Cosimo III de' Medici e 10 novembre: differenze tra le pagine

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{{novembre}}
{{VdQ - da valutare|arg= biografie |proponente=[[grigo92]]|valutatori=}}
Il '''10 novembre''' è il 314º giorno del [[calendario gregoriano]] (il 315º negli [[anno bisestile|anni bisestili]]). Mancano 51 giorni alla fine dell'[[anno]].
{{Monarca
|nome = Cosimo III de' Medici
|immagine = Grand Duke CosimoIII of Tuscany by van Douven.jpg
|legenda = Cosimo III de' Medici
|titolo = Duca di Firenze e Granduca di Toscana
|regno = [[1670]] - [[1723]]
|predecessore = [[Ferdinando II de' Medici]]
|successore = [[Gian Gastone de' Medici]]
|nome completo =
|altrititoli =
|data di nascita = [[14 agosto]] [[1642]]
|luogo di nascita = [[Firenze]]
|data di morte = [[31 ottobre]] [[1723]]
|luogo di morte = [[Firenze]]
|luogo di sepoltura = [[Cappelle medicee]], [[Firenze]]
|casa reale = [[Medici]]
|padre = [[Ferdinando II de' Medici]]
|madre = [[Vittoria Della Rovere]]
|consorte = [[Margherita Luisa d'Orléans]]
|figli = [[Gran Principe Ferdinando|Ferdinando de Medici]]<br />[[Anna Maria Luisa de' Medici|Anna Maria Luisa]]<br />[[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]]
|}}
 
==Eventi==
'''Cosimo III de Medici''' ([[14 agosto]] [[1642]] - [[31 ottobre]] [[1723]]) fu il penultimo [[Granduca di Toscana]] della dinastia dei Medici: figlio maggiore di [[Ferdinando II de' Medici]], regnò per 53 anni, dal [[1670]] al [[1723]].
*[[1160]] – Il ''Grande Ammiraglio'' del [[Regno di Sicilia]] [[Maione di Bari]] viene assassinato a [[Palermo]] nell'ambito della congiura ordita da [[Matteo Bonello]]
*[[1293]] – Nell'isola di [[Giava]] nasce il regno di [[Majapahit]], con l'incoronazione del suo primo sovrano [[Raden Wijaya]]
*[[1444]] – [[Battaglia di Varna]]: Le forze crociate di re [[Ladislao III di Polonia]] vengono sconfitte dai turchi del sultano [[Murad II]]. Ladislao muore in battaglia
*[[1674]] – [[Guerre anglo-olandesi]]: Come previsto dal [[Trattato di Westminster (1674)|Trattato di Westminster]], i [[Paesi Bassi]] cedono i [[Nuovi Paesi Bassi]] all'[[Inghilterra]]
*[[1766]] – L'ultimo governatore coloniale del [[New Jersey]], [[William Franklin (politico)|William Franklin]], firma lo statuto del Queen's College (in seguito ribattezzato [[Rutgers University]])
*[[1775]] – [[Guerra d'indipendenza americana]]: Il [[Congresso Continentale]] passa una risoluzione che crea i Continental Marines (il futuro [[Corpo dei Marines degli Stati Uniti]]) per servire come truppe da sbarco nella recentemente creata Marina Continentale
*[[1859]] – [[Pace di Zurigo|Trattato di Zurigo]]: la [[Lombardia]] viene ceduta dall'[[Impero austro-ungarico]] al [[Regno di Sardegna]]
*[[1871]] – [[Henry Morton Stanley]] individua l'esploratore e missionario scomparso, Dottor [[David Livingstone]] a [[Ujiji]], nei pressi del [[Lago Tanganica]] esclamando la famosa frase: "Il Dottor Livingstone, suppongo?"
*[[1919]] – La prima convenzione nazionale della [[Legione Americana]] si svolge a [[Minneapolis|Minneapolis (Minnesota)]]
*[[1928]] – [[Hirohito]] viene incoronato 124º [[Imperatore del Giappone]]
*[[1938]] – Muore [[Mustafa Kemal Atatürk]], fondatore della [[Turchia]] moderna.
*[[1942]] – [[Seconda guerra mondiale]]: La [[Germania]] invade la [[Francia di Vichy]] a seguito dell'accordo dell'ammiraglio francese [[François Darlan]] per un armistizio con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nel [[Campagna del Nord Africa|Nord Africa]]
*[[1951]] – Inaugurazione del servizio di [[telefono|telefonate]] dirette da costa a costa negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
*[[1954]] – Il presidente statunitense [[Dwight D. Eisenhower]] inaugura il memoriale di guerra dei Marines ([[Memoriale di Iwo Jima]]) del [[Cimitero nazionale di Arlington]]
*[[1969]] – La [[National Educational Television]] (che diverrà il [[Public Broadcasting Service]]) degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] manda in onda per la prima volta il programma per bambini ''[[Sesamo apriti|Sesame Street]]''
*[[1970]]
**Viene lanciata la sonda lunare sovietica [[Lunochod|Lunochod 1]].
**[[Guerra del Vietnam]]: [[Vietnamizzazione]] – Per la prima volta in cinque anni, un'intera settimana termina senza vittime statunitensi nel Sud-est asiatico
*[[1971]] – In [[Cambogia]], le forze dei [[Khmer rossi]] attaccano la città di [[Phnom Penh]] e il suo aeroporto, uccidendo 44 persone, ferendone 30 e danneggiando 9 aerei
*[[1975]]
**[[Italia]] e [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] firmano il [[Trattato di Osimo]].
**[[Risoluzione 3379 delle Nazioni Unite]]: L'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite]] approva una risoluzione che parifica il [[Sionismo]] al [[razzismo]] (la risoluzione verrà abrogata nel dicembre [[1991]])
*[[1989]] – Dopo 35 anni di governo [[comunismo|comunista]] in [[Bulgaria]], Il capo del [[Partito Comunista Bulgaro]], [[Todor Zhivkov]], viene sostituito dall'ex Primo Ministro [[Petre Mladenov]] che cambia il nome del partito in [[Partito Socialista Bulgaro]]
*[[1995]] – In [[Nigeria]], l'autore televisivo, romanziere, imprenditore ed ambientalista [[Ken Saro-Wiwa]] e altri otto attivisti del [[Movimento per la Sopravvivenza del Popolo Ogoni]] (Mosop), vengono impiccati dalle forze governative
*[[1997]]
**Le società di telecomunicazioni [[WorldCom]] ed [[MCI Communications|MCI]] annunciano una fusione per un controvalore di 37 miliardi di dollari (la più grande fusione nella storia degli USA).
**Una giuria di [[Fairfax (Virginia)]] dichiara [[Mir Aimal Kasi]] colpevole dell'uccisione di due impiegati della [[Central Intelligence Agency|CIA]] nel [[1993]]
*[[2001]] – [[Australia]]: il partito Conservatore di [[John Howard (politico)|John Howard]] vince per la terza volta consecutiva le Elezioni politiche
*[[2007]] – Crisi internazionale Spagna-Venezuela. A Santiago del Cile, nel vertice tra [[Spagna]] e paesi latinoamericani il [[Presidente del Venezuela]], [[Hugo Chávez]], accusa l'ex Presidente del Governo spagnolo, [[José María Aznar]], di essere un fascista e di aver agevolato il golpe del 2002. [[¿Por qué no te callas?|Dura replica]] di [[José Luis Rodríguez Zapatero]] e [[Juan Carlos I di Spagna]].
 
==[[Nati il 10 novembre|Nati]]==
Il suo regno, il più lungo nella storia della Toscana, è stato caratterizzato da un forte declino politico ed economico punteggiato dalle campagne persecutorie nei confronti degli ebrei, dei libertini ed in generale verso chiunque non si conformasse alla rigida morale cattolica. Alla sua morte, nel 1723,gli successe il figlio maggiore superstite, Gian Gastone<ref>{{Cita|Hale|p 185-186}}</ref>.
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{{:Nati il 10 novembre}}
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==[[Morti il 10 novembre|Morti]]==
Sposò per procura, nella domenica del [[17 aprile]] [[1661]], [[Marguerite-Louise d'Orleans]], cugina di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]].
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Il suo fu considerato come uno dei matrimoni peggiori dell'intera casata dei Medici: infatti, la forte diversità di caratteri portò Margherita Luisa a rifiutare ogni forma di convivenza con Cosimo ed alla definitiva partenza per il Convento di Montmartre dove morì. Ebbero 3 figli: [[Gran Principe Ferdinando|Ferdinando]] nel 1663, [[Anna Maria Luisa de' Medici|Anna Maria Luisa]], Elettrice Palatina, nel 1667, e [[Gian Gastone de' Medici]], nato nel 1671.
{{:Morti il 10 novembre}}
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==Feste e ricorrenze==
Nei suoi ultimi anni, Cosimo III, nel tentativo di impedire l'estinzione della propria famiglia, tentò di far riconoscere la propria figlia, Anna Maria Luisa, come suo erede universale, ma [[Carlo VI del Sacro Romano Impero]], non lo permise e, nel 1737, alla morte del figlio più giovane, la Toscana passò a [[Francesco Stefano di Lorena]].
=== Civili ===
Nazionali:
* [[Turchia]] - Ricordo di [[Mustafa Kemal Atatürk]] (1881-1938)
 
== La giovinezza =Religiose===
[[Cristianesimo]]:
 
* San [[Papa Leone I|Leone Magno]], papa e [[dottore della Chiesa]]
=== Erede al Trono ===
* Sant'[[Adelelmo di Seez]], vescovo
[[File:Justus Sustermans 004.jpg|thumb|190px|left|[[Ferdinando II de' Medici]] e [[Vittoria Della Rovere|Vittoria della Rovere]], padre e madre di Cosimo III, ritratto di [[Justus Sustermans]]]]
* Sant'[[Andrea Avellino]], sacerdote
 
* [[San Baudolino]] di Alessandria, eremita
Cosimo III de' Medici, nato il [[14 agosto]] del [[1642]], fu il figlio superstite di [[Vittoria della Rovere]] e di [[Ferdinando II de' Medici]], i cui precedenti due bambini erano morti poco dopo la nascita<ref>{{Cita|Acton|p 25}}</ref>
* San [[Costantino Cachai]], martire
La sua educazione provocò forti dispute tra i genitori: il Granduca Ferdinando voleva dare al figlio la migliore educazione scientifica a disposizione, ma la pia granduchessa Vittoria, preferiva una rigida educazione religiosa. Vinse la madre che nominò, in qualità di tutore del principe, il teologo senese [[Volunnio Bandinelli]] il quale influenzò non poco il carattere del pupillo istillandogli una forte fede religosa<ref name="Acton">Acton, p 44</ref>.
* San [[Demetriano di Antiochia]], vescovo
 
* Sant'[[Elaeth]], re inglese
 
* Santa [[Fiorenza di Agde]], martire
Se, infatti, nell'adolescenza, Cosimo amava praticare sport, in particolar modo la caccia, tanto che lo zio [[Giovan Carlo de' Medici]] in una sua lettera al fratello granduca riportò " una notizia che vi dovrebbe sorprendere .... Il giovane principe ha ucciso un'oca a mezz'aria." <ref name="">Acton, p 44</ref> e l'ambasciatore lucchese sottolineò che Cosimo, all'età di 11 anni, uccise cinque cinghiali con cinque colpi <ref name="">Acton, p 44</ref>, il suo successore, pochi anni dopo, descriveva la personalità del principe come malinconica<ref name="Acton">Acton, p 45</ref>.
* San [[Giusto di Canterbury]], vescovo
 
* San [[Modesto di Agde]], martire
Infatti, già dall'età di 16 anni, Cosimo aveva cessato di sorridere in pubblico <ref name="">Acton, p 45</ref>, preferendo circondarsi di religiosi con cui compiva lunghi pellegrinaggi verso gli eremi di [[Camaldoli]] e [[Vallombrosa]], forse in reazione ai continui screzi tra i genitori che, tuttavia, si riconciliarono brevemente nel [[1660]] con la nascita di [[Francesco Maria de' Medici|Francesco Maria]].
* Santi [[Narsete e Giuseppe]], martiri in Persia
 
* Santa [[Ninfa (martire)|Ninfa]], martire
Nonostante lo zelo religioso, non fu del tutto immune dagli interessi scientifici: Coltivò lo studio delle [[scienze naturali]], dalla [[botanica]] alla [[zoologia]], patrocinò il medico [[Francesco Redi]] e, nelle sue ville fuori città, si dilettava a collezionare specie botaniche ed animali rari o esotici con una particolare attenzione, tutta seicentesca, per le aberrazioni, l'orrido ed il grottesco.
* Sant'[[Oreste di Tiana]] in Cappadocia, martire
Una parte delle sue collezioni è oggi ospitata nel [[Museo di storia naturale sezione di antropologia ed etnologia|Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia]] di Firenze, mentre restano tracce pittoriche o architettoniche delle sue collezioni alle ville medicee della [[villa Medicea della Topaia|Topaia]] e [[Villa medicea dell'Ambrogiana|dell'Ambrogiana]].
* Santa [[Osnat]], vergine irlandese
 
* San [[Probo di Ravenna]], vescovo
=== Il difficile matrimonio ===
* San [[Tiberio d'Agde]], martire
 
* San [[Trifone di Nizza]], martire
[[File:Marguerite Louise d'Orleans.jpg|thumb|190px|[[Margherita Luisa d'Orléans]], Moglie di Cosimo III, ritratto di [[Louis Edouard Rioult]] ]]
* Beato [[Joaquin Pina Piazuelo]], religioso e martire
Nel [[1658]] il granduca [[Ferdinando II de' Medici]] iniziò alcuni sondaggi presso le corti europee allo scopo di cercare una sposa al giovane Cosimo, sperando che il matrimonio potesse distogliere il figlio dalla sua vita appartata e, dopo lunghe trattative tra [[Giulio Mazarino]] e un emissario di Ferdinando, don [[Piero Bonsi]], un prete toscano che viveva a Parigi, fu prescelta [[Margherita Luisa d'Orléans]], cugina del re [[Luigi XIV di Francia]].
* Beata [[Biagia della Croce]] (Juana Pérez de Labeaga García), vergine e martire
 
* Beata [[Emanuela del Sacro Cuore di Gesù]] (Manuela Arriola Uranga), vergine e martire
Margherita Luisa d'Orléans, sposò Cosimo per procura il 17 aprile 1661, al [[Palais du Louvre]].<ref>{{Cita|Acton| p 62}}</ref> ed incontrò per la prima volta il marito, convalescente di morbillo, il [[12 giugno]] sbarcando [[Livorno]]: l'incontro tra la principessa ed il marito fu piuttosto freddo ed ella preferì lasciare la città per [[Firenze]] dove, fece il suo ingresso solenne il [[20 giugno]]<ref>Acton, p 70</ref> e ricevette dal suocero, come dono di nozze, una perla dalle "dimensione di un piccolo uovo di piccione"<ref>{{Cita|Acton| p 71}}</ref>
* Beati [[Johannes Prassek]], [[Hermann Lange]] e [[Eduard Muller (beato)|Eduard Muller]], martiri di Lubecca
 
* Beata [[Lucilla di Gesù]] (Lucía González García), vergine e martire
Sin dal primo incontro, il rapporto tra i due novelli sposi non fu positivo<ref>{{Cita|Acton| p 73}}</ref> e la situazione iniziò a peggiorare quando Margherita Luisa chiese i gioielli della corona toscana per il suo uso personale e Cosimo rifiutò accusandola di avidità; L'unico beneficiario del matrimonio fu don Bonsi, che venne nominato vescovo di [[Béziers]] ed in seguito cardinale come ringraziamento per i suoi sforzi.
* Beate Martiri spagnole suore ancelle adoratrici del SS. Sacramento e della Carità
 
Infatti, le stravaganze di Margherita Luisa continuarono così come le sue folli spese, preoccupando seriamente il granduca Ferdinando, il cui tesoro era stato proscigato dai costi della [[Guerra di Castro]] tanto che alla fine del conflitto non poté pagare regolarmente i soldati ingaggiati<ref>{{Cita|Hale| p 180}} </ref><ref>{{Cita|Acton| p 86}} </ref>.
 
Tuttavia, nonostante i continui litigi, nell'agosto del [[1663]] Margherita Luisa partorì un maschio, [[Gran Principe Ferdinando|Ferdinando de Medici]] anche se la nascita dell'erede portò solo un momentaneo sollievo alla pace famigliare tanto che Ferdinando implorò [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] di intervenire per il comportamento della nipote.
Il re mandò il conte di San Meme al quale Marguerite Louise confidò di voler tornare in Francia trovando nell'intermediario un utile appoggio ai suoi desideri presso la corte; ogni tentativo di risolvere le dispute tra i due coniugi fallì<ref>{{Cita|Acton| p 91-92-93}} </ref> anche perché la principessa non perse occasione per umiliare pubblicamente il marito ed insistette per impegare cuochi francesi temendo che i Medici la volessero a avvelenare.
 
Per tali motivi, nel settembre [[1664]], Margherita Luisa abbandonò i suoi appartamenti a [[Palazzo Pitti]] per la [[Villa di Lappeggi]], seguita da una scorta di quaranta soldati ed innumerevoli cortigiani e dame di compagnia<ref>{{Cita|Acton| p 94}} </ref>.
L'anno successivo si riconciliò con la famiglia granducale e diede alla luce Anna Maria Luisa, futura Elettrice Palatina, nel mese di agosto del 1667 ma, il delicato riavvicinamento tra Margherita Luisa e il resto della famiglia crollò dopo la nascita di Anna Maria Luisa, quando ella contrasse il [[vaiolo]] ed in un colloquio con il marito, lo incolpò aspramente per tutti i suoi problemi.<ref name="Acton">Acton, p 103</ref>.
 
=== I Viaggi europei ===
 
[[File:Giusto Sustermans, Cosimo III (1660, palatine gallery).jpg|thumb|190px|Cosimo attorno al 1660, ritratto di Sustermans]]
Nel tentativo di risolvere le dispute famigliari, il Granduca Ferdinando incoraggiò Cosimo a compiere un lungo viaggio presso le corti europee: Il 28 ottobre 1667 arrivò nel [[Tirolo]], presso la zia, [[Anna de' Medici (1616-1676)|Anna de 'Medici]], arciduchessa d'Austria Ulteriore, viaggiò poi lungo il [[Reno]] fino ad [[Amsterdam]], dove fu ben accolto dalla comunità artistica e dove incontrò [[Rembrandt Harmenszoon van Rijn|Rembrandt]].<ref>{{Cita|Van de Wetering| p 281}}</ref><ref>{{Cita|Acton| p 102}}</ref>.
Da Amsterdam, si recò a [[Amburgo]], dove lo aspettava [[Cristina di Svezia]] per poi fare ritorno a Firenze nel [[maggio]] [[1668]].<ref>{{Cita|Acton| p 102}} </ref>
 
Tuttavia, sebbene il lungo viaggio contribuì a migliorare la salute e l'umore di Cosimo, tutto ciò fu vanificato dall'inimicizia implacabile della moglie verso di lui e così il Granduca Ferdinando lo mandò in un secondo tour nel mese di settembre [[1668]]. <ref>{{Cita|Acton, p 103}} </ref>
 
Si recò in Spagna dove il re, [[Carlo II di Spagna|Carlo II]], lo ricevette in udienza privata<ref>{{Cita|Acton, p 103}} </ref>, a gennaio giunse in Portogallo, donde salpò alla volta dell' Inghilterra, dove incontrò [[Carlo II d'Inghilterra]] e [[Samuel Pepys]] lo descrisse come ". un uomo molto allegro e avvenente"<ref name="Acton, p 104">Acton, p 104</ref>.
In Inghilterra, poi, visitò le Università di Oxford e di Cambridge, ricevendo gli onori per la protezione concessa da suo padre a Galileo<ref name="Acton, p 104"/>; nel viaggio di ritorno, si presentò a Luigi XIV, alla suocera, [[Margherita di Lorena]] ed alla cognata [[Elisabetta d'Orléans]] che di lui scrisse:
{{Quote|''Parlava molto bene di qualunque argomento ed era pratico del modo di vivere d'ogni corte di Europa: in quella di [[Francia]] non ha mai commesso neanche un errore... L'averlo visto m'ha persuaso che ha torto Margherita che non è mai andata d'accordo con lui.''}}<ref>{{Cita|Indro Montanelli, Giuseppe Gervaso, Storia d'Italia: l'Italia del 1600, pag 333}}</ref>.
Tornò a Firenze il 1 ° novembre [[1669]].
 
== Gli anni di regno ==
{{Casato dei Medici}}
 
=== I Primi Anni ===
 
[[File:Justus Sustermans - Cosimo III de' Medici - WGA21968.jpg|thumb|169 × 240 pixel| Cosimo III, ritratto olio su tela (72 x 58 cm) risalente al 1665 ad opera di Justus Sustermans, conservato a [[Palazzo Pitti]]]]
 
Ferdinando II morì il 23 maggio 1670 di [[apoplessia]] e [[idropisia]] e fu sepolto nella [[Basilica di San Lorenzo (Firenze)|Basilica di San Lorenzo]], la necropoli medicea<ref>{{Cita|Acton| p 108}} </ref>: Al momento della sua morte, la popolazione del granducato era di 720.594 anime.<ref>{{Cita|Acton| p 112}}</ref>
 
La morte di Ferdinando II fece scoppiare un forte conflitto per il potere tra la Granduchessa Margherita Luisa e la Granduchessa vedova Vittoria della Rovere che ottenne la meglio quando Cosimo, devotissimo alla madre, le concesse forti prerogative nell'amministrazione del regno<ref>{{Cita|Acton| p 122}}</ref>.
 
Bisogna riconoscere che, tuttavia, Cosimo III iniziò il suo regno con grande fervore, attuando una forte politica di contenimento della spesa per evitare la bancarotta e permettendo ai suoi sudditi di presentare una petizione lui per l'arbitrato nelle controversie.<ref>{{Cita|Acton| p 113}}</ref>
 
Nel [[1675]] fu promossa per volontà del granduca la ''Deputazione per la riforma dei Magistrati'' composta da alcuni dei principali funzionari granducali, come [[Emilio Luci (auditore fiscale)|Emilio Luci]] e [[Francesco Feroni]] con l'obiettivo di risanare le più importanti magistrature dello Stato. Nel 1680, fu creata, su proposta della stessa deputazione, la ''Ruota Criminale'': un tribunale penale composto esclusivamente da [[giureconsulti]], le cui competenze andarono a sovrapporsi a quelle del tradizionale e più antico magistrato cittadino degli [[Otto di Guardia e Balia]].
 
Ben presto, però, il granduca, avendo perso il suo gusto per l'amministrazione, ritonò a svolgere le sue pratiche devozionali lasciando la gran parte delle proprie prerogative ad una ''Consulta'' (Consiglio privato).<ref>{{Cita|Acton| p 113}}</ref>
 
L'influenza della granduchessa madre esacerbò Margherita Luisa, la quale non solo si sentiva esclusa da qualsiasi politica influenza, ma riteneva anche che la suocera stesse cercando di usurparle il ruolo di madre del giovane Principe Ferdinando, intervenendo continuamente nella sua educazione.
 
Tuttavia, nonostante gli interventi di Vittoria della Rovere, la coppia granducale si riconciliò e, nel primo anniversario della morte di Ferdinando II, nacque [[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]], l'ultimo nato della coppia granducale<ref>{{Cita|Acton| p 114-115}}</ref>.
 
=== La Partenza di Marguerite Louise ===
 
Ben presto le continue intromissioni di Vittoria della Rovere esaurirono la pazienza di Margherita Luisa tanto da fingersi malata nel [[gennaio]] del [[1672]].
Luigi XIV allora decise di inviare [[Alliot le Vieux]], il medico personale della madre [[Anna d'Austria (1601-1666)|Anna d'Austria]] allo scopo di tentare una nuova riconciliazione con il marito e di visitarla.
 
Costui, a differenza di Meme, rifiutò il desiderio di Margherita Luisa di essere inviata in Francia per compiere cure termali, avendo compreso che era un trucco della granduchessa per allontanarsi da [[Firenze]]<ref>{{Cita|Acton| p 115}} </ref>, tuttavia, convinse Cosimo a concederle la [[Villa di Pratolino]] come residenza per almeno qualche mese.
Passato quasi un anno, Cosimo impose alla moglie di ritornare a Firenze ma costei rifiutò ed ottenne con forti pressioni il diritto di vivere alla [[Villa medicea di Poggio a Caiano|Villa di Poggio a Caiano]]; il granduca, tuttavia, le impose una scorta permanente di quattro soldati e comandò di serrare porte e finestre per impedirne la fuga<ref>{{Cita|Acton| p 121-122}} </ref>
 
Finalmente il [[26 dicembre]] [[1674]], fallito ogni tentativo di conciliazione,Cosimo, assediato dalle lamentele della moglie, accettò il suo desiderio di trasferirsi definitivamente al Convento di Montemarte, in Francia, conferendole la dignità di Altezza Reale ed una pensione di 80.000 [[Livre]] a titolo di risarcimento.
La granduchessa lasciò la Toscana nel giugno del [[1675]] dopo aver depredato la villa di Poggio a Caiano di ogni oggetto di valore<ref>{{Cita|Acton| p 133-135}}</ref> senza che fosse particolarmente rimpianta né dai sudditi né tanto meno dal marito il quale si volse ai piaceri del cibo:
 
{{quote|''Voleva che i suoi capponi ingrassati venissero pesati a tavola e, se un pario di questi non arrivava alle venti libbre regolamentari, li faceva portare via come se gli avessero fatto un affronto personale. I suoi dolci esotici venivano innaffiati con liquori ghiacciati nella neve. Con questo regime divenne presto sproporzionatamente grosso e di conseguenza cominciò a soffrirne. Per diminuire di peso, gli vennero consigliate medicine che lo misero in uno stato peggiore perché le gambe cominciarono a cedere sotto la sua mole. ''}}<ref>Acton, cit Indro Montanelli, Roberto Gervaso, "Storia d'Italia: l'Italia del 1600" pag 334.</ref>
 
=== Le persecuzioni religiose e l'eredità di Carlo V di Lorena ===
 
[[File:Giovanni battista foggini, busto di cosimo III de' medici, 1717-18.JPG|155 × 240 pixel|right|thumb|Busto di Cosimo III, opera di Giovanni Battista Foggini]]
 
Partita la moglie, l'attenzione del granduca si volse verso la comunità ebraica della Toscana, particolarmente numerosa a [[Comunità ebraica di Livorno|Livorno]]: Nonostante gli indubbi servigi che gli ebrei compivano verso l'economia granducale, il [[1º luglio]] del [[1677]] Cosimo III promulgò una legge che proibiva le unioni miste e gli atti sessuali tra ebrei e cristiani ed impediva ai cristiani di lavorare presso famiglie ebraiche ponendo come pena una multa di 50 [[Corona (moneta)|corone]]; qualora il soggetto non fosse in grado di adempiere al pagamento la pena veniva sostituita dalla tortura o da quattro mesi di carcere<ref>{{Cita|Acton| p 140-141}}</ref>.
 
A questa legge si aggiunsero negli anni numerose ordinanze [[Antisemitismo|antisemite]] di cui occorre ricordare le leggi del [[16 giugno]] [[1679]] e del [[12 dicembre]] [[1680]] che vietavano rispettivamente agli ebrei di visitare prostitute cristiane ed ai cristiani quelle ebree<ref>{{Cita|Acton| p 141}}</ref>.
 
Tuttavia, non furono solo gli ebrei le vittime dello zelo bigotto del granduca: per suo ordine, infatti, furono tolti dal [[Battistero di San Giovanni (Firenze)|Battistero di San Giovanni]] la spada e l'elmo di [[Guglielmino Ubertini]], il [[vescovo]] guerriero della [[diocesi di Arezzo]] morto nella [[battaglia di Campaldino]] nel [[1289]], dal momento che il granduca riteneva sconveniente che un vescovo si dedicasse alla guerra e furono rimossi dall'altare del [[Duomo di Firenze]] le sculture di [[Baccio Bandinelli]] raffiguranti ''Adamo ed Eva'' nudi perché considerate pornografiche.
 
Ai divieti si aggiunse ben presto il coprifuoco, il divieto di celebrare l'antica festa del [[Calendimaggio]] e numerose ordinanze sempre più rigide e restrittive allo scopo di stroncare la piaga della prostituzione, degli illeciti amori e della sodomia per i quali fu istituito ''L'ufficio del decoro pubblico''.
Tale organo, dotato di tribunali e di guardie speciali poteva irrogare verso uomini e donne sospetti o colti in flagranza di libertinaggio qualunque sanzione dalla fustigazione, all'incarcerazione ''sine die'' fino a quando non accettassero di entrare in convento<ref>Indro Montanelli, Roberto Gervaso "L'Italia del 700" cfr capitolo "Gli Ultimi Medici" pag 534</ref>.
 
L'ipocondria e la pietà del Granduca non conoscevano limiti e l'influenza del clero aumentava sempre di più: Cosimo, infatti, decise di invitare i Gesuiti che mai i suoi predecessori avevano ammesso in ragione della antica politica di tolleranza e che sin dall'inizio divennero imperanti nel sistema scolastico e negli studi universitari, rafforzò i poteri e le competenze del tribunale ecclesiastico che divenne concorrenziale a quello civile.
 
{{quote|''Tutta la vita civica era ridotta ad una mostruosa parodia di quella monastica: una vita comunitaria in cui la libertà di azione, di pensiero, di opinioni, di affetti, di abitudini era proibita o regolamentata da editti e metodi inquisitori''}}<ref>Acton, cit Indro Montanelli, Roberto Gervaso "L'Italia del 700" cfr pag 535</ref>.
 
Nel frattempo, [[Carlo V di Lorena]], mancava di un erede ed i figli di Cosimo, in via materna, potevano vantare solide pretese alla successione: la stessa Margherita Luisa, figlia di una principessa lorenese, aveva delegato il diritto di successione per il ducato a suo figlio maggiore, Ferdinando e Cosimo, una volta tanto d'accordo con la moglie, cercò di patrocinare il riconoscimento internazionale di suo figlio come erede, senza alcun risultato.<ref>{{Cita|Acton| p 142}} </ref>
 
L'imperatore, infatti, [[Leopoldo I del Sacro Romano Impero|Leopoldo I]], nel timore che il ducato potesse tornare sotto l'influenza francese per via di Margherita Luisa d'Orleans, si oppose a tale progetto che fu definitivamente sepolto con la nascita di un figlio di Carlo V nel [[1679]].
 
=== Gli anni dal 1679 al 1685 ===
 
[[File:Cosimo III granduke of tuscany coins, 1670-1723, piastra 1680.JPG|190px|thumb|Un contemporanea [[piastra]] con l'effigie di Cosimo III. Latin inscription: COSMVS III D[EI] G[RATIA] MAG[NVS] DVX ETRVR[AE]. "Cosimo III, per grazia di Dio, Granduca di Etruria (Toscana)"]]
Sebbene Margherita Luisa fosse partita, il suo comportamento rimase comunque una delle principali preoccupazioni del marito il quale si vedeva assediato dalle continue richieste di denaro allo scopo di garantirsi quello stile di vita frivolo che in patria il Granduca aborriva.
 
Infatti, nel mese di gennaio del [[1680]]<ref>{{Cita|Acton| p 149}} </ref>,la badessa di Montemarte chiese a Cosimo di pagare per la costruzione di un serbatoio, a seguito di uno scandalo al convento: La granduchessa era solita porre il proprio cane in un cesto vicino al fuoco, cesto che, tuttavia, un giorno si infiammò e minacciò di distruggere l'intero convento.
 
La granduchessa, allora, invece di spegnerlo, esortò le sue consorelle a fuggire per salvarsi la vita; il fatto era reso ancor più grave dal momento che in precedenti occasioni, ella aveva dichiarato esplicitamente che avrebbe bruciato il convento<ref>{{Cita|Acton| p 152}} </ref>.
 
Quella stessa estate Cosimo ricevette una notizia ancor peggiore della precedente: la Granduchessa era stata vista bagnarsi nuda in un fiume e questo secondo scandalo fece esplodere di rabbia Cosimo<ref>{{Cita|Acton| p 154}}</ref> anche perché Luigi XIV, informato dal granduca della condotta della moglie gli rispose: "''Dal momento che avevate acconsentito al ritiro di vostra moglie in Francia, avete praticamente abbandonato tutto il diritto di interferire nella sua condotta.'' "
 
A seguito di rifiuto di Luigi XIV di intervenire, Cosimo cadde gravemente ammalato e solo l'abilità del suo archiatra [[Francesco Redi]], gli permise di superare il male: da quel giorno smise di interessarsi della vita della moglie separata.<ref>{{Cita|Acton| p 155}}</ref>
 
Nel 1682 Cosimo III nominò suo fratello, [[Francesco Maria de' Medici]], governatore di Siena.
 
Nel [[1684]] Il Sacro Romano Imperatore chiese l'intervento del Granducato di Toscana nella [[Guerra austro-turca (1683-1699)|guerra contro i Turchi]] ottenendo, dopo un qualche tentennamento, una risposta positiva che si tradusse nell'ingresso del granducato nella [[Lega Santa (1683)|Lega Santa]] ed in forti invii di munizioni e di rifornimenti<ref>{{Cita|Acton| p 157}}</ref>.
 
La vittoria nell'[[assedio di Vienna]] rallegrò il granduca il quale tuttavia poco dopo scrisse: ''"molti scandali e disordini continuano a verificarsi in materia di rapporti carnali tra ebrei e donne cristiane, dal momento che soprattutto permettono che i loro figli siano allattai da balie cristiani"''.
Per tale motivo Cosimo impose che tale pratica fosse possibile solo con una specifica autorizzazione presentata al governo<ref>Acton, p 159</ref> ed inoltre decise di aumentare a sei al giorno il numero di pubbliche esecuzioni<ref>{{Cita|Acton| p 201}}</ref>.
 
=== Il Matrimonio del Gran Principe Ferdinando ===
[[File:Portrait-Of-Ferdinand-II-De-Medici.jpg|thumb|left|190px| Ferdinando de 'Medici, Gran Principe di Toscana, figlio maggiore di Cosimo III, ritratto da [[Niccolò Cassana]] ]]
 
Gli ultimi anni del XVII secolo videro l'intrecciarsi di frenetiche trattative tra Cosimo III e le varie corti europee allo scopo di organizzare matrimoni politicamente vantaggiosi per rinsaldare il prestigio della famiglia: Essendo [[Francesco Maria de' Medici|Francesco Maria]], fratello del Granduca, cardinale, l'attenzione fu rivolta al primogenito Ferdinando.
 
Nel 1686 Cosimo restrinse le possibili scelte a due sole: [[Isabella Luisa di Braganza]] e [[Violante Beatrice di Baviera]]<ref name="Acton, p 162">Acton, p 162</ref>.
 
Cosimo scelse la principessa portoghese e negoziò un patto secondo cui: Ferdinando e Isabella Luisa avrebbero vissuto a [[Lisbona]] e nel caso in cui il padre della principessa, [[Pietro II del Portogallo|Pietro II]], non avesse avuto eredi, Isabella le sarebbe succeduta con Ferdinando quale re consorte, previa rinuncia al Granducato. Qualora poi Cosimo III, Gian Gastone e Francesco Maria fossero morti senza eredi maschi, la Toscana sarebbe rimasta in unione dinastica con il Portogallo<ref name="Acton, p 162"/>.
 
Ferdinando, con il pieno sostegno di Luigi XIV, il suo prozio, respinse tale progetto e Cosimo ripiegò su Violante Beatrice di Baviera per rafforzare i legami con la Francia di cui la Baviera era fedele alleata; il problema stava nel risentimento del padre della sposa, Ferdinando Maria, il quale aveva perduto 300.000 [[ugherri]] in un investimento consigliatoli dal Granduca [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando II]] ma, pur di ottenerne l'assenso, Cosimo decise di ridurre la dote in modo da compensare il padre del danno<ref name="Acton, p 162"/>.
 
=== Altezza Reale ===
 
Tra le varie preoccupazioni del Granduca, una delle più importanti ed ossessive fu quella di ottenere il titolo di [[Altezza Reale]] che comportava principalmente il semplice fatto che gli emissari del Granducato non si sarebbero dovuti togliere il cappello di fronte ai sovrani stranieri.
 
Pur di raggiungere tal fine furono dispiegate immense risorse in folli spese di rappresentanza e, quando nel giugno del [[1689]], [[Vittorio Amedeo II di Savoia]], pur essendo solo Duca di Savoia, ottenne il titolo dalla [[Spagna]] e dal [[Sacro Romano Impero]], il Granduca ne fu furente ed inviò lettere furibonde obiettando che nella gerarchia italiana il Granduca di Toscana era sempre stato considerato pari al [[Doge (Venezia)|Doge]] di Venezia e come tale superiore al Duca si Savoia aggiungendo poi che ''"Casa Savoia non aveva aumentato i propri domini fino al punto di competere con i re o la casa dei Medici non aveva perso nulla in splendore e possedimenti e che quindi non c'era alcun motivo per promuovere uno e deteriorare l'altro".''.
 
In altre lettere dirette all'imperatore Leopoldo I Cosimo rammentava l'assistenza finanziaria e militare all'Impero e tanto fece che L'imperatore, ansioso di evitare attriti, gli suggerì di maritare la figlia Anna Maria Luisa all'elettore Giorgio Guglielmo del Palatinato.<ref>{{Cita|Acton| p 182}}</ref>
 
L'influenza dell'Elettore Palatino presso gli altri principi di Germania fu sufficiente tanto che, due anni più tardi, alcuni mesi prima del suo matrimonio con Anna Maria Luisa, riuscì a fare ottenere per il suocero il titolo di ''Altezza Reale il serenissimo Granduca di Toscana'', nonostante non avesse diritto ad alcun regno.<ref>{{Cita|Acton| p 182}}</ref><ref name="Hale, p 187">Hale, p 187</ref>.
 
Riguardo a tale disputa, Nella ''Istoria del Granducato di Toscana sotto il governo della Casa Medici'', edito nel [[1781]], si legge:
{{quote|(''l'imperatore) emanò finalmente dopo diversi esami la determinazione Imperiale sopra il trattamento Regio da accordarsi al G.Duca, e l'Elettore Palatino acquistò con essa diritto per devenire alla più sollecita effettuazione delli sponsali. L'Imperatore con suo diploma dato in Vienna lì cinque Febbraio rilevando la sublimità dei meriti della Casa Medici verso la Casa d'Austria, l'Impero e il Cristianesimo tutto, non solo la confirmava nel possesso delle prerogative accordateli dalli Imperatori Massimiliano e Ridolfo II, ma ancora gli concedeva il trattamento Regio nella stessa forma che era stato accordato a Vittorio Amedeo. Ricevé da quell'atto un nuovo pascolo la vanità di Cosimo III, il quale non mancò subito di farsi attribuire dai sudditi il trattamento di Altezza Reale, ma ne ritrasse ancora la mortificazione di vedersi contrastata questa prerogativa dalle altre corti; poiché sebbene alcune l'accordassero in progresso liberamente, altre assolutamente la denegarono, e specialmente quelle che avendo fino a quel tempo goduto di un egual trattamento non volevano riconoscersi da per se stesse inferiori''.}}
 
=== Gli anni dal 1691 al 1694 ===
 
[[File:Cosimo-III-BR.jpg|thumb|right|250px|Cosimo III de' Medici negli abiti granducali, ritratto di [[Baldassarre Franceschini]] detto il Volterrano.]]
Il matrimonio della principessa, tuttavia, aveva compromesso le relazioni con Luigi XIV, essendo il genero del granduca uno dei nemici più odiati dal re e solo dopo molte lusinghe Cosimo lo persuase altrimenti<ref>{{Cita|Acton| p 183}}</ref>.
 
Il [[9 ottobre]] [[1691]], la [[Francia]], l'[[Inghilterra]], la [[Spagna]], e la [[Repubblica delle Sette Province Unite]], nell'ambito della [[Guerra dei nove anni]], garantirono la neutralità del porto toscano di [[Livorno]] ma L'Imperatore, il quale, nel frattempo, stava tentando di ottenere da Cosimo i suoi diritti feudali sulla [[Corsica]], gli ordinò di allearsi con l'Austria.<ref>{{Cita|Acton| p 183}}</ref>.
 
Il Granduca rispose che, se lo avesse fatto, la Francia avrebbe inviato una flotta da [[Tolone]] per occupare il suo stato e l'Imperatore, suo malgrado, accettò questa scusa e, per evitare che Cosimo si orientasse verso la Francia, si limitò ad esigere come contribuzione di guerra solo i canoni minori ed indiscussi.
 
Risolte tali pendenze internazionali Cosimo III inasprì ulteriormente le già rigide norme sulla moralità pubblica affermando che ''"entrare nelle case per fare l'amore con le ragazze, e restare oziosi davanti a porte e finestre, è un grande incentivo per stupri, aborti e infanticidi ..."'' e pose multe ancor più severe sulle sanzioni già precedentemente stabilite<ref>{{Cita|Acton| p 184}}</ref>.
 
Il fanatismo coincise con una nuova ondata di tasse che portarono la Toscana ad una fase di stagnazione economica alimentata dall'irrigidimento delle corporazioni e dei dazi commerciali tanto che una balla di lana inviata da Livorno a [[Cortona]] doveva passare attraverso dieci dogane intermedie<ref>Acton, p 185</ref> cosa che aumentava i costi sia delle importazioni ma anche e soprattutto delle esportazioni distruggendo la manifattura e l'agricoltura, un tempo fiorenti.
 
Di questa emergenza, però Il Granduca non si occupava, preferendo supervisionare l' Ufficio di pubblica decenza<ref>{{Cita|Acton| p 203}} </ref>: le pene per le prostitute furono aumentate e si costruì il carcere delle ''Stinche'', in cui languivano per anni con scarsa possibilità di alimentarsi se non potevano permettersi le multe a loro carico da parte dell'Ufficio di pubblica decenza; Permessi serali ed esenzioni erano disponibili per coloro che sono disposti a pagare sei corone al mese.<ref>{{Cita|Acton| p 204}}</ref>.
 
In contrasto agli interessi degli avi, l'università e l'istruzione superiore fu lasciata languire: fu ripristinata la legge attuata durante la minore età del padre di Cosimo III,
Ferdinando II, ed abolita da questi una volta maggiorenne, che proibiva agli studenti di frequentare la scuola di fuori della Toscana, rafforzando in tal modo il monopolio dei gesuiti.
Un contemporaneo scrisse che non un solo uomo a Firenze era in grado di leggere o scrivere in greco, in netto contrasto con i maestri della [[Repubblica di Firenze]] ed in una lettera del 10 ottobre 1691, il segretario personale di Cosimo riportò: ''"Per ordine espresso del Sereno Maestro, devo informare le vostre Eccellenze che Sua Altezza non permetterà ad alcun professore nella sua [[università di Pisa]] di leggere o insegnare, in pubblico o in privato, per iscritto o la voce, la filosofia di [[Democrito]], o di atomi, o qualsiasi altro salvo quella di [[Aristotele]]. "''<ref>{{Cita|Acton| p 192-194}}</ref>
 
Altre preoccupazioni si aggiunsero a quelle morali:Ferdinando e Violante, nonostante fossero sposati da oltre cinque anni, non avevano prodotto alcuna discendenza ed il Granduca cercò di rispondere a tale problema imponendo giorni speciali di devozione e comandando di erigere una "colonna della fertilità", un atto che attirò il ridicolo popolare<ref>{{Cita|Acton| p 197}}</ref>.
Nella realtà la loro unione era sostanzialmente infelice: il principe non era interessato alla moglie e invece proferiva le sue attenzioni al suo preferito, un castrato veneziano, Cecchino de Castris''.
 
Nel [[1694]], morì [[Vittoria Della Rovere]]: I suoi beni allodiali, i ducati di Montefeltro e Rovere, ereditati da suo nonno, il Duca di Urbino, furono conferiti al suo figlio più giovane, [[Francesco Maria de' Medici]]<ref>{{Cita|Acton| p 208}}</ref>.
 
=== Il matrimonio di Gian Gastone ===
 
Temendo che il figlio maggiore non fosse in grado di generare prole, Cosimo, su consiglio della figlia, anch'essa priva di eredi poiché contagiata da una malattia venerea del marito, decise di maritare il suo figlio terzogenito Gia Gastone con una principessa tedesca [[Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg]], ricca erede del [[Sassonia-Lauenburg | Ducato di Sassonia-Lauenburg]].
 
Si sposarono il ​​[[2 luglio]] [[1697]] ma l'incompatibilità di carattere dei due sposi fece sì Gian Gastone si volgesse a compagnie maschili ed a una vita dissoluta per poi abbandonare la moglie e fare ritorno a Firenze nel [[1708]].<ref>{{Cita|Acton| p 209}}</ref>
 
=== L'Alba del XVIII secolo ===
 
Il XVII secolo non si concluse bene per il Granduca: non aveva nipoti, la Francia e la Spagna non riconoscevano il suo titolo di Altezza Reale ed il duca di Lorena si era dichiarato re di Gerusalemme senza alcuna opposizione<ref>{{Cita|Acton| p 221}}</ref>.
Nel maggio 1700 Cosimo avviò un un pellegrinaggio verso Roma e [[Papa Innocenzo XII]], dopo molte insistenze, nominò il granduca Canonico di [[San Giovanni in Laterano]], in modo da permettergli di vedere il'' Volto Santo'', un panno utilizzato da Cristo prima della sua crocifissione e, felicissimo per la calorosa accoglienza dal popolo romano, Cosimo lasciò Roma con un frammento delle viscere di [[San Francesco Saverio]]<ref>{{Cita|Acton| p 224}}</ref>.
 
La morte senza eredi il 1º novembre del 1700 di [[Carlo II di Spagna]] fece scoppiare la [[guerra di successione spagnola]], che coinvolse tutte le potenze europee la Toscana, tuttavia,rimase neutrale.<ref>{{Cita|Strathern| p 394}}</ref> e Cosimo riconobbe [[Filippo V di Spagna|Filippo, duca d'Angiò]], come successore di Carlo II, ottenendo il riconoscimento ai suoi titoli in cambio dell'investitura del feudo di Siena, confermando il suo status di vassallo spagnolo.<ref>{{Cita|Acton| p 233}}</ref>.
 
[[File:Gian Gastone.gif|thumb|190px|Dettaglio di un ritratto Gian Gastone de' Medici]]
 
Nel frattempo Gian Gastone sperperava il proprio denaro ed Il Granduca, allarmato, inviò uno dei suoi consiglieri, il Marchese di Rinuccini, per esaminare i debiti del Principe scoprendo che tra i creditori vi era anche l'arcivescovo di Praga e Jan Josef, conte di Breuner<ref>{{Cita|Acton| p 223}} </ref>.
Nel tentativo di salvare dal naufragio Gian Gastone, Rinnucini cercò di costringere Anna Maria Francesca a trasferirsi a Firenze, dove Gian Gastone avrebbe desiderato tornare ma lei rifiutò anche perché il suo confessore, sperando di trattenerla in Boemia, la rammentava i racconti delle morti sospette di [[Eleonora di Toledo]] e di [[Isabella de' Medici]]<ref>{{Cita|Acton| p 234}}</ref>.
 
== La successione ==
[[File:Cosimo III elderly.JPG|thumb|190px|Il Granduca negli ultimi anni di vita]]
 
Nei suoi ultimi anni, la pietà di Cosimo, si era vieppiù ingrandita: Era solito visitare giornalmente il convento fiorentino di [[Convento di San Marco|San Marco]] tanto che un contemporaneo scirsse: ''Il Granduca conosce tutti i monaci di San Marco almeno di vista ...''<ref>{{Cita|Acton| p 240}} </ref> ed inoltre, nel [[1719]], lo stesso granduca affermò che Dio gli aveva chiesto chiesto ''di impegnare il Granducato al governo e dominio assoluto del più glorioso [[San Giuseppe]] ''.<ref>{{Cita|Hale| p 186}} </ref>
 
Nel [[1705]], la morte di [[Leopoldo I del Sacro Romano Impero]], portò sul trono il giovane [[Giuseppe I del Sacro Romano Impero|Giuseppe I]], il quale, dopo l'esito favorevole della [[Battaglia di Torino]] decise di madare un inviato a Firenze per raccogliere diritti feudali, pari a 300.000 [[Doblone|dobloni]], una somma esorbitante e per costringere il neutrale Cosimo a riconoscere le pretese sul trono madrileno del fratello, l' [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Arciduca Carlo]].
Cosimo, incapace di opporsi ad una tale pretesa e timoroso di un intervento navale francese contro di lui, scelse di pagare parte della somma ma rifiutò di riconoscere l'arciduca Carlo come re di Spagna.<ref>{{Cita|Acton| p 243}}</ref>
 
Oramai la salute del Gran Principe Ferdinando, malato di [[sifilide]] allo stato terminale, precipitava tanto che non era neppure in grado di riconoscere il padre il quale, distrutto dal dolore e conscio del pericolo di estinzione della dinastia, chiese l'aiuto di [[Papa Clemente XI]] allo scopo di convincere Anna Maria Francesca a trasferirsi a Firenze con Gian Gastone. Il Papa mandò l'arcivescovo di Praga per rimproverarla ma non ottenne successo ed il Granduca, in una lettera alla figlia, citato ad esempio la sua complicata storia matrimoniale, aggiunse che non si era minimamente preoccupato di cercare una riconciliazione<ref name="Acton, p 244">Acton, p 244</ref>.
 
Si infittirono poi, anche per gli esborsi all'imperatore Giuseppe I, i problemi finanziari che Cosimo descrisse in varie lettere alla figlia: ''"Io posso dirti ora, nel caso in cui non sei informata, che non abbiamo soldi a Firenze ..."'' aggiungendo che ''"due o tre quarti della mia pensione sono caduti in mora."''<ref name="Acton, p 244"/>
 
Nel [[1708]] Gian Gastone tornò ​​in Toscana, senza la moglie<ref>{{Cita|Acton| p 245}} </ref> e l'imperatore, prevedendo l'impossibilità che potessero nascere degli eredi da Anna Maria Luisa, iniziò a meditare di occupare militarmente la Toscana<ref>{{Cita|Strathern| p 400}} </ref>; in reazione a tali voci Cosimo impose al fratello Francesco Maria, cardinale, di rinunciare ai suoi voti religiosi e di sposare [[Eleonora Gonzaga della Rovere|Eleonora Gonzaga]], la figlia più giovane di [[Vincenzo Gonzaga, Duca di Guastalla]] ma due anni dopo, Francesco Maria morì, portando con sé la speranza di un erede.
 
[[File:Anna maria luisa de medici hunting dress.jpg|thumb|left|190px|L'elettrice Anna Maria Luisa in abiti da caccia, ritratto di [[Jan Frans van Douven|van Douven]]]]
Privo di eredi ed impossibilitato a far succedere gli altri rami della famiglia, esclusi alla successione con atto non modificabile di [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], Il granduca, cercò disperatamente di impedire che la Toscana cadesse in mani straniere e concepì il ripristino della [[Repubblica di Firenze]].<ref>{{Cita|Acton| p 254}}</ref>
 
Tuttavia, per quanto ingegnoso, il progetto presentava molti ostacoli: Firenze era nominalmente un feudo imperiale e Siena era stata ricevuta da [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] pertanto era necessario l'assenso della Spagna e dell'Imperatore.
 
In un primo momento il progetto sembrò volgere al meglio: l'ambasciata del marchese Rinuccini permise di convincere i governi britannico ed olandese che, timorosi della potenza asburgica, spinsero l'imperatore [[Giuseppe I del Sacro Romano Impero|Giuseppe I]] a dare l'assenso al progetto ma, la precisazione di Cosimo secondo cui la repubblica sarebbe stata approvata solo con l'estinzione assoluta dei Medici e la morte di Giuseppe I, fecero fallire il negoziato in procinto di essere approvato alla conferenza di [[Geertruidenberg]].<ref>{{Cita|Acton| p 255}}</ref>
 
Morto Giuseppe I, il di lui fratello [[Carlo VI del Sacro Romano Impero]], già pretendente al trono di Madrid, accettò un pubblico incontro con l'Elettrice Palatina nel [[dicembre]] [[1711]]<ref>{{Cita|Acton| p 255-256}}</ref> concluse affermando che non aveva alcuna obiezione alla sua successione ma a patto che alla sua morte il Granducato passasse all'imperatore o ad un membro della casa d'[[Asburgo]]<ref>{{Cita|Acton| p 256}}</ref>.
 
La proposta fu rifutata dall'interessata così come da uno sedgnato Cosimo al quale, tuttavia, non rtestava altro che aspettare i risultati dei trattati di [[Pace di Utrecht|Utrecht]] e [[Pace di Rastatt|Rattstatt]].
 
Il [[30 ottobre]] [[1713]] calò nella tomba il gran principe Ferdinando ed il [[26 novembre]] Cosimo depositò un disegno di legge di successione al [[Senato dei Quarantotto|Senato]], legislatore nominale della Toscana, per garantire alla figlia il diritto di successione in caso di morte prematura del fratello, Gian Gastone.
 
L'approvazione del progetto all'unanimità, fece infuriare Carlo VI il quale replicò che il Granducato era un feudo imperiale, e che solo lui aveva la prerogativa di scegliere l'erede in caso di estinzione completa della dinastia mentre [[Elisabetta Farnese]],seconda moglie di Filippo V di Spagna ed erede del [[Ducato di Parma]] reclamò il diritto di successione ai Medici essendo bis nipote di [[Margherita de' Medici]].<ref>{{Cita|Acton| p 261}}</ref>
 
[[File:Johann Gottfried Auerbach 004.jpg|thumb|190px| [[Carlo VI del Sacro Romano Impero]], ritratto di Johann Gottfried Auerbach ]]
Nel mese di [[maggio]] [[1716]], l'imperatore assicurò all'Elettrice ed al Granduca che non vi era nessun ostacolo insormontabile alla sua successione di Anna Maria Luisa, ma aggiunse che l'Austria e la Toscana avrebbero dovuto presto trovare un accordo per l'erede della stessa<ref>{{Cita|Acton| p 262}}</ref> e, come incentivo, propose progressi territoriali<ref>{{Cita|Acton| p 267}}</ref>.
 
Nel [[giugno]] [[1717]] Cosimo, con il sostegno imperiale, nominò la [[Casa d'Este]] come erede dei Medici, stabilendo l'unione dinastica tra il [[Granducato di Toscana]] ed il [[ducato di Modena]] ma l'anno seguente, il 4 aprile del 1718, a seguito anche delle pressioni Inglesi, Francesi ed Olandesi, l'imperatore accettò [[Carlo III di Spagna|Don Carlos di Spagna]], il figlio primogenito di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna, erede del Granducato immediatamente dopo la morte di Gian Gastone, ignorando i diritti di Anna Maria Luisa<ref>{{Cita|Acton| p 175}}</ref>.
 
Dopo la morte di [[Giovanni Guglielmo del Palatinato|Giovanni Guglielmo]], elettore del Palatinato, avvenuta nel giugno 1717, Anna Maria Luisa tornò a Firenze portando con sé molti preziosi che, sia pure in parte, alleviarono lo stato disastroso delle finanze granducali.
Cosimo, poi, nominò [[Violante Beatrice di Baviera]], vedova del gran principe Ferdinando, Governatrice di Siena per evitare che l'inimicizia reciproca con sua figlia, l'elettrice del Palatinato, sfociasse in una lotta aperta, ma non ci riuscì.
 
Questo ed un altro episodio: un incidente di caccia in cui il Granduca uccise accidentalmente un uomo prostrarono la fibra dell'ormai anziano Cosimo il quale ne fu talmente sconvolto da voler essere giudicato dai Cavalieri dell'[[Ordine di Santo Stefano Papa e Martire|Ordine di Santo Stefano]]<ref>{{Cita|Acton| p 265}}</ref> e nel [[settembre]] del [[1721]] morì anche Margherita Luisa, commemorata da Cosimo con una pubblica messa: lasciava i suoi beni ad una lontana parente, la Principessa di Epinoy per quanto fossero viventi i suoi figli.
 
== La Morte ed eredità ==
[[File:Bando cosimo III vino toscano.jpg|162 × 240 pixel.|thumb|left|Bando del 24 settembre del 1716 che istituisce le regioni vinicole in Toscana]]
 
Il [[22 settembre]] [[1723]] il Granduca visse due ore in preda ad una crisi di tremore; le sue condizioni precipitarono. Al letto di morte erano presenti il nunzio apostolico e l'arcivescovo di [[Pisa]] il quale disse:
{{quote|''questo Principe ha richiesto poca assistenza, al fine di morire bene, perché, in tutto il lungo corso della sua vita, aveva studiato e curato (il modo) per prepararsi alla morte''.}}
 
Il [[25 ottobre]] 1723, sei giorni prima della sua morte, il Granduca diffuse un proclama finale sostenendo che la Toscana sarebbe rimasta indipendente e che Anna Maria Luisa avrebbe ottenuto la successione dopo la sua morte ed in subordine a Gian Gastone e che la figlia avrebbe potuto adottare un successore legittimo<ref>{{Cita|Acton| p 275-276}}</ref>.
 
Tali istanze furono state completamente ignorate ed il [[31 ottobre]] Cosimo III morì all'età di 81 anni; Fu sepolto nella [[Basilica di San Lorenzo]].
 
Di lui Indro Montanelli e Roberto Gervaso scrissero:
{{quote|''In una galleria come quella dei Medici, fornitrice di personaggi a tutto sbalzo sia per gusto ed intelligenza che per canaglieria e dissipazione, egli fa spicco solo per il suo squallore. Due preoccupazioni lo dominavano fino all'ossessione: le fortune della casata e la salvezza dell'anima. Dell'anima non sappiamo che sorte le toccò, della casata ne fu il liquidatore''<ref>Indro Montanelli e Roberto Gervaso, "l'Italia del 700" cfr pag 531</ref>}}
 
Infatti, Cosimo III lasciò una Toscana uno dei paesi più poveri d'Europa, le casse vuote, il popolo stanco di fanatismo religioso, lo Stato ridotto ad una pedina negli affari europei,l'esercito ridotto a 3.000 soldati, alcuni dei quali erano infermi, e di oltre 70 anni<ref>Acton, pp 272 - 273</ref> mentre la flotta di stato era stata ridotta a tre galere con un equipaggio di 198 marinai<ref>{{Cita|Acton| p 272}}</ref>.
 
Tra i suoi provvedimenti è però importante l'editto del 24 settembre 1716 che istituisce i confini delle quattro regioni vinicole:[[Chianti (vino)|Chianti]], Pomino, Carmignano, e Val d'Arno di Sopra ed il riordino delle collezioni di famiglia.
 
Gli successe il figlio Gian Gastone che, come primo atto, abrogò le leggi di persecuzione, licenziò i preti, ridusse i fasti della corte, da lui detestata, le tasse ed abolì dazi doganali interni dando respiro alla Toscana ma, non riuscendo a sostenere l'indipendenza della Toscana, alla sua morte, salì al trono [[Francesco Stefano di Lorena]], il nipote di quel Carlo V di Lorena cui Cosimo nel [[1679]] sperava succedesse uno dei suoi figli.
 
== Figli ==
 
Cosimo III ebbe tre figli da [[Margherita Luisa d'Orléans]], una nipote di [[Enrico IV di Francia]]:
 
# [[Gran Principe Ferdinando|Ferdinando de Medici]] (1663 - 1713) sposato con la duchessa [[Violante Beatrice di Baviera]]; nessuna discendenza.
# [[Anna Maria Luisa de' Medici]], [[Elettrice Palatina]] (1667-1743) sposò [[Giovanni Guglielmo del Palatinato|Johann Wilhelm]] nessuna discendenza.
# [[Gian Gastone de' Medici]] (1671-1737) sposato con [[Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg]], nessuna discendenza.
 
Cosimo ebbe mai un buon rapporto con il figlio primogenito, Ferdinando: il suo carattere rigido e bigotto, infatti, mal si accordava con quello estroso e libertino del figlio, né l'infelice matrimonio con con una principessa bavarese, Violante Beatrice contribuì a migliorarne il rapporto con il padre; morì di sifilide, da lui contratta a Venezia. La secondo genita, invece, Anna Maria Luisa, fu la sua figlia prediletta, l'unica che condvidesse lo zelo e la rigida pietà religiosa; si sposò con l'elettore palatino [[Giovanni Guglielmo del Palatinato|Johann Wilhelm]] ma anch'ella non ebbe eredi. Gian Gastone, malinconico e debole di carattere,l'ultimo genito, successe al padre, di cui disprezzava i metodi di governo e la corte, come granduca di Toscana ma neppure lui riuscì, a mettere al mondo degli eredi
 
== Titoli ed onorificenze ==
{{Infobox titolazione
|nome = Cosimo III
|stemma = Coat of arms of the Grand Duke of Tuscany.png|200x60px
|ruolo = Duca di Firenze e Granduca di Toscana
|riferimento = Sua Altezza Reale
|parlato = Vostra Altezza Reale
|alternativo = Sire
}}
 
*'''14 agosto 1642 - 23 maggio 1670''' [[Sua Altezza]] Il Gran Principe di Toscana
*'''23 maggio 1670 - 5 febbraio 1691''' [[Sua Altezza]] il Granduca di Toscana
*'''5 febbraio 1691 - 31 ottobre 1723''' [[Sua Altezza Reale]] Il Serenissimo Granduca di Toscana<ref name="Hale, p 187"/>
 
La titolazione ufficiale di Cosimo III era: "Cosimo Terzo, per grazia di Dio, Granduca di Toscana."
 
{{Onorificenze
|immagine=CrocieraDecennale.png
|nome_onorificenza=Gran Maestro di Santo Stefano Papa e Martire
|collegamento_onorificenza=Ordine di Santo Stefano Papa e Martire
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Albero Genealogico ==
 
<center>
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Cosimo III'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Ferdinando II de' Medici]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Cosimo II de' Medici]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando I de' Medici]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Cosimo I de' Medici]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Eleonora di Toledo]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Cristina di Lorena]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Carlo III di Lorena]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Claudia di Valois]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria Maddalena d'Austria]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Carlo II d'Austria]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Ferdinando I del Sacro Romano Impero]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Anna di Boemia e Ungheria]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Maria Anna di Baviera (1574-1616)|Maria Anna di Baviera]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Alberto V di Baviera]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Anna d'Austria (1528-1590)|Anna d'Austria]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Vittoria della Rovere]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Federico Ubaldo Della Rovere]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Francesco Maria II Della Rovere]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Guidobaldo II Della Rovere]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Vittoria Farnese]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Livia Della Rovere]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ippolito della Rovere]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Isabella Vitelli]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Claudia de' Medici]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Ferdinando I de' Medici]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Cosimo I de' Medici]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Eleonora di Toledo]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Cristina di Lorena]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Carlo III di Lorena]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Claudia di Valois]]
|}
</center>
 
==Ascendenza patrilineare==
 
#[[Medico di Potrone]], 1046-1102
#Bono di Potrone, 1069-1123
#Bernardo di Potrone, 1049-1147
#Giambuono de' Medici, 1131-1192
#Chiarissimo de' Medici, 1167-1210, legato a [[Siena]]
#Filippo de' Medici, detto "Lippo", ?-?
#Averardo de' Medici, m.1286
#Averardo de' Medici, m.1318, gonfaloniere di Giustizia (1314)
#Salvestro de' Medici, detto "Chiarissimo", m.1319, legato a [[Venezia]]
#Averardo de' Medici, detto "Bicci", m.1363
#[[Giovanni di Bicci de' Medici]], 1360-1429
#[[Lorenzo il Vecchio|Lorenzo di Giovanni de' Medici]], 1395-1440
#[[Pierfrancesco de' Medici il Vecchio|Pierfrancesco di Lorenzo de' Medici]], 1430-1476
#[[Giovanni il Popolano|Giovanni di Pierfrancesco de' Medici]], 1467-1498
#[[Giovanni dalle Bande Nere]], 1498-1526
#[[Cosimo I de' Medici]], Granduca di Toscana, 1519-1574
#[[Ferdinando I de' Medici]], Granduca di Toscana, 1549-1609
#[[Cosimo II de' Medici]], Granduca di Toscana, 1590-1621
#[[Ferdinando II de' Medici]], Granduca di Toscana, 1610-1670
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|Harold | Acton|''Gli ultimi Medici''||ISBN 88-06-59870-8}}
*{{cita libro| Paul | Strathern |''The Medici: Godfathers of the Renaissance''|2003|Vintage books|London}} ISBN 978-0-09-952297-3
*{{cita libro| J,R| Hale|''Florence and the Medici''|1977| Orion books|London|ISBN 1-84212-456-0}}
*{{cita libro|Ernst |Van de Wetering|''Rembrandt: The Painter at Work''|1997 |Amsterdam University Press|Amsterdam}} ISBN 978-90-5356-239-0
*{{cita libro| Kenneth M|Setton|''Western Hostility to Islam and Prophecies of Turkish Doom''|1992| Amer Philosophical Society}} ISBN 978-0-87169-201-6
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{ip|commons=Category:Cosimo III de' Medici, Grand Duke of Tuscany}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani di Toscana|Granduca di Toscana]]<br />[[File:Coat of arms of the Grand Duke of Tuscany.png|60px]]
|periodo = [[23 maggio]] [[1670]] – [[31 ottobre]] [[1723]]
|precedente = [[Ferdinando II de' Medici]]
|successivo = [[Gian Gastone de' Medici]]
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = [[Granducato di Toscana|Erede al trono del Granducato di Toscana]]
|periodo = ''Gran Principe''<br />[[14 agosto]] [[1642]] – [[23 maggio]] [[1670]]
|precedente = [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando de' Medici, principe ereditario]]<br />''poi sovrano col nome di Ferdinando II''
|successivo = [[Ferdinando de' Medici|Ferdinando de' Medici, principe ereditario]]
|immagine = Bandiera del granducato di Toscana (1562-1737 ).gif
}}
 
{{Portale|biografie|Medici|storia}}
 
[[Categoria:Famiglia Medici]]
[[Categoria:Granduchi di Toscana]]
 
[[Categoria:Giorni di novembre| 10]]
{{Link VdQ|en}}
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[[br:Cosimo III de' Medici]]
[[ca:Cosme III de Mèdici]]
[[de:Cosimo III. de’ Medici]]
[[en:Cosimo III de' Medici, Grand Duke of Tuscany]]
[[es:Cosme III de Toscana]]
[[et:Cosimo III]]
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