Contea di Nizza e Fine (Kim Tae-yeon): differenze tra le pagine

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[[Immagine:Contea di Nizza.JPG|thumb|350px|La contea di Nizza (in arancione) costituisce il nucleo originario del [[dipartimento francese delle Alpi Marittime]]. La linea tratteggiata indica il [[Arrondissement di Grasse|circondario di Grasse]], aggiunto nel 1860, mentre la linea continua racchiude la zona di [[Tenda (Francia)|Tenda]], rimasta al [[Piemonte]] ([[provincia di Cuneo]] insieme a [[Briga Marittima]] e poi italiana dal 1861 al 1947]]
|titolo = Fine
La '''Contea di Nizza''', ossia il '''Paese Nizzardo''' (in [[lingua francese|francese]]: ''Comté de Nice / Pays Niçois''; in [[lingua occitana|occitano]]: ''Comtat de Niça / País Niçard''), è stata una divisione amministrativa del [[ducato di Savoia]], poi del [[Regno di Sardegna]] fino alla sua cessione alla [[Secondo impero francese|Francia]] nel [[1860]]. Capoluogo della contea era [[Nizza|Nizza Marittima]].
|artista = Kim Tae-yeon
|tipo album = Singolo
|giornoMese = 28 febbraio
|anno = 2017
|durata = 3:29
|album di provenienza = [[My Voice]]
|genere = k-pop
|genere2 = alternative pop
|etichetta = [[SM Entertainment]]
|produttore =
|registrato =
|formati =
|immagine =
|didascalia =
|precedente = [[I Got Love]]
|anno precedente = 2017
|successivo = [[Cover Up (Kim Tae-yeon)|Cover Up]]
|anno successivo = 2017
}}
'''''Fine''''' è un [[Singolo (musica)|singolo]] della [[cantante]] [[Corea del Sud|sudcoreana]] [[Kim Tae-yeon]], pubblicato il 28 febbraio 2017 come primo estratto dal primo [[album in studio]] ''[[My Voice]]''.
 
== Collegamenti esterni ==
==Geografia==
* {{Collegamenti esterni}}
Il territorio della Contea di Nizza corrispondeva grosso modo all'attuale dipartimento francese delle [[Alpi marittime (dipartimento francese)|Alpi Marittime]], escluso il circondario di [[Grasse]]. La contea aveva uno sviluppo costiero di una trentina di chilometri (escluso il [[Principato di Monaco]]) e comprendeva le valli dei fiumi [[Varo (fiume)|Varo]], [[Tinea]], [[Vesubia]], [[Bevera (torrente - Francia)|Bevera]] e [[Roia]] fino allo spartiacque alpino, che la separava dai domini sabaudi del [[Piemonte]].
 
{{portale|musica}}
La contea di Nizza costituì per secoli l'unico sbocco al mare dei [[Casa Savoia|Savoia]], in quanto la [[Repubblica di Genova]] che comprendeva l'attuale [[Liguria]] (regione amministrativa) e controllava parte del Basso Piemonte (Novese e Ovadese) entrò a far parte del [[Regno di Sardegna]] solo nel [[1815]], in seguito all'annessione della [[Repubblica di Genova]]. Città principale fu sempre [[Nizza]], città di antica vocazione mercantile, unica a distinguersi dai piccoli borghi costieri e dell'interno.
Nel [[1815]] vi fu aggiunto l'odierna [[provincia di Imperia]].
 
==Storia==
===Sotto i Savoia (1388-1860)===
Nizza entrò a far parte dei domini dei Savoia per mezzo della Dedizione di [[Saint-Pons (Alpi dell'Alta Provenza)|Saint-Pons]] il [[28 settembre]] [[1388]], con cui [[Amedeo VII di Savoia]], approfittando delle lotte intestine in Provenza, negoziò con Jean Grimaldi di [[Beuil|Boglio]] (governatore di Nizza e della Provenza Orientale) il passaggio del Nizzardo e della [[valle dell'Ubaye]] ai domini sabaudi, col nome di ''Terre Nuove di Provenza''. Le Terre Nuove presero poi il nome di ''Contea di Nizza'' nel [[1526]], anche se in questo contesto il termine "contea" venne impiegato in senso amministrativo, e non feudale.
 
Il duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] fece di Nizza un porto franco nel [[1614]] e vi stabilì un senato. La rivolta del conte di Boglio fu soffocata nel [[1621]] e da quel momento la contea conobbe un periodo di stabilità, al contrario della vicina [[Provenza]] martoriata dalle rivolte. Le ostilità con la Francia riiniziarono nel corso del [[XVII secolo]] e la contea fu soggetta due volte ad occupazione francese (1691-1697 e 1707-1713).
 
[[Immagine:Plan-Nice-1624.jpg|thumb|left|220px|Nizza in una stampa del 1624]]
Nel corso del Settecento la frontiera tra la contea di Nizza e la Francia venne rettificata a più riprese: una prima volta nel [[1718]], quando [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] riacquistò l'alta valle del Varo con [[Entraunes]] e [[Saint-Martin-d'Entraunes]] in cambio del comune di [[Le Mas]]<ref>L'alto Varo era passato alla Francia nel [[1713]] assieme alla vicaria di [[Barcelonnette]], della quale faceva parte.</ref>, e una seconda volta col [[Trattato di Torino (1760)|Trattato di Torino]] del [[24 marzo]] [[1760]], con cui i Savoia cedettero [[Gattières]] e la sponda destra del fiume Esterone alla Francia, in cambio delle zone di [[Guillaumes|Guglielmi]] e [[La Penne|La Penna]], che passarono ai possedimenti sabaudi<ref>Per la precisione, i Savoia cedettero i borghi di [[Aiglun (Alpi marittime)|Aiglun]], [[Bouyon]], [[Conségudes]], [[Le Broc (Alpi marittime)|Dos Fraires]], Gattières, [[Les Ferres]] e [[Roquestéron-Grasse]] alla Francia, in cambio rispettivamente dei centri di [[Cuébris]], [[Saint-Antonin|Sant'Antonino]] e La Penna, nonché di [[Auvare]], [[Daluis]], Guglielmi, [[La Croix-sur-Roudoule|La Croix]], [[Puget-Rostang]], [[Saint-Léger (Alpi marittime)|Saint-Léger]] e Saint-Pierre.</ref>.
 
Nel [[1789]] Nizza fu un centro controrivoluzionario; l'Armata del ''Midi'' della giovane Repubblica Francese entrò in città il 29 settembre [[1792]]. Il seguente 31 gennaio, la [[Convenzione Nazionale]] ordinò l'integrazione della contea nel territorio francese e la creazione del [[dipartimento francese|dipartimento]] delle [[Alpi marittime (dipartimento francese)|Alpi Marittime]].
 
Il 23 aprile [[1814]] la contea tornò sotto il controllo del re di Sardegna [[Vittorio Emanuele I]], mentre il [[Principato di Monaco]] passò dal [[protettorato]] francese a quello sardo. Con lo scoppio dei moti nazionali nel [[1848]], le cittadine monegasche di [[Mentone]] e [[Roquebrune-Cap-Martin|Roccabruna]] si ribellarono al loro principe e diventarono città libere amministrate dai Savoia.
 
===La cessione alla Francia===
[[Immagine:Garibaldi.jpg|thumb|160px|Garibaldi fu uno dei più strenui oppositori della cessione di Nizza alla Francia]]
Con gli [[accordi di Plombières]] ([[1858]]) stretti fra [[Cavour]] e [[Napoleone III]], il Regno di Sardegna promise la cessione di Nizza e della [[Contea di Savoia]] all'alleato francese in cambio del sostegno militare per la causa dell'unificazione italiana. La [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] vide la vittoria franco-piemontese. Il conflitto fu interrotto tuttavia anticipatamente dall'[[armistizio di Villafranca]], senza che si giungesse ai risultati preventivati, ossia per il Regno di Sardegna la costituzione di un unico Stato nell'Italia centro-settentrionale che giungesse fino ad Ancona.
 
Per il Regno di Sardegna la cessione di Nizza e Savoia parve allontanarsi e, in effetti, di essa non si fece menzione nel Trattato di Pace di Zurigo.
 
Ma nei mesi successivi le rivolte negli Stati dell'Italia centrale ([[Ducato di Parma]], [[Ducato di Modena]], [[Granducato di Toscana]]) e in [[Emilia Romagna]] con la richiesta di annessione al Regno di Sardegna furono accettate dalla Francia, ma esclusivamente a patto che Nizza e Savoia fossero, come inizialmente previsto, cedute alla Francia.
 
Fu così siglato il [[24 marzo]] [[1860]] il [[Trattato di Torino (1860)|Trattato di Torino]], con cui venne formalizzata la cessione, seppur subordinata ad un [[plebiscito]] da tenersi poche settimane dopo.
 
Non tutto il territorio della contea venne ceduto però alla Francia: [[Vittorio Emanuele II]] si riservò la sovranità sulle alte valli della [[Tinea]], [[Vesubia]] e [[Roia]] (compresa [[Tenda (Francia)|Tenda]] e [[La Brigue|Briga Marittima]]), in quanto intese destinarle a riserve di caccia reali. In realtà le vere ragioni erano militari, tanto che vi furono a lungo in Francia controversie su tale concessione - ritenuta ingiustificata - al Regno di Sardegna e su una linea di confine definita Oltralpe ''"fantaisiste, irrationelle, bâtarde, voire ridicule".''<ref> Marc Ortolani, ''Les Franchices douanières de la commune de Tende 1861-1940. Un example de relations frontalières'' in Université de Nice-Sophia Antipolis, Centre Histoire du droit, ''Les Alpes Maritimes et la frontière 1860 à nos jours'', Actes du colloque de Nice [[1990]], ed. Serre, Nizza [[1992]], pag. 63 </ref>. Il nuovo confine fu deviato quindi dallo spartiacque alpino della cresta del Mercantour, tale linea, che rendeva militarmente poco difendibili per la Francia le vallate delle Alpi Marittime, sarebbe stata spostata nuovamente in seguito alla sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale lungo la linea dello spartiacque ([[Trattato di Parigi (1947)|Trattato di Parigi]], 1947).
 
Il trattato venne reso pubblico il 30 marzo successivo e suscitò la ferma opposizione di molti patrioti, primo tra tutti [[Giuseppe Garibaldi]], che era nizzardo di nascita. Il plebiscito ebbe comunque luogo e servì ad ufficializzare la volontà degli abitanti di entrambi i territori a passare alla Francia. La correttezza dei risultati ufficiali è dubbia: le percentuali elevatissime a favore dell'unione alla Francia (99,8% nel Nizzardo con 11 voti contrari contro 6910 favorevoli a Nizza città e 99,3% in Savoia) paiono già di per sé esagerate ed assolutamente incongruenti con i dati linguistici della zona <ref>Se per la Savoia, di [[lingua franco provenzale]] in quanto nettamente separata dal resto del regno dai massicci [[Alpi|alpini]], per la Contea di Nizza la situazione linguistica era più complessa. La comunicazione naturale aveva facilitato numerosi scambi culturali e commerciali tra Italia e Francia, cosicché alcune parti della Contea di Nizza (la Val Roia e [[Mentone]]) erano di lingua e cultura [[lingua ligure|ligure]], mentre il capoluogo era di [[lingua ligure]] e [[lingua occitana|occitano]]. Questa eterogeneità avrebbe dovuto rispecchiarsi nei dati del plebiscito, cosa viceversa non avvenuta.</ref>.
 
I risultati del plebiscito non furono peraltro considerati proprio nel caso dei due comuni rimasti sabaudi di [[Tenda (Francia)|Tenda]] e [[La Brigue|Briga Marittima]], nei quali infatti 387 votanti su 388 (676 iscritti) rispettivamente tutti i 323 votanti (su 1190 elettori potenziali) si erano espressi a favore dell'annessione alla Francia <ref> Marc Ortolani, ''op. cit''., pag. 61 e Ezio Maria Gray, ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', De Agostini, Novara, pag. 88 </ref>.
 
Il [[14 giugno]] le truppe francesi imperiali entrarono in Nizza e venne celebrata l'unione con la Francia. La ex contea di Nizza venne così suddivisa in due ''[[arrondissement|arrondissements]]'' ([[Nizza]] e [[Puget-Théniers]]) e, con l'inglobamento dell'[[arrondissement di Grasse]] (precedentemente facente parte del [[Var (dipartimento francese)|dipartimento del Varo]]) venne ricostituito il dipartimento delle Alpi Marittime (''Alpes-Maritimes'') <!-- , migliaia di italiani preferirono abbandonare la loro terra pur di non cambiare la propria nazionalità. -->
 
== Il risultati del plebiscito==
 
{| align="center" rules="all" cellspacing="0" cellpadding="4" style="border: 1px solid #999; border-right: 2px solid #999; border-bottom:2px solid #999"
|+ style="font-weight: bold; font-size: 1.1em; margin-bottom: 0.5em"| Plebiscito dell'aprile 1860
! Territorio !! Data !! Iscritti !! Votanti !! Favorevoli all'annessione alla Francia !! Contro l'annessione !! Astensioni !! Nulli
|-
| Contea di Nizza || 15/16 aprile || align=center| 30 712 || align=center| 25 933 || align=center| 25 743 || align=center|160 || align=center| 4 779 || align=center|30
|-
| colspan=10 align=center| <small> Fonte: H. Ménabréa/Guichonnet pour la Savoie/Conseil Général des Alpes-Maritimes cfr. anche Ezio Maria Gray, ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', De Agostini, Novara </small>
|}
 
== Bibliografia ==
 
*[[Ermanno Amicucci]], ''Nizza e l’Italia'', [[Milano]] [[1939]]. L’opera risente dell’impostazione [[Revanscismo| revanscista]] in voga in epoca fascista.
 
*[[Ezio Maria Gray]], ''Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza'', [[De Agostini]], Novara. L’opera risente dell’impostazione [[Revanscismo| revanscista]] in voga in epoca fascista.
 
* Université de Nice-Sophia Antipolis, Centre Histoire du droit, ''Les Alpes Maritimes et la frontière 1860 à nos jours'', Actes du colloque de Nice [[1990]], ed. Serre, Nizza [[1992]]
 
* [[Oreste Ferdinando Tencaioli]], ''La casa di Giuseppe Garibaldi a Nizza'', in Rivista FERT, vol. IV, n° 2-3, 30 giugno - 30 settembre [[1932]], [[Roma]]
 
===Note===
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
{{fr}} [http://bornes.frontieres.free.fr/animation/alpes-maritimes.swf Evoluzione territoriale della Contea di Nizza (animazione)]
 
{{Stati italiani alla Pace di Cateau-Cambrésis}}
 
[[Categoria:Nizza]]
[[Categoria:Antichi Stati italiani|Nizza Contea]]
[[Categoria:Storia della Francia per area geografica|Nizza]]
 
[[an:Condato de Niza]]
[[ca:Comtat de Niça]]
[[de:Grafschaft Nizza]]
[[en:County of Nice]]
[[es:Condado de Niza]]
[[fr:Comté de Nice]]
[[frp:Comtâ de Nice]]
[[nl:Graafschap Nizza]]
[[oc:Comtat de Niça]]