Il '''bias di pubblicazione''' è un tipo di [[Bias (statistica)|distorsione]] che si verifica nella [[ricerca scientifica|ricerca]] accademica pubblicata. Si verifica quando il risultato di un [[esperimento]] o di uno studio di ricerca influenza la decisione se pubblicarlo o altrimenti distribuirlo. Il bias di pubblicazione è importante perché le [[sintesi narrativa|recensioni di letteratura]] riguardanti il supporto di un'[[ipotesi]] possono essere distorte se la letteratura originale è contaminata da bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. In altre parole, pubblicare solo i risultati che mostrano una scoperta [[Significatività|significativa]] disturba l'equilibrio dei risultati stessi<ref name="Song2010">{{Cita pubblicazione|cognome1= Song |nome1= F. |cognome2= Parekh |nome2= S. |cognome3= Hooper |nome3= L. |cognome4= Loke |nome4= Y. K. |cognome5= Ryder |nome5= J. |cognome6= Sutton |nome6= A. J. |cognome7= Hing |nome7= C. |cognome8= Kwok |nome8= C. S. |cognome9= Pang |nome9= C. |cognome10= Harvey |nome10= I. |titolo= Dissemination and publication of research findings: An updated review of related biases |rivista= Health technology assessment (Winchester, England) |volume= 14 |numero= 8 |pp= iii, iix–xi, iix–193 |anno= 2010 | doi = 10.3310/hta14080 | pmid = 20181324 }}</ref>.
{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Pancrazio martire]]
|NomeEdificio = Ex chiesa di San Pancrazio
|Immagine = San pancrazio 11.JPG
|Didascalia = Facciata
|Larghezza =
|Città = [[Firenze]]
|Regione = [[Toscana]]
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Diocesi = [[Arcidiocesi di Firenze]]
|AnnoConsacr =
|Architetto =
|StileArchitett =
|InizioCostr = [[931]]
|FineCostr = [[XX secolo]]
|Website =
|Note =
}}
La ex '''chiesa di San Pancrazio''' (o ''Brancazio'', come la [[branca (araldica)|branca di leone]] sull'insegna di questo sestiere) si trova nell'omonima piazza a [[Firenze]], incastonata su [[via della Spada]], sul retro del [[Palazzo Rucellai]]. Oggi ospita il Museo Marino Marini.
Gli studi con risultati significativi possono essere dello stesso livello degli studi con un risultato nullo per quanto riguarda la qualità dell'esecuzione e del disegno<ref name=Easterbrook>{{Cita pubblicazione|cognome=Easterbrook |nome=P. J. |cognome2=Berlin |nome2=J. A. |cognome3=Gopalan |nome3=R. |cognome4=Matthews |nome4=D. R. |titolo=Publication bias in clinical research |rivista=[[Lancet (journal)|Lancet]] |anno=1991 |volume=337 |numero=8746 |pp=867–872 |doi=10.1016/0140-6736(91)90201-Y |pmid=1672966}}</ref>. Inoltre, una volta che un dato scientifico è ben consolidato, può essere interessante pubblicare articoli attendibili che non riescano a respingere l'[[ipotesi nulla]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Luijendijk|nome1=HJ|cognome2=Koolman|nome2=X|titolo=The incentive to publish negative studies: how beta-blockers and depression got stuck in the publication cycle.|rivista=J Clin Epidemiol|data=May 2012|volume=65|numero=5|pp=488–92|doi=10.1016/j.jclinepi.2011.06.022}}</ref>. Tuttavia, i risultati statisticamente significativi hanno una probabilità tre volte maggiore di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati nulli<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Dickersin |nome=K. |wkautore=Kay Dickersin|cognome2=Chan |nome2=S. |cognome3=Chalmers |nome3=T. C. |titolo=Publication bias and clinical trials |rivista=[[Controlled Clinical Trials]] |anno=1987 |volume=8 |numero=4 |pp=343–353 |doi=10.1016/0197-2456(87)90155-3 |pmid=3442991}}</ref>.
==La chiesa==
Il martire romano [[San Pancrazio martire|Pancrazio]] era morto a soli 14 anni agli inizi del IV secolo ed è considerato il santo della [[giustizia]], nemico degli spergiuri e dei falsi testimoni.
Diversi fattori contribuiscono al bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. È stato scoperto che il motivo più comune per la mancata pubblicazione è semplicemente il fatto che i ricercatori rifiutano di presentare i risultati, portando al bias di non risposta. I fattori citati come alla base di questo effetto includono il fatto che i ricercatori suppongano di aver commesso un errore, il mancato supporto di una scoperta nota, la perdita di interesse nell'argomento o la convinzione che gli altri non saranno interessati ai risultati nulli<ref name="Easterbrook" />. La natura di queste questioni e i problemi che sono stati innescati, sono stati indicati come le 5 malattie che minacciano la scienza, che comprendono: "''significosis'', un'eccessiva attenzione a risultati statisticamente significativi, ''neophilia'', un eccessivo apprezzamento per la novità, ''theorrea'', un mania per una nuova teoria, ''arigorium'', una mancanza di rigore nel lavoro teorico ed empirico e infine, ''disjunctivitis'', una tendenza a produrre grandi quantità di opere ridondanti, banali e incoerenti. "<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Antonakis|nome=John|data=February 2017|titolo=On doing better science: From thrill of discovery to policy implications|rivista=The Leadership Quarterly|volume=28|numero=1|pp=5–21|doi=10.1016/j.leaqua.2017.01.006}}</ref>
Di fondazione forse paleocristiana, documentata dal [[931]], [[Giovanni Villani]] la citava come fondata da [[Carlo Magno]]. Il monastero attiguo venne fondato dalle suore [[Ordine di San Benedetto|benedettine]] di [[sant'Ilario]] nel [[1157]]. Assegnato in seguito ai [[domenicani]], passò poi ai [[vallombrosani]] che furono trasferiti qui nel [[1230]] da [[papa Alessandro IV]] e vi rimasero fino al [[1808]].
I tentativi di identificare gli studi non pubblicati spesso si rivelano difficili o insoddisfacenti<ref name="Rothstein2005">H. Rothstein, A. J. Sutton and M. Borenstein. (2005). ''Publication bias in meta-analysis: prevention, assessment and adjustments''. Wiley. Chichester, England ; Hoboken, NJ.</ref>. Nel tentativo di combattere questo problema, alcune riviste richiedono che gli studi presentati per la pubblicazione siano pre-registrati (registrando uno studio prima della raccolta di dati e analisi) con organizzazioni come il ''Center for Open Science''.
Importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento furono intrapresi a partire dal Trecento, ingrandendo la chiesa, costruendo il nuovo chiostro ([[1447]]-[[1456]]) con un dormitorio e un refettorio per i frati.
Altre strategie proposte per rilevare e controllare il bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" /> includono l'analisi della [[valore p|curva p]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= P-curve: A key to the file-drawer.|url= http://doi.apa.org/getdoi.cfm?doi=10.1037/a0033242|rivista= Journal of Experimental Psychology: General| doi=10.1037/a0033242|volume=143|pp=534–547}}</ref> e lo sfavorire gli studi piccoli e non randomizzati a causa della loro elevata sensibilità dimostrata all'errore e alla distorsione<ref name="Easterbrook" />.
[[Giovanni di Paolo Rucellai|Giovanni Rucellai]] commissionò al grande [[Leon Battista Alberti]] la ristrutturazione della cappella a fianco della chiesa (l'unica parte oggi ancora consacrata), ultimata nel [[1467]], che conserva ancora oggi un piccolo capolavoro, il [[tempietto del Santo Sepolcro]], costruito dallo stesso Alberti e rivestito di marmi bicromi intarsiati, riproducente la forma in scala del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Lo stile sobrio ma altamente elegante delle formelle in marmo bianco e verde con motivi decorativi ognuno diverso dall'altro, è stato di ispirazione anche per alcuni architetti moderni, come [[Alvar Aalto]] che ha usato questo schema per la decorazione di interni. Nel tempietto è sepolto Giovanni Rucellai.
==Note==
Nel [[1754]] la chiesa fu trasformata radicalmente dall'architetto [[Giuseppe Ruggeri]], che smantellò molte decorazioni anteriori e rimosse le numerose sepolture di famiglie e cittadini illustri. Tra le maggiori novità dell'assetto settecentesco ci furono anche la ridefinizione dello spazio interno e la realizzazione della cupola affrescata in corrispondenza del transetto.
<references/>
[[Categoria:ricerca scientifica]]
Venne ulteriormente modificata dopo la soppressione napoleonica ([[1808]]), in linea con il gusto neoclassico dall'architetto [[Giuseppe Cacialli]]: furono poste al centro della facciata, privata del portale trecentesco, le due colonne con ai lati due leoni e il fregio che collegavano il Santo Sepolcro e la navata, con una [[anastilosi]] di evidente sapore [[architettura neoclassica|neoclassico]]. Dopo il [[1808]] la chiesa venne adibita a Direzione del Giuoco del [[Lotto]]; poi servì da Tribunale e in seguito da Manifattura dei Tabacchi (qui avevano luogo le lavorazioni di maggior pregio) fino alla costruzione della [[Manifattura Tabacchi (Firenze)|Manifattura Tabacchi]] in via delle Cascine. A quest'ultima fase risale la [[tramezzatura]] con travi metalliche di tipo industriale della navata centrale.
[[Categoria:bias cognitivi]]
Caratterizzato da un progressivo abbandono agli esordi del Novecento, fu successivamente ristrutturato ed adibito a deposito dell'attigua caserma.
Con la fine dell'utilizzo a scopi militari, prende finalmente avvio la vicenda del moderno Museo Marini; nel [[1976]] venne avviato il restauro della cappella Rucellai e delle strutture murarie della chiesa e pressoché contemporaneamente [[Lorenzo Papi]] e [[Bruno Sacchi]] furono incaricati di redigere il progetto di recupero e rifunzionalizzazione del complesso. I lavori, avviati nel [[1982]], vennero conclusi nel [[1986]].
==Il chiostro==
Sul fianco destro della chiesa si apre un arioso cortile rinascimentale di notevoli dimensioni, con un loggiato, caratterizzato da archi a tutto sesto e [[volte a crociera]] sorretti da colonne con capitelli in stile [[Ordine ionico|ionico]], sui tre lati non adiacenti alla chiesa (sul quarto lato sono presenti a rilievo i profili delle arcate cieche). Il contrasto tra gli intonaci bianchi e la [[pietra serena]] grigia è tipico dell'architettura fiorentina tradizionale.
Il chiostro venne molto danneggiato da un incendio nel [[1921]], vi è un affresco rappresentante ''[[San Giovanni Gualberto]] ed altri santi dell'Ordine Vallombrosano'' di [[Neri di Bicci]].
Oggi è occupato dalle [[associazioni combattentistiche e d'arma]], tra le quali l'[[Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia]].
==Il Museo Marino Marini==
{{vedi anche|Museo Marino Marini (Firenze)}}
[[Marino Marini (scultore)|Marino Marini]] ([[1901]]-[[1980]]) è stato uno dei più importanti artisti italiani del Novecento, soprattutto come scultore. Nacque a [[Pistoia]], ma studiò arte a Firenze, prima di trasferirsi a [[Monza]] come insegnante ed approdando infine alla prestigiosa [[Accademia di belle arti di Brera]] a [[Milano]]. Qui è conservata la seconda collezione per grandezza delle sue opere, dopo la raccolta a lui dedicata nella sua città natale.
I quasi duecento pezzi sono disposti secondo un ordinamento tematico che permette al visitatore di accostarsi con libertà al mondo dell'artista, fatto di cavalieri, Pomone e ritratti. L'allestimento museale rispetta con grande sensibilità le indicazioni di Marini nella scelta dei materiali e dell'illuminazione naturale degli ambienti, creando un raro effetto di armonia tra il contenitore e le opere. Il percorso si snoda su più livelli: le sculture, in bronzo e in cemento, sono distribuite su tutti i piani, mentre su quote diverse sono dislocati gessi policromi e tele, ritratti e disegni. La molteplicità delle tecniche esperite offre un'ulteriore testimonianza degli interessi dell'artista per le possibilità espressive della forma.
==Opere già in San Pancrazio==
*[[Bernardo Daddi]], ''[[Polittico di San Pancrazio]]'', oggi agli [[Uffizi]]
==Galleria d'immagini==
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File:Ex-chiesa di san pancrazio, cupola dipinta.JPG|La cupola
File:Cappella del santo sepolcro,tempietto 00.JPG|La cappella del Santo Sepolcro
File:Cappella del santo sepolcro,tempietto 01.JPG|Il tempietto dell'Alberti
File:Tempietto, formelle 09 impresa personale di giovanni rucellai.JPG|Motivo decorativo con l'impresa personale di Giovanni Rucellai
File:Tempietto, formelle 02.JPG|Motivo decorativo del tempietto
File:Tempietto, formelle 03 impresa personale di piero de' medici il gottoso.JPG|Motivo decorativo con l'impresa personale di [[Piero il Gottoso]]
File:Ex-chiesa di san pancrazio, cripta 01.JPG|La cripta
Image:Cortile di san pancrazio 02.JPG|Il chiostro
</gallery>
==Bibliografia==
*''Toscana Esclusiva XII edizione'', Associazione Dimore Storiche Italiane 2007.
{{bf}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:San Pancrazio (Florence)|commons_preposizione=sulla|commons_etichetta=ex chiesa di san Pancrazio}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://web.rete.toscana.it/Fede/index.htm|I Luoghi della Fede a cura della Regione Toscana}}
* [http://www.comune.firenze.it/servizi_pubblici/arte/musei/m.htm Sito del Comune di Firenze] da cui è tratta la versione originale della voce in [[GFDL]] ([[Wikipedia:Autorizzazioni ottenute/Firenze|vedi autorizzazione]]).
{{Rucellai}}
{{Vigna Nuova}}
{{Portale|architettura|Cattolicesimo|Firenze}}
[[Categoria:Chiese di Firenze|Pancrazio]]
[[Categoria:Chiese sconsacrate di Firenze|Pancrazio]]
[[Categoria:Chiese dedicate a san Pancrazio martire|Firenze]]
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