Marinaleda e Economia del Giappone: differenze tra le pagine

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{{F|economia|arg2=Giappone|gennaio 2015|commento=grave carenza di fonti in presenza di affermazioni in qualche misura POV}}
{{Divisione amministrativa
{{torna a|Giappone}}
|Nome = Marinaleda
L''''economia del [[Giappone]]''' è la terza al mondo<ref>[https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2010/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=35&pr.y=12&sy=2010&ey=2010&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512,941,914,446,612,666,614,668,311,672,213,946,911,137,193,962,122,674,912,676,313,548,419,556,513,678,316,181,913,682,124,684,339,273,638,921,514,948,218,943,963,686,616,688,223,518,516,728,918,558,748,138,618,196,522,278,622,692,156,694,624,142,626,449,628,564,228,283,924,853,233,288,632,293,636,566,634,964,238,182,662,453,960,968,423,922,935,714,128,862,611,716,321,456,243,722,248,942,469,718,253,724,642,576,643,936,939,961,644,813,819,199,172,184,132,524,646,361,648,362,915,364,134,732,652,366,174,734,328,144,258,146,656,463,654,528,336,923,263,738,268,578,532,537,944,742,176,866,534,369,536,744,429,186,433,925,178,746,436,926,136,466,343,112,158,111,439,298,916,927,664,846,826,299,542,582,967,474,443,754,917,698,544&s=NGDPD&grp=0&a= International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, October 2010: Nominal GDP list of countries. Data for the year 2010.]</ref><ref>[[Stati per PIL (PPA)]]</ref> dopo quelle di [[Stati Uniti]] e [[Cina]], con un [[prodotto interno lordo]] di 5.100 milioni di [[dollaro statunitense|dollari]] nel [[2010]]. Caratterizzata da un forte dominio da parte di grandi aziende private ([[keiretsu]]) e dall'elevata qualità di vita della popolazione, vede la prevalenza dei settori terziario (banche, assicurazioni, commercio, comunicazione, trasporti, intrattenimento) e dell'industria (automobili, motociclette, navi, petrolio, elettronica di consumo, microelettronica, robotica).
|Nome ufficiale =
|Panorama = Salausosmultiples.jpg
|Didascalia = Municipio di Marinaleda
|Stemma = Símbolo de Marinaleda (Sevilla).svg
|Bandiera = Bandera de Marinaleda (Sevilla).svg
|Stato = ESP
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Andalusia
|Divisione amm grado 2 = Siviglia
|Amministratore locale = [[Juan Manuel Sánchez Gordillo]]
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine decimale = 37.3667
|Longitudine decimale = -4.9500
|Altitudine =
|Superficie = 25
|Note superficie =
|Abitanti = 2645
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2014
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Écija]], [[Estepa]], [[Herrera (Spagna)|Herrera]], [[El Rubio]]
|Lingue =
|Prefisso = (+34)..
|Fuso orario = +1
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa = SE
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Raggruppamento =
|Mappa = Sm41061m.gif
|Didascalia mappa =
}}
 
Nel 2016, il debito pro capite del Giappone è il più alto al mondo.<ref>{{Cita web|url=https://bfmbusiness.bfmtv.com/observatoire/ces-pays-ou-la-dette-par-habitant-est-la-plus-elevee-1063571.html|titolo=Ces pays où la dette par habitant est la plus élevée|autore=|sito=BFM BUSINESS|lingua=fr|accesso=2018-12-21}}</ref>
'''Marinaleda''' è un [[Municipio (Spagna)|comune spagnolo]] di 2.645<ref>[http://www.marinaleda.com/datos.htm Sito ufficiale del comune spagnolo]</ref> abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] dell'[[Andalusia]].
 
== I trattati ineguali e la Restaurazione Meiji di Mutsuhito ==
Nel [[2008]] la popolazione era di 2.708 abitanti. La sua superficie è di 25&nbsp;km², con una densità di 109,11 ab/km². Le sue coordinate geografiche sono 37° 22' N, 4° 57' O. Si trova ad un'altitudine di 205 [[Livello del mare|m s.l.m.]] e a 108&nbsp;km dal capoluogo, [[Siviglia]].
In età preindustriale il [[Giappone]] aveva grandi città e mercati molto attivi ed un sistema creditizio sviluppato. Inoltre poteva vantare una classe dirigente, quella dei [[samurai]], molto istruita, sebbene non si dedicasse agli affari, che erano lasciati nelle mani del popolo.
 
Un radicale cambiamento per il Giappone si ebbe nel [[1853]], quando l'Ammiraglio americano [[Matthew Perry (ufficiale navale)|Matthew Perry]] costrinse il Paese ad aprirsi all'Occidente, minacciando altrimenti di bombardare [[Tokyo]]. Il [[Giappone]] fu così costretto a firmare i [[Trattati ineguali]], che sarebbero stati aboliti solo alla fine del secolo, con i quali si impegnava ad aprirsi al commercio internazionale e a non imporre dazi superiori al 5%. Al contrario della [[Cina]], che in una situazione simile reagì con rivolte [[xenofobia|xenofobe]] come quella dei [[rivolta dei Boxer|Boxer]], il Giappone si adattò alla nuova realtà del Paese. In seguito alla [[Restaurazione Meiji]] ([[1868]]), sotto l'Imperatore [[Mutsuhito]] fu avviata una serie di riforme come l'abolizione delle caste, la modernizzazione della burocrazia sul modello francese e l'introduzione di un sistema di istruzione efficiente e generalizzato. Furono anche rafforzati la marina, sul modello inglese, e l'esercito, sul modello [[prussia]]no. Ma soprattutto, i [[samurai]] furono privati del loro stipendio per spingerli a dedicarsi agli affari. Infine, nel [[1882]] fu istituita la [[Banca centrale]] e riformato l'intero sistema bancario.
Si trova nella [[comarca]] di [[Estepa]], tra questa ed [[Écija]], nella parte orientale della provincia, nella Cuenca del [[Genil]].
 
Lo Stato abbandonò ben presto la strategia di gestire imprese pubbliche e si limitò ad un ruolo di promozione e coordinamento del sistema economico. Nell'avviare l'industrializzazione del Paese si poneva tuttavia un problema: il [[Giappone]] era piccolo ed aveva scarse risorse naturali, motivo per cui aveva necessità di importare le materie prime necessarie a produrre i manufatti industriali. Per pagare le [[importazioni]], tuttavia, occorreva [[esportazioni|esportare]]. I prodotti che permisero di rompere questo circolo vizioso fu la seta grezza ed, in misura minore, il tè. Inoltre, il [[Giappone]] iniziò una politica coloniale nell'[[Asia orientale]] e sud-orientale alla caccia di risorse naturali.
==Urbanistica==
Marinaleda sta portando avanti una gestione urbanistica alquanto particolare, una vera e propria eccezione locale all'interno della crisi immobiliare residenziale che si osserva attualmente in Spagna, derivata dalla speculazione.
Marinaleda si è addirittura resa protagonista dei telegiornali di tutta la Spagna non appena si seppe che in questo paese era possibile ottenere una casa per non più di 15 euro al mese, a condizione che uno costruisse la propria casa.
 
Le prime industrie a svilupparsi furono quella tessile e l'industria pesante, seguite dall'industria elettrica. Fu anche avviata la costruzione di un esteso sistema ferroviario. Tuttavia, l'industrializzazione procedeva a rilento e su piccola scala a causa dei [[Trattati ineguali]], che impedivano quel poco di [[protezionismo]] necessario a proteggere l'industria nascente.
===Autocostruzione===
Con l'obiettivo di acquisire terreno per la costruzione di case, l'amministrazione municipale di Marinaleda ha provveduto ad espropriare e a rendere di proprietà comunale migliaia di metri quadrati in prossimità del territorio municipale.
Ottenuti i terreni, l'amministrazione comunale iniziò a far sentire la propria voce al Governo centrale e regionale al fine di ottenere fondi per la costruzione di case.
 
== Il Giappone tra le due guerre ==
Il programma dell'Amministrazione si realizzò secondo lo schema seguente:
Negli [[Anni 1920|anni venti]] il Giappone conobbe un forte sviluppo economico, in particolare grazie al deprezzamento dello [[yen]] che facilitò le esportazioni, che aumentarono a partire dal [[1924]], mentre le importazioni iniziarono a calare dopo il [[1926]]. Negli anni venti, dunque, l'economia giapponese crebbe in termini reali del 50%, mentre la capacità produttiva quadruplicò in particolare nel settore dell'energia elettrica e dell'acciaio. In questo periodo l'industria pesante crebbe in importanza a discapito della tradizionale industria tessile.
* il terreno, una volta passato in mano al Comune, viene ceduto gratuitamente all'autocostruttore
* grazie ad una convenzione con il governo regionale andaluso ed il cosiddetto P.E.R. (Plan de Empleo Rural) si possono acquistare i materiali da costruzione e consegnarli all'autocostruttore
* vengono messi a disposizione, sempre in maniera gratuita, alcuni operai edili disposti a seguire i cantieri
* il progetto della casa, redatto da architetti, è gratuito; gli autocostruttori possono inoltre partecipare attivamente allo sviluppo del progetto e richiedere modifiche migliorative
* infine, gli autocostruttori si riuniscono in assemblea per stabilire la quota mensile da pagare per divenire proprietario della casa che sta edificando. Le ultime case sono state costruite ed acquisite dagli autocostruttori per la cifra di 2.550 pesetas al mese (all'incirca 15 euro mensili).
 
Pilastro della crescita furono gli [[zaibatsu]], ovvero conglomerati finanziari-industriali, con al centro una famiglia di origine mercantile. Il 1º gennaio [[1930]] il [[Giappone]] tornò al ''[[sistema aureo|gold standard]]'', nell'ambito di una politica di monetaria ortodossa basata sul pareggio di bilancio e su bassi tassi d'interesse.
La realizzazione di questo tipo di casa si basa su un sistema di autogestione ed assemblee periodiche: gli autocostruttori si riuniscono una o due volte al mese per seguire il corso dei lavori o stabilire modifiche ai progetti su carta.
 
Durante la [[Grande depressione]] del 1929, il [[Giappone]] fu colpito in maniera limitata, anche se ne risentì molto in termini di [[disoccupazione]]. Grazie alle politiche del governo, la ripresa fu rapida e consistente. Il governo, infatti, svalutò lo [[yen]], ridusse i tassi d'interesse e aumentò la spesa pubblica, anche con un piano di riarmo. Di conseguenza, tra il [[1932]] ed il [[1935]] le esportazioni raddoppiarono ed il [[PIL]] crebbe del 25%<ref>Sidney Pollard, Storia economica del Novecento, Bologna, Il Mulino, 2004</ref>.
Le case sono dotate di tre camere da letto, un bagno ed un patio (o giardino) di 100&nbsp;m², in grado di consentire una futuro ampliamento della casa già previsto nel progetto iniziale.
 
== Dal dopoguerra agli anni settanta ==
[[File:Strada di Marinaleda, Andalusia (Spagna).jpg|thumb|Strada di Marinaleda]]
Nonostante i notevoli successi nella prima metà del [[Novecento]], il [[Giappone]] era ancora un Paese arretrato rispetto all'[[Europa occidentale]] e la guerra peggiorò la situazione: nel [[1950]] il [[PIL pro capite]] era solo il 20% di quello degli [[Stati Uniti]]. Tuttavia, nei decenni successivi, la crescita economica gli consentì di raggiungere il 77% del pil pro capite americano nel [[1995]].<ref>http://www.fhwa.dot.gov/ohim/1996/in1.pdf</ref>
Le ore impiegate nell'[[Autocostruzione (architettura)|autocostruzione]] vengono scontate dal costo di costruzione totale della casa; in questo modo questa attività lavorativa viene convertita in salario indotto. In un paese di 3000 abitanti circa, più di 350 case unifamiliari sono state costruite secondo questo metodo.
 
Tale crescita, ad un ritmo dell'8% annuo tra il [[1950]] ed il [[1973]], è stata spiegata in molti modi. Uno dei fattori fu senz'altro la particolare cultura giapponese, caratterizzata dai valori della lealtà, che, distolta da obiettivi nazionalistici, si rivolse verso l'impresa, con sindacati deboli e lavoratori che avanzavano richieste modeste rispetto ai loro colleghi occidentali. Inoltre, lo Stato poté rivolgere alla crescita dell'economia le risorse che aveva fino ad allora destinato all'apparato militare.
==Governo locale==
Il municipio di Marinaleda ha una lunga tradizione di lotta dei "Jornaleros" (lavoratori giornalieri), la qual cosa ha influito in maniera decisiva sul raggiungimento di diversi obiettivi politici e sociali. Marinaleda è governata dal CUT - Colectivo de Unidad de los Trabajadores - Bloque Andaluz de Izquierdas (Collettivo di Unità dei Lavoratori&nbsp;– Blocco Andaluso di Sinistra), partito di Sinistra e andalusista, sin dal 1979. Nel 1986 il CUT è stato una delle organizzazioni che ha fondato [[Sinistra Unita (Spagna)|Izquierda Unida]] (Sinistra Unita), movimento che a partire da quell'anno governa in Comune.
 
Dopo la guerra, il [[Giappone]] era sovrappopolato, con una scarsa area coltivabile e con pochissime materie prime. Per importare tali materie prime e le necessarie derrate alimentari occorreva esportare. Le esportazioni, tuttavia, erano rese difficili dai cattivi rapporti con i vicini asiatici e dalla reputazione delle merci giapponesi di essere di scarsa qualità ed originalità. I giapponesi si rivolsero allora ai mercati degli [[Stati Uniti]] e dell'[[Europa]], dapprima riprendendo le innovazioni occidentali e poi riuscendo a sviluppare progetti avanzati anche da soli, affermandosi soprattutto nella produzione di mezzi di trasporto<ref>[http://oica.net/category/production-statistics/ OICA » Production Statistics<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (auto, moto e navi) e di elettronica di consumo (radio, televisori, fotocamere e videocamere digitali, lettori audio e video, personal computer, console per videogiochi).<ref>[http://www.eetimes.com/electronics-news/4048822/Japan-s-IC-needs-met-at-home Japan's IC needs met at home<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nel 2003 Izquierda Unida aveva 9 assessori contro 2 del [[PSOE]] e nessuno del [[Partido Popular]]. Durante le elezioni del 2007 Izquierda Unida ottenne 7 assessori (con il 61,87% dei voti) ed il PSOE 4 (con il 35,13% dei voti).
 
Le esportazioni erano rese competitive dai bassi salari, possibili grazie alla riserva di manodopera proveniente dal settore agricolo, che, divenuto molto efficiente grazie alla riforma agraria attuata dagli americani durante l'occupazione e alla meccanizzazione, necessitava di un minor numero di addetti. Si affermò poi un dualismo industriale. Da un lato, infatti, vi erano piccole imprese poco tecnologiche che sopravvivevano pagando bassi salari e che assorbivano i lavoratori che lasciavano le campagne; dall'altro vi erano le grandi imprese, che costituivano il vero motore della crescita. Tali grandi gruppi erano detti [[keiretsu]] e nacquero dalle ceneri dei vecchi [[zaibatsu]], disciolti dopo la guerra.
== Storia ==
I primi indizi di presenza stanziale umana nel territorio municipale di Marinaleda risalgono tra la fine del [[Neolitico]] e l'inizio dell'[[Età della Pietra]] e nell'[[Età del Rame]], circa 5.000 anni fa. Si sono trovati strumenti di [[Industria litica]], resti di semi ed abitazioni. La presenza romana fu consistente: alcuni ubicano in quest'epoca la fondazione del villaggio. Da Marinaleda passa la strada romana che univa i paesi di Astigi, attuale [[Écija]], e Ostippo, attuale [[Estepa]], e ci son molti ritrovamenti di questo periodo storico.
La presenza araba è testimoniata da monumenti come la Torre di Gallape (leggasi Gagliape) o la fortezza araba di Alhonoz. La conquista di queste terre da parte dei regni cristiani si realizzò nel [[XIII secolo]]. Marinaleda passò sotto il dominio dell'[[Ordine di Santiago]]. [[Filippo II di Spagna]] lo cedette al primo marchese di Estepa e rimase sotto il suo dominio fino a quando, nel [[XIX secolo]], si dissolsero le signorie, cioè i domini di vassallaggio medievale, clericali o nobiliari. Marinaleda sorse progressivamente come nucleo di popolazione per la stabilizzazione successiva di lavoratori giornalieri agricoli ("jornaleros") che lavoravano per i grandi latifondisti, specialmente per il marchesato di Estepa. Ci sono giunte testimonianze secondo le quali nel [[1751]] c'erano 60 case dove vivevano "jornaleros" che guadagnavano [[Real spagnolo|due reales]] per una giornata "da sole a sole", cioè dall'alba al tramonto.
Nel [[XVIII secolo]] a Marinaleda c'erano tre sacerdoti che prestavano servizio spirituale alla popolazione, ed uno spaccio appartenente al Marchese di Peñaflor (leggasi Pegnaflor), che viveva a [[Écija]]. L'attività principale era l'agricoltura senza irrigazione e con precipitazioni naturali. Durante il XIX secolo, nelle terre di Marinaleda e nelle vicinanze ci furono vari gruppi di briganti ("bandoleros") ai quali si unirono abitanti del municipio. Specialmente rilevanti sono le bande comandate da [[El Tempranillo|José María Hinojosa Cobacho "El Tempranillo"]], [[Francisco Ríos González|Francisco Ríos González "El Pernales"]].
 
=== Risparmio e investimenti ===
==Demografia==
I bassi salari permisero un alto tasso di risparmio, che a sua volta permetteva al Giappone di vantare il tasso di investimento più alto dell'area [[OECD|OCSE]]. Inoltre, poiché erano necessari poche spese nel rinnovo dell'edilizia e dei beni capitali, il Paese poté investire moltissimo nello sviluppo delle nuove infrastrutture produttive. Si cominciò anche ad investire all'estero, soprattutto attraverso le multinazionali giapponesi e le loro filiali estere. Gli investimenti diretti delle multinazionali passarono da 1,5 miliardi di dollari nel [[1967]] a 15,9 miliardi nel [[1973]], ovvero dall'1,4 al 6% del totale mondiale.
{{Demografia/Marinaleda}}
 
=== Il ruolo dello Stato ===
== Monumenti ==
Lo Stato cercò di favorire la crescita economica in vari modi. Innanzitutto, tramite un avanzato sistema educativo, favorito anche dal tradizionale rispetto giapponese per l'apprendimento.
*'''Chiesa Parrocchiale de Nuestra Señora de la Esperanza''', data del [[secolo XVII]], esattamente dell'anno 1666. È un tempio a una sola navata di stile [[classico]] con modifiche posteriori. Nel suo interno un grande polittico policromo di legno del 1859: Hanno speciale rilevanza due immagini del secolo XVIII, un "Jesús Nazareno" e una "Vírgen de los dolores" realizzata dallo scultore José Fabré nel 1776 e una tavola che rappresenta il calvario, del secolo XVIII. Sono anche di interesse un calice del secolo XVI e un ostensorio della fine del XVIII.
Inoltre, lo Stato sostenne la creazione di [[cartello|cartelli]] e riuscì a limitare le importazioni di prodotti industriali pur rispettando formalmente gli accordi presi nell'ambito del [[GATT]], ad esempio imposte sul consumo che favorivano i prodotti nazionali, razionamento della valuta straniera per rendere difficili i pagamenti delle importazioni o frequenti ed oscuri cambiamenti di dettagli tecnici necessari a commercializzare certi prodotti. Inoltre il governo incoraggiò l'importazione di tecnologia, tenne basso il costo del denaro e realizzò importanti infrastrutture.
 
== EconomiaLa crisi del Giappone ==
Negli [[anni 1990|anni novanta]] il [[Giappone]] ha visto un forte rallentamento della sua crescita economica. Tra il [[1992]] ed il [[1999]] il PIL è cresciuto ad un tasso medio di solo lo 0,8%, arrivando ad un -0,5% nel [[2001]]. Tra le cause di questo declino vi sono l'eccessiva burocratizzazione, relazioni industriali troppo rigide, un mercato interno ancora arretrato ed un sistema politico vulnerabile alla corruzione.
L'economia si basa sull'attività della Coperativa Humar - Marinaleda S.C.A. e la fabbrica di conserva, il frantoio e le altre industrie nate dalla relazione con la cooperativa, si coltivano e conservano carciofi, peperoni e legumi. La cooperativa si fondò nelle terre del dominio signorile de [[El Humoso]] ottenuto mediante la mobilizzazione sociale.
Il salario di tutti i lavoratori, a prescindere dal tipo di lavoro, è di 47 euro per giornata, sei giorni alla settimana, per un totale di 1.128 euro al mese per 35 ore settimanali.
 
A ciò si aggiunse la politica economica seguita durante gli [[anni 1980|anni ottanta]], con un basso costo del denaro che, unita a risparmi molto elevati, produsse un'enorme massa di liquidità che facilitò le speculazioni, in particolare nel settore edile e finanziario. Quando nel [[1989]] la Banca centrale decise di alzare il [[tasso di sconto]], i prezzi degli immobili e delle azioni crollarono, portando al fallimento di banche ed imprese. La domanda interna si ridusse e ciò, unito alle difficoltà nelle esportazioni per la concorrenza degli altri Paesi asiatici, indusse le imprese a tagliare i costi licenziando il personale.
== Curiosità ==
La cittadina di Marinaleda è diventata uno dei punti di riferimento non soltanto della sinistra spagnola, ma anche di quella mondiale<ref>[http://tribunodelpopolo.com/2012/06/13/marinaleda-la-citta-che-ha-sconfitto-la-crisi/ Marinaleda, la città che ha sconfitto la crisi | tribuno del popolo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, per il suo esempio di solidarietà e uguaglianza tanto da autodefinirsi ''utopia verso la pace''<ref>[http://www.italianopercaso.it/marinaleda-una-utopia-verso-la-pace/ Marinaleda, una utopia verso la pace<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel 2009 il New York Times l'ha inserita in un articolo in cui descrive la particolarità di questo paesino, le differenze con la situazione di una Spagna in crisi edilizia e occupazionale e le contraddizioni interne ad esso<ref>http://www.nytimes.com/2009/05/26/world/europe/26spain.html?pagewanted=all&_r=0</ref>.
 
=== Crisi economica del [[1997]] ===
La band degli [[Ska-P]] ha tributato una canzone dell'album intitolato ''[[99%]]'' alla cittadina andalusa<ref>[http://www.manerasdevivir.com/reportajes/2013/escucha-ska-p Escuchamos 99%, el nuevo disco Ska-P<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://cultura.elpais.com/cultura/2013/03/06/actualidad/1362579434_707828.html Ska-p es parte del ‘99%' | Cultura | EL PAÍS<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel [[1997]], inoltre, il Giappone fu duramente colpito dalla [[crisi finanziaria asiatica]]. Allo scopo di tutelare i suoi investimenti nel sud-est asiatico e di proporsi come leader regionale affidabile in quel frangente di crisi, stanziò prestiti per 100 miliardi di dollari per i paesi colpiti, arrivando a offrire il doppio (19 miliardi di $) dei fondi stanziati dagli [[Stati Uniti d'America|USA]] per [[Thailandia]] (il paese più colpito), [[Indonesia]] e [[Corea del Sud]].<ref>[[Jean-Marie Bouissou]], ''Storia del Giappone contemporaneo'', ISBN 88-15-09397-4, pp. 372-374</ref>
 
Successivamente ci fu un lungo periodo di riassestamento e riorganizzazione dei settori produttivi [[giappone]]si. Solo dal [[2006]], in cui il [[Prodotto interno lordo|PIL]] nel primo trimestre è cresciuto del 3,2% e non ci sono più voci negative, la crisi sembra del tutto superata.
 
== Conseguenze dello sviluppo economico giapponese ==
{{vedi anche|Tigri asiatiche}}
 
== Risorse ==
=== Agricoltura ===
Importante è la coltivazione del riso che occupa la maggior parte del territorio coltivabile, anche se il governo incoraggia ad alternarla con quella di frutta e ortaggi. Si coltiva anche: orzo, frumento, soia, tè, tabacco, canfora, barbabietola e canna da zucchero. È molto diffusa la coltivazione di alberi da frutta e di gelsi che alimentano l'industria della seta. Nonostante l'agricoltura venga condotta con mezzi moderni, a causa della ridotta estensione delle aree coltivate in rapporto alla superficie del paese (13%) e di un'alta densità abitativa, la produzione agricola non è sufficiente per soddisfare il fabbisogno, quindi il Giappone è costretto ad importare grandi quantità di derrate agroalimentari da altri paesi<ref>{{Cita web|url=http://www.lg-italia.it/agriblog/125-l-agricoltura-in-giappone|titolo=L'agricoltura in Giappone|cognome=Italia|nome=LG seeds|sito=Lg Seeds Italia|accesso=2 aprile 2016}}</ref>. In ogni caso, la produzione di riso riesce a soddisfare il fabbisogno interno, dato che occupa più della metà dell'arativo e sono possibili due raccolti all'anno<ref>{{Cita web|url=https://www.unimondo.org/Paesi/Asia/Asia-orientale/Giappone/Economia|titolo=Economia / Giappone / Asia orientale / Asia / Paesi / Home - Unimondo|autore=Opencontent|sito=www.unimondo.org|lingua=it-IT|accesso=2018-11-23}}</ref>. Le foreste, molto estese, occupano il 64% del territorio.
 
=== Pesca ===
[[File:Toba.jpg|thumb|Baia di Toba]]
La pesca è uno dei settori di maggior importanza sia di quantità che di qualità. Il Giappone possiede una delle più grandi flotte del mondo per la pesca costiera, di altura e di profondità. Vengono pescati sardine, calamari, sgombri, tonni, salmoni e gamberetti.
I suoi pescherecci vanno sia in acque internazionali sia in acque nazionali. Essendo in mare aperto i pescherecci a bordo dovrebbero avere tutto l'occorrente per congelare e conservare il pesce, entrano in gioco così le cosiddette navi-officina. Dopo aver pescato il pesce i pescherecci trasportano il pescato in queste navi che hanno il compito di “inscatolarlo” direttamente così, per non doverlo fare una volta arrivati e per mantenere il pesce fresco.
 
=== Risorse minerarie ===
Scarsi i giacimenti minerari, nei metalli prevalgono [[zinco]] (127.000 t.) e [[rame]] (13.000 t.), scarsi oro (6100&nbsp;kg) e [[argento]] (150.000&nbsp;kg). Ampi giacimenti di [[zolfo]] (1,6 milioni di t.). Giacimenti di [[carbone]] nel [[Kyūshū]] e nell'[[Hokkaidō]].
A nord-ovest di Nagasaki è situata una miniera di carbone tuttora operativa.
 
=== Energia ===
Il Giappone ha fatto notevoli progressi nella produzione di energia elettrica sfruttando sia fonti rinnovabili quali l'energia termica, l'energia idroelettrica e l'energia eolica che l'energia nucleare.
Prima di Fukushima (tsunami del 2011), circa il 30% del fabbisogno era coperto dalle 55 installazioni nucleari funzionanti. Circa il 60% proveniva dalle risorse "convenzionali" (gas naturale 29%, carbone 25%, e petrolio 7%).
 
Le fonti rinnovabili coprivano circa il 10% del totale, suddivise col 9% di energia idroelettrica, e le altre rinnovabili (solare, eolico, biomasse e geotermia) che contribuivano con solo l'1% del totale.
 
Dopo l'incidente del reattore di Fukushima, la percentuale dei combustibili fossili utilizzata è salita a ben il 90%.
 
== Industria ==
Le maggiori produzioni industriali sono situate nella [[Grande Area di Tokyo]], e riguardano in pratica tutti i settori produttivi.
 
Il Paese è al secondo posto al mondo dopo la [[Cina]] per l'[[industria automobilistica]] ([[Toyota]], [[Honda]], [[Nissan]], [[Suzuki]]) e al primo per l'[[elettronica di consumo]] ([[Sony]], [[Panasonic Corporation|Panasonic]], [[Toshiba]], [[Canon]], [[Sharp Corporation|Sharp]]). Sono presenti anche i settori siderurgico, cantieristico, aerospaziale, elettrico, motociclistico, microelettronico, videoludico, chimico, farmaceutico, petrolchimico, tessile, alimentare, del tabacco, dei laterizi e degli strumenti musicali.
 
Per alcune produzioni, come [[motocicletta|motociclette]], [[fotocamera digitale|fotocamere digitali]], [[videocamera|videocamere]], [[stampante|stampanti]] e [[console (videogiochi)|console]] per [[videogioco|videogiochi]], il Giappone detiene quasi il monopolio mondiale.
 
== Servizi ==
In Giappone il settore terziario contribuisce a circa due terzi del prodotto interno lordo. Le attività principali sono quelle bancarie, assicurative, immobiliari, commerciali, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Ad esse contribuiscono grandi gruppi locali come [[Mitsubishi UFJ Financial Group|Mitsubishi UFJ]], [[Mizuho Financial Group|Mizuho]], [[Nippon Telegraph and Telephone|NTT]], [[TEPCO]], [[Nomura Holdings|Nomura]], [[Mitsubishi Estate Co.|Mitsubishi Estate]], [[Tokio Marine & Nichido Fire Insurance|Tokio Marine]], [[East Japan Railway Company|JR East]], [[Seven & I Holdings Co.|Seven & I]] ed [[All Nippon Airways|ANA]], ai primi posti al mondo per i loro fatturati.
 
=== Trasporti ===
{{vedi anche|Trasporti in Giappone}}
<!--[[File:Japanese-National-Route-14-KeiyoRoad-at-Edogawa-ward.jpg|thumb|Route 14. [[Edogawa]], Tokyo.]]
[[File:Nagoya_Airport_view_from_promenade.jpg|thumb|Aeroporto di [[Nagoya]]. In primo piano un velivolo della Japan Airlines.]]-->[[File:Twr 70-000.jpg|thumb|Stazione di [[Ebisu (Tokyo)|Ebisu]], [[Tokyo]]]]
* Strade: 11,6 milioni di km.
* Autostrade: 6.070&nbsp;km.
* Ferrovie: 20059&nbsp;km (2007)
* Canali navigabili: 1.770&nbsp;km.
* Porti principali
** [[Chiba]], [[Kōbe]], [[Yokohama]] e [[Nagoya]]
 
Le strade e ferrovie costeggiano il mare, connettendo in una fitta rete di comunicazione le città costiere. Celebri sono alcuni treni superveloci ''[[Shinkansen]]''. La compagnia di bandiera è la ''[[Japan Air Lines]]'' (JAL). Principali scali internazionali sono l'[[Aeroporto di Tokyo-Narita]] e l'[[Aeroporto del Kansai]] (Osaka).
 
=== Turismo ===
Molto consistente è il turismo giapponese all'estero ed interno. Le principali mete verso l'estero sono [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Hong Kong]] e [[Taiwan]], dove è abbastanza diffusa la lingua giapponese, poco conosciuta e parlata altrove. Altre mete sono [[Cina]], [[Singapore]], [[Thailandia]] e [[Indonesia]], che negli ultimi anni hanno registrato degli aumenti vertiginosi di giapponesi. Con il sud-est asiatico, invece, il Giappone intrattiene rapporti economici e finanziari. L'isola di Bali presenta molte strutture ricettive per giapponesi con personale che sa proporre in modo adeguato gli spettacoli tradizionali. Le mete europee principali sono [[Francia]], [[Regno Unito]] ed [[Italia]]. L'industria del Turismo in Giappone è particolarmente fiorente e molti operatori hanno sedi estere anche in Italia come la Miki Travel, JtbCorp e la [[H.I.S.]] - attualmente il maggior operatore del settore.
 
Le strutture ricettive giapponesi sono molto sviluppate non in relazione alle entrate dall'estero, che come abbiamo detto sono abbastanza limitate, ma in relazione al turismo interno. Gli alberghi sono ancora divisi in alberghi "per giapponesi" e alberghi "per stranieri". Per quanto riguarda gli alberghi giapponesi presentano i "tatami", stuoie di paglia, al posto di materassi, i "ryokan", locande a gestione familiare e dei villaggi vacanze situati sulle montagne oppure sulle rive dei laghi. Gli alberghi per stranieri, invece, appartengono a moderne catene alberghiere. Molti turisti, però, amano alloggiare nelle locande tradizionali per assaporare ancora meglio la tradizione del Paese. Il motivo del limitato flusso turistico dall'estero è dovuto sia alla difficoltà di raggiungere il territorio per la sua conformazione fisica e sia all'elevato tenore di vita che rende poco competitivi i soggiorni.
 
=== Commercio estero ===
Le esportazioni del Giappone ammontavano a 4210 dollari pro capite nel 2005, e sono rappresentate in primo luogo da automobili e prodotti elettronici<ref>''Myth of Japan's Closed Market''. [[Jadish Bhagwati]]. The Financial Times (London, England), Friday, March 08, 1991; pg. 9; Edition 31,398; ''America and Japan''. Jagdish Bhagwati, James Fallows and Clyde Prestowitz. The Economist (London, England), Saturday, March 3, 1990; pg. 6; Issue 7644; ''Japan bashed again''. [[Jagdish Bhagwati]]. The Economist (London, England), Saturday, April 25, 1992; pg. 6; Issue 7756.</ref>.
 
I suoi principali clienti sono: [[Stati Uniti]] 22.8%, [[Unione europea]] 14.5%, [[Cina]] 14.3%, [[Corea del Sud]] 7.8%, [[Taiwan]] 6.8% ed [[Hong Kong]] 5.6%. Il Paese importa soprattutto materie prime agricole e minerarie, da: [[Cina]] 20.5%, [[Stati Uniti]] 12.0%, [[Unione europea]] 10.3%, [[Arabia Saudita]] 6.4%, [[Emirati Arabi Uniti]] 5.5%, [[Australia]] 4.8%, [[Corea del Sud]] 4.7%, [[Indonesia]] 4.2%.<ref>Blustein, Paul. [https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A40192-2005Jan26.html "China Passes U.S. In Trade With Japan: 2004 Figures Show Asian Giant's Muscle".] ''[[The Washington Post]]'' (2005-01-27). Retrieved on 2006-12-28.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== AltriVoci progetticorrelate ==
* [[Tankan]]
{{interprogetto}}
* [[Turismo in Giappone]]
* [[Japanese Domestic Market]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Economy of Japan}}
*{{cita web|http://www.corriere.it/esteri/09_giugno_11/reportage_marinaleda_spagna_io_donna_9457bf1c-567f-11de-82c8-00144f02aabc.shtml|Articolo sul Corriere della Sera}}
*{{cita web|http://jacopocustodi.wordpress.com/2012/11/07/viaggio-a-marinaledaunenclave-socialista-nel-capitalismo-spagnolo-in-crisi/|Intervista al sindaco Manuel Sánchez Gordillo del 2012}}
*{{cita web|http://www.nytimes.com/2009/04/24/world/europe/24iht-spain.html|Articolo sul New York Times|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.nytimes.com/2009/05/26/world/europe/26spain.html|II Articolo sul New York Times|lingua=en}}
 
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