Introversione e Assedio di Gaeta (1806): differenze tra le pagine

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{{Infobox conflitto
{{NN|psicologia|ottobre 2015}}
|Tipo=Battaglia
[[File:Johann Heinrich Füssli 020.jpg|thumb|[[Johann Heinrich Füssli]], ''Solitudine all'alba'', 1794-1796. 95 × 102 cm]]
|Nome del conflitto=Assedio di Gaeta
L''''introversione''' è un orientamento tipologico della [[personalità]] caratterizzato da un ricco corredo [[Emozione|emozionale]] che, comportando un rapporto con la realtà prevalentemente [[Intuizione|intuitivo]] e [[Empatia|empatico]], obbliga il soggetto a interrogarsi, in maniera più o meno organizzata intellettivamente, sulla complessità che si cela dietro le apparenze, e quindi interferisce, in misura diversa, sull'adattamento al mondo così com'è.
|Parte_di=della [[Terza coalizione|guerra della Terza Coalizione]]
|Immagine=GaetaCastello.jpg
|Didascalia=Il [[castello di Gaeta]]
|Luogo=[[Gaeta]], [[Regno di Napoli]]
|Data=26 febbraio – 18 luglio [[1806]]
|Esito=Vittoria francese
|Schieramento1={{FRA 1IMPERO}}<br>{{ITA 1805-1814}}<br>[[File:Flag of the Kingdom of Etruria.svg|20px|border]] [[Regno di Etruria]]<br>[[File:Flag of Poland.svg|20px|border]] [[Legione polacca]]<br>[[File:Flag of Switzerland.svg|20px|border]] [[Svizzera]]
|Schieramento2=[[File:Flag of the United Kingdom.svg|20px|border]] [[Regno Unito]]<br>[[File:Flag of the Kingdom of Naples.svg|20px|border]] [[Regno di Napoli]]
|Comandante1= [[Andrea Massena]]
|Comandante2= [[Luigi d'Assia-Philippsthal]]
|Effettivi1=12.000
|Effettivi2=7.000
|Perdite1=1.000
|Perdite2=1.000 morti <br /> 6.000 prigionieri
}}
{{Campagnabox Guerra della terza coalizione}}
 
L''''assedio di Gaeta''' del 1806 fu un assedio effettuato alla fortezza di [[Gaeta]] dall'armata francese, al cui comando vi era [[Andrea Massena]], che iniziò alla fine di febbraio durante le guerre della [[terza coalizione]].
==Descrizione==
La frequenza con cui un orientamento introverso si riscontra nella biografia di [[santi]], [[scienziati]], [[filosofo|filosofi]], [[scrittore|scrittori]], [[poeta|poeti]], [[pittore|pittori]], parecchi dei quali sperimentano anche qualche disagio psicologico, attesta che esso è ricco di potenzialità [[creatività|creative]], ma non immune da rischi.
 
==L'assedio==
I rischi sono riconducibili, per un verso, all'apertura della mente sulla frontiera dei mondi e dei modi di essere possibili, che comporta una perpetua tensione emozionale e intellettuale, e, per un altro, all'interazione con l'ambiente socio-culturale, in particolare se esso esercita continue sollecitazioni nella direzione di una "normalizzazione" forzata della personalità introversa sulla base del modello dominante [[estroversione|estroverso]].
Anche se dopo la fuga del re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] il principe ereditario [[Francesco I delle Due Sicilie|Francesco]], cui era stata data la reggenza, si accordò con i francesi per la cessione delle piazzaforte di Gaeta, insieme a quelle di [[Napoli]] e [[Pescara]], il governatore principe di [[Luigi d'Assia-Philippsthal]] rifiutò di consegnare la fortezza; egli fece rispondere a Massena che: «Gaeta non è [[Battaglia di Ulma|Ulm]] e il principe di Assia non è il [[Karl Mack von Leiberich|generale Mack]]»<ref>''The Life of Napoleon Buonaparte'', pag. 230</ref> Ebbe quindi inizio un lungo assedio durante il quale la guarnigione dimostrò una fiera resistenza e Massena ebbe gran parte della responsabilità se il suo ''esercito napoletano'' restò impegnato in questo assedio per i successivi cinque mesi. Questo impedì a Massena di spedire rinforzi per reprimere la sollevazione scoppiata in [[Calabria]] il che permise agli inglesi di sbarcare nella [[piana di Sant'Eufemia]] e di ottenere la vittoria nella [[battaglia di Maida]]. Comunque i britannici non riuscirono a mettere a frutto questa vittoria o a inviare rinforzi agli assediati e di conseguenza, dopo che Philippsthal (gravemente ferito mentre sulle mura incoraggiava i suoi soldati) il 10 luglio fu evacuato da una fregata inglese e il comando passò al colonnello Holtz,<ref>''The History of Modern Europe'', pag. 412</ref><ref>''France, dictionnaire encyclopédique'', pagg. 559-560</ref> la città venne catturata il 18 luglio [[1806]] quando l'artiglieria francese riuscì ad aprire una breccia nelle sue difese.
 
==In seguito==
In un certo numero di soggetti, le influenze ambientali possono produrre uno sviluppo "patologico" dell'introversione sotto forma di "introvertimento", che comporta la tendenza a ripiegarsi in sé stessi, a interessarsi in modo prevalente del proprio mondo interiore, ma a differenza dell'introversione questo è più un periodo che può anche passare.
Gaeta fu trasformata in un [[Ducato (feudo)|ducato]] del [[Regno di Napoli#Il periodo napoleonico|Regno napoleonico di Napoli]], con il nome francese di ''Gaete'', di cui fu investito nel 1809 il ministro delle finanze [[Martin-Michel-Charles Gaudin]]. Gaeta fu l'ultima città in Italia a rimanere fedele a Napoleone; fu solo con il successivo [[Assedio di Gaeta (1815)|assedio]] operato da una forza anglo-austriaca, ultima azione della [[guerra austro-napoletana]], che la città fu infine riconquistata.
 
== Note ==
==Dualismo introversione/estroversione==
{{Vedi anche|Introversione e estroversione}}
La [[psicologia]] ha identificato numerose tipologie di personalità, ma l'unico dato su cui convergono gli psicologi è l'universalità del tratto [[dualismo|dualistico]] [[Introversione e estroversione|estroversione/introversione]].
 
La [[coscienza]] estroversa si confronta con il mondo esterno, su cui è affacciata attraverso i [[sensi]], mentre la coscienza introversa si confronta con il mondo interno, che viene recepito come "sede" della propria identità, e filtra quindi attraverso il mondo interno i dati esterni, e dà loro significati soggettivi.
 
Questa distinzione è stata operata inizialmente dallo [[Psichiatria|psichiatra]] e [[Psicoanalisi|psicoanalista]] [[Carl Gustav Jung]] nella sua famosa opera ''Tipi psicologici'' (''Psychologische Typen'', anno di pubblicazione [[1921]]). Nella vulgata, l'introversione è spesso vista come un tratto negativo della [[personalità]], mentre l'estroversione viene vista come un tratto positivo. In particolare nell'introverso viene vista una persona chiusa, solitaria, poco comunicativa, timida e insicura. Giudizio spesso condiviso anche dagli stessi introversi, che vivono con una dolorosa [[consapevolezza]] la propria diversità rispetto agli altri.
 
==Potenziali aspetti positivi==
[[File:Solitudine.jpg|thumb|Le persone introverse hanno una forte attitudine alla riflessione, ma ciò le porta anche ad isolarsi.]]
 
{{citazione|In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili.|[[Albert Einstein]], ''Come io vedo il mondo'', p.19}}
 
Le caratteristiche che vengono individuate nel profilo genetico di un individuo introverso sono, in particolare, un corredo di emozioni molto ampio, associato a un'[[intelligenza]] vivace, che insieme comportano un alto livello di [[empatia]] degli stati d'animo e delle aspettative altrui. Tra gli altri si nota una prevalenza di principi spiccatamente [[Idealismo|idealistici]], in particolare, un forte senso della [[giustizia]], della [[dignità]], riferimenti ad un mondo in cui i rapporti interpersonali siano il più possibile corretti e delicati. Quest'ultima qualità comporta una vocazione sociale altamente selettiva, che, per realizzarsi, richiede un elevato grado di affinità con l'altra persona, un'[[affettività]] molto intensa e la tendenza a stabilire con pochi individui rapporti molto profondi. Altri attributi del [[genotipo]] introverso sono l'orientamento alla riflessione, all'[[introspezione]] e alla fantasia, e di conseguenza la predilezione per i campi [[Intelletto|intellettuali]] e [[Creatività|creativi]].
 
L'introversione non è quindi una condizione univocamente problematica, ma possiede anche aspetti positivi, queste caratteristiche portano però l'introverso a interrogarsi su sé stesso, sugli altri e sul mondo, a porsi problemi per tutta la vita, cercando di risolverli e raggiungendo livelli sempre più elevati di consapevolezza e di comprensione della realtà. Questa capacità oggettivamente positiva, talvolta, viene però avvertita come un disagio da alcuni introversi, che la sentono come un peso, e che preferirebbero vivere senza porsi tanti problemi.
 
==Potenziali aspetti negativi==
 
Il principale elemento che porta negli individui introversi una forte sensazione di malessere è il continuo senso di inferiorità rispetto agli altri.<ref>{{cita libro | Carl Gustav | Jung | Tipi psicologici (Psychologische Typen) | 1921-1977 | Bollati Boringhieri | Torino }}</ref> Essi rimangono spesso isolati, e, quando vengono costretti a socializzare, spesso lo fanno con cattivo esito, rigenerando e rinforzando il proprio senso di solitudine. Questo continuo confronto con gli altri induce, in alcuni di loro, a sviluppare un atteggiamento fortemente autocritico, ma allo stesso tempo anche un sentimento di frustrazione e in alcuni casi persino di disprezzo nei confronti delle persone che dimostrano superficialità e scarsa sensibilità.
 
Le persone di [[temperamento (psicologia)|temperamento]] introverso hanno una naturale tendenza alla riflessione, che però viene spesso indirizzata verso le proprie problematiche, e comporta così il senso complessivo di una vita faticosa, a volte perfino dolorosa; soprattutto per la consapevolezza di sprecare la propria potenzialità intellettiva concentrandosi sui propri problemi, quando in assenza di questi si è consci di come la si potrebbe incentrare su sviluppi professionali atti al bene sia proprio che comune.
 
L'idealismo presente nelle personalità introverse, caratteristica che potrebbe essere sviluppata in senso positivo, porta però nella maggior parte dei casi l'individuo a immaginare un mondo nel quale gli esseri umani siano delicati e corretti, ideale che si scontra però con la realtà degli estroversi.
 
===Disagio infantile===
[[File:01 Tristeza.jpg|thumb|I bambini introversi sono particolarmente fragili ed aggredibili]]
Le persone in [[Infanzia|età infantile]] sono quelle più facilmente aggredibili, anche se i bambini introversi sono percentualmente minoritari rispetto agli estroversi. Inoltre vivono in un mondo, quello [[Scuola|scolastico]], che richiede una continua [[società (sociologia)|relazione sociale]], mentre essi rimangono isolati e silenziosi. Sono [[Sensibilità (psicologia)|sensibili]] e riflessivi, ma la scuola pretende una [[personalità]] competitiva; sono fantasiosi, quindi emarginati in un mondo che vuole [[pragmatismo]] e risultati rapidi. Il bambino introverso risulta essere quindi oggetto di una vera e propria [[discriminazione]].
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{en}} Walter Scott, ''The Life of Napoleon Buonaparte, Emperor of the French: With a Preliminary View of the French Revolution'', Volume V, Ballantyne and co. per Longman, Rees, Orme, Brown, & Green, 1827
*{{cita libro|Deborah C|Beidel|Timidezza e fobia sociale: genesi e trattamento nel bambino e nell'adulto|2000|McGraw-Hill|Milano|isbn=88-386-2731-2}}
* {{en}} Thomas Henry Dyer, ''The History of Modern Europe: from the Fall of Constantinople in 1453 to the War in the Crimea in 1857'', Volume IV, J. Murray, 1864
*{{cita libro|Christophe|Andre|La paura degli altri: agitazione, timidezza e fobia sociale|2000|Einaudi|Torino|isbn=88-06-15378-1}}
* {{fr}} Philippe Le Bas, ''France, dictionnaire encyclopédique'', Volume VIII (Fet-God), Fratelli Firmin Didot, 1842
 
==Voci correlate==
* [[Timidezza]]
* [[Timidezza d'amore]]
* [[Fobia sociale]]
* [[Introversione ed estroversione]]
 
{{Controllo di autorità}}
==Collegamenti esterni==
{{Portale|guerra|guerre napoleoniche}}
* {{Thesaurus BNCF}}
* [http://www.legaintroversi.it/ LIDI – Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi]
 
[[Categoria:EmozioniGuerra enel sentimenti1806]]
[[Categoria:PsicologiaAssedi socialedelle guerre napoleoniche|Gaeta]]
[[Categoria:Battaglie della Terza coalizione|Gaeta]]
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono il Regno di Napoli|Gaeta]]
[[Categoria:Storia di Gaeta]]