Chiesa cattolica siro-malabarese e Omissione di soccorso: differenze tra le pagine

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{{Reato
{{Denominazione cristiana
|TitoloReato = Omissione di soccorso
|nome = Chiesa cattolica siro-malabarese
|TipoReato = Delitto
|immagine =
|Norma = art. 593
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|Partizione1 = Libro II
|testoalternativo=
|Partizione2 = Titolo XII
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|Partizione3 = Capo I
|classificazione = [[Chiese sui iuris|Chiesa sui iuris]] della [[Chiesa cattolica]]
|Competenza = [[tribunale in composizione monocratica (processo penale italiano)|tribunale monocratico]]
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|Procedibilità = [[procedibilità d'ufficio|d'ufficio]]
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|primate= [[Papa Benedetto XVI]]<br>[[George Alencherry]]
|Pena = [[reclusione]] fino ad un anno o [[multa]] fino a {{TA|2 500}} euro}}
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|diffusione = [[India]], [[Stati Uniti d'America]]
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|separata_da= [[Chiesa ortodossa siriaca]]
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|governo = episcopale
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|congregazioni = 3.200
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}}
La '''Chiesa cattolica siro-malabarese''' è una Chiesa [[arcivescovo maggiore|arcivescovile maggiore]] [[chiesa cattolica|cattolica]] ''[[chiesa sui iuris|sui iuris]]'' di rito [[Rito caldeo|siro orientale]] con comunità in [[India]], in particolare sulle coste del [[Malabar]] che dal 1954 fanno parte del [[Kerala]] (dov'è nata), e negli [[Stati Uniti d'America]]. La sede arcivescovile maggiore è attualmente retta da [[George Alencherry]].
== Storia della Chiesa siro-malabarese==
[[File:A Syro Malabar Catholic Church or Nasrani Palli.JPG|thumb|300px|Interno di una chiesa siro-malabarese nel Kerala]]
 
L<nowiki>'</nowiki>'''omissione di soccorso''', nell'ordinamento giuridico italiano, è un [[reato]] contro la persona, e più specificamente contro la vita e l'incolumità individuale.
La Chiesa siro-malabarese è una Chiesa apostolica. La sua fondazione, secondo la tradizione, risale alla predicazione dell'[[apostolo]] [[Tommaso apostolo|san Tommaso]] (per questo i cristiani del Malabar sono noti anche come ''[[Cristiani di San Tommaso]]''). Prima dell'arrivo dei latini, la Chiesa locale era legata da antichissimi rapporti (esistenti fin dal [[IV secolo]]), con la [[Chiesa nestoriana]]. Dalla [[Persia]] infatti arrivavano periodicamente i vescovi per governare questa comunità cristiana, che aveva adottato il rito siro-orientale. La guida della Chiesa era formalmente nelle mani dei vescovi, i quali però, non conoscendo la lingua locale (il [[Lingua malayalam|malayalam]]), si limitavano a guidare le celebrazioni liturgiche (in [[Lingua siriaca|siriaco]]), affidando l'amministrazione della diocesi ad un prete locale, che aveva il titolo di [[arcidiacono]].
 
Si configura come un [[Omissione (diritto)#reato omissivo|reato omissivo]], nel quale il legislatore viene a reprimere il mancato compimento di una azione giudicata come doverosa, indipendentemente dal verificarsi o meno di un evento come conseguenza di tale omissione.
===La Chiesa di san Tommaso nel [[XVI secolo]]===
[[Vasco de Gama]] approdò sulle coste del [[Malabar]] il [[14 maggio]] [[1498]]. Dopo di lui, ogni anno da [[Lisbona]] arrivavano flotte di navi portoghesi, che in pochi anni presero il controllo della regione e dei litorali dell'[[India]] meridionali ed orientale, assicurandosi il monopolio commerciale e marittimo nell'[[Oceano Indiano]] a scapito degli [[arabi]].
 
== Disciplina normativa ==
I primi contatti con la comunità cristiana di san Tommaso furono molto positivi, tanto più che gli europei erano visti come i liberatori dagli arabi e dalle loro vessazioni. Al tempo dell'arrivo dei portoghesi, la chiesa del Malabar era governata da un metropolita, Mar Abraham, coadiuvato da tre vescovi [[diocesi suffraganea|suffraganei]], Mar Yacob, Mar Denha e Mar Yuhanon. Se nella prima metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] i rapporti tra europei e chiesa autoctona furono improntati alla più sincera cordialità, le cose cambiarono decisamente quando la diocesi di [[arcidiocesi di Goa e Damão|Goa]] (fondata nel [[1537]]) fu elevata al rango di arcidiocesi ([[1557]]), per la quale furono erette due suffraganee, la [[arcidiocesi di Singapore|diocesi di Malacca]] in [[Indocina]] e la [[diocesi di Cochin]] nel Malabar ([[1558]]). Goa era la più grande colonia portoghese in India, sede del viceré; vi si erano insediati i monasteri più importanti e i seminari per la formazione del clero indigeno; in essa aveva sede anche il tribunale dell'[[Inquisizione portoghese|inquisizione]].
=== Codice penale ===
Il [[diritto penale italiano]] prevede la fattispecie all'art. 593 del [[Codice penale italiano|codice penale]], ma in particolare prevede due distinte ipotesi:
 
* Al primo [[Comma (legge)|comma]] l'omissione consiste nel non dare avviso immediato all'autorità di aver trovato abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni dieci o altra persona incapace di provvedere a sé stessa.
Obiettivo del governo portoghese divenne quello di sottomettere la Chiesa di san Tommaso alla giurisdizione dell'arcivescovo di Goa (o di un suo suffraganeo), mettendo così fine al rapporto secolare che i cristiani del Malabar avevano fin qui avuto con la Chiesa nestoriana. In questo modo Lisbona avrebbe potuto esercitare appieno il suo diritto di [[Padroado|patronato]] sulla Chiesa malabarese.<br/>
In proposito, il termine utilizzato dal legislatore: "''trovando''" allude all'imbattersi nella persona in pericolo, attraverso un contatto materiale e diretto, solo un orientamento minoritario afferma la rilevanza della semplice conoscenza del fatto. La distinzione effettuata tra abbandono e smarrimento presuppone la volontarietà o meno del soggetto che sul minore ha un potere-dovere di custodia.
Inoltre, man mano che si iniziarono a conoscere le lingue siriache e malabariche, furono messi sotto indagine i testi liturgici e teologici utilizzati da secoli dai siro-malabaresi, vedendovi in essi elementi di [[eresia]] e di non conformità alla tradizione cattolica latina.<br/>
Infine, motivata da una presunta superiorità del [[rito latino]] sugli altri [[rito liturgico|riti liturgici]], si iniziò ad operare per una decisa latinizzazione della tradizione liturgica locale.
 
* Al secondo [[Comma (legge)|comma]] del suddetto articolo l'omissione penalmente rilevante è quella di non prestare assistenza o di dare avviso all'autorità di aver trovato un corpo umano che sembri inanimato ovvero una persona ferita o che necessiti assistenza.
La politica portoghese si scontrò con il desiderio di autonomia ed indipendenza dei Cristiani di san Tommaso, i quali perciò non poterono che accogliere favorevolmente Mar Youssef, nuovo vescovo inviato in India, con il benestare del papa, dal [[Patriarcato di Babilonia dei Caldei|patriarca cattolico caldeo]] Audishu IV (fine [[1556]]), in linea con l'antica tradizione. E quando Youssef fu imprigionato dai portoghesi ed inviato al tribunale dell'[[inquisizione]] di Lisbona, fu subito sostituito da un altro vescovo, Mar Abraham, che pose la sua sede ad [[Arcidiocesi di Cranganore|Angamale]]. Mentre Youssef moriva a Roma nel [[1567]], Abraham, malgrado le malversazioni cui era sottoposto dal patronato portoghese, dall'inquisizione di Goa e dai missionati latini che operavano nel Malabar, finì i suoi giorni senza mai essere deposto, agli inizi del [[1597]]. Con lui moriva l'ultimo vescovo della Chiesa di san Tommaso giunto dalla Persia.
 
Le aggravanti di tale norma penale derivano da eventuali lesioni personali: la pena è aumentata ex art. 64 c.p. se dal comportamento omissivo colpevole derivano lesioni, mentre nel caso di morte del soggetto in pericolo la pena è raddoppiata.
===Il sinodo di Diamper e le sue conseguenze===
La politica ecclesiastica portoghese raggiunse i suoi obiettivi quando l'[[arcidiocesi di Goa e Damão|arcivescovo di Goa]], Alexis de Menezes, convocò a Diamper, il [[20 giugno]] [[1599]], un sinodo della chiesa siro-malabarese, alla presenza di un nutrito gruppo di sacerdoti e laici. Il giorno successivo l'assemblea sottoscrisse la professione di fede cattolica del [[concilio di Trento]], a cui erano annessi [[anatema]]tismi contro gli errori [[nestorianesimo|nestoriani]]. Le principali disposizioni prese dal sinodo furono le seguenti:<ref>[http://books.google.it/books?id=TXQqAAAAYAAJ&pg=PA281 ''Atti del Sinodo di Diamper''] (in portoghese).</ref>
* fu completato il [[canone della Bibbia]], secondo il modello della Chiesa cattolica;
* fu riconosciuta l'esistenza di una sola legge divina, quella di [[Cristo]], da cui derivavano le leggi di san Tommaso e di san Pietro, care alla tradizione locale;
* nei testi liturgici fu fatto esplicito riferimento al nome del papa di Roma, in sostituzione del [[patriarcato di Babilonia dei Caldei|patriarca di Babilonia]], fino ad allora riconosciuto come ''"pastore universale"'';
* i sinodali dovettero accettare l'[[inquisizione]] di Goa come supremo tribunale ecclesiastico;
* fu decisa la distruzione di tutti i libri, sacri e non, appartenuti alla Chiesa malabarica, in cui fosse stata trovata anche solo una minima traccia di [[eresia]] o di [[superstizione]]; la maggior parte del patrimonio culturale e religioso della Chiesa di san Tommaso andò così letteralmente in fumo;
* i sinodali inoltre si impegnavano ad accettare come vescovi solo quelli designati dalla [[Santa Sede]] tramite Lisbona; in questo modo si troncava il legame secolare con la Chiesa nestoriana o caldea;
* altri provvedimenti riguardavano alcune precisazioni teologiche, correzioni di testi liturgici (con introduzione di testi e formule della liturgia latina, benché tradotti in siriaco), la predicazione, la formazione dei presbiteri.
Gli atti sinodali furono firmati da 153 preti e 660 laici malabarici, a nome anche delle 75 parrocchie malabariche, nominate una per una.
 
{{Citazione necessaria|I due obblighi di avviso o di prestare soccorso tuttavia non costituiscono la possibilità di tenere due condotte alternative in quanto l'obbligo di darne avviso all'Autorità ricorre esclusivamente qualora non sia possibile prestare effettiva assistenza.}} Tali obblighi tuttavia cessano nel caso in cui un soggetto, per la sua età o per le sue condizioni sia impossibilitato ad adempierli.
Il [[4 agosto]] [[1600]] [[papa Clemente VIII]] eresse con la [[bolla pontificia|bolla]] ''In supremo militantis'' la diocesi di Angamale dei Latini (che finora era stata una sede della Chiesa di san Tommaso), elevata al rango di arcidiocesi da [[papa Paolo V]] il [[22 dicembre]] [[1608]]. Da essa dipendevano i cattolici di rito siro-malabarico. Primo vescovo fu il gesuita Francisco Roz<ref>Il Roz morì il [[18 febbraio]] [[1624]]. A lui succedettero altri due gesuiti: Stefano de Britto e Francisco Garzia.</ref>, che preferì porre la sua sede a Cranganore. Continuando l'antica tradizione, si fece affiancare da un prete locale con titolo di arcidiacono, Giorgio de Christo.
 
La norma ha subito una recente modifica dalla legge 9 aprile [[2003]] n. 72 tesa da un lato ad un inasprimento del trattamento sanzionatorio, dall'altro sottraendone la competenza al [[Giudice di Pace]].
Nonostante la sottomissione di Diamper, la progressiva latinizzazione del rito e la mancanza di una diocesi e di un vescovo propri resero sempre più tesa la situazione, finché nel [[1652]] l'arcidiacono Tommaso de Campo si fece ordinare vescovo da dodici preti e ruppe la fragile comunione con Roma. Fu la nascita della [[Chiesa ortodossa malankarese]].
 
=== Le novità introdotte dalla legge 72/2003 ===
===Contrasti tra [[Propaganda Fide|Propaganda]] e ''[[Patronato regio|Padroado]]''===
La legge 9 aprile 2003 n. 72 ha apportato le modifiche al [[codice penale italiano]] e al decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285, in materia di omissione di soccorso. Essa introduce l'allargamento della fattispecie nell'ambito della circolazione stradale. La norma è stata pubblicata nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 88 del 15 aprile 2003.
Con il ''Giuramento della Croce di Coonan'' si operò nella Chiesa siro-malabarese uno scisma che sconvolse la vita dei cristiani di san Tommaso. Coloro che rimasero fedeli al sinodo di Diamper sono da questo momento, a pieno titolo, chiamati ''cattolici siro-malabaresi''.
 
Le principali modifiche possono essere così riassunte:
Per risolvere la difficile situazione creatasi, [[papa Alessandro VII]] inviò allora alcuni missionari [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]], con a capo Giuseppe di Santa Maria Sebastiani, consacrato segretamente vescovo, con il titolo di [[Vicariato apostolico|vicario apostolico]] del Malabar ([[3 dicembre]] [[1659]]). Ma ben presto la sua nomina a vicario apostolico, dipendente direttamente dalla Santa Sede (e non dal [[Padroado|patronato portoghese]]), fu resa pubblica ed irritò il governo di Lisbona, che vedeva in questa nomina un'usurpazione dei suoi diritti. Le intenzioni della [[Santa Sede]] erano chiare: affidare al vicariato apostolico la cura dei cristiani siro-malabaresi per sottrarli al patronato portoghese e alla diocesi di Angamale.
 
1. Al primo comma dell'art. 593 del Codice Penale, le parole:
Di fatto però, fino all'[[XIX secolo|Ottocento]], furono due le giurisdizioni ecclesiastiche latine che si occupavano dei cattolici di rito siro-malabarico: l'[[Arcidiocesi di Cranganore|arcidiocesi di Angamale]] (o Cranganore), dipendente dal patronato portoghese, ed il vicariato apostolico (dal [[1709]] rinominato ''[[Arcidiocesi di Verapoly|vicariato apostolico di Verapoly]]''), dipendente dalla Santa Sede. I rapporti fra le due istituzioni furono tesi, e non di rado missionari del vicariato apostolico erano ospiti delle prigioni dell'[[inquisizione]] di Goa.
"è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila" sono sostituite dalle seguenti: "è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro".
 
2. All'articolo 189 del decreto legislativo 30 aprile [[1992]], n. 285, sono apportate le seguenti modificazioni:
Nel [[1758]] nel [[Malabar]] coabitavano 50.000 cattolici di rito latino, 100.000 cattolici siro-malabaresi e 50.000 ortodossi malankaresi; gli edifici religiosi erano così suddivisi: 12 chiese latine, 84 siro-malabaresi e 30 ortodosse malankaresi.<ref>Cfr. Dictionnaire de Théologie Catholique, op. cit., col. 3126.</ref> Nel [[1876]] sono stimati in 260.000 i cattolici siro-malabaresi, di cui 180.000 sotto la giurisdizione di Verapoly, ed il resto dipendenti ancora da Goa; i preti erano 420, 215 le chiese o cappelle, 125 i seminaristi e 6 i conventi.<ref>''Idem'', col. 3143.</ref>
a) il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5. Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, non ottempera all'obbligo di fermarsi in caso di incidente, con danno alle sole cose, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da duecentocinquanta euro a mille euro. In tale caso, se dal fatto deriva un grave danno ai veicoli coinvolti tale da determinare l'applicazione della revisione di cui all'articolo 80, comma 7, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi, ai sensi del capo I,
sezione II, del titolo VI";
 
b) il comma 6 è sostituito dal seguente:
Un ulteriore motivo di tensioni e contrasti derivò dai tentativi del patriarca cattolico di [[Patriarcato di Babilonia dei Caldei|Babilonia dei Caldei]], [[Yosep VI Audo]] ([[1848]]-[[1878]]), di ripristinare l'antica consuetudine di inviare vescovi caldei per la Chiesa siro-malabarese. In due occasioni mandò dei vescovi, Mar Thomas Rochos e Mar Elia Mellus, che ebbero entusiastica accoglienza in India da parte della chiesa locale, ma furono osteggiati in tutti i modi dal patronato portoghese, dai missionari latini ed anche dalla [[Santa Sede]], che con l'[[enciclica]] ''[[Quae in patriarchatu]]'' del [[1º settembre]] [[1876]] minacciò di scomunica Mellus ed i suoi sostenitori. Mellus ritornò in patria e si sottomise alle decisioni di Roma, ma i suoi discepoli provocarono uno [[scisma]], si staccarono dalla Chiesa siro-malabarese e fondarono la ''Chiesa mellusiana'' (oggi in comunione con la [[Chiesa assira d'Oriente]]).
"6. Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, in caso di incidente con danno alle persone, non ottempera all'obbligo di fermarsi, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre anni, ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI. Nei casi di cui al presente comma sono applicabili le misure previste dagli articoli 281, 282, 283 e 284 del codice di procedura penale, anche al di fuori dei limiti previsti dall'articolo 280 del medesimo codice, ed è possibile procedere all'arresto, ai sensi dell'articolo 381 del codice di procedura penale, anche al di fuori dei limiti di pena ivi previsti";
 
c) il comma 7 è sostituito dal seguente:
===L'emancipazione della chiesa cattolica siro-malabarese===
"7. Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, non ottempera all'obbligo di prestare l'assistenza occorrente alle persone ferite, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni, ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI";
I rapporti tra Santa Sede e governo portoghese si appianarono nella seconda metà del [[XIX secolo]] e questo favorì un nuovo [[concordato]], stipulato il [[23 giugno]] [[1886]].
 
d) dopo il comma 8 è inserito il seguente:
Così il [[20 maggio]] [[1887]], con il [[breve apostolico|breve]] ''Quod iam pridem'', [[papa Leone XIII]] tolse all'[[arcidiocesi di Verapoly]] e alla diocesi di Cranganore la giurisdizione sui cattolici di rito siro-malabarico, per i quali furono eretti due [[vicariato apostolico|vicariati apostolici]]: quello di [[Arcieparchia di Trichur|Trichur]] e quello di [[Arcieparchia di Changanacherry|Kottayam]]. Il [[28 luglio]] [[1896]], con il breve ''Quae rei sacrae'', fu eretto un terzo vicariato apostolico ([[Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly|Ernakulam]]) e alla guida dei tre vicariati vennero posti per la prima volta dei [[vescovo|vescovi]] siro-malabaresi. In questo modo, dopo quasi tre secoli, i cattolici indiani di rito orientale ebbero una loro autonomia giurisdizionale.
"8-bis. Nei confronti del conducente che, entro le ventiquattro ore successive al fatto di cui al comma 6, si mette a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, non si applicano le disposizioni di cui al terzo periodo del comma 6".
 
3. All'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto [[2000]], n. 274, sono apportate le seguenti modificazioni:
[[Papa Pio XI]] diede vita il [[21 dicembre]] [[1923]] con la [[costituzione apostolica]] ''Romani Pontifices'' ad una gerarchia propria per la Chiesa siro-malabarese e nel [[1934]] diede il via ad un processo di de-latinizzazione dei riti che portò all'approvazione della nuova liturgia da parte di [[papa Pio XII]] nel [[1957]]<ref>La nuova liturgia fu poi effettivamente introdotta nel [[1962]].</ref>.
a) al comma 1, lettera a), le parole: "593, primo e secondo comma," sono soppresse;
b) al comma 2, lettera q), le parole "e 189, comma 6," sono soppresse.
 
== Nel codice della strada ==
Nel [[1992]] [[papa Giovanni Paolo II]] elevò la Chiesa ad arcivescovile maggiore nominando quale primo arcivescovo maggiore il cardinale [[Antony Padiyara]] (che è rimasto in carica fino alla scomparsa, nel [[2000]]). Il [[24 maggio]] [[2011]] per la prima volta la Chiesa cattolica siro-malabarese, riunita in sinodo con tutti i suoi rappresentanti, ha eletto il proprio responsabile maggiore, l'arcivescovo George Alencherry, confermato dalla [[Santa Sede]] il [[26 maggio]] successivo.<ref>Cfr. [http://eglasie.mepasie.org/asie-du-sud/inde/le-nouveau-responsable-de-l2019eglise-catholique-syro-malabare-lance-une-annee-de-la-mission-sous-le-signe-de-l2019unite Agenzia d'Informazione] delle [[Società per le Missioni Estere di Parigi|M.E.P.]].</ref>
{{Aggiornare|anno=2009|commento = l'art. 189 è stato modificato nel 2008, nel 2010 e nel 2014. incluso l'aumento delle sanzioni e la discrezionalità del giudice.|arg=diritto}}
{{Reato
|TitoloReato = Omissione di soccorso
|TipoReato = Delitto
|Norma = art. 189
|Competenza = [[tribunale in composizione monocratica (processo penale italiano)|tribunale monocratico]]
|Procedibilità = [[procedibilità d'ufficio|d'ufficio]]
|Arresto =
*(comma 6) facoltativo;
*(comma 7) non consentito
|Fermo = non consentito
|Pena =
*(comma 6) [[reclusione]] da 6 mesi a 3 anni;
*(comma 7) reclusione da uno a 3 anni
|Fonte = [[Codice della strada]]
|Stemma = Emblem of Italy.svg
}}
 
Il [[Codice della strada]] all'art. 189 regola il comportamento degli utenti della strada in caso di incidente (imponendo, in primo luogo, di fermarsi).
== Struttura ==
Qualora qualcuno, a seguito dell'incidente, abbia riportato delle lesioni, l'inosservanza di tali obblighi è sanzionata penalmente.
=== Provincia ecclesiastica di Ernakulam – Angamaly ===
* [[Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly]] ''(arcieparchia propria dell'arcivescovo maggiore)''
** [[Eparchia di Idukki]]
** [[Eparchia di Kothamangalam]]
 
=== ProvinciaI ecclesiasticasoggetti di Changanacherryresponsabili ===
Il vecchio Codice della Strada imponeva determinati comportamenti al “conducente, in caso di investimento di persona”. L'art. 189 del nuovo Codice – innovando positivamente la norma, in modo tale da estenderne la portata applicativa e da chiarire alcuni dubbi interpretativi – disciplina, viceversa, gli obblighi imposti a tutti gli utenti della strada in caso di incidente che sia comunque ricollegabile al loro comportamento.
* [[Arcieparchia di Changanacherry]]
Tenuto conto della lettera della legge e seguendo l'evoluzione normativa e giurisprudenziale della fattispecie, il soggetto attivo del presente reato deve quindi individuarsi, in primo luogo, nel conducente del mezzo coinvolto in un incidente stradale in cui taluno abbia subito dei danni fisici (qualora il sinistro abbia provocato soltanto danni alle cose, permangono i medesimi obblighi, ma la loro violazione integra una semplice sanzione amministrativa).
** [[Eparchia di Kanjirapally]]
** [[Eparchia di Palai]]
** [[Eparchia di Thuckalay]]
 
Al conducente devono nondimeno aggiungersi tutti gli altri “utenti della strada”, ogni volta che un loro comportamento (peraltro, non necessariamente illecito) abbia dato causa ad un incidente con feriti, e, quindi, anche il pedone (che, per esempio, abbia attraversato una strada urbana lontano dagli attraversamenti zebrati ed abbia avuto uno scontro con un ciclomotore o una bicicletta, il cui guidatore sia rimasto ferito) e persino il trasportato a bordo di altro veicolo (ad esempio, il passeggero di un'auto o di una moto che, per scherzo o per imprudenza, sporgendosi o in altro modo, abbia colpito un pedone o abbia comunque causato il sinistro).
=== Provincia ecclesiastica di Kottayam ===
* [[Arcieparchia di Kottayam]]
 
Benché la norma tenda ad estendere la portata applicativa dell'obbligo di prestare soccorso, il requisito per cui l'utente della strada deve avere un comportamento (anche non illecito) riconducibile all'incidente, esclude dalle sanzioni amministrative e penali condotte degli utenti della strada non coinvolti e moralmente deprecabili: come quella di quanti "lasciano" i feriti per strada a loro volta (senza segnalarne la presenza e chiamare/prestare soccorso), già in presenza di omissione di soccorso da parte di chi ha una condotta riconducibile all'incidente.
=== Provincia ecclesiastica di Tellicherry ===
* [[Arcieparchia di Tellicherry]]
** [[Eparchia di Belthangady]]
** [[Eparchia di Bhadravathi]]
** [[Eparchia di Mananthavady]]
** [[Eparchia di Mandya]]
** [[Eparchia di Thamarasserry]]
 
=== ProvinciaLe ecclesiasticacondotte di Trichurpunite ===
L'art. 189, per quanto penalmente rilevante, disciplina obblighi di duplice natura (che rispondono infatti a due finalità distinte, come è chiaramente desumibile dalla previsione di due diverse norme incriminatrici – rispettivamente ai comma 6 e 7 – con due diverse pene edittali).<br />
* [[Arcieparchia di Trichur]]
Da una parte, l'utente della strada (nel senso sopra meglio precisato) deve comunque fermarsi, al fine di permettere agli operanti di identificare lui ed il suo veicolo (e, in genere, di procedere a tutti gli opportuni accertamenti di fatto). Dall'altra, è altresì necessario che costui faccia quanto in proprio potere per prestare l'assistenza occorrente alle persone ferite (delitto più grave, anche come sanzione prevista, poiché evidentemente l'integrità fisica è protetta in maniera più stringente della efficacia delle investigazioni, anche se, dopo la Novella del 2003, che ha irrigidito notevolmente le pene, questa differenza si è notevolmente ridotta, limitandosi soltanto ad un più basso minimo edittale).
** [[Eparchia di Irinjalakuda]]
I due distinti reati normalmente concorrono (ma, secondo una minoranza di interpreti, il delitto più grave assorbe il minore); ad esempio, Tizio investe un pedone e si allontana, senza fermarsi, e così viola entrambe le disposizioni in esame. Non può escludersi, però, quantomeno in astratto, che sia commesso uno solo dei due delitti (ad esempio, Tizio si ferma e offre ogni utile indicazione agli operanti, ma si astiene immotivatamente dal soccorrere il ferito; oppure Tizio carica velocemente a bordo della propria vettura il pedone investito, si allontana velocemente e lo lascia davanti al pronto Soccorso, poi dileguandosi senza farsi riconoscere).
** [[Eparchia di Palghat]]
** [[Eparchia di Ramanathapuram]]
 
=== SuffraganeeL'elemento di arcidiocesi latinepsicologico ===
Il Legislatore del 1993 ha disegnato i due reati in argomento come delitti dolosi (mentre il Codice previgente prevedeva la fuga come contravvenzione e l'omessa assistenza come delitto). Occorre pertanto per integrare le due fattispecie la piena consapevolezza in capo al presunto autore del fatto stesso che ci sia stato un incidente, che questo sia a lui ricollegabile e che taluno abbia riportato lesioni personali ed abbia conseguentemente bisogno di assistenza, unitamente alla volontà di non fermarsi e di non prestare soccorso<br />
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Agra|Agra]]''
Alcune pronunce, particolarmente rigorose (ma ragionevolmente fondate sulla argomentazione per cui la diversa interpretazione limiterebbe illogicamente l'ambito di operatività della fattispecie ai soli casi di macroscopica e immediata evidenza di lesioni o di morte), affermano tuttavia che, trattandosi di un reato omissivo di pericolo, il dolo debba investire il solo evento dell'incidente comunque ricollegabile al comportamento del conducente e non anche il danno alle persone (quale avvenimento esterno, distinto sia dalla condotta criminosa sia dall'evento tipico, che costituisce la condizione obiettiva di punibilità).
** [[Eparchia di Bijnor]]
** [[Eparchia di Gorakhpur]]
 
In ogni caso, quando il conducente consapevolmente rifiuti di accertare la sussistenza degli elementi in presenza dei quali il suo comportamento costituisce reato, a titolo di dolo eventuale, essendosi accettato il rischio che si siano verificati eventi lesivi. Resta quindi esclusa la punibilità soltanto per i casi di semplice responsabilità colposa, quando cioè l'allontanamento sia effetto di negligenza, imperizia, inosservanza di norme o addirittura di mancata percezione o di mancata conoscenza della situazione di fatto che è alla base dell'obbligo di fermarsi (ad esempio, il guidatore disattento o distratto non si avvede che, omettendo di dare la precedenza ad altro veicolo, ne ha costretto il conducente ad una brusca frenata, seguita dal tamponamento da parte di un terzo soggetto).
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Bhopal|Bhopal]]''
** [[Eparchia di Sagar]]
** [[Eparchia di Satna]]
** [[Eparchia di Ujjain]]
 
=== Casistica ===
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Bombay|Bombay]]''
Avuto riguardo alla funzione della norma, non si può ritenere “fermato” o comunque ottemperante alle disposizioni di legge, chi si soffermi brevemente sul luogo del sinistro e poi se ne allontani, senza essere stato identificato ovvero senza che sia stata rilevata la targa del veicolo. Del pari, risponde del delitto in questione anche chi lascia sul posto l'[[autovettura]] (con i documenti) e si allontana a piedi, dal momento che, evidentemente, a séguito di un simile comportamento, permangono dubbi e difficoltà di non poco momento in merito all'identità del conducente ed alla dinamica dei fatti (esclude però la punibilità del reato di cui al comma 7, permanendo quella di cui al comma 6, il fatto che il conducente deleghi ad altri – che siano idonei e che accettino – i compiti di assistenza, prima di darsi alla fuga).
** [[Eparchia di Kalyan]]
 
È dubbio – ma in genere si propende per la risposta negativa – se il reato di cui al comma 7 sussista anche nel caso di assenza di lesioni (è stato ritenuto insussistente il reato dove l'infortunato si era rialzato subito, senza farsi identificare e mancava agli atti un qualsiasi certificato medico che attestasse le eventuali lesioni subite) oppure in cui l'assistenza sia stata immediatamente prestata da altri soggetti ovvero l'investito sia morto sul colpo (cosicché non sarebbe comunque stata di fatto possibile assistenza alcuna).<br />
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Gandhinagar|Gandhinagar]]''
Poiché, però, tali fatti devono essere accertati prima che l'indagato si allontani dal luogo dell'incidente, il reato è configurabile tutte le volte che questi non si fermi e si dia alla fuga a nulla rilevando che in concreto l'assistenza sia stata prestata da altri, se l'investitore ignori la circostanza essendo fuggito. Non si è esonerati dall'obbligo di assistenza sulla sola base di una presunta carenza di cognizione mediche. Se è vero che maldestre cure sanitarie possono rilevarsi più nocive di una totale omissione di soccorso, si ritiene concordemente che l'assistenza imposta dalla norma possa essere prestata anche in modi diversi (richiedere o far richiedere l'intervento di professionisti, provvedere al loro trasporto in ospedale con mezzi propri o altrui, curare che i feriti intrasportabili non siano investiti da altri veicoli, etc.). Il [[codice penale italiano]] prevede la pena della reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro “chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata” (art. 593 comma 2 e 3).
** [[Eparchia di Rajkot]]
 
Appare evidente la diversa portata delle due norme e la precisa intenzione della legge speciale di intensificare la tutela della vita e della incolumità personale in un settore ad alto rischio come quello della circolazione stradale. In caso di sinistro stradale, si prescinde, infatti, dal “ritrovamento” (concetto in qualche modo ambiguo e in ogni caso non applicabile a chi abbia provocato direttamente o indirettamente la lesione) e, ad ogni buon conto, è sensibilmente maggiore la pena prevista. Secondo la Suprema Corte, tuttavia, integra il reato di omissione di soccorso previsto dal codice penale la condotta dell'automobilista che, imbattutosi in un incidente stradale, si allontani da tale luogo dopo essersi fermato ed avere avvisato telefonicamente la competente autorità di polizia, in quanto, ai fini della prestazione della “assistenza occorrente”, non è sufficiente contattare la polizia e le autorità sanitarie, ma occorre anche presidiare il luogo dell'incidente allo scopo di adottare tutte le cautele necessarie a limitare il danno riportato dalla vittima, e soprattutto a scongiurare la sua esposizione al pericolo di essere investito ulteriormente da parte di altre vetture.
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Hyderabad|Hyderabad]]''
** [[Eparchia di Adilabad]]
 
==Nel diritto marittimo==
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Nagpur|Nagpur]]''
=== In Italia ===
** [[Eparchia di Chanda|Diocesi di Chanda]]
Il reato di omissione di soccorso dal [[Codice della navigazione]] italiano<ref>art. 1113: [https://www.fog.it/legislaz/cn-1088-1160.htm/ fog.it]</ref>, pur non avendo un riscontro nell'origine del diritto marittimo che furono le [[Tavole amalfitane|Tavole di Amalfi]]<ref>{{cita pubblicazione|autore=Alfonso Mignone|titolo=Le fonti del diritto della navigazione|urlarchivio=http://archive.is/ajjye/|dataarchivio=1 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref>.
 
* ''Provincia ecclesiastica di [[Arcidiocesi di Raipur|Raipur]]''
** [[Eparchia di Jagdalpur]]
 
===Eparchia di metropolia ignota===
*[[Eparchia di Faridabad]]
 
=== Immediatamente soggette alla Santa Sede ===
* [[Eparchia di San Tommaso Apostolo di Chicago|Diocesi di San Tommaso Apostolo di Chicago]] ''({{USA}})''
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
==Bibliografia==
* [[Condotta (diritto)]]
*{{fr}} R. Janin, ''L'Eglise syrienne du Malabar'', in Echos d'Orient, Tomo XVI, [http://www.archive.org/stream/echosdorient16pariuoft#page/n7/mode/2up Anno 1913], pp. 526-535; Tomo XVII, [http://www.archive.org/stream/echosdorient17pariuoft#page/n7/mode/2up Anno 1914], pp. 43-53
* [[Omissione (diritto)]]
*{{fr}} E. Tisserant, ''Syro-Malabar (Eglise)'', in Dictionnaire de Théologie Catholique, Tomo XIV, Seconda parte, Parigi 1941, coll. 3089-3162
* [[Reato omissivo improprio]]
*{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS%2016%20%5B1924%5D%20-%20ocr.pdf Costituzione apostolica ''Romani Pontifices''], AAS 16 (1924), pp. 257-262
* [[Delitti di omessa solidarietà]]
 
* [[Delitti contro la vita]]
== Altri progetti ==
* [[Delitti contro l'incolumità individuale]]
{{interprogetto|commons=Category:Syro-Malabar Catholic Church}}
 
{{interprogetto|v=Materia:storia della liturgia|v_preposizione=di|v_etichetta=Storia della liturgia}}
 
==Voci correlate==
* [[Congregazione delle Francescane Clarisse]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.smcim.org// Sito ufficiale]
* [http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/6650.php?index=6650&po_date=14.03.2000&lang=it Storia della chiesa siro malabarese sul sito della ''Santa Sede'']
 
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{{Portale|cattolicesimo|india}}
 
{{Delitti contro la persona}}
[[Categoria:Chiesa cattolica siro-malabarese| ]]
{{portale|diritto|italia}}
{{Link VdQ|ru}}
 
[[Categoria:Delitti contro l'incolumità individuale]]
[[ar:كنيسة السريان الملبار الكاثوليك]]
[[Categoria:Delitti di omessa solidarietà]]
[[de:Syro-malabarische Kirche]]
[[en:Syro-Malabar Catholic Church]]
[[es:Iglesia católica siro-malabar]]
[[fr:Église catholique syro-malabare]]
[[frp:Égllése catolica siro-malabara]]
[[hu:Szír-malabár katolikus egyház]]
[[ml:സീറോ മലബാർ കത്തോലിക്കാ സഭ]]
[[nl:Syro-Malabar-katholieke Kerk]]
[[no:Den syro-malabariske kirke]]
[[pl:Syromalabarski Kościół katolicki]]
[[pt:Igreja Católica Siro-Malabar]]
[[ru:Сиро-малабарская католическая церковь]]
[[sh:Siro-malabarska katolička crkva]]
[[simple:Syro-Malabar Catholic Church]]
[[sk:Sýrsko-malabarská katolícka cirkev]]
[[sv:Malabariska kyrkan]]
[[zh:叙利亚-玛拉巴礼教会]]