Diocesi di Huesca e XXV della campagna romana: differenze tra le pagine

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{{NN|arte|agosto 2017}}
{{diocesi della chiesa cattolica
|nome=[[Diocesi]] di [[Huesca]]
|latino=Dioecesis Oscensis
|immagine=Huesca - Fachada de la catedral.jpg
|titolo=[[vescovo]]
|titolare=[[Julián Ruiz Martorell]]
|emeriti=
|vicario=
|stato=Spagna
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|eretta=[[533]]
|stemma=
|mappa=Divisiones administrativas de la diócesis de Huesca.svg
|mappacollocazione=Diócesis de Huesca.svg
|mappaprovincia=
|suffraganeadi=[[arcidiocesi di Saragozza]]
|battezzati=78.600
|popolazione=79.600
|proporzione=98,7
|sacerdotisecolari=79
|sacerdotiregolari=18
|sacerdoti=97
|battezzatipersacerdote=810
|diaconi=
|religiosi=34
|religiose=178
|vicariati=
|parrocchie=210
|superficie=4.728
|indirizzo=Apartado 2, Plaza de la Catedral 2, 22022 Huesca, España
|sito=www.diocesisdehuesca.org/
|anno=2007
|ch=hues
}}
La '''diocesi di Huesca''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Oscensis'') è una sede della [[Chiesa cattolica]] suffraganea dell'[[arcidiocesi di Saragozza]]. Nel [[2006]] contava 78.600 battezzati su 79.600 abitanti. È attualmente retta dal [[vescovo]] [[Julián Ruiz Martorell]].
 
I '''XXV della campagna romana''' furono un sodalizio di artisti [[italia]]ni attivo fra il [[1904]] e il [[1930]], quando il gruppo fu sciolto dal regime fascista.<ref name="visitlazio.com">{{cita web|url=http://www.visitlazio.com/risultati-ricerca?title=i-xxv-della-campagna-romana&articleId=653494|titolo=I XXV della Campagna Romana su VisitLazio|accesso=17 agosto 2017}}</ref><ref name="treccani.it">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/venticinque/|titolo=Venticinque nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 agosto 2017}}</ref>
==Territorio==
[[File:PONTE NOMENTANO ANIVITTI.jpg|thumb|[[Filippo Anivitti]], ''[[Ponte Nomentano]]'']]
La diocesi comprende tre zone della [[provincia di Huesca]], nell'[[Aragona]], [[Spagna]]: la Montaña, el Somontano y Monegros.
[[File:Onorato Carlandi.jpg|miniatura|[[Onorato Carlandi]], ''Paesaggio della campagna romana'']]
Il gruppo era formato da venticinque artisti accomunati dal gusto di ritrarre dal vero la natura e che decisero di creare un nuovo sodalizio artistico, senza manifesti programmatici, senza regole condizionatrici, senza gerarchie oltre al ''Capoccetta'' a vita (il presidente) e a un ''Guitto'' (il segretario). La loro attività sociale era rappresentata dalla gita domenicale in aperta campagna - armati di tele e di pennelli - che si concludeva allegramente in trattoria, dove il dipinto più bello era premiato col rimborso del viaggio e del pranzo e con l'omaggio di un ferro di cavallo.
 
Quando un artista moriva o abbandonava il sodalizio, era rimpiazzato da un altro che doveva avere il ''placet'' di tutti gli altri. Così dai 25 originari alla fine si arrivò a 46, (poiché chi rinunciava, oppure moriva, veniva sostituito), ma il nome rimase immutato.<ref name="visitlazio.com"/>
Sde vescovile è la città di [[Huesca]], dove si trova la [[cattedrale]] di Nostra Signora di Montserrat.
 
== Storia ==
Il territorio è suddiviso in 210 parrocchie, raggruppate in 6 arcipresbiterati, che sono indicate con i colori in parentesi nelle mappa a destra: [[Almudévar]] (violetto), [[Ayerbe]] (rosso), Huesca (giallo), [[Los Monegros|Monegros]] (arancione), [[Sesa]]-[[Berbegal]] (verde) e [[Somontano de Barbastro|Semontano]]-[[Sobrarbe]] (azzurro).
[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Sartorio Giulio Aristide, L'aratura di novembre o Buoi all'aratro (Vedute della campagna romana).jpg|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Buoi all'aratro'']]
Una sera, il 24 maggio 1904, siedono a tavola al "Pozzo di San Patrizio" - trattoria tipica sulla via Nomentana - un gruppo di artisti diversi per età, provenienza e scuola, ma tutti contrari alla pittura da cavalletto e uniti dalla passione di ritrarre dal vero le figure e i paesaggi della campagna romana.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Lando |cognome=Scottoni |titolo=Definizione geografica della campagna romana |rivista=Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei |città=Roma|SBN =IT\ICCU\TO0\0188657 |volume=Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, Rendiconti |anno=390 (1993) |mese=serie: 9, vol. 4, fasc. 4 }}</ref> Essi creano il primo nucleo di un sodalizio che decidono di chiamare "I Vassalli della campagna romana". Questi artisti in parte appartengono alla società ''[[In arte libertas]]'', nata nel 1886 per iniziativa di [[Giovanni Costa]] detto "Nino", per opporsi all'arte di maniera. Ma dopo la morte del maestro, ''[[In arte libertas]]'' langue. Quella sera, a cena in trattoria sono in sei:
* il pittore e illustratore [[Cesare Biseo]],
* il pittore e decoratore [[Giuseppe Cellini]],
* lo scultore [[Ettore Ferrari]], detto "Aquila reale",
* il pittore e acquerellista [[Paolo Ferretti (pittore)|Paolo Ferretti]], detto "Porchetto d'India",
* il pittore [[Edoardo Gioja]],
* e il pittore [[Alessandro Morani]],
[[File:Luigi Galvani's monument in Bologna 2.JPG|thumb|[[Adalberto Cencetti]], monumento a [[Luigi Galvani]], Bologna]]
Quella sera stessa sono associati, per diritto e per acclamazione:
* il pittore [[Alessandro Battaglia]], detto "Vitello marino",
* il pittore e acquerellista [[Lorenzo Cecconi]], detto "Gallo d'India", perché era stato in [[India]],
* lo scultore [[Adalberto Cencetti]],
* il pittore e decoratore [[Giovanni Costantini (pittore)|Giovanni Costantini]], detto "Grillo",
* il pittore [[Arturo Noci]],
* il pittore e scultore [[Giulio Aristide Sartorio]],
* e il poeta [[Cesare Pascarella]], detto "Scimpanzé" per l'agilità nel salto. Aveva studiato all'Accademia di Belle Arti e si dilettava di pittura.
[[File:GNAM - Sartorio 1904, camposanto di Ostia Antica P1100963.JPG|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Camposanto di [[Ostia Antica]]'', 1904]]
 
=== Dai 12 ai 25 artisti ===
==Storia==
Al primitivo gruppo aderiscono nei giorni successivi altri artisti:
La diocesi di Huesca fu eretta nel [[533]] ed era originariamente suffraganea dell'[[arcidiocesi di Tarragona]]. Ci sono giunte notizie storiche sul vescovo Gabinius nell'anno [[589]]. La menzione da parte di [[Isidoro di Siviglia|sant'Isidoro]] di Elpidio, vescovo di Huesca nel [[527]] non è storicamente certa.
* il pittore [[Filippo Anivitti]], detto "Orso", perché sobrio nei discorsi,
* il pittore e acquerellista [[Raniero Aureli]], detto "Gallo cedrone", perché fiero della sua divisa da ufficiale,
* il pittore e scultore [[Romolo Bernardi]], detto "Triglia", per la barba e i baffi rossi,
* il pittore [[Cesare Bertolla]],
* l'artista [[Duilio Cambellotti]], detto "Torello", per il carattere fiero e selvatico,
[[File:Relief Bruno Campo dei Fiori n1.jpg|thumb|[[Ettore Ferrari]], monumento a [[Giordano Bruno]] a Campo dei Fiori]]
* il pittore [[Onorato Carlandi]], detto "Cicala", per la loquacità,
* il pittore [[Alberto Carosi]], detto "Carosetto" o "Cucciolo",
* il pittore e incisore [[Giuseppe Carosi]], detto "Bull dog", oppure "Cane bordò", in controtendenza al suo profilo greco,
* il pittore e calciatore [[Filiberto Corelli]], detto "Vannino",
* il pittore [[Umberto Coromaldi]], detto "Cefalo",
* il pittore [[Pompeo Fabri]], detto "Filugello",
* il pittore [[Carlo Ferrari (pittore)|Carlo Ferrari]], detto "Parrocchetto".
[[File:Giulio Aristide Sartorio, il circeo, 1909.JPG|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Il [[Circeo]]'', 1909]]
Il sodalizio è ora composto da 25 artisti. Dopo discussioni lunghe e animate, [[Onorato Carlandi]] {{Citazione necessaria|suggerisce (o impone)}} il nome: i ''XXV della campagna romana''.
 
=== Dai 25 ai 46 artisti ===
Nel [[713]] Huesca subì l'invasione musulmana e la diocesi fu di fatto soppressa. In seguito i [[Contea d'Aragona|territori aragonesi]] passarono sotto la giurisdizione dei [[Regno di Navarra|re di Navarra]] e dei [[Arcidiocesi di Pamplona e Tudela|vescovi di Pamplona]]. A partire dal [[X secolo]] si riscontrano vescovi d'Aragona con sede a [[Diocesi di Sasabe|Sasabe]].
Gli artisti trovano l'appoggio culturale e finanziario del conte e pittore [[Napoleone Parisani]], detto "Cane levriero", che è imparentato coi Bonaparte e con i [[Giuseppe Primoli|Primoli]] ed è grande collezionista di opere d'arte: si aggrega al sodalizio. Si aggiungono altri artisti, in tempi diversi:
* il pittore [[Maurizio Barricelli]],
* il pittore e incisore [[Marcello Boglione]],
* l'ingegnere [[Rodolfo Bonfiglietti]], detto "mufflone", ma anche "topografo" perché aveva realizzato il Traforo sotto il Quirinale,
* il pittore [[Enrico Coleman]], detto "Birmano",
* il pittore [[Giordano Bruno Ferrari]],
* il pittore [[Giuseppe Ferrari (pittore)|Giuseppe Ferrari]], detto "Aquila reale",
* il pittore e decoratore [[Vittorio Grassi]], detto "Lince",
* il pittore e incisore [[Giorgio Hinna]], detto "Lucciola",
* il pittore [[Camillo Innocenti]],
[[File:Parisani-Village.jpg|thumb|[[Napoleone Parisani]], ''Paesaggio'']]
* il pittore e incisore [[Laurenzio Laurenzi]],
* il pittore, illustratore e giornalista [[Carlo Montani]], detto "Tapiro", per la forma del naso,
* il pittore e decoratore [[Enrico Ortolani]], detto "Ragno ciancone",
* il pittore e incisore [[Filiberto Petiti]], detto "Gatto soriano",
* il pittore [[Luigi Petrassi]], detto "Il Gattone",
* il pittore [[Giuseppe Raggio (pittore)|Giuseppe Raggio]],
* il pittore [[Dante Ricci]], detto "Furetto",
* il pittore [[Carlo Romagnoli]],
* il pittore [[Angelo Rossi (pittore)|Angelo Rossi]], detto "Giraffa",
* il pittore e acquerellista [[Amedeo Simonetti]], in famiglia ''Momo'' e tra amici ''Cairate'' perché era stato in [[Egitto]], detto "Grillo",
* e il pittore e acquerellista [[Virgilio Simonetti]], detto "Gazzella".
[[File:Nino Costa - Donne che imbarcano legna ad Anzio.jpg|thumb|[[Giovanni Costa]], ''[[Donne che portano fascine a Porto d'Anzio]]'']]
 
=== La gita sociale ===
Il concilio di Jaca del [[1063]] determinò i confini fra le [[diocesi di Jaca]], dove i vescovi aragonesi avevano traslato la loro sede, e [[diocesi di Barbastro-Monzón|Barbastro]], il cui vescovo risiedeva a [[Isábena|Roda]]. Nello stesso tuttavia la città di Barbastro fu riconquistata e ceduta dal re alla diocesi di Roda, in violazione degli accordi conciliari. Da qui nacque un contenzioso tra le diocesi, che si risolse con un pronunciamento di [[papa Gregorio VII]] a favore della diocesi di Roda.
Entrano dunque in un periodo successivo altri artisti, alcuni dei quali avevano aderito alla associazione ''[[In arte libertas]]'', fondata nel 1886 e in pratica chiusa nel 1903, per la morte del fondatore [[Giovanni Costa]]. E alcuni avevano fatto anche parte della precedente associazione di Costa: la ''[[Scuola Etrusca]]''. Dai 25 artisti originari si arriva dunque a 46, ma il nome resta.<ref name="visitlazio.com"/><ref name="treccani.it"/>
 
La domenica i pittori sono all'aria aperta, negli spazi ampi e luminosi della campagna romana, a dipingere e a scattare fotografie. Partono da Roma con «cavalletti ombrelloni e tavolozze in spalla – tanto da essere scambiati in più di un'occasione per cacciatori, civettari, pescatori, cinematografari intenti a girare qualche esterno di un film – per una determinata località della Campagna Romana, alla ricerca di motivi ispiratori direttamente dal vero e nella loro vera luce».<ref>{{Cita| Mammucari 2005.}}</ref>
Nel novembre [[1096]] anche Huesca fu [[Reconquista|riconquistata]] e i vescovi di Jaca vi traslarono la loro sede, mentre Jaca continuò ad avere un proprio [[capitolo (canonici)|capitolo]], secolarizzato poi nell'anno [[1270]]. La diocesi assunse il nome di Huesca e Jaca. L'11 maggio [[1098]] [[papa Urbano II]] confermò la restaurazione della diocesi di Huesca con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Miserationibus Domini''.
 
Qualche volta prendono il treno, oppure il [[Tramvie dei Castelli Romani|tram dei Castelli]] e dopo poche stazioni sono già in aperta campagna. Se non si dirigono a sud, risalgono in treno lungo la costa, a fianco dell'[[Strada Statale Aurelia|Aurelia]]. Altre mete abituali e preferite sono: [[Settecamini]], [[Bagni di Tivoli]], Sette Bagni, [[Marcigliana]], [[Prima Porta]], [[Appia Antica]], Appia Pignatelli, [[Sacrofano]], [[Isola Sacra]] e [[Ponte Mammolo]].
Dal [[1149]] la diocesi incluse anche il territorio della diocesi di Barbastro, il cui vescovo aveva trasferito la sede a [[Diocesi di Lleida|Lérida]].
[[File:Paesaggio della Campagna Romana by Giulio Aristide Sartorio.jpg|thumb|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''Campagna Romana'']]
Immancabile è la sosta in trattoria, dove gli artisti portano i loro dipinti e li espongono alle pareti della sala, oppure sull'erba del cortile. L'opera migliore è premiata con il rimborso del viaggio e del pranzo al suo autore; si aggiunge il premio simbolico di un ferro da cavallo che passa, di settimana in settimana, da un vincitore all'altro.
 
Singoli artisti scelsero anche altre mete, secondo il loro gusto personale: la costa laziale dalle colline della [[Tolfa]] a [[Terracina]], con [[Anzio]] e [[Fiumicino]]; le [[Paludi Pontine]] e quelle di [[Maccarese]]; paesini arroccati sui monti, come [[Saracinesco]], [[Anticoli Corrado]]<ref>Il [[Civico museo di arte moderna]] di [[Anticoli Corrado]], creato nel 1935 per raccogliere opere di artisti che hanno visitato e illustrato il paese, conta oggi circa 200 opere, di artisti italiani e stranieri.</ref> e Ninfa. I pittori arrivarono anche sui [[Tratturo|tratturi]] d'[[Abruzzo]].
Nel [[1571]] e nel [[1573]] furono ristabilite le diocesi di Barbastro e di Jaca, scorporandone i rispettivi territori da quello di Huesca.
 
In questo gruppo di 45 ci sono artisti anziani e affermati, ce ne sono altri giovani ma già noti, ci sono anche pittori adolescenti, portati ''in gita domenicale'' dal padre o dal fratello maggiore: questa caratteristica del gruppo spiega perché l'abitudine della pittura all'aria aperta, in campagna o sulle rive del mare, sia durato così a lungo, tra gli artisti di area romana.
Il 14 giugno [[1318]] entrò a far parte della [[provincia ecclesiastica]] dell'[[arcidiocesi di Saragozza]].
 
<gallery caption="I luoghi della campagna romana">
Dal [[1354]] Huesca fu sede universitaria, ma in seguito l'ateneo fu eclissato dall'importanza di quello di [[Saragozza]] e finalmente chiuso nel [[1845]].
File:Carta campagna romana e feudi.jpg|Carta campagna romana e feudi
File:Ponte Nomentano, 1896.jpg|[[Giuseppe Primoli]], ''[[Ponte Nomentano]]'', foto 1896
File:Stazione Bagni di Tivoli.jpg|Stazione di [[Bagni di Tivoli]]
File:La Badia di Valvisciolo - notizie e ricerche (1905) (14801582003).jpg|[[Sermoneta]], La Badia di Valvisciolo (1905)
File:Provincia di Campagna - Stato della Chiesa.jpg|Provincia di Campagna (Stato della Chiesa)
File:Plan topographique de la campagne de Rome (5376031664).jpg|''Plan topographique de la campagne de Rome''
</gallery>
 
Nelle campagne romane, dove butteri e pecorai prolungavano antiche forme di civiltà, oltre a torri, ponti e casali, erano presenti grandiose vestigia di epoca romana, come tombe e acquedotti: erano parte integrante del paesaggio, insieme alle pecore e ai bufali. Gli artisti vivevano a contatto con una diversità culturale che si esprimeva anche nella sonorità dei momenti di festa e ricreavano sulla tela passi di danza, pifferi e tamburelli in dettaglio, gesti dei suonatori.
Con il [[concordato]] del [[1851]] la diocesi acquisì la giurisdizione sull'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e sull'abbazia di Montearagón e San Victorián; queste decisioni tuttavia ebbero effetto solo dopo un decreto reale del [[1917]].
 
Le cariche sociali dei XXV consistevano nel ''Capoccetta'' a vita e nel ''Guitto'', cioè il segretario ''factotum'' che convocava gli associati, organizzava il viaggio domenicale e fissava il posto all'osteria. Coleman fu il primo ''Capoccetta'' e Carlandi il primo ''Guitto''. Alla morte di Coleman, Carlandi ne prese il posto, lasciando la segreteria ad Enrico Ortolani. Quando un associato abbandonava il sodalizio, oppure moriva, il suo posto veniva rimpiazzato da un nuovo artista, che doveva ottenere il ''placet'' da tutti gli altri.
Il 1º gennaio [[1956]] un riordino territoriale delle diocesi di Aragona ridusse il territorio diocesano a vantaggio delle diocesi vicine.
 
Il vecchio sonetto di Cesare Pascarella ''Er fattaccio'', riproduce l'atmosfera di quelle scampagnate romane:
Dal 23 ottobre [[2003]] è unita ''[[in persona episcopi]]'' alla [[diocesi di Jaca]].
 
{{Citazione| Erimo venticinque in compagnia<br />De li soni. Fu un pranzo prelibato.<br />Dopo pranzo fu fatta un'allegria<br />Tutti a panza per aria immezzo ar prato<br />A l'aria aperta, e dopo avè ballato,<br />Ritornassimo in giù all'avemaria. }}
==Cronotassi dei vescovi==
===Vescovi di Osca===
* Elpidio † ([[527]])
* Vicente † ([[553]])
* Pompeyano ? † ([[570]])
* Gabino † (prima del [[589]] - dopo il [[592]])
* Ordulfo † (prima del [[633]] - dopo il [[638]])
* Eusebio † (menzionato nel [[653]])
* Gadisclo † (menzionato nel [[683]])
* Audeberto † (menzionato nel [[693]])
* Nitidio † (fine dell'[[VIII secolo]])
* Frontiniano † (inizio del [[IX secolo]])
** ''Sede vacante''
** ''Vescovi aragonesi con sede a [[Diocesi di Sasabe|Sasabe]] e a [[Diocesi di Jaca|Jaca]]''
 
I XXV della campagna romana furono sciolti il 12 novembre 1930, per infiltrazioni massoniche di cui era accusato Ettore Ferrari, gran Maestro 33, e con questa scusa: «Da XXV a 33: il passo è breve.»<ref>Le circostanze sono state ampiamente raccontate, in più occasioni, da Renato Mammucari che raccolse anche le testimonianze di Virgilio Simonetti - l'ultimo dei "̥25" - al quale si deve anche il ricordo di molti dei soprannomi. Nel raccontare quelle vicende della sua giovinezza, afferma Mammuccari, Virgilio Simonetti si commuoveva.</ref>
===Vescovi di Huesca e Jaca===
* Esteban † (novembre [[1099]] - [[1130]] deceduto)
* Arnaldo † (agosto [[1130]] - 19 luglio [[1134]] deceduto)
* Dodón † (4 agosto [[1134]] - [[1160]])
* Martín † (menzionato nel [[1162]])
* Esteban de San Martín † ([[1165]] - [[1182]])
* Jacob † ([[1182]] - novembre [[1187]] deceduto)
* Ricardo † (novembre [[1187]] - 9 agosto [[1201]])
* García de Gúdal † (1º dicembre [[1201]] - 6 luglio [[1236]] dimesso)
* Vidal de Canellas † ([[1237]] - [[1252]] deceduto)
* Domingo de Sola † (aprile [[1253]] - 1º marzo [[1269]] deceduto)
* García Pérez de Zuazo † ([[1271]] - [[1273]] deceduto)
* Jaime Sarroca, [[Ordine di Santa Maria della Mercede|O. de M.]] † ([[1273]] o [[1286]] - gennaio [[1289]] deceduto)
* Ademaro, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (19 marzo [[1290]] - 30 giugno [[1300]] deceduto)
* Martín López de Azlor † (24 luglio [[1300]] - 29 marzo [[1313]] deceduto)
* Martín Oscabio, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]] † ([[1313]] - 25 agosto [[1324]] deceduto)
* Gastón de Montcada † (14 novembre [[1324]] - 5 dicembre [[1328]] nominato vescovo di [[Diocesi di Girona|Gerona]])
* Pedro de Urrea † (5 dicembre [[1328]] - 5 marzo [[1337]] deceduto)
* Bernardo Oliver, [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (1º ottobre [[1337]] - 12 gennaio [[1345]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Barcellona|Barcellona]])
* Gonzalo Zapata † (12 gennaio [[1345]] - circa [[1348]] deceduto)
* Pedro Glascario † (3 dicembre [[1348]] - 30 ottobre [[1357]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Tarragona|Tarragona]])
* Guillermo de Torrellas † (24 novembre [[1357]] - 18 giugno [[1361]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Barcellona|Barcellona]])
* Bernardo Folcaut † (11 marzo [[1362]] - 24 gennaio [[1364]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Pamplona e Tudela|Pamplona]])
* Jimeno Sánchez de Ribabellosa † (24 aprile [[1364]] - 19 dicembre [[1368]] deceduto)
* Juan Martínez † (3 marzo [[1369]] - [[1372]] ?)
* Fernando Pérez Muñoz † (15 ottobre [[1372]] - 18 gennaio [[1383]] deceduto)
* Berenguer de Anglesola † ([[1383]] - 14 dicembre [[1384]] nominato vescovo di [[Diocesi di Girona|Gerona]])
* Francisco Riquer, O.F.M. † (19 dicembre [[1384]] - 9 settembre [[1393]] nominato vescovo di [[Diocesi di Vic|Vic]])
* Juan de Bafes † (9 settembre [[1393]] - 17 agosto [[1403]] nominato vescovo di [[Diocesi di Lleida|Lérida]])
* Juan de Tauste, O.F.M. † (16 agosto [[1403]] - 5 maggio [[1410]] nominato vescovo di [[Diocesi di Segorbe-Castellón de la Plana|Segorbe-Albarracín]])
* [[Domingo Ram y Lanaja]] † (5 maggio [[1410]] - 13 novembre [[1415]] nominato vescovo di [[Diocesi di Lleida|Lérida]])
* Avignone Nicolai, O.P. † (13 novembre [[1415]] - 14 marzo [[1421]] nominato vescovo di [[Diocesi di Saint-Pons-de-Thomières|Saint-Pons-de-Thomières]])
* Hugo de Urriés † (6 novembre [[1420]] - 21 febbraio [[1443]] deceduto)
* Guillermo de Siscar † (22 marzo [[1443]] - dicembre [[1457]] deceduto)
* Guillermo Ponz de Fenollet † (30 giugno [[1458]] - 24 dicembre [[1465]] deceduto)
* Antonio de Espés † (29 gennaio [[1470]] - 15 maggio [[1483]] deceduto)
* Juan de Aragón y Navarra † (1º ottobre [[1484]] - 12 dicembre [[1526]] deceduto)
* Alonso de So de Castro y Pinós † (27 marzo [[1527]] - 12 ottobre [[1527]] deceduto)
** [[Lorenzo Campeggio]] † (2 settembre [[1530]] - 2 ottobre [[1532]] dimesso) (amministratore apostolico)
** Jerónimo Doria † (2 ottobre [[1532]] - 8 maggio [[1533]] nominato amministratore apostolico di [[Arcidiocesi di Tarragona|Tarragona]]) (amministratore apostolico)
* Martín de Gurrea † (8 giugno [[1534]] - 22 novembre [[1544]] deceduto)
* Pedro Agustín y Albanell † (8 giugno [[1545]] - 26 febbraio [[1572]] deceduto)
 
Alcuni di questi artisti, tra cui [[Giovanni Costantini (pittore)|Giovanni Costantini]], [[Vittorio Grassi]], [[Raniero Aureli]], [[Maurizio Barricelli]] e [[Camillo Innocenti]], aderirono anche alla [[Secessione Romana]].
===Vescovi di Huesca===
* Diego Arnedo † (17 ottobre [[1572]] - 30 settembre [[1574]] deceduto)
* Pedro del Frago Garcés † (11 settembre [[1577]] - 2 febbraio [[1584]] deceduto)
* Martín Cleriguech Caucer † (28 maggio [[1584]] - 19 novembre [[1593]] deceduto)
* Diego Monreal † (14 febbraio [[1594]] - 31 luglio [[1607]] deceduto)
* Berenguer Bardaxi Alagón y Espés, O.F.M. † (27 febbraio [[1608]] - 20 dicembre [[1615]] deceduto)
* Juan Moriz Salazar † (5 settembre [[1616]] - 1º gennaio [[1628]] deceduto)
* Francisco Navarro de Eugui † (29 maggio [[1628]] - 1º gennaio [[1641]] deceduto)
* Esteban de Esmir † (5 gennaio [[1641]] succeduto - 21 febbraio [[1654]] deceduto)
* Fernando de Sada y Azcona † (27 luglio [[1654]] - 5 marzo [[1670]] deceduto)
* Bartolomé de Fontcalda † (17 novembre [[1670]] - 27 febbraio [[1674]] deceduto)
* Ramón de Azlor y Berbegal † (12 luglio [[1677]] - 7 settembre [[1785]] deceduto)
* Pedro de Gregorio y Antillón † (30 settembre [[1686]] - 8 agosto [[1707]] deceduto)
* Francisco de Paula Garcés Marcilla, [[Ordine dei Minimi|O.M.]] † (24 settembre [[1708]] - 14 luglio [[1713]] deceduto)
* Pedro Gregorio Padilla † (17 settembre [[1714]] - 24 ottobre [[1734]] deceduto)
* Lucas Cuartas Oviedo † (27 luglio [[1735]] - 1º dicembre [[1736]] deceduto)
* Plácido Bailés Padilla, [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]] † (3 marzo [[1738]] - 26 novembre [[1742]] nominato vescovo di [[Diocesi di Plasencia|Plasencia]])
* Antonio Sánchez Sardinero † (11 marzo [[1743]] - 5 maggio [[1775]] deceduto)
* Pascual López Estaún † (15 aprile [[1776]] - 10 ottobre [[1789]] deceduto)
* Cayetano Peña Granada † (21 giugno [[1790]] - 15 ottobre [[1792]] deceduto)
* Juan Francisco Armada Araujo † (17 giugno [[1793]] - 3 aprile [[1797]] deceduto)
* Joaquín Sánchez Cutanda † (18 dicembre [[1797]] - 28 febbraio [[1809]] deceduto)
* Eduardo María Sáenz La Guardia † (4 settembre [[1815]] - 1º febbraio [[1832]] deceduto)
* Lorenzo Ramón Lahoz de San Blas, [[Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie|Sch.P.]] † (15 aprile [[1833]] - 15 settembre [[1845]] deceduto)
** ''Sede vacante (1845-1851)''
* Pedro José Zarandia Endara † (5 settembre [[1851]] - 24 marzo [[1861]] deceduto)
* Basilio Gil Bueno † (23 dicembre [[1861]] - 12 febbraio [[1870]] deceduto)
** ''Sede vacante (1870-1875)''
* Honorio María de Onaindía y López † (17 settembre [[1875]] - 27 dicembre [[1886]] deceduto)
* Vicente Alda y Sancho † (1º giugno [[1888]] - 2 dicembre [[1895]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Saragozza|Saragozza]])
* Mariano Supervía y Lostalé † (2 dicembre [[1895]] - 15 gennaio [[1918]] deceduto)
* Zacarías Martínez Núñez, O.S.A. † (4 dicembre [[1918]] - 14 dicembre [[1922]] nominato vescovo di [[diocesi di Vitoria|Vitoria]])
* Mateo Colom y Canals, O.S.A. † (14 dicembre [[1922]] - 16 dicembre [[1933]] deceduto)
* Lino Rodrigo Ruesca † (28 gennaio [[1935]] - 19 maggio [[1973]] deceduto)
* Javier Osés Flamarique † (28 febbraio [[1977]] - 24 agosto [[2001]] ritirato)
* Jesús Sanz Montes, O.F.M. (23 ottobre [[2003]] - 21 novembre [[2009]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Oviedo|Oviedo]])
* Julián Ruiz Martorell, dal 30 dicembre [[2010]]
 
Artisti che si sono ispirati alla pittura dal vero dei ''XXV della campagna romana'' dopo il 1930, quando il gruppo viene sciolto, sono stati, tra altri, [[Rinaldo Caressa]] e [[Giuseppe Malagodi]]. Nel 2004, in occasione del centenario della nascita del gruppo, l'[[Accademia Nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]] ha organizzato una mostra.
==Statistiche==
La diocesi al termine dell'anno 2006 su una popolazione di 79.600 persone contava 78.600 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
| 1950 || 110.000 || 110.000 || 100,0 || 182 || 130 || 52 || 604 || || 172 || 612 || 196
|-
| 1970 || 84.123 || 84.167 || 99,9 || 181 || 159 || 22 || 464 || || 53 || 484 || 189
|-
| 1980 || 76.500 || 77.000 || 99,4 || 133 || 113 || 20 || 575 || || 43 || 339 || 197
|-
| 1990 || 82.500 || 83.500 || 98,8 || 119 || 99 || 20 || 693 || || 39 || 260 || 210
|-
| 1999 || 78.500 || 79.500 || 98,7 || 107 || 90 || 17 || 733 || || 32 || 193 || 210
|-
| 2000 || 78.500 || 79.500 || 98,7 || 106 || 89 || 17 || 740 || || 32 || 190 || 200
|-
| 2001 || 76.000 || 77.000 || 98,7 || 108 || 89 || 19 || 703 || || 30 || 184 || 200
|-
| 2002 || 78.000 || 79.000 || 98,7 || 101 || 86 || 15 || 772 || || 30 || 190 || 200
|-
| 2003 || 78.000 || 79.000 || 98,7 || 102 || 84 || 18 || 764 || || 36 || 190 || 200
|-
| 2004 || 78.000 || 79.000 || 98,7 || 100 || 82 || 18 || 780 || || 34 || 180 || 200
|-
| 2006 || 78.600 || 79.600 || 98,7 || 97 || 79 || 18 || 810 || || 34 || 178 || 210
|}
 
<gallery caption="Alcune opere dei XXV della Campagna Romana">
==Fonti==
File:Tevere Dragoncello.jpg|[[Giulio Aristide Sartorio]], ''[[Tevere]] a Dragoncello''
*[[Annuario pontificio]] del 2007 e precedenti, riportati su [http://www.catholic-hierarchy.org www.catholic-hierarchy.org] alla pagina [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dhues.html]
File:Parisani-River.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Fiume''
* {{es}} [http://www.diocesisdehuesca.org/ www.diocesisdehuesca.org Sito ufficiale] della diocesi
File:Horses drinking from a stone trough, by Enrico Coleman.jpg|[[Enrico Coleman]], ''Cavallo che beve''
*[http://www.enciclopedia-aragonesa.com/voz.asp?voz_id=9500# Cronotassi]
File:Vittorio Grassi - Vita Nuova, pag. 4, facsimile.jpg|[[Vittorio Grassi]], ''Vita Nuova''
*{{la}} [http://books.google.it/books?id=R-9EAAAAcAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Bolla ''Miserationibus Domini''], in ''Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio'', Vol. II, pp. 186-188
File:Brooklyn Museum - The Green Shawl (Lo scialle verde) - Camillo Innocenti - overall.jpg|[[Camillo Innocenti]], ''Lo scialle verde''
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp. 36-37
File:Nino Costa – Campagna 1855.jpg|[[Giovanni Costa]], ''Campagna'', 1855
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p. 378; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p. 207; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p. 264; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p. 266; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/298/mode/1up vol. 5], pp. 298-299; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/320/mode/1up vol. 6], pp. 320-321
File:Simonetti - Rothaarige Frau öffnet gespannt den Liebesbrief.jpg|[[Amedeo Simonetti]] detto ''Momo'', ''La lettera''
*{{es}} [http://www.reocities.com/Athens/Atlantis/2572/ObispadoHuesca.htm Cronotassi]
File:Pascarella 1901.jpg|[[Vittorio Corcos]], ritratto di [[Cesare Pascarella]], 1901
File:Galleria Sciarra 05 (fcm).jpg|[[Giuseppe Cellini]], affreschi alla [[Galleria Sciarra]]
File:Eduardo Gioja Elena von Montenegro 1913.jpg|[[Edoardo Gioja]], ''[[Elena di Montenegro]]'', 1913
File:Galleria CAM - Cambellotti, Conca dei bufali P1060643.JPG|[[Duilio Cambellotti]], ''Conca dei bufali''
File:Ava, Viscountess Waverley by Napoleone Parisani.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Ava Viscountess Waverley''
File:Giulio Aristide Sartorio - Malaria.jpg|[[Giulio Aristide Sartorio]] ''Malaria''
File:Parisani-Selfportrait.jpg|[[Napoleone Parisani]], ''Autoritratto''
File:Giuseppa raggio, scappata di cavalli nella campagna romana, 1892, 02.jpg|[[Giuseppe Raggio (pittore)|Giuseppe Raggio]], ''Scappata di cavalli nella campagna romana'', 1892
File:Duilio cambellotti, vaso con i corvi, 1927, bucchero (2).jpg|[[Duilio Cambellotti]], ''Vaso con i corvi'', 1927, bucchero
</gallery>
 
=== La ''mal'aria'' ===
{{Portale|diocesi}}
In una famosa fotografia di [[Oreste Sgambati]] si vedono, seduti nell'Omnibus del [[Caffè Greco]], [[Cesare Bertolla]], [[Carlo Ferrari (pittore)|Carlo Ferrari]], [[Enrico Coleman]], [[Cesare Biseo]], [[Alessandro Morani]], [[Onorato Carlandi]], [[Vincenzo Cabianca]], [[Cesare Pascarella]] e Alessandro Coleman. Sgambati accompagnava sovente il gruppo dei pittori, nelle loro gite domenicali nell'Agro Romano e nella Campagna romana. Si meritò anche il soprannomeː "cornacchiolo" e, per essere chirurgo, era anche detto "archiatra".
 
Sgambati era anche il fotografo che seguiva il peregrinare, nelle zone paludose intorno a Roma, del dottor [[Angelo Celli]] e del giornalista [[Giovanni Cena]]. Nel 1904 il dottor Angelo Celli aveva fondato la "Società per gli studi contro la [[malaria]]", come aiuto alla distribuzione del ''chinino di Stato'' attraverso gli spacci per sale e tabacchi. Seguì la creazione dell'ente nazionale ''Le Scuole per i Contadini dell'[[Agro Romano]] e le [[Paludi Pontine]]''. Un opuscolo di Celli<ref>{{Cita libro| Angelo | Celli | Come vive il campagnolo nell'agro romano: note ed appunti illustrati con fotografie | 1904 | Società editrice nazionale | Roma|SBN =IT\ICCU\CUB\0178068}}</ref> aveva mosso l'interesse della stampa, soprattutto del giornalista Giovanni Cena che iniziò a battersi per l'alfabetizzazione dell'Agro Pontino e per la lotta alla malaria. Al progetto aderì [[Duilio Cambellotti]] che decorò le mura di una scuola elementare rurale.
[[Categoria:Diocesi cattoliche in Spagna|Huesca]]
 
[[Categoria:Diocesi cattoliche erette nel VI secolo|Huesca]]
Aspetti di povertà estrema nelle campagne intorno a Roma ed effetti tragici della malaria entrarono nell'ottica di alcuni artisti, tra i ''XXV della campagna romana''. In particolare si interessarono a temi sociali e sanitari [[Giulio Aristide Sartorio]], [[Cesare Bertolla]] e [[Giuseppe Raggio (pittore)|Giuseppe Raggio]] - autore di quadri che erano vere denunce di mala sanità e di lavoro disumano. Si deve a questi, e ad altri artisti, la diffusione ulteriore di conoscenze su drammatici aspetti sociali e sanitari, presenti nelle campagne.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | nome=G. |cognome=Tomasetti |titolo=| Della campagna romana: illustrazione della Via Tiburtina |rivista=Archivio della R. Società romana di storia patria |città=Roma|SBN =IT\ICCU\RML\0008666|volume=XXX |anno=1907 }}
* {{Cita libro| autore= [[Carlo Galassi Paluzzi]] | titolo=I XXV della campagna romana | anno=1922 |editore= Alfieri e Lacroix |città=Roma|SBN =IT\ICCU\NAP\0140300| cid=Paluzzi}} Prefazione di [[Federico Hermanin]]
* {{Cita libro| Ercole | Metalli | Usi e costumi della campagna romana | 2ª ed., 1976 | A. Forni | Bologna|SBN =IT\ICCU\SBL\0593942}} Con disegni originali di [[Duilio Cambellotti]].
* {{Cita libro| Renato | Mammucari | I 25 della Campagna Romana | 1984 | Vela | Albano Laziale|SBN =IT\ICCU\RML\0083813}} Prefazione di Paolo Emilio Trastulli.
* {{Cita libro| autore=Renato Mammucari | titolo=I pittori della mal'aria. Dalla campagna romana alle Paludi Pontine: vedute e costumi dell'Agro attraverso i dipinti degli artisti italiani e stranieri che ne lasciarono memoria prima della radicale trasformazione dell'ambiente e del territorio | anno=1999 | editore=Newton & Compton | città=Roma|SBN =IT\ICCU\NAP\0225567| autore2=Rigel Langella}}
* {{Cita libro| curatore= Renato Mammucari | titolo=I 25 della campagna romana: 1904-2004 | anno=2ª ed., 2005 | editore=LER | città=Marigliano|SBN =IT\ICCU\BVE\0372474|cid=Mammucari 2005}} Introduzione [[Claudio Strinati]].
 
== Voci correlate ==
* [[Scuola Etrusca]]
* [[In arte libertas]]
* [[Secessione Romana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|arte|Roma}}
 
[[Categoria:XXV della campagna romana| ]]
[[Categoria:Movimenti pittorici|XXV della campagna romana]]