Italia e Cristo non si è fermato a Eboli: differenze tra le pagine

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{{Film
<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
|titolo italiano= Cristo non si è fermato a Eboli
{{Avvisounicode}}
|lingua originale= <!--Italiano-->
{{Nota disambigua}}
|paese= [[Italia]]
{{Nota disambigua||[[Repubblica Italiana (disambigua)]]|Repubblica Italiana}}
|anno uscita= [[1952]]
<!-- {{coord|42.6384261|N|12.674297|E|display=title}} Seems like this template doesn't work, please fix. -->
|tipo colore= B/N
{{Stato
|genere = Documentario
|nomeCorrente=Italia
|regista= [[Michele Gandin]]
|nomeCompleto=Repubblica Italiana
|soggetto= [[Muzio Mazzocchi Alemanni]]
|nomeUfficiale=Repubblica Italiana
|sceneggiatore= Michele Gandin, Muzio Mazzocchi Alemanni
|linkBandiera=Flag of Italy.svg
|produttore= AICS UNLA
|paginaBandiera=Bandiera d'Italia
|fotografo= [[Giuseppe Rotunno]]
|linkStemma=Italy-Emblem.svg
|montatore=
|paginaStemma=Emblema della Repubblica Italiana
|effetti speciali=
|linkLocalizzazione=EU-Italy.svg
|musicista= [[Mario Nascimbene]]
|linkMappa=Map of Italy-it-2.svg
|cortometraggio= sì
|lingua=[[Lingua italiana|italiano]]<ref>[http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm Legge 482/1999]</ref> <!-- L'italiano è l'unica lingua ufficiale stabilita dalle leggi costituzionali. Il bilinguismo si applica a livello locale -->
|altrelingue= [[bilinguismo amministrativo in Italia|bilinguismo]] a livello [[Regioni d'Italia|regionale]] o locale, [[Lingue parlate in Italia|vedi lista]]
|capitale=[[Roma]]
|capitaleAbitanti=2 863 322
|capitaleAbitantiAnno=31-12-2013
|governo=[[Repubblica parlamentare]]
|presidente=[[{{#property:P35}}]]
|elenco capi di stato=[[Presidenti della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]
|elenco capi di governo=[[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]
|primoMinistro= [[{{#property:P6}}]]
|proclamazione=[[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: [[17 marzo]] [[1861]]<br />[[Nascita della Repubblica Italiana|Repubblica Italiana]]: [[18 giugno]] [[1946]]
|ingressoONU=[[14 dicembre]] [[1955]]
|ingressoUE=[[25 marzo]] [[1957]]<br /><small>(membro fondatore)</small>
|superficieTotale=301 340
|superficieOrdine=72
|superficieAcqua=2,4
|popolazioneTotale=60 782 668
|popolazioneAnno=31-12-2013
|popolazioneOrdine=23
|popolazioneDensita=201,71
|popolazioneDensitaOrdine=39
|popolazioneCrescita = 0,38% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28-2-2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|confini = [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]], [[Slovenia]], [[Città del Vaticano]], [[San Marino]]
|continente=[[Europa]]
|orario=[[UTC+1]] ([[CET]])<br /><small>[[UTC+2]] ([[CEST]]) in [[ora legale]]</small>
|PIL = 2014078<ref name=IMF>[http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
|PILValuta = $
|PILAnno = 2012
|PILOrdine = 9
|PILprocapite = 33115
|PILprocapiteValuta = $
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|PILprocapiteOrdine = 27
|PILPPA = 1813175
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|PILPPAprocapiteOrdine = 30
|HDI=0,881
|HDIAnno=2012
|HDIOrdine=25
|TFT= 1,4 (2010)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2010|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|valuta=[[Euro]]<ref>Eccetto il comune di [[Campione d'Italia]] che adotta anche il [[franco svizzero]].</ref>
|tld=[[.it]], [[.eu]]
|telefono=+39<ref>Eccetto il comune di [[Campione d'Italia]] raggiungibile tramite il prefisso +41.</ref>
|targa=I
|inno=''[[Il Canto degli italiani]]'' [[File:Inno di Mameli instrumental.ogg]]
|festa=2 giugno
|note=
|stato precedente={{ITA 1861-1946}}
}}
{{citazione|[[s:Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/O d'ardente vertute ornata et calda#Bel paese|Il bel paese / ch'Appennin parte, e 'l mar circonda et l'Alpe]]|[[Francesco Petrarca]], ''[[Rerum Vulgarium Fragmenta]]'', s. CXLVI}}
 
'''''Cristo non si è fermato a Eboli''''' è un [[film documentario|corto documentario]] del 1952 diretto da [[Michele Gandin]].
L''''Italia''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[iˈtaːlja]|it}} {{Link audio|It-Italia.ogg}}), ufficialmente '''Repubblica Italiana''',<ref>[[Articolo 1 della Costituzione italiana]]: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».</ref> è una [[repubblica parlamentare]] situata nell'[[Europa meridionale]], con una popolazione di 60,8 milioni di abitanti e capitale [[Roma]]. Delimitata dall'[[arco alpino]] confina a nord, da ovest ad est, con [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]; il resto del territorio, circondato dai mari [[Mar Ligure|Ligure]], [[Tirreno]], [[Ionio]] ed [[Adriatico]], si protende nel [[mar Mediterraneo]], occupando la [[penisola italiana]] e numerose isole (le maggiori sono [[Sicilia]] e [[Sardegna]]), per un totale di {{M|301 340|k|m2}}.<ref name=CIA>{{cita web|lingua=en|https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/it.html|Italy - The World Factbook|20-9-2011}}</ref> Gli Stati della [[Città del Vaticano]] e di [[Repubblica di San Marino|San Marino]] sono [[enclave|enclavi]] della Repubblica.
 
== Trama ==
[[Roma antica|Roma]], che fu capitale dell'[[Impero romano]], è stata per secoli il centro politico e culturale della [[civiltà occidentale]]. Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], l'[[Italia medievale]] fu soggetta ad invasioni e dominazioni di popolazioni [[germani]]che, come gli [[Ostrogoti]], i [[Longobardi]] ed i [[Normanni]]. Nel XV secolo, con la diffusione del [[Rinascimento]], ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le [[guerre d'Italia del XVI secolo]] ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, francese, spagnola e austriaca. Durante il [[Risorgimento]] combatté per l'indipendenza e per l'unità finché nel 1861 fu proclamato il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] che cessò di esistere nel 1946, dopo il [[ventennio fascista]] e la sconfitta nella [[seconda guerra mondiale]] quando, a seguito di un [[referendum istituzionale]], lo Stato italiano divenne una [[repubblica]].
Un maestro dell'[[Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo]] (UNLA) torna al suo paese, [[Savoia di Lucania]], dopo aver frequentato un corso di "Preparazione per l'Educazione degli Adulti" organizzato dall'Unione con il compito di istituire il Centro di Cultura Popolare. Attraverso la sua storia il documentario narra come i centri sorgano, come attraverso i corsi di istruzione e di cultura, la biblioteca, i laboratori e le iniziative di carattere civico, si sviluppino e come progressivamente, l'interesse della popolazione analfabeta e semianalfabeta si faccia sempre più vivo e profondo fino ad arrivare ad una vera elevazione del livello culturale e sociale dell'intera popolazione.
 
== Premi ==
Nel 2010 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e quarta a livello europeo, è un paese con un alto standard di vita: l'[[indice di sviluppo umano]] è molto alto, 0,854, e la [[speranza di vita]] è di 81,4 anni.<ref>{{cita web|lingua=en|http://hdr.undp.org/en/media/HDR_2010_EN_Complete_reprint.pdf|Human development report 2010|28-11-2011|pagina=143}}</ref> È membro fondatore dell'[[Unione europea]], della [[NATO]], del [[Consiglio d'Europa]] e dell'[[OCSE]], aderisce all'[[ONU]] e al [[trattato di Schengen]]. È inoltre membro del [[G7]], [[G8]] e [[G20 (paesi industrializzati)|G20]], partecipa al progetto di [[condivisione nucleare]] della [[NATO]], è una delle [[potenze regionali]] europee e si colloca in nona posizione nel mondo per le spese militari. L'Italia vanta il maggior numero di siti dichiarati [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]]<ref name=UNESCO>{{cita web|http://whc.unesco.org/en/statesparties/it|Italy|2-7-2013}}</ref> ed è il quinto paese più visitato del mondo.
''Gran Premio'' per il miglior film documentario alla IV Mostra internazionale del Film Documentario e del cortometraggio di Venezia.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviosonoro.org/basilicata/archivio-sonoro-della-basilicata/fondo-museo-nazionale-delle-arti-e-delle-tradizioni-popolari/le-ricerche-visive-di-michele-gandin|titolo=Le ricerche visive di Michele Gandin|pubblicazione=Archivio Sonoro Basilicata|accesso=3 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304074431/http://www.archiviosonoro.org/basilicata/archivio-sonoro-della-basilicata/fondo-museo-nazionale-delle-arti-e-delle-tradizioni-popolari/le-ricerche-visive-di-michele-gandin|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
{{TOClimit|3}}
 
==Note==
== Etimologia del nome Italia ==
<references/>
{{Vedi anche|Etimologia del nome Italia}}
Il [[nome proprio]] "Italia" nasce come [[toponimo]]. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di [[linguisti]] che di [[storici]], è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite [[etimologie]] in senso stretto, bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione [[linguistica]] del nome oppure che sono riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del [[Italo (mitologia)|re Italo]])<ref>{{cita news|url=http://italia.onwww.net/italia/brevestorianomeitalia.htm}}</ref> o poco verosimili (come la correlazione del nome con la [[Vitis|vite]])<ref>{{cita news|url=http://www.soveratoweb.it/storiacalabria.htm}}</ref>.
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia d'Italia}}
=== Preistoria e protostoria ===
{{vedi anche|Italia preistorica e protostorica|Popoli dell'Italia antica}}
Il popolamento del territorio italiano risale alla [[preistoria]], epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze [[archeologiche]]. L'Italia è stata abitata a partire dal [[paleolitico]], periodo di cui conserva numerosi siti archeologici come la [[grotta dell'Addaura]], i [[Balzi rossi]], [[Monte Poggiolo]], il [[ponte di Veja]], la [[Grotta Guattari]], [[Gravina in Puglia]], [[uomo di Altamura|Altamura]] e [[Homo cepranensis|Ceprano]].<ref>{{Cita web|http://www.iipp.it|Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria|29-1-2010}}</ref>
 
Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo [[neolitico in Italia|neolitico]] ([[cultura della ceramica cardiale]] e [[cultura dei vasi a bocca quadrata]]), l'[[età del rame]] ([[cultura di Remedello]], [[cultura del Rinaldone]], [[cultura del Gaudo]]), l'[[età del bronzo]] ([[incisioni rupestri della Val Camonica]], [[cultura dei castellieri]], [[cultura appenninica]], [[civiltà nuragica]], cultura delle [[terramare]], [[cultura protovillanoviana]]).
 
[[File:Etruscan civilization italian map.png|thumb|upright|left|Espansione della civiltà etrusca dall'VIII al VI secolo a.C.]]
Per ciò che riguarda l'[[età del ferro]], che in Italia coincide con il periodo preromano, si ricordano la [[civiltà villanoviana]] e i popoli [[indoeuropei]] trasferitisi in Italia dall'[[Europa orientale]] e [[Europa centrale|centrale]] in varie ondate migratorie; essi si mescolano alle etnie preesistenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse; si delinea in tal modo fin da quest'epoca la suddivisione regionale del territorio italiano.
 
Nell'[[Italia settentrionale]], accanto ai [[Celti]] (comunemente chiamati [[Galli]]), vi sono i [[Liguri]] (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i [[Paleoveneti]], di origine incerta, forse italica o [[illiri]]ca o, secondo alcune fonti, provenienti dall'[[Asia Minore]].<ref>{{cita|La piccola Treccani vol. VI|p. 221|Trecc95}}.</ref><ref>{{cita|La piccola Treccani vol. XII|p. 703|Trecc95}}.</ref>
 
Nell'Italia peninsulare, accanto agli [[Etruschi]] convivono popoli di origine indoeuropea definiti [[italici]], fra cui [[Umbri]], [[Latini]], [[Sabini]], [[Falisci]], [[Volsci]], [[Equi]], [[Piceni]], [[Sanniti]], [[Apuli]], [[Messapi]], [[Lucani]], [[Bruzi]] e [[Siculi]]. Altri popoli non indoeuropei, autoctoni, erano presenti in Sicilia ([[Elimi]] e [[Sicani]]) ed in [[Sardegna]], abitata fin dal II millennio a.C. da varie [[etnie nuragiche]], forse identificabili con l'antico popolo degli [[Shardana]].<ref>{{Cita web|http://www.sardiniapoint.it/5085.html|Shardana, Sardi nuragici: Erano lo stesso popolo?|15-5-2010}}</ref>
 
=== Colonizzazione fenicia e greca ===
{{vedi anche|Colonie nell'antichità|Siti archeologici dell'Italia antica}}
[[File:Agrigent BW 2012-10-07 13-09-13.jpg|thumb|upright=0.7|Il [[Tempio della Concordia (Agrigento)|tempio della Concordia]] ad [[Agrigento]]]]
I primi colonizzatori stranieri sono i [[Fenici]] che fondano inizialmente vari [[empori]] sulle coste della [[Sicilia]] e della [[Sardegna]]. Alcuni di questi diventano in breve piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle colonie greche; tra i principali centri vi sono le città di [[Mozia]], [[Zyz]], [[Kfra]] in Sicilia e [[Nora (Italia)|Nora]], [[Sulki]], [[Tharros]] in Sardegna.<ref>{{Cita|Gras et al.|p. 282|cidGras}}.</ref>
 
Dopo l'VIII secolo a.C., colonizzatori provenienti dalla [[Grecia antica|Grecia]] si stabiliscono sulle coste del sud Italia (dando vita alla [[Magna Grecia]]) e su quelle della Sicilia. [[Ioni|Coloni ionici]] fondano [[Elaia]], [[Cuma|Kyme]], [[Rhegion]], [[Partenope (storia)|Parthenope]], [[Naxos]], [[Zancle|Zankles]], [[Hymera]] e [[Katane]]. [[Dori|Coloni dorici]] fondano [[Taras (Taranto)|Taras]], [[Syrakousai]], [[Megara Hyblaia]], [[Leontinoi]], [[Akragas]], [[Ghelas]], [[Ankon]] ed [[Adria]]. Gli [[Achei]] fondano [[Sybaris]], [[Poseidonia]], [[Kroton]], [[Lokroi Epizephyrioi]] e [[Metapontion]]; tarantini e [[thurioti]] fondano [[Herakleia (Lucania)|Herakleia]].
 
La [[colonizzazione greca]] pone i popoli italici a contatto con forme di governo [[democratiche]] e con espressioni artistiche e culturali elevate.<ref>{{Cita web|http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1987/II/art/R87II015.html|Uomini e vicende di Magna Grecia|30-1-2010}}</ref>
 
=== L'età romana ===
{{vedi anche|Storia romana|Italia romana}}
[[File:RomanEmpire 117 it.svg|thumb|left|Massima espansione dell'Impero romano, 117 d.C.]]
La [[regione geografica italiana]] viene unita politicamente per la prima volta con la [[Repubblica romana]] (509-27 a.C.), ma il carattere imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da Roma snatura il carattere nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del I secolo a.C.<ref>{{Cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 73, 95, 97|cidAtla}}.</ref>
 
Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, [[Roma imperiale]], con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella [[storia dell'umanità]]. In tutti i territori dell'[[Impero romano|impero]], i Romani costruiscono [[città romane|città]], [[Strade romane|strade]], [[Ponti romani|ponti]], [[Acquedotto romano|acquedotti]] e [[castra|fortificazioni]], esportando ovunque il loro [[Civiltà romana|modello di civiltà]] e al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli, ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi ''romane''. La civiltà nata sulle rive del [[Tevere]], cresciuta in epoca repubblicana ed infine sviluppatasi in età imperiale, è alla base dell'attuale [[civiltà occidentale]].
 
Dei confini dell'Italia parlava già [[Antioco di Siracusa]] ([[V secolo a.C.]]) nella sua opera ''Sull'Italia''.<ref>[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', VI, 1,4.</ref> Egli andava a identificarla con l'antica ''[[Enotria]]'', estendendosi dallo [[stretto di Messina|stretto di Sicilia]], fino al [[golfo di Taranto]] ed al [[golfo di Salerno|golfo di Posidonia]].<ref name="StraboneItaliaV1.1">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 1,1.</ref> In seguito, con la [[Italia romana|conquista romana]] dei secoli successivi, il termine ''Italia'' venne identificato con i territori compresi fino alle [[Alpi]], inclusa la [[Regio IX Liguria|Liguria]] (fino al fiume [[Varo (fiume)|Varo]]) e l'[[Istria]] fino a [[Pola]].<ref name="StraboneItaliaV1.1"/> Di fatto tutti i suoi abitanti furono considerati ''Italici'' e ''Romani''.<ref name="StraboneItaliaV1.1"/>
 
L'[[Impero romano d'Occidente]] cade nel 476 quando [[Odoacre]], ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo [[imperatore d'Occidente]], [[Romolo Augusto]].<ref>{{cita|Zecchini|cap. IV|Zec_93}}.</ref>
 
=== Il Medioevo ===
{{vedi anche|Italia medievale}}
[[File:Iron Crown.JPG|thumb|left|upright=0.8|La [[Corona Ferrea]], simbolo dei [[re d'Italia]]]]
Odoacre governa l'Italia fino al 493, quando viene deposto e ucciso, dopo una [[Conquista dell'Italia di Teodorico|guerra di cinque anni]], dagli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]]. Inizia allora il [[regno ostrogoto]], un dominio che rappresenta un periodo di pace e stabilità e che s'interrompe nel 535 quando il territorio italiano diventa teatro della [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]], che vede l'imperatore d'Oriente [[Giustiniano I]] contrapporsi al regno ostrogoto. Nel 553, dopo quasi un ventennio, l'[[impero bizantino]] riesce a sconfiggere gli Ostrogoti e ad annettere l'Italia. Il conflitto devasta l'intero territorio, portando ad una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.<ref>{{cita|Zecchini|cap. XIII|Zec_93}}.</ref> Centro del potere bizantino in Italia diviene [[Ravenna]]. Gli anni della dominazione bizantina vedono l'aggravarsi delle condizioni di vita dei contadini a causa della forte [[pressione fiscale]] e di una terribile [[pestilenza]] che spopola ulteriormente il territorio tra il 559 e il 562. L'Italia, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una nuova invasione [[germani]]ca, quella dei [[Longobardi]] capeggiati da [[Alboino]].
 
[[File:Italia 1000 v2.svg|upright|thumb|L'Italia nell'anno 1000]]
Tra il 568 e il 569 la penisola perde l'unità politica: i Longobardi, entrando dal [[Friuli]], conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, chiamata [[Langobardia Maior]], e poi dell'Italia meridionale, la [[Langobardia Minor]].<ref name="Volpe">{{cita|Volpe|Cap. IV|cidVolpe}}.</ref> La Langobardia Maior, con capitale [[Pavia]], cade dopo circa due secoli, a seguito della sconfitta subita ad opera di [[Carlo Magno]] nel 774,<ref name="Volpe"/> quella Minor sopravvive fino all'XI secolo, quando viene conquistata dai [[Normanni]]. I successivi tentativi di costituire un [[Regno d'Italia (888-1024)|Regno d'Italia]] autonomo dal [[Sacro Romano Impero]], ad opera in particolare di [[Berengario del Friuli]] e di [[Arduino d'Ivrea]],<ref>{{cita|Mourre|p. 629|cidMourre}}.</ref> non hanno successo.
 
[[File:Le Repubbliche Marinare.jpg|thumb|left|upright=0.8|Localizzazione e antichi stemmi delle repubbliche marinare]]
I primi secoli dopo il Mille vedono l'affermarsi delle [[repubbliche marinare]] (le più note sono [[Repubblica di Amalfi|Amalfi]], [[Repubblica di Genova|Genova]], [[Repubblica di Pisa|Pisa]] e [[Repubblica di Venezia|Venezia]]), e poi dei liberi [[comuni medievali]], spesso in conflitto tra loro ma accomunati dal ricordo dell'antica grandezza romana, perpetuata idealmente da quella cristiana, nonché da un forte desiderio di autonomia, che li porterà a schierarsi, nella contesa tra Papato e Impero, in due opposte fazioni, rispettivamente [[Guelfi e Ghibellini]].<ref>{{cita|Chittolini et al.||Chit_94}}</ref>
 
La vittoria nella [[battaglia di Legnano]] ad opera della [[Lega Lombarda]] contro l'imperatore [[Federico Barbarossa]] (1176), e la rivolta dei [[Vespri siciliani]] contro il tentativo del fratello del re di Francia [[Carlo I d'Angiò]] di assoggettare la Sicilia (1282), saranno assunte dalla retorica [[Romanticismo|romantica]] ottocentesca come i simboli del primo ridestarsi di una coscienza di patria.<ref>{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 150-151|cidAtla}}.</ref> Questi sono i segnali di un cambiamento che, consolidandosi e accompagnato dal risveglio religioso che si ha nel Duecento con [[Gioacchino da Fiore]] e [[Francesco d'Assisi]], portano al [[Rinascimento]].<ref>{{cita|Burdach||Burdach86}}</ref>
 
Con l'uscita di scena degli [[Hohenstaufen|imperatori di Germania]], il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dagli ideali di numerosi poeti, tra cui [[Dante Alighieri]], e dall'esigenza, fatta propria da [[Cola di Rienzo]], della rinascita dell'unità d'Italia.<ref>Così il Burdach: {{q|Dall'XI secolo i comuni italici erano giunti al fiore del benessere economico e civile [...] e quando, dopo la morte dell'imperatore [[Federico II]] e il tramonto della casa di [[Svevia]], ebbe termine la terribile lotta fra Impero e Papato per l'egemonia politica universale, quando l'Italia si sentì libera dal dominio tedesco, il suo sentimento nazionale divampò in un grande incendio spirituale, politico-sociale, artistico. Questa fu la fonte spirituale del Rinascimento. L'antico pensiero di Roma, mai scomparso, vi fece affluire nuova e maggiore forza. [[Cola di Rienzo]], ispirato all'idea politica di [[Dante]], ma oltrepassandola, proclamò, profeta di un lontano avvenire, la grande esigenza nazionale della Rinascita di Roma. E su questa base l'esigenza dell'unità d'Italia.|[[Konrad Burdach]], ''Dal Medioevo alla Riforma'', tratto dalla ''Grande Antologia Filosofica'', Marzorati, Milano, 1964, vol. VI, pp. 213-214}}</ref>
 
=== L'età moderna ===
{{vedi anche|Italia rinascimentale}}
[[File:Italia 1494-it.svg|thumb|upright=0.8|L'Italia nel 1494]]
Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come avviene nel resto d'Europa: al timore del [[Papa]]to di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia, si aggiunge la suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in [[Signorie]], rette da importanti famiglie, come i [[Medici]] a Firenze, i [[Visconti]] e gli [[Sforza]] a Milano, i [[Della Scala]] a Verona e gli [[Este]] a Ferrara. I capi politici italiani devono supplire con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. Un esempio è [[Cosimo de' Medici]], tra i maggiori artefici del [[Rinascimento fiorentino]], la cui politica estera saprà individuare nella concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando delle sue divisioni.<ref name="ReferenceA">{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 223-225|cidAtla}}.</ref>
 
La strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore [[Lorenzo il Magnifico]], non viene compresa dagli altri prìncipi italiani, e si conclude con la morte di Lorenzo nel 1492. Da allora l'Italia diventa il teatro di [[guerre d'Italia|numerose invasioni straniere]]: dapprima da parte francese ad opera di [[Carlo VIII]] e [[Luigi XII]], poi delle truppe spagnole di [[Carlo V]]. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione, ma fa anche registrare episodi di [[patriottismo]], come il gesto di [[Ettore Fieramosca]] nella [[disfida di Barletta]].<ref>{{cita|Procacci||Proc01}}</ref>
[[File:Cosimo.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Cosimo de' Medici]], ''Pater Patriae''. ([[Galleria degli Uffizi]])]]
Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della [[riforma protestante]] in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il [[sacco di Roma del 1527]] ad opera dei [[Lanzichenecchi]]. Soltanto la [[repubblica di Venezia]] manterrà una certa prosperità e autonomia politica. Il Seicento è invece un secolo di crisi per tutto il paese: la Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la [[controriforma]] di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai [[guerra dei trent'anni|conflitti religiosi]] che si accendono in Europa, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie.<ref>Ne ''[[I promessi sposi]]'' [[Manzoni]] descrive la peste che dimezza la popolazione di Milano e provoca in tutta Italia un milione e mezzo di morti.</ref> Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota avviene a Napoli nel 1647 ad opera di [[Masaniello]], ma non portano a nessun cambiamento.
 
All'inizio del Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei [[trattati di Utrecht]] e [[Pace di Rastatt|Rastatt]], gli [[Asburgo d'Austria]] si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.<ref name="ReferenceA"/> Tornata la pace in tutta la penisola, dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'[[illuminismo]] fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme, che coinvolgono in particolare il [[Ducato di Milano]] sotto [[Maria Teresa d'Austria]] e [[Giuseppe II d'Asburgo]], il [[Granducato di Toscana]] sotto [[Pietro Leopoldo di Lorena]], che nel 1786 con il [[codice leopoldino]] abolisce, per la prima volta nella storia, la pena di morte e il [[Regno di Napoli]], animato dal vivace dibattito dei pensatori. Di rilievo le figure degli intellettuali [[Giambattista Vico]], [[Gaetano Filangieri]], [[Cesare Beccaria]], [[Mario Pagano]], [[Alessandro Verri|Alessandro]] e [[Pietro Verri]]<ref>La grande stagione riformistica italiana del Settecento è analizzata nella sua interezza in F. Venturi, ''Settecento riformatore'', 5 voll., Torino, 1969-90.</ref>.
 
=== L'Unificazione ===
{{vedi anche|Risorgimento}}
[[File:Italia 1843.svg|thumb|upright=0.8|L'Italia nel 1843]]
La [[campagna d'Italia (1800)|campagna d'Italia]] e la nascita del [[regno d'Italia (1805-1814)|regno napoleonico]] nel 1805 risvegliano il sentimento nazionale,<ref>{{Cita|Pécout|p. 7 segg.|cidPecout}}</ref> richiamato nel [[proclama di Rimini]],<ref>{{Cita web|url=http://www.immaginidistoria.it/immagine2.php?id=12&id_img=254|titolo=Proclama di Rimini|accesso=6-8-2009}}</ref> con cui [[Gioacchino Murat]], durante la [[guerra austro-napoletana]], si rivolge agli italiani affinché si uniscano per salvare il [[regno di Napoli]]. È l'inizio del Risorgimento, il periodo della [[storia d'Italia]] che porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione e che occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] retto da [[Casa Savoia]].
 
Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della [[Carboneria]], cui seguono i [[moti del 1820-1821]], duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quella della [[Giovine Italia]] e altri tentativi insurrezionali, tra cui quello dei [[fratelli Bandiera]] (1844).
 
[[File:Giuseppe Garibaldi (1866).jpg|thumb|left|upright=0.7|Garibaldi]]
I [[moti del 1848]] portano alla [[prima guerra d'indipendenza]] contro gli austriaci, che vede coinvolte le popolazioni cittadine, in particolare durante le [[cinque giornate di Milano]], le [[dieci giornate di Brescia]], la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] e la spedizione nel 1857 di [[Carlo Pisacane (patriota)|Carlo Pisacane]] nel [[Regno delle Due Sicilie]].<ref>''Eran trecento, eran giovan e forti e sono morti'' è il ritornello de ''[[La spigolatrice di Sapri]]'' di [[Luigi Mercantini]], testimonianza della poesia patriottica risorgimentale, che descrive la sfortunata spedizione di Pisacane.</ref> Né la guerra, né gli altri tentativi sono però coronati da successo.
 
Nel 1859, con la [[seconda guerra d'indipendenza]] prima e con la [[spedizione dei Mille]] poi, s'innesca il definitivo processo di unificazione, che porta in breve alla conquista e all'annessione di varie regioni e del Regno delle Due Sicilie: pochi mesi dopo, nel 1861, a [[Torino]] viene proclamato il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che non comprende ancora il [[Veneto]], il [[Lazio]], il [[Trentino-Alto Adige]] e la [[Venezia Giulia]].
 
Tra i maggiori artefici del processo spiccano [[Mazzini]], fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo, [[Garibaldi]], repubblicano e di simpatie socialiste, [[Cavour]], statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]] e [[Vittorio Emanuele II]], abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d'Italia.<ref>{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|p. 357|cidAtla}}.</ref>
{{-}}
 
=== Il Regno d'Italia ===
{{Vedi anche|Regno d'Italia (1861-1946)|Storia d'Italia (1861-oggi)}}
[[File:Coat of arms of the Kingdom of Italy (1890).svg|thumb|upright=0.7|Grande stemma del [[Regno d'Italia]] dal 27 novembre [[1890]] al 27 marzo [[1927]]]]
 
Al Regno d'Italia vengono quindi annessi il Veneto, al termine della [[terza guerra d'indipendenza]] e, dopo la [[presa di Roma]], che nel 1871 diviene capitale d'Italia, il Lazio. Già nei primi anni dopo la riunificazione d'Italia le forti disparità socioeconomiche fra il settentrione e il meridione del paese determinano l'insorgere della [[questione meridionale]] legata al [[brigantaggio postunitario|brigantaggio]], fenomeno da cui emersero temuti capibanda come [[Carmine Crocco]], [[Luigi Alonzi]] e [[Pasquale Romano]].<ref>{{cita|Mourre|pp. 140-141|cidMourre}}.</ref>
 
A Vittorio Emanuele II succedono [[Umberto I]] (1878-1900), ucciso a Monza dall'anarchico [[Gaetano Bresci]], e [[Vittorio Emanuele III]] (1900-1946); gli anni a cavallo del secolo vedono l'Italia impegnata in una serie di guerre di [[colonialismo italiano|espansione coloniale]] in [[Somalia]], [[Eritrea]] e [[Libia]] mentre il [[età giolittiana|periodo prebellico]], dominato dalla figura di [[Giovanni Giolitti]], è caratterizzato dalla modernizzazione economica, industriale e politico-culturale della società italiana.
 
Durante la [[grande guerra]] l'Italia, [[neutralità italiana (1914-1915)|inizialmente neutrale]], a seguito della stipula di un [[patto di Londra|trattato segreto]] che gli accorda cospicui compensi territoriali, si allea alla [[triplice intesa]] contro gli [[Imperi centrali]]. Dopo due anni di [[guerra di trincea]], il 24 ottobre 1917 l'esercito italiano, subita la [[disfatta di Caporetto]], si riorganizza e [[Battaglia di Vittorio Veneto|contrattacca]] sulla linea del [[Piave]] pervenendo, sotto il comando di [[Armando Diaz]] e con l'apporto di [[ragazzi del '99|giovani leve]], alla vittoria finale nella [[battaglia di Vittorio Veneto]] (4 novembre).
 
Vinta la guerra, l'Italia completa la riunificazione nazionale acquisendo il [[Trentino-Alto Adige]], la [[Venezia Giulia]], l'[[Istria]] ed alcuni territori del [[Friuli]] ancora [[irredentismo|irredenti]], ma non ottenendo la cessione di tutti i territori promessi col [[patto di Londra]], vede diffondersi l'insoddisfazione per la cosiddetta [[vittoria mutilata]].
 
==== Il fascismo ====
{{Vedi anche|Storia dell'Italia fascista}}
Nel contesto dei moti popolari del [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]] nasce lo [[squadrismo]] che reprime, con intimidazioni e attacchi alle sedi delle organizzazioni socialiste, i moti operai e contadini. Nel 1919 [[Benito Mussolini]] fonda a [[Milano]] il primo [[fascio di combattimento]], confluito poi nel [[Partito Nazionale Fascista]], e il 30 ottobre 1922, dopo la [[marcia su Roma]], sale al potere.
 
Nelle [[elezioni politiche italiane del 1924]] Mussolini ottiene il 64,9% dei voti<ref name="matteotti">{{cita|Mourre|p. 637|cidMourre}}.</ref> e, come stabilito dalla [[legge Acerbo]], i due terzi dei seggi, assegnati alla lista di maggioranza relativa che abbia raccolto almeno il 25% dei voti.<ref>{{cita|Smith|vol. III, p. 581|cidSmith}}.</ref> La denuncia, da parte di [[Giacomo Matteotti]], dell'irregolarità delle elezioni, è seguita qualche giorno dopo dal suo rapimento ed [[uccisione]].<ref name="matteotti"/> Nel 1925, dopo un discorso in Parlamento, Mussolini si dichiara [[dittatore]].
 
Nel biennio 1925-1926 vengono emanate le cosiddette [[leggi fascistissime]], che avviano la trasformazione del Regno in uno [[stato autoritario]], mediante l'istituzione del [[Tribunale Speciale Fascista]], del [[confino politico]] per gli antifascisti e della polizia segreta, l'[[OVRA]]. Nel 1929 vengono firmati i [[Patti Lateranensi]], chiudendo la [[questione romana]] e nel 1938 vengono emanate le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], principalmente, ma non solo, nei confronti degli [[ebrei]], seguendo il modello del "Manifesto della razza".
 
[[File:Benito Mussolini and Adolf Hitler.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Mussolini]] con [[Hitler]]]]
Dal 1935 Mussolini accentua la sua politica estera aggressiva: [[guerra d'Etiopia|conquista l'Etiopia]], proclama l'[[Impero coloniale italiano]], interviene nella [[guerra civile spagnola]] e [[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|occupa l'Albania]]. Nel maggio 1939 firma il [[patto d'Acciaio]] che sancisce l'alleanza alla [[Germania nazista]] di [[Adolf Hitler]] al cui fianco l'Italia entrerà in [[II guerra mondiale|guerra]], dopo un iniziale periodo di non belligeranza, il 10 giugno 1940 contro Francia e Regno Unito. Nel 1941 viene dichiarata guerra anche all'[[Unione Sovietica]] e, con l'[[Impero giapponese]], agli Stati Uniti.
 
Le sconfitte militari su tutti i teatri bellici (si ricordano in particolare quella di [[seconda battaglia di El Alamein|El Alamein]] in Nord Africa e quella sul [[seconda battaglia difensiva del Don|fiume Don]] sul Fronte russo) e soprattutto lo sbarco alleato in Sicilia, indeboliscono [[Mussolini]] che, il 24 luglio 1943, in una riunione del [[Gran Consiglio del Fascismo]], viene sfiduciato. Il giorno seguente viene fatto arrestare dal re Vittorio Emanuele e sostituito a capo del governo con [[Pietro Badoglio]]; poche settimane dopo viene firmata la [[armistizio di Cassibile|resa]], mentre la Germania scatena l'[[operazione Achse]] e occupa militarmente le regioni centro-settentrionali della penisola, Roma compresa. La [[guerra di liberazione italiana|campagna d'Italia]], condotta dagli Alleati con l'apporto della [[Resistenza italiana]], si conclude nell'aprile del 1945 con la liberazione dei territori occupati, la capitolazione delle forze tedesche e la disgregazione della [[Repubblica Sociale Italiana]], la struttura di governo collaborazionista organizzata da Mussolini dopo l'8 settembre. Il Duce, catturato mentre tenta di fuggire, viene ucciso dai [[partigiani]] il 28 aprile 1945.
 
A guerra finita l'Italia è in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei hanno raso al suolo molti centri abitati, e le principali vie di comunicazione sono interrotte.<ref>{{cita|Mourre|p. 639|cidMourre}}.</ref> Il numero di [[vittime della seconda guerra mondiale|italiani morti]] è stimato tra {{TA|415 000}} ({{TA|330 000}} militari e {{TA|85 000 civili)}}<ref>{{cita|De Martino||Dema05}}</ref> e {{TA|443 000}} unità.
 
Sul piano geopolitico, con i [[trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi]] del 1947 l'Italia cede parte del suo territorio a Francia e [[Jugoslavia]], il [[Dodecaneso]] alla [[Grecia]], perde tutte le colonie africane e restituisce l'indipendenza all'[[Albania]], che entra nell'area d'influenza dell'[[URSS]]. Gli italiani residenti nei territori della [[Venezia Giulia]], già colpiti dai [[massacri delle foibe]], vengono costretti all'[[esodo istriano|esodo]].<ref>{{cita|Oliva||cidOli}}</ref>
 
=== L'Italia repubblicana ===
{{vedi anche|Italia repubblicana}}
[[File:Giulio andreotti.jpg|thumb|left|upright=0.6|[[Giulio Andreotti]], sette volte [[primo ministro italiano|primo ministro]]]]
 
Il 2 giugno 1946 un [[referendum]] sancisce la fine della [[monarchia]] e la nascita della Repubblica. Il 1º luglio [[Enrico De Nicola]] viene nominato primo [[presidente della Repubblica Italiana]], [[Alcide De Gasperi]] è il primo presidente del Consiglio e il 1º gennaio 1948 entra in vigore la nuova [[Costituzione della Repubblica Italiana]].<ref>{{Cita web|http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/costituzione_60anniversario/index.html|60º anniversario della Costituzione italiana|8-5-2011}}</ref>
Sono gli anni del [[miracolo economico]], favoriti da un'elevata disponibilità di [[manodopera]], dovuta a un forte flusso migratorio dalle campagne alle città e dal sud verso il nord. La crescita media del [[PIL]] del 6,3% tra il 1958 ed il 1963<ref>{{Cita web|http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicaboom1.htm|Il miracolo economico italiano|26-6-2010}}</ref> consente la riduzione del divario storico con paesi quali Regno Unito, Germania e Francia.
[[File:ViaFani 2.jpg|thumb|[[agguato di via Fani|Via Fani]], il giorno del rapimento di Aldo Moro]]
Negli anni settanta e ottanta attività di gruppi [[terrorismo|terroristici]], sia di [[estrema destra]] che di [[estrema sinistra]], portano prima alla [[strategia della tensione]],<ref>{{cita|Mourre|p. 1193|cidMourre}}.</ref> segnata da numerosi attentati come la [[strage di piazza Fontana]], la [[strage di piazza della Loggia]] e la [[strage di Bologna]], e poi agli [[anni di piombo]], connotati da attentati a esponenti del mondo sociale, imprenditoriale e istituzionale, culminati nel'[[agguato di via Fani]] e nel [[caso Moro|sequestro e assassinio di Aldo Moro]], l'apice dell'attacco [[Brigate rosse|brigatista]] allo Stato democratico.<ref>{{cita|Galli|p. 179|cidGalli}}.</ref>
 
Gli anni novanta sono invece segnati dalla lotta alla mafia che nonostante importanti successi delle istituzioni è costata la vita a numerosi magistrati e uomini dello Stato, come [[Giovanni Falcone]] e [[Paolo Borsellino]].
 
Nel 1992 le indagini di [[mani pulite]] sul fenomeno dilagante delle [[Corruzione|tangenti]] coinvolgono esponenti politici, principalmente del [[pentapartito]], determinando la fine della [[Prima Repubblica (Italia)|prima Repubblica]]. Dopo lo scandalo nascono nuovi partiti, come la [[Lega Nord]] e [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]. In questa fase, definita [[Seconda Repubblica (Italia)|seconda Repubblica]], nuove [[coalizioni politiche]] prendono il posto dei precedenti partiti di massa dando vita a un sistema parzialmente [[Bipolarismo|bipolare]]; alcuni esponenti del [[centrosinistra]], in particolare [[Romano Prodi]], si alternano nella guida del paese a Silvio Berlusconi, leader del [[centrodestra]] che segna quegli anni e il cui modello di pensiero e azione, definito [[berlusconismo]], identifica un fenomeno sociale e di costume.<ref>{{Treccani|berlusconismo|Berlusconismo|accesso=24-2-2012}}</ref> La [[crisi del debito sovrano europeo]] colpisce anche l'Italia nel 2011 e alla guida del paese s'insediano prima un [[governo Monti|governo tecnico]] guidato da [[Mario Monti]] e poi, dopo nuove elezioni, un governo di coalizione "di larghe intese" presieduto da [[Enrico Letta]].
 
== Geografia ==
=== Geografia fisica ===
{{Vedi anche|Geografia della Repubblica italiana}}
[[File:Italy topographic map-blank.svg|thumb|upright=0.8|Carta fisica muta dell'Italia]]
La [[regione geografica italiana]], suddivisa in [[Italia continentale e peninsulare|Italia continentale, peninsulare]] ed [[Italia insulare|insulare]], è unita al [[continente europeo]] dalla catena delle [[Alpi]]. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di passaggio verso l'[[Asia]] e l'[[Africa]].<ref>Il Canale di Sicilia, che separa l'omonima regione dall'Africa, è largo 140 km, mentre il Canale d'Otranto, che divide [[punta Palascìa]] (in Puglia) dall'[[Albania]], è largo appena 70 km.</ref>
 
L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del [[mar Mediterraneo]] da quello centrale, ossia il [[Tirreno]] dallo [[Ionio]]. A nord del [[Salento]] si spinge l'insenatura lunga e stretta del [[mare Adriatico]]. Le isole di [[Sardegna]] e di [[Corsica]] dividono poi il mar Tirreno dal [[mar di Sardegna]]; le [[coste italiane]] si sviluppano su {{TA|7 456 km}} e presentano svariate forme ([[falesie]], sabbiose, pietrose ecc.).<ref>{{Cita web|http://www.guardiacostiera.it/notiziario/pdf/gc62005.pdf|Notiziario della guardia costiera|5-5-2010}}</ref>
 
[[File:Altimetria Italia.svg|left|thumb|Le [[zone altimetriche d'Italia]].]]
Il suolo italiano, fortemente [[antropizzato]], ha varie caratteristiche (vulcanico, endolagunare, calcareo ecc.);<ref>{{Cita web|http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/default.htm|ISPRA: Carta Geologica d'Italia|5-5-2010}}</ref> le zone collinari sono prevalenti rispetto alle zone montuose e a quelle pianeggianti, l'[[altitudine]] media del territorio è di circa {{M|337||m}} [[s.l.m.]]
 
Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione. Appartiene all'Italia una gran parte del versante meridionale del sistema alpino, per una lunghezza di circa 1&nbsp;000&nbsp;km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove sono numerose le cime che superano i 4&nbsp;000&nbsp;m tra cui il [[Cervino]] (4&nbsp;478&nbsp;m), il [[Monte Rosa]] (4&nbsp;634&nbsp;m) e il [[Monte Bianco]] (4&nbsp;810&nbsp;m), la montagna più alta d'Europa. La catena degli [[Appennini]] percorre tutta la penisola, dalla [[Liguria]] alla [[Sicilia]], fino alle [[Madonìe]]; il [[Gran Sasso]] (2&nbsp;912&nbsp;m), situato in [[Abruzzo]], è la sua vetta più alta.
 
[[File:MountBlanc04.jpg|thumb|Il [[Monte Bianco]]]]
Solo un quarto del territorio italiano è costituito da [[pianure]];
la [[Pianura padana]], una distesa alluvionale formata dal fiume [[Po]] e dai suoi affluenti, è la più estesa di tutte. Seguono, per dimensioni, il [[Tavoliere delle Puglie]] e la [[Pianura salentina]], due pianure di sollevamento, e il [[Campidano]], un'altra [[pianura alluvionale]].<ref>{{cita|Agostini, Bertoni|p. 95|cidAgo}}.</ref> Il punto meno elevato d'Italia è situato nella [[Frazione geografica|frazione]] di [[Contane]], in [[provincia di Ferrara]] (-3,44&nbsp;m).
 
Le isole maggiori sono la [[Sicilia]] e la [[Sardegna]]; molte sono le isole minori, in gran parte raccolte in [[arcipelaghi]],<ref>{{Cita|AA. VV. (Geografia; Ita-z)||Garz06}}</ref> come l'[[arcipelago Toscano]], cui appartiene l'[[isola d'Elba]], l'[[arcipelago della Maddalena]], l'[[arcipelago Campano]], comprendente [[Ischia (isola)|Ischia]] e [[Capri (Italia)|Capri]], le [[isole Ponziane]], le [[Pelagie]], le [[Eolie]], le [[Egadi]] e le [[Tremiti]].
 
==== Idrografia ====
{{Vedi anche|Fiumi italiani|Laghi italiani|Elenco di cascate italiane}}
[[File:Riva del Garda.jpg|thumb|left|Il [[lago di Garda]] a [[Riva del Garda]]]]
L'Italia, per la presenza di diversi [[Rilievi italiani|rilievi montuosi]], con [[nevai]] e [[ghiacciai]], di [[lago|laghi]] e di [[acque sorgive]], è ricca di [[corsi d'acqua]]. In genere, data la disposizione e l'altitudine dei rilievi, i fiumi più lunghi e di maggiore portata appartengono alla regione [[alpi]]na mentre i fiumi [[appenninici]], ad eccezione di [[Tevere]] ed [[Arno]], hanno corso breve e [[regime torrentizio]].
 
Il fiume più importante è il [[Po]], lungo {{TA|652 km}}, portata media circa 1&nbsp;460&nbsp;m³/s e [[Bacino idrografico|bacino]] di circa {{TA|70 000 km}}<ref>{{Treccani|italia/#4idrografia-1|Idrografia|accesso=10-7-2011}}</ref> (anche se il fiume più lungo che nasce nel Paese è la [[Drava]]). Esso attraversa la [[pianura padana]] sfociando nel [[mare Adriatico]] con un [[delta del Po|delta]] che è stato dichiarato [[patrimonio dell'umanità]] dall'UNESCO.
 
I laghi italiani più estesi, nell'ordine il [[lago di Garda]], il [[lago Maggiore]] e il [[lago di Como]], che è anche il più [[profondità (liquidi)|profondo]] (410&nbsp;m),<ref>{{Cita|AA. VV. (Geografia; Ita-z)|p. 781|Garz06}}.</ref> sono situati nella fascia prealpina. Altri laghi importanti si trovano nella zona peninsulare, il [[lago di Bolsena]], il [[lago di Bracciano]] e il [[lago di Albano]] d'origine vulcanica, il [[lago Trasimeno]], il più esteso dell'Italia peninsulare e i laghi costieri, come il [[lago di Lesina]] e il [[lago di Varano]].
 
==== Clima ====
{{Vedi anche|Clima italiano}}
[[File:Italia Clima Pinna.png|thumb|upright=0.8|Carta dei climi d'Italia]]
La [[Italia (regione geografica)|regione italiana]] (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'[[emisfero boreale]].
 
Il clima è fortemente influenzato dai mari che la circondano quasi da ogni lato e che costituiscono un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto temperato mediterraneo.<ref>{{cita web|http://www.ilpolline.it/clima-italia|Clima d'Italia|12-7-2009}}</ref>
 
Secondo la [[classificazione di Köppen]],<ref>{{cita|La piccola Treccani vol. VI|p. 200|Trecc95}}.</ref> l'Italia è suddivisa in tre tipi di [[clima]] (temperato, temperato freddo e freddo), a loro volta suddivisi in microclimi: si passa dal clima temperato subtropicale (presente nelle aree costiere della [[Sicilia]], della [[Sardegna]] meridionale e della [[Calabria]] centrale e meridionale) al clima glaciale (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da [[nevi]] perenni, a quote generalmente superiori ai 3&nbsp;500 metri [[s.l.m.]]).
 
=== Geografia politica ===
{{Vedi anche|Regioni d'Italia|Province d'Italia|Comuni d'Italia}}
L'Italia è uno [[stato membro dell'Unione Europea]] situato nell'[[Europa meridionale]] con capitale [[Roma]]. Delimitata a nord in gran parte dall'[[arco alpino]], l'Italia confina ad ovest con la [[Francia]], a nord con la [[Svizzera]] e l'[[Austria]] e ad est con la [[Slovenia]]. I [[Microstato (geografia politica)|microstati]] [[San Marino]] e [[Città del Vaticano]] sono [[enclave]], mentre il [[Comuni italiani|comune]] di [[Campione d'Italia]] costituisce una [[exclave]] situata nella regione [[italofona]] del [[Canton Ticino]] in [[Svizzera]].
 
Gli [[ente territoriale (ordinamento italiano)|enti territoriali]] che, in base all'articolo 114 della Costituzione costituiscono, assieme allo Stato, la Repubblica italiana sono:
* le [[regioni d'Italia|regioni]] (15 a [[statuto ordinario]] e 5 a [[regione a statuto speciale|statuto speciale]]);
* le [[città metropolitane]] (non ancora istituite);
* le [[province d'Italia|province]] e i [[comuni d'Italia|comuni]] (rispettivamente 110 e 8&nbsp;092, dati [[ISTAT]] dell'anno 2011).<ref>{{cita web|http://www.istat.it/it/archivio/6789|Codici comuni, province e regioni|20-10-2011}}</ref>
 
Nell'elenco che segue, per ciascuna regione è riportato lo stemma ufficiale e il nome del capoluogo.
{| align="center"
| {{Regioni e capoluoghi italiani}}
| {{spazi|11}}
| {{Italia2 - Mappa attiva}}
|}
 
Di seguito le prime dieci città italiane per abitanti del territorio comunale in base ai dati ISTAT<ref name=BilMens/> al 31 luglio 2013.
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! Pos.|| Comune || Prov. || Regione || Abitanti
|-
|align=right|1||[[File:Roma-Stemma.png|20px|Roma]] [[Roma]]||{{IT-RM}}||{{IT-LAZ}}|| align=right|2&nbsp;650 155
|-
|align=right|2||[[File:CoA Città di Milano.svg|20px|Milano]] [[Milano]]||{{IT-MI}}||{{IT-LOM}}|| align=right|1&nbsp;316 497
|-
|align=right|3||[[File:CoA Città di Napoli.svg|20px|Napoli]] [[Napoli]]||{{IT-NA}}||{{IT-CAM}}|| align=right|958&nbsp;126
|-
|align=right|4||[[File:Torino-Stemma.png|20px|Torino]] [[Torino]]||{{IT-TO}}||{{IT-PMN}}|| align=right|895&nbsp;034
|-
|align=right|5||[[File:Palermo-Stemma uff.png|20px|Palermo]] [[Palermo]]||{{IT-PA}}||{{IT-SIC}}||align=right|654&nbsp;080
|-
|align=right|6||[[File:Genova-Stemma.png|20px|Genova]] [[Genova]]||{{IT-GE}}||{{IT-LIG}}|| align=right|596&nbsp;908
|-
|align=right|7||[[File:Bologna-Stemma.png|20px|Bologna]] [[Bologna]]||{{IT-BO}}||{{IT-EMR}}|| align=right|383&nbsp;901
|-
|align=right|8||[[File:FlorenceCoA.svg|20px|Firenze]] [[Firenze]]||{{IT-FI}}||{{IT-TOS}}|| align=right|367&nbsp;168
|-
|align=right|9||[[File:CoA Città di Bari.svg|20px|Bari]] [[Bari]]||{{IT-BA}}||{{IT-PUG}}|| align=right|311&nbsp;910
|-
|align=right|10||[[File:Catania-Stemma.png|20px|Catania]] [[Catania]]||{{IT-CT}}||{{IT-SIC}}|| align=right|290&nbsp;683
|-
|}
 
== Geologia ==
[[File:Geol.Italie.jpg|thumb|upright=1.7|[[Carta geologica]] generale del territorio italiano. Sono visibili i principali elementi e domini strutturali. A nord, la catena [[alpi]]na, suddivisa in senso est-ovest dalla [[Linea Insubrica]] nel dominio alpino propriamente detto e nel [[Dominio Sudalpino]]; la catena [[appenninica]], suddivisa in due parti all'altezza della linea tettonica [[Ancona]]-[[Anzio]]; l'area dell'avampaese [[Puglia|apulo]], relativamente indisturbata; l'arco [[calabro]]-[[peloritano]], di pertinenza alpina; la [[Sicilia]], appartenente prevalentemente al dominio africano e in continuità con esso. Il [[blocco sardo-corso]] è invece un elemento distaccatosi dal margine continentale europeo franco-spagnolo e colliso con il margine africano-appenninico. Sono visibili inoltre le estese coperture di depositi vulcanici e i massicci intrusivi la cui messa in posto ha accompagnato i complessi eventi [[geodinamici]] che hanno portato all'attuale assetto geologico dell'Italia.]][[File:Italia Interazione placche tettoniche.JPG|thumb|upright=1.7|Interazione tra placche tettoniche.]]
 
La geologia dell'Italia è molto complessa: l'assetto fisiografico e geologico attuale dell'area comprensiva della penisola italiana, delle sue isole e dei bacini marini adiacenti, è il risultato di numerosi eventi geodinamici successivi riconducibili, in estrema sintesi, all'interazione tra due [[tettonica delle placche|placche litosferiche]], la [[placca africana]] e [[Placca euroasiatica|quella europea]] a partire dal [[Cretacico superiore]], periodo nel quale iniziò la progressiva chiusura del paleo-oceano della [[Tetide]]. Il margine meridionale africano, frammentandosi durante l'avvicinamento al continente settentrionale europeo, ha originato una serie di microplacche interposte la cui successiva accrezione ha dato luogo nel corso del [[Cenozoico]] all'attuale territorio peninsulare e siciliano.
In questo assetto si riconoscono due domini paleogeografici fondamentali, separati dalla [[linea Insubrica]] ([[Alpi centrali]]):
* un ''dominio europeo'', dato dal margine meridionale della placca europea, che include il [[blocco sardo-corso]] e parte del mar Tirreno, l'[[Geologia della Calabria#Domini e zone|arco Calabro Peloritano]], il bacino del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a [[vergenza]] europea, costituite principalmente da [[rocce metamorfiche]] e intrusioni di [[batoliti]] che testimoniano il regime di compressione derivato dal movimento della placca africana verso nord e dalla collisione con la placca continentale europea;
* un ''dominio africano'' (in senso lato) costituito dall'insieme del Dominio Sudalpino e dei domini adriatico e apulo, che rappresentano l'insieme di microplacche accrezionate appartenenti al margine del continente meridionale.
Il [[Dominio Sudalpino]] è formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da sequenze carbonatiche e miste che si prolungano ad est nelle [[Alpi Dinariche#Geologia|Dinaridi]].<ref>{{cita|Scandone, Stucchi||cidScand}}</ref> Nella catena [[appenninica]], la linea tettonica "Ancona-Anzio" separa l'[[Appennino settentrionale (geologia)|Appennino settentrionale]], principalmente costituito da [[flysch]] [[Rocce sedimentarie clastiche|terrigeni]], dall'[[Appennino meridionale (geologia)|Appennino meridionale]] ove le [[formazioni carbonatiche]] sono più frequenti. L'assetto strutturale appenninico è caratterizzato nel suo insieme da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo. Questo sistema di falde, che costituisce la parte affiorante della [[placca adriatica]], si estende dal [[mar Ionio]] fino all'estremità occidentale della val Padana e rappresentava in origine una sorta di "promontorio" settentrionale della placca africana. L'avampaese apulo (costituito sostanzialmente dal territorio [[Puglia|pugliese]]), rappresenta un dominio di [[piattaforma carbonatica]] stabile, persistente dal [[Mesozoico]] al [[Miocene]] e successivamente emerso, coinvolto solo marginalmente nell'[[orogenesi]] appenninica. La Sicilia è formata nella parte centro-orientale da rocce carbonatiche e silicoclastiche appartenenti al margine convergente africano deformato ("unità maghrebidi"), mentre nella sua parte nord-orientale ([[Monti Peloritani]]) è di pertinenza europea ("unità peloritane"); le unità "sicilidi" e "numidiche" interposte rappresentano la copertura sedimentaria del dominio oceanico tetideo, in gran parte di natura [[flysch]]oide, scollata dal substrato originario di crosta oceanica (non conosciuto) e sovrascorsa sul margine africano.
 
Il blocco sardo-corso costituisce un elemento [[geologia strutturale|strutturale]] appartenente al continente europeo, originariamente solidale al margine meridionale franco-spagnolo e distaccatosi in età [[Oligocene|oligo]]-[[miocenica]], ruotando in senso antiorario fino a collidere con il margine continentale africano. Nel quadro tardo e post-collisionale dell'area si inserisce il processo di [[Marsili|espansione oceanica]] in corso del [[Mar Tirreno]]. Il mar Tirreno ha una [[crosta oceanica]] neogenica in espansione in due aree: bacino di [[Marsili]] e di [[Vavilov (seamount)|Vavilov]]; si ritiene che una crosta oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.
 
Il rilevante [[vulcanismo]] [[neogenico]] e la elevata [[terremoto|sismicità]] della maggior parte del territorio nazionale, testimoniano il complesso assetto [[geodinamico]] ancora attivo.
 
Dal punto di vista [[Stratigrafia (geologia)|stratigrafico]], le rocce sedimentarie affioranti [[Geocronologia|databili]] con sicurezza in base al contenuto [[paleontologico]] risultano di età compresa tra il [[Cambriano]] e il [[Quaternario]]. [[rocce metamorfiche|Metamorfiti]] di basso grado affioranti nella parte meridionale della Sardegna, costituite da [[Arenaria (roccia)|arenarie]] alternate con [[peliti]], sono datate dubitativamente al [[Precambriano]].<ref>[[APAT]], ''Geological map of Italy'', 2004</ref> La maggior parte della copertura sedimentaria affiorante in territorio italiano è post-[[paleozoica]]. Il Paleozoico Inferiore non metamorfico affiora solamente in Sardegna e in [[Carnia]], mentre il Paleozoico Superiore ([[Permiano|permo]]-[[carbonifero]]) è presente in lembi più o meno estesi nei domini sudalpino e appenninico.
 
=== Vulcanismo e geotermia ===
[[File:Pompei und Vesuv.JPG|thumb|Il Vesuvio visto dagli [[scavi archeologici di Pompei]]]]
In Italia sono presenti numerosi [[vulcani]]: i più noti sono l'[[Etna]] (3&nbsp;343&nbsp;m), il vulcano più alto d'Europa, il [[Vesuvio]] e lo [[Isola di Stromboli|Stromboli]]. L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria appenninica, è suddivisibile in province:
* Magmatica toscana ([[Monti Cimini]], [[Tolfa]] e [[Amiata]]);
* Magmatica laziale ([[Apparato Vulsinio|Monti Vulsini]], [[Vico nel Lazio]], [[Colli Albani]], [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]]);
* Distretto ultra-alcalino umbro laziale ([[San Venanzo]], Cupaello e [[Polino]]);
* Vulcanica campana ([[Vesuvio]], [[Campi Flegrei]], [[Ischia (isola)|Ischia]]);
* Arco eolico e bacino tirrenico ([[Isole Eolie]] e [[seamount]] tirrenici);
* Avampaese africano-adriatico ([[canale di Sicilia]], [[isola Ferdinandea]], [[Etna]] e [[Monte Vulture]]).<ref name=Scro>{{cita|Scrocca et al.||cidScro}}</ref>
Fino agli anni cinquanta l'Italia fu il primo ed unico paese a sfruttare, nella zona di [[Larderello]] e poi nell'area del Monte Amiata, l'[[energia geotermica]] per produrre energia elettrica. L'elevato [[gradiente geotermico]] che caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni sessanta-settanta individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio ed in Toscana, così pure in gran parte delle isole vulcaniche.<ref>{{cita web|http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/geotermia/inventario/inventario.asp|Inventario delle risorse geotermiche nazionali|14-9-2011}}</ref>
 
=== Attività sismica ===
[[File:L'Aquila eathquake prefettura.jpg|thumb|[[L'Aquila]]: la [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|sede della Prefettura]] dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]]]
{{Vedi anche|Terremoti in Italia}}
Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente soggetto a [[terremoti]] dando all'Italia il primato in [[Europa]] per questi fenomeni:<ref>{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|pp. 782-783|Garz06}}.</ref> su 1&nbsp;300 sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;<ref>{{Cita web|http://www.dst.unipi.it/penelope/didattica/GeologiaRegionale.htm|La Geologia regionale|29-8-2010}}</ref> analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove sono causati rispettivamente da movimenti lungo [[faglie]].<ref name=Scro/> Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli [[ipocentri]], fino ad una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un [[piano di Benioff]] dato dalla [[subduzione]] della litosfera ionica.
 
== Popolazione ==
=== Demografia, emigrazione ed immigrazione ===
{{Vedi anche|Italiani|Demografia d'Italia|Emigrazione italiana|Immigrazione in Italia}}
{{Galleria
|larghezza = 200
|titolo = Galleria di immagini
|align = right
|File:Italy-demography2006est.png|Crescita demografica dal 1960 al 2006 (numero degli abitanti in migliaia - rielaborazione dati [[FAO]])
|File:Italian resident population.png|Popolazione residente totale (blu) e con cittadinanza italiana (rosso) in Italia tra il 2001 e il 2010 (ISTAT)
|File:Figli per donna ITA.jpg|Tasso di fecondità dal 1946 al 2010
}}
Con 60 782 668 abitanti<ref name=BilMens>{{cita web|http://www.demo.istat.it/bilmens2013gen|Bilancio demografico mensile|17-6-2014}}</ref> (al 31 dicembre 2013), l'Italia è il quarto paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania, Francia e Regno Unito); la sua [[densità demografica]] è di 201,71 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media dell'Unione.<ref>{{cita|AA.VV. (Noi Italia)|p. 38|cidIstat}}.</ref>
 
La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,<ref>{{cita|Ortolani||Orto92}}</ref> è caratterizzata da un alto numero di anziani (l'[[indice di vecchiaia]] è pari a 144,5, il 20,3% della popolazione), da un basso [[tasso di natalità]], pari a 9,2 ogni mille abitanti e da una [[speranza di vita]] di 79,1 anni per gli uomini e di 84,3 per le donne.<ref name="IndDem">{{Cita web|http://www.governo.it/backoffice/allegati/61996-6512.pdf|Indicatori demografici per l'anno 2010|11-9-2011}}</ref>
 
Alla fine del XIX secolo l'Italia è un paese di [[emigrazione]] di massa,<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=5&percorso=2|titolo=Museo Nazionale Emigrazione Italiana|accesso=4-7-2010}}</ref> fenomeno che si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le [[Americhe]] ([[Stati Uniti]], [[Argentina]], [[Brasile]]) e l'[[Europa Centrale|Europa centro]]-[[Europa settentrionale|settentrionale]] (in modo particolare la [[Germania]]). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.<ref>{{Cita web|http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/e/e034.htm|Emigrazione europea|5-7-2010}}</ref> Il numero di [[Italiani residenti all'estero]] che conservano la [[cittadinanza italiana]] è stimato in circa 4&nbsp;200&nbsp;000.<ref>{{cita web|http://www.famigliacristiana.it/articolo/l-italia-ricomincia-ad-emigrare.aspx|titolo=Migrantes: gli italiani se ne vanno|accesso=3-7-2013}}</ref>
 
Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, invece, il numero di immigrati o residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli anni novanta e, secondo i dati [[ISTAT]], al 1º gennaio 2011 contava circa 4&nbsp;563&nbsp;000 unità, il 7,5% della popolazione; le comunità più numerose sono quella [[rumena]], circa 1&nbsp;000&nbsp;000 di unità, quella [[Albanesi|albanese]], 491&nbsp;000, e quella [[Marocchini|marocchina]], 457&nbsp;000.<ref name=IndDem/> A questi dati vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 560&nbsp;000 secondo un rapporto del 2010 sull'immigrazione.<ref>{{cita news|url=http://www.affaritaliani.it/sociale/lavoratori_stranieri_italia170610.html|titolo=Censis-Ismu: L'Italia è sempre più multietnica|accesso=19-9-2010|pubblicazione=Affari italiani|data=17-6-2010}}</ref>
 
=== Religione ===
{{Vedi anche|Religioni in Italia}}
In Italia vige il principio della [[laicità]] dello Stato e pertanto non vi è una [[religione ufficiale]].
 
I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: nel 2006 l'87,8% si dichiarava cattolico e il 30,6% praticante,<ref>Rapporto Eurispes 2006, p. 1099.</ref> percentuale scesa, per effetto di un crescente processo di [[secolarizzazione]], al 24,4% secondo il ''rapporto Eurispes 2010'',<ref name=Eur2010>Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 132.</ref> a fronte del 18,5% della popolazione di non credenti.
 
La [[Chiesa cattolica in Italia]] è organizzata in 225 [[diocesi]] più un [[ordinariato militare in Italia|ordinariato militare]];<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.gcatholic.org/dioceses/country/IT.htm|Elenco delle diocesi italiane|7-7-2013}} Nella fonte è compresa anche la [[prelatura personale]] dell'[[Opus Dei]], che estende la sua giurisdizione a tutto il mondo e, pur avendo sede in Italia, non fa parte della [[Conferenza Episcopale Italiana]].</ref> il [[vescovo di Roma]] ne è primate ed assume il titolo di [[papa]]. La Chiesa esercita un ruolo influente nella società italiana, prendendo posizione su temi religiosi, sociali e politici, come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] negli anni settanta o, in anni più recenti, il [[testamento biologico]] e la [[fecondazione assistita]], la [[rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane]] (alla quale si dichiarano contrari oltre il 60% degli italiani)<ref name=Eur2010/> o le politiche sull'immigrazione.
 
Il [[rapporto Stato-Chiesa]] è previsto dalla Costituzione, che lo demanda ai [[Patti Lateranensi]], rivisti nel 1984 col [[nuovo concordato]] (i rapporti con altre [[confessioni religiose]] sono regolati da specifiche [[intese]]),<ref>Costituzione della Repubblica italiana, artt. 7-8.</ref> nel quale il sostegno statale alla Chiesa è stabilito attraverso una quota proporzionale dell'[[otto per mille]] del [[gettito]] [[IRPEF]],<ref>Nel 2004 i fondi così raccolti ammontano a 937 milioni di euro, in "L'obolo dei fedeli: l'otto per mille", Sintesi Rapporto Eurispes 2009.</ref> che si aggiunge ad altri [[finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia]].
 
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare [[Cristianesimo ortodosso in Italia|ortodossi]] e [[Protestantesimo in Italia|protestanti]], questi ultimi in massima parte [[pentecostali]]), [[Ebraismo in Italia|ebrei]], [[mormoni]] e [[testimoni di Geova]]. L'[[Immigrazione in Italia|immigrazione]] contribuisce ad alimentare alcune tra le minoranze religiose presenti nel Paese,<ref>{{Cita web|http://www.cesnur.org/2008/enciclopedia_08_08.htm|Le religioni in Italia|6-6-2011}}</ref> le più numerose delle quali sono i cristiani-ortodossi, i [[Islam in Italia|musulmani]], i [[Buddhismo in Italia|buddhisti]] e gli [[Induismo in Italia|induisti]].<ref>{{Cita web|http://www.cesnur.org/religioni_italia/introduzione_01.htm|Le religioni in Italia|10-7-2011}}</ref>
 
=== Lingue ===
==== Lingua italiana ====
{{vedi anche|Lingua italiana|Varianti regionali della lingua italiana|Lingue romanze}}
[[File:Alessandro Manzoni.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Manzoni]]]]
L'[[Lingua italiana|italiano]] è la [[lingua ufficiale]] e la più parlata; essa è inoltre una delle [[lingue ufficiali dell'Unione europea]]. Appartiene al gruppo delle [[lingue romanze]] orientali della famiglia delle [[lingue indoeuropee]], e deriva dal [[dialetto fiorentino]] del [[Trecento]], idioma diffusosi presso le classi colte di tutta Italia grazie anche ai grandi scrittori toscani dell'epoca come [[Dante]], [[Boccaccio]] e [[Petrarca]].
 
L'italiano moderno, nato nell'[[Ottocento]] in gran parte grazie all'opera di [[Alessandro Manzoni]], e parlato negli anni dell'unità solo dal 2,5% della popolazione,<ref>{{cita|De Mauro|43|cidDeMauro}}.</ref> si è in seguito diffuso gradualmente prima grazie all'[[istruzione]] elementare, al fenomeno dell'inurbamento ed alla creazione di una burocrazia e di un esercito nazionali e, dopo la seconda guerra mondiale, a causa dell'azione di [[Radio (mass medium)|radio]] e [[televisione]].<ref>{{cita|De Mauro|127|cidDeMauro}}.</ref> Ciononostante nel paese vengono ancora parlati un gran numero di [[Lingue parlate in Italia|lingue]] e [[dialetti italiani|dialetti]], questi ultimi sviluppatisi autonomamente dal [[Lingua toscana|toscano]], ma evolutisi come quest'ultimo dal [[lingua latina|latino]].<ref>{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|p. 803|Garz06}}.</ref>
 
==== Altre lingue ====
{{vedi anche|Lingue parlate in Italia|Bilinguismo amministrativo in Italia|Minoranze linguistiche (Italia)}}
[[File:Italy - Forms of Dialect.jpg|thumb|Raggruppamenti delle lingue e dei dialetti d'Italia<ref>{{Cita web|http://www.maldura.unipd.it/romanistica/viale/lezione_diatopia|Studio dell'Università di Padova|6-8-2009}}</ref>]]
A livello locale sono riconosciute come co-ufficiali le seguenti lingue:
* [[lingua francese|francese]]: in [[Valle d'Aosta]]
* [[lingua slovena|sloveno]]: nelle province di [[Provincia di Trieste|Trieste]], [[Provincia di Gorizia|Gorizia]] e [[Provincia di Udine|Udine]]
* [[lingua tedesca|tedesco]]: in [[provincia di Bolzano]] e in [[Val Canale]]<ref>LEGGE 23 febbraio 2001, n. 38 - Art. 5. (Tutela delle popolazioni germanofone della Val Canale)</ref> (Friuli Venezia Giulia)
* [[lingua ladina|ladino]]: nei comuni ladinofoni del [[Trentino-Alto Adige]]
 
In queste regioni gli uffici pubblici e la [[segnaletica stradale]] sono [[bilingui]] o trilingui (come i comuni ladini dell'Alto Adige e [[walser]] dell'alta [[valle del Lys]]), i documenti ufficiali possono essere redatti in italiano o nell'altra lingua.
 
Le minoranze linguistiche storiche presenti e riconosciute all'interno dei confini della Repubblica italiana sono elencate dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482.<ref>{{cita web|http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm|Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche|19-11-2010}}</ref> Essa tutela "le popolazioni [[Arbëreshë|albanesi]], [[Alghero|catalane]], [[Minoranze di lingua tedesca in Italia|germaniche]], [[Minoranza linguistica greca d'Italia|greche]], [[Comunità slovena in Italia|slovene]] e [[Dialetto croato molisano|croate]] e quelle parlanti il [[lingua francese|francese]], il [[Lingua francoprovenzale|franco-provenzale]], il [[lingua friulana|friulano]], il [[lingua ladina|ladino]], l'[[Lingua occitana|occitano]] e il [[lingua sarda|sardo]]". Vi sono inoltre diverse parlate regionali che, sebbene siano censite dall'UNESCO come lingue minoritarie e dalla comunità linguistica internazionale come lingue non riconducibili all'italiano, non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato Italiano.<ref>{{cita web|http://www.homolaicus.com/linguaggi/lingue_italiane.htm|Le lingue parlate nel territorio dello Stato italiano|29-6-2010}}</ref>
 
Il livello di tutela di alcune minoranze è stabilito sia dalla normativa italiana che dai trattati internazionali: è il caso della minoranza germanofona dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] e dei comuni bilingui della [[provincia di Trento]], il cui ''status'' è regolato dall'[[accordo De Gasperi-Gruber]], e di una parte della minoranza slovena del [[Friuli-Venezia Giulia]], contemplata dal [[Memorandum di Londra]] col quale Italia e Jugoslavia assunsero rispettivamente l'amministrazione civile delle zone A e B del [[Territorio Libero di Trieste]].
 
La [[lingua dei segni italiana]] (LIS),<ref>{{cita|Volterra||cidVolt}}</ref> ossia la lingua visiva dei cittadini [[Sordità|sordi]], è riconosciuta dalla regione Valle d'Aosta dal 2006.
 
== Ordinamento dello Stato ==
{{Vedi anche|Sistema politico della Repubblica Italiana}}
[[File:Firma della Costituzione.jpg|thumb|left|Enrico De Nicola firma la Costituzione.]]
La [[Costituzione della Repubblica Italiana]] approvata dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]] il 22 dicembre 1947, [[promulgata]] il successivo 27 dicembre da [[Enrico De Nicola]], capo provvisorio dello Stato, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948,<ref>{{cita|AA. VV. (Compendio di diritto)|p. 355|cidDiri}}.</ref> è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano.
 
Il sistema politico italiano è quello tipico di una [[repubblica parlamentare]], in cui il parlamento è l'unica istituzione a detenere la rappresentanza della volontà popolare.
[[File:Presidente Napolitano.jpg|thumb|upright|[[Giorgio Napolitano]], presidente della Repubblica dal 2006]]
Le maggiori istituzioni sono:
* il [[presidente della Repubblica Italiana]]: è il [[capo dello Stato]] e rappresenta l'[[unità nazionale]];<ref>{{cita|AA. VV. (Compendio di diritto)|p. 421|cidDiri}}.</ref> viene eletto dal Parlamento; nomina il governo e scioglie le camere.
* il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] [[bicameralismo|bicamerale]] ([[Camera dei deputati]] e [[Senato della Repubblica]]): esercita il [[potere legislativo]]<ref>{{cita|AA. VV. (Compendio di diritto)|p. 394|cidDiri}}.</ref> e vota la fiducia al Governo;
* il [[Governo italiano|Governo]]: costituito dal [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]], i [[Ministro (ordinamento italiano)|ministri]] e il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|Consiglio dei ministri]], esercita il [[potere esecutivo]];<ref>{{cita|AA. VV. (Compendio di diritto)|p. 409|cidDiri}}.</ref>
* la [[Magistratura italiana|Magistratura]]: indipendente, esercita il [[potere giudiziario]] (sia inquirente che giudicante);<ref name="Compendio">{{cita|AA. VV. (Compendio di diritto)|p. 429|cidDiri}}.</ref>
* il [[Consiglio superiore della magistratura]]: ha compiti di autogoverno della magistratura, svincolandola totalmente dalle influenze del governo, in particolare dal [[Ministero della Giustizia]];<ref name="Compendio"/>
* la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]]: svolge la funzione di garante della Costituzione,<ref>{{cita|Favata|p. 137|cidFava}}.</ref> pronunciandosi sulla conformità delle [[leggi]] ad essa.
 
Vi sono due [[Biblioteche Nazionali Centrali]] sedi del deposito legale dello Stato, a [[Biblioteca Magliabechiana|Firenze]] e a [[Biblioteca Nazionale Centrale di Roma|Roma]].
 
L'[[Istituto Geografico Militare]] è l'ente cartografico di Stato e si trova a Firenze.
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Simboli patri italiani}}
[[File:Monumento Vittorio Emanuele II Rom.jpg|thumb|Il [[Vittoriano]]]]
I principali simboli che rappresentano l'unità nazionale italiana sono:<ref>{{cita web|http://www.quirinale.it/qrnw/statico/simboli/simboli.htm|I simboli della Repubblica|2-6-2010}}</ref>
* la [[bandiera italiana]], nata il 7 gennaio 1797 a [[Reggio nell'Emilia]] come bandiera della [[Repubblica Cispadana]], la cui conformazione è stabilita dall'art. 12 della Costituzione;<ref>{{cita web|http://www.radiomarconi.com/marconi/storiabandiera/index.html|Storia della bandiera italiana|18-7-2009}}</ref>
* l'[[emblema della Repubblica Italiana]], approvato dall'Assemblea costituente nella seduta del 31 gennaio 1948 e promulgato dal presidente della Repubblica [[Enrico De Nicola]] il successivo 5 maggio,<ref>{{cita web|http://www.cisv.it/azzurro/emblema.html|Emblema della Repubblica Italiana|18-7-2009}}</ref> costituito da vari elementi simbolici;
* lo [[stendardo presidenziale italiano]], che rappresenta il segno distintivo della presenza del presidente della Repubblica;
* ''[[Il Canto degli italiani]]'', anche noto come ''Inno di Mameli'' o ''Fratelli d'Italia''; scritto nel 1847 da [[Goffredo Mameli]] e musicato da [[Michele Novaro]], fu adottato come [[inno nazionale]] provvisorio il 12 ottobre 1946 (scelta mai ratificata nella Costituzione);<ref>{{cita web|http://www.storiainrete.com/1900/in-primo-piano/fratelli-ditalia-in-162-anni-di-storia-e-non-li-dimostra|Fratelli d'Italia|3-9-2012}}</ref>
* il [[Vittoriano]], ovvero il complesso monumentale a Roma dedicato al primo re d'Italia, [[Vittorio Emanuele II]].
 
=== Forze armate e pubblica sicurezza ===
{{Vedi anche|Forze armate italiane|Forze dell'ordine}}
[[File:Festa della republica 2005 con frecce tricolori.jpg|left|thumb|Le [[Frecce Tricolori]]]]
La Repubblica italiana, per difendere militarmente il suo territorio e per supportare decisioni di politica interna ed estera, si serve di diverse forze armate e di polizia: l'[[Arma dei Carabinieri]], l'[[Esercito Italiano]], la [[Polizia di Stato]], la [[Guardia di Finanza]], la [[Polizia Penitenziaria]], l'[[Aeronautica Militare]], la [[Marina Militare]] e il [[Corpo forestale dello Stato]]. Esse sfilano nella parata militare per la [[Festa della Repubblica Italiana]] assieme ai Corpi dei [[Vigili del Fuoco]] e della Polizia Roma Capitale (in rappresentanza delle altre [[Polizia locale|polizie locali]]), e al personale militare e civile di altre associazioni, come la [[Croce Rossa Italiana]] e la [[Protezione civile]].
 
L'Italia sostiene le [[Nazioni Unite]], ove è stata ammessa nel 1955, e le sue attività internazionali di sicurezza ed è uno dei membri fondatori della [[Comunità europea]], dal 1993 [[Unione europea]]. È inoltre membro della [[NATO]], dell'[[OCSE]], del [[GATT]], del [[G8]], del [[Organizzazione mondiale del commercio|WTO]] e del [[Consiglio d'Europa]] e ha ricoperto più volte la presidenza di turno sia del G8 che dell'Unione. Il Paese schiera truppe a sostegno delle [[missioni di pace]] in [[Somalia]], [[Mozambico]], [[Timor Est]] e [[Afghanistan]] (quest'ultima a sostegno dell'[[operazione Enduring Freedom]])<ref>{{Cita web|http://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_int_concluse/Afghanistan_Nibbio/Documents/92952_SchedaNIBBIO131003.pdf|Task force NIBBIO|8-7-2013}}</ref> e fornisce supporto alle operazioni della NATO e delle Nazioni Unite in [[Bosnia]], [[Kosovo]], [[Albania]] e [[Libano]]. Il Paese, inoltre, aveva un contingente militare di circa 3&nbsp;200 soldati in [[Iraq]], ma ha ritirato le truppe da novembre 2006, mantenendo solo gli operatori umanitari e civili.<ref>{{Cita web|http://www.forzearmate.org/sideweb/2006/rassegna/www.repubblica.it_ritiro_iraq_27112006.php|Fine della missione "Antica Babilonia"|15-2-2010}}</ref> Nel 2012 partecipa a varie operazioni militari all'estero.<ref>{{cita web|http://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/Pagine/Operazioni_int.aspx|Operazioni internazionali in corso|7-5-2012|editore=Ministero della difesa}}</ref>
 
Secondo il [[SIPRI]], nel 2010 la spesa militare italiana ha sfiorato i 30 miliardi di euro,<ref>{{cita web|lingua=en|http://milexdata.sipri.org/result.php4|The SIPRI Military Expenditure Database|3-7-2011}}</ref> collocandola in nona posizione nella classifica mondiale.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.sipri.org/research/armaments/milex/resultoutput/trendgraphs/next92011|The next 9 spenders after the US 2001-2010|3-7-2011}}</ref>
 
== Cittadinanza italiana ==
{{Vedi anche|Cittadinanza italiana}}
La legge del 15 febbraio 1992, numero 91, articolo 1, comma 1, stabilisce che è [[cittadino]] [[ius sanguinis|per nascita]]:
* il figlio di padre o di madre cittadini;
* chi è nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o [[apolidi]], o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge statale di questi.
 
In accordo a modalità previste dalla legge, si può acquisire la cittadinanza italiana pur appartenendo a tutti gli effetti ad un altro paese.
 
== Ordinamento scolastico ==
{{vedi anche|Istruzione in Italia}}
L'[[istruzione in Italia]] è regolata con modalità diverse secondo la forma giuridica (scuole pubbliche, [[scuola privata|scuole paritarie]], [[scuola privata|scuole private]]). La [[formazione professionale]], comprendente gli istituti professionali, dipende invece dalle [[Regioni dell'Italia|regioni]].
[[File:Pisa Palazzo della Carovana.JPG|thumb|[[Palazzo della Carovana]], sede storica della [[Normale di Pisa]]]]
L'[[obbligo scolastico]] termina a 16 anni.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2007/scuola/istruzioni-obbligo-scolastico.shtml?uuid=ab2f0fe0-5bba-11dc-863d-00000e25108c|accesso=7-3-2011|titolo=Le istruzioni sull'obbligo scolastico|pubblicazione=Il Sole 24 Ore}}</ref>
 
Il sistema scolastico italiano è strutturato in tre cicli di istruzione:
* [[istruzione primaria]], di durata quinquennale;
* istruzione secondaria, che comprende la [[scuola secondaria di primo grado]], di durata triennale, e la [[scuola secondaria di secondo grado]], di durata quinquennale;
* [[istruzione superiore]], che comprende l'[[università]] e la formazione specialistica, come [[Master universitario|master]] e [[scuola di specializzazione]].
 
A questi cicli d'istruzione si affianca la [[scuola dell'infanzia]], un'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco e della convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo d'istruzione.
 
Il ciclo degli studi all'università si articola, dopo la riforma introdotta dal [[processo di Bologna]], in tre fasi:
# [[laurea]] (3 anni)
# [[laurea magistrale]] (2 anni)
# [[dottorato di ricerca]] (3 anni)
Secondo un'analisi [[ISTAT]] del 2010, il livello di istruzione e formazione degli studenti italiani è carente, soprattutto se paragonato a quello degli altri paesi europei: il 46,1% della popolazione adulta ha conseguito la sola [[licenza media]], laddove la media europea si attesta al 28,5%. Nelle [[scuole superiori]] l'elevato numero di abbandoni scolastici porta l'Italia al primato negativo in Europa per i giovani tra 18 e 24 anni che lasciano la scuola superiore senza aver conseguito il diploma (il 20% nel 2009); anche il numero di [[laurea]]ti è sotto la media europea (solo il 21,6% dei giovani tra i 25 e i 29 anni). A ciò si aggiunge una bassa qualità dell'istruzione: secondo una valutazione condotta nell'ambito del [[programma per la valutazione internazionale dell'allievo]], la competenza dei quindicenni italiani, già inferiore al valore medio nei 30 paesi [[OCSE]], è aggravata dalla carenza nell'utilizzo di nuove tecnologie. L'Italia ha infine il primato europeo dei giovani che non studiano, né lavorano (nel 2009 erano il 21,2% delle persone tra 15 e 29 anni).<ref>{{Cita web|http://www.politichecomunitarie.it/newsletter/17303/istruzione-e-lavoro-la-situazione-dei-giovani-in-italia|Istruzione e lavoro, la situazione dei giovani in Italia - Dipartimento politiche europee|1-7-2011}}</ref>
 
== Sistema sanitario ==
{{vedi anche|Servizio Sanitario Nazionale (Italia)}}
Il [[Servizio Sanitario Nazionale (Italia)|Servizio Sanitario Nazionale]] italiano (SSN) è un sistema pubblico di carattere universalistico che, come stabilito dall'art. 32 della [[Costituzione italiana]], garantisce il diritto alla [[salute]] e all'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai [[ticket sanitari]] (cioè le quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento.
 
Una ricerca del 2000 dell'[[Organizzazione mondiale della sanità]] colloca il sistema sanitario italiano al secondo posto nel mondo, dopo la Francia, in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche per i cittadini.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.who.int/whr/2000/media_centre/press_release/en|World Health Organization Assesses the World's Health Systems|5-8-2011}}</ref> Tuttavia, solo il 35,8% della popolazione si dichiara soddisfatto del sistema sanitario e il 42% dell'assistenza ospedaliera, mentre il 79,4% ritiene intollerabili i tempi di attesa nelle strutture sanitarie.<ref>Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 72.</ref>
 
== Criminalità ==
{{vedi anche|Criminalità in Italia}}
[[File:Tommaso Buscetta.jpg|thumb|left|[[Tommaso Buscetta]] durante un processo nel 1983]]
Nel corso del XIX secolo si origina in Sicilia<ref name=Mafia>{{Treccani|mafia|Mafia|accesso=18-9-2011}}</ref> un fenomeno criminale organizzato sul territorio e connotato da stretti legami con la politica e il potere economico, la [[mafia]], termine che diviene sinonimo di "crimine organizzato"; in Italia sono di stampo mafioso organizzazioni come [[cosa nostra]] in Sicilia, la [[camorra]] in Campania, la [['ndrangheta]] in Calabria e la [[sacra corona unita]] in Puglia. Il fenomeno mafioso, che in Italia, secondo un rapporto del [[Censis]] del 2009, riguarda direttamente il 22% degli italiani e il 14,6% del PIL,<ref>{{Cita news|url=http://archivio.antimafiaduemila.com/rassegna-stampa/30-news/20052-rapporto-censis-13-milioni-di-italiani-convivono-con-la-mafia.html|titolo=Rapporto Censis: 13 milioni di italiani convivono con la mafia|autore=Maria Loi|pubblicazione=antimafiaduemila.com|data=1-10-2009|accesso=27-5-2012}}</ref> è poi proliferato a livello mondiale, con diffusione e caratteristiche autonome.
 
L'Italia si distingue per una forte e continua [[Direzione Investigativa Antimafia|lotta contro la mafia]], costata la vita a [[magistrati]], uomini delle [[forze dell'ordine]] e delle istituzioni,<ref>{{Cita web|http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf|Rapporto sulla criminalità in Italia|7-7-2013}}</ref> ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.
 
Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2006, l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa, assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo la [[Norvegia]].<ref>{{Cita web|http://www.eures.it/upload/1224667650.pdf|Criminalità: Rapporto EURES 2008|3-10-2010}}</ref> Secondo una ricerca de ''[[Il Sole 24 ORE]]'', basata su dati del [[Ministero dell'Interno]] e riferita al primo semestre del 2010, in Italia i reati perpetrati, soprattutto nelle grandi aree urbane e nelle zone ad alta densità infrastrutturale, sono circa 1&nbsp;292&nbsp;000. Milano, Torino e Bologna, con circa 30 reati ogni mille abitanti, risultano le città più a rischio, [[Matera]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e [[Belluno]] quelle più sicure. Per quanto riguarda i reati che impattano sull'economia ([[usura]], [[riciclaggio di denaro]] e truffe) le città più penalizzate sono Napoli, Bologna, Trieste, La Spezia e Genova.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-04/milano-record-reati-081809.shtml|accesso=17-9-2011|titolo=A Milano il record dei reati. Napoli al primo posto per i delitti che impattano sull'economia - La mappa|pubblicazione=Il Sole 24 ORE}}</ref>
 
Elevata è la [[corruzione]] all'interno della pubblica amministrazione (in modo particolare nel settore sanitario): secondo il ''Rapporto Eurispes 2010'' l'Italia è al 63º posto (su 180 paesi) nella classifica globale.<ref name=Eur2010>Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 110.</ref> Le regioni più colpite da questo fenomeno sono Calabria, Sicilia e Puglia. Secondo il SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza), la corruzione "scoperta" è solo la punta di un iceberg rispetto ad un'ingente corruzione "coperta" che affligge gran parte della società italiana.<ref name=Eur2010/>
 
== Media e libertà d'informazione ==
{{Vedi anche|Televisione in Italia|Censura in Italia|Quotidiani in Italia}}
In campo radiotelevisivo<ref>L'avvio ufficiale delle trasmissioni avvenne il 3 gennaio 1954, l'avvento del [[Televisione a colori|colore]] il 1º febbraio 1977 ({{cita|Emanuelli|pp. 36, 314|cidEma}}), mentre il 4 luglio 2012 è stato ultimato il [[Transizione alla televisione digitale|passaggio]] al [[Televisione digitale terrestre in Italia|digitale terrestre]].</ref> il panorama italiano è caratterizzato dal duopolio [[RAI]] - [[Gruppo Mediaset]] (negli anni duemila, è diventato rilevante anche il ruolo della [[pay tv]] di [[Sky Italia|Sky]]), i cui ascolti complessivi, stabili da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.<ref name=AGCOM>{{cita web|titolo=Relazione annuale 2011|url=http://www.agcom.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=5|editore=AGCOM|pagine=120-122|accesso=10-2-2012}}</ref> A rafforzare la predetta concentrazione è il ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al 90%;<ref name=AGCOM/> la possibile influenza dell'allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] Berlusconi, già proprietario di Mediaset, sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione [[Freedom House]] a classificare nel suo rapporto l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera",<ref>L'indice valuta il grado di libertà complessiva della stampa e dei canali internet e radiotelevisivo, in {{cita web|lingua=en|http://www.freedomhouse.org/report-types/freedom-press|Freedom of the press|28-4-2012}}</ref> mentre il rapporto 2011 di [[Reporter Senza Frontiere]]<ref>{{cita web|http://rsfitalia.files.wordpress.com/2012/01/rsf-3-classifica-libertc3a0-di-stampa-2011-2012-lista-paesi.pdf|Classifica mondiale della libertà di stampa 2011-2012|11-2-2012}}</ref> colloca l'Italia al 61º posto (su 179) nel mondo per la [[libertà di stampa]]. Da ricordare il [[Premiolino]], premio giornalistico assegnato alla carriera e per i contributi alla libertà di stampa. Nel ''rapporto 2011 sulla libertà della rete'', l'Italia è invece "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla libertà d'espressione e d'informazione sul web;<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.freedomhouse.org/sites/default/files/inline_images/Italy_FOTN2011.pdf|Freedom on the net|13-2-2011}}</ref> alla fine del 2011 la penetrazione internet è al 58,7%.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.internetworldstats.com/europa.htm|Penetrazione Internet in Europa|2-9-2012}}</ref>
 
Per quanto riguarda la stampa, il ''[[Corriere della Sera]]'' detiene il primato per numero di copie giornaliere vendute, seguito da ''[[La Repubblica]]'', ''[[La Stampa]]'' e dal quotidiano economico ''[[Il Sole 24 ORE]]''.<ref>{{Cita web|http://www.primaonline.it/2012/04/19/105116/quotidiani-gennaio-2012|Quotidiani: Gennaio 2012|28-4-2012}}</ref>
 
Tra i giornalisti dell'Ottocento vanno citati [[Ferdinando Petruccelli della Gattina]], tra i primi corrispondenti di guerra e l'unico giornalista italiano dell'epoca a lavorare anche in Europa,<ref>Luigi Russo, Giuliano Manacorda, ''I narratori'', G. Principato, 1958, p. 66</ref> [[Guglielmo Stefani]] fondatore della prima [[agenzia di stampa]] italiana, e [[Edoardo Scarfoglio]], fondatore de ''[[Il Mattino]]'' e attento osservatore della [[questione meridionale]]. Guidato da [[Luigi Albertini]] dal 1900 al 1925 il ''Corriere della Sera'' diviene il primo quotidiano italiano, con firme autorevoli come [[Luigi Barzini senior|Luigi Barzini]] e [[Ugo Ojetti]]; altre "penne" prestigiose del Novecento sono [[Curzio Malaparte]], [[Indro Montanelli]], conservatore e anticomunista, fondatore de ''[[Il Giornale]]'' e autore di una monumentale ''[[Storia d'Italia (Montanelli)|Storia d'Italia]]'', [[Oriana Fallaci]], prima [[inviata speciale]] al fronte, [[Enzo Biagi]] e [[Giorgio Bocca]].
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia d'Italia|Monete euro italiane}}
[[File:Palazzo mezzanotte2.jpg|thumb|[[Palazzo Mezzanotte]] sede della [[Borsa di Milano]]]]
Membro del [[G7]] e del [[G8]], secondo la [[Banca Mondiale]] nel 2012 l'Italia rappresenta la nona potenza economica del pianeta per [[Lista di stati per PIL (nominale)|PIL nominale assoluto]], davanti all'India e dietro al Brasile e alla Russia e la decima se si considera la [[parità dei poteri di acquisto]], sorpassata dall'India.<ref name=IMF/>
 
Anche [[Lista di stati per PIL (nominale) pro capite|in termini pro-capite]], l'Italia è una delle economie più ricche, occupando la 27ª posizione nel mondo (12ª nell'[[Unione europea]])<ref name=IMF/> e la 30ª a parità di potere d'acquisto (13ª nell'Unione europea);<ref name=IMF/> l'economia italiana occupa un ruolo di rilievo anche nel commercio internazionale, risultando ottava per esportazione ed importazione di merci.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://stat.wto.org/CountryProfile/WSDBCountryPFView.aspx?Language=E&Country=IT|titolo=WTO Trade profile of Italy|accesso=22-5-2012}}</ref>
 
Come tutte le economie avanzate, anche l'[[economia italiana]] è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel 2011 ha rappresentato poco meno dei tre quarti del valore aggiunto (contro poco più del 50% nel [[1970]]).<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/|accesso=23-5-2012|titolo=Dati Istat}}</ref> Il tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza di [[piccole e medie imprese]]: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di ''[[public company]]'', impresa a [[capitale (economia)|capitale]] diffuso gestita da un [[management]], è poco diffuso.
 
Dopo una politica fiscale molto espansiva durante gli anni ottanta, a partire dai primi anni novanta l'Italia ha perseguito una [[politica fiscale]] molto più rigida, nei parametri dell'[[Unione economica e monetaria]]. Nel [[1999]] il Paese ha aderito all'[[euro]], che ha sostituito la [[lira italiana|lira]] anche nella circolazione cartacea a partire dal 2002.
 
Negli anni duemila, l'Italia ha sperimentato tassi di [[inflazione]] e di [[interesse]] notevolmente più bassi che nei decenni precedenti. Tuttavia, problemi come l'[[evasione fiscale]], l'elevato [[debito pubblico]] (120,1 % del PIL nel [[2011]])<ref name=AMECO>{{cita web|http://ec.europa.eu/economy_finance/ameco/user/serie/SelectSerie.cfm|AMECO database|7-7-2013|lingua=en}}</ref> e la criminalità organizzata ostacolano la crescita economica. La [[bilancia commerciale]] fra il 2000 e il 2005 risulta vicina al pareggio, con il saldo normalizzato che oscilla fra lo 0.4 % e il -1.7 %.<ref>{{cita web|url=http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20060706_00/testointegrale.pdf|titolo=L’interscambio commerciale italiano: una nuova base informativa per le analisi di lungo periodo|editore=ISTAT|data=l luglio 2006|accesso=30 marzo 2014}}</ref>
 
Durante la grave [[crisi economica del 2008-2013]] il [[tasso di disoccupazione]] in Italia è passato dal 6,1% del 2007 all'8,4% del 2011, il PIL nel 2011 è del 4,5% più basso che nel 2007 e, nello stesso arco di tempo, il debito pubblico è aumentato di 17 punti percentuali rispetto al PIL.<ref name=AMECO/>
 
=== Struttura economica ===
[[File:PIL Italia 2011 scomposizione.png|thumb|Il [[PIL]] del 2011 suddiviso tra le principali attività macro-economiche (dati Eurostat).]]
La tabella che segue dà un'indicazione della struttura economica del Paese mostrando la suddivisione del [[PIL]] a prezzi correnti di mercato nel 2011, espresso in milioni di euro, tra le principali attività economiche:<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database|accesso=23-5-2012|titolo=Eurostat}}</ref>
 
{|class="wikitable" style="width:65%; font-size:90%; align=left;"
|-
||'''Attività economica'''||'''Valore del prodotto (milioni di €)'''||'''Quota'''
|-
||Agricoltura, silvicoltura e pesca||27&nbsp;637||2,0%
|-
||Industria in senso stretto||263&nbsp;598||18,6%
|-
||Costruzioni||84&nbsp;708||6,0%
|-
||Commercio, trasporti, settore alberghiero e della ristorazione||292&nbsp;704||20,7%
|-
||Comunicazioni||61&nbsp;115||4,3%
|-
||Settore finanziario e assicurativo||76&nbsp;276||5,4%
|-
||Settore immobiliare||195&nbsp;406||13,8%
|-
||Servizi professionali||121&nbsp;099||8,6%
|-
||Servizi pubblici, difesa, sanità e sociale||240&nbsp;632||17,0%
|-
||Altri servizi||51&nbsp;256||3,6%
|-
||''Totale valore aggiunto a prezzi correnti''||'''1&nbsp;414&nbsp;431'''||
|}
 
=== Settore primario ===
==== Agricoltura ====
{{Vedi anche|Storia dell'agricoltura italiana}}
[[File:Puglia Mattinata1 tango7174.jpg|thumb|upright=1.2|[[Oliveti]] nel [[Gargano]]]]
Nel corso del XX secolo l'Italia si è trasformata da paese prevalentemente agricolo a paese industriale vero e proprio. Di conseguenza, il settore agricolo (comprensivo di [[selvicoltura]] e [[pesca]]) ha visto l'occupazione calare drasticamente, passando dal 43% al 3,8% del totale,<ref>{{Cita web|http://economia.unipr.it/DOCENTI/ZUPPIROLI/docs/files/01_SAA.pdf|Il sistema agroalimentare|27-6-2011}}</ref><ref name=INEAp16>{{cita|AA. VV.|p. 16|INEA|}}.</ref> una percentuale minima nel quadro economico nazionale. Oggi, gli occupati in agricoltura sono appena 891&nbsp;000, in gran parte uomini (71,3 % del totale) e residenti nel Mezzogiorno (46,8% del totale).<ref>{{cita|AA. VV.|p. 15|INEA|}}.</ref>
 
La superficie agricola italiana è pari a 17,8 milioni di ettari, di cui 12,7 utilizzati, e si concentra soprattutto nel Mezzogiorno (45,7%).<ref>{{cita|AA. VV.|p. 10|INEA|}}.</ref> Da notare che il 10% della manodopera agricola è straniera.<ref name=INEAp16/>
 
Nel 2010 il valore complessivo della produzione agricola era pari 48,9 miliardi di euro.<ref name=INEAp27>{{cita|AA. VV.|p. 27|INEA|}}.</ref> Per quanto riguarda la produzione vegetale, che incide per 25,1 miliardi,<ref>{{cita|AA. VV.|p. 28|INEA|}}.</ref> i maggiori prodotti in termini di valore sono stati il vino (1&nbsp;803 milioni di euro), il granoturco (1&nbsp;434), l'olio (1&nbsp;398) e i pomodori (910). Per quantità prodotte, invece, i prodotti principali dell'agricoltura italiana sono il granoturco (84 milioni di quintali), i pomodori (66), il frumento duro (38) e l'uva da vino (35).<ref>{{cita|AA. VV.|p. 29|INEA|}}.</ref>
 
Nel comparto della produzione di origine animale spiccano latte di vacca e di bufala (4&nbsp;040 milioni di euro per 11&nbsp;200 migliaia di tonnellate), carni bovine (3&nbsp;199 e 1&nbsp;409 rispettivamente), carni suine (2&nbsp;459 e 2&nbsp;058) e pollame (2&nbsp;229 e 1&nbsp;645).<ref>{{cita|AA. VV.|p. 30|INEA|}}.</ref>
 
La produzione complessiva della [[pesca]] marittima e lagunare, comprensiva di crostacei e molluschi, si attesta nel 2010 a 2&nbsp;247 milioni di euro.<ref name=INEAp27/>
 
==== Risorse minerarie ====
{{Vedi anche|Legislazione mineraria italiana}}
Il territorio italiano presenta giacimenti minerari di varia tipologia che, fino al termine del XX secolo, hanno consentito una fruttuosa produzione di [[Mercurio (elemento)|mercurio]], [[antimonio]], [[piombo]], [[zinco]], [[argento]], [[ferro]] e di [[minerali]] quali [[pirite]], [[fluorite]], [[amianto]] e [[bauxite]]. Successivamente, tuttavia, i [[giacimenti]] con un potenziale sfruttamento economico sono diminuiti, e l'attività mineraria rimasta si è concentrata sui [[evaporite|sali evaporitici]], le [[marna (roccia)|marne]] [[cemento|cementizie]], le [[argille]] (principalmente [[bentonite]] e [[montmorillonite]]) e i [[feldspati]], per l'[[ceramica|industria ceramica]] e i [[refrattari]]; sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle numerose [[Cava (miniera)|cave]] di [[marmo]] ed altre rocce per l'[[edilizia]], l'estrazione di [[pomice]], [[ossidiana]], [[pozzolana]] e [[talco]].<ref>{{cita|Zuffardi||cidAuvari}}</ref>
 
==== Energia ====
{{Vedi anche|Energia elettrica in Italia|Energia nucleare in Italia|Ricerca e produzione di idrocarburi in Italia}}
[[File:TrivelleRagusaS1.jpg|thumb|Ragusano: pompe di estrazione petrolifera a testa pozzo]]
L'Italia, rispetto ad altri Paesi dell'Unione europea, presenta una maggiore dipendenza dalle importazioni di [[materie prime]] e dagli [[idrocarburi]] (gas e petrolio).
 
Negli anni duemila il settore energetico nazionale è stato interessato da numerosi cambiamenti, come la riforma del mercato elettrico e del gas, lo sviluppo delle [[fonti rinnovabili]], la promozione dell'efficienza, del [[risparmio energetico]] e della sicurezza degli [[approvvigionamenti]].
 
Inoltre, alcuni interventi legislativi del [[Governo Berlusconi IV]] avevano preparato il riavvio della produzione di [[energia nucleare]] abbandonata negli anni ottanta a seguito di [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia|referendum abrogativi]] indetti dopo il [[disastro di Chernobyl]], ma tali norme sono state poi cancellate dal medesimo Governo a seguito dei [[referendum abrogativi del 2011]].
 
Nel 2009 la disponibilità interna lorda di [[energia]] per fonte e risorsa è stata la seguente:<ref>{{cita web|http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100706_00/testointegrale20100706.pdf|Il sistema energetico italiano e gli obiettivi ambientali al 2020|19-7-2011}}</ref>
 
* [[Combustibili solidi]]: 7,4%
* [[Gas naturale]]: 35,5%
* [[Prodotti petroliferi]]: 41%
* [[Fonti rinnovabili]]: 10,7%
* [[Energia elettrica]]: 5,4%
 
I giacimenti di [[idrocarburi]] italiani sono prevalentemente distribuiti secondo tre sistemi [[Stratigrafia (geologia)|tettonico-stratigrafici]]:
* [[metano]] biogenico nelle serie terrigene [[pliocene|plio]]-[[pleistoceniche]] (Val Padana, costa e mare Adriatico, [[Valle del Bradano]]);
* [[gas]] termogenico prevalentemente in giacimenti entro i sedimenti terrigeni di avanfossa di età [[Oligocene|oligo]]-[[miocenica]] ([[Cortemaggiore]], offshore ionico-calabrese, area di [[Bronte (Italia)|Bronte]] e [[Gagliano Castelferrato]] in Sicilia);
* [[petrolio]] entro le [[roccia carbonatica|serie carbonatiche]] mesozoiche (giacimenti profondi in [[Pianura Padana]], [[Val d'Agri]], area [[ragusa]]na, [[Gela]] e offshore siciliano; dell'[[era mesozoica]] sono anche le principali [[rocce madri]]).
 
A causa della mancanza di giacimenti consistenti, la maggior parte delle [[materie prime]] e il 75% dell'[[energia]] devono essere importati. I giacimenti lucani della [[Val d'Agri]], i più grandi dell'[[Europa continentale]],<ref>{{Cita news|url=http://www.gliitaliani.it/2011/01/in-basilicata-lestrazione-di-petrolio-si-accresce-non-tutti-sono-daccordo/|titolo=In Basilicata l'estrazione di petrolio si accresce. Non tutti sono d'accordo|pubblicazione=Gli italiani|accesso=26-3-2011}}</ref> sono stati scoperti nella prima metà del XX secolo, ma sfruttati solo a partire dagli anni ottanta, fornendo circa il 10% del fabbisogno nazionale.<ref>{{cita|AA.VV. (Basilicata...)|p. 93|cidBasi}}.</ref>
 
Nel 2009 la produzione annua di petrolio si aggira sui 53,5 milioni di barili (a fronte di un consumo annuo di 561 milioni)<ref name=CIA/> ed è stimato che circa 800 milioni di [[barili di petrolio]] si trovino in giacimenti ancora da scoprire.<ref>{{Cita|Fantoni ''et al.''||cidFant}}</ref>
 
=== Industria ===
[[File:Lingotto-1.jpg|thumb|Il [[Lingotto]] di Torino]]
L'Italia, la cui quota di produzione mondiale nel [[settore manifatturiero]] si attesta negli anni duemila attorno al 4%, collocandola al secondo posto in Europa,<ref>{{Cita web|http://www.italiafutura.it/dettaglio/111179/lelogio_del_manifatturiero_non_solo_privato|L'elogio del manifatturiero (non solo privato)|25-9-2011}}</ref> differisce, rispetto agli altri paesi industrializzati, per una vasta diffusione di [[piccole e medie imprese]] di proprietà familiare.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=275|titolo=La forza delle piccole imprese di fronte al declino|accesso=5-7-2010}}</ref><ref>{{cita web|http://www.uniroma2.it/quaderni/5/Agnelli.htm|I misteri del capitalismo italiano Debiti & miracoli|5-7-2010}}</ref> A partire dal [[Italia nord-orientale|Nord-Est]] del Paese, si sono affermati i cosiddetti [[distretti industriali]], un modello che ha visto una consistente diffusione lungo la dorsale adriatica, al punto da costituire una delle caratteristiche peculiari dell'economia italiana.<ref>{{cita web|http://www.osservatoriodistretti.org|Osservatorio Nazionale Distretti Italiani|4-7-2010}}</ref>
 
Avanzata e diversificata, l'industria italiana è particolarmente sviluppata nei settori della [[cantieristica navale]], degli [[elettrodomestici]], [[industria chimica|chimico]], [[farmaceutico]], [[metallurgico]], [[agroalimentare]]<ref>{{Cita news|url=http://csifinanza.investireoggi.it/analisi-dei-settori-industriali-italiani-3005.html|accesso=23-8-2011|titolo=Analisi dei settori industriali italiani|pubblicazione=CSI Finanza}}</ref><ref>{{cita web|http://www.aziende.cc/industria|Elenco aziende industria|4-7- 2010}}</ref> e della [[Ministero della Difesa|difesa]].<ref>{{cita web|http://www.iai.it/pdf/Oss_Polinternazionale/pi_n_0003.pdf|L'industria della difesa italiana|23-8-2011}}</ref>
Nel [[settore automobilistico]], che assieme al [[petrolchimico]] e al [[siderurgico]] è stato alla base dell'industrializzazione postbellica del Paese, l'Italia risulta agli ultimi posti in Europa per produzione di [[automobili]]<ref>{{Cita news|url=http://www.lettera43.it/economia/4989/italia-al-penultimo-posto-nell-ue.htm|accesso=29-8-2011|titolo=Auto: Italia al penultimo posto in Europa|pubblicazione=Lettera 43}}</ref> (fortemente penalizzata dalla [[delocalizzazione produttiva]])<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201007articoli/56992girata.asp|titolo=Berlusconi a Fiat: "Non delocalizzare a scapito dell'Italia"|pubblicazione=La Stampa|accesso=1-9-2011}}</ref> ma mantiene una grande rilevanza a livello europeo e mondiale<ref>{{Treccani|italia/#3attivitindustriali-1|Italia |accesso=13-5-2012}}</ref><ref>{{Cita web|http://www.sapere.it/enciclopedia/It%C3%A0lia+%28geografia+e+storia%29.html#id_77d62fd8-e52c-3446-9124-2064505e0537|Italia (geografia e storia)|29-8-2011|sito=Sapere}}</ref> grazie alla presenza del gruppo [[FIAT]], azienda [[multinazionale]] che nel 2008 ha prodotto 2&nbsp;524&nbsp;325 veicoli in tutto il mondo.<ref>{{cita web|lingua=en|http://oica.net/wp-content/uploads/fiat1.pdf|Cifre di produzione nel 2008 del gruppo FIAT|31-8-2011}}</ref>
 
==== Design e moda ====
{{vedi anche|Design italiano|Moda italiana|Made in Italy}}
 
Lo stile italiano&nbsp;– soprattutto nel [[disegno industriale]], nell'[[arredo]], nell'[[automotive design|auto]] – si contraddistingue per la mescolanza di fantasia e rigore progettuale e si caratterizza per l'uso di materiali considerati scarti, ma al tempo stesso innovativi.<ref name=ItaCult>{{Cita web|http://www.italianculture.net/design.html|Il design italiano|10-9-2011|sito=Italianculture.net}}</ref> Nato alla fine del XIX secolo,<ref>{{Cita |Vercelloni||cidVerc}}</ref> diviene ''Bel Design'' tra il 1945 e il 1965 quando nascono la ''[[Vespa V98 farobasso]]'', la ''[[Innocenti Lambretta]]'', la ''[[Iso Isetta]]'', la ''[[Fiat 600]]'' e la ''[[Fiat Nuova 500]]'' nel campo dei trasporti, la macchina da cucire ''Mirella'' della [[Necchi]], la macchina da calcolo elettrica ''[[Divisumma 24]]'' di [[Olivetti]] e alcuni radioricevitori e televisori progettati per [[RadioMarelli]] e [[Brionvega]] nel campo degli elettrodomestici. Al design italiano, rappresentato da aziende,<ref name=ItaCult/> scuole di specializzazione<ref>{{Cita web|http://www.001design.it/scuole.html|Scuole italiane di design e comunicazione visiva|10-9-2011}}</ref> e artisti come [[Gio Ponti]], [[Ettore Sottsass]] e [[Bruno Munari]], sono dedicati musei<ref>{{Cita news|url=http://www.regione.toscana.it/regione/opencms/RT/sito-RT/Contenuti/notiziari/fonti_esterne/ansa/notiziario/visualizza_asset.html?id=225435&pagename=538|titolo=ARTE: RIAPRE A CALENZANO MUSEO DESIGN INDUSTRIALE ITALIANO|pubblicazione=ANSA|accesso=10-9-2011}}</ref> e riconoscimenti, come il [[Premio Compasso d'oro]], il più antico e prestigioso premio mondiale di design.<ref>{{Cita web|http://www.adi-design.org/compasso-d-oro.html|Premio Compasso d'Oro|10-9-2011|sito=ADI}}</ref> La [[Fiera di Milano]], il maggiore polo espositivo europeo, ospita annualmente numerose esposizioni di design di livello internazionale.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/futuro-multinazionale-servizio-delle-imprese-italiane.html|pubblicazione=Il Giornale|titolo=Un futuro da multinazionale al servizio delle imprese italiane|accesso=7-7-2013}}</ref>
 
Negli anni del [[miracolo economico italiano]] nasce e si sviluppa la [[moda italiana]]. Agli abiti di alta moda le sartorie affiancano il [[prêt-à-porter]], proponendosi sui mercati internazionali e portando, in collaborazione con l'industria, all'affermazione del [[made in Italy]]. Numerosi stilisti, come [[Valentino (stilista)|Valentino]], [[Giorgio Armani|Armani]], [[Miuccia Prada|Prada]] e [[Gianni Versace|Versace]] portano l'Italia ai vertici mondiali per i suoi prodotti<ref>{{cita web|http://www.italianweb.org/it/Societ%E0-e-Cultura/Moda-Italiana/#learn|Moda italiana|4-7-2013}}</ref> mentre Milano e Roma sono annoverate tra le [[capitali della moda]].<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.languagemonitor.com/fashion/london-overtakes-new-york-as-top-global-fashion-capital|London Overtakes New York as Top Global Fashion Capital|2-10-2011}}</ref>
 
=== Settore terziario ===
{{vedi anche|Settore terziario}}
In Italia il terziario rappresenta il settore più importante dell'[[economia]], sia per numero di occupati (nel 2009 pari al 67% del totale)<ref>{{Cita web|http://www.fondazionenordest.net/UpLoads/Media/C05_2009.pdf|La dinamica di occupazione per settori di attività|3-9-2011}}</ref> che per [[valore aggiunto]] (il 73,1%).<ref>{{Cita news|url=http://www.scirocconews.it/index.php/2011/06/30/quanto-vale-la-ricchezza-prodotta-nel-settore-agricolo-regionale/|accesso=16-2-2010|titolo=Quanto vale la ricchezza prodotta nel settore agricolo regionale?|pubblicazione=Scirocco news}}</ref>
 
[[Turismo]], [[commercio]] e [[servizi]] sono tra le attività chiave per il sistema-paese: secondo l'ufficio studi Confcommercio nel 2009, nel commercio, si contano 1&nbsp;574&nbsp;000 imprese pari al 26% delle imprese italiane e oltre 3&nbsp;457&nbsp;000 lavoratori. Nei [[trasporti]], comunicazioni, turismo e consumi fuori casa, si contano oltre 603&nbsp;000 imprese pari al 10% del totale, con un totale di 400&nbsp;000 lavoratori. Servizi alle imprese: 696&nbsp;000 imprese pari al 11,4% del totale presentano 2&nbsp;800&nbsp;000 di lavoratori.<ref>{{Cita web|http://www.confcommercio.it//documents/10180/716230/Rapporto-sul-Terziario_web.pdf/6783387e-524e-4bd3-a8f3-d6e35afdb3c0|Rapporto sul terziario 2010|8-7-2013}}</ref> I servizi alle imprese sono maggiormente sviluppati e diffusi nelle grandi città e nelle regioni economicamente più avanzate.
 
Sul finire degli anni ottanta del XX secolo e nel decennio successivo vari fattori, come [[deregolamentazione]], [[disintermediazione]] e [[innovazione tecnologica (economia)|nuove tecnologie]] hanno spinto, in linea con l'andamento internazionale, i settori bancario e assicurativo a processi di concentrazione e a forme d'integrazione<ref>{{cita web|url=http://www.confindustria.it/studiric.nsf/All/482F60151D154DB0C12567E0002BA3F2?openDocument&MenuID=42257EA28EF90910C1257547003B2F89|titolo=Tendenze del sistema bancario europeo nell'unione monetaria|accesso=28-8-2011}}</ref> normati dalla L. 287/90<ref>{{cita web|http://94.86.40.44/L_naz/L287_90.htm|L. 287/90 - Norme per la tutela della concorrenza e del mercato|27-8-2011}}</ref> contro gli abusi da posizione dominante. Questi gruppi bancari ricoprono, attraverso la partecipazione azionaria in importanti industrie o società di servizi o tramite la presenza nei [[patti parasociali]] aziendali, un ruolo primario nel sistema economico italiano.<ref>{{cita web|http://static.luiss.it/siti/media/8/20090223-storia-dicembre-2008-Battaglia.pdf|Il sistema bancario italiano tra il 1990 e il 2008. Evoluzioni e problemi aperti|7-7-2013}}</ref>
 
==== Turismo ====
[[File:Collage turismo Italia.jpg|thumb|left|Da in alto a sinistra, in senso orario, le [[Dolomiti]], [[Venezia]], i [[Sassi di Matera]] e i [[Faraglioni]] di [[Capri (Italia)|Capri]]]]
{{vedi anche|Turismo in Italia}}
Un settore di primaria importanza per l'economia italiana continua ad essere il [[turismo]]: secondo il ''Rapporto Eurispes 2011'' occupa poco meno di 2&nbsp;500&nbsp;000 di addetti, l'incidenza sul PIL è del 9,5% e la sua quota mondiale si attesta al 4,1%.<ref name=Eur2011t>Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 64.</ref>
 
Nel 2010 l'Italia, con 43,6 milioni di turisti stranieri annui (in crescita 0,9% rispetto all'anno precedente, dopo un +1,2% nel 2009), è al quinto posto nel mondo dopo [[Spagna]] (52,7), [[Cina]] (55,7), [[Stati Uniti]] (59,7) e [[Francia]] (76,8).<ref name=Turismo>{{cita web|lingua=en|http://mkt.unwto.org/sites/all/files/docpdf/unwtohighlights11enhr_3.pdf|World Tourism Organization|24-5-2012}}</ref> Anche per quanto riguarda le entrate derivanti dal turismo internazionale, l'Italia si colloca al quinto posto al mondo con 38,8 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari]] nel 2010 (-3,6% rispetto al 2009, pari ad una crescita del +1,4% se si valutano le entrate in euro).<ref name=Turismo/>
 
Rilevanti sono anche i flussi turistici interni. Nel 2011 si sono registrati 68,2 milioni di viaggi di turisti italiani all'interno del Paese, in forte contrazione (-16,5%) rispetto all'anno precedente. Le mete interne preferite dai turisti italiani sono, nell'ordine, [[Emilia-Romagna]], [[Toscana]], [[Lazio]], [[Lombardia]] e [[Veneto]].<ref>{{cita web|http://www.istat.it/it/archivio/53486|ISTAT - Viaggi e vacanze in Italia e all'estero|26-5-2012}}</ref>
 
==== Trasporti ====
[[File:Rete autostradale italiana.svg|thumb|upright=0.8|La rete autostradale italiana]]
{{Vedi anche|Trasporti in Italia}}
La [[infrastruttura|rete infrastrutturale]] italiana è costituita da 183&nbsp;705&nbsp;km di [[strada|strade]] (suddivise in [[strade statali in Italia|statali]], [[strada regionale|regionali]], [[Strada provinciale|provinciali]] e [[Strada comunale|comunali]]), 6&nbsp;629&nbsp;km di [[autostrade in Italia|autostrade]], 16&nbsp;643&nbsp;km di [[ferrovie italiane|ferrovie]] in esercizio<ref>Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 103.</ref> (divisi tra rete estera, rete fondamentale, rete complementare e rete di nodo), 352 [[porti]]<ref>{{Cita web|http://www.movingitalia.it/traghetti/porti-in-italia.html|Porti in Italia|16-1-2010}}</ref> e 96 [[aeroporti italiani|aeroporti]].<ref>{{Cita web|http://www.enac.gov.it/Aeroporti_e_Compagnie_Aeree/Aeroporti_italiani/Schede_degli_aeroporti/info-1861798309.html|Elenco degli aeroporti italiani - Enac|4-7-2010}}</ref>
 
Il trasporto pubblico urbano si serve di [[tram]], [[filobus]], [[autobus]], [[funicolari]], [[taxi]] e, nelle maggiori città, di [[metropolitana in Italia|metropolitane]]. Alcune località, inoltre, data la loro conformazione geografica, si servono anche del [[trasporto navale]].
 
L'Italia tuttavia non eccelle nel campo dei trasporti, creando dei limiti allo sviluppo e alla competitività, soprattutto nelle regioni del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Vari studi comparativi attestano che il paese sconta un ritardo rispetto a molti paesi europei per dotazione infrastrutturale e trasporti.<ref>{{Cita web|http://www.camcom.gov.it/cdc/id_pagina/26/id_tema/x/id_cp/496/id_ui/3444/id_prov/x/id_ateco/x/t_p/Francesco-Bettoni--Un-Focus-sulle-infrastrutture-italiane.htm|Francesco Bettoni: Un Focus sulle infrastrutture italiane|22-2-2010}}</ref>
 
=== Divario Nord-Sud ===
{{vedi anche|Questione meridionale}}
Nei decenni successivi all'[[Unità d'Italia]], le regioni settentrionali del Paese, [[Lombardia]], [[Piemonte]] e [[Liguria]] in particolare, iniziano un processo d'[[industrializzazione]] e di sviluppo economico mentre le regioni meridionali rimangono indietro. A causa del crescente divario economico e sociale si comincia a parlare [[questione meridionale]].<ref name=QMTrecc>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/questione-meridionale_%28Enciclopedia_Novecento%29|La questione meridionale|23-10-2011}}</ref> Lo squilibrio tra Nord e Sud, ampliatosi costantemente nel primo secolo post-unitario, si riduce negli anni sessanta e settanta anche attraverso la realizzazione di opere pubbliche, l'attuazione delle riforme agraria e scolastica,<ref name=Eur2011>Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 97.</ref> l'espansione dell'industrializzazione e le migliorate condizioni di vita della popolazione.<ref name=QMTrecc/> Questo processo di convergenza si interrompe invece negli anni ottanta. Ad oggi, il PIL pro-capite del Mezzogiorno è pari ad appena il 58% di quello del Centro-Nord,<ref>{{Cita web|url=http://www.istat.it/it/archivio/52316|accesso=23-5-2012|titolo=ISTAT - Principali aggregati dei conti economici regionali}}</ref> mentre il tasso di disoccupazione è più che doppio (6,7% al Nord contro 14,9% al Sud).<ref>{{Cita web|url=http://www.istat.it/it/archivio/58306|accesso=23-5-2012|titolo=ISTAT - Occupati e disoccupati (trimestrali)}}</ref>
 
Uno studio del Censis attribuisce alla presenza pervasiva di organizzazioni criminali un ruolo importante nel ritardo del Mezzogiorno d'Italia, stimano un perdita annuale di ricchezza del 2,5% nel Mezzogiorno nel periodo 1981-2003 dovuta alla presenza di tali organizzazioni e valutando che senza di esse il PIL pro-capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.<ref>{{Cita web|url=http://www.censis.it/10?resource_50=4721|titolo=Senza la mafia il Sud raggiunge il Nord|accesso=18-6-2010}}</ref>
 
== Ambiente ==
[[File:Collage ambiente Italia.jpg|thumb|Da in alto a sinistra, i parchi nazionali [[Parco nazionale delle Cinque Terre|delle Cinque Terre]], [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|d'Abruzzo, Lazio e Molise]], [[Parco nazionale dell'Asinara|dell'Asinara]] e [[Parco nazionale del Pollino|del Pollino]]]]
L'articolo 9 della costituzione italiana fissa i principi atti a salvaguardare il paesaggio e i beni storico-artistici della nostra civiltà.<ref>La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.</ref> Nonostante questo, l'articolo è rimasto disatteso fino alla fine degli anni settanta,<ref>{{cita web|url=http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=667|titolo=Intervista a Stefano Grassi:una giustizia per l'ambiente|accesso=25-3-2010}}</ref> quando, anche in Italia, cominciò ad diffondersi una prima [[Ambientalismo|coscienza ambientale]]. A fronte di questo, con la legge 8 luglio 1986 n. 349, è stato istituito il [[Ministero dell'Ambiente]] con il compito di coordinare il risanamento delle aree colpite dal degrado e di tutelare quelle rimaste ancora intatte.
 
=== Aree protette ===
L'[[elenco ufficiale delle aree protette]] (EUAP) italiane è quello relativo al 6º aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 115 alla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 125 del 31 maggio 2010;<ref name=EUAP>{{cita web||url=http://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf?dataPubblicazioneGazzetta=20100531&numeroGazzetta=125&tipoSerie=SG&tipoSupplemento=SO&numeroSupplemento=115&estensione=pdf&edizione=0|Elenco ufficiale delle aree protette|8-8-2011}}</ref> si tratta di 871 [[aree naturali protette]] corrispondenti a circa l'11% del territorio italiano.<ref>{{cita web|http://www.parks.it/indice/faq.aree.protette.html|Domande Frequenti sulle Aree Protette Italiane|7-3-2011|sito=parks.it}}</ref>
La legge quadro sulle aree protette, n. 394 del 6 dicembre 1991, le suddivide in:
[[File:Cascata delle Marmore 2.JPG|thumb|left|Vista delle [[cascate delle Marmore]]]]
* [[parchi nazionali italiani]]: sono 24,<ref name=EUAP/> coprono complessivamente una superficie di oltre 15&nbsp;000&nbsp;km² e corrispondono a circa il 5% del territorio nazionale.<ref>{{cita web|http://www.parks.it/indice/ParcNat-info.html|Che cos'è un Parco Nazionale|7-3-2011}}</ref> I più antichi sono il [[Parco nazionale del Gran Paradiso]] (istituito nel 1922), il [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] (1923), il [[Parco nazionale dello Stelvio]] (1935) e il [[Parco nazionale del Circeo]] (1935). La loro sorveglianza è affidata al [[Corpo Forestale dello Stato]];
* [[parchi regionali italiani]]: l'EUAP ne contempla 134,<ref name=EUAP/> per una superficie di circa 13&nbsp;000&nbsp;km²;
* [[Elenco delle riserve naturali statali italiane|riserve naturali statali]] (147) e [[Elenco delle riserve naturali regionali italiane|regionali]] italiane (365);<ref name=EUAP/>
* [[aree marine protette italiane]]: sono 27 e coprono una superficie a mare di oltre 222&nbsp;400 [[ettari]].<ref name=EUAP/> La più importante è il [[Santuario dei cetacei]], costituito in cooperazione con la [[Francia]] e il [[Principato di Monaco]];
* [[Elenco delle altre aree protette italiane|altre aree protette]], nazionali e regionali: sono zone protette che non rientrano nelle precedenti classificazioni; in Italia sono oltre 170.<ref name=EUAP/>
Ad esse vanno aggiunte le [[zone umide italiane]], 52 aree per un totale di 60&nbsp;223 ettari, considerate di importanza internazionale ai sensi della [[convenzione di Ramsar]].<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.ramsar.org/pdf/sitelist.pdf|The List of Wetlands of International Importance|7-3-2011}}</ref>
 
=== Biodiversità e minacce ===
{{vedi anche|Biodiversità in Italia|Flora italiana|Fauna italiana}}
L'Italia è ricchissima di [[biodiversità]] ed è il paese europeo con più [[specie]] di [[Spermatophyta|piante superiori]],<ref name=Pign>{{cita|Pignatti||cidPign}}</ref><ref name=Blasi>{{cita|Blasi ''et al.''||cidBlasi}}</ref> molte delle quali endemiche. Questo è dovuto a una molteplicità di fattori quali l'eterogeneità ambientale, la complessa struttura dell'[[orografia]] italiana, le vicissitudini [[biogeografiche]] e la storia geologica. L'Italia, assieme alla [[penisola iberica]] ed al sud dei [[Balcani]], è stata inoltre un rifugio per molte specie animali e vegetali [[estinzione|estintesi]] nelle zone centrali e settentrionali del continente europeo durante le [[glaciazioni]] [[pleistoceniche]]. L'ampia estensione [[latitudinale]] della penisola, di circa 10°, la pone a cavallo tra le zone climatiche temperate, centroeuropea (''Cfa'' o ''Cfb'' secondo [[Classificazione di Köppen|Köppen]]) e [[clima mediterraneo|calda mediterranea]] (''Csa'' secondo Köppen) e quindi almeno su due zone di vegetazione molto diverse.<ref name=Pign/><ref>{{cita|AA. VV. (Zoologia...)||cidZool}}</ref>
 
[[File:Collage biodiversità Italia.jpg|thumb|upright=1.3|Da in alto a sinistra, [[Bombina pachypus|ululone]], [[roverella]], [[cavedano etrusco]] e [[fiordaliso spinoso]], esempi di biodiversità in Italia]]
Le aree più ricche di [[endemismo]] sono, oltre alle isole (soprattutto la Sardegna), gli alti massicci montuosi isolati tra aree più basse, considerabili come "isole biogeografiche": alcuni esempi sono le [[Alpi Apuane]] per le piante e le [[Prealpi]] orientali per gli [[insetti]] cavernicoli. La fauna d'acqua dolce è spesso differenziata tra i fiumi del nord Italia ([[bacino idrografico|bacino]] del [[Po]]) e quelli del centro.<ref name=Blasi/>
 
La [[climax (ecologia)|vegetazione naturale potenziale]] del territorio italiano è il [[bosco]] su tutto il territorio tranne che sulle vette più elevate del [[piano nivale]] e nelle zone più aride delle isole circumsiciliane, oltre che nelle aree più prossime al mare. I boschi italiani sono fortemente sfruttati per la [[selvicoltura]] che prende la forma di [[ceduo|ceduazione]] per i boschi di [[querce]] (che principalmente producono [[legna da ardere]]) e di [[castagno]] (per la produzione di pali) mentre quelli di [[Fagus sylvatica|faggio]] e di [[conifere]] sono perlopiù trattati a [[fustaia]].<ref name=Blasi/><ref name=Bern>{{cita|Bernetti||cidBern}}</ref>
 
I boschi mediterranei di [[leccio]] sono quasi sempre degradati dalla ceduazione, dagli incendi e dal pascolo ovicaprino; gli stadi di degradazione sono noti come [[macchia mediterranea]] quando si ha un denso ed impenetrabile cespuglieto alto qualche metro e di [[gariga]] se il terreno è coperto di vegetazione bassa che lascia scoperto il terreno, spesso ricco di affioramenti rocciosi. Gli stadi di macchia e gariga comunque portano un contributo positivo alla biodiversità italiana in quanto ricche di specie rare e da proteggere, tra cui numerose [[orchidee]].<ref name=Pign/><ref name=Blasi/><ref name=Bern/> Non è da trascurare l'uso ricreativo che hanno le foreste (soprattutto [[pinete]] di [[Pinus pinea|pino domestico]]) prossime ai centri urbani.<ref name=Bern/>
 
La [[fauna]] italiana è molto ricca di endemismi, soprattutto negli invertebrati, nei [[Osteichthyes|pesci]] d'acqua dolce,<ref>{{cita|Zerunian||cidZeru}}</ref><ref>{{cita|Kottelat||cidKott}}</ref> negli [[anfibi]] e nei [[rettili]]. Gli [[uccelli]] ed i [[mammiferi]], animali più mobili, sono caratterizzati da un minor tasso di endemismo.<ref name=Blasi/>
 
L'elevata [[densità di popolazione]], l'industrializzazione diffusa, l'estesa urbanizzazione delle zone costiere e planiziari, l'inquinamento delle acque, l'introduzione di [[specie aliene]] e l'agricoltura intensiva fanno sì che la difesa della biodiversità e degli ambienti naturali siano questioni particolarmente rilevanti.<ref name=Blasi/>
 
== Arte ==
{{Vedi anche|Cultura italiana|Arte italiana}}
 
Nel corso dei secoli l'Italia, secondo tutti gli storici, ha portato un contributo di primo piano alla [[cultura]] mondiale. In particolare nei due periodi in cui il territorio italiano fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'[[Impero romano]] ed il [[Rinascimento]], il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di grande rilevanza.
Dai [[templi greci]] ai [[Borgo (geografia)|borghi medievali]], dalle [[terme romane]] alle ville settecentesche, l'Italia possiede molteplici [[Monumenti nazionali italiani|monumenti nazionali]], dichiarati tali da una legge apposita che ne riconosce l'importanza culturale e artistica per la comunità.<ref>{{Cita web|http://archivio.pubblica.istruzione.it/didattica_musealenew/allegati/monumenti.pdf|Origine dei monumenti nazionali italiani|17-3-2011}}</ref> Sebbene vari istituti si occupino della catalogazione dei beni artistici italiani, non è possibile formulare una stima affidabile del patrimonio artistico nazionale, che peraltro ha subito e subisce una consistente opera di dispersione.<ref>{{cita web|http://www.carabinieri.it/internet/imagestore/cittadino/informazioni/tutela/culturale/Raccolta_normativa.pdf|Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale - Origini, funzioni e articolazioni|23-4-2011|pagina=10}}</ref>
 
=== Architettura ===
{{Vedi anche|Architettura italiana}}
[[File:Colosseum in Rome-April 2007-1- copie 2B.jpg|thumb|left|upright=0.8|Il [[Colosseo]]]]
Durante l'Impero romano l'architettura sviluppa caratteri omogenei<ref name=Pevsner>{{cita|Pevsner ''et al''.||Pev2005}}</ref> e la sua influenza si protrarrà nelle chiese [[Architettura paleocristiana|paleocristiane]], costruite sul modello delle [[basiliche civili]] romane; pregevoli esempi, con influenze bizantine, nelle basiliche di [[Basilica di San Vitale (Ravenna)|San Vitale]] e [[Sant'Apollinare Nuovo]] in Ravenna.
 
Nel VII secolo nascono i complessi [[abbazia]]li unitamente alle espressioni dell'[[architettura longobarda]], con significative testimonianze nel [[Tempietto longobardo|tempietto]] di [[Cividale del Friuli]], nella [[Chiesa di San Salvatore (Brescia)|basilica di San Salvatore]] a [[Brescia]] e nella [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]] a [[Benevento]]. Della ''[[Rinascita carolingia|renovatio carolingia]]'' e il recupero della classicità attuati da [[Carlo Magno]] nel IX secolo permangono importanti complessi architettonici principalmente a [[Roma]] ([[basilica di Santa Prassede]]), [[Bardolino]], [[Spoleto]] e [[Milano]].
 
[[File:Cathedral and Campanary - Pisa 2014 (2).JPG|thumb|upright=0.8|[[Piazza dei Miracoli]], [[Pisa]]]]
Il X e l'XI secolo vedono la fioritura delle [[cattedrali romaniche]], come la [[basilica di San Marco]] e il [[duomo di Pisa]], mentre nel secolo successivo si diffonde nell'Italia meridionale l'[[architettura arabo-normanna]] che ha nel [[palazzo dei Normanni]] a [[Palermo]] e nel [[duomo di Monreale]] alcuni fra gli esempi più caratterizzanti.<ref name=UNESCO/> Contemporaneamente nell'architettura civile fanno la loro comparsa numerose torri gentilizie; celebri quelle di [[San Gimignano#Le torri|San Gimignano]] e di [[Torri di Bologna|Bologna]].
 
{{Doppia immagine verticale|left|876MilanoDuomo.JPG|Santa Maria del Fiore.jpg|180|[[Duomo di Milano]]|[[Duomo di Firenze]]}}
L'[[architettura gotica]], introdotta dai [[cistercensi]], spazia dall'originale [[protogotico]] della [[basilica di San Francesco]] ad [[Assisi]] alle chiese di Firenze, [[Siena]], [[Orvieto]], [[Napoli]], [[Bologna]], [[Venezia]] e [[Milano]]. Fra i castelli disseminati nella penisola spicca il celebre [[Castel del Monte]].<ref name=Pevsner/>
 
Il [[architettura rinascimentale|primo Rinascimento]] trova testimonianza a Firenze nella [[cupola di Santa Maria del Fiore]] e nello [[spedale degli Innocenti]]<ref>{{cita|Pevsner|p. 107|Pev1998}}.</ref> costruiti dal [[Brunelleschi]] e nell'attività di [[Leon Battista Alberti]], mentre il pieno Rinascimento, essenzialmente romano, vede [[Bramante]], [[Raffaello]] e [[Michelangelo]] attivi nella ricostruzione della [[basilica di San Pietro]]. Per le realizzazioni urbanistiche rinascimentali mirabile esempio è l'[[Addizione Erculea]] a [[Ferrara]]. Il passaggio dal Rinascimento al [[architettura manierista|manierismo]] si evidenzia nelle figure di [[Baldassarre Peruzzi]], [[Giulio Romano]] e [[Andrea Palladio]] (che influenzerà l'architettura europea con l'avvento del [[neopalladianesimo]]).<ref>{{Cita|Murray||Murr06}}</ref>
 
Lo [[architettura barocca|stile barocco]], preannunciato da [[Jacopo Barozzi da Vignola]],<ref>{{Cita|Norberg-Schulz|p. 13|Norb98}}.</ref> si sviluppa a Roma, dove si concentrano le principali realizzazioni, influenzando tutto il mondo cattolico. Alle prime opere di [[Carlo Maderno]] e [[Martino Longhi il Giovane]] seguono i capolavori del [[Bernini]], del [[Borromini]] e di [[Pietro da Cortona]].
 
[[File:CasertaReale.jpg|thumb|La [[Reggia di Caserta]] vista dai giardini]]
Alla prima metà del Settecento risale il più significativo esempio tardo barocco e [[rococò]]: la [[palazzina di caccia di Stupinigi]], progettata da [[Filippo Juvara]]. Invece, nel Regno di Napoli, con [[Luigi Vanvitelli]], viene avviata, dal 1752, la costruzione della [[reggia di Caserta]]. Dopo la seconda metà del secolo l'[[architettura neoclassica]] produce, anche nella sua variante [[architettura neogreca|neogreca]], diverse opere di valore come la grande [[Basilica di San Francesco di Paola (Napoli)|basilica di San Francesco da Paola]] a Napoli.<ref>{{cita|Middleton, Watkin|p. 292|Middl2001}}.</ref> Con l'unità d'Italia prevale lo [[stile neorinascimentale]] o, più in generale, l'[[eclettismo (arte)|eclettismo]].
 
[[File:Roma1 wiki.jpg|thumb|left|upright=0.6|[[Palazzo della Civiltà Italiana]]]]
L'[[Art Nouveau]] ha in [[Giuseppe Sommaruga]], [[Ernesto Basile]] e [[Raimondo D'Aronco]] i principali esponenti, mentre nel 1914 [[Antonio Sant'Elia]] pubblica il [[Manifesto dell'Architettura futurista]] e le sue tavole della "Città Nuova", proponendo nuovi modelli architettonici che esaltano la [[Funzionalismo (architettura)|funzionalità]] ed una nuova estetica.
 
Il [[razionalismo italiano]] si manifesta inizialmente con l'attività del [[Gruppo 7 e MIAR]], ove si distingue [[Giuseppe Terragni]], che fra le altre opere realizzerà la [[Casa del Fascio di Como]]. Negli anni trenta prende forma ed ha maggiore impulso la tendenza, favorita dal regime, al cosiddetto [[Monumentalismo|neoclassicismo semplificato]] di cui [[Marcello Piacentini]] sarà l'esponente più rappresentativo.<ref>{{cita|Frampton|p. 239|Fra1993}}.</ref> Le tendenze razionaliste trovano diversi sviluppi e reazioni nel dopoguerra diversificandosi sempre più; nel tentativo di umanizzare l'[[International Style (architettura)|International Style]], si sviluppa il [[Neorealismo architettonico|neorealismo]], al quale subentra il [[neoliberty]] e, in seguito, il [[brutalismo]].<ref>{{cita|Pevsner ''et al''.|pp. 550-551|Pev2005}}.</ref>
 
Il [[architettura postmoderna|postmoderno]], anticipato da [[Paolo Portoghesi]], trova la sua consacrazione nelle opere di [[Aldo Rossi]].
 
Tra i principali architetti attivi in Italia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo si ricordano [[Renzo Piano]], [[Massimiliano Fuksas]], [[Gae Aulenti]], lo svizzero [[Mario Botta]] e l'irachena [[Zaha Hadid]].
 
=== Pittura e scultura ===
{{Doppia immagine verticale|right|Mona_Lisa,_by_Leonardo_da_Vinci,_from_C2RMF_retouched.jpg|David von Michelangelo.jpg|150|''[[Monna Lisa]]'' di Leonardo|Il ''[[David di Michelangelo|David]]'' di Michelangelo}}
{{vedi anche|:Categoria:Pittori italiani|:Categoria:Scultori italiani}}
Le prime rilevanti [[cultura della ceramica cardiale|produzioni artistiche]] in Italia risalgono al [[neolitico]].<ref>{{Cita web|http://www2.archeo.unisi.it/testi/ceramica/Ceramica_08_Volante.pdf|Profili delle produzioni ceramiche in Italia nell'antichità|25-6-2011}}</ref> Nell'evo antico, [[arte etrusca|etruschi]] e [[arte romana|romani]] costituiscono grandi poli artistici in grado di rivaleggiare con l'[[arte greca]]. Con il tardo impero e le invasioni barbariche si avvia quel processo di decentramento che porta a far fiorire più capitali e più centri artistici come [[Milano]], [[Ravenna]] e [[Pavia]]. Eccezionale e irripetibile è la fioritura di [[Palermo]] sotto gli arabi. Dopo l'anno Mille si ha una ripresa della produzione artistica, che culmina nei grandi [[architettura romanica in Italia|cantieri architettonici romanici]], in cui viene riavviata anche la scultura monumentale, come con [[Wiligelmo]] e [[Benedetto Antelami]].
 
La pittura invece subisce sorti alterne, restando fermamente ancorata ai modelli bizantini fino al XIII secolo. I mercanti delle [[repubbliche marinare]], soprattutto [[Pisa]] e [[Venezia]], portando in patria modelli e spunti da tutto il Mediterraneo, danno impulso alle scuole locali, in cui non mancano di manifestarsi graduali progressi. In Toscana [[Nicola Pisano]], [[Cimabue]] e [[Giotto]] pongono infatti le basi per una vera e propria rivoluzione figurativa, dove la rappresentazione veritiera dello spazio, della figura umana e dei suoi affetti è alla base di futuri, straordinari sviluppi.<ref>{{cita|Dorfles et al.|pp. 117-121|Dorf2000}}.</ref> L'[[arte gotica]] fiorisce con risultati di estrema eleganza in centri come [[Siena]], [[Milano]], [[Napoli]].
 
Il [[Arte rinascimentale|Rinascimento]] è un fenomeno culturale di ampia portata, che affonda le radici nell'Umanesimo letterario trecentesco e nel rinnovato interesse per l'[[arte romana]]. Agli albori del Quattrocento, a [[Firenze]], [[Filippo Brunelleschi]], [[Donatello]] e [[Masaccio]] stimolano uno sviluppo delle arti all'insegna di un rinnovato rigore, della rinuncia all'"ornato" superfluo e della costruzione geometrica dello spazio, la [[prospettiva]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 139-146|Dorf2000}}.</ref> La loro lezione viene ripresa da altri artisti, che nei loro viaggi diffondono il nuovo stile contaminandolo con le scuole locali e dando origine al periodo straordinario delle corti, in cui centri come [[Urbino]], [[Ferrara]], [[Mantova]], [[Padova]], [[Rimini]], [[Napoli]] e l'[[Umbria]], oltre a Firenze, forniscono nuove idee all'insegna di un panorama estremamente ricco e variegato.
 
[[File:Ecstasy St Theresa SM della Vittoria.jpg|thumb|upright|left|''[[Estasi di santa Teresa d'Avila]]'' di Gian Lorenzo Bernini]]
Il Cinquecento si apre con figure universali come [[Leonardo]], [[Raffaello]] e soprattutto [[Michelangelo]], facendo dell'Italia il modello di riferimento per tutta l'[[arte europea]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 147-159|Dorf2000}}.</ref> La straordinaria stagione della Roma papalina fornisce un modello artistico dominante, al quale solo Venezia, con [[Giorgione]] e [[Tiziano]], è in grado di fornire un'alternativa altrettanto valida.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 131|Dorf2000}}.</ref> Eventi tragici come il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco]] del 1527 portano alla dispersione degli artisti, garantendo però una nuova fioritura periferica.
 
Quando già le bizzarrie del [[manierismo]], estremo sviluppo del [[Rinascimento romano]] e [[Rinascimento fiorentino|fiorentino]], fanno presa in tutta Europa, la storiografia artistica vede la sua nascita con l'opera di [[Giorgio Vasari]], il primo, grande, consapevole documentatore dei fatti artistici fin dai tempi della Grecia classica.
 
Il Seicento si apre con l'invenzione di un nuovo stile, il [[barocco]], a Roma, che domina la scena artistica europea per un secolo e oltre. Artisti come [[Caravaggio]], [[Bernini]] e [[Borromini]] sono i mattatori di un rinnovamento di grande impatto, che si affranca dai canoni dell'arte classica.<ref>{{cita|Bora ''et al''.|p. 195|Bora2009}}.</ref>
 
Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, col [[Grand Tour]], aver espresso la grande scuola dei [[vedutisti]] veneziani ([[Canaletto]] su tutti)<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 216|Dorf2000}}.</ref> e figure del calibro di [[Giambattista Tiepolo]], nonché aver ricoperto un ruolo importante durante il periodo [[neoclassico]] con [[Antonio Canova]],<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 226-229|Dorf2000}}.</ref> l'Italia dell'arte perde peso culturale al cospetto degli altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze figurative di rilevanza europea con il movimento dei [[macchiaioli]]<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 238-239|Dorf2000}}.</ref> e quello dei [[divisionismo (pittura)|divisionisti]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 272-273|Dorf2000}}.</ref>
 
Durante il XX secolo l'Italia partecipa a pieno titolo alle rapide vicissitudini dell'arte moderna, con il [[futurismo]] (la prima delle [[avanguardie storiche]]), la [[metafisica]], l'[[arte povera]] e la [[transavanguardia]], fino agli artisti contemporanei, alcuni vere e proprie celebrità rinomate anche all'estero.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 303-351|Dorf2000}}.</ref>
 
=== Letteratura ===
[[File:Collageletteraturaitaliana.jpg|thumb|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Dante]], [[Ugo Foscolo|Foscolo]], [[Pirandello]] e [[Leopardi]].]]
{{Vedi anche|Storia della letteratura italiana}}
 
La nascita della [[letteratura italiana]] si fa canonicamente risalire alla prima metà del XIII secolo con la diffusione, all'interno di circuiti privati, di manoscritti di carattere religioso, laico e giocoso, ad uso della comunità religiosa e laica, ma sempre ad un alto livello della scala sociale (per esempio i [[notai]]).
Ciò che permette di parlare di una letteratura italiana è la [[lingua (linguistica)|lingua]].<ref>{{cita|Petronio|p. 9|Petr68}}.</ref> Infatti, prima del Duecento la lingua utilizzata per scrivere i documenti era il [[lingua latina|latino]].
 
Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (il ''[[Cantico delle creature]]'' di [[San Francesco d'Assisi]] e le ''[[Laude (Jacopone da Todi)|Laude]]'' di [[Jacopone da Todi]]), la [[Scuola siciliana]] (nata a Palermo alla corte di [[Federico II]]) e, alcuni decenni più tardi, la [[lirica toscana]]. A cavallo tra XIII e XIV secolo la letteratura italiana possedeva già tre grandi opere letterarie: la ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]], il ''[[Canzoniere]]'' di [[Francesco Petrarca]] e il ''[[Decameron]]'' di [[Giovanni Boccaccio]]. In questo periodo, inoltre, emergono i poeti [[Guittone d'Arezzo]], [[Guido Guinizzelli]] e [[Guido Cavalcanti]], in cui è assente la componente religiosa usata dai suoi predecessori.
 
Nel XV secolo si distinguono invece personaggi poliedrici come [[Leon Battista Alberti]], [[Leonardo da Vinci]], [[Lorenzo de' Medici]], letterato e mecenate, che promuove la nuova letteratura in volgare, [[Angelo Poliziano]], traduttore del poema ''[[Iliade]]'', e [[Matteo Maria Boiardo]], che compone l'''[[Orlando Innamorato]]''. Nel XVI secolo [[Ludovico Ariosto]], compone il poema ''[[Orlando Furioso]]'', [[Niccolò Machiavelli]] scrive ''[[Il Principe]]'', [[Baldassarre Castiglione]] scrive ''[[Il Cortegiano]]'' e [[Torquato Tasso]] è autore della ''[[Gerusalemme liberata (poema)|Gerusalemme liberata]]''. Nel XVII secolo emergono le figure di [[Giovan Battista Marino]], rappresentante della [[poesia barocca]] e di [[Alessandro Tassoni]], ideatore del [[poema eroicomico]], in quello successivo quelle del poeta tragico [[Vittorio Alfieri]] e di [[Giuseppe Parini]], autore de ''[[Il giorno (Parini)|Il giorno]]''.
 
A cavallo tra XVIII e XIX secolo spiccano [[Silvio Pellico]], autore de ''[[Le mie prigioni]]'', [[Vincenzo Monti]], che traduce l'Iliade in lingua italiana, [[Ugo Foscolo]], tra i principali esponenti del [[neoclassicismo]], patriota e sostenitore di [[Napoleone]], [[Alessandro Manzoni]], autore dei ''[[Promessi Sposi]]'' (una delle maggiori opere della letteratura italiana) e [[Giacomo Leopardi]], uno dei grandi poeti italiani del XIX secolo. Da citare, nella seconda metà dell'Ottocento, anche la figura di [[Francesco de Sanctis]], critico e storico della letteratura italiana. Nel XX secolo si distinguono [[Giosuè Carducci]] ([[premio Nobel per la letteratura]] nel 1906), [[Giovanni Verga]], esponente del [[verismo]], [[Grazia Deledda]], Nobel nel 1926, [[Giovanni Pascoli]] e [[Gabriele D'Annunzio]], esponenti del [[decadentismo]] italiano e [[Luigi Pirandello]], Nobel nel 1934. Altri autori importanti del periodo sono stati [[Giuseppe Ungaretti]], [[Italo Svevo]], [[Italo Calvino]] e i premi Nobel [[Salvatore Quasimodo]], [[Eugenio Montale]] e [[Dario Fo]].
 
==== Teatro ====
{{vedi anche|Teatro in Italia}}
Il [[teatro latino]], presente sin dai tempi dell'antica Roma, che in alcune farse ripropone il [[teatro greco]] rappresentato nella [[Magna Grecia]], vede all'apice della sua espressione [[Livio Andronico]], [[Plauto]], [[Terenzio]] (per la [[commedia]]) e [[Seneca]] (per la [[tragedia]]). Dopo un periodo di decadimento generale delle arti successivo alla caduta dell'impero romano, nel Medioevo il [[teatro medievale|teatro]] riprende nuovo vigore grazie alle [[sacre rappresentazioni]] e all'opera buffonesca e satirica dei [[giullari]].
 
In [[età moderna]] emerge la figura di [[Carlo Goldoni]], che supera la tradizione della [[commedia dell'arte]], sviluppatasi tra XVI e XVIII secolo, basata sull'improvvisazione degli attori e sui [[Canovaccio|canovacci]], e introduce una nuova forma di teatro, in cui le maschere vengono progressivamente eliminate e si passa dall'improvvisazione ad una recitazione che segue un [[copione]] preciso;<ref>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|p. 681|AA.VV., 1996}}.</ref> bisogna inoltre ricordare il [[melodramma]] del [[Metastasio]] e l'[[Opera dei Pupi]], un teatro delle [[marionette]] diffusosi nell'Italia meridionale tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo e inserito dall'[[UNESCO]] tra i [[patrimoni orali e immateriali dell'umanità]].<ref name=ICH>{{cita web|url=http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00559|titolo=Intangible cultural Heritage|accesso=2-7-2013}}</ref>
 
Durante il XX secolo spicca la figura di [[Luigi Pirandello]] la cui apparizione costituisce uno degli avvenimenti chiave del teatro europeo contemporaneo.<ref>{{cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|p. 1164|AA.VV., 1996}}.</ref> Tra gli altri esponenti del periodo vanno annoverati [[Eduardo Scarpetta]], [[Eduardo De Filippo]], [[Gilberto Govi]] e [[Dario Fo]].
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Opera italiana|Canzone napoletana}}
[[File:Collage italian music.jpg|thumb|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Giuseppe Verdi|Verdi]], [[Vivaldi]], [[Pavarotti]] e [[Giacomo Puccini|Puccini]].]]
 
La [[musica]] italiana comincia a svilupparsi nel Trecento con la diffusione dell'[[ars nova]], che introduce la [[polifonia]] nella [[musica profana]]. In questo periodo, città come [[Mantova]], [[Firenze]], [[Ferrara]], [[Venezia]], [[Milano]] e [[Roma]] diventano centri di primo piano nel panorama musicale europeo,<ref name=Trecc286>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol. VI)|p. 286|Trecc95}}.</ref> mentre nel Quattrocento si ricordano i [[canti carnascialeschi]] nati a Firenze nell'epoca di [[Lorenzo il Magnifico]].
 
Nel Cinquecento si ricordano [[Costanzo Festa]], primo polifonista di fama internazionale,<ref name=Trecc286/> [[Gioseffo Zarlino]], che dà un notevole contributo alla teoria del [[contrappunto]], [[Pierluigi da Palestrina]], [[Luca Marenzio]], [[Carlo Gesualdo]], uno dei principali innovatori del linguaggio musicale<ref name=Trecc286/> e [[Claudio Monteverdi]], grazie al quale nasce e si afferma l'[[opera lirica]] e in particolare il [[melodramma]].<ref name=Trecc286/><ref>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol. VIII)|p. 451|Trecc95}}.</ref>
 
Nel Seicento l'Italia è sede delle prime grandi scuole di musica strumentale, che influenzeranno i musicisti di tutta Europa soprattutto attraverso le opere degli autori del [[musica barocca|periodo barocco]] [[Giovanni Gabrieli]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Arcangelo Corelli]], che dà un notevole contributo allo sviluppo dell'arte violinistica e del [[Concerto (composizione musicale)|concerto grosso]],<ref name=Trecc287>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol.VI)|p. 287|Trecc95}}.</ref> [[Antonio Vivaldi]], che accentua il virtuosismo individualistico e con il quale il concerto assume una sua struttura definitiva,<ref name=Trecc287/> [[Domenico Scarlatti|Domenico]] e [[Alessandro Scarlatti]], che rinnovano le composizioni per [[clavicembalo]]<ref name=Trecc287/> e [[Giovanni Battista Pergolesi]].
 
Nel Settecento, [[Luigi Boccherini]], [[Luigi Cherubini]] e [[Antonio Salieri]], compositore ufficiale della [[Asburgo|corte asburgica]], sono i maggiori rappresentanti della musica strumentale e operistica italiana mentre Napoli diviene, grazie ai suoi [[conservatorio|conservatori]], un importante centro di formazione e aggiornamento e un indiscusso riferimento nel mondo musicale e teatrale europeo, ove insegnano [[Alessandro Scarlatti]], [[Tommaso Traetta]], [[Niccolò Jommelli]] e [[Nicola Porpora]], alla cui scuola si formano numerosi castrati, tra cui Carlo Broschi, in arte [[Farinelli]], il più celebre sopranista del Settecento<ref>{{Treccani|broschi-carlo-detto-il-farinello|Biografia di "Farinelli"|accesso=10-7-2011}}</ref>. In tale contesto si sviluppa l'[[opera buffa]], genere operistico della musica intesa come divertimento, rappresentato da compositori come [[Baldassare Galuppi]], [[Niccolò Piccinni]], [[Pietro Alessandro Guglielmi]] e [[Domenico Cimarosa]] e da opere come ''[[La serva padrona]]'', ''[[La Cecchina]]'' e ''[[Il matrimonio segreto]]''.
 
Del [[periodo romantico]] si ricordano [[opere liriche]] come il ''[[Guglielmo Tell (opera)|Guglielmo Tell]]'' e ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' di [[Gioachino Rossini]], ''[[I puritani]]'' di [[Vincenzo Bellini]], l'''[[Aida]]'', il ''[[Nabucco]]'', ''[[La traviata]]'' e il ''[[Rigoletto]]'' di [[Giuseppe Verdi]]; sono invece ispirate al [[verismo]] la ''[[Turandot]]'', ''[[Madama Butterfly]]'', la ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' e ''[[La bohème]]'' di [[Giacomo Puccini]], i ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'' di [[Ruggero Leoncavallo]] e la ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]].
[[File:Violino Cannone.jpg|thumb|upright=0.7|[[Il Cannone]] di Paganini]]
Vanno ricordati anche strumentisti come [[Niccolò Paganini]], uno dei maggiori violinisti del XIX secolo;<ref>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol.VI)|p. 289|Trecc95}}.</ref> [[Arturo Benedetti Michelangeli]], raffinato interprete di pianoforte del XX secolo; [[Maurizio Pollini]], [[Salvatore Accardo]] e [[Uto Ughi]], violinisti di fama internazionale ed infine il violoncellista [[Mario Brunello]]. Tra le orchestre sinfoniche risaltano l'[[Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia]] di Roma, l'[[Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai]] di Torino, l'[[Orchestra Sinfonica Siciliana]] e la [[Filarmonica della Scala]]; tra i [[direttori d'orchestra]] spiccano [[Arturo Toscanini]], [[Ferruccio Busoni]], [[Riccardo Muti]], [[Claudio Abbado]]. Sono italiani molti interpreti della lirica del XIX e del XX secolo: i [[tenori]] [[Luciano Pavarotti]] ed [[Enrico Caruso]], i [[soprani]] [[Renata Tebaldi]] e [[Katia Ricciarelli]], il [[mezzosoprano]] [[Cecilia Bartoli]], i [[bassi-baritoni]] [[Ruggero Raimondi]] e [[Sesto Bruscantini]] e i [[contralti]] [[Marietta Alboni]], [[Clorinda Corradi]] e [[Rosmunda Pisaroni]].
 
Il repertorio che va dagli inizi dell'Ottocento all'immediato secondo dopoguerra, la cui ''epoca d'oro'' cade a cavallo tra XIX e XX secolo,<ref>Pasquale Scialò, ''La Canzone Napoletana'', Newton, 1998, Roma, pp. 10-12. ISBN 88-7983-761-3</ref> costituisce la [[canzone classica napoletana]],
nata tradizionalmente nel 1839 con ''[[Te voglio bene assaje]]''<ref>Paolo Ruggieri, ''Canzoni Italiane'', Fabbri, 1994, Vol. 1, pp. 4-6.</ref> e che annovera brani celebri come ''[['O sole mio]]'', ''[['O surdato 'nnammurato]]'' e ''[[Torna a Surriento]]''.
 
Nel XX e nel XXI secolo, in seguito al risveglio musicale in atto nei vari paesi europei, alcuni compositori italiani cercano di proporre un nuovo linguaggio musicale come [[Ildebrando Pizzetti]], [[Alfredo Casella]], [[Ottorino Respighi]], [[Gian Francesco Malipiero]] e [[Goffredo Petrassi]] durante le due guerre mondiali; [[Bruno Maderna]], [[Franco Donatoni]], [[Luciano Berio]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]], [[Aldo Clementi]] dal dopoguerra sino ai nostri giorni.
 
La [[musica leggera]] italiana degli ultimi decenni può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale come il [[Festival di Sanremo]] e lo [[Zecchino d'Oro]]. A partire dal dopoguerra, si sono distinti molti gruppi musicali, cantanti e cantautori tra cui [[Renato Carosone]], [[Domenico Modugno]], [[Lucio Dalla]], [[Rino Gaetano]], [[Lucio Battisti]], [[Fabrizio de Andrè]], [[Mina (cantante)|Mina]], [[Adriano Celentano]], [[Giorgio Gaber]], [[Gianni Morandi]], la [[Premiata Forneria Marconi]], [[Eros Ramazzotti]], [[Vasco Rossi]], [[Laura Pausini]] e [[Andrea Bocelli]].
 
=== Cinema ===
{{Vedi anche|Cinema italiano}}
[[File:Collagecinemaitaliano.jpg|thumb|left|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Loren]], [[Lollobrigida]], [[Sordi]] e [[Fellini]].]]
 
Agli inizi del Novecento, pochi anni dopo l'avvento del [[cinématographe]], il cinema italiano si afferma nel [[film muto|genere muto]] con pellicole come ''[[La presa di Roma]]'', ''[[Gli ultimi giorni di Pompei (film 1908)|Gli ultimi giorni di Pompei]]'' e ''[[Cabiria]]''; nello stesso genere [[Rodolfo Valentino]] diviene celebre in America.<ref>{{Treccani|rodolfo-valentino|Biografia di Rodolfo Valentino|accesso=11-6-2011}}</ref>
 
Gli anni trenta vedono la nascita del [[festival del cinema di Venezia]] e, promossa dal regime, di [[Cinecittà]], imponente struttura all'avanguardia in Europa che favorisce lo sviluppo del cinema italiano<ref>{{Cita web|url=http://www.italica.rai.it/scheda.php?monografia=cinema&scheda=cinema_schede_telefoni5|titolo=Cinecittà|accesso=14-1-2012}}</ref> che propone, accanto ai [[cinema di propaganda fascista|film di propaganda]], le pellicole stucchevoli e piccolo borghesi del [[cinema dei telefoni bianchi]]. Nel dopoguerra i registi [[neorealisti]] come [[Vittorio De Sica]], [[Roberto Rossellini]] e [[Luchino Visconti]] ottengono importanti riconoscimenti in patria e all'estero. Alla generazione successiva, quella del [[cinema d'autore]], appartengono [[Federico Fellini]] e [[Michelangelo Antonioni]], ai quali si affianca la figura unica e anticonformista di [[Pier Paolo Pasolini]].
 
Negli anni cinquanta si sviluppa la [[commedia all'italiana]], con caratteri di satira di costume, con registi come [[Pietro Germi]], [[Mario Monicelli]], [[Ettore Scola]], [[Luigi Comencini]], [[Dino Risi]] e [[Pasquale Festa Campanile]]; a tale filone appartengono numerosi attori affermati come [[Sophia Loren]], [[Gina Lollobrigida]], [[Anna Magnani]], [[Claudia Cardinale]], [[Totò]], [[Marcello Mastroianni]], [[Vittorio Gassman]], [[Nino Manfredi]], [[Aldo Fabrizi]] e [[Alberto Sordi]].
 
Agli anni sessanta e settanta appartengono il [[giallo all'italiana]], in cui emergono i film di [[Lucio Fulci]] e [[Dario Argento]], il [[cinema politico]], con registi come [[Elio Petri]] e [[Francesco Rosi]] e interpreti come [[Gian Maria Volontè]], protagonista anche dello "[[spaghetti-western]]", genere in cui spicca il regista [[Sergio Leone]].<ref>{{Cita web|http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/sergio-leone/183775|La scheda di Sergio Leone-La Repubblica|6-4-2010}}</ref> A seguire, con l'avvento della [[televisione commerciale]], inizia una crisi del settore che si protrarrà anche negli anni novanta e che nemmeno i 9 [[premi Oscar]] vinti da ''[[L'ultimo imperatore]]'' di [[Bernardo Bertolucci]] (1988) o [[Oscar al miglior film straniero|quelli]] assegnati a ''[[Nuovo cinema Paradiso]]'' di [[Giuseppe Tornatore]] (1990), a ''[[Mediterraneo]]'' di [[Gabriele Salvatores]] (1992) e a ''[[La vita è bella (film 1997)|La vita è bella]]'' di [[Roberto Benigni]] (1999) riusciranno a risollevare. Da ricordare anche le figure di [[Franco Zeffirelli]], [[Ermanno Olmi]], [[Carlo Verdone]], [[Nanni Moretti]] e [[Massimo Troisi]].
 
Negli anni duemila ad incassare maggiormente al botteghino sono i cosiddetti ''film di Natale'' o [[cine-panettoni]],<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/18/cinema-anno-record-120-milioni-di.html|titolo=Cinema l'anno record 120 milioni di biglietti come nel 1986|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=6-4-2010}}</ref> caratterizzati da comicità grossolana, spesso ambientati in luoghi esotici.
 
== Scienza ==
{{vedi anche|:Categoria:Scienziati italiani}}
[[File:Leonardo self.jpg|thumb|left|upright|[[Leonardo]]]]
Tra gli scienziati si distinguono [[Galileo Galilei]], il fondatore della scienza moderna<ref name=TreGal>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|pag. 627|AA.VV., 1996}}.</ref> e [[Leonardo da Vinci]], uno dei [[genio (filosofia)|geni]] dell'umanità.<ref name=Leonardo>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|pag. 848|AA.VV., 1996}}.</ref> [[Pittore]], [[scultore]], [[architetto]], [[ingegnere]], [[anatomista]], [[letterato]], [[musicista]] e [[Invenzione (tecnologia)|inventore]],<ref>{{Cita|Mazzocchi Doglio|pp. 14-20|Mazz_83}}.</ref> rappresenta, nel [[Rinascimento italiano]], lo spirito universalista che lo porta alle maggiori forme di espressione nei diversi campi dell'arte e della conoscenza.<ref name=Leonardo/>
 
=== Scienze matematiche, fisiche e naturali ===
==== Matematica ====
Nel corso del Medioevo e del Rinascimento [[Leonardo Fibonacci]] introduce i [[numeri arabi]], [[Niccolò Tartaglia]] risolve l'[[equazione cubica]] e [[Girolamo Cardano]] e [[Paolo Ruffini (matematico)|Paolo Ruffini]] contribuiscono allo sviluppo dell'[[algebra]]. A partire dal XVIII secolo, diversi matematici italiani contribuiscono alla nuova disciplina dell'[[analisi matematica]], tra questi [[Giuseppe Luigi Lagrange]], fondatore della [[meccanica analitica]], [[Jacopo Riccati]], [[Ulisse Dini]], [[Vito Volterra]], [[Guido Fubini]], [[Renato Caccioppoli]], [[Ennio De Giorgi]] ed [[Enrico Bombieri]]; a [[Bruno de Finetti]] è dovuta la riformulazione dei fondamenti della probabilità e statistica. Nei secoli XIX e XX, si sviluppano la [[scuola italiana di geometria algebrica]] e quella di [[geometria differenziale]] (i lavori di [[Luigi Bianchi]], [[Tullio Levi-Civita]] e [[Gregorio Ricci-Curbastro]] forniscono ad [[Albert Einstein]] gli strumenti matematici per la formulazione della [[relatività generale]]). Gli [[assiomi di Peano|assiomi]] di [[Giuseppe Peano|Peano]] costituiscono tuttora uno dei capitoli fondamentali della logica e dei fondamenti della matematica.
 
==== Fisica ====
{{vedi anche|Storia della fisica in Italia}}
[[File:Collage scienziati italiani.jpg|thumb|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Alessandro Volta|Volta]], [[Galileo Galilei|Galilei]], [[Guglielmo Marconi|Marconi]] e [[Enrico Fermi|Fermi]]]]
 
Nel campo della [[fisica]], oltre al già citato Galileo, sostenitore del [[sistema eliocentrico]] e della [[rivoluzione copernicana]],<ref name=TreGal/> che introduce il [[metodo scientifico]] e la [[relatività galileiana]], spicca [[Alessandro Volta]] per le scoperte relative all'elettricità. Nel Novecento risaltano le figure di [[Guglielmo Marconi]], inventore della [[Radio (elettronica)|radio]], [[Enrico Fermi]] (e i [[ragazzi di via Panisperna]]) per i contributi alla [[fisica nucleare]], [[Emilio Segrè]], scopritore dell'[[antiprotone]], [[Carlo Rubbia]] nell'ambito della [[fisica subnucleare]] e [[Riccardo Giacconi]] per la scoperta di sorgenti cosmiche di [[raggi X]], tutti vincitori del [[premio Nobel per la fisica]]. Lo studioso [[Nicola Cabibbo]] contribuisce alla teoria sulle [[interazioni deboli]] nel campo della [[fisica delle particelle]], per il quale l'Italia dispone dei [[laboratori nazionali del Gran Sasso]], i laboratori sotterranei più estesi al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.lngs.infn.it/lngs_infn/index.htm?mainRecord=http://www.lngs.infn.it/lngs_infn/contents/lngs_en/public/about/general|titolo=LNGS - Laboratori Nazionali del Gran Sasso|accesso=7-10-2012}}</ref>
 
==== Chimica ====
Contributi importanti sono dati da scienziati come [[Stanislao Cannizzaro]] inventore della [[reazione di Cannizzaro]], nell'ambito della [[chimica organica]], [[Ascanio Sobrero]], inventore della [[nitroglicerina]], [[Giacomo Fauser]] e [[Luigi Casale]], ideatori di un processo di [[Sintesi chimica|sintesi]] dell'[[ammoniaca]] diffusosi in tutto il mondo. Nell'ambito della [[chimica industriale]] si distingue [[Giulio Natta]], [[premio Nobel per la chimica]] per i suoi studi sui [[polimeri]].<ref>{{cita web|lingua=en|http://nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1963/natta-bio.html|Biografia di Giulio Natta|8-4-2010}}</ref>
 
=== Medicina ===
{{vedi anche|Storia della medicina in Italia}}
La tradizione medica italiana ha origini medievali, con la [[Scuola medica salernitana]], la prima e più importante istituzione medica del Medioevo.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.britannica.com/EBchecked/topic/372460/history-of-medicine|History of medicine|12-6-2011|sito=[[Encyclopædia Britannica]]}}</ref> Continua attraverso i secoli grazie alle scoperte effettuate da medici come [[Gabriele Falloppio]], che descrive la struttura delle [[tube di Falloppio]], [[Marcello Malpighi]], che formula la teoria del funzionamento dei [[polmoni]] e la struttura dei [[corpuscoli renali]], [[Giovanni Battista Morgagni]], considerato il fondatore della contemporanea [[anatomia patologica]], [[Giovanni Maria Lancisi]], il primo medico ad ipotizzare la trasmissione della [[malaria]] tramite le zanzare e [[Lazzaro Spallanzani]], che confuta la teoria della [[generazione spontanea]]; nel XX secolo si sono distinti medici come [[Camillo Golgi]], [[Daniel Bovet]], [[Salvador Luria]], [[Renato Dulbecco]], [[Rita Levi-Montalcini]] e [[Mario Capecchi]], tutti insigniti del [[premio Nobel per la medicina]].
 
=== Scienze umane ===
==== Economia ====
In ambito economico nel Settecento e nell'Ottocento vanno ricordate le figure di [[Pietro Verri]], fondatore de ''[[Il Caffè]]'', di [[Gian Rinaldo Carli]], di [[Quintino Sella]], [[ministro delle finanze]] di tre governi e presidente dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]] e di [[Vilfredo Pareto]]. Nel Novecento spiccano [[Francesco Saverio Nitti]], rispettato economista e politico noto per i suoi studi sulla [[questione meridionale]], [[Luigi Einaudi]], intellettuale ed economista di fama nonché Presidente della Repubblica, [[Piero Sraffa]], che in ''[[Produzione di merci a mezzo di merci]]'' critica il [[marginalismo]], [[Franco Modigliani]], vincitore del [[premio Nobel per l'economia]] nel 1985, [[Paolo Sylos Labini]] e [[Tommaso Padoa-Schioppa]], ministro delle finanze e dirigente del [[Fondo Monetario Internazionale]].
 
==== Geografia ====
L'interesse alle [[esplorazioni geografiche]], che nel Duecento aveva portato [[Marco Polo]] fino in Cina seguendo la [[Via della seta]], raggiunge il culmine nel XV e XVI secolo: in tale periodo si collocano i viaggi di [[Cristoforo Colombo]], a cui si deve la scoperta dell'[[Americhe|America]], di [[Giovanni Caboto]], che scopre il Canada arrivando in [[Nuova Scozia]], di [[Amerigo Vespucci]], che esplora il [[Nuovo Mondo]] che, in suo onore, verrà chiamato America e di [[Giovanni da Verrazzano]], che esplora le coste atlantiche nordamericane. Nel XX secolo [[Umberto Nobile]], a bordo del [[dirigibile Norge]], è il primo a trasvolare il [[Polo nord]].
 
==== Filosofia e storiografia ====
{{vedi anche|Storia della filosofia occidentale}}
[[File:Benedetto Croce.jpg|thumb|upright=0.7|[[Benedetto Croce]]]]
Nel campo della [[filosofia]] si distinguono in epoca tardo romana e medievale [[Severino Boezio]], le cui opere influenzano la [[filosofia cristiana]] del Medioevo, perciò considerato da alcuni fondatore della [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]],<ref>{{cita|Mondin|p. 169|cidMondin}}.</ref> [[Tommaso d'Aquino]], filosofo scolastico tra i più noti e [[Bonaventura da Bagnoregio]]. Tra i [[filosofi moderni]] vanno citati [[Marsilio Ficino]] e [[Pico della Mirandola]], esponenti del [[neoplatonismo]], [[Bernardino Telesio]], precursore dell'[[empirismo]] moderno,<ref>{{cita web|lingua=en|http://plato.stanford.edu/entries/telesio|Biografia di Telesio|14-6-2011}}</ref> [[Giordano Bruno]], che anticipa per via filosofica le scoperte dell'[[astronomia]] e [[Tommaso Campanella]]. Durante il XVIII e il XIX secolo spiccano [[Giambattista Vico]], teorico dei "corsi e ricorsi storici" in opposizione alla filosofia cartesiana, l'illuminista [[Cesare Beccaria]], [[Antonio Rosmini]], critico verso l'[[illuminismo]] e il [[sensismo]] e [[Vincenzo Gioberti]].
Tra i [[filosofi contemporanei]] vanno ricordati lo [[storicista]] [[Benedetto Croce]], ideologo del [[liberalismo]] e, come [[Giovanni Gentile]], importante esponente del neoidealismo e [[Antonio Gramsci]], di tradizione [[marxista]].
 
Tra gli storici figurano [[Landolfo Sagace]], che integra la ''Historia romana'' di [[Paolo Diacono]] con la sua ''Historia Miscella'', [[Lorenzo Valla]], filologo, iniziatore del revisionismo storiografico, [[Francesco Guicciardini]], noto per aver scritto la ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'', [[Ludovico Antonio Muratori]], considerato il padre della [[storiografia]] italiana e personaggio di primo piano del settecento italiano, [[Scipione Maffei]], punto di riferimento per intellettuali italiani e governanti riformatori durante il Settecento, [[Gaetano De Sanctis]], direttore della ''Rivista di Filologia e di Istruzione Classica'' e presidente dell'[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] dal 1947 al 1954, [[Gioacchino Volpe]], [[Federico Chabod]], direttore della ''Rivista storica italiana'', e [[Renzo De Felice]], studioso del fascismo.
 
=== Altre scienze ===
Nell'ambito delle [[scienze politiche]] vanno citati [[Niccolò Machiavelli]], uno dei padri della scienza politica moderna, [[Gaetano Mosca]], sostenitore dell'[[elitismo]], [[Augusto Del Noce]], politologo di ispirazione cattolica e [[Norberto Bobbio]], influente personalità culturale dell'Italia del ventesimo secolo.
 
Nel campo antropologico [[Giustiniano Nicolucci]], fondatore della scuola italiana di antropologia e autore di ''Delle Razze Umane'', il primo trattato italiano di [[antropologia]] e [[paletnologia]], [[Paolo Mantegazza]], uno dei primi divulgatori in Italia delle [[evoluzione|teorie darwiniane]], [[Cesare Lombroso]], pioniere degli studi sulla criminalità e [[Ernesto de Martino]].
 
Fra gli [[psicologi]] vanno ricordati [[Roberto Ardigò]], promotore di una concezione scientifica della psicologia, [[Sante De Sanctis]], fondatore della [[neuropsichiatria infantile]] in Italia, [[Giulio Cesare Ferrari]], pioniere della psicologia sperimentale italiana,<ref>{{Treccani|giulio-cesare-ferrari|Biografia di Giulio Cesare Ferrari|accesso=18-6-2011}}</ref> [[Vittorio Benussi]], esponente di spicco della [[Scuola di Graz]] e maestro di [[Cesare Musatti]], padre della percettologia e della [[psicoanalisi]] in Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviapsychologica.org/index.php?id=505|titolo=Archivio storico della psicologia italiana - Cesare Musatti|accesso=7-6-2011}}</ref>
 
Per la [[pedagogia]] [[Ferrante Aporti]], pioniere dell'educazione scolastica infantile, i già citati [[Roberto Ardigò]] e [[Giovanni Gentile]], [[Maria Montessori]], che propone un nuovo [[metodo Montessori|metodo]] educativo, le [[Sorelle Agazzi]], pedagogiste sperimentali e [[Mario Lodi]].
 
Nel campo della [[linguistica]] il poeta [[Giacomo Leopardi]], [[Luigi Ceci]] e [[Antonino Pagliaro]], i fondatori della [[glottologia]] moderna mentre tra i giuristi, oltre a Vico, si ricordano [[Baldo degli Ubaldi]], [[Cesare Beccaria]], [[Costantino Mortati]], [[Salvatore Satta]] e [[Giuseppe Dossetti]].
 
Da ricordare anche il geologo [[Giuseppe Mercalli]], inventore della [[scala Mercalli]], che realizza la prima carta sismica del territorio italiano e [[Antonio Meucci]], che contribuisce all'invenzione del telefono.
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport in Italia}}
[[File:Italian-fans-(2006).png|thumb|Tifosi italiani a Stoccarda seguono Italia-USA durante i [[mondiali di calcio del 2006]]]]
 
Nel 2009 le [[federazioni sportive]] affiliate al [[CONI]] sono 45 con 4&nbsp;185&nbsp;843 praticanti, a cui ne vanno aggiunti altri 205&nbsp;212 di 16 discipline associate. Il [[Calcio (sport)|calcio]] è lo sport più praticato, con il 26,9% di tesserati, seguito da [[pallavolo]], col 7,8%, e [[pallacanestro]], col 7,7%.<ref name=CONI>{{cita web|http://www.coni.it/fileadmin/Documenti/I_NUMERI_DEL_CONI_EM_2010.pdf|I numeri dello sport italiano|19-6-2011}}</ref>
 
A livello amatoriale, nel 2010 risultano oltre 19 milioni di individui che praticano almeno uno sport, pari al 33% della popolazione, a fronte di oltre 22 milioni, esattamente il 38,3%, che non svolgono alcuna attività fisica.<ref name=CONI/> Secondo un rapporto CENSIS-CONI del 2008, le [[attività ginniche]] equivalgono al calcio come sport più praticato, seguite dagli [[sport acquatici]], il [[ciclismo]], l'[[atletica leggera]], gli [[sport invernali]] e il [[tennis]].<ref name=RappCONI>{{cita web|http://www.censisservizi.com/upload/Rapporto%20Sport%20e%20Societa.pdf|1º rapporto sport e società|4-7-2013|data=11-11-2008}}</ref>
 
La [[Serie A]] del [[campionato italiano di calcio]] è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo,<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/01_Gennaio/14/sky.shtml|accesso=28-2-2010|titolo=Sky versa a Mediaset 157 milioni|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> nonché il quarto più competitivo d'Europa secondo il ''ranking'' stilato dall'[[UEFA]] nel 2014.<ref>{{cita web|http://kassiesa.home.xs4all.nl/bert/uefa/data/method4/crank2014.html|Ranking UEFA|5-6-2014}}</ref> La [[Nazionale italiana di calcio]] è una delle più titolate, avendo vinto quattro [[Campionato mondiale di calcio|mondiali]], un [[Campionato europeo di calcio|europeo]] e un'[[Calcio ai Giochi olimpici|Olimpiade]].
 
[[File:Kimi Raikkonen 2009 Germany.jpg|thumb|left|[[Ferrari F60]], nel 2009]]
Tra gli altri sport popolari vi sono la [[pallacanestro]], la [[pallavolo]], il [[rugby (sport)|rugby]], il [[ciclismo]] (che conta competizioni internazionali come il [[Giro d'Italia]] e la [[Milano-Sanremo]]), l'[[atletica leggera]], la [[scherma]] e gli sport acquatici, come [[nuoto]], [[pallanuoto]] e [[tuffi]]; infine, negli sport motoristici ([[automobilismo]] e [[motociclismo]]), vanno ricordati gli [[Autodromi italiani|autodromi]] di [[Autodromo di Monza|Monza]], [[Autodromo di Imola|Imola]], [[Misano World Circuit|Misano]] e del [[autodromo del Mugello|Mugello]], le case motociclistiche, come [[Aprilia Racing|Aprilia]], [[Gilera]], [[MV Agusta]] e [[Ducati]] e automobilistiche, come la [[scuderia Ferrari|Ferrari]], che in [[Formula 1]] detiene il record di titoli per [[Campionato mondiale piloti di Formula 1|piloti]] e [[Campionato mondiale costruttori di Formula 1|costruttori]], di vittorie per singole gare e di presenza ininterrotta dall'istituzione del [[campionato mondiale di Formula 1]].<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2010/03/15/cultura/domande-e-risposte/formula-uno-quali-sono-i-record-ferrari-NQ390nPzUWg4V9hR5PglAN/pagina.html|titolo=Formula Uno, quali sono i record Ferrari?|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15-3-2010|accesso=17-7-2013}}</ref>
 
Per quanto riguarda i [[Giochi olimpici]], [[Roma]] ha ospitato i [[Giochi della XVII Olimpiade]], [[Cortina d'Ampezzo]] i [[VII Giochi olimpici invernali]] e [[Torino]] i [[XX Giochi olimpici invernali]].
 
Nonostante le severe sanzioni delle federazioni sportive, anche lo sport italiano risente di effetti negativi come la diffusione del [[doping]] tra gli sportivi, professionisti e amatori (nel 2007 le federazioni hanno eseguito {{TA|11 250}} controlli, con un tasso di positività dello 0,6%), la corruzione (caso eclatante nel 2006 è stato [[calciopoli]]), gli eccessi economici, la violenza negli stadi e le discriminazioni.<ref name=RappCONI/>
 
== Tradizioni ==
[[File:Palio di Siena 2008 (2).jpg|thumb|Palio di Siena del 2008]]
L'Italia annovera numerose [[:Categoria:Tradizioni popolari italiane|tradizioni storiche e folcloristiche]] di vario genere,<ref>{{Cita web|http://www.folclore.eu/It/Eventi/Italia|Italia, feste e sagre|21-6-2011}}</ref> famose anche a livello internazionale, come il [[Palio di Siena]]. Oltre al Palio, manifestazioni caratteristiche sono il [[Carnevale di Venezia]], quelli di [[Carnevale di Viareggio|Viareggio]], di [[Carnevale di Ivrea|Ivrea]] e di [[Mamoiada]] (con i caratteristici [[Mamuthones]]), i riti della [[Settimana Santa]] di alcuni comuni (specie nel meridione), la "rete di feste con macchine a spalla" (candidate [[UNESCO]] come "patrimonio immateriale dell'Umanità"<ref>{{Cita web|url=http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00553|titolo=Feste candidate UNESCO|accesso=2-7-2013}}</ref>) che comprende la [[Varia di Palmi]], la [[Festa dei Ceri]] a [[Gubbio]], la [[Macchina di Santa Rosa]] a [[Viterbo]], la [[Festa dei Gigli]] di [[Nola]] e la [[Faradda di li candareri]] di [[Sassari]], oltre a varie tradizioni tipo l'[[Infiorata di Genzano]], la [[giostra del Saracino (Arezzo)|Giostra del Saracino]] ad [[Arezzo]], la [[Giostra della Quintana]] a [[Foligno]] e il [[calcio storico fiorentino]].
 
== Gastronomia ==
{{Vedi anche|Cucina italiana}}
[[File:Spaghettoni.jpg|thumb|left|upright=0.7|Gli [[spaghetti]]]]
La cucina italiana, una delle più note ed apprezzate nel mondo, conta su una vasta gamma di prodotti enogastronomici,<ref name=cibo360/> molto vari da zona a zona, dovuti sia a fattori storici (numerosi popoli l'hanno abitata nel corso dei secoli)<ref>{{cita web|http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/acucina-regionale/Cucina-tradizionale-delle-cento-citta.html|Cucina tradizionale delle cento città|12-3-2011}}</ref> che climatico-territoriali, dal clima montano delle Alpi a quello continentale della pianura Padana al temperato delle zone costiere.<ref name=cibo360>{{cita web|http://www.cibo360.it/cucina/mondo/cucina_italiana.htm|La cucina italiana|9-3-2011}}</ref>
 
[[File:Eq it-na pizza-margherita sep2005 sml.jpg|thumb|upright=0.8|La [[pizza Margherita]]]]
Come in altri paesi europei del mediterraneo, sono presenti tratti distintivi ed elementi che caratterizzano la [[dieta mediterranea]], un modello nutrizionale che usa alimenti naturali come legumi, cereali, carni bianche e pesce azzurro, frutta e verdura e pochi grassi (con utilizzo prevalente dell'olio extravergine di oliva),<ref>{{cita web|http://besport.org/sportmedicina/dieta_mediterranea.htm|La dieta mediterranea|7-7-2013}}</ref> inserita nel 2010 nella lista dei patrimoni immateriali dell'umanità.<ref name=ICH/> Alcuni alimenti, come la [[pasta]] e la [[pizza]], sono simboli universalmente riconosciuti della cucina italiana.<ref name=cibo360/>
 
I [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani]] sono inclusi dal Ministero dell'Agricoltura in un apposito elenco<ref>{{cita web|http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3276|Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali|5-8-2011}}</ref>; ad essi vanno aggiunti, ai sensi del Regolamento CE 510/2006, i [[prodotti DOP e IGP italiani]] ed i [[vini IGT]], [[prodotti DOC|DOC]] e [[DOCG]].<ref>{{cita web|http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3150|Elenchi vini DOP e IGP italiani|5-8-2011}}</ref>
 
Alcune associazioni, come [[Slow Food]] e l'[[Accademia Italiana della Cucina]], si occupano della riscoperta per la [[gastronomia]] e l'[[enologia]] e della salvaguardia delle tradizioni regionali italiane.
 
== Festività ==
{{Festività italiane}}
 
== Note ==
{{References|auto}}
 
== Bibliografia ==
{{Vedi anche|Bibliografia sull'Italia}}
=== Storia ===
* {{cita libro|AA.|VV.|Atlante storico; cronologia della storia universale|2006|Garzanti Libri|cid=cidAtla}}
* {{cita libro|Konrad|Burdach|Riforma, Rinascimento, Umanesimo|1986|Sansoni|Firenze|altri=tradotto da [[Delio Cantimori]]|wkautore=Konrad Burdach|cid=Burdach86}}
* {{cita libro|Giorgio Chittolini, Anthony Molho,|Pierangelo Schiera|Origini dello Stato. Processi di formazione statale in Italia fra Medioevo ed età moderna|1994|Il Mulino|Bologna|cid=Chit_94|isbn=88-15-04702-6}}
* {{cita libro|Giulio|De Martino|La mente storica: orientamenti per la didattica geo-storico-sociale|2005|Liguori Editore|Napoli|cid=Dema05|isbn=88-207-3905-4}}
* {{cita libro|Giorgio|Galli|Il partito armato: gli "anni di piombo" in Italia 1968-1986|1993|Kaos|wkautore=Giorgio Galli|cid=cidGalli|isbn=88-7953-022-4}}
* {{cita libro|Michel Gras, Pierre Rouillard,|Javier Teixidor|L'universo fenicio|2000 |Einaudi|Torino|altri=tradotto da Piero Arlorio|cid=cidGras|isbn=88-06-14958-X}}
* {{cita libro|Michel|Mourre|Dizionario mondiale di storia|2003|Rizzoli Larousse|Milano|altri=tradotto da AA.VV.|cid=cidMourre|isbn=88-525-0077-4}}
* {{cita libro|Gianni|Oliva|Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria|2003|Mondadori|cid=cidOli|isbn=978-88-04-51584-5}}
* {{cita libro|Gilles|Pécout|Il lungo Risorgimento: la nascita dell'Italia contemporanea (1770-1922)|1999|Bruno Mondadori|cid=cidPecout|isbn=88-424-9357-0}}
* {{cita libro|Giuliano|Procacci|La disfida di Barletta. Tra storia e romanzo|2001|Paravia|Milano|wkautore=Giuliano Procacci|cid=Proc01|isbn=88-424-9773-8}}
* {{cita libro|Denis|Mack Smith|Storia d'Italia (1861-1969)|1972|Laterza|ed=6|wkautore=Denis Mack Smith|cid=cidSmith}}
* {{cita libro|Gioacchino|Volpe|Il Medioevo|1969|Sansoni|wkautore=Gioacchino Volpe|cid=cidVolpe}}
* {{cita libro|Giuseppe|Zecchini|Ricerche di storiografia latina tardoantica|1993|L'Erma di Bretschneider|cid=Zec_93|isbn=88-7062-822-1}}
 
=== Ambiente ===
* {{cita libro|AA.|VV.|Zoologia: Evoluzione e adattamento|2007|Monduzzi|cid=cidZool|isbn=88-323-6106-X}}
* {{cita libro|Giovanni|Bernetti|Atlante di selvicoltura|2005|Edagricole|cid=cidBern|isbn=88-506-4665-8}}
* {{cita libro|Carlo Blasi, Luigi Boitani,|Sandro La Posta|Stato della biodiversità in Italia - Contributo alla strategia nazionale per la biodiversità|2005|Palombi editori|cid=cidBlasi|isbn=88-7621-514-X}}
* {{en}}{{cita libro|Maurice Kottelat,|Jörg Freyhof|Handbook of European Freshwater Fishes|2007|OSF|cid=cidKott|isbn=2-8399-0298-2}}
* {{cita libro|Sandro|Pignatti|Ecologia vegetale|2000|UTET|cid=cidPign|isbn=88-02-04670-0}}
* {{cita libro|Sergio|Zerunian|Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia|2002|Edagricole|cid=cidZeru|isbn=88-506-4778-6}}
 
=== Arte ===
* {{cita libro|||Storia dell'arte italiana, voll. I-III|1968-2000|Sansoni|Firenze|coautori=[[Giulio Carlo Argan]]|isbn=978-88-383-4624-8}}
* {{cita libro|Giulio Bora|''et al.''|I luoghi dell'arte: storia opere e percorsi. Vol. 4: dall'età della Maniera al Rococò|2009|Electa Scuola|Roma|cid=Bora2009|isbn=88-6308-039-9}}
* {{cita libro|||Moduli d'arte: storia delle arti visuali|2000|Atlas|Bergamo|coautori=[[Gillo Dorfles]], Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi|cid=Dorf2000|isbn=88-268-0939-9}}
* {{cita libro|Mariangela|Mazzocchi Doglio|Leonardo e gli spettacoli del suo tempo|1983|Electa|Roma|cid=Mazz_83|isbn=88-435-0956-X}}
 
=== Architettura ===
* {{cita libro|Kenneth|Frampton|Storia dell'architettura moderna|1993|Zanichelli|Bologna|wkautore=Kenneth Frampton|cid=Fra1993}}
* {{cita libro|Robin|Middleton|Architettura dell'Ottocento|2001|Mondadori Electa|Milano|coautori=[[David Watkin (storico dell'architettura)|David Watkin]]|cid=Middl2001|isbn=88-435-2465-8}}
* {{cita libro|Peter|Murray|L'architettura del Rinascimento italiano|2006|Laterza|Bari|cid=Murr06|isbn=88-420-5419-4}}
* {{cita libro|Christian|Norberg-Schulz|Architettura Barocca|1998|Mondadori Electa|Milano|wkautore=Christian Norberg-Schulz|cid=Norb98|isbn=88-435-2461-5}}
* {{cita libro|Nikolaus|Pevsner|Storia dell'architettura europea|1998|Laterza|Bari|wkautore=Nikolaus Pevsner|cid=Pev1998}}
* {{cita libro|Nikolaus|Pevsner|Dizionario di architettura|2005|Einaudi|Torino|coautori=[[John Fleming]]; [[Hugh Honour]]|cid=Pev2005|isbn=88-06-18055-X}}
* {{cita libro|||Storia dell'architettura italiana (1944- 1985)|1986|Einaudi|Torino|coautori=[[Manfredo Tafuri]]|isbn=88-06-59493-1}}
 
=== Letteratura ===
* {{cita libro|Giuseppe|Petronio|Compendio di storia della letteratura italiana|1968|Palumbo|Firenze|wkautore=Giuseppe Petronio|cid=Petr68}}
 
=== Linguistica ===
* {{cita libro|Tullio|De Mauro|Storia linguistica dell'Italia unita|1991|Laterza|Bari|wkautore=Tullio De Mauro|cid=cidDeMauro}}
* {{cita libro|Giacomo|Devoto|Profilo di storia linguistica italiana|1971|La Nuova Italia|Firenze|wkautore=Giacomo Devoto}}
 
=== Geografia ===
* {{cita libro|AA.|VV.|Geografia; Ita-z|2006|Garzanti Libri|Firenze|cid=Garz06}}
* {{cita libro|AA.|VV.|Basilicata: Potenza, Matera, il Pollino, la Magna Grecia, il Vulture, le coste tirrenica e jonica|2007|Touring Club Italiano|Milano|cid=cidBasi|isbn=88-365-2951-8}}
* {{cita libro|Mario|Ortolani|Geografia della popolazione|1992|Piccin-Nuova Libraria|Milano|cid=Orto92|isbn=88-299-0907-6}}
* {{cita libro|Stella Agostini,|Danilo Bertoni|Per un'altra campagna|2010|Maggioli Editore|cid=cidAgo|isbn=978-88-387-4412-9}}
 
=== Geologia ===
* {{cita libro|Ardito|Desio|Geologia dell'Italia|1973|UTET|wkautore=Ardito Desio|cid=cidArd|isbn=88-02-03407-9}}
* {{cita libro|cid=cidFant|R. Fantoni|''et al.''|Hydrocarbon occurences in Italy|altri=in Marco Beltrando ''et al.'': ''The Geology of Italy'', Journal of the Virtual Explorer, Electronic Edition, volume 36, paper 32, 2010}}
* {{cita libro|cid=cidScand|Paolo Scandone|Massimiliano Stucchi|La zonazione sismogenetica ZS4 come strumento per la valutazione della pericolosità sismica|2000|url=http://www.dst.unisi.it/MicrozonazioneSismica/USB/MaterialeDidattico/PIERUCCINI/NEOTETTONICA_PALEOSISMOLOGIA/1_01_Scandone.pdf}}
* {{cita libro|D. Scrocca, C. Doglioni,|F. Innocenti|Constraints for an interpretation of the italian geodynamics: a review|altri=in Memorie Descrittive Carta Geologica d'Italia. LXII, pp. 15-46, 16 figg., 2003|cid=cidScro}}
* {{cita libro|Piero|Zuffardi|Italie, Introduction à la géologie général|1980|Paris|capitolo=Ressources naturelles|altri=26^ Congres Geologique International|cid=cidAuvari}}
 
=== Varie ===
* {{cita libro|AA.|VV.|L'agricoltura italiana conta 2011|INEA|url=http://www.inea.it/-/l-agricoltura-italiana-conta-2011|cid=INEA|isbn=978-88-8145-324-5}}
* {{cita libro|AA.|VV.|Compendio di diritto|2005|Le Monnier|Firenze|cid=cidDiri}}
* {{cita libro|AA.|VV.|Noi Italia: 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo|2010|ISTAT| Roma|cid=cidIstat|isbn=88-458-1643-5}}
* {{cita libro|Massimo|Emanuelli|50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale|2004|Greco&Greco Editori|cid=cidEma|isbn=978-88-7980-346-5}}
* {{cita libro|Angelo|Favata|Dizionario dei termini giuridici|2007|La Tribuna|Piacenza|cid=cidFava|isbn=88-6132-061-9}}
* {{cita libro|Battista|Mondin|La Trinità mistero d'amore|2010|ESD|cid=cidMondin|isbn=88-7094-751-3}}
* {{Cita libro|Matteo|Vercelloni|Breve storia del design italiano|2008|Carocci|cid=cidVerc|isbn=88-430-4453-2}}
* {{cita libro|Virginia|Volterra|La lingua dei segni italiana: la comunicazione visivo-gestuale dei sordi|2004|Il Mulino|Bologna|cid=cidVolt|isbn=88-15-09639-6}}
 
=== Enciclopedie ===
* {{cita libro|AA.|VV.|Enciclopedia generale|1996|Deagostini|Novara|cid=AA.VV., 1996}}
* {{cita libro|AA.|VV.|La piccola Treccani|1995|Istituto della Enciclopedia Italiana|Roma|cid=Trecc95}}
 
== Voci correlate ==
{{div col|2}}
=== Storia ===
* [[Corona d'Italia]]
* [[Linea di successione al trono d'Italia]]
* [[Regno d'Italia]]
* [[Rinascimento italiano]]
* [[Rivoluzione italiana]]
* [[Storia d'Italia]]
 
=== Istituzioni ===
* [[Aree metropolitane]]
* [[Comuni d'Italia]]
* [[Legislature della Repubblica Italiana]]
* [[Province d'Italia]]
* [[Regioni d'Italia]]
* [[Sistema politico della Repubblica Italiana]]
 
=== Gastronomia ===
* [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani]]
 
=== Geografia ===
* [[Italia (regione geografica)]]
* [[Italia nord-occidentale]]
* [[Italia nord-orientale]]
* [[Italia centrale]]
* [[Italia meridionale]]
* [[Italia insulare]]
* [[Penisola italiana]]
 
=== Luoghi ===
* [[Coste italiane]]
* [[Grandi città dell'Italia]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/|Italia}}
* [http://www.governo.it/ Governo Italiano]
* [http://www.parlamento.it/ Parlamento Italiano]
* [http://www.quirinale.it/ Presidenza della Repubblica]
* [http://www.italia.it/ Sito ufficiale del turismo in Italia]
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|successivo=[[Lussemburgo]]}}
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