Albertfalva e Taichi Hara: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori giapponesi}}
{{Coord|47.439217|19.046778|display=title|region:AU_type:city}}
{{Sportivo
{{Castra romana
|Nome = Taichi Hara
| nome = ''Albertfalva''
|Immagine =
|immagine = Forte Budapest-Albertfalva (Italiano).png
|Didascalia =
|didascalia = Il forte romano di ''Albertfalva''.
|Sesso = M
| date = a) forte [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|ausiliario]] in terra/legno sotto [[Vespasiano]];<br />b) trasformato in pietra a partire da [[Traiano]], fino al [[260]] circa;
|CodiceNazione = {{JPN}}
| località moderna = [[Budapest]] (Albertfalva)
|Altezza = 190
| unità presenti = a) ''auxilia'' sconosciuta;<br />b) ''[[Elenco delle truppe ausiliarie romane|Ala I Thracum veterana sagittaria]]'' (83-92<ref name="CIL16,175">{{CIL|16|175}}.</ref>);<br />c) ''Cohors I. Montanorum'' ? (dal 92 al 106);<br />d) ''auxilia'' sconosciuta (106-113);<br />e) ''Ala I. Flavia Gaetulorum'' ? (113-119);<br />f) sconosciuta (119-180)<br />g) ''Cohors milliaria Numidarum'' ? (dopo il 180).
|Peso = 84
 
|Disciplina = Calcio
| dimensioni castra = a) forte in legno e terra ''alare'' di 167 x 190 metri (pari a 3,2 ettari);<ref name="Visy147">''The Ripa Pannonica in Hungary'', Budapest 2003, p.147.</ref><br />b) ricostruito sotto [[Traiano]] di 186 x 210 metri (pari a 3,9 ettari);<ref name="Visy147"/>
|Ruolo = [[Attaccante]]
| provincia romana = [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia inferiore]]
|Squadra = {{Calcio Tokyo}}
| status località =
|TermineCarriera =
| battaglie nei pressi =
|SquadreGiovanili=
{{Carriera sportivo
||{{Calcio Tokyo|G}}|
}}
|Squadre =
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|SquadreNazionali=
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|2019-|{{NazU|CA|JPN||20}}|1 (0)
}}
|Aggiornato = 20 maggio 2019
}}
{{Bio
|Nome = Taichi
|Cognome = Hara
|PreData={{Nihongo2|原 大智|Hara Taichi}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Hino
|GiornoMeseNascita = 5 maggio
|AnnoNascita = 1999
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = calciatore
|Nazionalità = giapponese
|PostNazionalità = , [[attaccante]] dell'{{Calcio Tokyo|N}}
}}
'''Albertfalva''' era un [[castrum|fortino romano]] di [[auxilia|truppe ausiliarie]] che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il ''[[limes danubiano]]'' nel [[limes pannonicus|settore pannonico]]. Si trova a 13&nbsp;km a sud della capitale dell'[[Ungheria]], [[Budapest]], una volta [[fortezza legionaria]] e capitale della provincia romana di [[Pannonia inferiore]] (l'antica ''[[Aquincum]]'').
 
==Forte==
{{Vedi anche|Limes pannonicus|Aquincum|castrum}}
 
Il forte ausiliario di ''Albertfalva'' fu insediato tra la [[fortezza legionaria]] di [[Óbuda]] ed il forte ausiliario di ''Campona''. Fu di grande importanza strategica lungo questo tratto di [[limes danubiano]]. Il forte fu distrutto dagli attacchi dei vicini [[sarmati]] [[Iazigi]], ma ricostruito più volte.
 
===Struttura in legno===
Tibor Nagy durante i suoi scavi poté scoprie il forte in legno e terra, che datò al periodo di [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]]. Si trattava di un forte di 166,5 × 190 metri (pari a circa 3,2 ettari). Recenti ricerche, però, hanno spostato la datazione del primo forte di ''Albertfalva'' all'imperatore [[Vespasiano]] ([[69]]-[[79]]).<ref name="Szirmai93">Krisztina Szirmai, ''Auxiliarkastell und Vicus in Albertfalva'', in Paula Zsidi ''Forschungen in Aquincum'', 1969–2002, p. 93 (e relative note).</ref> Il forte agli inizi era circondato da due fossati, dove la fossa interna era larga 4,5 metri e 3,34 metri profondo, mentre il fossato esterno era largo 4,2 metri e 3,26 metri profondo.<ref name="Szirmai93"/> Erano pure di legno i ''[[Principia (esercito romano)|Principia]]'', i baraccamenti dei soldati, la palizzata del ''[[vallum]]'' e le porte dell'accampamento. Tra ciò la palizzata del lato meridionale si era conservata assai bene.
 
Durante l'attacco degli [[Iazigi]] degli anni [[91]]/[[92]], sembra che la ''[[legio XXI Rapax]]'' sia stata distrutta non molto distante da dove era stata posizionata (a ''[[Brigetio]]'').<ref>Marcelo Tilman Schmitt, ''Die römische Außenpolitik des 2. Jahrhunderts n. Chr'', a cura di Franz Steiner, Stuttgart 1997, pp. 84–85, ISBN 3-515-07106-7.</ref> In questa circostanza anche il forte di ''Albertfalva'' subì un attacco e venne danneggiato da un incendio. La [[Campagne suebo-sarmatiche di Domiziano|pace conclusa]] dall'imperatore Domiziano (nel [[92]]) portò ad una prima ricostruzione di parte degli edifici in pietra.<ref>Zsolt Visy, ''Der pannonische Limes in Ungarn'', a cura di Konrad Theiss, Stuttgart 1988, p. 87.</ref> Non cambiava nulla riguardo alle dimensioni del forte.<ref name="Szirmai93"/>
 
===Struttura in pietra===
Verso la fine del principato dell'imperatore [[Traiano]] (98-117) o all'inizio di quello del successore [[Adriano]] (117-138) il forte venne interamente ricostruito in pietra, oltreché ampliato, per soddisfare le esigenze delle truppe qui di guarnigione che ora sembra comprendessero, non più una ma due [[ala (esercito romano)|unità di cavalleria]]. Si trattava ora di un forte molto ampio che raggiungeva i 186 × 210 metri (pari a circa 3,90 [[ettari]]), di forma rettangolare con angoli arrotondati. Le mura in pietra erano ora spesse tra gli 1,35 e gli 1,4 metri. E poiché il fronte orientale dell'accampamento lungo il fronte orientale è stato distrutto dal Danubio, possiamo solo supporre come fosse sulla base di altri campi similari del periodo lungo il ''[[limes pannonicus]]''.
 
Nel [[178]] alcuni suoi edifici edifici furono distrutti a causa delle [[guerre marcomanniche]] e poi ricostruiti sotto [[Commodo]]. Tra il [[259]] ed il [[260]] il forte fu devastato da un incendio, a causa dei [[invasioni barbariche del III secolo|continui attacchi]] degli [[Iazigi]] e non fu più ricostruito, certamente per considerazioni strategico-militari che riguardavano l'intero settore del ''[[limes pannonicus]]''.<ref>Kurt Genser, ''Entstehung und Entwicklung des mittleren Donaulimes'', Nordico-Museum der Stadt Linz, 2001, p. 28.</ref> Nei suoi pressi è stato trovato un ''cimitero'' di un'[[cavalleria (storia romana)|''Ala'' di cavalleria]] ricco di lapidi e statue. Alcune parti del forte e dell'insediamento civile sono stati scavati dagli archeologi ungheresi, anche se rimane ancora molto da portare alla luce. Vi è da aggiungere che nel [[1990]], parte dell'antico campo fu scavato e distrutto, per far posto ad un grande deposito di vagoni ferroviari.
 
;Porte e torri
Nagy non fu in grado di scoprire se vi fossero delle torri intermedie o negli angoli del forte. Ciò che risultò evidente è che vi erano per tutte e tre le porte rimaste, due torri rettangolari ai loro lati. Le torri non sporgevano verso l'esterno, ma verso l'interno del forte, per la larghezza del ''vallum'' (rampa di terra che si trovava dietro il muro difensivo). La rampa era inclinata verso l'interno del campo.
 
La porta nord (la ''Porta principalis'') fu indagata dal Nagy e sembra che avesse una doppia apertura. Nel 2008 un nuovo scavo ha potuto misurare la torre ovest in 6 × 4,5 metri e la torre est in 6,2 × 4,1 metri. La distanza totale tra le due torri era di circa 7 metri. Il lato meglio conservato era quello orientale. Identica struttura deveva avere la porta sud lungo la strada che univa le due porte lungo la ''via principalis''. La ''Porta Decumana'' era invece progettata con una sola apertura, quindi ad una sola corsia che conduceva attraverso la ''via Decumana'' al centro della fortificazione.
 
;Fossato
Sempre durante gli scavi del 2008, si è potuto accertare che il fossato del forte pietra era costituito in alcune zona da ben quattro fossi. Grazie al ritrovamento di frammenti di ''[[terra sigillata]]'' proveniente da ''Tabernae'' (oggi [[Rheinzabern]]) si è scoperto che alcuni furono creati a partire dall'inizio del [[III secolo]]. Furono anche scoperti parti di ''tegulae'' rotte oltre a grandi oggetti rotondi, forse proiettili di catapulta. Fino ad oggi i ricercatori hanno potuto constatare vi fossero due doppi fossati: quello interno aveva una larghezza complessiva di 4,6 metri e profondità massima di tre metri, quello più esterno aveva una larghezza esterna di 2,9 metri e 2,8 metri di profondità.<ref>Jenő Fitz, ''Der Römische Limes in Ungarn'', Fejér Megyei Múzeumok Igazgatósága, 1976, p. 91.</ref>
 
;Principia
Nagy è stato in grado di completare qualche edificio interno al forte, o almeno parzialmente. Ha scoperto l'edificio dei ''[[Principia (esercito romano)|Principia]]'' che misuravano 35 × 36 metri, munito di un cortile interno su cui si affacciavano gli uffici amministrativi (ai lati) e sul lato posteriore la [[basilica]]. Il lato anteriore era invece aperto sulla ''via Principalis'' che collegava le due porte, la ''principalis dextra'' e ''sinistra''. Si trattava del [[quartier generale]] del forte.<ref name="Visy88">Zsolt Visy, ''Der pannonische Limes in Ungarn'', p. 88.</ref> Nella basilica vi era poi una stanza centrale dove erano conservate le insegne delle [[auxilia|unità ausiliarie]] (''Aedes principiorum''). La tipologia della costruzione è tipica, con l'abside semicircolare, al periodo della prima metà del [[II secolo]].<ref>Anne Johnson, ''Römische Kastelle'', a cura di Philipp von Zabern, Mainz 1987, ISBN 3-8053-0868-X, p. 152.</ref>
 
;Valetudinarium?
Un altro edificio di forma rettangolare è stato scavato, situato al centro del forte, a nord dei ''Principia'', che Nagy ha identificato come l'ospedale dell'accampamento (''[[valetudinarium]]'').<ref name="Visy88"/> La parte scavata è quella meridionale, che risulta composta da quattro stanze di uguali dimensioni, raggruppate intorno ad un cortile. È possibile che possa invece trattarsi non tanto dell'ospedale del forte, ma del suo granaio (''[[horreum]]''), come ipotizza Hoftypus.
 
;Praetorium
Altro edificio conosciuto potrebbe identificarsi con il ''[[Praetorium]]'' (l'abitazione del comandante dell'unità ausiliaria). Si trattava di un edificio in pietra a sud dei ''Principia''.<ref name="Visy88"/>
 
;Baraccamenti?
L'edificio scoperto nella parte centrale del campo, sul lato opposto della ''via Principalis'', aveva una larghezza superiore rispetto ai ''Principia''. Ora, poiché gran parte del lato orientale del forte, che dava sulla ''Porta Praetoria'', è stato spazzato via dal Danubio, risulta difficile capire quale funzione avesse questo edificio.
 
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File:Albertfalva légifotó.jpg|Sito attuale del forte di ''Albertfalva'', in parte occupato da un grande deposito ferroviario.
File:Buda, Pest and Csepel Island in Danubius Pannonico-Mysicus 1726 by Marsigli.jpg|Ricostruzione del sito di ''Albertfalva'' del Marsigli (1726).
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==''Vicus''==
Vi era poi un vicino ''[[Vicus]]'' dell'epoca dei [[dinastia dei Flavi|Flavi]], che copriva un'area di 720.000&nbsp;m², e si estendeva attorno al forte romano lungo i lati nord, sud ed ovest.<ref>Kristina Szirmai, ''New archaeological Data to the Research of the Albertfalva vicus (1990–1991)'', in ''Communicationes archeologicae Hungariae 1994'', Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 2005, p. 50.</ref> Era sorto lungo il ''limes'', nell'antico territorio della popolazione [[celti]]ca degli [[Eravisci]], per alimentare i commerci con le limitrofe popolazioni [[sarmati]]che degli [[Iazigi]] e dei vicini [[Quadi]] (più a nord).<ref>Zsolt Visy, ''Der pannonische Limes in Ungarn'', p. 89.</ref>
 
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File:Vicus Albertfalva-Steinbau-Grabung 1990-91.png|Dettagli di parte del ''vicus'' di ''Albertfalva'' (1).
File:Vicus Budapest-Albertfalva-Grabung 1996.png|Dettagli di parte del ''vicus'' di ''Albertfalva'' (2).
File:Grubenhäuser Rosstal und Sussex.jpg|Esempio di abitazioni del periodo, riscontrate dagli scavi nel ''vicus''.
</gallery>
 
==Note==
{{references}}
 
==Caratteristiche tecniche==
== Bibliografia ==
È un [[Attaccante|centravanti]].
* AAVV, a cura di M. Buora e W. Jobst, ''Roma sul Danubio'', Roma 2002.
* Alice Mathea Choyke, ''Animal Bones from the Albertfalva vicus (Excavations years 1990–91)'', in ''Communicationes archeologicae Hungariae 1994'', Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 2005, pp.&nbsp;51–60.
* Ulrich Brandl, ''Karte 6: Ziegelstempeldistribution der Legio II Adiutrix'', in ''Untersuchungen zu den Ziegelstempeln römischer Legionen in den nordwestlichen Provinzen des Imperium Romanum. Katalog der Sammlung Julius B. Fritzemeier'', p.&nbsp;68. Nr. 14.
* J.M.Carrié, ''Eserciti e strategie'', in ''Storia dei Greci e dei Romani'', vol.18, ''La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa'', Milano 2008.
* Dénes Gabler, ''Terra sigillata im Westteil des vicus von Albertfalva'', in ''Budapest régiségei'', Bd. 40, Budapest 2006, pp.&nbsp;71–93.
* Dénes Gabler, ''Samian vare from the vicus of Albertfalva'', in ''Communicationes archeologicae Hungariae 1994'' Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 2005, pp.&nbsp;61–79.
* Friderika Horváth, ''Albertfalva, bennszülött durva kerámia'' (Handgemachte Gefäße aus Albertfalva), in ''Budapest Régiségei 33'', Budapest 1999, pp.&nbsp;367–379.
* László Kocsis, ''A cavalry sports helmet find from Albertfalva'', in ''Antaeus'', Bd. 24. (1997), Budapest 1998, pp.&nbsp;242–246.
* {{cita libro | cognome=Mócsy | nome=András | titolo=Pannonia and Upper Moesia | città=Londra | anno=1974 | lingua=inglese }}
* {{cita libro | cognome=Oliva | nome=Pavel | titolo=Pannonia and the onset of crisis in the roman empire | città=Praga | anno=1962 | lingua=inglese }}
* Tibor Nagy, ''Einige wichtigere Ergebnisse der Ausgrabung der Eravisker-Siedlung von Albertfalva'', Archäologische Konferenz der Ungarischen Akademie der Wissenschaften, Budapest, 3–6 ottobre 1955, Budapest 1955, pp.&nbsp;192–204.
* Tibor Nagy, ''The military diploma of Albertfalva'', in ''Acta Archaeologica Academiae Scientiarum Hungaricae'', vol. 7, 1956, pp.&nbsp;17–71.
* Kristina Szirmai, ''New archaeological Data to the Research of the Albertfalva vicus (1990–1991)'', in ''Communicationes archeologicae Hungariae 1994'', Népművelési Propaganda Iroda, Budapest 2005, pp.&nbsp;50–51.
* Krisztina Szirmai, ''Auxiliarkastell und Vicus in Albertfalva'', in Paula Zsidi ''Forschungen in Aquincum, 1969–2002. Zu Ehren von Klára Póczy'', Budapesti Történeti Múzeum 2003, ISBN 963-9340-23-5, pp.&nbsp;93 segg.
* Krisztina Szirmai, ''Römerzeitliche Metallfunde aus dem Vicus von Albertfalva'', in ''Budapest Régiségei 35'', A Fövárosi Múzeum Kiadása, Budapest 2002, pp.&nbsp;303 segg.
* Krisztina Szirmai, ''New Metal Finds from Albertfalva'', in ''Kölner Jahrbuch'', vol. 33, Berlin 2000, pp.&nbsp;375–382.
* Krisztina Szirmai, ''Der vicus von Alberfalva (1994, 1996). Vorläufige Zusammenfassung'', a cura di Attila Gaál, ''Pannoniai kutatások. A Soproni Sándor emlékkonferencia előadásai (Bölcske, 7 ottobre 1998)'', Szekszárd 1999, pp.&nbsp;225–241.
* Krisztina Szirmai, ''A new find from the Military Vicus of Budapest/Albertfalva'', in ''Roman Frontier Studies 17/1997'', Zalău 1999, pp.&nbsp;691–697.
* Krisztina Szirmai, ''Small bronze and iron finds from the vicus of the military fort Budapest-Albertfalva'', in ''Acta of the 12th International Congress on Ancient Bronzes'', Nijmegen 1992 (1995), pp.&nbsp;427–433
* J.R.Whittaker, ''Le frontiere imperiali'', in ''Storia dei Greci e dei Romani'', vol.18, ''La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa'', Milano 2008.
* [[Zsolt Visy]], ''Der pannonische Limes in Ungarn'', Theiss, Stuttgart 1988, ISBN 3-8062-0488-8.
* Z.Visy, ''The Ripa Pannonica in Hungary'', Budapest 2003.
 
==Carriera==
== Altri progetti ==
===Nazionale===
{{interprogetto|commons=Category:Kastell Budapest-Albertfalva}}
Con la [[Nazionale Under-20 di calcio del Giappone|Nazionale Under-20 giapponese]] ha preso parte al [[Campionato mondiale di calcio Under-20 2019]].
 
==Collegamenti esterni==
{{Limes pannonicus}}
*{{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|esercito romano|guerra}}
 
{{Calcio FC Tokyo rosa}}
[[Categoria:Aquincum]]
{{Nazionale giapponese under-20 mondiali 2019}}
[[Categoria:Forti militari di unità ausiliarie dell'antica Roma]]
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