Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile e Discussioni utente:Giovanni Ct wiki: differenze tra le pagine

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{{C|descrizione prolissa al limite della ricerca originale, senza un supporto bibliografico robusto|aziende|ottobre 2012}}
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[[File:ENEA logo.jpg|thumb|Il logo dell'ente.]]
L<nowiki>'</nowiki>'''Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile''' (o '''ENEA''') è un [[ente pubblico]] italiano che opera nei settori dell'[[energia]], dell'[[ambiente naturale|ambiente]] e delle nuove [[tecnologia|tecnologie]] a supporto delle politiche di competitività e di [[sviluppo sostenibile]].
 
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
È attualmente (settembre 2014) sotto la guida di un commissario (Prof. Federico Testa) in attesa di un suo riordino.
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== Storia ==
=== Le origini: il CNRN (1952-1959) ===
Il '''Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari''' ('''CNRN''') nasce nel [[1952]] all'interno del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] (CNR) allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze scientifiche sulle applicazioni pacifiche dell'[[energia nucleare]]. Fanno parte del CNRN<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Ferrante Pierantoni|titolo = Gianni Puppi e l'Energia Nucleare|rivista = Bollettino della Società Italiana di Fisica|volume = Supplemento |numero = 5-6|pp = 60-61|anno = 2007|urlarchivio = http://prometeo.sif.it:8080/papers/online/sag/023/05-06/pdf/suppl.pdf| dataarchivio= 20 agosto 2014}}</ref> [[Edoardo Amaldi]], [[Bruno Ferretti]], [[Felice Ippolito]] (professore di Geologia Applicata all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]]) e l'ing. [[Vittorio De Biasi]]. Alla presidenza è chiamato [[Francesco Giordani (chimico)|Francesco Giordani]] (professore di Chimica all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] ed ex-presidente dell'[[IRI]] sotto il [[fascismo]] negli anni tra il [[1939]] e il [[1943]]<ref name="[C.M.]">Mario Silvestri. ''Il costo della menzogna - Italia nucleare 1945-1968''. Einaudi, 1968.</ref>).
 
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
Nel [[1953]] si decide anche di costruire un [[Acceleratore di particelle|acceleratore di elettroni]] e l'[[Istituto Nazionale di Fisica Nucleare]] (INFN), che era stato istituito l'8 agosto [[1951]], viene trasferito per questioni economiche sotto l'amministrazione del CNRN. Parte così la realizzazione dei laboratori di [[Frascati]] sotto la direzione tecnico-scientifica dell'INFN (in particolare del prof. [[Giorgio Salvini]]) ma con il finanziamento e la disponibilità di personale del CNRN. La realizzazione dell'Elettrosincrotrone viene completata nel [[1959]].
 
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
L'INFN rimarrà per molti anni all'interno del CNRN (e poi del CNEN) occupandosi della ricerca fondamentale e usando circa un quarto delle sue risorse economiche. Le traversie del CNRN/CNEN avranno quindi una costante ricaduta sulla ricerca nucleare fondamentale italiana e questa mancata separazione tra ricerca di base e applicata causerà difficoltà nella valutazione dei risultati e nelle scelte sui finanziamenti.
 
<div style="margin:0; padding:0; font-size:105%">
Nel [[1955]] la [[Edison]] (una società privata produttrice di energia elettrica) inizia a programmare la costruzione della prima [[centrale elettronucleare]] in [[Italia]] (un impianto monoreattore PWR da 257 MW di potenza elettrica netta ubicato a [[Trino]]) per cercare di affermare il diritto dei privati a effettuare operazioni del genere e a contrastare le tendenze alla [[nazionalizzazione]] dell'energia elettrica<ref name="[C.M.]"/>. Nel [[1956]] anche l'ENI propone al Governo italiano la costruzione di una [[centrale elettronucleare]].
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[[Utente:BohemianRhapsody|BohemianRhapsody]] ([[Discussioni utente:BohemianRhapsody|msg]]) 18:34, 7 mar 2019 (CET)
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==Moti del 1848==
I moti del 1848 sarebbero stati concordarti in discussione? Non mi sembra. Li hai proposti ma poi sulla modifica che sarebbe stata apportata nessuno ha approfondito (solo circa quelli del 1820). Nessuno dunque mi vieta di aggiungere '''tutto''' (e non solo una parte) quello che concerne il periodo sotto Ferdinando II. Non prendere decisioni personali. Oltremodo non aggiungere strutture a piacimento come il san carlo, le trasformazioni urbanistiche di Napoli sono state molto più complicate sotto Carlo III di Borbone per ridurle semplicemente al "San Carlo", ed è in atto la discussione. Grazie. Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 20:15, 7 mag 2019 (CEST)
 
{{ping|Baku}}I moti del 1820 e del 1848 son collegati, non credo ci voglia una laurea in Storia. Riguardo al teatro San Carlo, è molto più pertinente della Reggia di Caserta che tanto ti ossessiona. Partecipiamo alla discussione nella voce, piuttosto che crearne altre per conto tuo.[[Utente:Giovanni_Ct_wiki|Giovanni_Ct_wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni_Ct_wiki|msg]])
Nel 1956 la presidenza del CNRN passa al senatore [[Basilio Focaccia]] "assolutamente digiuno di problemi nucleari"<ref name="[C.M.]"/>. Nello stesso anno nasce anche il Centro Ricerche Ispra, che è la prima infrastruttura per la ricerca del CNRN e viene ordinato un reattore nucleare sperimentale CP5 da 5MW alla American Car and Foundry. Nel 1957 si firmano i trattati di Roma (che istituiscono il [[Mercato Europeo Comune]]) e nasce così la [[Comunità europea dell'energia atomica]] ([[CEEA]] o [[EURATOM]]), un organismo che si affianca ai vari enti o commissioni nazionali senza sostituirli e assorbendo grandi quantità di finanziamenti pubblici anche italiani.
 
::E chi ha detto il contrario scusa? Infatti non mi pare di aver cancellato i moti del 1848, sono lì. Non ho creato nessuna discussione per conto mio, tu piuttosto invece di cancellare informazioni dovresti leggere meglio le fonti ed evitare di far creare discussioni inutili (come nel caso della reggia di caserta che non si capisce perchè l'hai cancellata). Ripeto, leggiti la fonte storico.org. Ma ad ogni modo la discussione (inutile) è in atto... Napoli è l'unica città in cui nella propria pagina non viene menzionato da nessuna parte un monumento così storicamente ed architettonicamente legato ad essa. Non è un mio capriccio o ossessione personale stai tranquillo.
Sempre nel [[1957]] [[Adriano Buzzati Traverso]] (ordinario di genetica presso l’[[Università di Pavia]]) diviene il direttore della neonata Divisione Biologica del CNRN, istituita allo scopo di studiare gli effetti delle radiazioni: nei bienni 1959–60 e 1960–61 vengono organizzati due corsi di specializzazione sugli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti a [[Pavia]].
 
::Si parla soprattutto di trasformazioni urbanistiche piuttosto che quelle architettoniche (non si parla della Reggia di Caserta in sè e non mi ossessiona affatto)... e che sia più pertinente quell'edificio piuttosto che un altro quella è tua opinione personale. Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 20:33, 7 mag 2019 (CEST)
Nel 1958 vengono avviate le procedure per la costruzione delle altre due centrali nucleari italiane: una dell’ENI a [[Latina]] (di tipo gas-grafite da 150 MW commissionata ad una ditta inglese) e una dell’IRI (di tipo BWR da 150 MW commissionata all’americana General Electric) al [[Garigliano]]. Avviene così che le tre centrali in costruzione usino tre tecnologie completamente diverse.
 
:: Senti e per favore non cominciamo con sta storiella dei neoborbonici, che non li sopporto almeno quanto te. Calmati, respira, ho solo aggiunto una informazione su quello che ha fatto Ferdinando II a Napoli (visto che si parla di storia di napoli), perchè mi sembra semplicemente giusto visto che si parla di quel periodo, dunque non segnalare solo le soppressioni (una info a metà). Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 20:41, 7 mag 2019 (CEST)
Nel 1959 nasce, nei pressi di Roma, il Centro Ricerche Casaccia assorbendo alcuni laboratori ubicati presso l’Università di Roma e altri Enti. Sempre nel 1959 viene inaugurato ad [[Ispra]] il reattore CP5 costato più di tre milioni di dollari.
 
:: {{ping|Baku}} Da come ti agiti, sei tu che hai bisogno di calmarti e fare un bel respiro. Il teatro San Carlo è un gioiello di Napoli voluto proprio da Carlo III, non una mia opinione personale. Riguardo alla reggia di Caserta, pur comprendendo ciò che dici, non si trova a Napoli e sarebbe una forzatura: ci si era accordati nella discussione (a cui tu, chissà perché, non vuoi partecipare) di rendere la voce più snella e di non appesantirla troppo; se proprio la vuoi citare, che siano due parole sintetiche al massimo. Riguardo ai neoborbonici, di solito sono loro a voler enfatizzare quel periodo; se non lo sei, meglio. Ciao. [[Utente:Giovanni_Ct_wiki|Giovanni_Ct_wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni_Ct_wiki|msg]])
=== Dal CNRN al CNEN ===
Nel 1960 il Parlamento italiano trasforma il CNRN in Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN), distaccandolo definitivamente dal CNR. Il presidente è il ministro dell'Industria (che nel 1960 era [[Emilio Colombo]]) mentre Ippolito continua a ricoprire il ruolo di Segretario Generale. Nello stesso anno il Governo italiano cede (a condizioni abbastanza svantaggiose) all’EURATOM il Centro Ricerche di Ispra e il reattore CP5 dopo soli pochi mesi dal suo completamento. La trattativa viene condotta in maniera poco trasparente e l’esito causa grandi proteste sui giornali e le dimissioni del direttore del centro di Ispra, il Prof. Salvetti.
 
Gran parte della ricerca tecnologica sviluppata ad Ispra viene trasferita nel Centro della Casaccia, che assume un ruolo ancora più rilevante. La Casaccia diventa il centro più importante per la ricerca nucleare applicata in Italia: i primi laboratori ad entrare in funzione sono il laboratorio di genetica (fondato da Adriano Buzzati Traverso insieme a [[Gian Tommaso Scarascia Mugnozza]]) e il laboratorio di elettronica.
 
:::Non è una forzatura, è una forzatura il tuo non volere leggere le fonti a quanto pare (e non sono fonti neanche di seconda mano, ma ti ricordo storici come Aurelio Musi e siti come '''storico.org''' - non stiamo parlando di neoborbonici o "fissati" con la reggia di caserta).
All’inizio degli anni 60 viene sviluppata e costruita a Frascati una nuova macchina acceleratrice di particelle elementari denominata ADA (Anello Di Accumulazione da 250 MeV) che sarà la capostipite di tutti gli altri anelli di accumulazione che verranno costruiti nel mondo. Sempre negli anni 60 il CNEN realizza a Frascati, in collaborazione con EURATOM, il laboratorio Gas Ionizzati che è il primo nucleo di ricerca italiano ad occuparsi dei problemi della fusione termonucleare ed apre un centro a Bologna che orienta i suoi obiettivi all'informatica configurandosi come uno dei maggiori Centri nazionali di calcolo scientifico.
 
:::Sinceramente, per il resto, ripeto, non so a che discussione partecipare visto che non ho mai detto di cancellare i moti del 1848, tantomeno per essere accusato gratuitamente di essere neoborbonico '''solo''' per avere inserito una informazione che rende un periodo storico semplicemente più completo. Buone cose.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 22:11, 7 mag 2019 (CEST)
Contemporaneamente il CNEN si propone anche come struttura di sviluppo tecnologico in stretto collegamento con l’industria, per la progettazione e realizzazione di impianti nucleari e impianti per il ciclo del combustibile.
 
:::{{ping|Baku}} Per me puoi anche aggiungere info su Ferdinando, ma sii specifico e non eliminare il lavoro che è stato fatto sui moti, con la relativa fonte. --[[Utente:Giovanni Ct wiki|Giovanni Ct wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni Ct wiki|msg]]) 22:21, 7 mag 2019 (CEST)
In questo settore il primo progetto avviato dal CNEN (sempre sotto la guida del segretario generale Ippolito) è denominato PRO e sorprendentemente riguarda la realizzazione di un reattore di un tipo ancora diverso dalle tre centrali in costruzione. PRO sta infatti per Progetto Reattore Organico, una tecnologia basata su uranio arricchito raffreddato con un fluido organico. Era una tecnologia su cui si lavorava solo negli USA e di cui si sapeva ancora poco ma si decide comunque di partire non con degli studi di base ma direttamente con la progettazione del reattore. Questa tecnologia fu abbandonata negli USA nel 1962 e fallì anche ad Ispra determinando una crisi irreversibile di quei laboratori<ref name="[EAI]">D. Lavrencic, G. Valli, “In ricordo del Prof. Salvetti”, Energia, Ambiente e innovazione, n.3, (2005)</ref>.
 
Ho reinserito la fonte se ci tieni tanto, ma fare un elenco su tutto quello che ha fatto Ferdinando a Napoli appesantirebbe solo la voce. Grazie. Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 22:22, 7 mag 2019 (CEST)
Il secondo progetto varato dal CNEN è il PCUT e cioè il “Progetto Ciclo Uranio Torio” che all’epoca era una tecnologia assolutamente marginale. Si decide comunque di realizzare un impianto per il riprocessamento del torio irraggiato. Non essendo in costruzione in Italia alcun reattore autofertilizzante a ciclo uranio-torio, l’impianto (che finirà per costare una trentina di milioni di dollari) doveva servire a riprocessare del combustibile irraggiato in una piccola centrale statunitense (quella di [[Centrale nucleare di Elk River|Elk River]]) che poi andava riconsegnato agli statunitensi a fronte di un corrispettivo di un solo milione di dollari. L’impianto, denominato [[impianto ITREC]], venne costruito nel centro ricerche della Trisaia a [[Rotondella]] in [[Basilicata]].
 
{{ping|Baku}} Avendo lavorato su quella parte di testo, ci tengo. Tra l'altro, tutta questa nostra conversazione poteva e doveva essere fatta nella relativa discussione, coinvolgendo anche altri utenti (mica ci siamo solo noi). Curiosità: che ti cambia da ''"ripristinando"'' a ''"tornando"''? --[[Utente:Giovanni Ct wiki|Giovanni Ct wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni Ct wiki|msg]]) 22:39, 7 mag 2019 (CEST)
Il terzo progetto è quello riguardante la costruzione di un impianto di riprocessamento degli elementi di combustibile nucleare esauriti provenienti non solo dai reattori di ricerca italiani ma anche da quelli del resto d’Europa. Il progetto, chiamato [[Impianto EUREX|EUREX]], viene avviato con la costruzione nel [[1963]] dell’impianto a [[Saluggia]] ma in seguito fallisce visto che le richieste di ritrattamento dal resto d’Europa risultano minime (l'impianto verrà chiuso definitivamente nel [[1983]]).
 
Mah, potrei dirti la stessa cosa. Cmq, spero di aver trovato un accordo ora. Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 22:42, 7 mag 2019 (CEST)
Nel novembre del 1962 vengono nazionalizzate le aziende operanti nella produzione, commercializzazione, distribuzione e trasporto di energia elettrica e viene istituita l’ENEL. Ippolito entra a far parte del consiglio di amministrazione dell’ENEL e per legge si deve dimettere dall’incarico di Segretario Generale del CNEN. Lo fa ma si fa subito riassumere come consulente con gli stessi compiti.
 
ps: ripeto ancora, fare una discussione su un qualcosa che non ho mai contestato? ovvero di inserire i moti del 1848? Spero che sia l'ultima volta che lo puntualizzo. E che puntualizzo il fatto che ho dato semplicemente l'informazione aggiuntiva in modo da dare l'idea (visto che la sezione è storia di napoli) di parlare '''effettivamente di storia di napoli''' e cosa è stato fatto a napoli (e non solo dei moti), tantomeno non partecipo a discussioni che mi accusano gratuitamente di essere neoborbonico. Troppo facile quando si hanno problemi con modifiche o non piacciono alcune modifiche per chissà quali ragioni personali. Buone cose. --[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 22:52, 7 mag 2019 (CEST)
Nel 1962 entra in funzione la centrale di Latina, nel 1963 quella di Sessa Aurunca e nel 1964 quella di Trino. Le tre centrali furono pagate molto care e produssero energia nettamente più costosa di quella prodotta da impianti convenzionali (a quel tempo il petrolio costava solo 2 dollari al barile) ma furono utili per ottenere una conoscenza approfondita dei problemi connessi all’esercizio di impianti di questo tipo.
 
{{ping|Baku}} Infatti i moti coinvolsero la città di Napoli, altrimenti non li avrei messi. Riguardo alla partecipazione alla discussione, è riferito anche a future modifiche che vorrai apportare: si usa così su wikipedia. Saluti --[[Utente:Giovanni Ct wiki|Giovanni Ct wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni Ct wiki|msg]]) 22:56, 7 mag 2019 (CEST)
Nell’agosto del 1963 il segretario del partito socialdemocratico Saragat sferra, tramite i giornali, un attacco alla validità economica della costruzione delle tre centrali nucleari e pochi giorni dopo un suo collega di partito, il deputato Preti, bolla il piano quinquennale del CNEN come un insieme di "iniziative azzardate". L’irregolarità della posizione di Ippolito (e cioè l’incompatibilità ENEL-CNEN) viene usata per sospenderlo dall’incarico nel CNEN. Subito dopo viene istituita una commissione di indagine ministeriale. L’accertamento di irregolarità amministrative nella gestione del CNEN e di assunzioni di personale “segnalato” da politici che poi, in due casi, non si presenta neanche al lavoro porta all’apertura di un processo penale nei confronti di Ippolito<ref name="[OB]">Orazio Barrese. ''Un complotto nucleare - Il caso Ippolito''. Newton Compton, 1981.</ref>. È bene notare che, legalmente, il primo responsabile delle irregolarità amministrative è il presidente Emilio Colombo che però, “stranamente”, non viene rinviato a giudizio.
 
:::Si usa anche che prima di cancellare il tutto le fonti vengano lette come si deve, mi raccomando. Giusto per evitare discussioni inutili (circa la reggia di caserta) e giusto per evitare frasi del tipo "la reggia di caserta non si trova a napoli". Era cosa comune nel settecento costruire la reggia principale di una capitale a poca distanza dalla capitale. Bisogna anche conoscere gli argomenti oltre che leggere bene le fonti. Buona notte. --[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 22:59, 7 mag 2019 (CEST)
Ippolito viene sostituito, nominando vicepresidente, nel febbraio 1964, il prof. Carlo Salvetti.
 
Il 29 ottobre [[1964]] [[Felice Ippolito]] viene condannato a 11 anni e 4 mesi di prigione senza le attenuanti generiche, il che sembra a molti osservatori una pena sproporzionatamente alta<ref name="[OB]"/>. In appello la pena verrà ridotta a cinque anni e tre mesi e, dopo due anni e venti giorni trascorsi nel carcere di Rebibbia, Ippolito viene liberato. Infine, nel [[1968]], riceverà la grazia dal presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]], lo stesso che aveva avviato la campagna contro di lui. Bisogna notare che all'incirca nello stesso periodo avvengono sia l'attentato (il 27 ottobre [[1962]]) al presidente dell'[[ENI]] [[Enrico Mattei]] che l'arresto (l'8 aprile [[1964]]) per "peculato" di [[Domenico Marotta]], direttore dell'[[Istituto Superiore di Sanità]] (ISS), nato da un finanziamento della ''Rockefeller Foundation'' e che aveva avuto ottimi risultati di ricerca e una gestione efficiente. Questi eventi sono stati spesso interpretati come azioni ispirate dagli [[Stati Uniti d'America]] e appoggiate dal Governo italiano per limitare lo sviluppo e l'autonomia scientifica e tecnologica dell'[[Italia]] e per difendere gli interessi degli [[USA]] a venderci tecnologie nucleari e a sostenere le loro compagnie petrolifere. Non va dimenticato inoltre che Mattei e Ippolito avevano anche avuto un ruolo determinante rispettivamente nell'"[[accordo tripartito]]" e nell'avvio del progetto del [[Classe Marconi (sottomarino)|sottomarino "Guglielmo Marconi"]].
 
Dopo la sostituzione di Ippolito vengono istituite delle commissioni per effettuare una revisione dei programmi che nel 1964 producono i seguenti risultati<ref name="[C.M.]"/>:
* Cancellazione del progetto per la realizzazione del reattore PRO visti i costi enormi previsti per il suo completamento. Si mantiene invece la ricerca di base sui moderatori e refrigeratori organici.
* Continuazione del progetto [[Impianto EUREX|EUREX]] estendendolo anche al riprocessamento dei combustibili delle centrali di potenza.
* Continuazione del progetto PCUT visto l’interesse degli americani ed il contributo già assegnato dall’EURATOM. Tuttavia la decisione si rivelerà infelice dato che il progetto causerà un passivo 15 volte maggiore delle previsioni<ref name="[C.M.]"/> e che gli elementi riprocessati saranno alla fine inservibili per gli americani.
* Impegno in un nuovo progetto sul [[reattore nucleare CIRENE]] (CIse REattore a NEbbia) inizialmente lasciato al CISE che lo aveva concepito. Si tratta di un reattore ad uranio naturale in cui il liquido refrigerante è un gas contenente una frazione liquida in sospensione. Il progetto passerà al CNEN nel 1967 quando si deciderà anche di costruire un reattore prototipo da 35 MW.
* Avvio di una attività di ricerca sui reattori veloci che pochi anni dopo porterà all’avvio del progetto PEC (Prova Elementi di Combustibile). Si tratta di un progetto molto ambizioso che prevede la costruzione di un reattore veloce di prova che doveva entrare in funzione nel 1972.
 
In questi anni il mondo è preso da un grande entusiasmo per le prospettive dell’energia nucleare e l’ Italia non fa eccezione. Si creano però due schieramenti tecnologici-produttivi<ref name="[Troilo]">Carlo Troilo, “1963-1982: i venti anni che sconvolsero l’IRI”, Bevivino editore (2008)</ref>. Il primo costituito da FIAT-Tosi-Marelli basato sulla licenza PWR-Westinghouse, e l’altro (basato sulla licenza BWR General Electric) formato dall’IRI-Ansaldo e dall’ENI per il combustibile nucleare.
 
Il 4 agosto [[1967]], [[Ansaldo Meccanico Nucleare]] (dell'allora gruppo [[IRI]]-[[Ansaldo]]) e [[General Electric]] costituiscono, tramite ''[[joint venture]]'', una società ([[Fabbricazioni Nucleari]] S.p.A.) per la fabbricazione di elementi di combustibile in un nuovo stabilimento ubicato a [[Bosco Marengo]] in provincia di [[Alessandria]].
 
Nel 1967 il presidente dell’ENEL annuncia in modo ufficiale che il suo Ente avrebbe ordinato almeno una centrale elettronucleare all’anno.
 
La lotta tra le Partecipazioni Statali (appoggiate dalla lobby genovese e dal PCI) e la FIAT è però molto accanita e ritarda le decisioni: continuerà fino alla sconfitta definitiva della FIAT che lascerà il campo nel 1980. Solo nel 1970 l’ENEL inizia la costruzione della centrale elettronucleare di Caorso (850 MW con la tecnologia BWR):il suo completamento richiederà più di otto anni. È da notare che nel periodo 1967-71 furono costruite 30 centrali in Francia e 15 in Germania)<ref name="[Troilo]"/>.
 
A rallentare ulteriormente le iniziative italiane concorre in quegli anni una lotta tra l’IRI e l’ENI che tenta di fare tutto da sola accordandosi con una società tedesca per costruire anche i reattori. La ripartizione dei compiti (IRI per le centrali ed ENI per il combustibile) viene formalizzata dal CIPE nel 1971.
 
Nel 1971 l’INFN viene separato dal CNEN divenendo un ente pubblico con una sua personalità giuridica e nell’anno successivo i laboratori di Frascati vennero divisi, non senza problemi, tra CNEN ed INFN.
 
Nel 1972 nasce la [[Nucleare Italiana Reattori Avanzati]] (50% Ansaldo e 50% Agip Nucleare) per lo studio e la sperimentazione dei reattori veloci.
 
Nel 1973, in occasione della guerra del Kippur, i paesi arabi impongono un embargo petrolifero e causano la prima crisi petrolifera con il raddoppio del prezzo del gasolio. Di fronte all’evidenza del problema della sicurezza degli approvvigionamenti di idrocarburi il Governo Italiano rilancia il programma nucleare. Il piano (chiaramente velleitario vista la situazione industriale italiana<ref name="[Troilo]"/>) verrà definito un paio di anni dopo sotto l’allora ministro dell’industria Donat Cattin e prevede la realizzazione di 20 centrali nucleari da 1000 MW al ritmo di due ogni anno.
 
Negli stessi anni, a Frascati, il CNEN avvia il progetto e la realizzazione della grande macchina per la fusione termonucleare a confinamento magnetico, a geometria toroidale, FT (Frascati Tokamak) che entrerà in funzione nel 1977<ref name="[fusione]">[http://www.fusione.enea.it/WHO/history.html.it ENEA-Fusione: Storia della Fusione a Frascati<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel 1974 un gruppo di ricercatori del CNEN, insieme al professor Scarascia, decide di irraggiare le sementi della varietà di frumento usata per produrre il grano duro (frumento Cappelli) con neutroni in modo da ottenere una mutazione che avesse caratteristiche più favorevoli. L'esperimento ebbe successo, furono ottenute sementi adatte allo scopo e successivamente ibridizzate con varietà messicane fino ad ottenere una nuova varietà denominata “Creso” dalle caratteristiche eccezionali. Il Creso si imporrà sul mercato ed è ora usato per circa il 90% della produzione nazionale di grano duro.
 
Il 2 agosto 1975 il CIPE decide di avviare la realizzazione della quinta centrale italiana (con una potenza di mille megawatt) localizzata a Montalto di Castro.
 
Comincia però a crescere rapidamente un movimento di opposizione al nucleare trainato da partiti, sindacati, associazioni ed enti locali. Le contestazioni impongono una battuta d’arresto alla progettazione della centrale, che ottiene il nulla osta soltanto nel febbraio 1979, seguito poi dall’avvio effettivo dei lavori nella seconda metà del 1981.
 
In questo periodo, con la gestione Clementel, il CNEN avvia molte collaborazioni con l’industria pubblica del gruppo IRI finendo però per ridursi al ruolo di semplice finanziatore: in particolare il progetto del [[reattore nucleare CIRENE]] viene affidato per la realizzazione industriale al gruppo Ansaldo mentre il progetto PEC per la realizzazione di elementi di combustibile per reattori veloci viene affidato alla NIRA.
 
Nel frattempo l'industria nazionale (ANSALDO, FIAT, BREDA e una miriade di sub-fornitori) viene coinvolta nella realizzazione (che durò dal 1974 al 1981) della centrale veloce europea "Superphoenix" presso Lione da parte del consorzio NERSA di cui la EDF deteneva il 51% ed ENEL il 33%.
 
In Italia però il nucleare non riesce a svilupparsi. Le cause sono molteplici. Ci sono indecisioni strategiche sul tipo di reattori da realizzare (BWR, PWR, ad uranio naturale o addirittura autofertilizzanti) e sulla scelta tra acquisto delle licenze all’estero (da General Electric e da Westinghouse) o lo sviluppo più lento di una soluzione italiana<ref name="[MM]">Maurizio Michelini “Energia:fatti, problemi, prospettive”, CUEN editore, (1992)</ref>. Ci sono contrasti su come spartire gli appalti. C’è anche, nel 1976, la decisione del Presidente degli USA, G.R. Ford, di privatizzare il nucleare statunitense con la conseguente perdita della garanzia governativa USA sui finanziamenti internazionali che avrebbero dovuto sostenere il Piano Nucleare Italiano<ref name="[DC]">Domenico Coiante, “Fotovoltaico – il processo evolutivo e le nuove frontiere”, Ed. ENEA (2008)</ref>. Ma soprattutto c’è la opposizione degli enti locali ad accogliere sul proprio territori i nuovi impianti.
 
Il Programma viene ridotto prima a 12 centrali da 1000 MW e in seguito a sole 6 centrali.
 
Il ridimensionamento del Programma Nucleare nazionale mette in crisi le attività del CNEN e nel 1978 la stessa definizione istitutiva del Comitato viene posta in discussione pubblicamente con la presentazione di diverse iniziative di legge per cambiare l’assetto istituzionale del CNEN ed in parallelo con iniziative di legge per la creazione di nuovi organismi governativi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed in particolare dell’energia solare.
 
Il 20 ottobre 1978 il Ministro dell’Industria, Carlo Donat Cattin, presenta al Consiglio dei ministri un Ddl di iniziativa governativa che prevede l’allargamento delle attività del CNEN al settore delle fonti di energia rinnovabile, ed in particolare all’energia solare con la costruzione di un apposito Centro di Ricerca nel mezzogiorno.
 
A metà del 1978 viene chiamato a presiedere il CNEN il Prof. [[Umberto Colombo]], già Direttore dell’Istituto Donegani e delle ricerche della Montedison, membro del Gruppo di Roma sui Limiti dello Sviluppo di Aurelio Peccei.
 
Nel 1979, in seguito al blocco della produzione petrolifera dell’Iran per lo scoppio della rivoluzione e la successiva guerra con l’Iraq, esplode la seconda crisi petrolifera che ripropone la discussione sulla situazione energetica italiana, sulla dipendenza dal petrolio e sulle possibili opzioni alternative.
Inoltre nel 1979 avviene l’incidente di Three Mile Island che fornisce nuova spinta alle contestazioni ambientalistiche al nucleare.
 
Il 15 novembre 1979 c’è un’audizione del prof. Colombo alla Commissione Industria del Senato sulle prospettive delle energie alternative in Italia. Il prof. Colombo, in accordo con le tesi precedentemente avallate da Donat Cattin, sostiene la necessità nazionale dello sviluppo delle energie alternative e del risparmio energetico e l’opportunità di assegnare al CNEN tale compito vista l’ esistenza nell’Ente di competenze e strutture, vista la funzione di cerniera esercitata dall’Ente tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, e vista la possibilità di riconvertire alcune strutture tecnico-amministrative dell’Ente per abbreviare i tempi.
 
Il CIPE accetta queste tesi sulle fonti rinnovabili al CNEN nel 1980 e stanzia i relativi finanziamenti.
La mancata creazione di una nuova istituzione indipendente, come in altri paesi, e l’assegnazione al CNEN della competenza sul solare “non mancherà di avere ripercussioni sulla reale possibilità operativa delle strutture preposte dall’Ente ad operare sull’energia solare “a fianco”, ma in realtà in una sorta di “conflitto d’interesse” di carattere soprattutto culturale, con le attività ben più consistenti che operavano già da molti anni sul nucleare”<ref name="[DC]"/>.
 
Il Piano Energetico Nazionale, approvato dal CIPE e dal Parlamento nel dicembre 1981, oltre ad indicare il programma di realizzazione delle nuove Centrali Nucleari per gli anni '90, introduce il concetto di impianto standard o unificato.
 
Uno degli obiettivi definiti dal Piano è infatti quello di sviluppare un Progetto Unificato Nucleare, basato sul sistema PWR, identico per tutto il pacchetto delle prossime 7 o 8 unità, salvo quegli adattamenti che potranno essere richiesti in relazione ai singoli siti. La prima centrale del Programma Nucleare Unificato dell’ENEL sarebbe dovuta sorgere al posto della vecchia centrale di Trino e si avviano anche i primi lavori preparativi per il cantiere.
 
=== Dal CNEN all'ENEA (Energia Nucleare ed Energie Alternative) ===
Il 5 marzo 1982 il CNEN si trasforma in ENEA (comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell'Energia Nucleare e delle Energie Alternative) e si occupa, da quel momento, non più soltanto di energia nucleare ma anche di fonti rinnovabili, uso razionale dell’energia e impatto ambientale. Il Presidente è sempre il Prof. [[Umberto Colombo]]. Il direttore generale è [[Fabio Pistella]].
 
In realtà già dal settembre del 1981 era stato costituito il Dipartimento Fonti Alternative Rinnovabili e Risparmio Energetico (FARE), guidato dal prof. Ugo Farinelli e vengono costituite al suo interno una divisione per le attività di ricerca sul fotovoltaico ed una per gli impianti eolici, fotovoltaici (Delphos) e di accumulo elettrico<ref name="[DC]"/>.
 
Nel marzo 1982 l’ENEA delibera la costruzione del Centro di Portici per le ricerche sul fotovoltaico (in particolare sul Silicio amorfo idrogenato e sui Semiconduttori composti come CdS, GaAs, CdTe, CuInSe2, ecc.). Il centro diverrà pienamente operativo nel 1988.
 
Negli anni seguenti l’ENEA riceve finanziamenti cospicui (a fronte di metà del personale, CNR e ENEA godevano degli stessi finanziamenti) la maggior parte dei quali si riversano nelle aziende private attraverso la voce “promozione industriale”. L’ENEA si caratterizza per il nuovo contratto “ privatistico” che lo allontana progressivamente dal mondo della ricerca pubblica. I ricercatori ed i tecnologi vengono incoraggiati a trasformarsi in “gestori di denaro pubblico”, i tecnici in amministrativi. I nuovi dirigenti sono nominati direttamente dal Consiglio di Amministrazione<ref name="[SS]"/>.
 
Nel Centro di Frascati le competenze dei nuclei di servizio per lo storico Elettrosincrotrone (criogenia, magneti, calcolo numerico, alte energie) e per il Tokamak, si sviluppano in altre attività nel campo della superconduttività, della spettroscopia molecolare, dei laser e di innovative macchine acceleratici. Vengono sviluppati e realizzati, per la prima volta in Italia, un laser a centri di colore ed un laser ad elettroni liberi. A partire dal 1985 vengono, inoltre, sviluppati laser di potenza ad eccimeri per utilizzazioni scientifiche ed applicative.
 
Il 26 aprile 1986 avviene il disastro nella centrale elettronucleare di Chernobyl. L’impressione è enorme e parte immediatamente una raccolta di firme per un referendum.
 
In sostanza i quesiti chiedevano:
# volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidano nei tempi stabiliti?
# volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
# volete che venga abrogata la norma che consente all'ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?
 
Il referendum si svolge nel novembre 1987 e la vittoria dei Sì è schiacciante (rispettivamente l’81%, l’80% e il 72%). Questo evento viene usato per dare un colpo definitivo ad ogni residua velleità nucleare, al di là del contenuto specifico dei quesiti referendari. La vittoria del si viene cioè utilizzata come un mezzo per uscire da una situazione difficile vista la riluttanza degli enti locali a concedere l’autorizzazione alla costruzione delle centrali nucleari. I lavori a Trino-2 vengono interrotti e successivamente il governo farà chiudere (nel 1990) anche le centrali di Caorso e di Trino-1.
Contemporaneamente la costruzione della nuova centrale elettronucleare di Montalto di Castro viene riconvertita (con spese enormi) in termica tradizionale. Più in generale viene cancellato l’intero programma nucleare italiano (Progetto Unificato Nucleare – PUN) e viene cancellata la partecipazione al consorzio NERSA&nbsp;– Superphenix (la centrale aveva iniziato a produrre energia solo nel 1985 lavorando a meno del 30% della sua potenza massima). Viene stabilita la chiusura degli impianti ENEA di ricerca sul ciclo del combustibile nucleare ([[impianto EUREX]] a [[Saluggia]] ([[Provincia di Vercelli|VC]]), impianto di [[Fabbricazioni Nucleari]] di [[Bosco Marengo]], impianti [[Impianto IPu|IPU]] e [[Impianto Opec|Opec]] di Casaccia (Roma) e impianto [[impianto ITREC]] nel C.R. Trisaia). Anche la tecnologia dell’arricchimento isotopico dell'uranio mediante laser<ref name="[CAT]">Francesco Catoni, Piero Morales, Marinella Broglia, “La separazione isotopica dell’ uranio mediante laser”, Le Scienze, n. 219, novembre 1986, p.94</ref>, che era arrivata alla fase finale di sviluppo, viene abbandonata. Infine il progetto del [[reattore nucleare CIRENE]], arrivato dopo quasi trenta anni di lavoro ad un passo dal suo completamento e costato 600 miliardi di lire di allora, viene definitivamente abbandonato: i costosissimi resti del prototipo stanno ancora nelle vicinanze di Latina<ref name="[Troilo]" />.
 
Nel 1989, a Frascati, viene messa in funzione la macchina a confinamento magnetico di tipo avanzato FTU (Frascati Tokamak Upgrade)<ref name="[fusione]"/>.
 
=== Dall'ENEA all'ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l’ambiente) ===
L'abbandono delle attività di ricerca sul nucleare porta nel 1991 ad una nuova legge di riforma (L. 282 del 25 agosto 1991) dell'Ente. L’acronimo viene mantenuto ma il suo significato diventa "Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente". Vengono creati tre grandi dipartimenti per la ricerca nel campo delle nuove tecnologie (Dipartimento Innovazione ex Area Innovazione), dell'ambiente (Dipartimento Ambiente ex Area Ambiente) e dell’energia (Dipartimento Energia ex Area Energia).
 
Il processo di riconversione dell’Ente accelera ulteriormente. In questo frangente alcuni ricercatori, principalmente quelli iscritti all'associazione ANPRI, sostennero che il suddetto processo pesasse sulle capacità dei singoli ricercatori e tecnologi con risultati disomogenei, talora eccellenti, ottenuti spesso contro la stessa struttura gerarchica, incapace di fornire obiettivi credibili<ref name="[SS]">Silvana Salerno, “ENEA: la guerra dei vent’anni”, Analysis - Rivista di cultura e politica scientifica, n. 2 (2004)</ref>. Le attività di ricerca cominciano ad essere svolte da gruppi molto più piccoli e flessibili di quelli tipici della ricerca in campo nucleare ma l’organizzazione centralizzata, gerarchica e burocratica dell’ENEA rimane immutata.
 
Nel maggio 1993 il prof. [[Nicola Cabibbo]] viene nominato presidente dell’ENEA (Governo Ciampi)
 
Nel 1994 l’ENEA DISP (Dipartimento di sicurezza e protezione) viene conglobato nella costituenda Agenzia nazionale protezione ambientale (ANPA, Legge 61/94), oggi Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT, D.Lgs. 300/99). Parte delle risorse vengono così dirottate verso un’altra istituzione più orientata al servizio che alla ricerca, impoverendo la ricerca ambientale nell’Ente e nel Paese.
 
Nel 1998, nell’ambito del riordino degli enti pubblici di ricerca del Governo di centro-sinistra (Prodi), viene predisposta una nuova riforma dell’ENEA. La “nuova” missione dell’Ente (d.lgs. 36/1999) assegna all’ENEA nuove finalità, tra cui la ricerca sullo “sviluppo sostenibile”. L’ENEA, in ragione della sua peculiarità e della sua complessità strutturale ed organizzativa, non viene inserito nel comparto degli EPR e mantiene la vecchia organizzazione dopo una iniziale proposta di ristrutturazione addirittura in “ente economico” come società per azioni. Lo stesso Governo aveva già promosso inoltre, con la legge Treu, la dislocazione dei ricercatori pubblici presso le piccole e medie imprese (legge 24 giugno 1997, n. 196, art. 14, Occupazione nel settore della ricerca) mentre analoghi istituti per la mobilità verso altri Enti pubblici di ricerca non vengono attivati. Le successive riorganizzazioni dell’Ente e il suo quadro istituzionale anomalo contribuiscono a determinare un progressivo isolamento del personale dal resto del mondo scientifico e un forte deterioramento della sua immagine esterna e interna<ref name="[SS]" />.
 
=== La presidenza Rubbia ===
Nel luglio 1999 il Presidente del Consiglio [[Massimo D’Alema]], con ferma convinzione di risolvere i problemi dell'Ente, nominò Presidente dell’ENEA il prof. [[Carlo Rubbia]] ([[Premio Nobel per la Fisica]] nel 1984). Nell’agosto 1999 viene perfezionata la nomina del Dr. Renato Strada a DG.
 
Rubbia inizia un programma di revisione dei principali obiettivi tecnico-scientifici per definire le nuove priorità dell’Ente effettuando innanzitutto un censimento dei progetti in corso: si vede che ce ne sono ben 751 (per circa 800 ricercatori). Inaugura poi un nuovo approccio "bottom-up" per l’analisi, l’approvazione e la gestione dei progetti di ricerca tecnico-scientifici, che prevede proposte da parte dei ricercatori valutate poi da Commissioni di esperti scelti dalle strutture tecnico-scientifiche. Dichiara anche di voler ridurre la burocrazia, attuare un decentramento delle responsabilità gestionali (con valutazioni periodiche dei risultati raggiunti) ed aumentare la circolazione delle informazioni. Si cominciano anche ad effettuare molte riunioni tecniche con la partecipazione di [[Carlo Rubbia|Rubbia]] e a volte le stesse riunioni del CdA sono precedute da seminari tecnici.
 
Il 19 ottobre 1999 viene presentato il piano di riorganizzazione dell’ente.
 
Il 1º novembre 1999 viene istituita (in ottemperanza al decreto legislativo n. 79 del 16 marzo 1999) la SOGIN (Società Gestione Impianti Nucleari SpA). Si tratta di una Società per azioni con unico socio il ministero dell'Economia e delle Finanze che ha il compito di sovrintendere alla gestione dei rifiuti nucleari e allo smantellamento degli impianti nucleari obsoleti. Il responsabile è un militare, il generale Jean. Parte del personale ENEA viene trasferito alla SOGIN. A SOGIN vengono conferite le quattro centrali nucleari italiane di Trino, Caorso, Latina e Garigliano.
 
Il processo di valutazione delle proposte progettuali in ENEA viene avviato nel febbraio del 2000. Nel giugno del 2000 dissapori tra Rubbia e DG portano alla revoca all’incarico di quest’ultimo.
Il 30 agosto del 2000 viene nominato un nuovo DG, l’Ing. Gaetano Tedeschi. Il processo di valutazione dei progetti termina il 15 novembre 2000. Alcuni progetti proposti dalla base vengono approvati e finanziati ma non riceveranno mai le necessarie risorse umane.
 
Nel novembre del 2000 viene inserito nell’ultima finanziaria del governo di centro-sinistra un emendamento che recita: “… l’ENEA è inoltre obbligato a predisporre un piano di ristrutturazione della propria organizzazione e della propria attività finalizzato alla concentrazione su un numero limitato di rilevanti progetti di ricerca, di sviluppo tecnologico e di trasferimento dell’innovazione”. Viene previsto anche il relativo finanziamento di 200 miliardi di lire.
 
In effetti Rubbia cerca di varare alcuni altri grandi progetti e li segue personalmente (“Archimede”, TRADE, Idrogeno e Celle a combustibile, Phocus etc.).
 
Il [[progetto Archimede]] è dedicato alla generazione di energia elettrica da luce solare concentrata (solare termodinamico). È il progetto di maggior costo sostenuto nel periodo: approvato dall’ENEA nel settembre del 2001 viene inizialmente finanziato con 15 milioni di euro, sino ad arrivare a circa 20 milioni di euro. Viene costituito un gruppo di ricerca abbastanza numeroso e affiatato che in due anni produce molti brevetti e un impianto prototipo in Casaccia. Nel 2003 viene formalizzata una joint-venture ENEA-ENEL per la realizzazione del primo impianto industriale a Priolo (attualmente in corso di realizzazione).
 
Il progetto TRADE (Triga Accelerator Driven Experiment) si propone di risolvere il problema delle scorie nucleari “bruciandole” in un sistema ADS (Accelerator Driver System chiamato a volte anche [[Rubbiatron]]) cioè in reattore sottocritico investito però da un flusso di neutroni prodotto da un acceleratore esterno. In questo modo non solo si eliminano le scorie ma si può anche avere una generazione netta di energia. Il progetto, che prevede di usare il piccolo reattore Triga tuttora funzionante in Casaccia accoppiato ad un ciclotrone, viene varato coinvolgendo 46 partner da 14 paesi e viene approvato e finanziato dalla [[Unione europea|EU]] con 23 milioni di euro.
 
Il progetto Idrogeno verte invece sulla generazione di idrogeno da energia solare e sulle possibili tecnologie di accumulo, mentre il progetto Phocus riguarda un prototipo di impianto fotovoltaico a concentrazione (che verrà effettivamente completato nel 2006).
 
Da queste iniziative appare evidente che [[Carlo Rubbia|Rubbia]] vuole configurare l’ENEA come un ente che si occupa di energia, trascurando le altre attività. Questo provoca un certo risentimento nei dirigenti e nel personale che si occupano di altro.
 
Nell’ottobre del 2001 Rubbia (a causa di contrasti con il CdA) rassegna le dimissioni e viene poi subito rinominato Commissario dal Governo di centro-destra (Berlusconi)
 
L’8 ottobre del 2002 si arriva ad una tregua tra [[Carlo Rubbia|Rubbia]] e CdA con la nomina a “direttore generale facente funzioni” dell’ing. Giovanni Lelli.
 
Nel 2003 l’ENEA viene nuovamente riordinato (D.Lgs. 3 settembre 2003 n. 257). Il varo della legge porta ad un periodo di gravissima crisi dell’ente. La legge viene criticata aspramente da Rubbia (per esempio in una audizione del 13 aprile 2005 alla X commissione della Camera) per l’incredibile rigidità e burocraticità dell’organizzazione. Dice Rubbia:”Un elemento di criticità è che sia la struttura organizzativa interna che i principali meccanismi di funzionamento vengono rigorosamente definiti dalla legge mentre è demandato al regolamento un insieme di norme attuative anche di estremo dettaglio”.
 
Un secondo elemento negativo della legge è l’attribuzione di quasi tutti i poteri al CdA. Considerando che per la nomina dei membri del Consiglio non viene richiesta alta qualificazione scientifica e manageriale e considerando il loro numero (8 membri) esiste un’alta probabilità che il CdA non abbia la capacità e l’accordo per guidare l’Ente. Si ritorna così alla situazione precedente alla riforma del 1999 che era stata modificata (a favore dei poteri del presidente) proprio dopo aver verificato che portava a frequenti conflitti.
 
L’ultimo aspetto negativo è la mancanza di un mandato preciso per l'ENEA come testimoniato dalla impressionante varietà dei compiti attribuitigli dalla legge (ben 12 voci).
 
Gli unici due aspetti positivi della legge sono la previsione della valutazione del Comitato Interministeriale della Valutazione della Ricerca (CIVR) e l’affermazione, nell’articolo 21, che l’ENEA va inserito in uno dei comparti di contrattazione pubblica: finalmente si avvia il passaggio ad un contratto di lavoro uguale a quello degli altri Enti di Ricerca.
 
Nel 2003 vengono affidati in gestione alla [[SOGIN]] gli impianti di ricerca (ormai inattivi da 15 anni) sul ciclo del combustibile di Enea (l'[[impianto EUREX]] di [[Saluggia]], gli impianti [[Impianto Opec|Opec]] e [[Impianto IPu|IPU]] della Casaccia - Roma, l’[[impianto ITREC]] di [[Rotondella]]). Il 16 settembre 2004, acquisendo il 60% delle azioni di Nucleco SpA, si costituisce il [[SOGIN|Gruppo Sogin]]. Nel [[2005]] la [[SOGIN]] acquisisce anche l'impianto di fabbricazione del combustibile di [[Fabbricazioni Nucleari]] di [[Bosco Marengo]].
 
Il 12 febbraio 2004 finisce il periodo di commissariamento e viene insediato un nuovo CdA con presidente il prof. [[Carlo Rubbia]] ([[Governo Berlusconi III|Governo Berlusconi]]).
 
I contrasti tra il Cda dell'Enea ed il Presidente, [[Carlo Rubbia]], ricominciano. Il dissenso verte soprattutto sulla nomina del direttore generale: Rubbia non intende accettare la nomina definitiva di Giovanni Lelli. L’altro motivo di scontro è il peso da dare ai progetti voluti da Rubbia (secondo voci attendibili il CdA vuole assegnargli pochi ricercatori). In particolare il progetto TRADE incontra l’opposizione dei membri del CdA (Clini e Scibetta) nominati dal Ministro dell’ambiente ([[Altero Matteoli|Matteoli]]).
Nel gennaio del 2005 il progetto viene definitivamente cancellato dal CdA contro il parere di Rubbia<ref name="[CE]">Corriere della Sera Economia, 31 gennaio 2005.</ref>.
 
Il braccio di ferro arriva fino al ricorso al [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] di [[Carlo Rubbia|Rubbia]] contro il CdA per annullare la nomina di Lelli a direttore generale. [[Carlo Rubbia|Rubbia]] il 17 giugno 2005 destituisce Lelli, nominato dal CdA, e cerca di nominare direttore generale Francesco Troiani.
 
Una settimana dopo il CdA di ENEA sconfessa la nomina di Francesco Troiani a direttore generale fatta da Rubbia e conferma invece Lelli.
 
Seguendo l'iniziativa di alcuni dirigenti ENEA, circa un terzo dei dipendenti ENEA firma una lettera indirizzata al ministro per chiedere la sostituzione di [[Carlo Rubbia|Rubbia]] per i problemi organizzativi e d'immagine che il Premio Nobel aveva causato durante la sua permanenza all'ENEA.
 
Il 15 luglio 2005, di fronte a tale problematiche, il [[Governo Berlusconi III|Governo Berlusconi]] commissaria l’ente ed estromette [[Carlo Rubbia|Rubbia]] che lascia il suo incarico scrivendo una lettera aperta su [[La Repubblica]]<ref name="[RU]">Carlo Rubbia. [http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/scienza_e_tecnologia/rubbia/polerubbia/polerubbia.html ''La ricerca umiliata all'ENEA''], ''la Repubblica'', 15 luglio 2005.</ref>.
 
=== La presidenza Paganetto ===
Il 29 luglio 2005 viene nominato commissario il prof. [[Luigi Paganetto]] (professore Ordinario di Economia Politica all'[[Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"]]). Vicecommissari sono il dott. [[Corrado Clini]] e Claudio Regis.
 
Il 14 ottobre 2005 [[Luigi Paganetto|Paganetto]] conferma Lelli come direttore generale. Nel maggio 2006 (con un anno e mezzo di ritardo) viene emanato il regolamento di funzionamento dell’ENEA previsto dalla legge e nel giugno 2006 si inizia l’ultima riorganizzazione ENEA. Entrambe le cose rimangono comunque sulla carta e l’ENEA verrà “soppresso” prima che si possa dargli attuazione.
 
Nel luglio 2006 L’ENEA acquisisce il 51% delle azioni di CESI ricerche S.p.A.
 
Nel novembre 2006 [[Luigi Paganetto|Paganetto]], per cercare di focalizzare le attività, istituisce 18 Grandi Progetti ENEA. Essi però non dispongono né di finanziamenti né di personale proprio. Anche i capi progetto indicati sono temporanei e responsabili solo dello "''start-up''". I 18 progetti non raggiungeranno mai alcuna consistenza e scompariranno nel nulla.
 
Nel gennaio 2007 [[Luigi Paganetto|Paganetto]] viene nominato presidente dell'ENEA dal [[Governo Prodi II|Governo Prodi]]. DG rimane l’Ing. Lelli fino alla fine del 2007. Nel gennaio 2008 Lelli viene sostituito dall’Ing. Maurizio Urbani. Sotto la presidenza [[Luigi Paganetto|Paganetto]] (il 24 febbraio 2009) viene firmato il CCNL del Comparto Ricerca che, dopo un lunga attesa, riporta l’ENEA nella stessa famiglia contrattuale degli altri enti di ricerca.
 
=== Il tentativo di ritorno al nucleare e il commissariamento Lelli ===
 
Il 2 luglio 2008 il nuovo [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]] presenta il "ddl sviluppo". Esso contiene un articolo riguardante l’ennesima riforma dell’ENEA in vista del ritorno dell’Italia al nucleare. L’ Art. 37 che definisce il mandato della nuova agenzia ENEA dice infatti che essa è “un ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo sostenibile”. L’articolo 29 della stessa legge inoltre istituisce una [[Agenzia per la sicurezza nucleare]] “per la regolamentazione ….delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell'energia nucleare, .. ” I dipendenti di questa agenzia dovevano provenire dall' [[Ispra]] e dall' ENEA (50 unità per ognuna). Infine l’art. 38 definisce le nuove linee di politica energetica dell’Italia: cattura e stoccaggio della CO2, nucleare da fissione, fonti rinnovabili ed efficienza energetica.
 
Il 6 marzo 2009 il DG (Maurizio Urbani) si dimette per contrasti insanabili con i dirigenti ENEA ed il suo posto viene preso come f.f. dal capo del personale Giuseppe Tedesco.
 
Il 30 giugno 2009 scadono gli incarichi di tutti i capi dipartimento e il DG f.f. Tedesco ne assume temporaneamente le funzioni. In pratica l’ENEA è completamente decapitato in attesa del varo della nuova legge di riforma da parte del [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]].
 
Dopo un anno di discussioni, il "ddl sviluppo" diventa la Legge 23 luglio 2009, n. 99 , operativa dal 16 agosto 2009. Questo porta, il 16 settembre 2009, alla fine della presidenza del prof. Paganetto e al decreto di commissariamento della vecchia ENEA, firmato dal [[Ministro per lo Sviluppo economico|Ministro per lo Sviluppo Economico]] [[Claudio Scajola]]. L'ing. Giovanni Lelli viene nominato commissario della neonata Agenzia ENEA coadiuvato nei suoi compiti da due sub commissari: il dott. Enrico Elli e l'Avv. Pietro Maria Putti.
 
Altro effetto immediato della legge è la decadenza del CdA Sogin. Il 4 settembre il ministro [[Claudio Scajola|Scajola]] procede al suo commissariamento: Il commissario Mazzuca proviene da Finmeccanica e dall'Ansaldo Nucleare.
 
Il proposito del [[Ministro dello Sviluppo Economico]] [[Claudio Scajola]] era quello di costruire 8-10 nuovi reattori ed arrivare a una produzione di energia elettrica da nucleare in Italia pari al 25% del totale. A questo scopo vengono anche siglati due accordi internazionali: uno tra Enel-Edf per la costruzione di almeno 4 reattori EPR ed uno tra Ansaldo Nucleare e Westinghouse per la costruzione di altri 4 reattori con la tecnologia americana.
 
I ricorsi delle regioni su vari aspetti delle leggi ritenuti incostituzionali portano a delle modifiche legislative ma non riescono a bloccare l’azione del governo. Di conseguenza L'Italia dei Valori il 9 aprile 2010 presenta una proposta di referendum per abrogare il nuovo programma elettronucleare italiano. La data per lo svolgimento del referendum viene fissata per il 12 e 13 giugno 2011. Poco prima del referendum avviene il [[disastro di Fukushima Dai-ichi]] presso la centrale nucleare omonima a seguito del terremoto e [[Maremoto del Tōhoku del 2011|maremoto del Tōhoku]] dell'11 marzo 2011. Il referendum si tiene ugualmente e il quesito viene approvato con un quorum di circa il 54% di votanti e una maggioranza di oltre il 94% determinando la chiusura del nuovo programma nucleare.
 
L'Ing Lelli manitene il ruolo di commissario per quasi 5 anni, fino al 6 agosto 2014 quando il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi (appartenente al primo governo Renzi) nomina commissario il Prof. Federico Testa, sempre in attesa di una ridefinizione del ruolo dell'ENEA nell'ambito di un più generale riordino di tutti gli Enti di Ricerca Pubblici.
 
== Compiti attuali ==
I principali compiti attuali dell'ENEA sono:
* ricerca di base ed applicata, inclusa la realizzazione di prototipi e l'industrializzazione di prodotti, nei settori dell'energia, dell'ambiente, delle tecnologie e delle applicazioni nucleari, delle tecnologie delle radiazioni (ionizzanti e non);
* responsabile del presidio scientifico e tecnologico in tema di energia nucleare;
* conduzione di grandi progetti di ricerca, sviluppo e dimostrazione, con prevalente contenuto ingegneristico e tecnologico;
* studi sul grado di sviluppo di tecnologie avanzate, inclusi gli impatti economici e sociali anche in risposta a richieste delle pubbliche amministrazioni;
* studi, ricerche, misure, prove e valutazioni per soggetti pubblici e privati;
* collaborazione con enti ed istituzioni estere inclusa la definizione della normativa tecnica, la partecipazione ai grandi programmi di ricerca e agli organismi internazionali;
* trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca a sostegno dello sviluppo nazionale;
* collaborazione con le regioni e con le amministrazioni per lo sviluppo delle realtà produttive del territorio;
* formazione post-universitaria, e collaborazione con le università nazionali ed internazionali;
* attività di comunicazione e promozione della ricerca.
 
== Struttura ==
Oltre alla sede legale di [[Roma]]<ref>http://www.enea.it/ente/centri/sede_legale.html</ref>, l'ENEA dispone in [[Italia]] dei seguenti undici centri di ricerca:
* Centro ricerche Ispra a [[Ispra]]<ref>[http://www.ispra.enea.it/ Laboratori di Ricerche Ispra<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Saluggia a [[Saluggia]]<ref>[http://www.saluggia.enea.it/ Enea Centro Ricerche Saluggia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Bologna a [[Bologna]] (tre sedi)<ref>[http://www.bologna.enea.it/ Centro Ricerche Bologna - Home page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche S. Teresa a [[Lerici|Pozzuolo (località del Comune di Lerici)]]<ref>[http://www.santateresa.enea.it/ ENEA - Centro Ricerche Ambiente Marino S. Teresa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Faenza a [[Faenza]]<ref>http://www.enea.it/ente/centri/faenza.html</ref>;
* Centro ricerche Brasimone a [[Camugnano|Lago di Brasimone (frazione del Comune di Camugnano)]]<ref>[http://www.brasimone.enea.it/ ENEA - Centro Ricerche Brasimone<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Frascati a [[Frascati]]<ref>[http://www.frascati.enea.it/ ENEA - Centro Ricerche Frascati<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Casaccia a [[Cesano (zona di Roma)#Casaccia|Roma]]<ref>[http://www.casaccia.enea.it/ Centro Ricerche Casaccia — Enea<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Portici a [[Portici]]<ref>[http://www.portici.enea.it/ ENEA C.R. Portici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e a [[Manfredonia]] (Area Sperimentale di Monte Aquilone)<ref>http://www.enea.it/ente/centri/monte_aquilone.html</ref>;
* Centro ricerche Brindisi a [[Brindisi]]<ref>[http://www.brindisi.enea.it/ ENEA - Centro Ricerche di Brindisi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* Centro ricerche Trisaia a [[Rotondella]]<ref>[http://www.trisaia.enea.it/ ENEA - Centro Ricerche Trisaia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
L'ente è inoltre dotato di:
* 4 sedi periferiche ([[Genova]], [[Venezia]], [[Pisa]] e [[Palermo]])<ref>http://www.enea.it/com/web/SediP.html</ref>;
* 13 Centri di Consulenza per l'Energia e l'Innovazione (CCEI), distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano come veri e propri "terminali territoriali"<ref>http://www.enea.it/com/web/CentriConsulenza.html</ref>;
* un ufficio di rappresentanza a [[Bruxelles]] che ha il compito di promuovere e rafforzare l'immagine e la partecipazione dell'ENEA a livello dell'[[Unione europea]] oltre a fornire informazione, consulenza operativa e supporto logistico alle unità tecniche ENEA<ref>[http://www.bruxelles.enea.it/ ENEA - Ufficio di Bruxelles<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Note ==
{{References|auto}}
 
== Voci correlate ==
* [[Fusione nucleare fredda]]
* [[Carlo Rubbia]]
* [[Luigi Paganetto]]
* [[Nicola Cabibbo]]
* [[Certificati bianchi]]
* [[H2Roma]]
* [[Gianni Puppi]]
* [[Ferrante Pierantoni]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.enea.it/ ENEA] - Sito ufficiale
* [http://webtv.sede.enea.it/ Web TV e notiziario ufficiale ENEA]
* [http://titano.sede.enea.it/Stampa/ ENEA per la stampa]
* [http://www.enea.it/attivita_ricerca.html Attività di ricerca dell'ENEA]
* [http://www.fusione.enea.it/ Frascati ''Tokamak Upgrade'']
* [http://www.cresco.enea.it/ CRESCO (centro computazionale di ricerca sui sistemi complessi)] - Supercalcolo e rete ''Grid''
* [http://info.casaccia.enea.it/gsp3/ Informazioni sui rifiuti radioattivi] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* [http://robotica.casaccia.enea.it/ Robotica avanzata] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* [http://erg4146.casaccia.enea.it/ MKEM (''Meta-Knowledge Engineering & Management'')] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* [http://odl.casaccia.enea.it/ Formazione aperta a distanza] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* [http://termserv.casaccia.enea.it/ ''Thermal-Fluid Dynamics''] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* [http://www.casaccia.enea.it/biblioteca/ Biblioteca] - Centro ricerche Casaccia dell'ENEA
* ''[http://www.biosensing.net/EBLA/cosmicab.html ''Biosensors & Bioelectronics'']
* [http://192.107.92.31/ ULab (laboratorio di usabilità)] - Interfacce visuali avanzate
* [http://www.patrimonioculturale.enea.it/ patrimonioculturale.enea.it] - Tecnologie ENEA per i Beni Culturali e per il Patrimonio Culturale
*{{Normattiva
|tipo = legge
|anno = 2003
|mese = 09
|giorno = 03
|numero = 257
|titolo =ENEA
}}
 
:::{{ping|Baku}} '''E sopratutto si usa proporre in discussione''', dove noi utenti ci eravamo accordati di non divagare su info non pertinenti Napoli per non appesantire la voce. Inutile usare un tono saccente, su wikipedia ci si confronta educatamente trovando un accordo. Se vuoi aggiungere info, partecipa alla discussione con tutti noi. Si è fatto tardi, ci aggiorniamo domani. Buonanotte. --[[Utente:Giovanni Ct wiki|Giovanni Ct wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni Ct wiki|msg]]) 23:07, 7 mag 2019 (CEST)
 
::: Forse non è chiaro. Accordati ho letto che si erano accordati sui moti del 1820, e cmq ripeto di non aver mai contestato i moti del 1848. Punto due forse non ti è chiaro che Moroboshi era del tutto d'accordo con me (e ha '''riconosciuto''', come lui stesso ha detto, che le '''fonti erano corrette'''). In pratica mi ha detto "devi aprire la discussione giusto perchè va aperta".... in soldoni, prima di cancellare leggi bene le fonti e che '''tipo di fonti sono''' e sii sicuro di conoscere l'argomento, proprio, ripeto, per evitare discussioni potenzialmente inutili. Così non viene rubato del tempo prezioso nè a te nè a gli altri. Notte.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 23:10, 7 mag 2019 (CEST)
 
ps: per me la discussione può finire qui, non ho nulla contro di te, ma non essere avventato. Ciao.--[[Utente:Baku|Baku]] ([[Discussioni utente:Baku|msg]]) 23:11, 7 mag 2019 (CEST)
 
== Firma ==
{{Energia nucleare in Italia}}
 
per favore per firmare usa l'apposito tasto {{icona firma}}--''[[User:Pierpao|Pierpao.lo]] <small>[[user talk:Pierpao|(listening)]]</small>'' 20:42, 7 mag 2019 (CEST)
[[Categoria:Enti pubblici di ricerca]]
:{{ping|Pierpao}} Grazie. --[[Utente:Giovanni Ct wiki|Giovanni Ct wiki]] ([[Discussioni utente:Giovanni Ct wiki|msg]]) 22:21, 7 mag 2019 (CEST)
[[Categoria:Energia nucleare in Italia]]