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|Nome = Castello di Belvedere o Borgia
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|Posizione geografica = [[lago Trasimeno]]
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|Immagine = Castello Borgia Sulpizi, Trasimeno.jpg
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|Didascalia = Veduta nottura del castello
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|Suddivisione = [[Umbria]]
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|Città = località San Vito, nel comune di [[Passignano sul Trasimeno]]
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|Tipologia = [[castello]] [[architettura neogotica|neogotico]], su una precedente più antica costruzione
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|Inizio costruzione = fine [[secolo XVIII]]
|Fine costruzione =
|Proprietario storico =
|Proprietario attuale = proprietà privata
|Visitabile = [[impresa ricettiva]]
}}
Il '''castello di Belvedere''',<ref>Amoni, p. 181</ref> o '''Borgia''', o '''Sulpizi Borgia''', o '''villa Miralago''', è situato su un colle boscoso nel territorio comunale di [[Passignano sul Trasimeno]], circondato da un parco di nove ettari con alberi secolari. Appartenuto a un ramo dei [[Borgia]], i Sulpizi-Mandolini, fu trasformato in residenza signorile alla fine del [[1700|Settecento]] ampliando una grande torre medievale di fondazione militare. Lo si raggiunge attraverso un lungo viale alberato<ref>''Umbria'', p. 188</ref>
 
== Storia ==
Il castello é costituito da un massiccio corpo centrale, in cotto e pietra, protetto da una snella torre cilindrica e da due più bassi torrioni quadrangolari. Un'ampia [[Corte (architettura)|corte]] [[architettura neorinascimentale|neorinascimentale]] ingentilisce il complesso ed evidenzia una monumentale scalea che conduce all'interno. Questo é composto da molte stanze caratterizzate da archi e volte a cassettoni, tra cui il salone di rappresentanza con pavimentazione in mattoni d'epoca e un pregevole camino con stemmi. Il piano nobile è decorato da affreschi, arredato con mobilia originale, interessanti arazzi e dipinti, lampadari in legno e ferro battuto. Dai terrazzini delle torri si estende la veduta del [[lago Trasimeno|Trasimeno]] con, di fronte, l'[[isola Polvese]], fino al promontorio di [[Castiglione del Lago]].<ref>Stuart, p. 17</ref>
 
I primi edifici della struttura, di origine medievale, erano composti da una torre e da minori costruzioni (anche un [[mulino]]) aventi un chiaro significato militare e di avvistamento sul lago, considerando il vicino confine dello [[Stato Pontificio]] con il [[Granducato di Toscana]]. La struttura veniva soprattutto impiegata quale avanguardia per gli eserciti.<br /> Nel [[1500|Cinquecento]] i nipoti di Ippolita Borgia, primogenita di Isabella Pizzabernani e di Girolamo, figlio naturale di [[Cesare Borgia|Cesare]], vissuto a [[Ferrara]] nella [[Cortigiano|corte]] della zia [[Lucrezia Borgia|Lucrezia]], acquisirono la tenuta dando vita a un vero e proprio castello.<ref>Gurrieri, p. 53</ref>
 
La famiglia, detta Borgia dei Sulpizi, aggiunse nel [[1600|Seicento]] al proprio patronimico quello dei Meniconi, allorché Tiberio, ultimo rappresentante di tale progenie [[Perugia|perugina]], nominò erede universale del suo ingente patrimonio Ippolito, discendente per via femminile dal [[Cesare Borgia|duca Valentino]]. Dopo circa un secolo, Camillo Borgia Sulpizi Meniconi venne affiliato dalla congiunta Colomba, coniugata Mandolini, che gli lasciò beni e cognome maritali. I Borgia Sulpizi Mandolini risiedevano soprattutto a [[Perugia]] nel palazzo gentilizio ubicato nella medievale via della Cupa: il castello con vista sul Trasimeno era utilizzato come residenza estiva.<ref>Amoni, p. 182</ref>
 
Nell'[[1800|Ottocento]] i Borgia Mandolini, a cui il [[Papa]] aveva concesso il rango [[Conte|comitale]], ristrutturarono il maniero lacustre secondo lo stile architettonico diffuso in quel periodo, dandogli un'impronta un po' [[Eclettismo|eclettica]] in cui predominava l'elemento [[architettura neogotica|neogotico]] che ancora oggi si può notare.<ref>Amoni, p. 182</ref>
 
L'ultimo esponente dei Borgia Sulpizi Mandolini fu Tiberio che lasciò nella cappella del castello un [[ex voto]] per ringraziare la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] di averlo salvato da un sicuro annegamento nel lago. La rocca fu dunque ceduta ai [[Firenze|fiorentini]] Massini Niccolai che decisero di ampliarla seguendo il gusto medievale toscano. Nel [[1933]] Filippo Massini vendette la proprietà con l'azienda agricola al [[Roma|romano]] Giorgio Palombaro, al quale fu restituita dopo la [[seconda guerra mondiale]], poiché era stata confiscata dai [[Nazismo|nazisti]], poi dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]].<ref>Amoni, p. 182</ref>
 
Il luogo di sepoltura dei Borgia Sulpizi era nella cripta del [[santuario della Madonna di Mongiovino]], presso [[Panicale]], unitamente ad alcuni membri dell'insigne famiglia perugina [[Arcipreti della Penna]].<ref>Canuti, p. 8</ref>
 
Lo stemma dei Borgia Sulpizi era così illustrato:
{{quote|''Un ponte bianco in campo rosso e sotto l'acqua azzurra con serpi bianche, per cimiero una corona d'oro.''}}
 
Lo scrittore anglo-toscano Giorgio Harold Stuart, per un certo periodo amministratore dei Palombaro, racconta una singolare vicenda di tipo esoterico-soprannaturale da lui vissuta nel castello e nel monastero [[Congregazione olivetana|olivetano]] dell'isola Polvese.<ref>Stuart, pp. 15-110</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''Umbria'', Touring Club Italiano, Milano 1999.
* Daniele Amoni, ''Castelli fortezze e rocche dell'Umbria'', pp. 181-182, Quattroemme, Perugia 1999.
* Fiorenzo Canuti, ''Il Santuario di Mongiovino'', Donnini, Perugia 1954.
* Ottorino Gurrieri, ''I Borgia'', Nemi, Firenze 1941.
* Giorgio Harold Stuart, ''Italia dei fantasmi'', pp. 15-110, Editrice Grafica L'Etruria, Cortona 1988.
 
== Voci correlate ==
* [[Lago Trasimeno]]
* [[Passignano sul Trasimeno]]
* [[Santuario della Madonna di Mongiovino]]
 
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[[Categoria:Castelli della provincia di Perugia]]
[[Categoria:Architettura neogotica in Italia]]