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|Nome = Francesco
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|Cognome = da Castello
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1447
|LuogoMorte = Forbach
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1504
|Epoca = 1400
|Attività = miniatore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Elia Volpi Raphael.jpg
|Didascalia = <div align="center"> ''Francesco da Castello lavora con Rafaels Vermählung Mariens nella Chiesa di S. Francesco''</div>
}}
Appartenente alla corrente [[rinascimentale]] fu esponente di spicco di una scuola artistica che ebbe numerosi allievi.<ref name=Muse>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, vol.5 pag.100</ref>
 
== Biografia ==
Francesco dei Castello da Gandino di Bergamo, all'inizio della carriera si firmava come ''Franciscus Veronensis''. Intorno all'anno [[1470]] si sposò con Domenica Benadessi da Peschiera.
 
Le sue origini lombarde vennero confermate da un Breviario [[Ungheria|ungherese]] miniato per un prelato della corte reale: ''Opus Francisci Dekastello itballico de Mediolano''.
Nella sua arte e nel suo stile eclettico, aperto a tutte le varie influenze e alle suggestioni di tutte le scuole, si ritrova una consolidata ispirazione proveniente dalla tradizione lombarda.
 
Dopo la realizzazione del Breviario, si attivò in [[Ungheria]], dove nel decennio che va dal [[1480]] al [[1490]], ottenne incarichi importanti, e la direzione dell'attività miniatoria del re [[Mattia Corvino]].
 
Realizzò i diplomi nobiliari dei Torock, dei Bakonok, e per la casa reale il Messale della Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Antifonario di Vienn, la ''Retorica di G.Trapezuntio'' della Biblioteca Nazionale di [[Budapest]], l'''Aristea'' di [[Monaco di Baviera|Monaco]], il ''Tolomeo'' di [[Vienna]], l' ''Averulino della Marciana'' di [[Venezia]].
 
Verso il [[1500]] iniziò la decorazione di un messale per conto del cardinale Domenico Della Rovere costituito da 158 fogli ''in folio'', con rilegatura in rosso e decorazioni dorate. Questo messale evidenziò una buona dose di immaginazione e dinamismo basati da una educazione classica, caratterizzati da un disegno pregnante e da una ricchezza decorativa del bordo, da drappeggi aderenti alle figure in modo tale rilevare le forme, da scene religiose sui bordi. Di notevole spessore la miniatura ''Incontro di san Gioacchino e sant'Anna'' e la ''Crocefissione'', caratterizzata dalla presenza della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], di [[Giovanni apostolo ed evangelista|san Giovanni]] e di [[Maria Maddalena]].
 
Data la gran quantità di lavori realizzati, è molto probabile che l'artista sia stato affiancato da colleghi, senza che queste collaborazioni rinnegassero gli influssi eclettici presenti, come i motivi [[Firenze|fiorentini]], [[Ferrara|ferraresi]], [[Francia|francesi]] e [[Belgio|fiamminghi]], ma semmai inducono i critici a rivedere e ridurre un pochino la definizione di talento eclettico assegnato alla sua arte.<ref name = Muse />
Francesco da Castello si è giovato dei tanti documenti che il re bibliofilo raccoglieva e gli faceva catalogare.
 
La sua scuola fu proseguita, alla sua morte da [[Felice Ragusano]] e da [[Giovanni Abate]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*A.Hoffman, ''Franciscus de Kastello in Magyar Muveszet, [[Berlino]], [[1933]].
*F.Wittgens, ''Il miniatore Francesco da Castello'', in ''La Bibliofilia'', XXXIX, n.78.
*R.Brenzoni, ''Il messale di Della Rovere.. e il suo miniat.Francesco da Castello'', in ''L'Arte'', LXI [[1962]], pp.&nbsp;139–156.
 
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[[Categoria:Morti nella Mosella]]