Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2017 agosto 1 e Bareggio: differenze tra le pagine
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{{nd|la quasi omonima frazione di [[Lissone]] in [[provincia di Monza]]|Bareggia}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Bareggio
|Panorama=
|Didascalia=Vista del centro abitato.
|Bandiera=Bareggio-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Bareggio-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 2=Milano
|Amministratore locale= Linda Colombo
|Partito= [[Lega Nord]]
|Data elezione=24-6-2018
|Data istituzione=
|Abitanti=17309
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2017.
|Aggiornamento abitanti=30-11-2017
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Cisliano]], [[Cornaredo]], [[Cusago]], [[Pregnana Milanese]], [[Sedriano]].
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=Bareggesi
|Patrono=santi [[Nazario e Celso]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Bareggio (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Bareggio nella città metropolitana di Milano
}}
'''Bareggio''' (''Baregg'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 62}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:17373}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]]. È il terzo comune del territorio del [[Magentino (territorio)|magentino]] per numero di abitanti.
==Geografia fisica==
=== Territorio ===
Il territorio comunale ha forma allungata e confina ad ovest e a nord-ovest con [[Cornaredo]], a ovest con [[Cornaredo]] (frazione [[San Pietro all'Olmo]]) a sud con [[Cusago]] e [[Cisliano]], a nord-est con [[Sedriano]] e infine a nord con Pregnana Milanese.
Il comune di Bareggio non dispone di frazioni (salvo una, verso Pregnana Milanese, la Brughiera) ma ha una località, San Martino di Bareggio, che oggi si qualifica come quartiere essendo nel tempo stata completamente assorbita dall'allargamento del territorio comunale proprio.
Bareggio dista circa 11 chilometri ad ovest dal capoluogo lombardo.
=== Geologia e idrografia ===
[[Image:01 Canal at Via Don Severino Fracassi, Bareggio.jpg|thumb|left|upright=1.4|Canale a Bareggio]]
Morfologicamente, il territorio di Bareggio è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a coltivazioni o boschi. L'altitudine è di circa 138 [[Livello del mare|m s.m.l.]]
Uno degli aspetti più significativi dell'idrografia di Bareggio come delle zone limitrofe all'abitato sono le [[risorgive]], che un tempo avevano ampia rilevanza economica per l'agricoltura e oggi costituiscono una delle attrazioni principali del [[Parco Agricolo Sud Milano]]. Tra i fontanili più rilevanti ricordiamo il [[fontanile Barona]].
È parte del Parco Agricolo Sud Milano e nell'area sud del comune si presenta la Riserva Naturale parzialmente biologica "Fontanile Nuovo" che consta di circa 40 ettari.
=== Sismologia ===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Bareggio presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>[http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |data=18 aprile 2009 }}.</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale.
===Clima===
Il clima di Bareggio è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.
{| class="wikitable" style="font-size:80%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|- style="background: #99CCCC; color:#000080;"
! Mese
! Gen
! Feb
! Mar
! Apr
! Mag
! Giu
! Lug
! Ago
! Set
! Ott
! Nov
! Dic
! Anno
|- style="color:#000080;"
! style="background: #99CCCC;" | Temperatura max. media (°C)
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|-style="color:black;"
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" | Temperatura min. media (°C)
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|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Piogge (mm)
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|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Umidità relativa (%)
| 86
| 78
| 71
| 75
| 72
| 71
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| 85
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| 78
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | [[Eliofania]] assoluta (ore)
| 2
| 3
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| 6
| 7
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! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Venti (dir.-nodi)
| SW 4
| SW 9
| SW 9
| SW 9
| S 9
| S 9
| S 9
| SE 4
| SW 4
| S 4
| S 4
| S 4
| 6,5
|}
== Origini del nome ==
Vi sono diverse interpretazioni per definire le origini del nome Bareggio. Alcuni studiosi lo fanno derivare dal latino Baradiglum o Baradiclum (i primi documenti, medioevali attorno all'anno 1000, riportano il termine "Baradiglo"). Altri considerano la radicale celtica "bar" e lo fanno derivare da Barasia o Baraggia ("luogo incolto"): questa interpretazione parrebbe oggi in contrasto con la realtà del paese, in quanto l'agricoltura della zona è molto fiorente.
== Storia ==
<div style="float:right; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-right:1em; margin-left:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|logo=|border=1px|col1=#b0c4de|col2=#dddddd|col3=white|font-size=110%|titolo=Le origini del nome
|contenuto=
Sotto il profilo toponomastico il nome Bareggio deriva il proprio nome dai nomi latini con cui in epoca medievale ci si riferiva all'abitato, ovvero ''Baradiglum'' prima e ''Baradeglum'' in seguito, da cui appunto il moderno Bareggio. La derivazione sarebbe da ricercare forse nella parola celtica "barros" che significa appunto cespuglio, rovo, con un probabile rimando all'area della [[brughiera]] ancora oggi esistente, caratterizzata da cespugli isolati.
}}</div>
Bareggio è un centro molto antico: furono i [[Galli Insubri]], di lingua celtica, a scacciare dal territorio dove ora sorge il paese i [[Liguri]] della cultura di Polada, suoi antichi abitanti, tra il VI ed il V secolo a.C. Dai Galli si passò ai [[Civiltà romana|Romani]] nel [[197 a.C.]] ed ancora ai [[Longobardi]], che regnarono su queste terre dal [[569]] al [[774]] quando i [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] ebbero il sopravvento. Da Bareggio , [[Civiltà romana|epoca romana]], passava la [[via delle Gallie]], [[strade romane|strada romana]] [[Strade consolari|consolare]] fatta costruire da [[Augusto]] per collegare la [[Pianura Padana]] con la [[Gallia]]. La prima documentazione relativa al paese risale infatti al [[780]] e si riferisce ad una permuta di fondi.
Con i Franchi la comunità di Bareggio visse un lungo periodo sotto il diretto potere temporale dell'abate della [[Basilica di Sant'Ambrogio]] di [[Milano]], uno dei grandi feudatari dell'impero<ref>Secondo alcuni nello stemma comunale, in fascia, non si troverebbe infatti la figura di un rastrello bensì nell'intento degli araldisti vi era quello di rappresentare una sferza, in ricordo di quella usata da Sant'Ambrogio e divenuta poi suo simbolo personale ([https://www.comune.bareggio.mi.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=16989&idCat=20616&ID=20616&TipoElemento=categoria vedi qui])</ref>.
In un documento del [[1570]] risulta che le attività degli abitanti, in tutto 740 persone, sono quelle di "contadino, ferraro, prestinaro, mulinaro, camparo e legnamaro".
Del flagello della peste del XVI secolo restava una traccia significativa nell'oratorio di [[San Rocco]], fatto costruire in quell'occasione.
Negli ultimi secoli Bareggio, come per gli altri comuni lombardi, subì l'alternarsi di molti dominatori: dopo gli spagnoli, gli austriaci, i francesi e poi ancora gli austriaci sino a giungere all'[[unità d'Italia]].
===Simboli===
[[File:Bareggio-Stemma.png|left|90px]]
[[File:Bareggio-Gonfalone.png|left|90px]]
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:<ref>[http://www.araldicacivica.it/blog/2013/11/08/comune-di-bareggio-mi/ Vedi qui]</ref><br>
{{Citazione|''Partito: nel 1° di verde a un fascio di tre spighe di grano d'oro legate con un nastro dello stesso, nel 2° d'azzurro all'albero di pioppo al naturale nodrito di una campagna di verde; sul tutto una sbarra ridotta d'oro attraversate, caricata di un rastrello al naturale (secondo altri sferza di Sant'Ambrogio). Ornamenti esteriori da comune.''}}
La descrizione araldica del gonfalone è la seguente:<br>
{{Citazione|''Drappo d'argento, riccamente ornato di ricami dello stesso, caricato dello stemma con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L'asta verticale è ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.''}}
Lo stemma del comune di Bareggio è un chiaro rimando all'economia del territorio, unito ad un elemento che allude all'attività prevalentemente svolta un tempo dalla sua popolazione: l'agricoltura. Questo fatto è confermato non solo dal fascio di spighe e dall'albero nello scudo, ma anche dalla presenza del rastrello in sbarra (secondo altri sferza di Sant'Ambrogio).
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso ====
[[Image:Campanile Diocesi Milano Bareggio.JPG|thumb|left|Il campanile della chiesa parrocchiale di Bareggio]]
Per la chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso di Bareggio, non è stata trovata con esattezza una precisa data di costruzione, ma essa era sicuramente presente già nel XIII secolo quando viene menzionata nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis'' di [[Goffredo da Bussero]].
Anticamente si sa che la chiesa era direttamente sottoposta all'amministrazione della collegiata di San Vittore di [[Corbetta]] nell'ambito dell'[[Pieve di Corbetta|omonima pieve]], dalla quale si sarebbe staccata come parrocchia già a partire dal XII secolo, conservando però il privilegio di godere dell'influenza della giurisdizione della [[basilica di Sant'Ambrogio]] di [[Milano]] che qui possedeva diversi fondi agricoli e terreni. Questa predominanza è oggi ricordata anche dalla frusta di [[Sant'Ambrogio]] che è possibile ammirare trasversalmente allo stemma comunale di Bareggio.
La chiesa subì notevoli variazioni nel corso dei secoli, ed in particolare ottenne l'aspetto corrente dopo i lavori di ammodernamento eseguiti nel [[1727]], che si conclusero ufficialmente solo nel [[1893]]. Dell'antica chiesa romanica si trovano solo alcuni archetti nella torre campanaria.
Esternamente, la facciata presenta una struttura tipicamente barocca, tripartita, sormontata da un grande timpano ricongiunto ai lati della chiesa con due volute terminate da angeli annuncianti con trombe. Due nicchie accolgono le statue dei Santi Nazaro e Celso, inframezzati da una lapide con la dedicazione della chiesa.
L'interno, anch'esso di stampo puramente barocco, presenta un complesso di tre navate di cui la maggiore di grandezza quasi doppia rispetto alle laterali. Le pareti sono perlopiù bianche, mentre il tripudio di stucchi e colori si identifica all'altezza del cornicione e dei capitelli corinzi che decorano le lesene e la parte superiore della chiesa. A perpendicolo dell'altare, sul soffitto, un affresco settecentesco, realizzato in un riquadro stuccato, rappresenta ''Il martirio dei Santi Nazaro e Celso''.
==== Chiesa di Santa Maria alla Brughiera ====
La chiesa di Santa Maria, ambientata tra gli alberi ed il verde dell'antica cascina Brughiera, risale al [[1482]]. Caratterizzata inizialmente da una struttura quadrata, attorno al [[1700]] la chiesetta fu ingrandita, nel rispetto però della parte antica. Fu in quel periodo che comparve anche il campanile lineare di forma quadrangolare. A 500 anni dalla sua costruzione, la chiesetta è tornata al proprio splendore grazie a recenti restauri.
==== Chiesa di Santa Maria della Neve ====
Situata in via Battisti, la chiesa di Santa Maria della Neve (denominata "la chiesuola") consiste in un pregevole edificio seicentesco in mattoni a vista alternato con parti intonacate o stuccate. La chiesa è dotata anche di un piccolo campanile, pure esso di origine seicentesca<ref>{{cita web|url=http://www.parconaviglio.com/index.php?option=com_content&view=article&id=596%3Ala-chiesa-di-santa-maria-della-neve-a-bareggio&catid=50%3Ale-vie-dello-spirito&Itemid=250|titolo=Chiesa di Santa Maria della Neve|accesso=6 luglio 2011}}</ref>.
La chiesa è stata sottoposta ad un totale restauro in occasione del giubileo del [[2000]], anno nel quale è stato anche sostituito il semplice finestrone sovrastante il portale d'ingresso con un'opera grandiosa di vetreria, raffigurante il simbolo dell'anno giubilare 2000.
==== Santuario della Madonna Pellegrina (loc. San Martino) ====
Edificato nel [[1960]] nel quartiere di San Martino (allora frazione), la chiesa venne eretta su volere degli abitanti del quartiere stesso divenendo presto il luogo di culto ufficiale del borgo.
Nei pressi si consumò l'attentato alla statua della Madonna Pellegrina.
=== Architetture civili ===
==== Palazzo Visconti di Modrone ====
Tra i palazzi e le ville storiche del paese, il più importante è senz'altro il palazzo [[Visconti di Modrone]], che è sede del municipio di Bareggio.
Il palazzo venne voluto dal conte Melchiorre Gerra nel [[1647]], il quale nel [[1640]] era divenuto feudatario di [[Modrone]] ed aveva sposato una discendente della ricca prosapie milanese dei [[Visconti]].
Nel [[1836]], il palazzo passò alla famiglia Radice Fossati.
L'ingresso di questa interessante costruzione era anticamente sotto un arco monumentale, inserito nella cinta delimitante la proprietà, sovrastato dallo stemma dei Visconti di Vimodrone, costituito da due leoni addossati ad una torre, che ancora oggi è possibile vedere all'interno, nell'ingresso.
Nella parte interna un grandioso scalone barocco, con balaustra e colonnine di granito, conduceva alla dimora dei proprietari, contraddistinto sul soffitto da un grandioso dipinto ad affresco (uno dei migliori conservati del complesso) raffigurante due puttini che sostengono lo stemma dei Visconti di Modrone.
Sono giunte a noi solo tracce di affreschi e decorazioni risalenti allo stesso periodo nell'atrio ed alle finestre.
La facciata, ancora originale, è oggi contraddistinta da un portico a tre arcate, chiuso su quelle laterali da due piccole balaustre barocche di marmo.
La struttura padronale era circondata di alcune corti rustiche dedicate all'allevamento dei bachi ed alla produzione di seta ed all'allevamento di piccolo pollame.
Trovandosi in pessimo stato di degrado, nel [[1977]] lo stabile venne acquistato dal comune di Bareggio che si occupò delle operazioni di restauro, adibendo la struttura ad accogliere gli uffici comunali.
==== Villa Marietti ====
Villa Marietti è contraddistinta dal suo ingresso da un lungo viale che conduce ad un arco dove ancora si possono ammirare pregevoli seppur frammentarie tracce di pitture ad affresco.
L'abitazione padronale, parallela all'ingresso, si sviluppa su due piani e presenta anche una torretta belvedere.
Nell'ala destra dell'edificio, un portico colonnato ed architravato conduce ad un ponticello sovrastante il vicino Fontanile Barona, che scorre parallelamente alla lunghezza dell'edificio e che un tempo penetrava nel giardino della villa, il che ha fatto sorgere notevoli legami con una possibile attività agricola, legata alla presenza di un'abitazione signorile o della casa di una congregazione religiosa.
==== Villa Vittadini ====
La villa venne progettata nel suo nucleo iniziale dalla famiglia Villa, la quale nel [[1798]], con Luigi, si appropriò di un terreno circostante il Fontanile Barona per l'edificazione di una strada che collegasse la chiesa parrocchiale con la cascina di proprietà della casata dei Villa di [[Desio]].
Nell'Ottocento, questa prosapie si imparentò con i conti Vittadini, possidenti ai quali confluì la proprietà del palazzo.
Gli ultimi eredi dei Vittadini, infine, vendettero la villa ad un'impresa edile che si occupò della ristrutturazione dello stabile, che venne in seguito venduto ad appartamenti di lusso ricavati dai vari piani dello stabile (una simile sorte è recentemente toccata alla Villa Clari Monzini di [[Cassinetta di Lugagnano]]).
Una volta superata la cancellata d'ingresso, realizzata in ferro battuto, si trovava in origine un vasto cortile contraddistinto da alberi che correvano lungo i lati della struttura.
Da un portone, sulla sinistra, decorato da una cornice riportante il monogramma "V" della famiglia Vittadini, si accedeva ad un piccolo cortile di forma quadrata attorno al quale si sviluppava il resto dell'edificio.
La parte settentrionale, ben più antica del resto del complesso, era collegata alla villa dei Radice Fossati ed è caratterizzata ancora oggi sulla facciata da un portico tripartito e da una torretta belvedere.
Dall'ingresso si accede ad un atrio decorato con affreschi settecenteschi ed ottocenteschi, rappresentanti paesaggi di stile neoclassico, motivi che ricorrono anche nelle sale del primo piano e del piano terreno.
Dal portone di sinistra del complesso del cortile, si poteva un tempo anche accedere ad un sontuoso ed elegante parco all'inglese contraddistinto da statue di divinità greche e romane oggi irrimediabilmente distrutto.
==== Villa Gallina Radice Fossati ====
La villa, di origine seicentesca, venne costruita dalla famiglia milanese dei Gallina la quale nel [[1832]], alla morte dell'ultimo della casata, omonimo dell'antenato benefattore della comunità Francesco, venne rilevata dall'ingegner Luigi Radice Fossati che l'acquistò nel [[1836]].
Essa si sviluppa intorno ai tre lati di un cortile, dove un vialetto, una volta delimitato da leoni di pietra su larghi pilastri, conduce ad una delle strade principali del paese.
La facciata è contraddistinta da un portico oggi chiuso da vetrate protettive ma un tempo aperto, dal quale si accedeva al vero corpo dell'abitazione.
Gli affreschi delle sale interne sono contraddistinti da delicati motivi floreali e paesaggistici con ninfe e putti, posizionati sulla parte superiore delle pareti, a cornice degli splendidi soffitti cassettonati.
Un'altra facciata si presenta con splendide volute e decorazioni di spirito barocco, alla sommità della quale si trovava un tempo lo stemma dei Gallina ed un orologio a muro affrescato.
Nella villa si trova anche una scuderia con colonne in granito, sostenenti un soffitto architravato, che custodisce la collezione delle carrozze di famiglia dei Radice Fossati, risalenti alla fine dell'Ottocento ed ai primi del Novecento.
Il giardino, retrostante la villa, ospita un complesso insieme di alberi secolari.
La villa è ancora oggi di proprietà della famiglia Radice Fossati.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Bareggio}}
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 957 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
*[[Romania]] 182 1,05%
== Cultura ==
=== Eventi ===
*Festa di SS Nazaro e Celso (solo religiosa) - 28 luglio
*Festa parrocchiale della Madonna del Rosario - la prima domenica di ottobre
*Festa parrocchiale della Madonna Pellegrina (Quartiere San Martino) - la terza domenica di settembre
*Festa delle Ciliegie - la prima domenica di giugno
*Fiera di San Giuseppe (o "di Primavera") - la domenica più vicina al 19 marzo
*Fiera di novembre - 1º novembre
== Economia ==
L'economia era basata, negli anni passati, su un'agricoltura fiorente, con coltivazioni soprattutto di cereali e foraggi: oggi accanto all'agricoltura, vi è un'industria piuttosto sviluppata soprattutto nel settore delle maglierie, dei manufatti aerotermici, dei prodotti per l'edilizia e metalmeccanici.
== Infrastrutture e trasporti ==
Il territorio di Bareggio è servito da autolinee gestite dalle società [[ATM (Milano)|ATM]], [[Autoguidovie]] e [[Movibus]].
Fra il [[1879]] e il [[1957]] la località era servita dalla [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|tranvia Milano-Magenta]] altresì nota con il soprannome di ''[[Gamba de legn]]'' o, secondo la denominazione locale, "Sgic".
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2003]]
|[[2008]]
|Ernesto Restelli
|[[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2008]]
|[[2013]]
|Monica Gibillini
|[[centro-destra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2013]]
|[[2018]]
|Giancarlo Lonati
|[[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2018]]
|''in carica''
|Linda Colombo
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Curiosità ==
=== L'accademia dell'Arcadia ===
Un dato poco conosciuto risale al XVII secolo quando gli aristocratici del luogo come i Gallina, i [[Visconti]], i [[Sormani (famiglia)|Sormani]], gli [[Arconati (famiglia)|Arconati]] fondarono a Bareggio un movimento letterario con un'Arcadia che romanticamente aveva sede sulle sponde di una chiara sorgente, in campagna.
L'attuale parco pubblico prende il nome da tale accademia.
=== La bomba sulla Madonna ===
La bomba alla statua della Madonna Pellegrina venne lanciata durante il trasferimento della statua stessa da Bareggio a [[Cornaredo]] con una processione solenne. Era il 31 agosto [[1948]], parroco di Bareggio era don Felice Biella. Il simulacro della Vergine proveniva dalla vicina [[Sedriano]] e, dopo aver sostato alcuni giorni a Bareggio, si apprestava a prendere la via di [[San Pietro all'Olmo]]. Proprio su questa strada (ora Via Madonna Pellegrina) circondata, all'epoca, da campi di granoturco, avvenne il fattaccio. I facinorosi, nascosti nel granoturco, lanciarono due bombe a mano: una non esplose, la seconda colpì la statua all'altezza del braccio sinistro ed esplose.
Il fatto avvenne nell'immediato secondo dopoguerra ad opera di fanatici sostenitori dell'[[anticlericalismo]]: vi furono parecchi feriti anche gravi fra i quali dei bambini. La statua era posta su un carro addobbato trainato da cavalli che rimasero infilzati da parecchie schegge ma che fortunatamente non si imbizzarrirono evitando così una strage. I responsabili vennero arrestati e condannati.
La statua mutilata è custodita nel Santuario della Madonna Pellegrina al quartiere San Martino in Bareggio che venne costruito nei primi anni cinquanta poco distante il luogo dell'attentato. Alla costruzione della nuova chiesa seguì la fondazione di una nuova parrocchia intitolata a Sant'Anna, antica patrona di San Martino.
Un'antica diceria popolare vuole che alla base dell'accaduto vi fosse una secolare rivalità tra corbettesi e bareggesi in quanto si narra che questi ultimi sarebbero stati alla base di una congiura contro la vicina [[Corbetta]], invidiosi della potenza della pieve, da cui la ritorsione dei bombaroli forse filo-corbettesi.
Da qui si originò il famoso detto dialettale "Baregiatt, masamadonn" (Bareggesi, ammazzamadonne), epiteto non corretto in quanto quasi tutti gli attentatori risultarono essere non di Bareggio.
=== Via Fiume ===
Caratteristica via, affacciata sul [[fontanile Barona]], dove in occasione delle maggiori feste come il Natale o la Pasqua, vengono celebrati eventi e feste accompagnate da spettacoli, mangiate e musica, organizzate spontaneamente dai residenti e riservate agli abitanti della via. Spesso giornali locali riportano notizie sugli avvenimenti legati a queste feste.
Sul palo più alto svetta la bandiera della via, costituita semplicemente dall'accostamento dei due colori rappresentativi della zona: il verde della pianura e l'azzurro dell'acqua del fontanile Barona.
Da molti anni, in prossimità del Natale, due maestri presepisti della Via allestiscono con la collaborazione degli altri residenti un tradizionale presepe che rimane visibile alla cittadinanza per tutto il periodo natalizio.
=== Ciliegie ===
Bareggio è particolarmente nota per le sue ciliegie, tanto da venire elette prodotto a [[Denominazione comunale d'origine]]<ref>{{Cita web
|url = http://www.infodeco.it/index.php?option=com_content&view=article&id=499:ciliegie-di-bareggio-milano&catid=49:lombardia&Itemid=579
|titolo = Ciliegie di Bareggio (Milano)
|autore =
|sito = InfoDe.Co. Il portale delle denominazioni comunali
|data = 2012
|accesso =
| =
|urlmorto = sì
}}</ref> (De.Co.). Il poeta [[Romano Oldani]] scrive a proposito della sagra che si tiene ogni anno a giugno: {{citazione|Ogni anno quando arrivava questo momento<br>quanti ricordi ci vengono in mente<br>rivediamo ancora il carretto delle ciliegie<br>e tutto quello che per loro si organizzava<br>Per tutto il paese, su strade e sentieri<br>c'era un grande movimento avanti e indietro<br>un via vai di bambini, giovani e vecchi<br>si può dire che Milano era tutta a Bareggio|''Romano Oldani'',Quond i milanes evan tucc a Barecc e scires|Ogni ànn, quond 'riva stó mument,<br>quanti ricòrd nüm sa tirum in mènt!<br>Rivédum ammó al travi di scirés<br>e tütt quèll ch'a par lur sa creava in paés.<br>Par tütt al paés, su stras e santé(r)<br>gh'éva un gro(nd) mu(v)imènt dinons e indrè:<br>un viavai da fioeù, da giuin e vécc;<br>sa poeù dì che Milon l'éva tütt a Barecc|lingua=mil}}
==Note==
<references />
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Bareggio}}
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
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[[Categoria:Bareggio| ]]
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