Template:Partiti politici in Italia e Torre della Cisterna: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
+tmp fortezza
 
Riga 1:
{{Navbox
|name = Partiti politici italiani
|state = collapsed
|title = [[File:Flag of Italy.svg|20px]] [[Partiti politici italiani]]
|groupstyle = {{{groupstyle|}}}
|liststyle = padding:0.05em 0; line-height:1.8em;
 
{{Infobox struttura militare
|group1 = Maggiori
|Struttura =
|list1 = [[Movimento 5 Stelle]]{{·}}[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]{{·}}[[Lega Nord]]{{·}}[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|Nome =
|Immagine =
|Didascalia =
|Stato =
|Stato attuale = [[Italia]]
|Città = [[Melfi]]
|LatGradi =
|LatPrimi =
|LatSecondi =
|LatNS =
|LongGradi =
|LongPrimi =
|LongSecondi =
|LongEW =
|Tipologia =
|Primo proprietario =
|Inizio costruzione =
|Termine costruzione =
|Demolizione =
|Ref =
}}
 
'''Torre della Cisterna''' è un sito fortificato localizzato sull'[[omonimo]] altopiano collinare dall'[[altitudine]] massima di 668 [[metri]] [[s.l.m.]], situato nel territorio comunale di [[Melfi]], in [[Basilicata]], nei pressi del confine con [[Campania]] e [[Puglia]]. L'area fa parte del bacino del fiume [[Ofanto]] ed è ricca di resti archeologici riferibili a diverse epoche.
|group2 = Medi
|list2 = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]{{·}}[[Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista|Articolo 1]]
|group3 = Minori
|list3 = [[Centro Democratico (Italia)|Centro Democratico]]{{·}}[[Italia dei Valori]]{{·}}[[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]]{{·}}[[Scelta Civica]]{{·}}[[Sinistra Italiana]]{{·}}[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]{{·}}[[Alternativa Popolare]]{{·}}[[Radicali Italiani]]
 
==Storia e archeologia==
|group4 = Regionali
|list4 = Valle d'Aosta ([[Union Valdôtaine]]{{·}}[[Union Valdôtaine Progressiste (2012)|Union Valdôtaine Progressiste]]{{·}}[[Autonomie Liberté Participation Écologie]]{{·}}[[Stella Alpina (partito)|Stella Alpina]]){{·}}Alto Adige ([[Südtiroler Volkspartei]]{{·}}[[Die Freiheitlichen]]{{·}}[[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|Verdi dell'Alto Adige]]{{·}}[[Süd-Tiroler Freiheit]]){{·}}Trentino ([[Partito Autonomista Trentino Tirolese]]{{·}}[[Unione per il Trentino]]){{·}}<!--Friuli-Venezia Giulia (Autonomia Responsabile){{·}}-->Veneto ([[Fare!|Lista Tosi per il Veneto]]){{·}}<!--Campania (Campania Libera){{·}}Basilicata (Realtà Italia){{·}}-->Sardegna ([[Riformatori Sardi]]{{·}}[[Partito Sardo d'Azione]]){{·}}Sicilia ([[DiventeràBellissima]]{{·}}[[Sicilia Futura]])
 
Nel territorio sono stati individuati vari [[reperti archeologici]] corrispondenti a fattorie e [[necropoli]] risalenti al periodo compreso tra il [[I secolo]] ed il [[VI secolo]]<ref name="ref_A">Volpe G., La Daunia nell’età della romanizzazione. Paesaggio agrario, produzione, scambi. Edipuglia 1990, 978-88-7228-061-4</ref>; numerosi ritrovamenti testimoniano l'importanza e la ricchezza dell'area in particolare durante il periodo imperiale dell'[[età romana]]<ref name="ref_B">Liaci Marcianese A., Melfi nella storia e nell'economia (II) pp. 189-202, in La Zagaglia: rassegna di scienze, lettere ed arti, A. X, n. 38 (giugno 1968)</ref>. Tra il [[1010]] ed il [[1020]], durante la campagna militare del [[Catapano]] [[Basilio Boioannes]], l'area è interessata dalle importanti azioni difensive bizantine. I [[bizantini]] infatti fortificarono il confine con il [[Ducato di Benevento]] attraverso una doppia linea di difesa, costituita da città fortificate nuove, come appunto Torre della Cisterna, o già esistenti<ref name="ref_C">Salvemini B., Massafra A., Storia della Puglia. 1. Dalle origini al Seicento, ed. Laterza 2005</ref>. L'insediamento abitato di Cisterna è sicuramente attestato nel [[1025]], quando era [[sede episcopale]] e [[civitas]], protetta da mura. La sede vescovile esiste fino al [[1089]], anno in cui nella zona sono menzionate altre due sedi vescovili, di origine normanna: [[Rapolla]] e [[Melfi]]<ref name="ref_D">Salvemini B., Massafra A., Storia della Puglia. 1. Dalle origini al Seicento, ed. Laterza 2005</ref>. In realtà già nel [[1074]] l'area era stata saccheggiata e distrutta dai [[Normanni]] di [[Roberto il Guiscardo]]: il vescovo [[Farnolfo]] aveva addirittura abbandonato la sede vescovile dedicandosi alla vita eremitica<ref name="ref_E">Liaci Marcianese A., Melfi nella storia e nell'economia (II) pp. 189-202, in La Zagaglia: rassegna di scienze, lettere ed arti, A. X, n. 38 (giugno 1968)</ref>. Torre della Cisterna, rifortificata<ref name="ref_F">Pedio 1990</ref> nella seconda metà del [[XII secolo]] è [[feudo]] di [[Riccardo di Balvano]], di antica famiglia normanna<ref name="ref_G">Jamison E. - Catalogus Baronum, a cura di Evelin Jamison, Fonti per la Storia d’Italia, n. 101, Roma 1972</ref> ma è poco popolata: i monaci abbandonano le poche celle edificate da [[Guglielmo da Vercelli]] vicino alla chiesa perché il luogo non era né salubre né sicuro<ref name="ref_H">Pedio Cartulario voll. I, II, III. Pedio T. Cartulario della Basilicata (476-1443), Appia 2 Editrice, Venosa, 1998</ref>. Cisterna non doveva essere molto popolata quando fu redatto lo ''Statutum de Reparatione Castrorum'' (tra il [[1230]] ed il [[1240]]): è infatti la vicina [[Rapolla]] a dover provvedere alla manutenzione delle sue strutture difensive<ref name="ref_I">Sthamer E., Die Verwaltung der Kastelle im Königreich Sizilien unter Kaiser Friedrich II. Und Karl I. von Anjou, Lipsia 1914, (trad. it, L'amministrazione dei castelli nel Regno di Sicilia, sotto Federico II e Carlo I d'Angiò, a cura di H. Houben, con presentazione di C.D.Fonseca, Bari 1995), Pedio Cartulario voll. I, II, III. Pedio T. Cartulario della Basilicata (476-1443), Appia 2 Editrice, Venosa, 1998</ref> . Il centro abitato scompare presumibilmente dopo la morte di [[Federico II di Svevia]] durante le lotte tra le diverse fazioni nella seconda metà del [[XIII secolo]]<ref name="ref_L">Pedio T., 1990; Centri scomparsi in Basilicata. Edizioni. Osanna, Venosa 1990</ref>. Alla fine dello stesso secolo il territorio di Cisterna viene assegnato dal sovrano ai conti [[De Vaudemont]] e poi devoluto alla Curia regia. [[Carlo I d'Angiò]] li autorizza a ripopolare l'insediamento ormai deserto<ref name="ref_M">Fortunato G., Badie, feudi e baroni della Valle di Vitalba a cura di T. Pedio, vol I e II, Lacaita editore, Manduria 1968 con Pedio T. Note a Fortunato, Per la Storia del Mezzogiorno d’Italia nell’età medievale Montemurro, Matera s.a. (1968) Edizione definitiva in G. Fortunato Badie feudali e baroni vol. III</ref>. Tuttavia non risultano tassazioni nemmeno dopo il [[1280]]: questo significa che era scarsamente abitato oppure c'era una esenzione dalle tasse.
|group5 = Esteri
Risulta abitato alla fine del [[XV secolo]]<ref name="ref_N">Pedio T., 1990; Centri scomparsi in Basilicata. Edizioni. Osanna, Venosa 1990</ref>; è disabitato nel [[XVII secolo]]<ref name="ref_O">Ardoini P. B., Descrizione dello Stato di Melfi (1674), Introduzione e Note di Enzo Navazio, s.l., Casa Editrice Tre Taverne, 1980</ref> , quando garantiva un notevole reddito grazie alla presenza di folti boschi<ref name="ref_P">Ardoini P. B., Descrizione dello Stato di Melfi (1674), Introduzione e Note di Enzo Navazio, s.l., Casa Editrice Tre Taverne, 1980; Liaci Marcianese A., Melfi nella storia e nell'economia (II) pp. 189-202, in La Zagaglia: rassegna di scienze, lettere ed arti, A. X, n. 38 (giugno 1968)</ref>. Le mappe del [[XVIII secolo]] riportano [[ruderi]] come il Mulino di Cisterna, del [[Principe di Melfi]] Doria che testimonia la presenza di insediamenti stabili<ref name="ref_Q">Angelini G., Venosa e la media Valle dell’Ofanto nella cartografia antica in Formez, centro universitario europeo per i beni culturali “la natura e il paesaggio in Orazio” Ravello 1995</ref>.
|list5 = [[Movimento Associativo Italiani all'Estero]]{{·}}[[Unione Sudamericana Emigrati Italiani]]
 
==Architettura==
|below = [[Sistema politico della Repubblica Italiana]]{{·}}[[Camera dei deputati]]{{·}}[[Senato della Repubblica]]{{·}}[[Parlamento europeo]]
}}<noinclude>
{{man}}
[[Categoria:Template di navigazione - partiti politici italiani]]
 
Attualmente l'area è completamente ricoperta di vegetazione e difficilmente accessibile, sono tuttavia evidenti alcune tracce archeologiche (muri, reperti, strade) che validano un recente studio che, grazie alla tecnologia [[LIDAR]] , acquisisce nuovi dati e ipotizza la struttura del sito e la presenza di una struttura fortificata importante. Secondo questo studio il castello risulta essere composto da una torre quadrata circondata da una recinzione, pure quadrata<ref name="ref_U">Masini, N.; Gizzi, F.T.; Biscione, M.; Fundone, V.; Sedile, M.; Sileo, M.; Pecci, A.; Lacovara, B.; Lasaponara, R. Medieval Archaeology Under the Canopy with LiDAR. The (Re)Discovery of a Medieval Fortified Settlement in Southern Italy. Remote Sens. 2018, 10, 1598</ref>, una tipologia dell'[[architettura fortificata]] diffusa nell'[[Italia meridionale]] tra il [[XII secolo]] e il [[XIII secolo]] detta Pyramidenturm, molto simile a quella di altri castelli coevi, come ad esempio il [[castello di Monte Serico]] in [[Basilicata]]<ref name="ref_S">Masini, N. Dai Normanni agli Angioini: Castelli e Fortificazioni della Basilicata; Storia della Basilicata. Il Medioevo; Fonseca, C.D., Ed.; Editori Laterza: Roma, Italy, 2006; pp. 689–753, ISBN 8842075094.</ref>, vicino a Cisterna, fondato in [[epoca normanna]] ([[XII secolo]]) e successivamente ([[XIII secolo]]) ampliato e restaurato dall'imperatore [[Federico II di Svevia]].
</noinclude>
 
==Bibliografia==
 
* Angelini G., Venosa e la media Valle dell'Ofanto nella cartografia antica in Formez, centro universitario europeo per i beni culturali “la natura e il paesaggio in Orazio” Ravello 1995 pp. 37-48.
* Ardoini P. B., Descrizione dello Stato di Melfi (1674), Introduzione e Note di Enzo Navazio, s.l., Casa Editrice Tre Taverne, 1980.
* Fortunato G., Badie, feudi e baroni della Valle di Vitalba a cura di T. Pedio, vol I e II, Lacaita editore, Manduria 1968 con Pedio T. Note a Fortunato, Per la Storia del Mezzogiorno d'Italia nell'età medievale Montemurro, Matera s.a. (1968) Edizione definitiva in G. Fortunato Badie feudali e baroni vol. III pp.7 - 627.
* Jamison E. - Catalogus Baronum, a cura di Evelin Jamison, Fonti per la Storia d'Italia, n. 101, Roma 1972.
* Haseloff, A. Die Bauten der Hohenstaufen in Unteritalien; KW Hiersemann: Leipzig, Germany, 1920.
* Liaci Marcianese A., Melfi nella storia e nell'economia (II) pp. 189-202, in La Zagaglia: rassegna di scienze, lettere ed arti, A. X, n. 38 (giugno 1968).
* Masini N., Dai Normanni agli Angioini: castelli e fortificazioni della Basilicata, in AA.VV., Storia della Basilicata. Il Medioevo, a c. di C.D. Fonseca, Bari-Roma, Editori Laterza, 2006, pp.689-753.
* Masini, N.; Gizzi, F.T.; Biscione, M.; Fundone, V.; Sedile, M.; Sileo, M.; Pecci, A.; Lacovara, B.; Lasaponara, R. Medieval Archaeology Under the Canopy with LiDAR. The (Re)Discovery of a Medieval Fortified Settlement in Southern Italy. Remote Sens. 2018, 10, 1598.
* Pedio T., 1990; Centri scomparsi in Basilicata. Edizioni. Osanna, Venosa 1990.
* Pedio Cartulario voll. I, II, III. Pedio T. Cartulario della Basilicata (476-1443), Appia 2 Editrice, Venosa, 1998.
* Racioppi Storia dei Popoli della Lucania e della Basilicata, vol II (Parte II – la Basilicata) Roma 1902.
* Salvemini B., Massafra A., Storia della Puglia. 1. Dalle origini al Seicento, ed. Laterza 2005.
* Sciara F., Ritrovate le residenze di caccia di Federico II Imperatore a Cisterna (Melfi) e presso Apice. (1997) - In: Arte medievale Ser. 2, vol. 11 (1997).
* Sthamer E., Die Verwaltung der Kastelle im Königreich Sizilien unter Kaiser Friedrich II. Und Karl I. von Anjou, Lipsia 1914, (trad. it, L'amministrazione dei castelli nel Regno di Sicilia, sotto Federico II e Carlo I d'Angiò, a cura di H. Houben, con presentazione di C.D.Fonseca, Bari 1995).
* Volpe G., La Daunia nell'età della romanizzazione. Paesaggio agrario, produzione, scambi. Edipuglia 1990, 978-88-7228-061-4.
 
==Collegamenti esterni==
 
* https://www.mdpi.com/2072-4292/10/10/1598
* http://www.istitutoitalianocastelli.it/news/291-studio-su-torre-di-cisterna.html
 
== Note ==
<references/>
 
{{portale|architettura}}
 
[[Categoria:Castelli della provincia di Potenza|Torre della Cisterna]]
[[Categoria:Melfi]]