Michail Gorbačëv e Educazione di Pan: differenze tra le pagine

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{{Opera d'arte
{{avvisounicode}}
| immagine=Luca signorelli, educazione di Pan, distrutto.jpg
{{F|politici sovietici|giugno 2014}}
| grandezza immagine=350px
{{Carica pubblica
| titolo=Educazione di Pan
| nome = Michail Gorbačëv<br />Михаил Горбачёв
| artista=[[Luca Signorelli]]
| immagine = RIAN archive 359290 Mikhail Gorbachev.jpg
| artista2=
| carica = [[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente dell'URSS]]
| data = 1490 circa
| mandatoinizio = 15 marzo [[1990]]
| opera = dipinto
| mandatofine = 25 dicembre [[1991]]
| tecnica = tempera su tela
| predecessore = ''Carica creata''
| altezza=194
| successore = ''Carica abolita''
| larghezza=257
| carica2 = [[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente del Praesidium del Soviet supremo dell'URSS]]
| città=distrutto, già a [[Berlino]]
| mandatoinizio2 = 1º ottobre [[1988]]
| ubicazione=già nel [[Kaiser-Friedrich-Museum]]
| mandatofine2 = 25 maggio [[1989]]
| predecessore2 = [[Andrej Andreevič Gromyko|Andrej Gromyko]]
| successore2 = ''Carica abolita''
| carica3 = [[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente del Soviet supremo dell'URSS]]
| mandatoinizio3 = 25 maggio [[1989]]
| mandatofine3 = 15 marzo [[1990]]
| predecessore3 = ''Carica creata''
| successore3 = [[Anatolij Ivanovič Luk'janov|Anatolij Luk'janov]]
| carica4 = [[Segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica]]
| mandatoinizio4 = 11 marzo [[1985]]
| mandatofine4 = 24 agosto [[1991]]
| predecessore4 = [[Konstantin Ustinovič Černenko|Konstantin Černenko]]
| successore4 = ''Carica abolita''
| partito = [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]]
| firma = Gorbachev Signature.svg
| alma_mater = [[Università statale di Mosca]]
| religione = [[Ateismo|Ateo]]
|
}}
{{Bio
|Nome = Michail Sergeevič
|Cognome = Gorbačëv
|PostCognomeVirgola = spesso [[traslitterazione|traslitterato]] anche come '''Mikhail Gorbachev''' o '''Gorbaciov'''
|ForzaOrdinamento = Gorbacev ,Michail
|PreData = {{russo|Михаил Сергеевич Горбачёв}} {{Link audio|Ru-Mikhail Sergeyevich Gorbachev.ogg|<small>ascolta</small>}}, {{IPA|[mʲixaˈilˠ sʲiᵊrˈgʲejɪvʲiʨ gʌrbəˈʨof]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Privol'noe
|GiornoMeseNascita = 2 marzo
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Nazionalità = sovietico
|PostNazionalità = , dal 1992 [[russi|russo]]. Ultimo [[segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica]] dal 1985 al 1991, fu propugnatore dei processi di riforma legati alla [[perestrojka]] e alla [[glasnost']], e protagonista nella catena di eventi che portarono alla [[dissoluzione dell'URSS]] e alla [[riunificazione della Germania]]. Artefice, con la sua politica, della fine della [[guerra fredda]], fu insignito nel 1989 della [[Medaglia Otto Hahn per la Pace]] e, nel 1990, del [[premio Nobel per la pace|Nobel per la pace]]. Attualmente è l'unico ex-[[segretario del PCUS]] ancora vivente
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|pace|1990|200x}}
}}
L''''''Educazione di Pan''''' è un perduto dipinto ([[tempera]] [[su tela]] 194x257 cm) di [[Luca Signorelli]], databile al [[1490]] circa e già conservato nel [[Kaiser-Friedrich-Museum]] di [[Berlino]] e rimasto distrutto nell'[[Incendio della Flakturm Friedrichshain]].
 
==Storia==
== ''Cursus honorum'' all'interno del PCUS ==
L'opera, tra le più significative della committenza legata a [[Lorenzo il Magnifico]] nella Firenze dell'ultimo quarto del Quattrocento, fu molto probabilmente citata da [[Vasari]], che parlò di un dipinto di "Dei ignudi" dipinta da Luca per Lorenzo, sebbene gli sfuggì un lapsus parlando di "tela" anziché di una tavola<ref>Paolucci, cit., pag. 259.</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1986-1126-307, LPG Golßen, Besuch durch KPdSU Delegation.jpg|thumb|upright=0.9|left|Gorbačëv in visita ad un [[Suinicoltura|allevamento di maiali]] a [[Golßen]], nella [[Repubblica Democratica Tedesca|RDT]] nel 1966]]
Si diploma e viene ammesso alla facoltà di legge dell'[[Università Statale di Mosca]] dove ebbe, tra i compagni di studi, il ceco [[Zdenek Mlynar]]
<ref>Sua fu la seguente testimonianza su quegli anni: ''ricordo un incidente dopo la lezione del CPSU in cui il professor Golyakov aveva parlato del fatto che dopo la rivoluzione [[Lenin]] aveva dato a [[Julij Martov]], il principale esponente del mescevichi, l'opportunità di emigrare in Occidente. Mi ricordo che dopo tu mi dicesti : "Guarda, Lenin non si è mai spinto fino ad arrestare Martov." Questo fu detto quando Stalin era ancora vivo. Compresi che era un modo di esprimere la tua inclinazione negativa verso i processi che Stalin aveva imbastito.'' (Mikhail Gorbachev, Zdenek Mlynar, ''Conversations with Gorbachev: On Perestroika, the Prague Spring, and the Crossroads of Socialism'', Columbia University Press, 2012). La testimonianza, raccolta nel libro a due con Gorbachev nel 1995, era stata già raccontata da Mlynar in un'intervista nel 1985 all'Unità e, precedentemente, in un dialogo tenutosi nel 1977 con il politologo inglese Archie Brown: questi riferì il racconto nella sessione ai Chequers nel 1983 e, a suo dire, esso fu determinante per convincere M. Thatcher dell'utilità di dare fiducia a Gorbachev, stante la natura ''open-minded'' del suo pensiero sin dalla giovine età (Brown Archie, ''The Change to Engagement in Britain's Cold War Policy: The Origins of the Thatcher-Gorbachev Relationship'', in Journal of Cold War Studies, 10, no. 3, Summer 2008, pp. 3-47).</ref>. Si laurea nel 1955 e prosegue gli studi per corrispondenza, ottenendo una seconda laurea (nel 1967) in [[economia agraria]] presso l'[[Università di Stavropol]]. In questo periodo si iscrive al [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]] e incontra la futura moglie [[Raisa Titarenko]], con la quale vivrà dal settembre 1953 al settembre 1999 e dalla quale avrà la loro unica figlia [[Irina Michailovna Virganskaja]] nel 1957.
 
Dopo la morte del Magnifico sparisce dagli inventari per quasi due secoli, per riapparire nelle collezioni dei Corsi-Salviati tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, con le nudità però coperte da "braghe". In una soffitta lo vide nel 1869 il pittore e restauratore [[Angelo Tricca]], che eliminò le ridipinture e vi riconobbe l'opera del Signorelli descritta dal Vasari. Il cardinal [[Cosimo Corsi]] però, scandalizzato dalle nudità, ordinò al Tricca di liberarsene, affidandoglielo in conto vendita. Fu acquistato per un prezzo contenuto dalla collezionista inglese [[Janet Ross]], che abitava alla [[villa di Poggio Gherardo]], sui colli fiorentini, con l'intento di rivenderlo per farne un guadagno. Quando con l'[[Unità d'Italia]] furono abolite tutte le leggi preunitarie, comprese quelle sulla tutela delle opere d'arte, si aprì una pericolosa finestra in tutta la penisola che permise, per molti decenni a venire, la dispersione verso l'estero di numerose opere d'arte, anche di capitale importanza. Il dipinto del Signorelli fu inizialente offerto, nel 1869, al direttore della [[National Gallery di Londra]], che però lo rifiutò perché la presenza di nudità lo rendeva inopportuno per l'esposizione in un museo pubblico.
Tornato nella città natale, gli viene offerto un incarico nell'associazione giovanile ''[[Komsomol]]''. Nel 1970 ha inizio la sua carriera politica con l'elezione a Primo Segretario del Comitato del Partito nel [[Territorio di Stavropol]]. Si riconosce nel gruppo facente capo al membro del Politburo [[Fëdor Davydovič Kulakov]], che sostituisce come responsabile del comitato centrale per l'agricoltura; quando [[Kulakov]] è stroncato da un infarto nel 1978, entra nel [[Politburo]] come membro supplente.
 
Nel 1873 fu infine notato dallo storico dell'arte [[Willem Bode]], vicedirettore della [[Gemäldegalerie di Berlino]], che lo acquistò per il museo al triplo del prezzo pagato dalla Ross, e venne esposto pubblicamente.
Nel [[1979]] si trasferisce a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e fa squadra con l'altro membro supplente di tendenza riformista, [[Pëtr Mironovič Mašerov]], ma, dopo la morte di costui in [[incidente stradale]], tocca a lui la promozione a membro titolare del ''[[Politburo]]'' del [[Comitato Centrale del PCUS]]<ref>''Farm Expert Joins Soviet Politburo'', The Financial Times (London, England), Wednesday, October 22, 1980; pg. 2; Edition 28,301.</ref>, ricevendo il patronato da [[Jurij Andropov]] (capo del [[KGB]] e nativo di Stavropol)<ref>''The Andropov era has begun'', The Economist (London, England), Saturday, November 20, 1982; pg. 17; Issue 7264. </ref>, che sormonta l'obiezione sulla sua giovane età<ref>''Gorbachev: Youngest in Politburo'', The Financial Times (London, England), Friday, November 12, 1982; pg. 2; Edition 28,924.</ref>.
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] fu ricoverano, con molti altri dipinti di grande formato dei musei berlinesi, nella [[Incendio della Flakturm Friedrichshain|Flakturm Friedrichshain]], che fu colpita da una bomba incendiaria il 3 maggio 1945, distruggendo tutto ciò che conteneva.
In questo periodo le sue posizioni all'interno del [[PCUS]] generano più occasioni di viaggi all'estero, che divengono sempre più frequenti e influenzano sempre più profondamente il suo punto di vista politico e sociale riguardo alla guida del Paese. Nel [[1975]] aveva già condotto una delegazione nella [[Germania Ovest|Repubblica federale di Germania]]; nel [[1983]] guidò una delegazione sovietica in [[Canada]] per incontrare il [[Primi ministri del Canada|Primo ministro]] [[Pierre Trudeau]] e alcuni membri della [[Camera dei Comuni canadese]]<ref>Anthony Robinson, ''Rising Soviet Politician Visits Canada'', The Financial Times (London, England), Tuesday, May 17, 1983; pg. 2; Edition 29,075. </ref>.
 
Del dipinto restano solo fotografie in bianco e nero, e una colorizzata di piccolo formato<ref name=DVC136>De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 136.</ref>.
[[Jurij Andropov]], prima della sua morte (avvenuta nel [[1984]])<ref>''The Russia we want'', The Economist (London, England), Saturday, January 28, 1984; pg. 17; Issue 7326.</ref>, lo indicò alla guida del Partito, ma la successione di [[Konstantin Černenko]] gli garantì solo<ref>''Gorbachev Emerges as Number Two in Politburo'', The Financial Times (London, England), Friday, February 17, 1984; pg. 2; Edition 29,249.</ref> un posto di grande rilievo nella gerarchia<ref>''Soviet number two role for Gorbachev''. The Times (london, England), Friday, Mar 02, 1984; pg. 11; Issue 61771.</ref>, che apparve da subito quello di un vero e proprio [[Delfino (onorificenza)|delfino]]<ref>''A Soviet Heir Both Apparent and Real'', The Financial Times (London, England), Tuesday, April 17, 1984; pg. 3; Edition 29,230.</ref>.
 
==Descrizione e stile==
Il [[13 giugno]] [[1984]] partecipò come delegato sovietico ai funerali a [[Roma]] del segretario del [[Partito Comunista Italiano]] [[Enrico Berlinguer]]; dopo una lunga preparazione<ref>Sulla preparazione dell'evento, oggetto di una conferenza alla tenuta di [[Chequers]] nel settembre 1983, v. Archie Brown, ''Margaret Thatcher and Perceptions of Change in the Soviet Union'', in Journal of European Integration History n. 1/2010 (Volume 16), p. 17.</ref>, nel novembre successivo fu annunciato il suo viaggio inglese<ref>''Gorbachev Visits Uk Next Month'', The Financial Times (London, England), Wednesday, November 07, 1984; pg. [1]; Edition 29,468.</ref>, che ebbe luogo il 16 dicembre 1984<ref>''Meet Mikhail Gorbachev'', The Economist (London, England), Saturday, December 8, 1984; pg. 14; Issue 7371.</ref>, quando si recò<ref>http://nsarchive.gwu.edu/dc.html?doc=2755701-Document-01</ref> nel [[Regno Unito]] per incontrare il [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro]] [[Margaret Thatcher]]<ref>Sul buon rapporto personale instauratosi tra i due, v. Zamjatin, Leonid M. ''Gorbi i Mėggi : zapiski posla o dvuch izvestnych politikach - Michaile Gorbačeve i Margaret Tetčer''. n.p.: VINITI, 1995.</ref>.
Il tema mitologico legato all'educazione del dio [[Pan]] è modellato sullo schema della [[sacra conversazione]], con la figura centrale su un trono che "dialoga" con alcune figure tutt'attorno<ref name=DVC136/>.
 
Pan, divinità etrusca portatrice di pace e armonia campestre, era incarnata, secondo i poeti di corte, nella stessa famiglia [[Medici]], mentre gli altri personaggi alludono a vari temi filosofici dell'[[Accademia neoplatonica]], in cui i miti antichi sono ripresi in chiave filosofica e cristiana. Gli anziani ad esempio rappresentano la saggezza derivata dall'esperienza e la meditazione, la fanciulla a sinistra è un simbolo di bellezza e perfezione, e i musici ricordano la trasposizione delle armonie naturali in armonie musicali grazie all'attività della mente<ref name=DVC136/>. Il modello degli ignudi, soprattutto il vecchio col bastone e il giovane sdraiato, è ripreso dal gruppo degli Adamiti nella lunetta della ''[[Morte di Adamo]]'' di [[Piero della Francesca]] ad [[Arezzo]]<ref>Paolucci, cit., pag. 260.</ref>.
Fu alla morte di [[Konstantin Černenko]] che Michail Gorbačëv (all'età di 54 anni) venne eletto [[Segretario Generale del PCUS]], la carica più alta nella gerarchia di partito e del Paese: era l'11 marzo [[1985]]<ref>Patrick Cockburn. ''Gorbachev is New Soviet Leader''. The Financial Times (London, England), Tuesday, March 12, 1985; pg. 2; Edition 29,572.</ref>.
 
Scarpellini parlò del "più importante documento figurato dell'entourage neoplatonico, di quella raffinata compagnia che si univa nella [[villa di Careggi]] come in un circolo privato"<ref>Citato in Paolucci, cit., pag. 259</ref>.
== Segreteria generale e Presidenza dell'URSS ==
===Nel 1985===
Nel 1985, Gorbachev annunciò che l'economia sovietica era stagnante e che una riorganizzazione era necessaria<ref>''Can he do a [[Deng]]?''. The Economist (London, England), Saturday, March 16, 1985; pg. 15; Issue 7385.</ref>. Inizialmente, le sue riforme furono chiamate ''uskoréniye'' (accelerazione), ma dopo i termini ''glásnost'' (liberalizzazione, apertura, trasparenza), e ''[[Perestrojka|perestroika]]'' (ricostruzione) diventarono molto più popolari.
 
==Note==
La cosiddetta "Generazione Komsomol" - che nell'era di Leonid Brézhnev esprimeva amministratori di mentalità tecnocratica, ostili alla prosecuzione della stagnazione economica - si rivelò l'uditorio più ricettivo per Gorbachev ed il vivaio di molti uomini d'affari e politici postcomunisti, specialmente nelle repubbliche baltiche.
 
Gorbachev propose un "programma di riforma"<ref>Patrick Cockburn. ''Why the Time is Now Ripe for Reform''. The Financial Times (London, England), Thursday, April 18, 1985; pg. 31; Edition 29,602.</ref> che si approvò nelle sessioni di aprile 1985 del Comitato Centrale<ref>''Ready, steady, Gorbachev''. The Economist (London, England), Saturday, April 27, 1985; pg. 63; Issue 7391.</ref>. In maggio pronunciò un discorso in Leningrado, patrocinando riforme più generalizzate<ref>Gorbachev, M. S., Memoirs, 1996. London: Bantam Books.</ref>.
 
Le riforme incominciarono con la rinnovazione di alte cariche, mediante la sostituzione di Andréi Gromyko per Eduard Shevardnadze come ministro degli esteri. Gromyko, disprezzato come 'Signor Nyet' nell'Occidente, aveva servito per ventotto anni come ministro degli esteri ed era considerato di "idee antiquate." Robert D. English osservò che, nonostante l'inesperienza diplomatica di Shevardnadze, Gorbachev "condivide con lui una visione" oltre all'esperienza nella gestione di una regione agricola dell'Unione Sovietica ([[Georgia]]), cosa che significava che ambedue possedevano deboli vincoli col complesso industriale-militare<ref>English, R. D. Russia and the Idea of the West: Gorbachev, Intellectuals and the End of the Cold War, 2000. Columbia University Press.</ref>.
 
Il primo grande programma di cambiamenti introdotto da Gorbachev fu la lotta al consumo dell'alcool di 1985, che fu progettata per lottare contro la diffusione dell'alcolismo nell'Unione Sovietica. Si regolarono i prezzi della vodka, il vino e la birra e si limitarono le vendite. Le persone che erano sorprese in stato di ubriachezza nei suoi lavori o in pubblico erano processate. Si proibì il consumo di bevande alcoliche nei treni di lunga distanza e nei posti pubblici, così come si censurarono le scene di consumo di alcolici nei film. Tuttavia, questa riforma non ebbe un effetto significativo nell'alcolismo del paese, ma economicamente fu un duro colpo per le entrate dovute alla diffusione dell'alcolismo nell'Unione Sovietica (la produzione di bevande alcoliche migrò verso il mercato nero).
 
===Nel 1986===
La sua politica di riforme decollò con l'approvazione, durante il ventisettesimo congresso del [[PCUS]] (nel mese di febbraio del [[1986]]), della ''[[Glasnost]]<nowiki>'</nowiki>'', della ''[[Perestrojka]]'' e dell’''Uskorenie'' (accelerazione dello sviluppo economico).
 
I nuovi princìpi strategici porteranno alla fine della [[Guerra Fredda]], arrestando la [[corsa agli armamenti]] tra USA e URSS e diminuendo grandemente il rischio di un conflitto nucleare.
 
[[File:Reagan and Gorbachev signing.jpg|upright=1.2|thumb|Gorbačëv incontra [[Ronald Reagan]]]]
 
L'11 ottobre [[1986]], infatti, Gorbačëv ed il [[presidente degli Stati Uniti d'America|presidente statunitense]] [[Ronald Reagan]] si incontrano a [[Reykjavík]] per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in [[Europa]]. Tutto ciò condurrà, nel [[1987]] alla firma del [[Trattato INF]] sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa.
 
===Nel 1987===
Il Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica del gennaio 1987 vide la cristallizzazione delle riforme politiche di Gorbačëv, comprese le proposte di ammettere una pluralità di candidati per le elezioni e la nomina di persone esterne al Partito in incarichi nel Governo.
 
In quello stesso anno, il 28 maggio (il giorno della [[Festa delle Guardie di Frontiera]]), nella [[Piazza Rossa]] di Mosca, fra sgomento dei passanti, atterrò un aeroplano sportivo pilotato dal diciannovenne cittadino della [[Repubblica Federale Tedesca|RFT]] [[Mathias Rust]]. Rust era decollato da [[Amburgo]], e dopo un breve scalo a [[Helsinki]], doveva proseguire alla volta di [[Stoccolma]]. In seguito però egli aveva cambiato rotta dirigendosi verso il territorio sovietico. Subito dopo aver varcato la frontiera e poi, mentre avanzava sulla rotta per Mosca, più volte era stato intercettato dai radar e avvicinato da caccia sovietici, i quali però non avevano ricevuto alcun ordine di reagire. Neppure il sistema automatico della difesa contraerea della capitale aveva funzionato poiché proprio quel giorno esso era stato messo fuori servizio per dei lavori di manutenzione. Che un giovane della Germania Occidentale fosse riuscito a volare in un aereo da turismo Cessna 172 fino a Mosca, attraversando le frontiere sovietiche senza essere scoperto ed atterrando vicino alla [[Piazza Rossa]], screditò massicciamente i militari sovietici: Gorbačëv ne approfittò per imporre grandi cambiamenti di personale, cominciando dal vertice, dove nominò [[Dmitrij Timofeevič Jazov]] come ministro di Difesa.
 
Le riforme economiche occuparono gran parte del resto del 1987. In giugno si approvò una nuova legge che concedeva alle imprese più indipendenza ed in novembre Gorbačëv pubblicò un libro intitolata ''Perestroika: New Thinking for Our Country and the World'' (Perestroika: un nuovo pensiero per il nostro paese ed il mondo), dove delucidava le sue principali idee per la riforma. Nonostante ciò, contemporaneamente aumentava l'acredine personale e professionale tra Gorbachev e [[Boris Yeltsin]]: questi fu sostituito come Primo Segretario del Partito di Mosca, dopo avere criticato Gorbachev ed altri durante il Plenum di ottobre. Nello stesso anno furono ufficialmente riabilitati molti degli oppositori di [[Stalin]], in proporzioni ben maggiori della prima destalinizzazione del [[1956]].
 
===Nel 1988===
 
L'anno 1988 vide l'introduzione della ''glásnost'' mediante nuove libertà individuali ai cittadini, come una maggiore libertà di espressione e libertà di religione. Questo fu un cambiamento radicale, poiché il controllo della parola e la repressione delle critiche da parte del governo era stato - fino ad allora - una parte centrale del sistema sovietico. La stampa diventò molto meno controllata e migliaia di prigionieri politici e dissidenti furono messi in libertà.
 
La meta di Gorbačëv nella realizzazione della glásnost fu di mettere sotto pressione i conservatori dentro il [[PCUS]], che si opponevano alle sue politiche di ristrutturazione economica: ciò fu fatto da Gorbačëv con la speranza che, attraverso differenti gamme di apertura, dibattito e partecipazione, il paese sovietico appoggiasse le sue iniziative di riforma. Allo stesso tempo, Gorbačëv aprì sé stesso e le sue riforme alle critiche nell'opinione pubblica, come si evidenzia in una lettera di Nina Andréyeva - di critiche alle sue riforme - pubblicata nell'edizione di marzo di Sovétskaya Rossíya. Queste critiche si sarebbero moltiplicate, alla fine degli anni 1980, quando diventarono palesi la scarsità di prodotti basilari e delle forniture, giunte a livelli tipici dei tempi di guerra.
 
La Legge delle Cooperative - promulgata nel maggio 1988 - fu forse la più radicale delle riforme economiche durante la prima parte dell'era di Gorbačëv. Per la prima volta dalla [[Nuova Politica Economica]] di Vladímir [[Lenin]], la legge permetteva la proprietà privata delle imprese di servizi, nell'industria manifatturiera ed in settori del commercio esterno. Inizialmente, la legge imponeva alte imposte e restrizioni di impiego, ma questi elementi furono rivisti, più tardi, per non scoraggiare l'attività del settore privato. In virtù di questa disposizione, le cooperative, i ristoranti, i negozi ed i fabbricanti di manifatture si trasformarono, trasformando in parte la scena economica sovietica. Va segnalato che alcune delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ignorarono queste restrizioni; in Estonia alle cooperative fu permesso di servire pienamente alle necessità dei visitatori stranieri e lo stabilimento di ''joint ventures'' con imprese straniere.
 
Nel giugno 1988, nella XIX Conferenza del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, Gorbačëv iniziò radicali riforme destinate a ridurre il controllo dell'apparato governativo sulle attività private. Propose un nuovo modello di ''governance'' nella forma di un sistema presidenziale, con un nuovo elemento legislativo che si sarebbe denominato Congresso dei Deputati del Popolo dell'Unione Sovietica.
 
Nel settembre del 1988 Gorbačëv assunse anche la carica di capo dello Stato mandando in pensione [[Andrej Gromyko]].
 
In politica estera, Gorbačëv, insieme al suo [[ministro degli esteri]] [[Eduard Ševardnadze]], conseguì anche il [[Invasione sovietica dell'Afghanistan#La fine|ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan]], messo in pratica dopo la stipula degli [[Accordi di Ginevra (1988)]]. Gorbačëv - in vari viaggi nei paesi del [[patto di Varsavia]] - annunciava la fine della [[dottrina Brežnev]], che avrebbe permesso alle nazioni del [[Blocco orientale]] di tornare alla democrazia<ref>Ceslav Ciobanu, ''Mikhail Gorbachev: The Decay of Socialism and the Renaissance of Eastern Europe (from the Perspective of an Insider)'', in ''East European Politics & Societies'', 18, nº 1 (Winter 2004): 45-69. La fine del sistema degli ''stati satelliti'' avrebbe anche liberato l'[[URSS]] di una parte dei costi di mantenimento di strutture militari ormai non più sostenibili. Scherzosamente, denominerà questa sua nuova dottrina la ''[[dottrina Sinatra]]'', riferendosi alla famosa canzone ''My Way''.</ref>.
 
===Nel 1989===
Le elezioni per il Congresso dei Deputati del Popolo dell'Unione Sovietica si celebrarono in marzo ed aprile 1989.
Nelle elezioni, furono sconfitti molti candidati del Partito. Inoltre, [[Boris El'cin|Borís Yeltsin]] fu scelto per Mosca e ritornò alla vita politica per trasformarsi nel principale critico di Gorbačëv.
 
Il Congresso si riunì per la prima volta il 25 maggio. Il suo primo compito fu l'elezione dei rappresentanti del Congresso a sedersi nel Soviet Supremo. Nonostante la sua elezione a Presidente, il Congresso portò problemi per Gorbačëv, poiché le sue sessioni furono teletrasmesse, generando più visibilità nelle critiche al potere ed una domanda popolare di una riforma ancora più rapida.
 
Il resto del 1989 fu marcato dalla caduta del [[muro di Berlino]] e dalle questioni nazionali, che tornavano ad essere sempre di più problematiche. Malgrado la distensione internazionale<ref>Pons, Silvio, ''Concettualizzare l'89 : la prospettiva storica'', Passato e presente : rivista di storia contemporanea. Fascicolo 80, 2010, Firenze : [poi] Milano : Giunti ; Franco Angeli, 2010.</ref> raggiungesse livelli senza precedenti - con la ritirata sovietica della guerra dell'Afghanistan e con i dialoghi tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, che continuarono tra Gorbačëv ed il neopresidente George H. W. Bush<ref>Romero, Federico, ''Alle origini del 1989 : i fattori internazionali'', Passato e presente : rivista di storia contemporanea. Fascicolo 80, 2010 (Firenze : [poi] Milano : Giunti ; Franco Angeli, 2010).</ref> - le riforme interne cominciarono a soffrire la crescente divergenza tra i riformisti, che criticavano il lento ritmo di cambiamento, ed i conservatori che criticavano l'estensione del cambiamento<ref>Graziosi, Andrea, ''I perché del collasso dell'Urss'', Storica : rivista quadrimestrale : XV, 43-45, 2009, Roma : Viella, 2009.</ref>.
 
===Nel 1990===
 
Il 15 marzo del [[1990]] il Congresso dei rappresentanti del popolo dell'URSS (il primo parlamento costituito sulla base di libere elezioni nella storia del Paese) elegge Gorbačëv presidente dell'Unione Sovietica. Il 15 ottobre dello stesso anno, grazie alla sua fama di riformatore e ''leader'' politico mondiale, nonché al contributo dato per migliorare le sorti della [[guerra fredda]], gli viene assegnato il [[Premio Nobel per la Pace]].
 
In politica interna si giova di una dialettica tra conservatori (guidati da Ligacev ed Aliev) e riformatori (rappresentati da [[Boris El'cin|Borís Yeltsin]] e Ševardnadze), da lui abilmente guidata per mantenersi in equilibrio tra i due schieramenti interni al PCUS e portare così il Paese a un moderato progresso democratico. Ma nel 1988-89 l'equilibrio del ''[[divide et impera]]'' vacilla paurosamente: i primi moti nazionalisti nel [[Caucaso]] e nei [[Paesi baltici]] sfociano in disordini e crimini (ad esempio l'eccidio degli armeni nella capitale azera [[Baku]], gli assassinii di persone russe in Kazakistan ed altro)<ref>Luzzatto, Sergio, ''Fortuna, errore, caso : Stati che implodono nel XX secolo'', Mestiere di storico : rivista della Società italiana per lo studio della storia contemporanea. A. II - N. 2, 2010</ref>.
 
Di fronte a questi fatti che minavano l'integrità territoriale e politica del Paese Gorbačëv si comporta in un modo difficilmente spiegabile. Prima non reagisce affatto<ref>Sulla debolezza dimostrata, v. Zubok, Vladislav, ''Gorbaciov e il ruolo della personalità nella storia'', Ventunesimo secolo : rivista di studi sulle transizioni. LUGLIO 2006, p. 11, Roma : [poi] Soveria Mannelli : Luiss University Press ; Rubbettino, 2006.</ref>, mentre i disordini assumono vaste dimensioni. Poi ordina di usare la forza militare, il che provoca ulteriori vittime e accresce i sentimenti indipendentisti.
 
===Nel 1991===
 
L'uso della forza macchia l'inizio dell'anno, nel caso della [[Lituania]] dove, dopo aver a lungo tollerato, se non addirittura sostenuto, un'intensa attività di movimenti indipendentisti, nel gennaio 1991 Gorbačëv ordina improvvisamente all'esercito di occupare la sede del parlamento e della TV a Vilnius (analogo tentativo fallisce a [[Tallin]]). Le reazioni militari violente<ref>Ainius Lasas, ''Bloody Sunday: What Did Gorbachev Know About the January 1991 Events in Vilnius and Riga?'', in ''Journal of Baltic Studies'', 38, nº 2 (Summer2007 2007): 179-194.</ref> non producono nulla, oltre ai morti e l'odio verso il potere centrale moscovita (è allora che vengono all'uopo costituiti i famigerati [[OMON]], le truppe del [[Ministerstvo vnutrennich del|Ministero dell'interno]] incaricate della repressione, che fa diverse decine di morti imputate direttamente al Cremlino).
[[File:1988_CPA_5942.jpg|thumb|left|[[Francobollo]] della Perestrojka, [[1988]]]]
 
[[Boris El'cin|Borís Yeltsin]], poi, prima viene eletto Presidente della Repubblica russa e poi abbandona il PCUS, inneggiando alla necessità di abolire la disposizione costituzionale sul ruolo guida del Partito Comunista. Mentre l'economia, tra tentativi di liberalizzazione e resistenze collettivistiche, perdeva colpi, nell'agosto 1991 i comunisti conservatori [[Tentato colpo di Stato in Unione Sovietica|tentarono un colpo di Stato]]: nonostante il fatto che Gorbačëv ne fosse stato la prima vittima, essendo rimasto recluso per tre giorni nella villa presidenziale in Crimea, gli fu contestato da [[Boris El'cin|Borís Yeltsin]] - dopo che questi piegò la resistenza dei golpisti coll'alleanza dei presidenti delle repubbliche federate non russe - di aver con le sue tattiche favorito il radicamento al potere non di interlocutori responsabili della perestroika, ma di pericolosi avventuristi.
 
Nonostante il suo dissenso dalla deriva liberista propugnata da El'cin, il partito Comunista venne messo al bando e i suoi beni confiscati<ref>Bettanin, Fabio, ''[[Comunismo]] e rivoluzione globale'', Mestiere di storico : rivista della Società italiana per lo studio della storia contemporanea : V, 1, 2013, Roma : Viella, 2013.</ref>. Il 25 dicembre 1991 Gorbačëv rassegnò le sue dimissioni da Capo dello Stato: poche settimane prima, l'8 dicembre [[1991]] i capi dei tre stati [[Russia]] con [[Boris El'cin|Borís Yeltsin]] e [[Gennadij Burbulis]], [[Ucraina]] con [[Leonid Kravčuk]] e [[Vitol'd Fokin]] e [[Bielorussia]] con [[Stanislaŭ Šuškevič]] e [[Vjačeslaŭ Kebič]] avevano firmato a [[Foresta di Białowieża|Belavežskaja pušča]] l'[[Accordo di Belaveža]] il trattato che sanciva la [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|dissoluzione dello Stato sovietico]]. Tale dissoluzione venne ufficialmente confermata il 26 dicembre dello stesso anno, dal Soviet Supremo.
 
== Attività successive alle dimissioni da Capo di Stato ==
[[File:Reagan and Gorbachev hold discussions.jpg|left|upright=1.2|thumb|[[Ronald Reagan]] e Michail Gorbačëv]]
Dal gennaio del [[1992]] Gorbačëv è presidente della Fondazione Internazionale Non-Governativa per gli Studi Socio-Economici e Politici (la [[Fondazione Gorbačëv]]). Dal marzo del [[1993]] è inoltre presidente (nonché fondatore) della [[Green Cross International]], un'organizzazione [[ambientalismo|ambientalista]] indipendente presente in più di 30 paesi.
 
Ricopre inoltre l'incarico di Presidente del Partito Socialdemocratico Unito della Russia, fondato il 26 novembre [[2001]], un'unione di parecchi partiti socialisti democratici, dalla cui guida si è dimesso nel maggio [[2004]] a causa di un disaccordo con il presidente del partito, [[Konstantin Titov]], relativo alla nuova direzione intrapresa durante la campagna elettorale del dicembre [[2003]].
 
Nel giugno [[2004]] ha assistito al funerale di [[Ronald Reagan]]. Nel mese di settembre, a seguito degli attacchi [[terrorismo|terroristici]] ceceni in Russia, il presidente [[Vladimir Putin]] ha lanciato un'iniziativa per sostituire l'elezione dei governatori regionali con un sistema per cui sarebbero direttamente nominati dal presidente ed approvati dalle legislature regionali. Gorbačëv ha criticato tali provvedimenti accusando Putin di allontanarsi dalla via democratica. Gorbačëv è presidente del [[Women's World Award]], un concorso annuale sponsorizzato dall'organizzazione World Awards.
[[File:Michael-Gorbatchov-ABr.jpg|upright=1.2|thumb|Discorso al Forum di [[Barcellona]] nel [[2004]]]]
 
== Riconoscimenti ==
[[File:Barack Obama & Joe Biden with Mikhail Gorbachev 3-20.09.jpg|thumb|left|Gorbačëv con [[Barack Obama]] e [[Joe Biden]] nel [[2009]]]]
Michail Gorbačëv ha ottenuto l'Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro, tre [[Ordine di Lenin|Ordini di Lenin]] e molte altre onorificenze e riconoscimenti sovietici e internazionali, oltre a numerose lauree ''[[honoris causa]]'' da università di tutto il mondo. Nel 1990 gli viene consegnato il [[Premio Nobel per la pace]].
 
== Critiche ==
La figura di Gorbačëv è normalmente vista in modo molto positivo in occidente<ref>Caspart, Wolfgang. 2001. ''Gorbatschow als Partner des Westens: Geschichte - Sozialphilosophie - Politische Psychologie / Gorbachev as a partner of the West : history - social philosphy - political psychology''. n.p.: P. Lang, 2001.</ref>, mentre in [[Russia]] la sua immagine è vista con molto meno favore. Pesa a suo carico la dissoluzione dello Stato sovietico<ref>Radchenko, Sergey. ''Unwanted Visionaries : The Soviet Failure in Asia at the End of the Cold War'', in: Oxford Studies in International History : Oxford University Press. 2014.</ref>, che ha avuto notevoli ripercussioni, anche economiche, per vasti strati della popolazione russa. In particolare gli si attribuisce la responsabilità delle seguenti iniziative:
 
* ''Campagna anti-alcol'': Proclamata il 17 agosto del [[1985]], contemplando l'estirpazione del circa 25% dei vigneti e una forte riduzione della produzione della vodka, portò ad un notevole calo delle entrate dell'erario dal settore alcolici (dai 60 miliardi di [[rublo|rubli]] ai 35). La conseguente carenza di alcolici ebbe come effetto la fioritura della produzione clandestina e del mercato nero contribuendo alla nascita in URSS della criminalità organizzata.
 
[[File:RIAN archive 850809 General Secretary of the CPSU CC M. Gorbachev (crop).jpg|thumb|right|Gorbacev nel 1987]]
* ''Incoraggiamento dei moti nazionalistici nel Caucaso'': Si attribuisce a Gorbačëv la mancata reazione ai [[pogrom]] contro gli armeni di [[Baku]] e di [[Sumgait]] i quali durarono l'intera settimana, dal 13 fino al 20 gennaio [[1990]], e provocarono una sessantina di morti sotto gli occhi delle forze dell'ordine (che peraltro erano state disarmate per un ordine arrivato da Mosca). Solo a cose fatte, nella notte dal 19 al 20 gennaio, Gorbačëv proclamò lo stato d'emergenza a Baku e ordinò l'assalto della città all'esercito regolare sotto comando del russo [[Aleksandr Lebed]]. Ciò produsse a sua volta quasi 100 vittime di nazionalità azera. Gli eventi fomentarono i sentimenti indipendentisti, antisovietici e antirussi non solo in [[Azerbaigian]], ma anche nell'intera [[Transcaucasia]]. Decine di migliaia di comunisti azeri bruciarono le loro tessere mentre gli indipendentisti arrestati durante l'assalto (tra cui gli istigatori dei pogrom) furono presto rimessi in libertà e si adoperarono per staccare la repubblica dal resto dell'URSS.
* ''Accelerazione dello sgretolamento dell'URSS attraverso l'istituzione della carica del presidente della repubblica sovietica'': Nel marzo del 1990, quasi contemporaneamente all'assunzione di Gorbačëv della carica di presidente dell'URSS, con il suo consenso anche nelle singole repubbliche sovietiche furono istituite cariche analoghe, il che stimolò ulteriormente le già forti tendenze separatiste. Particolarmente confusa divenne la situazione nella più grande [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|RSFS Russa]], dove il suo neoeletto presidente [[Boris Eltsin]] ingaggiò un'aperta lotta contro Gorbačëv in quanto capo dell'Urss, proclamando addirittura la supremazia delle leggi locali russe su quelle sovietiche (federali). L'istituzione della carica del presidente incoraggiò le forze secessioniste anche nelle altre repubbliche: infatti già l'11 marzo 1990 proclamava l'indipendenza la [[Lituania]], mentre dichiararono la loro autonomia la [[Georgia]] (26 maggio), l'[[Uzbekistan]] (20 giugno), la [[Moldavia]] (23 giugno), l'[[Ucraina]] (16 luglio) e via via tutte le altre.
 
== Posizioni sulla religiosità ==
Battezzato alla nascita [[chiesa ortodossa russa|cristiano ortodosso]], Gorbačëv è [[ateismo|ateo]] fin da giovane<ref name="ateo">{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2008/03/28/blogs/san-pietro-e-dintorni/gorbaciov-ero-e-resto-ateo-hzJHyGDTIHnLBgbkzTSh2O/pagina.html|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Marco Tosatti|data=28 marzo 2008|accesso=27 aprile 2013|titolo= Gorbaciov: ero e resto ateo}}</ref>.
Durante la sua ''leadership'', su tale materia, intraprese azioni per favorire una maggiore libertà nella pratica dei vari culti in [[Unione Sovietica]]<ref name="ateo" />.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze sovietiche ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of Lenin ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine di Lenin
|collegamento_onorificenza=Ordine di Lenin
|motivazione=Per i risultati ottenuti nello sviluppo della produzione agricola nel piano quinquennale di attuazione per la vendita allo stato di prodotti agricoli e zootecnici
|luogo=27 agosto [[1971]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Lenin ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine di Lenin
|collegamento_onorificenza=Ordine di Lenin
|motivazione=Per i risultati conseguiti nella concorrenza dell'Unione socialista e per il coraggio dimostrato nello svolgimento degli impegni di lavoro per l'aumento della produzione e della vendita allo stato di grano e altri prodotti agricoli nel 1973
|luogo=7 dicembre [[1973]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Lenin ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine di Lenin
|collegamento_onorificenza=Ordine di Lenin
|motivazione=Per il suo contributo al Partito comunista e allo Stato sovietico e in occasione del suo cinquantesimo compleanno
|luogo=28 febbraio [[1981]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order october revolution rib.png
|nome_onorificenza=Ordine della Rivoluzione d'Ottobre
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rivoluzione d'Ottobre
|motivazione=Per i risultati conseguiti nella concorrenza dell'Unione socialista e per l'aver dimostrato lavoro valore nell'attuazione dei piani e degli impegni socialisti per l'aumento della produzione e della vendita allo stato di grano e altri prodotti agricoli nel 1977
|luogo=22 febbraio [[1978]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orderredbannerlabor rib.png
|nome_onorificenza=Ordine della Bandiera rossa del Lavoro
|collegamento_onorificenza=Ordine della Bandiera rossa del Lavoro
|motivazione=Per l'eccezionale raccolto nella comune di famiglia
|luogo=16 aprile [[1949]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order badge of honor rib.png
|nome_onorificenza=Ordine del Distintivo d'Onore
|collegamento_onorificenza=Ordine del Distintivo d'Onore
|motivazione=Per il suo successo nello sviluppo della zootecnia, aumentando la produzione e l'approvvigionamento di carne, latte, uova, lana e altri prodotti
|luogo=22 marzo [[1966]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=DistinguishedLabourRibbon.png
|nome_onorificenza=Medaglia per distinzione nel lavoro
|collegamento_onorificenza=Medaglia per distinzione nel lavoro
|motivazione=
|luogo=11 gennaio [[1957]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=CombatCooperationRibbon.jpg
|nome_onorificenza=Medaglia per il rafforzamento della cooperazione militare
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il rafforzamento della cooperazione militare
|motivazione=
|luogo=2 giugno [[1980]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=1500KievRibbon.jpg
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per il 1500º anniversario di Kiev
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per il 1500º anniversario di Kiev
|motivazione=
|luogo=[[1982]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=40 years of victory rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 40 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 40 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945
|motivazione=
|luogo=23 aprile [[1985]]
}}
 
=== Altre Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Band to Order St Andr.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sant'Andrea (Federazione Russa)
|motivazione=Per il suo grande contributo personale nel rafforzare la pace e l'amicizia tra le nazioni e per i molti anni di fruttuose attività sociali
|luogo=2 marzo [[2011]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orden of Honour.png
|nome_onorificenza=Ordine d'Onore
|collegamento_onorificenza=Ordine d'Onore (Federazione Russa)
|motivazione=Per il contributo di rilievo allo sviluppo della transizione democratica e in occasione del suo settantesimo compleanno
|luogo=28 febbraio [[2001]]
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Bg3ogd.png
|nome_onorificenza=Ordine di Georgi Dimitrov (Bulgaria)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Georgi Dimitrov
|motivazione=
|luogo=[[1984]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordre des Arts et des Lettres Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia)
|collegamento_onorificenza=Ordre des Arts et des Lettres
|motivazione=
|luogo=[[1997]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=GER Bundesverdienstkreuz 9 Sond des Grosskreuzes.svg
|nome_onorificenza=Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito di Germania (Germania)
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito di Germania
|motivazione=
|luogo=7 novembre [[1999]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRT_Order_of_Liberty_-_Grand_Cross_BAR.png
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine della Libertà (Portogallo)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Libertà (Portogallo)
|motivazione=
|luogo=17 giugno [[1995]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=CZE Rad Bileho Lva 1 tridy BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Leone Bianco (Repubblica Ceca)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone Bianco
|motivazione=
|luogo=[[1999]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=DOM Order of Christopher Columbus ribbon bar.PNG
|nome_onorificenza=Gran Croce con Stella d'Oro dell'Ordine di Cristoforo Colombo (Repubblica Dominicana)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Cristoforo Colombo
|motivazione=
|luogo=luglio [[2001]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=SMR Order of Saint Agatha - Grand Cross new BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Sant'Agata (San Marino)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sant'Agata
|motivazione=
|luogo=[[1994]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Presidential Medal of Freedom (ribbon).png
|nome_onorificenza=Presidential Medal of Freedom (Stati Uniti)
|collegamento_onorificenza=Presidential Medal of Freedom
|motivazione=Per il coraggioso ruolo nel porre fine alla guerra fredda
|luogo=[[2008]]
}}
 
[[Medaglia Otto Hahn per la Pace]] - " in particolare per il disarmo atomico delle grandi potenze e il fondamentale nuovo ordine politico in Europa" - [[Berlino]] - [[1989]]
 
{{Onorificenze
|immagine=Nobel prize medal.svg
|nome_onorificenza=Premio Nobel per la pace
|collegamento_onorificenza=Premio Nobel per la pace
|motivazione=Per il suo ruolo di primo piano nel processo di pace che oggi caratterizza parti importanti della comunità internazionale
|luogo=[[Oslo]], [[1990]]
}}
 
== Bibliografia ==
Michail Gorbačëv è stato inoltre autore di numerosi scritti e saggi, tra i quali:
* ''A Time for Peace'' (''Tempo di pace'', 1985)
* ''The Coming Century of Peace'' (''Si avvicina un secolo di pace'', 1986)
* ''Peace Has no Alternative'' (''La pace non ha alternative'', 1986)
* ''Moratorium'' (''Moratoria'', 1986)
* ''Избранные речи и статьи'', ''Izbrannye reči i stat'i'' (''Scritti e discorsi scelti'', in sette volumi, 1986-1990)
* ''Перестройка: новое мышление для нашей страны и для всего мира'', ''Perestrojka: novoe myšlenie dlja našej strany i dlja vsego mira'' (1987, Perestrojka, Mondadori, 1988)
* ''Августовский путч. Причины и следствия'', ''Avgustovskij putč. Pričiny i sledstvija'' (''Il golpe di agosto'', 1991)
* ''Декабрь-91. Моя позиция'', ''Dekabr'-91. Moja pozicija'' (''Dicembre 1991. La mia posizione'', 1992)
* ''Годы трудных решений'', ''Gody trudnykh rešenij'' (''Gli anni delle decisioni difficili'', 1993)
* ''Жизнь и реформы'', ''Žizn' i reformy'' (''Vita e riforme'', in due volumi, 1995)
* ''Моральные уроки ХХ века'', ''Moral'nye uroki XX veka'' (dialogo con [[Daisaku Ikeda]], 1996)
* ''On My Country and the World'' (''Sul mio paese e il mondo'', 1998)
* ''Наедине с собой'', ''Naedine s soboj'' (''A tu per tu con me stesso'', 2013)
 
== Opere pubblicate in Italia ==
* ''L'Urss verso il duemila. Pace e socialismo'', Milano, Teti, 1986.
* ''Proposte per una svolta. La relazione al XXVII Congresso del Pcus e altri documenti. Con una prefazione-intervista inedita dell'autore'', Roma, Editori riuniti, 1986. ISBN 88-359-2987-3.
* ''Moratoria. Discorsi e interventi'', Camerino-Pieve Torina, Mierma, 1987.
* ''L'Ottobre e la perestrojka: la rivoluzione continua. Discorso del segretario del Pcus per il 70º della rivoluzione'', Roma, Editori riuniti, 1987. ISBN 88-359-3170-3.
* ''Verso un mondo migliore'', Milano, Sperling & Kupfer, 1987. ISBN 88-200-0741-X.
* ''Perestrojka. Il nuovo pensiero per il nostro paese e per il mondo'', Milano, A. Mondadori, 1987. ISBN 88-04-31008-1.
* ''Glasnost. Botta e risposta con i giornalisti di tutto il mondo'', Milano, Teti, 1988.
* ''La sfida. XIX Conferenza pansovietica del PCUS. 28 giugno-1º luglio 1988'', Roma, Editori riuniti, 1988. ISBN 88-359-3242-4.
* ''Parliamoci. Perestrojka in politica estera'', Roma, Napoleone, 1988.
* ''Pensare il mondo nuovo'', con altri, Roma, l'Unità, 1989.
* ''La casa comune europea'', Milano, A. Mondadori, 1989. ISBN 88-04-33183-6.
* ''Il golpe di agosto. Che cosa è successo, che cosa ho imparato'', Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-35690-1.
* ''Dicembre 1991. La fine dell'Unione sovietica vista dal suo Presidente'', Firenze, Ponte alle grazie, 1992. ISBN 88-7928-022-8.
* ''Vincitori e perdenti. Dall'Urss alla Russia'', Torino, La Stampa, 1993. ISBN 88-7783-073-5.
* ''Le idee di Berlinguer ci servono ancora'', Roma, Sisifo, 1994. ISBN 88-86059-06-X.
* ''Riflessioni sulla rivoluzione d'ottobre'', Roma, Editori riuniti, 1997. ISBN 88-359-4407-4.
* ''Umanesimo e nuovo pensiero'', Torino, Multimage, 1997. ISBN 88-86762-08-9.
* ''Le nostre vie si incontrano all'orizzonte'', con [[Daisaku Ikeda]], Milano, Sperling & Kupfer, 2000. ISBN 88-200-3029-2.
* ''Spiegami il mondo. I premi Nobel rispondono alle domande dei bambini'', con [[Dario Fo]], [[Dalai Lama]], [[Shimon Peres]] e altri, Milano, Oscar Mondadori, 2005. ISBN 88-04-53767-1.
* ''Il mio manifesto per la terra'', Roma, Borla, 2005. ISBN 88-263-1562-0.
* ''Ogni cosa a suo tempo. Storia della mia vita'', Venezia, [[Marsilio Editori|Marsilio]], 2013. ISBN 978-88-317-1518-8.
* ''IL NUOVO MURO. Un protagonista del Novecento racconta il mondo di oggi e il sistema Putin'', Sperling & Kupfer, 2015, ISBN 978882005909.
 
== Interviste ==
* ''Non vogliamo muri ma non umiliate i russi''<ref>{{cita web|url=http://www.leonardocoen.it/stories/mikhail-gorbaciov|titolo=Mikhail Gorbaciov:“Non vogliamo muri ma non umiliate i russi”|autore = [[Leonardo Coen]]||editore = [[Il Fatto Quotidiano]]accesso=26 luglio 2016}}</ref>, 2014.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
== Voci correlate ==
*Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
* [[Rivoluzioni del 1989]]
*[[Antonio Paolucci]], ''Luca Signorelli'', in ''Pittori del Rinascimento'', Scala, Firenze 2004 ISBN 888117099X
* [[Unione Sovietica]]
* [[Russia]]
* [[Comunismo]]
* [[Guerra fredda]]
* [[Vladimir Ivaško]]
* [[Boris El'cin]]
* [[Perestrojka]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Mikhail Gorbachev}}
{{VoceLibro| La fine dei capitalismi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.gorby.ru/|Fondazione Michail Gorbačëv|lingua=en ru}}
* {{cita web|http://www.ventunesimosecolo.org/node/971|Articolo di Valdislav Zubok}}
* {{cita web|http://www.ventunesimosecolo.org/node/972|Articolo di Martino Cervo}}
* {{cita web|http://www.krugosvet.ru/enc/istoriya/GORBACHEV_MIHAIL_SERGEEVICH.html|Biografia in russo|lingua=ru}}
* {{en}} [http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1990/gorbachev.html Biografia di Michail Gorbačëv] sul sito ufficiale del Premio Nobel
 
==Collegamenti esterni==
{{Box successione|carica=[[Segretario generale del PCUS]]|immagine=Flag of the Soviet Union.svg | precedente=[[Konstantin Černenko]] | successivo=nessuno | periodo=11 marzo [[1985]] - 24 agosto [[1991]]}}
*{{cita web|http://www.lostart.de/EN/Verlust/92853|Scheda su Lostart.de|lingua=de}}
{{Box successione|carica=[[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente del Praesidium del Soviet Supremo dell'URSS]]
{{Portale|pittura}}
dal 25 maggio [[1989]]: [[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente del Soviet Supremo dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche]]|immagine=Flag of the Soviet Union.svg | precedente=[[Andrej Andreevič Gromyko|Andrej Gromyko]] | successivo=[[Anatolij Ivanovič Luk'janov|Anatolij Luk'janov]] | periodo=1º ottobre [[1988]] - 15 marzo [[1990]]}}
{{Box successione|carica=[[Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche|Presidente dell'Unione Sovietica]]|immagine=Flag of the Soviet Union.svg | precedente=nessuno | successivo= ''fine dell'URSS'' | periodo=15 marzo [[1990]] - 25 dicembre [[1991]]}}
{{Segretari del PCUS}}
{{Premio Nobel per la pace}}
{{Premio Mondello}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|Comunismo|Guerra fredda|letteratura|Premi Nobel|storia}}
 
[[Categoria:PoliticiDipinti russidi Luca Signorelli]]
[[Categoria:PersonalitàDipinti dell'ateismoperduti]]
[[Categoria:Persone legateDipinti a Stavropol'soggetto mitologico]]
[[Categoria:Vincitori di Grammy]]