Colombano di Bobbio e Bernardo Oddo: differenze tra le pagine

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{{S|chimici italiani}}
{{nota disambigua|altri significati|[[San Colombano (disambigua)]]|San Colombano}}
{{Santo
|nome= San Colombano
|immagine= San Colombano.jpg
|didascalia= Vetrata della cripta dell'abbazia di Bobbio
|note=Abate
|nato= [[542]] ca.
|morto= [[23 novembre]] [[615]]
|venerato da= Chiesa cattolica, Chiese ortodosse, Chiesa anglicana
|beatificazione= [[627]]
|canonizzazione= [[23 novembre]] [[642]]
|santuario principale=[[abbazia di San Colombano]]
|ricorrenza= [[23 novembre]] in [[Italia]]; [[21 novembre|21]] e [[24 novembre]] in [[Irlanda]]
|patrono di= motociclisti, [[Luxeuil-les-Bains]] (in Francia), [[Bobbio]] e altre località (vedi Patronati)
}}
{{Bio
|TitoloNome = Bernardo
|Cognome = Oddo
|Nome = Colombano
|Cognome =
|PreData= in [[lingua irlandese|gaelico]]: ''Colum Bán'', «colomba bianca»; latino: ''Columbanus Bobiensis''
|Sesso = M
|LuogoNascita = NavanCaltavuturo
|GiornoMeseNascita = 22 gennaio
|AnnoNascita = [[542]] circa1882
|LuogoMorte = BobbioMilano
|GiornoMeseMorte = 2319 novembremaggio
|AnnoMorte = 6151941
|Attività = chimico
|Epoca = 500
|Nazionalità = italiano
|Epoca2 = 600
|Attività = abate
|Attività2 = monaco
|Attività3 = missionario
|Nazionalità = irlandese
|FineIncipit = fu un [[monachesimo|monaco]] missionario [[Irlanda|irlandese]], noto per aver fondato da [[abate]] numerosi monasteri e chiese in [[Europa]]. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]], dalle [[Chiese ortodosse]] e dalla [[Chiesa anglicana]]
}}
 
Fratello di [[Giuseppe Oddo (chimico)|Giuseppe Oddo]], insegnò nell'[[università di Pavia]],<ref>[http://prosopografia.unipv.it/index.php?page=view_img&idsoggetto=1&idimg=181&i=159 I professori dell'Università di Pavia (1859-1961)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> conducendo vari studi sui [[composti eterociclici]].
È conosciuto anche con altri nomi, impropri e più rari, quali ''san Colombano di Luxeuil'' (in [[Francia]]) o ''san Columba il Vecchio''.
 
Scoprì due [[reattivi di Grignard]]: il [[magnesilpirrolo]] (nel [[1909]])<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-oddo/ Bernardo Oddo nell'Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=unipd>{{Cita web |url=http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/la_chimica_italiana.pdf |titolo=La_chimica_italiana.doc<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=10 marzo 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120313131900/http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/la_chimica_italiana.pdf |dataarchivio=13 marzo 2012 |urlmorto=sì }}</ref> e il c-[[magnesilindolo]] (nel [[1911]]).<ref name=unipd/>
Tramite le sue numerose fondazioni contribuì alla diffusione in [[Europa]] del [[monachesimo irlandese]]. Stabilì una [[regola monastica]] che in seguito fu assimilata a quella [[Ordine benedettino|benedettina]] e poi definitivamente abrogata anche formalmente nel [[1448]] da [[papa Niccolò V]]. Introdusse con il ''Paenitentiale'' l'uso della confessione privata in sostituzione di quella pubblica per il sacramento della [[Penitenza (sacramento)|penitenza]].
 
Si dedicò inoltre alla preparazione di farmaci, tra cui: ''[[Fenobarbital|Alfa Bertelli]]'', ''Emopirrolo'' e ''Auritiolo''.<ref name=unipd/>
[[Papa Benedetto XVI]] lo ha definito "santo europeo"<ref>{{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20080611_it.html|Benedetto XVI, udienza generale dell'11 giugno 2008|12-09-2009}}</ref>. Infatti, San Colombano stesso scrisse in una lettera<ref>{{cita|San Colombano abate|lettera II|lettere}}</ref> che gli europei dovevano essere un unico popolo, un "corpo solo" che viene unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate; inoltre usò per la prima volta l'espressione latina ''totius Europae''<ref>{{cita|San Colombano abate|lettera I, 1|lettere}}</ref><ref>''San Colombano indica le radici per far rinascere l'Europa'', Udienza papale tenutasi a [[Città del Vaticano]] l'11 giugno 2008, a cura di [[Papa Benedetto XVI]].</ref>.
 
==Opere==
È [[santo patrono]] dei [[motociclismo|motociclisti]]<ref name=patrono>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/23/centauri_hanno_protettore_monaco_San_co_5_0211235719.shtml Da un articolo del Corriere Della Sera]</ref>.
* [http://books.google.it/books?id=W5dNOQAACAAJ ''Il magnesilpirrolo ed il suo impiego per la sintesi di composti pirrolici''], Tipografia della Reale Accademia Nazionale dei Lincei, 1924.
* [http://books.google.it/books?id=H1oFfAEACAAJ ''Trattato di chimica farmaceutica e tossicologia''], F. Vallardi, 1930.
* ''Synthesis of Schiff bases from anilines. Chemical Abstract'', 1924, 17<sup>a</sup> ed., pp. 1631-1634.
 
== Biografia Note==
<references/>
Colombano nacque tra il [[540]] e il [[543]] nella cittadina di [[Navan]], nel [[Leinster]] ([[Irlanda]] centro-orientale).
Secondo la leggenda [[Agiografia|agiografica]] della sua vita, la madre, in attesa della sua nascita, avrebbe visto un sole uscire dal suo seno per recare al mondo una grande luce.
 
=== Formazione e scelta monastica in Irlanda ===
Colombano andò a scuola presso un maestro laico (''fer-lèighin''), apprendendo a leggere e a scrivere con notevole impegno, applicandosi alle arti liberali delle lettere, agli studi grammaticali, alla [[retorica]], alla geometria e a tutte le [[Sacre scritture]]. Come gli altri giovani si occupava inoltre dei lavori della famiglia (allevamento del bestiame, conciatura delle pelli, caccia e pesca) e apprese anche a cavalcare e ad usare l'arco e la spada.
 
Mentre la famiglia ed il [[clan]] prospettavano per lui un futuro radioso, egli pensieroso e titubante cercò una fuga dalle lusinghe del mondo pur rimanendo in famiglia nel villaggio. L'incontro nella foresta con una donna pellegrina consacrata a Dio fu rivelatore, ella riconobbe in lui la vocazione e la preparazione evangelica missionaria e gli rivelo che per il suo futuro doveva lasciare la famiglia e la terra natale per farsi ''pellegrino di Cristo''.
 
A quindici anni quindi decise di farsi monaco, nonostante l'opposizione della madre, lasciando amici e compagni ed il clan. La madre, spinta dal dolore e dalla disperazione materna, nell'ultimo addio cercò di fermagli il passo davanti alla soglia di casa, urlando e gettandosi sul pavimento, ma egli rispose con un passo del [[Vangelo]]: ''chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me'', quindi oltrepassò la soglia e la madre salutandola per l'ultima volta.
 
Questo accadimento segnò Colombano molto più di quel che si pensi, infatti ogni volta che finalmente dopo tanta fatica, sacrificio e dedizione poteva ritagliarsi un momento di pace e tranquillità in un posto che poteva chiamarsi ''casa'', ecco che il fuoco e l'ardore missionario della ''peregrinazio'' si facevano più forti e quindi inesorabile ed inarrestabile la ripresa del cammino errante da pellegrino con una nuova metà ed una nuova avventura.
 
=== Perfezionamento a Cluane Inis e Vita monastica nel Monastero di Bangor ===
[[File:Lower lough erne.jpg|thumb|upright=1.2|right|Panoramica del Lough Erne]]
Si recò al monastero di [[Cleenish Island]] (''Cluane Inis'', in gaelico), sull'isola di [[Cleen]] dei laghi [[Lough Erne]], dove venne accolto dall'abate Sinneill, che aveva studiato nel monastero di [[Finnian di Clonard|Clonard]] con [[Columba di Iona]] (''Columcille''). Qui Colombano perfezionò le [[Sacre Scritture]] e apprese il [[Lingua latina|latino]].
 
Terminati gli studi si trasferì presso il [[monastero di Bangor]] ([[Irlanda del Nord]]), dove sotto la guida dell'abate [[San Comgall|Comgall]] si praticava una stretta disciplina ascetica e la mortificazione corporale. Qui entrando nella comunità monastica si dedicò completamente alla preghiera fino agli estremi della mortificazione corporale. Oltre alla preghiera il lavoro e soprattutto lo studio anche applicato ai numerosi [[Codice (filologia)|codici]] e [[pergamena|pergamene]].
[[File:Bangabby2.jpg|thumb|upright=1.5|right|Il monastero di Bangor]]
Bangor era una cittadella monastica che nel massimo splendore arrivò ad accogliere fino a tremila monaci. Caratteristica la veste bianca, che li rendeva sia simili ai monaci orientali ma anche agli antichi [[druido|druidi]], rimarcando agli occhi dei [[Celti]] il carattere di sacralità di questi uomini.
Dopo aver trascorso molti anni nel monastero rivelò all'abate il desiderio di intraprendere la vita missionaria e di lasciare il monastero e la terra irlandese. Dopo molte insistenze e dopo molto tempo riuscì a convincere l'abate Comgall, egli ormai venerando già prospettava di lasciare il monastero nelle mani capaci e sapienti di Colombano, ma di fronte a tale vocazione e ardore missionario si arrese, radunando l'intera comunità dei monaci nella preghiera e formando assieme a lui un gruppo di giovani monaci che lo avrebbero accompagnano nella sua missione.
 
Inizia quindi da Bangor per Colombano, secondo la tradizione monastica irlandese, la ''peregrinatio pro Domino'', partendo da pellegrino missionario per fondare altri nuclei religiosi e monasteri, evangelizzando e diffondendo la fede cristiana e la cultura.
 
=== Colombano con dodici compagni lascia l'Irlanda ===
[[File:San Colombano peregrinatio1.jpg|thumb|upright=1.5|''Peregrinatio storica'' di San Colombano 590-615]]
Partì da [[Bangor]] verso il [[590]], all'età di 50 anni, imbarcandosi con 12 monaci suoi compagni del [[monastero di Bangor]]: Gall ([[Gallo monaco|san Gallo]]), Autierne, Cominin, Eunoch, Eogain, Potentino, Colum (Colomba il giovane), Deslo, Luan, Aide, Léobard, e Caldwald.
 
Visitò l'[[isola di Man]] e la piccola [[isola di San Patrizio]], che secondo la leggenda custodiva la tomba di [[Giuseppe di Arimatea]] sepolto assieme al [[Santo Graal]]<ref>Renata Zanussi, ''San Colombano d'Irlanda - Abate d'Europa'', Bobbio, 2007.</ref>.
Sbarcato quindi in [[Cornovaglia]], visitò il monastero di [[Bodmin|Bodmin Moor]] fondato da [[san Gonion]]. Percorrendo l'antica strada romana che collegava [[Padstow (Cornovaglia settentrionale)|Padstow]] con [[Fowey (città)|Fowey]] e [[Lostwithiel]], visitò anche [[Tintagel]] e arrivò a [[Plymouth]], da dove si imbarcò nuovamente per le [[Gallie]].
 
=== Arrivo in Francia, i monasteri in Borgogna e l'abbazia di Luxeuil ===
[[File:Saint-Coulomb - Croix des Courtils 01.jpg|thumb|upright=0.5|left|La grande croce medievale sulla spiaggia di [[Saint-Coulomb]]]]
[[File:AnnegrayRuines.jpg|thumb|upright=0.8|right|Le rovine del monastero di Annegray]]
Colombano sbarca sul continente, approdando in [[Bretagna]] nella [[Francia]] [[merovingi]]a nei pressi di [[Saint-Malo]] e di [[Mont-Saint-Michel]], presso la spiaggia di Guesclin di [[Saint-Coulomb]], nel luogo dove in seguito venne posta una grande croce. Si recò quindi a [[Rouen]], [[Noyon]] e [[Reims]] in [[Austrasia]] dove venne accolto dal re [[Childeberto II]], successivamente passò in [[Burgundi]]a dove regnava associato al trono sempre Childeberto II e l'ormai anziano re [[Gontrano]]. Grazie alle concessioni del re fondò tre monasteri nel cuore dei [[Vosgi]] (Annegray, [[Abbazia di Luxeuil|Luxeuil]] e Fontaine).
 
Ad Annegray ([[La Voivre (Alta Saona)|La Voivre]]) san Colombano e i suoi compagni riadattarono un antico castello diroccato, ed edificarono un monastero tra il [[591]] ed il [[592]], con una chiesa dedicata a [[san Martino di Tours]]. All'inizio i monaci vissero di elemosina e questue, senza preoccuparsi della fame del freddo e delle malattie, si cibavano delle poche risorse della foresta e dei pesci dei fiumi, ma in seguito appena fu possibile si dedicarono alla coltivazione dei campi.
La loro disciplina di vita era rigidissima: silenzio, preghiera, lavoro, mortificazioni e frequenti digiuni anche per la scarsità di cibo. Conducevano una vita solitaria, eppure la loro fama di santità si diffuse ben rapidamente nelle zone circostanti.
[[File:StColombanGrotte1.jpg|thumb|upright=0.6|left|La Grotta e la Chiesetta di San Colombano a [[Sainte-Marie-en-Chanois]]]]
San Colombano si ritirava nelle grotte dei dintorni per vivervi da [[eremita]], una di queste a [[Sainte-Marie-en-Chanois]], ne ospita ancora la memoria con una cappella dedicata al santo nei pressi della grotta, dove secondo la leggenda dimorava un grande orso che lasciò con mitezza il luogo senza farvi ritorno e miracolosamente sgorgò l'acqua per assetare il santo nei momenti di ritiro spirituale o quaresimale.
[[File:Basilique saint pierre et paul luxeuil 2008.JPG|thumb|upright=1.3|right|L'[[Abbazia di Luxeuil]]]]
Ben presto le vocazioni cominciarono a moltiplicarsi e divennero numerose le richieste di entrare nella comunità monastica che si ingrandì tanto che fu presto necessario creare un nuovo centro monastico a 8 miglia verso sud-est, presso le rovine dell'odierna città di [[Luxeuil-les-Bains]], allora conosciuta come ''Luxovium'', famosa come città romana dotata di un ricco castello e di terme di acque calde.
Il castello venne trasformato nel nucleo centrale della grande [[Abbazia di Luxeuil|Abbazia]] dedicato a [[San Pietro]]. Ben presto recuperarono la città e le terme dalle acque medicinali.
 
Un altro monastero, con una chiesa dedicata a [[san Pancrazio]], venne fondato successivamente anche a [[Fontaine-lès-Luxeuil|Fontaine]], luogo scelto sempre per la ricchezza di acque termali.
[[File:Luxeuil - Saint-Colomban.jpg|thumb|upright=1.0|left|La statua del santo a Luxeuil]]
San Colombano si trasferì nel [[593]] a Luxeuil, da dove diresse i tre monasteri con i suoi priori. Vi scrisse due regole, la ''Regula monachorum'' (che disegna l'immagine ideale del monaco) e la ''Regula coenobialis'' (codice e regola dei monaci nel monastero), e il ''Paenitentiale'', colonne portanti della ''Regola di San Colombano''.
La vita monastica oltre che sul lavoro e la preghiera, era basata su pratiche ascetiche e sulla penitenza e comprendeva inoltre la pratica della lettura e scrittura quotidiane dei monaci, per alimentarne lo spirito: nei monasteri vennero anche fondati gli ''[[centro scrittorio|scriptoria]]'', per la produzione di pergamene per copiare i numerosi scritti sia religiosi che soprattutto nel numeroso campo delle arti liberali, scienze, musica ed arti varie allora conosciuti allo scopo di preservare gli antichi testi classici greci e latini che scienze e conoscenze moderne, per diffonderne il sapere.
 
=== Attriti e contrasti con il clero e la casa regnante, la regina Brunechilde e la cacciata di Colombano ===
Benvoluti dai potenti ed acclamati dalle folle, questi religiosi intransigenti e severi con se stessi e con il prossimo, godono della stima di tutti. Ad interrompere questa armoniosa sintonia intervennero fattori e circostanze concomitanti al progressivo radicarsi dei monaci ''colombaniani'' nella regione.
Le prime difficoltà arrivarono da parte del clero, nel giro di pochi anni i fedeli avevano cominciato a frequentare ben numerosi questi monasteri dove ricevevano cure mediche ed istruzioni pratiche e semplici sui metodi di coltivazione ed aratura delle terre. Molti avevano scelto i territori monastici come luogo sicuro dove stabilirsi a protezione delle angherie dei potenti di turno, così piccoli centri stavano ben presto divenendo fiorenti cittadine con centri di scambio commerciale, agricolo e fiere.
 
Alcuni vescovi della Borgogna, i quali mal digerivano il geloso spirito di indipendenza di questo monaco irlandese cocciuto e poco incline al compromesso, che negava loro qualsiasi potere di giurisdizione sui territori dell'abbazia e dei monasteri dell'ordine secondo principi ed usi prettamente irlandesi che volevano che qualunque suolo evangelizzato dal paganesimo con una fondazione monastica sia autonoma ed indipendente con usi, leggi e consuetudini irlandesi come se fosse terra irlandese secondo un antica tradizione riconosciuta dalla chiesa.
Soprattutto nacquero sospetti sulle novità dell'introduzione della confessione e della [[Penitenza (sacramento)|penitenza]] ''tariffata'' (per la proporzione stabilita tra gravità del peccato e tipo di penitenza imposta dal confessore) e privata con il solo confessore e reiterata oggi in uso (in sostituzione di quella rara in forma pubblica di fronte al popolo o di quella unica all'avvicinarsi della morte).
 
I monasteri entrarono definitivamente in conflitto agli inizi del [[VII secolo]] con l'episcopato francese quando i sospetti si tramutarono in ostilità quando Colombano ebbe il coraggio di rimproverarli apertamente per i costumi di alcuni di loro.
Egli si difese denunciando che il peccato non è una colpa, ma una malattia che può colpire tutti anche i vescovi ed i potenti e quindi per curare la malattia occorre una cura adeguata al male, ma dato che l'uomo può ''ammalarsi'' nuovamente occorre che la cura sia ripetuta.
 
Colombano desiderava seguire le tradizioni della propria terra di origine che divergeva dalla liturgia della chiesa continentale e romana, ebbe particolare rilievo il differente calcolo della [[data della Pasqua]], ritenuto da Colombano giusto e secondo il calendario antico romano in uso al tempo di [[Gesù]] e della evangelizzazione dell'Irlanda.
Sulla datazione pasquale Colombano entrò quindi in aperto conflitto con l'episcopato e per questo motivo con l'allora [[re di Burgundia]] [[Teodorico II (Merovingi)|Teodorico II]], tanto da essere ufficialmente convocato in processo ecclesiastico.
Fu convocato nel [[603]] a [[Chalon-sur-Saône]]<ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/30200 San Colombano - Udienza generale 11.06.2008 di [[Papa Benedetto XVI]]]</ref> per rendere conto davanti a un sinodo delle sue consuetudini relative alla penitenza e soprattutto sulla [[Pasqua]]. Invece di presentarsi al sinodo, egli mandò una lettera in cui minimizzava la questione che veniva sottoposta al Papa, invitando i Padri sinodali a discutere non solo del problema della data della Pasqua, problema piccolo secondo lui, «ma anche di tutte le necessarie normative canoniche che da molti cosa più grave sono disattese» (cfr Epistula II,1). Contemporaneamente scrisse a [[Papa Bonifacio IV]] come qualche anno prima già si era rivolto a [[Papa Gregorio I|Papa Gregorio Magno]] (cfr Epistula I) per difendere la tradizione irlandese (cfr Epistula III), ma lasciando ogni decisione al papa unico suo superiore a cui si sarebbe uniformato e non ad un anonimo sinodo locale.
 
Anche con la casa regnante iniziarono, quasi contemporaneamente e stranamente coincidente, vari contrasti.
Inizialmente i rapporti erano stati piuttosto sereni, ma di fronte ad atteggiamenti peccaminosi del sovrano, la schiettezza di Colombano che condannava questi atti in modo aperto, divenne scomoda al punto di non essere più tollerata.
La regina reggente [[Brunechilde]], nonna del re e vera sovrana indiscussa, fu fortemente irritata dalle sue critiche sul comportamento proprio e del nipote. Nel [[609]] Colombano fu espulso da Luxeuil e fu messo in carcere a [[Besançon]], da dove però, allentatasi la sorveglianza riuscì a fuggire per tornare a Luxeuil. Nuovamente arrestato, nel [[610]] fu condotto in barca lungo la [[Loira]] verso [[Nantes]], da dove avrebbe dovuto ritornare per mare verso l'Irlanda con i suoi dodici compagni.
 
Secondo la leggenda agiografica durante il viaggio, giunti presso [[Tours]], essendogli stato negato dai soldati il permesso di visitare la tomba di [[Martino di Tours|san Martino]], il battello si diresse miracolosamente verso l'approdo, dove si incagliò e i soldati riuscirono a muoverlo di nuovo solo dopo che gli fu concesso quanto desiderava. A Nantes l'assoluta mancanza di vento impedì la partenza verso l'Irlanda e quando la scorta si fu miracolosamente addormentata, Colombano, sfuggì di nuovo alla sorveglianza.
 
=== Neustria e Austrasia ===
Sfuggito al re burgundo, Colombano passò quindi in [[Neustria]], verso [[Rouen]], [[Soissons]] e [[Parigi]]. Qui regnava [[Clotario II]], che gli concesse la sua protezione. In Neustria [[santa Fara]] (Borgundofara), figlia di amici di Colombano, fondò l'abbazia femminile di [[Faremoutiers]], mentre il santo e i suoi compagni e seguaci fondarono altri monasteri, tra i quali [[Remiremont]], [[Rebais]], [[Jumièges]], [[Noirmoutier-en-l'Île|Noirmoutier]], [[Saint-Omer (Passo di Calais)|Saint-Omer]].
 
Colombano si spostò quindi nel [[611]] alla corte di [[Teodeberto II]], [[re d'Austrasia]], passando per le città di [[Coblenza]], [[Magonza]], [[Strasburgo]], [[Basilea]] e [[Costanza (Germania)|Costanza]]. Il re lo invitò ad evangelizzare le terre ancora pagane dei [[Sassoni]] e degli [[Alemanni]] lungo il fiume [[Reno]] e Colombano fondò un nuovo monastero a [[Bregenz]], sulla riva del [[lago di Costanza]], l'[[eremo di Sant'Aurelia]].
 
=== In Italia ===
[[File:Targa di San Colombano Abbazia di Bobbio.jpeg|thumb|upright=1.4|La Targa di San Colombano in bronzo posta nel giardino dell'[[Abbazia di San Colombano]] di [[Bobbio]]]]
[[File:Bobbio-abbazia di san colombano-cripta2.jpg|thumb|upright=1.4|La cripta all'interno dell'[[abbazia di San Colombano]] di [[Bobbio]]]]
Nel [[612]] Colombano decise di recarsi a [[Roma]] per ottenere l'approvazione della propria regola da parte del [[papa Bonifacio IV]]. Lungo il cammino il suo discepolo [[Gallo monaco|Gallo]] fu costretto a fermarsi perché ammalato e fondò in quel luogo l'[[Abbazia di San Gallo]]. Secondo la leggenda agiografica, per essersi voluto fermare in seguito alla malattia, Colombano avrebbe imposto al discepolo di non celebrare più messa fino alla sua morte. Nel momento della morte di Colombano, Gallo avrebbe avuto in sogno la visione di Colombano che in forma di colomba bianca saliva al cielo e avrebbe celebrato dunque la sua prima messa in suo onore.
 
Per valicare le Alpi, una tradizione vuole che abbia percorso il [[Passo del Settimo]] (o ''Septimer Pass''). Altre tradizioni, non meno significative, propongono [[Passo dello Spluga|il passo dello Spluga]], punto di valico della via storica romana annoverata dalla [[Tavola Peutingeriana|Tabula Peutingeriana]] (e quindi appartenente al [[cursus publicus]] romano) che costituisce l'asse viario storico nord-sud fra Milano, Como e la Rezia attualmente noto come Via Regina/Via Francisca /Via Spluga, oppure il [[Passo del Bernina|valico del Bernina]]. Giunto a [[Milano]], Colombano si pose sotto la protezione del [[re dei Longobardi]] [[Agilulfo]], che era tuttavia [[arianesimo|ariano]], e della regina [[Teodolinda]], che gli chiesero un suo intervento nella spinosa [[Scisma tricapitolino|questione tricapitolina]]. Intervento che egli fece, come documentano le sue Lettere, richiamando le comunità cristiane all'ortodossia e alla fedeltà al vescovo di Roma, e prendendo le distanze da [[Agrippino di Como|Agrippino]], vescovo di Como, cristianizzatore delle terre lariane e allineato con la politica di autonomia dal papato seguita dal [[Patriarcato di Aquileia]], di cui lo stesso Agrippino era espressione.
 
In cambio dell'intervento Colombano ottenne la possibilità di creare sul suolo demaniale un nuovo centro di vita monastica. Il luogo, segnalato da un certo Giocondo, venne esaminato dalla stessa regina Teodolinda, salita sulla vetta del [[monte Penice]], la quale chiese al santo di dedicare alla Madonna la piccola chiesetta in cima alla vetta, futuro [[santuario di Santa Maria]]. L'area si trovava nel cuore dell'[[Appennino]] in una zona fertile e molto produttiva, dove abbondavano acque correnti e c'era pesce in quantità. Nella zona si trovavano anche antiche terme e sorgenti, sia termali che [[salsa (geologia)|saline]] da cui si traeva il [[sale]]. La scelta del luogo ne faceva un avamposto religioso e politico controllato dal [[regno longobardo]] verso le terre [[Liguria|liguri]], ancora [[Impero bizantino|bizantine]]. Con il documento del 24 luglio del [[613]] che donava a Colombano il territorio per fondarvi il nuovo monastero, vennero attribuiti a questo anche la metà dei proventi delle saline del luogo, che appartenevano in precedenza al duca [[Sundrarit]].
 
Colombano giunse a [[Bobbio]] nell'autunno del [[614]] con il proprio discepolo [[Attala abate|Attala]], riparò l'antica chiesa di San Pietro (situata dove ora è il [[Castello Malaspiniano (Bobbio)|castello malaspiniano]]) e vi costruì attorno delle strutture in legno, che costituirono il primo nucleo dell'[[abbazia di San Colombano]]. Secondo la leggenda agiografica, nonostante la presenza di una fitta boscaglia, che ostacolava il trasporto dei materiali da costruzione, san Colombano avrebbe sollevato i tronchi come fuscelli, facendo il lavoro di trenta o quaranta uomini. La leggenda riferisce anche dell'episodio dell'orso e del bue, che fu in seguito numerose volte raffigurato nell'arte: un orso uscito dalla foresta avrebbe ucciso uno dei due buoi aggiogato all'aratro di un contadino, ma san Colombano avrebbe convinto l'orso a lasciarsi aggiogare all'aratro per terminare il lavoro al posto del bue ucciso.
 
Nella quaresima del [[615]] Colombano si ritirò nell'[[Eremo di San Michele (Coli)|eremo di San Michele]] presso [[Coli]], lasciando a Bobbio come suo vice Attala e tornando al monastero solo alla domenica. Qui gli giunse la visita di [[san Eustasio|Eustasio]], suo successore a Luxeuil, inviato dal re [[Clotario II]], il quale aveva nel frattempo riunito sotto il suo dominio i tre regni merovingi precedentemente esistenti e desiderava il suo ritorno in Francia.
 
Colombano morì a Bobbio, nell'abbazia che aveva fondato, all'età di 75 anni, la domenica [[23 novembre]] del [[615]]. Come secondo abate del monastero gli succedette Attala (615-627). La sua tomba si trova tuttora nella cripta dell'abbazia insieme a quelle degli abati suoi successori (Attala, [[Bertulfo di Bobbio|Bertulfo]], [[Bobuleno di Bobbio|Bobuleno]] e [[Cumiano di Bobbio|Cumiano]]), e di altri diciotto monaci e di tre monache.
 
[[Giona (di Bobbio)|Giona]], monaco nell'[[abbazia di San Colombano]] a [[Bobbio]], fu incaricato dall'abate Attala di scrivere una biografia in [[Lingua latina|latino]] del santo che è la fonte principale per le vicende della sua vita.
 
== L'eredità di san Colombano ==
{{vedi anche|Ordine di San Colombano}}
[[File:S.Colombano a Bobbio.jpg|thumb|upright=0.7|Statua del santo irlandese alle porte della città di Bobbio]]
[[File:SaintColumbanus.jpg|thumb|San Colombano. Affresco ritrovato nell'abbazia di [[Brugnato]]]]
Nel panorama del monachesimo altomedioevale, l'abbazia di Bobbio acquisì un notevole rilievo, grazie non solo alla notevole dotazione patrimoniale, che ne fece un grande feudo monastico, e alla protezione regia e poi imperiale di cui godette fin dalla sua fondazione, ma anche e soprattutto per l'attività culturale che vi si svolgeva.
Già nell'[[VIII secolo]] l'abbazia fu nota per l'attività del suo ''[[Scriptorium di Bobbio|scriptorium]]'' e per la ricchezza della sua [[biblioteca]].
 
=== Regola di san Colombano ===
La [[regola monastica]] di san Colombano si compone di due scritti:
* la ''regula monachorum'', in 10 capitoli (obbedienza, silenzio, digiuno, disprezzo dei beni terreni, ripudio della vanità, castità, preghiera, discrezione, mortificazione di superbia e orgoglio, buon esempio);
* la ''regula cenobialis'', con numerosi capitoli relativi alle penitenze per le colpe dei monaci.
 
Colombano scrisse inoltre il ''Paenitentiale'', che seguendo l'evangelico [[discorso della Montagna]] esalta la debolezza e l'umiltà contro il vigore fisico intellettuale e la potenza politica.
 
La regola prevedeva pratiche [[Ascetismo|ascetiche]] e penitenza. Comprendeva l'obbligo per i monaci di esercitarsi ogni giorno anche nel campo culturale e di leggere e copiare i libri, istituendo ''[[centro scrittorio|scriptoria]]'' e biblioteche nei monasteri.
La regola fu approvata al concilio di [[Mâcon]] nel [[627]], grazie anche all'opera dell'abate di Luxeuil [[san Eustasio]].
Venne parzialmente modificata già dalla fine del [[VII secolo]], assimilandosi progressivamente alla meno severa regola [[Ordine benedettino|benedettina]].
 
=== Preghiera di san Colombano ===
Il santo monaco irlandese si è prodigato in lettere, poesie e scritti vari, qui segue la sua celebre preghiera:
{{Citazione|O Signore Iddio, sradicate, estirpate dalla mia anima tutto ciò che il nemico vi ha piantato. Togliete dal mio cuore e dalle mie labbra tutta l'iniquità, datemi l'intelligenza e l'abitudine del bene, affinché in opere e verità io non serva che Voi solo: io sappia compiere i precetti del Cristo e cercare Voi, o mio Dio ! Accordatemi la memoria, la carità, la fede. Signore operate in me il bene e donatemi ciò che Voi giudicate essermi utile. Amen.|[[Giona di Bobbio]], ''La vita di San Colombano'', Bobbio, VII secolo.}}
 
=== Sermoni e Lettere ===
Sono attribuiti a Colombano 17 sermoni, di cui 13 ufficialmente accettati come opere autentiche del santo irlandese.
 
Vi sono sei lettere che Colombano scrisse a papi, vescovi e sovrani:
# ''Lettera I'' - Scritta attorno all'anno [[600]] e indirizzata a Papa [[Gregorio Magno]] (590-604), è incentrata sulla complessa questione della datazione della [[Pasqua]]
# ''Lettera II'' - Scritta nel [[603]] ed indirizzata ai Vescovi presenti al Sinodo di [[Chalon-sur-Saône]], cui era invitato, indetto per giungere a una composizione della controversia sulla datazione della Pasqua
# ''Lettera III'' - Scritta o nel [[604]] a [[Papa Sabiniano]] o forse fra il [[609]] e [[610]] a [[Papa Bonifacio IV]]. Non potendosi recare a Roma, Colombano scrisse al successore di Papa Gregorio Magno, riaffermando la tradizione irlandese e chiedendo l'approvazione alla Sede Apostolica
# ''Lettera IV'' - Scritta a [[Nantes]] nel [[610]] da Colombano ai suoi monaci dell'[[Abbazia di Luxeuil]], dopo il suo arresto ed essere stato bandito dal regno dalla regina [[Brunechilde]] e suo nipote [[Teodorico II]], da Nantes attendeva di essere imbarcato per l'Irlanda, ma poi riuscì a scappare
# ''Lettera V'' - Scritta nel [[613]] al [[Papa Bonifacio IV]], preoccupato dalla situazione complessa dell'Italia settentrionale, dall'[[arianesimo]] e dalle divisione in seno alla Chiesa
# ''Lettera VI'' - Non datata, la lettera è scritta a un discepolo non precisato, che di nuovo chiede di essere istruito
 
=== Poesie o Carmi ===
* ''Carme sulla fugacità della vita terrena''
* ''Versi di Colombano ad Unaldo''
* ''Versi di Colombano a Seth''
* ''Carme navale''
* ''Colombano al fratello Fidolio''
 
== Culto ==
{{Nota
|titolo=Il ''Columban's Day''
[[File:Tympanon Westfassade St Gallus Ladenburg 1863.JPG|thumb|center|Timpano della chiesa di San Gallo a [[Ladenburg]]]]
|contenuto=
Dal [[1998]] si celebra annualmente il "Meeting internazionale delle comunità di San Colombano" (Columban's Day), organizzato dal ''Comitato Colombaniano'' di [[San Colombano al Lambro]].<ref>[http://www.saintcolumban.it/columban-s-day/i-vari-meeting/ Le Edizioni del Columban’s Day]</ref> Il Meeting si svolge in una città legata al santo, sia in Italia che in Europa, dove viene portato il busto argenteo contenente la reliquia del teschio del santo e si celebrano diverse cerimonie solenni. A questa si accompagnano eventi in ricordo della vita del santo e della sua opera.
Nel [[2010]] l'evento si è tenuto per la prima volta in [[Irlanda]], a [[Bangor (Irlanda del Nord)|Bangor]] ed [[Armagh]]. Nel [[2011]] e nel [[2012]] gli incontri si sono verificati nuovamente in Italia a [[Santa Giuletta]] (PV) e a [[Milano]]. Nel [[2013]] l'appuntamento si è svolto in [[Svizzera]], a [[Rorschach (Svizzera)|Rorschach]], mentre eccezionalmente nel [[2014]] l'incontro si è svolto a [[Roma]] nella [[Basilica di San Giovanni in Laterano]], inaugurando con [[Papa Francesco]] l’anno centenario dei 14 secoli della morte dell’abate irlandese. Sempre nel 2014 si celebra anche l’arrivo di San Colombano a Bobbio e la fondazione del monastero e della città oltre al millenario dell’erezione a Diocesi della stessa realtà di Bobbio.<ref>[http://www.saintcolumban.it/columban-s-day/i-vari-meeting/2014-roma/ I vari meeting - 2014 Roma]</ref>
 
* 1998 - [[San Colombano al Lambro]] (MI)
* 1999 - [[San Colombano al Lambro]] (MI)
* 2000 - [[San Colombano al Lambro]] (MI)
* 2001 - [[San Colombano al Lambro]] (MI)
* 2002 - Riva di [[Suzzara]] (MN)
* 2003 - [[Canevino]] (PV)
* 2004 - [[Friedrichshafen]] (Germania)
* 2005 - [[Vernasca]] (PC)
* 2006 - [[Bobbio]] (PC)
* 2007 - [[Luxeuil-les-Bains]] (Francia)
* 2008 - [[Biandrate]] (NO)
* 2009 - [[Brugnato]] (SP)
* 2010 - [[Bangor (Irlanda del Nord)|Bangor]] e [[Armagh]] (Irlanda)
* 2011 - [[Santa Giuletta]] (PV)
* 2012 - [[Milano]] - [[Chiesa di San Marco (Milano)|Basilica di San Marco]]
* 2013 - [[Rorschach (Svizzera)|Rorschach]] (Svizzera)
* 2014 - [[Roma]] - [[Basilica di San Giovanni in Laterano]]
* 2015 - [[Bobbio]] (PC) - (domenica 30 agosto)
}}
 
=== Reliquie ===
Parte del teschio del Santo, che è nella teca del ''Busto argenteo di San Colombano'', e gli utensili appartenuti al monaco irlandese (come la ''Tazza di San Colombano'' ed il ''Coltello di San Colombano'') sono conservati nel Museo dell'[[Abbazia di San Colombano]] di [[Bobbio]].
 
{{vedi anche|Chiesa di San Colombano}}
 
=== Patronati ===
San Colombano è patrono di alcune località italiane, tra le quali i seguenti comuni:
* [[Bobbio]] ([[Provincia di Piacenza|PC]])
* [[Pagno]] ([[Provincia di Cuneo|CN]])
* [[Parzanica]] ([[Provincia di Bergamo|BG]])
* [[Pezzolo Valle Uzzone]] ([[Provincia di Cuneo|CN]])
* [[Pianello Val Tidone]] ([[Provincia di Piacenza|PC]]) copatrono
* [[San Colombano al Lambro]] ([[Provincia di Milano|MI]])
* [[San Colombano Certenoli]] ([[Provincia di Genova|GE]])
* [[San Colombano Belmonte]] ([[Provincia di Torino|TO]]) copatrono
* San Colombano, fraz. di [[Collio (Italia)|Collio]] (BS)
* [[Santa Giuletta]] ([[Provincia di Pavia|PV]])
* [[Vernasca]] ([[Provincia di Piacenza|PC]])
 
San Colombano il [[23 novembre]] [[2002]] è stato ufficialmente nominato [[santo patrono]] dei motociclisti, con una cerimonia al [[Passo del Penice]] dove è stata posta una sua statua.<ref name=patrono />
 
Vi è inoltre un movimento europeo nato dalle comunità del santo assieme ai vescovi che ha presentato una petizione in Vaticano per fare del santo irlandese un patrono ufficiale d'Europa assieme a Benedetto ed altri santi europei. La raccolta di firme nata in Irlanda ha visto la partecipazione di tutta l'Europa fino al nord Italia.<ref>["Visita di Pat Cox in Oltrepò. «Omaggio a San Colombano»" http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/24/Visita_Pat_Cox_Oltrepo_Omaggio_co_5_040424023.shtml], articolo di Giuseppe Spatola sul ''[[Corriere della Sera]] del 24 aprile 2004, p.53.</ref>
 
Ufficialmente a [[Roma]], durante il ''Columban's Day 2014'' dell'11 e 12 ottobre, [[Papa Francesco]] durante l'[[Angelus]] in piazza S. Pietro ufficializza l'apertura del XIV centenario della morte di San Colombano, grande evangelizzatore del Continente europeo.<ref>[http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2014/documents/papa-francesco_angelus_20141012.html PAPA FRANCESCO - ANGELUS - Piazza San Pietro - Domenica, 12 ottobre 2014 - Video e Testo]</ref>
 
=== Feste ===
Il giorno di festa per San Colombano è stato inserito nel [[calendario liturgico]] della [[Chiesa cattolica]] il 15 maggio 1969 da parte di [[Papa Paolo VI]], su domanda dell'allora vescovo di Bobbio Pietro Zuccarino<ref>Settimanale "La Trebbia" n°20 del 24 maggio 1969, pag. 1 - Bobbio</ref>
 
La festa in onore del santo a [[Bobbio]], celebrata ogni anno in occasione della sua festività il [[23 novembre]], è preceduta da una [[novena]] di preghiera nella cripta dell'abbazia, e comprende la "Festa medioevale di San Colombano", con rievocazioni storiche, e processioni e cerimonie religiose presso l'abbazia.
 
=== Detti ===
Antico detto Bobbiese di San Colombano: «San Colombano [23 novembre] con la neve in mano».
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
=== Opere di san Colombano ===
* San Colombano abate, ''Istruzioni e regola dei monaci'', Abbazia San Benedetto, Milano 1997.
* San Colombano, ''Lettere e poesie'', Abbazia San Benedetto, Milano 1998. ISBN 978-88-87796-36-0
* ''San Colombano. Le opere'', a cura di Inos Biffi e Aldo Granata, Jaca Book, Milano 2001.
 
=== Fonti primarie ===
* [[Giona (di Bobbio)|Ionas Bobiensis]], ''Vita Sancti Columbani''.
** Giona di Bobbio, ''Vita di San Colombano'', Abbazia San Benedetto, Milano 1999.
** ''Vita di San Colombano'', Abbazia San Benedetto, Milano 2001.
** Giona di Bobbio, ''Vita di San Colombano e dei suoi discepoli'', Bobbio 2010.
* ''Miracula sancti Columbani'' (opera di un anonimo monaco di Bobbio, indirizzata al vescovo di Tortona, Giseprando [944-963/967], per contrastare le pretese da quest'ultimo avanzate sul patrimonio dell'abbazia)
 
=== Fonti secondarie ===
* Antonio Gianelli, ''Vita di San Colombano abbate, irlandese: protettore della città e diocesi di Bobbio'', Torino 1844.
* {{en}} M. Stokes, ''Six Months in the Appennines in Search of the Irish Saints in Italy'', London 1892.
* {{fr}} Abbè Martin, ''Saint Colomban'', Paris 1905.
* {{en}} T. Concannon, ''The life of St.Columban'', Catholic T. Society of Ireland, Dublino 1915.
* Carlo Guido Mor, ''San Colombano e la politica ecclesiastica di Agilulfo'', Piacenza 1933.
* Anselmo M. Tommasini, [https://ia600301.us.archive.org/20/items/MN41676ucmf_0/MN41676ucmf_0.pdf ''I Santi irlandesi in Italia''], Società editrice Vita e Pensiero - Tipografia Pontificia ed Arcivescovile S. Giuseppe, Milano 1932
* H. Bresslau, ''Miracula sancti Columbani'', in Mon. Germ. Hist., Scriptores, XXX, 2, Hannoverae 1934, pp.&nbsp;1001 ss.
* A. Maestri, ''Il culto di San Colombano in Italia'', in "Archivio storico di Lodi", 1939 e segg.
* ''San Colombano e la sua opera in Italia'', atti del convegno storico colombaniano (Bobbio, 1-2 settembre 1951) a cura della Deputazione di storia patria per le Prov. Parmensi - Sezione di Piacenza, Bobbio 1953.
* C. Carbeni, ''S. Colombano e la sua regola'', Piacenza - Anno Accademico 1988-89.
* Tomàs O' Fiaich, ''San Colombano attraverso le sue parole'', Abbazia San Benedetto, Milano 2000.
* Renata Zanussi, ''San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa'', 2000 p.&nbsp;160. ISBN 88-86754-38-8
* AA. VV., ''San Colombano e l'Europa. San Colombano e il monachesimo celtico-cristiano, la spiritualità e l'etica'', a cura di Luciano Valle e Paolo Pulina, IBIS 2001. Pag. 172. ISBN 88-7164-111-6
* {{fr}} Jean Markale, ''Le periple de Saint Colomban'', Geneve 2001. ISBN 2-8257-0692-2
* Inos Biffi, ''La disciplina e l'amore. Profilo spirituale di san Colombano'', Jaca Book, Milano 2002.
* Maria Giuseppina Muzzarelli, ''Il penitenziale di Colombano nella storiografia recente'', in ''Ovidio Capitani: quaranta anni per la storia medioevale'' 1, a cura di Maria Consiglia De Matteis, Bologna 2003, pp.&nbsp;141–155.
* Paolo Gulisano, ''Colombano: un santo per l'Europa'', Milano 2007. ISBN 978-88-514-0472-7
* ''San Colombano abate d'Europa'', a cura di Paolo Gulisano, Adolfo Morganti, Mauro Steffenini; fotografie di Manuela Ravanello, Luisa Vassallo, Castel Bolognese 2007. ISBN 978-88-526-0152-1
* Flavio G. Nuvolone, ''Colman, Columba, Giona: destino singolare d'un Sole d'Irlanda, fondatore dell'Abbazia di Bobbio. Nuova biografia di San Colombano (615/2015)'', Edizioni Pontegobbo, Rimini 2014. ISBN 978-88-96673-47-8
 
== Voci correlate ==
* [[Monachesimo irlandese]]
* [[Abbazia di San Colombano]] a [[Bobbio]]
* [[Ordine di San Colombano]]
* [[Feudo monastico di Bobbio]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Saint Columbanus}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{santiebeati|30200|san Colombano}}
* [http://www.saintcolumban.it/ Portale su San Colombano]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-colombano_(Dizionario-Biografico)/ San Colombano] la voce nella ''Enciclopedia Italiana'', edizione online, sito treccani.it. <small>URL visitato il 15/02/2012</small>
* [http://digilander.libero.it/monachesimo/personag.htm#colombano Scheda su San Colombano]
* [http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=555 Storia di San Colombano]
* [http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:gYGMra3ZVAkJ:centri.univr.it/rm/biblioteca/scaffale/Download/Autori_S/RM-Settia-Alba.pdf+Monselice+storia+colombano&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjKNjlytTa-xQQJok3R-FCzMA7o8oxS7lito_0B363pvSq08qx7JW4sW86XjoWUjjghDp69wMx9OTj8d3lcd8kWmhnHDoJp-uy5toa-e4KlKdKf7M4jSy4YIue-3IR564FC-4zj&sig=AHIEtbTzy1XiW5XOxddZc20UGLVw-HSTVg Presenza bobbiese dei monaci di San Colombano a Alba e Asti]
 
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