Fasti gonzagheschi e Kuwait: differenze tra le pagine

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{{Stato
{{Opera d'arte
|nomeCorrente = Kuwait
| immagine=Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro (particolare).png
|nomeCompleto = Stato del Kuwait
| grandezza immagine=300px
|nomeUfficiale = دولة الكويت
| titolo= Fasti gonzagheschi
|linkBandiera = Flag of Kuwait.svg
|didascalia= <small>''Nell'immagine un dettaglio del telero che raffigura Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro''</small>
|paginaBandiera = Bandiera del Kuwait
| artista=[[Tintoretto]] e bottega
|linkStemma =Coat_of_arms_of_Kuwait.svg
| artista2=
|paginaStemma = Stemma del Kuwait
| data = 1578-1580
|linkLocalizzazione = KWT orthographic.svg
| opera = dipinto
|linkMappa = Ku-map.png
| tecnica= olio su tela
|motto = {{ar}}لكل الكويت<br>{{it}}Per il Kuwait
| altezza=
|lingua = [[Lingua araba|Arabo]]
| larghezza=
|capitale = [[Al Kuwait]]
| città=Monaco di Baviera
|capitaleAbitanti = 3.925.000
| ubicazione=[[Alte Pinakothek]]
|capitaleAbitantiAnno = 2014
|governo = [[Monarchia costituzionale]] ([[Emiro|Emirato]])
|presidente = [[Sabah IV al-Ahmad al-Jabir Al Sabah]]
|primoMinistro = [[Jaber Al-Mubarak Al-Hamad Al-Sabah]]
|elenco capi di stato = [[Sovrani del Kuwait|Emiro]]
|elenco capi di governo = [[Primi ministri del Kuwait|Primo ministro]]
|indipendenza = 19 giugno [[1961]] dal [[Regno Unito]]
|ingressoONU = 14 maggio [[1963]]
|superficieTotale = 17&nbsp;818
|superficieOrdine = 152
|superficieAcqua = <!-- percentuale delle acque interne dello stato dello stato in % - non scrivere % che viene scritto già dal template -->
|popolazioneTotale = 4.052.584
|popolazioneAnno = 2016
|popolazioneOrdine = 128
|popolazioneDensita = 149
|popolazioneCrescita = 1,883% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|confini = [[Arabia Saudita]], [[Iraq]]
|continente = [[Asia]]
|orario = [[Tempo Coordinato Universale|UTC]] +3
|valuta = [[Dinaro kuwaitiano]]
|PIL = 184540<ref name=IMF>[https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
|PILValuta = $
|PILAnno = 2012
|PILOrdine = 54
|PILprocapite = 48761
|PILprocapiteValuta = $
|PILprocapiteAnno = 2012
|PILprocapiteOrdine = 11
|PILPPA = 150905
|PILPPAValuta = $
|PILPPAAnno = 2012
|PILPPAOrdine = 60
|PILPPAprocapite = 70686
|PILPPAprocapiteValuta = $
|PILPPAprocapiteAnno = 2017
|PILPPAprocapiteOrdine = 7
|HDI= 0,760 (alto)
|HDIAnno= 2018
|HDIOrdine= 63
|TFT= 2,3 (2010)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2010|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .kw
|inno = al-Nashid al-watani
|festa = 25 febbraio
|note = <!-- note libere -->
|stato precedente = [[File:Flag of the United Kingdom.svg|20px|bordo]] [[Impero britannico]]
}}
Il '''Kuwait''' (pron. {{IPA|[kuˈwait]}}<ref>{{Dipi|Kuwait}}<br />Sono diffuse molte varianti di pronuncia. Accettabili {{IPA|[kuˈwɛit]}}, {{IPA|[kuˈweit]}} e {{IPA|[kuˈvait]}}; da evitare {{IPA|[kuˈvɛit]}}, {{IPA|[kuˈveit]}}, {{IPA|[ˈkwait]}} e {{IPA|[kjuˈwait]}}.</ref>) è un [[Emiro|emirato]] sovrano, situato nell'[[Asia]] sud-occidentale ([[Medio Oriente]]), in un'area particolarmente ricca di [[petrolio]]. Lo Stato si affaccia sul [[golfo Persico]] e confina con l'[[Arabia Saudita]] a sud e con l'[[Iraq]] a nord. Il nome è il diminutivo di una parola araba che significa ''piccola fortezza (lungo il litorale)''. L'antico nome della regione era Qurayn.
 
== Storia ==
I '''''Fasti gonzagheschi''''' sono un ciclo di dipinti eseguito da Jacopo Robusti, detto il [[Tintoretto]], con ampio apporto della sua bottega. L'opera è volta alla celebrazione dinastica della gesta dei [[Gonzaga]] ed in particolare delle imprese militari realizzate tra il XV° e XVI° secolo da vari membri della casata.
{{dx|[[File:Francesco Berlinghieri, Geographia, incunabolo per niccolò di lorenzo, firenze 1482, 28 medio oriente 08 kuwait.jpg|miniatura|Mappa del Kuwait del 1482]]}}
Nell'antichità classica l'isola di Failaka era certamente abitata ed una descrizione dell'Isola è contenuta nell'[[Anabasi di Alessandro]], il testo classico che descrive le imprese di [[Alessandro Magno]]. Fino all'inizio del [[XVI secolo]] la zona corrispondente all'odierno Kuwait era un arido deserto scarsamente popolato facente parte della [[Mesopotamia]].
 
Nel [[1612]] Barrak bin Ghurayf, ''shaykh'' della tribù dei [[Banu Khaled]], costruì un piccolo [[Fortezza|fortino]] (''Kut'', da cui il nome - al diminutivo appunto - del paese) contro gli [[Impero ottomano|Ottomani]]<ref>Abu Hakima Ahmad Mustafa, "''The Modern History of Kuwait 1750-1965"''</ref>.
==Storia==
[[File:Battaglia di Lepanto.jpg|left|thumb|[[Tintoretto]], ''Battaglia di Lepanto'', 1571, collezione privata. Grande bozzetto del capolavoro del Robusti andato perduto nell'incendio del Palazzo ducale di Venezia del 1577]]
La serie di dipinti fu commissionata al Tintoretto dal duca di Mantova [[Guglielmo Gonzaga]] per la decorazione di alcuni nuovi ambienti che lo stesso duca aveva fatto aggiungere al [[Palazzo Ducale (Mantova)|Palazzo ducale]] di Mantova. La commissione al pittore veneziano si articolò in due ''tranche'': vennero dapprima commissionati, nel 1578, quattro [[teleri]] destinati ad un prima sala della nuova parte della residenza ducale (''Sala dei Marchesi''), cui seguì una seconda ravvicinata ordinazione, nel 1579, relativa alle ulteriori quattro grandi tele del ciclo, che vennero collocate in un'altra stanza della reggia mantovana (''Sala dei Duchi'').
 
Nel [[XVIII secolo]] i Banu Khāled accolsero tribù provenienti dall'Arabia centrale, allora devastata dalla siccità e dalla perdita di bestiame, da allora note come gli [[Utub]] del [[Quraysh|Qurayn]] (il nome della regione all'epoca),soltanto nel 1716 sorse la denominazione Kuwait. L'area iniziò a prosperare con il commercio di perle e spezie tra India ed Europa. Indeboliti dal conflitto con i [[Wahhabismo|Wahhabiti]], i Banu Khāled persero influenza e nel [[1756]] gli ''Utub'' elessero [[Sabah I bin Jaber|Sabah I bin Jabir]] primo ''[[Sceicco|shaykh]]'' del Kuwait: da lui discende la dinastia emirale [[Al Sabah]].
Si ritiene che la scelta cadde sul Tintoretto in quanto questi si era dimostrato un abile pittore di battaglie: in particolare nel 1571 il maestro veneziano aveva licenziato per il [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo ducale]] di Venezia una tela raffigurante la ''Battaglia di Lepanto'' che aveva riscosso grandissima ammirazione ed è probabile che tale notizia fosse giunta anche alla corte mantovana, sempre attenta alle vicende veneziane<ref name=Nichols >Tom Nichols, ''Tintoretto: tradition and identity'', Londra, 1999, p. 133.</ref>.
 
Nel 1871 [[Midhat Pascià]] ,governatore di Bagdad,costringe lo sceicco Abdallah Al Sabah ad allearsi con lui e a riconoscere la sovranità turca su quel territorio.
Il prezzo pattuito per il compenso del Tintoretto fu relativamente a buon mercato per un'impresa di tale portata (le otto tele dei ''Fasti'' sono infatti di dimensioni ragguardevoli<ref>Le misure degli otto teleri: ''Giovanni Francesco Gonzaga nominato marchese di Mantova'': cm. 272.5 × 432; ''Ludovico II Gonzaga sconfigge i veneziani nella battaglia dell'Adige'': cm. 273 × 385.5; ''Federico I Gonzaga libera Legnano'': cm. 262 × 421.5; ''Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro'': cm. 269.5 × 422; ''Federico II Gonzaga conquista Parma'': cm. 212 × 283.5; ''Federico II Gonzaga entra vittorioso a Milano'': cm. 212 × 283.5; ''Federico II Gonzaga difende Pavia'': cm. 210 × 276.5; ''Ingresso di Filippo II di Spagna a Mantova'': cm. 211.7 × 330.</ref> e sono affollatissime di figure) e la consegna avvenne in tempi piuttosto rapidi - l'intero ciclo risulta messo in opera nel 1580 -; circostanze che spiegano l'ampia partecipazione della bottega del maestro, compreso suo figlio [[Domenico Robusti|Domenico]]<ref name=Nichols />. Il Tintoretto in sostanza si limitò all'ideazione delle composizioni e alla rifinitura dei dipinti, ragione per la quale al grande interesse storico-artistico riconosciuto al ciclo gonzaghesco non corrisponde un pari apprezzamento stilistico.
 
[[File:Vegetables souq.jpg|miniatura|Il vecchio porto di Kuwait City|sinistra]] Rioccupata la zona all'inizio del [[XIX secolo]], nel [[1897]] l'[[Impero ottomano]] riconobbe al Kuwait e al suo ''shaykh'' lo ''status'' autonomo di ''[[Qaḍāʾ|cazà]]'' ([[Divisioni amministrative dell'Impero ottomano|suddivisione]] di un ''sanjak'' o [[Sangiaccato (suddivisione amministrativa)|sangiaccato]]), ma la regione il 23 novembre [[1899]] diventò un [[protettorato britannico]] per effetto dell'accordo segreto firmato dall'allora [[sceicco]] [[Mubarak Al Sabah]]. L'influenza britannica sul Kuwait divenne subito evidente quando gli ingegneri tedeschi del progetto [[Ferrovia Berlino-Baghdad|ferroviario Berlino-Baghdad]] studiarono lo sbocco al mare della tratta Bassora-Kuwait. I britannici si opposero e, nel 1901, ci fu uno [[Scambio di note]] diplomatiche con l'Impero ottomano sullo ''[[status quo]]'' del Kuwait.
I ''Fasti gonzagheschi'' rimasero a Mantova fino ad inizio Settecento quando furono portati a Venezia da [[Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers]] durante la sua fuga dalla capitale ducale. Nel 1708 i teleri del Robusti furono acquistati dall'Elettore di Baviera [[Massimiliano II Emanuele di Baviera|Massimiliano Emanuele]] prendendo così la volta della capitale bavarese per infine confluire nelle raccolte della Alte Pinakothek.
 
=== Dominio britannico ===
==Descrizione==
La Convenzione Anglo-Ottomana del [[1913]] riconobbe diplomaticamente lo ''[[Sceicco|Shaykh]]'' [[Mubarak Al Sabah]] come soggetto alla sovranità ottomana, ma anche al protettorato britannico. Tale accordo non fu peraltro mai ratificato a causa dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], in cui il Kuwait si schierò con il [[Regno Unito]] contro l'[[Impero ottomano]]. La grande guerra disintegrò l'Impero ottomano ed i [[Regno Unito|britannici]] invalidarono la Convenzione del 1913 dichiararono il Kuwait uno "[[sceiccato]] indipendente sotto protettorato britannico". Il [[Trattato di Uqayr]] del [[1922]] fissò il confine con l'[[Arabia Saudita]] e istituì la [[zona neutrale kuwaitiano-saudita]], un'area di circa 5.180&nbsp;km² a sud del Kuwait. Questo trattato sancisce la vera e propria nascita del Kuwait, non giustificata da particolarità storiche o geografiche, ma funzionale agli interessi britannici nel territorio. In questo modo la Gran Bretagna impedì l'accesso al mare all'Iraq, rendendo indipendente il suo territorio costiero.<ref>{{Cita web|url=http://www.csun.edu/~vcmth00m/iraqkuwait.html|titolo=Iraq & Kuwait|sito=www.csun.edu|accesso=2018-04-20}}</ref>
[[File:Sala dei Marchesi - Mantova, Palazzo Ducale.jpg|right|thumb|La ''Sala dei Marchesi''. Si vedono gli spazi un tempo occupati dai dipinti del Tintoretto tra gli stucchi di [[Francesco Segala]]]]
Fonte di fondamentale importanza per l'individuazione del contenuto delle singole tele del ciclo sono le lettere scambiate tra il conte Teodoro Sangiorgio, alto funzionario della corte mantovana, e Paolo Moro ambasciatore dei Gonzaga a Venezia. In queste missive il Sangiorgio, per conto del duca Guglielmo, impartisce al diplomatico mantovano presso la Serenissima precise istruzioni circa il contenuto dei dipinti che avrebbe dovuto realizzare il Tintoretto. Da questo carteggio si deduce altresì che fu cura della committenza mantovana recapitare al pittore veneziano i ritratti dei marchesi e dei duchi da replicare nei dipinti così come delle riproduzioni dei luoghi in cui ambientare le scene<ref>Per il carteggio del Sangiorgio relativo alla commissione del ciclo del Robusti si veda, Alessandro Luzio, ''Fasti Gonzagheschi dipinti dal Tintoretto'', in ''Archivio Storico dell'Arte'', III, 1890, pp. 397-400.</ref>.
 
Il 10 marzo 1939, scoppiò un'insurrezione popolare per chiedere la riunificazione del Kuwait all'Iraq.<ref>{{Cita web|url=http://www.us-uk-interventions.org/noframes/Kuwait.html|titolo=US and UK Government International Intervention Since 1945: Kuwait|sito=www.us-uk-interventions.org|lingua=en-GB|accesso=2018-04-20}}</ref>
===Sala dei Marchesi===
Nella prima parte dei ''Fasti'' sono raffigurate le gesta dei primi quattro marchesi Gonzaga, cioè il titolo rivestito dalla famiglia mantovana (dal 1433) prima di ascendere a dignità ducale nella persona di [[Federico II Gonzaga]].
Come si avrà modo di osservare, il Tintoretto si è strettamente attenuto alle istruzioni impartite dal Sangiorgio, in una lettera del 1578, circa il contenuto che i quattro dipinti destinati alla ''Sala dei Marchesi'' avrebbero dovuto avere.
 
A partire dagli anni 30 del [[XX secolo]] per il Kuwait inizia l'[[Estrazione del petrolio|età del petrolio]]. La prima concessione petrolifera fu concessa nel 1934 alla Kuwait Oil Company, una joint venture al 50/50 tra la [[Anglo-Iranian Oil Company]] e la [[Gulf Oil]]. L'effettiva scoperta dell'oro nero è del 1938, ma la produzione fu ritardata dalla seconda guerra mondiale ed iniziò solo nel 1946. La conferma di grandi giacimenti di [[petrolio]] ha trasformato il Kuwait in uno dei più ricchi Stati della [[Penisola araba|Penisola]] e uno dei maggiori esportatori mondiali di petrolio (il maggiore del [[Golfo Persico]] già nel [[1952]]). In quell'anno, a causa della nazionalizzazione dell'industria petrolifera iraniana da parte di [[Mohammad Mossadeq]] e della successiva [[crisi di Abadan]] la produzione kuwaitiana sostituì quella persiana.
Questa prima parte del ciclo era inframezzata da un ricco apparato decorativo plastico, tuttora in loco. Si tratta di sculture in stucco, opera del padovano [[Francesco Segala]], consistenti in busti-ritratto dei duchi Gonzaga e delle rispettive consorti, putti, vittorie e altre figure allegoriche.
 
=== Indipendenza ===
====Giovanni Francesco Gonzaga nominato marchese di Mantova dall'imperatore Sigismondo====
Negli anni '50 in tutto il [[Vicino Oriente]] si sviluppò un forte [[nazionalismo arabo]] legato al carisma del leader egiziano [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]] e alla [[crisi di Suez]] ed il Kuwait non faceva eccezione. L'Emiro [[Abd Allah III al-Salim Al Sabah|ʿAbd Allāh Āl Ṣabāḥ]] avviò allora un negoziato con i britannici arrivando ad ottenere l'indipendenza dal [[Regno Unito]] il 19 giugno [[1961]]. Nel 1960, quando ancora non era pienamente indipendente, l'Emirato aderì all'[[Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio|OPEC]]. Il Kuwait concordò quindi con l'Arabia Saudita lo sfruttamento paritario delle riserve petrolifere della zona neutrale. Nell'ottobre [[1963]], dopo aver opposto resistenza, anche l'[[Iraq]] riconobbe formalmente l'indipendenza del Kuwait e i suoi confini.
[[File:Giovanni Francesco Gonzaga nominato marchese di Mantova dall'imperatore Sigismondo.jpg|left|thumb|''Giovanni Francesco Gonzaga nominato marchese di Mantova dall'imperatore Sigismondo'']]
Il primo telero celebra il conseguimento della carica marchionale da parte di [[Gianfrancesco Gonzaga]], il primo della schiatta a conseguire il titolo di marchese di Mantova, del quale fu insignito da [[Sigismondo di Lussemburgo]] allorché questi nel 1433 scese in Italia per essere cinto da papa [[Eugenio IV]] della corona imperiale. La cerimonia di elevazione al marchesato di Gianfrancesco si svolse a Mantova in piazza San Pietro.
[[File:Domenico morone, la cacciata dei bonacolsi da mantova, 1494.jpg|left|thumb|[[Domenico Morone]], ''[[Cacciata dei Bonacolsi]]'', 1494, Mantova, Palazzo ducale]]
Queste le parole con le quali il conte Sangiorgio descrive minuziosamente il compito affidato al Tintoretto per il primo dipinto del ciclo: «''Nel quadro del marchese Giovanni Francesco si pingerà come, essendo Giovanni Francesco Gonzaga signore di Mantova con tittolo di capitano, fu creato marchese da Sigismondo imperatore et n'hebbe il tittolo et le insegne in Mantova su la piazza di San Pietro ove fu fatto un gran catafalco regalmente ornato sopra del quale ascese l'imperatore et, havendo avanti di se stesso Giovanni Francesco con molti suoni di trombe et tamburri, lo creò et lo fece gridare marchese et le diedde un scudo con l'arma delle quattro aquile in campo bianco distinto da una croce rossa. In questo quadro hanno da essere ritratti al naturale il sudetto imperatore Sigismondo et il marchese Giovanni Francesco. Si ha da immitare in qualche parte la prospettiva della piazza di San Pietro acciò che si riconosca il luogo ove fu fatto questa attione. Volendo per ornamento farle qualche insegne se le può fare il stendardo del generalato di Santa Chiesa, quello di vinitiani et quello del duca di Milano. L'impresa sua fu un scoglio in mezo all'onde nelle quali sono molti tronchi di legno che gettano fiamme''».
[[File:Pisanello, medaglia di gianfrancesco I gonzaga, di mantova.JPG|right|thumb|Gianfrancesco Gonzaga nella medaglia del [[Pisanello]]]]
Su un palco elevato in piazza San Pietro si svolge la cerimonia: un deferente Gianfrancesco si inchina al cospetto dell'imperatore regalmente assiso che indica verso i simboli nobiliari poggiati su cuscino dei quali il Gonzaga sta per essere insignito. La lunga prospettiva della piazza è ricolma di cavalieri in armatura e tra di loro si vedono anche dei musici che percuotono i tamburi. Tre cavalieri reggono grandi stendardi con le insegne di Venezia, cioè il leone di san Marco, del ducato di Milano, il biscione visconteo, e dello Stato della Chiesa, la tiara papale e le chiavi di san Pietro: cioè gli stati al cui servizo il primo marchese di Mantova pose la sua spada. Davanti al palco vi è il popolo di Mantova assiepato. Sull'estrema destra della tela vi è in primo piano un giovane guerriero in armatura con la mano sinistra poggiata su uno scudo su cui compare l'impresa descritta dal Sangiorgio dello scoglio tra le onde e dei rami che bruciano.
 
A causa della forte minoranza [[Palestinesi|palestinese]] che viveva nel Paese, il Kuwait risentì delle conseguenze delle guerre arabo-israeliane, della creazione nel 1968 dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]] e delle tensioni tra palestinesi ed altri Paesi arabi (come il [[Settembre nero in Giordania|settembre nero]] giordano del 1970 e la [[Guerra civile in Libano|guerra civile libanese]] iniziata nel [[1975]]).
Riconoscibile sullo sfondo è l'antica facciata del [[duomo di Mantova]], dedicato a San Pietro (da qui il nome della piazza), poi radicalmente modificata nei secoli successivi: la si vede sostanzialmente identica nel dipinto di [[Domenico Morone]] raffigurante la ''[[Cacciata dei Bonacolsi]]'' del 1494<ref>In verità nel secolo e poco più che separa il quadro del Morone da quello del Tintoretto qualche modifica alla facciata del duomo era comunque stata apportata: nella parte alta della facciata del Robusti si vede una [[serliana]] che nella cacciata dei Bonacolsi non c'è, innovazione architettonica evidentemente effettuata medio tempore.</ref>.
 
Gli investimenti nell'industria petrolifera e la conseguente crescita economica attirarono nel nuovo Stato numerosi lavoratori stranieri (soprattutto dall'[[Egitto]] e dall'[[India]]) di cui solo pochi riuscirono ad ottenere la cittadinanza,nonostante siano percentualmente più numerosi della popolazione locale. Negli anni settanta il Kuwait nazionalizzò la Kuwait Oil Company ([[Kuwait Petroleum Corporation|Q8]]), terminando la partnership con [[BP (azienda)|British Petroleum]] e [[Gulf Oil Corporation|Gulf Oil]].
La raffigurazione di profilo del primo marchese di Mantova ha suggerito che il probabile modello utilizzato dal Tintoretto per l'effige di Gianfrancesco Gonzaga vada individuato nella [[Medaglia di Gianfrancesco I Gonzaga|medaglia]] coniata dal [[Pisanello]] (1440 circa) su commissione di [[Ludovico III Gonzaga|Ludovico II Gonzaga]] e per l'appunto dedicata al padre del committente.
 
=== L'invasione irachena e la liberazione del Kuwait ===
====Ludovico II Gonzaga sconfigge i veneziani nella battaglia dell'Adige====
{{vedi anche|invasione del Kuwait}}
[[File:Ludovico II Gonzaga sconfigge i veneziani nella battaglia dell'Adige.jpg|left|thumb|''Ludovico II Gonzaga sconfigge i veneziani nella battaglia dell'Adige'']]
Dopo essere stato alleato dell'[[Iraq]] durante la [[guerra Iran-Iraq]], concedendo prestiti per 65 miliardi di dollari, e dopo un breve conflitto economico, il Kuwait fu invaso e annesso dall'Iraq il 2 agosto [[1990]] con la motivazione del ripristino di antichi confini e più recenti furti di petrolio. La [[monarchia]] fu deposta e fu insediato un governatore iracheno ([[Ali Hassan al-Majid]]). La comunità internazionale tuttavia considerando questa una violazione del diritto internazionale non riconobbe l'annessione; il Kuwait formò un governo in esilio basato a [[Ta'if]], in [[Arabia Saudita]].
L'evento raffigurato nella seconda tela è uno scontro avvenuto nel corso della guerra del 1438-1439 tra il duca di Milano [[Filippo Maria Visconti]] e la Repubblica di Venezia per il dominio della Lombardia orientale e del [[Lago di Garda]]. Durante questa contesa i veneziani compirono l'ardimentosa impresa di trasportare via terra una flotta dal fiume [[Adige]] al Lago di Garda che non avrebbero potuto raggiungere via acqua per lo sbarramento nemico. Impresa passata alla storia col nome di ''[[Galeas per montes]]''.
[[File:Destroyed iraqi SPG.JPEG|miniatura|Blindato ([[Veicolo da combattimento della fanteria|IFV]]) iracheno distrutto nel [[deserto]]|sinistra]] Il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] autorizzò una coalizione di 34 paesi, guidata dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], a intervenire militarmente. Il 27 febbraio [[1991]] si concluse la [[Guerra del Golfo]] con la liberazione del Kuwait e il reinsediamento dell'Emiro [[Jabir III al-Ahmad al-Jabir Al Sabah|Jābir Āl Ṣabāḥ]]<ref>S. Beltrame: ''La prima guerra del Golfo''" Roma, 2003</ref>.
L'[[Al-Quwwat al-Barriyya al-ʿIrāqiyya|esercito iracheno]] in ritirata appiccò il fuoco a circa 600 pozzi petroliferi e danneggiò i 100 restanti, provocando una catastrofe ambientale ed economica in tutto il Golfo: oltre ai versamenti in mare, il 5% del territorio del Kuwait fu coperto da laghi di petrolio e furono necessari più di nove mesi per spegnere gli incendi. Inoltre, il Kuwait pagò 17 miliardi di dollari come rimborso spese alla coalizione.
 
La guerra di liberazione del Kuwait segna anche un punto di svolta nella storia dei [[Mass media|media]] e segna l'avvento dell'era della [[propaganda]] mediatica [[CNN]] o della cosiddetta "TV globale" , le riprese degli attacchi della coalizione furono trasmessi identici in tutto il mondo mentre non fu fornita alcuna immagine sugli effetti distruttivi a terra degli stessi sulla popolazione locale. Sembrava avverata la profezia di [[Marshall McLuhan]] sulla TV che avrebbe ridotto il mondo ad un "villaggio globale".
La battaglia raffigurata nel secondo telero è relativa all'irruzione sull'Adige della flotta dei Gonzaga - clamorosamente schieratisi con i Visconti a dispetto dei loro precedenti legami con la Serenissima - che abilmente muovendo da [[Ostiglia]] raggiunse il fiume e sconfisse i veneziani.
 
== Geografia ==
Con una voluta falsificazione storica l'impresa militare è attribuita a [[Ludovico III Gonzaga|Ludovico II Gonzaga]] ma in realtà fu condotta da suo padre Gianfrancesco. Quanto alle possibili spiegazioni di questa alterazione dei fatti si è supposto che la biografia di Ludovico Gonzaga - abile politico e colto mecenate, ma non uomo d'armi - non fossero rintracciabili gloriose vittorie militari e quindi, a dispetto della verità, gliene si attribuì una del padre.
{{vedi anche|Geografia del Kuwait}}
[[File:Andrea Mantegna 081 detail.jpg|right|thumb|[[Andrea Mantegna]], ''Ludovico II Gonzaga'', particolare degli affreschi della ''[[Camera degli Sposi]]'', 1465-1474, Mantova Palazzo ducale]]
Il territorio del Kuwait, uno dei più piccoli paesi del mondo e l'unico senza riserve d'acqua naturali, è costituito principalmente da [[deserto]] (solo lo 0,84% della superficie è coltivabile), con lievi differenze di altitudine (la massima è 306 [[m s.l.m.]]). Il [[clima]] tropicale è secco (127&nbsp;mm all'anno) e caldo (anche oltre i 45&nbsp;°C in estate). Sulla costa, lunga 499&nbsp;km e dotata di un [[porto naturale]] nella baia di Kuwait, sono situate nove isole, di cui solo una (Faylaka) è abitata e la più grande (Bubiyan) è collegata alla terraferma con un ponte. Le città sono [[Al Kuwait]], [[Jahrah]], [[Salmiya]], [[Hawalli]] e [[Shuwaikh]]. Più di 363 specie di uccelli sono state registrate in Kuwait.<ref name=bsc-eoc>{{Cita web|cognome=Lepage|nome=Denis|url=http://www.bsc-eoc.org/avibase/avibase.jsp?region=kw&pg=checklist&list=clements|titolo= Checklist of birds of Kuwait|sito= Bird Checklists of the World|editore=Avibase}}</ref> Ogni anno passano dal Kenya dai 2 ai 3 milioni di uccelli.<ref name=natstrat>{{Cita web|titolo=National Biodiversity Strategy for the State of Kuwait|url=http://www.birdguides.com/webzine/article.asp?a=5210|p=12}}</ref> Le isole del paese sono importanti zone di riproduzione per quattro specie di [[Sterninae]] e per il [[Socotra cormorant]].<ref name=natstrat /> Nel paese sono presenti tre principali impianti di trattamento delle acque reflue.<ref name=scidi>{{Cita pubblicazione|nome=Mohamed|cognome=F. Hamoda|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0011916401002594 |titolo=Desalination and water resource management in Kuwait|editore=Science Direct|data=September 2001|doi=10.1016/S0011-9164(01)00259-4|volume=138|rivista=Desalination|pp=165}}</ref>
 
== Popolazione ==
Questa è l'indicazione data da Teodoro Sangiorgio: «''Nel quadro del marchese Ludovico si pingerà come, essendosi opposto Andrea Donato et Girolamo Contarini al Picinino che voleva passar l'Adige per andare nel padovano, Ludovico Gonzaga, che favoriva le cose di Filippo Visconte, andò con un'armata di ventotto galleoni ch'egli teneva ad Hostia per le paludi che sono tra l'Adige et il Po et, fatti in puochissimo tempo diversi cavamenti con grossissimo numero di guastatori, si condusse vicino alli argini dell'Adige per la fossa del Panego puoco sopra Legnago che inteso dalli vinitiani fecero distendere longo dell'altra ripa il Melita con otto milla cavalli et quattro mila fanti et similmente le genti del Donato et essendo nel fiume dario Malipiero con trentacinque galleoni et il Molino con molte fuste per impedire ch'egli non traghettasse li suoi galleoni in esso fiume con l'aiutto de quali temevano che passasse le genti all'altra ripa, si misero contro il corso dell'acqua per andare alla detta bocca della fossa del Panego ad impedire l'entrata nel fiume. Ma egli distese molti pezzi d'artiglieria alla detta bocca con quali, quando scuoperse l'armata vinitiana, incominciò a salutarla et affondò et prese un galleone di quelli del Malipiero, da che egli, spaventato, si rittenne di passar più avanti. Il Molino s'affrettò di passare oltre la bocca della fossa colle sue fuste et fu seguito da cinque galleoni di quelli del Malipiero, onde restò l'armata vinitiana divisa in due parti et perciò priva di conseglio et di ardire di combattere. Il che conosciuto da Ludovico entrò animosamente nel fiume et sbaragliò detta armata, la quale fugì parte a segonda, parte contra l'acque, cossì egli pose le genti in terra le quali messero in fuga il Melita et il Donato, onde restato superiore in terra et in acqua, prese subbito Lignago et Porto in mezzo delli quali passa l'Adige. In questo quadro va il ritratto di Ludovico. Lo stendardo del generalato di Santa Chiesa et del duca di Milano. La sua impresa fu un guanto di ferro con il motto "Buena fe no es mutable"''».
Su una superficie di 17.818&nbsp;km², il Kuwait ha una popolazione di 3.100.000 abitanti, di cui solo 960.000 sono cittadini kuwaitiani. Circa l'80% della popolazione kuwaitiana è araba; gli arabi immigrati sono principalmente [[Egitto|egiziani]] e profughi senza cittadinanza chiamati anche ''bidun'' (lett. "senza [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]]"). Fra gli immigrati non arabi sono numerosi gli [[india]]ni, i [[Bangladesh|bengalesi]], i [[pakistan]]i e i [[Filippine|filippini]]. In Kuwait vivevano numerosi [[Palestina|palestinesi]], molti dei quali furono espulsi dal paese dopo che il leader dell'[[OLP]], [[Yasser Arafat]], espresse il suo sostegno all'Iraq durante la [[Guerra del Golfo]].
[[File:Bartolomeo melioli, ludovico II gonzaga, 1475, recto.JPG|left|thumb|[[Bartolomeo Melioli]], ''Ludovico II Gonzaga'', 1475, Washington, [[National Gallery of Art]]]]
Sullo stendardo dietro il Gonzaga si vede il guanto di ferro dell'impresa del marchese Ludovico richiesto dal Sangiorgio. Un po' spiazzante nel contesto dell'evento rappresentato appare il motto di questa impresa, cioè l'espressione in spagnolo ''Buena fe es non mudable'' (la lettera non è precisa sul punto): si tratta infatti di un'attestazione di fedeltà cavalleresca che in effetti stride col voltafaccia dei Gonzaga nei confronti dei veneziani avvenuto in occasione della guerra tra la Serenissima e i Visconti.
 
La lingua ufficiale è l'[[Lingua araba|arabo]], comunque l'[[Lingua inglese|inglese]] è generalmente studiato e conosciuto. Alcuni immigrati parlano le loro lingue d'origine.<br />
Possibile precedente ritrattistico da cui potrebbe derivare la figura del marchese che si vede nel telero del Tintoretto è indicato nel ritratto di Ludovico Gonzaga che compare nell'episodio, raffigurato nella ''[[Camera degli Sposi]]'' del [[Mantegna]], relativo all'incontro tra lo stesso Ludovico e suo figlio, il cardinale [[Francesco Gonzaga (1444-1483)|Francesco Gonzaga]]. Altra ipotesi individua il modello nell'effige del secondo marchese di Mantova che appare su una medaglia [[Bartolomeo Melioli]].
Circa l'85% dei kuwaitiani è [[Islam|musulmano]], in maggioranza [[Sunnismo|sunnita]] ma un 30% è [[Sciismo|sciita]].
 
== Ordinamento dello stato ==
====Federico I Gonzaga libera Legnano dall'assedio degli svizzeri====
Il Kuwait è una [[monarchia costituzionale]] con un sistema di [[sistema parlamentare|governo parlamentare]], il più antico del Golfo.
[[File:Federico I Gonzaga libera Legnano dall'assedio degli svizzeri.jpg|left|thumb|''Federico I Gonzaga libera Legnano dall'assedio degli svizzeri'']]
Questa fu l'indicazione di Sangiorgio per il terzo telero del ciclo dei marchesi: «''Nel quadro del marchese Federico si pingerà come, essendo restato il duca di Milano picciolo in governo della madre et raccomandato dal padre al marchese Federico suo capitano generale de gli huomini d'arme, callarono li svizzeri per la via di Como all'assedio di Legnano terra d'esso duca, onde chi haveva di lui governo n'avisò subbito il marchese, il quale posto in essere le sue genti d'arme et molta fanteria, andò a quella volta et fece levare li svizzeri dall'assedio che se ne ritornarono alle loro case. In questo quadro va ritratto il marchese Federico. Le insegne devono essere con l'arme Visconte. La sua impresa fu un crociolo pieno di verghe d'oro posto a fuoco con il motto'' “''Probasti me''”».
 
Il capo dello Stato è l'[[Emiro]], un titolo semi-ereditario.
I fatti cui si riferisce il dignitario della corte mantovana riguardano la guerra che fu occasionata dalla [[Congiura de' Pazzi]], avvenuta a Firenze nel 1478. La feroce repressione messa in atto da [[Lorenzo il Magnifico]] dopo la congiura suscitò la reazione del papa [[Sisto IV]] che strinse un'alleanza con il re di Napoli per muovere guerra a Firenze. In soccorso di Lorenzo si mossero vari stati italiani tra i quali il ducato di Milano che in quel tempo, dopo la morte [[Galeazzo Maria Sforza]], era affidato alla reggenza di sua moglie [[Bona di Savoia]], essendo il figlio del defunto duca, [[Gian Galeazzo Maria Sforza]], ancora un bambino.
 
[[File:Aljabir sabah with bush.jpg|miniatura|L'Emiro [[Sabah al Sabah]] con il Presidente Bush|sinistra]]
Sisto IV, al fine di indebolire il fronte avversario, sobillò gli svizzeri affinché questi aprissero le ostilità con il ducato sforzesco: il piano del papa mirava a far sì che i milanesi, aggrediti sul proprio territorio, distogliessero le loro forze dalla Toscana, depotenziando così lo schieramento che difendeva Firenze.
[[File:Federico I Gonzaga - Bonsignori.jpg|right|thumb|[[Francesco Bonsignori]], ''Federico I Gonzaga'', 1490-1505, Firenze, [[Uffizi]]]]
Nell'indicazione per il Tintoretto il Sangiorgio si riferisce, quale teatro dell'evento che voleva fosse raffigurato, alla città lombarda di [[Legnano]] e con ogni probabilità la fonte da cui riprende questa ambientazione è la ''Chronica de Mantua'' di [[Mario Equicola]] - umanista dell'entourage di Federico II Gonzaga -, testo dato alle stampe negli anni venti del Cinquecento. Dubbia però è l'esattezza del luogo dell'assedio riferito dall'Equicola posto che altre fonti su questo conflitto tra svizzeri e milanesi - detto anche guerra di Giornico dal nome della [[Battaglia di Giornico|battaglia]] conclusiva che assegnò la vittoria agli elvetici - collocano l'accerchiamento risolto dall'intervento di Federico I Gonzaga piuttosto nel [[Canton Ticino]], allora facente parte del ducato di Milano: in alcuni casi la città assediata è individuata in [[Lugano]], altre fonti collocano l'evento a [[Bellinzona]]<ref>Luigi Moroni Stampa, ''Il marchese Federico Gonzaga e l'assedio di Bellinzona del 1478'', in ''Bollettino storico della Svizzera italiana'', LXXXVIII (1976), pp. 147-185.</ref><ref>[[Giorgio Giulini]], ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, 1857, Tomo VII, p. 633.</ref>.
 
L'emiro nomina il [[primo ministro]], che fino a pochi anni fa era anche l'erede al trono. Un [[consiglio dei ministri]] (non più di 16, con almeno un parlamentare) aiuta il primo ministro nei suoi compiti di [[capo del governo]]. Il [[Parlamento]], o ''Majlis al-Umma'' (Assemblea Nazionale), consta di 50 membri, che vengono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni, e dei ministri. Il Parlamento ha il potere di rimuovere il primo ministro o un qualsiasi ministro e di confermare la nomina del principe ereditario e dell'emiro. In assenza di conferma l'emiro o la famiglia reale degli Al Sabah (i cui membri hanno tutti il titolo onorifico di ''shaykh'') devono proporre una terna di candidati tra cui il Parlamento fa la sua scelta. Morto l'emiro [[Jabir III al-Ahmad al-Jabir Al Sabah|Jaber]] il 15 gennaio [[2006]], non potendo il malato principe ereditario [[Sa'd al-Sabah]] né giurare né abdicare, è stato rimosso dal Parlamento, che ha confermato nuovo emiro [[Sabah al-Sabah]], il quale ha giurato il 29 gennaio 2006.
Sia come sia, la sostanza dei fatti è che gli svizzeri, istigati dalla fazione anti-medicea, misero sotto assedio una città parte dei possedimenti ducali e Bona di Savoia ordinò a [[Federico I Gonzaga]], capitano delle armi degli Sforza, di muoversi per disperdere gli assalitori. A dispetto dell'enfasi data all'impresa nel quadro del Robusti - dove vediamo il marchese di Mantova caricare il nemico con la spada sguainata - i fatti ebbero in verità uno svolgimento molto meno epico: gli svizzeri, avuta notizia della deliberazione di inviare il Gonzaga in soccorso degli assediati, si ritirarono prima ancora che questi raggiungesse il luogo delle operazioni<ref>La stessa ''Chronica'' dell'Equicola dà conto del fatto che gli svizzeri tolsero l'assedio non appena appreso dell'imminente arrivo del marchese Federico che a quel punto non ebbe nemmeno più ragione di lasciare le sue basi.</ref>.
[[File:Moneta di francesco II di mantova.JPG|left|thumb|Ducato fatto coniare da Francesco II con l'impresa del crogiolo con le verghe d'oro e il motto ''Probasti me Domine et cognovisti'']]
Anche in questo caso, come nel telero precedente, assistiamo pertanto, se non proprio ad una falsificazione, ad una mistificazione della realtà storica e analoghe potrebbero essere le ragioni di questa scelta: anche nella biografia del terzo marchese Gonzaga non si trovano clamorosi fatti d'arme e quindi fu forse giocoforza per il Sangiorgio enfatizzare un evento in sé di scarso rilievo militare.
 
Fino al 2005 avevano il diritto di voto solo i maschi adulti, cittadini da almeno 30 anni e non membri delle forze armate per un totale di 139.000 elettori (il 15% dei cittadini e meno del 5% della popolazione). Il 16 maggio 2005 il Parlamento ha esteso il diritto di voto alle donne. Tuttavia, dato che il conseguimento della cittadinanza kuwaitiana è molto difficile, e che la maggioranza della popolazione è costituita da immigrati e dai loro discendenti, gli elettori costituiscono solo il 10% della popolazione.
L'immaginaria battaglia è così raffigurata dal Tintoretto: l'esercito guidato dal Gonzaga, identificato dalle insegne con il biscione milanese, sta travolgendo le truppe elvetiche; in primo piano, sulla destra, lo stesso marchese lanciato al galoppo si accinge ad assestare il colpo mortale ad un nemico il cui cavallo è stato già atterato dalla lancia di un fante lombardo. Più al centro l'armata sforzeca, con un'azione che si proietta verso la destra della tela, incalza l'accampamento degli assedianti (se ne vedono le tende) mettendo in fuga gli svizzeri riconoscibili dai berretti rossi. Attraverso la porta della città, ormai libera dall'assedio, entrano i carri dei soccorritori.
 
=== Suddivisione amministrativa ===
Due bandiere agli angoli in alto sembrano quasi le tende di un sipario che si apre sulla vittoria del marchese di Mantova. Su quella del lato sinistro si legge il motto: ''Probasti me'' e si intravede un crogiolo con l'interno delle verghe d'oro. L'impresa delle verghe d'oro nel crogiolo accompagnata dal motto che per intero recita ''Probasti me Domine et cognovisti'' non appartenne però a Federico I Gonzaga ma a suo figlio [[Francesco II Gonzaga|Francesco II]], emblema che il quarto marchese di Mantova scelse dopo la battaglia di Fornovo, che è il tema dell'ultimo telero della ''Sala dei Marchesi'': evidentemente il conte Sangiorgio commise un errore nell'indicazione data al pittore<ref>''Signore mi hai provato e mi hai conosciuto'', è il motto che, con l'immagine delle verghe d'oro messe in un crogiolo sul fuoco, componeva l'impresa scelta da Francesco II Gonzaga in seguito al compromettersi dei suoi rapporti con la Repubblica di Venezia a causa della condotta tenuta dallo stesso generale negli eventi successivi alla battaglia del Taro. Dopo Fornovo, infatti, che inizialmente anche la Serenissima propagandò come una vittoria, tributando alti onori al Gonzaga, questi si recò nel Sud Italia per fare fronte comune con [[Ferrandino d'Aragona]] e cacciare via il contingente francese lasciatovi da Carlo VIII. Francesco però dopo qualche tempo abbandonò questo fronte e fece ritorno a Mantova. L'atto venne recepito con diffidenza dal governo veneziano in seno al quale iniziò a serpeggiare il sospetto che il Gonzaga, in combutta con la Francia, avesse tradito la Repubblica. Si pose così in dubbio anche la sua lealtà a Fornovo. Francesco II scelse allora questa impresa quale affermazione della sua correttezza: fondere l'oro infatti - cioè l'azione richiamata dalle verghe nel crogiolo - è un procedimento usato per appurare che il metallo sia puro e il motto ''Probasti me Domine et cognovisti'' ribadisce la sua lealtà al cospetto dell'onniscienza divina.</ref>.
{{vedi anche|Governatorati del Kuwait}}
[[File:Kuwait governorates english.png|miniatura|mappa dei governatorati del Kuwait|destra]]
Il Kuwait è suddiviso in 6 governatorati (''muhafazat''):
* [[Governatorato di al-Ahmadi]]
* [[Governatorato di al-Farwaniyya]]
* [[Governatorato di al-Jahra]]
* [[Governatorato della Capitale (Kuwait)|Governatorato della Capitale]] (o di al-'Asima)
* [[Governatorato di Hawalli]]
* [[Governatorato di Mobarak al-Kabir]]
[[Al Kuwait]] è la capitale politica ed economica.
 
== Media ==
Le sembianze di Federico I Gonzaga che si vedono nel terzo telero sono molto vicine al volto del marchese effigiato in un disegno di [[Francesco Bonsignori]] conservato agli Uffizi: è presumibile che tanto questo disegno quanto il ritratto del quadrone di Tintoretto derivino da un comune modello perduto.
I media del Kuwait sono annualmente classificati come "parzialmente liberi" nella [[Libertà di stampa]] secondo Freedom House.<ref>{{Cita web|url=https://www.freedomhouse.org/report-types/freedom-press|titolo=Freedom of the Press – Scores and Status Data 1980–2014|editore=Freedom House|accesso=12 marzo 2016}}</ref> Sono i più liberi del golfo Persico.<ref>{{Cita web|url=http://www.refworld.org/docid/4b7aa9aec.html|titolo=World Report – Kuwait|editore=Refworld|accesso=12 marzo 2016}}</ref><ref name="rsf">{{Cita web|url=http://www.refworld.org/docid/4b7aa9aec.html|titolo=Kuwait|editore=Reporters without Borders|accesso=12 marzo 2016}}</ref> Il Kuwait, figura come il possessore dei mezzi di comunicazione più liberi dell'intero [[Mondo arabo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.irex.org/resource/kuwait-media-sustainability-index-msi|titolo=Kuwait Media Sustainability Index (MSI)|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141105180255/http://www.irex.org/resource/kuwait-media-sustainability-index-msi|dataarchivio=5 novembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://carnegieendowment.org/sada/?fa=22700|titolo=Kuwait: A Democratic Model in Trouble|editore=[[Carnegie Endowment]]|accesso=12 marzo 2016}}</ref><ref name=lead>{{Cita web|url=https://www.hrw.org/news/2010/07/23/operation-roll-back-kuwaiti-freedom|titolo=Operation Roll Back Kuwaiti Freedom|editore=[[Human Rights Watch]]}}</ref>
 
Dal 2005,<ref name="prfr">{{Cita web|url=https://chronicle.fanack.com/kuwait/society-media-culture/media/press-freedom/ |titolo=Press Freedom|citazione=Since 2005, Kuwait has earned the highest ranking of all Arab countries on the annual Press Freedom Index of Reporters Without Borders.}}</ref> il Kuwait ha spesso guadagnato la posizione più elevata di tutti i paesi arabi nell'annuale Press Freedom Index del Reporters Without Borders.<ref name="fanak">{{Cita web|url=https://chronicle.fanack.com/kuwait/society-media-culture/media/press-freedom/ |titolo=Kuwait Press Freedom}}</ref><ref name="isr">{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-20112012 |titolo=Press Freedom Index 2011–2012}}</ref><ref name="indi">{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-2013|titolo=Press Freedom Index 2013}}</ref><ref name="indextwo">{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-2014|titolo=World Press Freedom Index 2014 – Reporters Without Borders}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://rsf.org/en/worldwide-press-freedom-index-2006|titolo=Press Freedom Index 2006}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://rsf.org/en/worldwide-press-freedom-index-2007|titolo=Press Freedom Index 2007}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-2008|titolo=Press Freedom Index 2008}}</ref><ref name="ofa">{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-2009|titolo=Press Freedom Index 2009|p=2}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://rsf.org/en/world-press-freedom-index-2010|titolo=Press Freedom Index 2010}}</ref> Nel 2009, 2011, 2013 e 2014 il Kuwait ha superato [[Israele]] come paese con la più elevata libertà di stampa in [[Medio Oriente]].<ref name=fanak /><ref name=isr /><ref name=indi /><ref name=indextwo /><ref name=ofa /> Il Kuwait è anche spesso classificato come il paese arabo con la massima libertà di stampa nell'indagine annuale ''Freedom of Press'' della ''Freedom House''.<ref name=lead /><ref>{{Cita web|url=https://www.freedomhouse.org/sites/default/files/FOTP2010--Final%20Booklet_5May.pdf |titolo=Freedom of the Press 2010|p=25}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/sites/default/files/FOTP%202009%20Full%20Release%20Booklet.pdf|titolo=Freedom of the Press 2009|p=20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/sites/default/files/FOTP2008Booklet.pdf|titolo=Freedom of the Press 2008|p=24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/sites/default/files/2006-press-freedom-book-v3%20final.pdf|titolo=Freedom of the Press 2006|p=15}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/sites/default/files/FOTP%202007%20Full%20Report.pdf |titolo=Freedom of the Press 2007|p=21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://freedomhouse.org/sites/default/files/FOTP%202005%20Full%20Report.pdf|titolo=Freedom of the Press 2005|p=15}}</ref>
====Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro====
[[File:Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro.jpg|left|thumb|''Francesco II Gonzaga alla battaglia del Taro'']]
Per il quarto telero così dispose il Sangiorgio: «''Nel quadro del marchese Francesco si pingerà la giornata fatta al Taro o sia Giarolla contro il re Carlo nel modo che la descrive il Giovio. S'ha in questo quadro da ritrar il detto marchese. L'insegne hanno da essere con le arme della lega la quale fu di Papa Alessandro VI, Alfonso re di Napoli, vinitiani, Ludovico Sforza, ma principalmente de vinitiani de' quali era generale. L'impresa sua fu il sole''».
 
Il Kuwait produce un numero di giornali e di riviste pro capite superiore rispetto ai paesi con cui confina.<ref>{{Cita libro|titolo=Women and Media in the Middle East: Power Through Self-Expression|url=https://books.google.com/books?id=u_vIR5Y-LK8C&pg=PA122|p=122}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Social Semiotics of Arabic Satellite Television: Beyond the Glamour|url=https://books.google.com/books?id=IJcYgHVmV58C&pg=PA120&dq|p=120}}</ref> La libertà di stampa ha comunque delle limitazioni: mentre è consentita la critica verso i membri della famiglia e del governo al potere, molte persone sono state incarcerate per aver diffamato l'Emiro.<ref>{{Cita web|url=http://www.timeskuwait.com/Times_Kuwait-ex-MPs-get-jail-terms-for-insulting-H-H-Amir-|titolo=Kuwait ex-MPs get jail terms for insulting H H Amir}}</ref> La costituzione del Kuwait infatti criminalizza la critica verso l'Emiro.
L'evento cui fa riferimento il conte è la [[battaglia di Fornovo]], scontro che ebbe luogo il 6 luglio 1495 sulle rive del fiume [[Taro (fiume)|Taro]] nei pressi del [[passo della Cisa]].
 
In Kuwait sono presenti 12 canali televisivi satellitari, di cui quattro controllati dal Ministero dell'Informazione. La Kuwait Television (KTV), di proprietà dello stato, ha offerto la prima trasmissione a colori nel 1974 e gestisce cinque canali televisivi.<ref name=nationsen>{{Cita web|url=http://www.nationsencyclopedia.com/Asia-and-Oceania/Kuwait-MEDIA.html|titolo=Kuwait – Media|accesso=28 giugno 2010}}</ref>
La battaglia vide contrapposte le armate del re di Francia [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] e le truppe di Venezia, dello Stato della Chiesa e del ducato di Milano riunitesi in una Lega, detta Lega Santa per l'adesione alla stessa del [[papa Alessandro VI]] Borgia<ref>Alla Lega aderirono anche gli Aragonesi di Napoli, l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] e il regno di Inghilterra, ma senza una diretta partecipazione militare.</ref>.
[[File:Mantegna, madonna della vittoria.jpg|right|thumb|[[Andrea Mantegna]], ''[[Madonna della Vittoria]]'', 1495-1496, Parigi, [[Louvre]]. In ginocchio a sinistra Franceso II Gonzaga]]
Carlo VIII era calato in Italia nel 1494 - e fu l'inizio delle [[Guerre d'Italia del XVI secolo|Guerre d'Italia]] - dirigendosi alla volta di Napoli che conquistò con grande facilità sottraendola alla dinastia Aragonese. Ottenuto questo successo il re di Francia decise di fare ritorno a Nord: fu proprio durante la ritirata francese che la Lega decise di dare battaglia ai transalpini sulle sponde del Taro, fiume che l'esercito di Carlo avrebbe dovuto attraversare per proseguire verso Settentrione. Al comando delle truppe della Lega italiana vi era il marchese di Mantova [[Francesco II Gonzaga]], capitano dell'armata veneziana.
 
== Istruzione ==
La battaglia del Taro fu in pratica un nulla di fatto: la Lega non riuscì a fermare la marcia dei francesi né le perdite subite da Carlo VIII compromisero in modo sostanziale la potenza del Valois.
Il Kuwait ha il più alto tasso di alfabetizzazione nel mondo arabo.<ref>{{Cita web|url=http://www.emirates247.com/news/region/arab-world-needs-to-rise-to-the-literacy-challenge-2010-07-28-1.272076|titolo=Arab World needs to rise to the literacy challenge|data=28 luglio 2010|sito=Emirates 247}}</ref> Il sistema di istruzione generale comprende quattro livelli: [[Scuola dell'infanzia]] (della durata di 2 anni), scuola primaria (della durata di 5 anni), livello intermedio (della durata di 4 anni) e scuola secondaria (della durata di 3 anni).<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= Ministry of Education.Education Indicators in the State of Kuwait 2004-2005 report}}</ref> La scolarizzazione a livello primario e intermedio è obbligatoria per tutti gli studenti di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Tutti i livelli di istruzione statali, tra cui l'istruzione superiore, sono facoltativi.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= Kuwait Education Indicators Report 2007,Executive Summary}}</ref> La mobilità internazionale degli studenti del Kuwait ha quasi raggiunto livelli record.<ref name="wes">{{Cita web|url=http://wenr.wes.org/2013/09/international-academic-mobility-kuwait/|titolo=International Academic Mobility: Kuwait}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.universityworldnews.com/article.php?story=20120824135810452|titolo=New strategy to address university admissions crisis}}</ref><ref name="folio">{{Cita web|url=http://www.worldfolio.co.uk/region/middle-east/kuwait/khalid-m-al-saad-undersecretary-at-the-ministry-of-higher-education-kuwait-n2129|titolo=Pillar of socio-economic growth}}</ref><ref name="wenr">{{Cita web|url=http://wenr.wes.org/2014/09/scholarships-drive-growth-in-students-from-kuwait|titolo=Scholarships Drive Growth in Students from Kuwait}}</ref> Il sistema scolastico pubblico è in fase di rinnovamento grazie a un progetto in collaborazione della [[Banca Mondiale]].<ref name="oxfordbusinessgroup">{{Cita web|url=http://www.oxfordbusinessgroup.com/news/new-schools-meet-growing-demand-kuwait|titolo=New schools to meet growing demand in Kuwait}}</ref>
 
== Cultura ==
Cionondimeno da parte italiana, e in specie veneziana, si cercò di far apparire questo scontro come una vittoria. Lo stesso Francesco Gonzaga naturalmente fu in prima linea in queste manifestazioni propagandistiche e per celebrare il suo personale ''successo'' fece costruire a Mantova una chiesa dedicata, per l'appunto a [[Chiesa di Santa Maria della Vittoria (Mantova)|Santa Maria della Vittoria]]. La pala dell'altar maggiore della nuova chiesa - che ora si trova al Louvre - venne commissionata al Mantegna e dedicata anch'essa alla vittoria di Fornovo: qui compare lo stesso marchese, in armatura, che riceve la benedizione della Vergine.
Il Kuwait è ampiamente considerato la capitale culturale della regione del Golfo persico,<ref name="mdt">{{Cita news|url=http://www.muscatdaily.com/Archive/Features/Kuwait-an-urban-spectacle-3xlc|titolo=Kuwait an urban spectacle|pubblicazione=[[Muscat Daily]]|data=26 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.aljarida.com/articles/1461965247680716900/|titolo= الله… الله عليك يا الكويت|pubblicazione=[[Al-Jarida]]|lingua=Arabo|data=28 luglio 2011}}</ref> spesso soprannominato l'"Hollywood del Golfo" grazie alla popolarità delle sue soap opera televisive e alle sue opere teatrali.<ref>{{Cita news|url=http://www.mbc.net/ar/programs/banat-sokkar-nabat/articles/%D9%85%D8%B1%D9%8A%D9%85-%D8%AD%D8%B3%D9%8A%D9%86-%D8%AA%D8%B1%D8%AD%D9%84-%D8%A5%D9%84%D9%89--%D9%87%D9%88%D9%84%D9%8A%D9%88%D9%88%D8%AF-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D9%84%D9%8A%D8%AC----%D9%88%D8%AA%D8%AA%D8%A8%D8%B1%D8%A3-%D9%85%D9%86-%D8%A7%D9%84%D8%B9%D9%82%D9%88%D9%82-%D9%81%D9%8A--%D8%A8%D9%86%D8%A7%D8%AA-%D8%B3%D9%83%D8%B1-%D9%86%D8%A8%D8%A7%D8%AA-.html|titolo=مريم حسين ترحل إلى "هوليوود الخليج".. وتتبرأ من العقوق في "بنات سكر نبات"|pubblicazione=[[Middle East Broadcasting Center|MBC]]|lingua=Arabo|data=29 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.alwatanvoice.com/arabic/news/2015/07/08/740666.html|titolo=هيفاء حسين : الكويت هي هوليود الخليج|lingua=Arabo|data=8 luglio 2015}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.elfann.com/news/show/1059017/%D9%85%D9%86%D9%89-%D8%A7%D9%84%D8%A8%D9%84%D9%88%D8%B4%D9%8A-%D8%A7%D9%84%D9%83%D9%88%D9%8A%D8%AA-%D9%87%D9%88%D9%84%D9%8A%D9%88%D8%AF-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D9%84%D9%8A%D8%AC-%D9%88%D9%8A%D9%82%D8%B5%D8%AF%D9%88%D9%86%D9%87%D8%A7-%D9%84%D9%84%D8%B4%D9%87%D8%B1%D8%A9|titolo=منى البلوشي: الكويت هي هوليود الخليج ويقصدونها للشهرة |lingua=Arabo|data=25 agosto 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.alsharq.net.sa/2014/12/21/1267694|titolo=ارحمة لـ الشرق: أبحث دائماً عن التميّز والكويت هوليود الخليج|lingua=Arabo|data=21 dicembre 2014}}</ref><ref>{{Cita news|titolo="السليم لـ «الراي": الدراما منتعشة ... والكويت «هوليوود الخليج |giornale=[[Al Rai (Kuwaiti newspaper)|Al Rai]] |url=http://www.alraimedia.com/ar/article/celebrities/2016/02/03/654281/nr/kuwait |lingua=ar |data=3 febbraio 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.alanba.com.kw/ar/art-news/8250/28-02-2007-%D8%B2%D9%8A%D9%86%D8%A8-%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B3%D9%83%D8%B1%D9%8A-%D8%A7%D9%84%D9%83%D9%88%D9%8A%D8%AA-%D9%87%D9%88%D9%84%D9%8A%D9%88%D9%88%D8%AF-%D8%A7%D9%84%D8%AE%D9%84%D9%8A%D8%AC/|titolo=زينب العسكري: الكويت هوليوود الخليج|lingua=Arabo|data=28 febbraio 2007|pubblicazione=[[Al-Anba (Kuwait)|Al-Anba]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=zYvv0hrk5mc|titolo=النجم الكوميدي داوود حسين الكويت هوليود الخليج غصب عن خشم أكبر رأس|sito=Scope|data=26 maggio 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.alkhaleej.ae/alkhaleej/page/917342a7-6375-425a-97cb-d5f158adaee3|titolo= "أحمد الجسمي: عاتب على «دبي" و«أم بي سي|pubblicazione=[[Al Khaleej (newspaper)|Al Khaleej]]|lingua=Arabo|data=3 luglio 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://alwatan.kuwait.tt/articledetails.aspx?id=184422&yearquarter=20122|titolo=!طلال السدر في الديوانية: انجذابي لـ"هوليوود الخليج"..أقدار|pubblicazione=[[Al-Watan (Kuwait)|Al Watan]]|lingua=Arabo|data=4 aprile 2012}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.aljarida.com/articles/1465215410991517600/|titolo=ريم أرحمة: حريصة على اختيار نصوص جيدة أكثر من الظهور في رمضان|pubblicazione=[[Al-Jarida]]|lingua=Arabo|data=7 giugno 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archive.alqabas.com/Articles.aspx?ArticleID=480748&date=06062016&isauthor=1|titolo=وفاء مكي: موزة تعيش في ذاكرتي|lingua=Arabo|pubblicazione=[[Al-Qabas]]|data=13 marzo 2009|urlmorto=sì|accesso=23 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160713142822/http://archive.alqabas.com/Articles.aspx?ArticleID=480748&date=06062016&isauthor=1|dataarchivio=13 luglio 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.aljarida.com/articles/1461795846058196900/|titolo=مي أحمد: المواهب الشابة لا تقلّّ رقياً عن الفنانين الكبار|lingua=Arabo|pubblicazione=[[Al-Jarida]]|data=19 febbraio 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://almada.cc/?p=100094|titolo=الإماراتي أحمد الخميس: لن أنسى ما فعله طارق العلي معي! |lingua=Arabo|data=6 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archive.alqabas.com/Articles.aspx?ArticleID=1119586&CatID=835|titolo=سناء: الكويت هوليوود الخليج|lingua=Arabo|data=17 dicembre 2015|pubblicazione=[[Al-Qabas]]|urlmorto=sì|accesso=23 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160911092840/http://archive.alqabas.com/Articles.aspx?ArticleID=1119586&CatID=835|dataarchivio=11 settembre 2016}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://alwatan.kuwait.tt/articledetails.aspx?id=429890&yearquarter=20152|titolo=فيديو – رئيس مجلس إدارة نقابة الفنانين الكويتية د. نبيل الفيلكاوي: الكويت "هوليوود الخليج" لكنها لاتملك أكاديمية للفنون|lingua=Arabo|data=22 aprile 2015|pubblicazione=Al Watan}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.annaharkw.com/annahar/Article.aspx?id=661706&date=05062016|titolo=فايز بن دمخ: نفخر باسم الأمير سعود بن محمد |lingua=Arabo|data=1º giugno 2016|pubblicazione=[[Annahar (Kuwait)|Annahar]]}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.alanba.com.kw/ar/art-news/402315/12-08-2013-%D8%A7%D9%84%D8%A3%D8%B1%D8%AF%D9%86%D9%8A%D8%A9-%D8%B9%D8%A8%D9%8A%D8%B1-%D8%B9%D9%8A%D8%B3%D9%89-%D9%84%D9%80-%D8%A7%D9%84%D8%A7%D9%86%D8%A8%D8%A7%D8%A1-%D8%A3%D8%AA%D9%85%D9%86%D9%89-%D8%A7%D8%B3%D8%AA%D9%85%D8%B1%D8%A7%D8%B1-%D9%85%D8%B4%D8%A7%D8%B1%D9%83%D8%A7%D8%AA%D9%8A-%D9%81%D9%8A-%D8%A7%D9%84%D8%AF%D8%B1%D8%A7%D9%85%D8%A7-%D8%A7%D9%84%D9%83%D9%88%D9%8A%D8%AA%D9%8A%D8%A9/|titolo=الأردنية عبير عيسى لـ "الانباء": أتمنى استمرار مشاركاتي في الدراما الكويتية|pubblicazione=[[Al-Anba (Kuwait)|Al Anba]]|lingua=Arabo|data=12 agosto 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.kuna.net.kw/ArticlePrintPage.aspx?id=2478560&language=ar|titolo=Kuwait Cultural Days kick off in Seoul|pubblicazione=[[Kuwait News Agency]]|lingua=Arabo|data=18 dicembre 2015}}</ref>
 
Non sono presenti fino al 2018 beni nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], anche se è al vaglio l'inserimento di Beni anche per il Kuwait, in questo caso si parla della zona di [[Al Kuwait]], la capitale.
Scarne in questo caso le indicazioni date dal Sangiorgio ai fini della raffigurazione dei fatti che a questo fine rinvia alla descrizione della battaglia del Taro fatta dallo storico [[Paolo Giovio]]. Il Giovio infatti nel trattato ''Istorie del Suo Tempo'' (1560) racconta in dettaglio (Libro II) lo svolgimento dello scontro, evidenziando in particolare il valore e il coraggio dimostrati dal marchese di Mantova, personalmente espostosi al fuoco nemico tanto che più volte nel corso della tenzone il suo destriero fu abbattuto dal tiro francese.
=== Soap opera ===
Le soap opera del Kuwait sono le più viste nella regione del golfo Persico.<ref>{{Cita news|nome=Fahad|cognome=Al Mukrashi|url=http://gulfnews.com/news/gulf/oman/omanis-turn-their-backs-on-local-dramas-1.1568086|titolo=Omanis turn their backs on local dramas|giornale=Gulf News|data=22 agosto 2015|citazione=Kuwait’s drama industry tops other Gulf drama as it has very prominent actors and actresses, enough scripts and budgets, produces fifteen serials annually at least.}}</ref><ref name="fattah">{{Cita news|nome=Nawara |cognome=Fattahova |url=http://news.kuwaittimes.net/first-kuwaiti-horror-movie-to-be-set-in-haunted-palace-chilling-news-for-film-buffs/|titolo=First Kuwaiti horror movie to be set in ‘haunted’ palace|giornale=Kuwait Times|data=26 marzo 2015}}</ref> La maggioranza delle soap opera prodotte nella regione del golfo sono girate proprio in Kuwait.<ref>{{Cita news|url=http://www.broadcastprome.com/content-creation/big-plans-for-small-screens/#.VwhXXvl97IV|titolo=Big plans for small screens|pubblicazione=BroadcastPro Me|citazione=Around 90% of Khaleeji productions take place in Kuwait.}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Constantinos |cognome= Papavassilopoulos|url=https://technology.ihs.com/496709/osn-targets-new-markets-by-enriching-its-arabic-content-offering|titolo=OSN targets new markets by enriching its Arabic content offering|pubblicazione=[[IHS Inc.]]|data=10 aprile 2014}}</ref>
=== Produzione letteraria ===
Tra i più importanti scrittori kuwaitiani del XX secolo possiamo ricordare il poeta [[Zaid Al-Harb]].
 
=== Arte ===
Il momento immortalato dal Tintoretto vede il Gonzaga, a cavallo sulla sinistra, che, spalle al nemico, raccoglie le sue truppe, attestate sulla riva destra del Taro, per lanciarle all'attacco dei francesi, schierati sulla riva opposta. La cavalleria della Lega guada quindi il fiume - azione che, come racconta il Giovio, si rivelò particolarmente difficoltosa per l'insolita forza delle acque del Taro - e si accinge a caricare i francesi benché questi si trovino in posizione di vantaggio, acquartierati su un'altura (altro dettaglio che corrisponde alla descrizione del Gioivo) dalla quale hanno facile tiro sugli attaccanti (ed invero le perdite umane della Lega furono ingenti, assai superiori ai caduti di parte transalpina).
Il Kuwait possiede il più antico movimento di arte moderna della penisola arabica.<ref name="movemnt">{{Cita libro|titolo=Grove Encyclopedia of Islamic Art & Architecture: Three-Volume Set|url=https://books.google.com/books?id=un4WcfEASZwC&pg=RA1-PA405&dq|p=405}}</ref> A partire dal 1936, il Kuwait è il primo paese del golfo Persico a concedere borse di studio nel campo delle arti.<ref name=movemnt /> Nel paese sono presenti più di 20 gallerie d'arte.<ref>{{Cita web|titolo=Kuwait City’s 10 Stunning Contemporary Art Galleries|url=http://theculturetrip.com/middle-east/kuwait/articles/kuwait-city-s-10-stunning-contemporary-art-galleries/|editore=The Culture Trip}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Kuwait|url=http://gulfartguide.eu/kuwait/|editore=Gulf Art Guide}}</ref><ref name="rvo">{{Cita web|url=https://www.rvo.nl/sites/default/files/2015/04/Creative%20Industries%20in%20the%20Gulf.pdf|titolo=Opportunity report for Dutch businesses in Gulf region – Creative Industries|p=10|sito=Government of Netherlands}}</ref>
 
== Sport ==
Alle spalle del Gonzaga sventola un grande vessillo su cui campeggia un sole raggiante, suo emblema, simbolo araldico che compare anche sulla corazza del marchese di Mantova.
L'hockey sul ghiaccio in Kuwait è monopolizzato dalla [[Kuwait Ice Hockey Association]]. Il Kuwait è entrato a far parte dell'[[International Ice Hockey Federation]] nel 1985, ma è stato espulso nel 1992, visto che lo sport non era praticato quasi per nulla.<ref>{{Cita web|url=http://www.iihf.com/iihf-home/the-iihf/100-year-anniversary/100-top-stories/story-42.html|titolo=Story #42;Breakup of old Europe creates a new hockey world|editore=International Ice Hockey Federation|accesso=9 giugno 2009|anno=2008|autore=[[#Podmon|Szemberg, Szymon; Podnieks, Andrew]]}}</ref> Nel maggio del 2009 è stato riammesso nell'IIHF.<ref>{{Cita web|url=http://www.iihf.com/home-of-hockey/news/news-singleview/article/welcome-georgia-kuwait.html?tx_ttnews%5BbackPid%5D=2912&cHash=397959c9ce |titolo=Welcome, Georgia & Kuwait |data=13 maggio 2009 |editore=International Ice Hockey Federation |accesso=9 giugno 2009 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101228102759/http://www.iihf.com/home-of-hockey/news/news-singleview/article/welcome-georgia-kuwait.html?tx_ttnews%5BbackPid%5D=2912&cHash=397959c9ce |dataarchivio=28 dicembre 2010 }}</ref> Nel 2015 il Kuwait ha vinto il ''Torneo di I divisione'' dell'[[IIHF Challenge Cup of Asia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.kuna.net.kw/ArticlePrintPage.aspx?id=2437767&language=en|titolo=Kuwait wins IIHF Ice Hockey Challenge Cup of Asia |data=12 giugno 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://news.kuwaittimes.net/kuwait-top-ice-hockey-challenge-cup/|titolo=Kuwait top ice hockey Challenge Cup|data=12 giugno 2015}}</ref> La pallacanestro è uno degli sport più popolari del paese.<ref>[http://amazingkuwaitfacts.weebly.com/kuwait-sports.html Kuwait Sports] at Amazing Kuwait Facts. Retrieved 5 marzo 2016</ref> Il miglior piazzamento della [[Nazionale di pallacanestro del Kuwait]] nei Campionati asiatici è stato nel 1983, quando è arrivata quarta. Il calcio è lo sport più popolare nel paese, ed è monopolizzato dalla KFA ([[Federazione calcistica del Kuwait]]): nel 1980 la [[Nazionale di calcio del Kuwait]] ha vinto la [[Coppa d'Asia]].
 
Importante affermazione del Kuwait nel [[Campionato del Mondo Aquabike]] con [[Youssef Al Abdulrazzaq]], più volte Campione del mondo (nel 2017-2016-2013), nella Categoria Runabout GP1.
===Sala dei Duchi===
[[File:Sala dei Duchi - Mantova, Palazzo Ducale.jpg|left|thumb|La ''Sala dei Duchi'']]
Nella seconda parte dei ''Fasti'' sono inscenate le vicende di membri del casato che si fregiarono del titolo ducale e ben tre dei quattro episodi raffigurati hanno per tema le gesta del primo duca Gonzaga, cioè [[Federico II Gonzaga|Federico II]], padre del committente Guglielmo Gonzaga. [[File:Investitura di Federico II Gonzaga a capitano della Chiesa (particolare).png|right|thumb|[[Lorenzo Costa il Vecchio]], ''Investitura di Federico II Gonzaga a capitano della Chiesa'', 1522, Praga, [[Národní galerie]]. Particolare con il ritratto di Federico Gonzaga]]In verità tutte le imprese di Federico II Gonzaga messe su tela dal Tintoretto sono relative a fatti antecedenti alla sua elevazione al rango ducale (avvenuta nel 1530): si tratta in particolare di alcune vittorie conseguite da Federico nell'ambito della cosiddetta ''quarta guerra d'Italia'' (1521-1526), cui il futuro duca di Mantova partecipò in qualità di comandante generale delle armate pontificie, incarico conferitogli nel 1521 da [[Leone X]] anche grazie ai buoni uffici di [[Baldassarre Castiglione]], ambasciatore mantovano a Roma. Questa fase delle [[Guerre d'Italia]] è segnata dalla ripresa delle ostilità nella Penisola per iniziativa del re di Spagna ed imperatore Carlo V, cui il papa si alleò, per spodestare i francesi dal ducato di Milano.
 
== Ricorrenze nazionali ==
Possibile prototipo per l'immagine Federico II Gonzaga che si vede nelle tre tele dedicategli si trova nel ritratto equestre del condottiero effigiato nella grande tela che celebra prorpio la sua investitura a capitano della Chiesa realizzato nel 1522 da [[Lorenzo Costa il Vecchio]], dipinto un tempo a Mantova ed ora conservato presso la [[Národní galerie]] di Praga<ref>Paolo Bertelli, ''Appunti di iconografia ducale: Federico II Gonzaga e Margherita Paleologo'', in Roberto Maestri (curatore), ''Una protagonista del Rinascimento. Margherita Paleologo duchessa di Mantova e Monferrato'', Alessandria, 2013, pp. 109-110.</ref>.
{| class="wikitable"
|- style="background:#def"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|25 febbraio
|style="background: #f0f8ff;"|Yawm al watani
|style="background: #f0f8ff;"|Festa nazionale: celebrazione dell'indipendenza dal Regno Unito, nel [[1961]]; inizio di Regno dell'attuale emiro del Kuwait [[Sabah IV al-Ahmad al-Jabir Al Sabah]], nel [[2006]]*
|-
|style="background: #f0f8ff;"|26 febbraio
|style="background: #f0f8ff;"|Libération Day
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno della Liberazione dall'invasione dell'Iraq, nel 1991
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|}
* Nota: la festa nazionale del Kuwait che ricorre il [[25 febbraio]] di ogni anno celebra effettivamente l'indipendenza dal Regno Unito avvenuta il 19 giugno [[1961]] e l'inizio di Regno dell'attuale Emiro del Kuwait [[Sabah IV al-Ahmad al-Jabir Al Sabah]], avvenuto il 29 gennaio [[2006]]. La data del 25 febbraio è stata scelta in onore all'Emiro del Kuwait [[Abd Allah III al-Salim Al Sabah]], nel Giorno della sua Incoronazione avvenuta il 25 febbraio 1950.
 
== Economia ==
Come si evince dall'osservazione dell'ambiente, nella ''Sala dei Duchi'', oltre alle tele del Tintoretto, vi erano anche altri dipinti: gli spazi vuoti delle pareti, che un tempo ospitavano i quadri, fanno infatti pensare che a fianco di ciascuno dei grandi teleri del maestro veneziano vi fossero altri due dipinti di dimensioni minori. Queste ulteriori tele sono però perdute né si conosce alcuna fonte che testimoni cosa esse raffigurassero.
L'economia è basata sull'[[petrolio|industria petrolifera]]: i giacimenti furono scoperti all'inizio degli anni 30 del XX secolo. L'agricoltura è stata possibile solo in seguito a una forte opera di canalizzazioni, è fiorente anche il terziario (turismo, commercio, sport, ecc.).
 
Il Kuwait possiede il 10% delle riserve petrolifere mondiali, stimate in 101 miliardi di barili, e si posiziona al quinto posto al mondo dopo Arabia Saudita, Canada, Iran ed Iraq. Ha una capacità produttiva di greggio che oscilla tra i 2,25 e i 2,7 milioni di barili al giorno. L'economia dell'emirato si basa per circa il 95% sui proventi della produzione e della vendita del petrolio greggio e dei suoi derivati, che rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Sempre dall'industria petrolifera proviene l'80% delle entrate pubbliche.
Anche per le storie dei duchi una lettera di Teodoro Sangiorgio, del 1579, contiene la descrizione degli eventi che il Tintoretto avrebbe dovuto raffigurare: la missiva però si riferisce ai soli primi tre dipinti; per la quarta ed ultima tela del ciclo non ci sono giunte le istruzioni impartire al Robusti che tuttavia è presumibile siano state, anche in questo caso, formulate ed inviate all'artista.
====Federico II Gonzaga conquista Parma====
[[File:Jacopo Tintoretto 016.jpg|left|thumb|''Federico II Gonzaga conquista Parma'']]
In cambio dell'adesione al progetto spagnolo di invasione del ducato milanese il papa Leone X ottenne l’impegno imperiale a favorire l’aspirazione pontificia di estendere i propri domini in Emilia. La prima città che ne fece le spese fu Parma che al tempo era anch'essa parte del ducato di Milano ed era quindi occupata dai francesi che dal 1515 avevano ripreso il controllo dello stato sforzesco.
 
Il settore [[Finanza|finanziario]] è il secondo comparto economico derivato dagli investimenti delle entrate petrolifere che negli anni novanta oscillavano tra i 100 e 200 miliardi di dollari, principalmente attraverso il Kuwait Investment Office (KIO), che possiede nel suo portafoglio rilevanti pacchetti azionari e partecipazioni incrociate in imprese di rilevanza mondiale tra le quali [[Fiat]], [[Mercedes]], [[BP (azienda)|BP]], [[Hoechst AG|Hoechst]], ecc. <ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/08/22/il-kuwait-si-allea-ad-agnelli-sta.html</ref>
Il primo telero della serie dei duchi è quindi dedicato alla [[Primo assedio di Parma (1521)|conquista di Parma]] da parte delle truppe imperial-pontificie, avvenuta nell'agosto del 1521: il comandante in capo dell'intera armata era [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]], l'esercito asburgico era guidato da [[Ferrante d'Avalos]], marchese di Pescara, e capitano delle armi pontificie era Federico II Gonzaga.
[[File:Jan van der Hoecke - The Battle of Nördlingen, 1634.jpg|right|thumb|[[Rubens]] e [[Jan van den Hoecke]], ''Battaglia di Nördlingen'', 1635, [[Windsor Castle]], [[Royal Collection]]]]
Il compito assegnato dal Sangiorgio al Tintoretto: «''Il quale duca Federico, havuto il soditto generalato'' [cioè il comando dell'esercito pontificio] ''andò a campo sotto Parma in compagnia di Prospero Colonna et del marchese di Pescara, generali dell'esercito imperiale, et battendola ne prese la parte posta oltra il fiume verso Piacenza. Onde il primo quadro potrà contenere questa fatione mostrando la città battuta, la presa di essa per la batteria et li francesi posti in fuga che si riducono, nell'altra parte della città posta, oltre il detto fiume''».
 
Questa ricchezza di risorse abbinata alla relativa scarsità della popolazione ne fa il quarto paese più ricco al mondo. La [[Guerra del Golfo]] danneggiò gravemente le infrastrutture del paese, che sono state ricostruite in meno di tre anni, con una spesa di 50 miliardi di dollari.
Coerentemente all'indicazione del conte mantovano, i luoghi della battaglia sono accuratamente descritti nel telero e certamente al Tintoretto furono a tal fine fornite, per questa come per altre raffigurazioni urbane che appaiono nel ciclo, riproduzioni grafiche dei luoghi di svolgimento delle scene da dipingere.
 
Il governo del Kuwait ha interrotto la costruzione di una nuova raffineria nel paese, la Kuwait National Petroleum Company aveva scelto la compagnia statunitense Fluor per la gestione del progetto. La raffineria era stata progettata per essere pronta nel 2012 ed avere una produzione di {{formatnum:615000}} barili di petrolio al giorno. Fonti in Kuwait riportano che il progetto è stato annullato non solo per motivi finanziari ma anche per un sospetto caso di corruzione della compagnia americana Fluor.<ref>[http://www.infoprod.co.il/article/2/188 Kuwait interrompe raffineria in costruzione, Doron Peskin, Infoprod 24.03.09] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100223224340/http://www.infoprod.co.il/article/2/188 |data=23 febbraio 2010 }}</ref>
La città di Parma infatti aveva un peculiare sistema murario: le due parti in cui essa è divisa dal torrente [[Parma (torrente)|Parma]] erano difese ognuna da una propria cinta muraria e comunicavano tra loro attraverso dei ponti che si aprivano nelle mura stesse. [[File:Parma nel XVI secolo.JPG|left|thumb|Parma nel Cinquecento]]L’attacco guidato dal Gonzaga, a cavallo sulla destra mentre dirige le operazioni, messo in scena dal Tintoretto viene portato da una delle rive fluviali: la batteria d'artiglieria qui piazzata ha aperto una breccia in uno dei due settori murari e i fanti dell'esercito imperial-pontificio, che vediamo sventolare dei grandi stendardi con la tiara papale e le chiavi di san Pietro, passano attraverso l'apertura. Altri assedianti stanno scavalcando le mura con delle scale. La parte della città aggredita dal Gonzaga è quindi prossima a cadere e infatti i francesi, riconoscibili dalle bandiere con i gigli d'oro su campo azzurro, si danno alla fuga attraverso un ponte per rifugiarsi nell'altra parte della città, oltre il torrente.
=== Innovazioni economiche ===
[[File:Galata morto, copia romano imperiale di un originale di Pergamo datato tra la fine del III e la metà del II sec. a.C., da Roma, (2).JPG|right|thumb|''Galata morto'', II-III secolo d.C., Venezia, [[Museo archeologico nazionale di Venezia|Museo archeologico]]]]
Lo sviluppatore del Kuwait SSH ha annunciato nel 2018 il progetto per la realizzazione del più grande ospedale pediatrico del mondo, che sorgerà nella regione di Al-Shuwaikh, all'interno del complesso ospedaliero al Sabah. Il complesso pediatrico coprirà una superficie di 300 mila metri quadrati e sarà il più grande su piano mondiale nel settore, con un totale di 792 posti letto. All'ambizioso progetto hanno contribuito società [[Canada|canadesi]] e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]].
La presa di Parma del Tintoretto è stata ritenuta fonte di influenza per la ''Battaglia di Nördlingen'' eseguita da [[Jan van den Hoecke]] ma ideata da [[Rubens]] quale parte dell'apparato decorativo elevato ad Anversa nel 1635 per l'ingresso trionfale nella città fiamminga del cardinale ed [[Infante di Spagna]] [[Ferdinando d'Asburgo (1609-1641)| Ferdinando d'Asburgo]] (''Pompa Introitus Ferdinandi''). Rubens ebbe evidentemente modo di vedere e studiare in gioventù i ''Fasti'' del Robusti quando, un paio di decenni dopo la collocazione del ciclo in Palazzo ducale, si trovò a Mantova in qualità di pittore di corte del duca [[Vincenzo Gonzaga]]. La sua battaglia di Nördlingen, in particolare, riprenderebbe dalla tela del Robusti la suddivisone della composizione in due parti, una in primissimo piano con i comandanti a cavallo, e l'altra in lontananza dove una moltitudine di soldati incalza il nemico muovendo verso l'alto<ref>Claire Janson, ''L'influence du Tintoret sur Rubens'', in ''Gazette des Beaux-Arts'', 1938, II, p. 80. Più in generale in questo contributo si evidenzia una complessiva influenza delle scene di battaglia dei ''Fasti gonzagheschi'' su dipinti di soggetto analogo del maestro fiammingo.</ref>.
 
== Note ==
Nella figura giacente di soldato nudo caduto sotto il fuoco nemico si scorge una citazione classica essendo questa chiaramente derivata dalla scultura romana (copia di un'originale ellenistico) raffigurante un ''Galata morto'' ora conservata nel museo archeologico di Venezia.
<references />
 
== Bibliografia ==
====Federico II Gonzaga entra vittorioso a Milano====
* Arriano, "Anabasi di Alessandro",
[[File:Federico II Gonzaga entra vittorioso a Milano.png|left|thumb|''Federico II Gonzaga entra vittorioso a Milano'']]
* Stephen H. Longrigg, "Oil in the Middle East" Oxford 1965
Presa Parma, l'armata guidata da Prospero Colonna puntò decisamente verso Nord: vinta la resistenza francese a [[Battaglia di Vaprio d'Adda (1521)|Vaprio d'Adda]] grazie soprattutto al valore di [[Giovanni dalle Bande Nere]], nel novembre del 1521 gli imperiali si aprivano la strada per Milano dove [[Odet de Foix]], conte di Lautrec e maresciallo di Francia, si era acquartierato per difendere la capitale del ducato.
* Gherardo Zampaglione, "Storia del Kuwait, dall'età della pietra all'età del petrolio", Roma 1980
* Alan Rush, "Al Sabah: History and genealogy of Kuwait's ruling family. 1752-1987", Londra 1987
* Jean Francoise et Olivier Salles, " Le Koweit", Parigi 1989
* B. J Slot, "Origins of Kuwait" Leiden 1991
* Stefano Beltrame, "Storia del Kuwait. Gli Arabi, il petrolio e l'Occidente", Padova 1999
* Stefano Beltrame, "La Prima guerra del Golfo. Perché non fu presa Baghdad. Dalla Cronaca all'analisi di un conflitto ancora aperto", Roma 2003
 
== Voci correlate ==
Il 19 novembre l'esercito asburgico-pontifico raggiungeva la città che nella notte veniva presa d’assalto e cadeva con sorprendente facilità in mano nemica.
* [[Diritti delle donne in Kuwait]]
* [[Diritti LGBT in Kuwait]]
* [[Religioni in Kuwait]]
* [[Sovrani del Kuwait]]
* [[Democrazia islamica]]
* [[Puerta de Europa]]
 
== Altri progetti ==
La conquista di Milano ebbe inizio con un attacco a sorpresa sferrato da Ferrante D'Avalos contro una fortificazione allestita sotto le mura della città, tra [[Porta Romana (Milano)|Porta Romana]] e [[Porta Ticinese]], tenuta dai veneziani, alleati dei francesi. I veneti andavano in rotta e si davano disordinatamente alla fuga: lo stesso [[Teodoro Trivulzio]], loro comandante, veniva fatto prigioniero. Le milizie spagnole del marchese di Pescara si introducevano così nel Borgo di Porta Romana, approssimandosi all'omonima porta cittadina. Sorpresi da questo attacco i francesi, sostanzialmente rinunciando a difendere Milano, si asserragliavano nel [[Castello Sforzesco|castello]].
{{interprogetto|commons=Category:Kuwait}}
[[File:Arte romana, Lottatori, 1-100 circa da un originale del III secolo a.C. 02.JPG|right|thumb|''Lottatori'', I secolo d.C., Firenze, [[Uffizi]]]]
Approfittando dello sfaldamento transalpino le fazioni filo-imperiali della popolazione milanese si sollevavano ed aprivano le porte agli assedianti: Ferrante D'Avalos entrava a Milano proprio da Porta Romana, mentre Prospero Colonna e Federico Gonzaga facevano ingresso da [[Porta Ticinese]]. Il Lautrec, sonoramente sconfitto, lasciato un contingente nel castello, fuggiva dalla città.
 
== Collegamenti esterni ==
Così il Sangiorgio volle che questi fatti fossero messi su tela dal Tintoretto: «''Andò il medesmo essercito della chiesa con l'imperiale d'indi a puoco alla ricuperatione di Millano et havendo trovato Lotrecco generale dei francesi et Teodoro Trivultio generale de' venetiani che erano coligati insieme sotto le mura della città nel borgo di Porta Romana et li misse in fuga, costringendoli a retirarsi verso il castello, colla quale occasione il duca Federico entrò in Millano per la porta Ticinese insieme con il Colonna. Si potrà dunque descrivere nel terzo quadro questa entrata di Milano et li francesi posti in fuga, la quale cosa sarà di bellissima vista representante una notte piena di fuochi così per il combattere, come per l'abragiar che fecero i francesi dei borghi di quella città''».
* [https://web.archive.org/web/20070625085942/http://viaggiaresicuri.mae.aci.it/?kuwait Scheda del Kuwait dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
* {{cita web|http://www.associazioneitaliakuwait.it/|Sito Associazione Nazionale Italia Kuwait}}
* {{cita web|http://www.GulfArabic.com/|Learn Colloquial Gulf Arabic Language - Corso per Principianti|lingua=en}}
 
{{Asia}}
Nel non agevole compito assegnatogli di raffigurare nello stesso quadro più eventi diversi, Tintoretto collocò nel primo piano, a sinistra, l'entrata in città di Federico Gonzaga e di Prospero Colonna - la cui figura incede a fianco del condottiero mantovano e si vede appena essendo in gran parte coperta da quella del Gonzaga - attraverso Porta Ticinese con il seguito di un manipolo di fanti. Nello sfondo è quindi raffigurato il fulmino attacco del Pescara che mette in rotta i nemici: notevole è il baluginio dell'incendio del borgo milanese le cui fiamme rischiarano la notte.
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[[Categoria:Kuwait| ]]
Chiude la composizione lo scontro corpo a corpo in cui sono impegnati due soldati in primissimo piano sulla destra. La nudità dei duellanti, dalle accentuate muscolature, e la plasticità delle loro pose fa pensare che si tratti di un'ulteriore citazione classica inserita dal Tintoretto, ravvisandosi in effetti una certa assonanza tra queste figure e il gruppo scultoreo romano dei ''Lottatori'' degli Uffizi.
[[Categoria:Mashreq]]
 
====Federico II Gonzaga difende Pavia====
[[File:Federico II Gonzaga difende Pavia.png|left|thumb|''Federico II Gonzaga difende Pavia'']]
Caduta Milano, l'esercito imperial-pontificio si impadroniva rapidamente di diverse altre città lombarde tra le quali Pavia. La morte di Leone X però, nel dicembre del 1521, con la conseguente incertezza circa le sorti dell'alleanza tra lo Stato Pontificio e Carlo V, rinvigoriva i francesi che passarono al contrattacco.
 
Messe a sacco Novara e Vigevano le truppe del Lautrec, nel marzo del 1522, cingevano d'assedio Pavia che era difesa da Federico II Gonzaga. Il Gonzaga pur in inferiorità numerica resse con valore all'assalto del nemico, protrattosi per circa un mese.
 
Fonte particolarmente dettagliata sull'assedio di Pavia del 1522 è il carteggio tra [[Mario Equicola]], segretario di Federico, e [[Isabella d'Este]], madre del futuro primo duca di Mantova<ref>Roberto Vetrugno, ''Una lettera inedita di Mario Equicola a Isabella d'Este Gonzaga (Pavia, 11 aprile 1522)'', in ''Quaderni Borromaici. Saggi Studi Proposte'', 1, 2014, pp. 45-57.</ref>. L'Equicola, anch'egli a Pavia al seguito del suo signore, dà conto dell'eroismo di Federico nella difesa della città, descrivendo dettagliatamente i fatti d'arme che ebbero per protagonista il Gonzaga.
 
I francesi dovettero infine mollare la presa per il timore del sopraggiungere dei rinforzi imperiali inviati da Prospero Colonna.
[[File:Ponte coperto di Pavia (1944).jpg|right|thumb|Pavia, il [[Ponte Coperto di Pavia|Ponte Coperto]] in una foto antecedente alla distruzione del 1944]]
 
Così il Sangiorno prescrisse al pittore di raffigurare i fatti di Pavia: «''Morse Papa Leone onde l'essercito della lega fra lui e l'imperatore si disciolse et il duca Federigo restò con parte delle sue genti in Pavia, la quale d'indi a puoco fu assalita da Lotrecco che s'era rinforzato con nuove genti svizzere et la batte in due luoghi ma in vano. Perciò si potrà nel terzo quadro rapresentar la sodetta città battuta et assaltata colla retirata di esso Lotrecco''».
 
In questo caso il Tintoretto si è piuttosto discostato dall'indicazione ricevuta in quanto più che un attacco francese alla città mette in scena una sortita degli assediati fuori dalle mura di Pavia guidata da Federico: e in verità nei resoconti dell'Equicola vi è testimonianza del fatto che il Gonzaga abbia afforntato gli assedianti contrattaccando a sorpresa fuori dalle mura cittadine.
 
Al centro della tela, in primo piano, gli uomini del condottiero mantovano - che vediamo a cavallo sulla sinistra - affrontano un manipolo di mercenari svizzeri assoldati dal Lautrec, riconoscibili dalle divise sgargianti e dai berretti rossi. Ancora al centro, su un piano più arretrato, i difensori di Pavia si avventano su una postazione di artiglieria elvetica, puntata verso il celebre [[Ponte Coperto di Pavia|Ponte Coperto]] sul Ticino, chiaramente riconoscibile<ref>Jérémie Koering, ''Tintoret, Teodoro Sangiorgio et l'intelligibilité des Fastes des Gonzague au palais ducal de Mantoue'', in ''Bulletin de l'Association des Historiens de l'Art Italien'', 2002, VIII (2001-2002), p. 97.</ref>, per metterla fuori uso: uno dei cannoni è infatti rovesciato.
 
La neutralizzazione di questa postazione di tiro consente alla cavalleria imperial-pontificia di lanciarsi alla carica lungo il ponte al termine del quale vi è il campo dei francesi - si vedono infatti sventolare le bandiere azzurre con i gigli d'oro - che sta per essere travolto, mentre i soldati del Lautrec si danno alla fuga.
 
====Ingresso di Filippo II di Spagna a Mantova====
[[File:Ingresso di Filippo II di Spagna a Mantova.jpg|left|thumb|''Ingresso di Filippo II di Spagna a Mantova'']]
L'evento raffigurato è relativo all'ingresso a Mantova, avvenuto il 13 gennaio 1549, di [[Filippo II d'Asburgo]], all'epoca non ancora asceso al trono, quindi in quel momento [[Infante di Spagna]]. Mantova fu una delle tappe del viaggio di Filippo che da Valladolid lo portò fino a Bruxelles dove era atteso da suo padre [[Carlo V]] e dove avrebbe ricevuto il giuramento di fedeltà delle Province dei Paesi Bassi che Carlo, come in effetti fece con la [[Prammatica Sanzione (1549)|Prammatica Sanzione del 1549]], intendeva unificare in un'unica entità statuale da porre sotto il diretto dominio della corona spagnola.
 
Solo per quest'ultimo telero del ciclo non ci è giunta l'indicazione della committenza descrittiva della scena che il Tintoretto avrebbe dovuto raffigurare. Cionondimeno questa direttiva al pittore deve comunque essere stata impartita, come per le altre tele dei ''Fasti'', essendo documentato l'invio al Tintoretto di una riproduzione grafica della mantovana piazza Castello, dove Filippo fu accolto dal duca [[Francesco III Gonzaga]]<ref>Daniela Sogliani, ''Guglielmo Gonzaga tra gusto dell'antico e modernità. Rapporti artistici, acquisti e mercato (1563-1587)'', in Andrea Emiliani e Raffaella Morselli (curatori), ''Gonzaga. La Celeste galeria. L’esercizio del collezionismo'', Milano, 2002, p. 338.</ref>.
 
Il dipinto del Robusti trova peraltro significative coincidenze con la descrizione dell'ingresso di Filippo nella capitale ducale lasciata dal biografo del futuro re di Spagna Juan Calvete de Estrella nel suo libro ''El felicíssimo viaje del muy alto y muy poderoso Príncipe don Phelippe''<ref>Diario di viaggio tenuto dal Calvete de Estrella, che faceva parte del seguito di Filippo, particolarmente dettagliato nella descrizione delle trionfali accoglienze riservate al principe nelle città in cui egli fece tappa. Per la corrispondenza tra il dipinto di Tintoretto sull'entrata di Filippo II a Mantova e il racconto di Calvete de Estrella ''cfr.'' José Luis Colomer, ''El negro y la imagen Real'', in José Luis Colomer e Amalia Descalzo (curatori), ''Vestir a la española en las cortes europeas (siglos XVI y XVII)'', Madrid, 2014, pp. 88-89.</ref> (stampato nel 1552), il che evidentemente comprova che al Tintoretto venne fornita, anche per l'ultimo dipinto del ciclo, una puntuale indicazione dei fatti da mettere in scena.
[[File:Retrato ecuestre del duque de Lerma (Rubens).jpg|right|thumb|[[Rubens]], ''Ritratto del duca di Lerma'', 1603, Madrid, [[Prado]]]]
Il Calavete de Estrella in particolare annota il fatto che in piazza Castello venne eretta una statua effimera con Ercole che regge due colonne, poggiata su un alto podio ove compariva l’iscrizione: ''<small>ALCIDES STATUIT, CAESAR SED PROTULIT, AT TU ULTERIUS , SI FAS, PROGREDIRE PATRE</small>''. La circostanza testimoniata dal letterato spagnolo trova piena corrispondenza nel quadro del Tintoretto ove compaiono la statua di Ercole tra le colonne con la medesima iscrizione sul piedistallo.
 
La statua di Ercole chiaramente allude alla celeberrima impresa di Carlo V composta da due colonne (per l'appunto le ''[[Colonne d'Ercole]]'') e il motto ''<small>[[Plus Ultra|PLUS ULTRA]]</small>''. L'iscrizione sul piedistallo della statua è dunque un augurio a Filippo di superare in gloria il suo augusto genitore. In sostanza: Ercole pose le colonne che segnavano i confini del mondo, Carlo V (''Caesar'' in quanto imperatore) oltrepassò questo limite (''Plus Ultra'') e l'auspicio è che Filippo faccia anche di più.
[[File:3519MantovaPzaCastello.jpg|left|thumb|Mantova, Piazza Castello]]
Nel dipinto vediamo al centro l'Infante di Spagna vestito di nero in groppa ad un destriero bianco mentre incede sotto un baldacchino portato da un gruppo di paggi in raffinata livrea. Immediatamente dietro il principe d'Asburgo cavalcano al suo seguito il cardinale [[Ercole Gonzaga]] e il di lui fratello [[Ferrante I Gonzaga|Ferrante]], zii del duca in carica Francesco III. Questi è sua volta raffigurato sulla destra, su un cavallo dal manto bianco, mentre accoglie il corteo principesco. A sinistra, infine, su un cavallo bruno con ricchi paramenti d'oro, c'è il fratello di Francesco Guglielmo - suo futuro successore nel titolo di duca di Mantova - committente dei ''Fasti gonzagheschi''<ref>L'individuazione di Guglielmo nel cavaliere a sinistra, collocato simmetricamente al duca in carica, si scontra però con una difficoltà: nel 1549, anno dell'arrivo a Mantova dell'erede al trono di Spagna, Guglielmo Gonzaga aveva solo undici anni mentre la figura in questione, per quanto giovanile, sembra avere un'età decisamente maggiore. L'incongruenza è stata spiegata ipotizzando che in assenza di un ritratto di Guglielmo risalente all'epoca dei fatti raffigurati il Tintoretto abbia utilizzato come modello un ritratto posteriore.</ref>.
 
Nel secondo paggio della fila di destra si riconoscono le sembianze di [[Vespasiano Gonzaga]] che nel 1545 era stato mandato alla corte asburgica di Valladolid come paggio d'onore Filippo e la cui presenza durante l'ingresso a Mantova del principe è in effetti storicamente documentata.
 
Anche la raffigurazione di Filippo di Spagna dovette colpire in modo particolare il giovane [[Rubens]] che, come rilevato, ebbe modo di riflettere sui ''Fasti'' negli anni passati al servizio di [[Vincenzo Gonzaga]]. Il ritratto equestre del duca di Lerma, licenziato da Rubens nel 1603, è sostanzialmente coincidente con l'Infante di Spagna del telero del Tintoretto per la posa del cavaliere e del destriero e per lo scorcio in diagonale in cui è disposto il gruppo equestre<ref>Fances Huemer, ''Portraits Painted in Foreign Countries'', in ''Corpus Rubenianum Ludwig Burchard'', XIX, Anversa, 1977, p. 23.</ref>.
 
L'evento raffigurato nell'ultimo telero è in chiaro collegamento con il primo della serie, cioè l'elevazione al marchesato di Gianfrancesco. Il ciclo quindi si apre e si chiude con l'arrivo nella città dei Gonzaga di uno dei massimi esponenti del potere europeo del momento, rispettivamente l'imperatore e l'erede al trono di Spagna (nonché figlio di un imperatore). Il tutto a consacrare, nella chiave encomiastica dei ''Fasti'', l'altissimo rango del casato mantovano.
 
=====Ingresso di Filippo II a Mantova: ritratti=====
Quanto ai modelli di derivazione dei ritratti dei membri della famiglia Gonzaga presenti nell'ultimo telero dei ''Fasti'': per l'effigie di Ferrante Gonzaga si è proposto il ritratto di questi in veste di donatore che si vede nell'Assunzione di [[Fermo Ghisoni]] conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a [[Curtatone]]<ref>Raffaele Tamalio, ''Ferrante Gonzaga alla corte spagnola di Carlo V nel carteggio privato con Mantova (1523-1526). La formazione da «Cortegiano» di un generale dell'impero'', Mantova, 1991, pp. 283-284.</ref>; sempre da un dipinto del Ghisoni, custodito nel palazzo ducale di Mantova, si ritiene derivi il ritratto di Ercole Gonzaga; per il duca Francesco III si è individuato un ritratto a figura intera dubitativamente attribuito ad [[Ippolito Andreasi]] e infine l'effige di Vespasiano Gonzaga è apparsa associabile ad uno dei ritrattini della serie gonzaghesa del [[Castello di Ambras]].
<gallery>
File:Ghisoni Assunzione.jpg|[[Fermo Ghisoni]], ''Assunzione'', 1556, Curtatone, chiesa di Santa Maria delle Grazie
File:Ercole Gonzaga - Ghisoni.jpg|[[Fermo Ghisoni]], ''Ercole Gonzaga'', 1555-1560, Mantova, Palazzo ducale
File:Francesco III Gonzaga - Andreasino (attr.).jpg|[[Ippolito Andreasi]] (attr.), ''Francesco III Gonzaga'', 1545 circa, collezione privata
File:Vespasiano Gonzaga - Ambras.jpg|Anonimo, ''Vespasiano Gonzaga'', 1570-1575, Innsbruk, Castello di Ambras
</gallery>
 
===Sala dei Capitani===
[[File:Giuramento di Luigi Gonzaga.jpg|left|thumb|''Giuramento di Luigi Gonzaga'']]
Dopo il completamento della decorazione delle sale dei Marchesi e dei Duchi al Tintoretto venne proposta anche una terza parte del ciclo dinastico volta a celebrare le imprese dei Gonzaga compiute al tempo in cui essi (tra il 1328 e il 1433) - prima del conseguimento del marchesato - erano capitani del popolo di Mantova, serie da collocare per l'appunto nella ''Sala dei Capitani'', ulteriore ambiente dell'addizione guglielmina al Palazzo ducale<ref name= Furlotti >Barbara Furlotti e Guido Rebecchini, ''The Art of Mantua: Power and Patronage in the Renaissance'', Los Angels, 2008, p. 215.</ref>. [[File:Battaglia notturna sul Po.jpg|right|thumb|''Battaglia notturna sul Po'']]Questa volta però l'affare non andò a buon fine e la terza parte del ciclo gonzaghesco - o, per così dire, la ''prima'' in base alla cronologia storica delle gesta rappresentate - fu eseguita da [[Lorenzo Costa il Giovane]]<ref name=Furlotti />.
 
Nessuno dei dipinti del Costa è giunto sino a noi e l'unica testimonianza che ci resta di queste opere è costituita da due disegni preparatori conservati al [[British Museum]] (ma per uno di essi l'attribuzione è dubitativa) che raffigurano eventi legati a [[Ludovico I Gonzaga|Luigi Gonzaga]] (il primo della famiglia a divenire capitano del popolo) e a [[Guido Gonzaga]]: si tratta rispettivamente del giuramento di Luigi Gonzaga come capitano (disegno di attribuzione incerta) e della raffigurazione di una una battaglia notturna avvenuta sul Po a Borgoforte, fatto verificatosi durante il capitanato di Guido Gonzaga<ref name= Occaso>Stefano L'Occaso, ''Su alcuni apparati pittorici del palazzo ducale di Mantova tra Sei e Settecento'', in ''Atti della Accademia roveretana degli Agiati'', 258, VII, VIII, A, fasc. II, 2008, p. 107.</ref>.
 
Verosimilmente il giuramento di Luigi Gonzaga del Costa andò a coprire un precedente dipinto murale di identico soggetto di autore ignoto - tuttora in loco - da alcuni dubitativamente attribuito a [[Bernardino India]] e da altri a [[Benedetto Pagni]]<ref name=Occaso/>.
 
==Note==
<references/>