Codogno e Il ricordo di belle cose: differenze tra le pagine

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{{S|film drammatici|film sentimentali}}
{{Divisione amministrativa
{{film
|Nome=Codogno
|titolo italiano= Il ricordo di cose belle
|Panorama=
|titolo alfabetico= Ricordo di cose belle, Il
|Didascalia=
|titolo originale = Se souvenir des belles choses
|Bandiera= Codogno-Gonfalone.png
|immagine=
|Voce bandiera=
|didascalia=
|Stemma=Codogno-Stemma.png
|lingua originale= francese
|Voce stemma=
|paese= [[Francia]]
|Stato=ITA
|anno uscita= [[2002]]
|Grado amministrativo=3
|durata= 110 min
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|genere = drammatico
|Divisione amm grado 2=Lodi
|genere 2 = romantico
|Amministratore locale=Vincenzo Ceretti
|genere 3=
|Partito=[[lista civica]] di [[centrosinistra]]
|regista= [[Zabou Breitman]]
|Data elezione=16/05/2011
|sceneggiatore= Zabou Breitman, [[Jean-Claude Deret]]
|Data istituzione=
|soggetto =
|Latitudine gradi=45
|produttore =Stéphane Marsil
|Latitudine minuti=9
|musicista = Ferenc Javori
|Latitudine secondi=46
|fotografo = [[Dominique Chapuis]]
|Latitudine NS=N
|montatore =Bernard Sasia
|Longitudine gradi=9
|attori=
|Longitudine minuti=42
*[[Isabelle Carré]]: Claire Poussin
|Longitudine secondi=12
*[[Bernard Campan]]: Philippe
|Longitudine EW=E
*[[Bernard Le Coq]]: Prof. Christian Licht
|Altitudine=58
*[[Zabou Breitman]]: Marie Bjorg
|Superficie=20.87
*[[Anne Le Ny]]: Nathalie Poussin
|Note superficie=
*[[Dominique Pinon]]: Robert
|Abitanti=15462
|doppiatori italiani =
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2012gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2012
|Aggiornamento abitanti=30-11-2012
|Sottodivisioni=Maiocca, [[Triulza]]
|Divisioni confinanti=[[Camairago]], [[Casalpusterlengo]], [[Cavacurta]], [[Fombio]], [[Maleo]], [[San Fiorano]], [[Somaglia]], [[Terranova dei Passerini]]
|Codice postale=26845
|Prefisso= [[0377]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=098019
|Codice catastale=C816
|Targa=LO
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=2545
|Diffusività=
|Nome abitanti=codognesi
|Patrono=[[Biagio di Sebaste|San Biagio]]
|Festivo=3 febbraio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Codogno (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Codogno nella provincia di Lodi
|Sito=http://www.comune.codogno.lo.it/
}}
'''''Il ricordo di belle cose''''' (''Se souvenir des belles choses'') è un [[film]] francese del [[2002]] diretto da [[Zabou Breitman]].
 
==Trama==
'''Codogno''' (''Cudogn'' in [[dialetto lodigiano]]) è un [[comune italiano]] di 15.810 abitanti della [[provincia di Lodi]], in [[Lombardia]]. È il centro principale della pianura nota come Basso Lodigiano.
{{...|film}}
 
== Riconoscimenti ==
==Geografia==
* [[Premi César 2003|2003]] - [[Premio César]]
===Clima===
** Miglior attrice (Isabelle Carré)
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Codogno}}
** Miglior attore non protagonista (Bernard Le Coq)
 
** Migliore opera prima
==Storia==
* 2003 - [[Festival du film de Cabourg]]
{{W|Lombardia|aprile 2013}}
**Rivelazione maschile (Bernard Campan)
L'insediamento parrebbe risalire alla penetrazione romana nella [[Gallia Cisalpina]] forse con funzione di [[castrum|accampamento]]. Il nome Codogno, antica "Cothoneum", deriverebbe infatti da quello del Console [[Aurelio Cotta]] (vincitore dei [[Galli Insubri]] che popolavano quelle terre) ma non se ne ha la certezza in quanto la prima testimonianza certa dell'esistenza di Codogno la si ha solamente nel 997, quando il centro abitato viene citato in un diploma dell'Imperatore [[Ottone III]] (è all'inizio dell'undicesimo secolo la donazione del feudo da parte dell'imperatore Ottone III ad un conte Reglerio o Ruggero) divenne poi feudo del vescovo di Lodi dall'undicesimo al XV secolo. Il nome potrebbe anche essere stato tratto dal pomo "cydonio", o melo cotogno, frutto tipico del luogo.
* [[Premi Lumière 2003|2003]] - [[Premio Lumière]]
 
** Miglior attrice (Isabelle Carré)
Dopo la lunga giurisdizione dei [[vescovo di Lodi|vescovi di Lodi]], viene ceduta nel 1441 da [[Filippo Maria Visconti]] (signore di Milano) alla famiglia Fagnani e successivamente (nel 1450) ai Trivulzio (sotto il cui operato, Codogno ottenne il rango di borgo da parte di [[Francesco Sforza]]).
 
All'epoca Codogno aveva forte tensione autonomistica, con un propria vita commerciale, piccolo polo di attrazione per tutti i paesi limitrofi, tant'è che i codognesi si slegarono dalla realtà del territorio dei Trivulzio e chiesero di essere considerati piacentini, allo scopo di avere un mercato più libero e più ampio. Così, con un atto ratificato il 21 aprile 1492, i codognesi divennero cittadini piacentini, e vollero, a dimostrazione della propria gratitudine, la lupa piacentina nel proprio stemma, legata con una catena d'oro all'albero di mele cotogne.
 
Molti loro prodotti, infatti, trovavano collocazione sul mercato di Piacenza che i codognesi raggiungevano attraversando il Po, via di comunicazione privilegiata anche con Venezia per l'accesso agli scali del Levante. Lì esportavano specialmente i prodotti caseari (non a caso a Codogno sorse la prima industria italiana del settore lattiero-caseario, la Zazzera, e successivamente la più rinomata Polenghi Lombardo) ma anche tele di lino e seta. Era quindi vantaggioso raggiungere quel mercato come cittadini, status che li esentava da ogni peso fiscale, tanto per le merci in vendita, quanto per quelle acquistate).
 
L'inizio del XVI secolo fu caratterizzato dalle battaglie fra Francia e Spagna per l'occupazione dell'Italia (culminate con il saccheggio della città da parte del Duca di Borbone diretto a Pizzighettone) e dalla peste del 1516 che arrestarono lo sviluppo del borgo. In seguito alle guerre (nel 1524) la città venne fortificata.
 
La parrocchiale di San Biagio (ove si ammirano, fra gli altri dipinti, una "Natività" di impronta leonardesca, del XVI secolo, forse di Bernardino Luini, nonché dipinti dei Piazza, del Crespi, del Morazzone e del Procaccini) viene costruita in questo periodo.
 
Nel 1639 subì l'occupazione dei Lanzichenecchi che vi diffusero la peste. I residenti tuttavia pur ridotti di un quinto raggiunsero la soglia dei 6500 garantendo alla città una fiorente e stabile ricchezza.
 
L'affermata prosperità economica spinse i reggitori del borgo a chiedere l'emancipazione della servitù feudale. Alla morte del principe Antonio Teodoro Trivulzio, non avendo questi lasciato figli maschi, decisero di giurare fedeltà direttamente al sovrano, Carlo II. In seguito all'estinzione del ramo maschile della famiglia dei trivulzio, il 6 giugno 1672, Carlo II con un diploma reale stabilì "in perpetuo" la loro libertà da ogni feudo; Codogno divenne infatti Regio Borgo.
 
In età napoleonica (1809-16) al comune di Codogno furono aggregate Gattera, Retegno e Triulza, ridivenute autonome con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Gattera e Triulza furono riaggregate definitivamente nel 1869.
 
In quegli anni, le cospirazioni prima e le guerre del risorgimento poi trovarono numerosi e ferventi partecipanti: ben 283 parteciparono alle varie guerre come volontari, e 10 di essi, come ricorda una lapide posta nel cortile del palazzo Comunale, non tornarono.
 
Codogno continuò a progredire fino ad assumere un ruolo importante nell'area milanese nella fine dell'Ottocento. Considerando come confini dell'area milanese quelli della vecchia Provincia di Milano (includendo, quindi, anche le attuali province di Lodi e di Monza e Brianza, più il circondario di Gallarate), Codogno era il quarto comune del territorio per numero di abitanti nei censimenti del 1861, 1871 e 1881, dietro alle città di Milano, Monza e Lodi. Rimanendo nei primi 15 dell'area milanese fino al grande boom degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, che portò i comuni attorno a Milano a espandersi esponenzialmente per numero di abitanti.
 
Negli anni della II guerra mondiale, dopo i numerosi morti della I, molti codognesi aderirono alla Resistenza, e questo nonostante la vicinanza con il grosso centro fascista di Piacenza e la zona tatticamente difficile, dalla quale passavano i tedeschi in ritirata per lasciare l'Italia.
 
Nel 1955 Codogno ottenne il titolo di città soddisfacendo il desiderio che gli abitanti avevano già espresso a Napoleone Bonaparte oltre 150 anni prima, con una petizione del 5 ottobre 1796, che non aveva trovato allora favorevole accoglimento
 
Il 9 dicembre del 1957 nei pressi di Codogno, avvenne un disastro ferroviario che provocò la morte di 15 persone ed oltre 30 feriti.
 
Nel 1992 il comune di Codogno è passato dalla provincia di Milano alla provincia di Lodi. Il codice ISTAT del comune prima della variazione era 015079.
 
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1º gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati.
 
La Codogno moderna ospita, oltre ai consueti uffici municipali e postali, anche una stazione dei carabinieri e una sezione di pretura. Vive dei prodotti dell'agricoltura, quali cereali, ortaggi e foraggi, e di quelli derivanti dall'allevamento di bovini, suini e, in misura minore, equini; sviluppa è l'industria, operante nei comparti alimentare, tessile e dell'abbigliamento, metalmeccanico, di fabbricazione di apparecchi elettrici, automobilistico (accessori per auto), edile, chimico, della stampa; si producono, inoltre, vetro, articoli in gomma e plastica e in legno.
 
È prodotta e distribuita l'energia elettrica e, per il terziario, oltre ai servizi di consulenza informatica, è presente il credito. Le industrie sono concentrate in un Polo Industriale, che conferisce una peculiare impronta urbanistica al territorio comunale. La diffusione dell'informazione è incrementata da emittenti radiofoniche e televisive.
 
Il servizio sociale è offerto da una casa di riposo. Oltre alle scuole dell'obbligo vi sono licei (classico e scientifico) e istituti tecnici (agrario, commerciale e per geometri) e professionali (industriale). Fra le strutture culturali sono la biblioteca civica (XIX secolo), che possiede un incunabolo e alcune cinquecentine, e la pinacoteca in cui è conservata la raccolta d'arte Lamberti, ospitata nel palazzo omonimo. Le strutture ricettive garantiscono ampiamente la ristorazione e quelle sanitarie comprendono, oltre al servizio farmaceutico, quello ospedaliero.
 
Oggi Codogno è, per importanza storica, economica e per numero di abitanti, il principale centro della provincia di Lodi dopo il capoluogo. È frequentata soprattutto per la presenza del presidio ospedaliero, delle industrie e delle scuole, che esercitano un forte richiamo sul circondario. Ha inoltre una tradizione di centro di diffusione ed incremento della cultura; ha infatti ospitato accademie letterarie e musicali, nonché un teatro, purtroppo distrutto da un incendio. Molto importante anche dal punto di vista storico è la fiera autunnale che si tiene ogni anno, dalla fine del Settecento, il terzo mercoledì di novembre.
 
===Simboli===
'''Stemma'''
{{Citazione|D'azzurro, alla lupa al naturale, passante sulla pianura erbosa di verde, collarinata e legata d'oro ad un albero di codonio al naturale, fruttato d'oro, nodrito sulla pianura. Ornamenti esteriori da Comune.<ref>Provvedimento del Capo del Governo, 13 novembre 1930</ref>}}
Nell'agosto del [[1492]], desiderosi di estendere il loro commercio, i codognesi chiesero alla comunità di [[Piacenza]] di essere dichiarati cittadini di quella città, offrendo una certa somma in compenso del passaggio e del dazio delle mercanzie. Così Codogno, in senso di gratitudine, inserì nel proprio stemma, che rappresentava il melo cotogno, la lupa romana, emblema di Piacenza, legandovela con una catena d'oro<ref name=autogenerato2 />.
'''Gonfalone'''
{{Citazione|Drappo partito di verde e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrata in oro: "Città di Codogno". Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori del drappo alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati frangiati d'oro.<ref>Provvedimento del Presidente della Repubblica, 30 maggio 1956</ref>}}
 
===Onorificenze===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di città.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città
|motivazione =
|luogo = D.P.R. del 26 giugno [[1955]]
}}
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Artisticamente la città presenta edifici di notevole interesse, sorti parallelamente allo sviluppo economico e agricolo, che già in passato aveva caratterizzato Codogno.
 
Vanno a tal proposito menzionati:
* la [[Chiesa Parrocchiale di San Biagio e Santa Maria Immacolata|chiesa parrocchiale di ''San Biagio'']] ([[1511]]), il più importante edificio religioso, di scuola leonardesca con il suo concerto di 9(8+1) campane in Sib2 ottolina;
* le due nuove parrocchie di [[Santa Francesca Cabrini]] e di [[San Giovanni Bosco]], costruite negli anni ottanta - novanta
* il santuario della Beata Vergine di Caravaggio ([[1711]]-[[1714]]);
* il [[Architettura neoclassica|neoclassico]] "Ospedale civile" ([[1779]]-[[1781]]);
* la chiesa delle Grazie, opera [[XVII secolo|secentesca]], cui fu aggiunto un secolo più tardi un classico [[chiostro]] a 14 arcate;
* i palazzi "Trivulzio" e "Lamberti".
* il cimitero monumentale;
* numerose ville in stile [[Art Nouveau|liberty]] e neomedievale, tra cui la [[Villa Biancardi (Codogno)|villa Biancardi]]
* Stadio internazionale di [[baseball]]
 
==Archivio==
 
L'Archivio del Comune di Codogno ha subito nel corso dell'ultimo secolo numerosi riordini, l'ultimo dei quali negli anni 2000.
 
L'Archivio è attualmente conservato in un locale interno all'edificio municipale, a destinazione esclusiva, e comprende anche i piccoli archivi dei cessati comuni di Gattera con Maiocca e di [[Regina Fittarezza]].
Si tratta di un'ampia documentazione che va 1495 al 1949 riordinata in serie e sottoserie, a loro volta raggruppate in tre grandi sezioni cronologiche (Atti antichi 1495 – 1797; Atti da 1859 al1897; Atti dal 1898 al 1949).
L'Archivio conserva, oltre agli atti dell'attività amministrativa e finanziaria, anche documenti relativi alla vita sociale, economica e culturale della città. La serie sullo stato della popolazione, quelle relative alla sicurezza pubblica, alla sanità e all'assistenza ai bisognosi, all'istruzione, i documenti sulle attività produttive e commerciali, sull'edilizia pubblica: da tutto ciò si ricava l'immagine di Codogno attraversata nel tempo dai diversi avvenimenti di più ampio respiro politico e storico, come il ventennio fascista e le due guerre del novecento.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Codogno}}
 
===Etnie e minoranze straniere===
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti nel comune di Codogno in totale sono 1.405<ref>[http://demo.istat.it/str2008/ Dati demografici ISTAT]</ref>, pari al 9,13% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:
{| class="wikitable"
|-
! Paese !! Popolazione (2008)
|-
| {{Bandiera|MAR}} [[Marocco]] || 244
|-
| {{Bandiera|ROU}} [[Romania]] || 203
|-
| {{Bandiera|ALB}} [[Albania]] || 185
|-
| {{Bandiera|EGY}} [[Egitto]] || 104
|-
|{{Bandiera|BRA}} [[Brasile]] || 67
|-
| {{Bandiera|ECU}} [[Ecuador]] || 58
|-
| {{Bandiera|SYC}} [[Seychelles]] || 52
|-
| {{Bandiera|PER}} [[Perù]] || 46
|-
| {{Bandiera|MKD}} [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]] || 43
|-
| {{Bandiera|IND}} [[India]] || 43
|}
 
==Cultura==
A Codogno ebbe sede il Collegio Ginnasio Ognissanti, punto di riferimento della zona<ref>[http://www2.comune.codogno.lo.it/Default.aspx?tabid=783 Comune di Codogno]</ref> e un Collegio femminile<ref>[http://books.google.it/books?id=kgMQAAAAYAAJ&pg=RA1-PA55&lpg=RA1-PA55&dq=#v=onepage&q&f=false Gino Capponi]</ref>
== Persone legate a Codogno ==
'''Nati a Codogno'''
* [[Angelo Pietrasanta]], pittore
* [[Bruno Arcari (calciatore)]]
* [[Giulio Alfredo Maccacaro]] medico e scienziato.
* [[Mario Boni]] cestista.
* [[Giuseppe Novello]] pittore e vignettista.
* [[Rino Fisichella]] arcivescovo.
* [[Giampiero Fiorani]] banchiere.
* [[Maurizio Milani]] comico.
* [[Renato Cipollini]] calciatore.
* [[Claudio Bonomi]] calciatore.
* [[Stefano Lucchini]] calciatore. (cresciuto a [[Castelnuovo Bocca d'Adda]])
* [[Massimo Lombardini]] calciatore.
* [[Alberto Delfrati]] calciatore.
* [[Sergio Bassi]] cantautore.
* [[Eddy Ratti]] ciclista.
* [[Chiara Scarabelli]] pallavolista.
* [[Samuel Pizzetti]] nuotatore. (cresciuto a [[Casalpusterlengo]])
* [[Giairo Ermeti]] ciclista.
* [[Mara Marlene Grisi]] giornalista e modella.
* [[Ivan Cerioli]] ex ciclista.
*[[Giuseppe Carelli (giocatore di baseball)|Giuseppe Carelli]] ex giocatore di baseball a livello mondiale
*[[Aimone Alletti]] pallavolista della nazionale Italiana
'''Vissuti a Codogno'''
* [[Pietro Arcari]], calciatore
* [[Santa Francesca Saverio Cabrini]], religiosa e missionaria
* [[Giuseppe Dezza]], garibaldino e senatore
* [[Giordano Ottolini]], eroe della prima guerra mondiale
* [[Danilo Gallinari]], cestista
* [[Ada Negri]], poetessa e maestra (ebbe il suo primo lavoro a Codogno come ''insegnante interna al locale Collegio femminile)
 
'''Morti a Codogno'''
* [[Gianni Brera]] giornalista italiano.
 
==Geografia antropica==
Secondo lo [[statuto comunale]], il territorio comunale comprende le frazioni di [[Maiocca]] e [[Triulza]]<ref>[http://www.comune.codogno.lo.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.9ae3d69b6a5d147694f6/P/BLOB%3AID%3D543 Art. 1.1.3, capo 1, comma b dello Statuto Comunale]</ref>.
Secondo l'[[ISTAT]], il territorio comunale comprende il [[centro abitato]] di Codogno, le [[Frazione geografica|frazioni]] di [[Maiocca]] e [[Triulza]], e le [[Località abitata|località]] di Catanzino, Cucca e Sigola<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90T081B52S&v=1UH082081B5000000 ISTAT - Dettaglio località abitate]</ref>.
 
==Economia==
Una parte del panorama economico di Codogno è tuttora rappresentato dall'agricoltura, che vanta oltre una sessantina di aziende.
 
Anche l'attività del secondario è fiorente, con la presenza di importanti industrie di medie dimensioni.
 
Numerose aziende ed industrie manifatturiere sono e sono state presenti a Codogno: c'è il caso singolare della ditta Felisi (manifattura tessile per decorazioni e stemmi), che prese vita nel 1911: l'azienda fu fortemente legata al volere della Santa Francesca Cabrini: si crearono infatti le sinergie fra l'azienda e la Congregazione religiosa: prestavano lavoro infatti nell'azienda sia le religiose che le ragazze orfane appartenenti all'Istituto.
 
Fu famosa pure la ditta Mario Polenghi (industria metalmeccanica di precisione), che in tanti anni di attività produsse ciclomotori (il "Polenghino"), valvole, e pure componenti bellici durante i conflitti.
 
Nelle vicinanze di Codogno vi fu un importante sito di produzione Chimica che fu del Gruppo Montedison.
 
Codogno assume anche una particolare rilevanza come nodo [[ferrovia]]rio, all'incrocio fra le linee [[Ferrovia Milano-Bologna|Milano–Bologna]] e [[Ferrovia Pavia-Cremona|Pavia–Cremona]].
 
Fra le altre attività va inoltre ricordata la fiera autunnale di novembre, che vanta una tradizione plurisecolare (inaugurata nel [[1791]], è arrivata alla 220ª edizione)<ref name=autogenerato1>[http://www.fieracodogno.it/-->]</ref>: la fiera è una rassegna zootecnica-agricola di importanza nazionale.
 
La maggiore attività di Codogno è stata, fin dall'epoca medioevale, quella casearia, che ebbe il suo prodotto principale nel [[formaggio grana]]. I documenti di storia locale dicono che l'esportazione annua, nel [[XVII secolo]], arrivava a circa 40.000 forme, il che tradotto in peso, equivale alla bellezza di 11.000 quintali.
 
Codogno si impose dunque come la capitale del formaggio di grana e fu anche la prima città d'Italia ad esportarlo all'estero, quando l'imperial regio governo austriaco volle mandare in [[Brasile]] una nave carica dei prodotti più rappresentativi dell'impero asburgico.
 
A Codogno sorse nel [[1880]] la prima industria italiana del settore lattiero-caseario, la Zazzera, e quindi la [[Polenghi Lombardo]]<ref name=autogenerato2>[http://www.codognoonline.it/comuni/codogno/cenni_storici.htm Comune di Codogno su CodognoOnLine<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==Amministrazione==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1947]]
|Paolo Gnocchi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1947]]
|[[1956]]
|Emilio Bignami
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1970]]
|Ermanno Santelli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1975]]
|Giovanni Ferrari
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1976]]
|Luigi Morisi
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1976]]
|[[1985]]
|Gianluigi Pandolfi
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Ermanno Santelli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1995]]
|Giovanni Pagani
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1996]]
|Alessandro Fiammenghi
|[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1996]]
|[[2006]]
|Adriano Croce
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2006]]
|[[2011]]
|Emanuele Dossena
|[[Il Popolo della Libertà]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2011]]
|
|Vincenzo Ceretti
|[[Lista civica]] ([[centrosinistra]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Fonte:<ref>Lista pubblicata in ''Il Lodigiano. Quarant'anni di autonomia'', Provincia di Lodi, 2008, p. 272.</ref>
 
===Gemellaggi===
Codogno è gemellata con<ref>[http://www.comune.codogno.lo.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.ae0770a7f6c6357add5d/P/BLOB%3AID%3D258 Gemellaggio]</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Solagna}}
 
==Sport==
In città hanno sede tre società calcistiche, l'[[Associazione Calcio Codogno 1908]] (squadra che ha preso parte alla prima [[Coppa Italia]] nel [[Coppa Italia 1922|1922]]), il San Biagio e la Codognese.
 
Nel 2007 è stato giocato il primo derby cittadino di campionato tra Codogno e San Biagio.
 
Tra le società sportive principali della città vi sono il [[Baseball Codogno]] (vincitore del Campionato di [[Campionato italiano di baseball|Serie A]] nel [[Albo d'oro del campionato italiano di baseball|1976]]) campioni d'italia juniores nel 1982 e vice campioni d'Italia di serie A federale nel 2010 e stella di bronzo nel 2009.
Stadio per partite internazionali tra cui hanno giocato le squadre di Cuba, Cina-Taiwan, Italia, Francia, Spagna e Germania.
 
La città ospita inoltre il PalaCampus dell'[[Assigeco Casalpusterlengo]], società che milita nel campionato di Serie A2.
 
In città si trova un campo di rugby al viale Amedeo d'Aosta. Che ospita anche il sede di RCC, Rugby Club Codogno.
Il Rugby Club Codogno si presenta con la prima squadra poi la società fa a crescere giovanili in sezione di under8-10-12-14-16-18.
La società è nato nel anno 1969. I creatori erano Albano Zagni, Enzo Tirelli ed il professor Girelli.
Loro hanno formato la prima squadra da una folla di ragazzi entusiasti per la palla ovale.
Nel 2012/13 la prima squadra giocava nella serie C. La squadra ha raggiunto momenti indimenticabili negli anni '70, da menzionare la partecipazione alla manifestazione del torneo internazionale a sette di Neuchâtel in Svizzera (1979 quinta classificata e 1980 quarta classificata).
 
==Musica==
La vita musica locale vanta una floridezza che pochi centri lombardi hanno avuto nel corso dei secoli dal Seicento al Novecento: il "terminus ad quem" degli anni sessanta del XX secolo è un punto fermo decisivo a causa dell'abbattimento per speculazione edilizia del Teatro Sociale, maggior perno della vita musicale locale. Il Teatro veniva scelto da primarie compagnie (anche del Teatro alla scala di Milano) per la rappresentazione di opere liriche e melodrammatiche spesso ancor prima della "prima".
Già dai primi decenni del Seicento si ebbe una fioritura di musicisti di fama quali Francesco Ugoni ed altri autori di madrigali e villanelle per formazioni corali. Anche la musica strumentale(per chitarra solista od "ensemble"; o per archi) godette di una certa fortuna nel XIX secolo.
La ricostruzione del panorama pressoché completo del composito quadro si deve al musicologo M.G.Genesi, mediante una fitta serie di pubblicazioni "ad hoc".
 
== Note ==
{{references}}
 
==Bibliografia==
Cfr., di Mario G.Genesi, i seguenti contributi: "Il Teatro Sociale di Codogno dal 1872 al 1900", in "Archivio Storico Lodigiano" 2004, pp.&nbsp;127–195; "Cronologia degli spettacoli musicali a Lodi e Codogno: addenda 1676-1828", in "Archivio Storico Lodigiano" 1999, pp.&nbsp;151–203; "Teatro Sociale di Codogno-Cronologia degli spettacoli dal 1835 al 1871", in Archivio Storico Lodigiano 1994, pp.&nbsp;210–280; "Il Teatro Nuovo di Codogno nel Settecento", in "Archivio Storico Lodigiano" 1991, pp.&nbsp;35–80; "Francesco Ugoni: canzoni e madrigali per Codogno (1616)", Trento, Nova S.M., 1997, pp.&nbsp;XLV+104; "La fioritura di accademie letterario-musicali a Codogno tra il 1580 ed il 1650 circa: Novelli-Rinascenti-Geniali-febiarmonici", in Archivio Storico Lodigiano 2000, pp.&nbsp;63–93.
 
"I Lodigiani nella Guerra del 1860" editrice Quirico e Camagni 1910 (Museo Civico di Bologna). "Lo Spirito di un'epoca" (a cura della Prefettura di Lodi, ed Skira, 2007).
 
==Voci correlate==
* [[Stazione di Codogno]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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* {{cita web|http://www.comune.codogno.lo.it/|Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/6000082/|Lombardia Beni Culturali}}
* {{cita web|url=http://www.italiapedia.it/comune-di-codogno_Storia-098-019#top|titolo=}}
* {{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/20-codogno/|titolo=}}
* {{cita web|url=http://www.comune.codogno.lo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/237|titolo=}}
* {{cita web|url=http://www.archivilodigiani.it/istituzioni-e-archivi/codogno|titolo=}}
 
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