Alberto Mingardi e Educazione di Pan: differenze tra le pagine
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{{Opera d'arte
| immagine=Luca signorelli, educazione di Pan, distrutto.jpg
| grandezza immagine=350px
| titolo=Educazione di Pan
| artista=[[Luca Signorelli]]
| artista2=
| data = 1490 circa
| opera = dipinto
| tecnica = tempera su tela
| altezza=194
| larghezza=257
| città=distrutto, già a [[Berlino]]
| ubicazione=già nel [[Kaiser-Friedrich-Museum]]
}}
L''''''Educazione di Pan''''' è un perduto dipinto ([[tempera]] [[su tela]] 194x257 cm) di [[Luca Signorelli]], databile al [[1490]] circa e già conservato nel [[Kaiser-Friedrich-Museum]] di [[Berlino]] e rimasto distrutto nell'[[Incendio della Flakturm Friedrichshain]].
==
L'opera, tra le più significative della committenza legata a [[Lorenzo il Magnifico]] nella Firenze dell'ultimo quarto del Quattrocento, fu molto probabilmente citata da [[Vasari]], che parlò di un dipinto di "Dei ignudi" dipinta da Luca per Lorenzo, sebbene gli sfuggì un lapsus parlando di "tela" anziché di una tavola<ref>Paolucci, cit., pag. 259.</ref>.
Dopo la morte del Magnifico sparisce dagli inventari per quasi due secoli, per riapparire nelle collezioni dei Corsi-Salviati tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, con le nudità però coperte da "braghe". In una soffitta lo vide nel 1869 il pittore e restauratore [[Angelo Tricca]], che eliminò le ridipinture e vi riconobbe l'opera del Signorelli descritta dal Vasari. Il cardinal [[Cosimo Corsi]] però, scandalizzato dalle nudità, ordinò al Tricca di liberarsene, affidandoglielo in conto vendita. Fu acquistato per un prezzo contenuto dalla collezionista inglese [[Janet Ross]], che abitava alla [[villa di Poggio Gherardo]], sui colli fiorentini, con l'intento di rivenderlo per farne un guadagno. Quando con l'[[Unità d'Italia]] furono abolite tutte le leggi preunitarie, comprese quelle sulla tutela delle opere d'arte, si aprì una pericolosa finestra in tutta la penisola che permise, per molti decenni a venire, la dispersione verso l'estero di numerose opere d'arte, anche di capitale importanza. Il dipinto del Signorelli fu inizialente offerto, nel 1869, al direttore della [[National Gallery di Londra]], che però lo rifiutò perché la presenza di nudità lo rendeva inopportuno per l'esposizione in un museo pubblico.
Nel 1873 fu infine notato dallo storico dell'arte [[Willem Bode]], vicedirettore della [[Gemäldegalerie di Berlino]], che lo acquistò per il museo al triplo del prezzo pagato dalla Ross, e venne esposto pubblicamente.
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] fu ricoverano, con molti altri dipinti di grande formato dei musei berlinesi, nella [[Incendio della Flakturm Friedrichshain|Flakturm Friedrichshain]], che fu colpita da una bomba incendiaria il 3 maggio 1945, distruggendo tutto ciò che conteneva.
Del dipinto restano solo fotografie in bianco e nero, e una colorizzata di piccolo formato<ref name=DVC136>De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 136.</ref>.
==Descrizione e stile==
Il tema mitologico legato all'educazione del dio [[Pan]] è modellato sullo schema della [[sacra conversazione]], con la figura centrale su un trono che "dialoga" con alcune figure tutt'attorno<ref name=DVC136/>.
Pan, divinità etrusca portatrice di pace e armonia campestre, era incarnata, secondo i poeti di corte, nella stessa famiglia [[Medici]], mentre gli altri personaggi alludono a vari temi filosofici dell'[[Accademia neoplatonica]], in cui i miti antichi sono ripresi in chiave filosofica e cristiana. Gli anziani ad esempio rappresentano la saggezza derivata dall'esperienza e la meditazione, la fanciulla a sinistra è un simbolo di bellezza e perfezione, e i musici ricordano la trasposizione delle armonie naturali in armonie musicali grazie all'attività della mente<ref name=DVC136/>. Il modello degli ignudi, soprattutto il vecchio col bastone e il giovane sdraiato, è ripreso dal gruppo degli Adamiti nella lunetta della ''[[Morte di Adamo]]'' di [[Piero della Francesca]] ad [[Arezzo]]<ref>Paolucci, cit., pag. 260.</ref>.
Scarpellini parlò del "più importante documento figurato dell'entourage neoplatonico, di quella raffinata compagnia che si univa nella [[villa di Careggi]] come in un circolo privato"<ref>Citato in Paolucci, cit., pag. 259</ref>.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
*[[Antonio Paolucci]], ''Luca Signorelli'', in ''Pittori del Rinascimento'', Scala, Firenze 2004 ISBN 888117099X
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.lostart.de/EN/Verlust/92853|Scheda su Lostart.de|lingua=de}}
{{Portale|pittura}}
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:Dipinti a soggetto mitologico]]
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