== Avviso ==
{{Carica pubblica
|nome = Fernando Tambroni
|immagine = Fernando Tambroni.jpg
|carica = [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei Ministri]]
|presidente = [[Giovanni Gronchi]]
|mandatoinizio = [[25 marzo]] [[1960]]
|mandatofine = [[26 luglio]] [[1960]]
|predecessore = [[Antonio Segni]]
|successore = [[Amintore Fanfani]]
|carica2 = [[Ministro dell'Interno]]
|presidente2 = [[Antonio Segni]]<br />[[Adone Zoli]]<br />[[Amintore Fanfani]]
|mandatoinizio2 = [[6 luglio]] [[1955]]
|mandatofine2 = [[15 febbraio]] [[1959]]
|predecessore2 = [[Mario Scelba]]
|successore2 = [[Antonio Segni]]
|carica5 = [[Ministro della Marina Mercantile]]
|presidente5 = [[Giuseppe Pella]]<br />[[Amintore Fanfani]]<br />[[Mario Scelba]]
|mandatoinizio5 = [[17 agosto]] [[1953]]
|mandatofine5 = [[6 luglio]] [[1955]]
|predecessore5 = [[Bernardo Mattarella]]
|successore5 = [[Gennaro Cassiani]]
|carica3 = [[Ministro del Bilancio]]
|presidente3 = [[Antonio Segni]]<br />Fernando Tambroni
|mandatoinizio3 = [[15 febbraio]] [[1959]]
|mandatofine3 = [[26 luglio]] [[1960]]
|predecessore3 = [[Giuseppe Medici]]
|successore3 = [[Giuseppe Pella]]
|carica4 = [[Ministro del Tesoro]]
|presidente4 = [[Antonio Segni]]
|mandatoinizio4 = [[15 febbraio]] [[1959]]
|mandatofine4 = [[25 marzo]] [[1960]]
|predecessore4 = [[Giulio Andreotti]]
|successore4 = [[Paolo Emilio Taviani]]
|partito = [[Democrazia Cristiana]]
|}}
{{Bio
|Nome = Fernando
|Cognome = Tambroni Armaroli
|ForzaOrdinamento = Tambroni, Fernando
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ascoli Piceno
|GiornoMeseNascita = 25 novembre
|AnnoNascita = 1901
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 18 febbraio
|AnnoMorte = 1963
|Attività = politico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
}}
{{Membro delle istituzioni italiane
|nome = Fernando Tambroni
|istituzione=Camera
|immagine =
|luogo_nascita =
|data_nascita =
|luogo_morte =
|data_morte =
|titolo =
|professione =
|partito = [[Democrazia Cristiana]]
|gruppo_parlamentare = Democratico Cristiano
|legislatura = [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|AC]], [[Deputati della I Legislatura della Repubblica Italiana|I]], [[Deputati della II Legislatura della Repubblica Italiana|II]], [[Deputati della III Legislatura della Repubblica Italiana|III]]
|coalizione =
|circoscrizione = [[Marche]]
|collegio =
|incarichi =
|sito =
}}
{{Vandalismo|Stazione di Alba}}--[[Utente:Leo0428|Leo0428]] ([[Discussioni utente:Leo0428|msg]]) 22:54, 16 mag 2019 (CEST)
== Primi anni ==
Avvocato ed esponente, sin da giovanissimo, del [[Partito Popolare Italiano (1919-1926)|Partito Popolare Italiano]], fu vicepresidente della [[Federazione Universitaria Cattolica Italiana|Fuci]] e a ventiquattro anni fu eletto segretario provinciale per [[Ancona]] del PPI. Dopo l'instaurazione del regime [[fascismo|fascista]] nel [[1926]] subì un fermo di polizia. Successivamente a quell'episodio ottenne l'iscrizione al [[Partito Nazionale Fascista]] e divenne centurione della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Milizia]] contraerea ad Ancona.
Nel convulso triennio [[1943]]-[[1945]] abbandonò il PNF per iscriversi alla [[Democrazia Cristiana]], senza però partecipare in prima persona alla [[Resistenza partigiana]]. Dopo la [[Resistenza italiana|Liberazione]] fu eletto deputato della DC all'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] e fu rieletto in questa carica alle elezioni politiche del [[1948]], [[1953]] e [[1958]].
Tambroni ricoprì l'incarico di sottosegretario e poi di ministro della marina mercantile ([[1950]]-[[1955]]), della giustizia ([[1953]]-1955) e detenne la guida del [[Ministero dell'Interno|Viminale]] dal 1955 (anno in cui utilizzò il metodo [[Cesare Mori]] per catturare il boss della [['ndrangheta]] [[Salvatore Castagna ('ndrangheta)|Salvatore Castagna]] che in una sola giornata aveva ucciso cinque suoi compaesani, invitando il questore di Trieste [[Carmelo Marzano]]<ref>{{cita web|url=http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista%20da/Fascicolo%2022/01_Fascicolo%2022.htm|titolo=La lotta contro la mafia|accesso=6-7-2010|editore=carabinieri.it}}</ref>) al [[1959]] durante il [[governo Segni I|primo governo Segni]], il [[governo Zoli]] ed il [[governo Fanfani I|primo governo Fanfani]]: da ministro degli Interni si dimostrò molto determinato e meticoloso, ma anche grintoso e spregiudicato, e su di lui si diffuse una vera e propria "leggenda nera".
== Presidente del Consiglio ==
{{vedi anche|Fatti di Genova del 30 giugno 1960}}
A marzo del 1960 l'esponente democristiano Fernando Tambroni ricevette l'incarico di formare un governo per sostituire quello guidato da [[Antonio Segni]] appena dimessosi. L'obbiettivo politico era quello di superare l'emergenza, attraverso un "governo provvisorio", in grado di consentire lo svolgimento della [[Giochi della XVII Olimpiade|XVII Olimpiade]] a [[Roma]] e di approvare il [[bilancio dello Stato]]. Nominato presidente del consiglio il 26 marzo ,l'[[8 aprile]] il governo monocolore democristiano, proposto da Tambroni ottenne la fiducia della [[Camera dei Deputati|Camera]], per soli tre voti di scarto (300 sì e 297 no), con il determinante appoggio dei deputati [[Movimento Sociale Italiano|missini]]. La circostanza causò l'abbandono dei ministri appartenenti alla sinistra della DC [[Giorgio Bo|Bo]], [[Giulio Pastore|Pastore]] e [[Fiorentino Sullo|Sullo]]. L'[[11 aprile]], dietro esplicito invito del proprio partito, il governo rassegnò le dimissioni che furono respinte dal [[Presidente della Repubblica|presidente]] [[Giovanni Gronchi]], anzi ricevendo l'invito a presentarsi al [[Senato della Repubblica|Senato]] per completare la procedura del voto di fiducia. Il [[29 aprile]], sempre con l'appoggio dei missini e con pochi voti di scarto (128 sì e 110 no), il governo Tambroni ottenne la fiducia del Senato.<ref>Benedetto Coccia, ''Quarant'anni dopo: il sessantotto in Italia fra storia, società e cultura'', Editrice APES, Roma, 2008, pagg.76-77</ref>
La decisione presa nel [[maggio]] [[1960]] dal [[Movimento sociale italiano]] di convocare il suo sesto congresso a [[Genova]], città decorata medaglia d'oro della [[Resistenza italiana|Resistenza]] in cui era partita l'insurrezione del [[25 aprile]], spinse l'opposizione a scendere in piazza, con la conseguenza di un indebolimento del Governo Tambroni<ref>Piero Ignazi, ''Il polo escluso'', edizioni Il Mulino, Bologna, 1989, pag 93: "L'occasione per mettere in difficoltà Tambroni è offerta dalla decisione del MSI di tenere il proprio Congresso Nazionale a Genova dal 2 al 4 luglio."</ref>. Va detto, inoltre, che il precedente congresso missino si era svolto a Milano, anch'essa decorata con la medaglia d'oro e dove i missini appoggiavano la giunta comunale fin dal '56, senza alcun tipo di protesta. La protesta si fece sentire sempre più forte. Tambroni scelse la linea dura, originando i noti [[fatti di Genova del 30 giugno 1960]], che si estesero rapidamente al resto del paese.
{{Citazione necessaria|Alla fine non ci fu altra scelta che impedire il congresso del MSI. I missini votarono conseguentemente contro la legge di bilancio del governo, facendolo cadere. Tambroni temporeggiò fino al 9 luglio, sperando in un nuovo incarico, ma alla fine dovette dimettersi.}}
== Ultimi anni ==
Il [[26 luglio]] entrò a [[Palazzo Chigi]] un nuovo governo monocolore democristiano, guidato da Fanfani ed appoggiato da socialdemocratici, [[Partito Liberale Italiano|liberali]] e repubblicani, senza Tambroni.
Fernando Tambroni non ebbe più incarichi politici di rilievo, abbandonò poi la scena politica e morì meno di tre anni più tardi, per un arresto cardiaco, all'età di 61 anni.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Governo Tambroni]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Fernando Tambroni}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = [[25 marzo]] [[1960]] - [[26 luglio]] [[1960]]
|precedente = [[Antonio Segni]]
|successivo = [[Amintore Fanfani]]
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{{Presidenti del Consiglio}}
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{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Presidenti del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Nazionale Fascista]]
[[Categoria:Politici del Partito Popolare Italiano (1919)]]
[[Categoria:Deputati della Democrazia Cristiana]]
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[[Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente]]
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