Grande Inter e 7 giugno: differenze tra le pagine

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{{giugno}}
{{Torna a|Football Club Internazionale Milano}}
Il '''7 giugno''' è il 158º giorno del [[calendario gregoriano]] (il 159º negli [[anno bisestile|anni bisestili]]). Mancano 207 giorni alla fine dell'[[anno]].
{{Quote|La mia Inter aveva qualcosa che nessun altro aveva: eravamo forti, tecnici e solidi. Una delle più forti squadre della storia.|[[Alessandro Mazzola|Sandro Mazzola]], attaccante dell'Inter dal 1960 al 1977<ref>dal ''[[Corriere dello Sport]]'' del 1° dicembre 2010</ref>.}}
Nasce Eva Posteraro da Amantea
 
== Eventi ==
La '''Grande Inter''' è il soprannome che è stato dato alla squadra di [[calcio (sport)|calcio]] dell'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]] in riferimento al periodo degli [[Anni 1960|anni sessanta]].
* [[431]] – Apertura del [[Concilio di Efeso]] su convocazione dell'imperatore [[Teodosio II]].
* [[1099]] – [[Prima crociata]]: inizia l'[[Assedio di Gerusalemme (1099)|Assedio di Gerusalemme]].
* [[1494]] – [[Spagna]] e [[Portogallo]] firmano il [[Trattato di Tordesillas]] che divide il [[Nuovo Mondo]] tra le due nazioni
* [[1507]] – [[Papa Giulio II]] riconosce la santità di [[Nicolò Politi]]
* [[1640]] – Contadini [[Catalogna|catalani]] (cd. ''segadors'', "mietitori" in [[lingua catalana|catalano]]) armati di [[falce (attrezzo)|falci]] entrano a [[Barcellona]], uccidendo i funzionari del [[re di Spagna]] [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]] e dando il via alle [[sollevazione della Catalogna|sollevazioni per l'indipendenza della Catalogna]]
* [[1654]] – [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] viene incoronato [[re di Francia]]
* [[1672]] -- Battaglia navale di Sole Bay. Nell'ambito della [[Guerra d'Olanda]], L'ammiraglio olandese [[Michiel de Ruyter]] distrugge quella anglo francese. Il Re di Gran Bretagna [[Carlo II Stuart]] e quello francese [[Luigi XIV]] devono rinunciare ad attaccare le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]] via mare come avevano pianificato prima di dichiarare guerra
* [[1776]]
** Alcuni invasori [[Tredici colonie|americani]] si scontrano con i [[Regno Unito|britannici]] a [[Trois-Rivières (Canada)|Trois-Rivières]] ([[Québec (provincia)|Québec]])
** [[Richard Henry Lee]] presenta la "Risoluzione Lee" al [[Tredici colonie|Congresso Continentale]]. Vedi [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti]]
* [[1800]] – [[David Thompson]] raggiunge la foce del [[Saskatchewan (fiume)|fiume Saskatchewan]] nel [[Manitoba]]
* [[1832]] – Il [[colera]] asiatico, portato a [[Québec (città)|Québec]] dagli immigranti [[Irlanda|irlandesi]], uccide circa 6.000 persone nel [[Basso Canada]]
* [[1862]] – Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ed il [[Regno Unito]] concordano per la soppressione della [[tratta degli schiavi]]
* [[1863]] – [[Città del Messico]] viene presa dalle truppe [[Francia|francesi]]
* [[1866]] – I 1800 banditi del [[Fenian]] vengono respinti negli [[Stati Uniti]] dopo aver saccheggiato i dintorni di [[St-Armand (Quebec)|St-Armand]] e [[Frelighsburg (Quebec)]]
* [[1874]] – Inaugurazione del [[Teatro Politeama (Palermo)|Teatro Politeama]] di [[Palermo]] con ''[[I Capuleti e i Montecchi]]'' di [[Vincenzo Bellini]]
* [[1892]] – [[Benjamin Harrison]] diventa il primo [[Presidente degli Stati Uniti]] a presenziare ad una partita di [[baseball]]
* [[1905]] – La [[Norvegia]] dichiara dissolta l'unione con la [[Svezia]]
* [[1914]]
** Il primo vascello passa attraverso le chiuse del [[Canale di Panama]]
** Ad [[Ancona]] inizia la [[Settimana Rossa]]
* [[1919]] – Rivolta del [[Sette giugno]] a [[Malta]] dove truppe inglesi aprirono il fuoco sulla folla disarmata uccidendo 4 persone
* [[1926]] – [[Antoni Gaudí]] viene investito da un [[tram]]
* [[1929]] – La [[Città del Vaticano]] diventa uno stato sovrano
* [[1935]] – [[Pierre Laval]] diventa Primo Ministro di [[Francia]]
* [[1938]] – Il [[Douglas DC-4]] compie il suo primo volo
* [[1940]] – Re [[Haakon VII di Norvegia]], il Principe della Corona [[Olav V di Norvegia|Olav]] e il governo norvegese lasciano [[Tromsø]] e vanno in esilio a [[Londra]]
* [[1942]] – [[Seconda guerra mondiale]]:
** Le truppe [[giappone]]si sbarcano sulle isole di [[Attu]] e [[Kiska]] nelle [[Isole Aleutine]]
** Finisce la [[Battaglia delle Midway]]
* [[1944]] – Soldati della [[12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend"|12. Divisione Panzer SS "Hitlerjugend"]] giustiziano 23 [[prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]] [[Canada|canadesi]] in [[Normandia]]
* [[1942|1945]] – [[Seconda guerra mondiale]]:
** Re [[Haakon VII di Norvegia]] ritorna con la sua famiglia a [[Oslo]] dopo cinque anni di esilio
** Il criminale nazista [[Oskar Dirlewanger]], comandante della famigerata [[36. Waffen-Grenadier-Division der SS]], viene bastonato a morte da ex prigionieri di un campo di sterminio.
* [[1948]] – [[Edvard Beneš]] rassegna le dimissioni da [[Presidente della Cecoslovacchia]] per non firmare una [[Costituzione]] che renderebbe il suo paese uno [[Stato comunista]]
* [[1953]] – [[Italia]]: si svolgono le [[elezioni politiche italiane del 1953|elezioni politiche]]
* [[1981]]
** L'[[Heyl Ha'Avir|Aeronautica militare israeliana]] distrugge il [[Reattore nucleare a fissione|reattore nucleare]] [[Iraq|Iracheno]] di [[Osiraq]] con l'[[operazione Babilonia]]
** [[Rogo del Ballarin]]: A [[San Benedetto del Tronto]] un [[incendio]] si sviluppa all'interno della Curva Sud dello Stadio [[Tragedia di Superga|"Fratelli Ballarin"]] mentre sta per avere inizio l'incontro di calcio {{Calcio Sambenedettese|N}}-{{Calcio Matera|N}}. Il bilancio è tragico: 2 morti e quasi un centinaio di feriti, di cui 11 gravemente [[ustioni|ustionati]]
* [[1984]] – Durante un comizio a [[Padova]], sul palco di Piazza della Frutta, il leader del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Enrico Berlinguer]] viene colpito da un ictus: morirà quattro giorni più tardi
* [[1992]] – [[Azerbaigian]]: [[Abülfaz Elçibay]] viene eletto Presidente della Repubblica
* [[1993]] – [[Prince]] cambia il suo nome con un simbolo e diventa "The Artist formerly known as Prince" (L'artista precedentemente noto come Prince)
* [[1997]] – Un utente di computer noto come "_eci" pubblica il suo sorgente in codice [[Microsoft C]] su un "exploit" di [[Windows 95]] e [[Windows NT]], che diventerà in seguito noto come [[WinNuke]]. Il sorgente ottiene un'ampia diffusione su [[internet]] e la [[Microsoft]] è costretta a distribuire una patch di sicurezza
*2001 – Nasce Rita Messina
* [[2006]] – L'esercito USA, con la collaborazione dell'intelligence giordana e delle forze di sicurezza irachene, uccide, con un raid aereo, il leader di [[al-Qa'ida]] in [[Iraq]], [[Abu Mus'ab al-Zarqawi]]
 
== [[Nati il 7 giugno|Nati]] ==
In quegli anni, sotto la presidenza di [[Angelo Moratti]], con l'allenatore [[Helenio Herrera]], la società nerazzurra aprì un ciclo di grandi successi che portò alla vittoria di tre scudetti ([[1963]], [[1965]], [[1966]]), due [[UEFA Champions League|Coppe dei Campioni]] ([[1964]], [[1965]]), e due [[Coppa Intercontinentale|Coppe Intercontinentali]].
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== Piazzamenti ==
{{:Nati il 7 giugno}}
[[Immagine:Inter 1965-66.jpg|thumb|right|300px|L'undici dell'Inter [[Football Club Internazionale Milano 1965-1966|1965-66]] che al termine della stagione avrebbe vinto lo scudetto della stella]]
<!-- L'aggiornamento è periodico e automatico. Per chiarimenti vai al progetto Progetto:Biografie -->
Il termine di ''Grande Inter'' non si riferisce ad un periodo ben definito, ma si può all'incirca identificare con le 8 stagioni in cui alla guida della squadra nerazzurra ci fu Helenio Herrera, dal [[1960]] al [[1968]]. Ecco quali furono i piazzamenti della squadra in campionato in quel periodo:
* [[Serie A 1960-1961|1960-61]]: 3º posto a 5 punti dalla [[Juventus Football Club|Juventus]]
* [[Serie A 1961-1962|1961-62]]: 2º posto a 5 punti dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]]
* [[Serie A 1962-1963|1962-63]]: Campione d'Italia
* [[Serie A 1963-1964|1963-64]]: 2º posto dopo lo spareggio col [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]. Vince la Coppa dei Campioni
* [[Serie A 1964-1965|1964-65]]: Campione d'Italia, vince la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei Campioni
* [[Serie A 1965-1966|1965-66]]: Campione d'Italia, vince la Coppa Intercontinentale. Arriva in Semifinale di Coppa dei Campioni, dove perde contro il Real Madrid.
* [[Serie A 1966-1967|1966-67]]: 2º posto ad 1 punto dalla Juventus, arriva in finale di Coppa dei Campioni, ma perde contro il [[Celtic Football Club|Celtic]]
* [[Serie A 1967-1968|1967-68]]: 5º posto a 13 punti dal Milan
 
== Anni[[Morti diil assestamento7 giugno|Morti]] ==
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[[Immagine:Jairinter.jpg|200px|thumb|right|Jair: in totale 260 presenze e 69 gol con l'Inter]]
{{:Morti il 7 giugno}}
===1955-1956: terzo posto===
<!-- L'aggiornamento è periodico e automatico. Per chiarimenti vai al progetto Progetto:Biografie -->
Il [[28 maggio]] [[1955]], un [[sabato]], [[Angelo Moratti]], che acquistò la società {{cn|per 100 milioni,}} diventò il nuovo presidente e patron dell'Inter. Mentre nelle giovanili crebbe gran parte dei campioni del futuro, Moratti allontanò [[Alfredo Foni|Foni]] e puntò su [[Aldo Campatelli]]. Il campionato iniziò bene, dopo sei giornate l'Inter era in testa, ma una sequela di cinque sconfitte portò all'esonero. Fu chiamato a curare le ferite [[Giuseppe Meazza]], che recuperò posizioni e limitò i danni chiudendo il [[Serie A 1955-1956|1955-56]] al terzo posto.
===1956-1957: quinto posto===
L'anno successivo Moratti puntò sulla coppia [[Annibale Frossi|Frossi]]-[[Luigi Ferrero|Ferrero]]. Il primo era un catenacciaro, il secondo un teorico dell'offensivismo puro. Una coppia in teoria complementare, in pratica inefficace. Meazza rilevò ancora una volta la guida della squadra: una iniziale serie positiva portò l'Inter al secondo posto, poi cinque sconfitte consecutive la fecero scendere di parecchio. Con la vittoria nell'ultima giornata i nerazzurri agguantarono la quinta posizione.
===1957-1958: nono posto===
[[Immagine:Facchetti e tifosi 63-64.jpg|thumb|right|200px|Facchetti circondato dai tifosi per il primo scudetto della Grande Inter]]
L'arrivo del centravanti [[Antonio Valentin Angelillo]] e del quotato allenatore [[John Carver]] non portò ancora risultati: nel [[Serie A 1957-1958|1957-58]] la squadra si fermò al nono posto in classifica. Il disastro della stagione appena conclusa pesa sulla società, che in estate cede [[Giorgio Ghezzi|Ghezzi]] e [[Benito Lorenzi|Lorenzi]] e si affida a mister [[Giuseppe Bigogno]].
===1958-1959: terzo posto, finalista di Coppa Italia e Angelillo capocannoniere===
Anche nella stagione [[Serie A 1958-1959|1958-59]] i risultati non furono dei migliori e a tre mesi dalla fine del campionato ritornò in panca Campatelli, con il quale l'Inter che chiuse terza e perse la finale di [[Coppa Italia 1958-1959|Coppa Italia]]. Si misero in luce gli attaccanti: [[Eddie Firmani]] giocò la miglior stagione della sua carriera e Angelillo realizzò 33 goal in 33 partite, record ineguagliato nella [[Serie A]] a 18 squadre, seppur segnando solo 5 volte nelle ultime 16 giornate.
 
== Feste e ricorrenze ==
===1959-1960: quarto posto===
=== Civili ===
Il [[Serie A 1959-1960|1959-60]] fu una stagione transitoria. Partì [[Lennart Skoglund|Skoglund]] e in panca si sedette la coppia Campatelli-[[Camillo Achilli|Achilli]]. L'andata fu ottima, ma il ritorno di campionato fu decisamente in declino e la squadra fu eliminata ai quarti in [[Coppa delle Fiere]]. Dopo una sconfitta nel [[Derby di Milano|derby]] venne esonerato Campatelli, dopo un mese toccò anche ad Achilli. Il ritorno di [[Giulio Cappelli]] permise di chiudere in quarta posizione.
Nazionali:
* [[Malta]] - [[Sette giugno]]
* [[Norvegia]] - [[Svezia-Norvegia|Giornata della dissoluzione dell'Unione]]
 
===1960-1961: terzoReligiose posto===
[[Cristianesimo]]:
Nell'estate Moratti gettò le basi di quella che sarebbe divenuta la ''Grande Inter'': in panchina fece sedere il "Mago" [[Helenio Herrera]], dopo esserne rimasto stregato in una partita che la stagione prima l'Inter aveva perso contro il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]], allenato proprio da Herrera, per 4-0, e dietro la scrivania l'esperto uomo di calcio [[Italo Allodi]]. Herrera rivoluzionò l'Inter stravolgendo le tattiche e trasformando [[Armando Picchi]] da discreto terzino in efficace libero, ma non mancò di portare il suo estro nel calcio italiano con l'invenzione del "ritiro". Lo [[scudetto]] [[Serie A 1960-1961|1960-61]] andò alla [[Juventus]] fra le polemiche: durante lo scontro diretto del 28° turno con l'Inter, seconda classificata, la partita fu interrotta da un'invasione di campo di tifosi bianconeri. L'Inter vinse 0-2 d'ufficio, ma la società bianconera (il cui presidente [[Umberto Agnelli]] era anche Presidente Federale) contestò la decisione, e la CAF deliberò che l'invasione non avrebbe condizionato lo svolgimento della gara, ordinandone la ripetizione al termine del Campionato. L'Inter, ormai fuori dai giochi per via della sconfitta contro il [[Calcio Catania|Catania]] (2-0, ricordata dal radiocronista [[Sandro Ciotti]] come ''[[Clamoroso al Cibali]]'') rispose mandando a [[Torino]] la squadra "[[Campionato Primavera|primavera]]", che perse 9-1 e chiuse al terzo posto.<ref>[http://www.storiedicalcio.altervista.org/juventus_inter_9-1_boniperti.html Juventus Inter 9-1, Gloria effimera]</ref> L'unica segnatura nerazzura fu siglata su rigore dal futuro campione [[Sandro Mazzola]], che sigillò così il suo esordio.
* Sant'[[Andronico di Perm]], vescovo e martire ([[Chiese di rito orientale]])
* Sant'[[Antonio Maria Gianelli]], vescovo
* San [[Coloman di Druim Mor]], vescovo e abate
* San [[Godescalco dei Vendi]], re e martire
* Santi [[Pietro, Valabonso, Sabiniano, Vistremondo, Abenzio e Geremia]], martiri a Cordova
* San [[Roberto di Newminster]], abate cistercense
* Beata [[Anna di San Bartolomeo]], carmelitana scalza
* Beato [[Demostene Ranzi]], francescano
* Beato [[Landolfo da Vareglate]], vescovo
* Beata [[Maria Teresa de Soubiran La Louvière]], fondatrice delle [[Suore di Maria Ausiliatrice]]
 
[[Religione romana]] antica e [[Via romana agli dei|moderna]]:
===1961-1962: secondo posto===
* [[Vesta]]lia, primo giorno (''Vesta aperitur''): apertura del ''penus'' (parte più interna e segreta) dell'''Aedes Vestae'' (il tempio di Vesta nel [[Foro Romano]]).
* [[Dio Fidio]] sul [[Quirinale (colle)|colle Quirinale]]
 
== Altri progetti ==
Durante il periodo di mercato la chiacchierata vita amorosa di Angelillo portò il severo Herrera a ordinarne la cessione alla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] (ma con la clausola che ne precluse un'eventuale successiva vendita a [[Associazione Calcio Milan|Milan]], [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] o [[Juventus Football Club|Juventus]]).<ref>[http://images.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2008/02_Febbraio/26/angelillo.html Angelillo, il "signor record]</ref> Il "Mago" poi chiese e ottenne, {{cn|per la cifra record di 250 milioni,}} il [[Pallone d'oro]] del [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] [[Luis Suárez Miramontes|Luis Suárez]], con cui aveva due campionati spagnoli e raggiunto una finale in Coppa dei Campioni contro il [[Sport Lisboa e Benfica|Benfica]]. Secondo l'allenatore si trattava del regista adatto ai nuovi meccanismi di gioco, ma un repentino infortunio lo costrinse a rinunciarvi nei primi due mesi del campionato [[Serie A 1961-1962|1961-62]], che l'Inter chiuse in seconda posizione. La [[Coppa delle Fiere 1961-1962|Coppa delle Fiere]] terminò con l'eliminazione ai quarti, in [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]] addirittura agli ottavi. Si misero però in evidenza i gioielli del vivaio, su tutti [[Giacinto Facchetti]], [[Gianfranco Bedin]] e [[Sandro Mazzola]].
{{interprogetto|commons=Category:7 June}}
 
[[Categoria:Giorni di giugno| 07]]
==La Grande Inter==
[[File:Angelo moratti.jpg|thumb|left|200px|[[Angelo Moratti]], presidente dell'[[Inter]] dal [[1955]] al [[1968]]]]
[[Immagine:Herrera coppa.jpg|thumb|150px|Helenio Herrera e la Coppa Intercontinentale]]
===1962-1963: l'8º scudetto===
Al terzo anno l'Inter parte con due nuovi acquisti: l'ala destra [[Jair da Costa|Jair]], riserva nel [[Nazionale di calcio brasiliana|Brasile]] di [[Garrincha]], e [[Tarcisio Burgnich]], che arriva dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] dove la [[Juventus Football Club|Juventus]] l'aveva parcheggiato come scarto. Il "Mago" [[Helenio Herrera|Herrera]] azzecca gli acquisti che, uniti ai vecchi colpi di mercato, ai giovani ormai affermati e al talento di [[Mario Corso]], dalle celebri punizioni "a foglia morta", trascinano l'Inter verso la gloria. La squadra parte lenta, ma si riprende a metà Campionato e vince quasi tutti gli scontri diretti, come nel brillante 4-0 inflitto al [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] alla tredicesima di Andata. Dopo la vittoria nel [[Derby di Milano|Derby]] dominato da [[Sandro Mazzola|Mazzola]] arriva tuttavia la doccia fredda di una sconfitta a [[Bergamo]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]]. Se l'allenatore non dà peso all'accaduto, [[Angelo Moratti|Moratti]] raduna furioso la squadra e ordina di far giocare le riserve: in porta [[Ottavio Bugatti|Bugatti]], in mediana [[Bruno Bolchi|Bolchi]] e in attacco [[Humberto Maschio|Maschio]] al posto di [[Lorenzo Buffon|Buffon]], [[Franco Zaglio|Zaglio]] e [[Beniamino Di Giacomo|Di Giacomo]], che il "Presidentissimo" ritiene responsabili della sconfitta. La frustata scuote i ragazzi e l'Inter scavalca il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] 6-0. Due mesi dopo la vittoria sulla [[Juventus Football Club|Juventus]], ancora vanto di [[Sandro Mazzola|Mazzola]], proietta i nerazzurri verso lo [[Scudetto]] [[Serie A 1962-1963|1962-63]]. La certezza matematica arriva la settimana dopo. Va meno bene la [[Coppa Italia]]: l'Inter è fuori ai Quarti.
 
===1963-1964: la prima Coppa dei Campioni e lo spareggio col Bologna===
La vittoria in [[Serie A]] qualificò l'Inter in [[Coppa dei Campioni (calcio)|Coppa dei Campioni]], e per affrontare la fatica dei due tornei arrivarono il portiere [[Giuliano Sarti]], il centravanti della Fiorentina [[Aurelio Milani]] e dal [[Calcio Catania|Catania]], in mediana, il meno celebre [[Horst Szymaniak]], ma [[Nazionale di calcio della Germania|nazionale tedesco]] fisso sin dai [[Campionato mondiale di calcio 1958|Mondiali del 1958]].
 
[[File:H H.jpg|thumb|left|200px|[[Helenio Herrera]], allenatore della Grande Inter]]
 
Il sorteggio di Coppa non fu dei più fortunati: i nerazzurri debuttarono al "Goodison Park" di [[Liverpool]] contro l'[[Everton Football Club|Everton]]. Con una prova magistrale, l'Inter conservò lo 0-0 di partenza e passò poi il turno con una rete del brasiliano Jair a Milano. Negli ottavi la squadra di ''HH'' ebbe la meglio sui francesi dell'[[AS Monaco]]. Nei quarti il doppio confronto con il [[Partizan Belgrado|Partizan]] si rivelò meno ostico del previsto (2-0 e 2-1) e il visto per la semifinale venne strappato comodamente. Nel penultimo atto della competizione i nerazzurri si trovarono opposti al [[Borussia Dortmund]]. Al termine di una durissima battaglia in Germania, l'Inter strappò un preziosissimo 2-2 e a San Siro risolse tutto per il meglio: [[Sandro Mazzola|Mazzola]] e [[Jair]] spinsero l'Inter in finale. Ad attendere i nerazzurri al "[[Ernst Happel Stadion|Prater]]" di [[Vienna]] c'era il [[Real Madrid]], che nonostante l'età avanzata dei suoi alfieri si era dimostrato uno schiacciasassi durante tutta la manifestazione. A Vienna il [[27 maggio]] [[1964]], con 20.000 italiani al seguito protagonisti di una delle prime "migrazioni di massa" del pallone, Helenio Herrera azzeccò tutte le mosse: [[Carlo Tagnin|Tagnin]] su [[Alfredo Di Stefano|Di Stefano]], alla sua ultima partita in maglia bianca, [[Aristide Guarneri|Guarneri]] su [[Ferenc Puskás|Puskás]], [[Giacinto Facchetti|Facchetti]] bloccò [[Amancio Amaro Varela|Amancio]], [[Tarcisio Burgnich|Burgnich]] spense la velocità di [[Gento]] e in più [[Luis Suarez|Suarez]] arretrò occupandosi di Felo. Bloccati gli uomini chiave, non mancarono i campioni del gol: Mazzola con una doppietta e Milani con l'acuto finale suggellarono il risultato. Suarez, ex Barcellona, si prese la rivincita sui rivali di sempre, proprio come Herrera, che aveva visto la propria stella tramontare in Catalogna dopo l'eliminazione patita nel 1960 contro il Real Madrid in semifinale. L'Inter cosi vince l'ambito trofeo è diventa anche la prima squadra in Europa a vincere la coppa dei campioni senza neanche subire una sconfitta ( 7 vittorie e 2 pareggi )
 
Il club campione d'Europa si fece valere altrettanto [[Serie A 1963-1964|in campionato]], ma con esiti meno fausti. L'arrancante partenza fu compensata da una buona ripresa. La squadra si trovò prima in classifica dopo la penalizzazione inflitta al [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] per l'uso di sostanze dopanti, ma una guerra di carte bollate e vicende poco chiare (le fialette che la giustizia sportiva intendeva usare per dimostrare il doping furono messe sotto sequestro dalla magistratura) riportarono i tre punti agli emiliani. A fine campionato Inter e Bologna sono appaiate a 54 punti, e, nonostante gli scontri diretti fossero favorevoli ai nerazzurri (0-0 e 2-0), lo [[scudetto]] dovette essere deciso sul campo neutro di [[Roma]] nell'unico spareggio per il primo posto nella storia della Serie A. Si giocò a pochi giorni dalla vittoria europea ([[7 giugno]] [[1964]]) e non è fuori luogo affermare che - {{cn|lo confesseranno gli stessi calciatori molti anni dopo}} - non solo gli interisti erano convinti di fare un boccone del Bologna, ma che erano altresì deconcentrati e stanchi. Sta di fatto che il Bologna (che non faceva suo un campionato dal 1941) si impose per 2-0 con una delle rarissime autoreti di Facchetti e gol di [[Harald Nielsen|Nielsen]] lasciando i nerazzurri a bocca asciutta.
 
===1964-1965: il 9º scudetto, la seconda Coppa dei Campioni, la prima Coppa Intercontinentale===
[[Immagine:Facchetti2.jpg|thumb|left|180px|[[Giacinto Facchetti]], indimenticato giocatore e bandiera dell'Inter qui mentre segna il definitivo 3-0 nella semifinale Inter-Liverpool del 1965]]
 
L'Inter si presentò con l'ossatura dell'anno precedente, arricchita dagli innesti dell'interno [[Joaquín Peiró|Peiró]], del tornante [[Angelo Domenghini|Domenghini]] e del centromediano [[Saul Malatrasi|Malatrasi]]. La nuova stagione iniziò con un importante trofeo: la [[Coppa Intercontinentale]]. La sconfitta 1-0 in [[Argentina]] ad opera dell'[[Club Atlético Independiente|Independiente]] fu compensata dalla vittoria dei nerazzurri per 2-0 a [[Milano]]. Per determinare la vincitrice fu necessario un terzo incontro, disputato il [[26 settembre]] a [[Madrid]], dove l'Inter batté gli avversari con un gol di [[Mario Corso|"Mariolino" Corso]], divenendo il primo club italiano campione del mondo.
[[Immagine:Mazzola herrera.jpg|thumb|right|200px|Herrera, Mazzola e lo scudetto sul petto: tutti simboli della Grande Inter]]
In campionato l'inizio non fu dei migliori, tanto che a fine [[gennaio]] il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] aveva sette punti di vantaggio. In una rimonta durata due mesi l'Inter vinse 5-2 il [[Derby di Milano|derby]], portando il distacco a un solo punto, e operò il sorpasso battendo 2-0 la [[Juventus Football Club|Juventus]] a [[Torino]] mentre i cugini persero in casa contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]. Alla fine della campionato [[Serie A 1964-1965|1964-65]] si aggiunsero altri due punti di distacco: il titolo di campione d'Italia così ottenuto fu per questo denominato "Scudetto con sorpasso".
 
Nel frattempo proseguì il cammino in [[Coppa dei Campioni 1964-1965|Coppa dei Campioni]] con un doppio successo (6-0/1-0) sulla [[FC Dinamo Bucureşti|Dinamo Bucarest]] e un più sofferto passaggio contro i [[Rangers Glasgow FC|Rangers]]: Peiró segnò una doppietta nel 3-1 di [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]], mentre negli altipiani le mischie prodotte dai Rangers sortirono solo una rete e gli uomini di Herrera guadagnarono l'accesso alle semifinali. Qui avvenne un'incredibile eliminazione del [[Liverpool Football Club|Liverpool]], che dopo aver vinto 3-1 in [[Inghilterra]] fu travolta dai nerazzurri 3-0 a San Siro. La sfida di Milano era considerata alla vigilia quasi impossibile: la pesante sconfitta subita all'andata sul campo inglese, infatti, costringeva i nerazzurri a vincere con 3 gol di scarto (all'epoca la [[regola del gol fuori casa]] non esisteva). All'Inter bastarono invece dieci minuti per annullare lo svantaggio iniziale. Corso, all'8°, realizzava una delle sue storiche punizioni a «foglia morta» e un minuto dopo Peiró inventava una rete assolutamente originale, rubando il pallone al portiere Lawrence: il portiere inglese faceva rimbalzare il pallone a terra due volte, alla terza sbucava, da dietro, il piede sinistro di Peirò, che spostava abilmente il pallone, mettendolo fuori portata del portiere, poi, dopo due soli passi e prima che l'estremo difensore potesse tuffarsi, insaccava nella porta sguarnita con il destro. Lawrence quasi non si rese conto dell'accaduto, i suoi compagni aggredirono verbalmente l'arbitro, chiedendo l'annullamento del gol ma senza successo. La sfida, a quel punto, diventava equilibrata, con gli inglesi a tratti persino padroni del campo. Al 17' del secondo tempo, però, era Facchetti, improvvisatosi centravanti, a siglare la rete decisiva del 3-0, che dava alla squadra nerazzurra il biglietto di accesso alla finale con il [[Benfica]]. La squadra portoghese alla quarta finale negli ultimi cinque anni, nei quarti aveva annientato il Real Madrid a Lisbona per 5-1. Nella finale lo spettacolo non fu eccelso, ma l'Inter offrì una interpretazione tattica perfetta: chiuse ogni varco alle velleità offensive avversarie e ripartì con azioni in contropiede fallite da Peirò, Jair e Mazzola. Alla fine del primo tempo, un tiro di Jair ingannò il portiere [[Costa Pereira]]: il pallone gli scivolò sotto le terga regalando alla Grande Inter la seconda Coppa dei Campioni consecutiva.
 
Mancava un solo trofeo al grande slam: la [[Coppa Italia 1964-1965|Coppa Italia]]. Il [[29 agosto]] a [[Roma]] si giocò [[Juventus]]-Inter, ma la supremazia nerazzurra dimostrata in tutti gli altri tornei non si fece vedere. Con una rete di [[Giampaolo Menichelli]] i bianconeri tolsero alla ''Beneamata'' l'ultimo trofeo.
 
===1965-1966: il 10º scudetto e la seconda Coppa Intercontinentale===
Il [[Serie A 1965-1966|1965-66]] si aprì di nuovo sotto il segno di un'importante vittoria. In [[Coppa Intercontinentale]] i Campioni d'Europa affrontarono ancora una volta l'[[Club Atlético Independiente|Independiente]], senza però dover ricorrere allo spareggio, poiché al 3-0 siglato a [[Milano]] si aggiunse un pareggio a reti inviolate a [[Buenos Aires]].
 
In campionato gli avversari furono tanti, ma nessuno si fece abbastanza valere: il [[SSC Napoli|Napoli]] degli acquisti record [[Omar Sivori|Sivori]] e [[José Altafini|Altafini]] perse competitività alla tredicesima giornata, il [[Associazione Calcio Milan|Milan]], secondo di un punto a metà campionato, crollò nel ritorno e il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], risorto dopo un'iniziale crisi, si giocò tutte le speranze pareggiando la penultima contro la [[Juventus Football Club|Juventus]], mentre l'Inter affondò la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e guadagnò in anticipo la certezza matematica della Stella sul petto, simbolo di dieci [[Scudetto|Scudetti]].
Un'inaspettata nota negativa arrivò dalla [[Coppa dei Campioni 1965-1966|Coppa dei Campioni]]: dopo aver eliminato la [[FC Dinamo Bucureşti|Dinamo Bucarest]] (1-2 e 2-0) e il [[Ferencvaros]] (4-0 e 1-1), un [[Real Madrid]] dal dente avvelenato si prese la rivincita di due anni prima, eliminò i nerazzurri (0-1 e 1-1) e si involò verso il trionfo. Negativa anche la [[Coppa Italia]], con l'Inter fuori in semifinale.
 
==La fine di un ciclo==
[[File:Sandro mazzola inter.jpg|thumb|right|200px|[[Sandro Mazzola]]]]
===1966-1967: secondo posto, finalista di Coppa dei Campioni===
Nel [[1967]] l'Inter arrivò alla fine della stagione in testa alla classifica ed in finale di [[Coppa dei Campioni 1966-1967|Coppa Campioni]] ma in tre giorni perse tutto: il trofeo continentale andò al [[Celtic]] che vince per 2-1, lo scudetto alla [[Juventus Football Club|Juventus]], dopo aver perso incredibilmente l'ultima di [[Serie A 1966-1967|campionato]] contro il [[Mantova]] per 1-0 a causa di un clamoroso errore del portiere Sarti e delle strepitose parate del giovane portiere del Mantova, Dino Zoff.
 
===1967-1968: quinto posto===
Herrera restò un altro anno, ottenendo un anonimo quinto posto, e poi andò alla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], mentre Moratti decise che era ora di passare la mano e lasciò la presidenza a [[Ivanoe Fraizzoli]] nel [[1968]].
 
== La formazione ==
[[Immagine:Squadra 1964-65.jpg|thumb|Una formazione della Grande Inter]]
 
===Difesa===
[[File:Giacinto Facchetti.jpg|thumb|left|200px|[[Giacinto Facchetti]]]]
 
Fra i pali venne schierato, fino al [[1963]], [[Lorenzo Buffon]], poi scambiato con [[Giuliano Sarti]] alla [[A.C.F. Fiorentina|Fiorentina]]. Come portiere di riserva l'Inter poteva contare sull'esperto [[Ottavio Bugatti]].
 
I quattro difensori arrivarono tutti quanti al successo con la maglia azzurra, in particolare i due terzini, [[Tarcisio Burgnich]] a destra, forte in marcatura, insuperabile di testa, e [[Giacinto Facchetti]] a sinistra, con le sue incursioni sulla fascia e i numerosi gol che fecero di lui il primo terzino-goleador del calcio italiano. Al centro [[Aristide Guarneri]] giocava in marcatura sul centravanti avversario mentre [[Armando Picchi]] ricopriva il ruolo di libero.
 
Nemmeno un grande campione come [[Saul Malatrasi]] riuscì a spezzare gli equilibri creati da questi quattro giocatori.
 
Altro difensore della Grande Inter fu per alcune stagioni [[Spartaco Landini]]. Ovviamente doveva accontentarsi di "tappare i buchi" lasciati da uno dei quattro. Ciononostante, fece alcuni incontri con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] e [[Edmondo Fabbri|Fabbri]] lo portò in [[Inghilterra]], ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|mondiali]], {{cn|ma più per sfregio nei riguardi della difesa interista, il cui perno era Armando Picchi - che lasciò a casa - che non per pensare di utilizzarlo;}} tant'è che non utilizzò neppure gli altri interisti in blocco, ma i "suoi" bolognesi.
 
===Centrocampo===
[[File:Luis Suarez Miramontes Inter San Siro.png|thumb|left|200px|[[Luis Suárez Miramontes|Luisito Suarez]]]]
 
Faro del centrocampo della squadra fu senza dubbio [[Luisito Suarez]], che Herrera aveva fortemente voluto con sé dopo l'esperienza al [[FC Barcelona|Barcellona]]. [[Alessandro Mazzola]] invece rimaneva il punto di riferimento per la finalizzazione della manovra, facendo da ponte fra centrocampo e attacco dopo aver cominciato la carriera come attaccante.
Mancò invece una figura fissa nel ruolo di mediano, che vide alternarsi giocatori come [[Gianfranco Bedin]], [[Carlo Tagnin]] e [[Franco Zaglio]].
 
A parte vanno nominate le grandi ali che ebbe l'Inter in quel periodo: [[Mario Corso|Mariolino Corso]] sulla fascia sinistra, [[Jair da Costa|Jair]] e [[Angelo Domenghini|Domenghini]] sulla fascia destra.
 
===Attacco===
[[File:Peirò.jpg|thumb|right|200px|[[Joaquín Peiró]]]]
 
La figura che mancò maggiormente alla Grande Inter fu probabilmente un grande [[centravanti]], ma evidentemente non fu una carenza di peso. Inizialmente ricoprirono il ruolo di punta centrale l'inglese [[Gerry Hitchens]] e prima ancora il sudafricano [[Edwing Firmani]], ma furono presto soppiantati dall'astro nascente di Mazzola. Inizialmente fu affiancato da [[Beniamino Di Giacomo]] o da [[Aurelio Milani]], poi da [[Joaquín Peiró]] e da [[Angelo Domenghini]] che alternava il ruolo di ala e di centravanti. [[Antonio Valentin Angelillo|Angelillo]] avrebbe potuto essere la punta di diamante dell'attacco, ma Herrera non ebbe l'intelligenza e il coraggio di attendere che tornasse ai suoi livelli, anche perché ne temeva il carattere. Il "Mago" comunque fece due falsi tentativi in seguito, con [[Harald Nielsen]] e [[Luis Vinicio]]. Ma appunto, erano falsi: li fece acquistare per toglierli dal mercato. Pare invece che ammirasse [[Pedro Manfredini]], nazionale argentino prima dell'esperienza alla [[AS Roma|Roma]]; i giallorossi però non vollero mai cederlo.
 
==Controversie==
Negli anni duemila, a seguito di alcune rivelazioni, sono sorte delle controversie circa le vittorie della ''Grande Inter''.
 
Nel [[2003]] il [[quotidiano]] [[Inghilterra|inglese]] ''[[The Times]]'' pubblicò un articolo dello scrittore [[Brian Glanville]] che raccontava di una confessione dell'[[arbitro]] [[Ungheria|ungherese]] Gyorgi Vadas, il quale affermava di aver subito un tentativo di [[corruzione]] da parte dell'allora presidente della società interista [[Angelo Moratti]] prima della gara di ritorno della semifinale della [[Coppa dei Campioni 1965-1966|Coppa dei Campioni 1965-66]] contro il [[Real Madrid Club de Fútbol|Madrid CF]]. Glanville, che denunciò anche altri casi analoghi di [[combine|corruzione arbitrale]] in cui sarebbero stati gravemente coinvolti alcuni membri della dirigenza del club milanese nelle [[Coppa dei Campioni 1964-1965|due precedenti]] [[Coppa dei Campioni 1963-1964|edizioni]] del torneo in base a un'indagine chiamata ''The Years of the Golden Fix'', affermò che i trionfi del club durante gli [[anni 1960]] «furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini ora deceduti: Deszo Szolti, faccendiere ungherese, e [[Italo Allodi]], direttore sportivo dell'Inter, il ''serpentino''»<ref>Da [[La Repubblica]] del [[11 novembre]] [[2003]] [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/11/il-times-getta-fango-sull-inter-degli.html Il Times getta fango sull'Inter degli anni 60]</ref><ref>Da [[The Times]] del [[8 novembre]] [[2003]] [http://www.timesonline.co.uk/tol/sport/football/article1011456.ece This Football Life: Moratti in a real fix over Inter's glorious but tainted history]</ref>.
 
Nel [[2004]] [[Ferruccio Mazzola]], un ex giocatore della ''Grande Inter'', pubblicò ''Il terzo incomodo'', nel quale rivolgeva una serie di pesanti accuse al mondo del calcio per quanto concerne l'abuso di [[doping|pratiche dopanti]] negli anni '60 e '70.<ref>{{Cita web|url=http://www.calciofans.com/rastampa/bradipolibri/bradipolibri_Mazzola.htm|titolo=Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola|editore=calciofans.com|accesso=5-5-2011}}</ref> Nel mirino di Mazzola finì soprattutto il ''Mago'' [[Helenio Herrera|Herrera]], vero artefice di quella squadra e reo, secondo il suo accusatore, di distribuire a titolari e riserve delle pasticche (Mazzola, pur riconoscendo di non averne la certezza, parlò di [[anfetamina|anfetamine]]) capaci di aumentare le loro prestazioni atletiche.<ref>{{Cita news|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=7|mese=ottobre|anno=2005|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/07/ferruccio-mazzola-inter-di-herrera-ci.html|titolo=Ferruccio Mazzola e l'Inter di Herrera Ci dava pasticche|accesso=5-5-2011}}</ref> La denuncia dell'ex giocatore, ribadita in un'intervista concessa all'''[[Espresso]]'' nel [[2005]],<ref>{{Cita news|url=http://demo.extra.kataweb.it/eolextrademo/print.jsp?id=1291217&giornale=espresso&idIndex=1891552|titolo=Pasticca nerazzurra|pubblicazione=[[l'Espresso]]|accesso=5-5-2011}}</ref> parve trovare conferma nei prematuri decessi di diversi membri della ''Grande Inter'' che sarebbero stati da ricondurre, a suo dire, proprio alle pratiche non ortosse dell'epoca. Le accuse rivolte all'[[Inter]] e a quel ciclo leggendario della sua storia, però, non furono mai confermate da nessun altro giocatore dell'Inter di quel periodo,anzi la società nerazzurra,che aveva come presidente [[Giacinto Facchetti]] (caduto anche lui nel mirino di Mazzola per fatti non ben precisati) querelò per diffamazione il suo ex giocatore, chiedendo 3 milioni di euro per danni morali e patrimoniali da devolvere in beneficenza.<ref>{{Cita news|pubblicazione=[[La Repubblica]]|giorno=7|mese=ottobre|anno=2005|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/08/inter-mazzola-jr-ci-pensano-gli.html|titolo=L'Inter a Mazzola jr: Ci pensano gli avvocati|accesso=5-5-2011}}</ref> Il giudice non riscontrando nulla nel libro di diffamatorio, respinse la richiesta della società, costringendola anche al pagamento delle spese processuali.<ref>{{Cita news|url=http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=15979|titolo=L'Inter di Herrera e il doping: persa causa contro Mazzola e Bradipolibri|editore=tuttojuve.com|giorno=9|mese=febbraio|anno=2011|accesso=5-5-2011}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[Football Club Internazionale Milano]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1960-1961|Rosa dell'Inter 1960-61]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1961-1962|Rosa dell'Inter 1961-62]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1962-1963|Rosa dell'Inter 1962-63]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1963-1964|Rosa dell'Inter 1963-64]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1964-1965|Rosa dell'Inter 1964-65]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1965-1966|Rosa dell'Inter 1965-66]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1966-1967|Rosa dell'Inter 1966-67]]
** [[Football Club Internazionale Milano 1967-1968|Rosa dell'Inter 1967-68]]
*[[Angelo Moratti]]
*[[Helenio Herrera]]
*[[Alessandro Mazzola]]
*[[Giacinto Facchetti]]
 
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{{Portale|calcio}}
 
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[[Categoria:F.C. Internazionale Milano]]
 
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