Jean Dubuffet e Storia di Laura: differenze tra le pagine

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{{FictionTV
{{F|pittori francesi|data=agosto 2009}}
|titolo italiano = Storia di Laura
{{Bio
|tipo fiction = film TV
|Nome = Jean
|immagine =
|Cognome = Dubuffet
|Sessodidascalia = M
|paese= Italia
|LuogoNascita = Le Havre
|anno prima visione= [[2011]]
|GiornoMeseNascita = 31 luglio
|genere= Drammatico
|AnnoNascita = 1901
|stagioni =
|LuogoMorte = Parigi
|episodi =
|GiornoMeseMorte = 12 maggio
|durata = 96 [[minuto|min.]]
|AnnoMorte = 1985
|lingua originale = [[Lingua italiana|Italiano]]
|Epoca = 1900
|aspect ratio =
|Attività = pittore
|ideatore=
|Attività2 = scultore
|regista= [[Andrea Porporati]]
|Nazionalità = francese
|soggetto= [[Ivan Cotroneo]]
|Immagine = Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6363691.jpg
|sceneggiatore= [[Ivan Cotroneo]]
|Didascalia = Jean Dubuffet fotografato da [[Paolo Monti]] nel 1965 a [[Vence]] (Fondo Paolo Monti, [[BEIC]])
|produttore= [[Fanio Petrocchi]]
|attori=
*[[Isabella Ferrari]]: Laura
*[[Vincenzo Amato (attore)|Vincenzo Amato]]: Luigi, marito di Laura
*Beatrice Galati: Giulia, figlia di Laura e Luigi
* Lorenzo Orsini: Antonio, figlio di Laura e Luigi
*[[Ivana Monti]]: Luisa, madre di Laura
*[[Monica Dugo]]: Serena, sorella di Laura
*[[Angela Baraldi]]: dottoressa del SERT
*[[Andrea Gherpelli]]: Edo Martino
*[[Natascia Macchniz]]: Maria
|doppiattoriitaliani=
|fotografo= [[Alessandro Pesci]]
|montatore= [[Simona Paggi]]
|musicista= [[Carlo Crivelli (compositore)|Carlo Crivelli]]
|scenografo= [[Beatrice Scarpato]]
|costumista= [[Mary Montalto]]
|casa produzione= [[11 Marzo Film]] per Rai Fiction
|inizio prima visione = 1º aprile 2011
|rete TV = [[Rai 1]]
}}
'''''Storia di Laura''''' è un [[film per la televisione|film TV]] [[italia]]no del [[2011]], diretto da [[Andrea Porporati]] e con protagonista [[Isabella Ferrari]]. Nel [[cast (cinema)|cast]], figurano inoltre [[Vincenzo Amato (attore)|Vincenzo Amato]], Beatrice Galati, Lorenzo Orsini, [[Ivana Monti]], [[Angela Baraldi]] e [[Andrea Gherpelli]].<ref>[http://www.storiadilaura.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-123ba628-01f1-436b-b7f8-b61c5aba953d.html Storia di Laura - Sito ufficiale: Cast]</ref><ref>[https://www.imdb.com/title/tt1883349/fullcredits#cast IMDb: Storia di Laura - Cast e crediti completi]</ref><ref>[http://www.mymovies.it/cast/?id=63146 MyMovies: Storia di Laura - Cast]</ref><ref name="filmtv.it">[http://www.filmtv.it/film/44239/la-storia-di-laura/ Storia di Laura] su Film.tv.it</ref><ref name="maggio">[http://www.davidemaggio.it/archives/37406/storia-di-laura-isabella-ferrari-porta-su-rai-1-il-dramma-della-cocaina STORIA DI LAURA: ISABELLA FERRARI PORTA SU RAI 1 IL DRAMMA DELLA COCAINA], in: Davide Maggio.it, 01-04-2011</ref><ref name="cinemaeviaggi">[http://www.cinemaeviaggi.com/2011/03/storia-di-laura.html Storia di Laura] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120113103327/http://www.cinemaeviaggi.com/2011/03/storia-di-laura.html |date=13 gennaio 2012 }} su Cinema e Viaggi, 30-03-2011</ref>
Fu il primo a teorizzare e introdurre il concetto di [[Art Brut]].
 
La fiction, prodotta dalla [[11 Marzo Film]]<ref name="maggio"/><ref name="cinemaeviaggi"/><ref>[https://www.imdb.com/title/tt1883349/ IMDb: Storia di Laura]</ref>, fu girata nel [[2009]]<ref name="filmtv.it"/><ref name="maggio"/><ref name="sitouff-note">[http://www.storiadilaura.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-0c5d6da4-268c-4d94-8c71-1827f6fb37b9.html Storia di Laura - Sito ufficiale: Note di regia]</ref><ref name="mymovies">[http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=63146 MyMovies: Storia di Laura]</ref> e presentata al [[Roma Fiction Fest]].<ref name="filmtv.it"/>
== Biografia ==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Italia, 1960) - BEIC 6341424.jpg|thumb|Jean Dubuffet nel suo studio a [[Vence]] fotografato da [[Paolo Monti]] nel 1960 (Fondo Paolo Monti, [[BEIC]])]]
 
La messa in onda era stata prevista inizialmente per l'autunno del [[2010]],<ref name="maggio"/> ma è stata trasmessa per la prima volta da [[Rai Uno]] soltanto nel [[2011]] (nella prima serata di venerdì 1º aprile) a causa dei numerosi rinvii<ref name="maggio"/><ref name="cinemaeviaggi"/> dovuti ai temi trattati.<ref name="maggio"/><ref name="cinemaeviaggi"/><ref name="sitouff-home">[http://www.storiadilaura.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-fa09b905-bf39-444a-818f-e8f185e89511.html?homepage Storia di Laura - Sito ufficiale: Home]</ref>
[[File:KMM Dubuffet.JPG|thumb|Scultura di J.Dubuffet ''Jardin d'Email'']]
 
Tale fiction è una sorta di remake dello sceneggiato RAI di [[Salvatore Nocita]] ''[[Storia di Anna (miniserie televisiva)|Storia di Anna]]'', con [[Laura Lattuada]], trasmesso nel [[1981]] ed anch'esso incentrato sulla storia di una donna di ceto medio-alto caduta nel tunnel della droga (in quel caso [[eroina]]).
Dopo aver frequentato per due anni l'Accademia d'Arte locale, nel 1918 si reca a [[Parigi]] per frequentare l'Académie Julian, che lascia dopo appena sei mesi. In questo periodo frequenta [[Suzanne Valadon]], [[Fernand Léger]] e [[Raoul Dufy]], ed ha una forte influenza su di lui il libro di [[Hans Prinzhorn]] ''sull'arte degli alienati''; Dubuffet è anche affascinato dalla produzione dei popoli primitivi, dall'[[arte africana]], dai disegni tracciati dai bambini e dai malati di mente.
 
==Trama<ref name="filmtv.it"/><ref name="maggio"/><ref name="cinemaeviaggi"/><ref name="mymovies"/><ref name="sitouff-home"/>==
Nel [[1923]] vive in Italia e nel [[1924]] in [[Sudamerica]]. Smette di dipingere molti anni, lavorando come disegnatore industriale. Per un lungo periodo si occupa della gestione dell'Azienda vinicola familiare di [[Buenos Aires]]. La scelta di diventare pittore è avvertita in lui fin dai tempi dell'''Académie Julian'' ma poi, più volte ritrattata, diventa definitiva nel [[1942]] e, nel [[1944]], tiene la sua prima mostra personale alla Galerie René Drouin di Parigi. In questo periodo lo stile delle sue opere è influenzato dall'[[astrattismo]] di [[Paul Klee]].
[[Laura (nome)|Laura]] è una giovane donna a cui apparentemente non manca nulla: ha una bella famiglia, con un marito che l'adora e due figli, vive in una bella casa e gestisce una gioielleria, conducendo una vita piuttosto agiata. Tuttavia, si insinua in lei un'inspiegabile insoddisfazione e una sorta di depressione che - con la complicità di conoscenze poco raccomandabili (in particolare, quella con Edo Martini) - la porta a far uso di [[cocaina]].
 
Della [[tossicodipendenza]] di Laura rimangono all'oscuro sia il marito Luigi, sia la madre Luisa e la sorella Serena, fino a quando la donna non ha un [[incidente d'auto]] in cui rimane lievemente ferita insieme ai due figlioletti Giulia e Antonio.
=== L'attività artistica ===
[[File:Paolo Monti - Serie fotografica (Italia, 1960) - BEIC 6363665 dettaglio.jpg|thumb|left|Jean Dubuffet, 1960.]]
 
Laura a quel punto viene cacciata di casa dal marito, che le impedisce anche di entrare in contatto con i figli. Così, dopo essere stata ospitata per un breve periodo dalla madre, decide di entrare in una comunità per disintossicarsi, con il fermo proposito di riconquistare la fiducia del marito e dei figli.
Inizia nel [[1945]] il vero e più sentito percorso artistico di Dubuffet, quando teorizza e introduce il concetto di [[Art Brut]], lavori che sono spontanei, immediati, prodotti da persone prive di specifica formazione artistica, come i malati mentali, i bambini. Nel 1947, assieme ad [[André Breton]], [[Paulhan]] e [[Drouin]] fonda la "Compagnie de l'art brut": il termine definisce l'attività creativa di "artisti loro malgrado", che creano senza intenzioni estetiche, per una personale pulsione emotiva confluente in una comunicazione immediata e sintetica. Contemporaneamente organizza una mostra esponendo i disegni di bambini e alienati mentali.
Organizza la sua prima personale americana che si svolgerà a [[New York]], alla [[Pierre Matisse Gallery]].
Sin dall'inizio della sua avventura artistica, Jean Dubuffet rivendica delle posizioni anticulturali, poiché secondo lui la cultura impoverisce, soffoca, livella, genera tenebre e, per dirla in altri termini, è asfissiante.
Il suo obiettivo è quello di liberarsi della tradizione artistica, per andare alla ricerca di forze artistiche originali e tracciare una nuova strada per l'arte.
Seguendo l'esempio di numerosi pittori dell'avanguardia, quali Kandinskij, Mirò o Klee, Dubuffet presta un'attenzione speciale ai disegni infantili. Confrontando un grande numero di disegni e dipinti eseguiti da Dubuffet tra gli anni Quaranta e Cinquanta con opere infantili che egli ha avuto tra le mani e che hanno suscitato il suo interesse, è facile riscontrare una serie di influenze iconografiche e formali.
Il disegno infantile non costituisce per lui un modello estetico. Se a livello formale sono presenti alcune similitudini con l'arte infantile, questo elemento deve essere letto come il riflesso di un'influenza determinante di tutt'altra portata, che permea il suo approccio filosofico e ideologico.
 
==Produzione e backstage==
[[New York]] lo colpisce, e vi risiede dal [[1951]] al [[1952]]; dopodiché torna a Parigi, dove ha luogo nel [[1954]] una retrospettiva al ''Cercle Volney''.
* Per realizzare il film TV, la troupe e la stessa Isabella Ferrari hanno dovuto frequentare un vero [[SERT]], il Servizio per le tossicodipendenze<ref name="cinemaeviaggi"/><ref name="sitouff-note"/>
Dal [[1949]] al [[1960]] si dedica a vari cicli di opere: ''Paysage Grotesque'' (1949-1950), ''Corps de Dames e Sols et Terrains'' ([[1950]]-[[1952]]), ''Assemblage e Texturologie'' ([[1953]]-[[1959]]), ''Materiologìes'' ([[1959]]-[[1960]]).<br />
* Visti i continui rinvii a cui la fiction ha dovuto sottostare, la protagonista Isabella Ferrari dichiarò così in un'intervista<ref name="cinemaeviaggi"/>:
Sperimenta anche in campo musicale, assieme all'amico [[Asger Jorn]].
 
{{citazione|Ho temuto che il film alla fine non andasse in onda per mancanza di coraggio rispetto a un tema scottante come la [[droga]]}}
Nel [[1957]] lo Schloss Morsbroich a [[Leverkusen]], in [[Germania]], è il primo museo che gli dedica una retrospettiva. Lo seguiranno successivamente il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il [[Museum of Modern Art]] di New York, l'[[Art Institute of Chicago|Art Institute]] di [[Chicago]], lo [[Stedelijk Museum]] di [[Amsterdam]], la [[Tate Gallery]] di [[Londra]] e la Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
 
==Ascolti==
[[Venezia]] ospita le sue opere a [[Palazzo Grassi]] nel [[1964]], con l'esposizione dei quadri di una serie iniziata nel [[1962]], l'''Hourloupe''.
La messa in onda in prima TV su Rai 1 fece registrare una media di 4.641.000 spettatori, con uno share del 17,23%, che ne ha fatto diventare il secondo programma più visto della serata del 1º aprile 2011.<ref>[http://www.ilsussidiario.net/News/Cinema-Spettacoli-e-Media/Programmi-e-ascolti-Tv/2011/4/2/ASCOLTI-TV-1-APRILE-2011-Fa-il-boom-il-finale-di-Zelig-2011-segue-La-storia-di-Laura-Bene-Quarto-grado-Dr-House-7-e-Grey-s-Anatomy-6/164324/ ASCOLTI TV 1 APRILE 2011] in: Il Sussidiario.net (URL consultato il 07-06-2013)</ref>
 
==Note==
Viene pubblicata una raccolta di scritti, ''Prospectus et tous écrits suivants'' nel [[1967]], anno in cui inizia la realizzazione di strutture architettoniche da lui progettate; poco dopo inizia varie sculture monumentali commissionategli per esterni.
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
Nel [[1971]] realizza i suoi primi oggetti scenici, i "''practicables''". Nel [[1980]]-[[1981]] ha luogo una ricca retrospettiva all'Akademie der Künste di [[Berlino]], al Museum Moderner Kunst di [[Vienna]] e alla Joseph-Haubrichkunsthalle di [[Colonia (Germania)|Colonia]].
* {{cita web|http://www.storiadilaura.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-fa09b905-bf39-444a-818f-e8f185e89511.html?homepage|Storia di Laura - Sito ufficiale}}
* {{Imdb}}
* {{Mymovies|titolo|63146}}
* {{Cita web|url = http://www.davinotti.com/index.php?f=24457|titolo = il davinotti - Storia di Laura}}
 
{{portale|televisione}}
Nel [[1981]] il [[Solomon R. Guggenheim Museum]] di New York gli dedica una mostra in occasione dell'ottantesimo compleanno.
 
Dubuffet muore a Parigi il 12 maggio [[1985]].
 
== Jean Dubuffet nei musei ==
* [[Palazzo Gavotti|Pinacoteca civica]] di [[Savona]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Jean Dubuffet|q}}
Dubuffet si è anche occupato di Mailart
Vedi le cartoline inviate a Di Vita Eraldo
di Milano che ha pubblicato il libro
"Il recupero della memoria"
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.outsider-artworld.com/|Outsider Art World Demirel Collection}}
* [http://en.museuberardo.pt/museum/ ''Museo Berardo''] [[Lisbona]]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Pittura|scultura}}
 
[[Categoria:Art Brut]]