Storia dei New Orleans Saints e Louis di Galles: differenze tra le pagine

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{{Aristocratico
{{voce principale|New Orleans Saints}}
|nome = Louis
|immagine =
|legenda =
|stemma =
|titolo = [[Principe del Regno Unito]]
|periodo =
|investitura =
|predecessore =
|successore =
|nome completo = ''Louis Arthur Charles''<ref>Come tutti membri della famiglia reale che godono del trattamento di altezza reale, Louis formalmente non ha un cognome; nel caso in cui ne serva uno, questo può essere "[[Duca di Cambridge|Cambridge]]", "[[Mountbatten-Windsor]]", oppure "Windsor".</ref>
|trattamento = [[Altezza reale]]
|altrititoli =
|data di nascita = {{Calcola età|2018|04|23}}
|dinastia = [[Casa reale di Windsor|Windsor]]
|padre = [[William, duca di Cambridge]]
|madre = [[Catherine Middleton|Catherine, duchessa di Cambridge]]
|religione = [[Anglicana]]
}}
{{Famiglia reale del Regno Unito e degli altri Reami del Commonwealth}}
{{Bio
|Nome = Louis di Cambridge
|Cognome =
|PreData = nome completo: ''Louis Arthur Charles Mountbatten-Windsor''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Londra
|GiornoMeseNascita = 23 aprile
|AnnoNascita = 2018
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 2000
|Attività = principe
|Nazionalità = britannico
|Categorie = no
|PostNazionalità = , membro della [[famiglia reale britannica|famiglia reale]], terzogenito di [[William, duca di Cambridge]], e [[Catherine Middleton|Catherine, duchessa di Cambridge]]
}}
 
È quinto nella [[Linea di successione al trono britannico|linea di successione]] alla sua bisnonna, la regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], dopo suo [[Carlo, principe di Galles|nonno paterno]], suo padre, suo fratello [[George di Cambridge|George]] e sua sorella [[Charlotte di Cambridge|Charlotte]].
[[File:New Orleans Saints.png|thumb|150px|Il logo dei Saints.]]
 
== Biografia ==
I '''[[New Orleans Saints]]''' sono un club di [[football americano]] professionistico nato nel 1966 con base a [[New Orleans]], [[Louisiana]], [[USA]]. Questa voce approfondisce la storia della franchigia dalla fondazione ad oggi.
 
==Anni=Annuncio sessantae nascita===
[[Kensington Palace]] ha annunciato il 4 settembre [[2017]] che il [[William, duca di Cambridge|Duca]] e la [[Catherine Middleton|Duchessa di Cambridge]] erano in attesa del loro terzo bambino.<ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.co.uk/news/uk-41148027|titolo=Duchess of Cambridge expecting third child|sito=BBC News|data=4 settembre 2017|lingua=en|accesso=23 aprile 2018}}</ref>
Alla città New Orleans fu assegnata una franchigia nella NFL il 1º novembre 1966, grazie a una combinazione di attivismo locale (in particolar modo di David Dixon e dei membri dei media locali, come l'editore del sportivo del New Orleans States-Item Crozet Duplantier) e forza politica (il [[Senatore (Stati Uniti d'America)|Senatore]] Russell Long e il membro del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] Hale Boggs, che avevano approvato la fusione tra NFL e [[American Football League|AFL]] a patto che fosse assegnata una franchigia a New Orleans).
 
Il principe Louis è nato il 23 aprile [[2018]] alle 11:01 (ora inglese) nell'ospedale St. Mary's di [[Paddington]], dove nacquero precedentemente anche i fratelli [[George di Cambridge|George]] e [[Charlotte di Cambridge|Charlotte]].<ref name=":0">{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.royal.uk/prince-louis|titolo=Prince Louis|pubblicazione=The Royal Family|data=2018-04-26|accesso=2018-06-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180528080418/https://www.royal.uk/prince-louis|dataarchivio=28 maggio 2018|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Enrico Franceschini|url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/23/news/kate_moglie_principe_william_terzo_figlio-194591680/|titolo=Regno Unito, è nato il terzo figlio di William e Kate: è un maschio|pubblicazione=Repubblica.it|data=2018-04-23|accesso=2018-06-30}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Luigi Ippolito|cognome=Londra|autore=|url=https://www.corriere.it/esteri/18_aprile_23/nato-terzo-royal-baby-figlio-kate-middleton-william-maschio-0525762c-46ee-11e8-a25d-1013070b91d4.shtml|titolo=È nato il terzo Royal baby: il figlio di Kate Middleton e William è un maschio|pubblicazione=Corriere della Sera|data=23 aprile 2018|accesso=2018-06-30}}</ref> Il neonato è stato mostrato al pubblico per la prima volta fuori dall'ospedale con i suoi genitori, circa 7 ore dopo la sua nascita.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://gossip.fanpage.it/kate-middleton-solo-7-ore-in-ospedale-dopo-il-parto-in-gran-bretagna-e-quasi-una-prassi/|titolo=Kate Middleton solo 7 ore in ospedale dopo il parto, in Gran Bretagna è quasi una prassi|pubblicazione=Gossip Fanpage|data=24 aprile 2018|accesso=2018-07-09}}</ref>
[[File:TulaneStadiumFront1.jpg|thumb|Il Tulane Stadium fu la prima casa dei Saints.]]
 
Il 27 aprile 2018 il Duca e la Duchessa di Cambridge hanno annunciato che il nome del loro terzo figlio sarà Louis Arthur Charles.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/27/news/nome_royal_baby-194921997/|titolo=Gb, Louis Arthur Charles: ecco il nome del terzo royal baby|pubblicazione=Repubblica.it|data=2018-04-27|accesso=2018-06-30}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Elisabetta Esposito|url=http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/kate-middleton-e-royal-baby-suo-nome-louis-1520136.html|titolo=Kate Middleton e il Royal Baby: il suo nome è Louis|pubblicazione=ilGiornale.it|data=27 aprile 2018|accesso=2018-06-30}}</ref> Come già per il quarto nome del padre (William Arthur Philip Louis), e il terzo del fratello maggiore (George Alexander Louis), il nome del principe Louis è da pronunciarsi /ˈluːi/ senza la "s".<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.bbc.co.uk/news/uk-43922335|titolo=Royal baby named Prince Louis|pubblicazione=BBC News|data=2018-04-27|accesso=2018-07-09}}</ref>
A dicembre, il petroliere John W. Mecom Jr. divenne il socio di maggioranza e presidente della squadra; più tardi, quel mese, [[Tom Fears]] fu nominato capo-allenatore. La squadra fu chiamata "Saints" perché nata nel Giorno di [[Ognissanti]], un nome che si adattava a una squadra a una squadra in maggioranza [[cattolicesimo|cattolica]]. Il primo stadio della franchigia fu il [[Tulane Stadium]], della capienza di più di 80.000 spettatori. Essa fu inserita nella Capitol Division della Eastern Conference assieme a [[Dallas Cowboys]], [[Philadelphia Eagles]] e [[Washington Redskins]]. La squadra partì bene, vincendo cinque delle sei gare di pre-stagione, poi, nella prima giocata della stagione regolare {{NFLS|1967}}, il [[wide receiver]] John Gilliam ritornò il [[kickoff]] di apertura per 94 yard in [[touchdown]]. Ciò non fu però sufficiente alla squadra, che fu sconfitta dai [[Los Angeles Rams]], 27-13. La prima vittoria giunse il 5 novembre, battendo gli Eagles 31-24. La prima stagione terminò con un record di 3-11, il secondo peggiore della lega dietro Washington<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1967.htm |titolo= 1967 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. All'epoca, tuttavia, le tre vittorie dei Saints pareggiarono il massimo della storia per una franchigia al debutto.
 
È stato battezzato il 9 luglio 2018 nella cappella reale del [[St. James's Palace]] di Londra, dall’arcivescovo di Canterbury [[Justin Welby]].<ref name=":1">{{Cita news|autore=Antonella Catena|url=https://www.amica.it/2018/07/09/kate-middleton-e-william-tutto-cio-che-bisogna-sapere-sul-battesimo-di-louis/|titolo=Il battesimo di Louis di Cambridge: tutto quello che dobbiamo sapere|pubblicazione=Amica|data=09 luglio 2018|accesso=2018-07-09}}</ref> I padrini e le madrine, nessuno dei quali appartenente alla famiglia reale, sono stati: Lucy Middleton, cugina di Kate; Lady Laura Meade, moglie di un amico d'infanzia di William; Hannah Gillingham, compagna di studi di Kate; Nicholas Van Cutsem, amico stretto di William; Guy Pelly, amico di famiglia, e Harry Aubrey-Fletcher, compagno di studi di William.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.tpi.it/2018/07/09/battesimo-principe-louis-testimoni/|titolo=Chi sono i padrini di battesimo del principe Louis e perché sono stati scelti|pubblicazione=TPI|data=2018-07-09|accesso=2018-07-09}}</ref><ref name=":1" />
Le successive annate ebbero epiloghi simili. Migliorarono leggermente nel {{NFLS|1968}}, terminato sul 4-9-1 giocando nella Century Division contro [[Cleveland Browns]], [[Arizona Cardinals|St. Louis Cardinals]] e [[Pittsburgh Steelers]]<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1968.htm |titolo= 1968 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>; nel {{NFLS|1969}} fecero ritorno nella Capitol Division (con gli stessi componenti del 1967) finendo con un bilancio di 5-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1969.htm |titolo= 1969 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
==Titoli e posizione costituzionale==
==1970-1974==
[[File:Hyde Park gun salute 24 April 2018 03.jpg|thumb|Il tradizionale sparo dei cannoni a [[Hyde Park]], [[Londra]], per la nascita del principe Louis]]
La stagione {{NFLS|1970}} vide un altro reallineamento per i Saints dopo la fusione tra AFL e NFL. I Saints furono inseriti nella [[NFC West]], dove sarebbero rimasti fino al 2001. Anche i loro avversari di division originari [[Atlanta Falcons]], Los Angeles (poi trasferitisi a [[St. Louis (Missouri)|St. Louis]]) Rams e [[San Francisco 49ers]] vi sarebbero rimasti fino al 2001 (con i [[Carolina Panthers]] che si unirono nel 1995), portando allo sviluppo di rivalità durature.
Il principe Louis è, per nascita, un [[principe del Regno Unito]] con il diritto al trattamento di ''[[altezza reale]]'' tramite [[lettere patenti]] emanate dalla regina Elisabetta II il 31 dicembre 2012, che conferiva titoli e trattamento a tutti i figli del figlio maggiore del principe di Galles. Il suo titolo e trattamento ufficiale è ''sua altezza reale'' principe Louis di Cambridge.<ref name=":0" />
 
Il principe è quinto nella [[Linea di successione al trono britannico|linea di successione]] dopo suo nonno, suo padre, suo fratello maggiore e sua sorella maggiore.
[[File:Ole Miss vs Tennessee 1969 (4233310964).jpg|thumb|left|I Saints scelsero [[Archie Manning]] come 2º assoluto nel [[Draft NFL 1971|Draft '71]].]]
 
* dal 23 aprile [[2018]] - ''oggi'': Sua Altezza Reale Principe Louis di Cambridge.
La stagione partì male per i Saints. Dopo un record di 1-5-1 nelle prime sette gare, Fears fu licenziato e sostituito da [[J.D. Roberts]] il 3 novembre. Nella sua prima gara come allenatore, New Orleans si trovò in svantaggio con i [[Detroit Lions]] per 17-16 con il tempo che andava esaurendosi, quando [[Tom Dempsey]] segnò un field goal da 63 yard, un record NFL, vincendo la partita. L'impresa di Dempsey fu ancora più notevole in considerazione del fatto che era nato senza le dita del piede destro, quello con cui calciava. La vittoria dei Saints fu però l'ultima della stagione, terminando con un bilancio di 2-11-1, il peggiore della storia della giovane franchigia.
 
== Albero genealogico ==
Nel [[Draft NFL 1971]], i Saints ebbero la seconda scelta assoluta, dietro i [[Boston Patriots]]. Convinti della necessità di un [[quarterback]] di livello, scelsero [[Archie Manning]] dall'[[Università del Mississippi]]. Nel debutto stagione, Manning non deluse, passando 218 yard e un [[touchdown]] e segnandone un altro su corsa nella giocata finale, dando ai Saints la vittoria per 24-20 sui Rams. Quattro settimane dopo, Manning guidò a una vittoria a sorpresa per 24-14 sui Dallas Cowboys, la stessa squadra che sarebbe tornata al Tulane Stadium tre mesi dopo per vincere il [[Super Bowl VI]] contro i [[Miami Dolphins]]. Nel corso della stagione, Manning divise il posto di quarterback con il veterano [[Edd Hargett]]. Manning terminò la stagione con sei passaggi da touchdown e altri quattro segnati su corsa; fu sufficiente affidabile da essere nominato titolare indiscusso nella stagione successiva. Malgrado le sue buone prove però, il club terminò con un record di 4-8-2<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1971.htm |titolo= 1971 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
<div align="center">
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Louis di Cambridge'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[William, duca di Cambridge]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Carlo, principe di Galles]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Filippo, duca di Edimburgo]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Andrea di Grecia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Alice di Battenberg]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Elisabetta II del Regno Unito]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Giorgio VI del Regno Unito]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Elizabeth Bowes-Lyon]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Diana Spencer|Lady Diana Spencer]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Edward Spencer, VIII conte Spencer]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Albert Spencer, VII conte Spencer]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Cynthia Hamilton|Lady Cynthia Hamilton]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Frances Shand Kydd|Hon. Frances Ruth Roche]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Maurice Roche, IV barone Fermoy]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Ruth Roche, baronessa Fermoy|Ruth Sylvia Gill]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Catherine Middleton]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />Michael Francis Middleton
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Peter Francis Middleton
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Richard Noel Middleton
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Olive Christiana Lupton
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Valerie Glassborow
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Frederick George Glassborow
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Constance Robison
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />Carole Elizabeth Goldsmith
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Ronald John James Goldsmith
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Stephen Charles Goldsmith
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Edith Eliza Chandler
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Dorothy Harrison
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Thomas Harrison
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Elizabeth Mary Temple
|}
</div>
 
== Linea genealogica ascendente maschile ==
Nel 1972, i Saints persero le prime cinque partite e terminarono sul 2-11-1<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1972.htm |titolo= 1972 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. Nella pre-stagione, Roberts fu licenziato e assunto [[John North]], che ebbe due stagioni consecutive con un record di 5-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1973.htm |titolo= 1973 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1974.htm |titolo= 1974 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
* [[Elimar I, conte di Oldenburg|Adelmiro I, conte in Lerigau]] (1088-1108), +1108; sposò Richeza N.
* [[Elimar II, conte di Oldenburg|Adelmiro II, conte in Lerigau]], + ca 1142, sposò Eilika di Rietberg
* Conte Cristiano I di Oldenburg (1143-67), +1167; sposò Cunegonda N.
* Conte Maurizio I di Oldenburg (1167-1211), +ca 1218; sposò contessa Salome di Wickerode
* Conte Cristiano II di Oldenburg (1211-51); sposò Agnese di Altena
* Conte Giovanni I di Oldenburg (1251-72); sposò Richeza di Hoya
* Conte Cristiano III di Oldenburg (1272-78), +1285; sposò 1m: Edvige di Oldenburg; 2m: Judith di Bentheim
* Conte Giovanni II di Oldenburg (1278-1305), +1314/15; sposò 1m: Elisabetta di Braunschweig-Lüneburg (+1294/98); 2m: Edvige di Diepholz
* Conte Corrado I di Oldenburg (1344-67/68), +1367/68; sposò Ingeborg di Holstein
* Conte [[Cristiano V di Oldenburg]] (1398-1423), +1423; sposò Agnese di Honstein
* [[Dietrich di Oldenburg|Dietrich conte di Oldenburg]] (*ca 1398-1444) conte (1423-40/44); sposò 1m: Adelaide di Oldenburg-Delmenhorst (+ca 1404); 2m: 1423 Edvige di Schleswig e Holstein (ca. 1398-1436);
* Cristiano conte di Oldenburg (1448-81), divenne re [[Cristiano I di Danimarca]], sposò [[Dorotea di Hohenzollern (1430-1495)|Dorotea di Brandenburgo]] (1430-1495);
* [[Federico I di Danimarca]] re di Danimarca e Norvegia (1523-33), sposò 1m: Anna di Brandeburgo (1487-1514); 2m: Sofia di Pomerania (1498-1568)
* [[Cristiano III di Danimarca]] (1503-1559) re di Danimarca e Norvegia (1534-59), sposò Dorotea di Saxe-Lauenburg (1511-1571)
* [[Giovanni di Schleswig-Holstein-Sonderburg|Giovanni]] (1545-1622), Principe di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Plön (1564-1622); sposò 1m: Elisabetta di Braunschweig-Grubenhagen (1550-1586); 2m: Agnese Edvige di Anhalt (1573-1616);
* [[Alessandro di Schleswig-Holstein-Sonderburg|Alessandro]] (1573-1627), Principe di Schleswig-Holstein-Sonderburg (1622-27); sposò Dorotea di Schwarzburg-Sondershausen (1579-1639)
* [[Augusto Filippo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck]], sposò Maria Sibilla di Nassau-Saarbrücken
* Duca [[Federico Luigi di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck]] (1653–1728), sposò Luisa Carlotta di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg
* Duca [[Pietro Augusto di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck]] (1697–1775), sposò principessa Sofia d'Assia-Philippsthal
* Duca [[Carlo Antonio di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck]] (1727–1759), sposò contessa Federica di Dohna-Schlobitten
* [[Federico Carlo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck|Federico Carlo Luigi, Duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck]] (1757–1816), sposò [[Federica di Schlieben|Contessa Federica di Schlieben]]
* [[Federico Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg|Federico Guglielmo, Duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg]] (1785-1831), sposò [[Luisa Carolina d'Assia-Kassel]]
* [[Cristiano IX di Danimarca]] (1818–1906), sposò [[Luisa d'Assia-Kassel]]
* Re [[Giorgio I di Grecia]] (1845–1913), sposò [[Ol'ga Konstantinovna Romanova]]
* [[Andrea di Grecia|Principe Andrea di Grecia e Danimarca]] (1882–1944), sposò [[Alice di Battenberg]]
* [[Filippo di Edimburgo|Principe Filippo, duca di Edimburgo]] (* 1921), sposato con la regina [[Elisabetta II del Regno Unito]], nata nel [[1926]], prima figlia di re Giorgio VI e attuale sovrano del [[Regno Unito]]
* [[Carlo, principe di Galles]], nato nel [[1948]], primo figlio della regina Elisabetta II, sposò [[Diana Spencer|Lady Diana Spencer]]
* [[William, duca di Cambridge]], nato nel [[1982]], primo figlio del principe Carlo, sposato con [[Catherine Middleton]]
* Louis di Cambridge, nato nel [[2018]], terzo figlio del principe William
 
==1975-1979 Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
[[File:Superdome from Garage.jpg|thumb|I Saints si spostarono al [[Louisiana Superdome]] nel 1975.]]
* [[Famiglia reale britannica]]
* [[Linea di successione al trono britannico]]
 
== Altri progetti ==
Nel {{NFLS|1975}}, i Saints si spostarono dal Tulane Stadium al [[Louisiana Superdome]]. Malgrado la nuova collocazione, terminarono solamente con un record di 2-12<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1975.htm |titolo= 1975 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>; North fu licenziato dopo sei partite e [[Ernie Hefferle]] fu nominato allenatore ad interim per le ultime otto gare dell'annata.
{{interprogetto}}
 
{{Box successione
Per la stagione {{NFLS|1976}}, [[Hank Stram]] fu assunto come capo-allenatore: questi veniva da una carriera di grande successo (tre titoli AFL, una vittoria del Super Bowl) con i [[Kansas City Chiefs]]. Tuttavia, i suoi talenti si rivelarono inefficaci nella sua prima annata, coi Saints che terminarono sul record di 4-10<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1976.htm |titolo= 1976 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>; Manning perse l'intera stagione a causa di un'operazione chirurgica al gomito poco dopo l'assunzione di Stram, costringendo la squadra ad affidarsi alle riseve [[Bobby Scott]] e [[Bobby Douglass]]. Il 1977, non fu migliore, terminando sul 3-11<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1977.htm |titolo= 1977 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>, incluso una umiliante sconfitta per 33-14 contro i [[Tampa Bay Buccaneers]] l'11 dicembre: fu la prima vittoria nella storia dei Buccaneers dopo avere perso 26 partite consecutive.
| tipologia = precedenza titoli nobiliari
| carica = [[Linea di successione al trono britannico]]
| periodo = ''5ª posizione''
| precedente = [[Charlotte di Cambridge]]
| successivo = [[Henry, duca di Sussex]]
| immagine = Royal Coat of Arms of the United Kingdom.svg
}}
{{portale|biografie}}
 
[[Categoria:Principi del Regno Unito|Louis]]
Nel {{NFLS|1978}}, Stram fu sostituito da [[Dick Nolan]]. La stagione vide un miglioramento delle fortune della squadra: Manning disputò la sua miglior stagione fino a quel momento, passando 3.416 yard e 17 touchdown, venendo convocato per il primo [[Pro Bowl]] in carriera e nominato miglior giocatore della [[National Football Conference|NFC]] da [[The Sporting News]] e [[United Press International|UPI]]. La squadra terminò con un record di 7-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1978.htm |titolo= 1978 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>, il migliore della sua storia e avrebbe raggiunto i playoff se non fosse stato per due sconfitte nei secondi finali, una contro gli [[Atlanta Falcons]] e una corso i futuri vincitori del [[Super Bowl XIII]], i Pittsburgh Steelers.
[[Categoria:Windsor|Louis]]
 
Il {{NFLS|1979}}, vide i Saints costruire sui successi dell'anno precedente. Dopo avere perso le prime partite, ne vinsero cinque delle successive sei, guidando la NFC West dopo nove gare. I Saints arrivarono alla gara del [[Monday Night Football]] contro gli [[Oakland Raiders]] su un record di 7-6. I loro rivali per il titolo di division, i Rams, erano sull'8-6. I Saints si portarono in vantaggio per 35-14, sembrando essersi assicurati la vittoria. La squadra però sprecò tutto il vantaggio e perse 42-35. La settimana successiva fu spazzata via per 35-0 al Superdome dai [[San Diego Chargers]], concludendo le proprie speranze di playoff. I Saints, ad ogni modo, riuscirono a battere i Rams, che si sarebbero qualificati per il Super Bowl (nella loro ultima gara al [[Los Angeles Memorial Coliseum]]), terminando con un record di 8-8, il primo bilancio non negativo della loro storia<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1979.htm |titolo= 1979 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. Fu inoltre la prima volta che New Orleans finì sopra al terzo posto nella division.
 
==1980-1985==
Nel {{NFLS|1980}}, i Saints iniziarono con notevoli aspettative, venendo da due stagioni di relativo successo. Si trovarono invece a lottare con una difesa quasi inesistente, malgrado un attacco di buon livello. Persero le prime 12 partite e Nolan fu licenziato e sostituito da [[Dick Stanfel]], che perse due partita (inclusa una a San Francisco dove i Saints sprecarono un vantaggio di 28 punti). L'unica vittoria giunse contro i [[New York Jets]], di un solo punto, con gli avversari che terminarono col secondo peggior record della lega. Questa partita fu ricordata anche per un episodio che coinvolse Archie Manning: mentre stava firmando autografi dopo la partita, un ragazzo corse verso di lui e gli rubò la cravatta (slacciata), cosa per cui fu multato per avere violato il codice di abbigliamento della NFL. I Saints persero l'ultima gara della stagione e terminarono con un record di 1-15<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1980.htm |titolo= 1980 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>, il peggiore della storia della lega col calendario a 16 partite. Tale negativo primato fu superato nel 2008 dai Detroit Lions (0-16).
 
Nel {{NFLS|1981}}, l'ex allenatore degli [[Houston Oilers]] [[Bum Phillips]] divenne il capo-allenatore. I Saints possedevano la prima scelta assoluta del [[Draft NFL 1981]] con cui scelsero il [[running back]] vincitore dell'[[Heisman Trophy]] [[George Rogers]] da [[South Carolina University|South Carolina]]<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.profootballhof.com/story/2005/1/1/2015/ |titolo=1981 National Football League Draft |editore=Pro Football Hall of Fame |data= |accesso=11 ottobre 2012 }}</ref>. Rogers divenne il centro dell'attacco della squadra, disputando tutte le gare tranne una e correndo una media di 25 volte a partita e [[Lista dei leader in yard corse in stagione nella National Football League|guidando la NFL con 1.674 yard corse]]. Tuttavia, queste prestazioni non furono sufficienti per rendere New Orleans una squadra vincente.La stagione finì con un record di 4-12<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1981.htm |titolo= 1981 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>, di cui due vittorie con i Rams, la prima volta che accadeva che i Saints battessero gli avversari di division in entrambe le gare della stagione dal 1970.
 
Nel {{NFLS|1982}}, i Saints firmarono l'ex quarterback degli Oakland Raiders e gli Houston Oilers [[Ken Stabler]] e scambiarono Archie Manning con gli Oilers. I Saints vinsero una delle prime due gare ma le successive sette furono cancellate per uno sciopero di giocatori. Quando la stagione riprese, i Saints vinsero due gare consecutive salendo a un record di 3-1 ma poi persero quattro gare consecutive, prima di vincere l'ultima. Avendo terminato con un record di 4-5, non riuscirono a raggiungere i playoff, occasionalmente allargati a 16 squadre<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1982.htm |titolo= 1982 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Il {{NFLS|1983}} vide il club migliorare rispetto alla stagione precedente, rimanendo attorno al 50% di vittorie per tutto ma perdendo un'occasione d'oro per raggiungere i playoff quando sprecarono un vantaggio di 17 punti nel quarto periodo contro i Jets, perdendo 31-28 nel Monday Night Football. La squadra si giocò le ultime speranze di raggiungere la ''post-season'' nell'ultima gara della stagione contro i Rams. Los Angeles segnò due touchdown su ritorno da [[intercetto]], un altro su ritorno di [[punt (football americano)|punt] e Mike Lansford segnò un field goal da 42 yard a sei secondi dal termine, dando i Rams la vittoria e i playoff e concludendo la stagione della franchigia della Louisiana. I Saints con un record di 8-8, pareggiarono il loro primato di franchigia<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1983.htm |titolo= 1983 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Due mesi dopo il termine della stagione 1983, i Saints scambiarono la loro prima scelta nel [[Draft NFL 1984]] coi New York Jets per il quarterback [[Richard Todd]], malvisto nella Grande Mela per i troppi intercetti subiti e superato dal [[rookie]] [[Ken O'Brien]]. Durante la stagione {{NFLS|1984}} New Orleans ottenne in uno scambio il running back futuro [[Pro Football Hall of Fame|Hall of Famer]] [[Earl Campbell]], che aveva guidato la lega in yard corse nelle prime stagioni in carriera agli Oilers, sotto la guida di Bum Phillips. I Saints ottennero la loro prima vittoria nel Monday Night Football battendo i Pittsburgh Steelers al Superdome, ma una striscia di tre sconfitte nel finale di stagione li fece scivolare a un record di 7-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1984.htm |titolo= 1984 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
La più grande notizia della stagione 1984 fu che John Mecom, proprietario della squadra da quasi vent'anni, la stava mettendo in vendita. Nacquero speculazioni per cui il nuovo proprietario avrebbe potuto trasferire la franchigia da New Orleans a [[Jacksonville]], [[Florida]]. Il 31 maggio 1985 però, furono conclusi gli accordi per cedere il club a Tom Benson, un nativo di New Orleans, salvando il futuro della squadra in Louisiana.
 
Nel {{NFLS|1985}}, i Saints partirono con un record 3-2 ma poi persero sei gare consecutive. Bum Phillips si dimise dopo 12 partite e suo figlio [[Wade Phillips]], coordinatore difensivo della squadra, fu nominato allenatore ad interim. I Saints terminarono con un bilancio di 5-11<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1985.htm |titolo= 1985 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. Una nota positiva dell'annata fu l'emergere del quarterback nativo della Louisiana [[Bobby Hebert]], che guidò i Saints a vittorie su [[Minnesota Vikings|Vikings]] e Rams nel finale di stagione. Hebert in precedenza aveva trascorso tre stagioni nella [[United States Football League]] con Michigan Panthers e Oakland Invaders, guidando i Panthers al titolo USFL nel 1983.
 
==1986-1996: l'era di Jim Mora==
Prima della stagione {{NFLS|1986}}, il proprietario dei Saints Tom Benson mise la sua impronta sulla squadra, compiendo due importanti assunzioni: la prima fu quella di [[Jim Finks]], nominato presidente e [[general manager]]; poi nominò [[Jim E. Mora|Jim Mora]] capo-allenatore. L'attacco dei Saints faticò nel corso dell'anno dopo che un infortunio tolse Bobby Hebert alla terza terza gara della stagione, ma grazie a una difesa rivitalizzata e al rookie [[Rueben Mayes]], New Orleans salì a un record di 7-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1986.htm |titolo= 1986 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
{{Doppia immagine|right|Finks.PNG|132|Jim E. Mora 2011.jpg|158|Jim Finks e Jim Mora portarono i Saints alla loro prima qualificazione ai playoff}}
 
I Saints iniziarono la stagione {{NFLS|1987}} con un record di 1-1, a cui seguì un altro sciopero dei giocatori. Questa volta furono utilizzati giocatori di riserva fino al ritorno di quelli regolari, accorciando la stagione di una sola gara. I Saints vinsero due delle tre gare giocate con giocatori di riserva, guidati dal quarterback, nativo di New Orleans, [[John Fourcade]]. Quando tornarono i giocatori regolari, la loro prima gara fu contro i San Francisco 49ers. I Saints persero 24-22 ma quella fu la loro ultima sconfitta quell'anno. Il club iniziò una striscia di nove vittorie consecutive, un fatto degno di nota dal momento che non aveva mai vinto nove partite in una stagione. La sconfitta coi Niners costò però ai Saints la possibilità di vincere la division. Con un record di 12-3, la squadra si qualificò per i primi playoff della sua storia come wild card, pur avendo un record migliore di tutte le altre squadre vincitrici della propria division ad eccezione di San Francisco. I Saints ospitarono i Minnesota Vikings il 3 gennaio 1988. A inizio gara la squadra si portò in vantaggio per 7-0 ma Minnesota rispose salendo sul 31-10 alla fine del primo. I Vikings segnarono altri tredici punti nel secondo tempo, vincendo 44-10<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1987.htm |titolo= 1987 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. Malgrado la sconfitta, i Saints furono premiati per i traguardi raggiunti: sei giocatori furono convocati per il Pro Bowl e Mora e Finks furono premiati rispettivamente come allenatore e dirigente dell'anno.
 
I Saints del {{NFLS|1988}} ambivano a tornare ai playoff. Dopo avere iniziato la stagione con una sconfitta contro la loro nemesi, i 49ers, la squadra si riprese vincendo sette gare consecutive. Dopo di ciò, però, persero cinque delle successive sette. Vinsero l'ultima gara della stagione contro Atlanta ma furono esclusi dai playoff a causa della classifica avulsa<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1988.htm |titolo= 1988 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel {{NFLS|1989}}, i Saints terminarono con un record di 9-7 ma a causa dell'alta competitività delle altre squadre della NFC, mancarono i playoff per due partite<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1989.htm |titolo= 1989 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel {{NFLS|1990}}, New Orleans partì male, vincendo solamente due delle prime sette gare. Grazie a delle vittorie in partite equilibrate nel finale di stagione, riuscirono però a terminare con un record di 8-8 e a qualificarsi ai playoff, da quell'anno allargati a 6 squadre per conference. Nel primo turno incontro i [[Chicago Bears]] al [[Soldier Field]] venendo eliminati con un punteggio di 16-6<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1990.htm |titolo= 1990 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel {{NFLS|1991}}, i giocatori di Mora iniziarono con una striscia di sette vittorie consecutive. Seguirono però cinque sconfitte nelle successive sette sfide, dando ad Atlanta e San Francisco una possibilità di centrare il titolo di division. New Orleans però vinse le ultime due partite e terminò con un record di 11-5 e il primo titolo di division della sua storia. Nel primo turno, il club si trovò al Superdome opposto ad Atlanta. I Falcons vinsero in rimonta elimininando i Saints con un 27-20<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1991.htm |titolo= 1991 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel {{NFLS|1992}}, i Saints tentarono di difendere il proprio titolo di division, ma i loro odiali rivali, i 49ers, li batterono entrambi gli incontri dell'anno. San Francisco terminò così con un record di 14-2 mentre i Saints 12-4, costringendoli ancora ad affrontare il turno delle wild card nei playoff<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1992.htm |titolo= 1992 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>. Lì ospitarono i Philadelphia Eagles but ma ancora una volta non riuscirono a sfruttare il vantaggio casalingo, perdendo per 36-20 la loro quarta gara di playoff in altrettante sfide.
 
[[File:Willie Roaf at Camp Basra 2-3-09.JPG|thumb|L'Hall of Famer [[Willie Roaf]] arrivò ai Saints nel 1993.]]
 
L'annata {{NFLS|1993}} vide i Saints iniziare a declinare da regolare candidata ai playoff al fondo della lega ancora una volta. Iniziarono la stagione con un record di 5-0 ma persero otto delle successive undici, terminando con un record di 8-8 fuori dai playoff con una gara di ritardo<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1993.htm |titolo= 1993 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 12 luglio 2014}}</ref>.
 
Dopo sette stagioni consecutive senza un record negativo, la squadra tornò ad avere un saldo negativo nel {{NFLS|1994}}, iniziando con un record di 4-8 e finendo sul 7-9<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1994.htm |titolo= 1994 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel 1995, i Saints terminarono ancora sul 7-9 nella NFC West, fresca dell'acquisizione dei neonati Carolina Panthers. A causa della classifica avulsa, la squadra finì all'ultimo posto della division dietro un ''expansion team''<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1995.htm |titolo= 1995 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref>.
 
Nel {{NFLS|1996}}, dopo che i Saints iniziarono con un record di 2-6, Mora si dimise dopo più di dieci anni con la franchigia. Terminò la sua esperienza in Louisiana con 93 vittorie e 78 sconfitte, rendendolo allora nettamente il più vincente allenatore dei Saints di sempre. Le sue 93 vittorie erano più di quante ne avesse vinte in precedenza la franchigia in tutta la sua storia. Rick Venturi fu nominato capo-allenatore ad interim ma ebbe ancora meno successo di Mora quell'anno, terminando con un bilancio parziale di 1-7 e terminando sul 3-13<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1996.htm |titolo= 1996 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref>, il peggior record del club dal 1980.
 
==1997-1999: l'era di Mike Ditka==
Prima della stagione {{NFLS|1997}}, Tom Benson nominò il leggendario allenatore dei Chicago Bears [[Mike Ditka]] capo allenatore di New Orleans, portando ottimismo sul fatto che avrebbe guidato i Saints a vincere il Super Bowl proprio come aveva fatto coi Bears. Tuttavia, il periodo con Ditka si sarebbe rivelato tumultuoso.
 
[[File:Mike Ditka.jpg|thumb|left|[[Mike Ditka]] allenò i Saints per tre turbolente stagioni.]]
 
Nel 1997, Ditka portò la squadra a un record di 6-10, un miglioramento di tre gare rispetto all'annata precedente<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1997.htm |titolo= 1997 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref>; la squadra fu caratterizzata da una forte difesa (ancorata dal [[defensive end]] [[Joe Johnson (giocatore di football americano 1972)|Joe Johnson]], dal [[middle linebacker]] Winfred Tubbs e dal [[cornerback]] veterano [[Eric Allen]], tra gli altri) e da un attacco inconsistente.
 
La stagione {{NFLS|1998}} fu ancora più caotica. Il quarterback titolare [[Billy Joe Hobert]] si infortunò per tutto l'anno nella prima gara della stagione contro i St. Louis Rams. Più avanti la squadra firmò il quarterback [[Kerry Collins]] che era stato svincolato dai Carolina Panthers in precedenza. Collins fu inconsistente come titolare, inclusa una sconfitta per 31-17 contro i suoi ex Panthers, ancora a secco di vittorie, ma salì anche in cattedra in una vittoria a sorpresa per 22-3 sui Dallas Cowboys, il punto più alto della stagione, prima di essere spostato in panchina nella settimana 17 contro i [[Buffalo Bills]]. Le sue cattive prestazioni e un pubblicizzato arresto per guida in stato di ebbrezza, portarono Ditka a non volerlo rifirmare. La squadra terminò ancora con un record di 6-10<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1998.htm |titolo= 1998 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref>.
 
Nei mesi che precedettero il [[Draft NFL 1999]], Ditka si innamorò dei running back dei [[Texas Longhorns football|Texas Longhorns]] [[Ricky Williams]], vincitore dell'Heisman Trophy che stabilì il record [[NCAA]] per yard corse in carriera. Ditka fece presente che avrebbe tentato di "scambiare il suo intero draft" per l'atleta; in possesso della tredicesima scelta assoluta, i Saints ebbero bisogno di operare un grosso scambio per salire in posizione utile per sceglierlo.
 
L'occasione giunse quando gli [[Indianapolis Colts]] scelsero da [[Miami Hurricanes football|Miami]] il running back [[Edgerrin James]] come quarto assoluto. I Saints orchestrarono uno scambio a tre coi Washington Redskins e i Chicago Bears portando a New Orleans la quinta scelta assoluta dei Redskins, con cui presero Williams, per tutte le loro rimanenti scelte del draft 1999 e le scelte del primo e terzo giro del 2000.
 
Lo scambio attirò reazioni miste dai tifosi dei Saints. Nei giorni dopo il draft, Ditka predisse che la sua squadra avrebbe raggiunto il Super Bowl.
 
Gli umori dei tifosi iniziarono a delinearsi contro Ditka quando divenne evidente che la sua previsione non si sarebbe avverata. La stagione NFLS|1999 dei Saints sarebbe stata caratterizzata da inconsistenza nel ruolo di quarterback, una difesa inadeguata e un arrancante Williams, che lotto contrò un infortunio al ginocchio e uno al gomito nella sua stagione da rookie. La squadra terminò con un record di 3-13<ref>{{cita news|lingua= en |url= http://www.pro-football-reference.com/teams/nor/1999.htm |titolo= 1999 New Orleans Saints |editore= Pro Football Reference |data= | accesso= 13 luglio 2014}}</ref> e Benson ne ebbe abbastanza: poco dopo il termine dell'ultima gara licenziò Ditka, l'intero staff degli allenatori e il general manager Bill Kuharich.
 
L'era Ditka New Orleans vide alternarsi sette differenti quarterback come titolari in tre anni ([[Heath Shuler]], [[Danny Wuerffel]], [[Doug Nussmeier]], Billy Joe Hobert, [[Billy Joe Tolliver]], Kerry Collins e [[Jake Delhomme]]) e una difesa che passò dall'essere una delle prime dieci al fondo della lega in quasi ogni categoria statistica.
 
==2000-2005: gli anni con Jim Haslett==
===2000===
Per sostituire Ditka e Kuharich, Tom Benson scelse Randy Mueller, ex [[Seattle Seahawks]], come general manager, e il coordinatore difensivo dei Pittsburgh Steelers [[Jim Haslett]] come capo-allenatore. Mueller rivoltò il roster, cercando di aggiungere dei [[free agent]] di talento: i wide receiver [[Jake Reed]] e [[Joe Horn]], il quarterback [[Jeff Blake]], il tight end Andrew Glover, il [[defensive tackle]] Norman Hand, il cornerback Fred Thomas, la [[safety (defensive back)|safety]] Chris Oldham e il linebacker Darrin Smith, tra gli altri. In mancanza di un'alta scelta nel draft a causa dello scambio per ottenere Williams (una scelta che i Redskins usarono nel draft per il linebacker [[LaVar Arrington]]), New Orleans scelse il defensive end Darren Howard all'inizio del secondo giro.
 
Ispirato da [[Terrell Davis]] e dall'attacco dei [[Denver Broncos]], il nuovo coordinatore offensivo [[Mike McCarthy]] implementò il cosiddetto "West Coast Offense" con Ricky Williams come punto focale: un attacco focalizzato sulle corse che poteva aprirsi a potenziali passaggi in profondità.
 
Dopo avere vinto una sola delle prime quattro gare, i Saints vinsero sei gare consecutive, trascinati da Williams e da una difesa opportunistica. La stagione {{NFLS|2000}} vide l'emergere di Joe Horn, che in precedenza era stato un ricevitore di riserva ai [[Kansas City Chiefs]], come il bersaglio principale di Blake.
 
[[File:AaronBrooks.jpg|thumb|350px|[[Aaron Brooks (giocatore di football americano)|Aaron Brooks]] guidò i Saints alla loro prima vittoria della storia nei playoff.]]
 
Le avversità tornarono però a colpire la squadra con gli infortuni di Williams e Blake, forzandola a giocare con atleti di riserva per tutto il resto dell'anno. L'infortunio di Blake diede l'opportunità al quarterback [[Aaron Brooks (giocatore di football americano)|Aaron Brooks]] di guidare New Orleans a due vittorie cruciali in trasferta: una a sorpresa contro i St. Louis Rams campioni in carica e una sui San Francisco 49ers ,mantenendo i Saints in vetta alla NFC West. Una vittoria nella settimana 16 contro gli Atlanta Falcons, accompagnata da una sconfitta dei Rams il giorno successivo, diede ai Saints un record di 10-5, la qualificazione ai playoff e il loro primo titolo di division dal 1991.
 
Nell'ultimo turno della stagione regolare, i Saints persero contro i Rams, dando il là a una rivincita tra le due squadre nel primo turno di playoff. Anche se persero Horn per infortunio all'inizio della gara, i Saints riuscirono a portarsi in vantaggio 31-7 nel quarto periodo grazie a tre passaggi da touchdown di Brooks per il wide receiver Willie Jackson. Il tentativo di rimonta dei Rams si interruppe quando il wide receiver di St. Louis wide [[Az-Zahir Hakim]] perse un [[fumble]] nel finale. Il [[fullback]] dei Saints Brian Milne lo recuperò e New Orleans si assicurò la prima vittoria di sempre ai playoff con un punteggio di 31-28.
 
Il ritorno di Ricky Williams la settimana successiva non impedì a New Orleans, tormentata dagli infortuni, di perdere contro i Minnesota Vikings. Malgrado la sconfitta 34-16, la stagione 2000 fu vista come uno straordinario successo da tifosi e media. Haslett e Mueller furono premiati rispettivamente come allenatore e dirigente dell'anno. Cinque Saints furono convocati per il Pro Bowl: Horn, il tackle sinistro [[Willie Roaf]], i defensive linemen Joe Johnson e [[La'Roi Glover]] e il linebacker [[Keith Mitchell (giocatore di football americano)|Keith Mittchell]]. Horn stabilì un record di franchigia con 1.340 yard ricevute. Malgrado l'infortunio, Williams corse mille yard e otto touchdown in 10 partite.
 
===2001===
Nelle cinque stagioni successive, i Saints fallirono nel rispettare le accresciute aspettative di tifosi e media. La stagione {{NFLS|2001}} fu caratterizzata da incosistenza, settimana dopo settimana, perdendo le ultime quattro partite con margini imbarazzanti e chiudendo sul 7-9.
 
A fine anno i Saints, che avevano scelto il running back [[Deuce McAllister]] nel primo giro del [[Draft NFL 2001]], scambiarono il titolare Ricky Williams coi [[Miami Dolphins]], facendo guadagnare alla squadra due scelte nel primo giro.
 
[[File:Deuce McAllister.jpg|thumb|Deuce McAllister è il leader di tutti i tempi dei Saints per yard corse in carriera.]]
 
===2002===
La stagione {{NFLS|2002}} iniziò in maniera promettente, con la squadra spostata nella nuova [[NFC South]] division, ma terminò in modo familiare. L'anno iniziò battendo tre squadre che l'anno precedente si erano qualificate per il playoff ma si concluse con una sconfitta contro i deboli Detroit Lions, oltre a che a tre sconfitte consecutive contro Minnesota, [[Cincinnati Bengals|Cincinnati]], in cui sarebbe bastata una sola vittoria per raggiungere i playoff. I Saints, dopo essere partiti sul 6-1, terminarono e 9-7 e ancora una volta mancarono la ''post-season''.
 
Jim Haslett attirarono le ire di tifosi per non avere spostato in panchina il quarterback Aaron Brooks in favore del loro favorito Jake Delhomme nel finale di stagione. Brooks, rallentato da un infortunio alla spalla, nelle ultime sei partite completò solamente il 47% dei suoi passaggi, passando 6 touchdown, 5 intercetti e perdendo 6 fumble. A fine anno, Delhomme firmò con i Panthers, portandoli subito al [[Super Bowl XXXVIII]], cosa che fece infuriare ancora maggiormente i tifosi di New Orleans.
 
===2003===
La stagione {{NFLS|2003}} partì male per i Saints, perdendo quattro delle prime cinque gare, incluso un netto 55-21 in casa contro gli Indianapolis Colts, guidati dal quarterback nativo di New Orleans [[Peyton Manning]] che lanciò sei passaggi da touchdown umiliando i Saints in diretta nazionale. La squadra in qualche modo si riprese e terminò con un saldo di 8-8. McAllister corse un record in carriera di 1.641 yard.
 
===2004===
Il {{NFLS|2004}} vide i Saints faticare a inizio anno. Dopo un record di 4-8 nelle prime 12 gare, il lavoro di Haslett apparve a rischio. Seguirono però tre vittorie consecutive (di cui due in trasferta) dando loro la possibilità di raggiungere un record di 8-8 e la qualificazione ai playoff. I Saints affrontarono Carolina (anch'essa sul 7-8) nella settimana 17. Oltre alla vittoria sui Panthers, i Saints avevano bisogno che almeno una delle due condizioni si verificasse: o che St. Louis pareggiasse o perdesse o che Seattle vincesse o pareggiasse e che Minnesota vincesse o pareggiasse. New Orleans, St. Louis e Minnesota disputavano tutte le loro gare alle ore 13 di quella domenica. I Saints batterono i Panthers 21-18, ma Minnesota perse con Washington (sempre con un punteggio di 21-18). Ciò significò che le speranze di New Orleans erano aggrappate alla gara tra Rams e New York Jets. La gara terminò ai supplementari in un paraggio 29-29. I Saints rimasero così fuori dai playoff e molti tifosi ritennero che Haslett sarebbe stato licenziato se non fosse stato per la sua striscia di quattro vittorie con cui concluse la stagione.
 
===2005===
Prima dell'inizio della stagione 2005 i Saints erano ottimisti sulla possibilità di potere costruire sulla base dei risultati della stagione precedente. Quando però colpì l'[[Uragano Katrina]], la franchigia fu gettata nel caos assieme al resto della città. La squadra trasferì il suo quartier generale a [[San Antonio (Texas)|San Antonio]], [[Texas]]. I Saints sfruttarono l'onda emotiva battendo i Panthers 23-20 nella settimana 1. La lega decise che la squadra avrebbero giocato la prima gara casalinga al [[Giants Stadium]], aggiungendo al danno la beffa, poiché i Saints si trovarono a giocare "in casa" proprio contro i New York Giants di fronte a una folla ostile. La squadra fu sconfitta 27-10. Le rimanenti gara casalinghe furono disputate all'[[Alamodome]] di San Antonio e al [[Tiger Stadium]] di [[Baton Rouge]]. I Saints persero contro Minnesota nella settimana 3 ma vinsero all'Alamodome su Buffalo la settimana successiva, portandosi su un record di 2-2. Furono poi spazzati via 52-3 a Green Bay da una una squadra che era sul record di 0-4. La sconfitta coi Packers fu resa ancora peggiore dall'infortunio della loro stella, il running back Deuce McAllister. Alla fine i Saints terminarono la stagione con un record di 3-13. Nelle ultime partite, il quarterback Aaron Brooks fu messo in panchina (e poi scambiato con gli Oakland Raiders), facendo giocare la riserva [[Todd Bouman]]. A fine anno, Jim Haslett perse il proprio posto.
 
==2006-presente: l'era di Drew Brees e Sean Payton==
===2006===
 
[[File:Sean Payton 07feb10.jpg|thumb|[[Sean Payton]] arrivò alla guida dei Saints nel 2006.]]
 
I Saints del {{NFLS|2006}} orchestrano uno dei più grandi cambi di rotta della storia della NFL. L'allenatore al primo anno [[Sean Payton]], che veniva da Dallas come pupillo di [[Bill Parcells]], fu assunto come sostituto di Haslett. La sua prima mossa fu di svincolare metà roster, incluso l'inconsistente quarterback Aaron Brooks.
 
I Saints furono aggressivi nella free agency, firmando l'ex quarterback dei [[San Diego Chargers]] [[Drew Brees]], reduce da un'operazione ortopedica. Brees stette per firmare coi Miami Dolphins ma il dottore della squadra mise in dubbio che il suo braccio avrebbe potuto recuperare per l'inizio di stagione. I Saints scommisero invece sul suo recupero e lo firmarono con un contratto pluriennale.
 
Alla vigilia del [[Draft NFL 2006]], si sparse la notizia che gli [[Houston Texans]] non intendessero scegliere come primo assoluto il reclamizzato running back di [[USC Trojans football|USC]] [[Reggie Bush]] ma invece avessero deciso di puntare sul [[defensive end]] [[Mario Williams]]. Bush, che al college aveva attirato paragoni con [[Gale Sayers]], fu scelto così dai Saints con la seconda chiamata. La squadra fece un altro colpo nel settimo giro quando scelse l'allora sconosciuto [[Marques Colston]] da Hofstra con la scelta numero 252.
 
Il 23 marzo, i Saints annunciarono che le due gare di pre-stagione casalinghe del 2006 sarebbero state giocate a [[Shreveport]], [[Louisiana]] e [[Jackson (Mississippi)|Jackson]], [[Mississippi]]. Dopo una ristrutturazione da 185 milioni di dollari dello storico stadio, il 6 aprile i Saints annunciarono che tutte le gare casalinghe della stagione si sarebbero disputate al Superdome. Il 19 settembre, il proprietario Benson annunciò che il Louisiana Superdome sarebbe stato esaurito in ogni gara della stagione (70.001 posti a sedere) per la prima volta nella storia della franchigia.
 
[[File:Drew Brees Saints 2008.jpg|thumb|left|300px|L'avvento di [[Drew Brees]] cambiò la storia della franchigia dei Saints.]]
 
Il 25 settembre 2006, nella prima gara giocata a New Orleans dopo l'uragano Katrina, i Saints vinsero 23–3 contro gli Atlanta Falcons, imbattuti fino a quel momento in stagione. Quella partita registrò in televisione il più alto rating della storia di [[ESPN]] con 11,8 e fu vista in 10.850.000 case. Fu il più seguito programma della serata anche in via cavo e, all'epoca, il secondo programma più visto della storia della tv via cavo. I [[Green Day]] e gli [[U2]] suonarono rispettivamente "Wake Me Up When September Ends" e "The Saints Are Coming" prima della partita. La gara ricevette il premio di Miglior Momento Sportivo del 2007 agli ESPY Awards. La gara è ricordata dai fan dei Saints per il punt bloccato di Steve Gleason a inizio partita terminato con un touchdown per New Orleans.
 
Il 17 dicembre 2006, i Saints ottennero il terzo titolo di division della loro storia, il primo nella [[NFC South]]. Per la prima volta nella storia i Saints raggiunsero questo traguardo durante un partita casalinga. Sean Payton divenne il secondo allenatore consecutivo dei Saints a vincere la division nella sua prima stagione. Dopo che i [[Philadelphia Eagles]] persero coi [[Dallas Cowboys]] il giorno di Natale del 2006, i Saints ricevettero la possibità di saltare il primo turno per la prima volta nella loro storia.
 
Dopo aver saltato il primo turno, i Saints batterono i Philadelphia Eagles 27–24 al Superdome nei Divisional Playoff 2006. Nessuna squadra che veniva da un record così modesto nella stagione precedente (3–13) ea andata così avanti dal 1999, quando i St. Louis Rams vinsero il loro primo Super Bowl dopo aver terminato 4–12 la stagione precedente. Questo fu il miglior playoff della storia per i Saints all'epoca. La stagione terminò il 21 gennaio 2007 quando i Saints persero 39–14 coi Chicago Bears nella finale della NFC.
 
New Orleans guidò la NFL in yard totali e in yard passate nel 2006. Drew Brees stabilì i nuovi record di franchigia per passaggi completati (356), [[passer rating]] (96.2) e yard passate (4.418). Tre giocatori furono convocati per il Pro Bowl: Brees, il defensive end Will Smith e l'offensive tackle [[Jammal Brown]].
 
===2007-2008===
La stagione {{NFLS|2007}} iniziò con la sfida in prima sera contro gli Indianapolis Colts campioni in carica, ma New Orleans fu battuta nettamente 41-10. Seguirono altre due sconfitte contro [[Tampa Bay Buccaneers]] e [[Tennessee Titans]] e un'altra in una gara equilibrata contro Carolina. La prima vittoria giunse nella settimana 6 contro i Seattle Seahawks 28-17. Dopo altre tre vittorie, vi furono due sconfitte, una vittoria contro i Carolina Panthers e un'altra gara persa contro i Buccaneers again. La sconfitta della settimana 16 contro Philadelphia tolse le residue speranze di playoff. Una sconfitta contro i Chicago Bears nell'ultima gara della stagione fece chiudere New Orleans sul 7-9.
 
Nel {{NFLS|2008}}, i Saints iniziarono battendo i Buccaneers, prima di perdere tre delle successive quattro gare. New Orleans disputò poi una gara a [[Londra]], dove batté San Diego 37-32. Nel resto della stagione si alternarono alti e bassi e con una sconfitta coi Panthers nella settimana 17, New Orleans concluse sull'8-8 di record.
 
===2009: vittoria del Super Bowl===
 
[[File:Drew Brees after winning Super Bowl XLIV Jan. 7th, 2010.jpg|thumb|Drew Brees dopo la vittoria del Super Bowl XLIV il 7 gennaio 2010.]]
 
La stagione 2009 fu la più vincente della storia della franchigia e culminò con la prima vittoria del titolo contro gli Indianapolis Colts nel [[Super Bowl XLIV]]. La squadra iniziò la stagione con un record di 13–0, la miglior partenza della sua storia. Grazie a ciò la ottenne la possibilità di saltare il primo turno dei playoff. Vincendo le prime 13 partite, i Saints stabilirono, all'epoca, un record per la miglior partenza (13–0) di una squadra della NFC dalla fusione AFL-NFL, sorpassando il precedente record (12–0) detenuto dai Chicago Bears nel 1985. Dopo aver perso coi [[Dallas Cowboys]] nella settimana 15, essi terminarono la stagione con altre due sconfitte, in cui i Saints riposarono i propri titolari.
 
Nel secondo turno di playoff, New Orleans batté nettamente gli [[Arizona Cardinals]] per 45-14. Nella finale della NFC fu la volta di affrontare i Vikings. Le due squadre lottarono per quattro quarti, col quarterback di Minnesota [[Brett Favre]] che fu colpito diverse volte dalla [[ defensive line|linea difensiva]] di New Orleans e ci furono diverse penalità, timeout e replay di giocate dubbie. Anche se i Vikings non furono mai in svantaggio per più di un touchdown, non riuscirono mai a portarsi in vantaggio e mentre il quarto periodo andava esaurendosi con le squadre in parità, Favre lanciò un passaggio in mezzo al campo che fu intercettato dal cornerback dei Saints [[Tracy Porter]]. La gara giunse ai tempi supplementari e New Orleans ebbe il possesso del pallone dopo il lancio della monetiva. Il kicker [[Garrett Hartley]] segnò un field goal da 40 yard, mandando i Saints al Super Bowl XLIV.
 
Gli sfavoriti Saints sconfissero i Colts 31–17 nel Super Bowl XLIV il 7 febbraio 2010. Drew Brees pareggiò il record del Super Bowl con 32 passaggi completati e vinse il premio di [[Super Bowl MVP|MVP della gara]], passando 288 yard e 2 touchdown. Quello fu il primo titolo di campioni della lega nella storia dei Saints e tale vittoria rappresentò la resurrezione di tutta una città dopo la devastazione operata dall'uragano Katrina<ref>{{cita web |url=http://bleacherreport.com/articles/341279-super-bowl-xliv-why-are-the-saints-being-called-americas-team | titolo="Super Bowl XLIV: Why Are the Saints Being Called "America's Team"?" |lingua=en}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.usatoday.com/sports/football/nfl/2010-02-07-super-bowl_N.htm | titolo="Saints stump Colts 31–17 to win franchise's first Super Bowl title" |lingua=en}}</ref>.
 
===2010===
I Saints del NFLS|2010 non riuscirono a mantenere l'intensità dell'anno precedente, iniziando la stagione con un record di 3-3, con Drew Brees che subì diversi intercetti e Garrett Hartley (l'eroe dei playoff 2009) che sbagliò diversi field goal.
 
Dopo la settimana di pausa, la squadra vinse quattro gare consecutive, prima di perdere contro i [[Baltimore Ravens]] nella settimana 15. Uno scontro del Monday Night contro gli Atlanta Falcons vide New Orleans vincere 17-14. Con un record di 11-5, i Saints raggiunsero i playoff come wild card. I Saints numero 5 del tabellone si recarono a [[Seattle]] per affrontare i Seahawks, la prima squadra della storia ad essersi qualificata ai playoff con un record negativo (7-9). In una delle più grandi sorprese della storia della lega, i Seahawks batterono i campioni in carica per 41-36, in una gara ricordata in particolare per una spettacolare corsa da 67 yard di [[Marshawn Lynch]] in touchdown che evitò diversi tentativi di placcaggio. A fine stagione, Reggie Bush fu scambiato coi Dolphins.
 
===2011===
Nella prima gara della stagione {{NFLS|2011}}, New Orleans perse contro i Packers campioni in carica. La squadra vinse poi tutte le gare successive, fino a una sconfitta nella settimana 6 contro Tampa Bay 26-20. Nella settimana 7, in una rivincita del Super Bowl XLIV, i Saints batterono i Colts privi di Peyton Manning per 62-7 con 5 passaggi da touchdown di Brees. Fu il record di franchigia per punti segnati in una gara e Brees stesso stabilì un altro primato dei Saints per passaggi da touchdown in una gara. Dopo un'inaspettata sconfitta contro i Rams ancora a secco di vittorie, New Orleans non perse più per il resto della stagione regolare. Nella penultima gara dell'anno, Drew Brees superò il record NFL di [[Dan Marino]] per yard passare in una stagione che resisteva da 27 anni. La stagione si concluse con un record di 13-3 e il terzo posto nel tabellone della NFC, con Brees che arrivò secondo nel premio di [[MVP della NFL]] dietro [[Aaron Rodgers]]. Inoltre, [[Darren Sproles]] stabilì il record NFL con un 2.696 yard totali guadagnate.
 
[[File:Marques Colston.JPG|thumb|left|[[Marques Colston]] è il leader di tutti i tempi della franchigia per touchdown su ricezione e yard ricevute.]]
 
Nel turno delle wild card, i Saints ospitarono i Detroit Lions, al ritorno ai playoff per la prima volta dal 1999, battendoli 45-28. Nel turno successivo, la squadra volà a San Francisco per affrontare i 49ers numero 2 del tabellone. La squadra si trovò in difficoltà contro la difesa dei Niners, perdendo cinque palloni. I Saints si mantennero però in partita ma furono alla fine sconfitti per 36-32 in una delle sfide più spettacolari dell'anno quando il quarterback avversario [[Alex Smith (giocatore di football americano 1984)|Alex Smith]] lanciò un passaggio da touchdown da 14 yard a [[Vernon Davis]] a nove secondi dal termine.
 
=== 2012: Lo scandalo delle taglie ===
{{vedi anche|Scandalo delle taglie dei New Orleans Saints}}
Il 2 marzo 2012, la NFL annunciò di aver le prove che "tra i 22 e i 27 giocatori dei Saints", oltre all'ex coordinatore difensivo Gregg Williams, pagarono di tasca propria dei bonus legati alle prestazioni. Tra le altre cose, i giocatori furono scoperti ad incassare bonus per infortunare deliberatamente gli avversari. Fu anche scoperto che l'allenatore Sean Payton provò ad insabbiare la cosa e che lui e il general manager Mickey Loomis fallirono nel porlo a termine, come ordinato dal proprietario Tom Benson<ref>{{cita web |url=http://sports.yahoo.com/nfl/news?slug=ycn-11050204 | titolo="'Bountygate' Details Get Uglier by the Moment" |lingua=en}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.nydailynews.com/sports/football/nfl-start-cleaning-bountygate-sean-payton-gregg-williams-role-saints-bounty-system-article-1.1032536 | titolo= "NFL needs to start cleaning up 'BountyGate' by going after Sean Payton and Gregg Williams for role in Saints' bounty system" |lingua=en}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.startribune.com/sports/vikings/141252903.html | titolo= "Bountygate Re: Favre" |lingua=en}}</ref><ref>{{cita web |url=http://espn.go.com/blog/new-york/jets/post/_/id/10854/did-rexs-former-team-put-out-bounties | titolo="Did Rex's Former Team Put Out Bounties?" |lingua=en}}</ref>.
 
Le pene per i Saints furono severissime. Williams fu sospeso a tempo indefinito, Payton fu sospeso per l'intera stagione 2012 e Loomis sospeso per le prime 8 gare della stagione 2012. L'assistente capo-allenatore Joe Vitt fu sospeso per le prime 6 gare della stagione 2012. L'organizzazione dei Saints fu multata di 500.000 dollari e privata delle scelte del secondo giro del [[Draft NFL 2012]] e 2013. Per quanto riguarda i giocatori, [[Jonathan Vilma]] fu sospeso per l'intera annata 2012, Will Smith e Anthony Hargrove (quest'ultimo trasferitosi ai Seattle Seahawks e poi ai Green Bay Packers), rispettivamente per quattro e otto giornate, e il linebacker [[Scott Fujita]] (da due stagioni ai Browns) con tre giornate di stop.<ref>{{cita web |url=http://mondonfl.blogspot.it/2012/05/breaking-news-sospensione-per-altri.html | titolo=Breaking news: Goodell sospende quattro Saints |lingua=it}}</ref>.
 
La stagione {{NFLS|2012}} iniziò con quattro sconfitte consecutive con Washington Redskins, Carolina Panthers, Kansas City Chiefs e Green Bay Packers. I Saints riuscirono a riprendersi vincendo cinque delle successive sei gare, inclusa una contro i Falcons che fu la prima sconfitta della loro stagione. Dopo tre sconfitte contro San Francisco, Atlanta e New York Giants campioni in carica, i Saints vinsero due delle ultime tre gare, incluso un 41-0 contro Tampa Bay. La stagione si concluse con un record di 7-9, la prima con un record negativo dal 2007.
 
I Saints terminarono col miglior attacco sui passaggi della lega e il secondo miglior attacco totale ma furono anche ultimi nella difesa totale.
 
===2013===
Nella settimana 1 del {{NFLS|2013}}, gara del ritorno in panchina di Sean Payton dopo l'anno di sospensione, Saints superarono i Falcons23-17<ref>{{cita news|lingua=en |url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013090808/2013/REG1/falcons@saints#tab=analyze&analyze=boxscore&menu=highlights |titolo= Game Center: Atlanta 17 New Orleans 23 |editore= NFL.com |data= 8 settembre 2013 |accesso= 9 settembre 2013 }}</ref>. Seguirono una vittoria su Tampa Bay e una su Arizonain cui Brees che giocò l'ottava gara consecutiva da oltre 300 yard passate<ref>{{cita news|lingua=en |url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013092207/2013/REG3/cardinals@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Arizona 7 New Orleans 31 |editore= NFL.com |data= 22 settembre 2013 |accesso= 24 settembre 2013 }}</ref>. Nel Monday Night successivo i Saints si mantennero imbattuti superando i Dolphins 38-17 con 413 yard e 4 TD di Brees<ref>{{cita news|lingua=en |url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013093000/2013/REG4/dolphins@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Miami 17 New Orleans 38 |editore= NFL.com |data= 30 settembre 2013 |accesso= 1º ottobre 2013 }}</ref><ref>{{cita news|lingua=it |url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/01-10-2013/nfl-saints-dolphins-new-orleans-miami-brees-tannehill-201271752414.shtml |titolo= I Saints mettono k.o. i Dolphins. Super Brees punisce Miami 38-17 |editore= La Gazzetta dello Sport |data= 1º ottobre 2013 |accesso= 3 ottobre 2013 }}</ref>.
 
[[File:Jimmy Graham.JPG|thumb|Nel 2013, [[Jimmy Graham]] guidò la lega con 16 touchdown su ricezione.]]
 
Nella settimana 5 vi fu la vittoria in trasferta contro i Bears<ref>{{cita news|lingua=en |url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013100600/2013/REG5/saints@bears#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: New Orleans 26 Chicago 18 |editore= NFL.com |data= 6 ottobre 2013 |accesso= 8 ottobre 2013 }}</ref>, cui seguì la prima sconfitta stagionale contro i Patriots. Dopo la settimana di pausa i Saints si rifecero battendo i Bills con altri 5 touchdown di Brees<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013102704/2013/REG8/bills@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Buffalo 17 New Orleans 35 |editore= NFL.com |data= 27 ottobre 2013 |accesso= 28 ottobre 2013 }}</ref>.
 
Dopo un'inattesa sconfitta contro i Jets, i Saints si sbarazzarono dei Cowboys nella settimana 10 pareggiando il record NFL con 40 ''primi down'' convertiti<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013111011/2013/REG10/cowboys@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Dallas 17 New Orleans 49 |editore= NFL.com |data= 10 novembre 2013 |accesso= 11 novembre 2013 }}</ref><ref>{{cita news|lingua=it |url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/11-11-2013/nfl-panthers-49ers-brees-dallas-denver-manning-201546672248.shtml |titolo= Nfl, successo Panthers con i 49ers. Brees umilia Dallas, Denver ok |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 11 novembre 2013 |accesso= 11 novembre 2013 }}</ref>. Fecero seguito due vittorie contro Atlanta<ref>{{cita news|lingua=en|url= https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Drew_Brees&action=edit&section=14 |titolo= Game Center: New Orleans 17 Atlanta 13 |editore= NFL.com |data= 21 novembre 2013 |accesso= 22 novembre 2013 }}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/22-11-2013/nfl-saints-atlanta-jimmy-graham-loro-profeta-201624666692.shtml |titolo= Nfl, i Saints sbancano Atlanta. Jimmy Graham è il loro profeta |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 22 novembre 2013 |accesso= 22 novembre 2013 }}</ref> e San Francisco, gara in cui Marques Colston divenne il leader di tutti i tempi della franchigia per yard ricevute superando il vecchio primato di 7.854 yard di [[Eric Martin (giocatore di football americano)|Eric Martin]] che resisteva da vent'anni<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013111710/2013/REG11/49ers@saints#menu=highlights&tab=recap&analyze=boxscore |titolo= Game Center: San Francisco 20 New Orleans 23|editore= NFL.com |data= 17 novembre 2013 |accesso= 18 novembre 2013 }}</ref>. La settimana successiva, i Saints ritrovarono i Seahawks per la prima volta dalla loro eliminazione nei playoff del 2010. Nell'attesa sfida tra le due squadre col miglior record della lega in quel momento, New Orleans fu battuta nettamente e Brees fece segnare diversi primati negativi dell'era Payton contro l'arcigna difesa degli avversari<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013120200/2013/REG13/saints@seahawks#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: New Orleans 7 Seattle 34 |editore= NFL.com |data= 2 dicembre 2013| accesso= 3 dicembre 2013 }}</ref><ref>{{cita news|lingua=it |url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/03-12-2013/nfl-seahawks-che-lezione-saints-strappa-gia-biglietto-la-postseason-201724307489.shtml |titolo= Nfl. Seahawks, che lezione ai Saints. E strappa già il biglietto per la postseason |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 3 dicembre 2013 | accesso= 3 dicembre 2013 }}</ref>.
 
Nella settimana 14 i Saints tornarono alla vittoria interrompendo una striscia di otto vittorie consecutive dei Panthers<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013120804/2013/REG14/panthers@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Carolina 13 New Orleans 31 |editore= NFL.com |data= 8 dicembre 2013 | accesso= 10 dicembre 2013 }}</ref><ref>{{cita news|lingua=it |url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/09-12-2013/nfl-saints-panthers-patrios-brees-gronkowski-prater-201778991614.shtml |titolo= Nfl, i Saints bloccano i Panthers. Vittoria thrilling per i Patriots |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 9 dicembre 2013 | accesso= 11 dicembre 2013 }}</ref>. Nell'ultima gara della stagione i Saints batterono i Bucs con 4 touchdown passati da Brees e un quinto segnato su corsa<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2013122908/2013/REG17/buccaneers@saints#menu=highlights&tab=recap |titolo= Game Center: Tampa Bay 17 New Orleans 42 |editore= NFL.com |data= 29 dicembre 2013 | accesso= 31 dicembre 2013 }}</ref>. La stagione terminò con un record di 11-5, al secondo posto nella division dietro i Panthers, e una wild card per i playoff. La note più positive dell'annata furono il [[tight end]] [[Jimmy Graham]] che guidò la NFL con 16 touchdown su ricezione e il defensive end [[Cameron Jordan]] che si classificò al quinto posto della lega con 12,5 sack.
 
Il 4 gennaio 2014, i Saints vinsero la prima gara di playoff in trasferta della storia della franchigia, superando gli Eagles per 26-24 nel turno delle wild card<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2014010401/2013/POST18/saints@eagles#menu=highlights&tab=recap |titolo= Saints edge host Eagles in wild-card clash |editore= NFL.com |data= 4 gennaio 2014 | accesso= 5 gennaio 2014}}</ref><ref>{{cita news|lingua=it |url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/05-01-2014/nfl-indianapolis-rimonta-sogno-new-orleans-espugna-philadelphia-kansas-city-201984250101.shtml |titolo= Nfl, Indianapolis, rimonta da sogno; New Orleans espugna Philadelphia |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 5 gennaio 2014 | accesso= 5 gennaio 2014}}</ref>. La domenica successiva i Seahawks futuri vincitori del [[Super Bowl XLVIII]] si confermarono la bestia nera dei Saints eliminandoli dalla ''post-season'' nella sfida del [[CenturyLink Field]]<ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.nfl.com/gamecenter/2014011100/2013/POST19/saints@seahawks#menu=highlights&tab=recap |titolo= Seahawks top Saints, will host NFC title game |editore= NFL.com |data= 11 gennaio 2014 | accesso= 12 gennaio 2014}}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|url= http://www.gazzetta.it/Sport_Usa/Nfl/12-01-2014/nfl-lynch-blount-seattle-new-england-202044361712.shtml |titolo= Nfl, Lynch e Blount inarrestabili: Seattle e New England ok |editore= [[La Gazzetta dello Sport]] |data= 11 gennaio 2014 | accesso= 12 gennaio 2014}}</ref>.
 
==Note==
{{references|3}}
 
{{New Orleans Saints}}
{{Storia NFL}}
{{Portale|Sport}}
 
[[Categoria:Storia delle franchigie della National Football League| New Orleans Saints]]
[[Categoria:New Orleans Saints]]