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=== La bohème romana ===
Dal 1951 al 1953 è presente alla [[Quadriennale di Roma]], è dello stesso anno la pubblicazione di un articolo polemico contro i denigratori dell'arte, sopratutto nella sua terra natale. Alla ricerca di un ambiente più stimolante, si traferisce a Roma allontanandosi dalla Sicilia per più di cinque anni.
Si abilita nel 1953 all'inseguito incarico di Insegnante di Disegno e Storia dell'arte<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 8</ref>, ruolo che gli permette di esternare la sua passione artistica e anticonformista. Insegna presso la scuola media Statale [[Albio Tibullo]] fino al 1958, poi la scuola media Statale [[Giovanni Verga]] fino al al 1959. In questo periodo di grande ispirazione artistica, si susseguono mostre di successo. Nel suo [[neorealismo]] si fecero via via sempre più forti i motivi siciliani. Durante l'aprile 1957 [[Leotti]], aiutato dall'imprenditore [[Cosimo Donadei]], che intuisce il talento dell'artista, organizza una mostra personale presso la galleria romana ''La Cassapanca'', i quadri tutti raffiguranti paesaggi siciliani, si riconoscono [[Milazzo]], [[Patti]], [[Cefalù]], [[Bafia]], e la sua [[Barcellona Pozzo di Gotto| Barcellona]]. Le opere riscossero un notevole apprezzamento dal pubblico e dalla critica tanto che la mostra fu anche evidenziata da diversi quotidiani nazionali: [[Secolo d'Italia]], [[Giornale del Mattino]], [[Il popolo]] e regionali: [[Gazzetta del Sud]], [[Giornale del Mezzogiorno]], [[Corriere dell'isola]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 10</ref>.. Il [[Rossoverde]] voce degli sportivi della federconsorzi pubblica: "''diremo che le sue opere sono caratterizzate dal silenzio, da un silenzio perfetto che regna in quei paesaggi vuoti dove pare non esista la mano dell'uomo[...]''". Leotti vive in pieno il fermento culturale della capitale, entra in contatto con personaggi dello spettacolo come [[Vittorio De Sica]], [[Mario Albertazzi]], [[Cesare Zavattini]] e [[Sebastiano Carta]]<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 19</ref>. Il 20 agosto 1957 vince il ''primo premio nazionale di pittura bianco-nero città di Naso'', fra gli ullustri partecipanti: [[Ugo Attardi]], [[Carlo Levi]], [[ Giuseppe Mazzullo]], [[Giovanni Omiccioli]], [[Renato Guttuso]] e [[ Francesco Trombadori]]. Nell'estate 1958 partecipa alla mostra di [[Via Margutta]] a cui prendono parte anche: [[Eva Fischer]], [[Giorgio De Chirico]], [[Renato Guttuso]], [[Antonello Trombadori]] e [[Walter Lazzaro]], riscuotendo grande successo dalla critica internazionale, grande assente della mostra [[Novella Parigini]][[Novella Parigini]].<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti, pagina, 12</ref>
 
=== Periodo maturo ===
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=== Gli anni '60 ===
Negli [[anni '60]] [[Nino Leotti]] è alla ricerca di un nuovo effetto pittorico, mentre i soggetti rimangono gli stessi, contraddistinti da una velata malinconia. Nella seconda metà delgli [[anni '60]] [[Nino Leotti]] adotta una nuova tecnica su carta lucida, che gli permette di intensificare l'effetto di rarefazione delle immagini creando un effetto "bagnato" o "sporco"<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 20</ref>.. Nel periodo tra il [[1968]]-[[1969]] sente vicine le agitazioni operaie e studentesche, da questi temi, scaglia la sua arte contro il tradizionalismo, dipingendo opere polemiche, per lo più di ispirazione [[Dadaismo|dadaista]], direttamente sulle pagine dei libri.<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 21</ref>.
 
=== Gli anni '70 ===
[[Nino Leotti| Leotti]] negli [[anni settanta|anni '70]] del 900 sposta le sue attenzioni verso i temi religiosi, dipingendo spesso crocifissi o madonne dalle connotazioni contadine. Gli ambienti sono spesso rurali e desolati, con figure solitarie dalle geometrie spigolose e pungenti che ricordano lo spirito di [[Cezanne]]. Non manca di dipingere opere di denuncia sociale che hanno contraddistinto il decennio passato.<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 21</ref>.
 
=== Gli anni '80 ===
Gli ultimi anni di Nino [[ Nino Leotti]] vedono una notevole diminuzione della produzione artistica, suppur non del tutto. Le sue opere dell'ultimo decennio si caratterizzano da paesaggi amorfi e complessi non più di ispirazione [[Neorealismo|neorealista]].<ref>Dario De Pasquale, Nino Leotti pagina, 22</ref>.
 
 
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=== Mostre ===
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;1949-1960
* Circolo "Igea Virtus", 1949, Barcellona Pozzo di Gotto
* VI Mostra della Caricatura, 1949, Trieste
* VII Mostra della Caricatura, 1949, Trieste
* Biennale Calabrese, 1951, Reggio Calabria
* Maggio di Bari, Bari, 1951
* 1ª Mostra Nazionale di Pittura "Città di Messina", 1951, Messina
* VI Quadriennale d'Arte Nazionale, 1951-1952, Roma