Catania e Vagotonia: differenze tra le pagine

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{{nota disambiguaS|anatomia}}
La '''vagotonia''' o '''parasimpaticotonia''' è la tendenza, tipica di alcuni individui, alla prevalenza dell'attività del [[sistema nervoso parasimpatico]] ed in particolare del [[nervo vago]] (da cui il nome) che ne costituisce la maggiore espressione<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/salute/dizionario/vagotonia/index.shtml|titolo=Dizionario della salute}}</ref>. Il termine è la definizione opposta della simpaticotonia.
{{c|Si riscontrano numerose imprecisioni ed errori; troppa enfasi in alcune sezioni. Alcune parti sono state riviste altre occorre rivederle. Si nota carenza di informazioni suffragate da fonti neutrali, attendibili e autorevoli|Sicilia|gennaio 2016}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Catania
|Panorama = Sicilia - Catania dall'alto.jpg
|Didascalia = Panorama aereo di Catania
|Bandiera = Flag of Catania.svg
|Voce bandiera = Stemma di Catania
|Stemma = Catania-Stemma.png
|Voce stemma = Stemma di Catania
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Catania
|Amministratore locale = [[Salvo Pogliese]]
|Partito = [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|Data elezione = 18-6-2018
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 182.9
|Note superficie =
|Abitanti = 312302
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dati Istat] Popolazione residente al 31 Marzo 2018.
|Aggiornamento abitanti = 30-03-2018
|Sottodivisioni = Bicocca, Codavolpe, Junghetto, [[Pantano d'Arci]], Paradiso degli Aranci, Passo Cavaliere, Passo del Fico, Passo Martino, Primosole, Reitano, Vaccarizzo, Villaggio Delfino
|Divisioni confinanti = [[Aci Castello]], [[Belpasso]], [[Carlentini]] ([[libero consorzio comunale di Siracusa|SR]]), [[Gravina di Catania]], [[Lentini]] (SR), [[Mascalucia]], [[Misterbianco]], [[Motta Sant'Anastasia]], [[San Gregorio di Catania]], [[San Pietro Clarenza]], [[Sant'Agata li Battiati]], [[Tremestieri Etneo]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 833
|Nome abitanti = catanesi
|Patrono = [[sant'Agata]]
|Festivo = 5 febbraio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Catania (metropolitan city of Catania, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Catania nella sua città metropolitana
}}
'''Catania''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/kaˈtanja/|it}}<ref>• {{DOP|id=68865|lemma=Catania}}• {{Dipi|Catania}}</ref>, {{Link audio|It-Catania.ogg|<small>ascolta</small>}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:312302}} abitanti, [[capoluogo]] dell'[[Città metropolitana di Catania|omonima città metropolitana]] in [[Sicilia]] e cuore di un [[Agglomerazione|agglomerato urbano]] di circa {{formatnum:700000}} residenti<ref>[http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g07-23/g07-23-p27.html Individuazione degli agglomerati urbani della Regione in attuazione dell'art. 2 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 194, pag. 38].</ref> esteso alle pendici sud orientali del Monte [[Etna]].
 
== Caratteristiche ==
È il centro dell'[[Area metropolitana di Catania|area metropolitana]] più densamente popolata della Sicilia, e di una più ampia [[conurbazione]] nota come [[Sistema lineare della Sicilia orientale]], che conta circa 1.700.000 abitanti su una superficie di 2.400 chilometri quadrati<ref>{{Cita web|url=http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/15/0110_Censis-Sintesi_completa.pdf|titolo=42º rapporto censis sulla società italiana - 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170427193237/http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/15/0110_Censis-Sintesi_completa.pdf|dataarchivio=27 aprile 2017}}</ref>. La città è inoltre il fulcro economico ed infrastrutturale del [[Distretto del Sud-Est Sicilia]], istituito il 26 febbraio 2014<ref>{{Cita news|autore=Emanuele Lauria|titolo=Giorgio Napolitano a Catania battezza il distretto Sud Est|pubblicazione=La Repubblica|data=26 febbraio 2014}}</ref> alla presenza dell'allora presidente della [[Italia|Repubblica Italiana]] [[Giorgio Napolitano]]. È il più popolato comune d'Italia che non sia capoluogo di regione<ref>[[Comuni d'Italia per popolazione]]</ref>. Principale polo [[industria]]le, [[Logistica|logistico]] e [[Commercio|commerciale]] della [[Sicilia]], è sede dell'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Aeroporto Vincenzo Bellini]].
Non si tratta di una malattia, ma di una caratteristica costituzionale, che si riscontra negli individui generalmente [[Biotipo costituzionale (Giacinto Viola)|brachitipi]] (con sviluppo prevalente del tronco rispetto agli arti), e che comporta una tendenza all'[[ipotensione]] arteriosa, facilità alla [[sudorazione]] eccessiva, [[bradicardia]], eccessiva secrezione [[lacrime|lacrimale]], [[miosi]].
 
Gli individui vagotonici inoltre hanno la tendenza a soffrire di disturbi dell'[[apparato gastroenterico]], ad essere più soggetti all'[[ansia]], all'artitrismo, all'[[aterosclerosi]], [[irritabilità]]<ref>[http://medicinasalute.com/curare/malattia/vagotonia-le-conseguenze-della/ Le conseguenze della Vagotonia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101217042319/http://medicinasalute.com/curare/malattia/vagotonia-le-conseguenze-della/ |date=17 dicembre 2010 }}, medicinasalute.com</ref>.
Fondata nel [[729 a.C.]] dai [[Calcide (Eubea)|Calcidesi]] della vicina [[Naxos]], la città vanta una storia millenaria caratterizzata da svariate dominazioni i cui resti ne arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale<ref>{{Cita news|url=http://www.italialiberty.it/cataniavinceilpremiobestlibertycity/|titolo=Catania si aggiudica il premio per la miglior Città liberty dell'anno 2016 - Italia Liberty|pubblicazione=Italia Liberty|data=18 dicembre 2016|accesso=20 dicembre 2016}}</ref>. Sotto la dinastia [[Corona d'Aragona|Aragonese]] fu capitale del [[Regno di Sicilia]], e dal 1434 per volere di re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]] è sede della più antica [[Università degli Studi di Catania|Università]] dell'isola<ref>{{Cita web|url=https://www.unict.it/it/ateneo/chi-siamo|titolo=Chi siamo {{!}} Università degli Studi di Catania|sito=www.unict.it|accesso=28 aprile 2017}}</ref>. Nel corso della sua storia è stata più volte interessata da [[Eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] (la più imponente, in epoca storica, è quella del [[1669]]) e da [[Terremoto|terremoti]] (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del [[Terremoto di Catania del 1169|1169]] e del [[Terremoto del Val di Noto|1693]]).
 
Catania è stata patria, nativa o adottiva, di alcuni tra i più celebri artisti e letterati d'Italia, tra i quali i compositori [[Vincenzo Bellini]] e [[Giovanni Pacini]] e gli scrittori [[Giovanni Verga]], [[Luigi Capuana]], [[Federico De Roberto]], [[Nino Martoglio]], [[Vitaliano Brancati]]. Il barocco del suo [[centro storico]] è stato dichiarato dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] [[Patrimonio dell'umanità]], assieme a quello di sette comuni del [[Val di Noto]] ([[Caltagirone]], [[Militello in Val di Catania]], [[Modica]], [[Noto (Italia)|Noto]], [[Palazzolo Acreide]], [[Ragusa]] e [[Scicli]]), nel [[2002]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Catania - Particolare della fontana dell'Amenano - panoramio.jpg|sinistra|miniatura|Particolare della [[fontana dell'Amenano]]<nowiki>, conosciuta come l'</nowiki>''acqua a linzolu'' (acqua a lenzuolo), sita in piazza del Duomo]]
Catania offre paesaggi eterogenei concentrati in un'area ristretta. Sorge sulla costa orientale dell'[[Isola di Sicilia|isola]], ai piedi dell'[[Etna]] (il vulcano attivo più alto d'[[Europa]]) a circa metà strada tra le città di [[Messina]] e [[Siracusa]], affacciandosi sul [[mar Ionio]] con il [[Golfo di Catania|golfo]] che da essa prende il nome.
 
Il territorio è prettamente pianeggiante a sud e sud-est, e montuoso a nord per la presenza dell'Etna. Esso comprende anche una consistente parte della [[piana di Catania]] ('''a Chiana''), una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, la cui zona più vicina al mare costituisce l'[[Riserva naturale Oasi del Simeto|Oasi del Simeto]], riserva naturale di circa 2.000 [[ettaro|ettari]], istituita nel [[1984]]. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume [[Simeto]] che sfocia a sud della città, nella frazione Primosole.
 
Il nucleo originario della città era situato su un'altura: la collina di ''Monte Vergine'' (49&nbsp;m s.l.m.), nata da un'eruzione preistorica dell'Etna datata tra 15.000 e 3960 ± 60 anni dal presente, corrispondente all'odierna [[Piazza Dante (Catania)|Piazza Dante Alighieri]] dove sorge il [[Monastero di San Nicolò l'Arena]] (oggi sede universitaria), nei pressi della quale scorreva un corso d'acqua, l'[[Amenano]], che sfociava vicino l'attuale [[Piazza del Duomo (Catania)|Piazza del Duomo]], mentre a sud vi era il terrazzo di Acquicella (15&nbsp;m s.l.m.), separato dal fiume da una valle, poi colmata dalle lave dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]]. L'unico altro rilievo importante è la collina di ''Santa Sofia'' (303&nbsp;m s.l.m.), nel quartiere omonimo, dove sorge la [[Università degli Studi di Catania|Cittadella Universitaria]], quasi al confine con [[Gravina di Catania]], comune del vasto hinterland.
 
Il verde pubblico è costituito dai parchi situati all'interno della città. Sono sei quelli di una certa grandezza e importanza: il [[Giardino Bellini]] o Villa Bellini, chiamato ''<nowiki>'</nowiki>a Villa'', è dedicato al musicista [[Vincenzo Bellini]]; il [[Giardino Pacini]] o Villa Pacini, soprannominato ''Villa 'e varagghi'' (cioè "degli sbadigli") dedicato al musicista [[Giovanni Pacini]]; il [[Parco Gioeni]] (situato a nord del quartiere Borgo, alla fine della via Etnea); il [[Parco Falcone e Borsellino]] (a nord del corso Italia), dedicato agli omonimi magistrati uccisi dalla mafia; e il [[Boschetto della Plaia]] (nella zona tra il sud della città e l'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Aeroporto Vincenzo Bellini]], l'ex Mercato Ortofrutticolo Comunale e il quartiere [[Plaia]]). Tra gli altri, per l'importanza storica e per la conservazione della biodiversità, va segnalato l'[[Orto botanico di Catania]], nel quartiere Mercede.
 
La città è attraversata da un fiume sotterraneo, il già citato Amenano, che anticamente sfociava dove oggi c'è la suddetta Villa Pacini e ora sfocia più a sud-est, dove c'è il porto. Esso si rende visibile alla [[Fontana dell'Amenano]], fontana in [[marmo]] bianco chiamata dai catanesi l'''Acqua a 'llinzolu'' che sorge tra la cosiddetta "[[Pescheria di Catania|Pescheria]]" e la piazza del Duomo, e nei sotterranei del locale Ostello Agorà. In passato, poco fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il [[lago di Nicito]], al fiume collegato e ormai coperto dalla colata lavica del [[1669]] (l'omonima via ne ricorda l'ubicazione).
 
Ma è stato tutto il territorio circostante a mutare profondamente in seguito a calamità naturali come le varie colate laviche: la costa a nord del porto è costituita da una [[scogliera]], sita dove oggi è presente la [[Stazione di Catania Centrale|Stazione Centrale]], detta dell'''Armìsi'' e formata in varie epoche storiche nel [[1169]], [[1329]] e [[1381]], anno in cui venne coperto anche parte dell'antico [[Porto Ulisse]] nel quartiere [[Ognina]]; tale tratto di costa comprende la spiaggetta di [[San Giovanni li Cuti]]. L'area a sud del [[Castello Ursino]], un tempo sul mare, è invece il prodotto dell'enorme [[Eruzione dell'Etna del 1669|colata del 1669]] che, accerchiatolo, si spinse per qualche chilometro verso il golfo. La costa a sud del porto venne profondamente modificata, facendo cominciare più a sud il litorale [[Sabbia|sabbioso]] della Plaia.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Catania Centro|Stazione meteorologica di Catania Fontanarossa|Stazione meteorologica di Catania Sigonella}}
La città e la [[piana di Catania]] presentano un [[clima mediterraneo]], pur con alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale, ben ravvisabili dall'analisi dei dati climatici delle [[Stazione meteorologica|stazioni meteorologiche]] ufficiali di [[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Fontanarossa]] e di [[Base aerea di Sigonella|Sigonella]], che descrivono rispettivamente il quadro relativo alla città di Catania e all'entroterra della piana.
 
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono comprese in media tra i 450 e i 550&nbsp;mm annui, con minimo estivo molto marcato e moderato picco nella stagione autunnale.
 
L'inverno presenta temperature medie di circa 11 gradi e assicura temperature massime diurne generalmente piuttosto miti, ma l'[[escursione termica]] rispetto alle ore notturne è piuttosto pronunciata in presenza di cielo sereno e vento debole per effetto della presenza di un esteso territorio pianeggiante e, nella parte più interna, della presenza dell'Etna. La neve è molto rara, a causa della presenza dell'Etna che ripara la città dai freddi venti settentrionali. Occasionali fioccate si sono viste più volte nel corso degli anni nei quartieri collinari, più consistenti nell'hinterland a nord della città. Più recentemente, brevi nevicate si sono avute il 9 febbraio 2015 e il 6 gennaio 2017, anche se l'ultima nevicata di particolare rilevanza risale al 16-17 dicembre 1988.
 
Il record assoluto di freddo, -7&nbsp;°C, fu raggiunto il 1º febbraio [[1962]].<ref>{{Cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/23/20100131/tit-il-grande-freddo-si-fa-beffare-dall-6284556_1.html|editore=Yahoo! notizie|titolo=Il grande freddo si fa beffare dall'alta pressione, strada in salita per l'inverno|data=1º febbraio 2010|accesso=1º febbraio 2010|autore=Luca Angelini|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100204192749/http://it.notizie.yahoo.com/23/20100131/tit-il-grande-freddo-si-fa-beffare-dall-6284556_1.html|dataarchivio=4 febbraio 2010}}</ref>
 
L'estate, di lunga durata, si presenta molto calda, a volte con alti tassi di umidità. Mentre lungo la fascia litoranea le temperature massime sono parzialmente contenute dalla brezza marina di [[Levante (vento)|levante]], nella parte più interna della città e della piana si registrano valori molto elevati.
 
{{Weather box
|___location = Catania, Sicily (Catania-Fontanarossa)
|metric first = yes
|single line = yes
|Jan high C = 15.5
|Feb high C = 16.0
|Mar high C = 17.2
|Apr high C = 21.3
|May high C = 25.2
|Jun high C = 28.3
|Jul high C = 31.7
|Aug high C = 32.0
|Sep high C = 29.1
|Oct high C = 25.7
|Nov high C = 20.3
|Dec high C = 16.1
|Jan mean C = 10.6
|Feb mean C = 10.9
|Mar mean C = 12.2
|Apr mean C = 14.3
|May mean C = 17.9
|Jun mean C = 22.0
|Jul mean C = 25.1
|Aug mean C = 25.6
|Sep mean C = 23.1
|Oct mean C = 19.2
|Nov mean C = 15.0
|Dec mean C = 11.8
|Jan low C = 5.3
|Feb low C = 5.4
|Mar low C = 6.5
|Apr low C = 8.3
|May low C = 11.6
|Jun low C = 15.6
|Jul low C = 18.5
|Aug low C = 19.2
|Sep low C = 17.1
|Oct low C = 13.7
|Nov low C = 9.1
|Dec low C = 6.1
|Jan record high C = 31.0
|Feb record high C = 32.1
|Mar record high C = 34.4
|Apr record high C = 35.0
|May record high C = 38.5
|Jun record high C = 45.0
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|Jan record low C = -5.0
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|May record low C = 4.6
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|Sep record low C = 9.0
|Oct record low C = 1.0
|Nov record low C = -0.6
|Dec record low C = -2.0
|precipitation colour = green
|Jan precipitation mm = 74.8
|Feb precipitation mm = 52.6
|Mar precipitation mm = 46.0
|Apr precipitation mm = 35.4
|May precipitation mm = 19.2
|Jun precipitation mm = 6.0
|Jul precipitation mm = 5.0
|Aug precipitation mm = 8.9
|Sep precipitation mm = 45.0
|Oct precipitation mm = 106.1
|Nov precipitation mm = 62.3
|Dec precipitation mm = 85.9
|year precipitation mm = 547.2
|Jan precipitation days = 6
|Feb precipitation days = 6
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|Apr precipitation days = 5
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|Jun precipitation days = 1
|Jul precipitation days = 0
|Aug precipitation days = 0
|Sep precipitation days = 3
|Oct precipitation days = 5
|Nov precipitation days = 6
|Dec precipitation days = 7
|year precipitation days = 47
|Jan sun = 155.0
|Feb sun = 155.0
|Mar sun = 182.9
|Apr sun = 210.0
|May sun = 272.8
|Jun sun = 303.0
|Jul sun = 344.1
|Aug sun = 319.3
|Sep sun = 247.0
|Oct sun = 192.2
|Nov sun = 180.0
|Dec sun = 151.9
|unit precipitation days = 1&nbsp;mm
|source 1 = [[Hong Kong Observatory]]<ref>[http://www.hko.gov.hk/wxinfo/climat/world/eng/europe/iy_al/catania_e.htm "Climatological Information for Catania, Italy"] - Hong Kong Observatory</ref> (1961–1990)
|source 2 = [http://www.tutiempo.net/clima/Catania_Fontanarossa/164600.htm] (1991-2010)
|source 3 = sunlight: [http://www.catania.climatemps.com/]
|date=August 2010}}
== Origini del nome ==
Secondo lo storico greco [[Plutarco]], il suo nome deriva dal siculo ''katane'' (cioè ''grattugia'', parola di origine indoeuropea), per l'associazione con le asperità del territorio [[lava|lavico]] su cui sorge, od anche dal latino ''catinum'' (catino, bacinella) per la conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città o come riferimento al bacino della [[Piana di Catania|Piana]]. L'[[etimologia]] resta comunque oscura<ref name="Kat">Secondo Gesualdo Iatrino l'etimologia avrebbe persino un'origine egizia; cfr. {{cita pubblicazione |autore = G. Iatrino |url = http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/198.pdf |titolo = Katana - ovvero dell'archeologia della cultura dei vinti |rivista = Agorà |numero = 25-26 |anno = 2006 |pagina = 43 |accesso = 27 febbraio 2016}}</ref>: secondo altre interpretazioni, il nome deriverebbe dall'apposizione del prefisso [[lingua greca|greco]] ''katà-'' al nome del [[vulcano]] [[Etna]] (Aitnè, dal greco) (in modo che ne risulti "nei pressi di" o "appoggiata" all'Etna)<ref>Vedi ad esempio l'articolo: {{Cita web |url=http://www.cataniaperte.com/cronologia/saggi/scurria2.PDF |titolo="Il nome di Catania" di Marcello Scurria |accesso=16 aprile 2010}}</ref>
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Catania}}
 
=== Età antica ===
La collina di Monte Vergine occupa una posizione strategica fra il mare, l'Etna e la maggiore pianura di Sicilia. Su di essa si sviluppò un vasto abitato preistorico, intercettato in più punti ed in particolare nell'area dell'ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò l'Arena ed in quella di via Teatro Greco. Nel monastero benedettino<ref>Frasca 2015, con bibliografia precedente</ref> sono stati rinvenuti reperti che coprono il periodo compreso tra il Neolitico e la fine dell'età del Rame; agli inizi dell'Eneolitico si data una tomba a fossa polisoma rinvenuta sempre all'interno del monastero. In via Teatro Greco<ref>Nicoletti 2015</ref> sono state individuate due fasi preistoriche. La prima, datata al radiocarbonio alla seconda metà del [[VI millennio a.C.]], è relativa alla probabile frequentazione di uno o più ripari sotto roccia, dagli inizi del Neolitico medio fino a quello tardo. La seconda fase, datata al radiocarbonio alla fine del [[V millennio a.C.]], appartiene ad una abitato con capanne degli inizi dell'Eneolitico, cui verosimilmente spetta la tomba dei Benedettini.
 
Sebbene si conoscano rinvenimenti sporadici dell'età del Bronzo e di quella del Ferro, l'area era probabilmente disabitata quando, nel [[729 a.C.|729]]-[[728 a.C.]], [[Colonizzazione greca|coloni greci]] provenienti da [[Naxos]], a sua volta fondata da [[Calcide (Eubea)|Calcide]] in [[Eubea]], guidati dall'ecista [[Evarco]] vi fondarono {{polytonic|[[Katane|Kατάvη]]}}. La città greca, conobbe la sua stagione migliore nel corso del [[V secolo a.C.]]. Nel [[476 a.C.]] [[Gerone I]] di [[Siracusa]] ne fece la propria sede, sostituendo gli abitanti e mutandone il nome in ''[[Aitna|Áitna]]''. Di questo episodio, durato un quindicennio, cantato da [[Pindaro]] e forse al centro di una perduta tragedia di [[Eschilo]], rimangono monete d'argento tra le più raffinate dell'antichità. Riacquisiti l'antico nome e gli originari abitanti, alla fine del secolo, durante la [[Guerra del Peloponneso]], la città parteggiò per [[Atene]] contro Siracusa. Conquistata dai siracusani nel [[403 a.C.]], dispersi i suoi abitanti e ripopolata con mercenari campani, per la città ebbe inizio un declino che si concluse solo con la conquista romana di [[Manio Valerio Massimo Messalla]] nel [[263 a.C.]].
 
[[Katane|Càtina (o Càtana)]] divenne colonia augustea nel [[21 a.C.]]. Da quel momento la città si dotò di grandi edifici pubblici che la trasformeranno in uno dei più ragguardevoli centri dell'impero e che nei secoli successivi, fino ad oggi, condizioneranno il suo sviluppo urbano<ref name=atripaldi12>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|p. 12}}.</ref>.
La città fu sede di una precoce comunità cristiana e dal [[IV secolo d.C.]], se non da prima, di una cattedra vescovile. Al cristianesimo si legano le trasformazioni di alcuni edifici e il lento processo di sviluppo da città antica a città medievale.
 
=== Età medievale ===
Alla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano]] la Sicilia venne conquistata nel [[VI secolo]] dagli [[Ostrogoti]] di re [[Teodorico il Grande]] che si occupò della ricostruzione delle mura della città, utilizzando le pietre che costituivano l'anfiteatro romano<ref>Cassiodoro, ''Chronica'', epistola III 9, cfr. R. Soraci, ''Catania in età tardoantica'', «Quaderni catanesi di Cultura classica e medioevale» 3, 1991, pp. 269-270</ref>. Venne in seguito conquistata dai [[Impero Bizantino|Bizantini]], e nella prima metà del [[IX secolo]] dai musulmani<ref>L'anno esatto è ignoto, ma i cronisti islamici permettono di circoscrivere la conquista della città tra il saccheggio di Siracusa dell'867 e la campagna di Abu Al Abbas contro i ribelli palermitani rifugiati a Taormina del 900 (Michele Amari, Biblioteca Arabo-Sicula, volume 1°, pagine 184 e 185)</ref>. Nel [[1071]] viene conquistata dai [[Normanni]] che provvidero a ridarle la sede vescovile, con l'approvazione del [[papa Urbano II]] ([[bolla pontificia]] del 9 marzo [[1092]]); la città sarà elevata solo nel [[1859]] a sede arcivescovile. Fu poi governata dagli [[Hohenstaufen|Svevi]], periodo in cui si eresse il [[Castello Ursino]] e si crearono le figure amministrative che perdurarono fino al [[1817]] circa<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=38123&RicLin=en|titolo=Sistema politico locale dal 1197}}</ref>. La città fu una delle sedi della corte di [[Federico II di Svevia]] e da qui furono emanati editti e leggi di grande importanza. Alla fine del casato [[Hohenstaufen]] furono gli [[Angioini]] a prendere possesso della città, occupandola militarmente abusando spesso della popolazione locale.
 
Nel [[1282]], passò al ramo cadetto della [[Corona d'Aragona]] (in quanto la moglie di [[Pietro III d'Aragona|Pietro III]], [[Costanza II di Sicilia|Costanza di Svevia]] era figlia del re [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]]) che fino a [[Martino I di Aragona|Martino I]] fecero di Catania la capitale del [[regno di Trinacria]]. Dopo l'annessione del regno all'[[Regno d'Aragona|Aragona]], la Sicilia perse l'indipendenza e passò sotto il dominio [[Spagna|spagnolo]], poi [[Casa Savoia|sabaudo]] e infine dei [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]].
 
=== Età moderna ===
[[File:Catania - Piazza Duomo 03.jpg|thumb|Il Duomo|300x300px]]
Nel [[1622]], [[Emanuele Filiberto di Savoia (1588-1624)|Emanuele Filiberto di Savoia]], [[viceré di Sicilia]], con lettera ratificata da Filippo IV, aveva assegnato al [[Senato]] catanese funzioni pari a quelli di Palermo e Messina, concedendole una certa autonomia.
 
Le due gravissime catastrofi naturali di fine XVII secolo (l'[[eruzione dell'Etna del 1669]] e il [[terremoto del Val di Noto del 1693]]) segnano "il transito verso la modernità"<ref>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|p. 16}}</ref>. La ricostruzione post-terremoto si contraddistinse per lo stile [[Tardo Barocco|Barocco;]] uno tra i pochissimi grandi monumenti che mantenne la sua forma integra e originale fu il [[Castello Ursino]]. Di contro, antichi edifici furono rinnovati e riedificati con i nuovi stili settecenteschi: grandi esempi sono la cattedrale (della precedente rimasero integri solo gli absidi normanni), il [[Palazzo degli Elefanti]], il [[Monastero di San Nicolò l'Arena]] o nei vari monasteri siti in [[Via dei Crociferi]]. Il lavoro del grande architetto [[Giovanni Battista Vaccarini]] fu cruciale sia per i progetti che interessarono questi particolari monumenti ma anche per il piano urbanistico che egli stesso disegnò<ref>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|pp. 26 e 62-64}}.</ref>
 
=== Età contemporanea ===
Tra il [[1816]] e il [[1818]] acquisì lo status di Comune, lasciando quello di [[Urbs]], in modo da essere governata da un Intendente, coadiuvato dal Segretario generale e dal Consiglio di Intendenza. Sempre nel 1818 - il 20 febbraio - si verificò un terremoto con epicentro ad [[Aci Catena]] o [[Aci Sant'Antonio]] - diversi sono i pareri sul punto esatto - a causa del quale Catania soffrì moltissimo: il Castello Ursino fu reso inabitabile e vennero danneggiati i Conventi dei Minoriti (con l'annessa [[Chiesa dei Minoriti (Catania)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]), dei Francescani, dei Crociferi, di Sant'Agostino, di Sant'Agata la Vetere e dei Benedettini, gli edifici dell'Università, il Collegio Cutelli, il Seminario dei Chierici e gli Ospedali di Santa Marta e di San Marco. Ma a differenza della provincia, che ne risentì notevolmente anche dal punto di vista demografico, Catania questa volta non registrò alcuna vittima. Nel [[1860]] Catania entrò a far parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Oggi è uno dei principali comuni italiani, capoluogo della sua città metropolitana.
 
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Catania}}
[[File:Catania-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Gonfalone civico di Catania]]
 
Lo stemma della Città di Catania è costituito da uno scudo con lo sfondo azzurro, cimato dalla [[Corona d'Aragona|corona reale aragonese]] e, nella parte inferiore, la [[legenda]] che riporta la sigla “S.P.Q.C.”, (sulla falsariga di [[SPQR]]) che in [[lingua latina]] significa '''''S'''enatus '''P'''opulus'''q'''ue '''C'''atanensium'', mentre tradotto in [[Lingua italiana|italiano]]: ''Il Senato e il Popolo Catanese''. Al centro è presente un [[elephantidae|elefante]] posto di profilo di colore [[Porpora (araldica)|rosso porpora]] con le zanne rivolte a sinistra (destra araldica), sopra di esso è presente una lettera “[[A]]” maiuscola anch'essa di colore rosso, che sta per Agata, il nome della santa patrona.
 
=== Onorificenze ===
La città di Catania è ottava tra le 27 [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i moti insurrezionali del [[1848]] e la fine della prima guerra mondiale nel [[1918]].
 
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|motivazione = Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza catanese nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Nel 1848 la città scacciò la guarnigione borbonica, costituendo un governo provvisorio sino all'aprile 1849, quando l'esercito di Ferdinando II, dopo aver conquistato Messina, si mosse alla volta di Catania. Dopo un furioso combattimento durato dal 5 al 6 aprile, bersagliata dalla squadra navale napoletana, difesa soltanto da 3000 uomini e 21 cannoni, Catania dovette arrendersi.<ref>{{Cita web |url = http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=17974 |titolo = Motivazioni della Medaglia d'Oro sul sito della Presidenza della Repubblica |accesso = 29 gennaio 2016}}</ref>
|luogo = 22 maggio [[1898]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]] (Sicilia sud orientale)
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Catania - Palazzo Biscari 2 - Foto di Giovanni Dall'Orto.JPG
|anno = 2002
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = 1024
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
 
=== La città antica ===
[[File:Catania - Teatro Romano 04.jpg|miniatura|Il [[Teatro romano di Catania]]]]
A Catania del [[Katane|periodo greco]] non rimangono molte tracce, a causa di vari fattori sia naturali (terremoti e colate laviche che hanno rovinato la città) che antropici, come le ricostruzioni che spesso hanno ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e studi archeologici se non in casi sporadici della sua storia recente. Tuttavia, secondo alcuni studiosi, gli zoccoli di alcune costruzioni pubbliche e private tuttora esistenti sono da attribuire al fiorente periodo della colonizzazione greca.
 
Nel [[1978]] gli scavi archeologici all'interno dell'ex [[Monastero di San Nicolò l'Arena|Monastero dei Benedettini]] hanno confermato un'imponente e stratificata urbanizzazione dell'area fin dall'epoca eneolitica: sono state rinvenute strutture di edifici del VI e del IV secolo a.C. appartenenti alla fase più antica della colonia calcidese.
 
Miglior fortuna hanno avuto i monumenti di epoca romana che hanno resistito fino ad oggi testimoniando l'importanza della città nei tempi antichi, inoltre numerosissimi reperti provengono dagli scavi occasionali della città (la gran parte di questi – tra cui mosaici, statue e persino il frammento di una colonna istoriata – sono esposti al [[Museo civico al Castello Ursino]]).
[[File:Catania, Piazza Stesicoro e resti dell'Anfiteatro Romano - panoramio.jpg|sinistra|miniatura|L'[[Anfiteatro romano di Catania]]]]
Il [[Teatro romano di Catania|Teatro romano]] (del [[II secolo]]), l'[[Odeon (Catania)|Odeon]] ([[III secolo]]), l'[[Anfiteatro romano di Catania|Anfiteatro romano]] ([[II secolo]]), le [[Terme dell'Indirizzo]] (in piazza Currò), le [[Terme della Rotonda]], le [[Terme Achilliane]] (nei pressi della cattedrale odierna in Piazza del Duomo), varie altre strutture termali (Terme di Sant'Antonio Abate nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni [[Necropoli di Catania#Sepolcri romani|sepolcri romani]] (fra cui la [[Tomba romana del Carmine]] del [[II secolo]]), il [[Foro romano di Catania|Foro romano]] (probabilmente dove oggi è il Cortile San Pantaleone), una [[Monastero di San Nicolò l'Arena|Domus romana con i mosaici]] tardo-repubblicana (tra gli esempi più significativi dell'attività edilizia romana in Sicilia nel corso del II secolo d.C. sita nell'Emeroteca sotterranea del Dipartimento di Scienze Umanistiche), le colonne di [[Piazza Mazzini (Catania)|Piazza Giuseppe Mazzini]]), quella che sostiene la statua di Sant'Agata in Piazza dei Martiri, tre assi viari (due si incrociano ortogonalmente al Monastero dei Benedettini dove sono stati trovati ancora basolati, oggi allo scoperto), una strada che conduceva in antico dal Teatro all'Anfiteatro corrispondente all'attuale [[via Crociferi]], sono i maggiori resti attualmente visibili della Catania romana. Molti di questi monumenti fanno parte dal [[2008]] del [[Parco archeologico greco-romano di Catania]] (istituito dalla Regione Siciliana)<ref>Vedi l'[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/cartedelleareearcheologiche/areaArcheoCatania.pdf elenco dei siti].</ref> e alcuni di essi come il Teatro romano, le Terme della Rotonda e altri monumenti minori sono stati restaurati e resi visitabili. Anche i resti dell'Anfiteatro sono visibili dal [[1903]]-[[1907]] (anni in cui sono durati gli scavi per riportarli alla luce) dall'ingresso di [[Piazza Stesicoro]] e dal cortiletto di vico Anfiteatro, traversa di via Alessandro Manzoni.
 
Probabilmente anche ''[[Fontana dell'Elefante|'u liotru]]'', il simbolo della città situato attualmente al centro di piazza del Duomo, è stato scolpito in epoca romana se non prima. È un manufatto in pietra lavica porosa, che raffigura un [[elephantidae|elefante]]. Il nome deriva probabilmente dalla storpiatura del nome di [[Eliodoro (mago)|Eliodoro]], mago semi-leggendario accusato di [[negromanzia]] e grande avversario del vescovo [[Leone II il Taumaturgo|Leone il Taumaturgo]], che lo fece bruciare al rogo. L'elefante è sormontato da un obelisco egittizzante<ref name="Obe">{{Cita pubblicazione|autore = Santo Daniele Spina |url = http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/27.pdf |titolo = L'Obelisco "egittizzante" di Catania |rivista = Agorà |numero = 13 |anno = 2003 |accesso = 26 dicembre 2014}}</ref> di cronologia incerta con figure probabilmente legate al culto [[iside]]o.
 
Del periodo tardo-antico rimangono i resti delle [[Necropoli di Catania#Sepolture cristiane|sepolture cristiane]] a nord e ad est del centro storico, come il ''Mausoleo circolare di Villa Modica'' (sito in Viale Regina Margherita), l'''Ipogeo quadrato'' (sito in via Gaetano Sanfilippo, traversa di via Ipogeo, a sua volta traversa del succitato Viale Regina Margherita), e come pure numerosi frammenti, lapidi (tra cui l'[[epigrafe di Iulia Florentina]], esposta al [[Museo del Louvre]]), o il ''cippo Carcaci'', esposto nel Museo civico al Castello Ursino. Sono invece di epoca paleocristiana le cripte di [[Chiesa di Sant'Euplio|Sant'Euplio]], di [[Chiesa di San Gaetano alle Grotte|Santa Maria di Betlemme]], della "Cappella dell'Ospedale Giuseppe Garibaldi-Centro" (dedicata a Santa Maria della Mecca), e del [[Santo Spirito]], nonché gli ambienti fra il cosiddetto [[Chiesa di Sant'Agata al Carcere|Sacro Carcere]] e l'[[Chiesa di Sant'Agata la Vetere|ex Cattedrale di Sant'Agata la Vetere]], prima chiesa al mondo dedicata alla Santa, ora gestita da un ente morale.
 
=== La città medievale ===
Un monumento di età bizantina ([[VI secolo|VI]]-[[IX secolo]]) è la [[Cappella Bonajuto]] (dal nome della famiglia nobiliare che l'aveva tenuta come sacrario di famiglia nonché come cappella privata): si tratta di una "trichora" bizantina (cioè un edificio con tre absidi); prima del suo restauro se ne aveva conoscenza grazie ai disegni di [[Jean-Pierre Houël]].
 
Del periodo arabo ([[IX secolo|IX]]-[[XI secolo]]) alcune chiese vengono trasformate in moschee, altre abbandonate, altre ancora demolite. Le innovazioni più importanti che queste popolazioni aderenti all'[[Islam]] introdussero furono l'irrigazione dei campi e la coltivazione in questi di legumi e ortaggi, la cui maggior parte introdotti da loro.
 
Del periodo normanno ([[XII secolo]]) si conservano principalmente le strutture come le absidi della [[Cattedrale di Sant'Agata]] tesa a farla diventare "Ecclesia Munita" ("chiesa fortificata", per via delle scorrerie dei Saraceni), che poi sarebbero state ristrutturate dopo il terremoto del Val di Noto del 1693. Oggi vicino la cattedrale si conservano la ''Vara'', ovvero il Fercolo, il busto-reliquiario e la cassa-reliquiaria di Sant'Agata, realizzati nel [[1376]] dall'orafo e scultore senese [[Giovanni di Bartolo]].
 
Del periodo svevo ([[XIII secolo]]) sono il portale della [[Chiesa di Sant'Agata al Carcere]] e il famoso [[Castello Ursino]], [[Federico II di Svevia|federiciano]] (sede del [[Museo civico al Castello Ursino|Museo civico]], formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei benedettini, dal [[1927]]) e coevo dell'altrettanto famoso castello di [[Castel del Monte]] ad [[Andria]] e del [[siracusa]]no [[Castello Maniace]].
 
Del periodo [[Corona d'Aragona|Aragonese]] ([[XIII secolo|XIII]]-[[XV secolo]]) si ricordano, invece, il portale della scomparsa [[Chiesa di San Giovanni de' Fleres]], demolita alla fine del [[XIX secolo]] e di cui oggi rimane solo l'arco, e il balcone del [[Platamone#I palazzi Platamone|palazzo Platamone]], donato in seguito ai religiosi che lo trasformarono nel Monastero di San Placido, che quando fu danneggiato dal suddetto terremoto fecero rimanere le testimonianze più salienti di quando questo edificio fu nobile.
 
=== La città rinascimentale ===
{{citazione|Rinasco dalle mie ceneri più bella|Iscrizione sulla [[Porta Ferdinandea]]|Melior de cinere surgo|lingua=la}}
[[File:OldCatania.png|thumb|right|P. Mortier, ''Catane ou Catania - Ville de Sicile'', Amsterdam, dopo il 1575]]
Del periodo tardo aragonese rimangono poche tracce, tra cui la [[Chiesa di Santa Maria di Gesù (Catania)|chiesa di Santa Maria di Gesù]] situata nella piazza omonima e costruita nel [[1498]] è forse l'esempio in migliori condizioni. La chiesa fu ristrutturata nel [[XVIII secolo|Settecento]], mentre il portale è del [[XVI secolo|Cinquecento]] e solo la Cappella Paternò mantiene l'originale struttura [[Gotico|gotica]].
 
Nel [[1558]], fu iniziata la costruzione del [[Monastero di San Nicolò l'Arena|Monastero dei Benedettini]], a cui sarebbe poi stata affiancata la [[Chiesa di San Nicolò l'Arena]]. Distrutto dalla colata lavica del 1669 e dal terremoto del 1693, nel [[1703]] se ne avviò la ricostruzione che tuttavia non è stata mai più portata a termine. Di detto edificio permangono tutt'oggi le antiche cucine, il chiostro occidentale, nonché la traccia dell'antico archeggiato del corridoio di meridione.
 
Le cosiddette [[Mura di Carlo V]], che racchiudono il centro storico, furono erette nel [[XVI secolo]], tra il [[1550]] e il [[1555]] su un progetto iniziale di [[Antonio Ferramolino]]. Il progetto non riuscì ad essere portato a termine, neanche dopo l'apporto di [[Tiburzio Spannocchi]] il quale progettò l'ampliamento delle fortificazioni verso sud-ovest e verso nord a scapito delle vecchie mura di epoca [[Medioevo|medioevale]] (tra cui l'antica [[Torre del Vescovo]] del [[1302]]).
 
Venne eretta nel [[1612]], sotto il re di Spagna e di Sicilia [[Fontana dei Sette Canali (Catania)|Filippo III]], la [[Fontana dei Sette Canali (Catania)|fontana dei Sette Canali]]. E nel [[1621]] sorsero la [[fontana di Sant'Agata]] e, su consiglio dell'incaricato dal luogotenente del re, ingegnere Raffaele Lucadello, quella detta «di Gammazita», di cui oggi resta soltanto il [[Pozzo di Gammazita|«pozzo»]] nei pressi dell'attuale via San Calogero.<ref>Salvatore Lo Presti, ''Memorie storiche di Catania: fatti e leggende'', Catania, Giannotta, 1961, p. 44.</ref>
 
La colata dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]] inghiottì parte del sistema difensivo a sud e a sud-ovest della città che, rimasta sguarnita da questo lato, riedificò in parte sulle lave ancora calde una cortina muraria, detta popolarmente ''[[Fortino (Catania)|fortino]]'', su cui ancora si apre la porta d'accesso (''Porta del Fortino Vecchio'' in via Sacchero, un tempo dedicata al [[Claude Lamoral I di Ligne|duca di Ligne]] che qui vi passò nel [[1672]]) e di cui rimangono ancora sparute tracce. Su tali mura venne ricavata la [[Porta Garibaldi (Catania)|porta Ferdinandea]], ancora oggi erroneamente detta ''u futtinu'' ("il fortino").
 
Con il [[terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]] e la seguente ricostruzione si volle dare alla città un aspetto più aperto e libero dai fortilizi (i resti furono infatti inglobati nello sviluppo della città), anche perché ormai non esisteva più il pericolo delle incursioni piratesche che secoli prima diedero l'impulso alla fortificazione del ''[[Storia della Sicilia spagnola|Regnum]]''<ref>Vedi ad esempio [[Giuseppe Dato]], ''La città di Catania. Forma e struttura, 1693 - 1833'', Roma, 1983.</ref>
 
=== La città barocca ===
[[File:Etna eruzione 1669 platania.jpg|thumb|left|L'eruzione del 1669 che investì la città (affresco di [[Giacinto Platania]], sagrestia della cattedrale)]]
 
Catania è stata ampiamente trasformata dalle conseguenze dei [[terremoto|terremoti]] che hanno imperversato su questa parte della Sicilia. Il suo territorio circostante è stato più volte coperto da colate [[lava|laviche]] che hanno raggiunto il [[mare]]. Ma i catanesi caparbiamente l'hanno ricostruita sulle sue stesse macerie. La leggenda vuole che la città sia stata distrutta sette volte durante la sua storia, ma in realtà tali eventi disastrosi si possono sicuramente riferire a pochi ma terribili eventi. Anche le distruzioni del centro urbano in tempi recenti a causa delle colate laviche sono frutto di una storiografia fantasiosa<ref>La colata lavica del 1669 danneggiò solamente le mura della città a occidente e a meridione, penetrando in qualche punto per pochi metri e circondando il Castello Ursino che era in prossimità della costa e venne attorniato.</ref> In epoca storica Catania venne danneggiata dai [[Eruzione dell'Etna del 122 a.C.|prodotti piroclastici dell'Etna nel 122 a.C.]]; le fonti antiche riferiscono di tetti crollati per il peso eccessivo delle ceneri e di raccolti distrutti<ref>Cicerone, ''De natura deorum'' II, 96.</ref>
È testimoniata tuttavia anche dal punto di vista archeologico la presenza di colate che giunsero a colpire parte della città antica<ref>Vedi per esempio A. Holm, ''Catania Antica'', traduzione di G. Libertini, Catania 1925; G. Libertini, ''La topografia di Catania antica e le scoperte nell'ultimo cinquantennio'', in «Archeologia e Storia della Sicilia Orientale» 19, 1922-23; C. Sciuto Patti, ''Carta geologica della città di Catania'', Catania 1873 cit. in F. Andronico, ''Paesaggio sotterraneo'', Catania 2005, pp. 45-47.</ref>
 
La calamità che avrebbe poi reso Catania la perla del tardo barocco siciliano è senza dubbio il terremoto che si registrò tra le giornate del 9 e dell'11 gennaio [[1693]], quando tutto il Val di Noto fu distrutto da potenti scosse. Nella città etnea si contarono numerose vittime, dovute soprattutto alla scarsa larghezza delle strade principali, che non permise ai cittadini di potervisi riversare. Durante la ricostruzione l'idea di risolvere questo problema fu di [[Giuseppe Lanza, duca di Camastra]], progettando larghe vie principali, quali le centralissime Via Etnea, Via Vittorio Emanuele II (che all'epoca si chiamava "Corso reale"), Via Plebiscito e Via Giuseppe Garibaldi (all'epoca conosciuta come via San Filippo). Tutti i monumenti antichi furono inseriti nel tessuto urbano della città ricostruita grazie a tanti artisti, anche di fama nazionale, tra cui di certo spicca l'opera dell'[[architetto]] [[Giovanni Battista Vaccarini]], che hanno dato alla città una chiara impronta [[Architettura barocca|barocca]]. Tra gli altri che hanno aiutato la rinascita della città si ricordano [[Francesco Battaglia]], [[Stefano Ittar]], [[Alonzo di Benedetto]] e [[Girolamo Palazzotto]].
 
==== Monumenti barocchi ====
{{vedi anche|Chiese di Catania}}
[[File:Catania - Fontana dell'Elefante 03.jpg|thumb|[[Fontana dell'Elefante]]]]
[[File:Catania - Chiesa di San Biagio.jpg|thumb|La [[chiesa di San Biagio (Catania)|chiesa di San Biagio]]]]
[[File:Catania - Palazzo Gravina Cruyllas.jpg|thumb|[[Palazzo Gravina Cruyllas]]]]
 
Tra i principali monumenti barocchi si ricordano:
* la [[Cattedrale di Sant'Agata]], in piazza del Duomo, 2
* la [[Chiesa di Sant'Agata la Vetere]], ex Cattedrale, in piazza Sant'Agata la Vetere, 5; sorge sulla prima chiesa al mondo dedicata alla santa risalente al [[264]] d.C.
* la [[Chiesa della Badia di Sant'Agata]], in via Vittorio Emanuele II, 184
* la [[Basilica Maria Santissima dell'Elemosina|Chiesa di Maria Santissima dell'Elemosina]], Basilica Pontificia detta 'La Collegiata', in via Etnea, 23/A
* la [[Chiesa di San Biagio (Catania)|Chiesa di Sant'Agata alla Fornace e di San Biagio]], in piazza Stesicoro
* la [[Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata (Catania)|Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata]], in piazza San Francesco d'Assisi, 2; custodisce le spoglie di [[Eleonora d'Angiò]]
* la [[Chiesa di San Benedetto (Catania)|Chiesa di San Benedetto]], detta "Badia Grande", in via Crociferi, 15
* la [[Chiesa di San Domenico (Catania)|Chiesa di San Domenico]], in piazza San Domenico
* la [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|Chiesa di San Giuliano]], in via Crociferi, 36
* la [[Chiesa di San Nicolò l'Arena]], in piazza Dante Alighieri, con l'annesso [[Monastero di San Nicolò l'Arena|Monastero dei Benedettini]] al n.c. 32, attuale sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'[[Università degli Studi di Catania]] o Unict
* la [[Chiesa di San Placido]], in piazza San Placido
* la [[Chiesa di Santa Maria dell'Aiuto]], in via Consolato della Seta
* il [[Palazzo degli Elefanti]] (sede del Municipio), il [[Palazzo del Seminario dei Chierici]] e la [[fontana dell'Amenano]], in piazza del Duomo, 1-3
* la [[Fontana dell'Elefante]], in piazza del Duomo
* il [[Palazzo Reburdone]], in via Vittorio Emanuele II, 1-31
* il [[Palazzo Valle]], in via Vittorio Emanuele II, 122, sede della Fondazione Puglisi Cosentino
* il [[Palazzo Bruca]], in via Vittorio Emanuele II, 201
* il [[Palazzo Fassari Pace]], in via Vittorio Emanuele II, 385
* il [[Palazzo Biscari]], in via Museo Biscari, 10-16
* il [[Palazzo Manganelli]], in via Antonino Paternò Castello, marchese di San Giuliano, 261
* il [[Palazzo Tezzano]], in piazza Stesicoro, 30
* il [[Palazzo del Toscano]], in piazza Stesicoro, 38-39
* il [[Palazzo Gravina Cruyllas]], in piazza San Francesco d'Assisi, 3
* la [[Villa Cerami]], in via Crociferi, 66, sede del Dipartimento di Giurisprudenza
* la [[Porta Uzeda]], fra via Cardinale Dusmet e piazza del Duomo
* la [[Porta Garibaldi (Catania)|Porta Ferdinandea]], detta oggi Porta Garibaldi, costruita nel [[1768]] e sita fra piazza Palestro e piazza Crocifisso Majorana
* il Museo d'arte contemporanea della Sicilia, MacS, all'interno della "Badia Piccola" del Monastero delle Benedettine, in via San Francesco d'Assisi, 30
 
=== La città ottocentesca ===
Come monumenti dell'Ottocento sono da segnalare teatri e fontane: per quello che riguarda i primi, nel [[1821]] venne costruito il [[teatro Coppola]], primo teatro comunale a Catania, sito nel quartiere Civita, che fu adibito principalmente alla rappresentazione di [[opera lirica|opere liriche]]. Il teatro venne poi chiuso nel [[1887]] quando fu inaugurato il [[teatro Massimo Vincenzo Bellini]], seguendo lo stile dell'[[Opéra national de Paris]], in piazza Vincenzo Bellini, nel quartiere Agnonella.
 
Per quello che riguarda le seconde, a Catania non c'è più traccia di quella che aveva al centro un obelisco e che i catanesi avevano innalzato nel [[1862]], in un primo tempo nell'attuale piazza Duca di Genova, per ricordare la visita compiuta in quell'anno alla città dai tre figli del primo re d'Italia [[Vittorio Emanuele II]] (Umberto, Amedeo e Oddone), poi ricollocata nella zona di piazza Mario Cutelli.
 
{{Citazione|''A Giuseppe Garibaldi che la notte del 18 agosto 1862 pronunziava da questa casa le storiche parole «Roma o Morte» il popolo catanese dedicava questa lapide il 2 giugno MDCCCLXXXIII primo anniversario della morte dell'Eroe, a gloriosa memoria del fatto, ad aborrimento perpetuo di usurpatori, di sacerdoti, di reggitori codardi.''|Epigrafe di [[Mario Rapisardi]]}}
 
Nel biennio [[1863]]-[[1865]], il Comune provvide a dotare la città di fontanelle, nel quartiere del [[Fortino]], in piazza Crocifisso della Buona Morte (poi piazza Alfredo Cappellini, dal [[1907]]), nel largo dei Miracoli, nel largo delle "Chianche Mortizze", nella piazza Monserrato, in quella della Guardia, nonché nel rione della Consolazione, ormai tutte scomparse.
 
=== La città novecentesca ===
[[File:Palazzo delle poste centrali (Catania).jpg|thumb|Il palazzo delle Poste centrali, progettato dall'architetto [[Francesco Fichera]]]]
Come monumenti del Novecento a Catania sono da segnalare fontane e palazzi: tra le prime, la [[Fontana di Proserpina]], che risale al [[1904]] ed è sita in piazza Stazione (oggi piazza Giovanni XXIII), è stata costruita 'di getto' in pochi mesi, ed è la penultima scultura di [[Giulio Moschetti]].
 
Per quello che riguarda i secondi, nel [[1922]] comincia la costruzione del [[Palazzo delle Poste (Catania)|Palazzo delle poste centrali]], con un progetto risalente a quattro anni prima per opera dell'architetto [[Francesco Fichera]], ultimato nel [[1929]] e inaugurato l'anno seguente.
 
Nel [[1933]] è stato inaugurato il [[Palazzo della Borsa (Catania)|Palazzo della Borsa]], costruito su progetto dell'architetto [[Vincenzo Patanè (architetto)|Vincenzo Patanè]] coadiuvato da [[Giovanni Aiello]] in uno stile tra il classico e il barocco. Nel [[1937]] inizia invece la costruzione del [[Palazzo di Giustizia (Catania)|Palazzo di Giustizia]], che termina solo nel [[1953]], e in seguito della [[Fontana dei Malavoglia|Fontana de ''I Malavoglia'']] in piazza dell'Esposizione, l'attuale piazza Giovanni Verga.
 
Nello stesso periodo sorge il [[Palazzo Assicurazioni Generali (Catania)|Palazzo Assicurazioni Generali]], primo ed unico grattacielo della città, che ha 19 piani.
 
Sotto il sindaco [[Domenico Magrì]], agli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]], sorgono tre nuove fontane: la prima realizzata su disegno di Domenico Cannizzaro,<ref>Santi Correnti, "Alla scoperta di Catania", 1968, pagina 186.</ref> la [[Fontana delle Conchiglie (Catania)|fontana delle Conchiglie]], in piazza Mario Cutelli; un'altra, al largo Giovanni Paisiello, opera modernissima di Dino Caruso, in ceramica e pietra lavica; e infine viene ricollocata la [[Fontana dei Delfini (Catania)|fontana dei Delfini]], in piazza Vincenzo Bellini, opera di [[Giovanni Battista Vaccarini]], proveniente dal chiostro della [[Chiesa della Badia di Sant'Agata|Badia Sant'Agata]].
 
Il Piano Regolatore Generale di [[Luigi Piccinato]] diede avvio nel [[1961]] anche ai lavori di costruzione del complesso della [[Università degli Studi di Catania|Cittadella Universitaria]] sulla collina di Santa Sofia, previsto già da un precedente PRG degli anni trenta, che oggi è uno dei maggiori poli di ricerca dell'Ateneo.
 
== Mercati e mercatini ==
{{Vedi anche|Mercati di Catania}}
[[File:Catania - La pescheria - Foto di Giovanni Dall'Orto.JPG|thumb|La [[Pescheria di Catania|Pescheria]]]]
Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della [[Pescheria di Catania|Pescheria]] sempre rutilante di colori, voci e odori. Un altro luogo caratteristico è il [[Mercato di piazza Carlo Alberto]], meglio conosciuto come ''Fera 'o Luni'', la cui radice etimologica è stata spesso messa in discussione. L'ipotesi più diffusa è che stia per "Fiera del Lunedì" perché probabilmente il mercato originariamente doveva essere attivo soltanto per tale data settimanale<ref>Secondo altre ipotesi la piazza fu sede del tempio dedicato alla Luna. In una ricerca del 1969 invece si prospetta che il tempio fosse dedicato al dio assiro Lune, di cui sarebbe rimasto il ricordo nella toponomastica. Cfr. Giuseppe Resina, ''K'atana'', Tip. R. Scuderi, Catania 1969.</ref> Nella stessa piazza tutte le domeniche si teneva un importante [[mercato delle pulci]], ora trasferito nei pressi dell'entrata principale del porto della città.
 
Un mercato di "[[bric-à-brac]]" è aperto la domenica sotto gli archi della "marina" nei pressi della Villa Pacini. Altro mercato molto frequentato è quello che si svolge il venerdì in [[piazza I Viceré]] nel quartiere settentrionale Canalicchio. Una risorsa non meno importante riguarda i [[mercati di Catania|mercatini rionali di Catania]].
 
== Strade e piazze ==
[[File:Catania, Palazzo dell'Università - panoramio.jpg|miniatura|320x320px|[[Piazza dell'Università|Piazza Università]]]]
[[File:Catania - Palazzo del Seminario dei Chierici.jpg|thumb|[[Palazzo del Seminario dei Chierici]] (novembre 2006)]]
[[File:Via Garibaldi e Fortino - Catania.jpg|thumb|La via Garibaldi e sullo sfondo la [[Porta Garibaldi (Catania)|Porta Garibaldi]] al [[Fortino (Catania)|Fortino]]]]
[[File:Villa Bellini (Catania) msu2017-9658.jpg|miniatura|Il "Chiosco della Musica" in stile [[liberty]] - Villa Bellini]]
 
* La ''[[via Etnea]]'' è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3&nbsp;km, al Tondo Gioeni. Il suo andamento ha come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna, tuttavia è leggermente spostata verso est rispetto al vulcano, pare per proteggere [[Anfiteatro romano di Catania|i resti dell'anfiteatro]]. Essa nasce dalla piazza del Duomo e dopo circa 100&nbsp;m raggiunge la piazza Università. Qui si affacciano il [[palazzo dell'Università (Catania)|palazzo dell'Università]] e il [[palazzo San Giuliano]] costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del [[XVIII secolo]]. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei realizzati dal celebre scultore [[Mimì Maria Lazzaro]] con allegorie di tre antiche leggende catanesi: [[Leggenda di Colapesce|Colapesce]], i [[Pii fratres|Fratelli Pii]], [[Gammazita]]. A queste si aggiunse la storia di [[Uzeta]], creata per l'occasione. Più avanti si incontra la [[Basilica Maria Santissima dell'Elemosina|Basilica Collegiata]] e quindi l'incrocio con la via Antonino di Sangiuliano, ovvero i [[Quattro Canti (Catania)|Quattro Canti]] come detto dai catanesi. Più in là sorge la [[Chiesa dei Minoriti (Catania)|chiesa dei Minoriti]] quindi la [[piazza Stesicoro]], già ''Porta Jaci''. Qui si trovano il monumento a [[Vincenzo Bellini]] e i resti dell'[[anfiteatro romano di Catania|anfiteatro romano]] situati a circa 10&nbsp;m sotto il livello stradale. La strada incontra quindi la cosiddetta ''[[Giardino Bellini|Villa Bellini]]'', che costituisce il principale polmone verde del centro storico e il cui monumentale ingresso eretto durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio]] si affaccia su via Umberto, grossa arteria che collega il lungomare con la suddetta ''Villa'', e al discusso monumento a [[Giuseppe Garibaldi]] che fa da spartitraffico con la via Caronda. Seguono poi l'incrocio con il viale Regina Margherita e la [[Piazza Cavour (Catania)|piazza Cavour]], il ''Borgo'' per i catanesi<ref>Qui infatti sorgeva la borgata eretta dagli sfollati [[Misterbianco|misterbianchesi]] dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]], da cui l'etimologia ''Borgo'' o ''Burgu''.</ref>, dove venne spostata la [[Fontana di Cerere|fontana della dea Cerere]] in marmo bianco, in passato esposta in piazza Università, conosciuta dai vecchi catanesi come ''<nowiki>'</nowiki>a Matapallara dô Burgu'' (Madre Pallade del Borgo). L'ultimo tratto, caratterizzato da una maggiore pendenza rispetto al resto della via, presenta una serie di edifici eretti alla fine del [[XX secolo]] e taluni edifici moderni, alternati sul lato sinistro dal verde del [[Orto botanico di Catania|giardino botanico]] e dell'Ospizio dei Ciechi e dal ponte dell'[[Istituto Musicale Vincenzo Bellini]]. La strada termina infine con il Tondo Gioeni, laddove un tempo sorgeva l'omonimo ponte abbattuto nell'agosto del 2013, anticipato dai due edifici dell'Istituto Zooprofilattico, posti ai due lati dell'arteria, che chiude in curva davanti alla facciata dell'[[Parco Gioeni|omonimo parco]].
* ''[[Via dei Crociferi]]'': un raro esempio di unità architettonica, spesso definita la strada più bella della Catania settecentesca<ref>Come appare fin anche nelle guide del [[Touring Club Italiano]], cfr. T.C.I., ''Itinerari d'Italia – Sicilia, Sardegna'', Cernusco sul Naviglio ([[Città metropolitana di Milano|MI]]) 2001, p. 83; vedi anche la ''Guida alle chiese di Catania'' di Giuseppe Rasà Napoli.</ref> Essa ha inizio in piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco di San Benedetto che collega la Badia maggiore alla Badia minore posta al di là della strada. La strada, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un raro esempio di [[barocco siciliano]]. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è la [[Chiesa di San Benedetto (Catania)|chiesa di San Benedetto]] collegata al monastero delle Benedettine dall'arco omonimo che sovrasta la via. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed è contornata da una cancellata in ferro battuto. Proseguendo si incontra la [[chiesa di San Francesco Borgia]] alla quale si accede tramite due scaloni. A seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, dal 1968 al 2009 sede dell'Istituto d'arte, con all'interno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al Collegio è ubicata la [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|chiesa di San Giuliano]] considerata uno dei più begli esempi del barocco catanese. L'edificio, attribuito all'architetto Giovan Battista Vaccarini, ha un prospetto convesso e delle linee pulite ed eleganti. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonio di Sangiuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi e quindi la chiesa di San Camillo. In fondo alla via è ubicata [[Villa Cerami]], che è sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{vedi anche|Area metropolitana di Catania|Sistema lineare della Sicilia orientale}}
popolazione storica (migliaia)<ref>P. Malanima, L’economia italiana. Dalla crescita medievale alla crescita contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2002 (Appendix 2)</ref><br>
[[File:Catania-1300-1861.jpg|miniatura|sinistra]]
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{{Demografia/Catania}}
 
La città di Catania è densamente popolata nella sua parte settentrionale, mentre la parte sud (corrispondente con la VI municipalità) è prevalentemente zona industriale, aeroportuale e commerciale. È necessario però ricordare che alcuni popolosi quartieri periferici appartengono ancora, amministrativamente, ai comuni contigui in qualità di frazioni: è il caso di [[Canalicchio (Tremestieri Etneo)|Canalicchio]] ([[Tremestieri Etneo]]), di Fasano ([[Gravina di Catania]]), di [[Lineri]] ([[Misterbianco]]), ed altri ancora. Dieci sono i comuni di prima corona che attraverso processi di [[Deurbanizzazione|controurbanizzazione]] hanno conosciuto di recente un forte incremento di popolazione a scapito del comune di Catania, che è passato dagli oltre 400.000 residenti dell'inizio degli [[anni 1970|anni settanta]] (vedi grafico) ai circa 320.000 odierni, ovvero [[Aci Castello]], [[Acicatena]], [[Gravina di Catania]], [[Mascalucia]], [[Pedara]], [[Trecastagni]], [[Misterbianco]], [[San Giovanni la Punta]], [[San Gregorio di Catania]], [[San Pietro Clarenza]], [[Sant'Agata li Battiati]], [[Tremestieri Etneo]] e [[Valverde (Sicilia)|Valverde]].
[[File:Dipartimento di Fisica e Astronomia - Università di Catania.jpg|thumb|Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'[[Università degli Studi di Catania]], progettato dall'architetto [[Giacomo Leone (architetto)|Giacomo Leone]]]]
Catania conta dunque circa 320.000 residenti a fronte di un [[agglomerazione|agglomerato urbano]] estremamente omogeneo di circa 600.000 abitanti<ref name="Dati Urban Audit">{{Cita web|url=http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx|titolo=Dati Urban Audit|accesso=8 gennaio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071217141925/http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx|dataarchivio=17 dicembre 2007}}</ref> con una densità di 1885,9 abitanti per [[Chilometro quadrato|km²]].
 
A delimitare la complessa conurbazione etnea, immediatamente dopo questa “prima corona” di comuni, troviamo tre grossi centri: [[Acireale]], [[Paternò]] e [[Belpasso]], i primi due dei quali hanno sviluppato attorno a sé dei sub-sistemi urbani, che gravitano attorno ad essi, ed a loro volta attorno al sistema principale il cui fulcro è Catania. L'insieme dell'agglomerato omogeneo più le tre città satellite ha una popolazione di 696.869 residenti<ref>Dati Istat riferiti all'Agglomerato urbano più i residenti di Acireale Paternò e Belpasso, al 31 dicembre 2006.</ref>
 
27 sono i comuni che formano l'[[Area metropolitana di Catania]], istituita dall'articolo 19 della legge regionale 6 marzo 1986 nº9, con una popolazione di 765.623<ref>[http://demo.istat.it/bilmens2009gen/index.html Statistiche demografiche ISTAT].</ref>, e con 805,15 abitanti per [[Chilometro quadro|km²]] è la più densamente popolata della Sicilia.
 
I movimenti centrifughi di popolazione hanno modificato i rapporti tra il capoluogo ed i comuni etnei, che sono cresciuti in maniera del tutto spontanea, senza il sostegno di adeguati strumenti urbanistici, deturpando profondamente il paesaggio e generando un territorio estremamente caotico e difficilmente gestibile e con gravi problemi di vivibilità. Lo squilibrio funzionale, la distribuzione “disordinata” della popolazione su un territorio così vasto e disomogeneo, e spesso la carenza di adeguate vie di comunicazione, provoca anche gravi problemi di vivibilità.<ref>Viganoni L., Milano 1990.</ref>
 
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2014<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|sito=demo.istat.it|accesso=30 maggio 2016}}</ref> la popolazione straniera residente era di 12.111 persone: 6.280 maschi e 5.831 femmine. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
# [[Sri Lanka]], 2.419
# [[Romania]], 1.769
# [[Cina]], 1.473
# [[Mauritius]], 1.236
# [[Bangladesh]], 749
# [[Senegal]], 515
# [[India]], 340
# [[Tunisia]], 337
# [[Marocco]], 312
# [[Polonia]], 310
 
=== Religione ===
[[File:Sant'Agata 1900.jpg|thumb|La festa di Sant'Agata agli inizi del Novecento]]
[[File:Catania I cannalori.jpg|thumb|upright=1.6|Processione delle ''cannalore'' per la festa di Sant'Agata nel 1915]]
Secondo la tradizione la presenza della prima comunità cristiana a Catania è attestata sin dal [[I secolo]] con l'invio, da parte di [[Pietro apostolo|san Pietro]] in persona, del vescovo [[Berillo di Catania|Berillo]], originario di Antiochia, che eresse in città la [[Chiesa del Santo Spirito (Catania)|Chiesa del Santo Spirito]], e ciò fa di Catania una delle più antiche comunità cristiane della Sicilia.
 
La confessione maggioritaria in città è quella [[Cattolicesimo|cattolica]] della [[Cristianesimo|religione cristiana]]. Patrona della città è [[Sant'Agata]] martirizzata nel 251 d.C., alla quale viene ogni anno dedicata una grandiosa [[festa di Sant'Agata|festa]] lunga tre giorni (dal 3 al 5 febbraio). Nei tre giorni la città viene impegnata nelle strutture viarie sulla festa tra un misto di devozione e di folclore. Compatrono della città è [[Sant'Euplio]], martirizzato nel 304 d.C.
 
Vi sono varie confessioni cristiane non cattoliche, tra cui quella [[valdese]], la cui presenza a Catania risale alla metà del [[XIX secolo]] con l'insediamento di imprenditori del commercio stranieri di fede [[protestantesimo|protestante]]; nel [[1899]] viene costruito lo storico tempio valdese di Via Naumachia<ref>{{Cita web |titolo=Origine e storia della Chiesa valdese di Catania|url=http://spazioinwind.libero.it/valdesi_ct/storiachi.htm|accesso= 6 gennaio 2016}}</ref>. Vi sono poi dislocate nei quartieri popolari della città varie [[chiesa evangelica|chiese Evangeliche]] (tra cui anche chiese [[Battismo|Battiste]]), delle [[Assemblee di Dio in Italia]] e dei [[Testimoni di Geova]]. È presente anche la [[chiesa ortodossa|confessione ortodossa]]<ref>[http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=351:di-san-leone&catid=52:xii-vicariato-sicilia&lang=it Chiesa Greco-ortodossa di San Leone, Catania]</ref>.
 
A Catania c'erano tre [[moschea|moschee]]: la prima venne edificata nel [[1980]] (la prima costruita, in [[Italia]] e in [[Sicilia]], dopo la dominazione araba) in via Castromarino, traversa di via Plebiscito (nel quartiere Petriera) ed oggi non è più esistente. La seconda è stata inaugurata nel [[2012]] in via Calì, nel quartiere Civita, nei pressi del Porto di Catania<ref>{{Cita web|url=http://www.italiaplease.com/ita/megazine/giroditalia/2002/02/islam/index.html|titolo=In Sicilia per un intenso assaggio di Islam|editore=italiaplease.com|accesso=13 ottobre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080511220130/http://www.italiaplease.com/ita/megazine/giroditalia/2002/02/islam/index.html|dataarchivio=11 maggio 2008}}</ref>, è la più grande del Sud Italia<ref>{{Cita news | autore = Claudia Campese | url = http://ctzen.it/2012/12/15/inaugurata-la-nuova-moschea-di-catania-sara-un-centro-di-dialogo-e-stabilita/ | titolo = Inaugurata la nuova moschea di Catania «Sarà un centro di dialogo e stabilità» | pubblicazione = ctzen.it | data = 15 dicembre 2012 | accesso =24 agosto 2013}}</ref> ed è l'unica attualmente esistente.
La terza; infine; è stata poi trasformata nella [[Chiesa di San Tommaso Becket (Catania)|Chiesa di San Tommaso Becket]].
 
[[Sinagoga|Sinagoghe]] a Catania ce ne sono state due: una nel quartiere Giudecca (il quartiere giudaico storico) e una in via Santa Maria della Catena (toponomastica che in Sicilia indica presenza di ebrei). Attualmente la comunità ebraica catanese è demandata, come quella di altre città meridionali, a quella di Napoli.
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Catania}}
 
==== Santi legati a Catania ====
* [[Sant'Agata]]
* [[Sant'Euplio]]
* San [[Berillo di Catania]]
* San Severo di Catania
* San [[Serapione di Catania]]
* San [[Sabino di Catania]]
* San [[Leone II il Taumaturgo|Leone II di Catania]] detto il ''Taumaturgo''
* San [[Comizio martire|Comizio]]
* [[Santa Veneria]]
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Calciati 11.jpg|thumb|I fratelli Pii, moneta del [[212]]]]
[[File:Catania Castello Ursino msu2017-9944.jpg|miniatura|310x310px|Il Castello Ursino]]
La storia di Catania è arricchita da molte [[leggenda|leggende]] di cui quattro sono state rappresentate nei rispettivi [[lampione|lampioni]] di [[Piazza dell'Università]] realizzati da [[Mimì Maria Lazzaro]] e [[Domenico Tudisco]] agli inizi del Novecento: [[Leggenda di Colapesce|Colapesce]], i [[Pii fratres|Fratelli Pii]], [[Gammazita]] e [[Uzeta]]<ref>{{Cita|M.T. Di Blasi (2000)|pp. 99-100}}.</ref>.
 
* Una delle leggende di Colapesce narra che egli era un giovane (''Nicola il pesce'') che poteva stare sott'acqua per molto tempo; non appena [[Federico II di Svevia|Federico II]] ne venne a conoscenza, lo sfidò a recuperare una coppa d'oro. Colapesce lo fece ed ottenne in premio la coppa. Il re, allora, gli chiese di vedere cosa c'era sotto la Sicilia. Riemerso, Colapesce informò il re del fatto che la Sicilia poggiava su tre colonne e che una di esse era consumata dal fuoco. Federico II gli chiese di portargli il fuoco ma Colapesce, tuffatosi nuovamente in mare, non riemerse mai più. Secondo la leggenda è ancora in fondo al mare e continua a reggere la colonna che stava per crollare.
* I fratelli Pii (Anfinomo ed Anapia) cercarono di salvare gli anziani genitori portandoli sulle proprie spalle durante un'eruzione dell'Etna; mentre stavano per essere travolti il fiume di [[lava]] si divise per volere degli dei e tutti si salvarono.
* Gammazita era una giovane virtuosa; di lei si invaghì un [[soldato]] francese, che fu rifiutato; un giorno Gammazita, recatasi da sola ad un [[Pozzo di Gammazita|pozzo]], venne raggiunta dall'innamorato e, per non cedere alle sue richieste, si uccise gettandosi dentro la cavità.
* Uzeta è protagonista di una leggenda inventata agli inizi del Novecento: questo ragazzo di umili origini diventò [[Cavalleria medievale|cavaliere]] per la sua bravura e riuscì a sconfiggere gli Ursini, [[gigante (mitologia)|giganti]] [[saraceni]] che avrebbero dato il nome al Castello<ref>{{Cita|M.T. Di Blasi (2000)|pp. 101-102}}.</ref>.
Altre leggende occupano invece la memoria dei luoghi di Catania – così alla divinità fluviale Ongia si dovrebbe il nome del borgo marinaro di [[Ognina]] (secondo alcuni studiosi piuttosto dal nome del fiume che lo bagnava, il ''Longane'', secondo altri dal celebre castello del re [[Italo (mitologia)|Italo]] a {{polytonic|Λογγον}}, ''Longon'') – o dell'Etna, dove una tradizione attribuita a [[Gervasio di Tilbury]] (che era ospite della corte Normanna) vuole che essa fosse l'[[re nella Montagna|ultima dimora]] di [[Re Artù]],<ref>{{Cita libro |autore = C. Bruce |voce = Sicily |url = http://www.celtic-twilight.com/camelot/bruce_dictionary/index_m.htm |titolo = The Arthurian Name Dictionary |editore = Taylor & Francis |anno = 1999 |isbn = 0-8153-2865-6 |accesso = 27 febbraio 2016 }}</ref> e che quest'ultimo abbia donato [[Excalibur]] al re [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]].<ref>{{Cita pubblicazione |autore = E. M. R. Ditmas |titolo = The Cult of Arthurian Relics |rivista = Folklore |numero = 75.1 |anno = 1964 |pp = 19-33; 26-27 }}</ref><ref>{{Cita libro |autore = N. J. Higham |titolo = King Arthur: Myth-Making and History |città = Londra |editore = Routledge |anno = 2002 |pagina = 232 |isbn = 0-415-21305-3}}</ref><ref>{{Cita libro |autore = Y. Leitch |capitolo = Foreword |curatore = D. Dom |titolo = King Arthur and the Gods of the Round Table |editore = Lulu |anno = 2013 |pagine = 11-13 |isbn = 1-291-36652-0}}</ref> Legata a questa leggenda il mito del ''cavallo del vescovo'', attribuita piuttosto ad eventi di epoca Sveva<ref>Scrive {{cita libro |autore = [[Arturo Graf|A. Graf]] |titolo = Miti, leggende e superstizioni del medioevo |volume = 2 voll. |editore = Loescher |città = Roma |anno = 1892-1893 |sbn = IT\ICCU\MIL\0319697}}. Ora riedito in versione integrale {{cita libro |altri = a cura di C. Allasia e W. Meliga, prefazione di M. Guglielminetti, saggi introduttivi di E. Artifoni e C. Allasia |editore = Bruno Mondadori |città = Milano |anno = 2002 |pagine = 322-323 |isbn = 88-424-9750-9 |citazione = Avvenne un giorno che un palafreno del vescovo di Catania, colto, per essere troppo ben pasciuto, da un subitaneo impeto di lascivia, fuggì di mano al palafreniere che lo strigliava, e, fatto libero, sparve. Il palafreniere, cercatolo invano per dirupi e burroni, stimolato da crescente preoccupazione, si mise dentro al cavo tenebroso del monte. A che moltiplicar le parole? per un sentiero angustissimo ma piano, giunse il garzone in una campagna assai spaziosa e gioconda, e piena d'ogni delizia; e quivi, in un palazzo di mirabil fattura, trovò Arturo adagiato sopra un letto regale. Saputa il re la ragione del suo venire, subito fece menare e restituire al garzone il cavallo, perché lo tornasse al vescovo, e narrò come, ferito anticamente, in una battaglia da lui combattuta contro il nipote Mordred e Childerico, duce dei Sassoni, quivi stesse già da gran tempo, rincrudendosi tutti gli anni le sue ferite. E, secondoché dagli indigeni mi fu detto, mandò al vescovo suoi donativi, veduti da molti e ammirati per la novità favolosa del fatto.}}</ref>. La nascita dell'Etna sarebbe a sua volta legata ad un evento mitologico: la sconfitta di [[Tifeo]] da parte di [[Zeus]] che, con un grosso macigno che è oggi la stessa Etna, lo seppellì e quando il gigante si dovesse muovere sarebbe egli la causa dei terremoti e delle eruzioni etnee.
 
Inoltre pure molte leggende, sempre legate alle forze della natura, hanno circondato gli eventi del sisma del 1693, come la storia di [[leggenda di don Arcaloro|don Arcaloro]], e quella del vescovo [[Francesco Antonio Carafa|Francesco Carafa]].
[[File:BasilicaColleggiata4CT.JPG|miniatura|Chiesa della Colleggiata]]
 
=== Vita notturna ===
Catania possiede un'intensa vita notturna, che offre divertimento e intrattenimento. Una delle zone più rinomate in tal senso è il centro storico, in particolar modo tra piazza Duomo, piazza Università e piazza Vincenzo Bellini (nota come piazza Teatro Massimo) dove si trova il grosso dei locali notturni, spesso affollati, soprattutto in estate, quando le strade e le piazze diventano una "propaggine" delle attività, aprendo ai ''[[Café-concert|caffè concerto]]'' la città<ref name="vitanotturna">{{Cita web |urlarchivio = http://old.comune.catania.gov.it/la_citt%C3%A0/turismo/intrattenimento-entertainment/vita-notturna-nightlife/ |titolo = Vita notturna a Catania |editore = sul sito del Comune di Catania |accesso = 27 febbraio 2016 |url = http://www.comune.catania.it/la%5Fcitt%C3%A0/turismo/intrattenimento%2Dentertainment/vita%2Dnotturna%2Dnightlife/ |dataarchivio = 27 febbraio 2016}}</ref>.
 
La tradizione dello spettacolo presso locali, siano essi bar o trattorie, trova origine nella prima diffusione del fenomeno in Italia, con l'apertura di locali notturni adatti anche a piccole forme di spettacolo nella città di [[Napoli]] verso la fine del [[XIX secolo]]. I letterati catanesi, che erano spesso per lavoro nella città partenopea, portarono la novità anche alla città etnea. Tuttavia dal secondo dopoguerra il fenomeno conobbe una brusca interruzione. Verso la fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] e nei primi [[Anni 1970|anni settanta]] vi fu un primo segnale di ripresa, sebbene nuovamente interrotta dal decennio seguente. Altre aree d'attrattiva&nbsp;– sebbene non concentrate come al centro, ma piuttosto distanti tra loro&nbsp;– si trovano anche presso corso Italia, lungo viale Libertà o in piazza Trento: solitamente caotiche di giorno, la notte diventano luoghi poco o per niente affollati, ma nonostante questo anch'esse non sono prive di locali aperti fino a tarda notte.
 
=== I chioschi ===
Un'importante attrazione culinaria di Catania è senza dubbio il chiosco delle bevande, dove vengono servite bibite dissetanti estive, tipiche della cultura cittadina. I chioschi delle bevande sono unici nel loro genere: un tempo c'erano i venditori ambulanti di bibite (lo ''zammù'' – cioè l'[[anice]] – innanzitutto): man mano, questa attività si è stabilizzata e da strategici luoghi ombrosi dove appostarsi per vendere rinfreschi ai catanesi soffocati dal caldo, i venditori si sono collocati in queste particolari architetture quadrate o circolari, dalle cui aperture&nbsp;– simili a finestre&nbsp;– essi distribuiscono i preparati.
 
Il fenomeno dei ''chioschi'' ebbe inizio nel [[1896]] con il chiosco Costa, che si trovava in piazza Stesicoro e che poi venne spostato in piazza Spirito Santo, ed il chiosco Vezzosi in piazza Duomo, che in séguito venne messo in piazza Vittorio Emanuele III; più recente di qualche anno è quello di Giammona, che si trovava in piazza Cavour.
 
Sembra che la tradizione degli sciroppi di frutta mescolati al [[acqua di Seltz|seltz]] derivi dall'utilizzo dell'acqua naturalmente effervescente del [[lago Naftia]], nei pressi di [[Palagonia]] (la cosiddetta [[mofeta]] dei [[Palici]], caratterizzata da forti emissioni di [[anidride carbonica]] già sfruttate per fini commerciali e il cui nome richiama chiaramente le proprietà). La bibita più celebre da gustare al chiosco è il ''seltz al limone e sale'', oppure anche una semplice ricetta molto dissetante come il ''mandarino al limone'', a base appunto di sciroppo di mandarino e succo di limone spremuto al momento.
 
== Cultura ==
 
[[File:Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero - Sala Vaccarini.jpg|miniatura|La sala [[Giovanni Battista Vaccarini|Vaccarini]] all'interno delle biblioteche riunite Civica-Ursino-Recupero]]
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Le biblioteche storiche di Catania sono:
* la biblioteca Ventimilliana, aperta al pubblico nel [[1755]]: dal secolo scorso conserva il fondo del vescovo [[Salvatore Ventimiglia]];
* la biblioteca dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali;
* la biblioteca della sezione catanese della Deputazione di storia patria;
* le [[biblioteche riunite Civica e A. Ursino Recupero]];
* la biblioteca Agatina del Seminario Arcivescovile dei Chierici;
* la [[Biblioteca universitaria di Catania|biblioteca del Palazzo dell'Università]];
* la biblioteca Rosario Livatino, sistemata nel 2001 all'interno del Castello di Leucatia.
 
A queste si sono aggiunte nel tempo diverse altre biblioteche, come la [[biblioteca comunale "Vincenzo Bellini"]] o le numerose biblioteche scolastiche e universitarie.
 
==== Università ====
[[File:CataniaPalazzoSanGiuliano msu2017-9544.jpg|miniatura|270x270px|Palazzo San Giuliano - Univesità degli studi di Catania]]
L'[[Università degli Studi di Catania]], fondata nel [[1434]], è la più antica della Sicilia. È una delle più grandi del Sud Italia, con 56.015 iscritti divisi in ventidue dipartimenti. Sono presenti anche i [[Laboratori nazionali del Sud]] facenti parte dell'[[Istituto nazionale di fisica nucleare]].
 
Inoltre, Catania è sede della [[Scuola superiore di Catania|Scuola superiore]], uno dei cinque centri d'eccellenza per universitari in Italia, dell'[[Istituto Musicale Vincenzo Bellini|Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini]]<ref>[http://www.istitutobellini.it/ita/storia.php Storia dell'Istituto Superiore Bellini] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100528120641/http://www.istitutobellini.it/ita/storia.php |data=28 maggio 2010 }}, dal sito ufficiale.</ref> e anche di un'[[Accademia di belle arti di Catania|Accademia di belle arti]]<ref>[http://www.accademiadicatania.com/ Sito dell'accademia].</ref>
 
==== Musei ====
La città siciliana ospita numerosi [[museo|musei]], di cui sette stabili: il [[Museo diocesano (Catania)|Museo diocesano]], quello del Castello Ursino, l'[[Antiquarium regionale del Teatro romano]], il [[Museo Emilio Greco (Catania)|Museo Emilio Greco]], il museo dell'[[Orto botanico di Catania|Orto Botanico]], il [[Museo di zoologia di Catania|Museo di Zoologia]], il [[Museo civico belliniano]] (presso la casa di [[Vincenzo Bellini]]) e la [[Casa Museo Giovanni Verga|Casa Museo di Giovanni Verga]].
 
Esistono inoltre due musei privati:
* il Museo Paleontologico dell'[[Accademia Federiciana]] (istituito nel [[1996]] da Fortunato Orazio Signorello), che accoglie [[fossile|fossili]] provenienti da ogni parte del mondo risalenti ad un arco di tempo compreso tra il [[Siluriano]], 435-395 milioni di anni fa, e il [[Neozoico]]: 2-1,5 milioni di anni fa
* il [[Museo Valenziano Santangelo]], che ospita sculture in pietra lavica.
 
Al [[Centro fieristico le Ciminiere]], [[archeologia industriale|area industriale dismessa]] oggi completamente ristrutturata, si svolgono manifestazioni e mostre periodiche, organizzate principalmente dalla [[Provincia di Catania]].
 
All'interno del complesso sono stati creati due nuovi musei:
* il [[Museo storico dello Sbarco in Sicilia&nbsp;– 1943|Museo storico dello Sbarco in Sicilia - 1943]], dove è stata realizzata una minuziosa riproduzione di una piazza siciliana prima e dopo un bombardamento; contiene inoltre una vasta collezione di oggetti e uniformi, armi del tempo e ricostruzioni virtuali dello sbarco.
* Il [[Museo del Cinema (Catania)|Museo del Cinema]] contiene molti cimeli e ricostruzioni di scene famose di film, con una sezione interamente dedicata a Catania come set cinematografico. dal [[2015]] è attiva, seppure in via sperimentale, la [[Città della scienza di Catania|Città della scienza]], l'unica in Italia dopo l'[[Città della Scienza#Incendio del 4 marzo 2013|incendio del 4 marzo 2013]] che ha distrutto l'[[Città della scienza|omonima struttura napoletana]].
 
=== Media ===
Oggi la maggior parte dei media della città sono gestiti dall'imprenditore [[Mario Ciancio Sanfilippo]], uno degli uomini d'affari di maggior rilevanza in Sicilia.
 
==== Stampa ====
Catania è sede dei [[quotidiano|quotidiani]] regionali ''[[La Sicilia]]'', il secondo dell'isola, e ''[[Quotidiano di Sicilia]]''. In passato, è stata la sede della rivista ''[[I Siciliani]]'' e dei quotidiani ''Il [[Corriere di Sicilia]]'' e ''[[Espresso sera]]''.
 
==== Radio ====
In città sono presenti diverse emittenti radiofoniche: alcune a carattere regionale come Radio Amore, Radio Telecolor, Radio SIS, e altre a livello locale quali Radio Video 3, Radio Catania, R.S.C., Studio 90 Italia, Radio Sgrusciu, Antenna Uno, Antenna Trinacria, Radio Onda Blu, Radio Zammù, Radio Smile e Radio Lab.
 
==== Televisione ====
Catania è sede di emittenti televisive quali: [[Antenna Sicilia]], [[Teletna|Sicilia Channel]], [[Telecolor]], [[Video 3]], [[Telejonica]], [[Telesicilia color]], [[Ultima TV]], D1 Television, D2 Channel e Sestarete.
 
=== Teatro ===
{{vedi anche|Teatri di Catania}}
[[File:Catania BW 2012-10-06 11-11-06.jpg|thumb|[[Teatro Massimo Vincenzo Bellini]]|300x300px]]
Catania è la città a più alta densità teatrale della [[Sicilia]]. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il [[Teatro Massimo Vincenzo Bellini]], costruito, seguendo lo stile dell'Opera di Parigi, dagli architetti [[Andrea Scala]] e [[Carlo Sada]] alla fine del [[XIX secolo]] ed inaugurato nel [[1890]]. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del [[Teatro Sangiorgi]] che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il [[Teatro Stabile di Catania|Teatro Stabile]] (che svolge le sue attività sia nel Teatro Verga che nel Teatro Musco) e il Teatro Metropolitan, nonché il [[Piccolo Teatro di Catania|Piccolo Teatro]]. Esistono poi il Teatro Ambasciatori e il Teatro Erwin Piscator.
 
=== Cinema ===
{{vedi anche|Nascita dell'industria cinematografica italiana}}
{{Approfondimento
|allineamento =
|larghezza = 380px
|titolo = Film ambientati a Catania
|dim-testo =
|contenuto =
* ''[[Casta Diva (film 1935)|Casta Diva]]'' di [[Carmine Gallone]] ([[1935]])
* ''[[La terra trema]]'' di [[Luchino Visconti]] ([[1948]]), dal [[romanzo]] ''[[I Malavoglia]]'' di [[Giovanni Verga]]
* ''[[L'arte di arrangiarsi]] '' di [[Luigi Zampa]] ([[1954]])
* ''[[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]]'' di [[Mauro Bolognini]] ([[1960]]), dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Vitaliano Brancati]]
* ''[[La sposa bella (film)|La sposa bella]]'' di [[Nunnally Johnson]] e Mario Russo (1960), dal [[romanzo]] di [[Bruce Marshall]]
* ''[[Divorzio all'italiana]]'' di [[Pietro Germi]] ([[1961]])
* ''[[Don Giovanni in Sicilia (film)|Don Giovanni in Sicilia]]'' di [[Alberto Lattuada]] ([[1967]])
* ''[[Un bellissimo novembre]]'' di [[Mauro Bolognini]] ([[1969]])
* ''[[Malizia]]'' di [[Salvatore Samperi]] ([[1973]])
* ''[[Paolo il caldo (film)|Paolo il caldo]]'' di [[Marco Vicario]] (1973), dal [[romanzo]] di [[Vitaliano Brancati]]
* ''[[La seduzione]]'' di [[Fernando Di Leo]] (1973), dal romanzo ''Graziella'' di [[Ercole Patti]].
* ''[[Mimì metallurgico ferito nell'onore]]'' di [[Lina Wertmüller]] (1973)
* ''[[Paolo Barca, maestro elementare, praticamente nudista]]'' di [[Flavio Mogherini]] ([[1975]])
* ''[[Anni di piombo (film 1981)|Anni di piombo]]'' di [[Margarethe von Trotta]] ([[1981]])
* ''[[Storia di una capinera (film)|Storia di una capinera]]'' di [[Franco Zeffirelli]] ([[1993]])
* ''[[La piovra 7 - Indagine sulla morte del commissario Cattani|La Piovra VII]]'' di [[Luigi Perelli]] ([[1995]]) (settimo film per la TV della celebre saga)
* ''[[Mundo civilizado]]'' di [[Luca Guadagnino]] ([[2003]])
* ''[[Il bell'Antonio (miniserie televisiva)|Il bell'Antonio]]'' di [[Maurizio Zaccaro]] ([[2005]]) (film per la TV)
* ''[[Nuovomondo]]'' di [[Emanuele Crialese]] ([[2006]])
* ''[[L'uomo di vetro (film)|L'uomo di vetro]]'' di [[Stefano Incerti]] (2006), dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Salvatore Parlagreco]]
* ''[[I Vicerè (film)|I Viceré]]'' di [[Roberto Faenza]] (2006), dal romanzo di [[Federico De Roberto]]
* ''[[Il sole nero]]'' di [[Krzysztof Zanussi]] (2006)
* ''[[Una notte blu cobalto]]'' di [[Daniele Gangemi]] ([[2008]])
* ''[[La matassa]]'' di [[Ficarra e Picone]] ([[2009]])
* ''[[Le ultime 56 ore]]'' di [[Claudio Fragasso]] (2009)
* ''[[I baci mai dati]]'' di [[Roberta Torre]] ([[2010]])
}}
 
A Catania già nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]], proprio agli [[storia del cinema|albori del cinema]], sorsero varie [[casa di produzione cinematografica|case di produzione cinematografica]]:<ref>{{Cita libro |url = http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/202.pdf |titolo = Catania e il cinema |autore = Alberto Surrentino D'Afflitto |rivista = Agorà |numero = 25-26 |anno = 2006 |accesso = 27 febbraio 2016}}</ref> la "Morgana Film" da non confondersi con una [[Morgana film|omonima società]] romana, [[Etna film]], [[Katana film]], [[Sicula film]] e [[Jonio film]]<ref>Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano ''[[La Sicilia]]'' del 1º marzo [[1978]], già nel 1914 Catania era una delle capitali del [[cinema]] europeo</ref><ref name=instoria>{{Cita pubblicazione| autore = Simona Caltabiano | data = | anno = 2011 | mese=ottobre| titolo = Quattro salti nella storia del cinema quando Catania era “capitale”… | rivista = InStoria | città = Roma | numero = n. 46 | issn = 1974-028X | url = http://www.instoria.it/home/catania_capitale_cinema.htm | accesso=3 gennaio 2014 }}</ref>.
 
[[File:Mastroianni divorzio italiana.jpg|left|thumb|[[Marcello Mastroianni|Mastroianni]] in ''Divorzio all'italiana'', nello scenario del porto di Ognina]]
La produzione cinematografica di Catania durò solo pochi anni, poi dopo la [[Prima guerra mondiale|guerra]] essa si concentrò a [[Roma]], sino alla crisi che colpi il settore in Italia per tutti gli anni venti. Tentativi di rilancio successivi, ma senza seguito, furono quelli di Ugo Saitta nel [[1935]] con il film ''Clima puro'', e ''[[Lo voglio maschio]]'', con [[Tuccio Musumeci]], nel [[1971]].
 
=== Musica ===
[[File:Carmen Consoli a Milano Magazzini Generali 2000-03-25.jpg|thumb|left|[[Carmen Consoli]] ai Magazzini Generali di [[Milano]] ([[2000]])]]
 
La più grande gloria artistica della città di Catania è il musicista [[Vincenzo Bellini]], nato in questa città nel 1801 e morto presso Parigi nel 1835, autore di numerose opere liriche, tra le quali capolavori come ''[[Norma (opera)|Norma]]'', ''[[La sonnambula]]'' e ''[[I puritani]]''. Nel campo della musica colta, Catania ha dato i natali anche ad altri illustri compositori del Novecento: [[Francesco Paolo Frontini]], [[Alfredo Sangiorgi]], [[Aldo Clementi]], [[Francesco Pennisi]], [[Roberto Carnevale]], [[Emanuele Casale]] e [[Matteo Musumeci]].
 
Nei primi [[anni 1970|anni settanta]] si fecero notare i [[Beans]], [[Gianni Bella]], [[Marcella Bella]]. Successivamente, sono sorte decine di nuovi cantautori e gruppi musicali. Il più importante è probabilmente [[Franco Battiato]], celebre cantautore nato e cresciuto a [[Riposto]], in provincia di Catania, le cui sperimentazioni musicali hanno influenzato molti altri autori.
 
[[File:Vincenzo bellini.jpg|thumb|[[Vincenzo Bellini]]]]
Successivamente sono arrivati i [[Denovo]] di [[Mario Venuti]] e [[Luca Madonia]], [[Gerardina Trovato]], [[Carmen Consoli]] (lanciata dalla casa di produzione di [[Francesco Virlinzi]]), gli [[Sugarfree]], [[Mario Biondi (cantante)|Mario Biondi]], i Twisted Head Chaps e molti altri.
 
Alla scena [[rock]] degli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] appartengono gli [[Schizo]], gli [[Uzeda (gruppo musicale)|Uzeda]], i [[Flor de Mal]] e i [[Pyrosis]]. Negli anni novanta Catania si conquistò l'appellativo di "[[Seattle]] del sud", per la rilevanza internazionale della sua scena musicale (molte band internazionali scelsero in quegli anni Catania come unica data in Italia dei loro tour). Importante è stato poi il contributo di artisti che hanno sfruttato il [[Lingua siciliana|siciliano]] per creare un caratteristico stile comico, come i [[Piscarias]] e il cantante [[Brigantony]]. I [[Lautari]] si sono invece dedicati alla riscoperta, in chiave moderna, del repertorio tradizionale siciliano. [[The Acappella Swingers]], catanesi anch'essi, ripropongono le sonorità del [[doo-wop]] degli anni cinquanta.
 
== Geografia amministrativa ==
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Municipalità di Catania.svg|thumb|Le municipalità di Catania dal 1995 al 2013]]
{{vedi anche|Municipalità di Catania}}
Il comune diede avvio al decentramento amministrativo per la prima volta nel [[1971]], quando furono istituiti 26 [[Quartiere|quartieri]] facenti capo ad altrettante [[Parrocchia|parrocchie]]. Essi furono ridotti nel [[1978]] a 17 Circoscrizioni, che furono a loro volta riorganizzate nel [[1995]] in 10 [[Municipalità di Catania|Municipalità]]. Ognuna è contrassegnata da un numero progressivo e da un nome: I. Centro-[[San Cristoforo (Catania)|San Cristoforo]]-Angeli Custodi; II. [[Ognina]]-[[Picanello]]; III. Borgo-Sanzio; IV. Barriera-[[Canalicchio (Catania)|Canalicchio]]; V. [[San Giovanni Galermo]]; VI. Trappeto-[[Cibali]]; VII. [[Monte Po]]-[[Nesima]]; VIII. [[San Leone (Catania)|San Leone]]-Rapisardi; IX. [[San Giorgio (Catania)|San Giorgio]]-[[Librino]]; X. San Giuseppe La Rena-[[Zia Lisa]].
 
'''Riduzione circoscrizioni comunali da 10 a 6'''
[[File:Circoscrizioni di Catania.png|thumb|Le circoscrizioni di Catania dal 2013]]
Con delibera del consiglio comunale n. 13 del 2 febbraio [[2013]] è stata disposta la rimodulazione del numero delle Municipalità da X a VI.
 
Pertanto, a decorrere dal 26 aprile 2013 le Circoscrizioni comunali saranno ridotte da dieci a sei, come di seguito specificato:
*Prima Circoscrizione corrispondente alla ex Municipalità 1ª (Centro);
*Seconda Circoscrizione corrispondente alle ex Municipalità 2ª (Ognina - Picanello) e 4ª (Barriera - Canalicchio);
*Terza Circoscrizione corrispondente alla ex Municipalità 3ª (Borgo Sanzio);
*Quarta Circoscrizione corrispondente alle ex Municipalità 5ª (S. Giovanni Galermo) e 6ª (Trappeto - Cibali);
*Quinta Circoscrizione corrispondente alle ex Municipalità 7ª (Monte Po - Nesima) e 8ª (San Leone - Rapisardi);
*Sesta Circoscrizione corrispondente alle ex Municipalità 9ª (S. Giorgio - Librino) e 10ª (S. Giuseppe la Rena - Zia Lisa).
 
===Profilo urbanistico e architettonico===
{{S sezione|architettura|urbanistica}}
Catania è segnata da profondi sconvolgimenti naturali (in particolare, l'[[eruzione dell'Etna del 1669]] e il [[terremoto del Val di Noto del 1693]]), da importanti tentativi di ricostruzione e, nel XX secolo, da ambiziose iniziative tese a favorire un rilancio industriale.<ref name=atripaldi8>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|p. 8}}.</ref> La città inoltre porta ancora su di sé le "cicatrici provocate da conflittualità di interessi e da urbanizzazione selvaggia"<ref name=atripaldi8/>.
 
Un piano di livellamento, nel secondo Ottocento, ha eliminato i frequenti salti di quota: tale operazione ha lasciato diversi segni sugli edifici, che a volte appaiono caratterizzati, secondo Giuseppe Dato, "fuori da ogni logica compositiva"<ref>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|pp. 8-9}}.</ref>, con porte e finestre che scambiano il proprio ruolo originario.
 
Anche per la minacciosa presenza del vulcano Etna, il piano compositivo della città appare specialmente legato ad una instabilità di riferimento.<ref>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|p. 9}}.</ref> Si registra anche un'apparentemente fallita convergenza tra l'idea della città nella mente degli architetti (con anche applicazioni virtuosistiche) e i destinatari, i cittadini, con i loro "reali comportamenti insediativi".<ref>{{cita|Atripaldi e Costa, 2008|p. 10}}.</ref>
 
====Il XX secolo: cronistoria urbanistica====
*[[1932]] - viene bandito un concorso nazionale per l'approvazione di un Piano Regolatore Generale<ref name="SCAU">''Puntualizzazione sulla odierna situazione urbanistica di Catania'', a cura della Società Catanese di Architettura e Urbanistica, gennaio 1962.<!-- La fonte è valida per tutti i punti inseriti: cfr. [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Catania&diff=53103160&oldid=53102997 questo edit] -->.</ref>
*[[1934]] - il consiglio comunale approva una fusione del primo e del secondo premio del concorso nazionale
*[[1935]] - viene redatto un regolamento edilizio dall'ingegnere Salvatore Giuliano
*[[1942]] - la deliberazione del PRG presentato viene restituita, non approvata, dalla Prefettura
*[[1951]] - viene abrogato dal consiglio comunale il piano di ricostruzione per il quartiere San Berillo e approvato il piano ISTICA: il 3 luglio 1954 interviene una legge speciale della Regione Siciliana
*[[1954]] - il Comune pubblica il PRG, ma la Regione non approva, giudicandolo incompleto e invitando a modifiche
*[[1956]] - decade una legge che permetteva al Comune di servirsi del PRG per quanto ancora non approvato: viene istituita una commissione di studio per l'approvazione di un nuovo regolamento edilizio che sostituisca quello del 1935, ancora vigente: la commissione non produce quanto richiesto. Il Comune, allora, dà incarico all'ingegnere Giuliano di modificare il regolamento da lui redatto nel 1935, per adattarlo alle mutate esigenze della città. Il nuovo regolamento edilizio viene prodotto da Giuliano, con la collaborazione dell'ingegnere Pardo (membro dell'ufficio tecnico) e dell'architetto Ficara (libero professionista), ma il Comune non lo pubblica.
*[[1961]] - una nuova amministrazione comunale incarica il professor architetto [[Luigi Piccinato]] di redigere un piano che sostituisca quello del 1954. In seguito a forte insistenza da parte dell'amministrazione comunale, Piccinato è costretto a stralciare dagli studi preparatori un programma di fabbricazione.
 
====Lo sventramento del quartiere di San Berillo====
{{vedi anche|Sventramento di San Berillo}}
[[San Berillo (Catania)|San Berillo]] era uno storico quartiere di Catania, densamente abitato e pieno di botteghe di artigiani. Il suo sventramento fu realizzato negli [[anni 1950|anni cinquanta]] (che coinvolse per lo più i quartieri limitrofi, più che San Berillo propriamente detto), motivato dai politici sia per poter collegare direttamente [[Piazza Stesicoro]] con [[Piazza Papa Giovanni XXIII]], sia col fine di estirpare la criminalità e rendere la zona meno malsana, e ha determinato una ferita nel volto della città, oltre ad aver lasciato un vuoto ancora oggi visibile nel suo tessuto urbano e a non fruttare i risultati sperati. Gli sfollati andarono ad abitare una zona che negli [[anni 1960|anni sessanta]] era ancora periferica o comunque non regolamentata, indicata dal comune, che corrisponde all'attuale quartiere di [[San Leone (Catania)|San Leone]], chiamato anche proprio per questo San Berillo nuovo.
 
== Economia ==
{{vedi anche|Economia di Catania}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Catania possiede una delle nove tangenziali presenti in Italia (prosecuzione dell'[[Autostrada A18 (Italia)|Autostrada A18]] Messina-Catania) che contorna la città descrivendo un arco, dal casello autostradale di San Gregorio a nord, piegando verso ovest e dirigendosi infine verso sud per 30&nbsp;km in direzione di [[Siracusa]]; la viabilità di attraversamento cittadino viene completata dalla circonvallazione che si snoda in direzione ovest-est nella parte mediana dell'agglomerato urbano.
 
Alla [[Raccordo autostradale 15|tangenziale di Catania]] sono connesse le autostrade [[Autostrada A18 (Italia)|A18]] (Catania-Messina), l'[[Autostrada A19 (Italia)|A19]] (Catania-Palermo) e l'[[Autostrada Catania-Siracusa|autostrada CT-SR]] (Catania-Siracusa) che si collega a Villasmundo con la [[strada statale 114 Orientale Sicula]].
 
=== Metropolitana ===
La [[Metropolitana di Catania]] fu inaugurata il 27 giugno 1999. È gestita dalla [[Ferrovia Circumetnea|Ferrovia Circumetnea (FCE)]] e si estende per circa 8,8&nbsp;km lungo la linea Nesima - Stesicoro e comprende la diramazione Galatea - Porto. Dispone di 11 stazioni (Nesima, San Nullo, Cibali, Milo, Borgo, Giuffrida, Italia, Galatea, Porto, Giovanni XXIII e Stesicoro). Sono in corso i lavori per la realizzazione della tratta [[Metropolitana di Catania#Nesima-Misterbianco Centro|Nesima - Monte Po]] di 1,7&nbsp;km con 2 stazioni (consegna prevista inizio 2019) e [[Metropolitana di Catania#Stesicoro-Palestro|Stesicoro - Palestro]] di 2,2&nbsp;km con 3 stazioni. Sono in dirittura di appalto due importanti tratte, la [[Metropolitana di Catania#Palestro-Aeroporto|Palestro - Aeroporto]] di 4,6&nbsp;km e la [[Metropolitana di Catania#Nesima-Misterbianco Centro|Monte Po - Misterbianco Centro]] di 2,1&nbsp;km.<ref>{{Cita news|url=http://catania.mobilita.org/opere/metropolitana-di-catania-2/|titolo=Metropolitana di Catania|pubblicazione=Mobilita Catania|data=20 dicembre 2016|accesso=4 gennaio 2017}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Svelata la nuova tratta Borgo-Nesima della metropolitana: da domani sarà aperta al pubblico|url=http://catania.mobilita.org/2017/03/30/foto-svelata-la-nuova-tratta-borgo-nesima-della-metropolitana-da-domani-sara-aperta-al-pubblico/|sito=mobilità.org|data=30 marzo 2017|accesso=30 marzo 2017}}</ref> Il completamento dell'intera linea di 19,4&nbsp;km, da Misterbianco centro all'aeroporto Fontanarossa con 23 stazioni, è previsto per il 2024.
 
=== Ferrovie e tranvie ===
[[File:Catania - mappa metropolitana (schematica).png|miniatura|250x250px|Mappa della metropolitana di Catania (progetto in fase di completamento)]]
La città di Catania è dotata di numerose stazioni ferroviarie delle [[Ferrovie dello Stato]] e della [[Ferrovia Circumetnea]]. Sin dal [[1867]] la città è servita dalla [[stazione ferroviaria]] di [[Stazione di Catania Centrale|Catania Centrale]], che veniva raggiunta dalla [[Ferrovia Messina-Siracusa|ferrovia proveniente da Messina]] con un tracciato che seguiva la linea di costa dalla [[Stazione di Cannizzaro]], attraverso il borgo di Ognina e il villaggio marinaro di San Giovanni li Cuti (oggi l'intero percorso è quasi tutto in galleria tramite la [[Galleria di Ognina]] e quella poco dopo successiva di Cannizzaro). Due anni dopo ([[1869]]) venivano aperte la [[stazione di Catania Acquicella]], in seguito all'attivazione del primo tratto della nuova "linea dello zolfo" (poi [[ferrovia Palermo-Catania|Palermo-Catania]]) e la [[stazione di Bicocca]]. L'antica [[stazione di Catania Ognina|fermata di Catania Ognina]] (in servizio regolare dopo la soppressione, nel [[1934]], della [[tranvia Catania-Acireale|tranvia]] proveniente da [[Acireale]] con termine corsa nella centrale piazza del Duomo) è stata sostituita dalla nuova, omonima stazione del [[Passante ferroviario di Catania|Passante ferroviario]] realizzata alcune centinaia di metri più a sud. Tale stazione fa parte del servizio metropolitano RFI di prossima attivazione (vedi paragrafo seguente).
 
Dal [[1895]] la città è servita dalle stazioni della [[Ferrovia Circumetnea]]: la stazione principale è quella di [[Stazione di Catania Borgo|Catania Borgo]], che comprende il [[deposito locomotive]] e le officine sociali. Nel territorio comunale insistono anche le stazioni di [[Stazione di Cibali|Cibali]] e di [[Stazione di Nesima|Nesima]]. Dal Borgo la ferrovia proseguiva in sede semipromiscua con la traversata diagonale della città lungo il Corso delle Provincie e sul viale Jonio; lungo tale percorso erano in funzione le fermate di Corso Italia, Caito e Stazione con termine corsa nella [[stazione di Catania Porto]]. All'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] la circolazione fu limitata a Corso Italia con corse merci o di servizio occasionali per il porto. Tale prosecuzione cessò durante i lavori della metropolitana. Tutta la traversata fu infine dismessa nel 1999 in seguito all'attivazione della sottostante metropolitana.
 
=== Passante Ferroviario urbano ===
Il 24 luglio 2017 è stato inaugurato il primo tratto del passante ferroviario urbano di Catania su cui è prevista l'istituzione di un servizio di tipo metropolitano. Il servizio comprende la sezione ferroviaria costituita dalle stazioni di Giarre Riposto, Carruba, Guardia Mangano, Acireale, [[Stazione di Cannizzaro|Cannizzaro]], Catania Ognina, Catania Picanello (apertura inizio 2018), Catania Europa, Catania Centrale. In seguito saranno aggiunte, Catania Acquicella, Catania Fontanarossa(in progettazione) e Catania Bicocca.
 
=== Porti ===
[[File:Porto Ulisse-2.jpg|miniatura|250x250px|Porto Ulisse ad Ognina]]
La città è servita da un grande [[Porto di Catania|porto]] commerciale e turistico nonché da alcuni porti più piccoli, turistici e da pesca: il [[Porto Ulisse]] a Ognina, il [[Porto Rossi]] e il [[Porto di San Giovanni li Cuti|Porticciolo di San Giovanni Li Cuti]].
 
=== Aeroporti ===
[[File:Nuova Aerostazione Catania-Fontanarossa.jpg|alt=Aerostazione Fontanarossa|thumb|250x250px|Aeroporto Fontanarossa di Catania]]
L'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Aeroporto Vincenzo Bellini di Catania]] è il sesto aeroporto italiano per numero di passeggeri (vedi la lista degli [[Aeroporti d'Italia per traffico passeggeri|aeroporti più trafficati d'Italia]]) ed il primo scalo del mezzogiorno,secondo per traffico nazionale. Inoltre la tratta Catania-Roma è la più trafficata a livello nazionale e la quarta in Europa. È servito da numerose compagnie aeree di linea e low-cost, con molteplici destinazioni nazionali, internazionali e intercontinentali.<ref>Si vedano i dati forniti da [http://www.assaeroporti.it/fin.asp Assaeroporti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061216202752/http://www.assaeroporti.it/fin.asp |data=16 dicembre 2006 }}.</ref>
 
=== Mobilità urbana; autobus ===
{{vedi anche|Rete tranviaria di Catania|Rete filoviaria di Catania}}
Il sistema dei trasporti a Catania è in crisi. Decenni di carenza progettuale non hanno permesso lo sviluppo di un sistema organico; la mancanza di progetti validi non ha permesso l'accesso ai contributi e ai finanziamenti con serie ripercussioni sulla qualità dei servizi.
 
Un'indagine condotta da un'associazione di consumatori su un campione di 2200 utenti dei trasporti pubblici di Milano, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Catania constatava nel [[2006]], fra l'altro: «il 66% dei catanesi intervistati considera insufficiente la puntualità degli autobus, mentre il 58% è insoddisfatto della copertura della rete della metropolitana.»<ref>Notizie rilevate da "[[Altroconsumo]]" nº197 di ottobre 2006.</ref>
 
La rete degli autobus urbani, gestita dall'[[Azienda Metropolitana Trasporti]] (in origine Azienda Municipale Trasporti), pur disponendo di numerose linee su tutto il territorio comunale e non solo, soffre una cronica inadeguatezza e inefficienza, sia a causa di ripetuti problemi economici che per la difficile convivenza con il traffico e soprattutto la sosta (spesso illecita) di mezzi privati, con pochissime corsie preferenziali protette. Con la trasformazione dell'Amt in S.p.A. è iniziato un riordino dell'intero comparto del trasporto su gomma. Una prima linea "BRT" ([[Bus Rapid Transit]]) funziona dal 2013 collegando il parcheggio scambiatore "Due obelischi" a nord della città a piazza Stesicoro, in piento centro, riscontrando un importante successo di utenza. Un secondo parcheggio scambiatore, a Nesima, adiacente alle omonime stazioni della Ferrovia Circumetnea e della Metropolitana, ha accentrato altre linee urbane su gomma anche in previsione dell'istituzione di una seconda linea BRT. Dal parcheggio scambiatore di Fontanarossa, infine, transitano le linee veloci "Librino Express" e "Alibus" (quest'ultima collega l'aeroporto con la stazione ferroviaria di Catania Centrale).
 
Numerose sono le compagnie di bus che svolgono servizio extraurbano collegando Catania ai centri dell'hinterland, alle altre città regionali e nazionali: tra le principali, si ricordano l'[[Azienda Siciliana Trasporti|Ast]] (Azienda Siciliana Trasporti), la Fce (Ferrovia Circumetnea), la [[SAIS Autolinee|Sais]], l'Interbus e l'Etna trasporti.
 
== Sport ==
=== Impianti sportivi principali ===
* Complesso sportivo Cibali: [[Stadio Angelo Massimino]] di 20 266 posti<ref name="ONMS">{{Cita web|url=http://www.osservatoriosport.interno.it/allegati/impianti/impianti_superiori_7500.pdf|titolo=Impianti superiori a 7500 posti, dati del Comitato Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive|accesso=7 settembre 2009|editore=osservatoriosport.interno.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721225554/http://www.osservatoriosport.interno.it/allegati/impianti/impianti_superiori_7500.pdf|dataarchivio=21 luglio 2011}}</ref> con annessa pista d'atletica, qui gioca in casa la squadra del [[Calcio Catania]]. Campo d'allenamento "Cibalino" completo di tribune e [[Arena coperta|PalaSpedini]] dove si svolgono gare indoor di [[pallavolo]], [[basket]], [[Calcio (sport)|calcio]] a 5, [[arti marziali]], completo di tribune per 500 posti. Il complesso si trova nel quartiere [[Cibali]] con gli ingressi principali su piazza Vincenzo Spedini. Questo stadio ha sostituito nel 1937 il [[campo dei cent'anni]], sito in quello che era la piazza dell'Esposizione, oggi intitolata a Giovanni Verga.
* Cittadella dello Sport Nesima: piscine, di cui una olimpica ad 8 corsie, tribuna per 500 posti, vasca tuffi completa di tribuna e vasca d'ambientamento. Qui gioca in casa la [[Squadra (sport)|squadra]] pluricampione di [[pallanuoto]] femminile [[Associazione Sportiva Orizzonte Catania|Orizzonte Catania]]. [[PalaNesima]]: 6500 posti, dove si giocarono i [[III Giochi mondiali militari|III Giochi mondiali Militari]] del 2003. Campi da calcio a 11 e a 5 dove si svolgono partite dei campionati italiani delle categorie dilettantistiche. Il complesso si trova nel quartiere di [[Nesima]] superiore in via [[Filippo Eredia]].
* Complesso sportivo Villaggio Santa Maria Goretti: [[Stadio Santa Maria Goretti|stadio S. M. Goretti]] con 7000 posti dove sono di casa la squadra di [[rugby]] dell'[[Amatori Catania Rugby|Amatori Catania]] e per quanto riguarda il [[football americano]] la [[Elephants Catania]]. [[Campo da calcio]] nel quartiere [[Zia Lisa]], dove inoltre è presente una [[tensostruttura]]. Gli impianti si trovano in via Fontanarossa, nel quartiere [[Villaggio Santa Maria Goretti]].
* Complesso polisportivo Plaia: piscina olimpica outdoor completa di tribuna con 3000 posti, vasca coperta per allenamenti, palestra [[atletica pesante]], volley, pallacanestro. Impianti siti in viale [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], nel quartiere [[Plaia]].
* Complesso polisportivo Zurria: PalaZurria con 200 posti e piscina. Impianti siti in via Zurria nel quartiere [[Angeli Custodi]].
* [[PalaCatania]]: palasport inaugurato nel [[1997]] per le [[XIX Universiade|Universiadi siciliane]], capace di 4.400 posti utilizzato per incontri nazionali ed internazionali di varie discipline sportive, quali il volley, pallacanestro, [[pallamano]], [[calcio a 5]], arti marziali ed altre discipline. Impianto dove si sono disputate alcune partite dei [[Campionato mondiale di pallavolo maschile 2010|mondiali di volley maschile del 2010]]. Viene utilizzato per ospitare i concerti di vari artisti nazionali ed internazionali. Si trova in corso Indipendenza nel quartiere [[San Leone (Catania)|San Leone]].
* Palaghiaccio: utilizzato per le discipline su ghiaccio, capace di 5000 posti. Qui si sono svolti i [[Campionato mondiale di scherma 2011|mondiali di scherma del 2011]]. L'impianto si trova in viale Kennedy, sempre nel quartiere Plaia.
* [[PalaGalermo]]: utilizzato per varie discipline indoor è capace di 500 posti. Qui si sono svolti i campionati mondiali [[Polisportive giovanili salesiane|PGS]] nel 2002. Si trova in viale Tirreno nel quartiere [[Trappeto (Catania)|Trappeto]].
* PalaNitta: utilizzato per varie discipline indoor, tra le quali la [[boxe]], capace di 700 posti totali. Si trova in viale Nitta, nel quartiere [[Librino]].
 
=== Società sportive ===
{{vedi anche|Calcio Catania|CUS Catania}}
La squadra più seguita è il [[Calcio Catania]]. Nei primi [[Anni 1960|anni sessanta]], sotto la presidenza di [[Ignazio Marcoccio]] e la guida tecnica del catanese [[Carmelo Di Bella]], il Catania disputò sei campionati consecutivi in [[Serie A]] ottenendo tre ottavi posti. Nel 1970-1971 e nel 1983-1984 disputò altri due anni di Serie A sotto la presidenza di [[Angelo Massimino]]. Nel [[1993]], subì una radiazione che relegò la società etnea nella categoria dell'eccellenza. Da quella categoria, il Catania ripartì, vincendo, tra il 1994 e il [[2006]], i campionati di Eccellenza, Serie D, Serie C2 (girone C), Serie C1 (girone B) e Serie B. Alla fine del campionato di calcio di [[Serie B 2005-2006]], guidata dall'allenatore [[Pasquale Marino]], la squadra viene promossa in [[Serie A]], classificandosi al secondo posto dietro l'Atalanta. Alla fine delle stagione 2013-2014 la squadra retrocede [[Serie B]]. Durante l'estate 2015 la squadra è travolta dallo scandalo calcioscommesse. La società viene accusata di aver manipolato l'esito di 5 partite del campionato di [[Serie B 2014-2015]] per evitare la retrocessione in [[Lega Pro]]. Lo sviluppo delle indagini porta alla retrocessione arbitraria della squadra in [[Lega Pro 2015-2016]] con 12 punti di penalizzazione, ridotti poi a 9 il 29 agosto.
 
Tra le altre squadre di calcio catanesi (numerose nei campionati dilettantistici) si segnalano l'[[Unione Sportiva Dilettantistica Atletico Catania|A.S.D. Atletico Catania]], attualmente militante in Eccellenza ma protagonista, nel corso degli anni novanta, di numerosi campionati (anche di vertice) in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]; l'[[Associazione Calcio Massiminiana]], anch'essa partecipante in passato a campionati di [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] e attualmente in [[Prima Categoria]] siciliana; la '''Catania San Pio X''' che disputa anch'essa il campionato di Eccellenza e il '''Città di Catania''' militante in [[promozione]].
 
Nel Calcio a 5 la squadra più importante che milita nel campionato di [[Serie A (calcio a 5)|Serie A]] è la [[Meta Catania Calcio a 5|Meta Catania C5]].Sempre nella disciplina del calcio da ricordare la [[A.S.D. Catania Beach Soccer|Domusbet Catania Beach Soccer]] militante in [[Serie A (beach soccer)|serie A]] vincitrice di scudetti e coppe italia.
 
La squadra più blasonata è invece quella femminile di [[pallanuoto]], l'[[Associazione Sportiva Orizzonte Catania|Orizzonte Geymonat Catania]], con 19 scudetti, 8 Coppe Campioni e due Coppe Len. Seguono il [[CUS Catania]] di [[Hockey su prato]] femminile (6 scudetti su prato e 6 indoor), la [[Jolly Componibili Catania|A.S.D. Catania Calcio Femminile]], la [[Pallavolo Catania|Paoletti Catania]] di [[pallavolo]] maschile e l'[[Alidea Catania]] di pallavolo femminile (uno scudetto a testa).
 
La coppia di pallavoliste [[Manuela Malerba]] e [[Margherita Chiavaro]] ha vinto uno scudetto di [[beach volley]], mentre il [[A.S.D. Catania Beach Soccer|Catania Beach Soccer]] ha conquistato uno [[scudetto (sport)|scudetto]], due [[Coppa Italia di beach soccer|Coppe Italia]] e una [[Supercoppa italiana di beach soccer|Supercoppa Italiana]]. Infine, la [[Romolo Murri Catania]] ha vinto un campionato italiano maschile indoor di [[cricket]] e la [[Polisportiva Cirnechi Catania]] ha vinto gli unici due campionati femminili dello stesso sport fin qui disputati.
 
Inoltre vantano tradizioni storiche, oltre ad ottimi piazzamenti nelle massime serie, l'[[Amatori Catania Rugby|Amatori Catania]] ([[rugby]]), il [[Associazione Sportiva Nuoto Catania|Nuoto Catania]] ([[pallanuoto]] maschile), gli [[Elephants Catania]] ([[football americano]]), la New Squash Club Catania ([[squash]]) e i [[Catania Flames]] ([[Campionato italiano di hockey in-line]]). La [[pallacanestro]] maschile ha un passato in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A Seconda Serie]] con la [[Grifone Catania|Grifone]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/grifone.htm Storia della Grifone] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722024540/http://storia.basketcatanese.it/storia/grifone.htm |data=22 luglio 2011 }}.</ref> e in [[Divisione Nazionale A|Serie B]] con il [[Gad Etna Catania|Gad Etna]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/gadetna.htm Storia del Gad Etna] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722024522/http://storia.basketcatanese.it/storia/gadetna.htm |data=22 luglio 2011 }}.</ref>; quella femminile è stata in [[Serie A2 (pallacanestro femminile)|Serie A2]] con la [[Basket Catania|CSTL-Basket]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/basket.htm Storia della CSTL-Basket] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722024531/http://storia.basketcatanese.it/storia/basket.htm |data=22 luglio 2011 }}.</ref>, la [[Basket Costa Catania|Costa]], la [[Palmares Catania|Palmares]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/polisportiva.htm Storia della Polisportiva-Palmarès] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722024453/http://storia.basketcatanese.it/storia/polisportiva.htm |data=22 luglio 2011 }}.</ref> e l'[[Olympia 68 Basketball|Olympia]]<ref>{{Cita news | url = http://www.basketcatanese.it/2013/06/22/olympia-a-catania-e-cosa-fatta-lannuncio-alla-festa-del-ringraziamento/ | autore = Roberto Quartarone | titolo = Olympia a Catania, «è cosa fatta». L'annuncio alla festa del ringraziamento | pubblicazione = basketcatanese.it | data = 22 giugno 2013 | accesso = 25 agosto 2013 }}</ref>
 
=== Manifestazioni sportive ===
Per sette volte Catania è stata sede di arrivo di una tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1930]], l'ultima nel [[2003]]. Nel [[1976]] la ''corsa rosa'' prese il via da Catania che ospitò partenza e arrivo della prima semitappa.
 
Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Catania:
* [[Giro d'Italia 1930|1930]] 1ª tappa [[Messina]]-Catania, vinta da [[Michele Mara]]
* [[Giro d'Italia 1949|1949]] 1ª tappa [[Palermo]]-Catania, vinta da [[Mario Fazio (ciclista)|Mario Fazio]]
* [[Giro d'Italia 1976|1976]] 1ª tappa a Catania, vinta da [[Patrick Sercu]]
* [[Giro d'Italia 1986|1986]] 2ª tappa [[Sciacca]]-Catania, vinta da [[Jean-Paul van Poppel]]
* [[Giro d'Italia 1989|1989]] 1ª tappa [[Taormina]]-Catania, vinta da [[Jean-Paul van Poppel]]
* [[Giro d'Italia 1999|1999]] 2ª tappa [[Noto (Italia)|Noto]]-Catania, vinta da [[Mario Cipollini]]
* [[Giro d'Italia 2003|2003]] 5ª tappa [[Messina]]-Catania, vinta da [[Alessandro Petacchi]]
 
Fra le classiche dello sport catanese, la più nota a livello internazionale, è il [[Trofeo Sant'Agata]] di [[corsa su strada]], giunto alla 47ª edizione, che ha sempre richiamato un folto gruppo di partecipanti al più alto livello. Fra questi il campione olimpico di [[Maratona (atletica leggera)|maratona]] all'[[Giochi olimpici|Olimpiade]] di [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]], [[Stefano Baldini]].
 
[[File:UniSicilia97.png|thumb|right|[[XIX Universiade]] - [[Sicilia]] [[1997]]]]
Catania (congiuntamente a [[Palermo]] e [[Messina]]) è stata nel 1997 la sede delle [[Universiadi]] e vi si è svolta la manifestazione di chiusura.
 
Nel [[2003]] Catania è stata la sede dei [[III Giochi mondiali militari]] e degli affiliati [[Campionati mondiali militari di atletica leggera]] (41ª edizione).
 
Nel [[2006]] ha ospitato il [[Campionato europeo di hockey su ghiaccio|campionato europeo di hockey su prato]].
 
Nel 2010 ha ospitato alcune gare dei [[campionato mondiale di pallavolo maschile|campionati mondiali di pallavolo]].
 
Nel 2011 ha ospitato i [[campionati mondiali di scherma]] e i campionati europei di hockey maschili.
 
Nel 2014 ha ospitato una tappa dell'Euro Beach Soccer League e le finali del Campionato italiano di beach soccer.
 
Nel 1924 fu organizzata la prima [[Catania-Etna]] celebre cronoscalata automobilistica che scriverà da li in poi pagine importanti dell'automobilismo nazionale e regionale, diventando assieme alla [[Cronoscalata Monte Erice|Monte Erice]] (Trapani) e [[Coppa Nissena]] (Caltanissetta) una delle Cronoscalate più belle e importanti nel panorama nazionale. purtroppo nel 2010 si è disputata l'ultima edizione che fu annullata dopo un incidente grave, fatale per alcuni spettatori.
 
A metà tra sport e folklore si pone la [[San Silvestro a mare]], una gara internazionale di nuoto che si svolge ogni anno il 31 dicembre presso il porticciolo storico di Ognina.
 
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|Sindaci di Catania}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Francia|Grenoble|1961}}
* {{Gemellaggio|USA|Phoenix|}}, dal 2001<ref>{{Cita web|url=http://www.easycatania.it/?cartel=statics&sezione=Internazionalizzazione&lan=|titolo=Internazionalizzazione|editore=easycatania.it|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722032147/http://www.easycatania.it/?cartel=statics&sezione=Internazionalizzazione&lan=|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>
* {{Gemellaggio|Canada|Ottawa|}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Oświęcim|}}, dal 2010
* {{Gemellaggio|Inghilterra|Oxford|}}, dal 2012
* {{Gemellaggio|Russia|Kaliningrad|}}, dal 2017
*{{Gemellaggio|San Marino|Borgo Maggiore}}, dal 2015
 
Nella religione:
 
* {{Gemellaggio|Tanzania|Migole|}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Catania fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.8 (Piana di Catania)<ref>{{Cita web |url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=5 luglio 2011}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
{{portale|medicina}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = Catania giorno e notte |città = Catania |editore = Prova d'autore |anno = 2013 |isbn = 978-88-6282-114-8}}
* [[Vito Maria Amico|Vito M. Amico e Statella]], [https://books.google.it/books?id=Z_Y3cvs1D_IC&pg=PA260&dq=%22INFANS+MARTINI+%22&hl=it&sa=X&ei=xmTjVMGiCoTTygOyt4D4Dg&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=%22INFANS%20MARTINI%20%22&f=false Catana illustrata, sive sacra, et civilis urbis Catanæ historia, pars secunda], Catanæ, ex Typographia Simonis Trento, 1741.
* [[Vito Maria Amico|Vito M. Amico e Statella]], [https://books.google.it/books?id=2hAOKx8s17gC&printsec=frontcover&dq=%22Catana+illustrata,+sive+sacra,+et+civilis+urbis%22&hl=it&sa=X&ei=kGbjVKPsDqj6ywPz94KACA&ved=0CDEQ6AEwAg#v=onepage&q=%22Catana%20illustrata%2C%20sive%20sacra%2C%20et%20civilis%20urbis%22&f=false Catana illustrata, sive sacra, et civilis urbis Catanæ historia, pars tertia], Catanæ, ex Typographia Joachim Pulejo, 1741.
* {{Cita libro |autore = |curatore = Anna Maria Atripaldi e Mario Edoardo Costa |titolo = Catania - architettura, città, paesaggio |città = Roma |editore = Gruppo Mancosu Editore |anno = 2008 |isbn = 978-88-87017-58-8 |cid = Atripaldi e Costa, 2008}}
* Salvatore Boscarino e Marco Nobile, ''Sicilia barocca. Architettura e città 1610-1760'', Roma, Officina, 1981.
* ''[http://books.google.it/books?id=cj5CAQAAMAAJ&dq=chiesa%20agata%20carcere%20africana&hl=it&pg=PP5#v=onepage&q=chiesa%20agata%20carcere%20africana&f=false Catania e sue vicinanze. Manuale pel viaggiatore]''. Catania, C. Galatola Editore, 1868.
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=hwIuAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=related:OCLC260128644&as_brr=1#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo primo, Catania per Salvatore Riggio, 1833.
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=fwcuAAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo secondo, Catania per Salvatore Riggio, 1833.
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=IsY7AQAAIAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo terzo, Catania per Salvatore Riggio, 1833.
* Vittorio Consoli (a cura di), ''Enciclopedia di Catania'', Catania, Tringale, 1987.
* {{Cita libro |autore = [[Santi Correnti]] |autore2 = Santino Spartà |titolo = Le strade di Catania |città = Roma |editore = Newton & Compton |anno = 1999 |isbn = 88-8289-261-1}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = Renato D'Amico |titolo = Catania – I quartieri nella metropoli |città = Catania |editore = Le Nove Muse |anno = 2006 |isbn = 88-87820-00-7}}
* Michele da Piazza (Michealis Platiensis), ''[http://books.google.it/books?id=C56-L3qYuG4C&lpg=PA568&ots=fw9LPvflT0&dq=%22ubi%20corpus%20quondam%20Friderici%20regis%22&hl=it&pg=PA509#v=onepage&q=%22ubi%20corpus%20quondam%20Friderici%20regis%22&f=false Historia Sicula ab anno MCCXXXVII (1237) ad annum MCCCLXI (1361)]'', Bibliotheca scriptorum qui res in Sicilia gestas sub Aragonum imperio retulere, Panormi, 1791-92, pp.&nbsp;509 e ss. [nuova ed., a c. di. A. Giuffrida, ''Cronaca (1336-1361)'', Palermo 1980].
* [[Giuseppe Dato]], ''La città di Catania. Forma e struttura, 1693-1833''. Roma, Officina, 1983.
* {{Cita libro |autore = Maria Teresa Di Blasi |titolo = Il Cicerone. Storia, itinerari e leggende di Catania |edizione = 1 |città = Catania |editore = Edizioni Greco |anno = 2000 |sbn = IT\ICCU\PAL\0171701 |cid = M.T. Di Blasi (2000)}}
* Francesco Ferrara, [http://books.google.it/books?id=oBA5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII''], Catania, 1829.
* {{Cita pubblicazione |autore = Giuseppe Giustolisi |autore2 = [[Marco Travaglio]] |url = http://www.argo.catania.it/wp-content/uploads/2009/09/micromega_3_06.pdf |titolo = Arrivano i catanesi |rivista = [[MicroMega (periodico)|Micromega]] |data = 3/2006 |accesso = 29 gennaio 2016 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722025727/http://www.argo.catania.it/wp-content/uploads/2009/09/micromega_3_06.pdf |dataarchivio = 22 luglio 2011 }}
* Massimo Frasca, ''[https://www.academia.edu/21774839/Gli_scavi_all_interno_dell_ex_monastero_dei_Benedettini_e_lo_sviluppo_urbano_di_Catania_antica Gli scavi all'interno dell'ex monastero dei Benedettini e lo sviluppo urbano di Catania antica]'', in F. Nicoletti (a cura di), ''[https://www.academia.edu/29195297/Catania_Antica._Nuove_prospettive_di_ricerca_volume_intero_-_Ancient_Catania._New_perspectives_of_research_full_book_ Catania Antica. Nuove prospettive di ricerca]'', Regione Siciliana, Palermo 2015, pp.&nbsp;163–177.
* {{Cita libro |autore = [[Giuseppe Giarrizzo]] |titolo = Catania |città = Bari |editore = Laterza |anno = 1986 |isbn = 88-420-2786-3}}
* [[Adolf Holm]], ''Catania antica'', Catania, Tirelli, 1925.
* Franco La Magna, ''La Sfinge dello Jonio. Catania nel cinema muto (1896-1930)'', appendice di Roberto Lanzafame, prefazione di Aldo Bernardini, nota introduttiva di Fernando Gioviale, Algra Editore, Viagrande (Catania), 2016, ISBN 978-88-9341-032-8
* Fabrizio Nicoletti (a cura di), ''[https://www.academia.edu/29195297/Catania_Antica._Nuove_prospettive_di_ricerca_volume_intero_-_Ancient_Catania._New_perspectives_of_research_full_book_ Catania Antica. Nuove prospettive di ricerca]'', Regione Siciliana, Palermo 2015.
* Fabrizio Nicoletti, ''[https://www.academia.edu/23816999/Lacropoli_di_Catania_nella_preistoria L'acropoli di Catania nella preistoria]'', in F. Nicoletti (a cura di), ''[https://www.academia.edu/29195297/Catania_Antica._Nuove_prospettive_di_ricerca_volume_intero_-_Ancient_Catania._New_perspectives_of_research_full_book_ Catania Antica. Nuove prospettive di ricerca]'', Regione Siciliana, Palermo 2015, pp.&nbsp;13–98.
* [[Salvatore Nicolosi]] e Fortunato Orazio Signorello, ''Vecchie foto di Catania'', Catania, Edizioni Greco, 1991.
* [[Giambattista Scidà]], ''{{collegamento interrotto|1=[http://www.ucuntu.org/pdf/ScidaCasoCatania.pdf Il caso Catania] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}'', supplemento telematico a ''i Cordai'', Reg. Trib. Catania, 6/10/2006, nº 26, febbraio 2011.
* Fortunato Orazio Signorello, ''Dalla Sicilia al Piemonte'', in ''Agata, nobile e martire'', Catania, Prospettive, 1991.
* Gustavo Strafforello, ''[https://archive.org/stream/lapatriageografi51stra#page/n5/mode/2up La patria. Geografia dell'Italia: la Sicilia]'', Torino-Milano-Roma-Napoli, Unione Tipografico-Editrice, 1893.
* Ignazio Arturo Trombatore, [https://archive.org/stream/folklorecatanes00tromgoog#page/n10/mode/2up ''Folk-lore catanese''], Torino, Carlo Clausen, 1896.
* Signorelli, Alfio, ''Identità nobiliare e potere municipale a Catania nell'Ottocento'', Risorgimento : rivista di storia del Risorgimento e di Storia Contemporanea : LVII, 1 2, 2015 (Milano : Franco Angeli, 2015).
* [[Marco Iacona]], Malepasque. ''Catania. Coppole, chiacchiere e distintivi'', Algra editore ISBN 978-88-9341-190-5
 
== Voci correlate ==
* [[Storia di Catania]]
* [[Eruzioni dell'Etna]]
* [[Eruzione dell'Etna del 1669]]
* [[Terremoto di Catania del 1169]]
* [[Terremoto del Val di Noto del 1693]]
* [[Municipalità di Catania]]
* [[Cimitero monumentale di Catania]]
* [[Festa di Santa Maria di Ognina]]
* [[Festa di Sant'Agata]]
* [[Rete tranviaria di Catania]]
* [[Giuseppe Benedetto Dusmet]]
* [[Sventramento di San Berillo]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|catania|Catania|accesso=14 gennaio 2015}}<!-- Il sito istituzionale del Comune di Catania è già inserito all'interno del template:Divisione amministrativa di questa pagina enciclopedica; non c'è bisogno di inserirla due volte* [http://www.comune.catania.it/ Sito ufficiale del Comune di Catania]-->
* ''[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/cartedelleareearcheologiche/areaarcheocatania.pdf La Carta delle Aree Archeologiche di Catania]'', a cura della Regione Siciliana - Dipartimento Beni Culturali.
* {{cita web|https://badiasantagata.wordpress.com/|Chiesa della Badia di Sant'Agata - sito web}}
 
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