Chianti (vino) e Castelferretti: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
 
Riga 1:
 
{{Vino
{{Divisione amministrativa
|tipo=DOCG
|Nome=Castelferretti
|nome= Chianti
|Nome ufficiale=
|data_decreto=7 marzo 2014
|Panorama=
|note_decreto=modificato
|Didascalia=
|gazzetta_ufficiale=
|Stemma=
|resa_uva=9,0 t/ha (3,5 kg/ceppo)
|Stato=ITA
|resa_vino=70%
|Grado amministrativo=4
|titolo_uva=10,5%
|Divisione amm grado 1=Marche
|titolo_vino=11,5%
|Divisione amm grado 2=Ancona
|estratto_secco=20,0 g/l
|Divisione amm grado 3=Falconara Marittima
|vitigno=
|Altitudine=
*[[Sangiovese]] 80-100%
|Superficie=
|regione = Toscana
|Note superficie=
|immagine =
|Abitanti=circa 5 500
|fonte=<ref name=Disciplinare>{{cita web |url=http://catalogoviti.politicheagricole.it/scheda_denom.php?t=dsc&q=1023 |titolo=Disciplinare di produzione |accesso=12 gennaio 2018}}</ref>
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=castelfrettesi
|Patrono=
|Festivo=
}}
 
'''Castelferretti''' (''Castalfrett'' in [[dialetto gallo-piceno]]) è una frazione del Comune di [[Falconara Marittima]], in [[Provincia di Ancona]], nelle [[Marche]], sita nella bassa valle del [[Esino (fiume)|fiume Esino]]. La frazione conta circa 5 500 abitanti.
Il '''Chianti''' è un vino a [[Denominazione di Origine Controllata e Garantita|DOCG]]<ref name=Disciplinare/> prodotto in [[Toscana]].
 
==Storia==
== Zona di produzione ==
===Medioevo===
Comprende in tutto o in parte le province di: [[provincia di Firenze|Firenze]], [[provincia di Siena|Siena]], [[provincia di Arezzo|Arezzo]], [[provincia di Pisa|Pisa]],
La costruzione del castello, intorno al quale si è poi sviluppato il primo nucleo urbano della frazione, risale al [[1384]]-[[1386]] ed è legata alla famiglia dei conti Ferretti<ref name=Ferretti>vedi [http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 la storia dei conti Ferretti nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304212916/http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 |date=4 marzo 2016 }}, basata sul testo de "''La nobiltà dei natali''" di Francesco Maria Ferretti.</ref> che, a partire dalla originaria località alsaziana di Ferrette<ref>La località di Ferreto, secondo Albert Dauzat e Charles Rostaing (in ''Dictionnaire étymologique des noms de lieux en France'', Librairie Guénégaud, 1979, p. 287), sarebbe una forma latina che significherebbe "castello, fortezza", riferita al Castello di Ferrette (in lingua francese), che tuttora domina dall'alto l'abitato del comune di Ferrette (in lingua tedesca “Pfirt”), sito attualmente in Francia, nel sud del dipartimento dell'Alto Reno, nella regione Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, al confine con la Svizzera.</ref>, da cui presero il nome, si erano insediati nella zona sin dal [[Duecento]].
[[provincia di Pistoia|Pistoia]], [[provincia di Prato|Prato]]
Infatti, in un documento del [[1255]], per la prima volta viene citato Antonio Ferretti, generalmente riconosciuto quale capostipite della casata<ref>Antonio, per quanto tramanda la tradizione familiare e non pochi scrittori genealogici, si ritiene appartenesse all'antica stirpe alsaziana dei conti di Ferretto, che esercitò il proprio dominio sulla contea di [[Ferrette]] (in lingua tedesca “Pfirt”), per oltre cinque secoli. </ref>, il quale, valoroso guerriero di origine svizzero-tedesca, si dice fosse venuto dalla [[Germania]] in Italia verso il [[1225]] per mettersi al servizio del pontefice [[Gregorio IX]], dal quale fu ricompensato con il dono di ampi possedimenti terrieri, posti tra Falconara e [[Chiaravalle]], in località detta "Piana dei Ronchi" (cioè un’area roncata, disboscata per essere assoggettata a produzione agricola).
 
Nel [[1384]] Francesco Ferretti, discendente di Antonio, membro della nobiltà anconitana, chiese al vicario generale della Marca Anconitana, Andrea Bontempi, di poter trasformare una torre di guardia già esistente nella “piana dei ronchi” in un luogo fortificato capace di contenere armati e riserve alimentari. Fino a quel momento la torre aveva avuto per lo più la funzione di sorvegliare i confini segnati dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], soggetto a frequenti inondazioni, motivo di attriti continui tra [[Jesi]]ni e [[Ancona|Anconitani]].
== Vitigni con cui è consentito produrlo ==
Probabilmente l’edificazione di un castello era divenuta necessaria per difendere i territori e i contadini dalle scorrerie delle armate [[Luigi I d'Angiò|angioine]] che proprio in quegli anni dilagavano nella [[Marca anconitana]], impegnate nella lotta tra il [[papa Urbano VI]] e l’antipapa [[Avignone|avignonese]] [[Antipapa Clemente VII|Clemente VII]]. In questo periodo vennero ristrutturate anche le altre rocche del circondario, quelle di Bolignano, del Cassero e di Fiumesino.
* [[Sangiovese]] 80-100%<ref name=Disciplinare/>
* altri vitigni idonei alla coltivazione nell'ambito della regione Toscana (vitigni complementari sottoelencati).
Inoltre:
* i vitigni a bacca bianca non potranno, singolarmente o congiuntamente, superare il limite massimo del 10%;
* i vitigni Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, non potranno, singolarmente o congiuntamente, superare il limite massimo del 15%.
 
Al completamento della costruzione del castello, nel [[1397]], [[papa Bonifacio IX]] nominò Francesco Ferretti [[conte]] di Castelfrancesco; il territorio della contea consisteva in una pianura fertile che si estendeva dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], di cui era stato parzialmente deviato il corso per recuperare terreno coltivabile, sino ai confini con [[Ancona]] che, all'epoca, comprendeva anche il territorio dell'odierna [[Falconara Marittima]], ovvero quello del castello di Falconara Alta, ceduto alla città dorica dai conti Cortesi nel [[1225]]. Tale riconoscimento del feudo ai Ferretti, famiglia appartenente alla nobiltà di Ancona, incrinò ulteriormente le relazioni tra Anconetani e Jesini, fra i quali la disputa territoriale per il possesso delle terre al di qua e al di là dell’Esino si chiuderà solo nei primi decenni del [[XVI secolo]].
=== Vitigni complementari ===
=== Età moderna ===
* Vitigni a bacca rossa:
Fino al 1600 tutti gli abitanti di Castelferretti vivevano all'interno del castello, dove furono costruiti una chiesa, un forno e dei magazzini usati per ricoverare i raccolti.
[[Abrusco]], [[Aleatico]], [[Alicante]], [[Alicante Bouschet]], [[Ancellotta]], [[Barbera]], [[Barsaglina]], [[Bonamico (vitigno)|Bonamico]], [[Bracciola nera]], [[Nero d'Avola (vitigno)|Calabrese]], [[Caloria]], [[Canaiolo]], [[Canina nera]], [[Carignano]], [[Carmenere]], [[Cesanese d'Affile]], [[Ciliegiolo]], [[Colombana nera]], [[Colorino]], [[Foglia Tonda]], [[Gamay]], [[Groppello di S. Stefano]], [[Groppello Gentile]], [[Lambrusco Maestri]], [[Malbech]], [[Malvasia nera]], [[Malvasia Nera di Brindisi]], [[Malvasia Nera di Lecce]], [[Mammolo]], [[Mazzese]], [[Merlot]], [[Montepulciano]], [[Petit Verdot]], [[Pinot Nero]], [[Polleria nera]], [[Prugnolo Gentile]], [[Rebo (vitigno)|Rebo]], [[Refosco dal Peduncolo Rosso]], [[Sagrantino]], [[Sanforte]], [[Schiava Gentile]], [[Syrah]], [[Tempranillo]], [[Teroldego]], [[Vermentino Nero]]
Infatti, l’area della "Piana dei Ronchi", “paludosa e selvata”, era stata messa a coltura da maestranze immigrate dall’Albania durante il frequente esodo dovuto alla pressione turca sull’area balcanica.
 
La fertilità dei terreni consentì un notevole incremento demografico di Castelfrancesco nel XVI e XVII secolo, quando si contavano solo cinquecento abitanti distribuiti su un territorio di circa milletrecento ettari. In questo periodo il capitano Francesco Ferretti intraprese l’ampliamento della rocca, la costruzione di un “casino” nel borgo, con logge e giardino, l’edificazione della chiesa di S. Stefano e il completamento della villa di Monte Domini utilizzata come residenza estiva dalla sua famiglia.
* Vitigni a bacca bianca:
I Ferretti riuscirono a conservare il controllo feudale sul castello contro i tentativi di Ancona di considerarlo parte del proprio territorio, che proseguirono fino al [[1760]], quando la disputa viene risolta a favore della famiglia.
[[Albana (vitigno)|Albana]], [[Alabarola]], [[Ansonica]], [[Biancone (vitigno)|Biancone]], [[Canaiolo Binaco]], [[Chardonnay]], [[Clairette]], [[Durella]], [[Fiano]], [[Grechetto]], [[Greco (vitigno)|Greco]], [[Incrocio Bruni 54]], [[Livornese Bianca]], [[Malvasia Bianca di Candia]], [[Malvasia Bianca Lunga]], [[Malvasia Istriana]], [[Manzoni Bianco]], [[Marsanne]], [[Moscato Bianco]], [[Müller-Thurgau]], [[Orpicchio]], [[Petit Manseng]], [[Pinot Bianco]], [[Pinot Grigio]], [[Riesling renano]], [[Riesling Italico]], [[Roussane]], [[Sauvignon]], [[Sémillon]], [[Traminer Aromatico]], [[Trebbiano Toscano]], [[Verdea]], [[Verdello]], [[Verdicchio Bianco]], [[Vermentino]], [[Vernaccia di S. Gimignano]], [[Viogner]]
 
===Età contemporanea===
== Tecniche produttive ==
Pochi anni dopo, però, nel [[1797]]-[[1799|99]], con l’invasione francese, l’obbligo di provvedere alle spese di occupazione costrinse i Ferretti a ipotecare il castello finché, nel [[1817]], con la [[Restaurazione]], essi persero ogni diritto feudale sul paese, dopo cinque secoli di dominio.
Sono idonei unicamente i vigneti di giacitura collinare ed orientamento adatti, i cui terreni devono essere situati ad un'altitudine non superiore a 700 metri [[s.l.m.]]
I nuovi impianti ed i reimpianti dovranno avere una densità non inferiore ai {{formatnum:4400}} ceppi/ettaro.
 
Fu elevato a Comune nel 1816 e rimase indipendente fino al 1859.
È vietata ogni forma di allevamento su tetto orizzontale, tipo tendone. Le forme di allevamento tradizionali sono rappresentate dal guyot, da una sua derivazione, denominata "archetto toscano", e dal cordone speronato.
 
Nel [[1869]] gli abitanti abbatterono la chiesa che si trovava al centro del castello e ne costruirono una più ampia nella sede attuale, ovvero di fronte alla piazza su cui si affaccia il portone del castello, dedicata a [[Andrea apostolo|Sant'Andrea Apostolo]].
È vietata ogni pratica di forzatura, ma è consentita l'[[Irrigazione#Di soccorso|irrigazione di soccorso]].
 
Dall'[[XIX secolo|800]] il paese si è continuamente ampliato; il suo sviluppo data soprattutto a partire dagli [[anni sessanta]] del [[XX secolo]], grazie alla sua posizione e ai servizi offerti, con lo spostamento di molte famiglie dalla campagna al centro abitato per il passaggio dall'agricoltura al lavoro operaio ed impiegatizio. A partire dagli [[anni novanta]] del [[XX secolo]] si è anche registrato il fenomeno dell'immigrazione, con l'arrivo di stranieri soprattutto dall'Est Europa e dall'Africa.
Nella [[vinificazione]] è ammessa la tradizionale pratica [[enologia|enologica]] del ''governo all'uso Toscano'', che consiste in una lenta [[fermentazione|rifermentazione]] del vino appena svinato con uve dei vitigni autorizzati, leggermente appassite.
 
Attualmente gli abitanti (Castelfrettesi) sono circa 5.500.
Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nella zona DOCG, ma sono ammesse deroghe su preventiva autorizzazione.
 
== Descrizione ==
Richiede un invecchiamento almeno fino al 1º marzo dell'anno successivo alla vendemmia.
Il patrono locale è [[Sant'Andrea Apostolo]] e la parrocchia fa parte della zona pastorale di Falconara Marittima e dell'[[Arcidiocesi di Ancona-Osimo]].
Da segnalare la rievocazione storica che si tiene ogni anno nel mese di luglio in cui i quartieri del paese si sfidano per la conquista del "Palio dei Ronchi".
 
=== Distanze e vie di comunicazione ===
== Caratteristiche organolettiche ==
Il capoluogo comunale [[Falconara Marittima]] ed il [[mare Adriatico]] si trovano a circa 4&nbsp;km di distanza; il capoluogo di provincia e di regione, [[Ancona]], dista circa 15&nbsp;km. Distano meno di un chilometro dal centro abitato sia il casello “Ancona Nord” dell'[[autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]], che l'[[Aeroporto di Ancona-Falconara|aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio"]].
* '''colore''': rubino vivace, tendente al granato con l'invecchiamento;
* '''odore''': intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola e con più pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;
* '''sapore''': armonico, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato; il prodotto dell'annata che ha subìto il «governo» presenta vivezza e rotondità.
 
In auto Castelferretti è raggiungibile: da nord dalla [[Strada statale 16 Adriatica#Marche e Abruzzo settentrionale|SS. 16 Adriatica]] entrando, a Fiumesino di Falconara Marittima, nell'ingresso della variante “Falconara-Pontelungo” alla predetta SS16 e uscendo al primo svincolo di “Falconara-Stadio”, girando poi a sinistra in direzione ovest. Da sud, percorrendo la predetta variante alla SS16 e uscendo al predetto svincolo di “Falconara-Stadio”, proseguendo poi verso ovest.
== Informazioni sulla zona geografica ==
Da ovest, dalla [[Strada statale 76 della Val d'Esino#Tratto Serra San Quirico - Falconara|superstrada SS76 della Val d'Esino]], con uscita allo svincolo n.22 di [[Chiaravalle]], girando poi a destra, proseguendo verso est.
il Chianti nasce in una area geologicamente assai omogenea, situata a sud dell'[[Appennino]] settentrionale e fra le latitudini che ricomprendono [[Firenze]] e [[Siena]].
 
Il servizio di [[trasporto pubblico locale]] è svolto a mezzo autobus dalla società [[Conerobus]] (Linea C Ancona-Chiaravalle o linea J) con corse frequenti.
Una fascia inizia a nord, dalla zona del [[Mugello]] verso [[Rufina]] e [[Pontassieve]], prosegue lungo i [[monti del Chianti]] fino ad arrivare a ricomprendere il territorio del Comune di [[Cetona]]. L'altra si origina sul [[Montalbano (monte)|Montalbano]] e si allaccia alla [[Val di Pesa]] con direttrici verso [[San Gimignano]] e [[Montalcino]]. Il nucleo centrale è contornato da propaggini legate ai sistemi collinari dell'Aretino e del Senese, del Pistoiese, del Pisano e del Pratese. Queste fasce estreme e periferiche sono collegate fra loro da briglie trasversali.
 
Inoltre Castelferretti è facilmente raggiungibile in ferrovia, con la linea [[Ferrovia Roma-Ancona|Ancona-Roma]], scendendo alla stazione di Castelferretti, o con la linea [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna–Pescara]], scendendo alla stazione di Falconara Marittima.
In particolare, il territorio del Chianti, dal punto di vista geologico, per la sua vastità, può essere suddiviso in quattro sistemi, in ordine di età di formazione decrescente: dorsali preappenniniche mio-eoceniche, le colline plioceniche, la conca intermontana del Valdarno Superiore con i depositi pleistocenici, ed i depositi alluvionali.
 
== Monumenti ==
L'altitudine dei terreni collinari coltivati a vite è compresa mediamente fra i 200 ed i 400&nbsp;m [[s.l.m.]] con giacitura ed orientamento adatti. Il disciplinare di produzione (art. 4) prevede comunque una altitudine massima, dell'ubicazione dei vigneti di 700&nbsp;m sul livello del mare.
=== La Chiesa di Santa Maria della Misericordia ===
La piccola chiesa di [[Santa Maria della Misericordia]]<ref>{{Cita web |url=http://www.musan.it/musei/vis_musei.php?id_news=54 |titolo=La chiesa di Santa Maria della Misericordia nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona |accesso=27 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160523163325/http://www.musan.it/musei/vis_musei.php?id_news=54 |dataarchivio=23 maggio 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.falconarainlinea.it/chiesamisericordia.htm galleria fotografica della chiesa di Santa Maria della Misericordia] a Castelferretti.</ref> è sita fuori del paese, a fianco del cimitero di Castelferretti, a circa "400 passi" dal castello.
 
La primitiva struttura era, agli inizi del [[XV secolo]], più bassa di quella attuale e fu edificata negli anni delle [[Peste nera|pestilenze]] di fine [[Trecento]], secondo un modello molto diffuso nelle [[Marche]] che, secondo alcuni, ha dato vita anche all’originaria costruzione della [[Santa Casa]] di [[Loreto]]. Fu costruita per volere dei conti Ferretti<ref name=Ferretti/>, dei quali è stata anche tomba di famiglia, e che ne sono tuttora i proprietari.
Il clima dell'area si inserisce nel complesso climatico cosiddetto della collina interna della Toscana.
Il clima del comprensorio può essere definito da "umido" a "subumido", con deficienza idrica in estate. La piovosità media annua è di 867&nbsp;mm con un minimo di 817&nbsp;mm ed un massimo di 932&nbsp;mm. La piovosità massima si registra, di regola, nel mese di novembre con 121&nbsp;mm e la minima in luglio con 32&nbsp;mm. Il mese di agosto è quello mediamene più caldo, con temperature medie di oltre 23&nbsp;°C, mentre il mese più freddo è solitamente gennaio, con temperature medie intorno ai 5&nbsp;°C.<ref name= Disciplinare />
 
Nel [[1584]] Vincenzo Ferretti decise il restauro della chiesa, che fu affidato, come i lavori di bonifica del territorio circostante, a maestranze albanesi.
== Cenni storici ==
=== Il nome ===
L'origine del nome Chianti non è certa: secondo alcune versioni potrebbe derivare dal termine latino ''clangor'' (rumore), a ricordare il rumore delle battute di caccia effettuate nelle foreste di cui era ricca la zona; secondo altre versioni il nome deriverebbe dall'etrusco ''clante'', nome di famiglie etrusche diffuso nella zona, o sempre dall'etrusco ''clante'' (acqua) di cui la zona era, ed è, ricca, favorendo la crescita delle uve.
 
La chiesa presenta all'interno interessanti affreschi della scuola marchigiana, risalenti al [[1450]]-[[1455|55]], che furono probabilmente coperti nel [[1610]], durante i restauri compiuti dalla famiglia Ferretti, di cui resta testimonianza in un’epigrafe, e riscoperti nel [[Novecento]], in occasione dei lavori di restauro commissionati dai Ferretti, effettuati nel [[1938]]-[[1940|40]] da Dante De Carolis e Mario Pesarini. Alcuni affreschi furono distaccati e poi ricollocati nel [[1969]].
=== L'evoluzione geografica ===
Questi dipinti rappresentano un’importante testimonianza delle decimazioni e della grande paura causate dalla peste trecentesca. Nell'affresco principale della [[navata]] centrale è infatti rappresentata ''La Madonna della Misericordia'' che protegge sotto il suo mantello le popolazioni locali dal contagio.
[[File:sottozone chianti it.jpg|miniatura|upright=1.4|Evoluzione della zona di produzione dei vini Chianti (cliccare per ingrandire)]]
Gli altri affreschi rappresentano il ''Padre Eterno'', ''Gesù crocifisso con due angeli'', i ''Santi Paolo e Pietro'', un ''Santo diacono'' e ''San Bernardino da Siena'', insieme al trigramma.
L’intera decorazione è ritenuta di una stessa mano, di gusto pienamente tardogotico, fiammeggiante nella cattedra del Santo Vescovo nella parte destra. Originariamente riferiti al pittore Giacomo di Nicola da Recanati, vanno invece, secondo lo storico dell'arte Andrea De Marchi<ref>Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, ''Pittori ad Ancona nel Quattrocento'', Federico Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9</ref>, attribuiti a un maestro forse associabile a Giambono di Corrado da Ragusa, pittore della cosiddetta "scuola di Ancona", attiva in città tra [[XIV secolo|Trecento]] e [[XV secolo|Quattrocento]], il cui principale esponente era [[Olivuccio di Ciccarello]]<ref>Pietro Zampetti, in ''Francesco Podesti'', Electa editrice, Milano 1996, pagina 34</ref>.
 
=== La villa di Montedomini ===
Il "Chianti" è una terra di antiche tradizioni vinicole di cui esistono testimonianze etrusche e romane.
Alla sommità del colle che domina Castelferretti si trova Villa Montedomini, fatta costruire dai conti Ferretti<ref name=Ferretti/> nel [[1505]], antica residenza estiva di campagna della nobile famiglia anconetana.
Ma i primi documenti in cui con il nome Chianti si identifica una zona di produzione di vino (ed anche il vino prodotto) risalgono al [[XIII secolo]], e si riferiscono alla ''[[Lega del Chianti]]'' costituita a Firenze per regolare i rapporti amministrativi con i ''terzieri'' di ''Radda'', ''Gaiole'' e ''Castellina'' (attualmente compresi nella zona di produzione del Chianti Classico), produttori di un vino rosso a base di [[Sangiovese]].
 
La villa comprende edifici originari del [[XVI secolo|'500]] e ampliati nell'[[XVIII secolo|800]], ed è raggiungibile dal centro del borgo tramite una lunga e suggestiva scalinata tra due filari alberati<ref name=Ferretti/>.
L'insegna della ''Lega del Chianti'' era un Gallo Nero in campo dorato, e questo simbolo è divenuto l'emblema del [[Consorzio del Vino Chianti Classico]]; una delle due associazioni di tutela del Chianti. L'altra è il [[Consorzio Vino Chianti]].
 
Oggi versa in uno stato di totale abbandono, per cui meriterebbe un urgente intervento di restauro, che possa restituire quest'importante struttura ad un uso che ne consenta la visita al pubblico.
Al 1398 risale il primo documento notarile in cui il nome Chianti appare riferito al vino prodotto in questa zona. Già nel '600 le esportazioni in Inghilterra non erano più occasionali.<ref name= Disciplinare />
 
=== La sede del corpo bandistico ===
Il 24 settembre [[1716]] a [[Firenze]] il Granduca [[Cosimo III de' Medici]] emanò il Bando ''Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, e Val d'Arno di Sopra'', nel quale venivano specificati i confini delle zone entro le quali potevano essere prodotti i vini citati (in pratica una vera e propria anticipazione del concetto di [[Denominazione di Origine Controllata]]), ed un Decreto con il quale istituiva una ''Congregazione'' di vigilanza sulla produzione, la spedizione, il controllo contro le frodi ed il commercio dei vini (una sorta di progenitore dei ''Consorzi''). Successivamente [[Ferdinando III di Toscana]] suddivise il [[Granducato di Toscana]] in ''comunità'' e ''province''; la ''provincia'' del Chianti era costituita dalle comunità di Radda, Gaiole, Castellina e Greve.
[[immagine:Italy. Corpo Bandistico di Castelferretti, 1925.jpg|miniatura|La banda di Castelferretti nel 1925]]
Risale invece agli inizi del '[[900]] il caratteristico edificio sede del corpo bandistico, con la facciata in [[stile liberty]] a forma di [[Lira (strumento musicale)|lira]] o [[cetra (antichità classica)|cetra]].
 
== Sport ==
{{Citazione|(...) la Repubblica Fiorentina divise, e il Granducato Mediceo conservò il distretto politico del Chianti in tre terzi, cioè, Terzo di Radda, Terzo di Gajole e Terzo della Castellina, conosciuti rapporto alla disposizione militare col nome di Lega della Castellina del Chianti e rapporto al potere civile dipendenti dalla potesteria di Radda, allora subalterna al Vicariato di Certaldo, mentre quella della Comunità di Greve alla stessa epoca dipendeva dal Vicario di S. Giovanni in Val d'Arno.| [[1833]], [[Emanuele Repetti]] ''Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana''}}
Vedi [[Falconara Marittima]].
 
Nel [[1932]] il [[Governo italiano]] decide di ampliare notevolmente la zona di produzione del Chianti. Questo ''nuovo'' Chianti viene diviso in sette sottozone: [[Classico (sottozona)|Classico]] (comprendente il ''vecchio'' Chianti più nuovi territori a sud e soprattutto a nord), [[Colli Aretini]], [[Colli Fiorentini]], [[Colline Pisane]], [[Colli Senesi]], [[Montalbano (sottozona)|Montalbano]] e [[Rufina (sottozona)|Rùfina]]. Nel [[1967]] viene effettuato un ulteriore ampliamento che porta ai confini odierni. Nel [[1996]] viene costituita la sottozona [[Montespertoli (sottozona)|Montespertoli]] ricadente tutta nel territorio dell'[[Montespertoli|omonimo]] comune in [[Provincia di Firenze]]; territorio prima parzialmente ricompreso nella sottozona Colli Fiorentini e parzialmente nell'area generica Chianti. Sempre nel 1996 la sottozona Classico si dota di disciplinare autonomo rispetto alle altre sottozone.
 
=== L'evoluzione degli uvaggi ===
[[File:Bottiglia vino chianti sull'Arno a Pisa.jpg|miniatura|upright=0.5|Una bottiglia di vino chianti]]
 
Fino a tutto il [[XVIII secolo|1700]] il vino della zona del Chianti veniva prodotto utilizzando solo le uve del vitigno sangiovese; dai primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] si iniziò ad applicare la pratica di mescolare varietà diverse di uve per migliorare la qualità del vino prodotto (uvaggio).
 
In quel periodo vennero sperimentate varie miscele, ma fu il Barone [[Bettino Ricasoli]] intorno al [[1840]] a divulgare la composizione da lui ritenuta più idonea per ottenere un vino rosso ''piacevole, frizzante e di pronta beva'' e che sarebbe poi diventata la base della composizione ufficiale del vino Chianti<ref>il barone Ricasoli, oltre ad essere [[Ministro]] nel [[Governo]] del [[Granducato di Toscana]] e poi [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio]] nel [[Regno d'Italia]] era anche uno dei maggiori produttori di Chianti.</ref>: 70% di Sangioveto (denominazione locale per il Sangiovese), 15% di Canaiolo, 15% di Malvasia; e l'applicazione della pratica del ''governo all'uso Toscano''; tale formula, alla quale successivamente venne aggiunto anche un vitigno a bacca bianca, il Trebbiano, viene utilizzata ancora oggi, seppur in via minoritaria e comunque quasi sempre come taglio (miscela di vini vinificati separatamente) non come uvaggio. La maggior parte dei produttori utilizza oggi [2012] o solo sangiovese o sangiovese con l'aggiunta di piccole quantità di [[merlot]] e/o di [[cabernet sauvignon]].
 
== Disciplinare ==
Non essendo la produzione del territorio in grado di far fronte alla crescente domanda si cominciò a produrre vino con i sistemi e gli uvaggi utilizzati nel Chianti anche nei territori limitrofi, ottenendo prodotti che, in un primo tempo, venivano chiamati all'"uso Chianti" e che in seguito vennero addirittura venduti come Chianti tout court.<ref name= Disciplinare />
 
Il famoso vino prodotto nella zona geografica del Chianti veniva quindi "imitato" in altre parti della Toscana rendendo necessaria la creazione di un organismo che lo tutelasse dai plagi. A tale scopo il 14 maggio 1924 un gruppo di 33 produttori dà vita al Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca di origine. Nel 1932 un decreto interministeriale riconobbe al vino della zona di origine più antica Chianti il diritto di avvalersi della specificazione "Classico" in quanto prodotto nella zona storica. Fu quindi in questa occasione che per la prima volta venne definitiva la denominazione Chianti Classico.<ref name= Disciplinare />
 
=== Sottozone ===
Il disciplinare prevede le seguenti sottozone di denominazione:
* [[Colli Aretini (sottozona)|Colli Aretini]]
* [[Colli Fiorentini]]
* [[Colli Senesi]]
* [[Colline Pisane (sottozona)|Colline Pisane]]
* [[Montalbano (sottozona)|Montalbano]]
* [[Montespertoli (sottozona)|Montespertoli]]
* [[Rufina (sottozona)|Rùfina]]
 
e due tipologie, Riserva e [[Chianti Superiore|Superiore]].
 
Nella designazione del vino Chianti può essere utilizzata la menzione ''vigna''.
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:right;"
!colspan="11" align=center| Disciplinari Chianti comparati nei loro dati principali (Fonte: [http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4625 Mipaaf - Disciplinari di produzione])
|-
! || normale || '''Classico''' || [[Chianti Colli Aretini|Colli Aretini]] || [[Chianti Colli Fiorentini|Colli Fiorentini]] || [[Chianti Colli Senesi|Colli Senesi]] || [[Chianti Colline Pisane|Colline Pisane]] || [[Chianti Montalbano|Montalbano]] || [[Chianti Montespertoli|Montespertoli]] || [[Chianti Rufina|Rùfina]] || [[Chianti Superiore|Superiore]]
|-
| Max. prod. uva ([[tonnellata|t]]/[[Ettaro|ha]])|| 9,0 || 7,5 || 8,0 || 8,0 || 8,0 || 8,0 || 8,0 || 8,0 || 8,0 || 7,5
|-
| Max. prod. uva ([[Chilogrammo|kg]]/ceppo)|| 3,5 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 3,0 || 2,2
|-
| Numero minimo ceppi/ha || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4400}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} || {{formatnum:4000}} ||{{formatnum:4000}}
|-
| Età minima del vigneto (anni) || 3 || 3 || 3 || 3 || 3 || 3 || 3 || 3 || 3 || 3
|-
| Resa uva/vino ([[%]]) || 70 ||75|| 70 || 70 || 70 || 70 || 70 || 70 || 70 || 70
|-
| Titolo alcolometrico naturale minimo (%) || 10,5 || 11,5 || 11,0 || 11,0 || 11,5 || 11,0 || 11,0 || 11,0 || 11,0 || 11,5
|-
| Estratto non riduttore minimo ([[g]]/[[l]]) || 20 || 23 || 21 || 21 || 21 || 21 || 21 || 21 || 21 || 22
|-
| Titolo alcolometrico totale minimo (%) || 11,5 || 12,0 || 11,5 || 12,0 || 12,0 || 11,5 || 11,5 || 12,0 || 12,0 || 12,0
|-
| Acidità totale minima (g/l) || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5 || 4,5
|-
| Invecchiamento minimo vino (mesi dal 1º gennaio) || 3 || 10 || 3 || 9 || 3 || 3 || 3 || 6 || 9 || 9
|}
 
Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOCG era stata:
* Approvata DOC con DPR 09.08.1967 (G.U. 217 - 30.08.1967)
* Approvata DOCG con DPR 02.07.1984 (G.U. 290 - 20.10.1984)
* Modificata con DM 08.01.1996 (G.U. 25 - 31.01.1996)
* Modificata con DM 05.08.1996 (G.U. 219 - 18.09.1996)
* Modificata con DM 29.10.1996 (G.U. 269 - 16.11.1996)
* Modificata con DM 08.09.1997 (G.U. 231 - 03.10.1997)
* Modificata con DM 22.11.1997 (G.U. 284 - 05.12.1997)
* Modificata con DM 15.03.1999 (G.U. 65 - 19.03.1999)
* Modificata con DM 10.03.2003 (G.U. 73 - 28.03.2003)
* Modificata con DM 26.04.2004 (G.U. 103 - 04.05.2004)
* Modificata con DM 19.06.2009 (G.U. 152 - 03.07.2009)
* Modificata con DM 19.01.2010 (G.U. 29 - 05.02.2010)
* Modificata con DM 30.11.2011 (Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf Sezione Qualità e Sicurezza - Vini DOP e IGP)
 
Il disciplinare del 1984 prevedeva:
* Un minimo di {{formatnum:3300}} ceppi/ha
* Resa in uva: massimo 90 q/ha (max. 4&nbsp;kg uva/ceppo)
* Resa dell'uva in vino: massimo 70,0%
* Titolo alcolometrico dell'uva: minimo 10,5%
* Titolo alcolometrico totale del vino: minimo 11,5%
* Estratto non riduttore: minimo 19,0‰
* Vitigni:
** [[Sangiovese]]: 75.0% - 100.0%
** [[Canaiolo Nero]]: 0,0% - 10,0%
** [[Trebbiano|Trebbiano toscano]] : 0,0% - 10,0%
** [[Malvasia Bianca lunga]]: 0.0% - 10.0%
** Altre uve a bacca rossa: fino al 15,0%
* '''colore''': rubino vivace, tendente al granato con l'invecchiamento;
* '''odore''': vinoso, con profumo di mammola e con pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;
* '''sapore''': armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato.
* Il prodotto che ha subito il ''governo'' presenta vivezza e rotondità.
* Tre mesi di invecchiamento minimo.
* Diritto alla qualifica ''Riserva'' se sottoposto ad un invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno tre mesi di affinamento in bottiglia ed un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 12%.
 
== Bottiglie ==
Per i vini Chianti è consentita l'immissione al consumo soltanto in bottiglie di [[vetro]] di tipo bordolese o in fiaschi tradizionali all'uso toscano.
Inoltre deve essere usato esclusivamente il [[tappo]] di [[sughero]] raso bocca della [[bottiglia]]; fanno eccezione i recipienti con tappi a corona o capsule a strappo per le [[volume|capacità]] fino a 0,250 [[litro|litri]].
 
== Abbinamenti consigliati ==
Arrosti e cacciagione, formaggi stagionati ma non piccanti, primi piatti saporiti.<ref name=agraria.org>[http://www.agraria.org/vini/chianticlassico.htm Agraria.org]</ref>
 
== Produzione ==
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:right;"
!colspan="11" align=center| Superfici di riferimento e produzione di Chianti nelle sottozone nel [[2004]]<ref name="Unione Italiana Vini">Fonte: [http://www.uiv.it Unione Italiana Vini]</ref>
|-
! || extra sottozone<ref>In questa categoria è compreso anche il [[Chianti Superiore]]</ref> || [[Classico (sottozona)|Classico]] || [[Colli Aretini]] || [[Colli Fiorentini]] || [[Colli Senesi]] || [[Colline Pisane]] || [[Montalbano (sottozona)|Montalbano]] || [[Montespertoli (sottozona)|Montespertoli]] || [[Rufina (sottozona)|Rùfina]]
|-
| Sup. di rif. ([[Ettaro|ha]])|| 11.851,98 || 6.940,02 || 141,26 || 620,79 || 1.822,30 || 19,18 || 103,05 ||73,37 || 823,08
|-
| Prod. vino ([[Ettolitro|hl]])|| 671.686,25 || 232.594,13 || 5.646,45 || 23.818,00 || 82.382,30 || 927,29 || 5.146,21 || 2.663,02 || 30.398,77
|-
| Percentuale sul totale (vino)|| 63,29 || 21,92 || 0,53 || 2,24 || 7,76 || 0,09 || 0,48 || 0,25 || 2,86
|}
 
== Chianti riserva ==
Il vino Chianti, se sottoposto ad un invecchiamento di almeno due anni, può aver diritto alla qualifica ''Riserva'' purché, all'atto dell'immissione al consumo, abbia un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 12,5 %.
Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1º gennaio successivo all'annata di raccolta delle uve.
 
== Il Consorzio ==
Sin dal [[1927]] esiste un [[Consorzio Vino Chianti]] che oggi riunisce oltre {{formatnum:2500}} produttori che interessano più di {{formatnum:13000}} ettari di vigneto per oltre {{tutto attaccato|80 milioni}} di litri di vino Chianti prodotto ogni anno<ref name="Unione Italiana Vini"/>. Il Consorzio è incaricato sin dal [[1978]] da parte del [[Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali]] della vigilanza per la [[Denominazione di Origine Controllata e Garantita|DOCG]] Chianti e per le altre denominazioni di competenza, ovverosia le DOC [[Vin Santo del Chianti]] e [[Colli dell'Etruria Centrale]].
 
Il Consorzio è incaricato dei controlli sui vigneti iscritti ai vari albi del Chianti, dei controlli di produzione sulle uve, della rispondenza analitica ed organolettica sulla produzione dei vini. Partecipa inoltre ai controlli in fase di imbottigliamento e rilascia i contrassegni Chianti solo ai vini che hanno superato l'esame di idoneità. Ogni anno vengono inoltre prelevate dal Consorzio numerose bottiglie fregiantesi del nome Chianti dal mercato, sia italiano che estero, in modo da controllare anche quanto effettivamente immesso al consumo.
 
== Il Chianti e il Chiantishire ==
Che gli inglesi amino la [[Toscana]], ed in particolare l'area del [[Colline del Chianti|Chianti]], è un fatto noto, testimoniato anche dallo scherzoso ed affettuoso [[toponimo]] con cui i turisti britannici, incluso [[Tony Blair]] - assiduo frequentatore - hanno ribattezzato l'intera regione: ''Chiantishire''.<br />
Questo amore è antico, e non riguarda esclusivamente la bellezza del paesaggio o la gradevolezza del clima, ma anche il vino che qui si produce.
 
== Il Chianti e Sherlock Holmes ==
Nel romanzo ''The sign of four'' ("[[Il segno dei quattro]]"), scritto da [[Arthur Conan Doyle]] nel [[1890]], il protagonista, l'investigatore [[Sherlock Holmes]], assieme al fido dottor Watson ed alla loro assistita, la signorina Morstan, fanno visita al signor Thaddeus Sholto; questi li riceve in una lussuosa quanto eccentrica abitazione. Durante il colloquio, Thaddeus si rivolge alla giovane ospite chiedendole: «May I offer you a glass of Chianti, Miss Morstan?» (''Posso offrirle un bicchiere di Chianti, signorina Morstan?'').
 
== Il Chianti e il cinema ==
Nel film ''[[Il silenzio degli innocenti (film)|Il silenzio degli innocenti]]'', diretto da [[Jonathan Demme]] nel [[1991]], [[Anthony Hopkins]] ([[Hannibal Lecter]]) pronuncia la famosissima frase: ''«Uno che faceva un censimento una volta cercò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato, con un bel piatto di fave, ed un buon Chianti...»''.<br />
Lo stesso personaggio, sempre interpretato da Hopkins, riappare nel film ''[[Hannibal (film)|Hannibal]]'', diretto da [[Ridley Scott]] nel [[2001]]. In una scena nella quale egli è seduto in un locale di [[Firenze]], sulla sua tavola campeggia una bottiglia di Chianti Classico Riserva DOCG "Il Grigio".
 
== Il Chianti e i videogiochi ==
Nel primo capitolo del videogioco ''[[Deus Ex]]'', c'è una missione ambientata a [[Hong Kong]]. Il giocatore ha la possibilità di mettere pace tra due opposte fazioni della criminalità locale (le Triadi). Una volta ottenuto questo successo, i due capi delle Triadi si ritrovano in una discoteca per brindare all'evento. Uno di questi offre a J.C. (cioè il protagonista del gioco) una bottiglia di ''Chianti Querciagrossa''.
 
Nel videogioco ''[[Mafia: The City of Lost Heaven]]'', nella missione intitolata ''Buon Appetito'', il proprietario di un ristorante italiano propone al boss Don Salieri di assaggiare un ottimo Chianti. Il boss non ha però l'occasione di assaggiare il vino, poiché interrotto da un tentativo di omicidio nei suoi confronti.
 
== Il Chianti e la vinoterapia ==
Il Chianti viene utilizzato nella [[vinoterapia]] per le sue proprietà rilassanti.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Antonio Saltini ''Vino, conti e contadini. Cinquant'anni di scontri per le denominazioni del Chianti'' Firenze, Nuova Terra Antica, 2009, ISBN 978-88-96459-05-8, pp.&nbsp;124
 
== Voci correlate ==
* [[Pallavolo Sabini|G. S. Pallavolo Sabini]]
* [[Chianti Classico (vino)]]
{{Portale|Marche}}
* [[Chianti Colli Aretini]]
* [[Chianti Colli Fiorentini]]
* [[Chianti Colli Senesi]]
* [[Chianti Colline Pisane]]
* [[Chianti Montalbano]]
* [[Chianti Montespertoli]]
* [[Chianti Rufina]]
* [[Chianti Superiore]]
* [[Consorzio del Vino Chianti Classico]]
* [[Consorzio Vino Chianti]]
* [[DOCG]]
* [[Vin Santo del Chianti]]
* [[Vini della Toscana]]
* [[Vino]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Chianti (wine)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.chiantisuperiore.it|Consorzio Chianti Superiore}}
* {{cita web|http://www.consorziovinochianti.it|Consorzio del vino Chianti}}
* {{cita web|Antonio Saltini - La guerra del fiaschetto Baruffe, tregue e rivalse per le denominazioni del Chianti|Rivista I tempi della terra}}
{{enologia}}
{{vini DOCG}}
{{Portale|Agricoltura|alcolici|Toscana}}
 
[[Categoria:ViniFrazioni della Toscanaprovincia di Ancona]]
[[Categoria:ViniFalconara DOCG della città metropolitana di FirenzeMarittima]]
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Siena]]
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Arezzo]]
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Pisa]]
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Pistoia]]
[[Categoria:Vini DOCG della provincia di Prato]]
[[Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Sangiovese]]
[[Categoria:Vini del Chianti]]