Lalibela e Bias di pubblicazione: differenze tra le pagine

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Il '''bias di pubblicazione''' è un tipo di [[Bias (statistica)|distorsione]] che si verifica nella [[ricerca scientifica|ricerca]] accademica pubblicata. Si verifica quando il risultato di un [[esperimento]] o di uno studio di ricerca influenza la decisione se pubblicarlo o altrimenti distribuirlo. Il bias di pubblicazione è importante perché le [[sintesi narrativa|recensioni di letteratura]] riguardanti il supporto di un'[[ipotesi]] possono essere distorte se la letteratura originale è contaminata da bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. In altre parole, pubblicare solo i risultati che mostrano una scoperta [[Significatività|significativa]] disturba l'equilibrio dei risultati stessi<ref name="Song2010">{{Cita pubblicazione|cognome1= Song |nome1= F. |cognome2= Parekh |nome2= S. |cognome3= Hooper |nome3= L. |cognome4= Loke |nome4= Y. K. |cognome5= Ryder |nome5= J. |cognome6= Sutton |nome6= A. J. |cognome7= Hing |nome7= C. |cognome8= Kwok |nome8= C. S. |cognome9= Pang |nome9= C. |cognome10= Harvey |nome10= I. |titolo= Dissemination and publication of research findings: An updated review of related biases |rivista= Health technology assessment (Winchester, England) |volume= 14 |numero= 8 |pp= iii, iix–xi, iix–193 |anno= 2010 | doi = 10.3310/hta14080 | pmid = 20181324 }}</ref>.
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lalibela
|Nome ufficiale = ላሊበላ ''(Lalibela)''
|Panorama = Bete Giyorgis 01.jpg
|Didascalia = La [[Bet Giorgis|chiesa di San Giorgio]], una delle tante chiese scavate nelle colline rocciose di Lalibela.
|Bandiera =
|Stemma =
|Stato = ETH
|Grado amministrativo = 3
|Tipo = città
|Divisione amm grado 1 = Amara
|Divisione amm grado 2 =
|Amministratore locale = [[Semien Wollo Zone]]
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 12
|Latitudine minuti = 1
|Latitudine secondi = 59
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 39
|Longitudine minuti = 1
|Longitudine secondi = 59
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 14,668
|Note abitanti = [http://www.csa.gov.et/text_fil…/2005_national_statistics.htm CSA 2005 National Statistics], Table B.4
|Aggiornamento abitanti = 2005
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario = +3
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
 
Gli studi con risultati significativi possono essere dello stesso livello degli studi con un risultato nullo per quanto riguarda la qualità dell'esecuzione e del disegno<ref name=Easterbrook>{{Cita pubblicazione|cognome=Easterbrook |nome=P. J. |cognome2=Berlin |nome2=J. A. |cognome3=Gopalan |nome3=R. |cognome4=Matthews |nome4=D. R. |titolo=Publication bias in clinical research |rivista=[[Lancet (journal)|Lancet]] |anno=1991 |volume=337 |numero=8746 |pp=867–872 |doi=10.1016/0140-6736(91)90201-Y |pmid=1672966}}</ref>. Inoltre, una volta che un dato scientifico è ben consolidato, può essere interessante pubblicare articoli attendibili che non riescano a respingere l'[[ipotesi nulla]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Luijendijk|nome1=HJ|cognome2=Koolman|nome2=X|titolo=The incentive to publish negative studies: how beta-blockers and depression got stuck in the publication cycle.|rivista=J Clin Epidemiol|data=May 2012|volume=65|numero=5|pp=488–92|doi=10.1016/j.jclinepi.2011.06.022}}</ref>. Tuttavia, i risultati statisticamente significativi hanno una probabilità tre volte maggiore di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati nulli<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Dickersin |nome=K. |wkautore=Kay Dickersin|cognome2=Chan |nome2=S. |cognome3=Chalmers |nome3=T. C. |titolo=Publication bias and clinical trials |rivista=[[Controlled Clinical Trials]] |anno=1987 |volume=8 |numero=4 |pp=343–353 |doi=10.1016/0197-2456(87)90155-3 |pmid=3442991}}</ref>.
'''Lalibela''' è una città nel nord dell'[[Etiopia]] famosa per le chiese monolitiche scavate nella roccia. Lalibela è una delle città più sacre dell'Etiopia, seconda solo ad [[Axum]], e un centro di pellegrinaggi. A differenza di Axum la popolazione di Lalibela è quasi completamente [[Chiesa ortodossa etiope|cristiana ortodossa etiope]]. L'Etiopia fu una delle prime nazioni che adottarono il [[cristianesimo]] nella prima metà del [[IV secolo]], e le sue radici storiche risalgono al tempo degli [[Apostolo|Apostoli]].
 
Diversi fattori contribuiscono al bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. È stato scoperto che il motivo più comune per la mancata pubblicazione è semplicemente il fatto che i ricercatori rifiutano di presentare i risultati, portando al bias di non risposta. I fattori citati come alla base di questo effetto includono il fatto che i ricercatori suppongano di aver commesso un errore, il mancato supporto di una scoperta nota, la perdita di interesse nell'argomento o la convinzione che gli altri non saranno interessati ai risultati nulli<ref name="Easterbrook" />. La natura di queste questioni e i problemi che sono stati innescati, sono stati indicati come le 5 malattie che minacciano la scienza, che comprendono: "''significosis'', un'eccessiva attenzione a risultati statisticamente significativi, ''neophilia'', un eccessivo apprezzamento per la novità, ''theorrea'', un mania per una nuova teoria, ''arigorium'', una mancanza di rigore nel lavoro teorico ed empirico e infine, ''disjunctivitis'', una tendenza a produrre grandi quantità di opere ridondanti, banali e incoerenti. "<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Antonakis|nome=John|data=February 2017|titolo=On doing better science: From thrill of discovery to policy implications|rivista=The Leadership Quarterly|volume=28|numero=1|pp=5–21|doi=10.1016/j.leaqua.2017.01.006}}</ref>
È generalmente accettato, in particolare dal clero etiope, che la configurazione e i nomi dei principali edifici di Lalibela siano una rappresentazione simbolica di [[Gerusalemme]]<ref>David W. Phillipson, ''Ancient Churches of Ethiopia'' (New Haven: Yale University Press, 2009), p. 181</ref>. Questo ha indotto alcuni esperti a datare le forme delle chiese attuali agli anni successivi alla conquista di Gerusalemme da parte del [[Saladino]] nel [[1187]]<ref>Phillipson, ''Ancient Churches'', p. 179</ref>.
 
I tentativi di identificare gli studi non pubblicati spesso si rivelano difficili o insoddisfacenti<ref name="Rothstein2005">H. Rothstein, A. J. Sutton and M. Borenstein. (2005). ''Publication bias in meta-analysis: prevention, assessment and adjustments''. Wiley. Chichester, England ; Hoboken, NJ.</ref>. Nel tentativo di combattere questo problema, alcune riviste richiedono che gli studi presentati per la pubblicazione siano pre-registrati (registrando uno studio prima della raccolta di dati e analisi) con organizzazioni come il ''Center for Open Science''.
Lalibela è situata nella Zona Semien Wollo della [[Regione degli Amara]] a circa 2.500 metri sul livello del mare. È la città principale del [[Woreda]].
 
Altre strategie proposte per rilevare e controllare il bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" /> includono l'analisi della [[valore p|curva p]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= P-curve: A key to the file-drawer.|url= http://doi.apa.org/getdoi.cfm?doi=10.1037/a0033242|rivista= Journal of Experimental Psychology: General| doi=10.1037/a0033242|volume=143|pp=534–547}}</ref> e lo sfavorire gli studi piccoli e non randomizzati a causa della loro elevata sensibilità dimostrata all'errore e alla distorsione<ref name="Easterbrook" />.
== Storia ==
Durante il regno di [[Gebre Mesqel Lalibela]] (un membro della [[Dinastia Zaguè|dinastia Zagwe]], che governò l'Etiopia tra la fine del [[XII secolo]] e l'inizio del [[XIII secolo]]), l'attuale città di Lalibela era conosciuta come ''Roha''. Il re santo fu chiamato così, perché si dice che uno sciame di api lo cinse alla nascita, cosa che sua madre interpretò come segno del suo futuro regno come [[imperatore d'Etiopia]]. <!--Si dice che i nomi di alcuni luoghi della città moderna e la disposizione generale delle chiese rupestri imitino i nomi e modelli osservati da Lalibela durante il periodo trascorso da giovane a Gerusalemme e nella [[Terra santa|Terra Santa]].-->
 
==Note==
Si dice che Lalibela, venerato come santo, abbia visto [[Gerusalemme]] e abbia poi tentato di costruire una nuova Gerusalemme come sua capitale in risposta alla conquista dell'antica Gerusalemme da parte dei musulmani nel [[1187]]. Ogni chiesa è stata intagliata in un unico blocco di roccia a simboleggiare spiritualità e umiltà. Alla fede cristiana si ispirano molti aspetti del luogo, a cui sono stati attribuiti nomi biblici - anche il fiume di Lalibela è conosciuto come il [[Giordano (fiume)|fiume Giordano]]. La città rimase capitale dell'Etiopia dal tardo XII al XIII secolo.
 
Il primo europeo a vedere queste chiese fu l'esploratore portoghese [[Pêro da Covilhã]] ([[1460]]-[[1526]]). Al sacerdote [[Francisco Álvares]] ([[1465]]-[[1540]]), che accompagnava l'ambasciatore portoghese durante la missione di questi presso il re d'etiopia [[Dawit II|Lebna Dengel]] nel [[1520]], si deve questa descrizione della meraviglia suscitata dalle straordinarie chiese di Lalibela:
 
{{citazione
|I weary of writing more about these buildings, because it seems to me that I shall not be believed if I write more...I swear by God, in Whose power I am, that all I have written is the truth.<ref name="Francisco Alvarez 1961 p. 226">Francisco Alvarez, ''The Prester John of the Indies,'' translated by [[C.F. Beckingham]] and [[G.W.B. Huntingford]] (Cambridge: [[Hakluyt Society]], 1961), p. 226. Beckingham and Huntingford added an appendix that discusses Alvarez's description of these churches, pp. 526-42.</ref>
|[[Francisco Álvares]]
|Non mi affanno a scrivere di più su questi edifici, perché mi pare che non sarei creduto se ne scrivessi ancora... Ma giuro su Dio, nel cui potere io sono, che tutto ciò che ho scritto è la verità.<ref name="Francisco Alvarez 1961 p. 226">Francisco Alvarez, ''The Prester John of the Indies,'' translated by [[C.F. Beckingham]] and [[G.W.B. Huntingford]] (Cambridge: [[Hakluyt Society]], 1961), p. 226. Beckingham and Huntingford added an appendix that discusses Alvarez's description of these churches, pp. 526-42.</ref>
|lingua= it
|lingua2= en
}}
 
Benché [[Giovan Battista Ramusio|Ramusio]] includesse le piante di parecchie di queste chiese nella sua stampa del [[1550]] del libro di Álvares rimane un mistero chi ne abbia fornito i disegni. Il successivo visitatore europeo di Lalibela fu [[Miguel de Castanhoso]] che servi come soldato [[Cristoforo da Gama]] e lasciò l'Etiopia nel [[1544]].<ref>De Castanhoso's account is translated in R.S. Whiteway, ''The Portuguese Expedition to Ethiopia'' (London: The Hakluyt Society, 1902), pp. 94-98.</ref> Dopo di lui passarono più di 300 anni prima che un altro europeo visitasse Lalibela, e fu [[Gerhard Rohlfs (esploratore)|Gerhard Rohlfs]], tra il [[1865]] e il [[1870]].
[[File:Priest of rock-Hewn Churches of Lalibela, a high place of Ethiopian Christianity, still today a place of pilmigrage and devotion..jpg|thumbnail|left|Preti delle chiese rupestri di Lalibela, antico sito del cristianesimo etiope, ancor oggi luogo di pellegrinaggio e devozione.]]
Secondo il ''Futuh al-Habasha'' di Sihab ad-Din Ahmad, [[Ahmad ibn Ibrihim al-Ghazi|Ahmad Gragn]] bruciò una delle chiese di Lalibela durante la sua invasione dell'Etiopia<ref name=Futuh-346>Sihab ad-Din Ahmad bin 'Abd al-Qader, ''Futuh al-Habasa: The conquest of Ethiopia'', translated by Paul Lester Stenhouse with annotations by Richard Pankhurst (Hollywood: Tsehai, 2003), pp. 346f.</ref>. Tuttavia, [[Richard Pankhurst]] ha espresso scetticismo su questo evento, sottolineando che sebbene Sihab ad-DIN Ahmad fornisca una descrizione dettagliata di una chiesa rupestre ("È stata scavata nella montagna. Anche i suoi pilastri sono stati ugualmente intagliati nella montagna."<ref name=Futuh-346/>), ne menziona una sola; Pankhurst aggiunge che "ciò che c'è di speciale in Lalibela (come ogni turista sa) e che è il luogo di undici chiese rupestri e non di una sola, e sono tutte a più o meno a un tiro di schioppo l'uno dall'altra!"<ref>[http://www.addistribune.com/Archives/…/11/21-11-03/Story.htm Pankhurst, "Did the Imam Reach Lalibela?"] ''[[Addis Tribune]]'', 21 November 2003</ref> Pankhurst rileva altresì che le cronache reali ricordano che Ahmad Gragn attaccò il distretto tra luglio e settembre del [[1531]], ma non menzionano alcuna distruzione delle chiese leggendarie di questa città<ref>Sihab ad-Din Ahmad, ''Futuh al-Hasasa'', p. 346n. 785.</ref>. Egli concluse che se Ahmad Gragn bruciò una chiesa a Lalibela è più probabile che sia stata Bete Medhane Alem e che se l'esercito musulmano sbagliò o fu stato ingannato dai locali, allora la chiesa potrebbe essere Gannata Maryam, situata "10 miglia a est di Lalibela, e che ha anch'essa un porticato di pilastri tagliati nella montagna"<ref>Sihab ad-Din Ahmad, ''Futuh al-Hasasa'', p. 346n. 786.</ref>.
 
== Le chiese ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Chiese rupestri, Lalibela
|nomeInglese = Rock-Hewn Churches, Lalibela
|immagine = Bete Giyorgis 03.jpg|200px|[[Church of Saint George, Lalibela|Church of Saint George]].]]
|anno = 1978
|tipologia = Culturali
|pericolo=
|criterio = (i), (ii), (iii)
|link = 18
}}
[[File:Karta Lalibela.PNG|thumb|270px|Mappa dell'area di Lalibela]]
Le chiese scavate nella viva roccia di questa città rurale, conosciuta per esse in tutto il mondo, sono una parte importante della storia dell'[[architettura rupestre]]. Benché la loro datazione non sia ben definita, l'idea prevalente è che siano state costruite durante il regno di Lalibela, vale a dire nel corso dei secoli XII e XIII. Il sito [[Unesco]] comprende 11 chiese,<ref name="unesco">[http://whc.unesco.org/en/list/18 Rock-Hewn Churches, Lalibela]</ref> organizzate in quattro gruppi:
 
Il gruppo settentrionale che comprende:
* la ''[[Biete Medhane Alem]]'' (Casa del Salvatore del Mondo), sede della Croce di Lalibela<ref>Si tratta di una grande croce processionale, dalle decorazioni molto eleborate, databile al XII secolo, che costituisce una delle più preziose reliquie religiose e storiche dell'Etiopia. È un oggetto grande circa 60 x 24 centimetri del peso di circa 7 chili, forgiato in un unico pezzo di metallo - forse oro o bronzo dorato.</ref>, e che si ritiene essere la più grande chiesa monolitica del mondo, probabilmente una copia di [[Nostra Signora di Sion]] in [[Axum]];
* la ''[[Biete Maryam]]'' (Casa di Miriam / Casa di Maria), forse la più antica delle chiese, e una replica delle Tombe di Adamo e di Cristo<ref name="unesco"/>;
* la [[Biete Golgotha Mikael]] (Casa del Golgota Mikael), nota per le sue pitture murali e che si dice contenga la tomba del re Lalibela);
* la ''[[Biete Maskal]]'' (Casa della Croce);
* la ''[[Biete Denagel]]'' (Casa delle Vergini);
 
Il gruppo occidentale, che comprende la sola
* ''[[Bet Giorgis]]'' (Chiesa di San Giorgio), considerata la chiesa più finemente eseguita e meglio conservata;
 
Il gruppo orientale, che comprende:
* la ''[[Bet Amanuel]]'' (Casa di Emmanuel), forse l'ex cappella reale;
* la ''[[Biete Qeddus Mercoreus]]'' (Casa di S. Mercoreos / Casa di San Marco), che può essere una ex prigione;
* la ''[[Biete Abba Libanos]]'' (Casa dell'[[Abuna (titolo)|abuna]] Libanos);
* la ''[[Biete Gabriel-Rufael]]''] (Casa degli angeli [[Arcangelo Gabriele|Gabriele]] e [[Arcangelo Raffaele|Raffaele]]), forse un antico palazzo reale, collegato ad un panificio sacro;
* la ''[[Biete Lehem]]'' (Betlemme ebraico: בֵּית לֶחֶם, Casa del Sacro Pane)<ref>[[Bethlehem]]</ref>.
 
Più lontano, si trovano il monastero di ''Ashetan Maryam'' e la chiesa ''Yimrehane Kristos'', (probabile [[XI secolo]], costruita nello stile aksumita, ma all'interno di una grotta).
 
=== Quando vennero costruite le chiese ===
Vi è una certa polemica in merito alla data di costruzione delle chiese. [[David Buxton]] ne ha stabilito nel [[1970]] la cronologia generalmente accettata, sottolineando che "due di esse seguono con grande fedeltà di dettagli la tradizione rappresentata da [[Debre Damo]] e Yemrahana Kristos"<ref>David Buxton, ''The Abyssinians'' (New York: Praeger, 1970), p. 110</ref>. Dal momento che per intagliare queste strutture nella roccia viva ci deve esser voluto più tempo dei pochi decenni di regno del re Lalibela, Buxton assume che il lavoro sia durato fino al XIV secolo<ref>Buxton, ''The Abyssinians'', p. 108</ref>. Tuttavia David Phillipson, professore di archeologia africana presso l'[[Università di Cambridge]], ha proposto che le chiese di Merkorios, Gabriel-Rufael, e Denagel siano state inizialmente scavate nella roccia mezzo millennio prima, come fortificazioni o altre strutture palaziali negli ultimi tempi del [[Regno di Axum|regno axumita]], e che il nome di Lalibela sia stato semplicemente associato a tali strutture dopo la sua morte<ref>"Medieval Houses of God, or Ancient Fortresses?" ''Archaeology'' (November/December, 2004), p. 10.</ref>. D'altra parte, lo storico etiope Getachew Mekonnen attribuisce alla regina di Lalibela [[Masqal Kibra]] la costruzione di una delle chiese rupestri (''Abba Libanos'') come memoriale per il marito dopo la sua morte<ref>Getachew Mekonnen Hasen, ''Wollo, Yager Dibab'' (Addis Ababa: Nigd Matemiya Bet, 1992), p. 24.</ref><ref>Buxton, ''The Abyssinians'', pp. 103f</ref>.
 
Contrariamente alle teorie invocate da scrittori come [[Graham Hancock]], secondo Buxton le chiese di Lalibela non sono state costruite con l'aiuto dei [[Cavalieri Templari]]; egli asserisce infatti che esistono abbondanti evidenze del fatto che siano state prodotte esclusivamente dalla civiltà medioevale etiope. Pur notando l'esistenza di una tradizione per cui "gli abissini chiesero l'aiuto di stranieri" per costruire le loro chiese monolitiche, e ammettendo che ci sono chiari segni di un'influenza [[axumita]] in certi dettagli decorativi, egli resta assolutamente convinto dell'origine '''etiope''' di queste creazioni.
 
Le chiese sono comunque anche una significativa impresa dal punto di vista ingegneristico, in quanto sono state associate con l'acqua (che riempie i pozzetti accanto a molte di esse) sfruttando un sistema artesiano geologico, che porta l'acqua fino in cima alla montagna su cui la città riposa<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= Lalibela and Libanos: The King and the Hydro-Engineer of 13th Century Ethiopia |autore= [[Mark Jarzombek]]|rivista= Construction Ahead |url= http://web.mit.edu/mmj4/www/downloads/const_ahead2007.pdf |volume=(May–June 2007) |pp=16–21}}</ref>.
 
== Altri rapporti di missione dell'Unesco ==
 
In un rapporto 1970 delle dimore storiche di Lalibela, [[Sandro Angelo]] ha valutato il vernacolo dell'architettura di terra sul patrimonio mondiale di Lalibela, comprese le caratteristiche delle tradizionali case di terra e analisi del loro stato di conservazione.
 
La sua relazione descrive due tipi di alloggio rinvenuti nella zona. Un tipo sono un gruppo che s chiama "tukul", capanne rotonde costruite in pietra e di solito hanno due piani. Il secondo sono edifici costruiti in "Chika" che sono intorno. Rapporto di Angel comprendeva anche una classificazione degli edifici tradizionali di Lalibela mettendoli in categorie di rating del loro stato di conservazione.<ref name=WorldHeritage>{{Cita web|cognome1=Odiaua|nome1=Ishanlosen|titolo=Mission Report:Earthen architecture on the Lalibela World Heritage Site|url=http://whc.unesco.org/…/activit…/documents/activity-21-9.pdf|sito=http://whc.unesco.org/en/earthen-architecture/|editore=UNESCO|accesso=25 luglio 2014}}</ref>
<gallery>
File:Lalibela-Toukoul.jpg
File:Lalibela-Maisons.jpg
File:Houses, Lalibela, Ethiopia (8178717008).jpg
File:Lalibela-Habitation.jpg
File:Lalibela Village.jpg
</gallery>
 
== Altre caratteristiche ==
[[File:Ethiopie Lalibela Bet Medhane Alem.JPG|thumb| Sarcedote in piedi oltre le mura del [[Bete Medhane Alem]], che si ritiene essere la più grande chiesa monolitica del mondo]]
Lalibela è anche sede di un [[Lalibela Aeroporto|Aeroporto]] ([[ICAO]] codice HALL, [[IATA]] LLI), un grande mercato, due scuole e un ospedale.
 
== Demografia ==
Sulla base dei dati del [[Agenzia Centrale di Statistica (Etiopia)|Agenzia Centrale di Statistica]] nel 2005, la città ha una popolazione totale stimata di 14.668 di cui 7.049 maschi e 7.619 erano erano femmine.<ref>[http://www.csa.gov.et/text_fil…/2005_national_statistics.htm CSA 2005 National Statistics], Table B.3</ref>
Il 1994 censimento nazionale ha registrato la sua popolazione a essere 8.484 di cui 3.709 maschi e 4.775 erano erano femmine.
 
== Nella letteratura popolare ==
Lalibela è menzionato come "la città dei sacerdoti e chiese rupestri" da Tananarive Due nel romanzo '[[My Soul per mantenere]]' '.
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File: Bete Medhane Alem in Lalibela.JPG | Bete Medhane Alem
File: Bete Emmanuel.jpg | Bete Amanuel
File:Ritual drums around Bete Giyorgis.JPG|Tamburi rituali in una parte laterale di Bete Giyorgis
File: Bete Abba Libanos.jpg | Bete Abba Libanos
File: Bete Maryam 01.jpg | Bete Maryam
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
[[Categoria:ricerca scientifica]]
== Bibliografia ==
[[Categoria:bias cognitivi]]
* {{en}} [CSA 2005 National Statistics, Table B.4]
* {{en}} [David W. Phillipson, Ancient Churches of Ethiopia (New Haven: Yale University Press, 2009), p.&nbsp;181]
* {{en}} [Phillipson, Ancient Churches, p.&nbsp;179]
* {{en}} [Francisco Alvarez, The Prester John of the Indies, translated by C.F. Beckingham and G.W.B. Huntingford (Cambridge: Hakluyt Society, 1961), p.&nbsp;226. Beckingham and Huntingford added an appendix that discusses Alvarez's description of these churches, pp.&nbsp;526–42.]
* {{en}} [a b Sihab ad-Din Ahmad bin 'Abd al-Qader, Futuh al-Habasa: The conquest of Ethiopia, translated by Paul Lester Stenhouse with annotations by Richard Pankhurst (Hollywood: Tsehai, 2003), pp.&nbsp;346f.]
* {{en}} [Pankhurst, "Did the Imam Reach Lalibela?" Addis Tribune, 21 November 2003]
* {{en}} [Sihab ad-Din Ahmad, Futuh al-Hasasa, p.&nbsp;346n. 785.]
* {{en}} [Sihab ad-Din Ahmad, Futuh al-Hasasa, p.&nbsp;346n. 786.]
* {{en}} [a b Rock-Hewn Churches, Lalibela]
* {{en}} [Bethlehem]
* {{en}} [David Buxton, The Abyssinians (New York: Praeger, 1970), p.&nbsp;110]
* {{en}} [Buxton, The Abyssinians, p.&nbsp;108]
* {{en}} ["Medieval Houses of God, or Ancient Fortresses?" Archaeology (November/December, 2004), p.&nbsp;10.]
* {{en}} [Getachew Mekonnen Hasen, Wollo, Yager Dibab (Addis Ababa: Nigd Matemiya Bet, 1992), p.&nbsp;24.]
* {{en}} [Buxton, The Abyssinians, pp.&nbsp;103f]
* {{en}} [Mark Jarzombek, Lalibela and Libanos: The King and the Hydro-Engineer of 13th Century Ethiopia in Construction Ahead, (May–June 2007), pp.&nbsp;16–21.]
* {{en}} [Mission Report:Earthen architecture on the Lalibela World Heritage Site, UNESCO. URL consultato il 25 July 2014.]
* {{en}} [CSA 2005 National Statistics, Table B.3]
* Lino Bianchi Barriviera, ''Le chiese in roccia di Lalibela e di altri luoghi del Lasta'', Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1963.
 
== Voci correlate ==
* [[Pellegrinaggi africani]]
* [[Kebra Nagast]]
* [[Etiopia]]
* [[Sovrani d'Etiopia]]
* [[Storia d'Etiopia]]
* [[Regno di Axum]]
* [[Re di Axum]]
* [[Imperatori d'Etiopia]]
* [[Linea di successione al trono d'Etiopia]]
* [[Titoli nobiliari etiopici]]
* [[Negus]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.evangelizatio.org/…/formazi…/cultura/cultura.php…|Lalibela, la città santa dell'Etiopia}}
* {{cita web|http://www.etiopiamagica.it/cri.htm|Cristiani d'Etiopia}}
* {{cita web|url=http://www.wikimapia.org/#y=12040000&x=39040000&z=12&l=0&m=h|titolo=Lalibela su Wikimapia}}
 
{{Patrimoni Unesco|Etiopia}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|patrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:Centri abitati dell'Etiopia]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità dell'Etiopia]]
[[Categoria:Città di pellegrinaggio]]
[[Categoria:Cattedrali copte ortodosse dell'Etiopia|Addis Abeba]]
[[Categoria:Monumenti dell'Etiopia]]