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{{Personaggio
{{Opera pittorica
|medium = mitologia
| immagine=Vittore carpaccio, San Girolamo e il leone nel convento 01.jpg
|saga =
| grandezza immagine=400px
|nome italiano = Protogenia
| titolo=San Girolamo e il leone nel convento
|nome = Ἴασος
| artista=[[Vittore Carpaccio]]
|immagine =
| artista2=
|didascalia =
| anno=1502
|epiteto =
| tecnica=tempera
|sesso = Maschio
| supporto=tavola
|luogo di nascita = [[Argo]]
| altezza=141
|prima apparizione =
| larghezza=211
|professione = [[Re di Argo]]
| città=[[Venezia]]
|razza =
| ubicazione=[[Scuola di San Giorgio degli Schiavoni]]
}}
'''Protogenia''' ({{lang-grc|Ἴασος|Íasos}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu l'ottavo [[re di Argo]].
'''''San Girolamo e il leone nel convento''''' è un dipinto [[tempera]] [[su tavola]] (141x211 cm) di [[Vittore Carpaccio]], datato [[1502]] e conservato nella [[Scuola di San Giorgio degli Schiavoni]] a [[Venezia]].
 
==Storia Genealogia ==
Carpaccio, al culmine della propria carriera, venne chiamato dalla Scuola "minore" degli Schiavoni, cioè dei Dalmati residenti o di passaggio a Venezia, per dipingere un ciclo di sette [[telero|teleri]] sulle storie dei santi protettori della confraternita ([[san Giorgio|Giorgio]], [[san Girolamo|Girolamo]] e [[san Trifone|Trifone]]) a cui si aggiunsero altre due tele fuori della serie con ''Storie evangeliche''. Il lavoro per gli Schiavoni iniziò nel [[1502]] e terminò nel [[1507]].
 
Figlio di [[Foroneo]] <ref>[[Eustathius of Thessalonica|Eustathius]] on [[Homer]], ''385. 40''</ref>
==Descrizione e stile==
[[File:Vittore carpaccio, San Girolamo e il leone nel convento 02.jpg|thumb|250px|left|Dettaglio]]
La tela mostra un episodio "di genere" della leggenda di san Girolamo, quando cioè il santo, di ritorno dall'eremitaggio nel deserto, portò con sé il leone che aveva ammansito togliendogli una spina dalla zampa. L'opera mostra il momento in cui i frati del convento vedono la belva e fuggono terrorizzati prima ancora che il vecchio monaco possa spiegare la presenza dell'animale al suo fianco, indicando la zampa che il leone sta alzando. Quattro monaci scappano infatti in direzioni diverse, sfruttando appieno la profondità spaziale. Le loro tonache blu e bianche al vento "macchiano" la cromia su più direttrici. Altri sullo sfondo stanno salendo precipitosamente le scale del convento. Una curiosità è il monaco che cammina con [[stampelle]], in secondo piano, probabilmente un dettaglio ispirato dal vero.
 
Triopa (re di Argo)
La scena è ambientata in un campo aperto costruito con attenzione ai ritmi e alle pause, in cui si riconoscono una chiesa con portico e un palazzo con una loggetta e balconi. Grande attenzione mise l'autore nella descrizione topografica del luogo, che riecheggia probabilmente la zona di Venezia dove anticamente si trovava la Scuola degli Schiavoni, ovvero tra l'[[Ospedale di Santa Caterina]] e la [[chiesa di San Giovanni al Tempio]]. Alcuni dettagli esotici, come i palmizi, i turchi con turbante, e gli animali esotici (come il cervo e gli uccelli) rimandano alla reale ambientazione, secondo la ''[[Leggenda Aurea]]'', dell'episodio, cioè la città di [[Betlemme]].
 
== Genealogia ==
Luce dorata e colore denso garantiscono l'unificazione di tutti gli elementi, creando quella particolare sensazione atmosferica che fa percepire l'"aria" nel dipinto.
 
Figlia di [[Deucalione (figlio di Prometeo)|Deucalione]] e [[Pirra]]. Ha due fratelli, il maggiore [[Elleno]], [[Anfizione]]<ref name=" apol1.7.2 "/> e una sorella di nome [[Pandora (figlia di Deucalione)|Pandora]]<ref>[[Esiodo]], ''Catalogo dell donne'', fr. 5.</ref>. </br>
==Bibliografia==
Da [[Zeus]] divenne madre di [[Etlio]]<ref name=" apol1.7.2 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#7
* Francesco Valcanover, ''Vittore Carpaccio'', in AA.VV., ''Pittori del Rinascimento'', Scala, Firenze 2007. ISBN 888117099X
|titolo= Apollodoro, Biblioteca I, 7.2 |lingua=en|accesso= 10 maggio 2019}}</ref> e [[Pindaro]] aggiunge [[Opo (mitologia)|Opo]]<ref name="pin9.82">Pindaro ''Olimpiche'' 9, 85 ff.</ref>.
 
==Altri progettiMitologia ==
{{ip|commons=Category:Saint Jerome and the Lion in the convent by Carpaccio}}
 
Protogenia, essendo la figlia maggiore di Pirra e Deucalione (due umani nati da divinità) corrisponde al primo essere umano concepito dai mortali ed è quindi la prima nata di tutti gli uomini<ref>[[Scholia|Scoli]] a [[Pindaro]] ''Olimpiche'' 9, 84.</ref>.
{{portale|Arte|Venezia}}
 
[[Strabone]] scrive che dopo che le [[Deucalione e Pirra|acque scesero l'arca]] si arenò sul monte [[Otri]] in [[Tessaglia]] e Protogeneia crebbe a Kynos<ref>[[Strabone]] 9, 425.</ref>.
[[Categoria:Ciclo della Scuola di San Giorgio degli Schiavoni]]
 
[[Categoria:Dipinti su san Girolamo]]
Secondo [[Pindaro]] invece Deucalione e Pirra scendono dall'arca sul [[Parnaso]] e creano gli esseri umani lanciando pietre sulla terra vicino alla città di Oponto che è chiamata da Pindaro stesso la "Città di Protogeneia"<ref>Pindaro ''Olimpiche'' 9, 51 f.</ref>. </br>
Zeus rapisce e ingravida Protogenia e la porta nella [[Locride (Grecia)|Locride]] greca dove partorisce Opo<ref name="pin9.82"/>.
 
Questa versione però si sovrappone alla leggenda di Kabye, dove Opo è figlio di Protogenia che a sua volta è compagna del re della Locride ed ha il nome di [[Locro]]<ref name="pin9.82"/>.
 
== Note ==
<references />
 
{{Portale|mitologia greca}}