Purāṇa e Fabrizio Santafede: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
se sono 18, divisi in tre categorie, devono essere tre gruppi di nove e non di sei
 
 
Riga 1:
{{Bio
I '''Purana''' ([[sanscrito]]: पुराण, [[IAST]]: purāṇa, "dell'antichità") sono un gruppo di importanti [[testi sacri]] [[Induismo|induisti]] (ma anche [[Giainismo|giainisti]] e [[Buddhismo|buddhisti]]). I Purana canonici sono divisi in diciotto Purana maggiori (''Maha Purana'') e diciotto Purana minori (''Upa Purana''). I Purana maggiori, a gruppi di nove, vengono dedicati alla sacra [[Trimurti]], la trinità indiana [[Brahma]], [[Vishnu]] e [[Shiva]]. Sono trattati religiosi che contengono diversi insegnamenti sui rituali, la pratica, le festività, i pellegrinaggi, elementi storici e mitologici, paragonabili in contesto [[Cristianesimo|cristiano]] alla [[Bibbia]]. In ognuno troviamo la presenza di una particolare divinità, di cui vengono presentate vita, culto, mitologia, nonché le manifestazioni degli ''[[Avatar (religione)|avatar]]'' e i relativi insegnamenti spirituali.
|Nome = Fabrizio
|Cognome = Santafede
Oltre ad essere considerati come testi religiosi, i Purana hanno da sempre voluto affermarsi anche come descrizioni storiche, nelle quali si sono succedute le dinastie e le genealogie reali, sostenendo tali realtà attraverso una [[cosmogonia]] e una [[teogonia (mitologia)|teogonia]] che sprofondava nei meandri delle ere mitiche. Infatti per datare un evento storico autentico gli autori dei Purana hanno indicato le posizioni dei pianeti conosciuti a quei tempi, in relazione alle costellazioni e alle stelle fisse.
|Sesso = M
|LuogoNascita = Napoli
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1555 circa
|NoteNascita = <ref name=ReferenceA>{{DBI}}</ref>
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1626
|NoteMorte = <ref name=ReferenceA />
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , dell'epoca [[barocca]]
}}
[[File:Cristoospitato.jpg|thumb|''[[Cristo in casa di Marta e Maria (Santafede)|Cristo in casa di Marta e Maria]]'' (1612), [[Pio Monte della Misericordia]]]]
[[File:Madonna col Bambino ed i santi Benedetto, Mauro e Placido.gif|thumb|Fabrizio Santafede, ''Madonna col Bambino ed i santi Benedetto, Mauro e Placido'', 1593, [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio]], cappella Medici<ref>Opera firmata e datata, olio su tavola, cm 270×190.</ref>]]
== Biografia ==
Allievo dell'artista senese [[Marco Pino]], che operò a Napoli nell'ultima parte della sua vita, tra il [[1580]] e il [[1600]] i suoi dipinti risentirono dell'impronta [[manierismo|manierista]] tosco-veneta, calibrata e addolcita negli anni da un recupero di modelli lontani nel tempo, tanto da fargli meritare il "plauso universale, sì che ne fu chiamato il Raffaello napoletano".<ref>{{Cita libro |curatore = Giovan Battista Chiarini <!--|autore = Carlo Celano--> |titolo = Delle notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli raccolte dal canonico Carlo Celano |volume = Vol. I |città = Napoli |editore = Stamperia Floriana |anno = 1856 |p = 154 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=t3w5AAAAcAAJ&pg=PA3&dq=Carlo+Celano,+Delle+notizie+del+bello,+dell%27antico,+e+del+curioso&hl=it&ei=zS2bTMGoPMTJswbTmeGCBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CC0Q6AEwAQ#v=onepage&q&f=false}}</ref>
 
Nel [[1593]] il pittore - forse il maggiore del momento a Napoli, se appena un anno prima, per dirla col Previtali, «appare assunto nell'Olimpo degli ''arrivati''», con la commissione dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' di Santa Maria de La Vid, a [[Burgos (Spagna)|Burgos]]<ref>{{Cita libro |autore = Giovanni Previtali |titolo = La pittura del Cinquecento a Napoli e nel vicereame |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 1978 |p = 110}} Nel biennio 1591-1592 il pittore collaborò con Girolamo Imparato, Wenzel Cobergher e [[Giovan Battista Cavagna]] alla realizzazione di un gruppo di tele commissionate da [[Juan de Zúñiga y Avellaneda|don Juan de Zùñiga]] conte di Miranda, viceré dal 1586 al 1594, destinate all'altare maggiore della chiesa di Santa Maria de La Vid, un minuscolo villaggio sito a poca distanza da Aranda de Duero, in Castiglia (a sud di Burgos). La chiesa era stata scelta sin dagli anni trenta del Cinquecento come luogo di sepoltura per la famiglia da un illustre antenato del viceré di Napoli, don Íñigo Lòpez de Mendoza. La paternità al Santafede, la data e la notizia della commissione dell'Annunciazione da parte del viceré si ricava dall'iscrizione che corre sul gradino marmoreo nella tela.</ref> - eseguiva per la cappella Medici di Gragnano, nella chiesa napoletana dei [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio|Santi Severino e Sossio]], la ben conosciuta [[pittura su tavola|tavola]] della ''Madonna col Bambino e i santi [[Benedetto da Norcia|Benedetto]], [[San Mauro|Mauro]] e [[San Placido (monaco)|Placido]]''.<ref>Dimensioni 270x190 cm, siglata sul gradino, in basso a destra, ''Fabr(itius) S(ancta) Fede 1593''. L'attribuzione della pala a Fabrizio Santafede si trova registrata per la prima volta in [[Camillo Tutini]] (1664), che la giudicò "pittura assai degna". Camillo Tutini, ''De' pittori, scultori, architetti, miniatori e recamatori napoletani'', ms del 1664 ca, ed. a cura di {{Cita pubblicazione |autore = [[Benedetto Croce]] |titolo = Il manoscritto di Camillo Tutini sulla storia dell'arte napoletana |rivista = [[Napoli Nobilissima]] |serie = s. I, VII |anno = 1898 |numero = 8 |p = 126 |sbn = IT\ICCU\NAP\0580067}} Si ricordi a titolo di cronaca l'invenzione nel vicino 1588, in un sepolcro posto nel coro di San Giovanni a Messina, dei corpi di San Placido, dei due fratelli e della sorella. C. Colafranceschi, ''Placido'', in ''Bibliotheca sanctorum'', vol. X, Roma 1968, col. 949. Sulla cappella Medici si veda: {{Cita pubblicazione |autore = Lawrence d'Aniello |titolo = La cappella Medici di Gragnano nella chiesa dei Santi Severino e Sossio a Napoli |rivista = "Napoli Nobilissima" |serie = 5 |volume = vol. 6, fasc. 1/4 |data = genn.-ago. 2005 |sbn = IT\ICCU\NAP\0525433}}</ref> Le molteplici esperienze formative del pittore, da Marco Pino (attivo in passato per la stessa chiesa) a [[Raffaello]], fino al manierismo internazionale, neo-parmigianesco di [[Francesco Curia]], paiono qui raggiungere una loro unitaria convergenza, e a livello assai nobile di qualità. Osserviamo i personaggi inseriti in una equilibrata scenografia, di poche e solide figure solennemente atteggiate in primo piano, che non lasciano alcuno spazio ad elementi secondari quali il paesaggio. È chiaro che siamo di fronte ad un tentativo di interpretare le immagini sacre con serietà [[controriforma|contro-riformata]] di linguaggio, ma in modo accostante e 'domestico', vicino alla religiosità dei devoti.
[[Immagine:Meister der Bhâgavata-Purâna-Handschrift 001.jpg|thumb|right|360px|Un'immagine del [[Bhagavata Purana]] che illustra l'infanzia di [[Krishna]].]]
 
In seguito il nostro si avvicinò allo studio dell'opera del [[Caravaggio]] e a quella di altri toscani come [[Santi di Tito]] e Domenico Crespi detto il [[Passignano]].
Con il tempo questi testi, ricchi di intrecci narrativi, hanno ricevuto materiali da fonti diverse, che rispecchiavano le necessità di una particolare corrente religiosa. Il più conosciuto di questi testi, forse il più antico, è il ''Bhagavata Purana'' che descrive la vita di [[Krishna]], ''avatar'' (incarnazione divina) del [[Dvapara Yuga]], e l'importanza che svolge la devozione verso la sua figura mitica e storica. Questo diventerà il testo più importante per tutti i culti legati a Krishna, dopo la [[Bhagavad Gita]].
 
Nel [[1603]] e nel [[1608]] gli furono commissionate due opere per il [[Pio Monte della Misericordia]] di Napoli, ''[[Cristo in casa di Marta e Maria (Santafede)|Cristo in casa di Marta e Maria]]'' e ''[[San Pietro che resuscita Tabitha]]''.
La letteratura dei Purana si diffuse tra i primi secoli dopo [[Gesù|Cristo]] fino al [[XII secolo]] circa. Oltre ai 18 Purana principali, sono stati compilati dei purana detti, "minori" nei quali gli autori hanno raccolto litanie, inni, "glorificazioni" di luoghi santi, e altro. A questo genere letterario si possono collegare il ''Chaturvarga Cintamani'', (l'insieme dei fini di ogni essere umano) di Hemadri, risalente al [[XIII secolo]], che rappresenta una enorme raccolta tra il genere puranico e le [[Smriti]], e lo [[Yoga]] vashishta, un notevole poema leggendario e filosofico risalente probabilmente al [[X secolo]].
 
Tra le altre tele di rilievo vanno menzionate ''L'incoronazione della Vergine'' ([[1601]]-[[1602|02]]) nella [[Chiesa di Santa Maria la Nova (Napoli)|Chiesa di Santa Maria la Nova]], la ''Madonna e Santi'' ([[1606]]) a [[Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi|Monteoliveto]], e le opere commissionate da privati come ''I figli di Zebedeo davanti a Cristo'' ([[1625]]) ai [[Chiesa dei Girolamini|Gerolamini]] e la ''Lavanda del Bambino'', tela menzionata da [[Bernardo De Dominici]] nel [[1742]]. Di probabile sua attribuzione sarebbe la ''Madonna con angeli e san Bonaventura, san Francesco e Ludovico d'Angiò'' opera collocata sull'altare maggiore nella [[Chiesa di San Bonaventura (Napoli)]] situata in via San Giovanni Maggiore Pignatelli.
L'autore dei Purana è considerato il mitico saggio [[Vyāsa]], chiamato anche l'''avatar scrittore'', a cui si attribuisce anche la trascrizione in forma scritta dei [[Veda]] e la compilazione del grande poema epico [[Mahābhārata]].
 
Lavorò anche in altre città dell'Italia meridionale, ma anche al Nord e in [[Spagna]].
== I grandi argomenti ==
Ogni '''Purana''' affronta cinque grandi argomenti:
 
Fra i suoi allievi vi fu [[Giovanni De Gregorio]] detto il Pietrafesa.
# la creazione dell'universo (''sarga'');
# la sua distruzione e ri-creazione (''pratisarga'');
# la genealogia delle divinità (''vamsa'');
# le diverse epoche del mondo con le indicazioni sulla condotta spirituale da tenere da parte di ogni essere umano nei vari cicli (''manvantara'');
# la storia delle grandi dinastie (''vansacharita'').
 
== Struttura delle storie ==
In tutti i Purana la dea [[Lakshmi]] viene situata in un luogo piacevole, privo di dispute settarie. Nei purana [[Vaishnava]], [[Śiva]] inizia a raccontare delle abilità di [[Vishnu]] alla dea [[Parvati]]. Mentre nella mitologia Śivaita la dea Parvati, la consorte di Śiva, viene considerata come l'altra metà del Suo corpo (''ardha naareeshvara tattva''), mentre la mitologia Vaishnava pone la dea Lakshmi nel cuore stesso di Vishnu; questo per simboleggiare l'inseparabile unione Universale tra ''purusha''' e ''prakriti'', il seme e la terra, l'aspetto maschile e l'aspetto femminile.
 
== GliOpere avatar(lista enon gli insegnamentiesaustiva) ==
* ''La Madonna con il Bambino e Santi'' (tela, 1580 circa), [[Cattedrale di Matera]]
{{vedi anche|Avatar (religione)}}
Di fondamentale importanza sono gli insegnamenti degli ''[[Avatar (religione)|avatar]]'' descritti nei Purana: [[Matsya]], [[Kurma]], [[Varâha]], [[Narasimha]], [[Vamana]], [[Parashurama]], [[Rama]], [[Krishna]], [[Buddha]]. Il prossimo è denominato [[Kalki]] o "il distruttore delle impurità".
 
===Napoli===
== La Trimurti Indiana ==
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella]]
{{vedi anche|Trimurti}}
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Basilica di San Domenico Maggiore]]
[[Brahma]] è il ''Creatore''; [[Śiva]] è il ''Distruttore'', colui che assicura la transizione da un mondo ad un altro; e [[Vishnu]], invece il ''Conservatore'', colui che entra nell'intera manifestazione cosmica per sostenerla e mantenerla incarnandosi nei diversi avatar ("incarnazioni divine discese"), al fine di proteggere l'umanità dalle forze che periodicamente mettono in crisi l'ordine cosmico, il [[Dharma]] (''così come le cose sono''). Se Vishnu non intervenisse nei momenti più difficili per l'umanità, le forze negative avrebbero il sopravvento; Vishnu è quindi il custode della legge universale, del dharma.
* ''L'Annunciazione'' (tela), [[Basilica di San Domenico Maggiore]]
* ''La Deposizione''(tela), [[Eremo dei Camaldoli]]
* ''San Pietro che resuscita Tabitha'' (tela, 1611), Chiesa del [[Pio Monte della Misericordia]]
* ''Cristo in casa di Marta e Maria'' (tela, 1612), Chiesa del [[Pio Monte della Misericordia]]
* ''La Sacra Famiglia con Santa Lucia'' (tela, 1620 circa), Quadreria del [[Pio Monte della Misericordia]]
* ''La Visitazione'' (tela), [[Chiesa di Santa Teresa a Chiaia]]
* ''L'Annunciazione'' (tela), [[Chiesa di Santa Maria in Portico]]
* ''La Santissima Trinità con la Vergine, San Giuseppe e Santi'' (tela, 1618-1619), [[Chiesa di Santa Maria di Monteverginella]]
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Chiesa del Gesù Nuovo]]
* ''La Madonna del Soccorso'' (tela, 1607), [[Basilica dello Spirito Santo]]
* ''La Natività'' (tela, 1590), Oratorio dell'Arciconfraternita di Santa Restituta dei Neri nel [[Duomo di Napoli]]
* ''La Madonna con il Bambino e i Santi Benedetto, Mauro e Placido'' (tela, 1593), [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio]]
* ''I Figli di Zebedeo davanti a Cristo'' (tela), [[Quadreria dei Girolamini]]
* ''La Lavanda del Bambino'' (tela), [[Quadreria dei Girolamini]]
* ''L'Annuncio ai pastori'' (tela, 1606), [[Chiesa dei Girolamini]]
* ''
 
== I cicli evolutiviNote ==
<references />
{{Vedi anche|Yuga|Kalpa|Calendario induista}}
I cicli evolutivi sono divisi ciascuno in quattro periodi chiamati [[yuga]].
 
== Bibliografia ==
* Il primo periodo è chiamato '''Età dell'Oro''' o '''della Verità''' ([[Satya Yuga]]), nel quale l'umanità ha una spontanea saggezza grazie ad una stretta unione con il divino;
* {{Cita libro |url = http://books.google.it/books?id=kgNAAAAAcAAJ&pg=PA885&dq=capaccio+santafede&hl=it&ei=1TSiTLXELoGROLbj7OYE&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEoQ6AEwBw#v=onepage&q&f=false |autore = Giulio Cesare Capaccio |titolo = Il forastiero |città = Napoli |editore = |anno = 1634 |p = 859 |accesso = 17 dicembre 2015}}
* Il secondo è chiamato '''Età dell'Argento''', ([[Treta Yuga]])
* {{Cita libro |autore = Niccolò Morelli di Gregorio |autore2 = Pasquale Panvini |titolo = Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, ornata de loro rispettivi ritratti |città = Napoli |editore = |anno = 1820 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=Z1oq-b8kNioC&pg=PT263&dq=santafede+%22severino%22+medici&hl=it&ei=hUqbTIKeONO44AbExfQ8&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEgQ6AEwBg#v=onepage&q=santafede%20%22severino%22%20medici&f=false}}
* Il terzo è chiamato '''Età del Bronzo''', ([[Dvapara Yuga]]);
* {{Cita libro |autore = Giovanni Battista Gennaro Grossi |titolo = Le belle arti |città = Napoli |editore = Tipografia del giornale enciclopedico |anno = 1820 |pp = 91-92 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=qxsTAAAAQAAJ&dq=belisario%20corenzio&pg=RA1-PA91#v=onepage&q=santafede&f=false}}
* l'ultimo è chiamato '''Età del Ferro''', ([[Kali Yuga]]).
* {{Cita libro |autore = Adolfo Venturi |titolo = Storia dell’arte italiana. La pittura del Cinquecento |volume = vol. IX, parte quinta |città = Milano |editore = |anno = 1932 |pp = 746-748 |sbn = IT\ICCU\RMS\0186380}}
* {{Cita libro |autore = Giovanni Previtali |titolo = La pittura del Cinquecento a Napoli e nel vicereame |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 1978 |p = 120 |sbn = IT\ICCU\RAV\0079351}}
* Concetta Restaino, ''La giovinezza di Fabrizio Santafede'', in «Prospettiva», 1989-1990, 57-60, ''Scritti in ricordo di Giovanni Previtali'', vol. II, pp.&nbsp;95–96.
* {{Cita libro |autore = Pierluigi Leone De Castris |titolo = Pittura del Cinquecento a Napoli (1573-1606) |volume = 3 (''L’ultima maniera'') |città = Napoli |editore = Electa |annooriginale = 1991 |anno = 2001 |p = 262 |isbn = 88-510-0017-4 |sbn = IT\ICCU\NAP\0014086}}
* {{Cita libro |autore = Francesco Abbate |titolo = Storia dell’arte nell’Italia meridionale |volume = 3 (''Il Cinquecento'') |città = Roma |editore = Donzelli |anno = 2001 |p = 233 |isbn = 88-7989-653-9}}
 
== Altri progetti ==
Ogni periodo viene indicato con il nome di un metallo, via via sempre meno prezioso, ad indicare simbolicamente il decadimento spirituale dell'umanità nel corso della storia.
{{interprogetto|commons=Category:Fabrizio Santafede}}
 
== Collegamenti esterni ==
Attualmente, per i Purana, l'uomo si trova nel Kali Yuga, alla fine del quale si avrà, grazie ad una profonda trasmutazione collettiva, una nuova Età dell'Oro. Kalki sarà, sempre secondo la tradizione dei Purana, il prossimo avatar di Vishnu, l'instauratore della nuova dell'Età dell'oro. Simbolicamente, apparirà cavalcando un cavallo bianco, ed impugnando una spada, e sarà la fine del Kali yuga, l'attuale epoca oscura, priva di autentica spiritualità, in cui prevalgono la passione e gli istinti, in cui l'umanità rischia di allontanarsi sempre di più dalla propria natura divina, dal proprio autentico sé e quindi dal proprio dharma, e vive, a causa di ciò, grandi angosce e sofferenze.
* {{collegamenti esterni}}
* {{Treccani|fabrizio-santafede|Santaféde, Fabrizio|accesso=17 dicembre 2015}}
* {{Cita web |url = http://www.europeana.eu/portal/brief-doc.html?start=1&view=table&query=santafede |titolo = Scheda Santafede, Fabrizio |accesso = 17 dicembre 2015 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151030021924/http://www.europeana.eu/portal/brief-doc.html?start=1&view=table&query=santafede |dataarchivio = 30 ottobre 2015 }}
 
{{Controllo di autorità}}
--[[Speciale:Contributi/93.148.100.54|93.148.100.54]] ([[User talk:93.148.100.54|msg]]) 17:32, 2 ago 2009 (CEST)== Restaurare il Dharma ==
{{Portale|biografie|pittura}}
Restaurare il [[Dharma]] significa aiutare l'uomo a ritrovare dentro di sé la propria '''natura divina''', affinché possa realmente esprimersi con la consapevolezza del ''Sé reale'' ([[Ātman]]) nella coscienza individuale, nei relativi comportamenti e di conseguenza in quelli collettivi. {{citazione necessaria|[[Gesù]] nei [[Vangelo|Vangeli]] diceva: "Voi siete dèi";{Vangelo di Giovanni 10,34} in queste poche parole, forse è racchiusa la verità del dharma collettivo e individuale che permetterà in futuro all'umanità di ritornare, rispettandola, all'etica Cosmica.
 
[[Categoria:Fabrizio Santafede| ]]
== Le dediche alla Sacra Trimurti ==
* Purana dedicati a Vishnu:
# Vishnu,
# Bhagavata,
# Näradëya,
# Garuda,
# Padma.
# Varâha.
 
* Purana dedicate a Brahma:
# Brahma,
# Brahmända,
# Brahma Vaivarta,
# Märkandèya,
# Bhavishya,
# Vämana.
 
* Purana dedicate a Śiva:
# Väyu,
# Linga,
# Skanda,
# Agni,
# Matsya,
# Küma.
 
==Traduzioni italiane==
*''Srimad Bhagavatam. La saggezza di Dio'', a cura di Swami Prabhavananda, Ubaldini Editore, Roma 1978
*''Il libro di Krsna. Un riassunto completo del decimo canto dello Srimad Bhagavatam'', a cura di B.V. Swami Prabhupada, The Bhaktivedanta Book Trust Italia, Roma 1989
 
==Voci correlate==
*[[Bhagavata Purana]]
*[[Matsya Purana]]
*[[Induismo]]
*[[Ramayana]]
*[[Veda]]
*[[Mahabharata]]
 
 
{{Divinità e testi induisti}}
{{Portale|letteratura|induismo}}
 
[[Categoria:Testi sacri dell'Induismo]]
[[Categoria:Mitologia induista]]
[[Categoria:Opere letterarie indiane]]
 
[[bn:পুরাণ]]
[[de:Puranas]]
[[en:Puranas]]
[[es:Purana]]
[[fa:پوراناها]]
[[fi:Puranat]]
[[fr:Pourâna]]
[[hi:पुराण]]
[[hu:Puránák]]
[[id:Purana]]
[[ja:プラーナ文献]]
[[ka:პურანები]]
[[kn:ಪುರಾಣಗಳು]]
[[ko:푸라나]]
[[lt:Puranos]]
[[ml:പുരാണങ്ങള്‍]]
[[new:पुराण]]
[[nl:Purana]]
[[nn:Purana]]
[[no:Puranaene]]
[[pl:Purany]]
[[pt:Purana]]
[[ru:Пураны]]
[[simple:Purana]]
[[sk:Purány]]
[[sv:Puranas]]
[[te:పురాణములు]]
[[uk:Пурани]]
[[zh:往世书]]