Gianni Di Capua e Castelferretti: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gianni
|Nome=Castelferretti
|Cognome = Di Capua
|Nome ufficiale=
|Sesso =
|Panorama=
|LuogoNascita = Zurigo
|Didascalia=
|GiornoMeseNascita = 20 luglio
|Stemma=
|AnnoNascita = 1960
|Stato=ITA
|Attività = regista
|Grado amministrativo=4
|Attività2 = sceneggiatore
|Divisione amm grado 1=Marche
|Attività3 = produttore televisivo
|Divisione amm grado 2=Ancona
|Nazionalità = italiano
|Divisione amm grado 3=Falconara Marittima
|Immagine =
|Altitudine=
|Didascalia =
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=circa 5 500
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=castelfrettesi
|Patrono=
|Festivo=
}}
 
'''Castelferretti''' (''Castalfrett'' in [[dialetto gallo-piceno]]) è una frazione del Comune di [[Falconara Marittima]], in [[Provincia di Ancona]], nelle [[Marche]], sita nella bassa valle del [[Esino (fiume)|fiume Esino]]. La frazione conta circa 5 500 abitanti.
== Biografia ==
 
All'età di sei anni si trasferisce dalla natia [[Svizzera]] in [[Veneto]]. Studia privatamente [[pianoforte]]. La passione per lo strumento lo ha portato ad un'ammirazione pr la musica, in particolare per il [[Jazz]]. Dopo gli studi liceali s’iscrive all' [[Accademia di belle arti di Venezia]] e contestualmente alla scuola di musica elettronica nel [[conservatorio]] di [[Cesare Pollini]] di [[Padova]]. E' stato allievo di [[Teresa Rampazzi]], pioniera della musica elettroacustica italiana. Poco tempo dopo la sua iscrizione al corso, la Rampazzi abbandona l'insegnamento e Di Capua decide di seguire la docente nei suoi corsi privati che si svolgevano presso la sua abitazione dove aveva la possibilità di un approccio pratico alle macchine, in particolare il [[Revox]] a quattro piste e alla diretta sperimentazione sonora. Durante la collaborazione con la Rai le ha dedicato un ciclo di trasmissioni radiofoniche volto a valorizzarne la figura storica professionale sul suono e il timbro. Nel corso degli studi veneziani si forma nel contesto di una variegata e intensa proposta culturale offerta da istituzioni quali il [[Gran Teatro La Fenice]], la [[Biennale di Venezia]] e la [[Galleria del Cavallino]] di Venezia, che introduce in [[Italia]] il nuovo linguaggio della [[Videoarte]].
 
In questo contesto avviene il primo incontro con il mezzo audiovisivo, che praticherà nel corso dei lunghi soggiorni di studio intrapresi in quegli stessi anni a [[Parigi]]. A Parigi ha seguito corsi sul perfezionamento sull'esecuzione della musica contemporanea e sull'improvvisazione presso l'INEP, l' ''Istituto Nazionale di Educazione Popolare''. In [[Francia]] alternativamente all’ Italia, ha proseguito la propria formazione in direzione di una multidisciplinarietà di linguaggi acquisita nel clima culturale di frenetica sperimentazione che caratterizzò la stagione della nuove spettacolarità degli anni ’80.
 
In Francia entra, tra l’altro, in contatto con la nuova [[danza moderna]] e contemporanea francese, in qualità di assistente della grande fotografa di danza contemporanea [[Francette Leviuex]]. Viene introdotto ai più apprezzati coreografi dell'epoca come Brigitte Lefèvre, [[Roland Petit]], [[Rudol'f Nureev]] e in particolare a [[Maurice Béjart]] che si rifaceva all'impiego di musica elettronica utilizzata nelle sue rappresentazioni.
 
Divideva il suo tempo tra Parigi e Padova, città al tempo gemellate nella ricerca dal ''Centro di Sonologia Computazionale'' presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università. In Italia oltre a seguire gli studi con la Rampazzi, è ideatore del ''Pollini Interensemble'' dove si misura con le sue prime esperienze di regista. <ref>{{cita news |url= http://www.pck.it/index.php?aid=589 |sito= pck.it |titolo= 1983 - Pollini Interensemble |accesso= 22 ottobre 2016}}</ref>
 
Negli anni di studio al conservatorio padovano risalgono le prime regie di teatro musicale contemporaneo con opere di [[Silvano Bussotti]], [[Luciano Berio]], [[Henri Pousseur]].
 
Nel [[1984]] decide di mettere in scena una sua versione dell'opera per clarinetto e danza l' ''Harlekin'' composta nel [[1975]] da [[Karlheinz Stockhausen]]. L'opera offre tre tipologie di esecuzione ed interpretazione e Di Capua decise di mettere in scena la terza versione che consiste nell'esecuzione di un brano da parte di un clarinettista e di un danzatore con clarinetto che segue la musica. Elio Peruzzi è il clarinettista e Zaza Disdier la danzatrice.
Durante l'allestimento ha l'occasione di incontrare Stochkausen che dimostra interesse per il suo lavoro. Segue una corrispondenza epistolare durante la quale gli fornisce le partiture ufficiali per l' ''Harlekin'' e il suo personale sostegno.
L'opera viene rappresentata a Trieste e più volte a Padova con successo di pubblico. Stockhausen lo inviterà ad assistere all’intero allestimento del ''Samsatg aus Licht'', per la regia di [[Luca Ronconi]], scene di [[Gae Aulenti]] [[Teatro alla Scala]] nel [[1984]]. La partecipazione alle prove e alla messa in scena al fianco del compositore tedesco costituiranno un'esperienza straordiariamente formativa.
 
L’esperienza formativa proseguirà ancora l’anno successivo partecipando al progetto cinematografico di [[drammaturgia]] scenica sperimentale prodotto dalla Scala di Milano, [[La caduta di casa Usher]], film-spettacolo diretto da Pier'Alli, nell'ambito del ''Festival Debussy'' nel [[1986]]. Di Capua contatta il regista Pierluigi Pieralli proponendosi come aiuto regista, ma ottiene la proposta di interpretare il ruolo di [[Claude Debussy]] nel film utilizzando le musice in omaggio a Debussy
 
Alla fine degli anni '' '80'', realizza ''Respiri, silenzi...altri ascolti. La prassi musicale dell'ultimo Nono'', sulla prassi esecutiva del [[compositore]] [[Luigi Nono]], presentato al ''Festival Internazionale Cinematografico'' della [[Biennale di Venezia]] nel [[1995]].
Tra il [[1989]] e il [[2004]] collabora stabilmente con la [[Rai]] realizzando numerosi programmi incentrati sulle ''performings art'' e gli spettacoli dal vivo.
 
Il 1989 si caratterizza come l'anno di ingresso in una nuova fase della vita professionale.
 
Infatti a quell'anno risale il primo e vero lavoro, ''Senso'', tratto dall'omonimo racconto di [[Camillo Boito]], già rivisitato da [[Luchino Visconti]], con [[Carla Fracci]] per la regia di [[Beppe Menegatti]] e che andò in scena al [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele]] di [[Palermo]]. <ref>{{cita news |url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/02/nell-alba-tragica-fracci-si-strugge.html |sito= ricerca.repubblica.it |titolo= NELL' ALBA TRAGICA FRACCI SI STRUGGE |autore= Alberto Testa |data= 2 giugno 1989 |accesso= 21 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/05/28/senso-di-menegatti-con-la-fracci.html |sito= ricerca.repubblica.it |titolo= SENSO' DI MENEGATTI CON LA FRACCI CONTESSA |data= 28 maggio 1989 |accesso= 21 ottobre 2016}}</ref>
Visti i suoi studi musicali, Beppe Menegatti gli ha chiesto di adattare la ''Settima sinfonia'' di [[Anton Bruckner]] al libretto che [[Suso Cecchi D'Amico]] aveva scritto per il balletto di Carla Fracci. Si dedica allo studio delle nove sinfonie di Bruckner e forte degli studi con la Rampazzi scompone le partiture in voci, sezioni e tracce e dopo un lavoro di mesi ne ricava una [[suite]] per orchestra, andata in scena nel [[maggio]] 1989 al Teatro Massimo di Palermo, con Carla Fracci nel ruolo della contessa Serpieri.
 
Nel [[1993]] approda al cinema documentario dopo aver maturato un ampia esperienza lavorativa in campo lirico operistico affiancando il lavoro della regia in allestimenti del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]], [[Teatro di San Carlo]] di [[Napoli]] e Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo.
Ha curato la regia di opere tratte dal repertorio musicale e teatrale moderno e contemporaneo, tra cui lavori di Bussotti, [[Luciano Berio]], [[Henri Pousseur]], [[Karlheinz Stockhausen]].
 
Nel dicembre [[2013]] fonda la BLIQ srl mettendo a sistema la pluriennale esperienza maturata nel campo della produzione audiovisiva, multimediale e dell'amministrazione dell'impresa culturale.
E' socio fondatore di Doc.it, l'associazione dei documentaristi italiani e membro del primo Direttivo, ha svolto un'intensa attività divulgativa del genere documentario.
E' Direttore artistico di rassegne cinematografiche.
Collabora con la [[Fondazione ente dellospettacolo]], una realtà articolata e multimediale, impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia.
E' amministratore unico di ''BLIQ srl'', che opera nell'ambito della promozione e produzione di attività culturali.
E' in lavorazione il suo ultimo film musicale ''Zoroastro - Io, Casanova'' sulla tragédie lyrique di [[Louis de Cahusac]] e [[Jean-Philippe Rameau]] nella traduzione italiana e testi di [[Giacomo Casanova]]. <ref>{{cita news |url= http://www.theresia-project.eu/2015/10/gianni-di-capua-intervistato-da-radio3/ |sito= theresia-project.eu |titolo= Gianni Di Capua intervistato da Radio3 |data= 17 ottobre 2015 |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://www.cinemaitaliano.info/news/35632/anteprima-friulana-per-zoroastro-io-casanova.html |sito= cinemaitaliano.info |titolo= Anteprima friulana per "Zoroastro - Io, Casanova" di Gianni Di Capua |data= 19 aprile 2016 |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref>
 
== Filmografia ==
 
Nel [[1989]] collabora nuovamente con Beppe Menegatti che gli commissiona la messa in scena, in occasione del centenario della nascita di [[Jean Cocteau]], de [[La voce umana]], titolo originale ''La voix humaine'', una tragedia lirica di [[Francis Poulenc]] tratta dall'omonimo [[monologo]] drammatico scritto da Jean Cocteau, riproponendola nella versione per pianoforte e cantante solista. Ne cura l'adattamento delle voci, più voci e pianoforte. <ref>{{cita news |url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/07/ricordando-cocteau.html |sito= ricerca.repubblica.it |titolo= RICORDANDO COCTEAU |autore= Alberto Testa |data= 7 novembre 1989 |accesso= 21 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2005/07/31/TGDPO_TGD04.html |sito= ricerca.gelocal.it |titolo= Gianni Di Capua e la vocazione alla regia ''Il teatro è formazione di coscienze'' |data= 31 luglio 2005 |accesso= 21 ottobre 2016}}</ref>
 
Realizza il primo documentario ''Respiri, silenzi...e altri ascolti'' sulla prassi esecutiva del compositore [[Luigi Nono]].
 
Tra il 1995 e il 1997 scrive, dirige e produce i cortometraggi ''Corti d'Autore. Pensare la musica'', un 'insolita incursione nel pensiero musicale contemporaneo suddiviso in quindici cortometraggi dedicati ad altrettanti compositori e alla loro poetica musicale. Tra i compositori della serie figurano [[Hans Werner Henze]], [[Karlheinz Stockhausen]], [[Toshio Hosokawa]], <ref>{{cita news |url= http://www.ilcorrieremusicale.it/vertical-song/ |sito= ilcorrieremusicale.it |titolo= Documentario “Vertical song”. Con Toshio Hosokawa e Roberto Fabbriciani. Regìa G. Di Capua |accesso= 9 ottobre 2016}}</ref> [[Giacomo Manzoni]] e [[Aldo Clementi]]. I filmati sono distribuiti dalla piattaforma digitale ''Medici.TV'' il più vasto catalogo in rete di musica classica, opera e balletto. <ref>{{cita news |url= http://fr.medici.tv/#!/corti-d-autore-pensare-la-musica |sito= medici.tv |titolo= Corti d'autore. Documentaire en six parties de Gianni Di Capua |accesso= 9 ottobre 2016}}</ref>
 
Nel 2001 realizza il documentario ''Oh, King god!'' sullo storico fondatore della ''danza Butho'' giapponese [[Kazuo Ōno]]. Il film è prodotto e distribuito dalla casa di produzione ''Canta'', in associazione con [[NHK]]. <ref>{{cita news |urt= http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2010/6/8/RICORDO-Kazou-Ohno-il-poeta-della-danza-dell-amore-e-della-morte/3/91347/ |sito= ilsussidiario.net |titolo= RICORDO/Kazou Ohno, il poeta della danza, dell'amore e della morte |autore= Maria Elisa Buccella |data= 8 giugno 2010 |accesso= 21 ottobre 2016}}</ref>
 
Nel film ''Richard Wagner. Diario veneziano della sinfonia ritrovata'' ricostruisce l'esecuzione di un lavoro giovanile di Wagner creduto smarrito, ''La [[sinfonia]] in Do''. Per l'alto valore culturale e qualità del film, è stato presentato nel 2015 in occasione del bicentenario della nascita del grande compositore tedesco nell’ambito del [[Festival di Bayreuth]] <ref>{{cita news |url= http://www.classicvoice.com/rivista/mondo-classico/wagner-italiano-a-bayreuth/ |sito= classicvoice.com |titolo= Il documentario di Gianni Di Capua in prima visione al Festival wagneriano |data= 24 luglio 2013 |accesso= 14 ottobre 2016}}</ref> e alla Library of Congress di [[Washington]] il 7 novembre 2014 in prima statunitense. <ref>{{cita news |url= http://america24.com/news/giorni-veneziani-di-wagner-proiettati-al-congresso-usa |sito= america24.com |titolo= I giorni veneziani di Wagner proiettati al Congresso Usa |accesso= 14 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://lavocedivenezia.it/documentario-veneziano-wagner-gianni-capua-036733/ |sito= lavocedivenezia.it |titolo= Documentario veneziano su Wagner di Gianni Di Capua in tv |data= 7 gennaio 2015 |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2013/4/13/WAGNER-SEGRETO-Il-film-documentario-di-Gianni-Di-Capua-Il-diario-veneziano/2/382626/ |sito= ilsussidiario.net |titolo= WAGNER SEGRETO/Il fil documentario di Gianni Di Capua: il diario veneziano |data= 13 aprile 2013 |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-af10e9dc-09b6-4799-af71-e844f316934f.html |sito= radio3.rai.it |titolo= Inedito Wagner |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://eurochannel.com/en/Wagner-in-Venice-Gianni-Di-Capua-Italy.html |sito= eurochannel.com |titolo= Wagner in Venice |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= https://agiscuola.it/schede-film/item/413-richard-wagner-diario-veneziano-della-sinfonia-ritrovata.html |sito= agiscuola.it |titolo= Richard Wagner - Diario veneziano della sinfonia ritrovata |accesso= 14 ottobre 2016}}</ref>
 
Nell'elenco non state prese in considerazione le decine di programmi realizzati a diverso titolo, per i canali satellitari della [[Rai]]
===Regista e Sceneggiatore===
 
*''[[La voce umana]]'' (1989)
*''[[Respiri, silenzi...altri ascolti. La prassi musicale dell'ultimo Nono]]''- documentario - (1993)
*''[[Corti d'Autore. Pensare la musica]]''- cortometraggio - (1995-1997)
*''[[Io, frammento dal Prometeo]]'' - documentario - (1998)
*''[[Vedova. Al Castello di Ricoli]]'' (1999)
*''[[L'ultimo nastro di Krapp]]'' - documentario performance con John Tilbury - (2001)
*''[[Risonanze. Nuove musiche contemporanee]]'' (2001)
*''[[Oh, Kind god!]]'' - documentario - (2001)
*''[[Solo Donna. Carolyn Carlson]]'' (2002)
*''[[Richard Wagner. Diario veneziano della sinfonia ritrovata]]'' (2013)
*''[[Zoroastro - Io, Casanova]]'' (2016)
 
===Produttore===
 
*''[[Quando l'arte si Tace]]'' - documentario - (2006)
*''[[Memoriae Causa]]'', (2007)
 
==Rai Radio3==
 
Nel marzo 1993 per la rubrica radiofonica ''Scatola Sonora'' cura la trasmissione ''Teresa Rampazzi, fino all'ultimo suono'', un ciclo di tre puntate, con interviste ed esempi sonori, dedicate alla compositrice, figura di primo piano dell'avanguardia musicale italiana del secondo dopoguerra, che ha intervistato nel suo ritiro di Bassano. Ha raccolto le testimonianze anche di [[Ennio Chiggio]] cofondatore del Gruppo NPS, del compositore [[Franco Donatoni]] che la conobbe a [[Verona]], del [[musicologo]] Ugo Duse, del direttore del CSC Graziano Tisato e [[Alvise Vidolin]] docente di Musica elettronica al [[Conservatorio Benedetto Marcello]] di Venezia. <ref>{{ cita news |url= http://www.padovaoggi.it/eventi/teresa-rampazzi-musica-elettroacustica-padova.html |sito= padovaoggi.it |titolo= Teresa Rampazzi, pioniera della musica
„Omaggio a Teresa Rampazzi, pioniera della musica elettroacustica“ |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref>
Sempre per ''Scatola Sonora'' cura un ciclo di tre puntate dal titolo ''Cocteau e l'altro specchio''
 
==Televisione==
 
===Rai Cultura===
 
Per Rai Educational oggi conosciuta come [[Rai Cultura]], in ''Muove la Regina'' sperimenta con successo l'adattamento televisivo di monologhi italiani curandone la riduzione dei testi e la regia
 
===RAI SAT===
 
Dal 1997 al 2004 è autore e regista di punta di [[RaiSat]]. Per i canali satellitari della RAI realizza alcuni ''Format'' di successo e numerosi programmi televisivi e documentari sull'arte e le [[performing arts]].
E' responsabile delle produzioni di documentazione delle attività del Settore Danza, Musica e Teatro della [[Biennale di Venezia]].
Per Rai Sat ha curato la regia dell'opera video ''Medea'' di [[Adriano Guarnieri]], opera di referenza nella produzione del compositore bolognese al centro di numerosi studi circa il rapporto tra opera musicale e la ripresa televisiva.<ref>{{cita news |url= http://www.cittametropolitana.mi.it/cultura/manifestazioni/oberdan/musica_e_scena/14_novembre.html |sito= cittametropolitana.mi.it |titolo= La musica e la scena. Il cinema, il teatro |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref>
I programmi realizzati per RAI SAT sono stabilmente presenti nei palinsesti televisivi di [[Rai 5]] e distribuiti da [[Rai Trade]] nelle rassegne internazionali in rappresentanza del prodotto RAI per la cultura.
 
====Biennale Danza====
 
Per Rai Sat ha documentato tutta la rassegna del quadriennio di [[Carolyn Carlson]], nominata direttrice del settore danza della Biennale di Venezia dal 1999 al 20012. <ref>{{cita web|url= http://www.labiennale.org/it/danza/storia/1999_2002.html?back=true |sito= labiennale.org |titolo= Biennale danza 1999-2002 |accesso= 30 settembre 2016}}</ref>
Realizza la ripresa televisiva di ''Parabola'' (1999), Light Bringers (2000) e J. Beuys Song (2001).
 
==Storia==
==Direzione artistica==
===Medioevo===
La costruzione del castello, intorno al quale si è poi sviluppato il primo nucleo urbano della frazione, risale al [[1384]]-[[1386]] ed è legata alla famiglia dei conti Ferretti<ref name=Ferretti>vedi [http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 la storia dei conti Ferretti nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304212916/http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 |date=4 marzo 2016 }}, basata sul testo de "''La nobiltà dei natali''" di Francesco Maria Ferretti.</ref> che, a partire dalla originaria località alsaziana di Ferrette<ref>La località di Ferreto, secondo Albert Dauzat e Charles Rostaing (in ''Dictionnaire étymologique des noms de lieux en France'', Librairie Guénégaud, 1979, p. 287), sarebbe una forma latina che significherebbe "castello, fortezza", riferita al Castello di Ferrette (in lingua francese), che tuttora domina dall'alto l'abitato del comune di Ferrette (in lingua tedesca “Pfirt”), sito attualmente in Francia, nel sud del dipartimento dell'Alto Reno, nella regione Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, al confine con la Svizzera.</ref>, da cui presero il nome, si erano insediati nella zona sin dal [[Duecento]].
Infatti, in un documento del [[1255]], per la prima volta viene citato Antonio Ferretti, generalmente riconosciuto quale capostipite della casata<ref>Antonio, per quanto tramanda la tradizione familiare e non pochi scrittori genealogici, si ritiene appartenesse all'antica stirpe alsaziana dei conti di Ferretto, che esercitò il proprio dominio sulla contea di [[Ferrette]] (in lingua tedesca “Pfirt”), per oltre cinque secoli. </ref>, il quale, valoroso guerriero di origine svizzero-tedesca, si dice fosse venuto dalla [[Germania]] in Italia verso il [[1225]] per mettersi al servizio del pontefice [[Gregorio IX]], dal quale fu ricompensato con il dono di ampi possedimenti terrieri, posti tra Falconara e [[Chiaravalle]], in località detta "Piana dei Ronchi" (cioè un’area roncata, disboscata per essere assoggettata a produzione agricola).
 
Nel [[1384]] Francesco Ferretti, discendente di Antonio, membro della nobiltà anconitana, chiese al vicario generale della Marca Anconitana, Andrea Bontempi, di poter trasformare una torre di guardia già esistente nella “piana dei ronchi” in un luogo fortificato capace di contenere armati e riserve alimentari. Fino a quel momento la torre aveva avuto per lo più la funzione di sorvegliare i confini segnati dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], soggetto a frequenti inondazioni, motivo di attriti continui tra [[Jesi]]ni e [[Ancona|Anconitani]].
Nel 2000 riporta in attività lo storico ''Festiva Internazionale del Documentario d'Arte e di Biografia d'Artasta di [[Asolo]], riorganizzandone la struttura e il recupero dell'identità storica. <ref>{{cita web|url= https://dirittodautore.it/news/attualita/torna-ad-asolo-il-festival-internazionale-del-film-sullarte/ |sito= dirittodautore.it |titolo= Torna ad Asolo il Festival Internazionale del film sull’arte |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref>
Probabilmente l’edificazione di un castello era divenuta necessaria per difendere i territori e i contadini dalle scorrerie delle armate [[Luigi I d'Angiò|angioine]] che proprio in quegli anni dilagavano nella [[Marca anconitana]], impegnate nella lotta tra il [[papa Urbano VI]] e l’antipapa [[Avignone|avignonese]] [[Antipapa Clemente VII|Clemente VII]]. In questo periodo vennero ristrutturate anche le altre rocche del circondario, quelle di Bolignano, del Cassero e di Fiumesino.
 
Al completamento della costruzione del castello, nel [[1397]], [[papa Bonifacio IX]] nominò Francesco Ferretti [[conte]] di Castelfrancesco; il territorio della contea consisteva in una pianura fertile che si estendeva dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], di cui era stato parzialmente deviato il corso per recuperare terreno coltivabile, sino ai confini con [[Ancona]] che, all'epoca, comprendeva anche il territorio dell'odierna [[Falconara Marittima]], ovvero quello del castello di Falconara Alta, ceduto alla città dorica dai conti Cortesi nel [[1225]]. Tale riconoscimento del feudo ai Ferretti, famiglia appartenente alla nobiltà di Ancona, incrinò ulteriormente le relazioni tra Anconetani e Jesini, fra i quali la disputa territoriale per il possesso delle terre al di qua e al di là dell’Esino si chiuderà solo nei primi decenni del [[XVI secolo]].
A ''Videopolis'', manifestazione video-cinematografica sulla rappresentazione dello spazio umano, imprime le caratteristiche di una rassegna di riferimento tra quelle dedicate al genere documentario in Italia. <ref>{{cita web|url= http://www.regione.veneto.it/web/comunicazione-e-informazione/videopolis|sito= regione.veneto.it |titolo= Videopolis |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita web|url= http://www.nonsolocinema.com/VIDEOPOLIS-2004-Festival-video.html |sito= nonsolocinema.com|titolo= VIDEOPOLIS 2004 – Festival video-cinematografico sulla rappresentazione dello spazio urbano |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref>
=== Età moderna ===
Fino al 1600 tutti gli abitanti di Castelferretti vivevano all'interno del castello, dove furono costruiti una chiesa, un forno e dei magazzini usati per ricoverare i raccolti.
Infatti, l’area della "Piana dei Ronchi", “paludosa e selvata”, era stata messa a coltura da maestranze immigrate dall’Albania durante il frequente esodo dovuto alla pressione turca sull’area balcanica.
 
La fertilità dei terreni consentì un notevole incremento demografico di Castelfrancesco nel XVI e XVII secolo, quando si contavano solo cinquecento abitanti distribuiti su un territorio di circa milletrecento ettari. In questo periodo il capitano Francesco Ferretti intraprese l’ampliamento della rocca, la costruzione di un “casino” nel borgo, con logge e giardino, l’edificazione della chiesa di S. Stefano e il completamento della villa di Monte Domini utilizzata come residenza estiva dalla sua famiglia.
===Fondazione Benetton===
I Ferretti riuscirono a conservare il controllo feudale sul castello contro i tentativi di Ancona di considerarlo parte del proprio territorio, che proseguirono fino al [[1760]], quando la disputa viene risolta a favore della famiglia.
 
===Età contemporanea===
Su incarico ricevuto nel 2003 dalla presidenza del CdA della ''Fondazione Benetton'', imposta e coordina la start up delle attività culturali di [[Palazzo Bomben]] di [[Treviso]], sede dell'importante istituzione afferente all'omonimo Gruppo tessile trevigiano. Nei quattro anni del suo mandato di Direttore artistico della ''Fondazione Benetton Iniziative Culturali srl'' promuove una fitta programmazione di eventi giungendo a definire un modello di gestione e una qualità della proposta culturale segnalata da ''Exibar'' tra le prime quattro istituzioni del [[Veneto]]. <ref>{{cita web|url= http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=8449&IDCategoria=204 |sito= exibart.com |titolo= TREVISO, NASCE LA SEZIONE INIZIATIVE CULTURALI DELLA FONDAZIONE BENETTON |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref>
Pochi anni dopo, però, nel [[1797]]-[[1799|99]], con l’invasione francese, l’obbligo di provvedere alle spese di occupazione costrinse i Ferretti a ipotecare il castello finché, nel [[1817]], con la [[Restaurazione]], essi persero ogni diritto feudale sul paese, dopo cinque secoli di dominio.
Per la ''Fondazione Benetton'' avvia innovativi percorsi espositivi concepiti sul modello di una forte crossmedialità dei conenuti, ossia la diversificazione dei piani della loro lettura, in risposta ai diversi modi, e alle diverse esigenze, con cui gli utenti dell'epoca presente intendono o anno accesso alla concoscenza.
A prodotto i pluripremiati documentari del regista asolano Riccardo De Cal ''Quando l'arte si Tace'', sull'opera di [[Gino Rossi (pittore)]] e di [[Arturo Martini]] <ref>{{cita web |url= http://www.italiandoc.it/area/public/wid/NCQ/video.htm |sito= italiandoc.it |titolo= Quande l'arte si Tace |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref> e ''Memoriae Causa'', sul monumento funebre [[Tomba Brion]] realizzato dall'architetto [[Carlo Scarpa]]. <ref>{{cita web |url= http://www.italiandoc.it/area/public/wid/OSQ/video.htm |sito= italiandoc.it |titolo= Memoriae Causa |accesso= 2 ottobre 2016}}</ref> <ref>{{cita news |url= http://www.studiodiscrittura.it/n91.html |sito= studiodiscrittura.it |titolo= Carlo Scarpa, ''Kann Architektur Poesie sein?'' |autore= Mario Anton Orefice-Corriere del Veneto |data= febbraio 2007 |accesso= 7 ottobre 2016)}}</ref>
 
Fu elevato a Comune nel 1816 e rimase indipendente fino al 1859.
*[[2006]] – [[Quando l'arte si Tace]]
**Primo Premio Festival Internazionale del Cinema d'Arte di Bergamo
**Premio Migliore biografia d'Artista Asolo International Art Film Festival
 
Nel [[1869]] gli abitanti abbatterono la chiesa che si trovava al centro del castello e ne costruirono una più ampia nella sede attuale, ovvero di fronte alla piazza su cui si affaccia il portone del castello, dedicata a [[Andrea apostolo|Sant'Andrea Apostolo]].
*[[2007]] - [[Memoriae Causa]]
**Primo Premio “Le mura d’oro” al Festival Internazionale del Cinema d’Arte di Bergamo
**Premio Speciale "Generali" al Festival Internazionale del Cinema d'Arte di Bergamo
**Premio Miglior Film sull’Architettura e Design al 26° Asolo International Art Film Festival
**Premio Architettura e Design al Premio Libero Bizzarri
**Premio Miglior Fotografia al Premio Libero Bizzarri
**In concorso al 48° Festival dei Popoli di Firenze
**Menzionato al BigScreen Film Festival (Cina) 2007
 
Dall'[[XIX secolo|800]] il paese si è continuamente ampliato; il suo sviluppo data soprattutto a partire dagli [[anni sessanta]] del [[XX secolo]], grazie alla sua posizione e ai servizi offerti, con lo spostamento di molte famiglie dalla campagna al centro abitato per il passaggio dall'agricoltura al lavoro operaio ed impiegatizio. A partire dagli [[anni novanta]] del [[XX secolo]] si è anche registrato il fenomeno dell'immigrazione, con l'arrivo di stranieri soprattutto dall'Est Europa e dall'Africa.
===Mostre e Progetti Fondazione===
 
Attualmente gli abitanti (Castelfrettesi) sono circa 5.500.
Ha curato la mostra dedicata a [[Fernanda Pivano]] dal titolo ''Voci-Voices'', inaugurata a Palazzo Bomben a Treviso il 29 maggio 2004. <ref>{{cita news |url= http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2004/05/30/VT1TC_VT101.html |sito= ricerca.gelocal.it |titolo= Cosi Treviso scopre le voci e le immagini di Fernanda Pivano |autore= Cristiana Sparvoli |accesso= 7 ottobre 2016}}</ref>Il progetto ha coinvolto il Laboratorio di restauro audio Mirage del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (sede di [[Gorizia]]) dell'Università di Udine in un importante lavoro di recupero di materiali deperibili (conversazioni, [[reading]], interviste) ritrovati nel suo archivio di cui la Benetton custodisce il ''Fondo'', presentato dall'allora Rettore [[Furio Honsell]] all'interno del ''V Incontro Internazionale Biennale sul Restauro Audio'' svoltosi a Gorizia il 30 settembre 2004 e a Treviso il 1° e 2 ottobre 2004. <ref>{{cita web |titolo=IV Incontro Biennale Internazionale sul Restauro Audio. L’audio nel multimediale: conservare l’innovazione |url=http://audiolab.uniud.it/pdf/biennale_restauro_uniud_2004.pdf}}</ref> Curò un allestimento sul quale la Rai fece un documentario. {{YouTube |autore = Rai Tv |id = 6PFQiIdWb_U |titolo = Fernanda Pivano - Letteratura americana |data = 14 luglio 2011 |accesso = 7 ottobre 2016}}
 
== Descrizione ==
Per ''Fabrica'' il centro di comunicazione della Benetton e la ''Fondazione Luigi Nono'' ''Ricordi spa'' ha realizzato un innovativo prodotto di didattica musicale. <ref>{{cita news |url= http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2003/12/14/TA3PO_TA301.html |sito= ricerca.gelocal.it |titolo= Il giardino della cultura |autore= Marina Grasso |accesso= 7 ottobre 2016}}</ref>
Il patrono locale è [[Sant'Andrea Apostolo]] e la parrocchia fa parte della zona pastorale di Falconara Marittima e dell'[[Arcidiocesi di Ancona-Osimo]].
Da segnalare la rievocazione storica che si tiene ogni anno nel mese di luglio in cui i quartieri del paese si sfidano per la conquista del "Palio dei Ronchi".
 
=== Distanze e vie di comunicazione ===
Nel biennio 2004-2005 ha curato l'instaurazione con il quartetto Borciani, un progetto in residenza, per mezzo del quale i musicisti, per due giorni al mese, hanno dedicato concerti e prove aperte alle scuole trasformando Palazzo Bomben in un laboratorio musicale. <ref>{{cita news |sito= http://www.fulvioluciani.it/Sito_Fulvio/4._pb_Benetton_progetto_residenza.html |sito= fulvioluciani |titolo= Il giro del mondo in 80 quartetti |accesso= 7 ottobre 2016}}</ref>
Il capoluogo comunale [[Falconara Marittima]] ed il [[mare Adriatico]] si trovano a circa 4&nbsp;km di distanza; il capoluogo di provincia e di regione, [[Ancona]], dista circa 15&nbsp;km. Distano meno di un chilometro dal centro abitato sia il casello “Ancona Nord” dell'[[autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]], che l'[[Aeroporto di Ancona-Falconara|aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio"]].
 
In auto Castelferretti è raggiungibile: da nord dalla [[Strada statale 16 Adriatica#Marche e Abruzzo settentrionale|SS. 16 Adriatica]] entrando, a Fiumesino di Falconara Marittima, nell'ingresso della variante “Falconara-Pontelungo” alla predetta SS16 e uscendo al primo svincolo di “Falconara-Stadio”, girando poi a sinistra in direzione ovest. Da sud, percorrendo la predetta variante alla SS16 e uscendo al predetto svincolo di “Falconara-Stadio”, proseguendo poi verso ovest.
==Università==
Da ovest, dalla [[Strada statale 76 della Val d'Esino#Tratto Serra San Quirico - Falconara|superstrada SS76 della Val d'Esino]], con uscita allo svincolo n.22 di [[Chiaravalle]], girando poi a destra, proseguendo verso est.
 
Il servizio di [[trasporto pubblico locale]] è svolto a mezzo autobus dalla società [[Conerobus]] (Linea C Ancona-Chiaravalle o linea J) con corse frequenti.
A margine dell'attività di regista svolte un'attività di docenza in materie cinematografiche e gestione dello spettacolo presso l' [[Università Ca' Foscari Venezia]] e l'[[Università di Udine]] (DAMS)
L'attività svolta dal 1999 ad oggi non si limita all'attività frontale, ma è estesa ad esperienza di ordine laboratoriale.
 
Inoltre Castelferretti è facilmente raggiungibile in ferrovia, con la linea [[Ferrovia Roma-Ancona|Ancona-Roma]], scendendo alla stazione di Castelferretti, o con la linea [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna–Pescara]], scendendo alla stazione di Falconara Marittima.
Nel 2008 realizza ''Incontri con filmaker'' per l'Università Ca' Foscari di Venezia. <ref>{{cita web |url= http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=83053 |sito= unive.it |titolo= Incontri con filmaker |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref>
 
== Monumenti ==
Nel 2009 coordina e realizza con il Settore Teatro della Biennale di Venezia diretto da [[Maurizio Scaparro]] e l'Università Ca' Foscari di Venezia, ''Documentare il Teatro, raccontare il teatro'', un progetto che anticipa la formula ''Biennale College'' che coinvolge tutte le discipline e si rivolge alla formazione di giovani artisti. <ref>{{cita web |url= http://www.labiennale.org/it/teatro/archivio/festival/programma/eventi.html?back=true |sito= labiennale.org |titolo= 40. Festival Internazionale del TeatroMediterraneo 20 febbraio > 8 marzo 2009 |accesso= 8 ottobre 2016}}</ref>
=== La Chiesa di Santa Maria della Misericordia ===
La piccola chiesa di [[Santa Maria della Misericordia]]<ref>{{Cita web |url=http://www.musan.it/musei/vis_musei.php?id_news=54 |titolo=La chiesa di Santa Maria della Misericordia nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona |accesso=27 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160523163325/http://www.musan.it/musei/vis_musei.php?id_news=54 |dataarchivio=23 maggio 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.falconarainlinea.it/chiesamisericordia.htm galleria fotografica della chiesa di Santa Maria della Misericordia] a Castelferretti.</ref> è sita fuori del paese, a fianco del cimitero di Castelferretti, a circa "400 passi" dal castello.
 
La primitiva struttura era, agli inizi del [[XV secolo]], più bassa di quella attuale e fu edificata negli anni delle [[Peste nera|pestilenze]] di fine [[Trecento]], secondo un modello molto diffuso nelle [[Marche]] che, secondo alcuni, ha dato vita anche all’originaria costruzione della [[Santa Casa]] di [[Loreto]]. Fu costruita per volere dei conti Ferretti<ref name=Ferretti/>, dei quali è stata anche tomba di famiglia, e che ne sono tuttora i proprietari.
*''Incontro con Film Makers''
*''Documentare il Teatro, Biennale Teatro, Università''
 
Nel [[1584]] Vincenzo Ferretti decise il restauro della chiesa, che fu affidato, come i lavori di bonifica del territorio circostante, a maestranze albanesi.
Per la stagione 2014-2015, su segnalazione dell'AGIS Scuola viene nominato referente per la diffusione di film di alto interesse culturale e didattico dal [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]]
 
La chiesa presenta all'interno interessanti affreschi della scuola marchigiana, risalenti al [[1450]]-[[1455|55]], che furono probabilmente coperti nel [[1610]], durante i restauri compiuti dalla famiglia Ferretti, di cui resta testimonianza in un’epigrafe, e riscoperti nel [[Novecento]], in occasione dei lavori di restauro commissionati dai Ferretti, effettuati nel [[1938]]-[[1940|40]] da Dante De Carolis e Mario Pesarini. Alcuni affreschi furono distaccati e poi ricollocati nel [[1969]].
==Note==
Questi dipinti rappresentano un’importante testimonianza delle decimazioni e della grande paura causate dalla peste trecentesca. Nell'affresco principale della [[navata]] centrale è infatti rappresentata ''La Madonna della Misericordia'' che protegge sotto il suo mantello le popolazioni locali dal contagio.
Gli altri affreschi rappresentano il ''Padre Eterno'', ''Gesù crocifisso con due angeli'', i ''Santi Paolo e Pietro'', un ''Santo diacono'' e ''San Bernardino da Siena'', insieme al trigramma.
L’intera decorazione è ritenuta di una stessa mano, di gusto pienamente tardogotico, fiammeggiante nella cattedra del Santo Vescovo nella parte destra. Originariamente riferiti al pittore Giacomo di Nicola da Recanati, vanno invece, secondo lo storico dell'arte Andrea De Marchi<ref>Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, ''Pittori ad Ancona nel Quattrocento'', Federico Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9</ref>, attribuiti a un maestro forse associabile a Giambono di Corrado da Ragusa, pittore della cosiddetta "scuola di Ancona", attiva in città tra [[XIV secolo|Trecento]] e [[XV secolo|Quattrocento]], il cui principale esponente era [[Olivuccio di Ciccarello]]<ref>Pietro Zampetti, in ''Francesco Podesti'', Electa editrice, Milano 1996, pagina 34</ref>.
 
=== La villa di Montedomini ===
<references/>
Alla sommità del colle che domina Castelferretti si trova Villa Montedomini, fatta costruire dai conti Ferretti<ref name=Ferretti/> nel [[1505]], antica residenza estiva di campagna della nobile famiglia anconetana.
 
La villa comprende edifici originari del [[XVI secolo|'500]] e ampliati nell'[[XVIII secolo|800]], ed è raggiungibile dal centro del borgo tramite una lunga e suggestiva scalinata tra due filari alberati<ref name=Ferretti/>.
==Pagine correlate==
 
Oggi versa in uno stato di totale abbandono, per cui meriterebbe un urgente intervento di restauro, che possa restituire quest'importante struttura ad un uso che ne consenta la visita al pubblico.
* [[Teresa Rampazzi]]
* [[Beppe Menegatti]]
* [[Galatea Ranzi]]
 
=== La sede del corpo bandistico ===
==Collegamenti esterni==
[[immagine:Italy. Corpo Bandistico di Castelferretti, 1925.jpg|miniatura|La banda di Castelferretti nel 1925]]
Risale invece agli inizi del '[[900]] il caratteristico edificio sede del corpo bandistico, con la facciata in [[stile liberty]] a forma di [[Lira (strumento musicale)|lira]] o [[cetra (antichità classica)|cetra]].
 
== Sport ==
Vedi [[Falconara Marittima]].
 
== Note ==
* [https://www.http://documentaristi.it/ Doc.it]
<references />
* [https://www.http://kublaifilm.it/ Kublaifilm]
 
== Voci correlate ==
* [[Pallavolo Sabini|G. S. Pallavolo Sabini]]
{{Portale|Marche}}
 
[[Categoria:Frazioni della provincia di Ancona]]
{{portale|biografie|cinema|televisione}}
[[Categoria:Falconara Marittima]]