[[Image:FriedrichTraugottWahlen01.JPG|thumb|right|Monumento a [[Regensberg]] in memoria del ''Piano Wahlen'']]
Il '''''Piano Wahlen''''' fu un programma di autosufficienza alimentare concepito nel 1940 dalla [[Svizzera]] per affrontare le penurie alimentari e di [[materie prime]] provocate dal [[seconda Guerra mondiale|conflitto mondiale]]<ref>{{DSS|I13783|Piano Wahlen}}</ref>
{{Non enciclopedico}}--[[Discussioni utente:Gac|<small><span style="color:green">'''Gac'''</span></small>]] 17:39, 26 mag 2019 (CEST)
== Contesto ==
Prima della guerra, la metà delle derrate alimentari consumate in Svizzera, era di importazione. In ragione dei rischi di embarghi e della situazione geopolitica della confederazione [[Friedrich Traugott Wahlen]], agronomo e politico svizzero, mise a punto a partire dal 1935<ref>{{DSS|I13783|Piano Wahlen}}</ref> un piano mirante a rendere il settore agricolo svizzero indipendente. Il piano fu bene accolto dalla popolazione elvetica, confrontata a un futuro incerto, mentre l'élite politica ed economica, inizialmente restia, finì per aderirvi. Il consenso aveva motivazioni diverse. La sinistra vide il piano come una vittoria della pianificazione economica e un utile strumento per scongiurare il pericolo della disoccupazione. Gli ambienti contadini lo interpretarono come un ritorno alla terra, mentre la destra ne fece il simbolo del ''rinnovamento''. Le cerchie imprenditoriali legate all'esportazione lo considerarono unicamente come una misura di emergenza dettata dall'[[Economia di guerra]]. Per una nuova generazione di esperti agronomi (di cui facevano tra l'altro parte, oltre a Wahlen, anche [[Ernst Feisst]] e [[Oskar Howald]]), il piano rappresentava invece l'inizio della ''nuova politica agricola'', una strategia a lungo termine per risanare e modernizzare l'agricoltura, il cui orizzonte temporale andava ben oltre gli anni di guerra.
== Attuazione ==
il 15 novembre [[1940]], il piano di Wahlen si concretizza mentre egli era capo della produzione agricola presso l'Ufficio federale di guerra<ref>{{fr}} [http://etat.geneve.ch/dt/site/interieur/archives/master-content.jsp?componentId=kmelia66&pubId=2211&nodeId=2188 L'application du plan Wahlen à Genève]</ref> esso contemplava: una riduzione dell'allevamento di bestiame, un aumento della produzione agricola con la messa in produzione di terreni incolti, migliore gestione delle riserve e della [[forza lavoro]]. Le superfici coltivate dovevano idealmente passare da 180000 ettari a 500000. I terreni vennero esclusivamente riservati alla produzione di alimenti. Tutti i parchi e le zone verdi vennero convertiti in campi. Le imprese con più di 20 salariati dovevano coltivare 2 are per impiegato.<ref>{{fr}}[[Horizons et débats]], N°43, 27 octobre 2008, ''Maîtriser la crise de façon équitable et solidaire'', par Amedea Raff, p.4</ref>.
== Risultati ==
Tra il 1940 e il 1949, le superfici coltivate passarono da 183000 a 352000 [[ettaro|ettari]].<ref>{{DSS|I13783|Piano Wahlen}}</ref>. Grazie a questa politica la Svizzera non subì un razionamento della frutta e dei legumi, anche se la razione quotidiana passo da 3200 a 2200 calorie per persona.<ref>{{DSS|I13783|Piano Wahlen}}</ref>. La produzione di patate raddoppiò da 91000 vagoni del 1940 a 182000 del 1944. Nel 1943 più di 150000 ettari di praterie incolte vennero arate, in oltre 4500 imprese misero a campo 8000 ettari di terreno industriale.<ref>[[Horizons et débats]], N°43, 27 octobre 2008, ''Maîtriser la crise de façon équitable et solidaire'', par Amedea Raff, p.4</ref>.
== Impatto ==
[[Image:Rationierung02.jpg|thumb|right|buoni di razionamento in vigore dal 9 ottobre 1940 al 24 giugno 1948]]
Il piano non fu un pieno successo in quanto si poggiava su ipotesi che non si concretizzarono. Le importazioni di derrate continuarono, mentre la disoccupazione fu praticamente inesistente. Il piano iniziale fu rivisto con una riduzione delle superfici sfruttabili da 500000 a 350000 ettari. L'autosufficienza alimentare del paese non venne raggiunta e il massimo della produzione interna arrivò a coprire solo il 59% del fabbisogno<ref>{{fr}} [http://icp.ge.ch/po/cliotexte/la-seconde-guerre-mondiale/suisse.2e.guerre.mondiale.html Textes sur la Suisse pendant la Seconde Guerre mondiale] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090924001231/http://icp.ge.ch/po/cliotexte/la-seconde-guerre-mondiale/suisse.2e.guerre.mondiale.html |data=24 settembre 2009 }}</ref>. Altre fonti indicano un tasso che passò dal 52% di prima della guerra a un massimo del 73%.<ref>Peter Maurer, ''Anbauschlacht, Landwirtschaftspolitik, Plan Wahlen, Anbauwerk 1937–1945'', Zurich</ref>.
Malgrado i suoi limiti, il Piano Wahlen rafforzò la determinazione del popolo svizzero a garantire la propria indipendenza e trasmise al popolazione una percezione di riserve sufficienti. Questo interesse non ebbe gli stessi effetti nella classe politica, militare e industriale. Ogni settore rivendicava la propria importanza nella difesa nazionale con bisogni in manodopera spesso incompatibili. Critiche si levarono dal mondo agricolo che vedeva le proprie terre ridursi in particolare per gli allevatori di bestiame.
== Bibliografia ==
* Film documentaire ''Friedrich Traugott Wahlen et la bataille des champs (1940-1945)'', éditeur Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Zollikofen.
* Film documentaire ''Friedrich Traugott Wahlen et le développement de notre agriculture'', éditeur Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Zollikofen.
* Film documentaire ''Friedrich Traugott Wahlen, le politicien, le chrétien, l'homme'', éditeur Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Zollikofen.
==Note==
<references />
[[Categoria:Economia della Svizzera]]
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