Ushtria Çlirimtare e Kosovës e Villa Mosconi Bertani: differenze tra le pagine

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{{Edificio civile
{{C|voce ricca di supposizioni e affermazioni forti, ma fontate solo da alcuni articoli di cronaca giornalistica, ci vorrebbero fonti più robuste|storia|giugno 2014}}
|nome edificio = Villa Mosconi Bertani
{{Avvisounicode}}
|immagine = Villa Mosconi Bertani 2013.jpg
{{Infobox unità militare
|didascalia = Facciata della villa e ingresso cantine
|Nome = Ushtria Çlirimtare e Kosovës
|paese = ITA
|Immagine = UCK KLA.png
|indirizzo = Località Novare
|Didascalia = Stemma dell'UÇK
|città = Arbizzano di Negrar
|Attiva = [[1981]]-[[1999]]
|cittàlink = Negrar
|Nazione = {{YUG}}
|latitudine = 45.503558
|Alleanza = {{ALB}}<br />
|longitudine = 10.946444
{{Bandiera|NATO|nome}}
|Serviziostato = abitato
|periodo costruzione = [[XVII secolo]]
|Tipo = Organizzazione paramilitare
|inaugurazione =
|Ruolo = Lotta per l'indipendenza della provincia autonoma [[Serbia|serba]] del [[Kosovo]]
|stato completamento = <!-- di default è "in uso" -->
|Descrizione_ruolo =
|demolito =
|Dimensione = 40.000
|distrutto =
|Struttura_di_comando =
|uso = Civile e Cantina Vitivinicola
|Reparti_dipendenti =
|ingegnere =
|Descrizione_reparti_dipendenti =
|Guarnigioneappaltatore =
|costruttore =
|Descrizione_guarnigione =
|proprietario = Tenuta Santa Maria - Famiglia Bertani
|Equipaggiamento =
|Descrizione_equipaggiamento =
|Soprannome =
|Patrono =
|Motto =
|Colori =
|Descrizione_colori =
|Marcia =
|Mascotte =
|Battaglie = [[Guerra del Kosovo]]
|Anniversari =
|Decorazioni =
|Onori_di_battaglia =
|Sito_internet =
|Comandante_corrente =
|descrizione_comandante_corrente =
|Comandante_corrente1 =
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|Capo_cerimoniale =
|Descrizione_capo_cerimoniale =
|Colonel_in_Chief =
|Descrizione_Colonel_in_Chief =
|Comandanti_degni_di_nota = [[Agim Çeku]] <br /> [[Hashim Thaçi]] <br /> [[Ramush Haradinaj]] <br /> [[Adem Jashari]] <br /> [[Zahir Pajaziti]]
|Simbolo =
|Descrizione_simbolo =
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|Descrizione_simbolo2 =
|Titolo_vario =
|Descrizione_vario =
|Testo_vario1=
}}
 
La '''Villa Mosconi Bertani''' (conosciuta anche come Villa Novare) è una Cantina e [[villa veneta]] neoclassica risalente al [[XVIII secolo]] famosa per la produzione dell’Amarone Classico Della Valpolicella. La tenuta è l'estensione di un precedente complesso del [[XVI secolo|secolo XVI]] ed è composta da una residenza estiva, cantina monumentale, ampio brolo (ventidue ettari) e pertinenze dedicati interamente alla [[viticoltura]]. Villa Mosconi Bertani è anche conosciuta per essere stata un importante centro del [[Romanticismo]] grazie al poeta e letterato italiano [[Ippolito Pindemonte]] nonché come luogo di nascita del vino [[Amarone della Valpolicella|Amarone]]. Essa si trova nel comune di [[Negrar]] in località [[Novare]], in [[Valpolicella]], nella [[provincia di Verona]].
L''''Ushtria Çlirimtare e Kosovës''' ('''UÇK''' o '''UCK'''), nome [[lingua albanese|albanese]] dell'Esercito di liberazione del Kosovo (ELK), (noto in [[lingua inglese|inglese]] con la [[sigla]] ''KLA'' acronimo di ''Kosovo Liberation Army''), è stata un'organizzazione [[Kosovo|kosovaro]]-[[Albania|albanese]] paramilitare guerrigliera e inserita nel 1998 nella lista ONU delle organizzazioni [[terrorismo|terroristiche]]<ref name="UN1160">{{en}} [http://www.un.org/peace/kosovo/98sc1160.htm Risoluzione 1160 (1998) del Consiglio di sicurezza dell'ONU che, tra l'altro, condanna esplicitamente "tutti gli atti di terrorismo commessi dall'UCK" (''all acts of terrorism by the Kosovo Liberation Army'')].</ref><ref name="start">{{en}}[http://www.start.umd.edu/start/data/tops/terrorist_organization_profile.asp?id=3517 Scheda dedicata all'UCK dallo START, Consorzio Nazionale per lo studio del terrorismo e le risposte al terrorismo del ministero degli Interni USA, con sede presso l'Università del Maryland].</ref><ref name="republican"/><ref name="CorrRomano"/><ref name="CorrRomano2">[http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/10/KOSOVO_ABKHAZIA_OSSEZIA_GIOCO_DEI_co_9_080910120.shtml Corriere della Sera, "KOSOVO, ABKHAZIA, OSSEZIA IL GIOCO DEI CONFRONTI"] di [[Sergio Romano]], 10 settembre 2008.</ref><ref name="WashTimes">{{en}} [http://findarticles.com/p/articles/mi_hb5244/is_199905/ai_n21017447/ The Washington Times, "KLA rebels train in terrorist camps: Bin Laden offers financing, too.", maggio 1999].</ref> che ha operato in [[Kosovo]] e nella vicina vallata di [[Presevo]], nella [[Serbia]] meridionale prima dello scoppio della [[Guerra del Kosovo]]. Un'organizzazione simile, nota con la stessa sigla UÇK o UCK ([[Esercito di liberazione nazionale (Macedonia)|Ushtria Çlirimtare Kombëtare]], in [[lingua italiana|italiano]] Armata di liberazione nazionale), parimenti accusata dai suoi avversari, di esercitare il terrorismo, ha anche operato durante i sanguinosi scontri promossi dalla minoranza albanese nella [[Repubblica di Macedonia]] tra la fine del [[2000]] e la primavera del [[2001]].<ref name="CorrSolana">[http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/21/Ultimatum_macedone_ribelli_albanesi_co_0_01032111512.shtml Il ministro Dini a nome del Gruppo di contatto invoca «tolleranza zero». Presto i soldati italiani in prima linea - Ultimatum macedone ai ribelli albanesi - Bombardamenti sui covi dei guerriglieri: «Avete ventiquattro ore per arrendervi», 21 marzo 2001] In particolare si veda la dichiarazione di [[Javier Solana]]: "Javier Solana, responsabile per la sicurezza dell'Unione europea: da una parte, questi ha dato il via libera al governo macedone («dove siedono anche partiti albanesi») per lanciare l'offensiva militare: «La Macedonia deve proteggersi militarmente, con i terroristi non si tratta e noi sconsigliamo di farlo».", e la registrazione del fatto che «L'ormai disciolto Esercito di Liberazione del Kosovo, l'Uck, appoggia fortemente l'operato della guerriglia in [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]], che rifornisce di armi e cibo».</ref><ref name="CorrTetovo">[http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/22/Riporteremo_ordine_Macedonia__co_0_01032211453.shtml Il Corriere della Sera, "L'Uck dichiara un «cessate il fuoco illimitato e unilaterale». Attentato a Skopje: un poliziotto ucciso e uno ferito - «Riporteremo l'ordine in Macedonia» Il presidente sfida i ribelli che hanno offerto una tregua: «Non trattiamo coi terroristi», 22 marzo 2001].</ref>.
La villa, il parco, la cantina e i suoi vigneti sono oggi proprietà della famiglia di Gaetano Bertani e aperti al pubblico tutti i giorni per tour guidati e in occasione di eventi culturali e privati.
 
== Ambiente ==
La villa è situata in uno dei luoghi ancora non contaminati dalle speculazioni edilizie e questa sua cornice naturalistica immersa nelle campagne ne incrementa la già indiscutibile bellezza artistica.
La valle di Novare ha un grande interesse geologico e idrologico per le sette fonti perenni che alimentavano in [[Verona romana|epoca romana]] l'[[acquedotto]] della città di [[Verona]] e i ricchi giacimenti ferrosi sfruttati in antichità.
 
== Storia ==
{{Approfondimento|larghezza=280px|titolo=Testimonianze dell'epoca romana|dim-testo=90%|contenuto=Una delle più interessanti scoperte dell'epoca romana effettuate in [[Valpolicella]] è stata quello di un [[acquedotto]]. Il suo ritrovamento risale al [[1888]], presso [[Parona di Valpolicella|Parona]], durante gli scavi per la galleria ferroviaria della [[Ferrovia Verona-Caprino-Garda|Verona-Caprino-Garda]]. Esso portava le acque nei pressi della Villa Mosconi Bertani verso l'acquedotto di Santa Cristina che poi proseguiva verso la città di [[Verona]], entrando da circa dove ora è presente il [[Ponte Garibaldi (Verona)|Ponte Garibaldi]]..}}
 
Fu iniziata dalla famiglia Fattori intorno al [[1735]] a lato della cantina cinquecentesca preesistente nel luogo di un antico insediamento prima [[Arusnati|arusnate]] e poi [[Impero romano|d'epoca romana]]. Fu venduta incompiuta ai Mosconi, nel [[1769]], che completarono la costruzione aggiungendo un magnifico parco [[romantico]] di otto ettari in stile inglese oltre ad espanderne l'attività [[Viticoltura|vinicola]] rendendola una delle maggiori cantine dell'epoca nel Nord Italia.
=== Nascita ===
Durante la proprietà dei Mosconi fu inoltre importante [[salotto letterario]] frequentato da esponenti della cultura del tempo, tra cui il poeta e letterato [[Ippolito Pindemonte]].
Nella prima metà del [[XX secolo|Novecento]] la villa conobbe anni di abbandono e opere vandaliche che rovinarono il parco e alcune sue stanze. Nel 1953 venne acquistata e ristrutturata dalla famiglia Bertani per farne sede di rappresentanza dell'omonima cantina. Dal [[2012]] è proprietà della famiglia di Gaetano Bertani che in questa sede continua la tradizione di famiglia nella produzione di vini.
 
== Architettura ==
{{citazione necessaria|Il nucleo di questo "esercito" si era sviluppato negli [[anni 1980|anni ottanta]] in [[Kosovo]], poiché, dopo la morte di [[Josip Broz Tito|Tito]], che aveva saputo per decenni tenere assieme la varie etnie della [[Jugoslavia]], i popoli del Kosovo non si sentivano più tutelati né rappresentati dal governo centrale jugoslavo}}. {{Citazione necessaria|La formazione, composta da kosovari di etnia albanese, strinse rapporti con l'[[Albania]] e con il movimento del Kosovo Levisja e Kosoves (in albanese)}}.
[[File:VILLA_MOSCONI_BERTANI_5.jpg|thumb|upright=1.4|La facciata neoclassica di Villa Mosconi Bertani|left]]
 
Il complesso è un tipico esempio dell'idea palladiana della Villa Veneta con integrazione nel progetto architettonico sia della parte produttiva e agricola legata al vino che di quella residenziale e padronale, rappresentando al centro della valle una sorta di tempio neoclassico a riferimento di una comunità che contava trentacinque famiglie residenti nella tenuta. È costituito da un edificio principale con due ali basse avanzate, terminanti in due facciate simmetriche. Sopra l'ala orientale si erge il campanile della cappella (consacrata a San Gaetano), mentre da ambo le parti due cancelli danno accesso ai rustici e alle cantine.
La CIA ha sempre sostenuto lo smantellamento dello stato Jugoslavo tramite l'uso di paramilitari, e l' UCK difatti ha ricevuto sostegno dai servizi segreti americani tramite armi e soldi, a dispetto del fatto che molti governi, incluso il governo USA, consideravano questa formazione albanese di tipo terrorista.
 
La costruzione di tutto l'impianto, ossia il corpo centrale della villa, la cappella e le cantine, avvenne nella prima metà del Settecento, ad opera dell'architetto veronese [[Adriano Cristofali]] su commissione del primo proprietario della tenuta Giacomo Fattori. Egli la fece erigere su un nucleo abitativo preesistente del Cinquecento.
=== I primi fermenti ===
Questa formazione si è sviluppata nel [[1996]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/28/Giorni_sangue_Kosovo_co_0_98122812022.shtml Giorni di sangue in Kosovo].</ref>, l'UCK operò però prevalentemente in Kosovo. A metà degli anni novanta vennero sferrati i primi attacchi armati da parte dell'UCK contro la polizia serba e le istituzioni statali, cittadini di etnia non albanese e cittadini di etnia albanese accusati di "collaborazionismo". A capo dell'UCK c'era il comandante Adem Jashari.
 
L'intervento della famiglia Fattori iniziato nel [[1710]], finalizzato a dare alla dimora un tono aristocratico, aveva un chiaro scopo autocelebrativo, dal momento che erano stati insigniti del titolo comitale. Il progetto fu inizialmente affidato all'architetto Lodovico Perini che morì prima dell'inizio dei lavori e fu completato daI Cristofoli che seppe elaborare con maestria il corpo centrale, di chiara matrice classicista e revisionare le due ali perpendicolari. In tal modo creò il giardino antistante, riuscendo anche a celare la vista dei rustici laterali, poco aristocratici, separando la zona dedicata all'ozio da quella più propriamente agricola.
=== La guerriglia ===
 
L'edificio padronale è a tre piani e consta di un'intelaiatura architettonica scandita da un doppio ordine: tuscanico al pianterreno e ionico al piano superiore. Nella parte centrale, la facciata principale, si conclude con un timpano che contiene lo stemma aggiunto dai Trezza, sul quale spiccano cinque statue di divinità mitologiche. Le statue del giardino sono attribuite allo scultore [[Lorenzo Muttoni]].
[[File:Kosovo CIA map.gif|thumb|Mappa del Kosovo]]
[[File:UÇK monument in Đakovica.jpg|thumb|Monumento all'UÇK a Gjakova]]
Tra il [[1997]] ed il [[1999]] gli attentati dell'UCK e le repressioni serbe crebbero sempre più in regolarità, e gravità, fino a quando scoppiò tra il movimento indipendentista ed il governo centrale una vera e propria guerra. Militarmente inferiore all'esercito regolare serbo, fondava la sua strategia sull'appoggio popolare, i finanziamenti esteri, la conoscenza del territorio, e sulle tecniche di guerriglia.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/02/Kosovo_domenica_sangue_co_0_98030210586.shtml Kosovo, domenica di sangue].</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/02/Duemila_civili_fuggono_dal_Kosovo_co_0_98060211832.shtml Nuovi scontri, decine di vittime].</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/24/Kosovo_scontri_confine_Restano_uccisi_co_0_9804242127.shtml Kosovo, scontri al confine].</ref>
 
== Affreschi ==
=== La guerra del Kosovo e periodo post-bellico===
[[File:Salone Delle Muse Villa Mosconi Bertani.jpg|thumb|upright|Salone Delle Muse]]
[[File:Soffitto_Salone_Delle_Muse_Villa_Mosconi_Bertani.jpg|thumb|upright|Il soffitto del salone con le allegorie delle quattro stagioni]]
 
Il salone delle Muse, splendidamente affrescato, dove si notano i due stemmi dei Mosconi, comprende in altezza i tre piani della villa, divisi dalla balaustra in legno dipinto che li suddivide in due fasce orizzontali sovrapposte:
Nel [[1999]] scoppiò la [[guerra del Kosovo]], tra l'UCK e la [[Repubblica Federale Jugoslava]] guidata dal presidente [[Slobodan Milošević]], ormai ridotta a solo alle repubbliche di [[Serbia]] (con il [[Kosovo]] e la [[Voivodina]]) e [[Montenegro]]. L'esercito serbo lanciò una massiccia offensiva contro l'esercito di liberazione, che fu invece sostenuto dal mondo occidentale (NATO), dopo i falliti accordi di [[Rambouillet]]. Ci furono massicci bombardamenti da parte della NATO, coordinati con l'aiuto dell'UCK. Quando la guerra terminò l'UCK cominciò ad essere disarmato, {{citazione necessaria|e molti dei suoi componenti entrarono a far parte del corpo di polizia militare che a tutt'oggi presidia il Kosovo.}}
 
- Nella parte inferiore domina l'uso del finto [[bugnato]]. Nelle nicchie dipinte sono racchiuse le statue [[monocromo|monocrome]] che rappresentano le Muse delle Arti: l'Architettura, la Scultura, la Pittura, la Geometria, l'Astronomia e la Musica;
Nel [[1999]] l'UCK fu ufficialmente dissolto ed i suoi membri, nonostante gli accordi internazionali prevedessero il suo completo disarmo, andarono a costituire il neonato gruppo armato denominato in inglese Kosovo Protection Corps (KPC)<ref name="reveron 68"/>.
 
- Nella parte superiore si trovano architetture fantastiche a [[trompe l'oeil]], che danno una connotazione [[prospettiva|prospettica]] all'insieme. I dipinti monocromi laterali rappresentano le statue dell'Abbondanza e della Giustizia, mentre i satiri dipinti sopra le porte richiamano le quattro stagioni.
Nel [[2014]] è stata annunciata l'acquisizione di prove largamente sufficienti a perseguire i vertici dell'organizzazione per gravi violazioni del [[diritto internazionale umanitario]], tra cui [[Crimine contro l'umanità|crimini contro l'umanità]] e [[Crimine di guerra|crimini di guerra]].<ref>[http://contropiano.org/articoli/item/25511 Kosovo: i capi dell'Uck accusati di crimini contro l'umanità e pulizia etnica].</ref><ref>[http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/politica/2014/07/29/kosovo-ue-trovate-prove-crimini-guerra-di-ex-vertici-uck_fac436d2-70ad-4a99-b209-b22863a181e3.html Kosovo: Ue, trovate prove crimini guerra di ex vertici Uck].</ref>
 
Le quattro stagioni e quindi lo scorrere del tempo (con un chiaro riferimento al contesto agricolo nel quale ci si trovava e ancora ci si trova) rappresentano il tema principale dell'affresco sul soffitto. Al suo centro, seduta tra fiori variopinti, spicca [[Flora (divinità)|Flora]] e alla sua sinistra in basso si hanno la Primavera e l'Estate, dipinte con tonalità calde e brillanti. Sul lato opposto, in evidente contrasto cromatico, in quanto rappresentati tra cupe nubi temporalesche, si trovano l'Autunno e l'Inverno. Tra tutti poi, sta [[Zefiro]], che si libra nell'aria seguito da festosi angioletti, mentre sullo sfondo si scorge [[Apollo]] sul suo carro.
Nel [[2015]] il parlamento kosovaro approva l'istituzione di un tribunale speciale per giudicare i crimini di guerra contestati agli ex membri dell'organizzazione.<ref>[http://www.linkiesta.it/kosovo-tribunale-speciale Kosovo, i dubbi sul tribunale speciale che potrebbe salvare i colpevoli]</ref>; nel [[2016]] il [[consiglio dell'Unione europea]] stanzia a bilancio un importo di 29 milioni di euro per le sezioni specializzate del tribunale speciale.<ref>[http://www.agenzianova.com/a/57617ce5469f61.82575905/1369918/2016-06-15/kosovo-ue-approva-bilancio-di-29-milioni-di-euro-per-tribunale-speciale-uck Kosovo: Ue approva bilancio di 29 milioni di euro per Tribunale speciale Uck]</ref>
 
Gli autori degli affreschi furono artisti emiliani, attivi a Verona. In particolare, il ciclo decorativo delle due fasce orizzontali è stato attribuito al pittore quadraturista [[Prospero Pesci]], della scuola di [[Filippo Maccari]], mentre l'affresco centrale sul soffitto è stato attribuito a [[Giuseppe Valliani]], detto il Pistoiese.
==terrorismo==
{{Da aggiornare/Urgente}} <!-- mancano risultati di indagini, inchieste, processi di cui si indica l'inizio, e di cui ormai sono trascorsi anni -->
 
== Il Parco e Giardini ==
Sin dai primi sanguinosi attacchi condotti dai guerriglieri dell'organizzazione, le autorità della [[Repubblica Federale di Jugoslavia]] e, successivamente, quelle della [[Serbia]], hanno sempre considerato l'UCK come un movimento [[terrorismo|terroristico]]<ref name=mipt>[http://web.archive.org/web/20070402053051/http://www.tkb.org/Group.jsp?groupID=3517 MIPT Terrorism Knowledge Base] utilizzando una copia di web.archive.org del 2 aprile 2007.</ref>.
[[File:Villa Mosconi Bertani - Parco dei Poeti.jpg|thumb|left|VIlla Mosconi Bertani - Il parco romantico in stile inglese della seconda metà del 1700]]
Alla fine del Settecento anche a Verona cominciarono a diffondersi complessi naturalistici in armonia con la moda del tempo (inizio del [[Romanticismo]]), che vedeva prevalere il giardino all'inglese (paesaggistico, romantico, con piante esotiche, viali, luoghi isolati, angoli con finti ruderi archeologici) su quello italiano, prevalentemente verde e regolare. Su quella scia i fratelli Giacomo e Guglielmo Mosconi sistemarono i terreni retrostanti alla villa, dando loro una duplice destinazione, di giardino e di bosco. Costruirono il laghetto, alimentato dalle sorgenti presenti nella proprietà, l'isoletta al centro su cui si ergono alti [[Taxodium]], raggiungibile mediante un ponticello in legno e la casa per il caffè ispirata a simili costruzioni nord europee. Il progetto del parco fu suggerito da [[Ippolito Pindemonte]] a cui si devono alcune influenze di origine inglese da lui illustrate nel saggio pubblicato nel 1792 dall'Accademia di Scienze e Agricoltura di Padova intitolato "Sopra I Giardini Inglesi" in cui cita il filosofo, giurista e politico [[Francis Bacon (filosofo)|Francis Bacon]]:
 
"''Un giardino, scrive Bacone di Verulamio, è il più puro de' nostri piaceri, e il ristoro maggiore de' nostri spiriti, e senza esso le fabbriche ed i palagi altro non sono, che rozze opere manuali: di fatto si vede sempre, che ove il secolo perviene al ripulimento ed all'eleganza, gli uomini si danno prima a fabbricare sontuosamente, e poi a disegnar giardini garbatamente, come se quest'arte fosse ciò che havvi [p.&nbsp;220]di più perfetto. Così Bacone[1]. L'Italia, al risorgere delle lettere e delle belle arti, fu la prima a coltivare, come gli altri studj, quello ancora delle amenità villerecce: ma convien confessare, che ora molte nazioni nell'amore ci vincono e nella cura di queste tranquille, ed erudite delizie, e che l'Inghilterra è nelle medesime la maestra delle nazioni tutte. Non è così facile il dare un'idea veramente giusta ed esatta de' giardini Inglesi, perché quest'arte venne perfezionata di [p.&nbsp;221]fresco, anzi si va tuttora perfezionando, non trovandosi forse giardino, che non abbia qualche difetto grave, il che non toglie, che se ne conoscan bene le regole, stante che sappiamo anche come debba farsi un poema, benché poema perfetto non sia mai stato fatto...."''
L'UCK è stato considerato sin dai primi attacchi da esso condotti negli [[anni 1990|anni novanta]] come un'organizzazione terroristica da parte delle organizzazioni internazionali di polizia e di numerosi Paesi del mondo, a cominciare dalla Serbia ed inclusi gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]<ref name="republican"/>.
In un'intervista concessa nel 1999 al quotidiano britannico [[Sunday Times]], il capo dei servizi segreti [[Albania|albanesi]], Fatos Klosi, rivelò che l'UCK godeva di una rete di appoggio organizzata in [[Albania]] dal noto terrorista [[Osama bin Laden]]<ref name ="CorrBinLaden">[http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/13/Rugova_tesse_trama_dell_unita_co_0_9905136856.shtml Corriere della Sera, "Rugova tesse la trama dell'unità kosovara", 13 maggio 1999].</ref>. Forti sospetti circa legami tra l'UCK e [[Al-Qa'ida|al-Qāʿida]] e altre organizzazioni terroristiche islamiche sono riemersi anche in seguito e successivamente agli [[attentati dell'11 settembre 2001]]<ref name="WashTimes"/><ref name="CorrAlQaeda">[http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/11/Accuse_leader_kosovari_Sono_legati_co_9_050511037.shtml Corriere della Sera, "I sospetti sfiorano anche l'entourage di Rugova - Accuse ai leader kosovari «Sono legati a Bin Laden», 11 maggio 2005].</ref><ref name="CorrMieli">[http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/15/Milosevic_resistenza_Kosovo_Qaeda_co_0_0204153579.shtml "LETTERE AL CORRIERE risponde Paolo Mieli, Milosevic: resistenza in Kosovo e Al Qaeda", 15 aprile 2002], nel quale [[Paolo Mieli]] dichiara: (Milošević) «... è riuscito ad esibire un documento dell'Fbi (del dicembre 2001, cioè successivo all'attentato alle torri gemelle) in cui si parla di rapporti tra l'Uck, l'organizzazione di resistenza del Kosovo, e Al Qaeda, il gruppo terrorista che fa capo a Osama Bin Laden».</ref>.
 
A parte delle piante sulla isoletta di carattere esotico e qualche cedro del Libano, gli alberi presenti sono quelli più consoni con le tipologie di bosco. Nel 1820 il Persico descrisse un “giardino variato da piante esotiche” che ispirò anche il pittore veronese [[Angelo Dall'Oca Bianca]].
Tuttavia, nel [[1998]], in vista degli [[accordi di Rambouillet]], che si tennero presso l'omonima [[Rambouillet|località francese]], per permettere la partecipazione alle trattative di esponenti politici del movimento, gli Stati Uniti, subito seguiti in tal senso dal [[Regno Unito]], espunsero l'UCK dalla propria lista di organizzazioni terroristiche<ref name="republican"/><ref name="CorrRomano">[http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/23/KOSOVO_INDIPENDENTE_PERCHE_PIACE_AGLI_co_9_080223022.shtml Corriere della Sera, "Kosovo indipendente perché piace agli americani"], di [[Sergio Romano]], 23 febbraio 2008.</ref><ref name="gri">{{en}} [http://www.globalresearch.ca/articles/BIS111A.html La Guerra al terrorismo ha saltato l'UCK] National Post, 13 novembre 2001, Centre for Research on Globalisation (CRG).</ref><ref name="reveron 68">{{en}} Reveron, 2006, pagine [http://books.google.com/books?id=OjvdsfiWwJcC&pg=PA68&vq=kla+terrorist&dq=terrorism+knowledge+database+kla 68-69].</ref>. I due Paesi iniziarono al contempo un'intensa campagna volta a costringere la [[Francia]], ospite delle trattative, ad espungere a propria volta l'UCK dalla propria lista di organizzazioni terroristiche. Gli Stati Uniti allacciarono quindi relazioni a livello diplomatico con l'UCK<ref name="reveron 68"/>.
 
Su una sponda del laghetto si trova il chalet costruito sulla base delle esperienze di viaggio di [[Ippolito Pindemonte]], il quale era rimasto colpito da alcune fonti e praterie viste in Francia, dove era solito trascorrere periodi di vacanza ospite di amici di [[Jean-Jacques Rousseau]] di cui, a sua volta, era molto amico. Nel pomeriggio era usata per leggere, magari al ritorno dalle passeggiate, mentre la sera si prestava per i giochi di società, scacchi ad esempio o per momenti allietati dal suono dell'arpa, suonata dalle figlie della contessa.
Il Dipartimento di Stato degli U.S.A. ha incluso l'UCK tra i gruppi terroristici sino al [[1998]]<ref name="gri"/><ref name="reveron 68"/> e l'inviato speciale del presidente statunitense [[Bill Clinton]] per i [[Balcani]], [[Robert Gelbard]], descrisse nello stesso anno l'UCK come "senza alcun dubbio un gruppo terrorista"<ref name="republican">{{en}} [http://www.senate.gov/~rpc/releases/1999/fr033199.htm UCK: La politica del Presidente Clinton supporta un gruppo che ha legami con il terrorismo e il traffico di droga? Da 'terroristi' a 'partner'], presentazione del Comitato Politico Repubblicano al Senato degli Stati Uniti, 31 marzo 1999.</ref><ref name=cofr>{{en}} [http://www.cfr.org/publication/10159/#4 Terrorist Groups and Political Legitimacy] Council on Foreign Relations.</ref>, salvo poi rimuovere l'UCK dalla propria lista di organizzazioni terroristiche. La Francia, ospite designata dei colloqui, resistette alle forti pressioni anglo-americane volte alla rimozione dell'UCK dalla propria lista di organizzazioni terroristiche sino alla fine del 1998<ref name="reveron 82">Reveron, 2006, pagina [http://books.google.com/books?id=OjvdsfiWwJcC&pg=PA80&vq=kla+terrorist&dq=terrorism+knowledge+database+kla&hl=es&source=gbs_search_s&cad=0 82 (nota in calce 24 da pagina 6969)].</ref>. L'UCK è {{chiarire|tuttora}} incluso come organizzazione terroristica presso il [[MIPT]]<ref name=mipt/> e come ''organizzazione terroristica non attiva'' dal [[National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism]] del [[Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d'America|Homeland Security]].<ref>{{Cita web|lingua=en| titolo = Terrorist Organization Profile: Kosovo Liberation Army (KLA) | editore = National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism | url = http://www.start.umd.edu/data/tops/terrorist_organization_profile.asp?id=3517 }}</ref>.
 
Nel parco inoltre è presente una ghiacciaia, anch'essa costruita verso la fine del Settecento e usata fino alla prima metà del secolo scorso.
L'UCK si è assunto la responsabilità dell'omicidio di cittadini kosovari di etnia albanese considerati come "collaborazionisti" delle autorità statali jugoslave quando il Kosovo era a tutti gli effetti e legittimamente una provincia jugoslava. Diversi leader dell'UCK, tra i quali [[Hashim Thaci]], sono stati inoltre accusati di aver intrapreso scalate al potere nell'ambito dell'organizzazione e della politica kosovara attraverso l'omicidio di potenziali rivali<ref name="RepubbThaci">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/06/26/guerra-di-potere-nell-uck-thaqi-elimina.html La Repubblica, "Guerra di potere nell'Uck Thaqi elimina gli avversari", 26 giugno 1999].</ref><ref name="NYTThaci">{{en}} [http://www.nytimes.com/1999/06/25/world/crisis-balkans-separatists-leaders-kosovo-rebels-tied-deadly-power-play.html?scp=1&sq=Thaci&st=nyt The New York Times, "CRISIS IN THE BALKANS: THE SEPARATISTS; Leaders of Kosovo Rebels Tied to Deadly Power Play", 25 giugno 1999].</ref>.
 
All'interno del giardino sono ancora presenti statue e sedute oltre a una piccola fontana zampillante. L'ampia area cintata da un muro, posta alle spalle della villa, non solo racchiude il giardino ma anche un vasto vigneto tanto da dare al complesso paesaggistico le valenze di un giardino-campagna. Una cancellata ritmata da pilastri a bugnato con cuspidi e vasi decorativi racchiude la corte signorile antistante la villa, delimitando il giardino anteriore. Questo presenta un disegno regolare con ampia aiuola circolare centrale utilizzata oltre che per ornamento, anche per regolare il senso di percorrenza delle carrozze in ingresso e in uscita dalla villa e una piccola vasca circolare.
Numerosi sono inoltre i casi di distruzione e danneggiamento dei [[monumento|monumenti]] serbi e dei luoghi sacri [[Chiesa ortodossa serba|ortodossi]] di cui si sono resi responsabili, sia durante che dopo la guerra, i miliziani dell'UCK (insieme a parte della stessa popolazione kosovaro-albanese).<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/09/kosovo-unesco-dice-no-alladesione-per-pristina-mancano-due-voti/2203777/ Kosovo, Unesco dice no all'adesione. A Pristina mancano solo due voti].</ref>
 
Per il valore storico e ambientale il parco di Villa Mosconi Bertani è censito tra gli ottanta parchi della lista dei Grandi Giardini Italiani.
=== Accuse di traffico d'organi a danno dei civili serbi ===
 
== Ippolito Pindemonte, la contessa Elisabetta Mosconi e Ugo Foscolo ==
Durante l'estate del [[1999]], l'UCK approfittando della ritirata delle forze serbe dal Kosovo sotto la pressione dei bombardamenti della [[NATO]], i serbi del Kosovo sono stati sottoposti a vaste ed indiscriminate violenze e sarebbero stati vittime di traffico d'organi umani.<ref>[http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/kosovo-traffico-organi-orrore-che-torna-a-agalla.aspx Traffico d'organi in Kosovo: l'orrore torna a galla].</ref> Secondo il magistrato [[Carla Del Ponte]]<ref>Attualmente è ambasciatrice svizzera in Argentina. È stata procuratore capo del [[Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia]] dal 1999 al 2007.</ref>, civili serbi, incluse donne e bambini, sono stati rapiti dall'UCK e sarebbero stati in seguito trasferiti a [[Burrel]], in [[Albania]], dove sarebbero stati tenuti prigionieri in attesa del prelievo dei propri organi diretti a cliniche turche specializzate in trapianti. Alcuni sarebbero stati sottoposti a diversi prelievi successivi prima d'essere definitivamente uccisi e fatti sparire.<ref>[http://www.francesoir.fr/etranger/2008/04/15/kosovo-carla-del-ponte-denonce-un-trafic-d-organes.html Kosovo Carla dal Ponte denuncia un traffico d'organi].</ref>
[[File:Ippolito Pindemonte.png|thumb|Il drammaturgo e poeta Ippolito Pindemonte]]
 
Presso la Villa abitò per dieci anni ospite della contessa Elisabetta Mosconi il drammaturgo [[Ippolito Pindemonte]] il quale, in una delle sue “Epistole in versi” scritta, nel 1800, alla contessa Mosconi così si esprimeva riguardo alla residenza:
* Nel maggio del [[2008]], [[Human Rights Watch]] (HRW) ha chiesto ufficialmente ai governi kosovaro ed albanese di aprire delle «inchieste indipendenti e trasparenti al fine di stabilire la sorte di circa 400 serbi scomparsi misteriosamente a seguito della guerra del 1999 che opponeva l'UCK, con il potente e decisivo sostegno aereo NATO, a [[Belgrado]].
 
''“Nell'ameno tuo Novare io vivea teco, Elisa gentil, giorni felici”.''
* Secondo fonti della BBC, le tre indagini parallele svolte da inquirenti Serbi, dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa, non sono riuscite a raccogliere prove contro l'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) la quale secondo l'accusa, aveva trafficato organi di persone detenute.
 
Luogo ameno di villeggiatura quindi, grazie anche alla presenza del giardino di cui Pindemonte accenna:
Anche le autorità serbe, che hanno propagato il racconto del traffico d'organi, hanno i loro dubbi oggi.
"Io continuo a credere che è successo qualcosa lì," ha detto una fonte di Belgrado, vicino al tribunale per crimini di guerra "ma nulla sulla scala di ciò che è stato suggerito ... e forse nemmeno collegato all'UCK".<ref name=autogenerato1>[http://www.bbc.co.uk/news/10166800 BBC News - End of the road for Kosovo organ claims?<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
 
''“Io vidi l'ombre del tuo giardin che mi parean più belle...”''
La fine della "favola" del traffico di organi, come la chiama un procuratore dell'Eulex, lascerebbe gli investigatori dei crimini di guerra con molto da fare.<ref name=autogenerato1 />
Una fossa comune è stata trovata vicino alla città serba di Raska. Tre camion carichi di corpi - circa 250 in totale&nbsp;– albanesi uccisi dalle forze serbe in Kosovo, sono stati traslati lì ai primi di giugno del 1999.
La terra rossa che copre i corpi, secondo testimoni oculari, fa pensare che i corpi sono stati inizialmente sepolti nella valle di Drenica del Kosovo, e poi sono stati trasferiti in Serbia per distruggere le prove.<ref name=autogenerato1 />
 
Ma le intime motivazioni che spingevano Pindemonte, dal 1797 al 1807, anno della morte di Elisabetta, a permanere in modo continuativo a Novare, non erano unicamente culturali. E la località negrarese, per l'autore, non costituiva solo un mero, quanto apprezzato, luogo di villeggiatura. Fra Ippolito ed Elisabetta - afferma il Messedaglia - c'era stato del tenero: ed è proprio il poeta a rivelarlo in una missiva del 1800 destinata alla contessa:
* Nel giugno 2008, il [[Consiglio d'Europa]] ha aperto un'inchiesta su un traffico d'organi in Kosovo, incaricandone il senatore [[Svizzera|svizzero]] Dick Marty<ref>[http://www.cdt.ch/confederazione/politica/9300/traffico-d-organi-marty-a-belgrado.html Corriere del Ticino, "Traffico d'organi, Marty a Belgrado", 3 agosto 2009].</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/01/16/visualizza_new.html_1674690711.html ANSA Missione europea a Pristina su presunto traffico di organi].</ref><ref>http://www.dickmarty.ch/Docs/201128_rapporto_f_110107.pdf Il rapporto Marty in lingua francese.</ref>. In base alla relazione di Marty, il 25 gennaio 2011 l'Assemblea Parlamentare di [[Strasburgo]] ha adottato una risoluzione fondata sulla relazione Marty, con una maggioranza di 166 voti contro 8. La risoluzione si appella alla comunità internazionale ed ai governi di Belgrado, Priština, e Tirana, perché si "prendano provvedimenti" per mettere in luce tali crimini.<ref name="Balkan2">{{Cita news |titolo=Council Adopts Kosovo Organ Trafficking Resolution |autore= |url=http://www.balkaninsight.com/en/article/council-adopts-kosovo-organ-trafficking-resolution |giornale=Balkan Insight |data=25 gennaio 2011 |accesso=26 gennaio 2011}}</ref>
 
''"E pur settembre sedea sulla collina, amabil mese, ''
=== Traffico di droga e legami con le mafie ===
Sin dall'inizio del conflitto con la [[Jugoslavia]] di [[Josip Broz Tito|Tito]], all'inizio degli [[anni 1980|ottanta]] del secolo scorso, i movimenti albanesi sono stati finanziati anche grazie al traffico di eroina proveniente dalla [[Turchia]]<ref name="monde-diplomatique.fr">[http://www.monde-diplomatique.fr/1999/05/CHICLET/12026 Aux origines de l'Armée de libération du Kosovo, par Christophe Chiclet (Le Monde diplomatique)<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref><ref name="ofdt.fr">{{fr}} [http://www.ofdt.fr/BDD/publications/docs/dti05.pdf].</ref>. Nel [[1998]], in [[Italia]] è stato chiaramente stabilito dalla giustizia che l'UCK aveva legami con la [[mafia albanese]]<ref>{{fr}} [http://www.kosovojesrbija.fr/fr/les-infos/mafia-albanaise-et-uck.html Mafia Albanaise et UCK].</ref>, pesantemente implicata nei traffici di droga, armi, prostituzione e riduzione in schiavitù e immigrazione clandestina. Oltre 100&nbsp;kg d'eroina e numerose armi sono stati sequestrati dalla magistratura di [[Milano]]<ref name="ofdt.fr"/>. Il [[Bezpečnostní informační služba|BIS]] ([[servizio segreto]] della [[Repubblica Ceca]]) e l'[[Interpol]] segnalavano al contempo che l'UCK avrebbe fatto del [[Kosovo]] uno Stato mafioso legato alle mafie italiane e segnatamente alla [[Camorra]] e alla [[Sacra corona unita]]<ref name="ofdt.fr"/>. Ancora il 4 marzo [[1999]], il quotidiano tedesco ''[[Berliner Zeitung]]'', citando proprie fonti riservate presso i servizi segreti occidentali e l'[[Europol]], affermava che circa la metà dei fondi dei quali si avvaleva l'UCK all'epoca (pari a circa 900 milioni di [[marco tedesco|marchi]]) fosse proveniente dal traffico di stupefacenti<ref>{{de}} [http://www.berlinonline.de/berliner-zeitung/archiv/.bin/dump.fcgi/1999/0304/politik/0092/ ].</ref>, essendo l'altra metà raccolta in buona parte da donazioni di albanesi residenti all'estero o in Albania.
 
''allor che Febo dall'etereo calle men caldo vibra e più gradito il raggio:''
Un'inchiesta coordinata da [[Dick Marty]] per il [[Consiglio d'Europa]] e svoltasi tra il [[2008]] e il [[2010]] ha identificato nel primo ministro kosovaro Hashim Thaçi la testa pensante di una rete di traffico internazionale di armi, droga e organi umani. L'attività criminale avrebbe avuto inizio nel 1999 e sarebbe direttamente legata alle precedenti attività dell'UCK. Secondo Marty, la comunità internazionale ha deciso di chiudere un occhio sui crimini dell'organizzazione paramilitare, mentre numerosi rapporti confidenziali da lui visionati indicherebbero Thaçi e uomini del suo entourage come figure chiave dei traffici illeciti. La inchiesta di Marty ha avuto inizio dopo che [[Carla Del Ponte]], ex procuratore capo del [[Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia]], ha dichiarato di aver ricevuto pressioni perché non perseguisse alcuni tra i maggiori ufficiali dell'UCK. Il governo del Kosovo ha smentito i risultati del rapporto di Marty, sostenendo che esso risponde all'intento di screditare la figura di Thaçi e debilitare il suo governo.<ref>Paul Lewis, ''[http://www.guardian.co.uk/world/2010/dec/14/kosovo-prime-minister-llike-mafia-boss Kosovo PM is head of human organ and arms ring, Council of Europe reports]'', articolo del ''[[The Guardian|Guardian]]'' (14 dicembre 2010).</ref>
 
'' come spogliata di que' rai cocenti, cui troppo arsi una volta, in questo, ''
== Note ==
 
{{references}}
''Elisa, vago settembre tuo mi sei più cara."''
 
Si aggiunge la viticoltura e la produzione di vini, annotata, con non celata ammirazione sempre dallo stesso Pindemonte:
 
''“ma lo sguardo io con più duolo ancor volsi a que' vasti nobili tini, che nel sen di quercia stavan già per accor quelle vendemmie”.''
 
Nel periodo di residenza Pindemonte perfezionò anche la sua traduzione dell'[[Odissea]] di [[Omero di Bisanzio|Omero]].
 
Nel giugno 1806 [[Ugo Foscolo]] incontrò molto probabilmente nella villa il Pindemonte e dai colloqui nacque l'idea iniziale del carme ''[[Dei sepolcri]]'' che, scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807, fu pubblicato in questo anno a Brescia presso l'editore Niccolò Bettoni. Il Pindemonte rispose scrivendo il suo carme omonimo a quello del Foscolo e l'editore Gamberetti di Verona pubblicò sempre nel 1807 entrambe le “epistole” col titolo: “I Sepolcri - versi di Ugo Foscolo e d'Ippolito Pindemonte”. Una parte della versione del Pindemonte:
 
''Prospetti vaghi,inaspettati incontri, ''
 
''bei sentieri, antri freschi opachi seggi, ''
 
''lente acque e mute all'erba e ai fiori in mezzo, ''
 
''precipitanti da' alto acque tonanti, ''
 
''dirupi di sublime orror dipinti...''
 
== Viticoltura e Cantina ==
[[File:Amarone Barrels at Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani.jpeg|alt=|miniatura|249x249px|Le cantine con le botti di inizio 1800. Foto di Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani]]
La VIlla è colloca nella zona Classica della Valpolicella, zona di produzione del Valpolicella Classico Doc e Amarone Classico Docg. La grande cantina di Villa Mosconi è una delle più antiche esistenti in continua attività in Italia. La valle fu probabilmente sede di produzione vitivinicola già in epoca romana e le prime testimonianze scritte parlano di una cantina di produzione già [[X secolo]] dopo Cristo (anno 900 d.C.).
 
La produzione di vini vide un'importante espansione durante la proprietà della famiglia Mosconi a fine del [[XVIII secolo]] e successivamente con la famiglia Trezza [[Secolo XIX secolo]] quando arrivò ad una notevole capacità produttiva, rappresentando una delle più grandi cantine italiane dell'epoca producendo più di un milione di bottiglie e impiegando ventisei famiglie come testimonia il libro fotografico e relazione di M. Lotze. Questo reportage fotografico e relazione agronomica di notevole pregio artistico e valore storico, rappresenta un documento unico nel suo genere per Verona illustrando nel dettaglio le innovazioni introdotte per la prima volta in questa tenuta Nell'Ottocento la produzione vantava già l'adozione del metodo ad alta densità di coltivazione della vite "[[Guyot semplice|Guyot"]] e una grande specializzazione della cantina nella produzione e esportazione di vini di pregio. La relazione fu commissionata intorno al 1882 e viene tuttora conservata dalla [[Accademia di Agricoltura di Verona|Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona]]. L'appellativo "[[Amarone]]" riferito al vino tipico della Valpolicella venne successivamente coniato proprio qui nel [[1936]] quando si mise appunto il metodo di fermentazione delle uve appassite per produrre questo pregiato vino secco.
 
Dal 1953 la cantina ebbe un'ulteriore sviluppo con l'acquisizione da parte della famiglia Bertani. Dalla metà del 2012 la proprietà è sede della Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani che prosegue la più che secolare tradizione vitivinicola di famiglia.
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|M.|Luciolli|Ville della Valpolicella|2008|Jago edizioni|Verona}}
* Pierpaolo Brugnoli e Arturo Sandrini (a cura di), ''L'architettura a Verona nell'età della Serenissima'', Verona, 1988.
* Pierpaolo Brugnoli e Arturo Sandrini (a cura di), ''L'architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea'', Verona, 1994.
* {{cita libro|R.|Dal Negro|Novare Storia e Notizie di un'antica comunità Valpolicellese|2007|edizioni Damolgraf|Negrar Verona}}
*Giuseppe Conforti, ''Villa Fattori-Mosconi-Bertani detta "Villa Novare"'', in ''Centootto Ville della Valpolicella'', testo di Giuseppe Conforti, foto di Lou Embo e Fulvio Roiter, Verona, 2016, pp. 262-277.
 
== Voci correlate ==
* [[GuerraRepubblica deldi KosovoVenezia]]
* [[JugoslaviaStoria di Verona]]
* [[KosovoVilla]]
* [[Kosovo del Nord]]
* [[Operazione Allied Force]]
* [[Serbia]]
* [[Terrorismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Kosovo Liberation Army}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.mosconibertani.it|Sito ufficiale della Villa Mosconi Bertani}}
 
== Su altri progetti ==
* [[s:I sepolcri (Pindemonte)|I Sepolcri (Ippolito Pindemonte)]]
* [[s:Dissertazione su i giardini inglesi|Dissertazione Sui Giardini Inglesi (Ippolito Pindemonte)]]
 
{{Valpolicella}}
{{Guerre jugoslave}}
{{portale|architettura|Veneto|Verona}}
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