organov-gosudarstvennoj-vlasti-sankt-peterburga/premii-pravitelstva-sankt-peterburga-luchshee-obshestvennoe-obedinenie/}}</ref> Una delle migliori squadre nazionali volontarie, insignita del premio del governo di San Pietroburgo, è la "ROO Uljanka" pietroburghese.<ref>{{Cita web|url=http://www.dnd-ulianka.okis.ru/|titolo=СПБ РОО "ДНД "УЛЬЯНКА" Добровольная народная дружиина|lingua=ru}}</ref>
[[File:Stendardo 2 di Massimiliano Sforza, conte di Pavia.jpg|miniatura|Stendardo della Contea di [[Pavia]]]]
Durante i tumultosi anni seguiti alla morte di [[Gian Galeazzo Visconti]] (1402), il futuro [[duca di Milano]], all'epoca solo [[Contea di Pavia|conte di Pavia]], [[Filippo Maria Visconti]] si rinchiuse a Pavia per timore di [[Facino Cane]]. Tuttavia, alla Vigilia di Natale del 1410, i [[Beccaria]] aprirono di nascosto le porte della città alle truppe del Cane, che saccheggiorono [[Pavia]] e costrinsero [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]] a riconoscere il controllo politico del ducato al [[Facino Cane|condottiero]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/facino-cane_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Cane, Facino}}</ref>.
 
Nel 1423 papa [[Papa Martino V|Martino V]] convocò a Pavia un [[Concilio di Pavia|concilio]] per riformare la Chiesa, tuttavia, a causa di un'epidemia di peste che colpì Pavia ed altre città del Nord Italia, il concilio fu spostato a [[Siena]].
Il 30 dicembre 2013, dopo una serie di attacchi terroristici a [[Volgograd]], il governatore dell'oblast' Sergej Boženov ha riferito che è stata costituita una squadra DND con lo scopo di pattugliare le strade e le fermate dei trasporti pubblici.<ref>{{Cita web|url=http://itar-tass.com/proisshestviya/865665|sito=ИТАР-ТАСС|titolo=Происшествия — Губернатор: в Волгограде патрулировать улицы будут казачьи дружины|lingua=ru}}</ref>
 
La morte di [[Filippo Maria Visconti]] (1447), che non aveva eredi, né aveva designato un suo successore, portò alla disgregazione del [[ducato di Milano]]. Mentre [[Lodi]] e [[Piacenza]] passarono a [[Venezia]], Pavia rimaneva sotto il controllo del nuovo signore di Milano, [[Francesco Sforza]]. Nel 1387 si instaurò in città la prima comunità [[Ebraismo in Italia|ebraica]] (anche se forse ebrei vivevano a Pavia fin dall'Alto Medioevo) che, durante il periodo sforzesco, crebbe e prosperò, tanto che visse e morì a Pavia il grande studioso e talmudista [[Joseph Colon]]<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/38269240/Fabio_Romanoni_Il_mito_del_ghetto_di_Pavia_e_l_insediamento_diffuso_abitazioni_sinagoghe_e_cimitero_in_Fideles_servitores_nostri_Ebrei_in_civitate_Papie._Documenti_e_riflessioni_sugli_ebrei_a_Pavia_fino_all_espulsione_1597_a_cura_di_Ezio_Barbieri_Varzi_2011|titolo=Il mito del ghetto di Pavia e l’insediamento diffuso: abitazioni, sinagoghe e cimitero}}</ref>
Il 4 aprile 2014 è entrata in vigore la legge federale n. 44-FZ del 2 aprile "Sulla partecipazione dei cittadini alla tutela dell'ordine pubblico"(«Об участии граждан в охране общественного порядка»), che reintrodusse ufficialmente le squadre di volontari in Russia.<ref>{{Cita web|url=http://pravo.gov.ru/proxy/ips/?docbody=&nd=102348779|titolo=Об участии граждан в охране общественного порядка|lingua=ru}}</ref>
 
Dovette pagare una terribile multa nel [[1500]] per via dell'insurrezione contro la guarnigione francese nel [[1499]] e nel [[1512]], dopo la [[Battaglia di Ravenna (1512)|vittoria di Ravenna]], Pavia presentò a [[Luigi XII]], come segno di fedeltà uno stendardo magnifico, che fu però rubato da mercenari svizzeri e spedito a [[Fribourg]] come trofeo di guerra oggi distrutto. Nel 1512, sotto il comando di [[Matteo Schiner]], i fanti svizzeri e veneziani scacciarono dalla città la guarnigione francese e saccheggiarono Pavia<ref name="B1">{{Cita web|url=http://archivio.comune.pv.it/museicivici/pdf/annali27/19%20Rizzo.pdf|titolo=Un’economia in guerra: Pavia nel 1655}}</ref>.
==== Dobrovol’naja Molodëžnaja Družina ====
[[File:ДМД (2).JPG|thumb|270px|Una squadra DMD nel giorno della città di [[Surgut]], 2009.]]
Nel maggio 2006, il movimento giovanile NAŠI ha organizzato le "Squadre volontarie giovanili" (Добровольная молодёжная дружина) o DMD (ДМД).<ref>{{Cita web|url=http://citytula.ru/dmd|titolo=Начало Добровольной молодёжной дружины|lingua=ru}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.vslux.ru/article/kreml-sozdaet-molodezhnye-poluboevye-druzhiny-pod-prezidentskie-vybory|titolo=Кремль создает молодёжные полубоевые дружины под президентские выборы|sito=Вслух.RU|data=2009-08-04|lingua=ru}}</ref>
 
== La battaglia di Pavia e la dominazione spagnola ==
Nel 2008, il movimento è stato diviso in progetti autonomi e le DMD sono state trasformate in un'organizzazione pubblica indipendente. Nel 2009, il progetto è stato riorganizzato nell'Associazione interregionale "Dobrovol’nye Družiny Strany" (Добровольные Дружины Страны).<ref>{{Cita news|url=http://www.rg.ru/2009/07/24/druginniki-seliger-anons.html|titolo=1000 дружинников приедут на Селигер|pubblicazione=Российская газета|data=2009-07-27|lingua=ru}}</ref>
 
I primi tre decenni del XVI secolo furono un periodo tragico per la città. Nel 1515 [[Francesco I di Francia|Francesco I]] re di Francia riconquistò il [[Ducato di Milano]], [[Pavia]] fu saccheggiata nuovamente dai francesi, che imposero pure un pesante riscatto alla città. Tornata sotto il controllo sforzesco, nel 1522 fu assediata da [[Odet de Foix]], conte di Lautrec. Nonostante la situazione di [[Pavia]] fosse disperata, dato che le fortificazioni erano state danneggiate dai preceenti assedi e gran parte della guarnigione imperiale aveva dovuto lasciare Pavia per soccorrere [[Milano]], anch'essa assediata dai francesi, l'assedio fallì. La forte resistenza opposta dai cittadini armi, che avevano riformato la milizia urbana, e della guarnigione imperiale, legata all'arrivo di rinforzi asburgici, costrinse i francesi a fuggire<ref name="B1" />. Nel 1524, la città fu fortificata da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e così poté porre resistenza all'assedio<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Séverin|cognome=Duc|titolo=« Le siège de Pavie / L&#39;assedio di Pavia (1524-1525) », in ALFANI G. &amp; RIZZO M. (dir.), Nella morsa della guerra. Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale, Milan, Franco Angeli, 2013, p. 47-73|lingua=en|accesso=2019-03-02|url=https://www.academia.edu/19786986/_Le_si%C3%A8ge_de_Pavie_Lassedio_di_Pavia_1524-1525_in_ALFANI_G._and_RIZZO_M._dir._Nella_morsa_della_guerra._Assedi_occupazioni_militari_e_saccheggi_in_et%C3%A0_preindustriale_Milan_Franco_Angeli_2013_p._47-73}}</ref> posto da [[Francesco I di Francia]], che fu poi disastrosamente sconfitto nelle vicinanze. Si tratta della famosa [[battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]] ([[1525]]), tra i francesi e gli Imperiali, vinta da questi ultimi, perché il [[capitano di ventura]] [[Forlì|forlivese]] [[Cesare Hercolani]], ferendo il cavallo del re [[Francesco I di Francia]], ne permise la cattura, meritandosi il soprannome di [[vincitore di Pavia]] e la gratitudine dell'Imperatore [[Carlo V d'Asburgo]]. Legata a questa vicenda è la storia della "Zuppa alla pavese", semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero. Si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menu di corte con il nome di "soupe à la pavoise".
Il progetto non faceva parte di un programma statale e i volontari non ricevevano alcun beneficio. Nel 2011 la Rosmoldež, ovvero l'agenzia federale russa per la gioventù, ha smesso di finanziare questo progetto e le divisioni negli oblast' sono state sciolte.
 
Tuttavia due anni più tardi i francesi, guidati da [[Odet de Foix]], sottomisero la città ad un [[Sacco di Pavia (1527)|saccheggio]] di sette giorni; durante l'assedio, il Castello Visconteo perse l'ala nord - la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal [[Pisanello]] - e le due torri di nordovest e nordest, le campagne attorno alla città furono devastate ed alcune chiese suburbane, o vicine alle mura, furono distrutte o talmente danneggiate da non essere più utilizzabili. Terminato il saccheggio, i francesi scesero verso Piacenza, diretti a Roma. All'Hercolani non andò molto meglio: fu assassinato, in casa sua, da sicari guelfi nel [[1534]]. Dopo il saccheggio, i francesi lasciarono un debole guarnigione in città, e, sempre nel 1527, dopo un breve assedio, gli imperiali ripresero [[Pavia]], che fu nuovamente saccheggiata. Nel 1528, per l'ennesima volta, l'esercito francese assediò e occupò nuovamente [[Pavia]], ma nel 1529 gli imperiali riscirono a scacciare definitivamente i francesi, riprendendo [[Pavia]] e saccheggiandola di nuovo<ref name="B1" />.
==== Altre unità ====
Attualmente, le associazioni di contrasto operano in diverse regioni della Russia in varie forme organizzative, tra cui:
* Squadre cosacche per la protezione dell'ordine pubblico<ref>{{Cita web|autore=Anna Sorokina|url=http://www.vesti.ru/doc.html?id=895168&cid=7|titolo=Казачьи дружины будут помогать кубанским полицейским|sito=Вести.RU|lingua=ru|data=2012-08-31}}</ref>
* Squadre di polizia degli studenti (студенческих отрядов по охране правопорядка) o SOOPR (СООПР), create in alcuni istituti d'istruzione superiore e università.<ref>{{Cita news|autore=Vladimir Ščerban'|titolo=Что такое СООПР?|pubblicazione=Кировец|data=2003-11-04|lingua=ru}}</ref>
 
Il [[Pace di Cateau-Cambrésis|trattato di pace di Cateau-Cambresis]] (1559) tra i sovrani spanolo e francese, assegnò il [[Ducato di Milano]] al ramo spagnolo degli Asburgo inaugurando un dominio durato 155 anni.
In diverse entità costituenti della Federazione Russa sono stati adottati atti giuridici che regolano le attività delle associazioni pubbliche di cittadini per il rispetto della legge e dell'ordine.<ref>Legge della [[Repubblica di Cabardino-Balcaria]] n. 46-РЗ del 26 luglio 2002 «Об участии граждан в осуществлении охраны общественного порядка»</ref><ref>{{Cita web|url=http://pravo.gov.ru/proxy/ips/?doc_itself=&backlink=1&&nd=150012343&&page=1&rdk=0#I0|titolo=О народных дружинах в Чувашской республике|lingua=ru|data=2003-11-25|autore=Consiglio statale della Repubblica Ciuvascia}}</ref><ref>Legge della [[Repubblica del Tatarstan]] n. 107-ЗРТ del 1° novembre 2005 «Об участии граждан в обеспечении общественного порядка в республике Татарстан»</ref> In alcuni casi, tali associazioni sono supportate da autorità statali o municipali.<ref>Risoluzione del gabinetto dei ministri della Repubblica del Tatarstan n° 398 del 2 agosto del 2006 «О мерах по реализации Закона Республики Татарстан „Об участии граждан в обеспечении общественного порядка в Республике Татарстан“</ref><ref>Decisione del Consiglio cittadino di Omsk n. 200 del 10 dicembre 2008 „О создании условий для деятельности добровольных формирований населения по охране общественного порядка на территории города Омска“</ref><ref>{{Cita web|autore=Ekaterina Karacëva, Viktorija Šaparina|url=http://www.rzn.rodgor.ru/gazeta/54/live/1189/|titolo=Народному патрулю — бесплатные танцы|urlmorto=sì|sito=Родной город|data=2009-03-25|lingua=ru}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://pln-pskov.ru/society/115445.html|titolo=В случае смерти псковских дружинников на боевом посту их семьи получат единовременные выплаты|sito=Псковская лента новостей|data=2012-06-26|lingua=ru}}</ref> Al momento, le guardie regionali sono convertite sulla base della legge federale-44 del 2 aprile 2014.
 
Nel 1617 fu stipulata la [[Pace di Pavia (1617)|Pace di Pavia]] che poneva fine alla [[Guerra successione del Monferrato|guerra per la successione del Monferrato]]: a [[Ferdinando Gonzaga]] di Mantova, appoggiato dalla Spagna, fu assegnato il [[Monferrato]], mentre e a [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]] di Savoia, alleato dalla Francia, furono restituiti i territori persi in guerra<ref name="Pavia nell&#039;Enciclopedia Treccani" />.
=== Ucraina ===
Nel giugno 2000 è stata approvata in [[Ucraina]] la legge "Sulla partecipazione dei cittadini alla protezione dell'ordine pubblico e del confine di stato",<ref>Legge dell'Ucraina n. 1835-III del 22 giugno 2000 «Про участь громадян в охороні громадського порядку і державного кордону»</ref> nella quale è stato definito l'ordine della creazione delle squadre pubbliche e le loro attività atte alla protezione dell'ordine pubblico, oltre ai doveri e i diritti dei loro membri, le questioni di protezione sociale, gli incentivi e le sanzioni applicabili ai volontari.
 
Nel [[1655]] il principe [[Tommaso Francesco di Savoia]] attaccò Pavia con un'armata di 20.000/25.000 soldati francesi, piemontesi e del [[Ducato di Modena e Reggio|duca di Modena]], mentre la città era difesa da [[Galeazzo Trotti]] che disponeva solo di 3.000 fanti spagnoli, circa 900 cavalieri spagnoli e di alcune migliaia di uomini della milizia urbana. Tuttavia, [[Tommaso Francesco di Savoia]] non riuscì a conquistare [[Pavia]] e dovette ritirarsi dopo un assedio durato 52 giorni<ref>{{Cita libro|cognome=Alfani|cognome2=Rizzo|titolo=Nella morsa della guerra. Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale: Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale|url=https://books.google.it/books?id=Kb8rAQAAQBAJ&pg=PA31&lpg=PA31&dq=assedio+pavia+1655&source=bl&ots=eh7aheAHuV&sig=ACfU3U1JuLF6XM0EGOK8utFDjTZSliqNAQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwib59mY3fDgAhVEyKQKHf0SCHQQ6AEwCHoECAMQAQ#v=onepage&q=assedio%20pavia%201655&f=false|accesso=2019-03-07|data=2013|editore=FrancoAngeli|lingua=it|ISBN=9788820433482}}</ref><ref name="B1" />.
In conformità con l'ordine n. 379 del 13 giugno 2000 emanato dal [[Ministero degli affari interni (Ucraina)|Ministero degli affari interni ucraino]], i volontari delle squadre sono stati inclusi nella categoria di persone a cui è permesso avere mezzi di autodifesa come gas e armi traumatiche.<ref>{{Cita web|autore=Michail Tiščenko|url=http://lenta.ru/articles/2013/05/18/nonlethal/|titolo=Товар народного потребления. На Украине обещают свободную продажу травматического оружия|sito=LENTA.RU|data=2013-05-18|lingua=ru|citazione=категории граждан, имеющих право на травматику, всем известны… Это судьи, сотрудники правоохранительных органов и их близкие родственники, журналисты (в том числе внештатные), депутаты, военнослужащие, государственные служащие, имеющие категории и ранги, а также «члены общественных формирований по охране общественного порядка}}</ref>
 
Pavia fu in seguito sotto diverse dominazioni straniere. Nel [[1706]], dopo un breve assedio<ref>{{Cita web|url=http://socrate.apnetwork.it/blog/wp-content/uploads/2012/09/socrate79.pdf|titolo=Breve storia dei 20 assalti e saccheggi subiti dalla città nel corso dei secoli.Un triste primato.}}</ref>, fu occupata dagli austriaci, che mantennero il controllo della città fino al 1796, nonostante, durante le [[Guerra di successione polacca|guerre di Successione Polacca]] prima e [[Guerra di successione austriaca|Austriaca]] poi, Pavia fu occupata nel [[1733]] dai francesi, nel [[1743]] da francesi e spagnoli, per essere poi ripresa definitivamente nel [[1746]] dagli austriaci. A causa di queste guerre, la [[Principato di Pavia|città]] perse, a favore del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], gran parte del suo territorio, dato che la [[Lomellina]] fu ceduta nel 1707 e il [[Siccomario]] e l'[[Oltrepò Pavese]] nel 1744.
 
Al periodo austriaco si deve anche la rinascita, dopo la decadenza durante il Seicento, dell'[[Università degli Studi di Pavia|Università di Pavia]], grazie alla politica illuminata dei sovrani di Casa d'Austria, [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] e [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], nella seconda metà del sec. XVIII. Essa fu accompagnata da un grandioso programma di potenziamento delle strutture didattiche, di ricerca e di riassetto edilizio, che ha dato alla sede dell'Università l'aspetto che essa ancora oggi conserva, rendendo [[Pavia]] il maggior centro culturale della [[Lombardia]].
 
Fra i docenti più famosi di livello europeo chiamati dagli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] a [[Pavia]] vanno ricordati [[Lazzaro Spallanzani]] nelle scienze naturali, [[Lorenzo Mascheroni]] nelle matematiche, [[Alessandro Volta]] nella fisica, [[Antonio Scarpa]] nell'anatomia<ref>{{Cita web|url=http://www-4.unipv.it/webcesup/index.php?option=com_content&task=view&id=5&Itemid=26|titolo=Storia dell'Ateneo - Cenni storici|sito=www-4.unipv.it|accesso=2019-03-07}}</ref>.
 
Nel maggio [[1796]] da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che la punì per un'insurrezione condannandola ad un saccheggio di tre giorni. Tuttavia, ben presto, [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] decise di sfruttare l'[[Università degli Studi di Pavia|Università]], le biblioteche e le compentenze presenti in città, creando la [[Scula Militare per Ufficiali di Fanteria]] e, nel 1803, la Scuola d'Artiglieria, con annessa fonderia di cannoni in bronzo<ref>{{Cita web|url=http://win.storiain.net/arret/num156/artic7.asp|titolo=La Scuola teorico-pratica di Artiglieria di Pavia|sito=win.storiain.net|accesso=2019-03-07}}</ref>. Anche l'[[Università degli Studi di Pavia|università]] attraversò un periodo felice, l'età napoleonica vide infatti gli insegnamenti di [[Vincenzo Monti]] e di [[Ugo Foscolo]] sulla cattedra di eloquenza e di [[Gian Domenico Romagnosi]] di diritto civile. Nel [[1814]] tornò sotto gli austriaci. Nel 1819<ref>{{Cita web|url=http://www.naviglilombardi.it/navigli/naviglio-pavese/|titolo=Naviglio Pavese {{!}} Navigli Lombardi|lingua=it-IT|accesso=2019-05-07}}</ref> furono portati a termine i lavori del [[Naviglio Pavese]], il canale, concepito come via d'acqua tra [[Milano]], [[Pavia]] ed il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e come canale irriguo, contribuì allo sviluppo della città, tanto che già pochi anni dopo la sua realizzazione, nel 1821, alle spalle del castello sorse [[Borgo Calvenzano (Pavia)|Borgo Calvenzano]], una lunga serie di edifici porticati dove si trovavano magazzini, osterie, uffici spediazionieri e doganali, alberghi, stalle, tutto in supporto della navigazione interna. Nel 1820 cominciarono ad operare nella darsena di Pavia i primi [[Piroscafo|piroscafi]] a vapore e, tra il 1854 ed il 1859, il [[Lloyd Austriaco|Loyd Austriaco]] organizzò una regolare linea di navigazione, sempre tramite piroscafi a vapore, tra [[Pavia]], [[Venezia]] e [[Trieste]].
 
== Regno di Sardegna ==
[[File:Passaggio Ticino esercito austriaco 1849.jpg|thumb|upright=1.4|L'esercito austriaco attraversa il Ticino nei pressi di Pavia il 20 marzo 1849.]]
Il movimento rivoluzionario del febbraio [[1848]] fu represso duramente dagli austriaci: nel mese successivo per breve tempo le forze del [[Regno di Sardegna]] ne ottennero il controllo, perdendolo però subito dopo, fino al [[1859]] quando Pavia divenne parte del regno insieme al resto della Lombardia.
 
In molti periodi Pavia è stata il centro di grande attività intellettuale. Qui [[Severino Boezio]] scrisse il [[De consolatione philosophiae]]. La scuola legale di Pavia fu resa celebre da [[Lanfranco di Canterbury|Lanfranco]], futuro [[arcivescovo di Canterbury]]. [[Francesco Petrarca]] venne spesso qui a trovare l'amico [[Galeazzo II]]. [[Cristoforo Colombo]] fu studente all'Università di Pavia intorno al [[1465]]. Nel [[1471]] si introdusse la stampa. Due dei vescovi di Pavia furono eletti al papato, [[Papa Giovanni XIV]] e [[Papa Giulio III]].
Altro pavese illustre fu [[Luigi Porta]], famoso anatomista. Nel 1895 le famiglie di [[Jakob Einstein|Jakob]] e [[Hermann Einstein]], lo zio e il padre del sedicenne [[Albert Einstein]] si trasferirono a Pavia, dove dal 1894 avevano fondato [[officine elettrotecniche Nazionali Einstein-Garrone]] lungo il [[Naviglio Pavese]]<ref>{{Cita web|url=http://musei.unipv.eu/msu/gli-einstein-a-pavia/|titolo=Gli Einstein a Pavia}}</ref>. Il giovane [[Albert Einstein]] abitò per alcuni a Pavia a [[Palazzo Cornazzani]], dove, curiosamente, avevano già abitato [[Ugo Foscolo]] e [[Ada Negri]].
 
[[Pavia]] fu al centro di il 24 marzo 1870 della rivolta, organizzata da alcuni militari di idee repubblicane, della [[brigata Modena]] (di stanza a [[Pavia]]), note come [[Patatrac 1870|Patatrac]] e soffocata nel sangue dalle truppe rimaste fedeli alla monarchia<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/cultura/quando-mazzini-scaten-patatrac-sognando-repubblica-925502.html|titolo=Quando Mazzini scatenò il patatrac sognando la Repubblica}}</ref>.
 
Nel 1883 con l'annessione del comune dei [[Corpi Santi di Pavia|Corpi Santi]], la superficie del comune s'ingrandì, negli stessi anni cominciarono a sorgere importanti industrie, come la [[Necchi]], mentre nel 1905 sorse la [[SNIA Viscosa|Snia Viscosa]], prima grande fabbrica italiana di seta artificiale e tessuti sintetici, seguite da molte altre, tanto che nei primi decenni del Novecento gli addetti all'industria in città erano 16.000<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/pavia_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=PAVIA in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-05-07}}</ref>.
 
== L'avvento del fascismo ==
Nelle elezioni dell’autunno del 1920 il Partito socialista raggiunse uno straordinario risultato ottenendo in provincia 156 sindaci su 220 e 56 seggi su 60 del Consiglio provinciale<ref>{{Cita news|autore=Roberto Lodigiani|titolo=Così il fascismo conquistò il Mezzabarba|pubblicazione=La Provincia Pavese|data=14 ottobre 2012}}</ref>. da subito si scatena la reazione fascista in quello che è stato definito un "biennio nero" nel corso del quale i sindaci socialisti vengono cacciati uno dopo l'altro con la violenza.
 
Anche a Pavia fu teatro dell'azione squadrista contro gli avversari politici. Uno dei primi a farne le spese fu lo studente universitario cremonese [[Ferruccio Ghinaglia]]. Il giovane, dirigente del neonato Partito Comunista, fu ucciso il 21 aprile del 1921 da un gruppo di aderenti al fascio in un agguato mentre attraversa il Ponte coperto. Gli assalitori sparano sul gruppo di attivisti di ritorno da un'iniziativa politica. Quattro persone vengono ferite mentre Ghinaglia viene colpito alla testa<ref>{{Cita libro|autore=Emanuele Boccianti|autore2=Sabrina Ramacci|titolo=Italia Giallo e nera|anno=2013|editore=Newton Compton|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
La presa di Pavia da parte dei fascisti matura proprio nei giorni cruciali della [[marcia su Roma]] e venne coordinata da [[Angelo Nicolato]]. Nicolato stabilì il quartier generale nella locanda Tre Re di [[Cava Manara]] dove furono fatte convergere tutte le truppe fasciste. L'operazione ebbe inizio la mattina del 28 ottobre 1922 quando le squadre fasciste entrano in città e si dirigono verso la prefettura senza incontrare nessuna resistenza da parte del presidio militare della città e in poche ore prendono il controllo dei punti nevralgici della città. Alle cinque del pomeriggio del 28 ottobre il capitano Tommaso Bisi con un squadra di camicie nere fece irruzione nella sede comunale di palazzo Mezzabarba assumendo il potere. Il sindaco socialista [[Alcide Malagugini]] convoca il convoca il consiglio comunale che il 29 ottobre decreta il proprio autoscioglimento.la carica di sindaco viene assunta dal potente dirigente fascista lomellino [[Cesare Forni]], espressione dell'ala dura del partito legato ai grandi proprietari agrari.
 
Il dominio del Forni sul fascismo pavese non durò molto e questi, dopo essere entrato in scontro con lo stesso partito, venne rimosso. Nicolato, dopo aver allontanato anche il Bisi, controlla il partito in provincia promuovendo a capo del fascismo in provincia l'alleato prof. Spizzi<ref>{{Cita libro|autore=Ugoberto Alfassio Grimaldi|titolo=Eia, eia, alalà|anno=|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
== La resistenza e la liberazione ==
Molto prima che iniziasse la resistenza Pavia annoverò alcuni fulgidi esempi che si esposero personalmente per contrastare la dittatura. Tra questi una delle figure più interessanti è quella di [[Giorgio Errera]] docente di chimica all'Università di Pavia. Già nel 1923 rifiutò la carica di Rettore, che gli era stata proposta dal Ministro della Pubblica istruzione Giovanni Gentile di cui era amico, per il giudizio negativo che aveva del regime. Successivamente nel 1931 fu uno dei dodici professori universitari italiani (su 1255) che rifiutò di giurare fedeltà al fascismo e fu per questo messo in pensione<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo Vallabrega|anno=2014|titolo=I dodici professori che non hanno giurato|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.swas.polito.it/services/poli_flash/foto/I%20dodici%20professori%20che%20non%20hanno%20giurato.pdf}}</ref>.
 
Dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] i tedeschi, a poche ore dall'armistizio, presero il controllo diretto di tutti i centri più importanti della provincia. La sera del 9 settembre al comando del capitano Korsemann arrivarono alle porte di Pavia. Il 29 settembre 1943 si tenne nella sala del camino del Broletto la prima riunione del ricostituito fascio repubblicano guidato dal federale Dante Cattaneo.
 
Il primo Comitato di Liberazione Nazionale di Pavia fu interamente smantellato l'8 gennaio del 1944 quando la [[Guardia Nazionale Repubblicana]] arrestò cinque suoi membri: [[Enrico Magenes]], Ferruccio Belli, Luigi Brusaioli, Angelo Balconi e Lorenzo Alberti<ref>{{Cita web|url=http://www.lageredeportazione.org/binary/lager_deportazione_new/testimonianze/MAGENES.1152082229.pdf|titolo=Lager e deportazione, le testimonianze: Enrico Magenes}}</ref>. Le forze antifasciste riuscirono a costituire il CLN solo all'inizio dell'estate del 1944.
 
La battaglia per la liberazione di Pavia si svolse nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1945 e il 26 i comandi fascisti si arresero ai partigiani. Dopo la liberazione il 27 aprile 1945 il [[Comitato di Liberazione Nazionale]] di Pavia prese possesso della prefettura. La città era ormai interamente sotto il controllo delle forze partigiane scese dalle colline dell'Oltrepo. Il 30 aprile entrano in città le prime truppe alleate<ref>{{Cita libro|autore=Pierangelo Lombardi|titolo=I CLN e la ripresa della vita democratica a Pavia|anno=1983|editore=La Pietra|città=Milano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
== Note ==
<references />
<!-- vedi anche l'articolo [[Pavia]] di en.wiki; ne riporto il testo qui in commento: le informazioni non presenti andrebbero unificate (traducendole) con il resto dell'articolo.
== History ==
 
Dating back to pre-Roman times, the town of Pavia (then known as ''Ticinum Papiæ'') was a municipality and an important military site under the [[Roman Empire]].
 
Here, in [[476]], [[Odoacer]] defeated [[Orestes]] after a long siege. To punish the city for helping the rival, Odoacer destroyed it completely. However, Orestes was able to escape to [[Piacenza]], where Odoacer followed and killed him, deposing his son [[Romulus Augustus]]. This was commonly considered the end of the [[Western Roman Empire]].
 
Under the [[Goths]], Pavia became a fortified [[citadel]] and their last bulwark in the war against [[Belisarius]] in war to reconquer Italy for the [[Eastern Roman Empire]]. After the [[Lombards|Lombard]] conquest, Pavia became the capital of their kingdom; but after Charlemagne won the [[battle of Pavia (773)]], the city became the capital of his ''Regnum Italicum'', a vassal kingdom of the [[Holy Roman Empire]], until the [[12th century]].
 
In the 12th century Pavia acquired the status of a self-governing commune. In the political division between [[Guelphs and Ghibellines]] that characterizes the Italian Middle Ages, Pavia was traditionally Ghibelline, a position that was as much supported by the rivalry with [[Milan]] as it was a mark of the defiance of the Emperor that led the [[Lombard League]] against the emperor [[Frederick Barbarossa]], who was attempting to reassert long-dormant Imperial influence over Italy.
 
In the following centuries Pavia was an important and active town. It held out against the domination of Mila, finally yielding to the [[Visconti]] family, rulers of [[Milan]] in [[1359]]; under the Visconti Pavia became an intellectual and artistic centre, being the seat from [[1361]] of the University founded around the nucleus of the old school of law, which attracted students from many countries.
 
The [[Battle of Pavia]] ([[1525]]) marks a watershed in the city's fortunes, since by that time, the former cleavage between the supporters of the Pope and those of the Holy Roman Emperor had shifted to one between a French party (allied with the Pope) and a party supporting the Emperor and King of Spain [[Charles V]]. Thus during the [[Bourbon house|Bourbon]]-[[Habsburg]] [[Italian Wars]], Pavia was naturally on the Imperial (and Spanish) side. The defeat and capture of king [[Francis I of France|Francis&nbsp;I]] of [[France]] during the battle ushered in a period of [[Spain|Spanish]] occupation which lasted until [[1713]]. Pavia was then ruled by the [[Austria]]ns until [[1796]], when it was occupied by the French army under [[Napoleon]].
== Bibliografia==
* {{Cita pubblicazione|autore=S. A. Nevskij|autore2=E. A. Syčëv|titolo=Участие населения в охране правопорядка в Российской империи|url=http://cyberleninka.ru/article/n/uchastie-naseleniya-v-ohrane-pravoporyadka-v-rossiyskoy-imperii|rivista=Историческая и социально-образовательная мысль|anno=2011|numero=1-2|volume=7|pp=84-91|issn=2075-9908|lingua=ru|cid=Nevskij, Syčëv}}
* {{Cita libro|titolo=Дела и люди ленинградской милиции|autore=A. T. Skiljagin|editore=Лениздат|anno=1967|cid=Skiljagin}}
* {{Cita libro|autore=V. L. Badjuk|titolo=История дружины|url=http://www.mosmetro.ru/upload/430/narodnaya_drugina.pdf|anno=2010|p=59}}
* {{Cita libro|titolo=Дела и люди ленинградской милиции|autore=A. T. Skiljagin|editore=Лениздат|anno=1967|cid=Skiljagin}}
* {{Cita libro|autore=M. I. Bajtin|autore2=V. S. Gol'dman|titolo=Народные дружины|editore=Приволжское кн. изд-во|anno=1969}}
* {{Cita libro|autore=N. V. Dement'ev|titolo=Трудящиеся на страже общественного порядка|editore=Профиздат|anno=1959}}
* {{Cita libro|autore=Vitalij A. Erëmin|url=http://makarenko-museum.ru/lib/Eriom/Eriomin_V_Desperate_Pedagogics.pdf|titolo=Отчаянная педагогика|editore=Владос|anno=2008}}
* {{Cita libro|autore=N. P. Jablokov|titolo=Народные дружины на страже общественного порядка|editore=Госюриздат|anno=1963}}
 
In [[1815]], it again passed under Austrian administration until the [[Second War of Independence]] ([[1859]]) and the unification of [[Italy]] one year later.
=== Norme ===
* Risoluzione del Presidium delle forze armate dell'URSS del 15 febbraio 1962: «О усилении ответственности за посягательство на жизнь, здоровье и достоинство работников милиции и народных дружинников»
* Risoluzione del Consiglio dei ministri dell'URSS n. 410 del 6 giugno 1967: «Об учреждении нагрудного знака „Отличный дружинник“»
* Risoluzione del Consiglio dei ministri dell'URSS n. 571 del 23 luglio 1969: «О мерах по усилению борьбы с преступностью»
* Decreto del Presidium delle forze armate dell'URSS n. 6007-VIII del 24 maggio 1974: «Об основных обязанностях и правах добровольных народных дружин по охране правопорядка»
 
-->
== Voci correlate ==
* [[ORMO]]
* [[Kampfgruppen der Arbeiterklasse]]
 
{{Portale|Lombardia|storia}}
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
 
[[Categoria:Storia di Pavia| *]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://fotoartefakt.ru/selskij-ispolnitel.htm|titolo=Сельский исполнитель|lingua=ru}}
* {{Cita web|url=http://www.maspo.ru|titolo=Молодёжная Ассоциация по содействию правоохранительным органам СФО — ДМД „Северный Волк“»|lingua=ru}}
* {{Cita web|url=http://nashi.su/projects/46|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100122152141/http://nashi.su:80/projects/46|titolo=Проект «Добровольная Молодежная Дружина»|lingua=ru}}
* {{Cita web|url=http://rusk.ru/newsdata.php?idar=729257|titolo=В России могут появиться православные народные дружины|sito=Русская линия|data=2008-11-21|lingua=ru}}
* {{Cita web|url=http://www.annews.ru/news/detail.php?ID=135234|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071102072711/http://www.annews.ru/news/detail.php?ID=135234|titolo=Их нынче рать, а звать её — народная дружина|data=2007-10-31|lingua=ru}}
* {{Cita web|url=http://maspo.ru/publ/analiz_dejatelnosti_otrjadov_dobrovolnykh_druzhin/1-1-0-9|titolo=Анализ деятельности отрядов добровольных дружин|lingua=ru}}
{{Portale|Comunismo|Russia|Bielorussia|Ucraina}}