Principio dei vasi comunicanti e Codice internazionale di nomenclatura zoologica: differenze tra le pagine

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Il '''Codice internazionale di nomenclatura zoologica''' o '''''International Code of Zoological Nomenclature''''' (denominazione ufficiale, in [[lingua inglese|inglese]]), familiarmente detto ''The Code'' ("Il Codice") fra gli zoologi, è un insieme di regole nella [[zoologia]] che hanno l'intento fondamentale di provvedere alla massima universalità e continuità nella classificazione di tutti gli [[Animalia|animali]], secondo giudizio [[tassonomia|tassonomico]]<ref>{{en}} [http://www.nhm.ac.uk/hosted-sites/iczn/code/ ''International Code of Zoological Nomenclature''] 4th Edition, adopted by International Union of Biological Sciences, 2005</ref>.<br />
[[Immagine:ANIMvasicomunicanti.gif|right|200px|thumb|Rappresentazione del principio dei vasi comunicanti.]]
Il Codice è considerato una guida per la [[nomenclatura]] degli [[animali]], ma lascia agli [[zoologo|zoologi]] un certo margine di libertà nel denominare e descrivere nuove [[specie]].
 
Le regole all'interno del Codice determinano quali nomi sono potenzialmente validi, per qualunque ''[[taxon]]'', inclusi i livelli di [[sottospecie]] e di [[superfamiglia (tassonomia)|superfamiglia]]. Le sue misure possono essere modificate o adattate a un particolare caso quando l'aderenza stretta ad esse potrebbe causare confusione. Eccezioni di questo tipo non possono mai essere svolte ad opera di un singolo scienziato (per quanto bravo e rispettato possa essere nel suo campo) ma solo dalla Commissione internazionale di nomenclatura zoologica (ICZN), che agisce al di sopra di tutti gli zoologi. La Commissione prende provvedimenti in conseguenza a questioni che le vengono proposte.
Il '''principio dei vasi comunicanti''' è stato scoperto da Galileo Galilei ed è quel principio fisico secondo il quale un liquido contenuto in due contenitori comunicanti tra loro raggiunge lo stesso livello.
L'acqua come tutti i liquidi, non ha una forma propria ma assume la forma del recipiente che la contiene.
 
Il Codice regolamenta i nomi dei [[Taxon|taxa]] di animali (regno [[Animalia]]) e di altri [[clade|cladi]] di eucarioti tradizionalmente considerati "protozooi" e consta di Articoli (che sono obbligatori) e Raccomandazioni. Gli Articoli vennero progettati con lo scopo di permettere agli zoologi di poter far sì che i nomi dei taxa siano corretti in circostanze tassonomiche concrete. L'uso del Codice permette a uno zoologo di determinare il nome valido di qualsiasi taxon al quale un [[animale]] appartenga in qualunque categoria delle gerarchie [[specie]], [[Genere (tassonomia)|genere]] e [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] (includendo sottospecie, sottogenere e categorie del livello famiglia tali come sottofamiglia e [[Tribù (tassonomia)|tribù]]). Il Codice non regola interamente i nomi dei taxa in alto al livello famiglia ([[ordine (tassonomia)|ordine]], [[Classe (tassonomia)|classe]], [[phylum]]) e non fornisce regole per l'uso sotto la categoria di [[sottospecie]] (varietà, aberrazione, ''natio'', ecc.), poiché mancano di entità tassonomica.
Per questo motivo, se si versa un liquido in vasi tra loro in comunicazione anche se di forma diversa (purché di diametro non molto piccolo per evitare che intervengano altri principi fisici come la [[capillarità]]), esso si dispone allo stesso livello in ognuno dei contenitori stessi.
 
== Antecedenti storici ==
==Dimostrazione==
Se ai capi dei vasi comunicanti troviamo due liquidi differenti (non miscibili), si ha:
 
La necessità dell'esistenza di un Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica accettato internazionalmente è una conseguenza della confusione di nomi che presero posto nella letteratura zoologica a partire da [[Carlo Linneo]] e durante il secolo XIX, in parte dovuto al [[principio di autorità]], per il quale il nome valido di una specie era quello che le attribuiva il massimo specialista del tempo.
:<math>P_1 = P_2</math>
 
Il caos nella nomenclatura raggiunse tale dimensione che, nel 1842 il paleontologo inglese [[Hugh Strickland]] promosse la formazione di un comitato di esperti per creare un codice di norme che regolassero la nomenclatura zoologica, con membri illustri come [[Charles Darwin]] o [[Richard Owen]]. Questo primo embrione del Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica, apparso nel 1843, si conosce come [[Codice di Strickland]].
e in base alla [[legge di Stevino]]:<ref>{{Cita|Turchetti|p. 77}}</ref>
 
A questo primo codice seguirono altri, dentro e fuori della [[Gran Bretagna]]. Al momento della celebrazione del Terzo Congresso Internazionale di Zoologia ([[Leida]], 1895) esistevano tre complessi di regole nomenclaturali in uso, parzialmente incompatibili. In questo congresso si prospettò la necessità di un consenso e nacque la Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica con lo scopo di riunire in un unico codice trilingue delle regole di nomenclatura accettabili da tutti gli zoologi. Il risultato dei lavori di questa venne pubblicato, dopo numerose vicissitudini, nel 1905 con il titolo di Regole Internazionali, essendo il primo Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica<ref>{{Es}} Ebbe un'unica versione in [[Lingua spagnola|spagnolo]]: [[Ángel Cabrera Latorre|Cabrera, A.]] (1914): «Codice di nomenclatura zoologica vigente attualmente con una introduzione storica». ''Bol. R. Soc. Esp. Hist. Nat., 14'': 311-337</ref>.
:<math> \delta_1 g h_1 + p_A = \delta_2 g h_2 + p_A</math>
 
Nel 1961 venne pubblicata la seconda edizione del Codice<ref>{{En}}[[Rafael Alvarado Ballester|Alvarado, R.]] (1962): ''Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica.''. Real Sociedad Española de Historia Natural e Instituto "José de Acosta" de Zoología, [[Madrid]], 117 pagg. - ISBN 84-00-02735-3</ref> e nel 1985 la terza edizione. Attualmente la nomenclatura zoologica si dirige verso la quarta edizione del Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica, pubblicata nel 1999 ed entrata in vigore il 1º gennaio del 2000, del quale si ha, per la prima volta, una versione in spagnolo autorizzata ufficialmente dalla Commissione.
:<math>\delta_1 h_1 = \delta_2 h_2</math>
 
== Nomenclatura e tassonomia ==
Notiamo che nell'ultima equazione il prodotto <math>\delta [\frac{kg}{m^3}] * h [m]</math> al primo e secondo membro indica la densità superficiale del liquido ([Kg / m^2]).
 
La parte della [[sistematica (biologia)|sistematica]] che si occupa dell'ordinamento degli organismi in differenti gruppi chiamati [[taxon|taxa]] è la '''[[tassonomia]]'''. La parte della tassonomia nella quale viene regolata l'aggiudicazione precisa e inequivocabile dei nomi assegnati ai differenti taxa è quella che si chiama '''[[nomenclatura]]'''.
La proprietà dei vasi comunicanti è un caso particolare della formula, nel quale si considera un solo liquido e l'equazione si riduce alla seguente forma: <math>h_1 = h_2</math>.
 
L'unità di base della classificazione è la [[specie]]. L'insieme delle specie con certe caratteristiche comuni si raggruppano in una categoria tassonomica di maggior gerarchia denominata [[Genere (tassonomia)|genere]]. L'insieme di generi con caratteristiche similari si raggruppano in una categoria tassonomica di rango superiore denominata [[Tribù (tassonomia)|tribù]]. L'insieme di tribù somiglianti si raggruppano in una stessa [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]]. A loro volta, le famiglie si raggruppano in [[Ordine (tassonomia)|ordini]], questi in [[Classe (tassonomia)|classi]] e, a loro volta, le classi in [[Phylum|fili, tronchi o tipi di organizzazione]].
Se consideriamo un bacino e il caso di un solo liquido, sono dati: l'altezza del liquido nel bacino <math>h_1</math> (oppure <math>h_2</math>), la gravità <math>g</math> e le densità <math>\delta_1</math> e <math>\delta_2</math>. Collegato il bacino ad altri vasi, la profondità <math>h_2</math>(oppure <math>h_1</math>) che il liquido assume nei vasi comunicanti è data ed è la stessa indipendentemente dalla forma o diametro del recipiente.
 
Secondo le necessità di classificazione possono intercalarsi altre categorie che usano i prefissi '''super-''' ([[superfamiglia (tassonomia)|superfamiglia]], [[superclasse (tassonomia)|superclasse]]), '''sotto-''' ([[sottordine]], [[sottospecie]]) o '''infra-''' ([[infraclasse]], [[infraordine]]).
È anche rilevante notare che il livello del liquido non dipende dalla distanza fra i vasi (<math>h_1</math> e <math>h_2</math> sono le altezze del liquido nel bacino e in un vaso comunicante).
 
== Nomi scientifici ==
Il principio dei vasi comunicanti spiega diversi fenomeni e viene sfruttato dall'uomo per diverse applicazioni pratiche.
 
Il Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica stabilisce norme che riguardano i livelli specie, genere e famiglia. Il '''livello specie''' include tutti i taxa nominali delle categorie '''specie''' e '''sottospecie''' (Art. 45.1); il '''livello genere''' abbraccia tutti i taxa nominali delle categorie '''genere''' e '''sottogenere''' (Art. 42.1); il '''livello famiglia''' include tutti i taxa nominali delle categorie '''superfamiglia''', '''famiglia''', '''tribù''', '''sottotribù''', e qualunque altra categoria sotto la superfamiglia e sopra il genere che si desidera (Art. 35.1).
Se sul liquido non agiscono forze esterne, si arriva ad un equilibrio stabile nel quale il pelo libero del liquido si dispone su un piano perfettamente orizzontale.
 
Per i livelli superiori esistono differenze secondo le diverse scuole o nazioni. I livelli sotto la sottospecie non sono contemplati dal Codice, dato che fornire nomi scientifici a qualunque variazione fenotipica, pratica frequente in alcuni gruppi ([[Lepidoptera|lepidotteri]], [[Coleoptera|coleotteri]], ecc.), viene considerata di nessuna utilità scientifica.
===Generalizzazione===
Una formulazione alternativa e più generale del principio dei vasi comunicanti è la seguente: la superficie libera di un liquido in equilibrio idrostatico è una [[superficie equipotenziale]] del [[campo gravitazionale]].
 
Le norme stabilite dal Codice devono essere assunte e rispettate da tutti gli zoologi, costituendo qualcosa di simile a una grammatica che permetta a tutti di parlare uno stesso idioma scientifico universale.
L'equilibrio idrostatico, infatti, si ottiene quando il liquido assume la forma che minimizza la sua [[energia potenziale gravitazionale]] complessiva: in tale forma il potenziale alla superficie deve necessariamente essere uniforme, perché se così non fosse, spostando del liquido da una regione a potenziale più alto ad una a potenziale più basso l'energia potenziale diminuirebbe, ma ciò è impossibile, in quanto per ipotesi essa è già minima.
 
La [[nomenclatura zoologica]] richiede che ad ognuno dei nomi scientifici, indipendentemente dalla loro origine linguistica, venga assegnato un nome in [[Lingua latina|latino]], per cui si usano le 26 lettere dell'[[alfabeto latino]] (incluse ''j, k, w, y'') e le [[Grammatica latina|norme grammaticali]] di questa lingua. Non possono usarsi [[segni diacritici]] ([[Accento ortografico|accenti]], [[dieresi]], [[tilde|tildi]], ecc.).<ref>Per quanto riguarda la lingua spagnola, la ''[[ñ]]'' deve trasformarsi in ''[[n]]'' o nei digrafi ''ni, ny'' o ''gn'' se si desidera conservare il suono</ref>.
Mentre la formulazione tradizionale del principio vale soltanto nel caso di campo gravitazionale costante in intensità e direzione, che è un'approssimazione valida solo per piccole regioni sulla superficie terrestre, questa formulazione vale qualunque sia l'espressione del campo gravitazionale e su regioni di qualunque grandezza, anche sull'intera superficie della Terra. Ad esempio essa si può utilizzare per dimostrare che (trascurando l'effetto delle maree, del moto ondoso, eccetera) la superficie degli [[oceano|oceani]] coincide con il [[geoide]].
 
=== Nomi uninominali ===
==Applicazioni==
 
I nomi dei livelli famiglia e genere sono uninominali, vale a dire, constano di un'unica [[parola]].
L'uomo utilizza il principio dei vasi comunicanti per diverse applicazioni di cui si riportano di seguito alcuni esempi:
 
==== Nomi di livello famiglia ====
===Impianti idrici===
[[Immagine:Roihuvuori watertower2.png|300 px|right|thumb|Trasporto dell'acqua negli edifici sfruttando il Principio dei vasi comunicanti]]
È possibile condurre l'acqua potabile negli edifici perché il [[serbatoio]] generale dell'acqua nelle città e nei paesi è situato in posizione elevata e collegato, mediante i tubi della rete di distribuzione, con tutti i punti di utilizzo.
 
I nomi di livello famiglia sono [[plurale|plurali]], devono iniziare sempre con [[maiuscola]] e devono presentare terminazioni concrete per ogni categoria, che sono obbligatorie e specifiche di essa, affinché risulti facile riconoscere a quale categoria tassonomica appartengano. Le terminazioni delle categorie del livello famiglia sono:
===Canali artificiali===
L'acqua dei [[Mare|mari]] e degli [[Oceano (geografia)|oceani]] della [[Terra]] è allo stesso livello (tranne piccole differenze). Costruendo [[canale artificiale|canali artificiali]] come il [[Canale di Panama]] o il [[Canale di Suez]], l'acqua riempie il canale portandosi allo stesso livello dei mari messi in comunicazione, consentendo alle imbarcazioni di navigare da una estremità all'altra del canale. Spesso tuttavia (ad esempio quando si è in presenza di forti dislivelli del terreno) si rende necessaria la costruzione di chiuse, che a loro volta funzionano in base al principio dei vasi comunicanti.
 
{| class="wikitable"
===Chiuse===
! Categoria
Una [[Chiusa (ingegneria)|chiusa]] è uno sbarramento artificiale che separa due specchi d'acqua con differente livello. La funzione principale è consentire il passaggio di navi e imbarcazioni tra due specchi d'acqua a quote diverse.
! Terminazione
! italianizzazione
! esempi
|-----
| Superfamiglia
| '''-oidea'''
| -oidei
| [[Hominoidea]] (ominoidei)
|-bgcolor="#EFEFEF"
| Famiglia
| '''-idae'''
| -idi
| [[Hominidae]] (ominidi)
|-----
| Sottofamiglia
| '''-inae'''
| -ine (o -ini)
| [[Homininae]] (ominine)
|-bgcolor="#EFEFEF"
| Tribù
| '''-ini'''
| -ini
| [[Hominini]] (ominini)
|-----
| Sottotribù
| '''-ina'''
|
| [[Hominina]]
|-bgcolor="#EFEFEF"
|}
 
Se un autore utilizza altra categoria intercalata per convenienza, è libero di utilizzare la terminazione latina che desidera, differente dalle obbligatorie. È frequente utilizzare, per esempio la terminazione '''-itae''' per le supertribù.
===Pozzi di drenaggio in falda freatica===
Se si scava un [[pozzo]], l'acqua raggiunge lo stesso livello della [[falda freatica]] circostante.
Se per mezzo di [[Pompa|pompe]] si provoca un abbassamento del livello dell'acqua nel pozzo, per il principio dei vasi comunicanti anche l'acqua della falda acquifera del luogo si abbassa.
 
I nomi del livello famiglia debbono formarsi obbligatoriamente sopra la radice del [[genitivo]] di un nome di livello genere considerato valido e contenuto nel taxon che si nomina. Così, se prendiamo il genere ''[[Homo]]'', il cui genitivo è ''Hominis'', la cui radice è ''Homin-'', si formano tutti i nomi del livello famiglia visti anteriormente (''Homin''-'''idae''', ''Homin''-'''inae''', ecc.). I nomi Homidae, Hominae, ecc., formati sopra il nominativo sarebbero sbagliati.
===Pozzo in falda artesiana===
Nel caso di falde racchiuse tra strati superiori e inferiori impermeabili a forma di conca, la [[Falda artesiana|falda acquifera artesiana]] si trova imprigionata ed è in pressione e non a [[pelo libero]].
Scavando un pozzo nell'area di maggiore avvallamento, l'acqua zampilla in superficie.
 
==== Nomi di livello genere ====
===Travaso===
I liquidi si possono travasare da un recipiente all'altro per [[sifonamento]]. Si colloca il recipiente pieno a un livello superiore rispetto a quello da riempire. I due recipienti si mettono in comunicazione per mezzo di un tubo, si fa in modo che il tubo sia pieno di liquido, si immette il tubo nel recipiente da cui prelevare liquido e avviene il travaso, perché il liquido nel recipiente posto più in basso cerca di raggiungere lo stesso livello di quello posto più in alto.
L'applicazione ha un uso che molti avranno osservato nel travaso del vino, dell'acqua negli acquari e dello scarico dei bagni.
 
I nomi di livello genere sono [[sostantivi]] singolari di due o più lettere, nel caso [[nominativo]]. Devono essere riferiti a uno dei [[Genere grammaticale|generi grammaticali]] latini (maschile, femminile o neutro) e scritti sempre con un [[tipo di carattere]] differente dal testo normale nel quale si trovano, in [[corsivo]] quando il testo è scritto normale e normale quando il testo è scritto in corsivo.
===[[Livella]]===
Il principio è sfruttato per ottenere uno strumento molto semplice ma di grande precisione, atto a porre due o più punti allo stesso preciso livello sul piano orizzontale. Costituito da un semplice tubo flessibile alle cui estremità sono collegate due ampolle cilindriche trasparenti tenute verticali; riempiendo d'acqua il sistema fino a vedere il livello salire a metà delle ampolle, a questo punto è possibile rilevare i riferimenti. Pensiamo come mettere in piano un campo sportivo in costruzione, fissata un'ampolla su un angolo e rilevato il riferimento di partenza, spostando l'altra sugli altri tre, si ha la certezza di una perfetta messa in piano dei quattro angoli.
 
Il genere deve avere associato almeno una specie, il nome della quale dovrà concordare con il suo genere grammaticale. Il genere grammaticale è quello fornito dai dizionari usuali di latino e [[greco classico]]. Conviene consultare tali [[dizionario|dizionari]] e non fidarsi delle apparenze; così, ''Felis'' è femminile (e da qui il nome ''Felis marginata'' - non ''marginatus'', che sarebbe maschile), ''[[Lepisma]]'' è neutro e ''[[Sitona]]'' è maschile.
==Note==
<references/>
 
I nomi sottogenerici si scrivono tra parentesi intercalate fra il nome del genere e quello della specie. Così, in '''''Buprestis (Yamina) sanguinea''''', ''Buprestis'' è il genere, ''Yamina'' è il sottogenere e ''sanguinea'' è la specie (notate che viene usato il corsivo sempre quando si scrive un nome scientifico).
==Bibliografia==
 
* {{cita libro | cognome= Turchetti | nome= Enrico | coautori= Romana Fasi | titolo= Elementi di Fisica | editore= Zanichelli | città= | ed= 1 | anno= 1998 | id= ISBN 8808097552 | cid= Turchetti | url= http://books.google.it/books?id=17cjPQAACAAJ}}
=== Nomi binomiali e trinomiali ===
 
I nomi dei taxa di livello specie sono [[Nomenclatura binomiale|binomiali]] per la specie e [[Nomenclatura trinomiale|trinomiali]] per la sottospecie, vale a dire, formati da due e tre parole rispettivamente.
 
Per i nomi delle specie, delle due parole citate, la prima corrisponde al nome del genere al quale appartiene e si scrive sempre con l'iniziale maiuscola; la seconda parola è il nome specifico e deve scriversi interamente in minuscolo e concordare grammaticalmente con il nome generico. Così, in ''Mantis religiosa'', ''Mantis'' è il nome generico, ''religiosa'' il nome specifico e il [[binomio]] ''Mantis religiosa'' è il "nome scientifico", conferito a una certa specie di insetto dell'ordine [[Mantodea]].
 
Nel nome scientifico assegnato alle specie, il nome specifico non deve mai andare isolato dal generico poiché manca di identità propria e può coincidere con specie differenti. Se si è citato precedentemente il nome completo e non vi è alcun dubbio a quale genere ci si riferisce, il nome del genere può abbreviarsi con la sua iniziale (''M. religiosa'').
 
Se una specie presenta due o più sottospecie, si formerá un [[trinomio]]. Per esempio, ''[[Felis|Felis silvestris]]'' presenta numerose sottospecie, tra esse ''[[Felis silvestris|Felis silvestris silvestris]]'', il gatto selvatico europeo e ''[[Felis silvestris catus]]'', il gatto domestico. Notate che se ci riferiamo in concreto al gatto selvatico, dobbiamo utilizzare la forma trinomiale ''Felis silvestris silvestris'', che significa ''Felis silvestris'' sottospecie ''silvestris'', per cui ripetere la parola ''silvestris'' non è ridondanza.
 
Quando si fa riferimento a un taxon del livello specie si raccomanda di indicare, dopo il binomio o il trinomio, il nome dell'autore (senza abbreviazione) che lo descrisse, e l'anno della sua pubblicazione, separati da una virgola. Per esempio, ''Sparedrus lencinae'' Vázquez, 1988.
 
Se il descrittore di una specie la collocò in un genere differente da quello che le viene assegnato attualmente, il suo nome e la data devono andare fra parentesi. Così, il nome scientifico della tortora comune deve scriversi ''[[Streptopelia turtur]]'' (Linnaeus, 1758); con questa parentesi si indica che la specie citata non fu originalmente descritta dentro al genere ''Streptopelia'', nella quale attualmente si trova; in effetti, [[Carlo Linneo]] collocò questa specie nel genere ''[[Columba (zoologia)|Columba]]''.
 
== Principio di priorità e sinonimia ==
 
Frequentemente uno stesso taxon possiede più di un nome, il che può creare molta confusione tra la comunità scientifica. Il [[Principio di autorità]] utilizzato prima dell'apparizione del Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica contribuì alla proliferazione di nomi e all'uso interessato degli stessi dai sostenitori di questo o quell'altro zoologo.
 
Dopo l'apparizione del Codice, tutti i nomi scientifici vigono con il '''principio di priorità''', ovvero, il nome valido di un taxon è il nome più antico. Tutti gli altri nomi che gli sono attribuiti si considerano '''sinonimi'''.
 
== Omonimia ==
Se due taxa dello stesso livello hanno lo stesso nome, sono '''omonimi'''. In tutti gli altri casi deve applicarsi il principio di priorità che concede validità al nome descritto per prima rispetto a quelli descritti posteriormente. La differenza in una lettera è sufficiente per disfare la omonimia (''calidus'' che significa caldo in latino e ''callidus'' che significa abile, non sono omonimi).
 
Per il livello genere, bisogna considerare che in esso vi sono incluse le categorie tassonomiche genere e sottogenere e per tanto i nomi di entrambe le categorie possono cadere nell'omonimia.
 
Per esempio, Linneo (1758) denominò ''[[Bubo bubo|Bubo]]'' un genere di [[Aves|Uccelli]] della famiglia [[Strigidae]]; più tardi, Rambur (1842) descrisse il genere ''Bubo'', genere di [[Insetti]] della famiglia [[Ascalaphidae]]. Entrambi i nomi sono del livello genere ed entrano in omonimia. McLachlan (1898) scoprì l'omonimia e creò il genere ''Bubopsis'' per sostituire il nome più recente (quello di Rambur); per tanto, il nome valido per questo genere di insetti è ''Bubopsis'' McLachlan, 1898. In definitiva, non possono esistere due nomi generici uguali in tutto il regno animale. Perciò, uno zoologo che descriva un genere nuovo per la scienza deve assicurarsi che il nome che sceglie non esista già. È, dunque, relativamente facile cadere nella omonimia. Uno strumento utile a questo proposito è il [http://www.ubio.org/NomenclatorZoologicus/ Nomenclatore Zoologico on line], che raccoglie più di 340.000 nomi di livello genere (generi e sottogeneri) del Regno Animale. Inoltre, è di consultazione obbligata [http://www.zoobank.org/query.htm Zoobank].
 
Per ciò che si riferisce al livello specie, il sistema è lo stesso, ma possono aversi casi più complessi, in cui si dà omonimia e sinonimia contemporaneamente. Per esempio:
 
La mosca azzurra comune si è chiamata per lungo tempo ''[[Calliphora erytrocephala]]'' (Meigen, 1826) e sotto questo nome sono stati pubblicati la maggioranza dei lavori sopra la [[fisiologia]] di questa specie e specialmente alcuni molto importanti sopra la sua [[metamorfosi (zoologia)|metamorfosi]].
 
In realtà, Meigen descrisse la sua specie sotto il nome generico di ''[[Mosca (zoologia)|Musca]]'', usato in un significato ampio, linneano. Ma De Geer aveva descritto precedentemente (1776) una ''Musca erytrocephala'' distinta dalla mosca azzurra comune. Due specie differenti avevano, dunque, lo stesso nome (omonimi) e il principio di priorità obbligava che il nome più recente fosse cambiato. Il nome di Meigen, sebbene oggi sia riferito ad altro genere distinto di ''Musca'', doveva essere perciò scartato. In tali casi, o si crea un nome nuovo o si utilizza il sinonimo più antico della specie in questione.
 
Se la ''[[Calliphora erytrocephala]]'' (Meigen, 1826) non avesse avuto sinonimi più recenti, il primo tassonomo che avesse constatato la omonimia avrebbe potuto ribattezzarla con un nome appositamente selezionato, per esempio, ''Calliphora meigeni'' o ''Calliphora rubrocapitata''. Ma Robineau-Desvoidy aveva descritto nel 1830 una ''Musca vicina'' che realmente era la stessa specie di quella di Meigen (la mosca azzurra comune). Per cui la situazione era la seguente:
 
::::::::::* 1776: ''Musca erytrocephala'' De Geer (non mosca azzurra)
::::::::::* 1826: ''Musca erytrocephala'' Meigen (mosca azzurra)
::::::::::* 1830: ''Musca vicina'' Robineau-Desvoidy (mosca azzurra)
 
Il nome di Meigen doveva, secondo il Codice, essere rifiutato e rimpiazzato con il primo sinonimo valido, quello di Robineau-Desvoidy:
 
::::::::::* ''Calliphora vicina'' (Robineau-Desvoidy, 1830)
:::::::::::='' Musca erytrocephala'' Meigen, 1826 (non De Geer, 1776).
 
== Tipi ==
Secondo il Codice Internazionale di Nomenclatura Zooloogica tutto il taxon di livello specie deve avere almeno un esemplare dello stesso che serva come elemento di riferimento e confronto per altri zoologi, che sarà il '''tipo''' o '''esemplare tipico''' della specie o sottospecie. L'insieme di esemplari sopra i quali si basa la descrizione originale del taxón si chiama '''serie tipo''' o '''serie típica'''. I tipi possono essere esemplari di qualunque sesso o fase di sviluppo (uovo, larva, adulto), completi o parziali, fossili o no e, fino al [[1930]] una esibizione dell'opera di un animale (fossile o no), come una [[branchia]] o un resto ([[icnofossile]]).
 
Il Codice riconosce i seguenti tipi:
 
* '''[[Sintipo|Sintipi]]'''. La descrizione di una nuova specie può essere fatta su una serie di esemplari che hanno lo stesso valore. Questa designazione era frequente prima dell'introduzione del concetto di olotipo
* '''[[Olotipo]]'''. Un esemplare unico, scelto dall'autore per descrivere la specie e designato esplicitamente.
* '''[[Allotipo (tassonomia)|Allotipo]]'''. Campione designato dalla serie tipo che è del sesso opposto all'olotipo. Si tratta sostanzialmente di un paratipo di sesso opposto all'olotipo designato esplicitamente dall'autore della descrizione
* '''[[Paratipo|Paratipi]]'''. Il resto di esemplari della serie tipo, escluso l'olotipo e l'allotipo. Possono essere anche molto numerosi.
* '''[[Lectotipo]]'''. Se l'autore della descrizione originale non sceglie un olotipo ma si limita a indicare una serie di sintipi (pratica comune fino alla metà degli anni quaranta o cinquanta del [[XX secolo]]), qualunque autore posteriore può designare esplicitamente tra i sintipi un esemplare unico che si converta nell'esemplare tipico della specie, e che riceve il nome di Lectotipo. Equivale all'olotipo quando esso non ebbe designazione originale. Per essere valido il lectotipo deve essere designato in una pubblicazione scientifica e deve essere accompagnato da una dichiarazione esplicita che lo scopo della designazione sia chiarire l'applicazione del nome a un taxon.
* '''[[Paralectotipo|Paralectotipi]]'''. Il resto di esemplari della serie tipo (originariamente indicati come sintipi), dopo la designazione del lectotipo.
* '''[[Neotipo]]'''. Quando si ritiene che l'olotipo, il lectotipo, i neotipi precedenti o i sintipi siano perduti ed è necessario individuare un tipo per chiarire il nome di un taxon è possibile designare un neotipo. Per essere valido il lectotipo deve essere designato in una pubblicazione scientifica e a precise condizioni stabilite dal codice di nomenclatura zoologica. L'esistenza di paratipi o paralectotipi non preclude la designazione di un neotipo.
 
Tutti i tipi devono essere intitolati adeguatamente con un'etichetta cospicua e sorvegliati in modo speciale dalle persone o istituzioni che li sostengono, permettendo il loro studio a tutti gli zoologi, poiché sono patrimonio della [[zoologia]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{en}} International Commission on Zoological Nomenclature, 1999. ''International Code of Zoological Nomenclature.'' International Trust for Zoological Nomenclature. ISBN 0-85301-006-4
* {{fr}} Matile, L., Tassy, P. & Goujet, D., 1987. Introduction a la Systematique Zoologique (Conceptes, Principes, Méthodes). ''Biosystema'', '''1''': 1-126.
* {{es}} Monserrat, V. J. & Alonso-Zarazaga, M. A., 2004. Fundamentos de la nomenclatura zoológica. En: Barrientos, A. (ed.): ''Curso práctico de Entomología''. Manuals de la Universitat Autònoma de Barcelona, '''41''': 13-26. ISBN 84-490-2383-1
* Cianferoni, F., 2012. Nuove modifiche al Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica. ''Onychium'', '''9''': 3-9.
 
== Voci correlate ==
* [[Codice internazionale di nomenclatura botanica]]
* [[Legge di Stevino]]
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|fisica|Ingegneria}}
* {{cita web|http://www.iczn.org/iczn/index.jsp|Il codice online|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.iczn.org/|Sito ufficiale della Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica (''International Commission on Zoological Nomenclature'')|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.iczn.org Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica].
* {{en}} [http://www.ubio.org/NomenclatorZoologicus/ Nomenclatore Zoologicico on line], con nomi di livello genere del regno animale.
* {{en}} [http://www.zoobank.org/ Zoobank], con 1,5 milioni di nomi scientifici di animali.
 
{{Zoologia}}
[[Categoria:Meccanica e dinamica dei fluidi]]
{{Portale|animali}}
[[Categoria:Ingegneria idraulica]]
 
[[Categoria:Zoologia]]
[[ca:Vasos comunicants]]
[[Categoria:Classificazione scientifica]]
[[cs:Spojené nádoby]]
[[Categoria:Termini zoologici]]
[[de:Kommunizierende Röhren]]
[[Categoria:Codici di zoologia]]
[[en:Communicating vessels]]
[[Categoria:Codici Internazionali di Nomenclatura]]
[[es:Vasos comunicantes]]
[[fr:Vases communicants]]
[[he:חוק כלים שלובים]]
[[hu:Közlekedőedények]]
[[ka:ზიარჭურჭელი]]
[[nl:Wet van de communicerende vaten]]
[[pl:Naczynia połączone]]
[[pt:Vasos comunicantes]]
[[sv:Kommunicerande kärl]]