Lambrate e Fabrizio Santafede: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Quartiere
|Nome = Fabrizio
|nomeQuartiere = Lambrate
|Cognome = Santafede
|nomeUfficiale =
|Sesso = M
|stemmaQuartiere =
|LuogoNascita = Napoli
|bandieraQuartiere =
|GiornoMeseNascita =
|linkMappa =
|AnnoNascita = 1555 circa
|comuneMappa = Milano
|NoteNascita = <ref name=ReferenceA>{{DBI}}</ref>
|siglaStato = ITA
|LuogoMorte = Napoli
|siglaRegione = LOM
|GiornoMeseMorte =
|siglaProvincia = MI
|AnnoMorte = 1626
|nomeComune = Milano
|NoteMorte = <ref name=ReferenceA />
|linkStemma = CoA Città di Milano.svg
|Epoca = 1500
|circoscrizione = [[Municipio 3 di Milano|Municipio 3]]
|presidenteEpoca2 = 1600
|Attività = pittore
|altitudine = 116
|Nazionalità = italiano
|cap =
|PostNazionalità = , dell'epoca [[barocca]]
|superficie =
|noteSuperficie =
|abitanti =
|noteAbitanti =
|anno = 1923
|nomeAbitanti = lambratesi
|patrono = [[San Martino]]
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|localizzazione = sì
}}
[[File:Cristoospitato.jpg|thumb|''[[Cristo in casa di Marta e Maria (Santafede)|Cristo in casa di Marta e Maria]]'' (1612), [[Pio Monte della Misericordia]]]]
'''Lambrate''' (''Lambraa'' in [[dialetto milanese]], [[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]: {{IPA|[lam'brɑ:]}}) è un [[quartieri di Milano|quartiere di Milano]], posto nella periferia orientale della città, appartenente al [[Municipio 3 di Milano|Municipio 3]].
[[File:Madonna col Bambino ed i santi Benedetto, Mauro e Placido.gif|thumb|Fabrizio Santafede, ''Madonna col Bambino ed i santi Benedetto, Mauro e Placido'', 1593, [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio]], cappella Medici<ref>Opera firmata e datata, olio su tavola, cm 270×190.</ref>]]
== Biografia ==
Allievo dell'artista senese [[Marco Pino]], che operò a Napoli nell'ultima parte della sua vita, tra il [[1580]] e il [[1600]] i suoi dipinti risentirono dell'impronta [[manierismo|manierista]] tosco-veneta, calibrata e addolcita negli anni da un recupero di modelli lontani nel tempo, tanto da fargli meritare il "plauso universale, sì che ne fu chiamato il Raffaello napoletano".<ref>{{Cita libro |curatore = Giovan Battista Chiarini <!--|autore = Carlo Celano--> |titolo = Delle notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli raccolte dal canonico Carlo Celano |volume = Vol. I |città = Napoli |editore = Stamperia Floriana |anno = 1856 |p = 154 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=t3w5AAAAcAAJ&pg=PA3&dq=Carlo+Celano,+Delle+notizie+del+bello,+dell%27antico,+e+del+curioso&hl=it&ei=zS2bTMGoPMTJswbTmeGCBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CC0Q6AEwAQ#v=onepage&q&f=false}}</ref>
 
Nel [[1593]] il pittore - forse il maggiore del momento a Napoli, se appena un anno prima, per dirla col Previtali, «appare assunto nell'Olimpo degli ''arrivati''», con la commissione dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' di Santa Maria de La Vid, a [[Burgos (Spagna)|Burgos]]<ref>{{Cita libro |autore = Giovanni Previtali |titolo = La pittura del Cinquecento a Napoli e nel vicereame |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 1978 |p = 110}} Nel biennio 1591-1592 il pittore collaborò con Girolamo Imparato, Wenzel Cobergher e [[Giovan Battista Cavagna]] alla realizzazione di un gruppo di tele commissionate da [[Juan de Zúñiga y Avellaneda|don Juan de Zùñiga]] conte di Miranda, viceré dal 1586 al 1594, destinate all'altare maggiore della chiesa di Santa Maria de La Vid, un minuscolo villaggio sito a poca distanza da Aranda de Duero, in Castiglia (a sud di Burgos). La chiesa era stata scelta sin dagli anni trenta del Cinquecento come luogo di sepoltura per la famiglia da un illustre antenato del viceré di Napoli, don Íñigo Lòpez de Mendoza. La paternità al Santafede, la data e la notizia della commissione dell'Annunciazione da parte del viceré si ricava dall'iscrizione che corre sul gradino marmoreo nella tela.</ref> - eseguiva per la cappella Medici di Gragnano, nella chiesa napoletana dei [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio|Santi Severino e Sossio]], la ben conosciuta [[pittura su tavola|tavola]] della ''Madonna col Bambino e i santi [[Benedetto da Norcia|Benedetto]], [[San Mauro|Mauro]] e [[San Placido (monaco)|Placido]]''.<ref>Dimensioni 270x190 cm, siglata sul gradino, in basso a destra, ''Fabr(itius) S(ancta) Fede 1593''. L'attribuzione della pala a Fabrizio Santafede si trova registrata per la prima volta in [[Camillo Tutini]] (1664), che la giudicò "pittura assai degna". Camillo Tutini, ''De' pittori, scultori, architetti, miniatori e recamatori napoletani'', ms del 1664 ca, ed. a cura di {{Cita pubblicazione |autore = [[Benedetto Croce]] |titolo = Il manoscritto di Camillo Tutini sulla storia dell'arte napoletana |rivista = [[Napoli Nobilissima]] |serie = s. I, VII |anno = 1898 |numero = 8 |p = 126 |sbn = IT\ICCU\NAP\0580067}} Si ricordi a titolo di cronaca l'invenzione nel vicino 1588, in un sepolcro posto nel coro di San Giovanni a Messina, dei corpi di San Placido, dei due fratelli e della sorella. C. Colafranceschi, ''Placido'', in ''Bibliotheca sanctorum'', vol. X, Roma 1968, col. 949. Sulla cappella Medici si veda: {{Cita pubblicazione |autore = Lawrence d'Aniello |titolo = La cappella Medici di Gragnano nella chiesa dei Santi Severino e Sossio a Napoli |rivista = "Napoli Nobilissima" |serie = 5 |volume = vol. 6, fasc. 1/4 |data = genn.-ago. 2005 |sbn = IT\ICCU\NAP\0525433}}</ref> Le molteplici esperienze formative del pittore, da Marco Pino (attivo in passato per la stessa chiesa) a [[Raffaello]], fino al manierismo internazionale, neo-parmigianesco di [[Francesco Curia]], paiono qui raggiungere una loro unitaria convergenza, e a livello assai nobile di qualità. Osserviamo i personaggi inseriti in una equilibrata scenografia, di poche e solide figure solennemente atteggiate in primo piano, che non lasciano alcuno spazio ad elementi secondari quali il paesaggio. È chiaro che siamo di fronte ad un tentativo di interpretare le immagini sacre con serietà [[controriforma|contro-riformata]] di linguaggio, ma in modo accostante e 'domestico', vicino alla religiosità dei devoti.
==Storia==
Il nome di Lambrate deriva dal fiume sul quale il [[vicus]] si trovava, il [[Lambro]], cioè "pescoso", o "limpido", col suffisso ''-ate''. È impossibile stabilire la data precisa di fondazione del ''[[vicus]]''. Il territorio fu conquistato nel [[222 a.C.]], in seguito ad un aspro assedio di [[Storia di Milano#Milano romana|Mediolanum]], dai consoli [[Repubblica Romana|romani]] [[Gneo Cornelio Scipione Calvo]] e [[Marco Claudio Marcello]]. La conquista fu contrastata dalla discesa di [[Annibale]] al quale la popolazione locale si alleò. Fu solo nei primi anni del [[II secolo a.C.]] che gli [[Insubri]] e i [[Boi]] si assoggettarono alla dominazione romana.
 
In seguito il nostro si avvicinò allo studio dell'opera del [[Caravaggio]] e a quella di altri toscani come [[Santi di Tito]] e Domenico Crespi detto il [[Passignano]].
Le [[strade romane|strade]] che segnavano i confini del territorio lambratese erano due, la Milano-[[Bergamo]], a nord, che partiva da [[porta Orientale (romana)|porta Orientale]], e la Milano-[[Brescia]], a sud, con partenza da [[porta Tosa (Milano)|porta Tosa]]. Lambrate si trovava tra il II e il V [[Pietra miliare|miliare]] della prima e tra il II e il IV miliare della seconda. Il confine orientale era il fiume stesso, mentre a Ovest il ''vicus'' arrivava oltre l'attuale asse via Teodosio-Ponzio-Aselli.
 
Nel [[1603]] e nel [[1608]] gli furono commissionate due opere per il [[Pio Monte della Misericordia]] di Napoli, ''[[Cristo in casa di Marta e Maria (Santafede)|Cristo in casa di Marta e Maria]]'' e ''[[San Pietro che resuscita Tabitha]]''.
[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], nella sua [[Naturalis historia]] citò più volte una ''[[mansio]] ad Lambrum'', cioè una stazione di rifornimento, per pellegrini e militari. È con molta probabilità, inoltre, che Lambrate fosse porto fluviale per la vicina e più potente ''Mediolanum''. Con il loro arrivo, i Romani sfruttarono la zona ricca di [[roggia|rogge]] per l'agricoltura e costruirono un sistema di navigazione fluviale intorno al [[fiume Po]], ancora in vigore durante il [[medioevo]].
[[File:Scioglimento comune di Lambrate.jpg|right|thumb|Festa di addio per lo scioglimento del comune di Lambrate, 1923]]
La conferma dell'esistenza di un insediamento romano si ottenne durante gli scavi del [[1905]], per una costruzione residenziale, quando si trovò un bronzo augusteo e un sarcofago di marmo, risalente al [[IV secolo]], oggi esposto al museo del [[Castello Sforzesco di Milano|Castello Sforzesco]]. Forse, primo luogo di culto per i [[cristiani]] fu quella stessa cappelletta che ancora oggi si può visitare al centro del quartiere, rimasta intatta nonostante i bombardamenti delle due guerre mondiali.
 
Tra le altre tele di rilievo vanno menzionate ''L'incoronazione della Vergine'' ([[1601]]-[[1602|02]]) nella [[Chiesa di Santa Maria la Nova (Napoli)|Chiesa di Santa Maria la Nova]], la ''Madonna e Santi'' ([[1606]]) a [[Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi|Monteoliveto]], e le opere commissionate da privati come ''I figli di Zebedeo davanti a Cristo'' ([[1625]]) ai [[Chiesa dei Girolamini|Gerolamini]] e la ''Lavanda del Bambino'', tela menzionata da [[Bernardo De Dominici]] nel [[1742]]. Di probabile sua attribuzione sarebbe la ''Madonna con angeli e san Bonaventura, san Francesco e Ludovico d'Angiò'' opera collocata sull'altare maggiore nella [[Chiesa di San Bonaventura (Napoli)]] situata in via San Giovanni Maggiore Pignatelli.
Durante l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] sorsero a Lambrate due monasteri [[Ordine di San Benedetto|benedettini]], di cui possiamo visitare oggi la chiesa di [[Martino di Tours|San Martino]] e la cascina Cavriana, dove l'[[abside]] della chiesa di Sant'Ambrogio è adibito a fienile. Con la distruzione del [[1162]] di [[Milano#Milano medioevale|Milano]] ad opera di [[Federico Barbarossa]], Lambrate venne elevata al rango di "borgo imperiale", e qui vennero accolti i milanesi in esilio.
 
Lavorò anche in altre città dell'Italia meridionale, ma anche al Nord e in [[Spagna]].
Con la [[Storia di Milano|dominazione spagnola]], nel [[XVI secolo]], viene costruita la prima industria bellica, la "Polveriera", che segnò la storia e la fortuna lambratese. Al suo posto fu costruita, sotto [[Benito Mussolini|Mussolini]], una delle sedi dell'istituto dei [[Martinitt]]. Gli Spagnoli trasformarono il borgo in [[feudo]], promulgandone la vendita, e tale condizione persisterà fino all'arrivo di [[Napoleone Bonaparte]], quando Lambrate venne redenta dagli antichi vassallaggi. Nel corso del Seicento, la località "dosso", nei pressi del Lambro, divenne luogo di villeggiatura aristocratica, con la costruzione di ville di delizia, Villa Folli, [[Villa Busca Serbelloni]], e la scomparsa Villa "delle Rose"<ref>{{Cita libro|autore=Santino Lange|titolo=Ville della provincia di Milano : Lombardia 4|anno=1972|editore=SISAR|città=Milano|p=445|pp=642|ISBN=}}</ref>. Nel [[1751]] il comune fece registrare 592 residenti, mantenendosi stabile nel tempo, tanto che alla proclamazione del [[Regno d'Italia]] nel [[1805]] gli abitanti erano ancora 600.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012954/?view=toponimi&hid= Lambrate ]</ref> I limiti amministrativi vedevano [[Cimiano]] di [[Crescenzago]] a nord, [[San Gregorio Vecchio]] e [[Casa Nova (Milano)|Casa Nuova]] ad est, e i [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] a sud e ad ovest.<ref>Archivio di Stato di Milano, mappa del comune censuario di Lambrate.</ref>
 
Fra i suoi allievi vi fu [[Giovanni De Gregorio]] detto il Pietrafesa.
In piena [[età napoleonica]] il comune di Lambrate, già inserito nel [[dipartimento d'Olona]], nel [[1808]] venne soppresso ed aggregato al circondario esterno del comune di [[Milano]].<ref>Decreto 9 febbraio 1808</ref> Con l'istituzione del [[Regno Lombardo-Veneto]] nel [[1815]], il comune di Lambrate recuperò l'autonomia, e venne inserito nella [[Provincia di Milano (Lombardo-Veneto)|provincia di Milano]].<ref>Notificazione 12 febbraio 1816</ref> Il 17 gennaio [[1841]], con dispaccio governativo, furono aggregati a Lambrate i comuni di [[Casa Nuova]] e [[San Gregorio Vecchio]],<ref>Prospetto aggregazioni di comuni 1842</ref>. Nel 1850 il comune, con le frazioni di [[Cavriano]], [[Casoretto]], La Rosa, San Gregorio Vecchio, Aquabella (sic), Casone Bettolino, Malapianta e Casanova, contava 1444 abitanti.<ref>Angelo Bianchi-Giovini, Massimo Fabi, ''Dizionario corografico della Lombardia'', Milano, Gius. Civelli 1850, p. 400.</ref> Nel [[1853]] i residenti erano 1585. All'[[unità d'Italia]] nel [[1861]], il comune di Lambrate contava 1621 abitanti,<ref>Censimento 1861</ref> saliti a 2001 nel [[1881]] e a 2795 nel [[1901]], per poi esplodere grazie alla [[rivoluzione industriale]],contando 5399 cittadini nel [[1911]] e 8171 nel [[1921]].
 
Nel [[1869]] venne presa in considerazione la possibilità di incorporare [[Novegro]] nel municipio lambratese,<ref>[[Regio Decreto]] n° 4817 del 7 gennaio 1869, pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia]] [http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=12&mese=02&anno=1869 n° 43 del 12 febbraio 1869]</ref> ma il progetto venne abbandonato prima della sua implementazione definitiva.<ref>[[Regio Decreto]] n° 5178 del 21 giugno 1869, pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia]] [http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1869204_PM n° 204 del 28 luglio 1869]</ref> Nel [[1923]] il comune di Lambrate, ormai rientrante nell'orbita della metropoli, venne soppresso ed aggregato al comune di [[Milano]] insieme ad altri dieci comuni.<ref>[[s:R.D. 2 settembre 1923, n. 1912 - Aggregazione al comune di Milano di undici comuni contermini|Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1]]</ref>
 
== Opere (lista non esaustiva) ==
==I luoghi==
* ''La Madonna con il Bambino e Santi'' (tela, 1580 circa), [[Cattedrale di Matera]]
Lambrate in origine era divisa in 2 parti:
*''Lambrate di sotto'': le vie [[Conte Rosso]] (ex corso [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele]]), Saccardo, Console Flaminio, Crespi, Pitteri.
*''Lambrate di sopra'': le vie Dardanoni, Crescenzago, Rombon, Sbodio, Folli.
 
===Napoli===
[[Frazione geografica|Frazioni]]:
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella]]
*Cascina Casone
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Basilica di San Domenico Maggiore]]
*[[Casoretto]]
* ''L'Annunciazione'' (tela), [[Basilica di San Domenico Maggiore]]
*Cascina Rosa
* ''La Deposizione''(tela), [[Eremo dei Camaldoli]]
*[[Cavriano]]
* ''San Pietro che resuscita Tabitha'' (tela, 1611), Chiesa del [[Pio Monte della Misericordia]]
*Cascina Oppio
* ''Cristo in casa di Marta e Maria'' (tela, 1612), Chiesa del [[Pio Monte della Misericordia]]
*Cascina S.Gregorio Vecchio
* ''La Sacra Famiglia con Santa Lucia'' (tela, 1620 circa), Quadreria del [[Pio Monte della Misericordia]]
*Cascina Bettola
* ''La Visitazione'' (tela), [[Chiesa di Santa Teresa a Chiaia]]
*Cascina Biblioteca
* ''L'Annunciazione'' (tela), [[Chiesa di Santa Maria in Portico]]
*Cascina Ortica
* ''La Santissima Trinità con la Vergine, San Giuseppe e Santi'' (tela, 1618-1619), [[Chiesa di Santa Maria di Monteverginella]]
*Cascina S.Faustino
* ''La Madonna del Rosario'' (tela), [[Chiesa del Gesù Nuovo]]
*Cascina Acquabella
* ''La Madonna del Soccorso'' (tela, 1607), [[Basilica dello Spirito Santo]]
*Villa Landa
* ''La Natività'' (tela, 1590), Oratorio dell'Arciconfraternita di Santa Restituta dei Neri nel [[Duomo di Napoli]]
*Villa La Palazzetta
* ''La Madonna con il Bambino e i Santi Benedetto, Mauro e Placido'' (tela, 1593), [[Chiesa dei Santi Severino e Sossio]]
*Mulino delle Torrette
* ''I Figli di Zebedeo davanti a Cristo'' (tela), [[Quadreria dei Girolamini]]
*Mulino Folla
* ''La Lavanda del Bambino'' (tela), [[Quadreria dei Girolamini]]
*Mulino Della Costa
* ''L'Annuncio ai pastori'' (tela, 1606), [[Chiesa dei Girolamini]]
*Mulino Della Paglia
* ''
*Mulino Polveriera
*Mulino Lavanderia
*[[Ortica (Milano)|Ortica]]
 
===La ''Cappelletta''=Note ==
<references />
Molto probabilmente sede di culti pagani, fu poi convertito a [[Oratorio (architettura)|Oratorio]] cristiano.
 
Quella che oggi si può vedere all'incrocio tra le vie Bertolazzi e Dardanoni è una cappelletta che già i Milanesi cacciati dal [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] videro a Lambrate alla fine di marzo del [[1162]], come recitava una scritta sul primo pilastro di sinistra, oggi coperta dall'intonaco.
 
Essenzialmente senza variazioni per secoli, la storia della cappella incrocia quella dei due santi cugini [[Borromeo]], [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federigo Borromeo|Federigo]]. Secondo gli esperti di materia [[Alessandro Manzoni|manzoniana]], Renzo Tramaglino avrebbe percorso la strada su cui sorge per raggiungere [[Trezzo d'Adda]] da Milano.
 
La Cappelletta non crollò nemmeno durante la [[seconda guerra mondiale]], quando nella notte del 13 agosto [[1943]], una bomba forò il tetto e si adagiò sull'altare senza scoppiare; evento per il quale molti abitanti del quartiere gridarono al miracolo.
 
===Lambrate e la ferrovia===
Nel [[1864]] si inaugurò il primo tratto della ferrovia Milano-Brescia, la cosiddetta ferrovia "fernandea", in onore dell'[[Impero austriaco#Imperatori d'Austria|imperatore]] [[Ferdinando I d'Austria]], e che tagliava in due il comune di Lambrate all'altezza delle frazioni di Cavriano e Ortica.
 
Vicino alla chiesa dei [[santi Faustino e Giovita]], sorse la prima [[Stazione di Milano Lambrate|stazione di Lambrate]] che ancora oggi si può vedere nei pressi del cavalcavia Buccari.
 
Il [[demanio]] fascista, nel [[1926]], espropriò grandi aree di terreni agricoli, per realizzare lo smistamento, lo scalo merci e la stazione ferroviaria di piazza Bottini, sede dell'[[Stazione di Milano Lambrate|attuale stazione]] Sul prosieguo della linea per Venezia, dopo il quartiere Ortica venne poi realizzato lo [[Scalo di Milano Smistamento]], uno dei più importanti d'Italia, dotato anche di un grande deposito di locomotive e di officina ferroviaria.
 
===Il Parco Lambro===
Nel [[1934]], con l'acquisto della cascina San Gregorio Vecchio, dei mulini delle Torrette e dei relativi terreni da parte del Comune di Milano, nacque il [[Parco Lambro]]. Successivamente vennero acquistate cascina Biblioteca e cassinetta San Gregorio.
 
===Ortica e Cavriano===
{{Vedi anche|Ortica (Milano)|Cavriano}}
I due quartieri sono oggi divisi dalla linea ferroviaria, ma precedentemente si trattava di una sola compagine, nota come [[Cavriano]]. L'Ortica era un'osteria del paese di [[Cavriano]], che divenne così famosa che il proprio nome sostituì col tempo quello del paese stesso. Oggi l'antica osteria dell'[[Ortica (Milano)|Ortica]] è conosciuta come "Gatto Nero".
 
Nel [[1014]] la località [[Cavriano]] è attestata, prima da una carta secentesca del [[Claricio]] e in seguito dal [[Catasto Teresiano]] del ([[1760]]), come nucleo rurale a est di Milano. Antichi documenti testimoniano che apparteneva al monastero cittadino di [[Santa Maria Valle]].
 
La [[Cascina a corte|Cascina]] Cavriano presenta come un insieme di più [[corte lombarda|corti]] aggregate, attraversate dalla strada che collega [[Monluè]] a Lambrate. L'edificio principale è la villa padronale che contiene alcune caratteristiche di notevole interesse storico e artistico. Un portico del [[XVII secolo|1600]] a tre arcate sopra le quali è tuttora presente il simbolo di una [[Columbidae|Colomba]] che reca un ramoscello d'[[Olea europaea|ulivo]], stemma dell'[[Ospedale Maggiore di Milano]], cui la cascina è appartenuta per secoli, fino agli [[anni 1970|anni settanta]]. Un altro edificio che ne faceva parte era una chiesa dedicata a [[Sant'Ambrogio]], attiva nel [[1180]], poi abbandonata nel [[XVIII secolo|'700]]. Quel che rimane è l'abside inserito nella cascina stessa. Le abitazioni dei [[salario|salariati]], i rustici e la stalla con sovrastante fienile chiudono il complesso.
 
Oggi la Cascina è di proprietà del [[Milano|Comune di Milano]] e rimane ancora gestita dalla famiglia Colombo, conduttori da 265 anni e otto generazioni. Il fatto che agli orfani dell'[[Ospedale Maggiore di Milano]] venisse dato quasi sempre il cognome di "Colombo" può suggerire un verosimile collegamento.
 
La cascina è tuttora in funzione; vanta un abbeveratoio e un [[fienile]] molto interessanti, conservando la loro struttura originaria, e una [[loggia]] [[XVI secolo|cinquecentesca]], nascosta nel fondo della corte, rimasta intatta nel tempo.
 
==Lambrate e i Martinitt==
Verso la fine degli [[anni 1920|anni venti]], sull'area della vecchia ''Polveriera'' spagnola divenuta cascina, si cominciò a costruire, su progetto dell'ingegnere Lodigiani e dell'architetto Alpago, la nuova sede dei [[Martinitt]], istituzione fondata nel [[XVI secolo]] da [[Girolamo Emiliani]].
 
Dopo aver occupato varie sedi, non ultima quella di [[porta Tosa (Milano)|porta Tosa]], dove i Martinitt scrissero pagine gloriose delle [[cinque giornate di Milano]], arrivarono a Lambrate presso la sede di via Pitteri, inaugurata il 24 ottobre [[1932]] da [[Benito Mussolini]] e dalle autorità cittadine.
 
==Lambrate, l'Innocenti e la Lambretta==
La [[Innocenti]] S.p.A. - azienda metalmeccanica fondata negli anni '30 dedita alla produzione di grandi impianti - dopo la [[seconda guerra mondiale]] aveva diversificato la sua produzione, affermandosi anche nel mercato delle motociclette e delle automobili, da principio con la fortunata serie degli scooter [[Innocenti Lambretta|Lambretta]], di cui si raggiungerà nel [[1950]] la produzione-record di 100.000 esemplari l'anno e, poco più tardi, con la famiglia delle piccole autovetture [[Mini (1959)|Mini]] e [[Innocenti Nuova Mini|Mini Bertone]].
 
La stessa azienda però cesserà definitivamente la produzione nel settore motociclistico nel [[1971]] e nel settore automobilistico a Lambrate nel [[1993]]. Mentre la parte meccanica (tuttora esistente) rimane attiva in una porzione delle aree ex Innocenti, dal [[2009]] con la differente ragione sociale di [[Innocenti Sant'Eustacchio|INNSE Milano S.p.A. (Gruppo Camozzi S.p.A.)]].
 
Al posto dell'ex sito industriale (in parte in riqualificato) sorge oggi un nuovo quartiere residenziale ed è stato creato il Parco dell'Acqua.
 
==Infrastrutture e trasporti==
[[File:Milano Lambrate staz ferr vecchio FV.jpg|thumb|Stazione ferroviaria di [[Stazione di Milano Lambrate|Milano Lambrate]].]]
* Linea M2: stazione di [[Lambrate FS (metropolitana di Milano)|Lambrate]]
* Linea S9, linee regionali e nazionali: [[stazione di Milano Lambrate]]
 
Il quartiere di Lambrate è lambito a est dalla [[Autostrada A51 (Italia)|tangenziale est di Milano]] ed è attraversato dalla [[Strade provinciali della città metropolitana di Milano|strada provinciale 103 Via Cassanese]],che collega Milano a [[Cassano d'Adda]].
 
Nel quartiere è presente una stazione della [[Linea 2 (metropolitana di Milano)|linea M2]] della [[metropolitana di Milano]], [[Lambrate FS (metropolitana di Milano)|Lambrate FS]].
Lambrate è servito, inoltre, dall'[[stazione di Milano Lambrate|omonima stazione]], che si trova lungo [[Linea di cintura (Milano)|linea di cintura ferroviaria di Milano]]. La stazione, gestita da [[RFI]], è servita da treni [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|suburbani]] ([[Linea S9 (servizio ferroviario suburbano di Milano)|linea S9]]) e [[Treno regionale (Italia)|regionali]], gestiti da [[Trenord]], e a lunga percorrenza.
 
Molte linee di autobus e di [[Rete tranviaria di Milano|tram]] e una [[Rete filoviaria di Milano|di filobus]], gestite da [[ATM (Milano)|ATM]], collegano Lambrate ai quartieri limitrofi e al centro di Milano.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |url = http://books.google.it/books?id=kgNAAAAAcAAJ&pg=PA885&dq=capaccio+santafede&hl=it&ei=1TSiTLXELoGROLbj7OYE&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEoQ6AEwBw#v=onepage&q&f=false |autore = Giulio Cesare Capaccio |titolo = Il forastiero |città = Napoli |editore = |anno = 1634 |p = 859 |accesso = 17 dicembre 2015}}
* AA. VV. ''STORIE INDUSTRIALI Passato e presente nel sud est di Milano'', Quattro ed. Milano, 2010
* {{Cita libro |autore = Niccolò Morelli di Gregorio |autore2 = Pasquale Panvini |titolo = Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, ornata de loro rispettivi ritratti |città = Napoli |editore = |anno = 1820 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=Z1oq-b8kNioC&pg=PT263&dq=santafede+%22severino%22+medici&hl=it&ei=hUqbTIKeONO44AbExfQ8&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEgQ6AEwBg#v=onepage&q=santafede%20%22severino%22%20medici&f=false}}
 
* {{Cita libro |autore = Giovanni Battista Gennaro Grossi |titolo = Le belle arti |città = Napoli |editore = Tipografia del giornale enciclopedico |anno = 1820 |pp = 91-92 |accesso = 17 dicembre 2015 |url = http://books.google.it/books?id=qxsTAAAAQAAJ&dq=belisario%20corenzio&pg=RA1-PA91#v=onepage&q=santafede&f=false}}
==Voci correlate==
* {{Cita libro |autore = Adolfo Venturi |titolo = Storia dell’arte italiana. La pittura del Cinquecento |volume = vol. IX, parte quinta |città = Milano |editore = |anno = 1932 |pp = 746-748 |sbn = IT\ICCU\RMS\0186380}}
* [[Cimitero di Lambrate]]
* {{Cita libro |autore = Giovanni Previtali |titolo = La pittura del Cinquecento a Napoli e nel vicereame |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 1978 |p = 120 |sbn = IT\ICCU\RAV\0079351}}
* [[Comuni aggregati a Milano]]
* Concetta Restaino, ''La giovinezza di Fabrizio Santafede'', in «Prospettiva», 1989-1990, 57-60, ''Scritti in ricordo di Giovanni Previtali'', vol. II, pp.&nbsp;95–96.
* [[Innocenti Lambretta]]
* {{Cita libro |autore = Pierluigi Leone De Castris |titolo = Pittura del Cinquecento a Napoli (1573-1606) |volume = 3 (''L’ultima maniera'') |città = Napoli |editore = Electa |annooriginale = 1991 |anno = 2001 |p = 262 |isbn = 88-510-0017-4 |sbn = IT\ICCU\NAP\0014086}}
* [[Parco Lambro]]
* {{Cita libro |autore = Francesco Abbate |titolo = Storia dell’arte nell’Italia meridionale |volume = 3 (''Il Cinquecento'') |città = Roma |editore = Donzelli |anno = 2001 |p = 233 |isbn = 88-7989-653-9}}
* [[Parco Maserati]]
* [[Stazione di Milano Lambrate]]
* [[Stazione di Milano Lambrate (1906)]]
* [[Lambrate FS (metropolitana di Milano)]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogettointerprogetto|commons=Category:LambrateFabrizio Santafede}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000261/|Lombardia Beni Culturali}}
* {{Treccani|fabrizio-santafede|Santaféde, Fabrizio|accesso=17 dicembre 2015}}
* [http://www.venturaprojects.com/ Ventura Lambrate], design district del Fuorisalone milanese
* {{Cita web |url = http://www.europeana.eu/portal/brief-doc.html?start=1&view=table&query=santafede |titolo = Scheda Santafede, Fabrizio |accesso = 17 dicembre 2015 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151030021924/http://www.europeana.eu/portal/brief-doc.html?start=1&view=table&query=santafede |dataarchivio = 30 ottobre 2015 }}
* [http://lambrateonair.blogspot.it/ Lambrate On Air], blog di informazione locale sul quartiere di Lambrate
* [http://madeinlambrate.com/ Made in Lambrate], progetto di identità e valorizzazione territoriale promosso e co-finanziato da una rete aperta di realtà operanti nel quartiere di Lambrate
 
{{QuartieriControllo di Milanoautorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}
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