== Collegamenti esterni modificati ==
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[[File:Marcharmenians.jpg|thumb|upright=1.7|Civili armeni in marcia forzata verso il campo di prigionia di Mezireh, sorvegliati da soldati turchi armati. Kharpert, [[Impero Ottomano]], aprile 1915.]]
Gentili utenti,
L'espressione '''genocidio armeno''', talvolta '''olocausto degli armeni'''<ref>Richard G. Hovannisian, ''[http://books.google.co.uk/books?ei=35b1TJPeKo_Dswa53LnBBA&ct=result&id=c0RyAAAAMAAJ&dq=&q=#search_anchor The Armenian holocaust: a bibliography relating to the deportations, massacres, and dispersion of the Armenian people, 1915-1923]'', Armenian Heritage Press, 1980. ISBN 978-0-935411-05-8</ref><ref>Alberto Rosselli, a cura di M. Cimmino, ''L'olocausto armeno. Breve storia di un massacro dimenticato'', Editore Solfanelli, 2010. ISBN 88-89756-97-7.</ref> o '''massacro degli armeni''' (in [[lingua armena]] Հայոց Ցեղասպանութիւն ''Hayoc’ C’eġaspanowt’yown'' o Մեծ Եղեռն ''Medz Yeghern'' "grande crimine", in [[lingua turca|turco]] ''Ermeni Soykırımı'' "genocidio armeno", a cui talvolta viene anteposta la parola ''sözde'', "cosiddetto" o ''Ermeni Techiri "deportazioni armeni"'') si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli [[armeni]] condotta dal [[sultano]] [[impero ottomano|ottomano]] [[Abdul-Hamid II]] negli anni [[1894]]-[[1896]]; il secondo è collegato alla deportazione ed eliminazione di armeni negli anni [[1915]]-[[1916]]. Il termine "genocidio" è associato soprattutto al secondo episodio<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.169/current_category.6/affirmation_detail.html United Nations Sub-Commission on Prevention of Discrimination and Protection of Minorities, July 2, 1985]</ref>, che viene commemorato dagli armeni il 24 aprile.
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Nello stesso periodo storico l'[[Impero Ottomano]] aveva condotto (o almeno tollerato) attacchi simili contro altre etnie (come gli [[genocidio assiro|assiri]] e i [[genocidio greco|greci]]), e per questo alcuni studiosi credono che ci fosse un progetto di sterminio.<ref>Schaller, Dominik J. and Zimmerer, Jürgen (2008) [[doi:10.1080/14623520801950820|Late Ottoman genocides: the dissolution of the Ottoman Empire and Young Turkish population and extermination policies – introduction]], ''Journal of Genocide Research'', '''10'''(1):7–14</ref>
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20090108040427/http://www.teamdan.com/archive/wsc/1954/54ba.html per http://www.teamdan.com/archive/wsc/1954/54ba.html
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20100216202653/http://www.teamdan.com/archive/wsc/1955/55ba.html per http://www.teamdan.com/archive/wsc/1955/55ba.html
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20090108043108/http://www.teamdan.com/archive/wsc/1956/56ba.html per http://www.teamdan.com/archive/wsc/1956/56ba.html
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Sul piano internazionale, ventuno stati<ref>[http://genocide.am/article/recognition_of_the_armenian_genocide.html Recognition of the Armenian Genocide: List of countries]</ref> hanno già ufficialmente riconosciuto un genocidio negli eventi descritti.<ref>Kamiya, Gary. [http://www.salon.com/opinion/kamiya/2007/10/16/armenian_genocide/ Genocide: An inconvenient truth] salon.com. October 16, 2007.</ref><ref>[http://web.archive.org/web/20060416082159/http://www.genocidewatch.org/TurkishPMIAGSOpenLetterreArmenia6-13-05.htm Letter] from the [[International Association of Genocide Scholars]] to [[Prime Minister of Turkey|Prime Minister]] [[Recep Tayyip Erdoğan]], June 13, 2005</ref><ref>Jaschik, Scott. [http://hnn.us/articles/43861.html Genocide Deniers]. ''History News Network''. October 10, 2007.</ref><ref>Kifner, John. [http://www.nytimes.com/ref/timestopics/topics_armeniangenocide.html#jumpto Armenian Genocide of 1915: An Overview]. ''The New York Times''.</ref>
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 05:22, 15 mag 2019 (CEST)
== Primo massacro armeno ==
Nel [[1890]] nell'[[Impero ottomano]] si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza appartenenti alla [[Chiesa apostolica armena]]. <ref>la Chiesa armena non aveva partecipato al [[Concilio di Calcedonia]] e non ne aveva sottoscritto le tesi. Storicamente etichettata come "[[monofisita]]", la Chiesa armena afferma di non concordare con questa attribuzione poiché essa, pur essendo in disaccordo con la formula stabilita nel concilio di Calcedonia, considera il monofisismo, così come professato da Eutiche, un'eresia.
La Chiesa armena aderisce invece alla dottrina di [[Cirillo di Alessandria]] (370-444), che considera la natura di Cristo come unica, frutto dell'unione di quella umana e divina. Per distinguere questa dottrina da quella di Eutiche, essa viene denominata «[[Miafisismo]]» </ref>
Gli armeni erano sostenuti dalla [[Russia]] nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di [[Costantinopoli]]. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i [[curdi]], che popolavano anch'essi il territorio dell'[[Armenia]] storica, sentimenti di odio anti-armeno.
L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi ([[1894]]).
Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a [[Istanbul]]. La reazione fu un ''[[pogrom]]'' anti-armeno da parte di [[Turchia|turchi]] [[ottomani]] in cui persero la vita 50.000 armeni.
== Secondo massacro armeno ==
[[File:Genocide poster USA 3.jpg|thumb|left|upright|Un manifesto americano di raccolta fondi del Comitato americano per il soccorso nel Vicino Oriente, destinato ad aiutare le vittime del genocidio.]]
[[File:Rafael de Nogales Mendez.png|thumb|upright|[[Rafael de Nogales Méndez]] (1879-1936), ufficiale di origine [[venezuela]]na che ha servito nell'esercito ottomano, riportò un resoconto dettagliato dei massacri nel suo libro ''Quattro anni sotto la mezzaluna'']]
Nel periodo precedente la [[prima guerra mondiale]] nell'impero ottomano si era affermato il governo dei «[[Giovani Turchi]]». Essi avevano paura che gli armeni potessero allearsi con i [[Russia|russi]], di cui erano nemici.
Il [[1909]] registrò uno sterminio di almeno 30.000 persone nella regione della [[Cilicia]]<ref>Hagop H. Terzian, ''Giligie Aghedu'', Istanbul, 1912. Il libro, allora proibito dalle autorità è stato ristampato in traduzione inglese con il titolo ''Cilicia 1909: The Massacre of Armenians'', Taderon Press e Gomidas Institute, 2009, ISBN 978-1-903656-95-2. Cfr [http://asbarez.com/73000/book-review-cilicia-1909-the-massacre-of-armenians/ Book Review Cilicia 1909] su asbarez.com</ref>.<br />Nel [[1915]] alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che prima avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano.<ref>Che sorgerà ufficialmente nel 1923 dopo la lotta anti-imperialista di liberazione nazionale e la vittoria di [[Mustafa Kemal Atatürk]].</ref> Nella notte tra il 23 e il 24 aprile [[1915]] vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di [[Costantinopoli]]. L'operazione continuò l'indomani e nei giorni seguenti. In un solo mese, più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'[[Anatolia]] e massacrati lungo la strada. Friedrich Bronsart von Schellendorf, il Maggiore Generale dell'Impero Ottomano, viene "dipinto come l'iniziatore del regime delle ri-luoghi armeni".
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle [[Marcia della morte|marce della morte]], che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova generale" ante litteram delle più note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale.<ref>Samuel Totten, Paul Robert Bartrop, Steven L. Jacobs (eds.) ''Dictionary of Genocide''. Greenwood Publishing Group, 2008, ISBN 0-313-34642-9, p. 19</ref><ref>Noël, Lise. ''Intolerance: A General Survey''. Arnold Bennett, 1994, ISBN 0-7735-1187-3, p. 101</ref><ref>Encyclopedia of Race, Ethnicity, and Society, by Richard T. Schaefer, 2008, p. 90</ref> Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di [[Armin Theophil Wegner|Armin T. Wegner]] sono la testimonianza di quei fatti.<ref>Collegamenti esterni sulla figura e sull'opera di Wegner:
* [http://www.armenian-genocide.org/photo_wegner.html#photo_collection Armin Wegner's photography depicting the Armenian Genocide]
* [http://www.exil-archiv.de/grafik/biografien/wegner/brief.pdf Brief an Hitler] Armin Wegner's letter to Adolf Hitler, 1933 (German language)
* [http://www.armin-t-wegner.us Armin T. Wegner Society]
* [http://www.armenian-genocide.org/wegnerbio.html Biography of Armin T. Wegner]
* [http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=10841668 Armin T. Wegner on Find A Grave]
* [http://www1.yadvashem.org/righteous_new/germany/germany_wegner.html On May 23, 1967, Yad Vashem decided to recognize Armin Wegner as Righteous Among the Nations]
</ref>
Malgrado le controversie storico-politiche, che saranno trattate nella sezione che segue, un ampio ventaglio di analisti concorda nel qualificare questo accadimento come il primo genocidio moderno,<ref name="24.04.1998">[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.153/current_category.7/affirmation_detail.html Council of Europe Parliamentary Assembly Resolution, April 24, 1998]</ref><ref>Ferguson, Niall. ''The War of the World: Twentieth-Century Conflict and the Descent of the West''. New York: Penguin Press, 2006, p. 177. ISBN 1-59420-100-5</ref><ref name="IAGS">[http://web.archive.org/web/20060416082159/http://www.genocidewatch.org/TurkishPMIAGSOpenLetterreArmenia6-13-05.htm A Letter from The International Association of Genocide Scholars]</ref> e soprattutto molte fonti occidentali enfatizzano la "scientifica" programmazione delle esecuzioni.<ref>{{Cita web|url = http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/R?r110:FLD001:S03144|titolo = Senate Resolution 106 — Calling on the President to ensure that the foreign policy of the United States reflects appropriate understanding and sensitivity concerning issues related to Human Rights, Ethnic Cleansing, and Genocide Documented in the United States Record relating to the Armenian Genocide|editore = Library of Congress}}</ref> Secondo lo studioso tedesco [[Michael Hesemann]], si dovrebbe più compiutamente parlare di genocidio cristiano, cosi scrive nel suo libro pubblicato nel 2012 Völkermord an den Armeniern, Ed. Herbig Verlag.<ref name="urlVölkermord an den Armeniern - Beihilfe aus Deutschland?">{{cite web |url = http://www.deutschlandfunk.de/voelkermord-an-den-armeniern-beihilfe-aus-deutschland.1310.de.html?dram:article_id=315240|title = Völkermord an den Armeniern - Beihilfe aus Deutschland?|author = Von Gunnar Köhne|date = 23 03 2015|publisher = www.deutschlandfunk.de|pages = |language = de}}</ref>
=== Riconoscimento di genocidio ===
[[File:Armeniangenocide Aleppo1915.jpg|thumb|Armeni impiccati ad [[Aleppo]] nel [[1915]]]]
La maggior parte degli storici tende a considerare le motivazioni addotte dai ''Giovani Turchi'' come [[propaganda]], e a sottolinearne il progetto politico mirante alla creazione in Anatolia di uno Stato turco etnicamente omogeneo. Altri studiosi, sostenendo l'inesistenza di un progetto di [[genocidio]], richiamano l'attenzione sul fatto che non tutti i numerosi armeni d'[[Istanbul]] furono coinvolti nel massacro e che non fu approntato un piano sistematico di eliminazione paragonabile a quello messo in pratica dai [[nazisti]] contro gli [[ebrei]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].<ref> Questa la tesi sostenuta, tra gli altri, da [[Guenter Lewy]] A questo proposito lo studioso armeno [[Boghos Levon Zekiyan]] spiega che la persecuzione degli armeni di [[Istanbul]] fu solo il punto di partenza delle milizie turche, destinato a colpire esclusivamente gli intellettuali, le menti pensanti: l'obiettivo della [[deportazione]] riguardava non tanto gli Armeni in quanto componente etnica, ma piuttosto gli Armeni come componente territoriale dell'[[Anatolia]], nel quadro del progetto detto della [[Grande Turchia]] (o del [[panturchismo]]). [[Boghos Levon Zekiyan]] sottolinea che "gli armeni residenti nella capitale erano estranei alla legge di deportazione, ovviamente per un riguardo alle missioni diplomatiche straniere" mentre in [[Anatolia]] "un'operazione così ampia era facilitata nell'esecuzione dallo stato di [[guerra]] in cui si trovava impegnata tutta l'[[Europa]]" ('L'Armenia e gli armeni', Ed. [[Guerini]], 2000, pp. 53-54).
</ref>
Il governo turco rifiuta di riconoscere il genocidio ai danni degli armeni<ref name="BBC News">{{Cita news |url=http://web.archive.org/web/20070301211630/http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/6045182.stm |titolo=Q&A: Armenian 'genocide' |autore=BBC News Europe |editore=[[BBC News]] |accesso=29 dicembre 2006|data=12 ottobre 2006}}</ref> ed è questa una delle cause di tensione tra [[Unione Europea]] e Turchia.<ref name="clevelandjewishnews.com">[http://www.clevelandjewishnews.com/articles/2007/05/18/community/letters_opinion/arosenbaum0518.txt Armenian genocide denial: The case against Turkey, By Alan S. Rosenbaum, Jewish News, 2007]</ref> Una recente legge francese punisce con il [[carcere]] la negazione del genocidio armeno. Per converso, già da tempo la magistratura turca punisce con l'arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l'esistenza del genocidio degli armeni in quanto gesto anti-patriottico. In tale denuncia, comunque ritirata, è incappato lo scrittore turco [[Orhan Pamuk]], a seguito di un'intervista ad un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno.<ref>Daren Butler and Ercan Ersoy, [http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=49417 "Kerinçsiz puts patriotism before free speech, EU"]. [[Reuters]] via ''[[Turkish Daily News]]'', 21 July 2006.</ref> Il governo turco attuale sta favorendo l'apertura al riconoscimento di questa pagina di storia, come dimostrato anche dalla riapertura di alcune chiese armene nel sud-est del paese (la zona curda) a [[Van (Turchia)|Van]] e a [[Diyarbakır]], su iniziativa del sindaco del [[Partito della Pace e della Democrazia|BDP]] Osman Baydemir. I socialdemocratici del Partito Repubblicano e i nazionalisti tuttavia si oppongono tenacemente a questi cambiamenti.
Va ricordato che l'apparente coerenza di tesi da parte della storiografia turca contro l'esistenza del genocidio è dovuta in buona parte al clima di repressione che si respira nel paese. Ad esempio, lo storico turco [[Taner Akçam]], il primo a parlare apertamente di [[genocidio]], fu arrestato nel [[1976]] e condannato a dieci anni di reclusione per i suoi scritti; l'anno successivo riuscì a fuggire e a rifugiarsi in [[Germania]]; lavora negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], presso lo Strassler Family Center for Holocaust and Genocide Studies della [[Clark University]], dopo essere stato Visiting Associate Professor of History alla [[University of Minnesota]].<ref>[http://www.clarku.edu/offices/publicaffairs/news/press/articles/akcam2008.cfm Clark University has appointed prominent historian Taner Akçam to occupy the Robert Aram and Marianne Kaloosdian and Stephen and Marion Mugar Professorship in Armenian Genocide Studies]</ref>
Il 12 aprile 2015 [[papa Francesco]] ha parlato esplicitamente di genocidio<ref>[http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2015/documents/papa-francesco_20150412_messaggio-armeni.html Testo del messaggio] sul sito della Santa Sede.</ref>, citando una dichiarazione del 2001 di [[papa Giovanni Paolo II]] e del [[Patriarcato di Cilicia degli Armeni|patriarca armeno]]<ref>[http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/2001/september/documents/hf_jp-ii_spe_20010927_decl-jp-ii-karekin-ii.html Testo della dichiarazione] sul sito della Santa Sede.</ref>, in occasione della messa di commemorazione del centenario in [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]], dichiarando che quello armeno «generalmente viene definito come il primo genocidio del [[XX secolo]]». Pur non affermando nulla di nuovo, la dichiarazione ha suscitato una viiva reazione della Turchia, che ha richiamato il proprio ambasciatore e ha convocato il [[nunzio apostolico]] della [[Santa Sede]] per "consultazioni".<ref name="urlPapa Francesco: Massacro armeni primo genocidio XX secolo. La Turchia richiama lambasciatore - Rai News">{{cite web | url = http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-Viviamo-genocidio-causato-da-indifferenza-collettiva-f80401ae-c69d-4797-a8aa-e41688875f59.html | title = Papa Francesco: "Massacro armeni primo genocidio XX secolo". La Turchia richiama l'ambasciatore - Rai News | publisher = Rai News| language = it}}</ref>
=== Posizione della comunità internazionale ===
Questa è la lista dei paesi che ad oggi hanno ufficialmente riconosciuto il genocidio:
<div style="-moz-column-count: 2; -webkit-column-count: 2; column-count: 2;">
* [[Argentina]] (2 leggi,<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.300/current_category.7/affirmation_detail.html Argentina Law, March 18, 2004], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.374/current_category.7/affirmation_detail.html Argentina Law, January 15, 2007]</ref> 3 risoluzioni<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.147/current_category.7/affirmation_detail.html Argentina Senate Resolution, May 5, 1993], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.335/current_category.7/affirmation_detail.html Argentina Senate Resolution, April 20, 2005], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.279/current_category.7/affirmation_detail.html Argentina Senate Resolution, August 20, 2003], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>)
* [[Armenia]]<ref>[Закон Армянской Советской Социалистической Республики "Об осуждении геноцида армян 1915 года в Османской Турции", Ведомости Верховного Совета Армянской ССР, 1988, 30 ноября, № 22, с. 312]</ref>
* [[Belgio]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.148/current_category.7/affirmation_detail.html Belgium Senate Resolution, March 26, 1998], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Canada]] (1996,<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.149/current_category.7/affirmation_detail.html Canada House of Commons Resolution, April 23, 1996], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref> 2002,<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.220/current_category.7/affirmation_detail.html Canada Senate Resolution, June 13, 2002], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref> 2004<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.291/current_category.7/affirmation_detail.html Canada House of Commons Resolution, April 21, 2004]</ref>)
* [[Cile]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.393/current_category.7/affirmation_detail.html Chile Senate Resolution, June 5, 2007], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Cipro]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.150/current_category.7/affirmation_detail.html Cyprus House of Representatives Resolution, April 29, 1982]</ref>
* [[Francia]] (2001 atto del Parlamento<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.155/current_category.7/affirmation_detail.html Bill adopted by the French National Assembly, May 28, 1998], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.154/current_category.7/affirmation_detail.html Bill adopted by the French Senate, November 7, 2000], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>French [http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.170/current_category.7/affirmation_detail.html Law no. 2001-70 of January 29, 2001], relating to the recognition of the Armenian Genocide of 1915, [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref><ref>{{fr}} [http://www.assemblee-nationale.fr/11/dossiers/genocide.asp Legislative file], [[French National Assembly]]</ref><ref>[http://www.assemblee-nationale.fr/11/dossiers/genocide.asp Legislative file], [[French Senate]]</ref><ref>{{fr}} [http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT00000040392 Official text] of Law no. 2001-70 of January 29, 2001</ref>)
* [[Grecia]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.156/current_category.7/affirmation_detail.html Greece (Hellenic Republic) Parliament Resolution, April 25, 1996], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Italia]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.172/current_category.7/affirmation_detail.html Italy Chamber of Deputies Resolution, November 16, 2000], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Lituania]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.351/current_category.7/affirmation_detail.html Lithuania Assembly Resolution, December 15, 2005], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Libano]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.162/current_category.7/affirmation_detail.html Lebanon Chamber of Deputies Resolution, April 3, 1997], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Paesi Bassi]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.355/current_category.7/affirmation_detail.html Netherlands Parliament Resolution, December 21, 2004], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Polonia]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.354/current_category.7/affirmation_detail.html Poland Parliament Resolution, April 19, 2006], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Russia]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.151/current_category.7/affirmation_detail.html Russia Duma Resolution, april 14, 1995], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Slovacchia]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.330/current_category.7/affirmation_detail.html Slovakia Resolution, November 30, 2004]</ref>
* [[Svezia]]
* [[Svizzera]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.277/current_category.7/affirmation_detail.html Switzerland (Helvetic Confederation) National Council Resolution, December 16, 2003], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Uruguay]] (1965,<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.166/current_category.7/affirmation_detail.html Uruguay Senate and House of Representatives Resolution, April 20, 1965], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref> 2004<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.282/current_category.7/affirmation_detail.html Uruguay Law, March 26, 2004], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>)
* [[Vaticano]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.167/current_category.7/affirmation_detail.html Vatican City Communiqué, November 10, 2000], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
* [[Venezuela]]<ref>[http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.352/current_category.7/affirmation_detail.html Venezuela National Assembly Resolution, July 14, 2005], [http://www.armenian-genocide.org/copyright.html Armenian National Institute, Inc.]</ref>
</div>
Inoltre, il [[Congresso]] degli [[Stati Uniti]] ha approvato a marzo 2010 una risoluzione che chiede al presidente Obama il riconoscimento di tale tragedia.<ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2010/03/04/news/il_genocidio_armeno_spacca_gli_usa_clinton_al_congresso_no_alla_mozione-2507350/ "Genocidio armeno", tensione Usa-Turchia Ankara richiama subito l'ambasciatore - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Vittime ==
[[File:Dead Armenian girl in Aleppo desert.jpg|thumb|left|1915-1919. Donna armena inginocchiata accanto al corpo d'una bambina morta nei campi, ''"in vista dell'aiuto e della sicurezza ad [[Aleppo]]"'' recita la didascalia originale.]]
L'esatto numero di morti è controverso. Le fonti turche tendono a minimizzare la cifra, quelle armene a gonfiarla.
Nel [[1896]] il governo ottomano registrava in 1.440.000 gli Armeni residenti in Anatolia. Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel [[1914]] gli Armeni anatolici andavano da un minimo di 8.845.000 ad un massimo di 12.100.000. Le stime variano da un minimo di 950.000 secondo le fonti scritte turche fino a 3.500.000 secondo le ipotesi degli Armeni.
Lo storico [[Arnold J. Toynbee]], che fu ufficiale dell'[[intelligence]] britannica in [[Anatolia]] nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000 il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L'[[Enciclopedia Britannica]] indica come probabile il numero di 1.750.000.<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/35323/Armenian-massacres/35323suppinfo/Supplemental-Information Encyclopædia Britannica: Death toll of the Armenian Massacres]</ref><ref>''The Treatment of Armenians in the Ottoman Empire 1915-16: Documents presented to Viscount Grey of Fallodon, Secretary of State for Foreign Affairs By Viscount Bryce''. (New York and London: G.P. Putnam's Sons, for His Majesty's Stationary Office, London, 1916), pp. 637–653.</ref>
Il numero degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso. Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle armene arrivano a 2.500.000. [[Mehmed Talat|Talat Pasha]], [[Gran Visir]] nel [[1917]]-[[1918]] e importante [[Giovani Turchi|Giovane Turco]], stima la cifra in 300.000 morti.
Toynbee ritiene che i morti furono 1.200.000, McCarthy 600.000. Gli storici stimano che la cifra vari fra i 500.000 e 2.000.000 di morti, ma il totale di 1.200.000/1.300.000 è quello più diffuso e comunemente accettato.
== Negazionismo del genocidio armeno<ref>''[http://www.comunitaarmena.it/comunicati/turchia%207000%20anni%20di%20storia.html Lettera del Consiglio per la Comunità armena di Roma al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano]', lettera aperta della comunità armena di Roma sul tema del negazionismo, 31 gennaio 2007</ref> ==
=== Il punto di vista armeno ===
Il negazionismo del genocidio armeno indica un atteggiamento storico-politico che, utilizzando a fini ideologici-politici modalità di negazione di fenomeni storici accertati, nega contro ogni evidenza il fatto storico del genocidio del popolo armeno.
Benché fatto sia ritenuto storicamente accertato, interessi ideologici-politici-storici tendono a renderne difficile la constatazione da parte di quanti in qualche modo si sentano vicini agli autori dell'olocausto degli armeni, o abbiano difficoltà culturali-storiche ad accettarlo, o per interessi geo-politici considerano dannoso ammetterlo.<ref>Marco Tosatti, ''[http://www.quaderniradicali.com/index.php?option=com_content&view=article&id=68:il-genocidio-armeno-e-il-negazionismo&catid=9:forum&Itemid=47 Il genocidio armeno e il negazionismo]'', Quaderni Radicali, 17 luglio 2008</ref>
Il [[negazionismo]] è un atteggiamento storico culturale, che fa uso di una serie di strumenti dialettici per negare l'evidenza dei fatti.
Le motivazioni per assumere un atteggiamento negazionista possono essere disparate, tuttavia nel caso del genocidio armeno gli interessi politici concreti prevalgono su quelli culturali, avendosi una utilizzazione del metodo negazionista in funzione di non fare concessioni politiche, necessarie in caso di ammissione del fatto.
In realtà furono utilizzati vari espedienti per mantenere il silenzio, dalla minimizzazione del numero degli uccisi, dalla presentazione delle circostanze come necessità di difesa, dalla scissione dei massacri in singole azioni di dimensione inferiore al complesso.<ref>''[http://www.presseportal.ch/fr/pm/100001660/100463370/gesellschaft_schweiz_armenien?pre=1 Gli allievi turchi al servizio del negazionismo di Stato]'', comunicato dell'Associazione Svizzera-Armenia, in Presseportal.ch, 25 maggio 2003</ref>
=== Il punto di vista turco ===
[[File:Hrantdink.jpeg|thumb|[[Hrant Dink]] era un giornalista e scrittore turco d'origine armena. È stato assassinato nel quartiere di Osmanbey a [[Istanbul]], davanti ai locali del suo giornale bilingue Agos, con tre colpi di pistola alla gola.]]
La posizione ufficiale del governo turco è che le morti degli armeni durante i "trasferimenti" o "deportazioni" non possono essere semplicemente considerate "genocidio". Tale posizione è stata appoggiata da una lunga serie di giustificazioni, tutte divergenti tra loro: le uccisioni non erano deliberate o non erano orchestrate dal governo; le uccisioni erano giustificate dalla minaccia filorussa costituita dagli armeni<ref>''The Armenian Review&nb''sp;— Pag. 92,</ref> come gruppo culturale; gli armeni sono semplicemente morti di fame; altre spiegazioni chiamano in causa le fameliche "bande armene".<ref>[http://www.turkses.com/index.php?option=com_content&task=view&id=521&Itemid=33 TURKSES Voice of Turks - The So-Called Armenian Genocide<!-- Bot generated title -->]</ref><ref>[http://www.ataa.org/reference/question_tashan.html Assembly of Turkish American Associations<!-- Bot generated title -->]</ref><ref>[http://www.anarmenianmyth.com/massacred_turks.htm An Armenian Myth<!-- Bot generated title -->]</ref> Alcune argomentazioni tentano di screditare l'ipotesi del genocidio sul piano semantico o mettendone in risalto lo specifico anacronismo (la parola stessa genocidio non esisteva prima del 1943).<ref>Il [http://www.merriam-webster.com/dictionary/genocide Dizionario inglese Merriam-Webster] effettivamente fa nascere ''genocide'' nel 1944.</ref>
Anche i dati delle perdite turche nella Prima guerra mondiale sono spesso invocati per ridimensionare il numero dei morti armeni.<ref>[http://www.turkishembassy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=64&Itemid=257 Turkish Embassy.org - Republic of Turkey<!-- Bot generated title -->]</ref>
Fonti ufficiali turche hanno affermato che la stessa "tolleranza del popolo turco"<ref name="TurkishGeneralStaff">[http://www.tsk.mil.tr//eng/uluslararasi/armenianissue.htm Turkish General Staff<!-- Bot generated title -->]</ref> rende impossibile il genocidio armeno. Un documento militare fa leva su un episodio storico dell'[[XI secolo]] per confutare il genocidio armeno: "Furono i [[selgiuchidi]] che salvarono gli armeni [[Battaglia di Manzicerta|caduti in loro dominio nel 1071]] dalla persecuzione [[bizantini|bizantina]] ed assicurarono loro il diritto di vivere come spetta ad un uomo."<ref name="TurkishGeneralStaff" /><ref>"[http://www.spiegel.de/international/0,1518,353274,00.html Turkey's Memory Lapse: Armenian Genocide Plagues Ankara 90 Years On - International - Spiegel online - News<!-- Bot generated title -->]."</ref>
Nel 2005, il [[Primi ministri della Turchia|primo ministro turco]] [[Recep Tayyip Erdoğan]] invitò gli storici turchi, armeni ed internazionali a rivalutare i "fatti del 1915" (la sua locuzione preferita in proposito)<ref>{{Cita news|url = http://arsiv.sabah.com.tr/2007/07/28/haber,C7B8DF9C11C040F785183D0B06FDE27C.html|accesso = 3 settembre 2008|titolo = 1915 yılı olayları|data = 27 luglio 2007|pubblicazione = [[Sabah (newspaper)|Sabah]]|lingua = tr|citazione = Erdoğan, eylülde ABD Kongresi'nin gündemine gelmesi beklenen soykırım iddialarına ilişkin genelgesinde, kamu kurumlarının, '1915 yılı olayları', '1915 yılı olayları ile ilgili Ermeni iddiaları veya varsayımları' ifadelerini kullanmalarını istedi.}}</ref> usando gli archivi reperibili in Turchia, Armenia ed altri paesi.<ref name="Turkish invitation">{{Cita web|url= http://www.turkishembassy.org/index.php?option=com_content&task=view&id=612&Itemid=338|titolo= Turkey's Initiative to Resolve Armenian Allegations Regarding 1915|editore= Embassy of Turkish Republic at Washington, D.C.|accesso=29 giugno 2008 }}</ref> Il presidente armeno [[Robert Kocharyan]] rifiutò l'offerta dicendo:
{{Citazione|È responsabilità dei governi sviluppare relazioni bilaterali e noi non abbiamo il diritto di delegare tale responsabilità agli storici. Ecco perché abbiamo proposto ed ancora proponiamo che, senza pre-condizioni, stabiliamo normali relazioni tra i nostri due paesi.|Ṙobert Kocharyan<ref name="Oskanian Comments">{{Cita web|url = http://www.armeniaforeignministry.com/pr_06/061104_vo_gul.html|titolo = Minister Oskanian Comments on Turkish Foreign Minister Abdullah Gul's Recent Remarks|editore = Armenian Ministry of Foreign Affairs|data = 4 novembre 2006|accesso=23 aprile 2007 }}</ref>|It is the responsibility of governments to develop bilateral relations and we do not have the right to delegate that responsibility to historians. That is why we have proposed and propose again that, without pre-conditions, we establish normal relations between our two countries.|lingua = en}}
Inoltre, il ministro degli esteri turco dell'epoca, [[Abdullah Gül]], invitò gli [[Stati Uniti]] ed altri paesi a contribuire a quella commissione incaricando degli studiosi di "investigare su questa tragedia ed aprire strade a turchi ed armeni per riunirsi."<ref>[http://www.washington.emb.mfa.gov.tr/ShowInfoNotes.aspx?ID=221 Türkiye Cumhuriyeti VaÅington Büyükelçiliği<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il governo turco continua a contrastare il riconoscimento formale del genocidio da parte di altri paesi e a mettere in discussione che un genocidio sia mai accaduto. Non solo: parlare di "genocidio" è un reato punibile con la reclusione da sei mesi a due anni, in base all'art. 301 del [[codice penale]] ("vilipendio dell'identità nazionale"). La legge è stata applicata anche nei confronti di personalità turche conosciute internazionalmente: nel [[2005]] fu incriminato [[Orhan Pamuk]], il massimo scrittore turco vivente. Il processo a Pamuk è iniziato il 16 dicembre 2005 ma è stato successivamente sospeso in attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco; quello invece al giornalista [[Hrant Dink]] si è concluso nello stesso 2005 con la condanna a sei mesi.<ref>{{cita news|autore=Nicoletta Tiliacos|url=http://www.storiaverita.org/?p=2046|titolo="Il genocidio infinito"|pubblicazione=[[Il Foglio]]|data=3 gennaio 2015|accesso=26/01/2015}}</ref>
=== Le tensioni tra Unione Europea e Turchia ===
In vista dell'ingresso della Turchia nell'[[Unione Europea]] il negazionismo del governo turco ha creato difficoltà al negoziato.
La Turchia continua a negare il genocidio ai danni degli armeni. La Francia considera invece reato negarlo.<ref>Levy Bernard Henri, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/30/Perche_una_legge_contro_negazionisti_co_9_081130028.shtml Perché una legge contro i negazionisti]'', sul Corriere della Sera del 30.11.2008, pag. 28.</ref>
Il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]] si occupò del problema nel 1998 con una mozione presentata da [[Giancarlo Pagliarini]] per il riconoscimento dell'Olocausto armeno, firmata da 165 parlamentari di diversi partiti. Il 17 novembre del 2000 la [[Camera dei deputati]] italiana, sulla scia del [[Parlamento europeo]] e della [[Città del Vaticano]], ha votato una risoluzione che riconosce il genocidio armeno e invita la Turchia a fare i conti con la propria storia.
== Filmografia ==
* ''Ravished Armenia'', di Oscar Apfel (1919)
* ''[[Mayrig]]'', di [[Henri Verneuil]] (1991)
* ''[[Quella strada chiamata paradiso]]'', di [[Henri Verneuil]] (1992), seguito del precedente
* ''[[Ararat (film)|Ararat]]'', di [[Atom Egoyan]] (2002)
* ''[[Screamers (documentario)|Screamers]]'' di Carla Garapedian (2006), documentario
* ''[[Hushér (documentario)|Memories]]'' di Avedis Ohanian (2006), documentario
* ''[[La masseria delle allodole (film)|La masseria delle allodole]]'', di [[Paolo e Vittorio Taviani]] (2007), basato sul [[La masseria delle allodole|romanzo omonimo]] di [[Antonia Arslan]]
* ''[[Storie senza storia]]'', di [[Paolo Facco e Federico Rorato]], (2008), documentario
* ''[[Il padre (film 2014)|Il padre]]'' (''The Cut''), di [[Fatih Akın]] (2014)
== Nella musica ==
Il genocidio armeno è stato argomento di molti testi del famoso gruppo [[alternative metal]] [[System of a Down]], i cui membri [[Serj Tankian]], [[Daron Malakian]], [[Shavo Odadjian]] e [[John Dolmayan]] hanno in comune la triste perdita di familiari (nonni e bisnonni). Il nonno di Tankian è uno dei pochi superstiti di tale Genocidio.
Tra le canzoni di denuncia del gruppo, spiccano ''Holy Mountains'', ''P.L.U.C.K e "Yes, it's genocide".''{{Citazione necessaria}}
Un'altra band metal-core statunitense che dedica una canzone al genocidio armeno sono gli "Integrity" sul loro album "Systems Overload" (Victory Records, 1995), intitolata "[http://www.victoryrecords.com/lyrics/show/1139/Integrity_Armenian_Persecution_Lyrics Armenian Persecution]"
== Note ==
{{references|3}}
== Bibliografia ==
=== Bibliografia generale ===
''In ordine cronologico''
* Aghavni Boghosian, ''Il richiamo del sangue. Ricordi... dal genocidio armeno 1915'', introduzione e cura di Kegham J. Boloyan, traduzione dall’arabo di Sabrina Coletta e Kegham J. Boloyan, revisione del testo italiano di Francesca Piccoli, Collana “I volti e le tracce”, F.A.L. Vision Editore, Bari 2012 (tit. orig. ''Nida' ad-Damm'', Casa Editrice Cilicia, Aleppo [Siria] 1998), ISBN 978-88-96931-22-6
* [[Antonia Arslan]], ''Il libro di Mush'', Skira, 2012, ISBN 978-88-572-1151-0
* Maria Immacolata Macioti, ''Il genocidio armeno nella storia e nella memoria'', Edizioni Nuova Cultura, Roma 2011, ISBN 978-88-6134-708-3
* Varujan Vosganian, ''Il libro dei sussurri'', Keller editore, 2011 (trad. di Anita Bernacchia), ISBN 978-88-89767-23-8 (disponibile anche la versione spagnola ''El libro de los susurros'', ed. Pre-Textos, Valencia, 2010, 584 pag. Trad. Joaquin Garrigos. ISBN 978-84-92913-84-8)
* Gilbert Sinoué, ''Armenia'', Neri Pozza Editore, 2011, ISBN 978-88-545-0397-7 (Tit. orig. ''Erevan'', Flammarion 2009)
* Henry Morgenthau, ''Diario, 1913-1916'', [[Guerini e Associati]], 2010, ISBN 978-88-6250-235-1
* Ondine Khayat, ''Le stanze di lavanda - Il romanzo di un'infanzia armena'', Edizioni PIEMME, 2009, ISBN 978-88-566-0246-3
* Emanuele Aliprandi, ''1915, cronaca di un genocidio: il massacro degli armeni raccontato dai giornali italiani dell'epoca'', &MyBook, 2009, ISBN 978-88-96096-45-1
* [[Antonia Arslan]], ''La strada di Smirne'', ed. Rizzoli, 2009
* Hrant Dink, ''L'inquietudine della colomba. Essere armeni in Turchia'', Guerini e Associati, 2008, ISBN 978-88-8335-998-9
* [[Hrand Nazariantz]], ''Armenia: lo sterminio dimenticato'', a cura di Tiziano Arrigoni, Piombino, La Bancarella, 2008
* Cetin Fethije, ''Heranush mia nonna'', Alet ed., 2008
* Raphael Stainville, ''Grande Male'', San Paolo, 2008, ISBN 978-88-215-6074-3
* Ajemian Ahnert Margaret, ''Le rose di Ester - Una madre racconta il genocidio armeno'', ed. Rizzoli, 2008, ISBN 978-88-17-02484-6
* [[Antonia Arslan]], ''[[La masseria delle allodole]]'', ed. BUR, 2007, ISBN 88-17-01633-0
* Marcello Flores, ''Il genocidio degli armeni'', ed. Il Mulino, 2007, ISBN 88-15-11853-5
* E. Miller Donald e Lorna Touryan Miller, ''Survivors. Il genocidio degli armeni raccontato da chi allora era bambino'', ed. [[Guerini e Associati]], 2007, ISBN 88-8335-878-3
* Alberto Rosselli, ''L'olocausto armeno'', ed. Solfanelli, 2007, ISBN 88-89756-17-9
* [[Paolo Cossi]] ''Medz Yeghern, Il Grande Male'', Ed. Hazard, 2007, ISBN 88-7502-090-6 ''(a fumetti)''
* Kemal Yalçin, ''Con te sorride il mio cuore'', Edizioni Lavoro, 2006
* Guenter Lewy, ''Il massacro degli armeni'', Einaudi, 2006, ISBN 88-06-17841-5
* Alice Tachdjian Polgrossi, ''Pietre sul cuore. Diario di Varvar, una bambina scampata al genocidio degli armeni'', ed. Sperling & Kupfer, 2006, ISBN 88-8274-975-4
* Diego Cimara, ''Il genocidio turco degli armeni'', ed. Editing (Treviso), 2006, ISBN 88-6094-027-3
* [[Edgar Hilsenrath]], ''La fiaba dell'ultimo pensiero'', ed. Marcos y Marcos, 2006, ISBN 978 8871684512
* Taner Akçam, ''Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall'Impero ottomano alla Repubblica'', ed. [[Guerini e Associati]], 2005, ISBN 88-8335-719-1
* Flavia Amabile, Marco Tosatti, ''Mussa Dagh-Gli Eroi Traditi'', [[Guerini e Associati]], 2005. ISBN 88-8335-631-4
* N. Dadrian Vahakn, ''Storia del genocidio armeno. Conflitti nazionali dai Balcani al Caucaso'', ed. [[Guerini e Associati]], 2003, ISBN 88-8335-462-1
* Franz Werfel, ''I quaranta giorni del Mussa Dagh'', ed. Corbaccio, 2003
* Flavia Amabile, Marco Tosatti, ''La vera storia del Mussa Dagh'', [[Guerini e Associati]], 2003
* Yves Ternon, ''Gli Armeni. 1915-1916: il genocidio dimenticato'', Rizzoli, 2003, ISBN 88-17-87206-7
* Marco Impagliazzo, ''Una finestra sul massacro. Documenti inediti sulla strage degli armeni (1915-1916)'', ed. [[Guerini e Associati]], 2000, ISBN 88-8335-133-9
* Claude Mutafian, ''Metz Yeghérn. Breve storia del genocidio degli armeni'', [[Guerini e Associati]], 1995, ISBN 978-88-8335-187-7
* [[Hrand Nazariantz]], ''L'[[Armenia]], il suo martirio e le sue rivendicazioni'', con introduzione di Giorgio D'Acandia (pseud. di [[Umberto Zanotti Bianco]]), Battiato, Catania 1916.
* Georges-Henri Ruyssen SJ " LA QUESTIONE ARMENA. Vol.I 1894-1896. Documenti dell'Archivio Segreto Vaticano (ASV)" Ediz. Orientalia Christiana & Valore Italiano Lilamé, 2013, ISBN 978-88-97789-12-3
* Georges-Henri Ruyssen SJ "LA QUESTIONE ARMENA. Vol.II 1894-1896. Documenti dell'Archivio della Congregazione per le Chiese Orientali (ACO)", Ediz. Orientalia Christiana & Valore Italiano Lilamé, 2013, ISBN 978-88-97789-26-0
* Georges-Henri Ruyssen SJ "LA QUESTIONE ARMENA. Vol.III 1908-1925. Documenti dell'Archivio della Congregazione per le Chiese Orientali (ACO), Ediz. Orientalia Christiana & Valore Italiano Lilamé, 2014, ISBN 978-88-97789-20-8
* Georges-Henri Ruyssen SJ "LA QUESTIONE ARMENA. Vol. IV 1908-1925. Documenti dell’Archivio Segreto Vaticano (ASV) e dell’Archivio Storico della Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati (SS.RR.SS.), Ediz. Orientalia Christiana & Valore Italiano Lilamé, 2015, ISBN 978-88-97789-53-6.
*Elif Shafak,"La bastarda di Istanbul". ed.Rizzoli, 2007. ISBN 978-88-17-01726-8
* Jürgen Gottschlich: ''Beihilfe zum Völkermord Deutschlands Rolle bei der Vernichtung der Armenier'' Berlin Links, Ch 2015, ISBN 978-3-861-53817-2
* Michael Hesemann: Völkermord an den Armeniern, Herbig Verlag, 351 Seiten, ISBN: 978-3-776-62755-8
=== Bibliografia sul negazionismo ===
* ''The Banality of Denial'', by [[Yair Auron]], Rutgers University Press, New Brunswick, 2003, ISBN 0-7658-0834-X, 338 pp.
* ''Investigation into the negation of a genocide'', by [[Yves Ternon]], Brackets, 1989
* ''Revolution and Genocide'', by Robert Melson, 1992, 386 p.
* ''Encyclopedia of Genocide'', ed. by [[Israel Charny]], 1999
* ''The History and Sociology of Genocide: Analyses and Case Studies'', by Kurt Jonassohn, 1990, 480 p.
* ''A Little Matter of Genocide: Holocaust and Denial in the Americas'', by [[Ward Churchill]], 1997, City Lights Books, ISBN 0-87286-323-9
* ''The Crime of Destruction and the Law of Genocide'', by Caroline Fournet, 2007, Ashgate Publishing, 182 p., ISBN 0-7546-7001-5
* ''Stay the Hand of Vengeance: The Politics of War Crimes Tribunals'', by Gary Jonathan Bass, Princeton University Press, pp. 106–146
* ''[[A Problem from Hell: America and the Age of Genocide]],'' by [[Samantha Power]], NY: Basic Books, 2002, pp. 1–16
* ''Armenia: The Survival of a Nation'', by [[Christopher J. Walker]]. Revised Second Edition. [[New York]], NY: St. Martin's Press, 1990. 476 pp.
* ''Remembrance and Denial: The Case of the Armenian Genocide'', by [[Richard G. Hovannisian]], 1998
* ''The Key Elements in the Turkish Denial of the Armenian Genocide'', by [[Vahakn Dadrian]], 1999
* [http://www.ideajournal.com/articles.php?id=27 ''The Psychological Satisfaction of Denials of the Holocaust or Other Genocides by Non-Extremists or Bigots, and Even by Known Scholars''], by Israel W. Charny, "IDEA" journal, July 17, 2001, Vol.6, no.1
* ''Professional ethics and the denial of the Armenian genocide'', by Smith, Roger W.; Markusen, Eric; and Lifton, Robert Jay // ''Holocaust and Genocide Studies'', # 9 (1), 1995, p. 1-22
* [http://www.flash-bulletin.de/2000/eSeptember17.htm Le Monde Diplomatique - ''The long denied Armenian Genocide: Turkey's carefully forgotten history''], by [[Taner Akçam]], Le Monde Diplomatique, 2000
* [http://www.fpif.org/fpiftxt/4660 ''U.S. Denial of the Armenian Genocide'', by Stephen Zunes, "Foreign Policy in Focus", October 22, 2007]
== Voci correlate ==
* [[Armeni]]
* [[Genocidio assiro]]
* [[Genocidio greco]]
* [[Giacomo Gorrini]]
* [[Negazionismo]]
* [[Negazionismo dell'Olocausto]]
* [[Negazionismo del genocidio armeno]]
* [[Negazionismo del genocidio assiro]]
* [[Massacri hamidiani]]
* [[Mayrig]]
* [[System of a Down]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Armenian Genocide}}
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.armenica.org/multimedia Video della conferenza del prof. Dadrian] (60 minuti)
* {{en}} [http://www.armenian-genocide.org/ Armenian National Institute]
* Gariwo, [http://www.gariwo.net/genocidi/metz.php Genocidio Armeni]
* [http://www.lavalsugana.it/valsugana-story/ottocento-alla-prima-guerra-mondiale/item/1849-il-genocidio-degli-armeni-parte-prima.html «Il genocidio degli Armeni»] (in sei parti)
* [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/armeni.htm «La strage degli Armeni»]
* [http://www.lamemoriacondivisa.it/ Sito italiano sul genocidio dedicato alla scuola]
* [http://www.comunitaarmena.it/ Sito della comunità armena di Roma]
* [http://2015rtag.com/ Sito ufficiale per il riconoscimento del Genocidio Armeno]
;Sul negazionismo
* [http://www.teachgenocide.com/bkgrnd/denial.htm Denial of the Armenian Genocide, Armenian Genocide Resource Library for Teachers]
* [http://web.archive.org/web/20070618100356/http://www.genocidewatch.org/news/TURKEY.htm Armenian genocide denial by Turkey], Genocide Watch
* [http://www.noplacefordenial.com/ A source of news and information on the No Place for Hate/Anti-Defamation League Armenian Genocide denial issue]
* [http://www.facinghistory.org/resources/lessons/armenian-genocide-lesson-eight-d Armenian Genocide Denial and Free Speech, by ''FacingHistory.ORG'', 2008]
* [http://www.zoryaninstitute.org/Table_Of_Contents/genocide_biblio_denial.htm Selected Bibliography on Denial of the Armenian Genocide], [[Zoryan Institute]], 2001.
{{Prima guerra mondiale}}{{Controllo di autorità}}
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