Villa Ripa e Baraggia di Bellinzago: differenze tra le pagine

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{{Edificio civile
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|nome edificio = Molinacio
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|paese = ITA
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|città = Lonate Pozzolo
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'''Villa Ripa''' è una frazione del comune di [[Teramo]], ubicato nel suo immediato retroterra, a circa 4 chilometri a ovest. <br/>
Il paese sorge ad una quota di 376 metri sullo spartiacque della collina tra le valli del [[Tordino]] e il fosso Rio Grande. <br/>
Gli abitanti attualmente residenti sono settecento circa.
 
Il '''Molinaccio''' o '''Molinazzo''' è un [[mulino]].
==Storia==
Si trova nel territorio di [[Lonate Pozzolo]] in [[Lombardia]] a circa 2400 metri a sud del [[Ponte di Oleggio]].
Fino agli inizi degli [[Anni_1700|Settecento]] il nome del paese era ''Ripa–Rattieri'': Ripa per la sua posizione geografica, Rattieri dalla famiglia alla quale il paese apparteneva come feudo in epoca medioevale. <br/>
A partire dal [[Anni_1700|Settecento]] il nome ''Ripa–Rattieri'' viene gradualmente trasformato con il prenome “Villa”, inteso come insediamento rurale. Il termine Rattieri si è invece conservato per il paese di [[Poggio Rattieri]], posto più a monte e anch’esso collegato a questa famiglia per motivi feudali. <br/>
Il primo documento attestante l’esistenza di Villa Ripa è un elenco scritto nel [[1178]] dal vescovo aprutino Attone, che la cita insieme ad altri paesi sotto la sua giurisdizione. Questo primo atto dimostra che il paese è fin da epoche antiche legato alla città di [[Teramo]] e alla sua [[Diocesi_di_Teramo-Atri|diocesi]]. Il Capitolo aprutino assegnò per un certo periodo Villa Ripa ad alcune famiglie che esercitarono il diritto dominicale sulle terre circostanti. Successivamente si affianca al potere spirituale della chiesa anche quello temporale di duchi e conti legati da vincoli feudali alle varie case regnanti a [[Napoli]]. Appare significativo citare al riguardo un documento del duca Giosia d’Acquaviva del 1424 che conferma l’incorporazione di Villa Ripa all’università di Teramo, ossia al suo comune. <br/>
Nel [[1607]] viene consacrata la nuova chiesa parrocchiale, posta al centro del paese e dedicata a [[Martino di Tours]] la cui festa patronale ricorre l’11 novembre.
La precedente chiesa sorgeva probabilmente alla base del colle, ai margini delle Piane del [[Tordino]]; a quell’epoca il borgo di [[Rocciano]], sito sull’altro versante della valle, era unito a Villa Ripa in un’unica parrocchia.
Ulteriori rifacimenti e ampliamenti della chiesa e della sua torre campanaria si sono avuti nel [[1755]], [[1762]], [[1852]], [[1968]] e, più recentemente, nel [[2007]]. <br/>
Significativi sono anche i resti di manufatti di antiche costruzioni: i resti di un antico ponte sul [[Tordino]] sito lungo il tracciato di una via probabilmente romana, costruito dalla locale e potente famiglia Turchi e il vicino mulino di cui rimangono i resti e il cui nome "Mulino di di Turchi" comprova che apparteneva alla suddetta famiglia. <br/>
In località Ponte a Porto, nei pressi della chiesetta dedicata alla Madonna, si trova un cippo miliare cilindrico anch’esso romano, che testimonia il transito di persone, animali e cose che in passato avvenivano tra la montagna e la città. Non molto lontano da qui, lungo il sentiero che porta alla soprastante collina di Caselle, sono emersi diversi cocci in terracotta e monete d’epoca tardo romana. <br/>
Il nucleo storico dell’abitato è sito, come già accennato in precedenza, nella parte più occidentale del colle, intorno a piccole piazze e slarghi. È caratterizzato da case strette e addossate l’una alle altre, costruite in prevalenza con pietre e con blocchi di arenaria estratti dai vicini corsi d’acqua. <br/>
Non mancano alcuni angoli pittoreschi, creati anche grazie ad armonici interventi che hanno valorizzato vicoli e porticati già esistenti, combinando sapientemente il vecchio tessuto edilizio con il nuovo. <br/>
La parte più nuova del paese è sorta dopo la [[Seconda guerra mondiale]], verso est, oltre la torre campanaria. <br/>
Dopo il 1980 Villa Ripa ha avuto una notevole espansione con la costruzione di numerosi nuovi edifici residenziali nella parte del paese verso le piane che confinano con la strada provinciale [[Strada_Statale_80_del_Gran_Sasso_d'Italia|Ss. 80]].
In questa zona di espansione sono sorte, oltre alle case di proprietà del comune, anche le Case popolari e le delle Cooperative. Qui sorge anche una scuola pubblica materna, inaugurata nel [[1963]], fruita anche dai bambini delle frazioni limitrofe.
 
==Descrizione==
==Cava di carbon fossile==
Si presume risalga al 1600 e si trova tra due rami della Roggia Molinara, dove si forma un piccolo isolotto che tra i [[secolo XVI|secoli XVI]] e [[secolo XVII|XVII]] varia di dimensione tra i 130 e gli 80 metri.
Nel periodo 1832-1833 lo storico [[Niccola Palma]] ci riferisce del tentativo posto in essere dal marchese Nunziante per la messa in esercizio di una cava di carbon fossile sulla destra del torrente Rio, fra [[Cavuccio]] e Ripa Rattieri (oggi Villa Ripa). Se fosse riuscito, il Palma afferma che sarebbe stato un beneficio per l'economia della zona. Nunziante aveva mandato nel novembre 1932 una trivella per cavare dei pozzi artesiani per eseguire sondaggi sul terreno. Furono eseguiti due trivellazioni, le quali non diedero buon esito, poi il freddo inverno fece sospendere le attività di ricerca. Nel primo scavo furono trovate progressivamente argilla, terra arenosa, e frammenti di tufo, e nel secondo s'incontrò una sorgente di acqua, carica d'idrogeno solforato. <br>
L'edificio è di circa 25 metri di lunghezza per 8 a cui vanno aggiunti due piccoli edifici, uno sull'isolotto e l'altro a est della roggia. A nord del molino ci sono i nervili da cui entra l'acqua, le ruote sono due lati. All'inizio del '900 le ruote a sinistra vengono sostituite con una turbina verticale che riesce a muovere 50 telai per [[cotone]] e dal 1939 aziona anche un generatore di corrente alimentante delle pompe di [[irrigazione]].
La Società agraria in precedenza aveva inviato alcuni campioni del carbone al Ministero dell'Interno a Roma nel gennaio 1813. Era stata eseguita un'indagine sul luogo nel 1817 dai professori Chiaverini e Covelli. Quindi vi era stata una seconda venuta del prof. Covelli incaricato dall'Accademia delle Scienze, il quale riportò con se campioni di carbone e del tufo che lo circondandava onde analizzarli con più calma nella capitale. Non si ebbe notizia sull'esito delle indagini condotte su quei campioni.
In seguito l'edificio viene viene trasformato in un'azienda aggiungendo un fabbricato parallelo ad est e chiudendo il ramo sinistro della roggia.
Ad oggi il Molinazzo non viene più utilizzato come mulino, infatti l'edificio più antico è stato convertito a stalla, mentre quello più recente è adibito ad abitazione.
 
==Voci correlateBibliografia==
* {{cita libro|autore=Autori vari|anno=1989|titolo=Il Ticino strutture storia e società nel territorio tra Oleggio e Lonate Pozzolo|editore= Nicolini Editore}}
*[[Teramo]]
 
==Collegamenti==
{{Portale|Abruzzo}}
{{Teramo}}
[[Categoria:Frazioni di Teramo]]
 
[[en:Villa Ripa]]
[[nl:Villa Ripa]]