Il '''bias di pubblicazione''' è un tipo di [[Bias (statistica)|distorsione]] che si verifica nella [[ricerca scientifica|ricerca]] accademica pubblicata. Si verifica quando il risultato di un [[esperimento]] o di uno studio di ricerca influenza la decisione se pubblicarlo o altrimenti distribuirlo. Il bias di pubblicazione è importante perché le [[sintesi narrativa|recensioni di letteratura]] riguardanti il supporto di un'[[ipotesi]] possono essere distorte se la letteratura originale è contaminata da bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. In altre parole, pubblicare solo i risultati che mostrano una scoperta [[Significatività|significativa]] disturba l'equilibrio dei risultati stessi<ref name="Song2010">{{Cita pubblicazione|cognome1= Song |nome1= F. |cognome2= Parekh |nome2= S. |cognome3= Hooper |nome3= L. |cognome4= Loke |nome4= Y. K. |cognome5= Ryder |nome5= J. |cognome6= Sutton |nome6= A. J. |cognome7= Hing |nome7= C. |cognome8= Kwok |nome8= C. S. |cognome9= Pang |nome9= C. |cognome10= Harvey |nome10= I. |titolo= Dissemination and publication of research findings: An updated review of related biases |rivista= Health technology assessment (Winchester, England) |volume= 14 |numero= 8 |pp= iii, iix–xi, iix–193 |anno= 2010 | doi = 10.3310/hta14080 | pmid = 20181324 }}</ref>.
{{Bio
|Nome = Camilla
|Cognome = Cederna
|Sesso = F
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 21 gennaio
|AnnoNascita = 1911
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 5 novembre
|AnnoMorte = 1997
|Epoca = 1900
|Attività = giornalista
|Attività2 = scrittrice
|Nazionalità = italiana
|Immagine = Camillacederna.jpg
}}
Gli studi con risultati significativi possono essere dello stesso livello degli studi con un risultato nullo per quanto riguarda la qualità dell'esecuzione e del disegno<ref name=Easterbrook>{{Cita pubblicazione|cognome=Easterbrook |nome=P. J. |cognome2=Berlin |nome2=J. A. |cognome3=Gopalan |nome3=R. |cognome4=Matthews |nome4=D. R. |titolo=Publication bias in clinical research |rivista=[[Lancet (journal)|Lancet]] |anno=1991 |volume=337 |numero=8746 |pp=867–872 |doi=10.1016/0140-6736(91)90201-Y |pmid=1672966}}</ref>. Inoltre, una volta che un dato scientifico è ben consolidato, può essere interessante pubblicare articoli attendibili che non riescano a respingere l'[[ipotesi nulla]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Luijendijk|nome1=HJ|cognome2=Koolman|nome2=X|titolo=The incentive to publish negative studies: how beta-blockers and depression got stuck in the publication cycle.|rivista=J Clin Epidemiol|data=May 2012|volume=65|numero=5|pp=488–92|doi=10.1016/j.jclinepi.2011.06.022}}</ref>. Tuttavia, i risultati statisticamente significativi hanno una probabilità tre volte maggiore di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati nulli<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Dickersin |nome=K. |wkautore=Kay Dickersin|cognome2=Chan |nome2=S. |cognome3=Chalmers |nome3=T. C. |titolo=Publication bias and clinical trials |rivista=[[Controlled Clinical Trials]] |anno=1987 |volume=8 |numero=4 |pp=343–353 |doi=10.1016/0197-2456(87)90155-3 |pmid=3442991}}</ref>.
== Biografia ==
Nasce da Ersilia Gabba e dal [[calciatore]] socio fondatore del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e industriale [[Giulio Cederna]]<ref>{{Cita web|url=http://www.magliarossonera.it/protagonisti/PRDIR/Prdir-Cederna.html|titolo=Giulio Cederna|sito=www.magliarossonera.it|accesso=2016-12-12}}</ref>, figlio di [[Antonio Cederna (imprenditore)|Antonio]], valtellinese di modeste condizioni, prima [[garibaldino]] e poi [[imprenditore]] del [[Cotone (fibra)|cotone]] a Milano. La madre Ersilia, figlia del torinese di famiglia milanese [[Luigi Gabba]]<ref>{{Cita web|url=http://www.brera.inaf.it/utenti/carpino/ricognizione/documenti/Volta1949.pdf|titolo=Luigi Gabba}}</ref>, [[ingegnere]] [[astronomo]] dell'[[Osservatorio astronomico di Brera|Osservatorio Astronomico di Brera]] e [[Professore universitario|professore]] al [[Politecnico di Milano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-gabba_(Dizionario-Biografico)/|titolo=GABBA, Luigi in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=2016-12-12}}</ref>, è una delle prime donne in Italia a conseguire la [[laurea]] (in [[germanistica]])<ref name="mibac">{{Cita conferenza | titolo=Beni culturali, urbanistica e paesaggio nell'opera di Antonio Cederna, 1921-1996 | conferenza=Prima Conferenza Nazionale sul Paesaggio | organizzazione=Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centrale per i Beni Ambientali e Paesaggistici; Centro di Documentazione Antonio Cederna | anno=1999 | città=Roma | altri=(con CD-ROM) }}</ref>. Camilla è sorella maggiore di [[Antonio Cederna]] e zia di [[Giuseppe Cederna]].
Diversi fattori contribuiscono al bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. È stato scoperto che il motivo più comune per la mancata pubblicazione è semplicemente il fatto che i ricercatori rifiutano di presentare i risultati, portando al bias di non risposta. I fattori citati come alla base di questo effetto includono il fatto che i ricercatori suppongano di aver commesso un errore, il mancato supporto di una scoperta nota, la perdita di interesse nell'argomento o la convinzione che gli altri non saranno interessati ai risultati nulli<ref name="Easterbrook" />. La natura di queste questioni e i problemi che sono stati innescati, sono stati indicati come le 5 malattie che minacciano la scienza, che comprendono: "''significosis'', un'eccessiva attenzione a risultati statisticamente significativi, ''neophilia'', un eccessivo apprezzamento per la novità, ''theorrea'', un mania per una nuova teoria, ''arigorium'', una mancanza di rigore nel lavoro teorico ed empirico e infine, ''disjunctivitis'', una tendenza a produrre grandi quantità di opere ridondanti, banali e incoerenti. "<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Antonakis|nome=John|data=February 2017|titolo=On doing better science: From thrill of discovery to policy implications|rivista=The Leadership Quarterly|volume=28|numero=1|pp=5–21|doi=10.1016/j.leaqua.2017.01.006}}</ref>
Camilla Cederna si laurea in [[letteratura latina]] con una tesi su "Prediche contro il lusso delle donne dai filosofi greci ai Padri della Chiesa". Esordisce nel [[giornalismo]] nel [[1939]] sul [[quotidiano]] milanese vicino al [[Partito Nazionale Fascista]] ''[[L'Ambrosiano]]''. Dal [[1945]] al [[1955|'55]] è redattrice nel settimanale ''[[L'Europeo]]'', mentre dal [[1958]] all'[[1981|'81]] lavora come [[Inviato|inviata]] per ''[[L'Espresso|L'espresso]]'', dove è anche titolare di una [[Rubrica (giornalismo)|rubrica]] di fatti di costume: ''Il lato debole''. Negli [[Anni 1990|anni '90]] collabora con il [[periodico]] ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]''.
I tentativi di identificare gli studi non pubblicati spesso si rivelano difficili o insoddisfacenti<ref name="Rothstein2005">H. Rothstein, A. J. Sutton and M. Borenstein. (2005). ''Publication bias in meta-analysis: prevention, assessment and adjustments''. Wiley. Chichester, England ; Hoboken, NJ.</ref>. Nel tentativo di combattere questo problema, alcune riviste richiedono che gli studi presentati per la pubblicazione siano pre-registrati (registrando uno studio prima della raccolta di dati e analisi) con organizzazioni come il ''Center for Open Science''.
=== Il caso Pinelli e la vicenda Calabresi ===
{{Vedi anche|Giuseppe Pinelli|Omicidio Calabresi|Lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli}}
Altre strategie proposte per rilevare e controllare il bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" /> includono l'analisi della [[valore p|curva p]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= P-curve: A key to the file-drawer.|url= http://doi.apa.org/getdoi.cfm?doi=10.1037/a0033242|rivista= Journal of Experimental Psychology: General| doi=10.1037/a0033242|volume=143|pp=534–547}}</ref> e lo sfavorire gli studi piccoli e non randomizzati a causa della loro elevata sensibilità dimostrata all'errore e alla distorsione<ref name="Easterbrook" />.
Dal [[1969]] la Cederna iniziò ad accentuare il proprio interesse per la [[politica]] italiana. Dopo la [[Strage di piazza Fontana|strage di Piazza Fontana]], pubblicò un'[[inchiesta]] sulla morte dell'anarchico [[Giuseppe Pinelli]], fermato per accertamenti nell'ambito delle indagini e morto precipitando dalla finestra-balcone<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/calabresi/delitto/delitto.html|titolo=La Repubblica/cronaca: Calabresi non era nella stanza quando Pinelli volò dalla finestra|sito=www.repubblica.it|accesso=2016-12-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=GiuseppePinelli|titolo=Giuseppe Pinelli - Biografia|sito=cinquantamila.corriere.it|accesso=2016-12-12}}</ref> di un ufficio della [[Questura di Milano|Questura milanese]] mentre si concludeva il terzo giorno consecutivo di interrogatorio<ref>{{Cita web|url=http://www.centrostudilibertari.it/giuseppe-pinelli|titolo=Giuseppe Pinelli {{!}} Centro studi libertari - Archivio Giuseppe Pinelli|sito=www.centrostudilibertari.it|accesso=2016-12-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/07/giuseppe-pinelli-chi-cera-quella-notte-alla-questura-di-milano/585635/|titolo=Giuseppe Pinelli, chi c'era quella notte alla questura di Milano?|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2013-05-07|accesso=2016-12-12}}</ref>.
Nel [[1971]] fu la principale ispiratrice della [[lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli|lettera aperta]] pubblicata sul settimanale ''L'Espresso'' contro il [[Luigi Calabresi|commissario Luigi Calabresi]] e i [[Magistrato|magistrati]] che, secondo la giornalista, lo avevano tutelato durante l'inchiesta sul caso Pinelli<ref>Camilla Cederna, Appello in fondo all'articolo ''«Colpi di Scena e Colpi di Karatè, gli ultimi incredibili sviluppi del caso Pinelli».'', L'Espresso, 13-giugno-1971, e articoli successivi del 20-giugno-1971 e 27-giugno-1971</ref>. Quando, pochi mesi dopo, Calabresi fu freddato di fronte alla sua abitazione, la giornalista si trovò al centro di dure contestazioni iniziate con il commento accusatorio del [[Libero Mazza|prefetto Libero Mazza]] ai giornalisti radunati, tra cui la stessa Cederna, all'ospedale San Carlo mentre all'interno veniva composto il [[cadavere]] del commissario<ref>Il commento fu: «E pensare che è tutta colpa di quella carogna di Camilla Cederna che col suo libro su Pinelli e contro Calabresi, tra l'altro, ha guadagnato decine di milioni». La Cederna ricordò l'episodio nel programma ''[[La notte della Repubblica]]'' di [[Sergio Zavoli]] citato da [[Daniele Biacchessi]] [http://books.google.com/books?id=1N8KooT3lHUC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=cederna&f=false online]</ref>.
La Cederna firmò anche il [[libro]] ''Pinelli: una finestra sulla strage'', a causa del quale venne poi accusata dall'allora [[Questore (ordinamento italiano)|questore]] di Milano di essere il mandante morale dell'omicidio di Calabresi<ref>Cfr. capitolo su Camilla Cederna in Eugenio Marcucci, [[Gaetano Afeltra]], ''Giornalisti grandi firme'', Rubbettino Editore srl, 2005 ISBN 88-498-1071-7</ref>.
Nel [[1991]] [[Vittorio Sgarbi]] in una [[trasmissione televisiva]] affermò: "Camilla Cederna è stata quasi la mandante dell'omicidio Calabresi perché ha scritto un libro contro di lui, incriminandolo come se fosse stato l'[[assassino]] del famoso anarchico Pinelli". Successivamente la Cederna chiese un risarcimento danni per cento milioni di [[Lira (moneta)|lire]] che in primo grado le fu riconosciuto. In secondo grado, nel [[2000]], la [[Corte d'appello]] di Milano ritenne che Sgarbi avesse esercitato un legittimo [[diritto di critica]] e revocò il risarcimento. Contro questa [[sentenza]] gli [[Erede|eredi]] della scrittrice ricorsero in [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] ma il ricorso venne rigettato con la sentenza nº 559/05 del 13 gennaio 2005<ref>[http://www.overlex.com/leggisentenza.asp?id=42 Il testo della sentenza nº 559/05 del 13 gennaio 2005 della Corte Suprema di Cassazione].</ref>.
=== Il libro ''Giovanni Leone: la carriera di un presidente'' ===
Sempre dalle colonne dell<nowiki>'</nowiki>''Espresso'', a partire dal [[1975]], Camilla Cederna iniziò una campagna critica contro [[Giovanni Leone]], [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] in carica, ed i suoi familiari.
Nel [[1978]] uscì il suo libro ''Giovanni Leone: la carriera di un presidente'' che vendette oltre 600 000 copie e che fu determinante nella decisione di Leone di dimettersi da Capo dello Stato. Il libro era stato scritto sulla base di fonti come quella di [[Mino Pecorelli]] con brani tratti dall'agenzia scandalistica ''[[OP-Osservatore Politico|OP]]'', ritenuta vicina ai [[Servizio segreto|servizi segreti]]. A questo ''[[pamphlet]]'' sulle presunte irregolarità commesse dal presidente e dei suoi familiari, la parte politica di cui Leone era espressione non reagì<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/02/Giovanni_Leone_complotto_Pci_volle_co_9_081102044.shtml Corriere della Sera, 2 novembre [[2008]]]</ref>, né consentì allo stesso Capo dello Stato di reagire: il [[Guardasigilli]] del [[Governo Andreotti IV|quarto governo Andreotti]], più volte sollecitato dal Quirinale, rifiutò di accordare la necessaria autorizzazione a procedere penalmente contro l'autrice per [[oltraggio al Capo dello Stato]]. Furono soltanto i figli di Leone a poter sporgere [[querela]], per i fatti loro ascritti.
La Cederna perse in tutti e tre i gradi di giudizio: fu condannata per [[Diffamazione (ordinamento penale italiano)|diffamazione]] e fu comminata a lei e al suo periodico ''L'espresso'' una [[multa]]. Fu inoltre decretata la distruzione di tutte le copie del libro<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/10/CAMILLA_CEDERNA_Donna_coraggio_co_0_9711105279.shtml|titolo=Necrologio di Camilla Cederna sul Corriere della Sera|editore=corriere.it|data=19 novembre 1997|accesso=5 febbraio 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/31/varese-si-decide-sui-libri-sequestrati.html|titolo=A Varese si decide sui libri sequestrati|autore=Fabrizio Ravelli|pubblicazione=la Repubblica|data=31 maggio 1984|p=4}}</ref>. Tuttavia ci volle ancora un un decennio prima che Giovanni Leone venisse totalmente ed integralmente riabilitato. Il 3 novembre 1998, in occasione del suo novantesimo compleanno, [[Emma Bonino]] e [[Marco Pannella]] gli chiesero ufficialmente scusa. Il 25 novembre [[2006]] il Presidente della Repubblica Italiana [[Giorgio Napolitano]] manifestò esplicitamente il suo dispiacere per la grave ingiustizia che ebbero a subire il Presidente Giovanni Leone e la sua famiglia<ref>{{cita video|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/giovanni-leone/848/default.aspx|titolo=Giovanni Leone - Un presidente nel mirino|editore=lastoriasiamonoi.rai.it}}</ref>.
== Morte e tumulazione ==
Camilla Cederna muore una mattina del novembre [[1997]], ottantaseienne, per cause naturali nella sua abitazione milanese<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_1997_11.pdf/10CUL03A.pdf&query=c.s.|titolo=Una penna contro il Presidente}}</ref>. Dopo la [[cremazione]], le sue ceneri vengono tumulate al Riparto X del [[Cimitero monumentale di Milano|Cimitero Monumentale di Milano]], nella tomba 171-172, che già ospitava vari membri della sua famiglia fra cui le sorelle Luigia, detta Luisa, morta a 9 mesi nel [[1915]], e Rachele, morta a ventun'anni e mezzo, nel [[1931]], di [[scarlattina]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Pep Pop|data=2017-05-05|titolo=Tomba con ceneri di CAMILLA CEDERNA, CIMITERO MONUMENTALE di MILANO|accesso=2017-06-07|url=https://www.youtube.com/watch?v=OIyCud54OfA}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/08/01/quei-fratelli-imprevedibili.html|titolo=quei fratelli imprevedibili - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2016-12-14}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>.
== Opere ==
* ''Noi siamo le signore'', Milano, Longanesi, 1958.
* ''La voce dei padroni'', Milano, Longanesi, 1962.
* ''8 1/2 di Federico Fellini'', a cura di, Bologna, Cappelli, 1963.
* ''Signore & signori. [Personaggi illustri e meschini della vita pubblica e privata dell'Italia d'oggi]'', Milano, Longanesi, 1966.
* ''Callas'', Milano, Longanesi, 1968.
* ''Le pervestite'', Genova, Immordino, 1968.
* ''Pinelli. Una finestra sulla strage'', Milano, Feltrinelli, 1971.
* ''Sparare a vista. Come la polizia del regime DC mantiene l'ordine pubblico'', Milano, Feltrinelli, 1975.
* ''Il lato debole. Diario italiano 1956-1962'', Milano, Bompiani, 1977.
* ''Il lato debole. Diario italiano 1963-1968'', Milano, Bompiani, 1977.
* ''Il lato debole. Diario italiano 1969-1976'', Milano, Bompiani, 1977.
* ''Giovanni Leone. La carriera di un presidente'', Milano, Feltrinelli, 1978.
* ''Milano in guerra'', con Martina Lombardi e Marilea Somaré, Milano, Feltrinelli, 1979.
* ''Il mondo di Camilla'', Milano, Feltrinelli, 1980.
* ''Nostra Italia del miracolo'', Milano, Longanesi, 1980.
* ''Casa nostra'', Milano, A. Mondadori, 1983.
* ''Roberto Sambonet: ritratti '43-'83'', Milano, Feltrinelli, 1984.
* ''Vicino e distante. Gente, ambienti, salotti, usi, costumi: impressioni sull'Italia di ieri e di oggi'', Milano, A. Mondadori, 1984.
* ''De gustibus'', Milano, A. Mondadori, 1986.
* ''Il meglio di'', Milano, A. Mondadori, 1987. ISBN 88-04-30561-4.
* ''Il lato forte e il lato debole'', Milano, A. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-34566-7.
* ''La terribile santità'', Vicenza, La locusta, 1999.
* ''Quando si ha ragione. Cronache italiane'', Napoli, L'Ancora del Mediterraneo, 2002. ISBN 88-8325-091-5.
* ''Il mio Novecento'', Milano, BUR Rizzoli, 2011. ISBN 978-88-17-04658-9.
<references/>
[[Categoria:ricerca scientifica]]
== Altri progetti ==
[[Categoria:bias cognitivi]]
{{Interprogetto|q}}
== Collegamenti esterni ==
* Biografia di [http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=422 Camilla Cederna] sul sito [http://www.enciclopediadelledonne.it www.enciclopediadelledonne.it]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|giornalismo|letteratura}}
[[Categoria:Sepolti nel Cimitero Monumentale di Milano]]
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